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INSIEME PER

ROMUOVERE IL

SUCCESS

ORMATIVO

L. 107/2015

Anni Scolastici 2019/2020 – 2020/2021 – 2021/2022

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INDICE

-PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO p. 3

-I PLESSI DELL’ISTITUTO p. 5

-FINALITA’ ISTITUZIONALI p. 6

-CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME p. 7

-LETTURA DEL TERRITORIO p. 8

-MISSION E VISION p. 10

-RETI DI SCUOLE p. 12

-RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE (RAV) p. 13

-RUBRICHE VALUTATIVE SU COMPETENZE TRASVERSALI p. 14

-PIANO DI MIGLIORAMENTO p. 18

-I PROGETTI DI AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA p. 24

-EVENTI p. 28

-USCITE DIDATTICHE E VIAGGI D’ISTRUZIONE p. 29

-PICCOLE SCUOLE CRESCONO p. 30

-PERCORSI PER LE COMPETENZE TRASVERSALI E L’ORIENTAMENTO P. 33

-PERCORSI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE p. 36

-I CURRICOLI:

Scuola dell’Infanzia p. 37

Scuola Primaria p. 39

Scuola Secondaria I grado p. 41

Istituto Tecnico settore Economico p. 43

-ATTIVITA’ ALTERNATIVE ALL’I.R.C. p. 51

-I DIPARTIMENTI E I CURRICOLI VERTICALI p. 52

-LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA p. 54

-CURRICOLO ORIZZONTALE E VERTICALE sul

PENSIERO COMPUTAZIONALE p. 55

-LA VALUTAZIONE p. 57

-DOCUMENTI DI VALUTAZIONE p. 59

-ESAME DI STATO DEL I CICLO p. 60

-LA VALUTAZIONE nella SCUOLA SECONDARIA II GRADO p. 61

-CREDITI SCOLASTICI E CRITERI DI ATTRIBUZIONE p. 64

-ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL II CICLO p. 66

-ESAME DI STATO PER STUDENTI CON DISABILITA’ E DSA p. 68

-VALUTAZIONE RELIGIONE CATTOLICA p. 69

-INTERVENTI DIDATTICI EDUCATIVI INTEGRATIVI p. 70

-L’INCLUSIONE SCOLASTICA p. 73

-L’ORGANICO DELL’AUTONOMIA p. 74

-POTENZIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA p. 77

-PERSONALE ATA p. 80

-MEZZI E STRUMENTI p. 81

-PIANO DI FORMAZIONE PERSONALE DOCENTE E NON DOCENTE p. 83

-PROCEDURE DI SEGNALAZIONE p. 85

-ALLEGATI AL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA p. 85

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PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

A.S. 2019/2020 -2020/2021- 2021/2022

PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO

L’Isti tuto Omnicomprensivo “G. Spataro” di Gissi comprende l ’Isti tuto Tecnico

Settore Economico (Amministrazione, Finanza e Marketing e Sistemi Informativi

Aziendal i) di Gissi e di Casalbordino, la Scuola Secondaria di Pr imo Grado di Gissi ,

Furci e San Buono e la Scuola del l ’Infanzia e Pr imaria di Gissi , Carpineto Sinel lo,

Furci, Casalanguida, Gui lmi, Liscia e San Buono.

Si articola in 19 plessi di piccole dimensioni: infatti , ad eccezione di quel le di Gissi ,

le scuole primarie e secondarie di pr imo grado sono organizzate in plur iclassi e tutte

le scuole del l ’infanzia sono costituite da monosezioni che accolgono bambini delle

varie fasce d’età.

L’Isti tuto Omnicomprensivo ingloba realtà socio -economiche e cultural i disparate e

dislocate su un vasto terr i tor io dal la costa (Casalbordino) al l ’entroterra, seguendo la

formazione di alunni dal la pr ima infanzia al la maggiore età.

Per i l tr iennio di r ifer imento l ’azione didattico -educativa del l ’Isti tuto seguirà le l inee

programmatiche del ineate dal la normativa vigenti , senza dimenticare le proprie

radici e la tradizione di appartenenza, introducendo percorsi di migl ioramento

progettati a partire dagl i esiti de i process i di autovalutazione d’ isti tuto.

Il regolamento sull ’obbl igo scolastico r invigorisce e giusti fica i l rapporto did attico-

educativo già esistente tra i diversi ordini di scuola e suggerisce una pianif icazione

del le attività tenendo presente i l raggiungimento del le competenze chiave indicate a

l ivel lo comunitar io . Recentemente i l Consigl io del l ’Unione Europea ha adottato una

nuova Raccomandazione sul le competenze chiave per l ’apprendimento permanente

(22 maggio 2018) . Le competenze sono definite come una combinazione di

conoscenze, abi l i tà e atteggiamenti, in cu i:

a) la conoscenza si compone di fatti e ci fre , concetti , idee e teorie che sono già stabi l i ti e

che forniscono le basi per comprendere un certo settore o argomento;

b) l ’abi li tà s i manifesta nel sapere ed essere capaci di eseguire processi ed appl icare le

conoscenze esistenti a l f ine di ottenere r isultati ;

c) g l i atteggiamenti descrivono la disposizione e la mentali tà per agire o reagire a idee ,

persone o si tuazioni.

Le competenze chiave sono quel le di cui tutti hanno bisogno per la real izzazione e lo

svi luppo personal i , l ’occupabi l i tà, l ’ inclusione sociale, uno sti le di vita sostenibi le,

una vita fruttuosa in società pacif iche, una gestione del la vita attenta al la salute e

la cittadinanza attiva. Esse si svi luppano in una prospettiva di apprendimento

permanente, dal la pr ima infanzia a tutta la vita adulta, mediante l ’apprendimento

formale, non formale e informale in tutti i contesti .

La nostra scuola informa, quindi, la propria azione formativa a tal i otto competenze

chiave per l ’apprendimento permanente:

1) competenza alfabetica funzionale

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2) competenza multi l inguistica

3) competenza ma tematica e competenza in sci enze, tecnologie e ingegneria

4) competenza digitale

5) competenza perso nale, sociale e capacità di imparare a imparare

6) competenza in ma teria di ci ttadinanza

7) competenza imprenditoriale

8) competenza in ma teria di consapevolezza ed espressione culturali .

Per promuovere l ’unitar ietà degl i interventi educativi e formativi , la Scuo la lavora

costantemente al la formazione di una salda identità d’Isti tuto anche mediante

l ’elaborazione di un curr icolo verticale ed orizzontale che assicuri s ia la continuità

tra le classi e i plessi sia la continuità verticale, dal la scuola del l ’ infanzia al la scuola

secondaria di secondo grado. Tutte le attività e i progetti di ampl iamento del l ’offerta

formativa, inoltre, hanno uno sfondo integratore comune individuato al l ’ inizio di

ciascun anno scolastico.

L’Isti tuto, per la sua organizzazione in omnicom prensivo, ha un Commissario per

l ’Amministrazione straordinaria, nominato dal l ’Ambito Terr itor iale di Chieti , che, a

norma del D.L. 28/05/75, svolge le funzioni relative al Consigl io di Isti tuto.

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I PLESSI DELL’ISTITUTO

COMUNE Indi r i zzo Telefono N° Alunni

GISSI

Scuola del l ’ Infanz ia “Giss i P ianospedale”

C/da Pianospedale 0873 942062 21

Scuo la Pr imar ia “Po l imante D’Ugo”

P iazza Luig i Sturzo 0873 944719 109

Scuo la secondar ia d i I grado “G. D’Annunzio”

P iazza Luig i Sturzo 0873 93311 120

Scuo la secondar ia d i II grado: ITE

V ia Provinc iale

0873 93406 Fax 0873 944874

79

CASALBORDINO

Scuola secondar ia d i II grado: ITE

V ia del So le, 35

0873 900373 Fax 0873 902908

84

CARPINETO SINELLO

Scuola del l ’ In fanz ia V ia Roma 0872 869244 10

Scuola Pr imar ia “Gen. Romi l io Crisci ”

V ia Roma

0872 869244

18

FURCI

Scuola del l ’ Infanz ia V ia De Horati i s , 1

0873 939158 18

Scuola Pr imar ia “C. De Horat i i s”

V ia De Horati i s , 1

0873 939158

24

Scuo la secondar ia d i I grado “G. D’Annunzio”

V ia De Horati i s , 1

0873 939158 17

CASALANGUIDA

Scuola del l ’ infanzia V ia Nuova 0872 867426 15

Scuo la Pr imar ia V ia Nuova 0872 867426 22

GUILMI

Scuola del l ’ Infanz ia C.da Piane di Guilmi 0872 861002 10

Scuo la Pr imar ia C.da Piane di Guilmi 0872 861002 14

LISCIA Scuola del l ’ Infanz ia V ia Calvario, 43 0873 935838 21

Scuo la Pr imar ia V ia Calvario, 43 0873 935838 24

SAN BUONO Scuola del l ’ Infanz ia V ia Aldo Moro 0873 930110 25

Scuo la Pr imar ia V ia Aldo Moro 0873 930136 25

Scuo la Secondar ia I Grado

V ia Aldo Moro 0873 930136 10

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FINALITA’ ISTITUZIONALI

Alla base di una proficua scelta pedagogica c’è sempre una proposta educativa,

discussa e condivisa.

Le f inal i tà del l ’Isti tuto, focal izzate sul la central i tà del la persona che apprende,

possono essere così schematizzate:

FINALITA’

ACQUISIRE

COMPETENZE

CO

ACQUISIRE

PROMUOVERE

L’INTERCULTURA

COSTRUIRE UN'ALLEANZA

EDUCATIVA CON I GENITORI

E CON LA COMUNITA'

ORIENTARE

SVILUPPARE

L’AUTONOMIA

COSTRUIRE

L’IDENTITA’

PERSONALE

PREVENIRE E RECUPERARE

LA DISPERSIONE

SCOLASTICA

EDUCARE ALLA

CITTADINANZA

PROMUOVERE L'INCLUSIONE DEGLI

ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI O CON

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

OFFRIRE UN SERVIZIO

DI QUALITA’

PROMUOVERE IL

SUCCESSO

FORMATIVO

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CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME

Il Commissario per l ’Amministrazione Straordinaria f issa i cr i ter i per la formazione

del le classi pr ime (Decreto n. 20 del 30/08/2018).

Il Col legio dei Docenti , tenuto conto dei cr i ter i suelencati , formula proposte al

Dir igente Scolastico (Col legio dei Docenti del 3 settembre 2018).

Criteri: • equa distribuzione nelle classi di alunni provenienti dallo stesso gruppo-classe dell’ordine di

scuola precedente, se in numero superiore a quattro; • equa distribuzione nelle classi degli alunni in base ai livelli di apprendimento; • equa distribuzione nelle classi degli alunni in base alla nazionalità e al sesso; • equa distribuzione nelle classi degli alunni con bisogni educativi speciali; • formazione di classi con numero ridotto di alunni in caso di presenza di alunni con disabilità; • assegnazione dei ripetenti nella sezione frequentata nell’anno precedente, salvo esplicita richiesta

contraria.

Il Dirigente scolastico, anche con il supporto di apposito gruppo di lavoro costituito da docenti, formerà le classi prime e le classi successive, in caso di accorpamenti o di sdoppiamenti, sulla base dei suddetti criteri. Le sezioni rimarranno quelle fissate dal all’inizio del corso di studio, salvo eccezionali casi, che saranno valutati puntualmente.

Proposte: • Il Dirigente scolastico formerà le classi prime e le classi successive, in caso di

accorpamenti o di sdoppiamenti, sulla base dei criteri stabiliti dal Commissario per l’Amministrazione Straordinaria, anche con il supporto di apposita commissione. Le sezioni rimarranno quelle fissate dal Dirigente scolastico all’inizio del corso di studio, salvo eccezionali casi, che saranno valutati puntualmente.

• Formati i gruppi-classe, si procederà all’abbinamento alle sezioni per sorteggio. • Il Dirigente scolastico inserirà gli alunni diversamente abili nelle sezioni, rispettando le

indicazioni del D.M. n.72 del 22/3/1999, tenendo presente il parere del GLH di istituto e valutando l'opportunità di rendere disomogeneo il numero degli alunni delle sezioni a favore di quella in cui è inserito l'alunno diversamente abile.

• Il Dirigente scolastico inserirà gli alunni stranieri nelle sezioni evitando la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri e tenendo conto della normativa vigente che prevede che i minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico

vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica tenendo conto: a. dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare

l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica;

b. dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno; c. del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza; d. del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno.

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LETTURA DEL TERRITORIO

L’Isti tuto Omnicomprensivo opera in un vasto terr i tor io di area interna, a bassa

densità demografica, caratter izzato da un contesto socio-economico medio-basso in

cui prevale l ’occupazione operaia nel le fabbriche del la Val Sinel lo, del la Val di

Sangro e/o Val Trigno. La crisi nei diversi settor i produttivi e i l r idimensionamento

di alcune aziende stanno creando diff icoltà occupazional i con mobi l i tà e

l icenziamenti.

Negl i ultimi anni, purtroppo, s i assiste ad una fort e disgregazione dei nuclei fami liar i

con conseguente disorientamento dei ragazzi, soprattutto ne l la del icata fase

adolescenziale. Il terr i tor io, inoltre, accogl ie diverse fami gl ie di immigrati

(soprattutto Rumeni, Pachistani, Marocchini , Libici ) creando condizioni di

multiculturali tà e, negl i ultimi mesi, comunità residenzial i per l ’accogl ienza di

r i fugiati e di minori stranier i non accompagnati (Gissi , Guilmi e San Buono).

La Scuola, in questa situazione, costituisce un punto di r i fer imento e una r isorsa,

spesso l ’unica agenzia educativa operante in una realtà fortemente soggetta al lo

spopolamento ( le famigl ie tendono sempre più a trasfer irs i lungo la costa, Vasto -San

Salvo, per i maggiori servizi presenti), ma questo contesto è r icco di tradizioni e di

valor i autentici che gl i insegnanti che vi operano apprezzano e valor izzano.

L’attuale pol i tica di r idimensionamento del le isti tuzioni scolastiche sta penal izzando

fortemente queste realtà educative che, nonostante i disagi e le carenze di r isorse,

cercano di essere centr i attivi di formazione e di promozione culturale.

L’Isti tuto Tecnico settore Economico di Gissi , unica Scuola Secondaria di secondo

grado presente sul terr i tor io, si r ivolge ad un bacino d’utenza costituito da tanti

piccol i paesi di poche migl iaia di abitanti (Liscia, Carpineto Sinello, S. Buono, Furci,

Fraine, Carunchio, Roccaspinalveti , Castigl ione, Guilmi, Monteodoris io, Scerni)

contr ibuendo ad elevare i l l ivel lo socioculturale del l ’amb iente. Le famigl ie vedono

nel l ’Isti tuto Tecnico di Gissi un’isti tuzione tesa a faci l i tare la crescita culturale e

sociale dei propri f igl i , un investimento per garantire al le nuove generazioni un

futuro migl iore e al terr i tor io un ulter iore svi luppo di qual i tà.

Il terr i tor io scolastico del l ’Isti tuto di Casalbordino abbraccia i paesi del circondario:

Vil lal fonsina, Pol lutri , Scerni, Torino di Sangro e com prende un l i torale affascinante

che si snoda dal la zona di Fossacesia s ino ai confini col terr i tor io di Vasto. È un

terr i tor io economicamente molto produttivo e r icco di energie vital i . Le diverse

contrade e zone rural i che ne fanno parte ne caratter izzano l ’aspetto agricolo e

artigianale, mentre le numerose attività del la zona del Sinel lo e del la val lata del

Sangro ne determinano i confin i a carattere più industr iale. Le famigl ie vedono

nel l ’Isti tuto di Casalbordino un punto di r i fer imento importante per l a formazione

culturale dei propri f igl i . Anche questa zona è interessata da l la cr is i economica e

dal la r iduzione del la popolazione scolastica dovuta al calo del le nascite e al r ichiamo

sempre più forte verso le scuole di Vasto.

La Scuola Secondaria di I grado di Gissi , Furci e San Buono accogl ie alunni

provenienti anche da paesi vicini come Liscia, Gui lmi e Carpineto Sinel lo .

Il contesto socioculturale di appartenenza è poco stimolante , ecco perché la Scuola,

nei l imiti del le proprie possibi li tà economiche di bi lancio e dei vincol i posti

dal l ’orar io del le lezioni, cerca di mettere a disposizione dei ragazzi idonei material i e

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val idi sussidi didattici , da impiegare non solo durante le attività curr icolar i , e di

organizzare opportune attività extracurr icolar i r ispondenti al le esigenze e agl i

interessi del la popolazione scolastica , anche con estensione del tempo scuola .

I Comuni del comprensorio (Gissi , Carpineto Sinel lo, Casalanguida, Furci, Guilmi,

Liscia, San Buono) sono situati nel la media e alta col l ina e nel la bassa montagna nel

terr i tor io del la ex Comunità Montana del Medio-Vastese. I Comuni, mediamente

distanti tra loro circa 10 chi lometr i , sono col legati da una rete viar ia non sempre in

buone condizioni di manutenzione specie durante i mesi invernal i , durante i qual i la

percorr ibi l i tà r ichiede tempi più lunghi ed avviene spesso in condizioni disagiate , s ia

per le condizioni atmosferiche sia per la natura stessa del terr i tor io s ia anche per la

quasi inesistente manutenzione ordinaria e straordinaria .

L’assetto organizzativo del l ’Isti tuto, attraverso la propria azione formativa, intende

sempre più favorire l ’ inclusione, sviluppare la relazione, valor izzare l ’ identi tà,

migl iorare la progettazione e far crescere la qual i tà del servizio educativo, facendo

leva soprattutto sui processi di continuità verticale (tra le classi e gl i ordini di

scuola) ed orizzontale (con le famigl ie e con i l terr i tor io).

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MISSION E VISION

Attraverso i l suo Piano del l ’Offerta Formativa, la scuola garantisce l ’esercizio del

dir i tto dei suoi alunni al successo formativo, al massimo successo formativo in

relazione al le caratter istiche individual i, secondo principi di equità e di pari

opportunità. Al l ’ interno di un processo di apprendimento che copre l ’ intero arco

del la vita, la scuola apporta i l proprio contr ibuto al lo svi luppo e al migl ioramento

del la preparazione culturale di base degl i alunni, che si articola nel la padronanza

degl i alfabeti di base, dei l inguaggi, dei s istemi s imbol ici , del le dimensioni creative

del la cultura di provenienza, ed opera af f inché tutti s iano messi nel le condizioni di

saper ampliare costantemente i l proprio bagagl io di esperienze, conoscenze, abi l ità

e competenze, per stare al passo con i l progresso culturale, tecnico, tecnologico e

scienti f ico nonché con le r ichieste del mondo sociale e del lavoro, per evitare

fenomeni di esclusione.

Accanto al la formazione culturale, la scuola, attraverso i l suo Piano del l ’Offerta

Formativa, organizza le proprie attività in funzione di un’altra irr inunciabi le f inal i tà:

l ’educazione al la cit tadinanza, ad una cittadinanza attiva, consapevole, responsabi le,

democratica, che conduca i bambini e i ragazzi ad apprendere a vivere insieme nel

r ispetto di se stessi e degl i altr i e ad apportare i l proprio contr ibuto al la costruzione

del bene comune.

Per lavorare in direzione di queste due grandi ed importanti f inal i tà (preparazione

culturale ed educazione al la cittadinanza) , la scuola:

r i f lette su se stessa;

progetta azioni di migl ioramento;

cerca sinergie con l ’esterno, con le famigl ie e con l ’ intera comunità con le sue

espressioni socio-cultural i e pol i tiche, per condividere energie, idee e r isorse.

L'approccio metodologico-organizzativo, di tipo sistemico, r icercherà processi di

insegnamento-apprendimento eff icaci nel l ’ottica del la pe rsonal izzazione, fondati non

più solo sulla lezione frontale, ma sul l ’apprendimento cooperativo, la didattica per

problemi, i l lavoro di r icerca nel piccolo gruppo, le attività di intergruppo con

organizzazione f lessibi le del le classi , la didattica laborat oriale, mediante

un’organizzazione sol idale degl i alunni. Sarà, quindi, necessario curare l ’ambiente di

apprendimento: organizzazione f lessibi le del le aule ; laboratori e spazi attrezzati in

modo funzionale; ampliamento dei confini del l ’aula e del l ’edif icio scolastico f ino a

comprendere tutto i l terr i tor io con le sue potenzial i tà: musei, aree archeologiche e

natural i , teatr i , bibl ioteche, aziende, uff ici…, nel la consapevolezza che la scuola è

inserita al l ’interno di un sistema ed è importante che sappia dial ogare ed entrare in

relazione eff icace con gl i altr i elementi del lo stesso sistema al f ine di offr ire una

didattica di qual i tà.

Un’attenzione particolare sarà r iservata al la promozione del l ’unitar ietà degl i

interventi formativi , per contrastare i l rischio del la frammentarietà che potrebbe

essere causata dal la distr ibuzione nel ter r i tor io dei plessi scolastici e dal la diversità

dei gradi scolastici del l ’Isti tuto.

La Scuola pianif icherà, inoltre, azioni f inalizzate al superamento del r ischio

del l ’ isolamento derivante dal le caratter istiche del terr i tor io e del le sue comunità,

che condividono le problematiche di tutte le aree interne: spopolamento,

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insuff icienza dei servizi , infrastrutture inadeguate, svantaggio socio -economico e

culturale. La scuola, vero centro culturale e sociale dei piccol i paesi di cui è

espressione, str ingerà a tal f ine sinergie, oltre che con gl i Enti Local i , le famigl ie

degl i alunni, le associazioni cultural i local i , anche - a livel lo regionale, nazionale ed

internazionale – con Enti , Reti , Scuole ed altre Isti tuzioni per promuovere un

processo continuo di migl ioramento del la qual i tà del l ’offerta formativa e, di pari

passo, per la tutela e la valorizzazione del le piccole scuole, r isorse di inestimabi le

valore per lo s tesso terr i tor io.

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Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2019/2020 – 2020/2021 – 2021/2022

12

RETI DI SCUOLE

1. RETE NAZIONALE PICCOLE SCUOLE: l ’Isti tuto aderisce al Progetto pi lota

attuato da INDIRE “Piccole Scuole”, per promuovere un ambiente di

apprendimento al largato nel le plur iclassi del le scuole primarie e secondarie di

pr imo grado attraverso l ’uso del le tecnologie del l ’ informazione e del la

comunicazione. E’ tra i pr imi f irmatari del Manifesto Nazionale del le Piccole

Scuole promosso da INDIRE ed aderisce a l l ’omonimo Movimento.

2. RETE LOCALE ROBOCUP JR ABRUZZO : l ’Isti tuto aderisce al Progetto Robocup

Junior Abruzzo che promuove la robotica educativa nel le scuole di ogni ordine

e grado e che vede come scuola capofi la l ’IIS “Volta” di Pescara.

3. COALIZIONE LOCALE DEL COMPRENSORIO DEL VASTESE PER LA PROMOZIONE

DELLE COMPETENZE INNOVATIVE NELLA SCUOLA, NEL LAVORO, NELLA

SOCIETA’: l ’Isti tuto aderisce al Protocol lo d’Intesa con gl i altri Isti tuti

scolastici del Vastese, R.A.T.I., la Rete di Abruzzesi per il Talento e

l ’Innovazione , associazione che mette insieme persone che lavorano con

professionali tà in mondi diversi e s i propone di promuovere la consapevolezza

del l ’ importanza del le r isorse umane per lo svi luppo, di diffondere la

conoscenza e la cultura del l ’ innovazione, di contr ibuire al la real izzazione di

una azione pubbl ica di qual i tà e promuovere la contaminazione di idee, quindi

real izzare vere e proprie Coalizioni territoriali fortemente raccomandate

dal la Commissione Europea e previste dal le Azioni 29 e 30 del PNSD

(Piano Nazionale Scuola Digitale). Al Protocol lo aderiscono, inoltre, tra gl i

altr i , l ’A.N.C.I. Abruzzo e l ’Università degl i Studi di Teramo.

4. RETE D’AMBITO: l ’Isti tuto aderisce a l la Rete di Scuole del Terr itor io

del l ’Ambito n. 8 del l ’USR ABRUZZO, con scuola capofi la l ’IIS Pantini -Pudente

di Vasto.

5. RETE D’AMBITO PER LA FORMAZIONE: l ’Isti tuto fa parte del la Rete d’Ambito n.

8 del l ’USR Abruzzo per la Formazione, con scuola capofi la la Nuova Direzione

Didattica di Vasto.

6. POLO AD ORIENTAMENTO ARTISTICO: l ’Isti tuto entra a far par te del la rete di

scuole POLO AD ORIENTAMENTO ARTISTICO “LE NOVE MUSE” che vede scuola

capofi la l ’Isti tuto Comprensivo “Gabriele Rossetti” di Vasto, costituito da nove

Isti tuti Scolastici di diversi ordini e grado. La rete è f inal izzata al l ’attuazione

del D. Lgs. 60/2017, mediante la sensibi lizzazione, la promozione e la

valor izzazione del le diverse forme di arte. La Rete vuole ampliare nel la scuola

esperienze di musica e di tutte le forme artistiche in coerenza con

l ’ innovazione didattica e digi tale.

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13

RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE

PRIORITA’ E TRAGUARDI

ESITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE DELLE PRIORITA’ DESCRIZIONI DEL TRAGUARDO Risultati scolastici Innalzare il livello degli

apprendimenti generali degli alunni.

l'80% degli alunni di scuola primaria, il 45% di scuola secondaria di 1°grado, il 20% degli istituti tecnici dovrebbe raggiungere la media dell'otto.

Risultati nelle prove standardizzate nazionali

Migliorare i risultati medi d’ Istituto nelle prove di italiano, matematica e inglese degli alunni di Scuola Secondaria.

Aumento del 10% rispetto ai punteggi attuali.

Competenze chiave e di cittadinanza

Sviluppare le competenze sociali degli studenti per favorire sempre più l'inclusione.

Aumento di almeno 5 punti percentuali dei comportamenti positivi rilevati mediante rubriche valutative standard.

OBIETTIVI DI PROCESSO

OBIETTIVI DI PROCESSO

CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE

Attivare curricoli verticali e condividere i

processi di progettazione e di valutazione.

Miglioramento della programmazione didattico-

educativa verticale.

INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE

Incrementare le iniziative di inclusione tra gli studenti e di sviluppo delle loro potenzialità.

Rafforzamento della capacitàdegli studenti di creare rapporti positivi con gli altri.

CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO

Potenziare i gruppi di lavoro tra gli insegnanti dei diversi ordini di scuola.

Programmazione didattica comune estesa alle classi parallele della Scuola Secondaria.

SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE

Incentivare la formazione in servizio dei docenti.

Realizzazione di corsi di formazione nei primi mesi dell'anno scolastico, con monitoraggio in itinere.

Nell’anno scolastico 2018 – 2019 il Nostro Istituto è stato chiamato ad iniziare la

sperimentazione sul RAV Infanzia per attivare un processo di autovalutazione.

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Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2019/2020 – 2020/2021 – 2021/2022

14

RUBRICHE VALUTATIVE SU COMPETENZE TRASVERSALI

Alunno: Classe: Ordine di Scuola:

CO

OP

ERA

ZIO

NE/

CO

LLA

BO

RA

ZIO

NE

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

Capacità di comprendere il

bisogno degli altri

Cogliere e accettare una richiesta di aiuto

Dà un aiuto concreto e adeguato al compagno

Capacità di accettare serenamente tutti i compagni in diverse

situazioni

Accettare i compagni senza lamentarsi,

mostrandosi disponibile a collaborare e/o aiutarli

(in situazioni strutturate in classe)

Collabora con tutti i compagni

Capacità di interagire nel gruppo

Sa apportare il proprio contributo lavorando nel piccolo gruppo: accetta il

confronto con gli altri

Sa lavorare insieme ai compagni in un rapporto

di reciproco rispetto

Capacità di ascoltare le idee degli altri

evitando di imporre le proprie

Accettare e rispettare le decisioni della

maggioranza, individuare i propri errori

Prova a correggere gli errori accettando

soluzioni poste da altri

Capacità di accettare il ruolo prestabilito e

le regole

Accettare il ruolo altrui e accettare la sconfitta

Non aggredisce verbalmente il compagno

che sbaglia

Capacità di gestire i conflitti

Sa superare il proprio punto di vista e considera

quello altrui

In situazioni di conflitto non si impone e non

ricorre a forme di aggressione. Cerca aiuto di un mediatore adulto

Pienamente raggiunto Raggiunto Parzialmente raggiunto

Capacità di comprendere il

bisogno degli altri

Spontaneamente offre il proprio aiuto

Se sollecitato, offre volentieri il proprio aiuto

Aiuta il compagno solo se sollecitato

Capacità di accettare serenamente tutti i compagni in diverse

situazioni

Accetta tutti i compagni spontaneamente

Se sollecitato, accetta tutti i compagni

Se sollecitato accetta tutti i compagni, ma

malvolentieri

Capacità di interagire nel gruppo

Partecipa apportando il proprio contributo

Partecipa se interessato, con un ruolo gregario

Assume un atteggiamento passivo, è

elemento di disturbo

Capacità di ascoltare le idee degli altri

evitando di imporre le proprie

Sa ascoltare senza interrompere e senza

imporsi

Sa ascoltare anche se, a volte, tende ad imporre le

proprie idee

Non ascolta le idee degli altri se diverse dalle

proprie

Capacità di accettare il ruolo prestabilito e

le regole

Accetta in modo sereno il proprio ruolo e le regole

Non sempre accetta le regole e il ruolo

È polemico nei confronti delle regole e del ruolo

Capacità di gestire i conflitti

Sa superare il proprio punto di vista e considera

quello altrui

Cerca e/o accetta la mediazione di un adulto

Affronta i conflitti in modo aggressivo

DATA:

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15

TABELLA RIASSUNTIVA: RUBRICA VALUTATIVA SULLA COOPERAZIONE/COLLABORAZIONE

ANNO SCOLASTICO:

ORDINE DI SCUOLA:

CLASSE:

NUMERO ALUNNI:

CO

OP

ERA

ZIO

NE/

CO

LLA

BO

RA

ZIO

NE

Pienamente raggiunto

Raggiunto Parzialmente raggiunto

Capacità di comprendere il bisogno degli altri

N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI…….

………..%

Capacità di accettare serenamente tutti i compagni in diverse situazioni

N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI

………..%

N. ALUNNI

………..%

Capacità di interagire nel gruppo N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI…….

………..%

Capacità di ascoltare le idee degli altri evitando di imporre le proprie

N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI…….

………..%

Capacità di accettare il ruolo prestabilito e le regole

N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI…….

………..%

Capacità di gestire i conflitti N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI…….

………..%

DATA:

Il Coordinatore di classe

___________________________________

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Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2019/2020 – 2020/2021 – 2021/2022

16

A partire dalla classe IV Primaria

Alunno: Classe: Ordine di Scuola:

MET

AC

OG

NIZ

ION

E

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

Capacità di descrivere i propri processi mentali

Comprendere la sequenza dei processi, riconoscere i

processi essenziali

Sa ricostruire verbalmente un proprio ragionamento

Riesce ad individuare i passaggi essenziali di un procedimento

Consapevolezza delle proprie scelte

Considerare le diverse alternative, comprendere i

vincoli di realtà della situazione

Riconosce possibili alternative al suo procedimento

Individua i vincoli che condizionano la sua prestazione

Attribuzione del successo/insuccesso

Riconoscere i motivi interni/esterni,

comprendere l’incidenza dei motivi interni ed

esterni

Individua i fattori interni ed esterni che condizionano la sua

prestazione Riconosce il ruolo di entrambi i

fattori

Capacità di correggersi

autonomamente

Saper ritornare sul proprio processo mentale,

Individuare i propri errori

Riformula a posteriori il proprio procedimento

Riesce ad individuarne i punti critici

Prova a correggere gli errori con soluzioni diverse

Pienamente raggiunto Raggiunto Parzialmente raggiunto

Capacità di descrivere i propri processi mentali

Descrive i processi mentali utilizzati per svolgere una prestazione, riferendoli

all’obiettivo da conseguire

Descrive i processi mentali utilizzati unendo processi

essenziali e importanti con altri secondari e marginali. Non è

consapevole della sequenza dei processi

Descrive in maniera confusa

come ha affrontato una prestazione

Consapevolezza delle proprie scelte

Dice perché li ha scelti tra varie alternative

Dice perché li ha scelti senza considerare le condizioni e i

limiti imposti dalla situazione. Non considera alternative che potrebbero essere più efficaci

Non sa indicare il motivo delle cose

che ha fatto

Attribuzione del successo/insuccesso

Sa riconoscere i motivi interni ed esterni che hanno condizionato il

risultato

Tende ad attribuire il risultato a motivi prevalentemente esterni

Attribuisce il risultato

conseguito al caso. L’insuccesso è attribuito alla mancanza di tempo o alla

difficoltà della prestazione

Capacità di correggersi

autonomamente

Se non consegue l’obiettivo torna a

riflettere su ciò che ha fatto per correggersi

Se non raggiunge l’obiettivo si ferma a riflettere per

correggersi, ma solo se gli viene richiesto

Continua a ripetere gli stessi errori

senza riflettere sul motivo per cui li

compie

DATA:

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17

TABELLA RIASSUNTIVA: RUBRICA VALUTATIVA SULLA METACOGNIZIONE

ANNO SCOLASTICO:

ORDINE DI SCUOLA:

CLASSE:

NUMERO ALUNNI:

MET

AC

OG

NIZ

ION

E

Pienamente raggiunto

Raggiunto Parzialmente raggiunto

Capacità di descrivere i propri processi mentali

N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI…….

………..%

Consapevolezza delle proprie scelte

N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI

………..%

N. ALUNNI

………..%

Attribuzione del successo/insuccesso

N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI…….

………..%

Capacità di correggersi autonomamente

N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI…….

………..%

N. ALUNNI…….

………..%

DATA:

Il Coordinatore di classe

_________________________________________

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18

IL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Il Piano di Migl ioramento del l ’Isti tuto si articola in tre sezioni e scaturisce

dal l ’attività del Gruppo di lavoro del POF in coerenza con i l RAV, la normativa

vigente e la prassi didattico-educativa del la Scuola nel proprio Terr itor io.

RELAZIONE TRA OBIETTIVI DI PROCESSO

E PRIORITA’ STRATEGICHE

La tabel la r iporta gl i obiettivi di processo come indicati nel la sezione 5 del RAV ed

espl ici ta l ’attinenza con le pr ior ità indiv iduate.

AREA DI PROCESSO

OBIETTIVI DI PROCESSO

E’ CONNESSO

ALLE PRIORITA’

1 2 3

CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE

-Attivare curr icol i vertical i

-Condiv idere processi di

progettazione e di valutazione

X

X

X

INCLUSIONE E DIFFERANZIAZIONE

-Incrementare iniziative di

inclusione tra gli studenti e d i svi luppo del le loro

potenzial ità

X

SVILUPPO E VALORIZZAZIONE

DELLE RISORSE UMANE

-Incentivare la formazione in

serviz io dei docenti

-Organizzare proposte

format ive nei primi mesi dell’anno

scolast ico con monitoraggio in it inere

X

X

X

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19

RISULTATI ATTESI E MONITORAGGIO

OBIETTIVO DI

PROCESSO IN VIA

DI ATTUAZIONE

RISULTATI

ATTESI

INDICATORI DI

MONITORAGGIO

MODALITA’

DI

RILEVAZIONE

TEMPI

DI

RILEVA

ZIONE

1-CURRICOLO,

PROGETTA-ZIONE E VALUTAZIO-NE

Attivare curricol i vert ical i

Potenziare le competenze l inguist iche (L1, L2, L3) e le competenze logico-matematiche e scienti f iche

Svi luppare le competenze digi tal i

Incrementare l ’a l ternanza scuola-lavoro

Condividere

processi di progettaz ione e di valutaz ione

Innalzare i l ivel l i di apprendimento

Favorire l ’uso del le TIC

Prendere maggiore consapevolezza del l ’ indir izzo formativo e di se stessi

Livel lo di competenza raggiunto come si evince dai compit i di realtà

Real izzazione e condivis ione di prodott i mult imedial i

Livel lo di competenza attestato nel portfol io del lo studente.

Rubriche valutat ive

Valutaz ione del prodotto.

VALU-

TAZIO-

NE

QUA-

DRIME-

STRALE

2- INCLUSIONE E DIFFERANZI

AZIONE

Prevenire e contrastare la dispers ione scolast ica

Ottenere l ’ inclusione

Diminuzione del la percentuale di abbandono e/o dispers ione e di frequenza discontinua.

Ri levare le dinamiche relaz ional i

FINE

ANNO

3-

SVILUPPO E

VALORIZZAZ

IONE DELLE

RISORSE

UMANE

Formazione e

aggiornamento insegnanti

Accrescere le

competenze didatt iche ed educative degl i insegnanti

Costruzione di

una comunità di apprendimento continuo attraverso la partecipazione ai cors i di aggiornament; att iv i tà peer to peer e gruppi di lavoro.

Ricaduta

sul la didatt ica e sul l ’organizzazione del la scuola

FINE

ANNO

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20

VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELLE AZIONI PER RAGGIUNGERE

GLI OBIETTIVI DI PROCESSO

Le azioni che l ’Isti tuto intraprende prevedono del le r icadute positive sia a medio che

a lungo termine, espresse dal le f inal i tà stesse dei progetti in atto, tuttav ia

potrebbero verif icarsi anche degl i aspetti negativi che al momento non sono

prevedibi l i né tantomeno auspicabi l i , comunque vengono individuate del le l imitazioni

che possono inf luire sul la prof icua real izzazione del l ’azione.

Le azioni previste sono, perlopiù, le attiv i tà progettual i del l ’Offerta Formativa

del l ’Isti tuto e sono connesse agl i obiettivi di processo individuati nel la seconda

tabel la, pertanto i l numero del le azioni corr isponde a quel lo degl i obiettivi di

processo.

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21

OBIETTIVI DI PROCESSO

AZIONE PREVISTA

EFFETTI POSITIVI

ALL’INTERNO DELLA SCUOLA

LIMITAZIONE DEGLI EFFETTI

A MEDIO E A LUNGO

TERMINE

CURRICOLO,

PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE

Attivare curr icol i vertical i

Condividere processi di

progettazione e di valutazione

Potenziare le competenze

l inguistiche (L1, L2, L3)e le competenze logico-matematiche e scienti f iche

Svi luppare le competenze digital i

Incrementare

l ’al ternanza scuola-lavoro

Progetto lettura Laboratorio

teatrale Laboratorio

Giornalino Percorsi di

Geostoria CLIL

E TWINNING

Educazione ambientale

Laboratorio di informatica

Giochi matematici

Formazione insegnanti

Laboratorio di

informatica Simul impresa

Ambiente di

apprendimento

al largato Stage

Ricadute positive

a medio e a lungo termine

Risorse umane e

material i non sempre

adeguate per l ’ intera azione prevista

INCLUSIONE E DIFFERANZIAZIONE

Ricadute positive

Risorse umane e

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22

Prevenire e

contrastare la dispersione scolastica

Accogl iere,

inserire e integrare

Laboratorio teatrale

Continuità

Orientamento

Inclusione

Dispersione

Attività sportive

Recupero

Attività sol idal i

a medio e a lungo termine

material i non sempre

adeguate per l ’ intera azione prevista

SVILUPPO E

VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE

Formazione e

aggiornamento docenti

Corsi di

formazione

Ricadute positive

a medio e a lungo termine

Risorse umane e

material i non sempre adeguate per

l ’ intera azione prevista

CRONOPROGRAMMA

OBIETTIVI DI PROCESSO AZIONE PREVISTA TEMPI DI REALIZZAZIONE

Attivare curr icol i vertical i

Formazione insegnanti Ricerca-azione nelle classi

Settembre- ottobre Novembre-maggio

Condividere processi di progettazione e di

valutazione

Progettazione condivisa del Curricolo per le competenze

Settembre

Programmazione e verifica per classi parallele

Ogni bimestre

Potenziare le competenze l inguistiche (L1, L2, L3), le competenze logico -matematiche

e scienti f iche

Progetto lettura Gennaio-giugno

Laboratorio giornalistico Tutto l’anno scolastico

CLIL Tutto l’anno scolastico

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23

Etwinnig

Novembre-maggio

Educazione ambientale Novembre-maggio

Robotica educativa e Coding Novembre-maggio

Svi luppare le competenze digital i Laboratorio di informatica Febbraio-maggio

Ambiente di apprendimento allargato

Febbraio-maggio

Incrementare l ’alternanza scuola - lavoro Simulimpresa Tutto l’anno scolastico

Stage

Dicembre e febbraio

Prevenire e contrastare la dispersione scolastica

Accogliere, inserire, integrare Tutto l’anno scolastico

Inclusione Tutto l’anno scolastico

Dispersione

Tutto l’anno scolastico

Italiano L2 Tutto l’anno scolastico

Continuità Febbraio-maggio

Orientamento Dicembre-giugno

Recupero Febbraio-maggio

Attività sportiva Novembre-maggio

Attività solidali Novembre-maggio

Formazione e aggiornamento insegnanti

Formazione insegnanti Ricerca-azione nelle classi

Settembre- ottobre Novembre-maggio

CARATTERI INNOVATIVI DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Il Piano si pref igge di migl iorare i r isultati di apprendimento degl i alunni di tutti

gl i ordini di scuola, attraverso percorsi di r icerca-azione che mirino

al la progettazione e al l ’ implementazione di un curr icolo or iz zontale e

verticale d’ isti tuto che consente i l raggiungimento degl i obiettivi di

apprendimento del le discipl ine e di convivenza

democratica e di cittadinanza, promuovendo l ’unitar ietà e l a continuità degl i

interventi educativi .

