Tera e aqua ottobre 2004 - ecoistituto-italia.org€¦ · n° 21 - ottobre 2004 mensile...

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n° 21 - ottobre 2004 mensile dell’associazione VeneziAmbiente e dell’Ecoistituto del Veneto Alex Langer redazione: viale Venezia, 7 Mestre (50 m dalla stazione) tel/fax 041/935666 e-mail: [email protected] N° 21 - ottobre 2004 - mensile edito dal Movimento dei Consumatori. Spediz. in A. P., art. 2 comma 20/c legge 662/96. D. C. Venezia. Aut. trib. VE n° 849 del 7/3/86. Dir. resp. Michele Boato. Redazione: V. Venezia, 7 Mestre. Stampa: Eurooffset, Martellago VE. AFFONDIAMO IL MOSE Il Magistrato alle Acque (Min. delle infra- strutture) e il suo Concessionario unico (Consorzio Venezia Nuova) vogliono IMPORRE il Mo.S.E. nonostante che da decenni dalla comunità scientifica pro- vengano soluzioni alternative, più sicure e meno devastanti per risolve- re il problema dell'acqua alta. La ciclopica opera dovrebbe terminare entro il 2011, sempre che lo Stato garantisca i finanziamenti annuali fino al raggiungimento dei 3.441 milioni di euro previsti. Lo stanziamento di 450 milioni di euro (pervenuti con 15 mesi di ritardo a causa dei grossi problemi del bilancio statale) sarà destinato a cantieri per ini- zio lavori dei porti rifugio, conche di navigazione, prima fase dell'isola artifi- ciale (13,5 ettari, di cui 9 emersi) alla bocca del Lido. E' ormai risaputo che il Mo.S.E. (non sottoposto alle regolari procedure delle valutazioni di impatto ambien- tale secondo la legge nazionale ed europea): - provocherà modifiche e danni irre- versibili all'assetto paesaggistico e alla struttura geologica, morfologica segue a pag. 2 MESTRE MESTRE J J A A Z Z Z Z con OFFICINA MUSICALE ENSEMBLES programma a pagina 3 DOMENICA 17 ottobre T Te e a at t r r o o d de e l l P Pa ar r c c o o B BI I S S S S U UO OL LA A dalle 17 alle 20 FERMIAMO I NUOVI CANTIERI

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n° 21 - ottobre 2004 mensile dell’associazione VeneziAmbiente e dell’Ecoistituto del Veneto Alex Langerredazione: viale Venezia, 7 Mestre (50 m dalla stazione) tel/fax 041/935666 e-mail: [email protected]

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Il Magistrato alle Acque (Min. delle infra-strutture) e il suo Concessionario unico(Consorzio Venezia Nuova) voglionoIMPORRE il Mo.S.E. nonostante che dadecenni dalla comunità scientifica pro-vengano soluzioni alternative, piùsicure e meno devastanti per risolve-re il problema dell'acqua alta. La ciclopica opera dovrebbe terminareentro il 2011, sempre che lo Stato

garantisca i finanziamenti annuali fino alraggiungimento dei 3.441 milioni di europrevisti.Lo stanziamento di 450 milioni di euro(pervenuti con 15 mesi di ritardo acausa dei grossi problemi del bilanciostatale) sarà destinato a cantieri per ini-zio lavori dei porti rifugio, conche dinavigazione, prima fase dell'isola artifi-ciale (13,5 ettari, di cui 9 emersi) alla

bocca del Lido.E' ormai risaputo che il Mo.S.E. (nonsottoposto alle regolari proceduredelle valutazioni di impatto ambien-tale secondo la legge nazionale edeuropea):- provocherà modifiche e danni irre-

versibili all'assetto paesaggistico ealla struttura geologica, morfologica

segue a pag. 2

MESTREMESTRE JJJJAAAAZZZZZZZZcon OOFFFFIICCIINNAA MMUUSSIICCAALLEE EENNSSEEMMBBLLEESS programma a pagina 3

DOMENICA 17 ottobreTTTTeeeeaaaattttrrrroooo ddddeeeellll PPPPaaaarrrrccccoooo BBBBIIIISSSSSSSSUUUUOOOOLLLLAAAA

dalle 17 alle 20

FERMIAMO I NUOVI CANTIERI

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ed idrologica alle bocche di porto e inparticolare sul litorale di Caroman eS.Maria del Mare, a Pellestrina, e sulBacan di S.Erasmo;

- interferirà col ripascimento dei lito-rali contribuendo alla sua riduzione;

- non risolve e anzi elude il principale

problema del riequilibrio ambienta-le dell'ecosistema lagunare;

- sta già sottraendo risorse finanzia-rie per garantire l'attività complessivadi salvaguardia della laguna, delCentro storico e delle isole, nonchédei Comuni della gronda;

- causerà gravi danni all'economialocale (portualità, pesca, ecc,).

