TEGing Puglia · 2020-05-11 · La Puglia, grazie al lavoro di enti pubblici e di operatori privati...

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Quaderno di un progetto condiviso Linee guida e operatività TEGing Puglia Il Turismo enogastronomico in Puglia di Paola Puzzovio

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Quaderno di un progetto condiviso Linee guida e operatività 

   

TEGing Puglia Il Turismo enogastronomico in Puglia 

di Paola Puzzovio 

 

 

 

   

 

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  TEGing Puglia  

 

Indice Introduzione 2 

Mi presento 3 

L’idea 4 

Il prodotto turistico 4 

Le risorse 5 

Attività ed experience del T.EG. 6 Attori e Attrici 6 Luoghi 7 Attività 8 

Operatori del T.EG. 10 

Case history 11 

La comunicazione 13 

La promozione 14 

Conclusioni 15 

Raccolta dati 16 

Cosa fare 16 

Obiettivi a breve termine 17 

Obiettivi a medio termine 17 

Obiettivi a lungo termine 17 

Utilizzo dei dati e accordi 18 

L'Organizzazione 19 Le aziende 19 Le giornaliste 19 L’esperte 19 

Ruoli 19 

Contatti 19 

Ringraziamenti 20 

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  TEGing Puglia  

 

Introduzione Ho iniziato la mia attività nel T.EG. (acronimo per “Turismo EnoGastronomico”) molti anni fa e                             con questo progetto ho voluto condividere le tante sensazioni vissute e soprattutto concretizzare                         il desiderio di promuovere il territorio e di diffonderne la cultura e la tradizione. 

“TEGing Puglia” è il titolo di questo quaderno e caratterizzerà anche un progetto più ampio                             orientato al T.EG.. La dinamicità del titolo, coniato con licenza di scrittore, rende bene la mia                               idea di T.EG. perché mette in evidenza la grande differenza che esiste tra Gusto (Enogastronomia)                             e Turismo Enogastronomico, tra un’attività sostanzialmente statica e una dinamica. Per questa                       ragione ho ritenuto importante fare uso esplicito dell’acronimo, T.EG., che da molti anni                         condivido con altri operatori e diffondo in ogni occasione, rendendolo “dinamico” con l’uso della                           “-ing form”, segno di movimento. 

Negli ultimi decenni la cultura enogastronomica italiana è stata fortemente contaminata dalla                       cultura della globalizzazione e condotta molto spesso lontano dalla tradizione e dagli elementi                         della qualità e della socialità che la hanno da sempre caratterizzata. Le nostre regioni e in particolar modo la Puglia si presentano al mondo con la loro storia, la loro                                     cultura e le loro tradizioni: un patrimonio, nel passato, dato per scontato e successivamente                           persino rinnegato negli anni dell’era globale per poi, nell’ultimo decennio, essere finalmente                       ritrovato e apprezzato. L’offerta del T.EG. è nata proprio dal recupero di tale patrimonio con l’obiettivo di trasformare                             il turismo enogastronomico in un percorso culturale, slow, made in Italy e soprattutto                         emozionale e sensoriale. Partirò da ciò che identifica la Puglia nella sua unicità e dagli operatori che meglio esprimono                               l’essenza di questa terra. 

 

 

 

La riproduzione anche parziale è vietata ai sensi e per gli effetti della L 633/41 e ss. modifiche ed integrazioni. Ogni violazione sarà perseguita come per legge. 

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  TEGing Puglia  

 

Mi presento  

 

Ho iniziato la mia attività nel T.EG. per hobby nel 1999                     ma la passione mi ha portato presto a volerne fare un                     lavoro in un settore, all’epoca, poco sviluppato ed in un                   territorio, il Salento, che sembrava lontano anni luce dal                 resto del mondo. Ho percepito immediatamente la             difficoltà dei più di identificarsi come operatori di               turismo enogastronomico; faceva eccezione il comparto           eno-oleario, con alcune cantine e frantoi che già si erano                   adeguati alle esigenze del mercato. Appassionata di cultura enogastronomica, ho fondato           una scuola di cucina e sono stata coinvolta               nell’organizzazione di tour enogastronomici, che         puntavano a portare nel Salento, al tempo ben lontano                 dall’essere “cool”, un turismo di “qualità” che             coniugasse cultura e territorio. Da quel momento è               iniziato il mio lungo e appassionato percorso nel               mondo del T.EG. 