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24

I PROGETTI DI AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

I progetti nascono da una r ichiesta di arricchimento del l ’offerta formativa final izzata

al migl ioramento del la qual i tà del servizio scolastico in relazione agl i apprendimenti

degl i alunni. Essi consentono, infatti , di ampl iare ed arr icchire l ’offerta formativa

apportando contr ibuti innovativi in termini metodologici e contenutistici e animando

in tal modo situazioni di apprendimento significativo. Un apprendimento teso a

svi luppare la creatività e lo spir i to di iniziativa degl i studenti nel l ’ottica del service

learning funzionale al recupero e al la valor izzazione del terr i tor io in cui è inserito i l

nostro Isti tuto. In questo senso la progettual i tà mira, pertanto, a far conoscere le

realtà geografiche local i e a salvaguardarle, a stimolare la capacità di agire sul la

base di idee e opportunità, trasformandole in valor i per gl i altr i , e a favorire

l ’operatività e l ’ interazione diretta degl i s tudenti .

Nel la loro real izzazione, l ’Isti tuzione scolastica valor izza essenzialmente le r isorse

umane interne e, se necessario, s i avvale anche di esperti esterni.

I progetti possono coinvolgere tutti gl i alunni o gruppi di essi e coprire un arco

temporale variabi le da poche ore a più anni scolastici . Tutti devono comunque

r ispondere ai seguenti cr i ter i:

1. compatibilità : con le f inali tà e gl i obiettivi che la scuola si pone e con le

scelte caratter izzanti la sua proposta educativo -didattica;

2. fattibilità : in relazione al le r isorse umane, professional i , strumental i e

f inanziar ie del la scuola e del terr i tor io;

3. accettabilità : da parte del l ’utenza, in quanto in l inea con le sue esigenze

formative.

Le attività progettual i del l ’Isti tuto sono organizzate e svi luppate nel le seguenti

aree:

1. AREA NUOVI ORIZZONTI

1. Ridurre l ’ insuccesso scolastico e favorire i l successo formativo.

2. Favorire la capacità di “orientarsi” tra gl i interessi personali , i l mercato del

lavoro e le spinte esterne.

3. Real izzare iniziative di continuità .

4. Stare bene a scuola.

5. Cogl iere in modo più approfondito la dimensione europea degl i argomenti

studiati .

2. AREA COMUNICAZIONE

1. Stimolare negl i studenti l ’ interesse verso mezzi di comunicazione qual i giornali

e r iviste.

2. Potenziare le capacità di base ( leggere, scr ivere, parlare, ascol tare).

3. Migl iorare la capacità di autodiscipl ina e concentrazione.

3. AREA ACCOGLIENZA E SOLIDARIETA’

1. Partecipare attivamente ai processi cultural i .

2. Promuovere l ’ identità personale e la sol idarietà .

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Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2019/2020 – 2020/2021 – 2021/2022

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3. Educare al la col laborazione reciproca, a l l ’ impegno ed al r ispetto del lavoro

proprio ed altrui .

4. Responsabi l izzare e motivare al l ’ interesse, al l ’ impegno, al la real izzazione di sé .

4. AREA APPROFONDIMENTO

1. Formare cittadini più consapevol i .

2. Inquadrare le discipl ine in un contesto personale e sociale .

3. Migl iorare e aff inare le conoscenze nei vari ambiti discipl inari .

5. AREA SPORT

1. Svi luppare le capacità coordinative e padroneggiare gl i schemi motori .

2. Diffondere la pratica sportiva come mezzo di crescita sociale, nel r ispetto del le

regole e del le persone.

3. Favorire i l potenziamento del le esperienze ginnico-sportive, anche con la

partecipazione a gare provincial i e regional i .

6.AREA ORIENTAMENTO E AVVICINAMENTO AL MONDO DEL LAVORO

1. Promuovere la conoscenza di sé e la valutazione autonoma dei propri interessi,

dei propri punti di forza e dei propri l imiti.

2. Favorire la capacità decis ionale, consapevole.

3. Promuovere la costruzione dinamica del proprio progetto di vita.

7. AREA ARTISTICO-ESPRESSIVA

1. Promuovere la creatività degl i alunni

2. Avvicinare gl i alunni al mondo del l ’arte

3. Esprimersi attraverso l ’arte

Per l ’anno scolastico 2019 -2020 lo sfondo integratore individuato dal Col legio dei

Docenti è i l seguente:

“ECONOMIA E LAVORO NEL TERRITORIO:

RADICI, TRADIZIONI, ATTUALITA’ E PROSPETTIVE”

NUOVI ORIZZONTI

DENOMINAZIONE PROGETTO

DESTINATARI FINALITA’

PROGETTO CONTINUITA’

Scuola dell’Infanzia Statale e Paritaria

Favorire attraverso lavori di gruppo, incontri e scambi per promuovere, per sensibilizzare ed educare al rispetto reciproco

FRUTTA NELLE SCUOLE

Scuola Primaria Acquisire corretti comportamenti alimentari.

PLAY ENGLISH Scuola dell’Infanzia Avvicinare in modo graduale i bambini dai 3 ai 6 anni alla lingua inglese.

LETTURA

Tutte le scuole

Scoprire il gusto della lettura, stimolare ed incrementare la motivazione a leggere, promuovere il senso di appartenenza alla comunità locale e nazionale.

SCRITTORI DI CLASSE

Scuola Secondaria di I grado

Sviluppare la creatività attraverso la scrittura di una storia a fumetti

IN FORMA CON L’ECDL

Scuola Secondaria di 2 grado ed esterni

Acquisire competenze informatiche. Ottenere una certificazione europea delle competenze informatiche e tecnologiche

ITALIANO L2

Alunni stranieri di tutte le scuole.

Offrire agli alunni stranieri la possibilità di acquisire gli strumenti della comunicazione della lingua italiana- L2, favorendo così l’integrazione-inclusione sociale delle persone

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di diversa etnia in un’ottica di rispetto delle differenze e di tolleranza

CLIL Classi quinte ITE Migliorare la capacità di comunicare in L2 attraverso lo studio di contenuti disciplinari.

AREE A RISCHIO E IMMIGRAZIONE

Alunni stranieri, in difficoltà e a rischio di dispersione di tutte le scuole

Promuovere il successo formativo di tutti gli alunni e l’inclusione scolastica e sociale di quelli stranieri ed in difficoltà.

PROGETTO IN RETE “LE NOVE MUSE” (D.Lgs. 60/2017)

Tutte le scuole Promuovere la cultura umanistica, la Musica e le Arti in genere, anche in accordo con il territorio.

AREA DELLA COMUNICAZIONE LA NOSTRA SCUOLA Attività di laboratorio di giornalismo Aggiornamento del sito web

Scuola Primaria e Scuola Secondaria: tutte le classi, Insegnanti Genitori Territorio

Migliorare i rapporti collaborativi tra Scuola-Famiglia e Territorio. Potenziare la capacità comunicativa degli alunni e della scuola.

IL QUOTIDIANO IN CLASSE

Scuola Secondaria di 1 e 2 grado

Avvicinare i giovani all’attualità.

SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’

Tutte le scuole Formare i genitori sullo sviluppo neuropsichico del bambino e del ragazzo

SCOLANCONIA ITE Casalbordino Creare sinergie tra la scuola, le famiglie degli alunni, il territorio.

PROGETTO LEGALITÀ’

Tutte le Scuole Educare all’uso corretto e consapevole delle tecnologie e della reta.

DIARIO ITE S. Secondaria di II Grado Favorire la comunicazione con gli studenti e le famiglie.

INFORMATICA ABC Utenti Interni ed Esterni Acquisire l’alfabetizzazione digitale

GENERAZIONI “CONNESSE”

Tutte le scuole Prevenire comportamenti di bullismo e cyberbullismo. Promuovere l’uso consapevole dei media

AREA ACCOGLIENZA E SOLIDARIETA’ ACCOGLIERE, INSERIRE, INTEGRARE

Tutte le scuole

Promuovere il successo formativo, favorire la piena integrazione di tutti gli alunni, prevenire situazioni di disagio scolastico.

PRE- SCUOLA A cura dei Comuni

Scuola Primaria e Scuola Secondaria di I grado di Gissi e di Furci

Accogliere gli alunni che arrivano a scuola prima del normale orario delle lezioni. Aiutare le famiglie che lavorano.

INCLUSIONE

Tutte le Scuole Promuovere il successo formativo, favorire la piena integrazione di tutti gli alunni, prevenire situazioni di disagio scolastico.

ACCOGLIENZA Tutte le scuole Facilitare l’inserimento delle classi prime e dei nuovi alunni.

SERVICE LEARNING: “Costruire il futuro sulle impronte del passato”

Tutte le scuole Vivere il territorio, apprendendo da esso ed apportando contributi di servizio alla comunità.

SOLIDARIETA’ CARITAS “AIUTACI AD AIUTARE”

Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria di Casalanguida

Assumere un impegno sociale concreto

LE ARANCE DELLA SALUTE

Sedi di Furci, Gissi, Casalanguida e Guilmi.

Appoggiare la ricerca scientifica.

Un TAPPO per… la vita

Tutte le scuole Favorire la solidarietà con il riciclaggio della plastica per l’acquisto di un defibrillatore

AVIS Solo ITE Sensibilizzare alla donazione

COLLETTA ALIMENTARE

Scuola Secondaria di I grado di Gissi

Assumere un impegno sociale concreto

AREA APPROFONDIMENTO

LABORATORI MONTESSORIANI “Aiutiamoli a fare da

Scuola dell’Infanzia di Carpineto Sinello, Pianospedale, San

Potenziare le capacità linguistiche attraverso metodologie laboratoriali.

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soli” Buono, Furci e Casalanguida

PERCORSO SCIENTIFICO-AMBIENTALE

Tutte le scuole Favorire la percezione, l’analisi e la comprensione dei cambiamenti al fine di diventare cittadini responsabili nei confronti di sé e dell’ambiente

E-TWINNING “Job in our small rural area”

Tutte le scuole

Potenziare le abilità comunicative in lingua inglese mediante il gemellaggio elettronico con altre classi europee ed extraeuropee

ERASMUS PLUS “European virtual business”

Scuola Secondaria II grado

Potenziare le abilità comunicative in lingua inglese mediante il gemellaggio elettronico e mobilità di docenti e studenti con altre classi europee ed extraeuropee

INTERPRETO I SEGNI DEL TEMPO

Scuole Primarie (classi terze, quarte, quinte) e Scuole Secondarie di I grado

Avvicinare il mondo della scuola a quello dell’archeologia in modo diretto e concreto.

ATTIVITÀ DI RECUPERO SCUOLA SECONDARIA I GRADO

Scuola Secondaria di I grado

Favorire il recupero delle abilità espressivo-linguistiche e di quelle logico-matematiche per gli alunni che hanno difficoltà in tali aree.

AMBIENTE DI APPRENDIMENTO ALLARGATO

Scuole Primarie e Scuola Secondaria di I grado con pluriclassi

Allargare l’ambiente di apprendimento nelle pluriclassi con l’ausilio delle nuove tecnologie.

SPORTELLI DIDATTICI

ITE di Gissi e Casalbordino

Supportare gli alunni che lo richiedono per recuperi ed approfondimenti

CERTIFICAZIONE LINGUE STRANIERE

ITE Certificare la conoscenza delle lingue

ROBOTICA EDUCATIVA E CODING

Tutte le scuole Applicare nuove tecnologie mediante la robotica educativa e Coding

ABRUZZO SCUOLA DIGITALE

Tutte le scuole Promuovere la digitalizzazione della scuola

”NON ESISTONO NOTE SBAGLIATE”

Scuole Primaria e Secondaria di Furci

Potenziare la comunicazione e l’espressione attraverso la Musica (Con il contributo del comune di Furci)

ANCORA INSIEME… Tutte le scuole Collaborare con i docenti in pensione per arricchire l’Offerta Formativa

PNSD Tutte le scuole Promuovere e sostenere l’innovazione per il miglioramento continuo della qualità dell’offerta formativa e dell’apprendimento

EDUCAZIONE FINANZIARIA

ITE di Casalbordino Ampliare e potenziare le competenze per assumere scelte consapevoli in campo economico e finanziario sia come cittadini, sia come utenti dei servizi finanziari.

AREA SPORT

SPORT A SCUOLA Scuola Secondaria di I e II grado

Far comprendere quanto lo sport contribuisca al benessere della persona nella sua totalità.

AVVIAMENTO ALLA PRATICA SPORTIVA E CAMPIONATI STUDENTESCHI

Scuole Secondarie di I e II grado

Promuovere l’avvicinamento alla pratica sportiva, anche di discipline poco note agli studenti.

PROGETTO PALLAVOLO

Scuola Primaria di Gissi Favorire la pratica sportiva (con la collaborazione dell’ A.S. Sportland di Gissi)

PROGETTO “IL NUOTO”

Scuola Secondaria di I grado

Favorire la pratica sportiva.

SCUOLA DELL’INFANZIA IN MOVIMENTO

Scuola dell’Infanzia di Guilmi, Liscia, San Buono, Carpineto Sinello e Furci

Acquisire la consapevolezza del proprio corpo

SCUOLA IN MOVIMENTO

Scuola Primaria Perseguire la tutela e il benessere dei cittadini

SPORT DI CLASSE Scuola Primaria Favorire la pratica sportiva.

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GIOCO DANZA Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria di Carpineto

Favorire lo sviluppo dell’identità attraverso la musica e il movimento (con la collaborazione gratuita di un’esperta esterna)

DANZAMOVIMENTOTERAPIA e ARTI INTEGRATE

Scuola Secondaria 1 grado Gissi

Favorire lo sviluppo dell’identità attraverso la musica e il movimento (con la collaborazione gratuita di un’esperta esterna)

AREA ORIENTAMENTO E AVVICINAMENTO AL MONDO DEL LAVORO

ORIENTAMENTO Scuola secondaria di I e II Grado

Fornire agli studenti e alle famiglie le più ampie informazioni sull’offerta formativa (PTOF) e culturale dell’Istituto, sulla struttura della scuola e sugli sbocchi occupazionali. Orientare gli alunni nella scelta delle prospettive future: università, corsi post-diploma, mondo lavorativo

SIMULIMPRESA e ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

I.T.E. Casalbordino e Gissi: classi terze, quarte e quinte.

Il Progetto si propone di dotare gli allievi di competenze professionali in vari settori aziendali, collocandoli in una realtà produttiva nella quale possono apprendere e realizzare i diversi compiti richiesti. Favorire esperienze lavorative e avvicinare il mondo del lavoro alla Scuola

LA BOTTEGA CONTABILE

ITE di Casalbordino Creare una conoscenza pratica delle scritture contabili

LE API: RISORSA DEL NOSTRO TERRITORIO

ITE Gissi e Casalbordino Conoscere la tradizione e l’azienda apistica ecosostenibile tra passato e futuro

EUROPA LAB ITE Gissi e Casalbordino Promuovere la cittadinanza Europea

EVENTI

Manifestazioni legate al le principal i festività e ricorrenze.

Settimana del la Protezione Civ ile: “Io non rischio” (13 -19 ottobre)

Un poster per la Pace (ottobre)

Libriamoci (11-16 novembre)

Settimana Europea di Robot ica (14-25 novembre)

Festa degli alberi (21 novembre)

Settimana contro ogni forma di v iolenza e per i dir itt i dei bambini e

adolescenti (18-25 novembre)

Nessun parli: Giornata del la musica (22 novembre)

Colletta al imentare (30 novembre)

Open Day (novembre – gennaio)

Giornata del la Memoria (27 gennaio)

Safer Internet day (11 febbraio)

Fest ival del la Robotica (23 novembre)

La Settimana del Rosadig itale (4-17 marzo)

Coppa Speranze Fiat

Flashbookmob (23 apri le)

Festa del gelato (maggio)

Scuola Aperta al territorio (f ine anno)

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USCITE DIDATTICHE E VIAGGI D’ISTRUZIONE

Le classi di ogni ordine e grado svolgeranno uscite didattiche col legate al le attivi tà

didattico-formative svolte nel le programmazioni curricolar i e ai Proge tti di

ampliamento del l ’Offerta Formativa. Per quanto r iguarda i viaggi di istruzione sarà

possibi le prevederl i solo al l ’ interno di percorso progettual i r ivolti agl i studenti del le

scuole secondarie di II grado, di durata almeno annuale e inseriti nel Pian o

del l ’Offerta Formativa. Essi s i svolgeranno nel terri tor io nazionale e solo

eccezionalmente al l ’ interno degl i altr i Paesi del l ’Unione Europea, sempre che almeno

un docente accompagnatore conosca la l ingua del Paese vis itato o sia in grado di

conversare in l ingua inglese.

Per l ’anno scolastico 2019-2020, oltre a quel le legate al le attività progettual i , s i

prevedono le seguenti uscite didattiche:

SCUOLA DELL’INFANZIA :

Musical Pinocchio-Casalbordino dicembre 2019 plessi Casalanguida,

Pianospedale, Carpineto Sinel lo, Liscia

Giardino botanico del la Maiel la - Lama dei Pel igni data da destinarsi plesso di

Casalanguida

Antichi mestier i Liscia maggio 2020 tutti i plessi

SCUOLA PRIMARIA:

Nuova l ibrer ia Vasto: Carpineto Sinel lo, Liscia, San Buono

Musical Pinocchio-Casalbordino: Carpineto Sinel lo, San Buono, Liscia,

Casalanguida

Giardino botanico del la Maiel la - Lama dei Pel igni- Casalanguida

Un Pasti f icio di Fara San Martino e Sorgenti Del Verde : Casalanguida, classe

5^ Gissi

Museo del la Civi l tà contadina di Palmol i : Furci

Robotec Gissi : cl . 5 di Gissi (9 dicembre 2019)

Museo del le genti Pescara: San Buono

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO:

Area Archeologica di Pietrabbondante e Agnone : classi pr ime di Gissi e Furci

Museo Archeologico di Monteodoris io : classi pr ime di Gissi e Furci

Tornareccio e Monte Pal lano: classi seconde di Gissi e pluriclasse di San

Buono e Furci

Musical “La Divina Commedia” e Museo del le genti di Pescara: classi seconde

di Gissi e plur iclasse di San Buono e Furci

Spettacolo in l ingua inglese e Museo del la Civitel la- Chieti: classi terze di Gissi

Museo del le genti e Casa-Museo D’Annunzio Pescara: classi terze di Gissi

Pasti f icio De Cecco di Fara San Martino: c lassi terze di Gissi

Passeggiata Natural istica nei sentier i zona SIC

SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO:

Fiera Internazionale Imprese Simulate a Cesena : classi terze, quarte e quinte

Mobil i tà Erasmus in Austr ia: sei studenti del le classi terze, quarte e quinte

Cimitero inglese e Lecceta di Torino di Sangro: classi interessate ITE di Gissi e

Casalbordino.

Passeggiata Natural istica nei sentier i zona SIC

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PICCOLE SCUOLE CRESCONO

L’Isti tuto Omnicomprensivo di Gissi aderisce al Movimento del le “Piccole Scuole”

promosso da INDIRE, l ’Isti tuto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca

Educativa, son sede a F irenze, ed è stato tra i pr imi f irmatari del “Manifesto del le

Piccole Scuole” (Favignana, 10 giugno 2017).

Quel lo portato avanti dal le Piccole Scuole aderenti , con i l supporto del l ’INDIRE, è un

progetto di r icerca-azione che intende sostenere la permanenza del la scuola nei

terr i tor i geograficamente svantaggiati , mantenere un presidio educativo e culturale

e contrastare i l fenomeno del lo spopolamento. Alcune scuole i tal iane, tra cui la

nostra, s ituate soprattutto nel le piccole isole, nel le zone montane e nel le aree

interne soggette a spopolamento, hanno iniziato a sperimentare modal ità di lavoro

comune grazie a Internet e a sistemi di videoconferenza; le reti così create stanno

consentendo di superare l ’ isolamento, col legando classi con pochi alunni e

svi luppando percorsi formativi innovativi e motivanti , basati sul l ’uso del le tecnologie

del l ' informazione e del la comunicazione. Il tema r iguarda circa trecentomila studenti

di circa 200 scuole del le isole e 3500 comuni di area interna ital iani.

In questo contesto le potenzial i tà offerte dal le tecnologie digital i , in grado di

superare vincol i spazial i e temporal i , e la costruzione di reti di scuole possono

offr ire soluzioni per mantenere sul terr itor io la popolazione scolastica, grazie ad

un’offerta formativa di qual i tà che contrasti i l r ischio del l ’ isolamento, agevolando la

prosecuzione negl i studi e la formazione permanente. Se i l problema è soprattutto

l ’ isolamento e i l fatto che in un ambiente sociale r istretto i risultati scolastici

tendono inevitabi lmente ad appiattirs i per mancanza di stimol i , limitatezza dei

rapporti e de i “confronti”, l ’ idea portante è quel la di costruire una rete di relazioni

didattiche, di opportunità di lavoro con altr i , che permetta di mettere in contatto

gruppi di alunni di luoghi e realtà social i anche distanti tra loro.

Il model lo didattico proposto per le scuole di piccole dimensioni, geograficamente

isolate e a r ischio di spopolamento terr i tor iale, soprattutto per quel le organizzate in

pluriclassi , è l’ambiente di apprendimento al la rgato. In questo scenario una o più

classi o pluriclassi lavorano a un progetto comune e organizzano incontr i periodici

tra docenti , studenti e/o esperti che possono fare uso anche di videoconferenze o di

altr i setting tecnologici , in base al tipo di proge tto; la didattica a distanza non è

destinata a sostituire la prassi consueta, diventa piuttosto una metodologia

complementare al l ’ insegnamento ‘tradizionale’, che offre i l vantaggio di ottimizzare

r isorse e servizi professional i e consente maggiori opportu nità d’ interazione tra

docenti , alunni e loro familiar i , esperti esterni che possono essere raggiunti in

videoconferenza.

Il progetto prevede azioni di supporto centrate principalmente sul la formazione del

personale del la scuola e sul set tecnologico funzi onale ai model l i da sperimentare.

L’Isti tuto Omnicomprensivo di Gissi ha iniziato a sperimentare tale model lo/scenario

nel l ’anno scolastico 2014 -2015 ed ha continuato con impegno e con ottimi r isultati

negl i anni successivi . Il numero del le piccole classi e del le plur iclassi coinvolte, così

come quel lo dei docenti che vi lavorano, è via via aumentato. Il model lo didattico è

uti l izzato in modo sempre più ampio, consentendo oggi col legamenti non solo tra le

scuole del l ’Isti tuto ma anche con altre scuole i tal iane di piccole dimensioni, dal

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Friuli Venezia Giulia al la Sicil ia. Le attività hanno riscosso f in dal l ’ inizio consensi

entusiasti da parte degl i alunni, del le famigl ie, degl i Enti local i , del le intere

comunità, che ne comprendono ed apprezzano pienamente la valenza formativa.

Alla nostra Scuola è stata aff idata, nel corso del l ’anno scolastico 2018 -2019

l ’organizzazione di un evento formativo sul lo scenario del l ’Ambiente di

Apprendimento Al largato, r ivolto ad un gruppo di docenti di piccole scuole abruzzes i.

Quattro nostre docenti , inoltre, hanno col laborato, con i ricercatori INDIRE,

al l ’elaborazione del nuovo toolkit metodologico.

Le attività didattiche di ambiente di apprendimento al largato sono supportate e

sostenute da INDIRE, mediante contr ibuti formativi realizzati nel la forma di webinar

e laboratori s incroni, nonché da percorsi formativi in presenza organizzati dal la

nostra scuola, sia per ampliare le conoscenze e le competenze dei docenti nel l ’uso

del le tecnologie del l ’ informazione e del la comunicazione sia per rafforzare le

capacità didattiche con l ’uso di metodologie didattiche innovative. Ricordiamo tutti ,

inoltre, con emozione i tre giorni trascorsi insieme al Dott. Edoardo Martinel l i ,

alunno di Don Lorenzo Mi lani, che ha accet tato di formare i nostr i insegnanti

venendo a far vis ita al la nostra scuola e presentando percorsi educativi e didatti ci

moderni che si ispirano a quel l i del la più nota plur iclasse ital iana: la Scuola di

Barbiana. Nel mese di aprile 2017, due r icercatr ici INDIRE hanno vis itato la nostra

scuola, osservato le attività di ambiente di apprendimento al largato, incontrato nei

focus group i docenti coinvolti , apprezzando i l lavoro che stanno svolgendo. Ancora

nel l ’ambito del la formazione dei docent i , l ’estate 2018 ci ha visto ospitare con

entusiasmo la Summer School del l ’Università Cattol ica del Sacro Cuore “Insegnare e

Apprendere nel le Piccole Scuole”, con i l Prof. Pier Cesare Rivoltel la e i l suo Staf f,

organizzato in col laborazione con l ’INDIRE. L’anno scolastico 2018-2019 ha visto

proseguire anche questo f i lone formativo, con un corso sugli Episodi di

Apprendimento Situato, secondo i l model lo elaborato dal lo stesso Prof. Rivoltel la,

tenuto da esper ti del l ’Università Cattolica del Sacro Cuore. Agl i inizi del l ’anno

scolastico 2019-2020, i l nostro Isti tuto è stato invitato a portare la propr ia

esperienza nel l ’ambito del Seminario di “Barbiana 2020”, presso l ’I.C. di Scarperia -

San Piero (FI): “La Scuola nel l ’epoca del la Tecnica”.

Paral lelamente, i l nostro Isti tuto of fre anche la propria esperienza e le proprie

competenze per la formazione dei docenti di altre piccole scuole, ponendosi come

polo formativo per l ’INDIRE per la metodologia didattica del l ’Ambiente di

Apprendimento Al largato. Nel l ’anno scolastico 2017 -2018 alcune docenti hanno

animato e condotto workshop sul l ’argomento presso l ’evento “Futura Pescara” e

nel l ’anno scolastico successivo presso la Fiera Didacta Ital ia di Firenze. L’INDIRE ha,

inoltre, proposto al la nostra Scuola un accordo per la diffusione del la metodologia

del l ’Ambiente di Apprendimento Al largato, con la formazione di altre scuole del la

nostra Regione e con una col laborazione ancora più stretta con lo stesso Isti tuto

Nazionale di Ricerca Educativa.

Le piccole scuole, se ben organizzate, esprimono tutte le loro potenzial i tà. I loro

punti di forza possono essere r icercati pr incipalmente nel la continuità verticale, che

si vive quotidianamente soprattutto nel le plur iclassi; nel la continuità or izzontale,

grazie ai forti legami con le famigl ie e con i l terr i tor io e le sue espressioni socio -

cultural i (sono, infatti , del le scuole leggere, in grado di entrare e compenetrarsi nel

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terr i tor io); nel la possibi l i tà di vivere nei processi di apprendimento l ’unitar ietà del

sapere e la trasversal i tà. Sono scuole, inoltre, che fanno leva sulla convivenza e la

cittadinanza, promuovendo un apprendimento sol idale, in cui gl i alunni fanno

esperienza di col laborazione, tol leranza, inclusione ; sono scuole attente al la

Persona; rappresentano, come eff icacemente sottol inea Gianfranco Zaval loni ne “La

Pedagogia del la Lumaca”, una «Diga sociale»: la scuola è un po’ come un’ultima

diga prima del l ’al luvione causata dal lo spopolamento del terr i tor io; sono un

importante Presidio di democrazia nei terr i tor i di appartenenza.

Con Gianfranco Zaval loni, nel le cui parole ci r i troviamo pienamente, r icordiamo:

Piccola scuola in un’accezione ampia signif ica scuola di perifer ia, scuola isolata,

scuola che stenta a sopravvivere, scuola che accogl ie i bambini trasportati con gl i

scuolabus dal le case sparse, scuola dove si lavora per conservare le l ingue e le

culture local i , scuola del la sobrietà, scuola che partecipa e s ’ inserisce con un ruolo

attivo nel le tradiz ioni e nel le iniziative che storicamente la realtà locale propone. In

un contesto nazionale che mira ancora una volta ai “grandi numeri” vogl io r ibadire

l ’ importanza del piccolo, del la dimensione minima e del la grande dignità educativa

che questo possiede.

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PERCORSI PER LE COMPETENZE TRASVERSALI E L’ORIENTAMENTO

L’alternanza scuola lavoro si configura come una strategia di didattica innovativa

capace di inserire lo studente in un contesto reale.

E’ un’esperienza uti le perché favorisce la possib i l i tà concreta di appl icare teorie e

conoscenze che vengono apprese nel l ’ambito scolastico, al l ’ interno di contesti

lavorativi e dinamici, capaci di favorire lo svi luppo di competenze e abi l i tà

trasversal i che potranno essere uti l izzate in svariati contest i di vita. Attraverso

l ’al ternanza, infatti , la scuola rafforza i legami con l ’ambiente sociale, promuove la

comunicazione intergenerazionale e rappresenta un’ importante attività di

orientamento pre-universitar io.

I PCTO sono esperienze educative, co -progettate dal la scuola con imprese, aziende

local i , pubbl iche amministrazioni (Comuni -Bibl ioteche). Tal i attività offrono agl i

studenti l ’oppor tunità di accrescere la formazione e l ’ inserimento nei contesti

lavorativi menzionati attraverso lo svi luppo del senso di iniziativa ed

imprenditor ial i tà, come competenza chiave europea in cui r ientrano la creatività,

l ’ innovazione e l ’assunzione di rischi, e altresì anche la capacità di pianif icare e di

gestire progetti per raggiungere obiettivi .

Pur nel la differenza dei ruol i e del le competenze, le scuole e i l mondo del lavoro

sono sol lecitati ad interagire per una maggiore corresponsabi l i tà educativa orientata

al la valor izzazione del le aspirazioni degl i studenti nel l ’ottica d i una crescita

intel l igente, sostenibi le e inclusiva.

SIMULIMPRESA

Il Programma Simul impresa, che è caratter izzato

da una Metodologia didattica attiva , è un

progetto destinato a promuovere la formazione nel

campo amministrativo - commerciale, attraverso

l 'esperienza in una situazione simulata di lavoro in

tutte le sue relazioni (orario, discipl ina, s ituazione

di lavoro, svi luppo dei compiti).

L'obiettivo generale che si pone tale programma è

quel lo di dotare gl i studenti di competenze

professionali nel campo del la gestione e

amministrazione del le imprese. In ognuna del le aziende simulate si r iproduce la

struttura di un uff icio di un' impresa di un determinato settore o ramo di attività.

Il Programma Simulimpresa utilizza:

- una metodologia di action-oriented learning, infatti agisce anche sul la motivazione

ad apprendere dei ragazzi, grazie al ruolo attivo nei processi formativi , al cl ima

cooperativo, al la percezione dei r isultati occupazional i ottenibi l i e del la coerenza tra

f inal i tà e metodi;

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- una metodologia didattica del “Learning by doing“,imparare facendo, che è i l

motto del la SIMULIMPRESA. L’attività s i basa sul lo sperimentare, sul fare, sul l ’

OPERARE.

Quest’ultima è tra le modal ità di apprendimento più infall ib i l i nel contesto del la

formazione strategica aziendale, che consente di avere una percezione e

consapevolezza immediate e pratiche dei processi e del le ski l ls con cui s i deve

famil iar izzare, mettendol i , di fatto, direttamente in atto.

Si assiste quindi al passaggio dal la logica di “trasmissione” a quel la di

“appropriazione” del sapere e osservazione del processo. Un sistema, dunque, di

apprendimento attivo ed interattivo.

Investire in questo tipo di formazione rappresenta un valore aggiunto per le imprese

che puntano ad un’eff icace valor izzazione e svi luppo del le r isorse umane.

Gl i alunni vengono col locati in una realtà produttiva nel la quale possono apprendere

e real izzare i diversi compiti r ichiesti . In questo modo possono crearsi cultura

d' impresa e concezione globale del l 'attività d'uff icio, con una pratica equiparabi le

al l 'esperienza lavorativa e capacità di adattamento al posto di lavoro.

In quest’ottica tale attività, può considerarsi come competenza trasversale che si applica a tutte le

sfere della vita, dal perseguire lo sviluppo personale, al partecipare attivamente alla società,

all’entrare (o rientrare) nel mercato del lavoro in quanto lavoratore dipendente o autonomo,

avviare un’impresa (di valore culturale, sociale o commerciale) che possa avere una ricaduta

concreta sul territorio.

La scuola, infatti, si propone di sviluppare e far emergere lo spirito di imprenditorialità di ciascun

alunno al fine di potenziare la consapevolezza della propria creatività e capacità imprenditoriale per

creare dinamismi commerciali e/o artigianali che possano valorizzare il territorio e produrre reddito.

Solo in questo modo le risorse del territorio e dei borghi

potrebbero trasformare paesi geograficamente

svantaggiati come potenziali “borghi-imprese” in cui si

può creare attività imprenditoriale e sconfiggere l’esodo

verso le città e le zone metropolitane della costa.

Le nostre imprese simulate aderiscono alla Rete

Internazionale Europen, che, tra l’altro, garantisce il coordinamento e la comunicazione tra le Simulimprese dei vari Paesi, e fanno capo alla Centrale di Simulazione

italiana che ha sede presso l’Istituto Don Calabria di Ferrara.

Finalità del progetto:

Trasferire i contenuti delle materie più professionalizzanti in un contesto operativo e sequenziale, che

renda lo studio più concreto e piacevole; comprendere e gestire correttamente le procedure amministrativo-contabili, in preparazione al mondo del lavoro.

Gli obiettivi principali che il progetto intende perseguire sono quelli di:

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• Attivare il senso di responsabilità e sensibilizzare gli studenti al lavoro di gruppo, inteso come elemento di coesione e presupposto fondamentale al raggiungimento dell’obiettivo.

• Sviluppare la capacità di stare e confrontarsi con gli altri in maniera positiva, contribuendo in

maniera fattiva e operativa alla strutturazione e realizzazione di mini progetti, quali, ad

esempio, campagne pubblicitarie e di marketing.

• Stimolare e sviluppare capacità organizzative, operative, decisionali e di autonomia di scelta.

• Consentire ai docenti un diverso angolo di visuale per valutare i processi di apprendimento degli studenti allo scopo di far emergere abilità e competenze che a volte non emergono nel normale lavoro in classe

• Sviluppare la capacità di utilizzare la lingua inglese per comunicare in contesti reali, a contatto

con stranieri e per scopi specifici; redazione di documenti pubblicitari e di marketing in italiano

e in inglese e, nel contatto con imprese simulate straniere, sia via telefono, fax o e-mail, sia

diretta.

• Utilizzare in maniera funzionale ed efficace strumenti potenti e flessibili quali il computer,

Internet, telefono, fax, scanner, stampanti, calcolatrici, fotocopiatrice…;

• Stimolare la flessibilità ideativa e comportamentale, intesa come capacità di adattamento a

cambiamento e a situazioni nuove impreviste;

• Prevenire, affrontare e risolvere mediante proposte e progettazioni specifiche, quale quella di

Simulazione d’Impresa, possibili situazioni di disagio, siano esse relazionali, comportamentali,

motivazionali, strumentali, di apprendimento o di altro tipo, che incidano negativamente sulla

qualità della presenza a scuola degli alunni.

A conclusione del percorso la centrale operativa di Ferrara certifica l’esperienza di simulazione e

riconosce agli studenti che si sono distinti positivamente il credito formativo F

Per la realizzazione del progetto, oltre al ruolo svolto dalla Centrale Nazionale, è importante l'appoggio delle aziende madrine: impresa rappresentativa del territorio locale che diventa il punto di riferimento, l'esempio di organizzazione a cui ispirarsi per costruire un'azienda propria.

L’azione è il tramite per aprirsi ad una nuova didattica basata sulla progettualità, lo scambio e la collaborazione, in un contesto multiculturale e con numerose opportunità di formazione e riconoscimento di livello internazionale. Due sono le Imprese simulate attive presso il nostro Istituto: “I Sapori del Vastese” presso l’I.T.E. di

Gissi, che si occupa di salumi tipici abruzzesi, e “Savigno Vini e Oli” presso l’I.T.E. di Casalbordino. Ogni Impresa si appoggia ad un’azienda madrina realmente operante nel territorio che può consultare per qualsiasi necessità.

Ad essa si chiedono tutte le informazioni utili per attivare la nostra azienda simulata: depliant e cataloghi, individuazione di strategie di marketing, mercati di riferimento, ecc… Le classi del triennio svolgono l’attività nel periodo dicembre-febbraio.

Gli studenti mostrano molto interesse per le attività proposte e forniscono feedback positivi sulle esperienze formative, sia d’aula sia di stage. Una forte motivazione ed un impegno determinato accompagnano la preparazione della Fiera Internazionale delle Imprese Simulate che si svolge in

Italia, in location sempre nuove e stimolanti. L’ allestimento dello stand ed il lavoro in loco sono svolti con molta serietà e con il desiderio di ottenere risultati positivi.

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PERCORSI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE

ERASMUS+

Erasmus Plus è il programma dell’Unione europea per l’Istruzione, la Formazione, la Gioventù e lo Sport 2014-2020, approvato con

il Regolamento UE N 1288/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio. E’ pensato

per dare opportunità di studio, formazione, di esperienze lavorative o di volontariato all’estero.

I partenariati per gli scambi tra scuole sono una tipologia di progetti introdotti per facilitare la partecipazione delle scuole a Erasmus+ e promuovere la mobilità. Le scuole partecipanti hanno la possibilità di collaborare con altre scuole europee in un progetto su una tematica di interesse comune e di effettuare mobilità di alunni, insegnanti e staff presso le scuole partner.

Il progetto deve rispondere a una o più priorità europee rilevanti per il settore della scuola. La nostra scuola negli anni scolastici2019-2020 e 2020-2021 sarà impegnata nel progetto “European Virtual Business” di cui è scuola capofila, insieme a istituti partner di Spagna, Austria, Macedonia del

Nord e Croazia.

E-TWINNING

Etwinning è una community europea di insegnanti attivi nei gemellaggi elettronici tra scuole. La piattaforma offre a insegnanti e studenti dei paesi europei la possibilità di

comunicare, collaborare, sviluppare progetti e condividere idee sfruttando le potenzialità del web per favorire un’apertura alla dimensione comunitaria dell’istruzione e la creazione di un

sentimento di cittadinanza europea condiviso nelle nuove generazioni. “Jobs in the Present, Past and Future in our small rural places”

è il progetto di gemellaggio elettronico che le nostre scuole primarie e secondarie seguiranno nel corso di quest’anno scolastico.

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I CURRICOLI

SCUOLA DELL’INFANZIA

“La scuola del l ’ infanzia, statale e paritar ia, s i r ivolge a tutte le bambine e i bambini

dai tre ai sei anni di età ed è la r isposta al loro dir i t to al l ’educazione e al la cura, in

coerenza con i pr incipi di plural ismo culturale ed isti tuzionale presenti nel la

Costituzione del la Repubbl ica, nel la Convenzione sui diri tti del l ’ infanzia e

del l ’adolescenza e nei documenti del l ’Unione Europea.

Essa si pone la f inal i tà di promuovere nei bambini lo sviluppo del l ’ identità,

del l ’autonomia, del la competenza e l i avvia al la cit tadinanza.” (Nuove Indicaz ioni naz ional i per i l Curr ico lo del la scuo la del l ’ infanzia e del primo c ic lo di i s t ruz ione

(04/09/ 2012)

“Tempo corto”

25 ore settimanali per complessive

920 ore annuali

Attività antimeridiane (Con servizio mensa )

da lunedì a venerdì

(8,05 - 13,05)

8,05 – 8,35 Attività di accoglienza

8,35 – 10,30 Attività didattiche

collettive

10,30 – 12,00 Attività didattiche

individuali e di piccolo gruppo

12,00 – 12,45 Pranzo

12,45 – 13,05 Attività di post-mensa

e uscita

Curricolo

Il sé e l ’altro

Il corpo e i l movimento Immagini, suoni, colori I discorsi e le parole

La conoscenza del mondo Rel igione Cattol ica Tempo mensa

“Tempo lungo”

40 ore settimanali per

complessive 1.389 ore annuali

Attività antimeridiane e Pomeridiane

(con servizio mensa) (8,05 –16,05)

8,05 – 8,35 Attività di accoglienza

8,35 – 10,30 Attività didattiche collettive 10,30 – 11,45 Attività didattiche individuali e di piccolo gruppo

11,45 – 12,00 Riordino sezione e preparazioneal pranzo 12,00 – 13,00 Pranzo

13,00 – 13,30 attività post-mensa 13,30 – 15,45 Attività laboratoriali 15,45 – 16,05 Riordino sezione e

uscita

Curricolo

Il sé e l ’altro I l corpo e i l movimento Immagini, suoni, colori

I discorsi e le parole La conoscenza del mondo Rel igione Cattol ica

Tempo mensa Laboratorio di lettura Laboratori Montessoriani Laboratorio Piccol i Artisti Laboratorio Fantasia del r iciclo

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LABORATORI MONTESSORIANI E CODING

Le Scuole del l ’Infanzia del l ’Isti tuto Omnicomprensivo di Gissi hanno attivato

laboratori di Coding e Montessoriani. I bambini f ino a sei anni di età hanno la

necessità di sperimentare manualmente e sensorialmente ogni attività, ciò non

esclude a prior i l ’uso del le tecnologie. Infatti i l modo più semplice e divertente di

svi luppare i l pensiero computazionale è attraverso la programmazione (coding). Il

pensiero computazionale altro non è che i l pensiero progettuale già presente

nel l ’approccio Montessori attraverso “la didattica del fare”.

Il corretto uso dei material i sensorial i è caratter izzato da una consequenzial i tà di

azioni che r itroviamo oggi nel coding.

I bambini diventano protagonisti attivi del l ’apprendimento, creando con la propri a

fantasia s ituazioni animate di percorsi sequenzial i logici .

