TEORIA - DEFINIZIONI - Irriverender Blog, di Prof. Nath Bonnì · Web viewDati della sensazione che...

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TEORIA - DEFINIZIONI Cosa si intende per “Teoria” di una disciplina? Michel Foucault, Lezione al Collège de France, 1970 Una disciplina si definisce per un dominio di oggetti, un insieme di metodi , un corpo di proposizioni considerate come vere, un gioco di regole e di definizioni, di tecniche e di strumenti: tutto ciò costituisce una sorta di sistema anonimo a disposizione di chi vuole o può servirsene Louis Marin , “Concilium”, 1973 Fondare una scienza (disciplina n.d.r.) consiste nell’apportarne i titoli della sua legittima protensione alla verità e le condizioni della possibilità del suo esercizio Quale può essere il corpo di STATUTI dell’architettura? Come sono le teorie scientifiche? Popper Le teorie scientifiche sono tentativi congetturali di spiegazione della realtà. Ogni teoria scientifica deve essere falsificabile

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TEORIA - DEFINIZIONI

TEORIA - DEFINIZIONI

Cosa si intende per “Teoria” di una disciplina?

Michel Foucault,

Lezione al Collège de France, 1970Una disciplina si definisce per un dominio di oggetti, un insieme di metodi , un corpo di proposizioni considerate come vere, un gioco di regole e di definizioni, di tecniche e di strumenti: tutto ciò costituisce una sorta di sistema anonimo a disposizione di chi vuole o può servirsene

Louis Marin , “Concilium”, 1973Fondare una scienza (disciplina n.d.r.) consiste nell’apportarne i titoli della sua legittima protensione alla verità e le condizioni della possibilità del suo esercizio

Quale può essere il corpo

di STATUTI dell’architettura?

Come sono le teorie scientifiche?

Popper Le teorie scientifiche sono tentativi congetturali di spiegazione della realtà. Ogni teoria scientifica deve essere falsificabile da un’altra più verosimile

1)COSA-OPERA consiste in materia

organizzata in una forma in un contesto

con una tecnica

2)RAPPRESENTAZIONE linguaggio che media tra

il pensiero e il luogo. Comprende rappresentazione

e ricezione

3)STATUTI DISCORSIVI la disciplina è organizzata

in saperi: teoria, storia e critica

PRINCIPI

Architetto: arkhé + tecnica: primo nella tecnica o dei tecnici

Arkhé: originale (primo) e originario

Archetipi: labirinto - capanna - ponte. Sono “unità di misura”, schemi

Autore: è il garante della genesi dell’opera. L’architetto “non fa case, ma progetti di case”. Pluralità dei saperi e delle collaborazioni.

EDIFICAZIONE

G.Semper, origine tessile

M.A.Laugier, archetipi

M.Heidegger, “abitare per costruire”, “disvelamento”, luoghi

TECNICA

Heidegger, “Il problema della tecnica”: tecnica e disvelamento della verità

Semper, tecniche e archetipi: terrapieno / tetto / recinto

FORMA

Schema: aver forma, avere una idea comune (tipologia)

Morfé: ciò che si vede

Eidos: ciò che appare (morfologia) v/s tipologia (impronta)

Plasma: plasmare, dare forma

Rutmos: euritmia, forma euritmica tra gli elementi

Tro’pos: forme retoriche, ricorrenti

IMITAZIONE

Aristotele: imitazione istinto naturale, fondamento dell’arte

D.Diderot: Artisticità della natura/Naturalità dell’arte

W.Goethe: “Semplice imitazione della Natura / Maniera / Stile”, 1789

CANONE

Il linguaggio classico dell’architettura: cinque ordini

RAPPRESENTAZIONE – LINGUAGGIO

Hegel: Il linguaggio dispiega la propria forza in assenza della cosa. Nel richiamo e nella prefigurazione è data la sua forza:

- Potenza previsionale

· Fornisce la possibilità di attuare il progetto

Disegno / Rilievo / Scenografia

FORME STORICHE DELLA TEORIA

La forma storica nella quale le teorie dell’architettura sono state sintetizzate è quella del TRATTATO.

