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TEMA Manuale d’uso Magnetoterapia con Magnetomed 7100-7200-7400-8100 2

TEMA Manuale d’uso Magnetoterapia con Magnetomed 7100-7200-7400-8100

INTRODUZIONEINTRODUZIONE

Questo agile manuale applicativo, in dotazione ai Nostri nuovi modelli per Magneto-terapia a bassa frequenza (0-100 Hz) della serie Magnetomed 7100-7200-7400 e 8100-8200-8400, illustra le basi fisiche della terapia con campi magnetici a bassa frequenza e quelle elettro-fisiologiche legate al suo utilizzo sul corpo umano con i suoi effetti terapeutici.

Sono inoltre descrritte dettagliatamente le patologie d’applicazione con il relativo dosaggio, durata della seduta, tipo e numero di solenoidi, ecc., le possibili controindicazioni, le norme di sicurezza.

Tali ‘‘protocolli’’, già in larga parte inseriti all’interno delle Nostre apparecchiature della serie Magnetomed 7100-7200-7400 e 8100-8200-8400 , sono dettati dalle nostre esperienze dirette in campo fisioterapico e dalle ricerche scientifiche da noi acquisite nel tempo.

Le Nostre apparecchiature per magnetoterapia, sicuramente le più complete oggi sul mercato, possono dare inoltre la possibilità di variare la forma d’onda delle correnti di pilotaggio dei solenoidi e , conseguentemente, di ottenere vari tipi di campo magnetico, consentendo perciò un impiego mirato nelle varie patologie trattabili con la magnetoterapia, sulla base delle più recenti indicazioni scientifiche ed in quelle patologie in cui è necessaria una forma d’onda e quindi un campo magnetico particolare.

Ricordiamo che per ottenere i migliori risultati terapeutici sul paziente è indispensabile attenersi ai parametri descritti nelle pagine di questo manuale o ai protocolli già predisposti inseriti nelle Nostre apparecchiature della serie Magnetomed.

Alla fine del manuale abbiamo voluto inserire alcune indicazioni bibliografiche essenziali per chi vorrà approfondire l’argomento, ove fosse necessario.

Il consulente scientifico DOTT. A. VASTA

©Copyright dell’autore e della TEMA S.r.l.Uso autorizzato solo agli utilizzatori degli apparecchi di magnetoterapia TEMA della serie Magnetomed 7100-7200-7400-8100.

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II campi magnetici applicati ad uso medico sono a bassa e bassissima frequenza (0-100 Hz) con intensita' variabili da 5 a 100 Gauss (ELF= extremely low frequency).

Si tratta di campi magnetici “variabili” ,cioè prodotti inviando una corrente variabile nel circuito(il solenoide),variando la quale si possono realizzare forme d’onda diverse e conseguentemente diversi tipi di campi magnetici.

Il grande numero di studi sull'azione biologica dei campi magnetici dimostra che essi sono in grado di determinare sulla materia vivente effetti diversi, in rapporto, da una parte con le caratteristiche del campo (orientazione, intensità, frequenza), dall'altra con lo stato di recettività del singolo individuo, cioè in ultima analisi dalle sue proprietà dielettriche.

Il fenomeno più importante che si verifica in un tessuto biologico esposto ad un campo magnetico pulsato è l'insorgenza nel suo contesto di microcorrenti indotte.

Ma in che modo queste microcorrenti interagiscono con l'organismo? Per fare un esempio iniziamo col dire che una gran parte delle macromolecole

proteiche, chiamate biopolimeri, è dotata di proprietà piezoelettriche ed esse si comportano come trasduttori, nel senso che ogni variazione meccanica, termica o elettromagnetica loro applicata si converte in variazione del loro stato elettrico.

Un evento nocivo, per esempio un trauma, determina una depolarizzazione di queste strutture proteiche con riduzione del potenziale elettrico transmembranoso della cellula.

Le microcorrenti indotte dalla magnetoterapia ripolarizzano i biopolimeri ristabilendo così il giusto potenziale elettrico, accelerando i movimenti ionici, facendo riprendere la cinetica enzimatica,in poche parole reintegrando la funzione tessutale.