Nel l ibro “Formazione del l ’uomo”, Maria Montessori recita: “La civi l tà dei nostr i

giorni non può fare progressi tra le persone che possiedono solo la l ingua parlata e

l ’analfabetismo diverrebbe, di conseguenza, i l più grande ostacolo del progresso…il

l inguaggio abbraccia s ia la natura che la stor ia del l ’umanità. Un nuovo linguaggio è

“un fenomeno naturale”.

L’analfabetismo nel campo del l ’ informatica quindi nel mondo di oggi potrebbe

diventare “i l più grande ostacolo al progresso del l ’umanità”.

Per Carr ie Schneider “l ’apprendimento digitale può essere di alta qual i tà integrato a

quel lo del la Montessori perché si finalizzerà sul la personal izzazione

del l ’apprendimento e potrà creare sistemi che per mettono la personal izzazione dei

contenuti”.

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SCUOLA PRIMARIA

“La scuola primaria mira all'acquisizione degli apprendimenti di base, come primo esercizio dei diritti

costituzionali. Ai bambini e alle bambine che la frequentano va offerta l'opportunità di sviluppare le dimensioni

cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di acquisire i saperi irrinunciabili. Si pone

come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti delle discipline, permette di esercitare differenti potenzialità di

pensiero, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico. Per questa via si formano

cittadini consapevoli e responsabili a tutti i livelli, da quello locale a quello europeo. ”(Nuove Indicaz ioni

naz ionali per i l Curr ico lo del la scuo la del l ’ infanz ia e del pr imo cic lo d i i s t ruzione (04/09/2012)

Il D.L. 19 febbraio 2004 n° 59 fissa in 891 ore l’orario obbligatorio delle lezioni per la Scuola Primaria,

con possibilità di ulteriori 99 ore annue per attività ed insegnamenti facoltativi ed opzionali e di 330

ore per mensa e post mensa.

Il curricolo si compone di una quota nazionale e di una quota locale, affidata all’autonomia

dell’istituzione scolastica.

CURRICOLO

CURRICOLO NAZIONALE CURRICOLO

LOCALE

AREA 1 Linguistico-artistico-

espressiva

AREA 2 Storico-geografica

AREA 3 Matematico-scientifico-

tecnologica

3 LABORATORI a scelta tra

Ital iano

Inglese Musica

Arte e immagine

Educazione f is ica

Rel igione

Storia

Geografia

Matematica

Scienze Tecnologia

Laboratorio

lettura Laboratorio di

informatica Laboratorio

antropologico

Laboratorio di logica

27 ORE SETTIMANALI 3 ORE SETTIMANALI

TOTALE 30 ORE SETTIMANALI

Alle 30 ore di Curricolo base si aggiungono:

nei plessi di Carpineto Sinel lo, Casalanguida, Gui lmi e Lisci a: 2 ore di mensa

settimanal i ( totale attività educativo-didattiche 32 ore settimanal i)

nei plessi di Gissi e Furci (Tempo pieno): 5 ore di mensa settimanal i e di 5 ore di

post-mensa da dedicare al le seguenti attività laboratorial i :

A scuola di emozioni con la mente, con i l corpo, con i l cuore

Questa particolare offerta formativa comporta l ’accettazione da parte del le

famigl iedi un curr icolo integrato unitar io nel quale le 27 ore del curr icolo

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nazionalepiù le 3 ore del curr icolo locale e le ore destinate a l dopo mensa sifondono

insieme in un progetto formativo unitar io.

Orario settimanale delle attività del curricolo della Scuola Primaria:

CURRICOLO NAZIONALE

DISCIPLINE CLASSE PRIMA PRIMO BIENNIO SECONDO BIENNIO

ITALIANO 8 h 8h(cl.II) 7h(cl.III) 7 h

INGLESE 1 h 2h(cl.II) 3h(cl.III) 3 h

MUSICA 1 h 1 h 1 h

ARTE E IMMAGINE 2 h 1 h 1 h

EDUCAZIONE FISICA 1 h 1 h 1 h

STORIA 2 h 2 h 2 h

GEOGRAFIA 2 h 2 h 2 h

MATEMATICA 5 h 5 h 5 h

SCIENZE 2 h 2 h 2 h

TECNOLOGIA 1 h 1 h 1 h

RELIGIONE 2 h 2 h 2 h

TOTALE 27 h 27 h 27 h

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

GISSI – FURCI – SAN BUONO

Il progetto educativo del la Scuola si ar ticola nel modo seguente:

FINALITÀ

Graduale presa di coscienza di sé come “persona”, come soggetto au tonomo che si

real izza pienamente nel rapporto con gl i a ltr i

OBIETTIVI EDUCATIVI TRASVERSALI

Accettare se stesso e gl i altr i mediante la scoperta, lo svi luppo e l 'acquisizione

dei valor i e dei comportamenti indispensabi l i al vivere civi le;

Acquisire i vari l inguaggi e di usarl i esprimendosi in modo corretto e

comprensibi le;

Acquisi re tecniche e abi l i tà per la formazione di un interesse personale ai f ini

del l 'or ientamento;

Ampliare l 'area l inguistica e gl i or izzonti cultural i , sociali e umani.

Acquisire un corretto svi luppo psicomotorio

OBIETTIVI PROGRAMMATICI

AREA CURRICOLARE AREA

EXTRACURRICOLARE

CURRICOLO

NAZIONALE

MONTE

ORE

ATTIVITÀ PROGETTUALI ATTIVITÀ

PROGETTUALI

Italiano

Storia

Cittadinanza

e Costituzione

Geografia

Matematica

Scienze

Inglese

Francese

Tecnologia

6

2

2

4

2

3

2

2

2

Ed. alla sicurezza

Accoglienza

Continuità Orientamento

Attività di inclusione e di

laboratorio

Uscite didattiche

Giornalino

Attività di recupero

Attività Sportiva

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Musica

Arte e imm.

Scienze

motorie

Religione

2

2

1

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ISTITUTO TECNICO SETTORE ECONOMICO

L’Isti tuto Tecnico Economico comprende due differenti corsi di studio:

Amministrazione, Finanza e Marketing e Sistemi Informativi Aziendal i . Il corso

Sistemi Informativi Aziendal i è f inal izzato al l ’apprendimento dei s istemi e dei

l inguaggi informatici . Il diplomato in Amministrazione, Finanza e Marketing ha

competenze general i nel campo dei macro -fenomeni economici nazionali ed

internazional i; del la normativa civi l ista e f iscal e; dei s istemi e processi aziendal i;

degl i strumenti di marketing; dei prodotti assicurativo -f inanziar i; del l ’economia

sociale.

Integra le competenze del l ’ambito professionale con quel le l inguistiche e

informatiche per operare nel s istema informativo del l ’azienda e contr ibuire

al l ’ innovazione e al migl ioramento organizzativo e tecnologico del l ’ impresa. Il prof i lo

del diplomato in Sistemi Informativi Aziendal i s i caratter izza per i l r i fer imento sia

al l ’ambito del la gestione del s istema informativo aziendale s ia alla valutazione, alla

scelta e al l ’adattamento di software appl icativi .

Tal i attività sono tese a migliorare l ’eff icienza aziendale attraverso la real izzazione

di nuove procedure, con par ticolare r iguardo al s istema di archiviazione,

al l ’organizzazione del la comunicazione in rete e al la s icurezza informatica. Con i l

conseguimento del diploma i l ragazzo può orientarsi: - nel lavoro dipendente come

impiegato nel la gestione degl i stocks, magazzini e approvvigionamenti; aiuto

contabi le; personale di segreteria; operatore macchine d’uff icio, macchine di calco lo

e di elaborazione dati . - Nel lavoro autonomo come agente e rappresentante di

commercio; esperto di problemi f inanziar i f iscal i e commercial i ; esperto

amministrativo e special ista in scienze commer cial i e bancarie; registro esercenti di

commercio; agenti e rappresentanti di commercio; agenti assicurativi; isti tuti di

credito; aziende e pubbl ica amministrazione. - Con la prosecuzione degl i studi con

l ’ iscrizione al l ’università per i l conseguimento del la laurea di pr imo e di secondo

l ivel lo.

Il Col legio dei docenti prevede di integrare i due curr icola di cui sopra con una

programmazione contenente le tematiche specif iche per una formazione globale del

futuro uomo e cit tadino, con le seguenti a ttività:

➢ cit tadinanza e Costituzione;

➢ accogl ienza e continuità;

➢ or ientamento scolastico e professionale;

➢ attività spor tive ed agonistiche;

➢ potenziamento l ingua inglese a l ivel lo tecnico;

➢ iniziative complementari e attività integrate del l ’ i ter formativo degl i studenti;

➢ Simul impresa e stage aziendal i

➢ Attività connesse al terr i tor io

Le indicazioni di carattere culturale, sociale ed economico emerse dal l 'anal is i del

contesto, insieme al l ' individuazione del le r isorse material i e umane d i cui s i dispone,

permettono al l ’Isti tuto di ottenere un piano strategico da consegnare agl i studenti ,

ai genitor i ed agl i enti local i . Tal i scelte non rappresentano un generico elenco di

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dichiarazioni d' intento, ma costituiscono per tutte le componenti de l l ’ Isti tuto impegni

chiar i e precis i diretti al conseguimento – al più alto livel lo di eff icienza ed eff icacia

– del le f inal i tà e degl i obiettivi di seguito elencati .

Si lavora in direzione di una proposta formativa che abbia i l carattere del la

organicità, aff inché le attività curr icolar i e quel le extracurr icolar i s i integrino in

maniera armonica e coerente ed offrano al lo studente la possibi l i tà di al largare i

propri or izzonti cultural i e, perciò, di valor izzarne le proprie potenzial i tà.

OBIETTIVI TRASVERSALI

• Appl icare metodi e procedimenti acquisiti per chiara lettura del la real tà

socioeconomica

• Possedere competenze l inguistico - comunicative, articolate e diversif icate

• Evidenziare coerenza sul piano logico -argomentativo

• Mostrare r icettività r i f lessiva e r ielaborativa

OBIETTIVI DISCIPLINARI

• Conoscere i contenuti e i l inguaggi specif ici del le s ingole discipl ine

• Uti l izzare forme espressive, scr itte e oral i , in modo articolato e coerente

• Rielaborare in modo cr itico e personale le tematiche proposte

• Uti l izzare schemi, procedure, costruzioni logiche e concetti appresi per la

comprensione del la realtà

Il Curricolo Orizzontale e Verticale viene svi luppato sul la base del lo sfondo

integratore che ogni anno prevede una tematica diversa per assicurare l ’unitar ietà

verticale e orizzontale tra i vari gradi di scuola.

CURRICOLO DI STUDI I curr icol i di studio previsti in questo Isti tuto sono due e danno vita ai corsi di

studio ad indir izzo Amministrazione, Finanza e Marketing e Servizi Inf ormativi

Aziendal i . Entrambi offrono ai giovani una val ida preparazione culturale generale,

Giuridica – Economica – Linguistica – Informatica.

Il diploma di istruzione secondaria superiore di indirizzo amministrativo e

informatico consente l 'accesso a tutte le Facoltà universitar ie e l ' ingresso diretto

nel le professioni, s ia del settore pubbl ico che di quel lo pr ivato, tramite concorso o

chiamata.

ISTITUTO TECNICO ECONOMICO

Con indirizzo: “AMMINISTRAZIONE, FINANZA e MARKETING” e con articolazione in:

“SERVIZI INFORMATIVI AZIENDALI

Articolazione del quinquennio: suddivis ione dei cinque anni in:

I BIENNIO: sono assicurate tutte le discipl ine di base, con l’aggiunta di

materie di indir izzo (Dir i tto ed Economia, Informatica ed Economia Aziendale).

II BIENNIO: prosecuzione del le discipline di base ed ampliamento del le

materie di indir izzo; ore di laboratorio per tutte le discipl ine.

V ANNO: ulter iore svi luppo ed approfondimento del le materie di indir izzo con

incremento di stage, tirocini ed alternanza scuola/lav oro.

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INDICATORI DI QUALITA’ Forte integrazione tra saperi teorici e saperi operativi;

Risultati di apprendimento decl inati in competenze, abi l i tà e conoscenze anche

con r i ferimento al Quadro europeo dei ti tol i e del le qual i fiche (EQF), per

favorire la mobil i tà del le persone nel l ’ Unione Europea (da definire con

apposito regolamento);

Central i tà dei laboratori;

Stage, tirocini e alternanza scuola -lavoro per apprendere in contesti operativi;

Possibi le col laborazione con esperti esterni per arricchire l ’offer ta formativa e

svi luppare competenze special istiche.

TRAGUARDI FORMATIVI L’obbl igo di istruzione ed i Regolamenti definiscono i traguardi formativi per:

Assi cultural i ( l inguaggi, matematico -scienti f ico, stor ico-economico e sociale)

Area di indir izzo

Area di cit tadinanza

Essi r ichiedono una didattica attiva, induttiva, per compiti real i mirati alla scoperta

ed al la conquista personale del sapere. Tal i traguardi sono definiti per competenze

articolate in abi l i tà e conoscenze essenzial i (o chiave) in coerenza con il s istema

europeo EQF. Nell ’EQF le competenze sono descritte in termini di responsabi l i tà e

autonomia.

BIENNIO COMUNE

Alla fine del biennio gli alunni devono avere acquisito:

La capacità di lavorare in gruppo, di esprimere le proprie idee, di con oscere e

r ispettare le regole, di rapportarsi con i docenti e le isti tuzioni.

Il possesso di adeguate strategie e di autonomia di apprendimento.

Le conoscenze di base, qual i pre requisiti per lo studio di ogni altra discipl ina.

Le competenze discipl inari .

Le conoscenze orientative del le discipl ine professional izzanti .

PRIMO BIENNIO

MATERIE DI INSEGNAMENTO ORE Prove

Rel igione 1

Ital iano 4 S. O.

Storia 2 O.

Prima Lingua Straniera Inglese 3 S. O.

Matematica e Laboratorio 4 S. O.

Scienze Integrate (b iologia in I , scienza del la terra in II) 2 O. P.

Scienze Integrate ( fis ica in I e chimica in II) 2 O.P.

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AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING

Il Diplomato nel l ’ indirizzo generale in “Amministrazione, Finanza e Marketing” ha

competenze general i nel campo dei macrofenomeni economici, nazional i ed

internazional i , del la normativa civi l istica e f iscale, dei s istemi e processi aziendal i

(organizzazione, pianif icazione, programmazione, amministrazione, f inanza e

control lo), degl i strumenti di marketing, dei prodotti assicurativo - f inanziar i e

del l ’economia sociale. Integra le competenze del l’ambito professionale specif ico

con quel le l inguistiche e informatiche per operare nel s istema informativo

del l’azienda e contr ibuire sia al l’innovazione sia al miglioramento organizzativo e

tecnologico del l’ impresa inserita nel contesto internazionale.

Diri tto ed Economia 2 O.

Scienze motorie e sport ive 2 P. O.

Seconda Lingua Comunitaria Francese 3 S. O.

Economia Aziendale 2 S. O.

Informatica 2 S. P.

Geografia 3 O.

TOT. ORE AREA COMUNE 32

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SECONDO BIENNIO

ULTIMO ANN0

MATERIE DI INSEGNAMENTO CL 3a CL 4a Prove

Rel igione 1 1

Lingue e Lettere Ital iane 4 4 S.O.

Storia 2 2 O.

Prima Lingua Comunitaria Inglese 3 3 S.O.

Seconda Lingua Comunitaria Francese 3 3 S.O.

Matematica 3 3 S.O.

Economia Aziendale 6 7 S.O.

Diri tto 3 3 S.O.

Economia Pol i t ica 3 2 O.

Informatica 2 2 S.O.

Educazione Fis ica 2 2 P.O.

Totale Ore 32 32

MATERIE DI INSEGNAMENTO CL 5a Prove

Rel igione 1

Lingue e Lettere Ital iane 4 S.O.

Storia 2 O.

Prima Lingua Comunitaria Inglese 3 S.O.

Seconda Lingua Comunitaria Francese 3 S.O.

Matematica 3 S.O.

Economia Aziendale 8 S.O.

Diri tto 3 S.O.

Economia Pol i t ica 3 O.

Educazione Fis ica 2 P.O.

Totale Ore 32

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SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI

Nell ’articolazione “Sistemi informativi aziendal i” i l prof i lo s i caratter izza per i l

r i fer imento sia al l ’ambito del la gestione del s istema informativo aziendale sia al la

valutazione, al la scelta e al l ’adattamento di software appl icativi . Tal i attività sono

tese a migl iorare l’eff icienza aziendale attraverso la real izzazione di nuove

procedure, con particolare r iguardo al s istema di archiviazione, al l ’organizzazione

del la comunicazione in rete e al la s icurezza informat ica.

SECONDO BIENNIO

MATERIE DI INSEGNAMENTO CL 3a CL 4a Prove

Rel igione

1 1

Lingue e Lettere Ital iane 4 4 S.O.

Storia 2 2 O.

Prima Lingua Comunitaria Inglese 3 3 S.O.

Seconda Lingua Comunitaria Francese 3 S.O.

Matematica 3 3 S.O.

Economia Pol i t ica 3 2 O.

Informatica 4 5 S.O.P.

Diri tto 3 3 O.

Economia Aziendale 4 7 S.O.

Ed. Fis ica 2 2 P.O.

Totale Ore 32 32

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ULTIMO ANNO

Tutti e due gli indirizzi sono quinquennali e i diplomi rilasciati

permettono di:

iscr iversi a tutte le facoltà universitar ie

iscr iversi a corsi parauniversitar i

partecipare a quals iasi concorso pubbl ico che r ichieda i l diploma di

scuola secondaria di secondo grado

MATERIE DI INSEGNAMENTO Ore Prove

Rel igione

1

Lingue e Lettere Ital iane 4 S.O.

Storia 2 O.

Matematica 3 S.O.

Economia Aziendale 7 S.O.

Prima Lingua Comunitaria Inglese 3 S.O.

Informatica 5 S.O.P.

Diri tto 3 O.

Economia Pol i t ica 2 O.

Ed. Fis ica 2 P.O.

Totale Ore 32

Esami di Stato

Diploma

UNIVERSITÀ

CORSO POST DIPLOMA

INSERIMENTO

NEL MONDO DEL

LAVORO

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Il Col legio dei docenti prevede di integrare i due curr icol i di cui sopra con una

programmazione contenente le tematiche specif iche per una formazione globale del

futuro uomo e cit tadino, con le seguenti attività:

educazione al la legal i tà e al la salute;

accogl ienza e continuità;

orientamento scolastico e professionale;

attività sportive ed agonistiche;

potenziamento l ingua inglese a l ivel lo tecnico;

iniziative complementari e attività integrate del l ’ i ter formativo degl i studenti;

Simul impresa e stages aziendal i .

Le indicazioni di carattere cultura le, sociale ed economico emerse dal l 'anal is i del

contesto, insieme al l ' individuazione del le r isorse material i e umane di cui s i dispone,

permettono al l ’Isti tuto di ottenere un piano strategico da consegnare agl i student i ,

ai genitor i ed agl i enti local i .

Tal i scelte non rappresentano un generico elenco di dichiarazioni d' intento, ma

costituiscono per tutte le componenti del l ’Isti tuto impegni chiar i e precisi diretti al

conseguimento – al più alto l ivel lo di efficienza ed eff icacia – del le f inal i tà e degl i

obiettivi di seguito elencati .

Si lavora in direzione di una proposta formativa che abbia i l carattere del la

organicità , aff inché le attività curr icolar i e quel le extracurr icolar i si integrino

in maniera armonica e coerente ed off rano al lo studente la possi bi l i tà di

al largare i propri or izzonti cultural i e, perciò, di valor izzarne le proprie

potenzial i tà;

Ci si assume la responsabilità del conseguimento degl i obiettivi appresso

indicati , i l che impl ica l 'attivazione di procedure sistematiche diversif icate e di

valutazione interna ed esterna al nostro Isti tuto, in modo da poter essere

sempre pronti a dar conto del le nostre scelte, a modif icar le, a integrarle, in

un processo continuo di migl ioramento del la nostra Offerta Format iva.

OBIETTIVI TRASVERSALI

Appl icare metodi e procedimenti acquisiti per chiara lettura del la realtà socio -

economica

Possedere competenze l inguistico - comunicative, articolate e diversif icate

Evidenziare coerenza sul piano logico -argomentativo

Mostrare r icettività r i f lessiva e r ielaborativa

OBIETTIVI DISCIPLINARI

Conoscere i contenuti e i l inguaggi specif ici del le s ingole discipl ine

Uti l izzare forme espressive, scr itte e oral i , in modo articolato e coerente

Rielaborare in modo cr itico e personale le tematiche proposte

Uti l izzare schemi , procedure, costruzioni logiche e concetti appresi per la

comprensione del la realtà

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Sul la base di tal i considerazioni, si r iconosce l ’autonomia dei docenti , che in accordo

con le del iberazioni dei consigl i di classe r icercano metodi adatti a condurre i p ropri

alunni al conseguimento del le f inal i tà e degl i obiettivi col legialmente approvati .

Pertanto è compito dei docenti individuare le metodologie più idonee al

raggiungimento del le f inal i tà e degl i obiettivi didattici del l ’Isti tuto.

ATTIVITA’ ALTERNATIVE ALL’INSEGNAMENTO

DELLA RELIGIONE CATTOLICA

Nella Scuola del l ’Infanzia e Primaria, agl i alunni che non si avvalgono

del l ’ insegnamento del la rel igione cattol ica, la Scuola propone attività didattiche

alternative, consol idamento e svi luppo degl i apprend imenti che saranno

programmate dai s ingol i team docenti .

Nel la Scuola Secondaria di Pr imo e Secondo Grado la Scuola propone le seguenti

attività: s tudio autonomo, vigi lato nel la stessa classe o in un’altra , possibi l i tà di

ingresso r i tardato/uscita anticipa ta.

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I DIPARTIMENTI E I CURRICOLI VERTICALI

L’elemento centrale di tutte le attività del la Scuola è i l processo di apprendimento -

insegnamento. La qual i tà del l ’offerta formativa è data prima di tutto dai r isultati

relativi al l ’apprendimento degl i alunni. In questo contesto l ’attenzione al curr icolo

rappresenta la parte più importante di tutta l ’attività del la Scuola e ne caratter izza

profondamente l ’essenza stessa. I Dipar timenti hanno impostato i l curr icolo verticale

di isti tuto secondo un approccio per competenze, prendendo come quadro di

r i fer imento le Competenze Chiave per l ’apprendimento permanente del Consigl io

europeo del 2018 e svi luppando le otto competenze chiave:

1-“Competenza alfabetica funzionale” La competenza alfabetica funzionale indica la capacità di individuare, comprendere,

esprimere, creare e interpretare concetti , sentimenti, fatti e opinioni, in forma sia

orale s ia scr itta, uti l izzando material i vis ivi , sonori e digital i attingendo a varie

discipl ine e contesti . Essa impl ica l ’abi l i tà di comunicare e relazionarsi eff icacemente

con gl i altr i in modo opportuno e creativo.

Il suo svi luppo costituisce la base per l ’apprendimento success ivo e l ’ulter iore

interazione l inguistica. A seconda del contesto, la competenza alfabetica funzionale

può essere svi luppata nel la l ingua madre, nel la lingua del l ’ istruzione scolastica e/o

nel la l ingua uff iciale di un paese o di una regione.

2- “Competenza multilinguistica” Tale competenza definisce la capacità di uti l izzare diverse l ingue in modo

appropriato ed eff icace al lo scopo di comunicare. In l inea di massima essa condivide

le abi l i tà pr incipal i con la competenza alfabetica.

Le competenze l inguisti che comprendono una dimensione storica e competenze

intercultural i .

3-“Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria” A-La competenza matematica è la capaci tà di svi luppare e appl icare i l pensiero e la

comprensione matematici per r isolvere una serie di problemi in s ituazioni

quotidiane. Partendo da una sol ida padronanza del la competenza aritmetico -

matematica, l ’accento è posto sugl i aspetti del processo e del l ’attività oltre che sulla

conoscenza. La competenza matematica comporta, a differenti l ivel l i , la capacità di

usare model l i matematici di pensiero e di presentazione (formule, model l i , costrutti ,

graf ici , diagrammi) e la disponibi l i tà a far lo.

B-La competenza in scienze si r i fer isce al la capacità di spiegare i l mondo che ci

circonda usando l ’ insieme del le conoscenze e del le metodologie, comprese

l ’osservazione e la sperimentazione, per identif icare le problematiche e trarre

conclusioni che siano basate su fatti empir ici , e alla disponibil i tà a farlo. Le

competenze in tecnologie e ingegneria sono appl icazioni di tal i conoscenze e

metodologie per dare r isposta ai desideri o ai bisogni avvertiti dagl i esseri umani. La

competenza in scienze, tecnologie e ingegneria impl ica la comprensione dei

cambiamenti determinati dal l ’attività umana e del la responsabi l i tà individuale del

cittadino.

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4-“Competenza digitale” La competenza digitale presuppone l ’ interesse per le tecnologie digital i e i l loro

uti l izzo con dimestichezza e spir i to cr itico e responsabi le per apprendere, lavorare e

partecipare al la società. Essa comprende l ’al fabetizzazione informatica e digitale, la

comunicazione e la col laborazione, l ’al fabetizzazione mediatica, la creazione di

contenuti digi tal i ( inclusa la programmazione), la s icurezza (compreso l ’essere a

proprio agio nel mondo digitale e possedere competenze relative a l la

cybersicurezza), le questioni legate al la proprietà intel lettuale, la r isoluzione di

problemi e i l pensiero cr itico.

5-“Competenza personale, sociale e capacità di imparare ad imparare” La competenza personale, sociale e la capacità di imparare a imparare consiste nel la

capacità di r i f lettere su se stessi, di gestire eff icacemente i l tempo e le

informazioni, di lavorare con gl i altri in maniera costruttiva, di mantenersi resil ienti

e di gestire i l proprio apprendimento e la propria carr iera. Comprende la capaci tà di

far fronte al l ’ incertezza e al la complessità, di imparare a imparare, di favorire i l

proprio benessere f isico ed emotivo, di mantenere la salute f isica e mentale, nonché

di essere in grado di condurre una vita attenta al la salute e orientata al futuro, di

empatizzare e di gestire i l confl i tto in un contesto favorevole e inclusivo.

6-“Competenza in materia di cittadinanza ” La competenza in materia di cit tadinanza si r i fer isce al la capacità di agire da

cittadini responsabi li e di partecipare pienamente al la vita civica e sociale, in base

al la comprensione del le strutture e dei concetti social i , economici, giur idici e pol i tici

oltre che del l ’evoluzione a l ivel lo globale e del la sostenibi l i tà.

7-“Competenza imprenditoriale” La competenza imprenditor iale s i r i ferisce al la capacità di agire sul la base di idee e

opportunità e di trasformarle in valor i per gl i altr i . Si fonda sul la creatività, sul

pensiero cr itico e sul la r isoluzione di problemi, sul l ’ iniziativa e sul la perseveranza,

nonché sul la capacità di lavorare in modal ità col laborativa al f ine di programmare e

gestire progetti che hanno un valore culturale, sociale o f inanziar io.

8-“Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali” La competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali impl ica la

comprensione e i l r ispetto di come le idee e i s ignif icati vengono espressi

creativamente e comunicati in diverse culture e tramite tutta una serie di arti e altre

forme cu l tural i . Presuppone l ’ impegno di capire, svi luppare ed esprimere le proprie

idee e i l senso del la propria funzione o del proprio ruolo nel la società in una serie di

modi e contesti .

I curr icol i vertical i d’Isti tuto, elaborati col legialmente dai docenti , dal la Scuola

del l ’Infanzia agl i Isti tuti Tecnici , sulla base del le “Indicazioni Nazional i per i l

Curricolo”, costituiscono i l punto di r i fer im ento di ogni insegnante per la

Progettazione Didattica, la valutazione degl i alunni e le attività di continuità.

Ne l l ’ottica del la continuità educativa e didattica che caratter izza un Is ti tuto

Omnicomprensivo, particolare attenzione viene dedicata al la costruzione del

Curricolo Verticale attraverso l ’ individuazione del le competenze e degl i indicatori

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essenzial i del percorso di apprendimento discipl inare nel l ’arco di tutto i l percorso

scolastico.

Nell ’Isti tuto Omnicomprensivo, proprio perché è possibi le distendere e

accompagnare nel tempo l ’osservazione, si r iesce a cogl iere megl io diversità, sti l i e

potenzial i tà degl i a l l ievi , innestando su di essi la progressiva differenziazione dei

compiti di apprendimento.

LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA

La programmazione didattica-disciplinare, che guida il lavoro degli insegnanti, nelle diverse classi,

viene redatta all’inizio dell’anno scolastico, nei gruppi di classi parallele, nei consigli di classe,

interclasse e intersezione. Essa, partendo dai Traguardi delle Competenze, stabiliti nelle Indicazioni

Nazionali per il Curricolo (2012) e nelle Linee Guida primo biennio (2010) e Linee Guida secondo

biennio e quinto anno (2012), individua gli obiettivi specifici per ogni dimensione di competenza, i

saperi disciplinari, le strategie metodologiche, le modalità e i criteri di valutazione. Nelle discipline

principali sono previste prove comuni di verifica, di ingresso e finali, con criteri di valutazione condivisi

nel gruppo docente.

Grazie ad un continuo percorso di formazione e aggiornamento, i docenti hanno la possibilità di

sperimentare nuove strategie metodologiche, per migliorare i risultati di apprendimento. A tal fine, gli

insegnanti elaborano anche una programmazione per Episodi di Apprendimento Situato, seguendo le

linee guida dell’ideatore di questo metodo, il Prof. Pier Cesare Rivoltella, dell’Università Cattolica del

Sacro Cuore, presentate nel corso della Summer School, tenuta nel nostro Istituto, e poi ripresa in un

corso di aggiornamento, all’inizio dell’anno scolastico. L’EAS è una attività di insegnamento che

attraverso un semplice contenuto ed azioni ben specificate, offre un’opportunità di apprendimento

significativo. Filo conduttore è la valorizzazione dell’esperienza dell’alunno, in una dimensione

didattica attiva. Inoltre, attraverso le diverse fasi, permette di tornare, più volte sui concetti e le

esperienze vissute favorendo un’acquisizione di competenze da parte di tutti gli alunni.

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CURRICOLO ORIZZONTALE e VERTICALE

sul PENSIERO COMPUTAZIONALE

In r i ferimento al la progettazione e al l ’attuazione dei Piani di Migl ioramento (DD

1046 del 13 ottobre 2016) è stato elaborato i l Progetto “Migl iorare insieme, con i l

pensiero computazionale”, teso a migl iorare i r isultati di apprendimento degl i alunni

di tutti gl i ordini di scuola . La f inali tà è la promozione del pensiero computazionale

attraverso percorsi di r icerca-azione che mir ino al la progettazione di un CURRICOLO

ORIZZONTALE e VERTICALE d’ Isti tuto che considera i l CODING come strumento

dal l ’alto spessore cognitivo, che faci l i ta non solo l’apprendimento del le discipl ine,

ma anche i l raggiungimento degl i obiettivi di conv ivenza democratica e di

cittadinanza.

Il Gruppo di Lavoro, costituito da insegnanti di ogni ordine di scuola, seguendo le

l inee general i sti late dal Gruppo di lavoro sul Coding, promosso dal Prof. Alessandro

Bogl iolo del l ’Università di Urbino, ha redatto un Curricolo Orizzontale e Verticale sul

CODING stabi lendo le discipl ine da coinvolgere (ITALIANO, INGLESE, MATEMATICA,

ED FISICA, TECNOLOGIA e STORIA) e gl i alunni destinatari , distinti per l ivel lo di

età, pr ivi legiando e curando i l raccordo tra i diversi ordini di scuola (3-4 anni Scuola

del l ’Infanzia; 5 anni Scuola del l ’Infanzia - cl .1 Scuola Primaria; classi 2 -3-4 Scuola

Pr imaria; cl . 5 – cl . 1 del la Scuola Secondaria I Grado; classi 2 -3 Scuola Secondaria

I Grado + Primo Biennio Scuola Secondaria II Grado; Secondo Biennio + Cl. 5 del la

Scuola Secondaria di II Grado).

Sono state individuate Competenze, Abi l i tà e Conoscenze Trasversal i condividendo

Metodologie (Ambiente di apprendimento al largato, Cooperative Learni ng, Fl ipped

Classroom, Didattica del l ’errore: tutoring …) , Strumenti e modal ità di veri f ica.

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LA VALUTAZIONE “La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli

alunni. Concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo. Documenta lo sviluppo

dell'identità personale e promuove l'autovalutazione in relazione all'acquisizione di conoscenze, abilità e

competenze” (Art. 1 D. Lgs. N. 62/2017).

La valutazione è una costante che deve coinvolgere l ’ intero processo di cresci t a

del l ’alunno e l ’operato del l ’Isti tuto.

La verif ica permette un control lo del la val idità degl i obiettivi previsti e

del l ’adeguatezza dei contenuti e dei metodi; consente di quantif icare i l r isultato

del l ’azione didattica ed educativa e di migl iorare il pr ocesso di insegnamento-

apprendimento. Le prove di verif ica saranno oral i , scr itte, graf iche e pratiche, a

carattere strutturato e semi -strutturato; potranno essere proposte come lavori di

gruppo o prove individual i . La sistematicità del le verif iche consent irà di promuovere

azioni di sostegno e di recupero da una parte, di consol idamento e potenziamento

dal l ’altra, oltre che la revis ione degl i obiettivi e i l migl ioramento del le strategie di

insegnamento-apprendimento. L’ insieme del le osservazioni iniziali e continue di tutti

i docenti , registrate con gl i strumenti interni, l ’anal is i dei processi di apprendimento,

le decis ioni prese in merito ad interventi individual izzati per i l migl ioramento dei

r isultati , costituiscono i l fondamento per la valutazione quadr imestrale e f inale.

A conclusione del secondo quadrimestre sono elaborate e somministrate prove di

verif ica per classi paral lele (nel secondo biennio e nel l ’ultimo anno degl i Isti tuti

Tecnici Economici, laddove i curr icol i lo rendano possibi le) .

Per offr i re a tutti gl i alunni condizioni ottimal i di formazione e l ivell i apprezzabi l i di

competenze e conoscenze sono previste attività integrative e di recupero e svi luppo

degl i apprendimenti, curr icolar i ed extracurr icolari , che impegnano i docenti in una

programmazione f lessibi le per quanto r iguarda tempi, metodi, obiettivi e attività.

Ai f ini del la val idità del l ’anno scolastico ciascun alunno, frequentante la Scuola

Secondaria di Pr imo e di Secondo grado, deve maturare una frequenza minima di tre

quarti del l ’orar io annuale. L’ isti tuzione scolastica, qualora r icorrano situazioni

eccezional i , stabi l isce autonomamente deroghe ai l imiti massimi di assenze.

La valutazione di Rel igione, per tutti i gradi di istruzione, avviene attraverso i

giudizi Non suff iciente, Su ff iciente, Buono, Distinto e Ottimo.

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CRITERI DI VALUTAZIONE E MODALITA’ DI VERIFICA

SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE

Nella valutazione quadrimestrale, annuale e nel l ’ammissione al l ’esame di stato

conclusivo, la Scuola si avvale del le disposizioni contenute nel la legge n. 53/2003,

nel le Indicazioni per il Curricolo, nel D. Lgs. 13 apri le 2017 n. 62 e nel la nota MIUR

prot. n. 1865 del 10-10-2017.

CRITERI GIUDIZI • ASSOLUTO: ri feri to al le conoscenze e abi l i tà discipl inari che tutt i g l i alunni devono possedere secondo le Indicaz ioni per i l Curricolo • IN RAPPORTO ALLE POTENZIALITA’ INDIVIDUALI • IN RAPPORTO ALL’APPLICAZIONE E ALL’IMPEGNO PERSONALE • IN RAPPORTO AI CONDIZIONAMENTI SOCIO – CULTURALI • IN RAPPORTO AL GRUPPO CLASSE

a) Livel lo oggett ivo di acquis iz ione del le conoscenze e abi l i tà b) impegno/motivazione (osservazione sul la componente a ffet t ivo–relaz ionale) c) autonomia /metodo (osservazione sul lo svi luppo del le abi l i tà metacognit ive)

La valutazione periodica e f i nale degl i apprendimenti è r i fer ita a ciascuna del le

discipl ine di studio previste dal le Indicazioni nazional i per il curricolo del la scuola

del l ' infanzia e del pr imo ciclo di istruzione (decreto min ister iale n. 254/2012) e alle

attività svolte nel l 'ambito di "Cittadinanza e Costituzione". Per queste ultime, nel la

scuola del pr imo ciclo d’ istruzione, la valutazione trova espressione nel complessivo

voto del le discipl ine del l 'area stor ico -geografica, ai sens i del l 'articolo I del la legge

n. 169/2008. La valutazione viene espressa con voto in decimi e viene effettuata

col legialmente dai docenti contitolar i del la classe per la scuola primaria e dal

consigl io di classe per la scuola secondaria di pr imo grado.

La valutazione del comportamento del le alunne e degl i alunni viene espressa

mediante un giudizio s intetico che fa r i fer imento al lo svi luppo del le competenze di

cittadinanza e, per quanto attiene al la scuola secondaria di pr imo grado, al lo Statuto

del le studentesse e degl i studenti e al Patto di corresponsabi l i tà.

La valutazione periodica e f inale viene integrata con la descrizione dei processi

formativi e dei l ivel l i global i di svi luppo degl i apprendimenti conseguiti .

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Indicatori per la valutazione del comportamento nella Scuola Primaria

e Secondaria di Primo grado

OTTIMO rappresenta la piena acquisizione e interiorizzazione delle norme che regolano la vita

scolastica e un livello eccellente di partecipazione all’esperienza scolastica.

DISTINTO rappresenta una positiva acquisizione e interiorizzazione delle norme che regolano la vita

scolastica e un livello più che buono di partecipazione all’esperienza scolastica.

BUONO rappresenta una valutazione positiva della condotta, pur in presenza di lievi mancanze e un

buon livello di partecipazione all’esperienza scolastica.

SUFFICIENTE rappresenta una valutazione non completamente positiva della condotta e denota

un’acquisizione parziale delle norme che regolano la vita scolastica e una discreta partecipazione

all’esperienza scolastica.

NON SUFFICIENTE rappresenta una valutazione negativa della condotta e denota la presenza di un

atteggiamento di rifiuto delle regole scolastiche e del dialogo educativo e l’incapacità a relazionarsi

con l’ambiente circostante.

INDICATORI PER LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI NELLA

SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Nella valutazione quadrimestrale, annuale e nel l ’ammissione al l ’esame di stato

conclusivo, la Scuola si avvale del le disposizioni contenute nel la legge n. 53/2003 e

nel le nuove Indicazioni per i l Curr icolo. Sul l a base di tal i cr i ter i è elaborato quanto

segue:

4/10: (SOLO PER LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO): l’alunno mostra disinteresse, mancanza di

impegno e di autonomia nell’utilizzo dei contenuti e degli strumenti; evidenzia una partecipazione molto

superficiale, lacune gravi nelle informazioni e nelle conoscenze specifiche, notevoli difficoltà ad organizzare

logicamente il lavoro disciplinare.

5/10: l’alunno s’impegna poco nelle attività didattiche; si applica in modo discontinuo, ha conoscenze

frammentarie ed imprecise, utilizza un linguaggio poco appropriato e non sempre corretto.

6/10: l’alunno mostra un sufficiente impegno, conosce i concetti e i contenuti essenziali, applica le conoscenze

generalmente in modo corretto, si esprime con una terminologia accettabile.

7/10: l’alunno mostra un impegno e una partecipazione soddisfacenti, una discreta padronanza delle strutture

delle discipline; sa utilizzare ed applicare le conoscenze acquisite pur se in modo non sempre autonomo; si

esprime con un linguaggio chiaro e sufficientemente appropriato.

8/10: l’alunno evidenzia un impegno costante ed una buona partecipazione al dialogo educativo; dimostra di

possedere conoscenze ed abilità adeguate che utilizza per la costruzione di competenze abbastanza sicure; sa

esporre con chiarezza e buona proprietà di linguaggio; è motivato allo studio.

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9/10: l’alunno evidenzia un’attiva e costruttiva partecipazione al dialogo educativo; dimostra di possedere

conoscenze ampie ed articolate dei contenuti disciplinari che sa rielaborare ed esporre con sicurezza, chiarezza

e proprietà di linguaggio; è motivato allo studio.

10/10: l’alunno è capace di utilizzare in modo personale ed originale le proprie conoscenze, sa esporre con

sicurezza le tematiche trattate; ha ottime capacità di rielaborazione ed interesse ad ampliare i propri orizzonti

culturali; mostra una diligente applicazione nello studio, collega e coordina i contenuti culturali e le abilità

acquisite evidenziando competenze sicure; è motivato ad apprendere e ad effettuare approfondimenti anche

personali.

L'ammissione alle classi seconda e terza di scuola secondaria di primo grado è disposta, in via generale, anche

nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline. Pertanto

l'alunno viene ammesso alla classe successiva anche se in sede di scrutinio finale viene attribuita una

valutazione con voto inferiore a 6/10 in una o più discipline da riportare sul documento di valutazione.

DOCUMENTI DI VALUTAZIONE

SCUOLA DELL’INFANZIA

La valutazione è espressa nei profili iniziali, intermedi e finali. Per i bambini di cinque anni, inoltre,

viene stilato un modello di certificazione delle competenze individuali.

SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Le valutazioni sono riportate su un apposito documento che a conclusione dell’anno scolastico viene

consegnato alle famiglie.