Presuppone: una materia codificabile (teoria e pratica)

esplorazione del campo nella sua intierezza

insieme di regole

Summa

VITRUVIO, I sec. A.C., (1414), (1486 editio princeps)

Plinio, Columella, Faventino, Varrone

Ricettari

ERACLIO “De coloribus et artibus Romanorum” X sec.

TEOFILO “Schedula diversarum artium” XII sec.

CENNINO CENNINI “libro dell’arte”, 1435

Album

VILLARD DE HONNECOURT, “Livre de portraiture”, XIII sec.

Descrizioni

Ricostruzione di St.Denis, 1146

Ricostruzione di Chanterbury, 1199

Annali del Duomo

Scritti apologetici

Libri carolini, Attone di Fulda, Prudenzio, Paolino di Nola

Scritti periegetici

Mirabilia urbis Romae

Contratti e prescrizioni

Contratto chiesa di Fotheringhay, XIV sec.

Trattato di regole

LEON BATTISTA ALBERTI, “De Re Aedificatoria”, 1452

Trattati civili–militari

FRANCESCO DI GIORGIO MARTINI, “Trattato di architettura civile e militare”, 1482

Trattati utopistici

FILARETE, “Trattato d’architettura”, 1461-64, 25 libri

TOMMASO MORO, “Utopia”,

FRANCESCO COLONNA, “Hipnerotomachia poliphili”,

LOUIS ETIENNE BOULLEE, “Architettura. Saggio sull’arte”,1781-85

Architetti rivoluzionari: Ledoux, Durand

Trattati precettistici: la costruzione del canone/Teorie degli ordini

Trattati 500i della tradizione vitruviana

SERLIO, “Trattato d’architettura”, VII libri, 1537-75

PALLADIO, “I quattro libri d’architettura”, 1570

VIGNOLA, “Regole delli cinque ordini di architettura”, 1562

Trattati dell’Illuminismo 1: archetipi filosofici

MARC ANTOINE LAUGIER, “Essai sur l’architecture”, 1753-55

Trattati dell’Illuminismo 2: principi scientifici

Padre LODOLI, in A.Memmo “Principi di architettura lodoliana”, 1786

Norme civili

FRANCESCO MILIZIA, “Saggio sull’architettura”, 1768

“Principi di architettura civile”, 1781

CRITICA

Dal greco krités, giudice-arbitro, colui che detiene la capacità di giudicare e selezionare.  E’ una indagine su un oggetto o un fenomeno da parte di uno o più soggetti. Si sviluppa dall’Illuminismo come disciplina che verifica la rispondenza di un'opera al suo fine.

Il critico d’architettura rapporta i tre statuti discorsivi (storia, teoria e critica stessa) a quello della rappresentazione e della cosa-opera. Storicamente uno dei compiti principali del critico è stato quello di individuare: attribuzione / datazione / identificazione

MODI DELLA CRITICA

CRITICA ILLUMINISTICA

L’arte ha un fine etico-sociale e la critica ne verifica la rispondenza

CRITICA ROMANTICA

L’arte disvela la verità anche attraverso la bellezza e la critica aiuta a comprendere in che modo

CRITICA ARTISTICA

Verificare il rispetto delle regole interne all’opera OGGETTIVA

CRITICA ESTETICA

Verificare l’incidenza dell’opera sulla sensibilità dei fruitori indagine sui sentimenti

BELLO

SUBLIME

KANT

GIUDIZIO RIFLETTENTE

Dati della sensazione che rientrano nella sfera del piacere

GIUDIZIO DETERMINANTE

Sensazioni mediate con i dati a priori dell’intelletto

V/s

BAUDELAIRE (1846)

La critica è parziale, passionale, politica, è fatta da un punto di vista particolare (Scritti estetici)

PUBBLICO

Opinione (doxa)

CRITICO

Conoscitore: Hume, la sua conoscenza si fonde sulla ricorrenza dell’osservazione

Mestiere nato dalla necessità di rendere universale il giudizio con:

STRUMENTI CRITICI

METODI CRITICI

FLAUBERT: il critico è un delatore

O.WILDE: il critico è un artista

F.NIETZSCHE: il critico è un artista fallito

Prendiamo l’esempio più semplice e più frequente. Si immaginino le nature non artistiche, o debolmente artistiche…contro chi volgeranno le loro armi? Contro i loro nemici secolari, gli spiriti artistici forti…A costoro viene sbarrata la via…