Le attività sviluppate in questi anni,           tra cui l’organizzazione di       manifestazioni, la creazione di       pacchetti turistici, docenze,     consulenze, format TV, relazioni in         congressi e workshop e, soprattutto,         l’esperienza maturata nei rapporti       con gli operatori, hanno rafforzato         la mia conoscenza del settore,         portandomi alla decisione di dare         vita a questo nuovo progetto. 

 

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  TEGing Puglia  

 

L’idea L’idea che vorrei realizzare, è la definizione di un metodo di approccio al T.EG. che permetta di                                 individuare, nel territorio salentino, e in generale in quello pugliese, gli “attori” in grado di                             promuovere e sostenere un turismo enogastronomico di qualità, rafforzando e stimolando                     l’evoluzione delle attività. In tal senso, l’ambizione è quella di coinvolgere esperti nazionali e                           internazionali in grado di affiancare e supportare, nella pianificazione delle loro attività, i                         produttori agroalimentari interessati a diventare operatori turistici e gli operatori turistici per                       rafforzare e/o integrare la loro attività. La mia determinazione e il mio desiderio sono quelli di condividere un progetto che aiuti il                               comparto a promuovere e vendere una regione ricca, ma ancora non dotata di strutture e                             “mentalità” adatte a gestire i numeri importanti di incoming previsti nel prossimo futuro. 

‘’L’ospite attento chiede coinvolgimento, piacere, cultura, apprendimento, relazioni, appartenenza, benessere: un rapporto privilegiato unico e insostituibile 

con territori da osservare, percorrere, respirare, gustare.  In un boccone che sappia di genius loci.’’  1

Questo ‘quaderno’ è destinato a imprenditori, esperti, conoscitori della materia ed è volutamente                         sintetico; i contenuti di questo lavoro devono essere considerati come uno spunto da cui partire                             per identificare tanto i punti di forza, quanto le carenze della propria attività, per evolvere in una                                 direzione orientata al T.EG.; non è un manuale, ma una raccolta di suggerimenti che aiutano a                               non perdere i riferimenti e a non tralasciare ciò che fa la differenza in questo particolare settore. 

Il prodotto turistico Il turismo incrocia la volontà di due parti; da una parte il desiderio del turista, che vuole                                 conoscere e vivere un territorio, attraverso le sue attività, le sue tradizioni e tutto ciò che lo                                 identifica e dall’altra, le aziende e gli operatori che organizzano le loro attività aziendali e                             professionali. Trasformare un luogo in una destinazione turistica non è un’operazione                     semplice e spesso necessita di una lunga evoluzione.  La Puglia, grazie al lavoro di enti pubblici e di operatori privati ha promosso negli ultimi anni,                                 anche a livello internazionale, il suo territorio ricco, variegato, proponendo un ampio ventaglio di                           scelte in grado di soddisfare varie categorie di turisti.  

1 tratto da “Il turismo enogastronomico” di E. Croce e G. Perri 

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Sicuramente la lunga tradizione e la ricca scelta enogastronomica hanno permesso alla Puglia di                           affermarsi tra le mete enogastronomiche italiane ma ora è il momento di lavorare per elevare                             il territorio al livello di una destination-brand di qualità; per la garanzia di questo nuovo                             status è necessario sviluppare un lavoro dettagliato di selezione degli operatori e delle offerte,                           un lavoro orientato all’identificazione di un prodotto turistico rispettoso delle più importanti                       peculiarità del territorio e dei suoi abitanti e, per quanto concerne il prodotto turistico                           enogastronomico, delle sue tradizioni e della sua autenticità. Il prodotto turistico enogastronomico deve essere considerato una risorsa principale e non                       accessoria ed è per questo che bisogna sviluppare le proposte seguendo uno schema ben definito.                             Un ruolo importante è quello svolto dai progetti e dalle iniziative che hanno l’obiettivo di                             identificare, mappare e promuovere le risorse maggiormente rappresentative.  

