TEMA - Doctor Shop · 2018. 8. 22. · TEMA Manuale pratico di Laserterapia IR con Lasermed...

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  • TEMA Manuale pratico di Laserterapia IR con Lasermed 2100-2200

    INTRODUZIONEINTRODUZIONE

    Questo agile manuale applicativo in dotazione ai Nostri nuovi modelli per laser-terapia a infrarossi (IR) della serie Lasermed 2100-200 illustra le basi fisiche dellaterapia laser e quelle elettro-fisiologiche legate al suo utilizzo sul corpo umano con isuoi effetti terapeutici.

    Sono inoltre illustrate dettagliatamente le patologie d’applicazione ed i campi diapplicazione con il relativo dosaggio, durata della seduta, i punti di stimolo, ecc., lepossibili controindicazioni.

    Tali ‘‘protocolli’’ sono già in larga parte inseriti all’interno delle Nostreapparecchiature e della serie Lasermed 2100 e 2200 e sono dettati dalle nostreesperienze dirette in campo medico e dalle ricerche scientifiche da noi acquisite neltempo.

    In questo tipo di apparecchiature laser poi, si tratta di protocolli molto sofisticati,che includono anche trattamenti con la “laser-agopuntura” (di cui vengono indicati i puntidi stimolazione specifici dei meridiani,per patologia) e la cui localizzazione sul corpoumano è riportata in chiare figure inserite nella macchina, che vengono visualizzatequando viene richiamata la patologia da curare.

    Un sistema di lavoro efficace ed innovativo che noi siamo i primi al mondo adavere perfezionato.

    Ricordiamo che per ottenere i migliori risultati terapeutici sul paziente èindispensabile attenersi ai parametri descritti nelle pagine di questo manuale o aiprotocolli già predisposti inseriti nelle Nostre apparecchiature della serie lasermed2100-2200.

    Alla fine del manuale abbiamo voluto inserire alcune indicazioni bibliograficheessenziali per chi volesse approfondire l’argomento, ove fosse necessario.

    Il consulente scientifico DOTT. A. VASTA

    ©Copyright dell’autore e della TEMA S.r.l.Uso autorizzato solo agli utilizzatori degli apparecchi radarterapia TEMA della serie Lasermed 2100-2200.

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    PPer spiegare come il laser può essere applicato in campo medico è necessariocomprendere i principi fisici che stanno alla base del suo funzionamento.Come principio generale il laser è un apparecchio che trasforma l'energia posseduta daalcune sostanze stimolate elettricamente in radiazione elettromagnetica.La radiazione elettromagnetica del raggio laser può essere prodotta in diverse partidello spettro, includendo lo spettro visibile, l'ultravioletto (UV), l'infrarosso (IR),ecc. Prima di descrivere il meccanismo laser è necessario familiarizzare con alcunitermini di base usati per descrivere le onde elettromagnetiche ,cioè :- Lunghezza d'onda (l)- Frequenza (n)- Periodo (T)- Velocità della luce (c)- Indice di rifrazione (r).

    La lunghezza d'onda ( l ,lambda) è la distanza tra due punti adiacenti di un'ondache hanno la stessa fase : per esempio la distanza tra due picchi adiacenti dell'onda.

    Allo stesso modo è possibile definire un'onda con la sua frequenza.La frequenza (n (nu)) è l' intervallo di tempo in cui l'onda oscilla per ogni

    secondo (periodo).Tra questi due parametri la relazione è :

    c = l x nLa distanza minima compresa tra due punti adiacenti con la stessa fase è il periodo(T).Quando la radiazione elettromagnetica ( luce ) passa attraverso la materia con indice dirifrazione r, la sua velocità(v) è minore della velocità della luce nel vuoto(c), ed è datadalla seguente equazione : v = c/r

    Questa equazione è usata come definizione dell'indice di rifrazione (r): r=velocità della luce nel vuoto/velocità della luce nella materia = c/v .

    I gas, inclusa l'aria , sono usualmente considerati avere un indice di rifrazioneuguale a quello del vuoto r0=1. Il valore dell'indice di rifrazione in molti materiali trasparenti nello spettro visibile ècompreso tra 1.4-1.8,mentre nello spettro infrarosso(IR) è alto,ed è compreso tra 2.0-4.0 .

    Proprietà della luce laserProprietà della luce laserLa " luce normale" del sole o di una lampadina) è composta da differenti

    lunghezze d'onda, irradianti in tutte le direzioni, e senza relazione di fase tra le differentionde in uscita dalla sorgente.

    La radiazione laser è caratterizzata invece da alcune proprietà che non sonopresenti in nessun altro tipo di radiazione elettromagnetica:1)monocromaticità : vuol dire che il laser possiede una sola lunghezza d'onda e quindiuna sola frequenza di vibrazione,un solo colore, caratteristico del mezzo attivo che loha prodotto.

    Per comprendere il termine esaminiamo la "luce bianca" che è il colore elaboratodalla mente quando vediamo tutti i colori uniti assieme. Quando la luce bianca ètrasmessa attraverso un prisma può essere scomposta nei differenti colori di cui èformata.

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    Il raggio laser è invece formato da solo uno di tali colori. 2)Coerenza :è la caratteristica per cui tutti i fotoni emessi vibrano in concordanza difase tra di loro.

    La luce di una lampada ad incandescenza è composta, per esempio, da onde dilunghezza d'onda diversa, che si propagano casualmente senza alcuna relazionesistematica tra le loro fasi e tra le loro onde.

    La radiazione laser è composta invece da onde che hanno la stessa lunghezzad'onda, partono allo stesso tempo e mantengono la loro relativa fase nel loropropagarsi.3)Direzionalità : la radiazione esce dal laser in una direzione certa,e si diffonde con undefinito angolo di divergenza (q) .

    Questa diffusione angolare di un raggio laser è veramente piccola se comparataad altre sorgenti di radiazioni elettromagnetiche, e descrive un veramente piccoloangolo di divergenza (nell'ordine di milli-radianti).

    L'angolo di divergenza è un angolo completo di apertura del raggio laser(praticamente la sua “larghezza”).

    La relazione tra radianti e gradi è data da: 360°= 2p Radianti (1 radiante =57,3 °; 1 milli-radiante = 1 mrad=0,057 ° )

    La divergenza della radiazione laser è nell'ordine di milli-radianti,il raggio èsempre parallelo,e la radiazione laser si può propagare per lunghissime distanze.

    Il raggio laser infatti è stato utilizzato per misurare la distanza terra-luna conun'accuratezza di errore inferiore al centimetro .4)Brillanza : rappresenta la potenza emessa per unità di superficie. Con nessuna altraapparecchiatura si possono ottenere così elevate intensità in uno spazio ristretto anchedi pochi micron.

    Componenti dei sistemi lasersComponenti dei sistemi lasersUn generale tipo di laser è formato da quattro unità strutturali :

    1.un mezzo laser attivo, 2.un meccanismo di eccitazione(sorgente di energia chiamata sistema di"pompaggio") 3.una cavità ottica ,formata da due specchi e dallo spazio compreso tra di essi; 4.un meccanismo d'uscita; 5. ed ovviamente da una struttura meccanica di supporto.

    I Laser a diodi semiconduttori :I lasers a diodi sono tutti costruiti con materiali semiconduttori e tutti dimostrano

    proprietà elettriche caratteristiche dei diodi elettrici.Per questa ragione i lasers a diodi hanno altri nomi come :

    - lasers a semiconduttori:in accordo ai materiali che li compongono ,- lasers a giunzione . quando sono formati da una giunzione p-n ,- lasers ad iniezione :quando gli elettroni sono iniettati nella giunzione conl’applicazione di un voltaggio.

    Sebbene tutte queste tipologie di apparecchi operano nella regione dello spettrodel vicino infarosso, oggi sono stati costruiti anche laser a diodi visibili .

    Una caratteristica utile è che molti sono regolabili variando la corrente applicata,cambiando la temperatura ,oppure applicando un campo magnetico esterno.