Pertanto occorre rafforzare l'opposizio-ne al Mo.S.E. e rilanciare la mobilitazio-ne per:- fermare i cantieri;- far sì che la questione del Mo.S.E.

assuma rilevanza nazionale edinternazionale;

- procedere al riequilibrio idraulico,

fisico, morfologico della laguna,all'arresto e inversione del processodi degrado del bacino lagunare (ormaiconsiderata una vera e propria baia) ealla eliminazione delle cause che lohanno provocato;

- ridurre la profondità e stringere lebocche di porto, aprire le valli dapesca, ridurre il canale dei petroli;

- obbligare alla sperimentazione, a par-tire dalla bocca di Lido, di sistemialternativi, graduali, reversibili, daicosti sostenibili e che consentano laverifica diretta dei risultati per even-tuali correzioni (ad esempio, utilizzo dicassoni affondabili in autunno e rimo-vibili in primavera), come chiestoanche dal Comune di Venezia.

VENEZIA CITTA’ D’ACQUA

ottobre 2004

L'associazione Progetto Nascere Meglio organizza il seminario

PPAARRTTOORRIIRRAAII NNEELLLLAA GGIIOOIIAA CCOONN IILL CCAANNTTOO EEDD IILL MMOOVVIIMMEENNTTOOtenuto dal Dottor Frederick Leboyer

nei giorni SABATO 16 dalle 15 alle 19 e DOMENICA 17 OTTOBRE dalle 10 ALLE 16.30 A Mestre, presso la SALA DELLE CONFERENZE LAURENTIANUM di Piazza Ferretto

Informazioni tel. 041.927333, oppure allo 041.926274 ore pasti, [email protected], www.nasceremeglio.it

“Ci hai salvato dalla Peste,salvaci dal Mose”. Questo stri-scione, rivolto alla Madonnadella Salute, era sicuramenteil più “particolare” tra quellivisti l’11 settembre in CanalGrande, durante la manifesta-zione anti Mose organizzatadal coordinamento delle asso-ciazioni ambientaliste locali(Ass. per la Difesa deiMurazzi, Ass. Rocchetta eDintorni, WWF, Lipu,Legambiente, ComitatoCertosa e Sant’Andrea,Medicina Democratica, Ass.Ambiente Venezia, Amici dellaSampierota, ComitatoLavoratori Iuav contro il Mose,Verdelitorale, Ecoistituto delVeneto, Ass. G. Bortolozzo,Vas, Sinistra Ecologista, ItaliaNostra, Codacons). Il rumoro-so corteo acqueo, con unacinquantina di barche, è parti-to da Piazzale Roma, ha fattotappa alla Salute, per conclu-dersi in Bacino San Marco.Tra gli slogan quelli che chie-devano misure diverse perscongiurare il pericolo dell’ac-qua alta, meno impattanti e diminor costo. In evidenzalungo il corteo il nuovo mani-festo raffigurante uno squalo ela scritta “Il Mose serve solo achi lo fa”.

Venerdì 15.10.2004 ARTEMOLTOBUFFA STANOTTE/STAMATTINAShowcase di presentazione debutto discografico

Venerdì 29.10.2004 MAMA!MILK GALA DE CARAS fisarmonica e contrabbasso per un nuovo coinvolgente ed inaspettato tango dal sol levante

Hotel Bologna - Mestre info: musicacontinua.com

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VIVIMESTREottobre 2004 3

DOMENICA 17ottobreTTeeaattrroo ddeell PPaarrccoo BBIISSSSUUOOLLAA

dalle 17 alle 20

ALLIEVI DI MUSICA D’INSIEMEdiretti da David Boato, Nicola Fazzini e Federico NalessoFrancesco Sassanelli - chitarra Rosa Brunello - basso Francesco Gnan - batteria

ENSEMBLE VOCALE diretto da Nicola Fazzini e Andrea Lombardini Serena Perissinotto - voce Francesca Finotto - voce Nicola Fazzini - saxalto Roberto Corezzola - piano Andrea Lombardini - basso Paolo Caprioglio - batteria

GUARANÁMauro Stella - chitarra Valerio Vajarelli - basso Massimo Salvalaio - batteria

ENSEMBLE VOCALEdiretto da Elena CamerinCeleste Matarese Giovanni Brunello Stennio Musaragno Valentina Salvato Enrico Codato

ORCHESTRA “AQUA E TERA”voci: Elena Camerin, Luisa Celentano, Paola Furlanotrombe: Ilic Fenzi e David Boatoclarinetto: Martino Pavansax alto: Nicola Fazzinitrombone: Federico Nalessochitarre: Mauro Stella, Dario Volpi, Tommaso Violabasso: Andrea Lombardinicontrabbasso: Leonardo Rigopercussioni: Francesco Clerabatterie: Paolo Vendramin, Simone Gerardo, Gottardo Paganin