 

Le risorse Il primo aspetto da tener presente nella valutazione di un territorio riguarda le risorse esistenti in                               “natura”; l’analisi del territorio ci permette di considerare i beni materiali e immateriali come                           risorse da cui iniziare un processo di raccolta, classificazione e mappatura delle informazioni al                           fine di meglio sfruttare la tipicità di ogni zona. Parliamo di beni materiali pensando al territorio, al grande patrimonio di prodotti, tra cui gli                             oltre ottocento prodotti DOP IGP STG che sono il mezzo concreto, complice l'export (del valore                             di circa 9 miliardi) in grado di diffondere la percezione del territorio italiano, stimolare la                             

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curiosità di visitare i luoghi di produzione e la volontà, quindi, di organizzare un viaggio T.EG.  Ci riferiamo invece ai beni immateriali pensando all’essenza di un popolo e alla sua identità                             culturale: le ricette, l’arte, la musica, la danza e le sue tradizioni famigliari. 

 

Attività ed experience del T.EG. L’analisi effettuata per la stesura di questo lavoro, conferma la necessità di tenere presenti alcuni                             punti chiave: target, attività, reti, obiettivi, pianificazione e gestione del processo, aspetti                       fondamentali per una corretta identificazione della realtà territoriale e per la successiva                       promozione degli operatori e delle attività di turismo enogastronomico. 

Tengo a sottolineare ciò che distingue un’attività di T.EG. da un’esperienza di T.EG. perché la                             loro caratterizzazione è importante al fine di inserire ogni prodotto turistico nel contesto più                           adeguato e costruire le promozioni turistiche riferendole a target ben delineati. 

Attori e Attrici 

Considero attori e attrici in questo settore le massaie, i cuochi, gli esperti, gli storici, i                               produttori, i narratori dotati di quel “quid” in più che consente loro di infondere, nella loro                               attività specifica, il terroir. Per esempio, la preparazione della pasta fatta in casa in Italia è                               un’attività proposta in tutto il territorio, ma ciò che fa la vera differenza nel trasformarla in una                                 

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esperienza e quindi in un prodotto di turismo sensoriale, è la personalità di chi la prepara, la sua                                   consapevolezza di essere un attore del T.EG.. Cosa fa “la differenza”? Un “normale” cuoco che insegna la preparazione, la tecnica, con un                             obiettivo semplicemente formativo non fa certo l’effetto di una cuoca con i segni del tempo sul                               volto, avvolta nel suo grembiule preferito, che impasta un’orecchietta raccontando i suoi ricordi                         legati al gesto: a fare la differenza è l’interprete in grado di scatenare le emozioni.  

 

Per definire un’attività svolta dall’operatore del T.EG. oggi si fa uso del termine inflazionato                           “experience”; ciò che però spingerà il turista a trasmettere e divulgare la sua “experience” non è                               l’esperienza in sé ma l’emozione che gli ha suscitato, quel “qualcosa” che gli è rimasto dentro,                               incantandolo. 

Nello sviluppo di questo quaderno ho valutato anche la necessità di dedicare una sezione speciale                             alle osterie, ristoranti e bistrot, non quelli classici, ma quelle attività in cui la “differenza” è fatta                                 dalla competenza e premure dello staff, dall’accuratezza delle preparazioni, dalla presenza e dal                         racconto dei fondatori. Siano o meno stellati non importa: l’importante è che sappiano                         raccontare, interpretare, coinvolgere in un viaggio attraverso il gusto. 

Luoghi  

Masserie, case, mare, campagna, tramonti, tutto, ma proprio tutto il territorio, può diventare un                           grande palcoscenico dove mettere in scena attività, tradizionali e non, che esaltano, raccontano e                           coinvolgono il turista che vuole partecipare alle esperienze T.EG. All’interno di un’azienda è certamente più facile presentare e spiegare il processo produttivo:                         una parte del foodies sarà soddisfatta da ciò che viene loro proposto, ma ci sono anche quelli che                                   