Viene altresì certificata l’acquisizione delle competenze progressivamente acquisite dagli alunni: Tale

certificazione è rilasciata al termine della classe quinta di scuola primaria e al termine del primo ciclo

di istruzione secondo i modelli allegati al D.M. 742 del 3-10- 2017.

AMMISSIONE ALL'ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO

D’ISTRUZIONE

Gli articoli 6 e 7 del decreto legislativo n. 62/2017 individuano le modalità di ammissione all'esame di

Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione delle alunne e degli alunni frequentanti scuole statali e

paritarie. In sede di scrutinio finale, presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato,

l'ammissione all'esame di Stato è disposta, in via generale, anche nel caso di parziale o mancata

acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline e avviene in presenza dei seguenti

requisiti:

a) aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, fatte salve le eventuali

motivate deroghe deliberate dal collegio dci docenti;

b) non essere incorsi nella sanzione disciplinare della non ammissione all'esame di Stato prevista

dall'articolo 4. commi 6 c 9 bis. del DPR n. 249/1998;

c) aver partecipato, entro il mese di aprile, alle prove nazionali di italiano, matematica e inglese

predisposte dall'INVALSI.

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L'ESAME DI STATO CONCLUSIVO

DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE Le prove scritte relative all'esame di Stato, predisposte dalla commissione, sono tre:

1) prova scritta di italiano o della lingua nella quale si svolge l'insegnamento;

2) prova scritta relativa alle competenze logico-matematiche:

3) prova scritta articolata in una sezione per ciascuna delle lingue straniere studiate.

Per ciascuna delle prove scritte il decreto ministeriale n. 741/2017 individua le finalità e propone

diverse tipologie; la commissione sceglie le tipologie in base alle quali definire le tracce, in coerenza

con le Indicazioni nazionali per il curricolo.

Attraverso il colloquio, la commissione valuta il livello di acquisizione delle conoscenze, abilità e

competenze descritte nel profilo finale dello studente previsto dalle Indicazioni nazionali per il

curricolo. Il colloquio è condotto collegialmente dalla sottocommissione e si sviluppa in modo da porre

attenzione soprattutto alle capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e

riflessivo, di collegamento organico tra le varie discipline di studio. Come previsto dal decreto

legislativo n. 62/2017, il colloquio tiene conto anche dei livelli di padronanza delle competenze

connesse alle attività svolte nell'ambito di Cittadinanza e Costituzione.

CRITERI DI NON AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA NELLA

SCUOLA PRIMARIA

a) nessun progresso rispetto alla situazione di partenza;

b) profitto gravemente insufficiente nella maggior parte delle discipline;

c) impossibilità per l’alunno di completare il raggiungimento degli obiettivi formativi dell’anno in corso

negli anni scolastici successivi.

LA NON AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA SI POTRA’ DELIBERARE ALL’UNANIMITA’ NEL CASO IN CUI

RICORRANO TUTTE LE CONDIZIONI SOPRA ELENCATE.

CRITERI DI NON AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA E/O

ALL’ESAME DI STATO NELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

d) nessun progresso rispetto alla situazione di partenza;

e) profitto gravemente insufficiente in tre discipline o più;

f) mancata partecipazione alle attività di recupero organizzate dalla scuola;

g) impossibilità per l’alunno di completare il raggiungimento degli obiettivi formativi dell’anno in corso

nell’anno scolastico successivo.

LA NON AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA SI POTRA’ DELIBERARE A MAGGIORANZA NEL CASO IN CUI

RICORRANO ALMENO DUE SU QUATTRO DELLE CONDIZIONI SOPRA ELENCATE.

Per gli alunni diversamente abili, gli insegnanti contitolari della classe e i consigli di

classe terranno conto del raggiungimento degli obiettivi previsti nei PEI e di eventuali

pareri del GLHO.

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LE PROVE INVALSI NEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE

- Prove d'Italiano e Matematica nelle classi Il e V primaria

- Prova di Inglese sulle abilità di comprensione e l’uso della lingua, coerente con il QCER, Quadro Comune

Europeo di Riferimento delle lingue nella classe V primaria.

- Prove di Italiano, Matematica e Inglese classe III scuola secondaria di primo grado.

VALUTAZIONE SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

1. La valutazione avrà sempre una finalità formativa¸

2. I colloqui degli alunni saranno più numerosi possibile e, al termine, la valutazione sarà comunicata

pubblicamente con le motivazioni e gli eventuali suggerimenti;

3. Per tutte le discipline, laddove è previsto, saranno effettuate almeno due esercitazioni scritte e/o

grafiche e verifiche orali per ogni periodo in cui è suddiviso l’anno scolastico;

4. La correzione degli elaborati e la visione degli stessi da parte degli alunni dovrà avvenire, di norma,

entro il termine di quindici giorni dalla prova;

5. Alle famiglie saranno comunicati tutti gli elementi di conoscenza acquisiti sull’alunno e tutti i

suggerimenti utili a migliorarne il processo di apprendimento; sarà sempre consentita la visione dei

registri on line e degli elaborati;

6. Nel corso dell’anno saranno predisposte verifiche a livello globale e, per le classi quinte, simulazioni

delle prove scritte e/o orali dell’esame di stato;

7. Nell’ambito di una stessa settimana non dovranno essere somministrate agli studenti di una classe più

di tre verifiche su discipline diverse: sarà cura dei docenti organizzare tempi diversi ed articolati per le

verifiche;

8. Gli studenti saranno tempestivamente avvisati sulle date di svolgimento delle prove scritte, di norma

almeno 7 giorni prima;

9. Nella valutazione degli studenti si terrà particolare conto della frequenza assidua alle lezioni,

dell’impegno sistematico e dell’interesse mostrato nelle singole discipline.

Gli strumenti adottati per la verifica saranno costituiti da colloqui, test sia strutturati che semistrutturati,

elaborazione di tesine singole o di gruppo, esercizi, lavori di gruppo, articoli e quanto altro consenta di

verificare il raggiungimento degli obiettivi didattici prefissati e/o il possesso delle competenze attese (compiti

di realtà).

Le verifiche saranno strettamente collegate ai vari percorsi didattico-tematici e dovranno accertare il

raggiungimento di obiettivi e competenze che siano stati dichiarati agli studenti. I criteri di valutazione saranno

chiaramente esplicitati. Gli studenti saranno informati tempestivamente (almeno con sette giorni di anticipo)

sulla data delle verifiche scritte e/o sommative.

CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI

Al termine di ciascun periodo didattico il docente, per ciascuna disciplina di cui è titolare, formula al consiglio

di classe una valutazione che tenga conto dell’andamento complessivo durante il periodo, dei progressi

realizzati dallo studente, anche in riferimento alla situazione di partenza di ciascuno, dell’interesse dimostrato,

dell’impegno nello studio e dell’atteggiamento complessivo nei confronti della disciplina.

Il giudizio proposto si sintetizza nei seguenti valori numerici:

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VOTO 3 – LIVELLO GRAVEMENTE INSUFFICIENTE:

Disinteresse; impegno molto scarso; gravi lacune; conoscenze e prestazioni del tutto insufficienti.

VOTO 4 – LIVELLO INSUFFICIENTE:

Lacune più o meno estese; impegno ed interesse scarsi; conoscenze e prestazioni insufficienti.

VOTO 5 – LIVELLO MEDIOCRE:

Incertezze nei contenuti acquisiti; impegno e interesse discontinui; difficoltà non gravi nell’esposizione;

modesta capacità di utilizzare e collegare le conoscenze.

VOTO 6 – LIVELLO SUFFICIENTE:

applicazione abbastanza costante; sufficiente livello di conoscenze e competenze; esposizione semplice, senza

adeguata rielaborazione critica e approfondimenti.

VOTO 7 – LIVELLO BUONO:

impegno, partecipazione ed interesse costanti; attitudine alla riflessione e all’approfondimento; opportuna

utilizzazione delle conoscenze ed adeguate capacità logico-espressive.

VOTO 8 – LIVELLO DISTINTO:

interesse, impegno e partecipazione al dialogo educativo buoni; apprezzabile conoscenza dei contenuti e

capacità di rielaborazione critica con opportuni approfondimenti; chiarezza e correttezza espressiva

accompagnate da una discreta efficacia argomentativa.

VOTO 9 – LIVELLO OTTIMO:

impegno, partecipazione ed interesse ottimali; spiccate capacità di rielaborazione critica; abitudine

all’approfondimento; attitudine a programmare il lavoro in modo autonomo e corretto, ricchezza espositiva ed

efficacia argomentativa.

VOTO 10 – LIVELLO ECCELLENTE:

impegno, partecipazione e interesse ottimali; spiccate capacità di rielaborazione critica; abitudine

all’approfondimento; attitudine a programmare il lavoro in modo autonomo e corretto, ricchezza espositiva ed

efficacia argomentativa notevoli.

CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA

Nella definizione del voto di condotta, il Consiglio di Classe considera l’atteggiamento dello studente nel suo

complesso. Gli indicatori a cui attenersi sono: 1) Rispetto delle regole; 2) Partecipazione ed impegno

nell’attività didattica; 3) Frequenza.

Il voto 10 rappresenta la piena acquisizione e interiorizzazione delle norme che regolano la vita scolastica e un

livello eccellente di partecipazione all’esperienza scolastica.

Il voto 9 rappresenta una buona acquisizione e interiorizzazione delle norme che regolano la vita scolastica e

un buon livello di partecipazione all’esperienza scolastica, in assenza di richiami al rispetto delle regole.

Il voto 8 rappresenta una valutazione sufficientemente positiva della condotta, pur in presenza di lievi

mancanze.

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Il voto 7 rappresenta una valutazione non completamente positiva della condotta:

• Presenza di numerosi richiami scritti (cfr. Tabella delle sanzioni, lettera D);

• Ritardi ed uscite reiterati e non adeguatamente giustificati;

• Abituale mancanza di puntualità nelle giustificazioni;

• Occasionali rientri tardivi in classe;

• Abituale mancanza del materiale necessario per lo svolgimento dell’attività didattica

• Abituali assenze nei giorni delle verifiche orali e/o scritte;

Episodica mancanza di rispetto nei confronti di coloro che operano nella scuola e nei confronti della

struttura.

Il voto 6 rappresenta una valutazione negativa della condotta:

• Temporaneo allontanamento dalla scuola (cfr. Tabella sanzioni, lettera G) non seguito da cambiamenti

significativi della condotta;

• Ammonizioni scritte (cfr. Tabella sanzioni, lettera F) non seguite da cambiamenti significativi nella

condotta;

• Abituali rientri in classe tardivi;

• Comportamenti irrispettosi nei confronti delle persone, in relazione alla gravità (offese verbali,

sottrazione di beni altrui, utilizzo improprio e/o doloso di spazi, attrezzature);

• Utilizzo non consono dei dispositivi tecnologici;

• Manomissione volontaria dei beni della scuola (compresi i registri);

• Presenza di più richiami scritti per infrazioni disciplinari.

Il voto 5 rappresenta una valutazione estremamente negativa della condotta e denota la presenza di un

atteggiamento di rifiuto delle regole scolastiche e del dialogo educativo. Viene attribuito in caso di gravi e

reiterate violazioni del regolamento disciplinare e non consente l’ammissione alla classe successiva o agli

Esami di Stato.

La correlazione tra l’attribuzione del voto di condotta e le sanzioni disciplinari non è automatica anche se, in

presenza di più richiami verbali, non è possibile assegnare il voto massimo.

In caso di presenza di una sanzione disciplinare per violazioni non gravi, il consiglio di classe, nel determinare il

voto di condotta, dovrà tener conto anche dei progressi ottenuti dall’alunno nel recupero di un

comportamento corretto.

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CREDITI SCOLASTICI E CRITERI DI ATTRIBUZIONE

Il credito scolastico viene attribuito a ciascun alunno, secondo le vigenti indicazioni ministeriali, sulla base della

media dei voti finali conseguiti, a partire dal punteggio minimo della fascia di appartenenza.

Nessun punteggio aggiuntivo verrà attribuito ad alunni che presentano un numero di giorni di assenza, non

giustificati da gravi motivi, nel corso dell’anno uguale o superiore al 25% dei giorni effettivi di lezione.

Fermi restando i riferimenti normativi (D.M. 24.02.2000 art. 1 comma 2; D.M. 16 dicembre 2009 n.99) e le

tabelle ivi previste, si specificano qui di seguito i criteri di attribuzione dei punteggi:

• Se la media dei voti risulta pari o superiore al decimale 0,5 si attribuisce il punteggio più alto della

banda di appartenenza:

• Se la media dei voti è inferiore al decimale 0,5 si attribuisce il punteggio più basso della banda di

appartenenza;

• Se la media dei voti supera la votazione di 8,5 automaticamente viene attribuito, salvo casi specifici e

motivati, il massimo della fascia essendo implicito un atteggiamento scolastico estremamente positivo;

• Agli studenti delle classi terze e quarte per i quali sia stata espressa una valutazione positiva dopo la

sospensione del giudizio, viene attribuito dal Consiglio di Classe, in sede di integrazione dello scrutinio finale, il

punteggio minimo previsto dalla banda di oscillazione di appartenenza;

Integrazioni del punteggio minimo:

Il punteggio minimo può essere incrementato nei limiti della banda di oscillazione di appartenenza purché si

verifichino due delle seguenti condizioni:

• Lo studente ha partecipato con interesse e impegno e ha dimostrato assiduità nella frequenza (almeno

90%);

• Lo studente ha partecipato ad attività integrative dell’Offerta Formativa: alternanza scuola-lavoro oltre

le ore rientranti nel curricolo obbligatorio, giornale scolastico, attività teatrali, partecipazione organi collegiali

d’Istituto, progetti di solidarietà, campionati studenteschi o tornei d’Istituto, corsi di lingua, attività di

promozione della Scuola; ecc.

• Lo studente ha prodotto la documentazione di qualificanti esperienze formative, acquisite al di fuori

della Scuola di appartenenza (credito formativo) e da cui derivano competenze coerenti con le finalità

didattiche ed educative previste dal PTOF come sotto esplicitate.

Tipologie specifiche del credito formativo

Formazione linguistica

• Certificazione Europea di Lingue straniere rilasciate da Agenzie riconosciute;

• Certificazioni rilasciate da Scuole accreditate durante un soggiorno all’Estero di almeno due settimane.

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Formazione informatica

• Patente europea di informatica ECDL;

• Competenze informatiche certificate da enti riconosciuti;

• Esperienze lavorative.

Altre esperienze formative

Frequenza di Conservatori/Accademie;

Attività sportive non dilettantesche presso Enti e/o associazioni riconosciuti dal CONI

SCHEDA DI INFORMAZIONE E RISULTATI QUADRIMESTRALI

I consigli di classe, con la presenza solo della componente docente, a novembre e a marzo/aprile compileranno

la scheda di informazione sulla situazione scolastica di ogni alunno. Essa è unica per tutte le classi, cambiano

solo le discipline. La scheda verrà comunicata ai genitori subito dopo i consigli di classe e contiene le seguenti

informazioni:

• frequenza scolastica;

• partecipazione al dialogo educativo;

• impegno;

• metodo di studio;

• comportamento;

• profitto;

• corsi di recupero di cui si consiglia la frequenza.

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE

I consigli di classe, alla presenza della sola componente docente, a conclusione del primo e del secondo

quadrimestre procederanno alle operazioni di valutazione collegiale e di scrutinio. A conclusione del primo

periodo, le valutazioni sono riportate su un apposito documento provvisorio che sarà completato a

conclusione dell’anno scolastico con le valutazioni conclusive.

I risultati delle valutazioni conclusive, l’ammissione, la non ammissione alla classe successiva o la sospensione

del giudizio sono resi noti mediante affissione all’albo della scuola.

Viene altresì certificata l’acquisizione delle competenze progressivamente acquisite dagli alunni: tale

certificazione è rilasciata al termine della classe seconda.

AMMISSIONE ALL'ESAME DI STATO DEL SECONDO CICLO D’ISTRUZIONE

L’articolo 13 del decreto legislativo n. 62/2017 individua le modalità di ammissione all'esame di Stato

conclusivo del secondo ciclo di istruzione, come candidati interni, delle studentesse e degli studenti

frequentanti scuole statali e paritarie. In sede di scrutinio finale, presieduto dal dirigente scolastico o da suo

delegato, l'ammissione all'esame di Stato avviene in presenza dei seguenti requisiti:

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a) aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, fatte salve le eventuali motivate

deroghe deliberate dal collegio dei docenti;

b) aver partecipato alle prove nazionali di Italiano, Matematica e Inglese predisposte dall'INVALSI;

c) aver svolto le attività di alternanza scuola-lavoro secondo quanto previsto dall'indirizzo di studio nel

secondo biennio e nell'ultimo anno di corso;

d) aver riportato una votazione non inferiore ai sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate

con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a

sei decimi. Nel caso di votazione inferiore a sei decimi in una disciplina o in un gruppo di discipline, il consiglio

di classe può deliberare, con adeguata motivazione, l'ammissione all'esame conclusivo del secondo ciclo.

DISPOSIZIONI TRANSITORIE PER L’ANNO SCOLASTICO 2018-2019

Il D.L. 25 luglio 2018, n.91, recante “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative”, convertito nella legge 21 settembre 2018, n.108, ha previsto all’art. 6, commi 3-septies e 3-octies, il differimento al 1° settembre 2019 dell’entrata in vigore dell’art. 13, comma 2, lettere b) e c), del d.lgs. n.62/2017, riguardanti i seguenti requisiti di accesso all’esame di Stato per i candidati interni: - la partecipazione, durante l’ultimo anno di corso, alle prove a carattere nazionale predisposte dall’INVALSI, volte a verificare i livelli di apprendimento in Italiano, Matematica e Inglese;

- lo svolgimento delle attività di alternanza scuola lavoro, secondo quanto previsto dall’indirizzo di studio nel secondo biennio e nell’ultimo anno di corso. Restano immutati gli altri requisiti di ammissione all’esame dei candidati interni previsti dall’art. 13, comma 2,

lettere a) e d) del d.lgs. n.62/2017.

L'ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL SECONDO CICLO D’ISTRUZIONE

LE PROVE D’ESAME

Le prove scritte relative all'esame di Stato sono due:

1) La prima prova scritta, che ha la finalità di accertare la padronanza della lingua italiana o della diversa lingua

in cui si svolge l’insegnamento, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche del candidato. Essa

consiste nella redazione di un elaborato con differenti tipologie testuali in ambito artistico, letterario,

filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico. La prova può essere strutturata in più parti,

anche per consentire la verifica di competenze diverse, in particolare della comprensione degli aspetti

linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre che della riflessione critica da parte del candidato;

2) la seconda prova, in forma scritta, grafica o scritto-grafica, pratica, compositiva/esecutiva musicale e

coreutica, che ha per oggetto una o più discipline caratterizzanti il corso di studi e che è intesa ad accertare le

conoscenze, le abilità e le competenze attese dal profilo educativo, culturale e professionale dello specifico

indirizzo di studi;

La prova orale consiste in un colloquio, finalizzato ad accertare il conseguimento del profilo educativo,

culturale e professionale degli studenti. Attraverso il colloquio, la commissione valuta il livello di acquisizione

delle conoscenze, abilità e competenze descritte nel profilo finale dello studente previsto dalle Indicazioni

nazionali per il curricolo. Il colloquio è condotto collegialmente dalla sottocommissione e si sviluppa in modo

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da porre attenzione soprattutto alle capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico

e riflessivo, di collegamento organico tra le varie discipline di studio. Come previsto dal decreto legislativo n.

62/2017, il colloquio tiene conto anche dei livelli di padronanza delle competenze connesse alle attività svolte

nell'ambito di Cittadinanza e Costituzione.

Si prevede l’adozione, con decreto del Ministro, dei quadri di riferimento per la redazione e lo

svolgimento delle prove scritte e la definizione delle griglie di valutazione, al fine di uniformare i criteri di

valutazione delle commissioni d’esame per l’attribuzione dei punteggi.

ATTRIBUZIONE DEI PUNTEGGI D’ESAME

L’art. 18 del D.Lgs. n.62/2017 prevede l’assegnazione a ciascun candidato di un punteggio finale

complessivo in centesimi. La commissione d’esame dispone di un massimo di venti punti per ciascuna

delle due prove scritte e di venti punti per il colloquio. Tali punteggi si sommano a quello del credito

scolastico, che può essere assegnato per un massimo di quaranta punti.

Il punteggio minimo per superare l’esame resta fissato in sessanta punti. La Commissione d’esame può motivatamente integrare il punteggio, fino ad un massimo di cinque punti,

ove il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno trenta punti e un risultato complessivo

nelle prove di esame di almeno cinquanta punti.

LA LODE: l’Art. 18 c. 6 del D. Lgs. N. 62/2017 prevede che la commissione all'unanimità può

motivatamente attribuire la lode a coloro che conseguono il punteggio massimo di cento punti senza

fruire dell’integrazione del punteggio, a condizione che:

a) abbiano conseguito il credito scolastico massimo con voto unanime del consiglio di classe;

b) abbiano conseguito il punteggio massimo previsto per ogni prova d'esame.

REGIME TRANSITORIO - CANDIDATI CHE SOSTENGONO L'ESAME NELL'A.S. 2019/2020:

Tabella di conversione del credito conseguito nel III (All. D. Lgs. 62/2917):

Somma crediti conseguiti per il III Nuovo credito attribuito per il III

3 7

4 8

5 9

6 10

7 11

8 12

Fasce di credito V anno (All. D. Lgs. 62/2017):

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Media dei voti Fasce di credito III anno Fasce di credito IV anno Fasce di credito V anno

< 6 --------- ------------ 7-8

= 6 7-8 8-9 9-10

6-7 8-9 9-10 10-11

7-8 9-10 10-11 11-12

8-9 10-11 11-12 13-14

9-10 11-12 12-13 14-15

PROVE NAZIONALI STANDARDIZZATE PREDISPOSTE DALL’INVALSI

Le studentesse e gli studenti iscritti all'ultimo anno di scuola secondaria di secondo grado sostengono prove a

carattere nazionale, computer based, predisposte dall'INVALSI, volte a verificare i livelli di apprendimento

conseguiti in Italiano, Matematica e Inglese, ferme restando le rilevazioni già effettuate nella classe seconda,

di cui all'articolo 6, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013 n. 80. Per le

studentesse e gli studenti risultati assenti per gravi motivi documentati, valutati dal consiglio di classe, è

prevista una sessione suppletiva per l'espletamento delle prove. Per la prova di inglese, l'INVALSI accerta i

livelli di apprendimento attraverso prove di posizionamento sulle abilità di comprensione e uso della lingua,

coerenti con il Quadro comune di riferimento europeo per le lingue, eventualmente in convenzione con gli enti

certificatori, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Le azioni relative allo svolgimento delle

rilevazioni nazionali costituiscono per le istituzioni scolastiche attività ordinarie d'istituto.

CRITERI DI AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATO IN PRESENZA DI UNA VOTAZIONE INFERIORE A 6:

a) progressi rispetto alla situazione di partenza;

b) votazione non inferiore a 4/10;

c) possibilità per lo studente di completare in autonomia il raggiungimento degli obiettivi formativi.

ESAME DI STATO PER LE STUDENTESSE E GLI STUDENTI CON DISABILITA' E DISTURBI

SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

STUDENTI DIVERSAMENTE ABILI:

- Requisiti di ammissione: gli stessi di tutti.

- Prove d’esame:

il consiglio di classe stabilisce la tipologia delle prove d'esame e se le stesse hanno valore equipollente

all'interno del piano educativo individualizzato.

La commissione d'esame, sulla base della documentazione fornita dal consiglio di classe, relativa alle

attività svolte, alle valutazioni effettuate e all'assistenza prevista per l'autonomia e la comunicazione,

predispone una o più prove differenziate, in linea con gli interventi educativo-didattici attuati sulla

base del piano educativo individualizzato e con le modalità di valutazione in esso previste. La

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commissione può anche assegnare un tempo differenziato per lo svolgimento delle prove. Tali prove,

ove di valore equipollente, determinano il rilascio del titolo di studio conclusivo del secondo ciclo di

istruzione. Nel diploma finale non viene fatta menzione dello svolgimento di prove differenziate. Per la

predisposizione, lo svolgimento e la correzione delle prove d'esame, la commissione può avvalersi del

supporto dei docenti e degli esperti che hanno seguito la studentessa o lo studente durante l'anno

scolastico. Per gli studenti per cui sono state predisposte dalla commissione prove non equipollenti a quelle

ordinarie sulla base del piano educativo individualizzato o che non partecipano agli esami o che non

sostengono una o più prove, viene rilasciato un attestato di credito formativo recante gli elementi

informativi relativi all'indirizzo e alla durata del corso di studi seguito, alle discipline comprese nel

piano di studi, con l'indicazione della durata oraria complessiva destinata a ciascuna delle valutazioni,

anche parziali, ottenute in sede di esame. - Prove INVALSI: il consiglio di classe può prevedere adeguate misure compensative o dispensative per lo

svolgimento delle prove e, ove non fossero sufficienti, predisporre specifici adattamenti della prova.

STUDENTI CON DSA:

- Requisiti di ammissione: gli stessi di tutti.

- Prove d’esame:

Nello svolgimento delle prove scritte, i candidati con DSA possono utilizzare tempi più lunghi di quelli

ordinari. Possono, inoltre, utilizzare gli strumenti compensativi previsti dal piano didattico

personalizzato e che siano già stati impiegati per le verifiche in corso d'anno o comunque siano ritenuti

funzionali allo svolgimento dell'esame, senza che venga pregiudicata la validità delle prove scritte.

Per i candidati con certificazione di DSA che hanno seguito un percorso didattico ordinario, con la sola

dispensa dalle prove scritte ordinarie di lingua straniera, la commissione, nel caso in cui la lingua

straniera sia oggetto di seconda prova scritta, sottopone i candidati medesimi a prova orale sostitutiva

della prova scritta. Nel diploma finale non viene fatta menzione della dispensa dalla prova scritta di

lingua straniera.

Gli studenti esonerati dall'insegnamento delle lingue straniere che seguono un percorso didattico

differenziato, in sede di esame di Stato sostengono prove differenziate, non equipollenti a quelle

ordinarie, coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al rilascio dell'attestato di credito formativo.

- Prove INVALSI: il consiglio di classe può disporre adeguati strumenti compensativi coerenti con il piano

didattico personalizzato. Gli studenti dispensati dalla prova scritta di lingua straniera o esonerati

dall'insegnamento della lingua straniera non sostengono la prova nazionale di lingua inglese.

VALUTAZIONE RELIGIONE CATTOLICA

I criteri di valutazione degli apprendimenti di religione cattolica saranno equiparati per tutti gli ordini di

scuola, dalla Scuola Primaria agli Istituti Tecnici. I livelli di apprendimento sono i seguenti:

O OTTIMO

D DISTINTO

B BUONO

S SUFFICIENTE

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INTERVENTI DIDATTICI EDUCATIVI INTEGRATIVI

RECUPERO E SOSTEGNO

Le attività di recupero costituiscono parte ordinaria e permanente del Piano

del l ’Offerta Formativa che la Scuola predispone annualmente.

Le attività di sostegno hanno lo scopo di prevenire l ’ insuccesso scolastico e si

real izzano in tutte le fasi del l ’anno scolastico.

Le attività di recupero sono f inal izzate al tempestivo recupero del le caren ze

registrate negl i scrutini intermedi e si svolgono in una prima fase da gennaio al la

f ine del l ’anno scolastico, secondo i l calendario stabi l i to dal col legio dei docenti , e

nel periodo estivo, da giugno a lugl i o, dopo gl i scrutini f inali in seguito al la

sospensione del giudizio f inale.

La Scuola dà puntuale e trasparente comunicazione al le famiglie in merito

al l ’organizzazione del le iniziative di sostegno e recupero programmate.

Le famigl ie che non intendono avvalersi del le iniziative di recupero organizza te dal la

Scuola devono darne comunicazione formale.

Gl i studenti sono tenuti al la frequenza degl i interventi di recupero, salvo diversa

comunicazione uff iciale del la famigl ia; devono sottoporsi al le verif iche programmate

dai consigl i di classe al la conclus ione di ogni intervento di recupero, s ia che si

avvalgano del le iniziative attivate dal la Scuola sia che la famigl ia provveda in modo

autonomo al recupero.

Al termine degl i interventi i docenti del le discipl ine interessate somministrano le

verif iche, secondo quanto del iberato dal consigl io di classe e nel r ispetto del

calendario stabi l i to dal col legio dei docenti .

Dopo la pr ima fase di interventi (gennaio -febbraio), in caso di carenze non

recuperate, i l consigl io di classe del ibera ulter ior i forme di suppor to per completare

i l percorso di recupero e i l raggiungimento degl i obiettivi formativi .

Le verif iche volte ad accertare i l superamento del le carenze registrate sono

documentate; i r isultati del le verif iche sono portati a conoscenza degl i alunni e del le

famigl ie e costituiscono elemento di valutazione in sede di scrutinio f inale.

La Scuola subito dopo lo scrutinio f inale, in caso di sospensione di giudizio,

comunica per iscr itto al le famigl ie degl i studenti che non hanno raggiunto la

sufficienza in una o più discipl ine, i voti proposti dai docenti e le carenze r i levate,

gl i interventi didattici f inalizzati al recupero che sono attivati nel periodo estivo, le

modal ità e i tempi del le verif iche.

TIPOLOGIE PERIODI DI ATTUAZIONE

Sostegno curr icolare prima e dopo lo scrutinio intermedio

Sostegno in i tinere

Pausa didattica

prima e dopo lo scrutinio intermedio

Attività di sportel lo

extracurr icolare

prima e dopo lo scrutinio intermedio e f inale

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A) SOSTEGNO CURRICOLARE

Va intrapreso per insufficienze gravi di molti studenti (pi ù del 40/°) del la classe

senza interruzione del l ’attività didattica anche con articolazione dei gruppi classe in

gruppi di recupero e valor izzazione; le azioni sono program mate dai consigli di

classe e le attività devono essere annotate dal docente sul registro personale e di

classe.

B) SOSTEGNO IN ITINERE

Pausa didattica, con interruzione del programma; si attiva per insuff icienze non

gravi o insuff icienze generate da mancanza di studio personale e si concretizza in

interventi personal izzati e cal ibrati da parte del docente per ciascun alunno

coinvolto attraverso l ’assegnazione di compiti a casa; i l docente control la, corregge

e valuta i compiti assegnati; gl i esiti concorrono al la valutazione f inale; le attività

vanno registrate dal docente sul registro personale e di classe.

C) ATTIVITA’ DI SPORTELLO

Si tratta di iniziative circoscritte e facoltative di insegnamento

individual izzato/piccolo gruppo per insufficienze non grav i o dovute ad assenze; gl i

sportel l i possono essere attivati in tutte le discipl ine, previa disponibi l i tà dichiarata

del docente, in orario extra – scolastico. Lo studente si iscr ive volontariamente agl i

sportel l i anche indicando l ’argomento oggetto di car enza; può essere lo stesso

docente a consigl iare l ’ iscr izione agl i sportel l i .

D) CORSO DI RECUPERO

Si tratta di attività di prevenzione e recupero dei debiti cer ti f icati; i corsi di

recupero si concentrano sulle dis cipl ine con più elevato numero di valutazioni

insuff icienti (meno del 40%); si possono organizzare anche per gruppi di studenti di

classi paral lele o del lo stesso biennio che presentano carenze omogenee; sono

del iberati dai consigl i di classe e vanno registrati su registr i appositamente

predispos ti ; prevedono l ’effettuazione di una prova f inale. I corsi s i svolgono in

orario extra-scolastico. Il numero e la consistenza dei corsi di recupero saranno

inoltre determinati dal le disponibi l i tà f inanziar ie del la Scuola.

CRITERI DIDATTICO-METODOLOGICI PER LA DETERMINAZIONE DEGLI

INTERVENTI

Il Col legio dei Docenti ha definito i seguenti cr i ter i per l ’attuazione degl i interventi

di sostegno e recupero:

per le classi del Biennio verranno privi legiate le discipl ine di base ( ital iano e

matematica) e gl i interventi , laddove possibi le, saranno organizzati per aree

Corsi di recupero dopo lo scrutinio intermedio e nel periodo estivo

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discipl inari; per le classi del Secondo Biennio e del l ’Ultimo anno verranno

privi legiate le discipl ine di indir izzo, con precedenza per quel le in cui s i registra i l

maggior numero di insuccessi.

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L’INCLUSIONE SCOLASTICA

Nel quadro dei pr incipi costituzional i del l ’uguagl ianza e del r iconoscimento del

dir i tto al lo studio per tutti , ma soprattutto, in base al la naturale funzione cui s i

destina la Scuola, l ’Isti tuto Omnicomprensivo offre a tutti gl i studenti ugual i

opportunità.

La Scuola ha lo scopo di INCLUDERE tutt i poiché essa è aperta a tutti e non chiude

mai le sue porte a nessuno. Tutte le sue componenti educanti devono adoperarsi per

l ’ inclusione degl i alunni, avendo partico lare r i guardo degl i alunni che presentano

Bisogni Educativi Special i . La Scuola si predispone, dunque, a includere

sottoscr ivendo un patto di corresponsabi l i tà educativa diffusa con tutti gl i educanti

e s i adopera per recitare i l preciso ruolo sociale cui è desti nata: la Scuola di tutti e

di ognuno per valor izzare l ’unicità e la s ingolar ità di ogni studente evitando che la

differenza si trasformi in disuguagl ianza.

Questa prospettiva è la condizione che consente di favorire i l passaggio dal la Scuola

del l ’ integrazione al la Scuola del l ’ inclusione operandosi in tal modo una presa in

carico globale del l ’alunno.

L’Isti tuto lavora per i l concreto impegno programmatico per l ’ inclusione

abbracciando trasversalmente le prassi d’ inclusione nei vari insegnamenti, nel la

organizzazione del le classi , dei tempi e degl i spazi scolastici e nel le relazioni tra

docenti , alunni e famigl ie, impiegando in modofunzionale le r isorse professional i a

disposizione.

La Scuola procederà al l ’anal is i del la s ituazione connessa agl i alunni BES e del le

problematiche relative, adotterà decis ioni di carattere organizzativo, programmerà

attività e strategie metodologiche funzional i , acquisterà attrezzature, sussidi e

materiale didattico opportuni, favorirà la formazione e l ’aggiornamento

professionale, monitorerà costantemente i bisogni educativi special i e s i

autovaluterà relativamente al l ivel lo di inclusività presente al f ine di migl iorar lo.

ORGANI COLLEGIALI SPECIFICI PER L’INCLUSIONE

GLI (Gruppo di lavoro e di studio di Is ti tuto)

GLO (Gruppo di lavoro operativo)

Il GLI propone un progetto di formazione in relazione agl i obiettivi specif ici del

Piano per l’Inclusione e in s inergia scuola-terr i tor io, attuando modal ità di

apprendimento f lessibi l i ; favorendo l ’acquisizione di competenze relative al “saper

fare”; arr icchendo la formazione; promuovendo l ’or ientamento.

I gruppi di lavoro, costituiti per l ’ inclusione, s i r iuniscono periodicamente.

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L’ORGANICO DELL’AUTONOMIA

1. I DOCENTI

La dotazione di docent i per la real izzazione del presente Piano

dell’Offerta Format iva sarà costitu ita dall’Organico del l’autonomia, così

come defin ito dal la Legge 107/2015, che vi concorrerà con attiv ità d i

insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione,

progettazione e coordinamento.

FABBISOGNO POSTI COMUNI

In relazione all’offerta format iva della scuola e nel rispetto del monte

orar io degli insegnamenti, tenuto conto dei dat i attuali relativ i agl i

iscr itt i e d i quell i previsionali per il prossimo triennio, il fabbisogno di

posti comuni r isulta essere i l seguente:

SCUOLA DELL’INFANZIA:12

SCUOLA PRIMARIA: 32

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO:

GISSI

A-22 60h

A-25 12h

B-25 18h

A-28 36h

A-01 12h

A-30 12h

A-60 12h

A-49 12h

Religione 6h

FURCI

A-22 20h

A-25 4h

B-25 6h

A-28 12h

A-01 4h

A-30 4h

A-60 4h

A-49 4h

Religione 2h

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SAN BUONO

A-22 10h

A-25 2h

B-25 3h

A-28 6h

A-01 2h

A-30 2h

A-60 2h

A-49 2h

Religione 1h

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO:

ITE GISSI

A-45 22h

A-46 20h

A-20 2h

A-21 6h

A-12 30h

A-41 18h

B-24 15h

A-24 9h

A-47 17h

B-16 9h

A-48 10h

A-50 6h

Religione 5h

ITE CASALBORDINO

A-45 25h

A-46 21h

A-20 4h

A-12 30h

A-41 8h

B-24 15h

A-24 15h

A-47 17h

A-21 6h

A-48 10h

A-50 4h

Religione 5h

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FABBISOGNO SPECIALISTI

LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA: 2

FABBISOGNO SOSTEGNO

SCUOLA DELL’INFANZIA:3

SCUOLA PRIMARIA: 4

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: 5

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO: 16

MODALITA’ DI UTILIZZO DELL’ORGANICO DELL’AUTONOMIA

Tutte le ore non impegnate per assicurare gli insegnamenti previsti dagli ordinamenti

nazionali vengono così utilizzate:

EEEE – N. 3 POSTI: contemporaneità nelle classi per attività didattiche, nonché per attività di

gruppo, di recupero e sviluppo degli apprendimenti.

A-25 (Inglese Scuola Secondaria di Primo Grado) – 18 h: contemporaneità nelle classi, per

attività di piccolo gruppo e di gruppi di livello e per attività laboratoriali di E-Twinning e CLIL.

A-45 (Scienze Economico-Aziendali) – 18 h: n. 4 ore di attività pomeridiane di recupero e

potenziamento con gli studenti (2 nella sede di Gissi, 2 in quella di Casalbordino); n. 2 ore di

coordinamento dei PCTO, n. 2 ore di coordinamento delle attività di Orientamento, n.2 ore di

coordinamento e supporto ai processi di internazionalizzazione, n. 8 ore di contemporaneità

nelle classi per attività di piccolo gruppo, di recupero e potenziamento.

A-46 (Scienze Giuridico-Economiche) – 18 h: n. 4 ore di attività pomeridiane di recupero e

potenziamento con gli studenti (2 nella sede di Gissi, 2 in quella di Casalbordino); n. 12 ore

di contemporaneità nelle classi per attività di piccolo gruppo, di livello o di interesse; n. 2 ore

di coordinamento del Progetto Legalità.

ADSS (Sostegno scuola secondaria di secondo grado) – 18 h: tutte le ore sono utilizzate per

attività di sostegno in classe con gli studenti diversamente abili.

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POTENZIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

Le esigenze relat ive al la dotazione di organico di potenziamento scatur iscono:

1. Dalle prior ità individuate nel RAV 2015, da cui è derivato i l piano di

migl ioramento allegato, su lla cui base i l presente piano del l’offerta

format iva è stato redatto;

2. Dalle scelte educat ivo-didatt iche effettuate dal la scuola mediante i suoi

organi collegial i, in particolare i consigli d i c lasse, interclasse e intersezione

e il col legio dei docent i.

Per la Scuola dell’Infanzia si ritengono pr ior itar i i seguent i obiett ivi

format ivi:

a) rafforzamento delle basi per una cittadinanza attiva attraverso esperienze,

progetti e piccoli decisioni;

b) avviare il bambino al la costruzione di un pensiero cr it ico a partire dal le sue

tradiz ioni e i l suo patrimonio culturale.

Per la scuola primaria si r itengono pr ior itar i i seguent i obiettiv i formativ i:

a) valorizzazione e potenziamento delle competenze l inguistiche, con

particolare rifer imento al l' italiano nonché al la l ingua inglesee ad altre l ingue

dell'Unione europea, anche mediante l'uti lizzo del la metodologia Content

language integrated learning;

b) potenziamento del le competenze matematico-logiche e scientif iche;

i) potenziamento del le metodologie l aboratorial i e delle att ività d i

laborator io;

n) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e d i

studenti per classe o per articolazioni d i gruppi di c lassi, anche con

potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto

a quanto indicato dal regolamento di cui aldecreto del Presidente della

Repubblica 20 marzo 2009, n. 89;

Per la scuola secondaria di primo grado , s i r itengono prioritari g li obiett ivi

format ivi:

a) valorizzazione e potenziamento delle competenze l inguistiche, con

particolare r ifer imento all' ital iano nonché al la lingua inglese e ad altre lingue

dell'Unione Europea, anche mediante l'util izzo del la metodologia Content

language integrated learning;

b) potenziamento del le competenze matematico-logiche e scientif iche;

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h) svi luppo delle competenze digitali degli student i, con part icolare

riguardo al pensiero computazionale, al l'util izzo cr it ico e consapevole dei

social network e dei media nonché al la produzione e ai legami con i l mondo

del lavoro;

l) prevenzione e contrasto del la dispersione scolastica, di ogni forma

di discriminazione e del bullismo e cyberbullismo; potenziamento

dell' inclusione scolastica e del diritto allo studiodegli alunni con bisogni

educativi speciali attraverso percorsi indiv idualizzat i e personalizzat i anche

con il supporto e lacol laborazione dei serviz i socio -sanitari ed educat ivi del

territorioe del le associazioni d i settore e l'applicazione delle linee di

indir izzo per favorire il dir itto allo studio degli alunni adottat i,emanate dal

Ministero de ll' istruzione, dell'università e dellar icerca i l 18 dicembre 2014;

Per la scuola secondaria di secondo grado i l potenziamento riguarderà le

seguent i aree:

f) alfabet izzazione all'arte, al le tecniche e ai media d iproduzione e

diffusione del le immagini;

g) potenziamento del le discipl ine motorie e sviluppo di comportamenti

ispirat i a uno sti le d i v ita sano, con particolare riferimento all'a limentazione,

al l'educazione f is ica e al lo sport, e attenzione al la tutela del dir itto al lo studio

degli studenti prat icant i attiv ità sportiva agonistica;

h) svi luppo delle competenze digital i degli studenti, con part icolare

riguardo al pensiero computazionale, all'uti l izzo crit icoe consapevole dei s ocial

network e dei media nonché al la produzione e ai legami con il mondo del

lavoro;

n) apertura pomeridiana del le scuole e r iduzione del numero di alunni e di

studenti per classe o per art icolazioni d i gruppi diclassi, anche con

potenziamento del tempo scolastico o rimodulazionedel monte orario rispetto

a quanto indicato dal regolamento di cui aldecreto del Presidente della

Repubblica 20 marzo 2009, n. 89;

o) incremento del l'a lternanza scuola-lavoro nel secondo cic lo di istruzione.