Una classificazione degli effetti biologici generali dei c.m. a bassa frequenza, statici e variabili, impiegati in medicina è rappresentata nella tabella seguente.

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PRIMARI SECONDARI1. Magneto- meccanici Cellulari:

- membrana cellulare- orientamento degli organuli subcellulari e di macromolecole (magnetosomi Fe3O4)-gradienti di concentrazione, rotazione, traslazione di molecole paramagnetiche (metalloproteine,citocromi, ossigeno molecolare, radicali liberi)- orientamento e interazione su dipoli elettrici e sostanze diamagnetiche(bastoncelli della retina,acidi nucleici, reazioni enzi- matiche)

2. Magneto-elettrici- induzione di correnti nei sistemi di giunzione delle membrane cellulari,- induzione di microcorrenti (uA/ cmq)a. nei tessuti conduttorib. nel sangue endovasale esposto a

campo magnetico ortogonale ai vasi)- effetto gauss(modificazione della resistenza elettrica delle cariche elettriche in movimento)

1.Chimici:2.Fisico-chimici:- modificazione dei coefficienti di diffusione nelle membrane cellulari- modificazione della velocità di spostamento dei liquidi biologici nei vasi e negli spazi intercellulari- azione di modificazione sulla pressione osmotica3. fisici:

su acidi nucleici,acqua, mucopolisaccaridi acidi;effetti elettromagnetici(Hall,effetto Etinghausen e Nernst)4. termici : trascurabili per intensità di

campo inferiori a 1000 G e frequenze inferiori al Mhz.

5. effetti atermici: risonanza e coerenza legati al substrato biologico che riceve gli impulsi incidenti.

Effetti biologici su apparati e sistemi

1.1. SSISTEMAISTEMA IMMUNITARIOIMMUNITARIO 2.T. 2.T. OSSEOOSSEO 3. S.N.C. 4. 3. S.N.C. 4.GHIANDOLEGHIANDOLE ENDOCRINEENDOCRINE 5.S 5.SANGUEANGUE

Tabella I: Classificazione degli effetti biologici dellaapplicazione dei C.M.sui tessuti cellulari.

(da F.Bistolfi:campi magnetici in medicina,Ed.Minerva Medica-Torino. Modificato).

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Non vi e' dubbio quindi che sotto l'influenza dei c.m. pulsati di bassa intensita' e bassa frequenza si producono nel nostro organismo numerosi effetti biofisici a vari livelli organizzativi della materia vivente (cellulare,tissutale,d’organo,di sistema), dipendenti da interazioni primarie di natura magneto-meccanica e magneto-elettrica:1)azione fondamentale comune da parte dei C.M. sulla membrana plasmatica, come dimostrano i dati sperimentali di maggior rilievo da noi esaminati, che sono rappresentati soprattutto da:- modificazione della permeabilita' di membrana e quindi dell'equilibrio ionico ai due lati di essa (miglioramento degli scambi ionici e aumento dell'apporto di ossigeno e della sua utilizzazione);- influenza sul flusso di ioni (calcio soprattutto) attraverso la membrana stessa in maniera specifica per ogni frequenza utilizzata (maggior apporto di ossigeno e quindi di energia ai meccanismi che stanno alla base delle pompe ioniche);- influenza su molti sistemi enzimatici intracellulari e di membrana;- influenza sui rapporti tra antigeni ed anticorpi;- influenza sulla disposizione e sull'orientamento delle molecole che si trovano ai lati della membrana che possiedono un momento magnetico proprio e che sono coinvolte in quei processi biologici che per manifestarsi necessitano di posizioni steriche obbligate delle molecole (trasporto attivo, complessi recettore-ormone, reazioni enzimatiche recettore-trasmettitore, reazioni antigene-anticorpo, ecc.) 2)sul Sangue: azione favorevole sul calibro dei vasi, sulla viscosita' del sangue con miglioramento delle condizioni circolatorie locali e della pressione di ossigeno (ipervascolarizzazione),e cio' spiegherebbe anche l'accelerazione dei processi di guarigione delle lesioni dei tessuti molli e dell'osso, e delle lesioni trofiche di origine circolatoria periferica, l'effetto benefico su strutture biologiche condizionate dalla diffusione dell'O2 come ad es. le cartilagini;3)sul sistema immunitario: aumento delle immunoglobuline-G e dei leucociti circolanti con potenziamento del sistema immunitario; nella regolazione della produzione delle sostanze steroidee ed oppioidi endogeni (e quindi modulante sul sistema algico);4)sul sistema endocrino: inibizione di alcune funzioni ormonali (paratiroidi ) e stimolazione di altre (Pineale: melatonina?)5)sul sistema nervoso centrale e periferico: riduzione di attivita' del sistema simpatico(per probabile iperpolarizzazione delle membrane pre e post-sinaptiche,o modulando la frequenza degli stimoli -->vasodilatazione); alterazioni dell’attività delle cellule cerebrali;6)sul metabolismo;7)sulla riproduzione cellulare;8)sulla rigenerazione dei tessuti: per intervento dei c.m. sulla genesi del collagene da parte dei fibroblasti, sulla angiopoiesi con neoformazione vascolare(cio' spiegherebbe i favorevoli effetti dei c.m. sul processo di guarigione delle ferite, ulcerazioni, piaghe torpide)9)sul Tessuto osseo: viene stimolato l'avvio dell'osteogenesi, dove cio' non avvenga naturalmente (pseudoartrosi, ritardi di consolidazione), fornendo i segnali opportuni di riattivazione delle cellule(mesenchimali del periostio, monociti, fibroblasti, osteoblasti preposte alla formazione del callo interno), migliorando l'apporto ematico, inibendo il paratormone e quindi favorendo l’attività degli osteoblasti.