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invece vogliono vivere l’esperienza in un contesto, in una cornice diversa. La Puglia ha un’estensione e una varietà tale da garantire un’ampia alternativa                       enogastronomica, motivo per cui è fondamentale rafforzare il senso di appartenenza. E’ dunque                         prioritario sviluppare bene il legame prodotto-territorio di produzione, anche per non creare                       confusioni geografiche.  Il territorio di riferimento, le sue aziende e i suoi operatori sono legati da un doppio filo e questo                                     legame, che sembra scontato, è invece frutto di un lavoro specifico, nello sviluppo della proposta                             turistica. I primi luoghi da sempre pronti all’accoglienza dei turisti sono le cantine, i frantoi, le masserie                               ma oggi l’offerta si è ampliata con nuovi luoghi di accoglienza, come i birrifici, le case private e                                   locations esclusive di varia natura: ciò ci permette di aumentare l’offerta di esperienze sensoriali. 

 

 

Attività 

Tra gli attori di T.EG., inseriamo certamente i produttori agroalimentari, molti dei quali hanno                           recentemente assunto il ruolo di operatori turistici. 

Una visita presso un produttore può essere gestita in due differenti modi: 

● classica - informativa (degustativa) ● emozionale - degustativa - (interattiva) 

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Visita classica - informativa - (degustativa) 

I tour finalizzati a fornire informazioni sui processi di produzione, “dall’uva alla bottiglia”, “dalla                           mungitura al caseificio” rientrano tra le classiche attività di T.EG., che ogni regione promuove e                             vende. Le attività sopra citate interessano un target di foodies che ama conoscere senza essere                           necessariamente coinvolto dal lato emotivo; il turista che appartiene a questa categoria richiede                         l’informazione tecnica, la degustazione professionale, che spesso si svolgono con il supporto                       di sommelier qualificati; l’obiettivo del partecipante è quello di identificare il prodotto, le sue                           caratteristiche organolettiche e individuare tra le varietà proposte quella più vicino al suo gusto.  

Nelle visite ai luoghi di produzione si racconta il processo, il luogo di produzione, il prodotto, ma                                 spesso non si presentano gli attori protagonisti: i produttori, la loro storia, i loro sogni. Questo aspetto fa parte della seconda tipologia di attività: emozionale - degustativa. 

Visita emozionale - degustativa - (interattiva) 

Ricordo la mia prima visita in un birrificio, accolta da uno staff molto preparato: ero molto                               attenta alle informazioni fornitemi, perché amante del prodotto, ma totalmente ignorante                     riguardo al suo processo di produzione. Il tour fu certamente soddisfacente per quantità e qualità                             di nozioni sul prodotto e per la degustazione, ma a distanza di tempo il ricordo più intenso che                                   conservo di quel giorno è il racconto, in una saletta, supportato da un video, del nipote del                                 fondatore che, emozionato, ci rese partecipi della storia della sua famiglia con le immancabili                           traversie dei “primi tempi” e dei suoi progetti futuri sull’attività aziendale. 

Il racconto suesposto è un esempio per indicare ciò che io considero un'esperienza, concetto                           spesso difficile da esprimere con parole chiare e che illustri autori hanno identificato come una                             visita teatralizzata (V. Dell’Orto), una forma di cultura interattiva (Wil Munsters) o come la                           partecipazione del turista, come abitante temporaneo di una comunità locale (L. Rolle), ma che in                             tutti i casi presuppone una fruizione attiva, giocosa, interattiva e touchable (Wil Munsters)                         

dell’esperienza che si propone.   

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Operatori del T.EG. Tra gli obiettivi del progetto c’è quello di individuare e classificare gli operatori del turismo enogastronomico cercandoli per esempio tra: 

● produttori e imprenditori agroalimentari in genere che hanno scelto di avviare un                       processo di adattamento dell’azienda all’attività turistica, sollecitati da una domanda                   crescente di partecipazione da parte dei turisti incuriositi, per esempio, dalle attività di                         raccolta e di coltivazione; 

● operatori turistici nati proprio per offrire attività di T.EG. o che si sono convertiti in tal                               senso come le scuole di cucina che, organizzate in una cornice suggestiva e con personale                             ‘autentico’ sono tra gli operatori più attivi nell’offerta T.EG.; 

● operatori in genere che hanno modificato l’organizzazione degli spazi, delle attività e                       degli obiettivi aziendali per proporsi nel settore turistico. 