CON L'APPARIZIONE DI (COURTESY OF SKA-J):Marco "Furyo" Forieri - saxtenoreFederico Nalesso - trombone Tommaso Viola - chitarra Cristiano "General" Pastrello - batteria

e la partecipazione

straordinaria di

CIUKE &

I AQUARASA

MESTREMESTRE JJJJAAAAZZZZZZZZcon OOFFFFIICCIINNAA MMUUSSIICCAALLEE EENNSSEEMMBBLLEESS

INGRESSO

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Tenere sempre viva l'attenzione sui pro-blemi della difesa dall'inquinamentonella Laguna di Venezia. E' il messag-gio uscito dall'incontro che ha apertoVivimestre, la fiera organizzata daVeneziAmbiente e dall'Ecoistituto delVeneto. E la data non è stata scelta a caso periniziare questa manifestazione: il 30 set-tembre del 1988 furono scaricate perl'ultima volta in mare i fanghi dellaMontedison. "Per molti si tratta di unadata come un'altra, ma non per chi ha acuore il nostro ambiente - ha specifica-to Michele Boato -. Fu una vittoria otte-nuta dopo alcuni anni di battaglie degliambientalisti veneziani". Luigi Mara, di Medicina Democratica,una delle parti civili al processo, havoluto ripercorrere le tappe di questavicenda, ha sottolineato, "tutt'altro checonclusa, sia dal punto di vista giudizia-rio che degli effetti dell'inquinamento dacloruro di vinile". Mara ha invitato i citta-dini a partecipare alle udienze del

processo d'appello, in corso ogni mer-coledì e giovedì nell'aula bunker di viedelle Messi: "è un processo storico, alquale bisogna dare la dignità che meri-ta, altrimenti si rischia nuovamente dimetabolizzare una questione, la nostrasalute che interessa sia noi che le gene-razioni future". Preoccupante il messag-gio arrivato da Angela Bonfà. "Finorale analisi sono state effettuate sull'am-biente e hanno rivelato mutazionisignificativeall'ecosistemalagunare - hachiarito - ma sei dati verrannoc o n f e r m a t i ,d o v r e b b e r oessere presi inconsiderazioneanche i rischiper la saluted e l l ' u o m o " .Nella stessasala sono stata

inaugurate anche due esposizioni, unamostra fotografica della giornalistaAntonella Barina e di un'esposizionedi quadri di Carlo Preti, con temaPorto Marghera. Il giorno seguente è stata inauguratauna mostra sull'ambiente veneto,"Aria, acqua, suolo, energia, rifiuti eparchi", a cura di Maristella Cam-pello e Anna Ippolito.

Luigi Fincato da Il Gazzettino

È stato presentato nell’ambito di VIVI-MESTRE il dossier dell’Ecoistitutodel Veneto “Come sta il Veneto. Letrasformazioni ambientali e territo-riali dal 1950 al 2000”, a cura diMichele Boato e Franco Rigosi. Ilconfronto con mezzo secolo fa èimpietoso: basta vedere una fotoscattata dall'alto di un qualsiasicomune del Veneto per capire quantosi siano sviluppate le aree destinatead attività industriali, artigianali ecommerciali. Davvero troppo e addi-rittura molto di più di quanto sia datopensare, almeno secondo MicheleBoato e Franco Rigosi. Una ricerca

sul futuro sostenibile del Veneto cheparte proprio dal suo passato, quan-do l'industrializzazione (PortoMarghera in testa) stava muovendo iprimi passi e la coscienza ambientalenon era così sviluppata come oggi.Diversi i dati che fanno riflettere,come la crescita delle aree indu-striali nella provincia di Venezia: tra il1997 e il 2002 l'offerta di zone perqueste attività è aumentata del 21%,719 ettari, per un totale di 4141, ripar-titi in ben 140 siti produttivi.Secondo gli autori nei prossimi anni siarriverà alla saturazione e le attivitàsaranno costrette a migrare verso

Chioggia e Cavarzere. Per trovare ilrecord dell'aumento dei suoli agricolipassati ad uso abitativo o industrialebasta invece passare nella confinan-te provincia di Treviso: a Silea, tra il'55 e l'82, si è passati da 15 a 194ettari, con un incremento del1692%. Per il futuro Rigosi e Boato ribadisco-no il loro "no" a nuove autostrade,chiedono lo sviluppo dei trasportifluviali e ferroviari, e sostengonoche le previsioni dei piani regolatoripresuppongono una crescita demo-grafica tra il 10 ed il 20%, ma "questacrescita non avverrà mai, mentre lot-tizzazioni e capannoni diventerannoinvece una realtà". La conclusionedel loro studio sottolinea la necessitàche la nostra regione diventi "terradi sperimentazione della decresci-ta, per invertire la rotta di questoTitanic che è falso progresso consu-mistico". L.F.da Il Gazzettino