Laboratorio artistico

I Consigl i di classe del l’I.T.E. d i Casalbordino hanno richiesto i l potenziamento

di attiv ità art ist ico-creative.

L’arte comprende molt i interessi comuni; oltre al la pittura ci sono la

fotograf ia, i graff it i , la poesia, la lettura, la musica e tutto ciò che permette

una crescita culturale e personale.

Il bel lo del l’arte è poter esprimere se stessi in molte sfumature e mandare un

messaggio a tutte le persone capaci di leggerl i, non con i telefoni e comput er,

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ma con la mente, la creativ ità, e i l cuore. L’arte fa emergere il lato nascosto e

profondo e rafforza l’autost ima.

I l laborator io artist ico-creat ivo favorisce e promuove una giusta dignità.

Laboratorio sportivo

I Consigl i di Classe dell’I.T.E. di Gissi hanno richiesto i l potenziamento delle

attività sport ive.

Con lo sport gli studenti migl iorano nelle relazioni, accrescono i l senso di

responsabil ità verso sé e verso gli alt ri, s i pongono un obiett ivo comune, per

la cui real izzazione imparano a superar e sfide importanti.

Lo sport , con le sue regole, rappresenta una grande opportunità format iva per

i giovani, l i può aiutare a costruire una sana cultura del la convivenza e del

rispetto degli alt ri.

I l laborator io favorisce e promuove una giusta d ignità e rafforza l’autostima.

PCTO

I Consigl i di Classe dell’I.T.E. di Gissi e Casalbordino hanno r ichiesto una

figura di potenziamento nell’ambito dei Percorsi per le competenze trasversal i

e l ’Orientamento.

La complessa att ività, con cui si vuole offr ire ai giovani competenze spendibil i

sul mercato del lavoro e favorire l’or ientamento, richiede impegno e tempo,

per cui s i rende necessar ia un’ulteriore figura docente di supporto svincolata

dagli obblighi d i orario d i lezione.

Competenze digitali

Si rit iene necessaria una f igura docente di supporto capace di svi luppare le

tematiche informatiche affrontate nel curricolo, ampliandole e mettendole in

pratica in attività laborator iali .

Primo collaboratore del D.S. con funzioni di coordinamento

organizzativo e didattico. Sarà inoltre necessar io prevedere la copertura

delle ore per il semiesonero del pr imo collaboratore del Dirigente Scolast ico,

considerata la complessità del la Scuola, che risulta art icolata in più c lassi.

FABBISOGNO POTENZIAMENTO RICHIESTO:

SCUOLA DELL’INFANZIA: 2 insegnanti AAAA

SCUOLA PRIMARIA: 4 insegnant i EEEE

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: 4 docent i

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO: 4 docent i.

POTENZIAMENTO ASSEGNATO:

SCUOLA DELL’INFANZIA: 0

SCUOLA PRIMARIA: 3 insegnant i EEEE

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: 1 docente di inglese.

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80

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO: 3 docent i (1 docente

A-45+1 docente A-46+1 docente di sostegno)

PERSONALE ATA

SEGRETERIA: 1 DSGA 6 ASSISTENTI AMMINISTRATIVI

COLLABORATORI SCOLASTICI 29

PLESSI PIANI EDIFICIO

NUMERO LOCALI

NUMERO CLASSI

TEMPO SCUOLA

COLLABORATORI SCOLASTICI

GISSI

Scuola Infanzia 1 4 1 Tempo pieno 2

Scuola Primaria Sc. Sec 1 grado

3

23

12

Tempo pieno 7 30 h

ITE

2

15

5

32h+6h aperture

pomeridiane

2

CASALBORDINO

ITE

2

11

4

32h+6h aperture

pomeridiane

3+6h

FURCI

Scuola Infanzia 3

3 1 Tempo pieno 1,5

Scuola Primaria 5 2 Tempo pieno 1,5

Sc. Sec 1 grado 5 1 30h 1

SAN BUONO

Scuola Infanzia 1 4 1 Tempo pieno 2

Scuola Primaria 2

5 2 30h + mensa 1

Sc. Sec 1 grado 5 2 30h 1

LISCIA

Scuola Infanzia 2

3 1 Tempo pieno 1

Scuola Primaria 5 2 30h + mensa 1

CASALANGUIDA

Scuola Infanzia 3

4 1 antimeridiano 1

Scuola Primaria 6 2 30h+ mensa 1

CARPINETO SINELLO

Scuola Infanzia 1

3 1 antimeridiano 1+ 12h sett. Scuola Primaria 4 2 30h+ mensa

GUILMI

Scuola Infanzia 1

5

1 antimeridiano 1 Scuola Primaria 1 30h+ mensa

UFFICI DI PRESIDENZA E SEGRETERIA

1

10

1

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81

MEZZI E STRUMENTI

SCUOLE DELL’INFANZIA: dispongono di aule luminose e capienti, dotate d elle

attrezzature di base per lo svolgimento del le attiv ità d idattiche. Sono

statepotenziate lepiccole b ibl ioteche di ogni plesso. Le sezioni cominciano ad

essere dotate di attrezzature multimediali e strumenti d i Robot ica (tavoli

interattiv i, LIM, notebook, Bee-Bot, Cubetto); sono attivati laborator i

montessor iani e di coding e robotica

SCUOLE PRIMARIE: le aule scolast iche sono ampie e luminose , fornite d i LIM,

di laboratorio d i Informatica e d i biblioteche. Due plessi sono dotat i di

laborator io l inguistico semifunzionante ma da aggiornare. Le classi sono

dotate di attrezzature multimedial i e strument i di Robotica; non tutt i i p lessi

dispongono di una palestra;

SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO: le aule sono ampie e luminose, i

laborator i di Informatica sono in corso d i al lestimento e potenziamento. In

ogni classe è presente la LIM o il monitor touch interatti vo; tutte le scuole

dispongono anche di una palestra;

SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO: le aule sono spaziose e molto

luminose. Entrambi i plessi sono dotat i di Laboratori d i Informat ica, Scient ific i,

Professionalizzant i, Linguist ici, d i S imulimpresa, d i palestre ampie e d i aree

sportive esterne. Presso l’ITE di Gissi è presente una bibl ioteca, corredata da

un monitor interattivo d i grandi dimensioni.

La Scuola necessita di ampliare le dotazioni multimedial i di tutti i plessi e di

aggiornare le attrezzature presenti nei laboratori e le bibl ioteche scolast iche.

I. FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE MATERIALI

Infrastruttura/ attrezzatura

Motivazione, in riferimento alle priorità strategiche e alla

progettazione

Fonti di finanziamento

Dotazioni multimediali in almeno 7 aule (LIM, tavoli interattivi o proiettori interattivi)

Innalzare il livello degli

apprendimenti generali degli alunni

della Scuola dell’Infanzia

PON, fondi MIUR, PNSD, Abruzzo Scuola Digitale, eventuali contributi da privati.

n. 9 laboratori scientifici mobili

Innalzare il livello degli

apprendimenti generali degli alunni.

Fondi MIUR, eventuali PON.

Aggiornamento attrezzature palestre

Sviluppare le competenze sociali degli

studenti per favorire sempre più

l'inclusione.

Fondi MIUR, PON, eventuali contributi da privati.

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Innalzare il livello degli

apprendimenti generali degli alunni.

Aggiornamento ed ammodernamento biblioteche scolastiche

Innalzare il livello degli

apprendimenti generali degli alunni.

Sviluppare le competenze sociali degli

studenti per favorire sempre più

l'inclusione.

Fondi MIUR, PON, eventuali contributi da privati.

Aggiornamento ed ammodernamento laboratori di Impresa simulata

Innalzare il livello degli

apprendimenti generali degli alunni.

Fondi MIUR.

n. 1 postazioni multimediali ad uso dell’utenza

Migliorare la comunicazione scuola-

famiglia, scuola-territorio. Promuovere

la dematerializzazione.

Fondi MIUR, PON.

L’effettiva realizzazione del piano nei termini indicati resta comunque condizionata alla concreta

destinazione a questa istituzione scolastica da parte delle autorità competenti delle risorse umane e

strumentali con esso individuate e richieste.

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PIANO DI FORMAZIONE

Ai fini del miglioramento dell’Offerta Formativa è previsto un Piano di Aggiornamento

e Formazione dal punto di vista epistemologico, metodologico, relazionale e

amministrativo.

PERSONALE NON DOCENTE

OBIETTIVI AZIONI

INNOVAZIONE DIGITALE NEGLI ATTI

AMMINISTRATIVI

Approfondimento del Piano sulla Dematerializzazione.

Aggiornamento su eventuali innovazioni amministrative

NORMATIVA

CCNL

Legge 107/2015

OO.CC. Normativa della scuola

PERSONALE DOCENTE

OBIETTIVI AZIONI

INNOVAZIONE DIGITALE, METODOLOGICA E COMPETENZE DI BASE

Utilizzo della LIM e delle TIC nella didattica.

Approfondimento sui rischi legati all’utilizzo di Internet.

DIDATTICA INCLUSIVA

Problematiche legate all’ADHD.

Aggiornamento sulle problematiche inerenti i Disturbi Specifici di Apprendimento.

BES

FORMAZIONE SPECIFICA DIDATTICA

LABORATORIALE

Metodologie didattiche ed innovative (Peer to peer, Flipped classroom…).

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COMPETENZA DI LINGUA STRANIERA

Conoscenza della lingua straniera

CLIL

INTEGRAZIONE, COMPETENZE DI CITTADINANZA E CITTADINANZA GLOBALE

Conoscenza dell’italiano come L2

Realizzazione di Piani Educativi personalizzati

Eventuali esigenze formative emerse nei Consigli di Classe, Interclasse,

Intersezione.

Le esperienze formative saranno organizzate in unità formative coerenti con il Piano

Nazionale e con il Piano formativo d’Istituto, secondo i criteri di seguito elencati

(Delibera del Collegio dei Docenti n. 4 del 15 marzo 2017).

Si prevedono, per quanto riguarda la consistenza oraria delle unità formative, tre

possibili tipologie:

1) Corso base: 9 ore di formazione.

2) Corso intermedio: 18 ore di formazione.

3) Corso completo: 25 ore di formazione.

Ciascuna unità formativa può prevedere:

a) una parte di interventi frontali o espositivi;

b) una parte di studio, approfondimento personale ed eventualmente

collegiale (documentabile);

c) una parte di attività di laboratorio e ricerca (in forma di sperimentazione

in classe, ricerca-azione, simulazione, produzione di materiali) documentabile.

Le unità formative, coerenti con il Piano di Formazione d’Istituto, potranno essere

promosse ed attestate:

● dalla scuola

● dalle reti di scuole

● dall’Amministrazione

● dalle Università e dai consorzi universitari

● da altri soggetti accreditati purché le azioni siano coerenti con il Piano di

formazione della scuola.

I Corsi obbligatori si svolgeranno nella sede dell’Istituto Omnicomprensivo di Gissi.

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PROCEDURE DI SEGNALAZIONI

La scuola accetta ogni forma di segnalazione relativa a disfunzioni e insufficienze dei servizi erogati considerandole utili indicazioni per migliorare la qualità del servizio. Le segnalazioni possono essere espresse in forma orale, scritta, telefonica, via fax, via mail e devono contenere generalità, indirizzo e reperibilità del proponente. Le segnalazioni orali e telefoniche devono, successivamente, essere sottoscritte. Le segnalazioni anonime non sono prese in considerazione. Il dirigente scolastico dopo aver esperito ogni possibile indagine, risponde, sempre in forma scritta, con celerità e, comunque, non oltre quindici giorni, attivandosi per rimuovere le cause che hanno provocato il rilievo.

IN ALLEGATO AL POF:

ATTO DI INDIRIZZO DIRIGENTE SCOLASTICA

CARTA DEI SERVIZI PIANO PER L’INCLUSIONE

PAI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI CON BES

PIANO DI MIGLIORAMENTO

REGOLAMENTO SCUOLE DELL’INFANZIA E PRIMARIA REGOLAMENTO SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO

STATUTO DEGLI STUDENTI E DELLE STUDENTESSE

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA REGOLAMENTO DEGLI ORGANI DI GARANZIA

PIANO ABRUZZO SCUOLA DIGITALE

INTEGRAZIONE AL REGOLAMENTO D’ISTITUTO, AL PATTO DI

CORRESPONSABILITA’ E AL DOCUMENTO DI E SAFETY RELATIVAMENTE AL CYBERBULLISMO

LINEE GUIDA PCTO D.M. 774 del 4/9/2019

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ALLEGATO N. 1: ATTO DI INDIRIZZO DIRIGENTE SCOLASTICA

Prot. n. 7692/A20 Gissi, 1° ottobre 2018

A tutti i docenti in servizio nella scuola

Alle famiglie e agli alunni

Al personale amministrativo

Al Direttore dei servizi Generali ed Amministrativi

Al Commissario per l’Amministrazione Straordinaria dell’Istituto Omnicomprensivo di Gissi

Tramite il Sito Web

Oggetto: Atto di indirizzo per le attività della scuola ai sensi del comma 14.4 art. 1 Legge 107 del 2015

LA DIRIGENTE SCOLASTICA

in conformità al D.Lgs. N. 165 del 2001, così come modificato dal D.Lgs.N. 150 del 2009 e ai sensi del comma

14.4, art.1, della Legge N. 107 del 2015 nel quale è previsto che il D.S. definisca gli indirizzi per le attività della

scuola e le scelte di gestione e di amministrazione

INDICA

con il presente ATTO DI INDIRIZZO le linee di fondo e gli orientamenti attuativi in ordine al Piano Triennale

dell'Offerta Formativa, documento fondamentale della scuola, caratterizzante l’identità stessa dell’Istituto.

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, in coerenza con gli obiettivi di miglioramento individuati in seguito al

percorso di autovalutazione d’Istituto e contenuti nel Rapporto di Autovalutazione, contiene il progetto della

scuola per il triennio, volto al potenziamento della formazione degli alunni e all’apertura della comunità

scolastica al territorio.

Il presente Atto costituisce l'indirizzo relativo al P.O.F. TRIENNALE 2019-2022, che configura un modello di

scuola che condivide una stessa vision della formazione, a partire dalla quale la comunità educante effettua

scelte pedagogiche, curricolari, didattiche, progettuali, di verifica e valutazione, con particolare attenzione alla

continuità verticale ed orizzontale.

Attraverso il suo Piano dell’Offerta Formativa, la scuola garantisce l’esercizio del diritto dei suoi alunni al

successo formativo, al massimo successo formativo in relazione alle caratteristiche individuali, secondo

principi di equità e di pari opportunità. All’interno di un processo di apprendimento che copre l’intero arco

della vita, la scuola apporta il proprio contributo allo sviluppo e al miglioramento della preparazione culturale

di base degli alunni, che si articola nella padronanza degli alfabeti di base, dei linguaggi, dei sistemi simbolici,

delle dimensioni creative della cultura di provenienza, ed opera affinché tutti siano messi nelle condizioni di

saper ampliare costantemente il proprio bagaglio di esperienze, conoscenze, abilità e competenze, per stare al

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Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2019/2020 – 2020/2021 – 2021/2022

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passo con il progresso culturale, tecnico, tecnologico e scientifico nonché con le richieste del mondo

sociale e del lavoro, per evitare fenomeni di esclusione.

Accanto alla formazione culturale, la scuola, attraverso il suo Piano dell’Offerta Formativa, organizza le proprie

attività in funzione di un’altra irrinunciabile finalità: l’educazione alla cittadinanza, ad una cittadinanza attiva,

consapevole, responsabile, democratica, che conduca i bambini e i ragazzi ad apprendere a vivere insieme nel

rispetto di se stessi e degli altri e ad apportare il proprio contributo alla costruzione del bene comune.

Per lavorare in direzione di queste due grandi ed importanti finalità (preparazione culturale ed educazione alla

cittadinanza), la scuola:

riflette su se stessa;

progetta azioni di miglioramento; cerca sinergie con l’esterno, con le famiglie e con l’intera comunità con le sue espressioni

socio- culturali e politiche, per condividere energie, idee e risorse. L'approccio metodologico-organizzativo, di tipo sistemico, ricercherà processi di insegnamento-

apprendimento efficaci nell’ottica della personalizzazione, fondati non più solo sulla lezione frontale, ma

sull’apprendimento cooperativo, la didattica per problemi, il lavoro di ricerca nel piccolo gruppo, le attività di

intergruppo con organizzazione flessibile delle classi, la didattica laboratoriale, mediante un’organizzazione

solidale degli alunni. Sarà, quindi, necessario curare l’ambiente di apprendimento: organizzazione flessibile

delle aule, laboratori e spazi attrezzati in modo funzionale, ampliamento dei confini dell’aula e dell’edificio

scolastico fino a comprendere tutto il territorio con le sue potenzialità: musei, aree archeologiche e naturali,

teatri, biblioteche, aziende, uffici…, nella consapevolezza che la scuola è inserita all’interno di un sistema ed è

importante che sappia dialogare ed entrare in relazione efficace con gli altri elementi dello stesso sistema al

fine di offrire una didattica di qualità.

Questa visione organizzativa prevede una leadership diffusa, per valorizzare ed accrescere la professionalità

dei singoli e dei gruppi, che faccia leva su competenze, capacità, interessi, motivazioni attraverso il rispetto di

ruoli e compiti ed il riconoscimento di spazi di autonomia decisionale e di responsabilità.

Gli indirizzi per l’elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa scaturiscono;

dalla vision condivisa di persona, di scuola, di formazione;

dalle riflessioni e dal confronto condiviso con il Collegio dei Docenti e con i suoi componenti, con i genitori degli alunni, con gli studenti, con i rappresentanti degli Enti Locali e con le espressioni socio- culturali del territorio;

dal Rapporto di Autovalutazione, che evidenzia punti di forza e di debolezza da cui si parte per individuare un piano complessivo di miglioramento.

Al Dirigente Scolastico, cui attiene la responsabilità dei risultati, il Legislatore affida l’emanazione del presente

Atto d'Indirizzo in coerenza con gli obiettivi strategici di miglioramento che la scuola intende perseguire nel

prossimo triennio, che si esplicitano nelle seguenti priorità:

1. Innalzare il livello degli apprendimenti generali degli alunni.

2. Migliorare i risultati alle prove standardizzate nazionali.

3. Sviluppare le competenze sociali degli studenti per favorire sempre più l’inclusione.

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Per il raggiungimento di tali traguardi, la scuola:

- attiverà curricoli verticali e condividerà i processi ed i criteri di progettazione e di valutazione;

- incrementerà le iniziative di inclusione tra gli studenti e di sviluppo delle loro potenzialità;

- potenzierà i gruppi di lavoro tra gli insegnanti dei diversi ordini di scuola;

- incentiverà la formazione in servizio dei docenti ed organizzerà proposte formative funzionali nella prima

parte dell’anno scolastico, con monitoraggio in itinere.

Un’attenzione particolare sarà riservata alla promozione dell’unitarietà degli interventi formativi, per

contrastare il rischio della frammentarietà che potrebbe essere causata dalla distribuzione nel territorio

dei plessi scolastici e dalla diversità dei gradi scolastici dell’Istituto.

Il Piano dell’Offerta Formativa conterrà inoltre nei suoi indirizzi programmatici la pianificazione di azioni

finalizzate al superamento del rischio dell’isolamento derivante dalle caratteristiche del territorio e delle

sue comunità, che condividono le problematiche di tutte le aree interne: spopolamento, insufficienza dei

servizi, infrastrutture inadeguate, svantaggio socio-economico e culturale. La scuola, vero centro culturale

e sociale dei piccoli paesi di cui è espressione, stringerà a tal fine sinergie, oltre che con gli Enti Locali, le

famiglie degli alunni, le associazioni culturali locali, anche - a livello regionale, nazionale ed internazionale

– con Enti, Reti, Scuole ed altre Istituzioni per promuovere un processo continuo di miglioramento della

qualità dell’offerta formativa e, di pari passo, per la tutela e la valorizzazione delle piccole scuole, risorse

di inestimabile valore per lo stesso territorio.

In coerenza ed in continuità con il percorso formativo e di miglioramento intrapreso nei precedenti anni

scolastici, il Collegio dei Docenti elaborerà il Piano Triennale dell’Offerta Formativa ponendo come fari

orientativi le seguenti finalità:

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Promuoverà, inoltre, l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di processi di apprendimento di

qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la

comunità.

Il Collegio dei Docenti prevederà nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa una particolare attenzione:

• alla formazione degli insegnanti, dal punto di vista epistemologico, metodologico e relazionale;

• alla programmazione e alla progettazione condivisa all’interno della comunità scolastica e con gli

stakeholder;

• alla continuità orizzontale e verticale;

• ai processi di orientamento;

• alla condivisione di modalità e criteri di verifica e valutazione;

• al recupero e al potenziamento degli apprendimenti;

• ai processi di inclusione;

• all’educazione alla cittadinanza attiva e democratica;

• alle pari opportunità;

• all’educazione alla pace e alla solidarietà;

• all’ampliamento delle opportunità formative, anche con esperienze di “ambiente di apprendimento

allargato” rivolte agli alunni delle pluriclassi;

• alla valorizzazione delle piccole comunità scolastiche e delle loro potenzialità;

• all’estensione del tempo di apertura delle scuole, soprattutto nelle scuole secondarie di primo e di secondo

grado, con attività di supporto ai processi di apprendimento;

• al potenziamento dell’apprendimento dell’Italiano e delle altre lingue dell’Unione europea;

• all’ampliamento dell’offerta formativa con proposte progettuali significative, motivanti e coerenti con i

curricoli e con le opportunità e le caratteristiche del territorio e delle sue comunità;

• al potenziamento delle competenze matematiche e scientifiche, mediante una didattica laboratoriale e per

problemi;

• allo sviluppo delle competenze digitali;

• al potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro mediante percorsi significativi in aziende, uffici ed enti locali

e mediante la simulazione d’impresa;

• alla documentazione, pubblicizzazione e valorizzazione delle buone pratiche messe in atto da singoli o gruppi

di docenti e dei prodotti/risultati degli alunni;

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• alle innovazioni metodologiche e didattiche.

Le Funzioni Strumentali individuate dal Collegio Docenti, i Collaboratori del Dirigente Scolastico, i Responsabili

di plesso, i Coordinatori di Classe, il Coordinatore delle attività di Inclusione, l’Animatore digitale, i Responsabili

dei progetti di ampliamento dell’offerta formativa costituiranno i nodi di raccordo tra l'ambito gestionale e

l'ambito didattico, al fine di garantire attuazione a quanto deliberato dal Collegio dei Docenti.

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa indicherà, inoltre, il fabbisogno di risorse professionali (docenti ed

ATA), strumentali, materiali ed infrastrutturali, prevedendo quindi una stretta sinergia con lo staff di Segreteria

e con il Direttore dei servizi generali e amministrativi, a cui il dirigente scolastico, ai sensi dell'art. 25 comma 5

del D. Lgs. n. 165/2001, fornisce le direttive di massima che costituiscono linee di guida, di condotta e di

orientamento preventivo sullo svolgimento della sua diretta attività e del restante personale A.T.A. che

coordina.

Il presente Atto costituisce, per norma, atto tipico della gestione dell'istituzione scolastica autonoma ed è:

acquisito agli atti della scuola, pubblicato sul sito web; reso noto ai competenti Organi collegiali.

La Dirigente Scolastica

F.to Dott.ssa Aida Marrone

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ALLEGATO N. 2 AL PTOF: CARTA DEI SERVIZI

CARTA DEI SERVIZI

PRINCIPI FONDAMENTALI

La Carta dei servizi ha come fonte principale di ispirazione gli artt. 3, 33,34 della Costituzione italiana, in

particolare i principi di uguaglianza, di imparzialità, di regolarità, di accoglienza e di integrazione.

1. Uguaglianza

L’Istituto Omnicomprensivo “G. Spataro” eroga il servizio scolastico senza compiere alcuna discriminazione

per motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua,religione, opinioni politiche, condizioni psicofisiche e socio-

economiche.

2. Imparzialità e regolarità

La Scuola eroga i servizi con obiettività ed equità. Grazie all'aiuto delle istituzioni ad essa collegate, garantisce

la regolarità e la continuità delle attività educative anche nelle situazioni problematiche

quali conflitti sindacali o avverse condizioni atmosferiche.

3. Accoglienza e integrazione

3.1 - La Scuola si impegna a porre in atto atteggiamenti ed azioni da parte di tutti gli operatori del servizio, per

favorire l'accoglienza degli alunni e dei genitori, con particolare riguardo alla fase di ingresso alle classi iniziali

e alle situazioni di rilevante necessità. Saranno date tutte le opportune informazioni ai genitori circa

l’organizzazione ed il funzionamento didattico della Scuola, mediante incontri collegiali o circolari

opportunamente redatte.

Saranno inoltre stabiliti incontri settimanali e periodici dei genitori con gli insegnanti affinché il rapporto

scuola-famiglia possa essere realmente di aiuto alla formazione della personalità del ragazzo. Particolare

impegno è prestato per un agevole inserimento degli alunni nell'ambiente scolastico sia nella delicata fase di

ingresso, sia in particolari situazioni di disagio personale o sociale.

3.2 - Ogni operatore svolgerà le proprie attività nel pieno rispetto dei diritti e degli interessi dello studente.

4. Diritto di scelta, obbligo scolastico e frequenza

4.1 - L'utente ha facoltà di scegliere fra le istituzioni che erogano il servizio scolastico. La libertà di scelta si

esercita tra le istituzioni scolastiche statali dello stesso tipo nei limiti della capienza obiettiva di ciascuna di esse.

In caso di eccedenza di domande va considerato il criterio della territorialità.

4.2 - L'obbligo scolastico, il proseguimento degli studi superiori e la regolarità della frequenza sono assicurati

con interventi di prevenzione e controllo dell’evasione (controllo attento delle assenze, dei ritardi e delle uscite

anticipate e conseguente comunicazione alle famiglie) e della dispersione scolastica da parte di tutte le

istituzioni coinvolte, che collaborano tra loro in modo funzionale e organico.

5. Partecipazione, efficienza e trasparenza

5.1 - Istituzioni, personale, genitori sono protagonisti e responsabili dell'attuazione della Carta, attraverso una

gestione partecipata della Scuola, nell'ambito degli organi e delle procedure vigenti.

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5.2- La Scuola si impegna a favorire attività extrascolastiche, approvate dal collegio dei docenti, mettendo a

disposizione l'edificio e le attrezzature scolastiche fuori dall'orario di servizio (come da calendario delle attività),

sentito l'ente locale e solo se si potrà stabilire che tali attività non arrecano danno all'edificio e alle attrezzature

della scuola.

5.3 - Le famiglie e gli alunni hanno la possibilità di informarsi sulle diverse attività mediante la visione del

P.O.F., del le programmazioni, degli elaborati scritti, della Carta dei servizi , del Regolamento interno della

Scuola, dello Statuto delle studentesse e degli studenti e del Patto educativo di corresponsabilità: il tutto è

redatto e pubblicizzato sul sito web della scuola, nel rispetto della semplicità e della trasparenza ai sensi della

legge n.241.

5.4 - L'attività scolastica ed in particolare l'orario di servizio di tutte le componenti si basa su criteri di

efficienza, di efficacia, flessibilità nell'organizzazione dell'attività didattica e dell'offerta formativa integrata.

5.5 - Per garantire la qualità del servizio scolastico la Scuola organizza, in collaborazione con istituzioni ed enti

culturali, corsi di aggiornamento del personale al fine di rendere efficienti i vari settori.

6. Libertà di insegnamento ed aggiornamento del personale

6.1 - Ogni docente o team docente elabora la propria programmazione in rapporto alle reali

esigenze degli alunni e dell'ambiente socioculturale in cui i ragazzi vivono, nel rispetto comunque, degli

obiettivi formativi nazional i e comunitari, generali e specifici, recepiti nei piani di studi di ciascun indirizzo.

6.2. - L'aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno irrinunciabile per tutto il personale scolastico

e un compito per l'amministrazione che assicura interventi organici e regolari.

7. Area didattica

7.1 - La Scuola è responsabile della qualità delle attività educative e garantisce la loro corrispondenza con le

esigenze culturali e formative degli alunni, nell'ambito del raggiungimento delle finalità istituzionali sfruttando

a questo proposito:

a) la competenza professionale del personale che si affina attraverso corsi di aggiornamento ed attività di

autoaggiornamento;

b) la collaborazione con le famiglie attraverso incontri sistematici che consentono la continuità orizzontale;

c) la collaborazione con le istituzioni amministrative, programmazione di attività comuni per scambi culturali;

d) collaborazione con enti esterni ed agenzie educative presenti sul territorio;

7.2 - La Scuola è responsabile nella sua attività progettuale e propositiva di garantire la continuità del percorso e

del processo formativo tra i diversi gradi e ordini di scuola; a tale proposito:

a) la Scuola organizza gruppi di lavoro per progettare e proporre attività per la continuità del processo formativo

tra Infanzia, Primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado;

b) nell'ambito delle attività di orientamento organizza incontri tra alunni della terza classe della scuola

secondaria di primo grado e insegnanti e ed alunni delle scuole secondarie di secondo grado.

7.3 - La scelta dei libri di testo rientra nei doveri relativi alla funzione docente e deve tener conto:

a) dei programmi di insegnamento;

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b) della programmazione didattica;

c) delle valutazioni dei genitori.

L'uso dei testi scolastici può essere potenziato attraverso l'utilizzo della biblioteca scolastica, dei mezzi

audiovisivi e dell'aula di informatica.

Nella programmazione dell'azione educativa e didattica i docenti della Scuola devono adottare soluzioni idonee

a rendere possibile un'equa distribuzione dei testi scolastici nell'arco della settimana.

7.4 - Il rapporto docente-discente sarà improntato alla relazione educativa funzionale basata sul rispetto

reciproco e il coinvolgimento educativo; in modo particolare non si dovrà ricorrere a sistemi coercitivi, a forme

di intimidazione, di minaccia o di punizioni corporali.

7.5 - Nel progetto educativo e nella programmazione si considerano:

a) il P.O.F. che la Scuola ha provveduto a stilare minuziosamente (a cui si fa riferimento).

b) la programmazione didattica ed educativa, adattata alle esigenze reali della classe in cui si viene ad operare,

elaborata e approvata dal consiglio di classe. Tale programmazione delinea il percorso formativo della classe e

di ogni singolo alunno e, utilizzando il contributo delle varie aree disciplinari, tende a raggiungere gli obiettivi e

le finalità educative indicate dal consiglio di classe e dal collegio dei docenti nel rispetto della normativa

vigente. Tale programmazione può essere modificata o adeguata alle esigenze degli allievi se, dopo momenti di

verifica e di valutazione delle attività svolte, ci si accorge che non è più rispondente alle esigenze formative che

emergono in itinere.

c) Lo Statuto delle studentesse e degli studenti (a cui si fa riferimento) .

d) Il Regolamento di istituto (a cui si fa riferimento).

e) Il Patto educativo di corresponsabilità (a cui si fa riferimento).

7.6 - L'allievo deve conoscere:

- gli obiettivi didattici ed educativi definiti per il suo curricolo dal docente;

- il percorso didattico che segue per raggiungere detti obiettivi;

- tutte le fasi in cui si articola tale curricolo; ogni insegnante farà conoscere immediatamente l'esito delle

verifiche orali e quello delle verifiche scritte nel più breve tempo possibile e comunque prima di una successiva

verifica, per non perdere l'interesse e l'efficacia educativa delle prove stesse; evidenzierà gli obiettivi non ancora

raggiunti e ne chiarirà i percorsi per il loro conseguimento.

7.7 - Il docente deve:

- esplicitare, esprimere e concretizzare la propria offerta formativa, ossia il curricolo predisposto per gli alunni;

- dare le motivazioni dell'intervento didattico effettuato sul e con l’alunno;

- rendere espliciti le strategie adottate nel corso di tale intervento, gli strumenti utilizzati per la verifica dei

risultati ottenuti ed i criteri adottati per valutare detti risultati (vedi la programmazione educativa e didattica

annuale a cui il docente farà riferimento e che è a disposizione

degli altri utenti della scuola);

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- illustrare i criteri di valutazione delle prove e i criteri di valutazione finale;

- responsabilizzare gli studenti ad una partecipazione attiva a tutte le proposte didattiche;

- favorire l’autocorrezione e l’autovalutazione, l’errore non sarà determinante, ma utilizzato per modificare il

comportamento del singolo;

- incoraggiare il progresso nell’apprendimento e stimolare la fiducia dell’alunno nelle proprie possibilità,

rispettando la specificità del modo di apprendere;

- dare consegne chiare e precise per ogni attività proposta;

- controllare sistematicamente i compiti assegnati, richiedendo il rispetto di tempi e modi di lavoro e la

puntualità delle consegne.

7.8 - Il genitore deve:

- essere messo al corrente dell'offerta formativa;

- esprimere i relativi pareri e le relative proposte;

- collaborare nelle attività;

- controllare quotidianamente il diario personale dei propri figli.

Questa possibilità viene offerta in vari momenti dell'anno scolastico:

- all'inizio dell’anno scolastico;

- attraverso due incontri pomeridiani, a dicembre e ad aprile, tra docenti e genitori;

- attraverso i documenti di valutazione;

- attraverso un'ora settimanale di incontro fissata al mattino (scuole secondarie);

- attraverso gli incontri dei genitori nei consigli di classe-interclasse-intersezione;

- attraverso l'informazione all'utenza del P.O.F., della programmazione educativa, didattica, della Carta dei

servizi, dello Statuto delle studentesse e degli studenti, del Regolamento d’istituto e del Patto educativo di

corresponsabilità.

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

DI GISSI – FURCI – SAN BUONO

(art. 3 D.P.R. Novembre 2007, n. 235)

Il Patto educativo di corresponsabilità vuole definire in maniera sintetica, ma dettagliata e condivisa, l’impegno

reciproco di diritti e doveri nel rapporto tra l’istituzione scolastica, gli studenti e le famiglie.

La sottoscrizione del Patto implica il rispetto dello Statuto delle studentesse e degli studenti (D.P.R. 21

novembre 2007 n. 235 e D.P.R. 24 giugno 1998 n. 249), del Regolamento d’Istituto e della Carta dei servizi,

riportati nel PTOF e pubblicati sul sito istituzionale.

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Questi documenti sono letti e analizzati nei primi giorni di scuola durante le attività di accoglienza e sono

sempre disponibili per la consultazione.

L’Istituto basa la propria azione educativa sulla centralità dell’alunno che apprende, promuove la crescita e la

formazione della persona e del cittadino attraverso percorsi di studio che garantiscono il rispetto della normativa

vigente, l’assolvimento dell’obbligo scolastico e la prevenzione del disagio e della dispersione.

L’Istituto assicura lo svolgimento di corsi di recupero, sostegno, consolidamento e arricchimento, anche in

orario extracurricolare.

Nel Regolamento d’Istituto è previsto che a Scuola non si debbano portare strumentazioni estranee e non

richieste allo svolgimento delle attività didattico-educative, ma, considerati alcuni episodi pregressi di uso

improprio di apparecchiature elettroniche, per evitare situazioni spiacevoli di violazione della privacy e

diffusione di immagini e video offensivi del decoro della persona e della Scuola, nel caso in cui gli alunni

venissero a Scuola provvisti di cellulari, video telefoni, smartphone e tablet, le apparecchiature vanno

consegnate alla prima ora e ritirate alla fine dell’ultima e vengono conservate in busta a vista nell’armadietto di

classe. La Scuola non risponde di eventuali furti e danneggiamenti del materiale consegnato in quanto non è

previsto dal Regolamento d’Istituto che in classe si debbano avere tali dispositivi. La Scuola assicura sempre

l’uso del proprio telefono fisso per le comunicazioni necessarie e previste.

La famiglia, considerata la propria responsabilità educativa, si impegna a:

- Partecipare attivamente a tutti i momenti di formazione e informazione che la Scuola organizza.

- Rispettare gli orari di ingresso e di uscita e gli orari di ricevimento.

- Seguire in modo costruttivo i propri figli nel percorso di studio controllando assenze, ritardi, esecuzione

dei compiti, il diario personale e il sito web perché su di essi l’Istituzione annota le comunicazioni

scuola-famiglia.

- Controllare che il proprio figlio venga a Scuola provvisto esclusivamente del materiale richiesto.

- Risarcire gli eventuali danni provocati dai propri figli a carico di persone e cose. Nell’eventualità di

danneggiamenti a cose e/o lesioni a persone il provvedimento disciplinare è ispirato al principio della

riparazione del danno ed è commisurato alla gravità del danno stesso secondo un principio di gradualità;

danneggiamenti ai beni comuni non attribuibili a provate responsabilità individuali dovranno essere

risarciti in modo collettivo.

Il profilo sostanziale di questo Patto si basa, dunque, su un positivo e rinnovato dialogo tra tutti gli utenti del

servizio scolastico per una responsabile crescita qualitativa tesa a prevenire insuccessi e devianze.

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

DI GISSI –CASALBORDINO

Il Patto educativo di corresponsabilità vuole definire in maniera sintetica, ma dettagliata e condivisa, l’impegno

reciproco di diritti e doveri nel rapporto tra l’istituzione scolastica, gli studenti e le famiglie.

La sottoscrizione del Patto implica il rispetto dello Statuto delle studentesse e degli studenti (D.P.R. 21

novembre 2007 n. 235 e D.P.R. 24 giugno 1998 n. 249), del Regolamento d’Istituto e della Carta dei servizi,

riportati nel POF, affissi all’albo e pubblicati sul sito istituzionale.

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Questi documenti sono letti e analizzati nei primi giorni di scuola durante le attività di accoglienza e sono

sempre disponibili per la consultazione.

La Scuola, con la sua azione educativa basata sulla centralità dell’alunno si impegna a:

promuovere la crescita e la formazione della persona e del cittadino attraverso la realizzazione dei

curricoli disciplinari secondo le scelte organizzative e le metodologie didattiche elaborate nel piano

dell’offerta formativa e la partecipazione attiva dell’alunno alla vita della scuola

garantire l’assolvimento dell’obbligo scolastico e la prevenzione del disagio e della dispersione.

assicurare lo svolgimento di corsi di recupero, sostegno, consolidamento e arricchimento, anche in

orario extracurricolare.

creare un clima di cooperazione con le famiglie, attraverso la comunicazione costante in merito

all’andamento didattico e disciplinare.

La finalità dell’obbligo è rappresentata dall’acquisizione di quelle competenze chiave di cittadinanza che

possono aiutare i giovani al pieno sviluppo della loro personalità, attraverso la progressiva acquisizione e il

consolidamento delle conoscenze di base e delle competenze indispensabili per imparare ad imparare,

progettare, comunicare, collaborare e partecipare, agire in modo autonomo e responsabile, risolvere problemi,

individuare collegamenti e relazioni, acquisire e interpretare informazioni.

La Famiglia, considerata la propria responsabilità educativa, si impegna a:

Partecipare attivamente a tutti i momenti di formazione e informazione che la Scuola organizza.

Seguire in modo costruttivo i propri figli nel percorso di studio controllando assenze, ritardi, esecuzione

dei compiti, il diario personale e il sito web perché su di essi l’istituzione annota le comunicazioni

scuola-famiglia.

Risarcire gli eventuali danni provocati dai propri figli a carico di persone e cose. Nell’eventualità di

danneggiamenti a cose e/o lesioni a persone il provvedimento disciplinare è ispirato al principio della

riparazione del danno ed è commisurato alla gravità del danno stesso secondo un principio di gradualità;

danneggiamenti ai beni comuni non attribuibili a provate responsabilità individuali dovranno essere

risarciti in modo collettivo.

Lo Studente si impegna a:

prendere visione del Regolamento d’Istituto e dello Statuto delle studentesse e degli studenti e

rispettarli, prendendo coscienza dei propri diritti e dei propri doveri

seguire con attenzione e partecipazione quanto gli viene insegnato, studiando in modo adeguato per il

conseguimento degli obiettivi didattici

tenere un contegno corretto e responsabile nei confronti di tutto il Personale della scuola e dei propri

compagni, nel rispetto dei diversi ruoli

rispettare l’ambiente scolastico e risarcire eventuali danni arrecati ai beni della comunità scolastica.

8. Servizi amministrativi

I servizi amministrativi si trovano presso la sede centrale dell’I.T.E. di Gissi e assicurano il proprio servizio tutti

i giorni feriali in orario scolastico (08.00-14.00) e nel pomeriggio del lunedì e giovedì (14.30-17.30).

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8.1 - La Scuola assicura all'utente la tempestività del contatto telefonico, stabilendo al proprio interno modalità

di risposta che comprendano il nome della Scuola, il nome e la qualifica di chi risponde, la persona o l'ufficio in

grado di fornire le informazioni richieste.

8.2 - La Scuola assicura spazi ben visibili adibiti all’informazione, in particolare sono predisposti:

- tabella dell'orario di lavoro dei dipendenti;

- organigramma degli uffici;

- organico del personale docente e A.T.A. ;

- albi d'istituto

- sito web.