Per essere un operatore turistico di livello e di successo, occorre avere grande cura di aspetti                               ritenuti spesso, e a torto, marginali come una più che buona conoscenza della lingua inglese, una                               accurata formazione professionale mirata all’accoglienza e il ricorso a veri esperti in grado di                           presenziare con personalità alle attività. In tal senso con il progetto, tra gli altri obiettivi, si                               intende individuare l’offerta di servizi non più prorogabili di formazione mirata alle principali                         attività del T.EG. 

 

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Un impegno tanto maggiore è richiesto a chi intenda proporsi come operatore del “turismo                           emozionale” che presuppone una speciale abilità empatica e una forte capacità di coinvolgere i                           cinque sensi del turista stimolandone le emozioni; non è dunque una “semplice” abilità tecnica a                             decretare il successo dell’operatore emozionale ma la sua attitudine a “comunicare” la sua                         passione, la sua autenticità e le sue stesse emozioni rendendo gli “estranei” visitatori, sia pure                             per un breve momento, suoi grandi amici. E non c’è da sorprendersi se a volte, per non dire                                   spesso, da tali occasioni nascono tra operatori e turisti vere amicizie.   

La Puglia è ricca di imprenditori che amano la propria attività, il proprio territorio e che non                                 lavorano unicamente per il business, ma, in molti casi, per portare avanti l'azienda di famiglia                             che spesso accompagna e si intreccia con la stessa storia familiare: ciò è chiaramente                           percepito dai turisti durante l’esperienza organizzata. 

Durante lo sviluppo del progetto si proverà a dare ordine alla variegata molteplicità degli aspetti                             interessati dal T.EG. raccogliendo informazioni, classificando e mappando sul territorio                   operatori, attività ed esperienze al fine di facilitare il ricorso alle risorse offerte dal territorio. Ritengo di grande importanza non solo “conoscere”, ma, anche, “vivere” le realtà del territorio                           prima di promuoverle: per tale ragione il progetto prevede la programmazione di visite                         organizzate presso gli operatori del T.EG. (Viaggi nel T.EG): al fine di partecipare alle attività                             e alle esperienze da essi proposte; tali incontri saranno anche occasione per scambiare                         impressioni e informazioni utili a rafforzare i rapporti tra gli operatori. 

Case history Per meglio comprendere quale è stato il percorso intrapreso da varie aziende, in tutto il mondo,                               ho pensato di riportare alcuni casi tratti da due libri che mi accompagnano ormai da anni nella                                 mia formazione in ambito TEG.: “In viaggio per cibo e vino” Vol. 1/2 di Roberta Garibaldi e “Il                                   turismo enogastronomico” di Erica Croce e Giovanni Perri. 

Alcune delle esperienze riportate in tali testi coniugano l’attività di turismo enogastronomico                       e le arti. La musica, la pittura, la scrittura, l’architettura sono considerati amplificatori di                           un’attività di T.EG.: quando sono ben inseriti nell’esperienza ne amplificano l’emozione e quindi                         rafforzano il ricordo dell’esperienza vissuta.  

Altre esperienze si riconducono a “musei del gusto”, palazzi storici, castelli con cantine e frantoi                             annessi, ma anche aziende moderne con spazi per lo svolgimento delle offerte artistiche di varia                             natura: pittorica, musicale, teatrale, ecc.; la coniugazione tra attività aziendale e offerta artistica                         

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spesso diviene talmente forte e pianificata da stabilire un vero “cartellone” annuale, un                         programma in cui si alternano le varie proposte artistiche assurgendo al rango di “evento”, di                             attrattiva in grado di stimolare le visite, anche ripetute nel tempo da parte dei turisti che possono                                 arrivare addirittura a pianificare una vacanza facendola coincidere con gli eventi del programma. 

