TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche...

56
TEORIA DELL’ALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA, 11 gennaio 2014 Prof. Introzzi Docente F. C.

Transcript of TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche...

Page 1: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

TEORIA DELL’ALLENAMENTO

• Capacità motorie • Modello delle fasi sensitive

• Indicazioni metodologiche

AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE

GENOVA, 11 gennaio 2014

Prof. Introzzi Sergio

Docente F. C. I.

Page 2: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

CAPACITA’ MOTORIESCHEMI MOTORI DI BASE

Coordinative Condizionali Altre capacità

VelocitàForzaResistenzaPotenza

Mobilità articolare

Estensibilità muscolare (proprietà della fibra di lasciarsi distendere)

Elasticità muscolare (proprietà della fibra di tornare allo stato normale)

Orientamento spazio/tempo

Capacità di adattamento

Capacità di combinazione motoria

Capacità ritmica

Capacità vestibolare

Capacità di anticipo

Coordinazione

Capacità di apprendimento motorio

CamminareCorrereSaltareLanciareAfferrareSpingereTirareStrisciareRotolareArrampicare

ABILITA’ SPORTIVE

Page 3: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

Sono le potenzialità motorie dell’individuo, i fattori che concorrono a

determinare il rendimento atletico dell’uomo. Il loro stadio di sviluppo influenza direttamente il grado di

efficienza fisica

LE CAPACITA’ MOTORIE

Coordinative Condizionali Altre capacità

- Sono l’espressione che hanno sostituito il termine destrezza.

- Organizzano e regolano il movimento.

- Influenzano l’economia e l’esecuzione del gesto.

- Permettono di rendere il valore reale quanto più possibile coincidente al valore nominale.

- Sono di difficile misurazione.

- Sono fondate sull’efficienza del metabolismo energetico.

- Hanno fattori limitanti nella disponibilità di energia e quindi delle condizioni organico/muscolari dell’uomo.

- Sono misurabili in modo netto

e preciso.

- Non sono determinate unicamente da fattori condizionali o coordinativi.

ABILITA’ SPORTIVE Sono le tecniche dei diversi sport

Page 4: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

CAPACITA' MOTORIECOORDINATIVE

Page 5: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

VENGONO CLASSIFICATE IN:

Page 6: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

La capacità coordinativa di:

Page 7: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

Le capacità coordinative speciali

Page 8: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

DIFFERENZIAZIONE

Page 9: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

EQUILIBRIO

Page 10: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

ORIENTAMENTO spazio-temporale

Page 11: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

RITMIZZAZIONE

Page 12: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

REAZIONE

Page 13: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

TRASFORMAZIONE

Page 14: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

LE FASI SENSIBILI

Page 15: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

Miglioramento coordinazione

Page 16: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

CAPACITA' MOTORIECONDIZIONALI

Page 17: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

QUALI SONO:

Page 18: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

LA FORZA

Page 19: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

TIPOLOGIE DI FORZA

Page 20: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

NEL CICLISMO ABBIAMO ...

Page 21: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

MASSIMALE CICLOMULINO TEMPO

0200400600800

10001200140016001800

0 34 68 102

136

170

204

238

272

306

340

374

408

442

476

510

544

578

612

646

680

time

FORZ

A

Forza 87 rpm

forza 124 rpm

forza 145 rpm

Il picco di forza è maggiore a rpm basse

Il tempo di raggiungimento del picco di forza è più elevato a rpm basse

La pendenza del reclutamento è uguale a diverse rpm

NEL CICLISMO

Page 22: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

start in pianura ciclismo

0

50

100

150

200

250

300

350

400

0 10 20 30 40 50 60 70 80TEMPO (cent/s)

CO

PP

IA (

Nm

)

1ped

2 ped

3 ped

6 ped

9 ped

12 ped

15 ped

Page 23: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

ABBIAMO ...

Page 24: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

DIFFERENZA DELL' ALLENABILITA' DELLA FORZA

Page 25: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

PERCHE' LA FORZA NEI BAMBINI

Page 26: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

INDICAZIONI METODOLOGICHE FORZA NEI BAMBINI

Page 27: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

PRATICA

Page 28: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

LA RESISTENZA

Page 29: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

IMPORTANZA DELLA RESISTENZA NEI BIMBI 1

Page 30: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

IMPORTANZA DELLA RESISTENZA NEI BIMBI 2

Page 31: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

INDICAZIONI 1

Page 32: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

INDICAZIONI 2

Page 33: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

IN CHE MODO ...

Page 34: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

LA VELOCITA'

Page 35: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

TIPI DI VELOCITA'

Page 36: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

INDICAZIONI 1

Page 37: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

INDICAZIONI 2

Page 38: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

IN CHE MODO ...

