Teoria dei linguaggi (2017-18) - Università di Roma lez 11... · Saussure, spesso celata dietro le...

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!"Teoria dei linguaggi (2017-18)

Saussure e la semantica (1)

L'oggetto della linguistica Langue/parole

Dott.ssa Filomena Diodato ([email protected])

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Saussure e la semantica (1)

Ferdinand de Saussure

Ginevra, 26 novembre 1857 – Vufflens-le-Château, 22 febbraio 1913

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Saussure e la semantica (1)

Fondatore della Linguistica moderna

!  Mémoire sur le système primitif des voyelles dans les langues indo-européennes, Lipsia, Teubner, 1879 (trad. It. Ferdinand de Saussure, Saggio sul vocalismo indoeuropeo, a c. di Giuseppe Carlo Vincenzi, Bologna, Clueb, 1978).

L’opera presenta una ricostruzione innovativa ma solida del sistema fonematico dell'indoeuropeo comune e rivela il precoce interesse di Saussure per gli aspetti teorico-metodologici. Offre un’impostazione metodologica per il trattamento del sistema fonologico in generale.

!  De l'emploi du génitif absolu en sanscrit – Tesi di laurea discussa all’università di Lipsia nel 1880.

!  Cours de linguistique générale, a cura di Charles Bally, Albert Riedlinger e Albert Sechehaye, Losanna-Parigi, Payot, 1916 (trad. it. Ferdinand de Saussure, Corso di linguistica generale, a cura di Tullio De Mauro, Roma-Bari, Laterza 1967).

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Continuità e rottura con la linguistica dell’Ottocento

!  Temi saussuriani circolano in tutta la cultura dell’Ottocento - per es. la questione della ‘formatività’ del linguaggio (Humboldt), la distinzione tra sincronia e diacronia (Spitzer, Gabelentz, Marty), la ‘socialità’ del linguaggio (Whitney, Steinthal, Paul), la distinzione langue/parole (Schuchardt) ecc.

!  Tra gli altri, Bréal e Meillet, due grandi linguisti francesi contemporanei di Saussure, hanno avuto contatti con il Maestro ginevrino.

!  «Non sempre è possibile dire con certezza se questi studiosi conoscevano le idee di Saussure e se Saussure conosceva le loro. Ma persino se si dovesse rispondere sempre negativamente, resterebbe pur vero che, nel complesso, Saussure ha vissuto un rapporto di consonanza profonda, di mutuo scambio col suo tempo.» (p. VII)

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Saussure e la semantica (1)

Lessico, nozioni e ‘Scuole’ saussuriane

!  Buona parte del lessico specialistico della linguistica contemporanea trova le sue radici nel CLG (p. VIII).

!  Nozioni saussuriane sono alla base delle diverse branche della linguistica per come si sviluppano nel corso del Novecento (fonologia, sintassi, semantica).

!  A Saussure si rifanno anche le maggiori correnti della semiologia del Novecento.

!  Scuola di Praga (1926 -1939) - Trubeckoj, Jakobson, Karchevskij, Mathesius e Vachek (Travaux du cercle linguistique de Prague);

!  Scuola di Copenhagen – Luis Hjelmslev (I fondamenti della teoria del linguaggio, 1943)

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Saussure e la semantica (1)

Il Cours de Linguistique Générale (CLG)

Charles Bally (1865 – 1947) – Albert Sechehaye (1870-1946)

Scritto da Bally e Sechehaye, con la collaborazione di A. Riedlinger, si basa sugli appunti presi dagli allievi che hanno partecipato ai tre corsi di linguistica generale presso l’Università di Ginevra (1907, 1908-09, 1910-11) e su alcune note manoscritte di Saussure.

Se il corso è fedele nel riprodurre le parti della dottrina linguistica di Saussure, non lo è nel riprodurre l’ordine delle parti.