LA LAGUNA DI VENEZIA BENE DA DIFENDERE

ottobre 2004

UN REQUIEM SULPAESAGGIO VENETO

VIVIMESTRE

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5ottobre 2004

"Noi non ci accorgiamo che viviamo in un veroe proprio impero, che basa la sua forza sulproprio interesse e sull'egoismo, come aitempi dell'impero Romano e proprio oggi lanon violenza di Gandhi può tornare utile".Padre Alex Zanotelli si è confermato unprete scomodo, fuori dall'ufficialità e senzapeli sulla lingua. Capace di calamitare l'atten-zione dei molti che hanno affollato il teatro delparco della Bissuola, nell'ambito della fieraVivimestre. In tanti hanno aspettato per sen-tirlo ancora una volta parlare, assieme a MaoValpiana, Antonella Barina e MicheleBoato, dell'attualità del messaggio di Gandhi,"conobbe Gesù attraverso Tolstoj, a sua voltaconvertito a 50 anni al cristianesimo. Oggi come allora serve che la società civile si attivi dalbasso - ha spiegato Zanotelli - tutti devono essere coinvolti, ad esclusione dei partiti politici,e proprio per i politici andrebbe preparato un manifesto in occasione delle prossime elezio-ni". A questo proposito si è rammaricato di come l'Italia sia ricca proprio di iniziative "alterna-tive", economiche, sociali, di volontariato e quant'altro, "ma il difetto è che troppo spesso cia-scuno va per conto proprio ed il sistema se ne approfitta, cooptando tutto e tutti, compresa lafigura di Gandhi, utilizzato come testimonial involontario di una campagnapubblicitaria televisiva". E proprio sull'importanza dell'informazione, stimolato dai presenti, padreAlex ha definito la stampa "più che un quarto potere, oggi prevalente-mente parte integrante del potere. Forse non farebbe male, magari unavolta alla settimana, un digiuno televisivo e, per quanto riguarda gli spazisempre più difficili da conquistare sui media per chi non è allineato,potrebbe esser utile incrementare il vecchio sistema dei volantinaggidavanti ai luoghi di aggregazione, posti di lavoro e chiese, innanzitutto".Sempre intransigente pure nei confronti della Chiesa Cattolica, "anche inmateria di non violenza, bisognerebbe scomunicare chi manda i nostrisoldati a morire in Iraq, un cristiano non può dirsi tale se uccide. E, primache intervenisse, anche un non-violento storico come Massimo Valpiana,direttore dell'organo del movimento, Azione non violenta, ha tessuto lelodi di Zanotelli, ricordato la scelta del giorno per l'incontro, il 2 ottobre,data nella quale, nel 1866, nacque il profeta della non violenza, il Mahatma. All'incontro èseguita l'esibizione del coro gospel Music Lab di Mestre e la premiazione del concorso pertedi di laurea Laura Conti, promosso dall’Ecoistituto del Veneto.

Luigi Fincato da Il Gazzettino

INFORMAZIONE E DIVERTIMENTOTRA GLI STANDDI VIVIMESTRE

Bella festa al parco mestrino dellaBissuola, davanti al centro civico conla quarta giornata di "Vivimestre".Complice una giornata tutt'altro cheautunnale, sono state molte le perso-ne che hanno visitato la trentina dibanchetti imbanditi con prodottiagroalimentari naturali, progetti dibio-architettura, laboratori di cerami-che, maschere e pupazzi, nonché glistand di Wwf, Amici della Bicicletta,Banca del Tempo, scout di Mira e

molti altri, fino ai più tradizionali ban-chetti di cose usate. Tra questi spic-cava, per l'età dei due "titolari", quellodi Clara e Matteo, 8 e 9 anni: "Ognitanto veniamo al parco con le nostremamme per fare un banchetto sull'er-ba, ma questo è un mercatino vero eci sono più possibilità di trovare per-sone interessate a oggetti, giochi efumetti che noi non usiamo più mache potrebbero essere utili ad altripiuttosto che essere buttarti via".Vivimestre avrà un'appendice dome-nica 17, nel teatro del Parco, con unpomeriggio dedicato al jazz.