Riporto alcuni esempi di “esperienze multi-sensoriali”; la prima è la “Heineken Experience” di                         Amsterdam (R. Garibaldi), in cui il percorso si articola tra mostra, spiegazioni della produzione e                             molto altro, fino alla partecipazione attiva nello Brewyou Ride, uno shuttle che simula le fasi                             produttive della birra, dove il turista è “shakerato” così come avviene per la birra.  Ancora, la “Scotch Whisky experience” (R. Garibaldi), in cui il visitatore sceglie il livello                           d'informazione e coinvolgimento, fino alla partecipazione alla Morning Masterclass. La Maison Champy (E. Croce e G. Perri), rinomata cantina di Beaune, offre un programma di                               degustazione per i più piccoli, 4/18 anni, stimolando l’olfatto e il gusto ma utilizzando,                           nell’assaggio finale, il succo d’arancia: un esempio che mette in evidenza l'importanza non solo                           di accogliere i turisti adulti ma, contemporaneamente, di coinvolgere i figli più piccoli la cui                             presenza altrimenti rischierebbe di trasformarsi in un deterrente alla stessa visita da parte dei                           genitori.  

 

Un ultimo esempio è quello della Loacker di Heinfels (E. Croce e G. Perri), dove grandi e piccoli                                   possono preparare il loro wafer preferito.  Non mancano interessanti esempi di esperienze sviluppate da operatori italiani ma per necessità                         di sintesi ho riportato solo le esperienze internazionali introdotte nel T.EG. dai pionieri del                           settore. 

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Da tutti gli esempi scaturisce con grande rilevanza la certezza che il coinvolgimento diretto del                             visitatore, tanto più se coinvolto sensorialmente ed emotivamente, garantisce un grande                     impatto dell’esperienza e una memoria della stessa certamente più lunga e produttiva in                         termini di “passaparola”. 

La comunicazione I social, i video, le “Instagram stories” e le food-map sono alcuni esempi di strumenti facilmente                               utilizzabili da ogni imprenditore del T.EG.; la forza di raggiungere il target d'interesse è però                              maggiore nel momento in cui, a farlo, sono un gruppo di imprenditori associati che, insieme,                             raggiungono prima, e forse anche meglio, l’obiettivo. In un panorama comunicativo, dove ormai c’è di tutto, è fondamentale che la comunicazione                           sia specifica e mirata al target: è a questo che dobbiamo puntare. L’esperienza mi ha insegnato che uno dei mezzi più potenti di comunicazione è proprio il già                               richiamato “passaparola”. Per raggiungere l’obiettivo, attraverso il passaparola tra turisti, è                     fondamentale che la sensazione di buona riuscita del viaggio, da parte del turista, sia il                             risultato del lavoro di qualità svolto da tutti gli operatori coinvolti. 

 

L’appartenenza a una rete di operatori semplifica il lavoro a tutti, poiché le linee guida e gli                                 standard da seguire sono preventivamente decisi, di comune accordo, nel rispetto degli obiettivi                         da raggiungere. Il passaparola come recensione verbale positiva, garantisce una continuità, un passaggio del                       testimone al viaggiatore che lo riceve e che, a sua volta, confermerà la sensazione positiva al                               ritorno dal suo viaggio. 

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La promozione Le strutture ricettive, le scuole di cucina, i ristoranti, gli agriturismi, le masserie, gli                           home-restaurant, i wine e food shop sono alcuni intermediari, a volte inconsapevoli, della                         promozione e divulgazione delle varie attività del T.EG.: è importante rafforzare le sinergie tra gli                             operatori in modo da orientare in modo adeguato le scelte del turista. 

Egli spesso affida la ricerca del ‘cosa fare’ ai consigli dei ‘locali’ (quindi, spesso, proprio degli                               stessi operatori con cui vengono in contatto) partendo dal presupposto che certamente i residenti                           conoscono il territorio; purtroppo però non sempre queste fonti sono realmente informate a                         dovere e rischiano di deludere il turista causando un feedback negativo che può ripercuotersi                           sull’intero settore. 

Un'esperienza, se instagrammabile, come ho appreso da una nota professionista, Nicoletta                     Polliotto che stimo e con cui ho interagito negli anni in occasione di eventi e fiere dedicate al                                   turismo (autrice della guida “Digital Food Marketing”), raggiunge con certezza l'obiettivo di                       marketing. Oggi il cliente è doppiamente soddisfatto se il piatto o l’esperienza che sta vivendo                             possono essere fotografati, in quanto artistici, unici e promossi dallo stesso che inoltre, si sente                             appagato dall’essere l’artefice dello scatto.   