    I semiconduttori possono essere utilizzati come sorgente di fotoni piccola ealtamente efficiente, che possono essere pompati da una varietà di tecniche.

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    Queste includono il pompaggio con altre sorgenti ottiche (fotopumping),pompaggio con un fascio di elettroni, oppure il pompaggio con una giunzione a p-n.

    Tuttavia la più comune tecnica è quella tramite giunzione p-n.Si parla di giunzione tipo p-n quando un tipo “p” di semiconduttore è attaccato ad unodi tipo “n” .Questa giunzione conduce l’elettricità in una direzione preferenziale. L’aumentataconduttività direzionale è il meccanismo comune per tutti i diodi ed i transistors inelettronica.

    Questo arrangiamento delle bande di energia nella giunzione rappresenta ilfondamento della azione del diodo laser. Il massimo livello di energia occupato dagli elettroni è denominato livello Fermi . Quando poi il polo positivo del generatore è collegato al lato p della giunzione p-n,ed il polo negativo del generatore è collegato con il lato n, una corrente scorreattraverso la giunzione p-n cambiando la popolazione delle bande di energia.

    La struttura di base di uno strato di un semplice diodo laser è rappresentatanella figura successiva.

    Figura 1 : struttura schematica di un diodo laser.Da A. Vasta: i lasers terapeutici...Marrapese ed.. Roma 1998.

    Questi strati di materiale semiconduttore vengono posizionati in modo tale chenella giunzione p-n viene creata una regione attiva nella quale vengono generati fotonicon un processo di ricombinazione.

    Sulla parte superiore ed in fondo agli strati,uno strato metallico permette diconnettere un generatore esterno al laser.Il lato del semiconduttore cristallino è tagliatoin modo da poter servire come specchio alla fine della cavità ottica.

    Il voltaggio è applicato al metallo sopra e sotto gli strati semiconduttori.Le piccole dimensioni dei diodi laser richiedono uno speciale involucro che

    consenta a tutti un uso confortevole.Vi sono diversi tipi di involucri,ma quello standard è simile ad un rivestimento per

    transistor e include in esso una fondamentale lente collimata che crea un raggioutilizzabile.(vedi figura successiva).

    Per ottenere alta potenza da un diodo laser sono stati sviluppati speciali tipi didiodi laser .

    Questi speciali diodi emettono radiazioni sincronizzate assieme e la potenza diuscita dell’ordine di qualche watt è così disponibile.

    I lasers a diodi hanno numerosi vantaggi :- alta efficienza( più del 20 % dell’energia di input viene emessa come

    radiazione laser)- alta affidabilità e sicurezza

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    - lunga durata (stimato sui 100 anni di funzionamanto continuo)- basso costo( i diodi laser sono fabbricati usando tecniche di produzione di

    massa nell’industria elettronica)- possibilità di eseguire una modulazione diretta della radiazione

    emessa,con il controllo della corrente elettrica attraverso la giunzione p-n. La radiazione emessa è in funzione lineare della corrente e può raggiungere un

    tasso di modulazione fino al GHz (!).I laser a diodi sono utilizzati ampiamente per le comunicazioni, nei lettori di

    compact disc, nei lettori ottici, nelle stampanti ,in terapia fisica ed antalgica e siincominciano ad utilizzare in oftalmologia; sono inoltre utilizzati come misuratori didistanza e come sensori,e nelle comunicazioni fax. La maggior parte dei laser a diodi possono operare in onda continua. Il più comunediodo utilizzato è il Gallio-arsenide che emette a 905 nm.

    Lunghezza d’onda 809 – 905 nmDiametro del raggio 5 mm a 10 mm di distanza dal tessutoDivergenza del raggio 9°Indicatori parametri Frequenza-Tempo di trattamento-Energia

    erogata (J)- Livello di emissionePotenza media d’uscita A seconda del n° dei diodi regolati da

    24mW a 1W(500mW limite classe IIIB)Potenza di picco 12-70 WattsDurata degli impulsi 100 –200 nsec.Numero di diodi 1 – 6 o piùFrequenza di emissione 1-20.000 HzTipo di emissione CW – PulsataLuce guida He-Ne (rosso) o led verdeClasse sicurezza ANSI II e III BModo di trattamento Manipolo mono-polidiodico,scansioneDisplay LCD retroilluminatoCampo di Utilizzazione Dermatologia Terapia antalgica

    Ortopedia LaserpunturaNeurologiaOftalmologiaOdontoiatria ReumatologiaMedicina sportiva

    Tabella 1 : caratteristiche principali dei lasers a GaAs(IR) utilizzati in medicina.

    Da A. Vasta: i lasers terapeutici...Marrapese ed.. Roma 1998.

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    Caratteristiche della radiazione laser

    Parametri del raggio laserParametri del raggio laser1.frequenza : essa determina la potenza media del laser e quindi anche la suacapacità di penetrazione tissutale nei laser terapeutici.

    Con frequenze più alte si ottiene una maggiore penetrazione.densitàenergetica

    E' ovvio quindi che la scelta di frequenze basse a scopo antalgico e di frequenzealte a scopo antinfiammatorio non ha alcun senso scientifico.2.durata dell'impulso :

    1. emissione continua: le radiazioni prodotte dal laser vengono emesse senzapausa tra gli impulsi.

    2.emissione impulsata : (vedi paragrafo successivo)3.potenza media (Pm):essa è una variabile in funzione della grandezza dell'impulso(potenza di picco (Pc)),della durata dell'impulso stesso(ti ) e della sua frequenza (f)(=numero di volte che viene emesso l'impulso).Il suo valore si ottiene dalla seguente formula:

    Pm = Pc x ti x f Da ciò si può calcolare ,per esempio, che un laser della potenza di picco di 20Watt e una durata dell'impulso che normalmente nel laser IR è di 200 nsec. e con unafrequenza di 5 KHz ( = 5000 impulsi/sec) si ha che la potenza media è:Pm = 20 W x 200 nsec. x 5 KHz = 20 W x 200.10 -9 sec. x 5 3 = 0,02 Watt = 20 mWatt L'evoluzione verso il laser ad impulsi è molto favorevole dal punto di vistaterapeutico e della potenza media in quanto permette di migliorare la penetrazionelaser nei corpi, sicchè l'energia totale applicata risulta essere molto più alta di quella dellaser ad He-Ne. 4.Potenza di picco: rappresenta la potenza massima raggiungibile da un singoloimpulso laser.

    Oltre un certo valore compreso tra 10 e 20 W,l’aumento della potenza di piccooltrepassando questa soglia critica di energia satura lo strato superficialedell’epidermide del tessuto dando luogo a bruciature cutanee(effetto termico) erappresenta un potenziale danno per il tessuto stesso.

    La potenza del raggio laser (sia esso terapeutico o chirurgico) è più alta al centrodel raggio stesso e decade verso la periferia descrivendo una curva a campana(gaussiana) con un indebolimento della potenza verso la periferia del raggio che ,peresempio nei laser chirurgici, dà effetti anche nel tessuto adiacente l’area colpita (chespiegherebbe il minor dolore ed infiammazione legato agli interventi chirurgici effettuaticon il laser rispetto alla chirurgia convenzionale).

    Questo fenomeno viene indicato come “fenomeno alfa”.Quindi il segmento di raggio “a bassa potenza” (laserterapia “fredda”) risulta essere

    il responsabile della diminuzione del dolore e dell’infiammazione nelle ferite.

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    Figura 2: potenza di picco e soglia critica di potenza degli effetti terapeutici dei laser. Al di sopra dellasoglia critica la pelle diventa satura di energia e sarà permeabile solamente a potenze di picco più basse.Sopra i 20 Watt di Potenza di picco si hanno effetti fototermici che possono dare luogo a bruciaturecutanee.

    Da A. Vasta: i lasers terapeutici….Marrapese Ed. . Roma,1998.