In apparenza questo sciame danzante possiede perfino il privilegio del “buon gusto”: colui che crea è infatti sempre svantaggiato rispetto a colui che sta solo a guardare e non pone mano all’opera lui stesso…

Così sono conoscitore dell’arte, perché vorrebbero eliminare l’arte in genere; così si atteggiano a medici, mentre in fondo hanno mirato all’avvelenamento; così educano la loro lingua e il loro gusto, per spiegare con la loro raffinatezza perché rifiutino così insistentemente tutto ciò che di nutriente cibo artistico viene loro offerto. Giacché non vogliono che la grandezza nasca; il loro strumento sta nel dire: “guardate, il grande esiste già!”. In verità a loro, di questa grandezza che esiste già, importa tanto poco, quanto di quella che sorge; ne fornisce testimonianza la loro vita. (“Sull’utilità e sul danno della storia per la vita”, in “Considerazioni inattuali”, 1873-74.

CRITICA RELIGIOSA arte strumento al servizio della gloria di Dio

Bernardo di Chiaravalle, critica all’ornamento

“Risplende la chiesa nelle sue mura ed è misera nei suoi poveri. Delle ricchezze destinate ai poveri si pascono gli occhi dei ricchi. Gli amatori d’arte trovano di che godere e i miseri non trovano di che nutrirsi”. “Apologia a Guillelmum” XII sec

Abate Suger, “Descrizione di St.Denis”, lo splendore dell’arte riflette quello divino

CRITICA PER MODELLI Buon artista è colui che si avvicina al modello del maestro

Boschini “Carta del navegar pitoresco” 1660

Bellori, “Vite de’ pittori, scultori e architetti moderni”,1672: bisogna accostarsi a Guido Reni

CRITICA METAFORICA-STILISTICA La bella arte è imitazione dell’arte classica, che è imitazione della natura. Il critico ci conduce alla contemplazione.

Winckelmann “Storia dell’arte nell’antichità”, 1764

“Come d’una meravigliosa quercia abbattuta e spogliata dei rami e delle fronde non rimane che il nudo tronco, così, deturpata e mutilata, si vede l’immagine dell’eroe (il torso di Belvedere n.d.r.). Non posso contemplare quel poco che ancora rimane della spalla, senza ricordarmi che sulla sua ampia robustezza, come su due montagne, poggiò tutto il peso delle sfere celesti”.

CRITICA MORALE L’arte deve essere espressione di contenuti morali. Il critico li evidenzia. Schlegel, Addison, Pugin, Ruskin, Morris, Cicognara, d’Agincourt

Rio “De l’art chrétien”, 1836

“Qui finisce la competenza di coloro che si chiamano volgarmente i conoscitori, perché per apprezzare le opere dell’Angelico occorre un organo diverso da quello che giudica le opere ordinarie. Il misticismo sta alla pittura come l’estasi alla psicologia. Non basta quindi determinare le tradizioni della scuola; occorre associarsi con una simpatia forte e profonda, a certe idee religiose"

V.Bash, empatia simbolica

CRITICA FILOLOGICA DEI CONOSCITORI Il critico è un investigatore, che attribuisce l’opera e ne individua lo stile. Grandi catalogatori: Morelli, Cavalcaselle

Passavant, “Raffaello”, 1839

“La parte più difficile del mio lavoro era il catalogo delle opere, per fare il quale mi fu mestieri esaminare tutto quanto eragli stato attribuito: e sei anni di viaggio mi ci vollero per tale verificazione”.

CRITICA ICONOLOGICA L’arte, specie quella di un certo periodo, è espressione di contenuti simboli e allegorici determinati, o anche espressione dell’inconscio, che il critico disvela e colloca nel loro tempo

Aby Warburg: lettura di “La Primavera” di Botticelli

Panofsky (sul gotico)

Wittkower

CRITICA PSICOLOGICA Nelle opere d’arte sono sottesi degli elementi archetipi dell’inconscio collettivo che il critico deve rivelare, unitamente alle condizioni psicologiche che hanno determinato l’espressione dell’artista in maniera causale

Kurz

Jung

“L’immagine primordiale, o archetipo, è una figura…che si ripete nel corso della storia, ogni qualvolta la fantasia creatrice si esercita liberamente” (“Il problema dell’inconscio nella psicologia moderna”, To, 1965).