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La «vulgata saussuriana»

Tra gli anni Venti e Trenta si afferma quella che Giulio Lepschy (Linguistica strutturale, 1966) ha definito la vulgata del pensiero saussuriano, fondata su alcuni ‘luoghi comuni’. Prevale una lettura del Cours come fondato sul principio di ‘autonomia’ della linguistica (cd. principio di ‘immanenza’) con un conseguente:

!  primato della langue sulla parole; !  primato della linguistica sincronica su quella diacronica; !  estromissione del soggetto parlante e della massa parlante dall’analisi

linguistica; !  assenza di una prospettiva semantica nel pensiero di Saussure

(prevalenza dei rapporti associativi, di natura psicologica); !  assenza di un approccio sintattico nel pensiero di Saussure il sintagma,

ma non la frase, sarebbe riconosciuto come unità della langue).

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La «voce autentica» di Saussure

Dagli anni Trenta e Quaranta a oggi diversi studiosi hanno lavorato per ricostruire la voce autentica di Saussure, spesso celata dietro le pagine del Cours.

Benveniste, Lucidi, Frei, Rudolf, Hjelmslev e poi ancora Godel, Engler, De Mauro sono tra gli studiosi che hanno condotto un lavoro filologico e di raccolta dei materiali saussuriani in modo da correggere la cosiddetta vulgata e restituire all’opera saussuriana l’ampio respiro delle riflessioni di Saussure su quell’oggetto «multiforme ed eteroclito» che è il linguaggio.

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Materia della linguistica

La materia della linguistica comprende la totalità delle manifestazioni del linguaggio umano, che è un fenomeno multiforme ed eteroclito.

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Compiti della linguistica

A.  Fare la descrizione e la storia di tutte le lingue che potrà raggiungere; ciò che comporta fare la storia delle famiglie di lingue e ricostruire, nella misura del possibile, le lingue madri di ciascuna famiglia;

B.  Cercare le forze che in modo permanete e universale sono in gioco in tutte le lingue, ed estrarre le leggi generali cui possono ricondursi tutti i articolari fenomeni della storia;

C.  Delimitare e definire se stessa.

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Saussure e la semantica (1)

Oggetto della linguistica: langue

In linguistica è il punto di vista che crea l’oggetto. Una parola può esse vista come suono, come esprimente un’idea, come derivata da un’altra parola ecc.

Lingua (langue):

!  Prodotto sociale della facoltà del linguaggio (vs parole che è il livello individuale);

!  Insieme di convenzioni acquisite (vs facoltà del linguaggio, che deriva dalla natura – ‘accenno’ all’arbitrarietà ‘materiale’ e alla tesi ‘localizzazionista’ p. 19-20);

!  È in sé una totalità e un principio di classificazione.

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Saussure e la semantica (1)

Priorità della langue nello studio del linguaggio

!  “Si potrebbe dire che non il linguaggio parlato è naturale per l’uomo, ma la facoltà di costruire una lingua, vale a dire un sistema di segni distinti corrispondenti a delle idee distinte”.

!  “La facoltà – naturale o no – di articolare PAROLES non si esercita se non mercé lo strumento creato e fornito dalla collettività: non è dunque chimerico dire che è la lingua che fa l’unità del linguaggio”.

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Il circuito della parole 13

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Psichico, fisiologico e fisico

Il punto di partenza del circuito scaturisce da un fenomeno interamente psichico nella mente di A che associa un concetto a un’immagine acustica.

Questo è seguito da un fenomeno fisiologico: il cervello di A trasmette agli organi di fonazione un impulso correlativo all’immagine acustica.

Infine ha luogo un fenomeno fisico: le onde sonore si propagano dalla bocca di A per raggiungere l’orecchio di B.

Il circuito prosegue, poi, in un ordine uguale ma inverso: dall’orecchio di B l’immagine acustica arriva al suo cervello, dov’è associata con il concetto corrispondente.