SSulla base di tali ammissibili effetti si può' affermare l'azione biologica dei campi magnetici si possa riassumere principalmente in :1)azione antinfiammatoria ed antiedemigena:(sono stati osservati diminuzione della VES, aumento delle gammaglobuline, diminuzione delle alfaglobuline, inquadrabili in una generica azione antinfiammatoria dei campi magnetici utilizzati);

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2) azione analgesica3)azione stimolante la riparazione tissutale: la maggior parte dei possibili effetti mutageni e dannosi sulle funzioni biologiche riferiti in molti studi (EPA 1990, CERN 1995,Delgado,ecc.: leucemia, tumori cerebrali, linfomi maligni, malformazioni embrionali,ecc.)sono probabilmente da mettere in relazione con una esposizione a dosi eccessive e ad intensita' elevate (VLF=very low frequency),e comunque croniche, di campi magnetici(linee elettriche,video terminali, televisori,ecc.),che non sarebbero comunque evidenziabili con l'utilizzo delle apparecchiature per magnetoterapia di uso fisioterapico.

TTECNICAECNICA DIDI APPLICAZIONEAPPLICAZIONE

Le modalita' di applicazione dipendono, ovviamente, anche dal tipo di apparecchiatura utilizzata.

Per un'ottimizzazione della terapia è necessario considerare alcuni parametri fisici quali la frequenza, la forma dell'onda, il duty-cycle etc. Per es. Bassett (1978) in uno dei suoi lavori comparso sull'Acta Orthopaedica Belgica, affermava che l'assenza di effetti biologici riscontrata in un progetto finalizzato con C.M. dal Sanguine/Seafarer della Marina degli USA era dovuta esclusivamente alla scelta dell'onda di stimolo, un'onda sinusoidale con fase positiva e negativa in cui il campo magnetico generato da una fase annullava quello generato nell'altra fase. Raccomanda invece l'uso di un'onda di tipo rettangolare positiva con tempo di stimolo mai superiore al 40% dell'intero periodo ( Duty-Cycle) .

Nelle apparecchiature della Nostra serie ““MAGNETOMEDMAGNETOMED” ” il pilotaggio dei solenoidi avviene con segnali pulsanti di varia forma: triangolari, rettangolari, sinusoidali.

Normalmente si usano frequenze comprese tra qualche Hz e 100 Hz; la più utilizzata comunque è quella di 50 Hz poiché l'impedenza caratteristica del corpo umano, cioè il massimo dell'energia assorbibile da questo, corrisponde ai 50 Hz.

Le intensità di campo più usate sono comprese tra 1 e 100 Gauss, intensità superiori sembrano essere poco terapeutiche mentre intensità inferiori risultano poco efficaci.