CRITICA MARXISTA L’arte deve rappresentare la realtà (Teoria del rispecchiamento). Il critico, dunque, verifica il rapporto tra testo e contesto.

Adorno- Marcuse: arte momento di liberazione dall’alienazione

Benjamin: politicizzazione dell’arte contro l’estetizzazione della politica

CRITICA SOCIOLOGICA L’arte è determinata in maniera strettamente causale dalle condizioni socio-econimiche della società nella quale si sviluppa. Compito del critico è mostrare in che modo ciascuna opera sia determinata da questo contesto socio-politico-culturale e quale meglio lo rappresenti. Ha la sua origine nel positivismo di I.Taine. Studio della committenza architettonica.

Hauser “Storia sociale dell’arte”

“Ogni arte è socialmente condizionata, ma non tutto, nell’arte, è sociologicamente definibile. Soprattutto non lo è la qualità artistica che non ha nessun equivalente sociologico. Le stesse condizioni sociali possono far maturareopere di molto valore e opere assolutamente insignificanti” (“Le Teorie dell’arte”, To, 1974).

CRITICA FORMALISTA-PUROVISIBILISTA Il critico espropria l’opera dei contenuti confessionali per una lettura oggettiva delle forme e dei linguaggi. Non interessa né l’autore né l’epoca storia.

Fiedler

Wölfflin: spigazione in base al confronto: lineare/pittorico

Superficie/profondità

Forma chiusa/Forma aperta

CRITICA SEMIOLOGICA-STRUTTURALISTA Le arti sono, come tutti i fenomeni della cultura, dei sistemi comunicativi basati su un codice e dei segni. Compito del critico è smontare l’opera per descriverla attraverso il linguaggio della semiologia, che è la scienza che consente di spiegare unitariamente tutti i sistemi segnici.

Umberto Eco “La strttura assente”

Giovanni Klaus Koenig

Nel dibattito contemporaneo del’architettura, sono quattro i principali atteggiamenti seguiti:

CRITICA DESCRITTIVA ESPLICATIVA Tende semplicemente a ridescrivere con parole l’opera d’arte (descrizione delle guide turistiche e di riviste). Ha anche valenza classificatoria per autore, stile…

CRITICA MILITANTE DIAGNOSTICA M.Tafuri: compito primario della critica è quello di diagnosticare. Il critico è un terapeuta e la lettura dell’opera muove tra crisi-diagnosi-terapia (“Teorie e storia dell’architettura”, 1966).

CRITICA OPERATIVA B.Zevi: Il critico-terapeuta deve partecipare all’atto progettuale e diventare operativo., non intervenire successivamente

- processo critico ininterrotto

- dall’analisi dell’oggetto architettonico alla critica dei contesti

CRITICA ERMENEUTICA DECOSTRUTTIVA H.G.Gadamer, “Verità e Metodo”, 1970 L’essenza dell’arte è la sua apertura di senso, ovvero la capacità di assumere sempre nuovi significati attraverso nuove interpretazioni (come le arti performative, che si rinnovano ad ogni esecuzione).

Hirsh: interpretazione autorale

Derrida: decostruzione dei significati dell’opera

Bachtin: dialogicità, ogni opera del passato acquista nuovi significati sulla base di una lettura dialogica e creativa, rinnovata anche in assenza di nuovi documenti o attribuzioni

H.Bloom: ogni opera è interrelata alle opere precedenti. Il critico scopre queste interrelazioni e le decostruisce (“L’angoscia dell’influenza”, Mi,1983).

STORIA E REVISIONISMO

STORIA OGGETTIVA v/s STORIA COME NARRAZIONE

Lord Acton, 1896, prima ed “Cambridge Moder History”

“La nostra generazione non è ancora in grado di dare una storia definitiva; possiamo, tuttavia, fornire una storia tradizionale, e indicare in qual misura ci siamo allontanati da quest’ultima per avvicinarsi alla meta, visto che oggi ogni dato di fatto è a portata di mano e ogni problema è diventato passibile di soluzione”

George Clark, 1956, seconda ed. “Cambridge Moder History”

“Gli storici della generazione successiva sono alieni da simili prospettive. Essi si aspettano che le loro ricerche vengano di volta in volta superate”