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Il segno linguistico

“Noi chiamiamo segno la combinazione del concetto e dell’immagine acustica: ma nell’uso corrente questo termine designa generalmente soltanto l’immagine acustica, per esempio una parola (arbor, ecc). Si dimentica che se arbor è chiamato segno ciò è solo in quanto porta il concetto «albero», in modo che l’idea della parte sensoriale implica quella del totale”. (clg, p. 85, nota 132)

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Pensiero e suono, recto e verso

Nel capitolo sul valore linguistico Saussure scrive:

"La lingua è paragonabile a un foglio di carta: il pensiero è il recto e il suono il verso; non si può ritagliare il recto senza ritagliare nello stesso tempo il verso; similmente nella lingua non si potrebbe isolare né il suono dal pensiero né il pensiero dal suono; non vi si potrebbe giungere per astrazione il cui risultato sarebbe fare della psicologia pura o della fonologia pura" (clg, p. 137).

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“Noi proponiamo di conservare la parola segno per designare il totale, e di rimpiazzare concetto e immagine acustica rispettivamente con significato [fr. signifié] e significante [fr. signifiant]: questi due ultimi termini hanno il vantaggio di rendere evidente l’opposizione che li separa sia tra di loro sia dal totale di cui fanno parte. Quanto a segno, ce ne contentiamo per il fatto che non sappiamo come rimpiazzarlo, poiché la lingua usuale non ce ne suggerisce nessun altro” (clg, p. 85, v. nota 134).

La definizione vale per ogni entità linguistica, dal monema alla frase (v. nota 130).

Segno, significante, significato

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Primo principio: L’arbitrarietà del segno

  È arbitrario – immotivato – il rapporto tra significante e significato, nel senso che il segno non ha nessun aggancio naturale nella realtà (note 137, 138).

  Non vuol dire che il segno dipende dalla libera scelta del soggetto parlante.

Le onomatopee e le esclamazioni non mettono in discussione il principio dell’arbitrarietà del segno linguistico: oggi non si mette in discussione l’origine ‘naturale’ (iconica) di questi segni, i quali sono comunque sottoposti all’evoluzione fonetica delle lingue (anzi, alcune onomatopee sembrano tali solo per un risultato fortuito dell’evoluzione fonetica, v. nota 142).

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Arbitrarismo vs Antiarbitrarismo

“Si può dunque dire che i segni interamente arbitrari realizzano meglio di altri l’ideale del procedimento semiologico: è perciò che la lingua, il più complesso e diffuso dei sistemi di espressione, è altresì il più caratteristico di tutti” (clg, p. 86).

L’arbitrarismo saussuriano non trova riscontro nel pensiero dell’altro grande padre della teoria della formatività del linguaggio. In Humboldt, infatti, la ‘parola’ mantiene una natura ‘iconica’ in quanto sintesi di un elemento sensibile e di un elemento spirituale. Per entrambi è fatto salvo, però, il carattere intrinsecamente storico e sociale della lingua.

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Secondo principio: Linearità del significante

Il significante, essendo di natura auditiva, è rappresentabile come una linea che, in quanto tale, ha carattere temporale.

I significanti si collocano l’uno accanto all’altro, formando una catena: non è possibile, infatti, pronunciare due elementi per volta.

L’importanza di questo principio – che vale solo per i segni a significante acustico, quindi per il segno linguistico – è pari a quella del primo. Infatti, “tutto il meccanismo della lingua ne dipende” (clg, p. 88, note 144, 145)

t

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Le «dicotomie» saussuriane 1. Langue vs parole

La guerre, je vous dis la guerre!

Com’è possibile che nonostante l’intrinseca variabilità fonetica, semantica ecc. dell’atto linguistico riusciamo a riconoscere alcune espressioni ‘repliche’ dello stesso segno?

“Per dir ciò è chiaro che dobbiamo avere un ubi consistam, un punto fermo che non vari e che ci consenta di dire che qualcosa varia ed è diverso. (…) è proprio nel parlare concreto che noi, come parlanti e come ascoltanti, riconosciamo da un’occorrenza all’altra le diverse repliche di guerre appunto come repliche: come variazioni esecutive di un qualche cosa che, per variare, deve ben restare identico da qualche punto di vista”. (p. X)

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Separando la langue dalla parole si separa:

!  Ciò che è sociale da ciò che è individuale:

Langue come 'somma' di impronte depositate in ciascun cervello

I + I + I + I + I ..... = I

Parole come a) combinazioni individuali dipendenti dalla volontà del parlante b) atti di fonazione, egualmente volontari, necessari per l'esecuzione di tali combinazioni.