In linea generale è dimostrato che l'utilizzo di : intensita' medie del campo magnetico,superiori a 40 Gauss ha un prevalente

effetto antiedemigeno e di stimolazione della riparazione tissutale, trovando pertanto miglior impiego nelle condizioni patologiche acute quale terapia "d'attacco" o per problemi cronici resistenti.

Intensita' basse, inferiori ai 30 Gauss hanno un effetto miorilassante, inducono un aumento del flusso ematico per apertura degli sfinteri precapillari con ampliamento del letto circolatorio (probabilmente mediato anche da una stimolazione dell'ipotalamo) e si ha anche effetto analgesico;

La durata delle applicazioni e' anch'essa legata alla frequenza usata ed all’intensita' del campo magnetico: per trattamenti con frequenze pari a 50 Hz (frequenza di massimo assorbimento da parte dell'organismo) ed intensità di campo comprese tra 5 e 100 Gauss la durata delle sedute dovrebbe essere compresa tra i 25 ed i 35 minuti.

I tempi di applicazione variano comunque moltissimo anche a seconda della patologia da trattare.

Si tratta in ogni modo di sedute lunghe, da qualche ora fino a 10-15 per le patologie meno reattive (per es. la pseudoartrosi).

Anche il numero delle sedute dipende dalle patologie e può arrivare fino ad alcuni mesi.

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Possono essere utilizzati solenoidi circolari, elettrodi a placca, piastre e piastrine magnetiche, braccialetti magnetici, ecc.

Durante l'utilizzo delle apparecchiature per magnetoterapia si raccomanda di tenere a ragionevole distanza: orologi al quarzo, carte di credito, videocamere, videoregistratori, televisori, nastri magnetici(pericolo di smagnetizzazzione) ed ogni altra apparecchiatura elettronica comprese le apparecchiature per fisioterapia che utilizzano chip di tipo "Eprom"(pericolo di cancellazione della memoria).

In ogni caso perché gli effetti benefici dei campi magnetici si producano e' necessario tenere conto di alcuni parametri:1)rispettare il binomio bassa intensita'(1-100 Gauss) e bassa frequenza (1-100 Hz)senza provocare effetto ipertermico (o al massimo contenuto entro i 0,5 gradi C);2)rispettare i tempi di esposizione ed un adeguato dosaggio, senza comunque standardizzare eccessivamente il trattamento, ma adeguandolo al paziente ed alla situazione clinica in corso durante il trattamento stesso.3)tenere conto della forma d'onda nell'impostare il trattamento fisioterapico, in relazione alla patologia trattata (cosa non sempre fattibile mancando le indicazioni e protocolli scientificamente verificabili per tutte le patologie);4)tenere conto della reattività individuale e delle condizioni cliniche del paziente (generali, fisiche, psichiche -->vedi par.controindicazioni ).

Studi su lavoratori esposti ai campi magnetici hanno indicato vari sintomi soggettivi e disturbi funzionali come fatica, disturbi all'ECG e modificazioni del ritmo cardiaco, perdita di appetito, irritazioni o sensazione di formicolio sulla pelle, fosfeni(con dosi >100 Gauss a 10-50 Hz per interazione con i neuroni della retina inducendo correnti che polarizzano i terminali sinaptici).

Effetti significativi a lungo termine non sono stati comunque notificati fino ad ora. Qualora durante l'applicazione dei c.m. dovesse comparire qualcuno di tali

disturbi, e' consigliabile, comunque, sospendere il trattamento.

IINDICAZIONINDICAZIONI

1. Artropatie acute: applicazioni giornaliere di 30 minuti ,frequenza di50 Hz, 40 gauss di potenza,duty cycle 60%.

2. Esiti di fratture(Ritardi di consolidazione e Pseudoartrosi): Il destino di una frattura è di guarire, solitamente in un periodo di tempo compreso tra i 60 e i 120 giorni dal trauma che la ha causata. In alcuni casi il processo di guarigione richiede un tempo molto più lungo, 6 mesi ed oltre. Diverse cause che possono prolungare o addirittura impedire la guarigione ad esempio: a)la gravità del trauma: fratture accompagnate da schiacciamento,

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perdita di sostanza ossea e cutanea ed infezione presentano non pochi problemi sia di trattamento che di guarigione;

b)l’età avanzata, la presenza di malattie metaboliche (ad esempio il diabete) o il trattamento con farmaci immunosoppressori influisce negativamente sul processo di guarigione; c) insufficiente attivazione dei processi riparativi, di cui non si riesce ad identificare con certezza la causa.