UTILITA’ E DANNO DELLA STORIA

Storia maestra di vita

Idea vichiana settecentesca: ci consente di non ripetere gli errori del passato

Storia uccide la vita “Quando l’animo di un popolo s’indurisce a tal segno, quando la storia serve la vita passata al punto da minare la vita presente e proprio la vita superiore, quando il senso storico non conserva più ma mummifica la vita, allora l’albero muore, innaturalmente, disseccandosi a poco a poco verso la radice – e da ultimo generalmente perisce la radice stessa. La storia antiquaria degenera nel momento stesso in cui la fresca vita del presente non la anima e ravviva più…Allora si osserva il ripugnante spettacolo di una cieca furia collezionistica, di una raccolta incessante di tutto ciò che una volta è esistito…L’uomo scende così in basso, che alla fine è contento di ogni cibo e mangia di gusto anche la polvere delle quisquilie bibliografiche” (F.Nietzsche, “Considerazioni inattuali”, 1873-74)

STORIA DELLE “EMERGENZE”

V/s

STORIA DI LUNGA DURATA

Storia delle “emergenze”, monumentale e dei grandi personaggi E’ la storia idealistico hegeliana e crociana. Nella Storia, attraverso personaggi e avvenimenti di spicco, si manifesta l’”In sé”, ovvero lo spirito nei “Per sé”, ovvero negli accadimenti fenomenici.

Da ciò scaturisce la storia delle anticipazioni nella Storia dell’arte: ovvero il tentativo di costruire la storia, soprattutto dell’arte e dell’architettura, attraverso protagonisti e opere che “anticipano” il gusto che successivamente si afferma o che si distinguono dalla propria epoca. Proprio perché i meno caratteristici vengono ritenuti i più artistici e degni di menzione.

Braudel: Lunga durata Rivista “Les Annales” con Bloch e Febvre. Tentativo di fare una Storia globale. Non si fa storia degli avvenimenti ma delle profondità, delle strutture della vita quotidiana e dei gruppi sociali. Una storia dal basso e quantitativa, con fonti sociali ed economiche. Per l’architettura sarebbe una storia dell’edilizia e non dei grandi protagonisti.

FONTI

STORIA ANTICA v/s STORIA CONTEMPORANEA

Fonti per storia antica “Il passato umano, quale è storicamente conosciuto, non riproduce puramente e semplicemente la realtà storica: questa non rivive nell’atto del conoscere storico. Il rapporto tra la realtà storica, come passato umano, e lo studioso, che la considera dalla situazione storica in cui egli è collocato (ossia dal suo ‘presente’), è inevitabilmente un rapporto tra l’oggetto e il soggetto, che rimangono tuttavia distinti”.

Fonti per la storia della cultura e la storia contemporanea Nella “storia della cultura… l’oggetto della conoscenza storica non è distinto dall’essere stesso del documento studiato: ciò avviene quando si tratta di storia della filosofia o – più in generale – del pensiero, di storia dell’arte, di storia delle tecniche d’espressione (linguaggio ecc.). In questi casi il compito dello storico si riduce in sostanza alla comprensione interna del testo, del documento: per un’opera filosofica, è necessario essenzialmente cogliere la coerenza interna della dottrina che vi è espressa” (Henri-Irénée Marrou, “La conoscenza storica”, Parigi, 1954).

REVISIONISMO COME COMPITO DELLO STORICO

Foucault: elaborazione storica “Da decine d’anni ormai l’attenzione degli storici si è rivolta di preferenza ai periodi lunghi, come se, sotto alle peripezie politiche e ai loro episodi, incominciassero a mettere in luce gli equilibri stabili e difficili da rompere, i processi irreversibili, le regolazioni costanti, i fenomeni di tendenza… Per condurre questa analisi gli storici dispongono di strumenti in parte predisposti da loro stessi, in parte desunti da altre scienze: modelli della crescita economica, analisi quantitativa dei flussi di scambio, profili degli sviluppi e delle regressioni demografiche, studio del clima…

Ora, a seguito di un mutamento che non data da oggi, ma che indubbiamente non si è ancora concluso, la storia ha cambiato posizione nei confronti del documento: come compito principale s’impone non quello d’interpretarlo, non quello di determinare se dice la verità e quale sia il suo valore espressivo, ma quello di lavorarlo dall’interno e di elaborarlo… Bisogna staccare la storia dall’immagine in cui si è per tanto tempo compiaciuta e in cui si trovava la sua giustificazione antropologica: quella di una memoria millenaria e collettiva che cercava l’aiuto dei documenti materiali per ritrovare la freschezza dei suoi ricordi; essa è invece l’impiego e la messa in opera di una materialità documentaria” (M.Foucault, “L’archéologie du savoir”, Parigi, 1969).