Page 39: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

LA MOBILITA' ARTICOLARE

Page 40: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

L' IMPORTANZA DELLA MOBILITA' ARTICOLARE

Page 41: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

INDICAZIONI

Page 42: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

LE FASI SENSIBILI

Page 43: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

6 7 8 9 10 11 12 13 14

COORDINATIVE

CONDIZIONALI

Dopo il 14 anno di età mentre le Cap. COORDINATIVE crescono di pari passo, le CONDIZIONALI vengono ad incrementarsi in modo netto e maggiore nei maschi rispetto alle femmine.

Le cause sono molteplici prima tra tutte le grandi masse muscolari degli uomini rispetto alle donne (1/3 in più)

Le capacità motorie sono i presupposti funzionali per l’apprendimento e l’esecuzione di azioni motorie fisico-sportive, mentre le abilità motorie dipendono solo ed esclusivamente dall’esperienza.

Le abilità motorie sono i presupposti di prestazione acquisiti in forma di una componente dell’attività che rimane costante e col tempo viene automatizzata.

Andamento delle capacità motorie in relazione all’età dei soggetti (siano essi maschi o femmine) sino al 14 anno di età

Page 44: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

VA RIMARCATO CHE:

• Le abilità motorie si costruiscono sulle capacità motorie• La conoscenza delle abilità motorie, la loro combinazione,

il loro esercizio sviluppa le capacità motorie (condiz. e coord.)

• Il livello iniziale delle capacità coordinative determina in modo essenziale lo sviluppo delle abilità

• La formazione delle abilità contribuisce a sviluppare le capacità coordinative

• Le abilità sono azioni che si automatizzano con la loro ripetizione

• L’automatizzazione, libera la coscienza e permette all’atleta di concentrarsi sullo scopo dell’azione.

• Le abilità sono tante quante se ne apprendono.• Le tecniche sono abilità motorie, la loro combinazione

porta alla tattica di gara e quando si realizzano in situazioni non prevedibili diventano Capacità di anticipo.

Page 45: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

Il cervello organizza il movimento sin dal momento in cui viene programmato.

Il movimento viene organizzato dal cervello in riferimento alle informazioni provenienti dagli analizzatori sensoriali (occhio, orecchio,

tatto, ed altri organi recettori posti nei muscoli e nelle articolazioni) ed in relazione alla memoria motoria.

In fase di esecuzione poi, è sempre il cervello che controlla il movimento grazie alle informazioni sensoriali, ed eventualmente lo corregge

adattandolo alla situazione.LO SVILUPPO QUINDI DELLA COORDINAZIONE E’ IL PRESUPPOSTO FONDAMENTALE PER LA COSTRUZIONE DI UNA VALIDA TECNIICA

SPORTIVALa capacità di apprendere un movimento, di controllarlo e di adattarlo

sono requisiti indispensabili per qualunque atletaANCHE NEL CICLISMO TALI CAPACITA’ SI EVIDENZIANO E SI

SVILUPPANO NELLE VARIE SITUAZIONI

Page 46: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

GLI OBIETTIVI TECNICIGli obiettivi tecnici sono rivolti allo sviluppo delle potenzialità del

movimento; sono classificati in : generali e specifici.

Gli obiettivi tecnici generali, come per ogni disciplina sportiva, non sono strettamente legati allo sport prescelto, bensì riguardano lo sviluppo del

patrimonio motorio essenziale che deve possedere un qualunque atleta; e precisamente:

- LA FORMAZIONE DEGLI SCHEMI MOTORI DI BASE- LO SVILUPPO DELLE CAPACITA’ COORDINATIVE - LO SVILUPPO DELLE CAPACITA’ CONDIZIONALI

Gli obiettivi tecnici specifici sono anch’essi rivolti allo sviluppo delle capacità ed abilità motorie, ma sono riferite alla disciplina ciclistica;

e sono:- L’APPRENDIMENTO DELLE ABILITA’ TECNICHE PRIMARIE E

SECONDARIE- LO SVILUPPO DELLE CAPACITA’ CONDIZIONALI IN BICICLETTA

- L’APPRENDIMENTO DELLE TATTICHE DI GARA

Page 47: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

COSA SUCCEDE A LIVELLO FISIOLOGICO

I ragazzi/e durante la preadolescenza e l’adolescenza possiedono fisiologicamente delle attitudini naturali a svolgere un lavoro muscolare di resistenza ed hanno altresì il rapporto più favorevole tra peso e potenza aerobica, cioè la capacità alla resistenza e ciò si realizza proprio tra i 10 ed i 16 anni

APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO L’apparato cardiocircolatorio nei giovani reagisce

all’allenamento con la diminuzione della frequenza cardiaca a riposo, con un minor incremento pulsatorio nello forzo, con un aumento del volume del cuore, espressione di una dilatazione da regolazione, la quale aumenta i volumi di riserva e, di conseguenza, anche le capacità funzionali del cuore stesso.