Il 5 - 10% delle fratture, a seconda delle statistiche, può dar luogo ad una ritardata o mancata consolidazione, che può essere efficacemente curata nella maggior parte dei casi mediante la stimolazione elettrica e magnetica della osteogenesi. La stimolazione elettrica e magnetica della osteogenesi riconosce le sue origini scientifiche negli studi ormai classici condotti prima da Fukada e Yasuda e quindi da Bassett e Becker. Essa viene impiegata in numerosi paesi in campo ortopedico per promuovere e riattivare la formazione del tessuto osseo. La metodica è stata approvata per uso clinico circa venti anni orsono dalla Food and Drug Administration. Studi ormai classici condotti negli anni ‘50 e ‘60 avevano messo in evidenza il rapporto fra tessuto osseo e potenziali elettrici [Fukada 1957, Bassett 1962]. Infatti, l’osso genera due tipi di segnale elettrico: uno in risposta alla deformazione meccanica (I) e l’altro a riposo in assenza di deformazione (II). In virtù degli studi condotti sul rapporto tra correnti elettriche e tessuto osseo, sono state sviluppate tre metodiche di stimolazione elettrica e magnetica della osteogenesi: Le applicazioni vanno eseguite con la massima intensita' e proseguite fino alla guarigione. Noi consigliamo una durata di 30 giorni di trattamento: in tale periodo si ha un risultato di notevole efficacia sulla formazione del callo osseo in fase fibrosa con notevole stimolazione della attivita' di proliferazione degli elementi cellulari (linfociti o fibroblasti).Sembrerebbe che in questi casi intervenga una azione sulla membrana cellulare con uno specifico coinvolgimento dei meccanismi di controllo del flusso del Ca++ condizionante un aumento dell'afflusso di esso nelle cellule.Vanno effettuate sedute prolungate(6-8-ore al giorno),bassa frequenza (6-12 Hz),intensita'dell'80-100 %,che va' ridotta solo se il paziente lamenta malessere o irritazioni. I maggiori risultati si sono ottenuti con l'impiego dei c.m.alternato sinusoidale.

In particolare traggono notevole vantaggio le lesioni infette (che sono una limitazione notevole all'intervento chirurgico).In caso di utilizzo di solenoidi a placca questi vanno posizionati ai lati della frattura,a poli solidali,in modo da consentire la concatenazione del c.m..Le applicazioni possono essere esseguite anche in presenza di mezzi di sintesi metallici.

3. Traumi distorsivi: 30 minuti a seduta, frequenza di 50-100 Hz, 40 gauss,duty cycle 40%;

4. Contusioni :dosaggio inferiore a 30 Gauss e frequenza 50 Hz per almeno 30 minuti;

5. Malattie infiammatorie e degenerative delle ossa e delle articolazioni:(gonartrosi, coxartrosi, artrosi vertebrale):sedute di 30 minuti a frequenza di 25-50 Hz ed intensita' sempre al massimo (80-100 Gauss); duty cycle del 100%;

6. Periartrite scapolo-omerale (anche calcifica):

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con dosaggio di 25 gauss a 50 hz per almeno 45 minuti; migliora e favorisce il riassorbimento di calcificazioni periarticolari, soprattutto se associata a ultrasuoni e radarterapia;

7. Lesioni cutanee venose:l'uso dei CEMP favorisce significativamente la guarigione e diminuisce il numero di recidive. Impiego anche di elettrodi locali per quattro ore al giorno con intensità di 30-40 Gauss,frequenze basse(25-50 Hz).Si ottiene la guarigione in piu' del 90 % dei casi. Cicli di non meno di 20 sedute fino alla guarigione;

8. Arteriopatie ostruttive degli arti inferiori:risultati eccellenti e duraturi con miglioramento sia del flusso a valle che della claudicatio. Vanno usate intensita' basse (15-20 Gauss)a 50 Hz, utilizzando soprattutto elettrodi a solenoide ;per problemi più localizzati elettrodi a placca .