(I + I' + I''+ I''' +.....)

!  Ciò che è essenziale da ciò che è accessorio o accidentale.

La distinzione langue/parole non è pacifica: vi sono ‘fatti sociali’ anche nella parole e ‘fatti individuali’ anche nella langue. Prevale la tesi dell’interdipendenza di langue e parole.

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Definizioni di langue

!  La parte sociale del linguaggio, anche nel senso che l'individuo non può modificarla.

!  “Tra tutti gli individui così collegati al linguaggio si stabilisce una sorta di media: tutti riprodurranno, certo non esattamente, ma approssimativamente, gli stessi segni uniti agli stessi concetti”. (p. 23 - Problema teorico dell’asimmetria del codice)

!  “Questa [la lingua] è un tesoro depositato dalla pratica della parole nei soggetti appartenenti a una stessa comunità, un sistema grammaticale esistente virtualmente in ciascun cervello, o più esattamente, nel cervello d’un insieme di individui, dato che la lingua non è completa in nessun singolo individuo, ma esiste perfettamente soltanto nella massa”. (p. 23)

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!  Esiste per una sorta di contratto tra i membri della comunità (convenzionalità);

!  Ha bisogno di una fase di acquisizione;

!  La distinzione langue/parole è giustificata anche dal fatto che possiamo conoscere le lingue morte;

!  "La scienza della lingua può non interessarsi degli altri elementi del linguaggio, ma anzi è possibile solo se tali altri elementi non sono mescolati ad essa."

(v. principio di autonomia della linguistica)

Inoltre la langue

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Linguistica della langue e Linguistica della parole

!  Linguistica della langue, parte essenziale dello studio del linguaggio, che si occuperà dello studio della lingua come sistema di segni, cioè come forma, come fatto sociale, indipendente dal singolo individuo; è uno studio di tipo psichico;

è distinta dalla

!  Linguistica della parole, (secondaria) è lo studio della parte individuale del linguaggio, che invece è psico-fisica.

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Saussure e la semantica (1)

Linguistica e Semiologia

!  Tra i fatti eterocliti del linguaggio la langue è, dunque, un oggetto ben definito.

!  «La lingua è un sistema di segni esprimenti delle idee e, pertanto, è confrontabile con la scrittura, l’alfabeto dei sordomuti, le forme di cortesia, i segnali militari, ecc. ecc.», ma è al contempo «il più importante di tali sistemi» (p. 25 – v. anche p. 27)

!  La linguistica, che è la disciplina che ha per oggetto la langue, si delinea come una scienza autonoma che rientra in una scienza più generale, la semiologia, la «scienza che studia la vita dei segni nel quadro della vita sociale» (p. 26).

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Critica alla definizione di lingua come nomenclatura

La concezione superficiale del gran pubblico vede nella lingua una nomenclatura (un codice che associa suoni linguistici a idee preesistenti.

* ________________ a * ________________ b * ________________ c

mentre la vera raffigurazione è:

a _______ b ______ c

“Il segno linguistico unisce non una cosa e un nome, ma un concetto e un’immagine acustica.”

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Saussure e la semantica (1)

Secondo questo punto di vista, l''aspetto 'materiale' (la fonazione) è estraneo rispetto alla langue.

La lingua è:

!  Radicalmente arbitraria (principio fondamentale)

!  Radicalmente sociale

!  Radicalmente storica

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Linguistica interna / linguistica esterna

Linguistica esterna:

!  Aspetti etnologici !  Aspetti storico-politici !  Relazioni con altre istituzioni !  Aspetti geografici !  Relazioni tra lingue !  ….

“La linguistica esterna può accumulare dettagli su dettagli senza sentirsi imprigionata nelle maglie d'un sistema. Per esempio, ogni autore raggrupperà come vuole i fatti relativi all'espansione di una lingua fuori del suo territorio”. […] Con la linguistica interna tutto va diversamente. Essa non ammette una disposizione qualsiasi. La lingua è un sistema che conosce soltanto l'ordine che gli è proprio”.

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