Sono, inoltre, disponibili appositi spazi per la bacheca sindacale.

8.3 – La Scuola si impegna a rilasciare i documenti richiesti entro tre giorni lavorativi.

8.4- All’ingresso sono presenti e riconoscibili operatori scolastici in grado di fornire all'utenza le prime

informazioni per la fruizione del servizio.

8.5 - Gli operatori scolastici indossano il cartellino di identificazione in maniera ben visibile per l'intero orario

di servizio.

8.6 - Il Regolamento della Scuola viene affisso all'albo per l’adeguata pubblicità.

9 Procedura dei reclami e valutazione del servizio

9.1 - Ogni qualvolta si presentino delle irregolarità sia in campo didattico che in quello amministrativo, possono

essere inviati dei reclami sottoscritti al Dirigente scolastico. Quest'ultimo, dopo accurate indagini, entro quindici

giorni ne darà risposta scritta, facendo tutto ciò che è in suo potere per eliminare le cause del reclamo.

9.2 - Partendo dal presupposto che la Scuola deve offri re un servizio di qualità, interpretando e selezionando le

aspettative dei destinatari, e considerando che sia studenti che genitori non sono fornitori del servizio ma

coproduttori, si invitano questi ultimi ad esprimere opinioni, valutazioni e proposte su aspetti organizzativi,

didattici e amministrativi della Scuola.

A tale scopo la Scuola costituisce il Nucleo di Valutazione che si preoccupa di progettare e realizzare il

Processo di Autovalutazione. I risultati di tale lavoro serviranno per una riflessione sull'attività formativa della

Scuola stessa.

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ALLEGATO N. 3 AL PTOF: PIANO PER L’INCLUSIONE

PIANO DELL’INCLUSIONE

A.S. 2019/2020 – 2020/2021 – 2021/2022

Premessa

Nel quadro dei principi costituzionali dell’uguaglianza e del riconoscimento del diritto allo studio per

tutti e soprattutto in base alla naturale funzione cui si destina la Scuola, l’Omnicomprensivo Spataro

si propone l’obiettivo di offrire a tutti gli studenti uguali opportunità.

L’Inclusione è un orizzonte verso cui la nostra Scuola tende di pari passo con le continue evoluzioni

del processo inclusivo poiché è la società stessa che cambia in modo rapido e profondo.

Lo scopo della Scuola è quello di includere tutti attraverso le azioni delle sue componenti educanti e,

per questo, essa si predispone all’accoglienza sottoscrivendo un patto di corresponsabilità educativo

– didattico con tutte le risorse disponibili. Inoltre, si adopera per recitare il preciso ruolo sociale cui è

destinata: la Scuola di tutti e di ognuno per valorizzare l’unicità, le singolarità, le differenze relative

agli studenti, cercando di evitare che le differenze stesse si trasformino in disuguaglianza.

Questa prospettiva presuppone e favorisce il passaggio dalla Scuola dell’integrazione alla Scuola

dell’inclusione. L’ulteriore balzo in avanti, a cui sarebbe auspicabile predisporsi, dovrebbe essere il

“superamento” dello stesso concetto di inclusione, perchè essa realizzi la progettazione universale

che va bene a tutti in modo che le attività educative e didattiche risultino essenziali per qualcuno ma

utili per tutti.

I modelli dell’inserimento, delle diverse abilità, dell’integrazione e a seguire, dell’inclusione

rappresentano i vari modi con cui la Scuola italiana ha cercato di riconoscere e rispondere

efficacemente ai diritti di individualizzazione di tutti gli alunni che hanno una qualche difficoltà di

funzionamento nonché di garantire loro la partecipazione alla vita scolastica e il raggiungimento del

massimo possibile in termini di apprendimento e partecipazione.

Pertanto, occorre ampliare il campo delle misure e della cultura fino a comprendere tutti gli alunni

con una qualche difficoltà e non solo quelli che hanno una disabilità.

Il traguardo a cui tendere è, dunque, la prevenzione delle difficoltà degli alunni e l’eliminazione degli

ostacoli all’apprendimento ed alla partecipazione di ognuno in uno sfondo di equità e giustizia

sociale.

La nostra Scuola si attiva per risultare giusta: tenta di ridurre i processi di marginalizzazione

compensando con equità le differenze che potrebbero produrre un deficit di uguaglianza sostanziale

e di pari opportunità e promuovendo il massimo potenziale negli apprendimenti e nell’appartenenza

sociale. Inoltre, essa finalizza la sua azione educativa alla costruzione sistematica dell’eterogeneità

attraverso una didattica laboratoriale, che favorisce l’apprendimento.

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Dunque, l’uguaglianza, intesa come accoglienza di tutti, potrebe dimostrarsi non sufficiente a

garantire pari opportunità a tutti e quindi maggiore equità e giustizia sociale. Questo rappresenta

l’orizzonte a cui tendere: arricchire il principio di “giustizia come uguaglianza” con il valore

dell’equità.

L’impegno della Scuola

L’impegno della nostra Scuola è “prendersi cura”, “prendersi a cuore” il successo massimo possibile

per gli alunni in difficoltà, offrire la migliore qualità formativa individualizzandola proficuamente,

adottare apertamente le decisioni strategiche ed operative comunicandole nell’offerta formativa e

condividendole con le famiglie e la comunità.

In questo orizzonte vi è il bisogno di rendersi sensibili verso le differenze, conoscerle nelle loro

peculiarità in modo biopsicosociale non per ricondurle a categorie codificate, ma per comprenderle

nella loro individualità: ricercarle con coraggio, illuminare la differenza in quanto essa è solo un

normale stato dell’esistenza umana e rispettarla, celebrandola senza buonismo e folklore,

valorizzandola negli apprendimenti cognitivi, disciplinari, comunicativi e sociali.

Un’altra sfida su cui la Scuola intende misurarsi è quella dell’accoglienza di tutti dando ad alcuni

studenti gli strumenti necessari per rendere la loro condizione più equa rispetto agli altri. Questo

comporta l’impegno di rendere accessibili agli alunni una pluralità di materiali, la risorsa dei

compagni, la didattica per progetti, la didattica metacognitiva, insomma tutti quegli strumenti e

opportunità di apprendimento idonei a rendere la loro condizione più equa rispetto agli altri.

Il feedback è utile all’apprendimento perchè l’informazione di ritorno rende più efficace

l’appendimento dello studente; si rende perciò necessario garantire l’uso di strategie efficaci

ottimizzando, al tempo stesso, l’uso di siffatte risorse.

Gli obiettivi di incremento dell’inclusività per gli anni scolastici 2019/2020 – 2020/2021 – 2021/2022

saranno:

migliorare gli aspetti organizzativi, didattici e metodologici dell’inclusione;

implementare la formazione e l’aggiornamento dei docenti;

potenziare lo sviluppo di curricoli attenti alle diversità;

rendere maggiormente efficaci i percorsi formativi;

consolidare la relazione educativa per promuovere il successo formativo di tutti;

accrescere il livello di coinvolgimento dei diversi soggetti nell’attuazione dei processi di

inclusione;

utilizzare strumenti e criteri condivi per la valutazione dei risultati di apprendimento.

La didattica inclusiva: obiettivi, attività ed interventi

Decidere di offrire la didattica inclusiva significa mettere al centro la persona ed occuparsi in modo

efficace dei suoi bisogni. Significa, cioè, predisporre risposte individualizzate rispetto ai molteplici e

variegati bisogni educativi degli alunni in difficoltà.

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La didattica inclusiva vuole, in altre parole, che l’alunno si avvicini il più possibile al raggiungimento

degli obiettivi comuni al gruppo di appartenenza, alla sua classe o al corso di studi, sebbene con

mezzi e percorsi diversi e, in alcune situazioni, di gran lunga diversi: tutto ciò per adattarsi alle

esperienze e ai bisogni della singola persona.

Essa può consistere anche nella personalizzazione ovvero nella progettazione di un percorso

profondamente diverso da quello comune e differenti sono anche gli obiettivi dell’offerta formativa,

per cui, in questo ambito, si cerca di costruire un iter proprio che persegua i suoi obiettivi, che non

necessariamente devono coincidere con quelli altrui.

Tuttavia, la parola d’ordine è attenzione. Attenzione a non cadere nella trappola insita nel concetto di

personalizzazione, poiché l’alunno che ha minori risorse personali, familiari e sociali, rischia di

compiere un percorso meno ambizioso, più aderente alla percezione delle sue difficoltà e meno

agganciato al curricolo dei compagni. Pertanto, attenzione alla marginalizzazione dello studente dal

percorso ordinario!

D’altra parte però si terrà conto delle situazioni di disabilità complesse e/o gravi, che richiedono un

lavoro specifico verso obiettivi anche molto lontani da quelli ordinari presenti nel curricolo. Ciò per

rispondere ai bisogni di base nell’ambito di competenze delle autonomie personali e sociali.

Tale didattica si esplicita e si articola nell’organizzazione delle risorse metodologiche, strutturali e

stategiche. Organizzazione di materiali specifici, adattamento dei testi scolastici e dei materiali

didattici, uso dei luoghi, tecniche didattiche, aiuti, facilitazioni, rinforzi, apprendimento cooperativo,

tutoring e molto altro sono solo alcune delle infinite risorse, che si potranno utilizzare nella didattica

inclusiva.

I Bisogni Educativi Speciali

“Il Bisogno Educativo Speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e apprenditivo,

espressa in un funzionamento (nei vari ambiti della salute secondo il modello ICF dell’Organizzazione

Mondiale della Sanità) problematico anche per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma

sociale, indipendentemente dell’eziologia, e che necessita di educazione speciale individualizzata”: da

“ Bisogni Educativi Speciali e inclusione” di Dario Janes, Edizioni Cenrto Studi Erickson.

Questa concettualizzazione si fonda su alcune caratteristiche fondamentali: la sensibilità come

capacità di cogliere in tempo e precocemente il maggior numero possibile di condizioni di difficoltà

degli alunni; la provvisorietà e la reversibilità del bisogno educativo speciale in quanto molte

situazioni, che si configurano senza dubbio con bisogni educativi speciali non sono stabili e

cristallizate, bensì soggette a dei cambiamenti nel tempo, a miglioramenti e/o addirittura a

superamenti; il minor impatto psicologico e sociale per l’alunno e la sua famiglia della valutazione del

bisogno educativo speciale e del suo riconoscimento; la situazione complessiva di funzionamento

educativo e apprenditivo dell’alunno, qualunque siano le cause che originano una difficoltà di

funzionamento; la necessità ed il bisogno di individualizzazione, di educazione speciale e di

inclusione.

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Un bisogno educativo speciale è una difficoltà che si deve manifestare entro i diciotto anni di età e,

quindi, deve interessare l’educazione e l’apprendimento.

Il disagio scolastico degli alunni è sempre più crescente così come sono complesse le varie condizioni

personali, i bisogni e le difficoltà, situazioni che tutte si manifestatano in modi e misura tali da

ostacolare e addirittura compromettere l’apprendimento: esse dunque sono innumerevoli e sono di

natura e tipologia variegata.

All’interno di questa grande categoria, si individuano, pertanto, una pluralità di situazioni di difficoltà

di apprendimento e dello sviluppo delle competenze per cui gli alunni, talvolta anche in numero

cospicuo dentro la stessa classe, presentano il bisogno di un’attenzione speciale e le ragioni sono

molteplici.

Sulla base di tali premesse sono intervenute diverse disposizioni legislative al fine di ripensare la

didattica in direzione inclusiva da cui deriva la necessità educativa e pedagogica di rispondere alle

diverse esigenze e capacità di ciascuno studente. Nello specifico, la Direttiva Ministeriale 27

dicembre 2012 definisce “alunni con bisogni educativi speciali” coloro che, “con continuità o per

determinati periodi, per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali”,

hanno necessità che la Scuola offra “adeguata e personalizzata risposta”.

Conseguentemente la missione della Scuola sostenuta dalla Direttiva è quella di offrire a ciascun

alunno la possibilità di esprimere, valorizzare ed incrementare al massimo le sue potenzialità;

l’orizzonte dell’inclusione va oltre la difficoltà di un certo numero di alunni, per prendere in

considerazione le esigenze di tutti.

I Bisogni Educativi Speciali, sulla base della Direttiva citata, si classificano nelle seguenti tre categorie:

1. Disabilità certificate ex Legge 5 febbraio 1992, n. 104, articolo 3, commi 1 e 3.

Tali disabilità derivano da deficit organici funzionali riconducibili a minorazioni e/o a patologie

organiche ovvero a minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è

causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da

determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.

2. Disturbi evolutivi specifici.

Con questa espressione si intendono i disturbi specifici dell’apprendimento, i deficit del

linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, ricomprendendo, per la

comune origine nell’età evolutiva, anche quelli dell’attenzione e dell’iperattività, mentre il

funzionamento intellettivo limite può essere considerato un caso di confine fra le disabiltà.

Tutte queste differenti problematiche, ricomprese nei disturbi evolutivi specifici, non vengono

o non possono venire certificati ai sensi della Legge 5 febbraio 1992, n. 104 e non danno

conseguentemente diritto alle provvidenze e alle misure previste dalla stessa legge quadro,

tra le quali l’insegnante di sostegno, sebbene esse siano capaci di costituire importanti

limitazioni per alcune attività della vita quotidiana.

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Nello specifico, i disturbi evolutivi specifici comprendono i disturbi evolutivi specifici

dell’eloquio e del linguaggio, delle abilità scolastiche, della funzione motoria e i disturbi

specifici dell’apprendimento. Questi ultimi si suddividono in dislessia, disgrafia, disortografia e

discalculia mentre, i disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche, annoverano quelli

specifici della lettura, della compitazione, delle abilità aritmetiche e altri non specificati.

3. Svantaggio socio – economico, linguistico, culturale.

L’area dello svantaggio va oltre la sola presenza di certificazione e diagnosi e comprende tutte

le difficoltà originate dal contesto di vita sociale, relazionale, comportamentale, psicoemotivo,

economico e linguistico. Si pensi agli alunni le cui difficoltà derivano dalla non conoscenza

della lingua italiana, perché appartenenti a culture diverse, ma anche dal vivere in contesti

sociali e culturali poveri.

L’area dello svantaggio scolastico non concede la possibilità di delega alle competenze degli

specialisti, dato che è responsabilità della Scuola e delle sue componenti educanti individuare

e definire lo specifico “svantaggio scolastico” come condizione che necessita di risposte

“speciali” e specifiche per il singolo alunno.

In questi casi, allora, la responsabilità della Scuola è ancora più gravosa: è chiamata, prima a

definire il bisogno educativo speciale, poi ad entrare in relazione, a strutturare percorsi di

apprendimento e a valutare lo studente individuato.

L’organizzazione inclusiva: saperi che dialogano

La Scuola ha deciso di occuparsi degli alunni che presentano qualsiasi difficoltà di funzionamento

educativo, di percepire qualsiasi difficoltà degli alunni, anche quelle meno evidenti, di comprendere

la complessità dei fattori, che costituiscono e mantengono le varie difficoltà e di rispondere in modo

inclusivo, efficace ed efficiente, alle stesse difficoltà, attivando tutte le risorse dell’intera comunità

scolastica e non. Pertanto, essa punta a mettere in correlazione ed in rete tutti i saperi presenti

all’interno ed all’esterno della Scuola stessa, definendo gli aspetti organizzativi, i ruoli, i compiti, le

funzioni ed i livelli di responsabilità.

Dirigente scolastico.

La Dirigente è garante delle offerte formative della Scuola e il suo ruolo è centrale e fondamentale

per la progettazione e la realizzazione del processo inculsivo che, come già sottolineato, è teso a

risultare giusto per tutti gli alunni.

Svolge la funzione di leadership educativa ed organizzativa nonché di diffusione della cultura

dell’inclusione, infatti, la Dirigente ha il compito di costruire, promuovere e difendere la visione

culturale e politica dell’inclusione che si proietta verso il superamento di ogni tipo di barriera e di

resistenza mentale e culturale, verso la costruzione della cultura del contesto e della comunità, delle

buone pratiche didattiche, dell’interazione e del dialogo degli agenti educanti.

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Guida e coordina le azioni, le iniziative, le attività, gli interventi relativi al tema e indirizza l’operato

dei Consigli di Classe/Team Docenti affinchè favoriscano al massimo le occasioni di apprendimento.

Inoltre, dà impulso ed incoraggia varie attività di formazione ed aggiornamento per tutti gli insegnanti

dell’Istituto.

Valorizza i progetti che favoriscono il processo dell’inclusione, indirizza l’operato dei Consigli di

Classe/Interclasse/Team Docenti, coinvolge attivamente le famiglie e garantisce loro la piena

partecipazione al percorso educativo, cura i rapporti con la realtà territoriale e attiva azioni di

continuità per la presa in carico degli alunni che transitano da un grado scolastico all’altro.

Gruppo di Lavoro per l’Inclusione

L’Istituto Omnicomprensivo istituisce il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) la cui composizione

prevede la Dirigente Scolastica che lo presiede, quattro docenti curricolari, uno per ogni ordine di

Scuola, docenti di sostegno, personale ATA e specialisti dell’Unità Multidisciplinare di Vasto, ASL 2

Abruzzo.

Il GLI, ai sensi del Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 66, articolo 9, commi 8, ha il compito di

supportare il Collegio dei Docenti nella definizione e realizzazione del Piano per l’Inclusione nonché i

docenti contitolari e i Consigli di Classe nell’attuazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI).

Nello specifico il GLI svolge le seguenti funzioni:

o rilevazione, monitoraggio e valutazione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali;

o raccolta e documentazione degli interventi educativo – didattici;

o confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie e metodologie di gestione

delle classi;

o rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della Scuola;

o raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli gruppi di lavoro operativi;

o elaborazione del Piano Annuale per l’Inclusione;

o supportare la Dirigente Scolastica per la quantificazione dell’ogranico relativo agli insegnanti

di sostegno.

Dipartimento per l’Inclusione

Nella nostra Scuola è stato istituito tale organo per occuparsi più efficacemente degli alunni con

disabilità e per rispondere ai loro differenti bisogni educativi, infatti, il Dipartimento è composto dagli

insegnanti di sostegno e dalla Dirigente Scolastica che lo presiede o da un suo delegato in caso di

assenza.

Il Dipartimento ha la competenza a:

o coordinare gli interventi a favore degli alunni disabili, le attività di accoglienza, continuità ed

orientamento;

o accogliere e coordinare i docenti di sostegno;

o coordinare le attività di formazione in servizio sui temi relativi alla disabilità;

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o predisporre la documentazione e l’aggiornamento della modulistica;

o discutere e riflettere sulle attività da svolgere nel corso dell’anno scolastico;

o condividere buone pratiche di interventi inclusivi;

o monitorare i processi inclusivi;

o riflettere sulla progettazione, elaborazione, verifica e valutazione del PEI.

Consigli di Classe/Interclasse/Team Docenti

Essi coordinano le attività didattiche relative agli alunni con Bisogni Educativi Speciali, progettano la

didattica per consentire la piena partecipazione di tutti gli alunni alla vita scolastica, predispongono

gli strumenti operativi e didattici attraverso cui cui si definiscono, si monitorano e documentano le

strategie di intervento didattico nonché i criteri di valutazione degli apprendimenti degli alunni.

Tali organi, inoltre, hanno il compito di individuare le situazioni degli alunni in cui sia necessaria la

personalizzazione della didattica e l’adozione di misure compensative e dispensative sulla scorta delle

proprie considerazioni pedagogiche e didattiche come pure in riferimento alla documentazione

clinica prodotta dalla famiglia.

I Consigli di Classe/Interclasse/Team Docenti dialogano e si raccordano con il GLI, comunicano

costantemente con le famiglie ed eventulamente con gli esperti esterni di riferimento,

predispongono il Piano Educativo Individualizzato e il Piano Didattico Personalizzato che devono

essere condivisi e sottoscritti dalla Dirigente Scolastica, da tutti i docenti membri e dalla famiglia

dell’alunno che ne è destinatario.

Collegio dei Docenti

Il Collegio ha il compito di approvare entro il mese di giugno il Piano Annuale dell’Inclusione proposto

dal Gruppo di lavoro per l’inclusione. Pertanto, discute e delibera gli obiettivi proposti dal GLI e le

attività e gli interventi da attivare che confluiranno nei Piani di lovoro individuali.

Al termine dell’anno scolastico il Collegio procede alla verifica della realizzazione degli obiettivi

contenuti nel Piano e alla riflessione sul processo di inclusione degli alunni.

Gruppo di Lavoro Operativo (GLHO)

Composto dal Consiglio di Classe/Interclasse/Team Docenti, Unità Multidisciplinare ASL, genitori

dell’alunno e altre figure che si occupano di lui ed è presieduto dalla Dirigente Scolastica.

Tale organo effettua le valutazioni didattico – educative degli alunni con disabilità certificate ai sensi

della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, elabora e predispone la programmazione delle attività di

insegnamento – apprendimento individualizzate adatte alla singolarità degli alunni, concorda ed

elabora, in base alle indicazioni della Diagnosi Funzionale e del Profilo di Funzionamento, il Profilo

Dinamico Funzionale, concorda e costruisce il profilo delle competenze da acquisire ed acquisite e

procede alla verifica ed eventulamente, ove necessario, alla revisione del PEI.

Il GLHO viene convocato almeno due volte nell’anno scolastico per l’laborazione del PEI e per la sua

verifica e revisione.

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Referente dell’Inclusione

Il referente per le attività di inclusione viene nominato dalla Dirigente Scolastica allo scopo di

collaborare alla realizzazione operativa delle attività concernenti l’inclusione scolastica. Collabora alle

iniziative ed alle soluzioni organizzative della Scuola per garantire la qualità dei processi educativi e

didattici.

Egli deve assicurare uno “sguardo inclusivo” su tutti i processi organizzativi della Scuole e deve

lavorare a stretto contatto con le altre figure di staff e non confinarsi nel settore specifico delle

disabilità e degli altri Bisogni Educativi Speciali.

Nel dettaglio egli deve:

1. svolgere funzioni di coordinamento pedagogico ed organizzativo e di supervisione

professionale.

o Supervisionare la stesura dei PEI, PDF; PDP;

o raccogliere e gestire la documentazione curandone la qualità;

o presidiare i momenti chiave dell’inclusione quali la certificazione, l’accoglienza, la

continuità e l’orientamento, l’alternanza scuola – lavoro;

o definire le procedure, le modalità, i modelli di individuazione dei Bisogni Educativi

Speciali;

o partecipare alla formazione delle classi, proporre il numero di ore di sostegno per

ciascuna situazione, proporre criteri per l’assegnazione dei docenti di sostegno alle

classi, supervisionare la stesura degli orari dei docenti di sostegno;

o curare il monitoraggio della qualità dell’inclusione.

2. Gestire dinamiche relazionali e comunicative complesse.

o Pianificare il calendario dei vari gruppi di lavoro, coordinarne i lavori e presiederli su

delega della Dirigente Scolastica, curare e raccogliere la verbalizzazione delle riunioni,

avanzare proposte per la composizione e il programma di lavoro del GLI;

o coordinare le riunioni del Dipartimetno per l’Inclusione;

o coordinare la stesura del Piano Annuale dell’Inclusione;

o presiedere i GLHO su delega della Dirigente Scolastica.

3. Supportare la progettazione didattica integrata e la relativa formazione in servizio.

o Coordinare la costruzione dei curricoli inclusivi finalizzati all’individuazione degli

elementi di essenzialità accessibili a tutti gli alunni;

o coordinare i progetti specifici dell’Istituto e della rete;

o fornire consulenza su modelli e strumenti di didattica inclusiva;

o fornire consulenza ai colleghi sulla programmazione integrata di classe;

o raccogliere e rendere disponibili risorse bibliografiche, sitografiche, ricerche e buone

prassi di integrazione;

o presidiare le tematiche relative alla valutazione degli alunni con bisogni speciali;

o raccogliere i bisogni formativi del personale e progettarne la formazione in servizio.

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4. Ottimizzare l’uso delle risorse per l’inclusione.

o Raccogliere le necessità relative ai sussidi didattici, ai materiali di consumo, alle

tecnologie necessarie all’inclusione e programmarne l’acquisizione da parte della

Scuola;

o individuare le risorse umane e professionali presenti nel contesto e progettarne

l’utilizzo funzionale;

o curare l’interazione sul e con il territorio per la costruzione di reti educative.

5. Facilitare i rapporti con le famiglie e idiversi soggetti istituzionali coinvolti nei processi di

inclusione.

o Curare i rapporti e la comunicazione con l’Unità Multidisciplinare;

o assicurare la comunicazione con il Centro di Supporto Territoriale e con le altre scuole;

o supportare la Dirigente nei suoi rapporti con l’USP e l’USR rispetto alle tematiche

dell’inclusione;

o fare in modo che la comunicazione con le famiglie sia sempre completa, trasparente,

rassicurante, accogliente, efficace e costruttiva.

I docenti di sostegno

Sono risorse didattiche ed educative assegnate alle varie classi e condividono con l’intera

componente educante la progettazione e la realizzazione dei percorsi inclusivi. Gli insegnanti per le

attività di sostegno partecipano, in quanto contitolari delle sezioni e delle classi in cui operano, alla

programmazione, alla elaborazione e alla verifica delle attività di competenza dei Consigli di

Classe/Interclasse/Team Docenti e del Collegio dei Docenti.

Essi condividono con gli insegnanti disciplinari tutte le attività didattiche che vengono offerte e

mediano le strategie inclusive al fine di rimuovere gli eventuali ostacoli alla piena partecipazione

educativa.

I docenti di sostegno lavorano per favorire il raggiungimento degli obiettivi definiti nei PEI

organizzando e strutturando tutte le risorse metodologiche, strategiche, relazionali, affettive,

educative e di stimolazione. Partecipano a pieno titolo alle operazioni di verifica e valutazione

cercando il miglior raccordo possibile con i docenti della disciplina, sono di supporto alla classe

nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche inclusive e

conducono gli interventi e le attività centrate sulle peculiarità dello studente. Inoltre, tali risorse

curano il dialogo con le famiglie, con la comunità di riferimento del territorio e con gli Enti

istituzionali e supportando l’alunno nell’organizzazione dello studio individuale.

Coordinatore di classe

Condivide con il Consiglio di Classe le prassi inclusive e le promuove al suo interno, infatti egli

coordina le azioni, le iniziative e gli interventi didattici inclusivi.

Sostiene i contatti con le famiglie sì da renderle partecipi dell’azione educativa dei figli; mette in atto,

insieme agli altri docenti, strategie di recupero; segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà

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nonostante gli interventi di recupero posti in essere; procede alla documentazione dei percorsi

individualizzati e personalizzati previsti.

Unità Multidisciplinare ASL

Effettua la valutazione, l’accertamento della condizione di difficoltà dell’alunno e redige le relazioni

diagnostiche e le relative certificazioni; incontra la famiglia per la restituzione dell’accertamento

effettuato; fornisce supporto alla scuola collaborando a individuare le azioni educative da attuare e le

strategie formative da utilizzare; collabora alla elaborazione del PEI; ratifica la richiesta di assistenza

educativa nei casi previsti dalla legge.

Assistente educativo

E’ una figura professionale che si interfaccia con i docenti di classe la cui attività è complementare a

quella dell’insegnante di sostegno. Opera attraverso modalità di intervento differenziate in base

all’alunno seguito (vicinanza emotiva, rinforzo, autonomie, motivazione, apprendimenti,

comunicazione ecc.).

Individua strategie per garantire il benessere dell’alunno nella classe e nella Scuola. A tal fine

contribuisce a delineare e perseguire gli obiettivi didattico – educativi previsti dal PEI. Favorisce,

dunque, le autonomie possibili e la condivisione delle esperienze scolastiche e apporta il proprio

contributo in sede di GLHO, GLI e Consigli di Classe.

Personale ATA e assistenza di base

Riceve la documentazione diagnostica; raccoglie e conserva tutta la documentazione relativa agli

alunni BES in base alle disposizioni del D.S. nel rispetto della normativa sul trattamento dei dati

sensibili; in caso di passaggio ad altra scuola, cura la trasmissione della documentazione dell’alunno

BES con le informazioni relative al percorso didattico seguito. Collabora col referente delle attività per

l’inclusione nella predisposizione dell’organico di sostegno. Inoltre, in merito alle funzioni di

assistenza personale di base, il D.S. attribuisce esplicitamente queste specifiche funzioni a

collaboratori scolastici all’uopo individuati al fine di predisporre le condizioni necessarie affinchè tutti

gli alunni, durante la loro esperienza scolastica, dispongano di servizi qualitativamente idonei a

soddisfare le proprie esigenze.

Famiglia

Ha diritto a partecipare al processo di inclusione attraverso la condivisione, in tutte le sedi previste,

del progetto didattico – educativo, nonché alla sua verifica; condivide le linee elaborate nella

documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati; è chiamata a formalizzare un

patto educativo – formativo che preveda l’autorizzazione verso tutti i docenti del Consiglio di classe

ad applicare ogni didattica compensativa e strategia dispensativa ritenuta idonea.

La famiglia rappresenta un punto di riferimento essenziale per la Scuola, sia in termini di informazioni

che fornisce e sia in quanto luogo di continuità fra educazione formale ed informale, pertanto, è

necessario che i rapporti con l’Istituzione scolastica avvengano nella logica di un reciproco supporto.

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Studenti

Esercitano in classe il loro potere inclusivo in termini di influsso positivo verso i loro compagni; hanno

diritto all’informazione sulla diversa modalità di apprendimento e strategie che possono aiutarli ad

ottenere il successo scolastico; collaborano con i docenti, ove l’età e la maturità lo permettano,

all’individuazione delle strategie di apprendimento più confacenti alla loro condizione e ciò nell’ottica

dell’auto riflessione e della metacognizione negli apprendimenti.

Essi sono, quindi, preziosi alleati nella costruzione del loro apprendimento, della loro conoscenza e

del loro sapere.

Strategie di intervento

La Scuola offre una pluralità di opportunità di apprendimento prevedendo diversi e specifici percorsi

didattico – educativi a favore degli alunni che presentano bisogni educativi speciali sulla scorta delle

loro capacità e delle loro potenzialità. Pertanto, si adottano azioni a favore di:

- alunni con disabiltà certificate, per i quali si prevede un percorso didattico condiviso da tutti i docenti curricolari, che, insieme all’insegnante per le attività di sostegno, definiscono gli obiettivi di apprendimento in correlazione con quelli previsti per l’intera classe. A tal riguardo la Scuola, in collaborazione con la famiglia e con l’Unità multidisciplinare, predispone il Piano Educativo Individualizzato;

- alunni con disturbi evolutivi specifici certificati, per i quali si prevede una didattica individualizzata e personalizzata attraverso un lavoro scolastico flessibile, esplicitato e formalizzato per assicurare uno strumento utile agli agenti educanti e alle iniziative intraprese con la famiglia. In particolare, si introducono strumenti didattici compensativi che sostituiscano o facilitino la prestazione richiesta nell’abilità disturbata e si adottano di misure dispensative da alcune prestazioni allorquando esse risultino particolarmente difficoltose e tali da non migliorare l’apprendimento. A questo proposito la Scuola predispone il Piano Didattico Personalizzato;

- alunni con svantaggio socio – economico, linguistico – culturale, disagio comportamentale e

disagio relazionale in presenza di certificazione, in relazione a situazioni oggettive, a

segnalazioni dei servizi sociali o allo “status” di straniero, oppure anche in assenza di

certificazione e sulla base di valutazioni didattico – pedagogiche dei Consigli di Classe, per i

quali si applicano la didattica individualizzata e personalizzata, gli strumenti compensativi e le

misure dispensative e ogni altra forma di flessibilità didattica ritenuta oppurtuna in relazione

alla singolarità.

La progettazione educativa prende le mosse dalla progettazione universale: una progettazione che va

bene a tutti ma risultare essenziale per qualcuno. La riduzione al minimo dei processi di

marginalizzazione, la compensazione con equità delle differenze, la promozione del massimo

potenziale negli apprendimenti e nell’appartenenza sociale, non possono che trovare rifugio negli

strumenti didattici previsti dalla legge.

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Il PEI rappresenta lo strumento necessario per dare risposta efficace ai bisogni educativi speciali, per

corrispondere in modo ravvicinato alle necessità di ciascun alunno e volto al raggiungimento di

concreti risultati educativo – didattici e di vita quotidiana anche nella prospettiva finalizzata ad un

progetto di vita adulta, che parte sì dalla Scuola ma si proietta verso orizzonti ulteriori.

Nella gestione dell’inclusione nella Scuola, dunque, il PEI riassume fasi importanti di conoscenza

dell’allievo e dell’intervento didattico. Il suo luogo di destinazione naturale è la Scuola e le fasi che

articola e coordina sono la diagnosi funzionale, il profilo dinamico funzionale, l’orientamento delle

attività, dei materiali, dei metodi di lavoro e la valutazione del processo didattico circa l’acquisizione

e l’appropriatezza degli obiettivi fissati.

Si pone come strumento che consente di mettere ordine tra i bisogni e le potenzialità dell’alunno e di

orientare le prassi educative formalizzandole nella documentazione e costruendo materiale per

effettuare una successiva valutazione. Un buon PEI deve sfociare in un progetto di vita, soprattutto

nella Scuola secondaria di secondo grado. Deve cioè permettere di pensare all’alunno non solo in

quanto tale, ma come membro appartenente ai più disparati contesti sociali, come a esempio

cittadino con diritti e doveri. Ciò significa che si tratta di immaginarlo non solo dal punto di vista

scolastico ma anche in altre dinamiche, contesti sociali e secondo altre prospettive.

In esso, dopo un’attenta osservazione, vengono individuati: obiettivi, contenuti, metodologie, tempi

e criteri di valutazione secondo i reali bisogni del soggetto disabile. Bisogna elaborarlo sulla base del

principio che ogni persona ha un potenziale di apprendimento che può svilupparsi grazie ad adeguate

mediazioni, perciò sono necessarie opportune scelte metodologiche operative e valutative al fine di

favorire lo sviluppo delle potenzialità della persona anche attraverso l’individualizzazione di quei

fattori ambientali che, secondo l’ICF, grazie alla loro funzione di facilitatori, possono migliorare la

partecipazione della persona stessa, riducendone la disabilità.

Il PEI, proprio per la sua funzione, ha un carattere dinamico e può essere oggetto di modifiche in ogni

momento del percorso in relazione alle verifiche che vengono effettuate. Definisce le soluzioni

operative più idonee per favorire il massimo raggiungimento degli obiettivi indicati nel PDF in base

alle possibilità di sviluppo definite dalle capacità e risorse individuali e in base all’individuazione di

eventuali facilitatori ambientali.

Il P.E.I. tiene presenti i progetti didattico - educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati,

nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche, di cui alla lettera a),

comma 1, dell'art. 13 della legge n. 104 del 1992. Nella sua definizione i soggetti, ciascuno in base

alla propria esperienza pedagogica, medico-scientifica e di contatto e sulla base dei dati derivanti

dalla diagnosi funzionale e dal profilo dinamico funzionale, propongono gli interventi finalizzati alla

piena realizzazione del diritto all'educazione, all'istruzione ed inclusione scolastica dell'alunno in

situazione di disabilità. Detti interventi propositivi vengono, successivamente, integrati tra di loro, in

modo da giungere alla redazione conclusiva di un piano educativo che sia correlato alle disabilità

dell'alunno stesso, alle sue conseguenti difficoltà e alle potenzialità dell'alunno comunque disponibili.

Il progetto operativo interistituzionale insiste tra operatori della scuola, dei servizi sanitari e sociali, in

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Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2019/2020 – 2020/2021– 2021/2022

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collaborazione con i familiari e riguarda la dimensione dell'apprendimento correlata agli aspetti

riabilitativi e sociali.

L’altro strumento essenziale all’inclusione è il Piano Didattico Personalizzato (PDP) che è la diretta e

coerente conseguenza della normativa scolastica degli ultimi decenni nella quale è stata posta, con

sempre maggiore forza, attenzione alla realizzazione del successo nell’apprendimento e alle

problematiche dell’abbandono scolastico.

Tutti gli studenti hanno il diritto di realizzare gli obiettivi formativi tesi alla realizzazione del diritto di

apprendere e alla crescita educativa in contesti che riconoscano e valorizzino le diversità,

promuovendo le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del

successo formativo. A tal fine la Scuola può adottare tutte le forme di flessibilità che ritene

opportune e, tra l’altro, anche l’attivazione di percorsi didattici individualizzati.

Il PDP è un programma, un progetto, una strategia con lo scopo di migliorare la didattica, renderla

efficace e soprattutto con il fine di rendere efficiente l'apprendimento dell’allievo attraverso una

diminuzione dei tempi di studio e del dispendio di energie. Inoltre, esso indica la diversificazione delle

metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione del lavoro della classe.

Con la personalizzazione si persegue la finalità di raggiungere i medesimi obiettivi attraverso itinerari

diversi. Questa strategia implica la messa a punto di nuove forme di organizzazione didattica e di

trasmissione dei processi del “sapere” e del “saper fare” in modo da predisporre piani di

apprendimento coerenti con le capacità, i ritmi e i tempi di sviluppo degli alunni”.

L’autonomia scolastica offre lo strumento della flessibilità, tale flessibilità è prevista in tutti gli aspetti

dell’organizzazione educativa e didattica della Scuola e quindi va intesa come personalizzazione

educativa e didattica, come personalizzazione degli obiettivi formativi e come personalizzazione dei

percorsi formativi. In definitiva, il PDP è un piano didattico pensato per gli alunni con disturbi

evolutivi specifici e per gli alunni che presentino un qualche svantaggio, nei quali la difficoltà non è

nella capacità di apprendimento, ma nelle abilità di utilizzare i normali strumenti per accedere

all’apprendimento, abilità che possono e devono essere supportate, secondo la normativa vigente,

per il raggiungimento del successo formativo.

Il PDP è un contratto fra docenti, Istituzione Scolastiche, Istituzioni Socio Sanitarie e famiglia per

individuare e organizzare un percorso personalizzato, nel quale devono essere definiti i supporti

compensativi e dispensativi che possono portare alla realizzazione del successo scolastico degli

alunni.

Azioni della Scuola

La nostra Scuola si attiva per accogliere tutti gli alunni strutturandosi al meglio per perseguire

l’obiettivo dell’inclusione. L’elemento centrale di tutte le attività della scuola è il processo di

apprendimento – insegnamento. La qualità dell’offerta formativa è data dai risultati relativi

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Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2019/2020 – 2020/2021– 2021/2022

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all’apprendimento di tutti gli alunni, soprattutto di quelli più deboli. Pertanto, si punta molto sulla

didattica inclusiva, una didattica utile per tutti ma essenziale per alcuni.

Nell’ottica della continuità educativa e didattica che caratterizza un Istituto Omnicomprensivo,

particolare attenzione viene dedicata alla costruzione del curricolo verticale attraverso

l’individuazione delle competenze e degli indicatori essenziali del percorso di apprendimento

nell’arco di tutto il primo ciclo dell’istruzione.

Nell’Istituto Omnicomprensivo, proprio perché è possibile distendere e accompagnare nel tempo

l’osservazione, si evidenziano meglio diversità, stili e potenzialità degli allievi, innestando su tali

peculiarità la progressiva differenziazione dei compiti di apprendimento.

Per ogni alunno si costruisce un percorso personalizzato basato sulle esperienze e sull’insegnamento

dei processi di apprendimento per offrire le potenzialità di conoscere e apprendere per tutto l’arco

della vita, per rispondere ai bisogni individuali, per monitorare la crescita della persona e la positività

delle azioni, per favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità – identità,

per promuovere una didattica significativa che privilegi l’uso di nuove tecnologie e di attività di

laboratorio.

L’Istituto pone attenzione al progetto di vita di ogni persona e al conseguimento da parte di tutti gli

alunni di competenze trasversali spendibili in ogni contesto sociale.

Il percorso, ormai intrapreso da anni, di diffusione della cultura dell’inclusione prevede la promozione

di attività progettuali, la costituzione di alleanze educative, la previsione e la realizzazione di attività

formative e di aggiornamento, l’utilizzo di modelli di apprendimento cooperativo e di tutoring, il

potenziamento e il supporto allo studio, il recupero, l’elaborazione chiara dei livelli minimi attesi nei

vari curricoli.

Più nello specifico, si cerca di essere attenti alla qualità della relazione insegnante – alunno per

costruire e alimentare un apprendimento altrettanto buono e di qualità. Questo presuppone come

caratteristiche imprescindibili l’ascolto attivo, cioè la disponibilità dell’insegnante ad accogliere e

recepire ciò che gli viene detto dall’alunno; l’empatia e la reciprocità, cioè la capacità di “sentire” lo

studente, di comprendere e fare propri i suoi bisogni per fornire meglio l’aiuto necessario,

adattandosi ed aprendosi all’interazione; l’accettazione della persona nella sua ricchezza e nei suoi

limiti; l’accettazione a prescindere, l’accogliere lo studente e la relazione con lui, la sua presa in

carico, prescindendo dalle sue capacità, competenze, stato di salute, età, comportamento, carattere

e così via. L’alunno vale in sé, non deve risultare positivo solo se cambia qualche suo atteggiamento,

se studia, cioè se procede verso gli obiettivi, i modi didattici, le attività che l’insegnante immagina.

Egli va accettato senza condizioni.

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La normativa di riferimento

1977 – 2018: inserimento – diverse abilità – integrazione – inclusione – universalità – equità. Sono i

paradigmi attraverso cui, nel periodo di riferimento, il diritto allo studio è stato riconosciuto e

garantito a tutti gli alunni in condizione di diffioltà/atipie di apprendimento.

Legge 4 agosto 1977, n. 517: Norme sulla valutazione degli alunni e sull’abolizione degli esami

di riparazione nonché altre norme di modifica dell’ordinamento scolastico.