9. Piaghe da decubito:richiedono trattamenti lunghi ma si ottengono ottimi risultati anche nelle forme resistenti alle terapie mediche topiche e generali. Piu' maneggevole e' l'impiego di elettrodi a placca. Vanno impiegate intensità' elevate > 40 gauss, bassa frequenza (25-50 Hz) con cicli di lunga durata(20 sedute e 10 giorni di riposo).Gli elettrodi vanno impiegati sulla ferita interponendo una protezione, purché non metallica ( per es. può essere utilizzata una pellicola di cellophane),anche con la stessa medicazione .

10.Ulcere e lesioni gravi delle parti molli:onde di stimolo rettangolari a frequenze comprese tra 55-65 Hz,intensità superiore ai 40 Gauss, duty cycle non superiore al 35%, tempo di trattamento da 1 ora .In genere è consigliabile effettuare due applicazioni al giorno di un’ora ciascuna, al mattino e nel tardo pomeriggio,a 7-8ore di distanza l’una dall’altra.E’ possibile durante il trattamento il verificarsi di un periodo di stasi nel processo di guarigione: ciò deve essere sempre interpretato come un’assuefazione allo stimolo fisico portato dai C.M. pulsati,ed è quindi necessario variare frequenza, voltaggio,o duty cycle, con variazioni non superiori al 20% e non inferiore al 10% .

11.Dermatiti atrofiche:15-20 Gauss di potenza,50 Hz, durata del trattamento almeno di 1 ora per applicazione.

12.Osteoporosi:e' preferibile utilizzare apparecchiature con solenoidi circolari. Applicazioni della durata di almeno 6 ore (anche frazionate)a frequenza di 6-12 Hz e intensita' di 60-80 Gauss. Vanno associati difosfonati e calcio.

13.Sindrome da fatica cronica:in questa recente patologia l'applicazione dei c.m. ha dimostrato il 90 % di successi sui sintomi e sulla prognosi(Kyiochi Nakagawa 1994).

14.Neuropatia post-erpetica:richiede lunghi tempi di cura ed intensita' elevate (>50 Gauss);consente notevoli miglioramenti sul dolore.

15.schizofrenia :

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La stimolazione di una particolare area del cervello con un magnete puo' ridurre le allucinazioni uditive nei pazienti con schizofrenia. Circa il 70% dei malati di schizofrenia soffre di allucinazioni uditive, spesso sotto forma di voci immaginarie.I farmaci utilizzati, offrono solo un piccolo aiuto e, queste allucinazioni possono causare angoscia, invalidita',e lasciano il paziente incapace di controllare le proprie azioni.Precedenti esperimenti hanno dimostrato che, una particolare area del cervello, (la corteccia temporo-parietale),negli schizofrenici viene attivata durante le allucinazioni uditive.Applicando un campo magnetico a questa area , si e' dimostrata una riduzione dell'attivita'. Per vedere se la stimolazione magnetica potesse ridurre le allucinazioni uditive nei pazienti con schizofrenia, si e'applicato un campo magnetico a bassa frequenza sulla corteccia temporo - parietale sinistra di ogni paziente.

A scopo comparativo ciascun paziente, e' stato sottoposto ad una stimolazione simulata, senza applicazioni di campi magnetici.Il trattamento e'stato ben tollerato, secondo quanto riportato dal "THE LANCET" del 25 Marzo 2001, e ci sono stati dei significanti miglioramenti nelle gravi allucinazioni. Queste, in alcuni pazienti si sono di nuovo manifestate, solo dopo 4 giorni o addirittura 2 mesi dal trattamento.E' stato inoltre dimostrato che, pazienti che ricevono farmaci anticonvulsivanti, potrebbero non rispondere al trattamento , in quanto questi farmaci riducono gli effetti del campo magnetico.