    Figura 3 : rappresentazione schematica della tipica distribuzione Gaussiana della potenza del raggiolaser. La densità di energia è alta al centro del raggio(laser chirurgici),e gradualmente decresce verso laperiferia (effetti terapeutici).

    Da: A.Vasta: I lasers terapeutici. Marrapese editore. Roma,1998.

    5.Dose di irradiazione(densità di energia) : la dose di irradiazione è il parametropiù importante per la laser-terapia a bassa potenza. Essa è ancora più importante deltipo di laser utilizzato(visibile o invisibile, pulsato o impulsato)(vedi anche il par.3).

    La dose è misurata in Joules(J) per punto trattato (J/Punto) oppure piùfrequente-mente per cm2 (J/cmq).

    Entrambi i tipi di calcolo della dose sono necessari a seconda se il laser vieneapplicato su punti specifici(trigger,punti agopunturali,punti locali,ecc.) o quando vieneapplicato su larghe aree di tessuto (piaghe, aree ulcerate,ecc.).

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    Un Joule di energia è uguale ad 1 watt x secondo,cioè rappresenta l’energiagenerata quando 1 Watt (W) di potenza irradia per 1 secondo(s):

    J = W x sec.

    La dose di irradiazione rappresenta l’ammontare di energia che viene condottadentro il tessuto.

    E’ di grande importanza sapere se questa energia viene ad essere condottaattraverso un piccolo punto (diciamo 1 mm2) o attraverso aree di diversi cm2 di tessuto.

    Quindi,nel trattamento di superfici come piaghe,ulcere,ecc. è meglio esprimeretale dose sotto forma di densità di energia in J/cm2.

    Poiché 1 J= 1Wsec.,la dose di irradiazione D può essere calcolata nel modoseguente:

    P(W) x t (s)D(J/cm2)= -------------------- A(cm2)Dove D= dose laser (J/cm2)P=potenza laser condotta al tessuto(W,oppure potenza media mW/1000),t = tempo di irradiazione(s)A= area di superficie trattata(cm2)Da ciò si può anche calcolare il tempo di trattamento necessario:

    D(J/cm2) x A (cm2)t (sec.)= -------------------------------- P(W)Per calcolare il tempo di esposizione necessario per trattare una determinata

    area tissutale(A) la potenza media del laser deve essere convertita in Watts:per es. unlaser di potenza di 15 mW emette 15/1000 = 0,015 W.

    Se 1J=1Ws,allora 1W= 1J/s.Pertanto se un laser possiede una potenza di 15 mW,esso emette una energia

    laser di 0,015 W= 0,015 J/s.In 10 sec. L’emissione è uguale a 10 x 0,015 = 0,15 J.La tabella successiva dimostra l’emissione dose/secondo e dose/minuto

    rispettivamente di lasers con potenza media d’uscita compresa tra 3 e 60 mW el’emissione di tempo necessaria per portare una dose di irradiazione totalerispettivamente di 1 e 2 Joules al tessuto.

    Potenzamediad’uscita mW

    Dose di emissione Secondi MinutimJ J m J J

    Tempo di emissione necessario perliberare una dose di

    1J 2 J min-sec min-sec

    3681012152025304060

    3 .003 180 .186 .006 360 .368 .008 480 .4810 .010 600 .6012 .012 720 .7215 .015 900 .9020 .020 1200 1.2025 .025 1500 1.5030 .030 1800 1.8040 .040 2400 2.4060 .060 3600 3.60

    5.34 11-082.47 5-342.5 4-191.40 3-201-23 2-461.7 2-130.50 1-400-40 1-200.33 1-070.25 0-500.16.5 0-33

    Da A. Vasta: i lasers terapeutici...Marrapese ed.. Roma 1998.

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    Dalla tabella si può rilevare anche che i laser in Classe IIIB emittenti una potenza diuscita media di 60 mW possono liberare una dose di 2 J in 33 secondi,mentre un laserdi classe A emittente una potenza di 3 mW necessita di 11 minuti e 8 sec. per liberarela stessa dose (2J).

    Ciò rappresenta un chiaro vantaggio quando si utilizzano lasers in classe IIIBcon notevole abbassamento del tempo di trattamento durante le sedute.

    Se un laser a GaAs è costruito per lavorare in modo a singolo impulso conbassa frequenza,l a sua potenza media è veramente bassa. Per permettere unacomparazione diretta di differenti modelli di laser pulsati, la loro energia d’uscita(Ju)/impulso e la loro frequenza d’impulso/secondi (Hz) deve essere attestata dalle caseproduttrici.

    La potenza media di un singolo impulso laser dipende dalla sua frequenza(F) edal rapporto energia/impulso (E/i)come dimostra la tabella successiva di un laser GaAsa diverse frequenze: (La potenza in mW è calcolata come Ei x F/1000).

    Per esempio, se un laser pulsato a 10000 Hz emette 5 Ju/impulso,la suapotenza media è 10000 x 5 / 1000 mW = 50 mW.)

    Frequenza impulso(F) in Hz

    Energia dell’Impulso0.1 Ju 0.3 Ju 1 Ju 3Ju 5 Ju Potenza media d’uscita in mW

    10100100010000

    0.001 0.003 0.001 0.030.050.01 0.03 0.1 0.30.50.1 0.3 1.0 3.05.01.0 3.0 10.0 30.050.0

    Da A. Vasta: i lasers terapeutici...Marrapese ed.. Roma 1998.

    La tabella dimostra che un singolo impulso laser è improbabile che sia efficacese la frequenza dell’impulso è inferiore a 1000 Hz.

    Per esempio,un laser con una energia di impulso di 1 Ju ed una frequenzad’impulso di 1 KHz (=1000 hz) ha una potenza media di solo 0.1 mW.Se un’area dicm2 5x5 necessita di una dose laser di 1 J cm2 il tempo di esposizione dovrebbeessere il seguente:

    D x A 1 x 25t =------------ t =-----------------=250000 s P 0.0001D= dose desiderata (J/cm2);A= area trattata (25 cm2);P=potenza media (0,1

    mW=0.0001W)pertanto t = 4167 minuti.

    Ciò dimostra che un laser con una potenza media di 0.1 mW non possiede unuso pratico in laser-terapia;e dimostra anche che è necessario conoscere almeno lapotenza media(o la frequenza dell’impulso e la potenza/impulso) del laser e quindicalcolare la dose di irradiazione necessaria per una laserterapia efficace.

    Per un risultato terapeutico ottimale in laser-terapia sono inoltre essenziali iseguenti concetti:

    1.Per un effetto biostimolante ottimale(trattamento di piaghe, ustioni, contusioni,ecc.) la dose di irradiazione ha un limite minimo ed uno alto, con un optimum in mezzoad essi.Se la dose è troppo bassa,si può avere un effetto non misurabile; se la dose ètroppo alta si può non indurre alcun effetto o si possono avere effetti negativi.

    2.L’effetto biostimolante è cumulativo: dosi ripetute ad opportuni e relativamentepiccoli intervalli danno luogo ad una risposta sommatoria.Piccole dosi ripetute ad

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    intervalli di 1-7 giorni inducono effetti vigorosi quanto la stessa dose totale irradiata inun solo trattamento.

    La dose di irradiazione ottimale settimanale per la laserterapia a He-Nesembrerebbe essere di circa 1 J/cm2.

    Con un laser che emette una potenza media di uscita di 3 o 60 mW ci possonovolere 333 o 16,5 secondi/cm2 rispettivamente.

    3.Per un effetto ottimale sui punti di agopuntura le dosi raccomandate dallaletteratura Sovietica sono di circa 0,1 J/Punto di agopuntura.

    Con un laser che irradia una potenza media di uscita di 3 o 60 mW ciò vuol direrispettivamente 33 o 1,65 secondi/punto di AP .