Bachtin: comprensione creativa “La comprensione creativa non rinuncia a sé, al proprio posto nel tempo alla propria cultura e non dimentica nulla. Di grande momento per la comprensione è l’extralocalità del comprendente, il suo trovarsi fuori nel tempo, nello spazio, nella cultura rispetto a ciò che egli vuole creativamente comprendere… Senza proprie domande non si può capire creativamente nulla di ciò che è altro ed altrui… Quando si ha questo incontro dialogico di due culture, esse non si fondono e non si confondono, e ognuna conserva la propria unità e la propria aperta totalità, ma entrambe si arricchiscono reciprocamente” (M.Bachtin, “Risposta a una domanda del Novyj Mir”, Torino, 1988).

L’attività dello storico è dunque

LA COSTRUZIONE DI INSIEMI SIGNIFICATIVI

LA COSTRUZIONE DI UNIVERSI DI SENSO

Caratteristica dello storico è non SEPARARSI da passato (Foucault) e il CO-APPARTENERSI tra soggetto e passato che dà luogo all’interrogazione ermeneutica (H.G.Gadamer, “Wahrheit und Methode”, Tubinga, 1970).

MODALITA’ DELLA STORIA

- In relazione ai modi:

Filologica, regesti, storia d’archivio

Critica-militante, è una storia a tesi

Sintesi, dare una visione complessiva di un’epoca

Fenomenologica, basata sulla fruizione, oppure sulla creazione

- In relazione all’oggetto: degli autori, opere, periodi, modalità espressive (linguaggio e stile), della società (nell’800), delle tecniche (nel ‘900)

STORIA DELL’ARTE E DELL’ARCHITETTURA

Nascono alla fine del XVIII secolo. Il primo vero e proprio libro di storia dell’Architettura l’”Etwurf” di Fischer von Erlach.

ANTECENDENTI ED ESEMPI

BIOGRAFIE

DURIDE DI SAMO, IV sec., a.C.

L.GHIBERTI, I commentari, 1447

ANTONIO DI TUCCIO MANETTI, Vita di Brunelleschi, XV sec.

GIORGIO VASARI, Le vite, 1550-1568

BALDINUCCI, Notizie de’ professori del disegno, 1681 (G.Lorenzo Bernini)

BELLORI, Le vite, 1672 (Guido Reni)

SCUOLE

PAOLO PINO, Dialogo della pittura, Venezia, 1548 (elogio scuola veneta)

A.M.ZANETTI, Della pittura veneziana, 1771

SCIPIONE MAFFEI, Verona illustrata, 1731 (primo esempio di guida)

LUIGI LANZI, Storia pittorica dell’Italia, 1783 (Storia di scuole regionali)

SOGGETTI ASSOLUTI

Sono quelle definite da Gombrich Storie immaginarie. Si sceglie un soggetto di indagine: Stile, Forma, Periodo

J.J.WINCKELMANN, Storia dell’arte nell’antichità, 1764

GIOVANNI POLENI, Storia dei restauri alla cupola di San Pietro, XVIII sec.

ALOIS RIEGL, Il Tardoromano

HAUSER, Storia sociale dell’arte

STORIA DELL’ARCHITETTURA MODERNA

B. ZEVI Storia dell’architettura moderna, 1950

L’architettura moderna nasce per evoluzione scientifica e di gusto

Il vertice è F. Lloyd Wright

L. BENEVOLO, Storia dell’architettura moderna, 1960

Visione militante: tutto si completa nel Movimento Moderno. La modernità è compresa tra Gropius e Le Corbusier

R. DE FUSCO Storia dell’architettura contemporanea, 1974

Aspetto operativo: studio della storia contemporanea per arricchire la conoscenza delle opere che si costruiscono. Metodo strutturalistico.