Anche quest'anno e per la diciottesima volta avrà luogo la tradizionale

MARCIA DI ALPINISTI ED AMBIENTALISTI IN DIFESA DELL'ANTICA FORESTA DEL CANSIGLIO

DOMENICA 7 NOVEMBRE 2004Anche quest'anno i motivi per proporla non mancano:E’ un appuntamento consolidato che serve a ribadire, di anno in anno,che il Cansiglio e un'area importante e per Cansiglio si intende non solo laPiana e la Foresta, ma anche le cime circostanti, dal Pizzoc-Millifret fino alCol Nudo-Cavallo, sia in Veneto che in FriuliE’ un evento che dimostra come l'attenzione dell'opinione pubblica e delmondo alpinistico ed ambientalista non cala ma è sempre vigile.E’ I'occasione per far sapere a tutti gli abitanti del Veneto e del Friuli, dianno in anno, che cosa succede in Cansiglio, sia in senso positivo chenegativo. INFO 0438.581989 Toio de Savorgnani

UUNN GGIIOORRNNOO DDII DDIIGGIIUUNNOODDAALLLLAA TTEELLEEVVIISSIIOONNEE

Alex Zanotelli alla fiera VIVIMESTRE

VIVIMESTRE

VIVIMESTRE

VIVIMESTRE

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IL PROCESSOMORTEDISON

si tiene ogni mercoledì e giovedì dalle 9.30 in poi

nell’Aula Bunker,in via delle Messi

(in fondo a via Bissuola). Per entrare basta

un documento d’identità.

Maurizio Simion, Gastone Bonigolo,Giovanni Mazzucco, Tullio Faggian,Vincenzo Cappelletto - morto il 5 settem-bre scorso - e tanti altri sarebbero soprav-vissuti se Enichem e Montedison avesse-ro ascoltato i medici aziendali e avesseromesso in atto le misure cautelari (aspira-tori, maschere, visite, trasferimenti, ecc.)previste dalla legge fin dal 1954 per ridur-re le esalazioni tossiche di Cvm e Pvc. Lohanno sostenuto ieri le parti civili allaprima udienza del processo d'Appellodopo la pausa estiva.Il processo d'appello al Petrolchimico èripreso ieri in aula bunker con le arringhedegli avvocati di parte civile SilviaManderino, Angelo Pozzan, Livio Gardine Anna Maria Marin.Ancora una volta, sotto lo sguardo triste divedove, figli ed ex compagni di lavoro,sono riecheggiati nomi e cognomi di lavo-ratori «dimenticati» dalla sentenza «infon-datamente assolutoria» di primo grado.Casi «liquidati» con giudizi «erronei» oaddirittura «inventati» (come l'assunzioned'alcol, il vizio del fumo o la sieropositivitàall'epatite C) sull'origine e il decorso dellepatologie tumorali che li hanno uccisi.Imputati come Nezzi, Grandi, Presotto,Brunai, Bartalini, Porta, ecc., che secon-do l'accusa avrebbero, invece, «colposa-mente» causato il morbo di Raynaud etumore al fegato o ad altri organi bersa-glio. Anche le parti civili hanno denuncia-to le «contraddizioni e omissioni» dellasentenza assolutoria del Tribunale presie-duto da Nelson Salvarani. Il pm Casson aconclusione della sua requisitoria (il 12luglio scorso) ha chiesto la condanna adun totale di 136 anni di carcere per i 26dirigenti di Enichem e Montedison accu-sati di «strage colposa d'operai e disastroambientale» e assolti in prima istanza. Ainomi già noti si è aggiunto quello di

Vincenzo Cappelletto - residente aMaerne -, assunto da Montedison nel1957 e deceduto il 5 settembre scorso permelanoma e cancro polmonare dopo averlavorato 30 anni al Petrolchimioco.Dati alla mano, l'avvocato SilviaManderino ha sostenuto che nel caso diCappelletto - come tanti altri - i dirigentidel Petrolchimico degli ultimi trent'anni,hanno «ignorato» le leggi in vigore.Leggi che prescrivevano visite medi-che periodiche di controllo (ogni tremesi), la messa in funzione d'aspiratori ela dotazione di protezioni individuali perchi lavorava nei reparti che lavoravanoprodotti tossici come il Cvm. AddiritturaCappelletto, pur avendo lavorato per 18anni a stretto contatto con resine chimi-che e altri materiali impregnati di Cvm,non ha mai subito una visita medica dicontrollo. I dirigenti sott'accusa avrebberoanche ignorato le indicazioni degli stessimedici aziendali che dopo aver constata-to l'inizio di malattie correlate all'esposi-zione al Cvm - un prodotto chimico rico-nosciuto come tossico fin dagli anni 50 -ne hanno chiesto a più riprese ma senzaesito, il loro spostamento in altri repartiproduttivi. E' il caso - solo per citare uno -