    EEFFETTIFFETTI SUISUI TESSUTITESSUTI UMANIUMANI DELDEL LASERLASER AA DIODIDIODI (IR) (IR)

    1.Effetto anti-infiammatorio:Numerosi studi effettuati dimostrano che i parametri istologici,biologici e clinici

    dell’infiammazione nei pazienti con tale reazione sono notevolmente influenzati daltrattamento laser che agirebbe su alcune diverse componenti cellulari e biochimichecoinvolte nell’infiammazione stessa.2.Effetti sul sistema nervoso periferico(effetto antalgico e rigenerativo):

    Numerosi studi effettuati sia in vivo che in vitro mettono in evidenza l’esistenza dieffetti biologici della irradiazione laser a bassa energia sul sistema nervoso centrale eperiferico(costituenti biochimici cellulari ed extracellulari e reazioni,cambiamento delritmo di divisione cellulare)e sulle sue funzioni(conduzione elettrica,Soglia distimolazione, ecc.)(Belkin M.)) con aumento del metabolismo neuronale,ristabilimentodella normale attività neurofisiologica,prevenzione della degenerazione neuronale estimolo ad un aumento delle capacità di riparazione e funzionamento del midollospinale e dei nervi periferici (Rochkind S.)3.Effetto biostimolante e di rigenerazione tissutale:

    Studi recenti hanno messo in evidenza significativi effetti di stimolazione sultessuto connettivo,e sui meccanismi generali coinvolti nella rigenerazione tissutale.

    L'effetto biologico primario dei laser (ad He-Ne) sul tessuto connettivo è la rapidaproliferazione di fibroblasti in colture cellulari irradiate con laser ad He-Ne con laformazione di miofibroblasti dai fibroblasti(Lyons L.; Korolev IuN;Pourreau-SchneiderN.;Zugaro A.).4.Effetto sul micro-circolo e sui vasi sanguigni:

    il laser induce un miglioramento della microcircolazione locale che include ilsollievo di spasmi locali dei vasi arteriolari e venulari (che avvengono per esempio dopoun trauma o una infiammazione ), determina una intensificazione del flusso sanguignonei capillari nutrizionali, l’apertura di anastomosi e l’attivazione dei processi dineoangiogenesi (Telfer-Skobelkin-Kozlov, Chlaudry H.).

    La laser terapia a bassa potenza inibisce anche l’aumento della permeabilitàvascolare durante il manifestarsi di un’infiammazione acuta(Honmura).5.Effetto immunomodulante:Il sistema immunitario umano attua un meccanismo di difesa contro esogeni odendogeni potenzialmente dannosi per il corpo,come i batteri ed i virus.6.Effetto di fotoattivazione enzimatica: un fotone può attivare una molecolaenzimatica che ,a sua volta,può attivare un processo biologico.7.Effetto placebo:da ricordare anche che alcuni studi hanno concluso che la possibilità di una sostanzialerisposta placebo deve essere presa in considerazione con l’utilizzo del laser ad IR per iltrattamento del dolore ,

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    IINDICAZIONINDICAZIONI DEIDEI LASERLASER TERAPEUTICITERAPEUTICI Reumatologia1.Artrite reumatoide:i benefici effetti della irradiazione laser a bassa potenza nellearticolazioni con AR sono stati oggetto di numerosi riscontri,ma il meccanismo diazione del laser in questa patologia non è del tutto chiarito.

    A livello biochimico si sono riscontrati livelli ridotti di E ed F2 Alfa Prostaglandine,diminuzione dei prodotti di perossidazione dei lipidi,attività della collageno eglicosamino- glicano-peptidasi.(Barberis G.)

    Le osservazioni istologiche delle membrane sinoviali irradiate dimostrano unappiattimento delle cellule epiteliali,diminuzione delle proliferazionivillose,restringimento del lume vascolare e minore infiltrazione di cellule infiammatorie .

    Tali rilievi istologici e biochimici confermano che la laser-terapia a bassa potenzainduce una soppressione dell’infiammazione nella membrana sinoviale affetta da RA edella distruzione del tessuto connettivo.(Kozlova I.S.)

    Laser utilizzato : sia a IR 905 nm che ad He-Ne 632,8 nm.TECNICA DI APPLICAZIONE: utilizzare laser a manipolo a IR a 10 mW di potenza

    per circa 80 secondi per punto(8 J/cmq) (Amano A.);e laser ad Elio-Neon con densitàdi energia di 8 J/cmq .

    Recentemente si è proposto anche l’utilizzo di laser terapia combinatautilizzando sinergicamente la radiazione dei laser ad He-Ne ed He-Cadmio,ma questometodo necessita di ulteriori approfondimenti.

    TERAPIA ASSOCIATA:oltre alla terapia farmacologica indicata nei casi gravi è statovisto che l’associazione laser-Magnetoterapia a bassa frequenza diminuisce lasindrome dolorosa e le manifestazioni sinovitiche(Selivonenko V.G.).2.Malattie reumatiche degenerative(artrosi): i pazienti con gonartrosi, artrosidell’anca , della spalla(vedi periartrite di spalla)e delle dita delle mani hanno unaevoluzione benefica e graduale con il trattamento laser a IR.

    Risultati di studi clinici ed istologici indicano che il trattamento laser possiede unchiaro effetto antiinfiammatorio sulla cartilagine articolare con un migliore e più velocerecupero e rigenerazione(I. Ruiz Calatrava),oltre che con benefici effetti sul dolorearticolare e sulla motilità.

    Laser utilizzato : IR a 905 nm,He-ne a 632,8 nm.TECNICA DI APPLICAZIONE : manipolo mono o multidiodico a seconda della

    articolazione da trattare con densità energetica di 8 J/cm2 .3.Malattia di Bechterew:in questa malattia sistemica cronica che colpisceprevalentemente il rachide il laser assume un significato terapeutico nelle prime fasidella malattia quando ancora non si è giunti alla fibrosi ed alla anchilosi dellearticolazioni interessate

    Laser utilizzato: ad IR a 905 nm.TECNICA DI APPLICAZIONE: bisogna trattare le articolazioni sacroiliache bilateral-

    mente,il rachide lombosacrale(sulle apofisi spinose),l’articolazione dell’anca.TERAPIA ASSOCIATA: FANS,Fisiokinesiterapia quotidiana che riesce a influenzare

    l’evolutività della malattia e perciò deve essere seguita scrupolosamente.

    Ortopedia1.Epicondilite (Gomito del tennista) radiale ed ulnare:il dolore sull’epicondilolaterale e mediale dell’omero può essere acuto con irradiazione alla superficieestensoria del braccio e dell’avambraccio.

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    Il laser dimostra avere significativi effetti analgesici(Simunovic T.;Trobonjaca Z.);pur tuttavia i risultati in questa patologia sono contraddittori ,e diversi studi nondimostrano alcun effetto terapeutico dopo le applicazioni laser (Haker E.H.)

    Laser utilizzato: IR a 905 nm.TECNICA DI APPLICAZIONE:utilizzo di laser IR sia a manipolo che multidiodico

    (sulla base della estensione dell’area di algia) con densità energetica applicata di 1,5-2J/cmq a 5 Khz da applicare sui punti trigger e sull’area dell’epicondilo.

    TERAPIA ASSOCIATA:utile nei casi particolarmente tenaci l’associazione diinfiltrazioni con corticosteroidi (Kostantinovic L.).2.Tendinite della cuffia dei rotatori:il laser sembra avere notevole azione antalgica incaso di interessamento del sovraspinato e del bicipite con miglioramento dellaestensione attiva , flessione ed adduzione del braccio.