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Traumatologia

Pseudoartrosi Fratture a rischio di pseudoartrosi Ritardo di consolidazione delle fratture Lesioni delle parti molli (contusioni, distorsioni, ustioni) Edemi Ferite cutanee Lussazioni

ReumatologiaReumatismi degenerativi Reumatismi infiammatori Reumatismi fibromialgici

Angiologia Arteriopatie periferiche arti inferioriPiaghe (da decubito) ed ulcere venose

NeurologiaNevralgia post-erpetica Lombalgia Sciatalgia Schizofrenia

Dermatologia Psoriasi Dermatiti (atrofiche)

Endocrinologia

Osteoporosi senile e post-menopausale

Ortopedia Artrosi ginocchioArtrosi vertebraleBorsitiCervico-brachialgieLombalgie da sforzoPeriartrite scapolo-omerale(anche calcifica)

Tabella II : Principali indicazioni terapeutiche della magnetoterapia pulsata Tabella II : Principali indicazioni terapeutiche della magnetoterapia pulsata a bassa frequenza. a bassa frequenza.

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Controindicazioni Controindicazioni 1. Pazienti con disturbi del ritmo cardiaco: campi magnetici continui impiegati nelle

apparecchiature per RMN hanno determinato un aumento in ampiezza dell'onda T all'elettrocardiogramma e qualche fenomeno di bradicardia e di altre aritmie. Tali effetti piuttosto rari sono comunque reversibili con la diminuzione dell'intensita' del campo o la sospensione del trattamento;

2. Presenza di protesi metalliche(viti,cambre,chiodi) o clips (che sono ferromagnetiche);3. Portatori di pacemakers (controindicazione assoluta):in queste persone l'esposizione

limite di 0,5 mT(0,5 milliTesla = 5 Gauss) dovrebbe essere strettamente osservata (studi CERN 1995)per il rischio specifico di cattivo funzionamento del PM sia con l'applicazione di campi magnetici statici che pulsati. Sono infatti state segnalate alterazioni del sistema atriale e secondariamente inibizione del segnale ventricolare. Tale inibizione, se si protrae per più di alcuni secondi, può essere clinicamente molto rilevante.

4. Dermatiti: rosacea- lieve di maggiore o minore intensità, 5. Pazienti epilettici anche se in trattamento con terapia farmacologica;6. Patologie del sistema neurovegetativo;7. Pazienti con turbe nervose in genere (soggetti isterici,s. ansioso-depressiva);8. Gravidanza (potenziale azione di rallentamento e modificazione sulla crescita del feto

soprattutto nei primi due mesi di vita dell'embrione) 9. Pazienti con cicli mestruali abbondanti: l'azione vasodilatatrice della magnetoterapia

potrebbe appesantire un flusso gia' di per se' abbondante.10. Emorroidi aperte e lesioni vascolari in genere: per le stesse ragioni al punto precedente.11. Pazienti portatrici di dispositivi intrauterini (spirale).12. Pazienti con infezioni micotiche .13. Altri effetti secondari possono essere dati da una manifesta ipersensibilità ai campi

elettromagnetici di cui numerose persone soffrono, con sintomatologia assai variabile che può consistere in astenia di grado più o meno marcato, nervosismo, sapori metallici, insonnia,

14. Febbre o turbe della termo-regolazione

CONTROINDICAZIONI RELATIVE1. Porre attenzione nei pazienti in trattamento con Verapamil o farmaci ad azione sulla

pompa del Calcio in quanto l’azione di questi farmaci viene contrastata da C.M. pulsato.

2. In caso di artrotomia posticipare l’impiego dedei campi magnetici di almeno 15 giorni;

3. In caso di sindromi da compressioni di radici nervose è necessario prima di tutto rimuoverne la causa ( per es. s. del tunnel carpale);

4. Presenza di protesi valvolari cardiache;

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NORME DI SICUREZZANORME DI SICUREZZA

RIFERIMENTO NORMATIVORIFERIMENTO NORMATIVO

NORMATIVA EUROPEARaccomandazione 1999/519/CE 12 luglio 1999

NORMATIVA NAZIONALELegge quadro n.36 22 febbraio 2001DPCM 8 luglio 2003 - RF DPCM 8 luglio 2003 - ELF

ELFDPCM 23 Aprile 1992DPCM 28 Settembre 1995

GIURISPRUDENZA NAZIONALESentenza della Corte Costituzionale n.303/03 Sentenza della Corte Costituzionale n.307/03

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