dell'autoclavista Tullio Faggian per ilquale i medici aziendali di Montedison epoi di Enichem avevano chiesto lo spo-stamento - in quanto già affetto da patolo-gie tipiche dell'esposizione al Cvm - in piùoccasioni: nel 1975, l'anno successivo epoi ancora nell'83, nell'84 e nell'85. MaFaggian è stato spostato di reparto soloalla fine del 1985 e, dopo lunghe soffe-renze, è morto per angiosarcoma epatico(una patologia per la quale la stessa sen-tenza assolutoria di Salvarani riconosce ilnesso causale con l'esposizione al Cvm)nel 1999. D'altro canto, anche i lavoratoriaffetti da una malattia riconosciuta dallastessa sentenza assolutoria come conse-guenza all'esposizione al cloruro di vinilemonomero - il morbo di Raynaud allemani - non furono spostati malgrado lesegnalazioni dei medici aziendali o addi-rittura il riconoscimento della malattia pro-fessionale da Cvm da parte dell'Inail o diun giudice. Ancora più grave il caso degliinsaccatori delle cooperative d'appaltoche solo nel 1982 sono stati spostati fuoridel reparto Cv6 e dotati di aspiratori e pro-tezioni. Se le indicazioni di questi medicifossero state ascoltate - è stato ripetutoanche ieri - questi lavoratori sarebberoguariti dal Raynaud e non avrebbero svi-luppato le patologie tumorali che li hannoportati alla morte. Le arringhe delle particivili proseguiranno fino al 7 ottobre,quando ci saranno gli interventi degliavvocati di Comune, Provincia, RegioneVeneto, Presidenza del Consiglio e mini-stero dell'Ambiente. Poi, da dicembre,sarà la volta delle arringhe dei difensori diMontedison, Eni ed Enichem. La senten-za della corte presieduta da FrancescoAliprandi e attesa per fine anno.

Gianni Favaratoda La Nuova Venezia

DDIIOOSSSSIINNEEOLTRE 800

MORTISOSPETTE

Sono oltre 800 i casi di morte per sarco-ma ai tessuti molli (oltre 200 dei qualirisiede a Venezia e Mestre) e linfomi trala popolazione che risiede nei comunidella zona di ricaduta dei fumi pieni didiossine emessi negli ultimi 30 anni daitre inceneritori del Petrolchimico. Sono iprimi dati dell'indagine epidemiologicarealizzata dall'Asl 12 e dall'Arpav. L'indagine, partita da una esperienzasimile a Mantova, è la prima in Italia e siconcluderà entro l'anno. Oltre a Mestree Venezia, sono stati presi in considera-zione anche i comuni di Camponogara,Dolo, Fiesso, Fossò, Marcon, Meolo,Mira, Pianga, Quarto d'Altino, Strà,Vigonovo e Cavallino perché interessatidal cono di ricaduta dei fumi diMarghera.

ottobre 2004

««QQUUEEII TTUUMMOORRIISSII PPOOTTEEVVAANNOO EEVVIITTAARREE»»

Riparte il processo d’appello al Petrolchimico

COORDINAMENTOCOMITATI ANTENNEIl coordinamento si riunirà i giorniMARTEDì 12 OTTOBREMARTEDì 26 OTTOBRE

alle ore 19.30presso la sala del

Consiglio di Quartiere in via Sernaglia

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7ottobre 2004

CON IL PASSANTE UNA NUOVA CAMERA A GASLa maglia nera la indosserà Martellago, che nel giro di sei anni vedràsalire l'inquinamento da smog del 200 per cento. Numeri a due cifreper gli altri comuni: da Scorzè a Salzano, da Mogliano Veneto a Mirano."Un attentato alla salute dei cittadini rischiamo tutti di morire, tanto piùche sulle Pm10 siamo già in deroga rispetto ai limiti europei", dicono irappresentanti del Comitato Intercomunale No al Passante, che accu-sano i sindaci di aver voluto nascondere l'analisi fatta.Perché quei numeri che Paolo Stevanato snocciola uno dietro l'altrosono contenuti nello studio che la Tectra di Bologna ha redatto per isette sindaci ribelli: un'analisi trasportistica con gli effetti sul territo-rio della nuova autostrada. E che adesso i cittadini invieranno allacommissione Ambiente e Salute dell'Unione Europea. Lo studio è statoscoperto per caso da Paolo Stevanato, consigliere Comunale dei VerdiColomba a Salzano. "I sindaci hanno usato lo studio per mercan-teggiare le opere complementari nascondendo le gravi previsioni del-l'analisi, usando la nostra salute come merce di scambio", diceRosanna Zanon del comitato. "Il passante sul nostro territorio sarà unVajont al rallentatore" aggiunge Mario Gigli di Mogliano. Le protestepartono da una macchi nera che copre il territorio dei sette comuni inte-ressati dal passaggio del Passante. È la rappresentazione su carta dellavariazione dell'inquinamento da oggi al 2020. Passeranno più macchi-ne (dal 40% al 65% in più), camion (più 60%) perché il Passante atti-rerà il traffico di attraversamento est-ovest. Il traffico si distribuirà intutto il territorio della provincia così a Martellago, ad esempio, camion emacchine raddoppieranno. L'incremento delle pericolosissime polverisottili aumenterà dopo sei anni dal passante del 194% a Martellago, del62% a Scorzè, del 60% a Salzano. Nello studio presentato dai comitatiinoltre, non viene considerato l'impatto che avranno le opere com-plementari al passante che renderanno ancora più drammatici que-sti dati.Gli agricoltori non potranno più coltivare prodotti da taglio, come il radic-chio, e tutte le colture risentiranno della ricaduta degli inquinanti.L'impatto del Passante, inoltre, si farà sentire su tutti gli abitanto del ter-ritorio e non solo per quelli a ridosso dell'autostrada.