    Laser utilizzato: IR a 905 nm .TECNICA DI APPLICAZIONE:utilizzo del laser a IR irradiando sul tendine infiammato

    e sui punti dolenti con densità energetica di 1,5-2 J/cmq a 5 Khz.TERAPIA ASSOCIATA : applicazione locale di calore o di freddo (a seconda di cosa

    dia più sollievo al paziente, eventualmente con iniezione locale di analgesici e confarmaci anti-infiammatori somministrati per via sistemica e/o localmente .3.Lombalgia :questo tipo di patologia si manifesta nella regione,lombare,lombosacralee sacroiliaca. La maggior parte delle lombalgie è in relazione a problemi acutiligamentosi (distrazioni o stiramenti) o muscolari(staramenti),che peraltro tendono adautolimitarsi, oppure maggiormente ad osteoartriti croniche o spondilite anchilosantenella regione lombare

    Il trattamento laser produce un significativo miglioramento del dolore .Laser utilizzato: ad IR a 905 nm.TECNICA DI APPLICAZIONE: manipolo multidiodico ai lati dei processi spinosi

    vertebrali o manipolo monodiodico sui punti trigger ad 1,5 J/cmq .4.Sindromi discali e radicoliti(sciatalgie,ecc.):vedi lombalgia.5.Sindromi dolorose della spalla: in queste patologie il trattamento laser và affettuatosolo dopo una diagnosi accurata,ed è efficace unicamente nelle forme muscolo-scheletriche non articolari (tenosinovite bicipite,mialgie traumatiche o locali efibromiopatie) ed articolari (infiammatorie, degenerative, traumatiche) mentre nelleforme su base neuro-vascolare le uniche indicazioni al trattamento laser possonoessere quelle legate a radicoliti,s. del tunnel carpale,cervicobrachialgia .

    In tutte le altre forme (per es. su base vascolare o secondari a morbi sistemici(es. dermatomiosite,vasculiti ecc.) il laser deve essere evitato in quanto non efficace.

    Laser utilizzato: ad IR a 905 nm.TECNICA DI APPLICAZIONE: andrebbero trattati tutti i punti trigger (vedi appendice)

    con manipolo monodiodico ed i punti dolorosi .6.Contusioni : ovviamente vengono trattate col laser quelle che presentano reliquati opostumi,quelle più gravi o che si vuole risolvere al più presto (Milani L.).

    Laser utilizzato :ad IR a 905 nm.TECNICA DI APPLICAZIONE: applicazioni con manipolo possibilmente multi- diodico

    o a scansione su tutta l’area contusa con densità energetica di 5 J /cmq .7.Cervicobrachialgie:il dolore può originare da quasiasi struttura del tratto cervicale(radici nervose, legamenti, articolaz. intervetebrali, muscoli e loro inserzioni,osso.

    Data l’estrema eterogeneicità delle condizioni che possono dare luogo ad algiecervicali è necessaria una diagnosi certa della malattia di base in modo da utilizzare illaser con sicurezza .Si ottiene una significativa attenuazione del dolore duratura neltempo.

    Laser utilizzato: ad infrarosso a 905 nm

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    TECNICA DI APPLICAZIONE: si consiglia di utilizzare una dose totale di energia paria 5 J per ogni punto trattando i punti trigger muscolari più dolorosi in 12 sessioni disedute, anche a giorni alterni.8.Borsiti superficiali traumatiche: il laser è utile quale trattamento complementarealla aspirazione del liquido ,mentre nelle forme “secche” si può applicare da subito.

    Laser utilizzato: ad IR a 905 nm.TECNICA DI APPLICAZIONE:sulla borsa interessata(zampa d’oca, subacromiale,

    prepatellare, olecranica,achillea) meglio con manipolo multidiodico a 5 J/cmq.

    9)Periartrite d’anca:pur essendo una patologia difficilmente raggiungibile dal laser perla sua profondità, si può trattare il punto trigger (vedi appendice)sempre presente nelleforme dolorose con risultati sorprendenti sul dolore .Laser utilizzato :ad IR a 905 nm .TECNICA DI APPLICAZIONE: trattare ,anche con manipolo multidiodico il punto trigger(vedi appendice) a densità energetica di 5 J/cmq.

    Dermatologia1.Ulcere da decubito:il laser accelera e favorisce il processo di cicatrizzazione(vedicap.2: effetti biologici );inibisce la presenza di superinfezioni microbiche; ha un effettoiperemizzante con miglioramento della detersione della ferita.

    Il laser rappresenta comunque una terapia complementare al trattamento dellapatologia di base e và associato ad una corretta medicazione dell’ulcera.

    Con il laser ad IR è stato dimostrato che in questa patologia l’utilizzo difrequenza a 500 Hz è più potente nella stimolazione della riparazione rispetto afrequenze più elevate (3000 Hz) (Korolev IuN).

    Laser utilizzato:He-Ne a maniopolo o scansione 632 nm, IR a 905 nm.TECNICA DI APPLICAZIONE: la superficie dell’ulcera và sempre pulita con soluzione

    fisiologica o altre soluzioni disinfettanti in modo da rimuovere materiale necrotico osuppurativo, quindi si può irradiare con densità energetica di 1,5- 3 J/cmq utilizzandocon l’He-ne sia il metodo a scansione che col manipolo,con l’IR preferibilmente ilmanipolo multidiodico .

    L’irradiazione và iniziata dal tessuto sano intorno all’ulcera procedendo poi versoil centro dell’ulcera stessa.

    Si raccomanda comunque di non irradiare l’ulcera in caso di eccessivosanguinamento.

    2.Ulcere da stasi venosa:in questo tipo di lesioni che rappresentano unacomplicazione della incontinenza delle vene profonde (sindrome da stasi,gambapostflebitica),l’ulcerazione (per es. dell’ ‘ulcus cruris’) è usualmente piccola,superficiale,ma molto dolorosa a causa della esposizione dei terminali nervosi.Tali ulcerazionipossono formarsi anche dopo traumi minori in una area dipigmentazione,indurimento,eczema o edema, e sono usualmente croniche .

    L’influenza della leserterapia a bassa potenza sui tempi di guarigione e sullaguarigione stessa è significativamente positiva sia sulla guarigione dell’ulcera, che suldolore sull’edema e sull’iperemia cutanea.(Usik V.S.)

    Laser utilizzato: Elio-Neon a 632,8 nm.;IR a 905 nm. TECNICA DI APPLICAZIONE:trattamento diretto dell’ulcera a contatto(con la

    possibile interposizione di una sottilissima pellicola

    trasparente per evitare che si sporchi il diodo) o a distanza di 1.2 cm dalla superficiedell’ulcera,o con il laser a scansione,con densità energetica di 3 J/cmq .

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    3.Ulcere diabetiche:in questo tipo di lesioni la terapia laser è la stessa delle ulcere dadecubito(vedi 1). In aggiunta è stato rilevato che nei casi in cui fallisce la terapiaconvenzionale il laser rappresenta un maggiore aiuto se associato in combinazione conossigeno topico iperbarico (Landau Z.).

    4.Dermatite atopica :l’irradiazione con il laser o diodo diminuisce la sensazione diprurito,migliora le eruzioni cutanee,diminuisce nelle cellule epidermiche le reazionibiologiche della malattia(complessi antigenici di istocompatibilità di classeII,espressione molecolare di adesione inter-cellulare(ICAM-1) (Morita H.).

    Laser utilizzato:ad IR a 905 nm .TECNICA DI APPLICAZIONE: trattare solo soggetti adulti, con forme localizzate(in

    genere sono le superfici flessorie di gomiti e ginocchia,lati del collo,polsi ecaviglie,mani), possibilmente con laser multidiodico o a scansione. Vanno irradiate lezone maggiormente interessate dalla lichenificazione,anche se essudativa;siraccomanda di disinfettare (utilizzando soluzione di mercurio-cromo) ed asciugare lelesioni prima del trattamento e di pulire l’uscita del diodo laser dopo ogni applicazione.

    5.Cicatrici ipertrofiche-Cheloidi:in molti casi si sono ottenuti risultati interessanti invari tipi di cicatrici e soprattutto con il laser ad elio-neon si è notata una guarigione piùrapida ,con una cicatrice residua più piana,più soffice e meno ipertrofica(Trelles M.A.),in accordo alla convinzione di molti autori che ritengono che i cheloidi siano legati ad unaumento di tensione dei margini della ferita.