M. TAFURI, F. DAL CO, Architettura contemporanea, 1976

Pluralità delle origini e frammentarietà. Visione anche marxista: importanza delle cause sociali nello sviluppo della nuova architettura

Dagli anni Settanta

Interesse decostruttivo per i grandiosi impalcati storici

Metodoligie di ricerche più inclusive e sofisticate

Criticità, ricerca di rotture e discontinuità, pluralità dei racconti

ESTETICA

Teoria generale della sensibilità e speciale dell’arte. Nasce nel XVIII secolo con l’”Estetica” di G.Baumgarten. Studia, dunque, il mondo dei fenomeni, del rapporto fenomenico tra soggetto e un oggetto, la ricezione, la fruizione, il giudizio su una cosa senza necessariamente coglierla nella sua cosiddetta “essenza” o “cosa in sé”. Il mondo dell’arte è stato un campo di studi privilegiato per la ricchezza del rapporto che le opere d’arte offrono nello scambio sensibile, sentimentale e passionale con un individuo.

Crisi di una Estetica definitoria: ovvero crisi dell’Idealismo, dell’idea di arte come intuizione-espressione che esprime verità

Schelling, arte e momento intuitivo e la conoscenza avviene attraverso l’intuizione intellettuale Il genio porta alla luce la verità in modo intuitivo (Philosophie der Kunst, 1802-3)

Hegel, l’arte è manifestazione sensibile dell’idea, può essere simbolica, classica, romantica (Aesthetik, 1836-8)

Croce, arte è espressione sensibile di una intuizione (Estetica, Bari, 1923)

Estetica della ricezione (Hirsh, scuola di Costanza): Come scrive il filosofo E.Bloch, siccome l’uomo è un animale desiderante, e siccome la ragione senza speranza diventa qualcosa di inarticolato e muto, dobbiamo studiare le aspirazioni degli uomini (i “paradisi a prezzi scontati”) e studiarne i desideri per saper fornire risposte adeguate. Studiare i desideri vuol dire anche conoscere le reazioni sensibili di fronte alle cose e alle opere d’arte e d’architettura che ciascun individuo prova.

W. Benjamin, “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica”, 1936

Ora, poiché l’architettura ha sempre avuto come suo modo preciso di entrare in relazione con il pubblico generico quello di una lettura distratta, di un contatto superficiale se non fuggevole, di un approccio collettivo privo di profondità (almeno nella quotidiana esperienza dell’utente medio della città), ecco che “le leggi della sua ricezione sono le più istruttive” per lo studio di una struttura artistica che si presenti come processo disponibile al libero uso e alla libera appropriazione da parte del pubblico”

OGGETTIVA v/s solo SOGGETTIVA

1) Risposta estetica individuale: descrizione di viaggi, interni d’autore, letteratura sulle città, diari personali, taccuini di appunti

2) Risposta condizionata POP: architetture come il Campidoglio di Dacca o altre di Luis Khan o come quelle di Robert Venturi a Las Vegas non possono entrare a far parte di una osservazione distratta. Queste architetture vogliono impedire il realizzarsi di una fruizione distratta, non vogliono essere consumate, non accettano di scomparire e si presentano come “Bildung”. Sono quelle monumentali o pop di Khan, Venturi, Tange, Stirling.

Antecedenti pop: L’elefante della Bastiglia / La colonna del Chicago Tribune / l’architettura parlante di Germain Boffrand.

3) Teorie psicologiche di comprensione oggettiva degli oggetti Si possono avere risposte estetiche anche riconosciute come ricorrenti.

ESEMPI DI FONOSIMBOLISMO E DI ICONOSIMBOLISMO

- Rimbaud: “Vocali” ad ogni vocale corrisponde un colore, ma anche una forma

I, E ……….. A, O

1 grandi, complete, accrescitive

2 sottili, piccole, vezzeggiative

- D’Annunzio: “La pioggia nel pineto”: “fruscio che fan le foglie”

Rumori risonanti: rombo, rimbombo, tuono, tamburo, borbottamento, mugolio, brontolamento, campanello, tempellare

Rumori di sibilo: frusciare, fischiare, sibilare, strillare, trillare, sciamare, friggere, frigolare, sguizzare, sfrecciare, sfogliare, sciamare