Molti ristoranti, a tal proposito, hanno realizzato un’area ad hoc instagrammabile, creando una                         scenografia perfetta per fotografare e immortalare un piatto, una degustazione e/o un’attività                       inerente. Con un solo click si può quindi promuovere lo chef, il ristorante e la sua cucina, l’area                                   geografica di appartenenza e la sua cultura enogastronomica e confermare ciò che Confucio, nel                           VI/V sec. a.C., dichiarò: “Un’immagine vale più di mille parole”. 

Ecco perché è importante che l’informazione, riguardo gli operatori e le attività di T.EG., sia il più                                 possibile veicolata attraverso un lavoro di comunicazione e marketing ben programmato e                       sviluppato. 

   

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Conclusioni Questi in sintesi i punti chiave del progetto TEGing Puglia: 

● Identificazione degli operatori di T.EG. ● Mappatura degli operatori ● Identificazione e classificazione delle attività ed esperienze di T.EG. ● Mappatura delle attività e delle esperienze ● Organizzazione e coordinamento di reti tra operatori ● Attività di promozione e marketing condivisa ● Formazione professionale ● Organizzazione di gruppi lavoro di sostegno alle attività ● Organizzazione di iniziative e progetti condivisi 

   

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TEGing Puglia: operatività 

Raccolta dati Il Salento e la Puglia hanno radici culturali e tradizioni ancora inesplorate ed è mia speranza                               che possano presto venire alla luce, anche attraverso questo progetto. La raccolta dei dati degli                             operatori pugliesi sarà il primo passo del progetto verso una mappatura dettagliata della Puglia,                           in particolar modo di tutte quelle attività che garantiscono un turismo di qualità. 

I dati saranno raccolti attraverso la compilazione di alcuni moduli Google da parte degli operatori                             del T.EG.; la caratterizzazione geografica, quindi l’appartenenza alle principali destinazioni                   (Valle d’Itria, Salento, Arco ionico tarantino, Terra di Bari, Gargano) è di fondamentale                         importanza per l’organizzazione delle reti e per la programmazione delle varie attività previste                         dal progetto. Via via che i dati raccolti saranno descrittivi delle rispettive destinazioni verranno avviate le                           successive attività del progetto. 

Cosa fare L’operatività di questo progetto vedrà coinvolte istituzioni pubbliche e attività private. La prima                         fase consisterà nella raccolta di dati gestita dal partner Mythos srl, attraverso la compilazione di                             alcuni moduli Google, relativi a: 

1. aziende e professionisti interessati a far parte di un network specializzato in turismo                         enogastronomico: link modulo; 

2. intermediari alla promozione e alla vendita (tour operator, agenzie di viaggi, associazioni                       culturali) : link modulo; 

3. enti interessati alla promozione del territorio (comuni, province, regione, GAL,...): link                     modulo; 

4. collaboratori del progetto (giornalisti, food & travel bloggers, esperti social, grafici,                     pubblicisti) e per i gruppi lavoro (esperti, docenti, analisti dati, autori …): link modulo; 

Il primo obiettivo è quello di coinvolgere il maggior numero di aziende possibile e il mio impegno                                 sarà quello di gestire le informazioni e coordinare l’organizzazione delle attività supportata dalla                         società Mqallestimenti srl. 

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Nel rispetto della volontà di ognuno, la divulgazione e la modalità di utilizzo delle stesse                             informazioni sarà regolato da accordi specifici. 

Gli obiettivi, di seguito specificati, presuppongono, oltre all’attività diretta dell’azienda capofila,                     e della rete partner, anche il coinvolgimento di altre aziende e/o enti pubblici e privati che                               svolgeranno un’attività di supporto, promozione e patrocinio per la realizzazione di alcuni dei                         punti indicati. 

Obiettivi a breve termine ❖ Creare un database dettagliato ❖ Organizzare le attività e suddividerle per zone, tema, stagioni e altri segmenti specifici ❖ Creare reti e itinerari multi aziendali ❖ Mappare l’esperienze 

Obiettivi a medio termine ❖ Viaggi nel T.EG. locale, nazionale e internazionale  ❖ Mappare le esperienze ‘certificate’, verificate ❖ Organizzare la formazione e la consulenza 

Obiettivi a lungo termine ❖ Organizzare un evento esclusivo per il turismo enogastronomico ❖ Creare e diffondere campagne di promozione in Italia e all’estero ❖ Ampliare e integrare l’offerta T.EG. 