    Il laser interverrebbe sulla patogenesi della cicatrice ipertrofica inibendo larisposta infiammatoria continua che causa una incrementata produzione di connnettivoe diminuendo la tensione dei margini cutanei.

    Laser utilizzato :ad He-Ne a 632,8 nm,o anche ad IR a 905 nm.TECNICA DI APPLICAZIONE: preferibile l’applicazione con laser ad elio-neon a

    scansione spennellando col laser tutto il cheloide o la cicatrice a densità energetica di1,5-2 J/cmq.

    TERAPIA ASSOCIATA: utile nei cheloidi più evidenti l’associazione di infiltrazioniintradermiche di preparati corticosteroidei che consentono di conseguire un risultatoestetico migliore (accellerano la lisi del collagene).

    Odontoiatria 1.Ipersensibilità dentinale: questo problema è ancora largamente diffuso inodontoiatria conservativa e nonostante studi istochimici,istologici e microscopici, non èancora del tutto conosciuto il meccanismo di trasmissione del dolore dalla dentina allefibre nervose.

    La terapia della ipersensibilità dentinale è stata affrontata con materiali(idrossidodi calcio,nitrato di argento,fluoruro di sodio,dentifrici (Sensodyne e Denquel) e tecnichediverse,ma con risultati spesso deludenti e non scevri di effetti collaterali. Il laser terapeutico fornisce ottimi risultati con notevole effetto sul doloresoprattutto in quei pazienti in cui la causa di esso siano erosioni o abrasioni delladentina.

    La sensibilità tattile e termica diminuisce notevolmente sia con laser IR che conl’He-Ne.

    Laser utilizzato:ad IR (905 nm); ad He-Ne anche con l’ausilio di fibre ottiche.Recentemente anche l’Nd-YAG laser ,con ottimi risultati senza reazioni avverse

    o complicazioni sul dente o sulla polpa.

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    TECNICA DI APPLICAZIONE: trattare tutto il dente dall’apice alla base soprattuttocon laser IR a 12 mW - 50Hz per 30-180 sec.;con l’Nd-Yag utilizzare una densitàenergetica di 30 mJ,10 impulsi/sec(pps) per 2 minuti (Lan W.H.).

    2.Pulpite : in questa infiammazione della polpa del dente con conseguente ‘‘mal didenti’’ la causa può essere una irritazione termica,chimica,traumatica o batterica,oconseguente a pulizia meccanica di una cavità secondaria in genere alla carie.

    Un volta stabilito quale sia il dente interessato si può trattare il problema col laser, con risultati sul dolore spesso ottimi e durevoli .

    Noi consigliamo il dentista di trattare in ogni caso il dente ritenuto più a rischiocol laser dopo la pulizia della cavità o gli altri interventi sul dente.

    Laser utilizzato: He-Ne a 632,8 nm.TECNICA DI TRATTAMENTO: irradiare il dente affetto ponendo l’uscita laser sul

    bordo gengivale alla base della corona e la eventuale cavità con fibra ottica a doseenergetica di 3 J/cmq .

    TERAPIA ASSOCIATA: oltre ad eventuali antidolorifici nelle forme più esacerbate iltessuto infetto della polpa deve essere rimosso e quindi dovrà essere istituita la terapiadel canale radicolare, altrimenti il dente deve essere estratto.

    3.Odontalgia pre e post-estrattiva:con l’irradiazione laser si può avere una riduzionedel trisma muscolare,del dolore associato alla estrazione(soprattutto del 3° molare)(Carrillo J.S.).

    Laser utilizzato:sia He-Ne che IR TECNICA DI APPLICAZIONE:utilizzo preferenziale del laser ad elio-neontrattando,con l’ausilio di fibra ottica il dente dolente o la parete e la cavità gengivale condosagio di 5 J/cmq. TERAPIA ASSOCIATA: antinfiammatori (FANS).

    4.Disfunzione dolorosa dell’articolazione temporo-mandibolare:in fase acuta(meno di otto settimane di durata) il laser può essere il solo trattamento;mentre inalcuni casi cronici può essere abbinato all’utilizzo di splint,o in presenza di osteoartrosiall’infiltrazione di steroidi intraarticolari.

    Si ottiene una discreta riduzione del dolore ed un aumento del range diescursione articolare della mandibola(escursione laterale, protrusione, aperturaverticale totale).

    Laser utilizzato:IR ad 905 nm .TECNICA DI APPLICAZIONE:energia applicata 2,5 J per cmq.

    5.Trattamenti ortodontici:il laser diminuisce notevolmente il dolore legato allaapplicazione di apparecchi ortodontici.(Lim H.M.)

    Laser utilizzato: sia IR che He-NeTECNICA DI APPLICAZIONE: il manipolo laser và applicato sul bordo gengivale e sul

    terzo medio del dente; durata di 30 sec. con dose di 6 J/cmq .

    Otorinolaringoiatria 1.Afte orali:l’effetto della irradiazione laser ha effetto positivo sulla componente algica,mentre la lesione mucosa risponde in misura diversa da caso a caso.

    Anche se l’azione laser dovesse essere limitata alla sola componente algica illaser và considerato un ottimo aiuto nelle lesioni aftose,che peraltro normalmente sonotalmente fastidiose da rendere difficile l’alimentazione e la stessa fonazione edinsensibili a qualsiasi altra cura locale e generale.

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    Laser utilizzato:ad He-Ne anche con l’aiuto di fibre ottiche;ad IR monodiodico a905 nm..

    TECNICA DI APPLICAZIONE:irradiare direttamente sull’afta con densità energeticadi 2J /cmq .

    2.Mucositi :le mucositi orali costituiscono una complicazione comune dopo trapianto dimidollo con chemioterapia con conseguente rischio di infezioni, dolore moderato osevero,funzione orale compromessa, sanguinamenti.

    Il laser si è dimostrato molto efficace nella cura e nella prevenzione dellemucositi orali indotte da alte dosi da chemioterapia dopo trapianto di midollo osseoautologo.

    Si ottiene una minore occorrenza e durata di mucositi orali di III° grado condiminuzione anche del dolore orale e delle complicanze nei pazienti trattati ( con minorerichiesta di morfina).Laser utilizzato: ad He-Ne 632,8 nm.TECNICA DI APPLICAZIONE: trattamento quotidiano con fibra ottica applicata sui siti dimaggiore rischio della mucosa orale con densità energetica di 7,2 J/cmq .

    Neurologia1.Nevralgia del trigemino:il laser riduce il dolore e la richiesta di carbamazepina .

    Nelle forme secondarie (flogosi o tumori del cavo orale,nasale o sinusale,ecc.)ovviamente la terapia è quella necessaria a combattere il processo morboso che stàalla base della malattia Laser utilizzato:ad IR e ad He-Ne

    TECNICA DI APPLICAZIONE:applicare il laser IR a manipolo monodiodico sui puntitrigger e sulle ‘’triggers zone’’(angolo della bocca,narice,regione sovra-orbitaria).

    Una tecnica particolare sperimentata con buoni risultati sul dolore è quella diirradiare col laser ad He-ne il ganglio pterigopalatino attraverso la parete laterale dellacavità nasale (Shister M.A.) TERAPIA ASSOCIATA : Carbamazepina,Clonazepam.2.Nevralgia post-erpetica : questa patologia è una significativa e severa disabilità cheaffligge alcuni pazienti successivamente alla manifestazione acuta della malattiaerpetica malgrado possa essere considerato adeguato il trattamento farmacologico almomento delle eruzioni cutanee vescicolari.

    La laserterapia a bassa potenza apporta un notevole miglioramento in caso didolore (> 60 % dei casi ) sia nella fase post-vescicolare che nella fase ritardata.

    Si è visto anche un sollievo del dolore in pazienti con nevralgia posterpeticafacciale resistente a blocco farmacologico del ganglio stellato e del nervo sopraorbitale(Ohtsuka H.).