Rielaborazione di alcuni articoli tratti da Il Gazzettino e Il Corriere del Veneto

PASSANTEOPERA

“ILLEGALE”Un progetto, quello del Passante, con tanti punti neri,al limite, od oltre, della legalità, che il ComitatoIntercomunale cerca di far conoscere. Vediamonealcuni.- Il tracciato è stato segnato sul territorio con dei pic-

chetti, ma è sensibilmente diverso da quello previstodalla cartografia del progetto definitivo ed esamina-to dalla VIA. In questo modo, i cittadini in procinto diessere espropriati, non hanno potuto presentare leosservazioni.

- Non è ancora conclusa la procedura d’infrazioneavviata dalla UE nei confronti del Passante per laviolazione delle norme comunitarie in materia diVIA. Eppure il progetto va avanti.

- La gara d’appalto è stata vinta dalla Impregilo (grup-po Fiat). Una ditta concorrente ha presentato ricor-so al Tar per irregolarità nell’aggiudicazione, e sem-bra che il suo ricorso possa venire accolto. Ma que-sto non fermerà la procedura: La Pizzarotti (dittaricorrente) in caso di vittoria riceverà solamente unindennizzo di 50 milioni di euro, pari al 10% dell’im-porto della gara. Come dire, posso affidare l’appaltoa chi voglio, con l’unico rischio di dover pagare unapenale.

Il passante è una enorme occasione per urbanizzarela cintura di Mestre, essendo ancora troppo costosala bonifica di Marghera e ancora redditizia la politicadei capannoni sparsi. Il traffico non verrà eliminato maspostato a seconda delle esigenze economiche.Altrimenti non ci spiegheremmo come mai non vieneincentivata la ferrovia per il trasporto delle merci,attualmente utilizzata In Veneto solo per il 30% dellasua potenzialità.

Paolo Stevanato

Page 8: Tera e aqua ottobre 2004 - ecoistituto-italia.org€¦ · n° 21 - ottobre 2004 mensile dell’associazione VeneziAmbiente e dell’Ecoistituto del Veneto Alex Langer redazione: viale

trimestrale di ecologia, nonviolenza e tecnologie appropriate,

edita dall’Ecoistituto del Veneto.60 pagine a due colori, circa 40 articolisu temi importanti dal livello planetarioa quello locale: futuro sostenibile, con-sumi leggeri, meno rifiuti, mobilità intel-ligente, inquinamento zero, ecosalute,amici animali, natura viva, democrazia

partecipata, culture locali, educazione ambientale.

La puoi ricevere solo in abbonamentoversando 20 euro sul c/c postale

n° 29119880 intestato a: Ecoistituto del VenetoMestre - causale: “abbonamento a Gaia” oppu-re portandoli all’Ecoistituto in viale Venezia 7,

dalle 17 alle18dove puoi ritirare una copia omaggio

RADIO BASEFM 99,15 Mestre

93,55 Venezia e Trevisoogni mercoledì

ore 11.00 GAIA rubrica di ecologia curata

dalla nostra redazione

In redazione:Michele BoatoLorenzo CaverniMonica ZabeoPaolo StevanatoAngelo Favalli

CLAUDIO COGO UN AMICO

È duroscrivere di teClaudiodopo il volo

ci hai lasciatidi pietradistruttiuna sola parolaperchè?

il ricordo di Alex*le ragionil’angosciadell’impotenza

allorala strage di Tuzladi Sarajevo

per te, Claudioil fosgeneil cieco profitto

per troppila morte

e noia ricordareil tuo voltoil tuo sorrisole parole di fuocoe di pace

Michele BoatoUn tuo amico

* Alex Langer, ecologista diBolzano che si è dato la mortenel 1995 anche per disperazio-ne delle stragi in ex-Jugoslavia

Nessun albero è stato tagliato per stampare questo giornale.Abbiamo usato CARTA RICICLATA