Sentenza n. 215/87 della Corte Costituzionale con cui si dichiara il diritto pieno e

incondizionato di integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole superiori.

Legge 5 febbraio 1992, n. 104: Legge – quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti

delle persone handicappate.

Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275: Regolamento recante norme in

materia in materia di autonomia delle Istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della Legge 15

marzo 1997, n. 59.

Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394: Regolamento recante norme

di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e

norme sulla condizione dello straniero, a norma dell’articolo 1, comma 6, del Decreto

Legislativo 25 luglio 1998, n. 286.

Legge 28 marzo 2003, n. 53: Delega al Governo per la definizione delle norme generali

sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione

professionale.

Decreto Legislativo 19 febbraio 2004, n. 59: Definizione delle norme generali relative alla

scuola dell’infanzia e al primo ciclo dell’istruzione a norma dell’articolo 1 della Legge 28

marzo, n. 53.

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 febbraio 2006, n. 185: Regolamento

recante modalità e criteri per l’individuazione dell’alunno come soggetto in situazione di

handicap, ai sensi dell’articolo 35, comma 7, della Legge 27 dicembre 2002, n. 289.

Nota MIUR protocollo 4274 del 4 agosto 2009: Linee guida sull’integrazione scolastica degli

alunni con disabilità.

Decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122: Regolamento recante

coordinamneto delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità

applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del Decreto Legge 1 settembre 2008, n. 137,

convertito, con modificazioni, dalla Legge 30 ottobre 2008, n. 169.

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Legge 8 oottobre 2010, n. 170: Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento

in ambito scolastico.

Decreto Ministeriale 12 luglio 2011, n. 5669: Decreto attuativo della Legge 8 ottobre 2010, n.

170. Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di

apprendimento.

Direttiva MIUR 27 dicembre 2012: Strumenti di intervento per gli alunni con bisogni educativi

speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica.

Circolare Ministeriale 26 marzo 2013, n. 8: Strumenti di intervento per alunni con bisogni

educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni operative.

Nota MIUR 22 novembre 2013, n. 2563: Strumenti di intervento per alunni con bisogni

educativi speciali a.s. 2013 – 2014. Chiarimenti.

Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 66: Norme per la promozione dell’inclusione scolastica

degli studenti con disabilità a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera c) della Legge 13

luglio 2015, n. 107.

Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 62: Norme in materia di valutazione e certificazione

delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181,

lettera i) della Legge 13 luglio 2015, n. 107.

Atto della Giunta regionale Abruzzo 30 ottobre 2017, atto n. 603: Linee guida per la diagnosi,

la certificazione e la gestione dei DSA con lo scopo di garantire procedure uniformi su tutto il

territorio regionale.

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ALLEGATO N. 4 AL PTOF: PIANO DI MIGLIORAMENTO

Tel. 0873 93406 Fax 0873 944874

E-Mail: [email protected] - www.omnicomprensivospataro.it

IL PIANO DI MIGLIORAMENTO

(PdM)

Legge 107/2015

Aggiornato al 29 maggio 2017

ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO “G. SPATARO” GISSI

Via Provinciale, 1 66052 Gissi (CH)

“MIGLIORARE INSIEME, CON IL PENSIERO COMPUTAZIONALE”

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INTRODUZIONE

Il Piano di Migl ioramento del l ’Isti tuto si articola in tre sezioni e scaturisce

dal l ’attività del Gruppo di lavoro del POF in coerenza con i l RAV, la normativa

vigente e la prassi didattico -educativa del la Scuola nel proprio Terr itor io.

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RELAZIONE TRA OBIETTIVI DI PROCESSO

E PRIORITA’ STRATEGICHE

La tabel la r iporta gl i obiettivi di processo come indicati nel la sezione 5 del RAV

ed espicita l ’attinenza con le pr ior ità individuate.

AREA DI PROCESSO

OBIETTIVI DI PROCESSO

E’ CONNESSO

ALLE PRIORITA’

1 2 3

CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE

Attivare curr icol i vertical i

Condividere

processi di progettazione e di valutazione

X

X

X

INCLUSIONE E DIFFERANZIAZIONE

Incrementare iniziative di

inclusione tra gl i studenti e di svi luppo del le loro potenzial i tà

X

SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE

Incentivare la formazione in servizio dei docenti

Organizzare

proposte formative nei pr imi mesi

del l ’anno scolastico con monitoraggio in i tinere

X

X

X

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RISULTATI ATTESI E MONITORAGGIO

OBIE TTIVO DI

PROCE SSO IN

VIA DI

ATTUAZIONE

RISULTATI ATTE SI

INDICATORI DI

MONITORAGGIO

MODALITA’ DI

RILE VAZIONE

TE MPI DI

RILE VAZIONE

1-CURRICOLO, PROGETTA-

ZIONE E

VALUTAZIONE

Att ivare curr icol i ver t ica l i

Potenz iare le competenze l inguist iche (L1, L2, L3) e le competenze logico-matemat iche e sc ienti f i che

Svi luppare le competenze dig i ta l i

Incrementare l ’a l ternanza scuo la- lavoro

Condividere process i di progettaz ione e di va lutaz ione

Innalzare i l ive l l i d i apprendimento

Favori re l ’uso del le TIC

Prendere maggiore consapevo lezza del l ’ indir i zzo formativo e di se stess i

Livel lo d i competenza raggiunto come s i ev ince dai compit i d i real tà

Real izzaz ione e condivis ione di prodott i mul t imedia l i

Livel lo d i competenza at testato nel port fo l io del lo studente.

Rubr iche valutative

Valutazione del prodotto.

VALUTA-

ZIONE

QUADRIME-

STRALE

2- INCLUSIONE E DIFFERANZIA

ZIONE

Preveni re e contrastare la d ispers ione sco last ica

Ottenere l ’ inc lus ione

Diminuzione del la percentuale di abbandono e/o dispers ione e di frequenza discont inua.

Ri levare le d inamiche re laz ional i

FINE ANNO

3-

SVILUPPO E

VALORIZZA-

ZIONE DELLE

RISORSE

UMANE

Formazione e aggiornamento

insegnant i

Accrescere le competenze didat t iche ed educat ive degli insegnant i

Costruz ione di una comuni tà di apprendimento cont inuo at t raverso la partec ipaz ione a i cors i di aggiornamento ; at t iv ità peer to peer e gruppi d i lavoro.

Ricaduta sul la d idat t ica e sul l ’o rganizzaz ione del la scuo la

FINE ANNO

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VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI

DELLE AZIONI PER RAGGIUNGERE

GLI OBIETTIVI DI PROCESSO

Le azion i che l ’Isti tuto intraprende prevedono del le r icadute positive sia a

medio che a lungo termine, espresse dal le f inal i tà stesse dei progetti in atto,

tuttavia potrebbero verif icarsi anche degl i aspetti negativi che al momento non

sono prevedibi l i nè tantomeno auspicabi l i, comunque vengono individuate del le

l imitazioni che possono inf luire sulla prof icua real izzazione del l ’azione.

Le azioni previste sono, perlopiù, le attività progettual i del l ’Offerta Formativa

del l ’Isti tuto e sono connesse agl i obiettiv i di processo individuati nella seconda

tabel la, pertanto i l numero del le azioni corr isponde a quel lo degl i obiettivi di

processo.

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OBIETTIVI DI PROCESSO

AZIONE PREVISTA

EFFETTI

POSITIVI ALL’INTERNO

DELLA SCUOLA

LIMITAZIONE

DEGLI EFFETTI A MEDIO E A

LUNGO TERMINE

Attivare curr icol i vertical i

Condividere

processi di progettazione e di valutazione

Potenziare le competenze l inguistiche (L1, L2,

L3)e le competenze logico-matematiche e scienti f iche

Svi luppare le competenze digital i

Incrementare l ’al ternanza scuola-lavoro

Progetto lettura Laboratorio

teatrale Laboratorio

Giornalino Percorsi di

Geostoria CLIL

E TWINNING

Educazione ambientale

Laboratorio di informatica

Giochi matematici

Formazione insegnanti

Laboratorio di informatica

Simul impresa

Ambiente di

apprendimento

al largato Stage

Ricadute positive a medio e a lungo termine

Risorse umane e material i non

sempre adeguate per l ’ intera azione prevista

INCLUSIONE E DIFFERANZIAZIONE

Accogl iere, inserire e

integrare

Laboratorio

teatrale

Continuità

Ricadute positive

a medio e a lungo termine

Risorse umane e

material i non sempre adeguate per

l ’ intera azione prevista

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Orientamento

Inclusione

Dispersione

Attività sportive

Recupero

Attività sol idal i

SVILUPPO E

VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE

Corsi di

formazione

Ricadute positive

a medio e a lungo termine

Risorse umane e

material i non sempre

adeguate per l ’ intera azione prevista

CARATTERI INNOVATIVI DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Il Piano si pref igge di migl iorare i r isultati di apprendimento degl i

alunni di tutti gl i ordini di scuola mediante la promozione del pensiero

computazionale, attraverso percorsi di r icerca -azione che mirino al la

progettazione e al l ’ implementazione di un curr icolo or izzontale e

verticale d’ isti tuto che veda i l coding come uno strumento dal l ’alto

spessore cognitivo, faci l i tante non solo l’apprendimento del le

discipl ine ma anche i l raggiungimento degl i obiettivi di convivenza

democratica e di cittadinanza.

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ALLEGATO N. 5 AL PTOF: REGOLAMENTO SCUOLE DELL’INFANZIA E PRIMARIA

REGOLAMENTO D’ ISTITUTO SCUOLA dell’INFANZIA e PRIMARIA

ART. 1 - DIVIETO PER PERSONE ESTRANEE DI ENTRARE NELLE AULE

E’ fatto divieto a tutti gli estranei (ad esempio rappresentanti di commercio, fotografi, commercianti di

qualsiasi genere, rappresentanti editoriali e, comunque, a tutte le persone estranee) compresi i genitori degli

alunni, di entrare durante le ore di lezione nelle aule e negli altri locali scolastici.

Gli esterni accederanno solo all’ingresso dell’edificio dove comunicheranno ai collaboratori scolastici il

motivo della visita.

La deroga a tale divieto può essere disposta per seri motivi nei confronti dei genitori, i quali possono entrare

nelle classi previa autorizzazione del Dirigente Scolastico o dell’insegnante delegato.

L’eventuale ingresso di altri esterni nelle classi – tranne quelle motivate da esigenze didattiche ed inserite

nel PTOF – è vietato; negli altri locali scolastici potranno essere ammessi eccezionalmente solo gli autorizzati

dal Dirigente Scolastico.

I rappresentanti editoriali potranno entrare nei locali scolastici solo se autorizzati dal Dirigente Scolastico e

solo nel periodo precedente la scelta dei libri di testo per l’anno scolastico successivo e secondo le modalità

che saranno individuate dallo stesso Dirigente Scolastico.

Tutto il personale scolastico è tenuto a rispettare scrupolosamente tali disposizioni.

ART. 2 - VIGILANZA DEGLI ALUNNI

La vigilanza degli alunni, durante la permanenza e l’uscita dalla scuola, viene esercitata dagli insegnanti che vi

provvedono direttamente, anche nei periodi di intervallo delle lezioni.

Le eventuali sostituzioni nella vigilanza con i collaboratori scolastici o altro personale educativo a

disposizione sono consentite soltanto in casi eccezionali e per periodi di brevissima durata.

In nessun caso, tuttavia, le classi devono essere lasciate incustodite .Nel caso una classe resti senza

insegnante, i docenti in servizio sono tenuti ad assicurare la vigilanza.

ART. 3-ORARIO D’INGRESSO A SCUOLA

Gli alunni sono tenuti a rispettare scrupolosamente l’orario stabilito per l’ingresso a scuola.

L’ingresso posticipato a scuola è consentito solo in casi eccezionali e su richiesta motivata della famiglia.

I casi di frequente inosservanza del comma precedente devono essere notificati al Dirigente Scolastico per le

determinazioni che lo stesso riterrà di adottare.

ART. 4 - DIVIETO DI LASCIARE LA SCUOLA PRIMA DELLA FINE DELLE LEZIONI

Non è consentito agli alunni lasciare la Scuola prima della fine delle lezioni. Il rientro anticipato in famiglia è

consentito soltanto in casi eccezionali e, in genere, su richiesta motivata della stessa.

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Qualora l’alunno non si avvalga della refezione scolastica, il rientro in famiglia è consentito, su richiesta

motivata della stessa, per un intervallo massimo di 60 minuti, secondo le esigenze organizzative delle singole

scuole.

ART. 5- DISPOSIZIONI PER GLI ALUNNI

Ogni alunno si presenterà a Scuola ordinato, con abbigliamento adeguato, indossando il grembiule per

l’intera giornata e fornito di tutto l'occorrente stabilito per le attività didattiche.

È proibito lanciare e/o lanciarsi oggetti, perché indipendentemente dalla loro natura, possono, in particolari

condizioni, procurare lesioni anche gravi.

Nella Scuola e nelle adiacenze gli alunni ascolteranno gli avvertimenti del personale ausiliario sull'ordine e la

pulizia e sulla conservazione degli oggetti che vi si trovano.

In nessun caso gli alunni potranno uscire dall'aula senza il permesso degli insegnanti.

In aula gli alunni parteciperanno alle lezioni con diligente attenzione, sempre pronti agli interventi richiesti,

evitando comportamenti che possano arrecare disturbo.

Gli alunni sono tenuti ad avere nei confronti dei docenti, del personale ATA, del Dirigente Scolastico e dei

loro compagni un atteggiamento collaborativo, corretto e responsabile.

ART. 6 - DISPOSIZIONI PER IL PERSONALE

E’ fatto obbligo, per l’intera giornata, ai collaboratori scolastici, durante lo svolgimento del servizio, indossare

il grembiule e il cartellino identificativo; al personale Docente, Amministrativo e Direttivo, vestire in maniera

decorosa e, comunque, consona rispetto alla specificità della funzione.

Al personale scolastico e agli alunni non è consentito fare uso del telefono cellulare durante le ore di servizio

e di lezione.

Ogni docente deve curare la compilazione e la conservazione dei documenti cartacei e digitali.

ART. 7 - CRITERI FORMATIVI PER LE CLASSI PRIME

Alla formazione delle classi prime provvede un’apposita commissione costituita dal Dirigente Scolastico e da

una rappresentanza di docenti, secondo i criteri stabiliti dal Collegio dei Docenti e contenuti nel Piano

Triennale dell’Offerta Formativa. Va, in ogni caso, rispettato il criterio della eterogeneità nella formazione dei

gruppi e salvaguardati possibili casi particolari. Formati i gruppi di alunni, si procederà all’estrazione a sorte

della Sezione.

ART 8 - VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE

Ciascuna classe o sezione potrà effettuare, nel corso dell’anno, una o più visite guidate, purché si svolgano

entro l’arco temporale della giornata scolastica.

La richiesta deve essere ben motivata, inserita nel PTOF e approvata dal Collegio Docenti.

Le uscite nel territorio comunale vanno comunicate all’Ufficio di Dirigenza alcuni giorni prima.

I viaggi d’istruzione sono inseriti nei progetti di ampliamento del PTOF e ne costituiscono parte integrante.

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ART. 9 - FUNZIONAMENTO DELLA BIBLIOTECA - DEI LABORATORI E DELLE PALESTRE

Il Dirigente Scolastico può affidare ad un docente le funzioni di Responsabile della Biblioteca di plesso e del

laboratorio.

Il funzionamento della palestra è disciplinato dall’insegnante coordinatore, in modo da assicurare le

disponibilità, a rotazione oraria, a tutte le classi della scuola.

ART. 10 - NOMINA DELL’INSEGNANTE COORDINATORE

L’organizzazione dell’Istituto può prevedere la nomina, da parte del Dirigente Scolastico, con delibera del

Collegio dei Docenti, di un insegnante coordinatore in ciascun plesso scolastico al fine di assicurare un costante

raccordo amministrativo didattico con la sede centrale, nonché il coordinamento di tutte le attività didattico

educative del plesso. La nomina dell’insegnante coordinatore ha durata annuale e può essere prorogata.

ART. 11 – SOSTITUZIONE DEI DOCENTI ASSENTI PER BREVI PERIODI

Per permessi brevi, ferie ed eventuali altre tipologie di assenze dei docenti devono essere, con priorità

assoluta, utilizzati insegnanti che prestano servizio nel plesso in contemporaneità e/o in classi con un numero

di alunni che, eventualmente abbinati a quelli del collega assente, non superino le 26 unità, coerentemente

con le indicazioni date dal Collegio dei Docenti.

La disposizione di servizio viene, di volta in volta, effettuata dal Dirigente Scolastico o, su delega di questi,

dall’insegnante coordinatore di plesso.

ART. 12 – CONTRATTI DI PRESTAZIONE D’OPERA PER L’ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

Per la realizzazione del Programma, il Dirigente Scolastico svolge l’attività negoziale relativa ai contratti di prestazione d’opera, tenendo conto dei seguenti criteri:

A. scegliere, nel settore interessato, le migliori esperienze e professionalità, sia che trattasi di liberi professionisti che di Enti, Associazioni e/o Cooperative operanti nel territorio;

B. il Dirigente può scegliere direttamente sulla base delle sue personali conoscenze e/o di quelle dei suoi più diretti collaboratori, dei responsabili del progetto o dell’attività;

C. ove non ricorra alcuna delle circostanze di cui al punto precedente, l’attività negoziale del Dirigente

deve necessariamente prevedere una ricerca di mercato e comparare curriculi ed esperienze di professionisti e/o Enti diversi, prima che si stipuli il contratto con uno di essi;

D. la stipula del contratto deve sempre precedere l’inizio delle attività e/o dell’insegnamento e, tra l’altro,

deve prevedere, a conclusione della prestazione, l’esatto compenso da erogare al prestatore d’opera, anche in maniera forfetaria, ma comunque entro i limiti di flessibilità consentiti dalla normativa in materia.

ART. 13 -FORNITURA DEL MATERIALE DIDATTICO

A ciascun plesso di scuola dell’Infanzia e Primaria dell’ Istituto viene assicurata, all’inizio di ciascun anno scolastico, una fornitura essenziale di materiale didattico e di cancelleria per il buon funzionamento del plesso, in rapporto al numero degli alunni e compatibilmente con le risorse iscritte nella “Attività A02” del Programma.

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La fornitura di sussidi, servizi e di qualsiasi altro materiale aggiuntivo deve essere, invece, già previsto dal docente responsabile nei rispettivi Progetti. ART. 14 - CONVOCAZIONE DEGLI ORGANI COLLEGIALI

La convocazione degli Organi Collegiali deve essere disposta con un congruo preavviso, di massima non inferiore ai 5 ( cinque ) giorni, rispetto alla data delle riunioni.

La convocazione deve essere effettuata con lettera diretta ai singoli membri dell’organo collegiale, mediante affissione all’albo e pubblicazione sulla pagina web dell’Istituto.

La convocazione deve indicare gli argomenti da trattare nella seduta dell’organo collegiale. Di ogni seduta viene redatto processo verbale, firmato dal presidente e dal segretario su apposito registro a pagine numerate. ART. 15 - PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ All’inizio dell’anno scolastico il Collegio Docenti approva il Piano annuale delle attività funzionali all’insegnamento su proposta del Dirigente. Ciascuno degli Organi Collegiali svolge le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie competenze, in base alle date prestabilite, adottando opportune e condivise decisioni. Ogni organo collegiale opera in forma coordinata con gli altri ed esercita competenze parallele, ma con diversa rilevanza, in determinate materie. ART. 16 - ELEZIONI DI ORGANI DI DURATA ANNUALE

Le elezioni, per gli organi collegiali di durata annuale, hanno luogo, possibilmente, nello stesso giorno ed entro il secondo mese dell’anno scolastico.

Sono fatte salve le disposizioni ministeriali. ART. 17 - CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO DI INTERCLASSE ED INTERSEZIONE

Il Consiglio di Interclasse/Intersezione è convocato dal Dirigente Scolastico (o suo delegato) di propria iniziativa o su richiesta scritta e motivata dalla maggioranza dei membri.

Il Consiglio, sia con la sola presenza dei Docenti sia con la presenza dei rappresentanti dei Genitori, si riunisce almeno ogni due mesi. ART. 18 - PROGRAMMAZIONE E COORDINAMENTO DEL CONSIGLIO DI INTERCLASSE ED INTERSEZIONE

Le riunioni del Consiglio di Interclasse/Intersezione devono essere programmate e coordinate con quelle di altri organi collegiali secondo i criteri stabiliti dall’art. 3 del D.P.R. 31/5/74 n° 416 ART. 19- CONVOCAZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI

Il Collegio dei docenti è convocato secondo le modalità stabilite dall’art.4 terzultimo comma, del D.P.R. 31/5/74 n° 416 . ART. 20 - PROGRAMMAZIONE E COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA’ DEL COLLEGIO DEI DOCENTI

Per la programmazione e il coordinamento dell’attività del Collegio dei docenti si applicano le disposizioni del precedente art. 19. Il Collegio dei docenti può strutturarsi in commissioni temporanee e/o permanenti ed in dipartimenti, per adempiere con maggiore funzionalità ai suoi compiti istituzionali. ART. 21 COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEGLI INSEGNANTI Il Comitato di valutazione del servizio è convocato dal Dirigente Scolastico: a ) in periodi programmati, ai sensi del precedente art. 2 per la valutazione del servizio, richiesta da singoli interessati a norma dell’art. 66 del D.P.R. 31 / 5 / 74 n° 417; b ) alla conclusione dell’anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di prova degli insegnanti, ai sensi dell’art. 58 del D.P.R. 31/5/74 n° 417, alla sola presenza della componente tecnica (Dirigente Scolastico, docenti, tutor), L. 107/2015; c ) per individuare i criteri in base ai quali attribuire ai docenti a tempo indeterminato il “bonus” previsto dalla L. 107/2015.

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ALLEGATO N. 6 AL PTOF: REGOLAMENTO SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO E DI SECONDO GRADO

In corso di revisione

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ALLEGATO N. 7 AL PTOF: STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI

STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI D.P.R. 21 novembre 2007, n. 235 “Regolamento recante modif iche ed integrazioni al

D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto del le Studentesse e degl i

Studenti del la Scuola Secondaria”

Art.1

Vita del la comunità scolastica

1.La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante l 'acquisizione del le

conoscenze e lo svi luppo del la coscienza cr itica.

2. La scuola è una comunità di dialogo, di r icerca, di esperienza sociale, informata

ai valor i democratic i e volta al la crescita del la persona in tutte le sue dimensioni. In

essa ognuno con pari dignità e nel la diversità dei ruol i opera per garantire la

formazione al la cittadinanza, la real izzazione del dir i tto al lo studio, lo svi luppo del le

potenzial i tà di c iascuno e i l recupero del le s ituazioni di svantaggio, in armonia con i

pr incipi sanciti dal la Costituzione e dal la Convenzione internazionale sui dir i tti

del l ' infanzia fatta a New York i l 20 novembre 1989 e con i pr incipi general i

del l 'ordinamento ital iano.

3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civi le e sociale di

cui è parte, fonda i l suo progetto e la sua azione educativa sulla qual i tà del le

relazioni insegnante-studente, contr ibuisce al lo svi luppo del la personali tà dei giovani

anche attraverso l 'educazione al la consapevolezza e al la valor izzazione del la identità

di genere, del loro senso di responsabi l i tà e del la loro autonomia individuale e

persegue i l raggiungimento di obiettivi cultural i e professionali adeguati

al l 'evoluzione del le conoscenze e al l ' inserimento nel la vita attiva.

4. La vita del la comunità scolastica si basa sul la libertà di espressione, di pensiero,

di coscienza e di rel igione, sul r ispetto reciproco di tutte le persone che la

compongono, quale che sia la lor o età e condizione, nel r ipudio di ogni barriera

ideologica, sociale e culturale.

Art.2

Dir itti

1. Lo studente ha dir i tto ad una formazione culturale e professionale qual i ficata che

r ispetti e valor izzi , anche attraverso l 'or ientamento, l ' identità di cias cuno e sia

aperta al la plural i tà del le idee. La scuola persegue la continuità del l 'apprendimento

e valor izzale incl inazioni personali degl i studenti anche attraverso una adeguata

informazione, la possibi l i tà di formulare r ichieste, di svi luppare temi l iber amente

scelti e di real izzare iniziative autonome.

2. La comunità scolastica promuove la sol idarietà tra i suoi componenti e tutela i l

dir i tto del lo studente al la r iservatezza.

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3. Lo studente ha dir i tto di essere informato sul le decis ioni e sul le norme ch e

regolano la vita del la scuola.

4. Lo studente ha dir i tto al la partecipazione attiva e responsabi le al la vita del la

scuola. I dir igenti scolastici e i docenti , con le modal ità previste dal regolamento di

isti tuto, attivano con gl i studenti un dialogo cos truttivo sul le scelte di loro

competenza in tema di programmazione e definizione degl i obiettivi didattici , di

organizzazione del la scuola, di cri ter i di valutazione, di scelta dei l ibr i e del

materiale didattico. Lo studente ha inoltre dir i tto a una valut azione trasparente e

tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a

individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migl iorare i l proprio

rendimento.

5. Nei casi in cui una decis ione influisca in modo r i levante sul l 'o rganizzazione del la

scuola, gl i studenti del la scuola secondaria superiore, anche su loro r ichiesta,

possono essere chiamati a esprimere la loro opinione mediante una consultazione;

analogamente negl i stessi casi e con le stesse modal ità possono essere con sultati gl i

studenti del la scuola media o i loro genitor i .

6. Gl i studenti hanno dir i tto al la l ibertà di apprendimento ed esercitano

autonomamente i l dir i tto di scelta tra le attività curr icolar i integrative e tra le

attività aggiuntive facoltative offerte dal la scuola. Le attività didattiche curr icolar i e

le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modal ità che

tengono conto dei r i tmi di apprendimento e del le esigenze di vita degl i studenti .

7. Gl i studenti stranier i hanno diri tto a l rispetto del la vita culturale e rel igiosa del la

comunità al la quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte

al l 'accogl ienza e al la tutela del la loro l ingua e cultura e al la real izzazione di attivi tà

intercultural i .

8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per

assicurare:

a) un ambiente favorevole al la crescita integrale del la persona e un servizio

educativo-didattico di qual i tà;

b) offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante i l sostegn o di

iniziative l iberamente assunte dagl i studenti e dal le loro associazioni;

c) iniziative concrete per i l recupero di situazioni di ri tardo e di svantaggio nonché

per la prevenzione e i l recupero del la dispersione scolastica;

d) la salubrità e la s icurezza degl i ambienti , che debbono essere adeguati a tutti gl i

studenti , anche con handicap;

e) la disponibi l i tà di un'adeguata strumentazione tecnologica;

f) servizi di sostegno e promozione del la salute e di assistenza psicologica.

9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l 'esercizio del dir i tto di

r iunione e di assemblea degl i studenti , a l ivel lo di classe, di corso e di isti tuto.

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10. I regolamenti del le s ingole isti tuzioni garantiscono e discipl inano l 'esercizio del

dir i tto di associazione al l 'interno del la scuola secondaria superiore, del dir i tto degl i

associati a svolgere iniziative al l ' interno del la scuola, nonché l 'uti l izzo dei local i da

parte di studenti e del le associazioni di cui fanno parte. I regolamenti del le scuole

favoriscono inoltre la continuità del legame con gl i ex studenti e con le loro

associazioni.

Art. 3

Doveri

1. Gl i studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere

assiduamente gl i impegni di studio.

2. Gl i studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d' isti tuto, dei docenti , del

personale tutto del la scuola e dei loro compagni lo stesso r ispetto, anche formale,

che chiedono per se stessi.

3. Nel l 'esercizio dei loro dir i tti e nel l 'adempimento dei loro doveri gl i studenti sono

tenuti a mantenere un comportamento corretto e coerente con i pr incipi di cui

al l 'articolo 1.

4. Gl i studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di s icurezza

dettate dai regolamenti dei s ingol i isti tuti .

5. Gl i studenti sono tenuti a uti l iz zare correttamente le strutture, i macchinari e i

sussidi didattici e a comportarsi nel la vita scolastica in modo da non arrecare danni

al patr imonio del la scuola.

6. Gl i studenti condividono la responsabi l i tà di rendere accogl iente l 'ambiente

scolastico e averne cura come importante fattore di qual i tà del la vita del la scuola.

Art. 4

Discipl ina

Modif iche al l 'articolo 4 del decreto del Presidente del la Repubbl ica 24 giugno 1998,

n. 249. L'articolo 4 del Decreto del Pres idente del la Repubbl ica 24 giugno 199 8, n.

249, è sostituito dal seguente: Art. 4 (Discipl ina).

1. I regolamenti del le s ingole isti tuzioni scolastiche individuano i comporta -menti

che configurano mancanze discipl inari con r i ferimento ai doveri elencati nel l 'articolo

3, al corretto svolgimento dei rapporti al l ' interno del la comunità scolastica e al le

s ituazioni specif iche di ogni s ingola scuola, le relative sanzioni, gl i organi

competenti ad irrogarle e i l relativo procedimento, secondo i cr i ter i di seguito

indicati .

2. I provvedimenti discip l inari hanno f inal i tà educativa e tendono al rafforzamento

del senso di responsabi l i tà ed al r ipr istino di rapporti corretti al l ' interno del la

comunità scolastica, nonché al recupero del lo studente attraverso attività di natura

sociale, culturale ed in generale a vantaggio del la comunità scolastica.

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3. La responsabi l i tà disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a

sanzioni discipl inari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni.

Nessuna infrazione discipl inare connessa al comportamento può inf luire sulla

valutazione del prof it to.

4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la

l ibera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva del l 'altrui

personal i tà.

5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate al la infrazione discipl inare e

ispirate al pr incipio di gradual i tà nonché, per quanto possibi le, al pr incipio del la

r iparazione del danno. Esse tengono conto del la s ituazione personale del lo studente,

del la gravità del compor tamento e del le conseguenze che da esso derivano. Al lo

studente è sempre offerta la possibi l i tà di convertir le in attività in favore del la

comunità scolastica.

6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano al lontanamento dal la comunità

scolastica sono adottati dal consigl io di classe. Le sanzioni che comportano

l 'al lontanamento superiore a quindici giorni e quel le che impl icano l 'esclusione dal lo

scrutinio f inale o la non ammissione all 'esame di Stato conclusivo del corso di studi

sono adottate dal consigl io di isti tuto.

7. Il temporaneo al lontanamento del lo studente dal la comunità scolastica può essere

disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari , per periodi non

superior i ai quindici giorni.

8. Nei periodi di al lontanamento non superior i a quindici giorni deve essere previsto

un rapporto con lo studente e con i suoi genitor i tale da preparare i l r ientro nel la

comunità scolastica. Nei periodi di al lontanamento superior i ai quindici giorni, in

coordinamento con la famigl ia e, ove necessario, anche con i servizi social i e

l 'autorità giudiziar ia, la scuola promuove un percorso di recupero educativo che mir i

al l ' inclusione, al la responsabi l izzazione e al reintegro, ove possibi le, nel la comunità

scolastica.

9. L'al lontanamento del lo studente dal la comunità scolastica può essere disposto

anche quando siano stati commessi reati che violano la dignità e i l r ispetto del la

persona umana o vi sia pericolo per l 'incolumità del le persone. In tale caso, in

deroga al l imite generale previsto dal comma 7, la durata del l 'al lontanamento è

commisurata al la gravità del reato ovvero al permanere del la situazione di pericolo.

Si appl ica, per quanto possibi le, i l disposto del comma 8.

9-bis . Con r i fer imento al le fattispecie di cui al comma 9, nei casi di recidiva, di atti

di violenza grave, o comunque connotati da una particolare gravità tale da

ingenerare un elevato al larme sociale, ove non siano esperibi li interventi per un

reinserimento responsabi le e tempestivo del lo studente nel la comunità durante

l 'anno scolastico, la sanzione è costituita dal l 'al lontanamento dal la comunità

scolastica con l 'esclusione dal lo scrutinio f inale o la non ammissione all 'esame di

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Stato conclusivo del corso di studi o, nei casi meno gravi, dal solo allontanamento

f ino al termine del l 'anno scolastico.

9-ter . Le sanzioni discipl inari di cui al comma 6 e seguenti possono essere irrogate

soltanto previa verif ica del la sussistenza di elementi concreti e precis i dai qual i s i

desuma che l ' infrazione discipl inare sia stata effettivam ente commessa da par te

del lo studente incolpato.

10. Nei casi in cui l 'autorità giudiziar ia, i servizi social i o la s ituazione obiettiva

rappresentata dal la famigl ia o dal lo stesso studente sconsigl ino i l r ientro nella

comunità scolastica di appartenenza, al lo studente è consentito di iscr iversi , anche

in corso d'anno, ad altra scuola.

11. Le sanzioni per le mancanze discipl inari commesse durante le sessioni d'esame

sono inf li tte dal la commissione di esame e sono appl icabi l i anche ai candidati

esterni.

Art. 5

Impugnazioni

Modif iche al l 'articolo 5 del Decreto del Presidente del la Repubbl ica 24 giugno 1998,

n. 249.

L'articolo 5 del Decreto del Presidente del la Repubbl ica 24 giugno 1998, n. 249, è

sostituito dal seguente: Art. 5 (Impugnazioni).

1. Contro le sanzioni discipl inari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia

interesse, entro quindici giorni dal la comunicazione del la loro irrogazione, ad un

apposito organo di garanzia interno al la scuola, isti tuito e discipl inato dai

regolamenti del le s ingole isti tuzioni scolastiche, del quale fa parte almeno un

rappresentante eletto dagl i studenti nel la scuola secondaria superiore e dai genitor i

nel la scuola media, che decide nel termine di dieci giorni. Tale organo, di norma, è

composto da un docente designato dal consigl io di isti tuto e, nel la scuola secondaria

superiore, da un rappresentante eletto dagl i studenti e da un rappresentante eletto

dai genitor i , ovvero, nel la scuola secondaria di pr imo grado da due rappresentanti

eletti dai genitor i , ed è presieduto dal dir igente scolastico.

2. L'organo di garanzia di cui al comma 1 decide, su r ichiesta degl i studenti del la

scuola secondaria superiore o di chiunque vi abbia interesse, anche sui confl i tti che

sorgano al l ' interno del la scuola in merito al l 'appl ica zione del presente regolamento.

3. Il Direttore del l 'uff icio scolastico regionale, o un dir igente da questi delegato,

decide in via definitiva sui reclami proposti dagl i studenti del la scuola secondaria

superiore o da chiunque vi abbia interesse, contro l e violazioni del presente

regolamento, anche contenute nei regolamenti degl i isti tuti . La decis ione è assunta

previo parere vincolante di un organo di garanzia regionale composto per la scuola

secondaria superiore da due studenti designati dal coordinament o regionale del le

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consulte provincial i degl i studenti , da tre docenti e da un genitore designati

nel l 'ambito del la comunità scolastica regionale, e presieduto dal Direttore del l 'uff icio

scolastico regionale o da un suo delegato. Per la scuola media in luog o degl i

studenti sono designati altr i due genitor i .

4. L'organo di garanzia regionale, nel verif icare la corretta appl icazione del la

normativa e dei regolamenti, svolge la sua attività istruttor ia esclusivamente sulla

base del l 'esame del la documentazione acquisita o di eventual i memorie scritte

prodotte da chi propone i l reclamo o dal l 'Amministrazione.

Art. 5 bis

Art. 5-bis Patto educativo di corresponsabilità 1. Contestualmente al l ' iscr izione al la s ingola isti tuzione scolastica, è r ichiesta la

sottoscr izione da parte dei genitor i e degl i studenti di un Patto educativo di

corresponsabi l i tà, f inal izzato a definire in maniera dettagl iata e condivisa dir i tti e

doveri nel rapporto tra isti tuzione scolastica autonoma, studenti e famigl ie.

2. I s ingol i regolamenti di isti tuto discipl inano le procedure di sottoscr izione nonché

di elaborazione e revis ione condivisa, del patto di cui al comma 1.

3. Nel l 'ambito del le pr ime due settimane di inizio del le attività didattiche, ciascuna

isti tuzione scolastica pone in essere le iniziative più idonee per le opportune attività

di accogl ienza dei nuovi studenti , per la presentazione e la condivis ione del lo

Statuto del le s tudentesse e degl i studenti , del piano del l 'offerta formativa, dei

regolamenti di isti tuto e del patto e ducativo di corresponsabi l i tà.

Il presente decreto, munito del s igi l lo del lo Stato, sarà inserito nella Raccolta

uff iciale degl i atti normativi del la Repubbl ica ital iana. E' fatto obbl igo a chiunque

spetti di osservarlo e di far lo osservare.

Art. 6

Disposizioni finali

1. I regolamenti del le scuole e la carta dei servizi previsti dal le disposizioni vigenti

in materia sono adottati o modif icati prev ia consultazione degl i studenti nel la scuola

secondaria superiore e dei genitor i nel la scuola media.

2. Del presente regolamento e dei documenti fondamental i di ogni s ingola

isti tuzione scolastica è fornita copia agl i studenti al l 'atto del l ' iscr izione.

3. È abrogato i l capo III del ti tolo I del RD 4 maggio 1925, n. 653.

Il presente decreto, munito del s igi l lo del lo Stato, sarà inserito nella Raccolta

uff iciale degl i atti normativi del la Repubbl ica.

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ALLEGATO N. 8 AL PTOF: REGOLAMENTO DI DISCIPLINA

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA

ART. 1. NORME DI COMPORTAMENTO

1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli

impegni di studio.

2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale

tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi.

3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a

mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi di cui all'art.1 dello “Statuto delle

studentesse e degli studenti”.

4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dal

regolamento d’istituto.

5. Gli studenti sono tenuti ad utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e

a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola.

6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne

cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.

Art.2. GIUSTIFICAZIONI, INGRESSO, USCITA

GIUSTIFICAZIONI

a) La giustificazione deve essere prodotta il giorno stesso per il ritardo (o al massimo il giorno

successivo) e il giorno immediatamente successivo per l’assenza.

b) La giustificazione dell’assenza/ritardo è accettata solo se prodotta sull’apposito libretto.

c) Le assenze e i ritardi devono essere giustificati dal docente al momento dell’appello.

d) Le assenze che si prolungano per cinque giorni o più devono essere giustificate anche con

certificato medico in caso di malattia; con dichiarazione dei genitori per ogni altro motivo.

e) Gli alunni che, per dimenticanza o altro motivo valido, non presentino la giustificazione sono

ammessi in classe dal docente della prima ora che provvederà a registrare l’inadempienza sul

registro di classe. Qualora l’assenza non venga giustificata neanche il giorno seguente, il

docente della prima ora è tenuto ad informare il coordinatore di classe o la Dirigenza che

ammetteranno l’alunno solo dopo aver sentito i genitori.

f) In caso di assenze ripetute o prolungate è fatto dovere ai docenti di segnalarle tempestivamente

alla Dirigenza o ai docenti Collaboratori. I genitori devono telefonicamente avvisare in

Segreteria quando il figlio non può frequentare la scuola.

g) Il Dirigente Scolastico – o il coordinatore di classe – comunicherà le assenze ai genitori degli

alunni che ne hanno effettuate in numero eccessivo.

INGRESSO NELLA SCUOLA

a) Gli alunni devono entrare nella scuola nei cinque minuti che precedono l’inizio delle lezioni.

b) Per assicurare l’accoglienza e la vigilanza degli alunni, gli insegnanti sono tenuti a trovarsi in

classe cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni ed assistere all’uscita degli alunni medesimi.

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133

c) I ritardi di entrata, per gravi motivi, compresi nei primi quindici minuti di lezione, sono

giustificati dal docente della prima ora che annoterà il ritardo sul registro di classe.

d) Gli alunni giunti a scuola con ritardi superiori ai quindici minuti ma compresi nella prima ora di

lezione, possono essere ammessi in classe con decisione del Dirigente Scolastico o del docente

responsabile di plesso, o, in assenza di entrambi, dal docente in servizio nella classe.

e) Gli alunni giunti a scuola dopo l’inizio della seconda ora di lezione, sono ammessi in classe solo

se accompagnati da uno dei genitori.

f) Il Dirigente Scolastico, qualora il numero dei ritardi sia eccessivo, ne darà comunicazione scritta

ai genitori, su segnalazione scritta del docente coordinatore di classe.

USCITA DALLA SCUOLA

a) Per motivi di sicurezza l’uscita dalla scuola è disciplinata in modo da garantire la sicurezza degli

studenti e del personale.

b) Qualora gli alunni debbano lasciare, per gravi motivi, la scuola prima della fine delle lezioni,

dovranno essere autorizzati per iscritto dal dirigente scolastico o dal docente responsabile di

plesso delegato.

c) Per le uscite anticipate dei minori è necessaria la presenza di uno dei genitori, i soli ai quali

l’alunno può essere affidato. La richiesta deve essere scritta sul libretto delle giustificazioni e

presentata prima dell’uscita.

d) Il Dirigente Scolastico può autorizzare, eccezionalmente, anticipazioni di uscita, per tutto l’anno

scolastico o per parte di esso, per motivi di trasporto o altro grave motivo, previa domanda scritta

dei genitori; l’autorizzazione verrà inserita nel registro di classe. Il tempo di lezione non fruito verrà

comunque computato nelle ore di assenza.

Art.3. ALTRE DISPOSIZIONI

Durante le lezioni gli allievi possono lasciare l’aula solo per gravi motivi e con l’autorizzazione del

docente.

E’ consentito l’uso dei servizi igienici ad una persona alla volta; devono essere usati esclusivamente

i servizi del piano in cui si sta facendo lezione.