    Si è osservato anche che,in modelli sperimentali di latenza dell’HSV,la ripetutaesposizione alla irradiazione col laser infrarosso del ganglio cervicale seguente allainoculazione di HSV sembra impedire specificatamente lo stabilirsi della latenza delvirus(Perrin D.).

    Unica avvertenza è quella di non trattare le lesioni erpetiche in faseattiva,poiché alcuni lavori dimostrano l’aumento della velocità di replicazione dei virussotoposti ‘’in vitro’’ alla luce laser.

    Laser utilizzato: a diodo IR (905 nm) e ad elio-neon.TECNICA DI APPLICAZIONE:irradiazione dei punti dolorosi(trigger) alla dose di 1,56

    J per punto preferibilmente con laser a IR a manipolo monodiodico.Nelle nevralgie facciali irradiazione anche del ganglio stellato e di punti viciniori

    all’arteria carotide del lato interessato.TERAPIA ASSOCIATA: Aciclovyr .

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    3.Sindrome del tunnel carpale: risultati clinici rivelano un sollievo del dolore e deisintomi associati a tale sindrome come per es.una normalizzazione delle latenzeanormali all’esame EMG.(Weintraub M.L.).

    Vanno trattati i casi che non dimostrano evidenti deficit neurologici legati allacompressione del nervo mediano(perdita di forza notevole ed ipotrofia dei muscoli dellaeminenza tenar),nei quali casi è necessaria e non procrastinabile la terapia chirurgicabasata sulla sezione del leganento anulare del carpo.

    Laser utilizzato:IR a 905 nm .TECNICA DI APPLICAZIONE: irradiare con manipolo multidiodico a 30 mW la

    superficie del carpo per 60 sec.

    4.Cefalea muscolo-tensiva:irradiare i punti trigger delle zone dolenti del collo e dellatesta.

    Laser utilizzato: IR a 905 nm . TECNICA DI APPLICAZIONE: tratamento con manipolo monodiodico dei triggerpoints con densità energetica di 1,5 J/cmq.

    5.Arto fantasma o causalgia: generalmente dopo un’amputazione almeno il 70 %degli amputati percepisce il dolore fantasma nei primi mesi dopo l’amputazione.

    Quando il dolore persiste per più di 6 mesi la prognosi per un miglioramentospontaneo è sfavorevole e può essere difficile trattare il problema con successo.

    Con il laser si ottengono in genere risultati eccezionali, irradiando ,soprattuttocon il laser a diodo, il neuroma da amputazione,il decubito prodotto dalla protesi o leretrazioni cutanee cicatriziali (Roccia ).

    Laser utilizzato: ad IR a 904 nm.TECNICA DI APPLICAZIONE:manipolo monodiodico IR sui punti dolenti (sul

    neuroma da amputazione,eventuali decubiti,sulle retrazioni cutanee ),sul nervo tibiale enella fossa poplitea a dosaggio di 1,5 J per punto.

    TERAPIA ASSOCIATA:elettroanalgesia transcutanea o TENS (molto utile) che vàapplicata ricercando accuratamente le zone trigger e ,nei casi gravi, utili i blocchinervosi,le iniezioni di steroidi,il biofeedback.

    6.Nevralgia del Faciale:il trattamento laser è associato a discreti effetti clinici sullaparesi e sul dolore confermati con l’aiuto di ausili elettrofisiologici.

    Laser utilizzato:ad IR 905 nm .TECNICA DI APPLICAZIONE:si consiglia di trattare i punti di agopuntura (da 10 a 15

    punti) selezionati in accordo ai principi della medicina tradizionale cinese con unaintensità di potenza di 20 mW per una durata di esposizione di 1,5 min per punto.Ladurata del trattamento è di 12 - 16 sessioni.

    TERAPIA ASSOCIATA:farmacologica (prednisone,aspirina,salicilato sisodio,piramidone,ecc.)

    Laser-agopuntura:Diversi agopunturisti sono diventati entusiasti dell’uso del laser a bassa potenza

    nella stimolazione dei punti di agopuntura.L’idea di applicare il laser in questo modo ha un interesse evidente poiché il

    trattamento è indolore, quindi conveniente nei bambini o in coloro che hanno pauradegli aghi impiegati in agopuntura e inoltre perché non vi sono rischi di infezione o altro(emorragia,svenimenti,convulsioni, danno anatomico).

    Tuttavia l’ importanza terapeutica di tale metodica è ancora un po’controversa ealcuni lavori hanno messo in evidenza alcuni dubbi circa l’efficacia della laserpuntura(Brockhaus A.; Gallacchi G.;Baldry P.).

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    Altri più numerosi studi con l’utilizzo di laser a GaAs sembrano dimostrare inveceuna certa efficacia di tale metodica laser con innalzamento della soglia del dolore edeffetto analgesico che sarebbe legato,in parte, ad un aumentato rilascio degli oppioidiendogeni (opiate-like substance)(Bian X.P.).

    A mio parere i presupposti per un utilizzo della laserpuntura,sia pure con dellelimitazioni legate alla diversità delle due procedure ,esistono, e sono legate allastruttura del punto di agopuntura stesso.

    A livello dei punti di agopuntura i lavori di Cheng evidenziano che nel tessutosub-epidermico il liquido interstiziale è animato da un movimento di tipo rotatorio digrande velocità.

    Questo movimento sembrerebbe essere legato alla struttura stessa del punto(Senelar - Niboyet), che possiede una struttura caratteristica, formata da un tessutoconnettivo ricco di elementi vascolari e nervosi(fibre di piccolo diametro C ed A delta),sede di un’attività elettrica e di treni di potenziali periodici locali che creano con la lorosommazione, quando la relazione di fase è favorevole, valori considerevolmente piùelevati di quelli che prevalgono altrove.

    Questi valori si possono stimare essere di qualche mV(1-7 mV)(Podshibiakin).Questi potenziali periodici locali creano quindi dei movimenti di elettroni che,a

    loro volta ,con il trasferimento della quantità di moto loro associata, provocano unospostamento relativo del liquido interstiziale, la cui grande velocità genera una altaconducibilità elettrica .

    Questo movimento dei fluidi interstiziali, comporta,in particolare, unadiminuzione dei legami proteine-acqua che contribuiscono a mantenere la ‘rigidezza’dei tessuti e spiega la conducibilità elettrica elevata che si osserva sulla pelle incorrispondenza del punto di agopuntura(la conducibilità elettrica varia in misura inversa all’impedenza e allaresistenza elettrica).

    Sotto l’influenza dell’elevato potenziale elettrico del punto di agopuntura unafotocorrente,per una lunghezza d’onda di radiazione laser compresa tra 600 e 1000nm di intensità compresa tra 10 uA ed 1 mV dovrebbe stabilirsi ed agire selettivamentesulla origine degli impulsi nervosi.

    La radiazione di un laser che emette nel rosso o nell’infrarosso dovrebbe ,secondo la durata e l’intensità degli impulsi,permettere di generare un cambiamentodella distribuzione spaziale e temporale delle interferenze elettriche e di modulare lafrequenza degli impulsi nervosi per “interferenza”(battimento) con gli impulsi dellasorgente.

    Al livello dei punti di agopuntura i laser a semiconduttori sembrano più efficaci emeglio adatti data la loro modalità di emissione più facilmente modulabile.

    Gli studi effettuati sembrerebbero indicare che un irraggiamento laser compresotra 100 e 500 Hz provoca una depolarizzazione delle fibre nervose,il che corrispondenel linguaggio dell'agopuntura ad una ‘’dispersione’’ e potrebbe essere interpretatacome una stimolazione della attività del punto in dipendenza della funzione, mentre unirraggiamento da 5 a 100 Hz provocherà una iperpolarizzazione delle fibre nervose eduna ‘’tonificazione’’ del punto il cui meccanismo sarà inverso a quello precedente.