Page 48: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

APPARATO RESPIRATORIO Il max consumo di O2/Kg, che è un indice altamente significativo del rapporto peso/potenza del lavoro aerobico e quindi di prestazioni prolungate, viene raggiunto dai maschi attorno al 15 anno e dalle femmine al 12 anno

0

1

2

3

10 20 30 40 50 0

1

2

3

4

5

10 20 30 40 50

Pertanto i soggetti giovani sono dal punto di vista metabolico energetico, adatti a svolgere attività di tipo prolungato, ma psicologicamente non preparati.

Rilevazione VO2 max/età Rilevazione VO2 max/Kg etàSoggetti sedentari e non

Page 49: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

VO2max = Massimo consumo di ossigeno

Si valuta in litri/minuto Negli atleti di alto livello è superiore a 5 l/min. Significa poter produrre più energia per unità di tempo attraverso i sistemi aerobici, mantenendo così un ritmo di gara più elevato senza accumulare acido lattico. Il VO2max dipende dall’efficienza respiratoria, dalla rete dei vasi capillari, a livello cellulare dall’efficienza e dal numero dei e dal volume dei mitocondri e degli enzimi ossidativi in essi contenuti. Il valore massimo di VO2 viene raggiunto attorno ai 17/18 anni, poi inizia una lenta curva discendente. Le possibilità di incremento dipendono dalla capacità di trasporto, legata alla gettata cardiaca ed alla quantità di emoglobina presente nel sangue.

Esistono numerosi test per valutare il VO2max, ma sono da laboratorio.

Naturalmente va da sé che atleti di grande stazza hanno un VO2max molto alto e risultano particolarmente portati per le gare in pianura ed a cronometro.

Page 50: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

Per analizzare meglio il dato che si avvicina di più a quegli atleti che sono di piccola stazza, ecco:

il VO2/Kg E’ il consumo di O2 in ml/minuto e per Kg di peso. Per gli atleti di alto livello oscilla tra 65 e 80. Questo dato è particolarmente interessante per la salita, dove la componente antigravitaria è molto rilevante. Per poter essere utilizzato al fine di valutare le effettive possibilità di prestazione, tale valore deve essere integrato da considerazioni riguardanti l’economicità del gesto; senza entrare in valutazioni estetiche sullo stile, limitandosi a considerare migliore la tecnica che risulti più redditizia.

0

1

2

3

4

5

10 20 30 40 50

0

1

2

3

4

5

10 20 30 40 50

Page 51: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,
Page 52: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

APPARATO LOCOMOTORE

• In questi anni lo scheletro e le articolazioni attraversano una fase di evoluzione e quindi non hanno ancora raggiunto una definitiva resistenza di fronte ad un elevato carico.

• L’esercizio fisico, migliora il tono ed il trofismo muscolare, che si traduce anche in un migliore portamento.

• Si devono però individuare, come fattore limitante, la pratica di esercizi con carichi notevoli o che impegnano solo determinati settori del corpo.

Page 53: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

Fasi sensibili ed attività ciclisticaFasi sensibili ed attività ciclistica Componenti Psicomotorie TOT. Componenti Cond.

Età Maturazione Categorie Apprend.Differenz. Reaz. Orientam. Capacità Capacità Resist. Forza Rapid.Fisiologica FCI Motorio direzione Spaziale Ritmica Equil.

12 Turgor 1°3 Riempimento 4 delle forme5 Proceritas 1° 4 46 Sviluppo in 4 4 8 16 4 47 altezza G1 8 4 8 4 8 4 36 4 128 Turgor 2° G2 8 4 12 4 8 4 40 4 129 Incremento G3 8 8 12 4 12 6 48 8 4 12

10 Ponderale G4 12 10 4 8 12 8 54 8 4 1211 Proceritas 2° G5 12 12 4 8 8 8 52 12 4 1212 disarmonie G6 4 8 4 12 8 4 40 12 8 1213 Turgor 3° ES 1° 4 4 4 12 4 4 32 12 12 1214 o pubertà ES 2° 8 8 4 12 4 4 40 12 12 415 ormoni ALL.1°16 sessuali ALL.2°

Page 54: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

ABILITA' TECNICHE PRIMARIE

Page 55: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

ABILITA' TECNICHE SECONDARIE

Page 56: TEORIA DELLALLENAMENTO Capacità motorie Modello delle fasi sensitive Indicazioni metodologiche AGGIORNAMENTI Tecnici istruttori categorie AGONISTICHE GENOVA,

ABILITA' TECNICHE DI GRUPPO