Tutti gli allievi devono comunque trovarsi nelle rispettive aule al momento del cambio dei docenti.

Gli spostamenti da un’aula all’altra devono avvenire sollecitamente senza soste o ritardi.

E’ fatto divieto agli studenti di abbandonare ingiustificatamente l’edificio scolastico durante le

lezioni.

Durante l’orario di lezione non è consentito l’ingresso e l’accesso ai locali della scuola a persone

estranee non autorizzate dalla Dirigenza o ai familiari degli allievi, salvo che debbano conferire con

il Preside, con la Segreteria o con i docenti durante l'orario di ricevimento.

Non possono essere introdotti nell’edificio scolastico oggetti o materiali atti a turbare il regolare

svolgimento delle lezioni.

Gli studenti e il personale dell’Istituto possono prendere in prestito libri dalla biblioteca,

impegnandosi a riconsegnarli al più presto e comunque entro il termine delle lezioni, ad eccezione

degli studenti delle ultime classi che devono riconsegnare i testi entro la conclusione degli Esami di

Stato.

Si richiama l’attenzione delle diverse componenti della scuola:

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134

a) al rispetto ed alla pulizia dei locali; gli alunni che arrecassero danno al patrimonio della

collettività (a scuola o in altri ambienti nel corso di uscite didattiche e viaggi d’istruzione) saranno

chiamati a risarcirlo;

b) al divieto di fumare nei locali della scuola.

I docenti possono allontanarsi dalle lezioni, dopo aver avvertito la Dirigenza, soltanto per gravi e

giustificati motivi personali, assicurando comunque la possibilità di vigilanza degli alunni.

ATTIVITÀ PARASCOLASTICHE

In sede di approvazione del PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA, il Collegio dei Docenti

determina i giorni e le ore da dedicare alla normale attività didattica ed il calendario per le altre

attività quali:

- Assemblee di Istituto e di Classe (indicativamente);

- Viaggi di istruzione e visite guidate;

- Altre attività culturali nell’ambito scolastico e cittadino.

Nel caso in cui il numero medio delle assenze degli alunni sia troppo elevato e in caso di astensioni

collettive dalle lezioni non verrebbero autorizzate le attività di cui sopra. Le stesse attività

verrebbero limitate anche nel caso di sospensione dell’attività didattica da parte delle autorità

superiori (es. elezioni, maltempo).

Art.4. PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI

Principi generali

I. Il mancato rispetto delle norme di comportamento descritte, l’assunzione di comportamenti che

causino danni alle persone e alle cose e che violino le norme di legge comportano l’adozione da

parte della scuola di un provvedimento disciplinare in base ad una classificazione delle sanzioni

riportata nella tabella allegata.

2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di

responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica.

3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari

senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare

connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.

4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione

di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità.

5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate, per

quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione

personale dello studente. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in

favore della comunità scolastica. La sanzione disciplinare deve specificare in maniera chiara le

motivazioni che hanno reso necessaria l’irrogazione della stessa.

Il cambiamento di scuola non pone fine ad un procedimento disciplinare iniziato, ma esso segue il

suo iter fino alla conclusione.

Coloro che, intenzionalmente o per colpevole negligenza abbiano arrecato danni al patrimonio

comune, rispondono personalmente del loro operato; nel caso del mancato accertamento delle

responsabilità individuali, sentiti i consigli di classe interessati, la classe o le classi coinvolte

provvederanno collettivamente al rimborso. Le famiglie degli alunni devono essere avvertite.

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135

6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono

sempre adottati dal consiglio di classe competente e comunicati all’interessato dal Dirigente

Scolastico entro 5 giorni. Se il provvedimento è rivolto a studente minorenne verrà informata la

famiglia.

7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo

in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni.

8. Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, per quanto possibile, un rapporto con lo

studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica.

9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando

siano stati commessi reati. Si applica per quanto possibile il disposto del comma precedente.

10. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla

famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo

studente è consentito di iscriversi anche in corso d'anno ad altra scuola.

11. La responsabilità civile della Scuola nei riguardi degli alunni si limita all’orario di permanenza

degli stessi negli ambienti scolastici.

12. Ogni alunno è responsabile sia degli oggetti personali, sia del proprio materiale scolastico:

l’Istituto Omnicomprensivo “G. Spataro” declina pertanto ogni responsabilità per eventuali furti o

danni alle cose subiti dagli allievi, anche se si preoccupa di assicurare nei diversi ambienti

un’assistenza adeguata e di creare un clima di massimo rispetto delle persone e delle cose.

13. La tabella di classificazione delle sanzioni allegata è parte integrante del presente regolamento.

Art.5. ORGANO DI GARANZIA

Contro i provvedimenti disciplinari irrogati è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia

interesse (genitori, alunni), entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un

apposito organo di garanzia interno alla scuola così composto:

- Dirigente scolastico (presidente), uno studente, un docente e un genitore, per la scuola

secondaria di secondo grado.

- Dirigente scolastico (presidente), un insegnante e due genitori, per la scuola secondaria

di primo grado.

L’Organo di Garanzia deve esprimersi entro 10 giorni: qualora l’organo di garanzia non decida

entro tale termine, la sanzione si ritiene confermata.

Contro le decisioni dell’Organo di Garanzia interno alla scuola è ammesso ricorso entro 15 giorni a

un Organo di garanzia Regionale, secondo le modalità previste dall’art. 2 del DPR n. 235 del 21

novembre 2007.

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136

TABELLA DI CLASSIFICAZIONE DELLE SANZIONI

SANZIONI MANCANZE DISCIPLINARI ORGANO COMPETENTE

A Rimprovero verbale

Mancanze di lieve entità Lievi negligenze

Docente in servizio nella classe

B Richiamo verbale con

comunicazione alla famiglia mediante annotazione sul

diario personale dell’alunno

Ripetuto mancato assolvimento degli impegni di

studio Reiterazione delle mancanze di cui al

rimprovero verbale

Docente della disciplina

Docente in servizio nella classe

C Richiamo verbale con annotazione sul

registro personale e sul giornale di classe

Turbativa allo svolgimento delle lezioni Allontanamento dall’aula senza autorizzazione

dei docenti Comportamento scorretto di non grave entità

nei confronti dei compagni, del personale docente e non docente; uso improprio degli

arredi e dei locali dell’istituto.

Docente della disciplina

D Richiamo scritto sul

registro di classe con segnalazione alla famiglia

Frequenza non regolare e senza valide

motivazioni, delle lezioni Recidiva dei comportamenti per i quali è stato

irrogato il richiamo verbale Episodi di bullismo e di cyberbullismo nei locali

scolastici

Coordinatore di classe

E Allontanamento temporaneo dalla lezione

Il provvedimento è adottato: quando Il livello di turbativa impedisce lo

svolgimento della lezione quando si teme il degenerare di situazioni a

rischio tra studenti. Lo studente allontanato dovrà essere immediatamente sentito dall’Ufficio di Dirigenza

che valuterà se lo studente debba essere riammesso in classe.

Docente in servizio nella classe

F Ammonizione

scritta Recidiva dei comportamenti per i quali sono

irrogati il richiamo verbale (punto A) e l’allontanamento temporaneo dalla lezione

(punto E) Reiterato mancato rispetto delle disposizioni

organizzative della scuola Mancato rispetto delle indicazioni di sicurezza

nei locali della scuola o in altri locali in cui sono in corso uscite didattiche e viaggi d’istruzione

Comportamenti non dolosi e senza colpa grave che comportino danni alla scuola e al suo

patrimonio (in tali casi, per il principio della riparazione del danno, è dovuto il risarcimento del danno provocato da comportamenti colposi

o non rispettosi delle disposizioni organizzative

Consiglio di

classe

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137

e di sicurezza della scuola) Reiterati comportamenti scorretti nei confronti

dei compagni, del Dirigente, del personale docente e non docente; uso improprio degli arredi, delle attrezzature e dei locali dell’istituto

(o, per estensione, di altri edifici in cui è in corso l’attività didattica) nonché danni ai medesimi

Astensioni collettive degli studenti G Attività a

vantaggio della comunità scolastica

Ogni atto o fatto che sia lesivo della persona

nella sua globalità in riferimento a d episodi di bullismo e di cyberbullismo

Dirigente

Scolastico e docenti di consiglio di

classe

H Allontanamento

temporaneo dalla scuola per max. 5 giorni con

comunicazione alla famiglia

Inefficacia dell’ammonizione scritta con recidiva

delle mancanze di cui al punto F Comportamenti lesivi dell’onore e della dignità

e/o offensivi della morale, della dignità, delle libertà individuali, della coscienza e del credo di

ogni appartenente alla comunità scolastica danneggiamento colposo dei beni e delle

attrezzature scolastiche e delle attrezzature di sicurezza (per estensione, anche di altri spazi ed edifici in cui si svolgono le attività educative

e didattiche) fatti gravi o recidivanti di turbativa scolastica reiterazione di atti o fatti che siano lesivi della

persona nella sua globalità in riferimento a d episodi di bullismo e di cyberbullismo

Consiglio di

classe (previa verifica da parte dell’istituzione

scolastica, della sussistenza di elementi

concreti e precisi) Deve essere

redatto un verbale che deve contenere: tutti gli estremi

dell’episodio i nomi di

eventuali

testimoni le ragioni dello

studente passibile di sanzione

l’attività in favore della comunità

scolastica nella quale è possibile convertire la

sanzione I Allontanamento

temporaneo

dalla scuola per periodi superiori, fino a

15 giorni, con comunicazione alla famiglia

Recidiva dei comportamenti già indicati nel

punto G Comportamenti che offendono gravemente la

comunità scolastica e i suoi componenti per minacce, oltraggio, furto, danneggiamento

doloso e per colpa grave delle attrezzature scolastiche e delle attrezzature di sicurezza (per estensione, anche di altri spazi ed edifici in cui

Consiglio di classe (previa

verifica da parte dell’istituzione scolastica, della

sussistenza di elementi concreti e

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si svolgono le attività educative e didattiche)

precisi). Deve

essere redatto un verbale secondo le indicazioni di cui al

punto G L Allontanamento

temporaneo

dalla comunità scolastica sino al permanere

della situazione di pericolo o delle condizioni

di accertata incompatibilità ambientale con

comunicazione alla famiglia

Reato di particolare gravità, perseguibile

d’ufficio o per il quale l’Autorità giudiziaria abbia avviato procedimento penale

Reati che violino gravemente la dignità e il rispetto della persona umana (violenza privata,

minaccia, percosse, reati di natura sessuale, reati gravi di bullismo e di cyberbullismo)

Concreta situazione di pericolo per l’incolumità

delle persone in riferimento al rischio concreto di reiterazione del comportamento sanzionato

Consiglio di classe (previa verifica da parte dell’istituzione

scolastica, della sussistenza di elementi

concreti e precisi). Deve essere redatto un

verbale secondo le indicazioni di cui al punto G, con

esclusione della possibilità di conversione

della sanzione irrogata

M Allontanamento

dello studente dalla comunità scolastica fino

al termine dell’anno scolastico

Recidiva dei comportamenti già indicati nel

punto I

Consiglio di

istituto (previa verifica da parte

dell’istituzione scolastica, della sussistenza di

elementi concreti e precisi). Deve

essere redatto un verbale secondo le indicazioni di cui al

punto E con esclusione della possibilità di

conversione della sanzione irrogata

N Allontanamento dello studente

dalla comunità scolastica fino al termine

dell’anno scolastico con esclusione dallo

scrutinio finale

Recidiva dei comportamenti già indicati nel

punto G, atti di violenza grave e comunque connotati da una particolare gravità tale da

ingenerare un elevato allarme sociale, ove non siano reperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella

comunità durante l’anno scolastico.

Consiglio di istituto (previa verifica da

parte dell’istituzione scolastica, della

sussistenza di elementi concreti e precisi). Deve

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139

o con la non

ammissione all’esame di stato

essere redatto un

verbale secondo le indicazioni di cui al punto E con

esclusione della possibilità di conversione

della sanzione irrogata

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140

ALLEGATO N. 9 AL PTOF: REGOLAMENTO ORGANI DI GARANZIA

REGOLAMENTO DELL’ORGANO DI GARANZIA PER GLI

ISTITUTI SECONDARI DI SECONDO GRADO

ART. 1 - FINALITÀ E COMPITI

1. È costituito presso l’Istituto Omnicomprensivo “G. Spataro” di Gissi, ai sensi dell’art. 5, comma 2,

del DPR n. 249 del 24 giugno 1998 come modificato dal DPR n. 235 del 21 novembre 2007, l’Organo

di Garanzia per gli Istituti Secondari di Secondo Grado.

2. Tale Organo si basa sul principio per cui la scuola è una comunità, all’interno della quale ognuno

ha il diritto/dovere di operare al fine di trovare modalità di comportamento adeguate per promuovere

ed assicurare una serena convivenza attraverso una corretta applicazione delle norme.

3. Le sue funzioni, inserite nel quadro dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse, sono:

prevenire e affrontare tutti i problemi e conflitti che possano emergere nel rapporto tra

studenti e personale della scuola e in merito all’applicazione dello Statuto ed avviarli a

soluzione;

esaminare i ricorsi presentati dagli studenti dell’istituto in seguito all’irrogazione di una

sanzione disciplinare a norma di regolamento di disciplina.

4. Il funzionamento dell’Organo di Garanzia è ispirato a principi di collaborazione tra scuola e

famiglia, anche al fine di rimuovere possibili situazioni di disagio vissute dagli studenti nei confronti

degli insegnanti e viceversa.

ART. 2 – COMPOSIZIONE

1. L’Organo di Garanzia è composto da:

- il Dirigente Scolastico, che lo presiede;

- un insegnante nominato dal Commissario per l’Amministrazione Straordinaria dell’Istituto su

indicazione del Collegio dei Docenti;

- un rappresentante eletto dagli studenti;

- un rappresentante eletto dai genitori.

Sono inoltre nominati tre membri supplenti (docente, studente, genitore), che subentrano nei casi di

temporanea impossibilità o di non compatibilità (ad esempio, il soggetto fa parte

dell’organo che ha irrogato la sanzione o il soggetto è parte in causa del provvedimento).

I rappresentanti delle componenti genitori ed alunni saranno eletti in occasione delle elezioni per gli

organi collegiali.

2. L’Organo di Garanzia resta in carica per un anno scolastico, e comunque fino alla designazione dei

nuovi componenti, al fine di consentire il funzionamento dell’organo.

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141

3. I genitori e gli studenti componenti dell’Organo di Garanzia non possono partecipare ad alcuna

seduta né assumere alcuna iniziativa relativa a situazioni in cui sono coinvolti studenti appartenenti

alla classe del proprio figlio o compagno.

4. Gli insegnanti componenti dell’Organo di Garanzia non possono partecipare ad alcuna seduta né

assumere alcuna iniziativa relativa a situazioni in cui sono coinvolti colleghi che insegnano nelle stesse

classi ovvero propri studenti.

5. Nel caso si verifichi una di tali situazioni, i componenti incompatibili non possono partecipare alla

seduta e devono essere sostituiti dai supplenti.

6. La funzione di segretario verbalizzatore viene svolta dal componente docente, designato dal

Presidente.

ART. 3 - MODALITÀ E CRITERI DI FUNZIONAMENTO GENERALI

1. L’Organo di Garanzia viene convocato dal Presidente.

2. La convocazione ordinaria deve prevedere almeno tre giorni di anticipo sulla data di convocazione.

In caso di urgenza motivata, il Presidente potrà convocare l’Organo di Garanzia anche con un solo

giorno di anticipo.

3. L’Organo di Garanzia è presieduto dal Dirigente Scolastico (o da un suo delegato), che è tenuto a

convocarlo ogni volta pervenga una segnalazione.

4. Sulla base della segnalazione ricevuta, l’Organo di Garanzia, collettivamente ovvero per mezzo di

uno o più dei suoi componenti o di altri appositamente delegati, si impegna a raccogliere informazioni

documentate, utili al suo lavoro.

5. Ciascuno dei componenti dell’Organo di Garanzia è tenuto alla massima riservatezza in ordine alle

segnalazioni ricevute ovvero di cui è venuto a conoscenza in quanto membro o

collaboratore dell’Organo di Garanzia, e non può assumere individualmente alcuna iniziativa né

servirsi del materiale raccolto senza il consenso dell’organo stesso e/o per scopi non attinenti alle

finalità dell’Organo di Garanzia.

6. Le deliberazioni dell’Organo di Garanzia devono essere sancite da una votazione, il cui esito sarà

citato nel verbale, nella quale non è ammessa l’astensione. Si decide a maggioranza semplice e, in

caso di parità, prevale il voto del Presidente.

7. Il verbale della riunione dell’Organo di Garanzia è accessibile, secondo le norme e le garanzie

stabilite dalle leggi sulla trasparenza e sulla privacy.

8. L’organo si riunisce con almeno la metà più uno dei membri dei membri.

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ART. 4 - I RICORSI PER LE PROBLEMATICHE STUDENTI-INSEGNANTI O CON

ALTRO PERSONALE SCOLASTICO E PER L’APPLICAZIONE DELLO STATUTO.

1. L’Organo di Garanzia prende in considerazione e si pronuncia sui conflitti interni alla scuola in

merito all’applicazione dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse e sui problemi inerenti al

rapporto studenti/insegnanti,relativi sia alla didattica sia alle relazioni interpersonali.

.

2. L’Organo di Garanzia promuove con finalità di prevenzione ogni attività utile a verificare e

migliorare la qualità dei rapporti tra insegnanti e studenti;può, ad esempio proporre incontri di

formazione, questionari, monitoraggi ed ogni altra iniziativa adeguata a tal fine.

3. L’Organo di Garanzia riceve, inoltre, segnalazioni da chiunque vi abbia interesse, ed in

particolare da parte dei rappresentanti di classe (genitori o studenti), in ordine a problemi emersi nel

corso di assemblee di sezione o di classe.

.

ART. 5 - I RICORSI PER LE SANZIONI DISCIPLINARI

“Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia interesse, entro

quindici giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito Organo di Garanzia interno

alla scuola (…) che decide nel termine di dieci giorni ” (Statuto delle Studentesse e degli Studenti)

1. Il ricorso avverso ad una delle sanzioni disciplinari comminate conformemente al regolamento di

disciplina può essere presentato dall’alunno o da uno dei genitori (per l’alunno minorenne) mediante

istanza scritta indirizzata al Presidente dell’Organo di Garanzia, in cui si ricordano i fatti e si esprimono

le proprie considerazioni inerenti l’accaduto.

2. Il ricorso deve essere presentato in segreteria alunni entro il termine prescritto di quindici giorni

dalla comunicazione della sanzione. I ricorsi presentati fuori termine non saranno in nessun caso presi

in considerazione.

3. Fino al giorno che precede la riunione dell’Organo di Garanzia per discutere la sanzione, è possibile

presentare memorie e/o documentazione integrativa.

4. Ricevuto il ricorso, il Presidente, o personalmente o delegando un altro componente, provvede a

reperire, se necessario, gli atti, le testimonianze, le memorie dei docenti, dell’organo che ha irrogato

la sanzione, della famiglia, o di chiunque sia stato coinvolto o citato.

5. Il materiale reperito costituisce la base della discussione e della delibera dell’Organo di Garanzia.

6.L'organo può confermare, modificare o revocare la sanzione irrogata, offrendo sempre allo studente

la possibilità di convertirla in attività utili alla scuola.

7.La procedura d’impugnazione non sospende l’esecutività del provvedimento disciplinare. Nel caso in

cui l'Organo di Garanzia decida la non pertinenza della sanzione, tale provvedimento è

immediatamente annullato.

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143

8.La deliberazione dell'O.G. viene trasmessa al Dirigente Scolastico che provvede a comunicarla, per

iscritto, agli interessati.

REGOLAMENTO DELL’ORGANO DI GARANZIA PER GLI

ISTITUTI SECONDARI DI PRIMO GRADO

ART. 1 - FINALITÀ E COMPITI

1. È costituito presso l’Istituto Omnicomprensivo “G. Spataro” di Gissi, ai sensi dell’art. 5, comma 2,

del DPR n. 249 del 24 giugno 1998 come modificato dal DPR n. 235 del 21 novembre 2007, l’Organo

di Garanzia per gli Istituti Secondari di Primo Grado.

2. Tale Organo si basa sul principio per cui la scuola è una comunità, all’interno della quale ognuno

ha il diritto/dovere di operare al fine di trovare modalità di comportamento adeguate per promuovere

ed assicurare una serena convivenza attraverso una corretta applicazione delle norme.

3. Le sue funzioni, inserite nel quadro dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse, sono:

prevenire e affrontare tutti i problemi e conflitti che possano emergere nel rapporto tra

studenti e personale della scuola e in merito all’applicazione dello Statuto ed avviarli a

soluzione;

esaminare i ricorsi presentati dagli studenti dell’istituto in seguito all’irrogazione di una

sanzione disciplinare a norma di regolamento di disciplina.

4. Il funzionamento dell’Organo di Garanzia è ispirato a principi di collaborazione tra scuola e

famiglia, anche al fine di rimuovere possibili situazioni di disagio vissute dagli studenti nei confronti

degli insegnanti e viceversa.

ART. 2 – COMPOSIZIONE

1. L’Organo di Garanzia è composto da:

- il Dirigente Scolastico, che lo presiede;

- un insegnante nominato dal Commissario per l’Amministrazione Straordinaria dell’Istituto su

indicazione del Collegio dei Docenti;

- due rappresentanti eletto dai genitori.

Sono inoltre nominati due membri supplenti (docente e genitore), che subentrano nei casi di

temporanea impossibilità o di non compatibilità (ad esempio, il soggetto fa parte dell’organo che ha

irrogato la sanzione o il soggetto è parte in causa del provvedimento).

I rappresentanti delle componenti genitori saranno eletti in occasione delle elezioni per gli organi

collegiali.

2. L’Organo di Garanzia resta in carica per un anno scolastico, e comunque fino alla designazione dei

nuovi componenti, al fine di consentire il funzionamento dell’organo.

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3. I genitori componenti dell’Organo di Garanzia non possono partecipare ad alcuna seduta né

assumere alcuna iniziativa relativa a situazioni in cui sono coinvolti studenti appartenenti alla classe

del proprio figlio.

4. Gli insegnanti componenti dell’Organo di Garanzia non possono partecipare ad alcuna seduta né

assumere alcuna iniziativa relativa a situazioni in cui sono coinvolti colleghi che insegnano nelle stesse

classi ovvero propri studenti.

5. Nel caso si verifichi una di tali situazioni, i componenti incompatibili non possono partecipare alla

seduta e devono essere sostituiti dai supplenti.

6. La funzione di segretario verbalizzatore viene svolta dal componente docente, designato dal

Presidente.

ART. 3 - MODALITÀ E CRITERI DI FUNZIONAMENTO GENERALI

1. L’Organo di Garanzia viene convocato dal Presidente.

2. La convocazione ordinaria deve prevedere almeno tre giorni di anticipo sulla data di convocazione.

In caso di urgenza motivata, il Presidente potrà convocare l’Organo di Garanzia anche con un solo

giorno di anticipo.

3. L’Organo di Garanzia è presieduto dal Dirigente Scolastico (o da un suo delegato), che è tenuto a

convocarlo ogni volta pervenga una segnalazione.

4. Sulla base della segnalazione ricevuta, l’Organo di Garanzia, collettivamente ovvero per mezzo di

uno o più dei suoi componenti o di altri appositamente delegati, si impegna a raccogliere informazioni

documentate, utili al suo lavoro.

5. Ciascuno dei componenti dell’Organo di Garanzia è tenuto alla massima riservatezza in ordine alle

segnalazioni ricevute ovvero di cui è venuto a conoscenza in quanto membro o

collaboratore dell’Organo di Garanzia, e non può assumere individualmente alcuna iniziativa né

servirsi del materiale raccolto senza il consenso dell’organo stesso e/o per scopi non attinenti alle

finalità dell’Organo di Garanzia.

6. Le deliberazioni dell’Organo di Garanzia devono essere sancite da una votazione, il cui esito sarà

citato nel verbale, nella quale non è ammessa l’astensione. Si decide a maggioranza semplice e, in

caso di parità, prevale il voto del Presidente.

7. Il verbale della riunione dell’Organo di Garanzia è accessibile, secondo le norme e le garanzie

stabilite dalle leggi sulla trasparenza e sulla privacy.

8. L’organo si riunisce con almeno la metà più uno dei membri dei componenti.

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ART. 4 - I RICORSI PER LE PROBLEMATICHE STUDENTI-INSEGNANTI O CON ALTRO

PERSONALE SCOLASTICO E PER L’APPLICAZIONE DELLO STATUTO.

1. L’Organo di Garanzia prende in considerazione e si pronuncia sui conflitti interni alla scuola in

merito all’applicazione dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse e sui problemi inerenti al

rapporto studenti/insegnanti,relativi sia alla didattica sia alle relazioni interpersonali.

.

2. L’Organo di Garanzia promuove con finalità di prevenzione ogni attività utile a verificare e

migliorare la qualità dei rapporti tra insegnanti e studenti; può, ad esempio proporre incontri di

formazione, questionari, monitoraggi ed ogni altra iniziativa adeguata a tal fine.

3. L’Organo di Garanzia riceve, inoltre, segnalazioni da chiunque vi abbia interesse, ed in particolare

da parte dei rappresentanti di classe, in ordine a problemi emersi nel corso di assemblee di sezione o

di classe.

.

ART. 5 - I RICORSI PER LE SANZIONI DISCIPLINARI

“Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia interesse, entro

quindici giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito Organo di Garanzia interno

alla scuola (…) che decide nel termine di dieci giorni ” (Statuto delle Studentesse e degli Studenti).

1. Il ricorso avverso ad una delle sanzioni disciplinari comminate conformemente al regolamento di

disciplina può essere presentato da uno dei genitori dell’alunno minorenne mediante istanza scritta

indirizzata al Presidente dell’Organo di Garanzia, in cui si ricordano i fatti e si esprimono le proprie

considerazioni inerenti l’accaduto.

2. Il ricorso deve essere presentato in segreteria alunni entro il termine prescritto di quindici giorni

dalla comunicazione della sanzione. I ricorsi presentati fuori termine non saranno in nessun caso presi

in considerazione.

3. Fino al giorno che precede la riunione dell’Organo di Garanzia per discutere la sanzione, è possibile

presentare memorie e/o documentazione integrativa.

4. Ricevuto il ricorso, il Presidente, o personalmente o delegando un altro componente, provvede a

reperire, se necessario, gli atti, le testimonianze, le memorie dei docenti, dell’organo che ha irrogato

la sanzione, della famiglia, o di chiunque sia stato coinvolto o citato.

5. Il materiale reperito costituisce la base della discussione e della delibera dell’Organo di Garanzia.

6.L'organo può confermare, modificare o revocare la sanzione irrogata, offrendo sempre allo studente

la possibilità di convertirla in attività utili alla scuola.

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7.La procedura d’impugnazione non sospende l’esecutività del provvedimento disciplinare. Nel caso in

cui l'Organo di Garanzia decida la non pertinenza della sanzione, tale provvedimento è

immediatamente annullato.

8.La deliberazione dell'O.G. viene trasmessa al Dirigente Scolastico che provvede a comunicarla, per

iscritto, agli interessati.

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ALLEGATO N. 10 AL PTOF RIVISTO IL 25 OTTOBRE 2017: PIANO ABRUZZO SCUOLA DIGITALE

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ALLEGATO 11: INTEGRAZIONE AL REGOLAMENTO D’ISTITUTO, AL PATTO DI CORRESPONSABILITÀ E AL

DOCUMENTO DI E SAFETY RELATIVAMENTE AL CYBERBULLISMO

Obiettivo di questo regolamento è quello di orientare la nostra scuola nell’individuazione, prevenzione e recupero dei comportamenti deviati, quali bullismo e cyberbullismo, così come previsto: · dagli artt. 3-33-34 della Costituzione Italiana; · dalla Direttiva MIUR n.16 del 5 febbraio 2007 recante “Linee di indirizzo generali e azion i a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo”; · dalla direttiva MPI n. 30 del 15 marzo 2007 recante “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di ‘telefoni cellulari’ e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”; · dalla direttiva MPI n. 104 del 30 novembre 2007 recante “Linee di indirizzo e chiarimenti interpretativi ed applicativi in ordine alla normativa vigente posta a tutela della privacy con particolare riferimento all’utilizzo di telefoni cellulari o di altri dispositivi elettronici nelle comunità scolastiche allo scopo di acquisire e/o divulgare immagini, filmati o registrazioni vocali”; · dalla direttiva MIUR n.1455/06; · LINEE DI ORIENTAMENTO MIUR, aprile 2015, per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo. · dal D.P.R. 249/98 e 235/2007 recante “Statuto delle studentesse e degli studenti”; · dalle linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, MIUR aprile 2015; · dagli artt. 581-582-594-595-610-612-635 del Codice Penale; · dagli artt. 2043-2047-2048 Codice Civile; · dalla legge 29 maggio 2017, n. 71

PATTO DI CORRESPONSABILITA’ IL DIRIGENTE SCOLASTICO:

• adotta e sostiene una politica scolastica che faciliti il riconoscimento del bullismo e del cyberbullismo e la loro riduzione attivando progetti di prevenzione e contrasto dei fenomeni;

• prevede azioni culturali ed educative rivolte agli studenti, per acquisire le competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole;

• favorisce la discussione all'interno della scuola, attraverso i vari organi collegiali, creando i presupposti di regole condivise di comportamento per il contrasto e prevenzione dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo;

• individua attraverso il Collegio dei Docenti un docente in qualità di Referente d’Istituto per la prevenzione e il contrasto al bullismo e cyberbullismo;

• qualora venga a conoscenza di atti di cyberbullismo (salvo che il fatto costituisca reato) informa tempestivamente i soggetti che esercitano la responsabilità genitoriale o i tutori dei minori coinvolti e attiva adeguate azioni di carattere educativo. IL REFERENTE D’ISTITUTO PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO AL BULLISMO E CYBERBULLISMO:

• coordina e promuove iniziative di informazione, di sensibilizzazione e di prevenzione del bullismo e del cyberbullismo rivolte alle famiglie, agli studenti e al personale scolastico, coinvolgendo primariamente i servizi socio-educativi presenti sul territorio attraverso progetti d'istituto, corsi di formazione, seminari, dibattiti, finalizzati all’educazione all’uso consapevole della rete internet;

• promuove attività progettuali connesse all’utilizzo delle tecnologie informatiche, quale elemento trasversale alle diverse discipline curricolari aventi carattere di continuità tra i diversi gradi di

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istruzione o di progetti elaborati da reti di scuole in collaborazione con enti locali, servizi territoriali, organi di polizia, associazioni ed enti;

• cura rapporti di rete fra scuole per eventuali convegni/seminari/corsi e per la giornata mondiale sulla Sicurezza in Internet, la “Safer Internet Day”;

• aggiorna, coadiuvato da una Commissione appositamente nominata, il Regolamento d’Istituto e il Patto Educativo di Corresponsabilità integrando specifici riferimenti a condotte di cyberbullismo e a relative sanzioni disciplinari commisurate alla gravità degli atti compiuti;

• coordina le attività di prevenzione ed informazione sulle sanzioni previste dal Regolamento d’Istituto nei casi di cyberbullismo e navigazione online a rischio, e sulle responsabilità di natura civile e penale, anche con eventuale affiancamento di genitori e studenti. IL COLLEGIO DEI DOCENTI:

• promuove scelte didattiche ed educative, anche in collaborazione con altre scuole in rete, per la prevenzione del fenomeno del bullismo e cyberbullismo; • prevede all’interno del PTOF corsi di aggiornamento e formazione in materia di Cittadinanza digitale e di prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo; • progetta azioni culturali ed educative rivolte agli studenti, per acquisire le competenze necessarie all’esercizio di una Cittadinanza digitale consapevole; • coinvolge, nella prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, tutte le componenti della comunità scolastica, particolarmente quelle che operano nell'area dell'informatica, partendo dall'utilizzo sicuro di Internet a scuola. IL CONSIGLIO DI CLASSE:

• intraprende azioni congruenti con l’utenza del proprio ordine di scuola, tenuto conto che l’istruzione ha un ruolo fondamentale sia nell’acquisizione e rispetto delle norme relative alla convivenza civile, sia nella trasmissione dei valori legati ad un uso responsabile di internet;

• valorizza nell'attività didattica modalità di lavoro di tipo cooperativo e spazi di riflessioni adeguati al livello di età degli alunni;

• potenzia le abilità sociali nei bambini e/o nei ragazzi;

• organizza attività, incontri, riunioni con alunni e genitori per segnalare e parlare insieme di eventuali situazioni di prepotenza che si possono verificare in classe o a scuola, per cercare insieme possibili soluzioni;

• informa gli alunni sui rischi presenti in Rete, senza demonizzarla, ma sollecitandone un utilizzo consapevole, in modo che Internet possa rimanere per i ragazzi una fonte di divertimento e apprendimento. I GENITORI: • partecipano attivamente alle azioni di formazione/informazione, istituite dalle scuole, sui comportamenti sintomatici del bullismo e del cyberbullismo;

• sono attenti ai comportamenti dei propri figli;

• vigilano sull’uso delle tecnologie da parte dei ragazzi, con particolare attenzione ai tempi, alle modalità, agli atteggiamenti conseguenti (i genitori dovrebbero allertarsi se uno studente, dopo l’uso di internet o del proprio telefonino, mostra stati depressivi, ansiosi o paura);

• conoscono le azioni messe in campo dalla scuola e collaborano secondo le modalità previste dal Patto Educativo di Corresponsabilità;

• conoscono il codice di comportamento dello studente;

• conoscono le sanzioni previste da Regolamento d’Istituto nei casi di bullismo, cyberbullismo e navigazione on-line a rischio. GLI ALUNNI:

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• sono coinvolti nella progettazione e nella realizzazione delle iniziative scolastiche, al fine di favorire un miglioramento del clima relazionale; in particolare, dopo opportuna formazione, possono operare come tutor per altri studenti; • imparano le regole basilari per rispettare gli altri, quando sono connessi alla rete, facendo attenzione alle comunicazioni (email, sms, mms) che inviano; • non è loro consentito, durante le attività didattiche o comunque all’interno della scuola, acquisire – mediante telefonini cellulari o altri dispositivi elettronici - immagini, filmati o registrazioni vocali, se non per finalità didattiche, previo consenso del docente. La divulgazione del materiale acquisito all’interno dell’istituto è utilizzabile solo per fini esclusivamente personali di studio o documentazione, e, comunque, nel rispetto del diritto alla riservatezza di tutti; • durante le lezioni o le attività didattiche il cellulare deve essere spento; non devono essere usati cellulari, giochi elettronici e riproduttori di musica, se non per finalità didattiche, previo consenso del docente; • sono tenuti a rispettare il Regolamento d’Istituto e le relative sanzioni disciplinari.

SCHEMA PROCEDURE SCOLASTICHE IN CASO DI ATTI DI CYBERBULLISMO

Quando si viene a conoscenza di un atto che potrebbe essere configurabile come cyberbullismo :

1. Informazione immediata al Dirigente Scolastico 2. analisi e valutazione sull’accaduto - Soggetti responsabili: Dirigente Scolastico e docenti del

Consiglio di classe - Altri soggetti coinvolti: Referente cyberbullismo / Psicologo della scuola 3. azioni e provvedimenti: Se i fatti sono confermati:

Comunicazione alla famiglia della vittima da parte del docente coordinatore (convocazione scritta o telefonica) e supporto di tutto il consiglio di classe nell’affrontare la situazione segnalata, concordando modalità di soluzione e analizzando le risorse disponibili dentro e fuori della scuola (psicologo, medico, altri…);

Comunicazione ai genitori del cyberbullo (convocazione) con lettera del Dirigente

Convocazione del Consiglio di classe e valutazione del tipo di provvedimento disciplinare, secondo la gravità.

INTERVENTI IN CASI DI CYBERBULLISMO: MISURE CORRETTIVE E SANZIONI

L’Istituto adotta un Regolamento volto a rieducare e recuperare lo studente responsabile di episodi di mancato rispetto delle regole nell’ambito del cyberbullismo, prevedendo anche specifiche sanzioni disciplinari. Il tipo di provvedimento disciplinare verrà valutato secondo la gravità: · imposizione al cyberbullo di svolgimento di azioni positive, per es. lettera di scuse a vittima e famiglia; · attività a vantaggio della comunità scolastica; · esclusione dalla partecipazione a gare sportive e/o a uscite didattiche e/o viaggi di istruzione e/o attività extracurricolari · sospensione dalle attività didattiche · eventuale avvio della procedura giudiziaria: denuncia ad un organo di polizia o all’autorità giudiziaria Nel caso la famiglia del cyberbullo non collabori, giustifichi, mostri atteggiamenti oppositivi o comunque inadeguatezza, debolezza educativa o sia recidiva nei comportamenti si potrà fare una segnalazione ai Servizi Sociali del Comune.

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ALLEGATO 12: Linee Guida PCTO D.M. 774 del 4/9/2019

Linee Guida PCTO

D.M. 774 del 4/9/2019 Competenze trasversali: in chiave europea i risultati di apprendimento si collegano al mondo reale attraverso attività orientate all’azione per mezzo di esperienze maturate durante il corso degli studi, acquisite attraverso progetti orientati al fare e a compiti di realtà. Orientamento: processo continuo che mette in grado i cittadini di ogni età, nell’arco della vita, di identificare le proprie capacità, le proprie competenze e i propri interessi, prendere decisioni in materia di istruzione, formazione e occupazione, nonché gestire i propri percorsi personali. Il processo di orientamento rappresenta parte integrante del percorso educativo, a partire dalla scuola dell’infanzia. Il docente è il facilitatore dell’orientamento, definisce approcci e strumenti in grado di sostenere gli studenti nello sviluppo dell’identità, nella scelta consapevole e responsabile, e sviluppare un’azione orientativa centrata sulla persona e i suoi relativi bisogni. Il modello formativo deve quindi implicare periodi di apprendimento in contesti esperienziali attraverso le metodologie del «learning by doing» e dell’apprendimento situato per facilitare la partecipazione attiva autonoma e responsabile e sviluppare competenze trasversali. La progettazione parte dal bilancio delle competenze padroneggiate dallo studente per individuare quelle da sviluppare mediante percorsi che conducano alla realizzazione di un compito reale. Competenze oggi più richieste: digitali, green, tecnologiche, collaborazione, creatività, pensiero critico, problem solving, imprenditoriali. I PCTO sono progettati dai Consigli di Classe in una prospettiva pluriennale, in coerenza con il PTOF d’Istituto. Le attività di PCTO possono essere svolte in contesti esterni, organizzativi o professionali, in aula, in laboratorio o in forme simulate. Possono prevedere incontri con esperti, visite aziendali, ricerca sul campo, simulazione d’impresa, tirocini, progetti di imprenditorialità e di Service learning. Ogni progetto di PCTO deve contemperare:

La dimensione curricolare;

La dimensione esperienziale;

La dimensione orientativa. Il riferimento al PCTO deve essere contenuto del Patto Educativo di Corresponsabilità. La progettazione del PCTO nelle strutture ospitanti segue gli orientamenti della Carta dei diritti e dei doveri degli studenti impegnati nei percorsi. Monte ore minimo: 90 ore per i Licei, 150 per gli Istituti Tecnici, 210 per gli Istituti Professionali. Ogni Istituto, nella sua autonomia, può organizzare percorsi anche di periodi superiori. Si consiglia, perché di significativa importanza, anche la realizzazione di percorsi in collaborazione con i soggetti operanti nel terzo settore, quali enti, associazioni e organizzazioni di volontariato. Per quanto riguarda gli stage, le Scuole devono verificare che le strutture ospitanti abbiano i documenti previsti dalla Legge, quale il Documento di Valutazione dei Rischi.

Il Consiglio di classe Il Consiglio di Classe interviene in sede di progettazione, svolgimento, verifica e valutazione dei percorsi. Definisce i traguardi formativi, sia in termini di orientamento sia di competenze trasversali attese.

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Ciascun docente individua, nella definizione della programmazione disciplinare, le competenze da promuovere negli studenti mediante i PCTO. Nella valutazione si focalizza l’attenzione sul processo, attraverso l’osservazione strutturata di atteggiamenti e comportamenti, e sui risultati da valutare invece mediante compiti di realtà, prove esperte e project-work. In sede di scrutinio ciascun docente, nel valutare i traguardi formativi raggiunti, tiene conto anche del livello di possesso delle competenze promosse attraverso i PCTO e collegate alla propria disciplina di insegnamento, sia nella proposta di voto di profitto sia fornendo elementi per l’espressione collegiale del voto di comportamento.

FASI OPERATIVE

Individuare le competenze trasversali da sviluppare.

Promuovere la riflessione degli studenti sulle loro preferenze, attitudini e attese relative al percorso da realizzare.

Coinvolgere gli studenti nella progettazione dei PCTO.

Attuare un’efficace comunicazione con le famiglie.

Accompagnare gli studenti nella riflessione sui percorsi attivati.

Documentare le esperienze realizzate anche attraverso l’utilizzo degli strumenti digitali.

Disseminare e condividere i risultati delle esperienze. I PCTO devono essere articolati secondo criteri di gradualità e progressività che rispettino lo sviluppo personale, culturale e professionale degli allievi in relazione alla loro età. Il documento che riporta la certificazione finale delle competenze acquisite al termine del percorso di studi è il curriculum dello studente, allegato al Diploma. Il Curriculum riporta:

– Le discipline del piano di studi con il relativo monte ore; – I livelli di apprendimento conseguiti nelle prove scritte nazionali; – Le competenze, le conoscenze e le abilità anche professionali acquisite; – Le attività culturali, artistiche, sportive e di volontariato svolte in ambito extra scolastico; – Altre eventuali certificazioni conseguite.