    Ciò vale soprattutto per i punti situati distalmente mentre quelli del corporeagiscono meglio a frequenze più elevate di irraggiamento(superiori a 1000 Hz). Vi sono tuttavia delle differenze‘’operative’’ tra il laser e l’agopuntura vera epropria:

    1- manca l’effetto del materiale di cui è costituito l’ago(oro per tonificare;argento, nichel, acciaio per disperdere),

    2- risulta difficile operare col laser alla profondità adeguata pur variando lefrequenze di lavoro, come invece avviene infiggendo l’ago(per tonificare peres. la profondità sarebbe dai 2 ai 6 mm),

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    3- non si può trattare col laser il punto di agopuntura a più riprese o lentamente,come con l’infissione dell’ago,

    4- non si possono trattare con il laser più punti contemporaneamente ,comespesso richiede la tecnica agopunturale,

    Si dovrebbe pertanto ricorrere alla laserpuntura soprattutto nelle seguenticondizioni:

    a.in alternativa alla agopuntura classica.b.in caso di allergie ai materiali di cui è costituito l’ago.c. quando non è il caso di ricorrere all’uso troppi aghi.d.quando bisogna stimolare punti situati in zone delicate e sensibili come i puntiTING,il viso,la mano,ecc.

    e. quando si stimolano i punti auricolari.f. nei bambini e/o nei soggetti che non sopportano l’infissione degli aghi.La densità energetica applicata sui punti di agopuntura non deve essere

    eccessiva,i punti distali andrebbero irradiati per 10-20 sec.alla frequenza di 5-500 Hz ,quelli focali per più di 10 sec. con frequenza superiore ai 1000 Hz badando a nonsuperare i 4 J /cmq.

    Le patologie principali che è possibile trattare con la laser-agopuntura sonoindicate nella tabella successiva Alcuni studi sugli animali hanno riportato che la potenza dei laser utilizzati per lastimolazione dei punti di agopuntura deve essere >10 mW/cmq poiché potenzeinferiori non sono efficaci su tali punti.

    Patologia Punti agopunturaliAftosi orale C7(D),E36,GI4,E2,VC12,V13Algie dell’anca VB41(punto chiave),VB30(5000Hz),VB34,

    V54,V64,V65,E36AlgiedellaCaviglia

    VD41(D),V60,RP5

    Algie dellacolonnavertebrale

    IG3(D –Punto chiave),V67,V21,VG25, VG19, VG8 e se presenti:1.Contrattura muscoliparavertebrali:P7,TR7,V572.Algia cervicale:aggiungere VG203.Algia Lombare:V31,V34,V54,V60,P9,V62(D – punto chiave)4.Algia dorsale:V13,V14,V15

    Algie delle ditadelle mani

    TR5(D),TR3,IG7,P9,P10,P11,P6

    Algie delle ditadel piede

    F2(D),VB39,V60,V37,AUR7

    Algie delginocchio

    VB41(D-punto chiave),VB30,VB34,V54,V53, RP6, RP35,Aur6 e secondo i casi:1.edema: E45,E352.Instabilità: E36

    Algie dellascapola

    TR10,TR13,TR14VB25

    Algie dellaspalla

    TR5(D-punto chiave),GI15,GI10,AUR6,IG14, IG15 e secondo i casi:1.Algie superf.ant.:GI2,P72.Algie spalla e Braccio:TR4,GI2

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    Algie del tallone VB41,R4 e 3,V61-57-31,E44-39,AUR.9Algie Dentarie GI4-GI1,P11-P7VB2,V60 e,secondo i casi:

    Dei molari:VB15;del mascellare sup.VB16,GI5

    Algie del polso TR5,IG5 e IG4,GI11 e 6,P9,AUR.3Artrite acuta VB41(punto chiave) e 38,TR5 e RP5 (punti

    speciali) poi ,secondo le articolazioniinteressate:1)anca:VB34 e 30,V65,F8,AUR.122)dita della mano:TR3,IG4,AUR. 23)Gomito:IG4,P5,AUR:44)Spalla:TR14,IG11,GI15,FM20,AUR.65)Ginocchio:VB34,V54,RP9,AUR.10 ed i punti locali riscontrati particolarmentedolenti e sensibili

    Artrosi TR5,RP5,E45,VB38 poi i punti localisecondo le articolazioni interessate.

    Contratturemuscolari

    V62(punto chiave),VB 43-40 e 34,R3(crampi notturni)V60 e 57. E secondo lelocalizzazioni:1)braccio ,polso e mano:MC 72)alluci: R2 ,F 313)polpacci: V 65

    Cefalea 1)da affaticamento psichico:GI92)frontale:V67-62-2,VG22-17,E413)temporale o parietale:VB38-20-8-5,F84)occipitale :VB 38-20,IG3,V11-10,VG17

    Emicrania a)durante lacrisi:V38,TR23,IG12,V2,E5,VC16,VG19.Nelle emicranie oftalmiche si deve trattareanche il centro del lobo dell’orecchio.b)fuori crisi:VB38 ,F3 e 8

    Stomatite IG3(punto chiave)VB21-20,V10.IG5,GI7-4e2

    Lombosciatalgia

    V62-60-58-54-50-47-34-33-31-25-23-22,VG13-12,AUR.11

    Glossite IG 3 , GI 7Paresi del VII°(Faciale)

    IG3(punto chiave),VB2,TR23-21-17-16,V2,IG17, E5-2,VG12, E40 dal latodolente

    TendiniteAchilleo

    V60-58-56-30

    Ferite GI4,GI11,R8,RP10,P7,E36,V40 Tabella 4: patologie e punti agopunturali trattabili con la laserpuntura.In grassetto sono indicati i punti che bisogna sempre irradiare durante l’applicazione.

    Da A.Vasta: ‘’Manuale pratico illustrato di terapia fisica’’,Ed.Marrapese -Roma,1998.(Modificata).

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    Controindicazioni Controindicazioni

    1. Irradiazione diretta negli occhi : i laser di classe 3b sono potenzialmente dannosiper la retina - benchè un danno alla retina sia estremamente improbabile .Glispeciali appropriati occhiali di sicurezza devono,comunque,essere indossati sia daipazienti che dall'operatore ( vedi capitolo IV).

    2. Gravidanza : il laser è controindicato per l'uso sopra l'utero gravido.Può comunqueessere usato nelle donne gravide con l’accortezza di non irradiare sopra l’addome .

    3. Neoplasie : non bisogna usare il laser su una lesione primaria o secondaria nondiagnosticata.Il trattamento laser può essere concesso per alleviare il dolore durante lo stadio terminale della malattia,si raccomanda che ciò sia eseguito solo con il pieno consenso del paziente .

    4. Tiroide :il laser non dovrebbe essere usato in nessun caso sopra tale ghiandola .5. Emorragie : è concepibile come la vasodilatazione laser-mediata possa peggiorare

    l'emorragia.6. Terapia immuno-soppressiva : la laser-terapia è controindicata nei pazienti che

    sono sottoposti a tale tipo di terapia farmacologica.7. Trattamenti sopra i gangli simpatici ,sul nervo vago e sulla regione cardiaca in

    pazienti con malattie cardiache : la terapia laser può alterare in maniera significativala funzione neurale,ed è perciò controindicata sopra questa regione corporea neipazienti con malattie cardiache.

    Avvertenze : reazioni di fotosensibilizzazione : in alcuni pazienti che assumono farmaci noti

    questi ultimi sono causa di reazioni di fotosensibilizzazione .Non è chiaro come lacombinazione di laser e farmaci inneschi questa risposta.

    Si raccomanda che i pazienti a rischio allergico o pazienti con una storia di tali reazioni siano"testati"con un tempo minimo di trattamento.

    Mezzi di fissazione,piastre metalliche,plastiche o pacemaker NON costituisconocontroindicazione all'uso del laser che può essere utilizzato con sicurezza sopraimpianti metallici,plastiche e suture e nei pazienti portatori di pacemaker.

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