"L'ultimo valore consegnato [dal Movimento Moderno] al terzo mil-lennio" ha scritto Bruno Zevi "attiene al rapporto tra architetturamoderna e democrazia...L'architettura è il termometro e la cartina di tornasole della giusti-zia e della libertà radicate in un consorzio sociale. Decostruisce leistituzioni omogenee del potere, della censura, dello sfascio pre-meditato e progetta scenari organici. Fuori di una modernità impe-gnata, sofferta e disturbata non c'è poesia architettonica." L'architettura e l'urbanistica dei maestri del movimento modernoera una delle tante passioni che mi accomunava con ClaudioCogo, amico da oltre trent'anni oltre che collega e compagno dibattaglie civili. Architettura vissuta come luogo della coerenza,come arte umana prima e totale, come ideale dirompente e corag-gioso di creazione, come presenza e memoria, come utopia realizzata e realizzabile, come opera evangeliz-zante, come amore per le città degli abitanti così come per le città invisibili calviniane, come principio demiur-gico vitale, insomma architettura come spazio della coscienza collettiva. Quanto impegno, professionale, umano e civile, è stato profuso da Claudio nel tentativo di liberare la suaMarghera dai veleni, quante lotte per la difesa dell'uomo e del suo ambiente, naturale e sociale, per uno svi-luppo sostenibile, per migliorare la qualità della vita. Mi sovvengono pure progetti e battaglie mie personali con-tro l'illegalità fatta legge, contro l'indecenza di un'oligarchia di regime stolta e corrotta, per la pulizia dell'am-biente e delle istituzioni, per una politica urbanistica democratica e partecipata, situazioni sofferte fino allo stre-mo delle forze, fino alla sconfitta lacerante. Nulla appare cambiato. Tutt'altro. Oggi più che mai gli ambiti urbano e rurale non rappresentano altro che unatriste icona dello sfacelo del cosiddetto benessere, di una civiltà sempre più vergognosamente decivilizzata evuota, che altro non riesce a produrre se non l'autocelebrazione della propria vacuità. Nessuno sembra ricordare che il paesaggio intorno a noi è un ambiente antropomorfo fatto di case, campi,uomini, fabbriche, campanili, un territorio purtroppo irrimediabilmente compromesso nei suoi aspetti fisici,urbanistici, etici, estetici, ecologici. In nome di uno sviluppo deviato - alla cui base sta un capitalismo finan-ziario dilagante che ha soppiantato ormai quello imprenditoriale e che genera solo ricchezza per pochi, povertàper molti e distruzione per la terra - o, peggio ancora, appellandosi in modo blasfemo alla difesa del lavoro, sistanno compiendo scempi, devastazioni, rapine e avvelenamenti del territorio. È così che il dio denaro ha avuto una delle sue più deliranti e desolanti vittorie al tragico processo MORTE-DISON che lascia impuniti i colpevoli assassini e raggelati i figli degli operai uccisi dal CVM.Contro tutto questo si è battuto Claudio, con la sua forza di uomo mite, profondo, pulito e risoluto. La sua scom-parsa ci riempie di tristezza e ci lascia impietriti e spiazzati; tuttavia ci costringe a fermarci e interrogarci sullenostre inadeguatezze, ci sprona a proseguire nel nostro impegno umano e sociale al fine di consegnare ainostri figli un futuro di pace e giustizia, liberato una volta per tutte dall'ignoranza, dalla miseria morale, dal nullainteriore e da ogni schiavitù. La frase che Claudio ha voluto sulla propria tomba sintetizza la sua vita ed è un monito per noi tutti: "Solo esempre dalla parte degli ultimi". Mi piace richiamare alla memoria, infine, quando da giovani, e anche ultima-mente, ricordandolo, ridevamo davanti alle geniali invenzioni teatrali di Paolo Villaggio. "Ed ecco a voi, con isuoi meravigliosi cani parlanti, Lorenzo Folchignoni". Ma il Folchignoni, immancabilmente, non c'era, si scu-sava, non era potuto arrivare. Non c'era. Mai. Come Godot. Il futuro incombe con la sua carica minacciosa di vuoto globale. Liberiamolo e liberiamoci.

Franco Ventimiglia

In morte dell'amico Claudio29 settembre 2004

S.O.S. CONTINUANel numero scorso vi abbiamo chiesto

aiuto per pagare i 7.000 euro di debitocon la tipografia

Ringraziamo: Annalisa Ceolin, Bianca Cesca, AlbertoMiggiani, Maria Grazia Minto, Paolo Mattiello, Chiara Rossi,Rosa Martusciello, Stefano Bella, Sandro Boato, GiovanniRubini, Lucia Ferro, Ilaria Pretelli, Lorena Vuga, RobertoGazzato, Vittorio Teardo, Angelo Vianello, Anton Maria

Scarpa, Cristina Sartorelli, Fabio Dal Corso, Lucia Milan,Ferruccio Falconi, Adriano Ghizzo, Cinzia Viaro, Antonino

Toppino, Silvia Rupil, Giuliana Colacicchiche hanno inviato un contributo

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