 

   

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Utilizzo dei dati e accordi I dati sensibili (dati anagrafici e personali) raccolti sono tutelati dalla Legge sulla Privacy mentre                             tutte le altre informazioni commerciali (scheda attività, risposte ai moduli) saranno utilizzate a                         scopi statistici, informativi e progettuali.  L’operatività del progetto prevede anche l’organizzazione di gruppi di studio, composti da                       esperti, docenti e imprenditori.  Le informazioni raccolte saranno a disposizione di questi gruppi di lavoro per l’analisi e la                             promozione di attività e iniziative più adeguate alle realtà territoriali.  Grazie all’analisi dei dati, potremo individuare la reale necessità di formazione specifica che                         potrà essere gestita anche in smart working, con esperti e docenti ad hoc, selezionando corsi e                               lezioni che meglio soddisfano le necessità imprenditoriali.  

Per tutto ciò che riguarda iniziative commerciali, vendita delle attività selezionate e utilizzo dei                           dati a fini commerciali si rimanda ad accordi privati e commerciali tra le parti coinvolte.   

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L'Organizzazione Aziende partner e collaboratori coinvolti nel progetto TEGing Puglia: 

Le aziende 

Mqallestimenti srl - turismo, eventi, manifestazioni e fiere nazionali e internazionali; società                       che gestisce e coordina il progetto TEGing e le attività collegate; 

Mythos srl - partner anche del progetto “Officine del gusto” tra Wellness e Healthy, inserito nel                               progetto Salento Travel -Tourism experience e responsabile raccolta e gestione dati; HASH, società informatica che progetta e realizza piattaforme e applicazioni (web, desktop e                         mobile) a supporto ai progetti;  Beeyond Travel Inc., tour operator americano, con sede a New York, partner anche del progetto                             Salento Travel - Tourism experience. 

Le giornaliste 

Mariapaola Pinto, giornalista, esperta in enogastronomia e turismo; responsabile del blog di Salento Travel;  Viviana Carrone, ufficio stampa ed esperta social, fondatrice del progetto Passione colazione; 

L’esperte 

Emanuela Conza, esperta analisi e elaborazione dati; Manuela Guadalupi, avvocato, esperta in copyright e assistenza aziendale. 

Ruoli TEGing e TEGing Puglia: 

Founder progetto Paola Puzzovio  Gestione e coordinamento progetto a cura di Mqallestimenti srl Raccolta e gestione dati a cura di Mythos srl 

Contatti  TEGing Puglia - www.teging.it - Email: [email protected] Facebook: www.facebook.com/tegingpuglia Paola Puzzovio [email protected] 

 

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Ringraziamenti Il mio lavoro è iniziato prima della pandemia ma l'ho concluso durante i giorni di lockdown nella                                 speranza di dare un nuovo slancio al settore turistico, già molto provato e agli imprenditori locali                               orientati a un nuovo inizio.  

Un grazie 'emotivo' e speciale va a mia sorella Patrizia, a mio marito Paolo e alla mia amica                                   Viviana per i loro consigli e pazienza nel leggere le mie ‘distrazioni’. Grazie anche a Manuela per                                 il suo sostegno legale.   

Ringrazio Emanuela e Mariapaola per il lavoro che faranno a breve e i partners aziendali                             Mqallestimenti srl, Mythos srl e Beeyond Travel Inc. per aver, anche questa volta, sostenuto la                             mia intraprendenza.  

Un grazie ‘professionale’ e riconoscente va a Roberta Garibaldi per aver organizzato i 'Dialoghi                           sul turismo enogastronomico, che ho seguito con molto interesse e che mi hanno confermato di                             essere sulla giusta strada.   

Ringrazio, fin d'ora, gli operatori turistici e tutti coloro che parteciperanno al progetto TEGing                           per la fiducia che mi vorrete concedere.   

Last, but not least, grazie a te lettore per aver trovato un interesse a leggere.