K, R, T, Z ……………. B, L, M, V

1 Spigolose

2 Tonde

MIL = piccolo MAL = grande

I = piccolo A = grande

I = spigoloso O = grosso

FORMA APERTA – organica FORMA CHIUSA – classica

SINESTESIE GESTALTICHE

Platone: “Cratilo”, ogni cosa ha un suo nome e una sua figura

Kohler: (junghiano) esistenza di un vissuto che agisce nel riconoscimento delle figure

TAKETE

MALUMA

STRUTTURA

La struttura è un modello costruito secondo operazioni semplificatrici che permettono di uniformare fenomeni diversi da un solo punto di vista.

FILOLOGIA-BILDUNG v/s MODELLO-TIPO

unicità, irriducibilità astrazione di elementi

LINGUAGGIO E ARCHITETTURA

A partire dagli anni Sessanta si sviluppano concezioni filosofiche che sostengono la priorità del linguaggio nella comprensione razionale di tutti i fenomeni. “Noi siamo parlati dal linguaggio perché, attraverso il linguaggio, l’essere si svela”, affermano i filosofi.

Cosa vuol dire?

-Noi concepiamo la realtà a partire dalle categorie logiche-linguistiche che ciascun individuo ha innate

-il linguaggio non è solo uno strumento per riconoscere le cose ma viene prima e ci consente di conoscerle

Per Heidegger “L’uomo abita nel linguaggio” ed “è parlato”. Ogni comprensione dell’essere avviene attraverso il linguaggio che procede per differenze

SISTEMA COMUNICATIVO

Vediamo allora cos’è e come è strutturato un sistema comunicativo. Il linguaggio è il principale sistema comunicativo. I semiologi sostengono che ogni disciplina, e quindi anche l’architettura, può essere descritta nei suoi funzionamenti proprio come un linguaggio.

Ecco i principali elementi che descrivono un sistema comunicativo:

SEGNALE

Elemento che comunica non un contenuto ma una informazione

sistema binario

PROCESSO COMUNICATIVO

Rumore

Emittente—Trasmittente—Segnale—Canale—Segnale—Ricettore—Messaggio-Destinatario

Codice

SEGNO

Elemento base della comunicazione, che va da un massimo grado di imitazione con la cosa (pittogrammi) a un massimo di astrattezza (linguaggi alfabetici)

REFERENZA(Ogden-Richards)-OGGETTO (De Sussurre)

SIMBOLO REFERENTE

SIGNIFICANTE

SIGNIFICATO

DENOTAZIONE La classe delle cose reali alle quali il simbolo si estende

CONNOTAZIONE L’insieme delle proprietà attribuite alla referenza

IL CODICE DELL’ARCHITETTURA

Eco: “Tutti i fenomeni della cultura…sono fenomeni segnici” (“La struttura assente”, 1968). Anche gli oggetti dell’architettura, che apparentemente funzionano ma non comunicano, sono fenomeni comunicativi (senza che ciò escluda anche la loro valenza funzionale). Il disegno è un codice iconico.

CODICI SINTATTICI travi, solai, pilastri e tutte le strutture portanti (gli elementi studiati dalla scienza delle costruzioni)

DENOTATI: Funzioni prime: tetti, solai, scale, terrazzi

ELEMENTI ARCHITETTONICI

CONNOTATI: Funzioni seconde: metope, frontoni, elementi ornamentali

CODICI SEMANTICI

GENERI TIPOLOGICI Ospedali, ville, tipologie abitative

DENOTAZIONE è il significato relativo alla destinazione d’uso, ovvero al tipo generico di fruizione

CONNOTAZIONE è il significato che riconosciamo a un luogo. nella grotta, ad esempio, l’idea di racchiuso, famigliare, ma anche di tetro e spaventoso

MANUALE: libro che fornisce schemi e suggerimenti operativi

TRATTATO: libro che fornisce una teoria e possibili regole operative

TRATTATO: ricerca delle costanti universali

POETICA: opera delle scelte di campo individuali o di gruppo:

Linguaggio architettonico e artistico

DIFFERENZA TRA LE ARTI:

Teoria dell’architettura nata nel 1452

Teoria della letteratura è un fenomeno del XX sec.