Tecnologie e cittadini: Il progetto icity a Bologna
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Presentazione dei risultati della ricerca realizzata da Valentina BazzarinReferente scientifico prof. Pina Lalli
Convenzione tra il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali e il Comune di Bologna per il progetto iCity, la rete di città europee coinvolte in politiche per ecosistemi intelligenti.
25 marzo ore 11-13 - aula Ruffilli - Palazzo HercolaniSeminario all'interno del corso di Comunicazione pubblica, prof. R. Grandi
Tecnologie e cittadini: il progetto icity a Bologna
Obiettivo della collaborazione tra Scienze Politiche e Sociali e Comune di Bologna
Coinvolgere un osservatore esterno dei processi partecipativi progettati per:1) poter raccontare e commentare il percorso;2) meglio definire le policy relative alla partecipazione e all’apertura del governo;3) agire come facilitatore delle relazioni interne e delle possibili connessioni con altri
portatori di interesse nel territorio (università, imprese, società civile).
Obiettivo della ricerca sociale: andare oltre la descrizione dei fenomeni o la raccolta di dati per iniziare a porsi delle domande raffinate sul significato e sulle implicazioni dei processi di collaborazione tra cittadini e tra cittadini e istituzioni e sul ruolo che hanno i dati aperti nel costruire/ricostruire una relazione di fiducia tra i diversi attori.
Premessa: Agenda Digitale Europea e del Comune di Bologna
Fonte: http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/smart-cities Fonte: http://iperbole2020.comune.bologna.it/agenda-digitale/
Fonti: http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/smart-cities e http://www.agid.gov.it/agenda-digitale/citta-comunita-intelligenti
Città intelligenti e comunità intelligenti
Per accelerare il processo di realizzazione di smart city e communities favorendo la nascita e la replicazione di buone pratiche, l’art. 20 del DL 179/2012 definisce un modello di governance ed una serie di azioni tecniche sotto il coordinamento dell'Agenzia. La sfida è costruire un nuovo genere di bene comune: infrastrutture tecnologiche e immateriali che mettano in comunicazione persone e oggetti, integrando informazioni e generando intelligenza, producendo inclusione e migliorando la vita del cittadino ed il business per le imprese, anche attraverso azioni di promozione della social innovation.
L’evoluzione della rete civica Iperbole
Fonte: http://www.comune.bologna.it/retecivica/galleria_immagini/106:5501 Fonte: http://www.comune.bologna.it/comunita/
Attori economici ed attori sociali(Benkler 2007)
Video (in castigliano) della presentazione a Barcellona, il 25 febbraio presso il CCCB dell’edizione in spagnolo del testo “The wealth of networks” di Y. Benkler http://stream.communia.org/benkler-igop.php
Nella nuova rete civica di Bologna viene dato spazio alle opportunita’ di collaborazione tra cittadini e tra cittadini ed istituzioni.
Gli open data trovano spazio nella sezione comunità.
L’impulso all’azione collettiva e individuale nella smart city che parte della PA e sfrutta come risorse gli open data e il capitale sociale ha prioritariamente un obiettivo economico? (come nella visione della Commissione Europea)
Open data a servizio dell’innovazione (data driven innovation/economy)
Con data driven innovation si intende la capacità di utilizzare le informazioni che si ricavano dalla analisi dei dati (data analytics), per orientare lo sviluppo dei servizi e per facilitare la vita quotidiana degli individui, delle organizzazioni e delle imprese.
Quali dati possono essere utili? Quale è il patrimonio che le amministrazioni possiedono già e che non considerano in quest’ottica? Quali sono gli strumenti a disposizione degli amministratori e dei decision maker per trasformare cittadini, automobili ed edifici in "sensori" per raccogliere dati sui quali costruire modelli interpretativi?
Fonte e materiali webminar di Forum PA: http://saperi.forumpa.it/story/108285/come-l-informazione-che-produciamo-si-puo-trasformare-servizio?utm_source=newsletter&utm_medium=COMUNICAZIONE_MAIL&utm_campaign=MAILUP
Fonte: http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/news/communication-data-driven-economy
iCity - Linked Open Apps Ecosystem to open up innovation in smart cities
Fonti: http://www.icityproject.eu/ e http://iperbole2020.comune.bologna.it/blog/progetti/icity/
Barcellona, Genova e Bologna sono le città che ospitano la sperimentazione. Qui l’elenco delle infrastrutture che il Comune di Bologna ha integrato nella piattaforma iCity allo stato attuale. Altre verranno aggiunte entro la fine del progetto (giugno 2015).
Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=d20oIoMXvUk
La ricerca: le azioni e i dati raccolti
La mappatura dei data set aperti da enti pubblici e privati che combinati a quelli sulla mobilità aperti dal Comune di Bologna e dalla sue aziende partecipate forniscono risorse per gli sviluppatori per la realizzazione di applicazioni e un flusso costantemente aggiornato di informazioni sulla qualità della vita e sulla sostenibilità e il benessere dell’ambiente urbano;Al momento il Comune di Bologna ha 720 dataset aperti e sono consultabili dai cittadini nel sito dati.comune.bologna.it, collegato al progetto icity. Le statistiche sul portale raccontano di descrivono uno spazio denso di informazioni e di opportunità che vengono spesso colte dai portatori di interesse di tutto il mondo (per approfondire: http://dati.comune.bologna.it/node/1370).
La piattaforma specifica del progetto icity, dedicata agli sviluppatori e con strumenti in grado di far dialogare i flussi di dati provenienti dalle diverse città, risulta ancora in fase di sviluppo. Il progetto ha infatti incontrato molti ostacoli in questo anno di osservazione, dovuti principalmente alla mancanza di un coordinamento forte che ha comportato l’abbandono del progetto da parte della Città Metropolitana di Londra.
Le difficoltà incontrate dal progetto nella fase di implementazione del portale hanno diverse manifestazioni, ma una delle piu’ evidenti è la mancanza di app nel portale che avrebbe dovuto presentare i risultati del lavoro svolto in 2 anni di progetto.
Sintesi delle osservazioni sulla mappatura dei data set su icity
Fonte: Fonte:http://icity-devp.icityproject.com/ (ultimo accesso 15/02/2015)
Living labs e hackathon
L’osservazione delle attività di “living laboratory” e in particolare degli “iteration meeting” e di eventuali hackathon, maratone ed eventi per sviluppatori a Bologna delle interazioni nella piattaforma creata per iCity è stata possibile solo in parte.
A Bologna sono stati organizzati 9 incontri ed ho partecipato a 7 di questi piu’ a 3 incontri organizzati a Barcellona ed uno a Genova.
Per quanto riguarda l’hackathon ne era previsto uno a dicembre a Barcellona, ma è stato rinviato a fine febbraio all’ultimo momento e per permettere anche la partecipazione a distanza è stata indetta una competizione per le app che si concluderà a fine febbraio. (maggiori informazioni su http://www.icityproject.eu/ content/icity-app-contest).
Interviste semi-strutturate
Inoltre ho intervistato, con una traccia semistrutturata, 4 testimoni privilegiati coinvolti nel progetto: l’assessore del Comune di Bologna con delega per l’agenda digitale, Matteo Lepore, due degli sviluppatori coinvolti nel progetto (Dario Bottazzi e Marco Montanari) e uno sviluppatore, Carmelo Presicce, che collabora con la sua associazione, Coder Dojo per promuovere l’insegnamento della programmazione informatica tra i bambini delle elementari.
Immagine tratta dalla presentazione di Dario Bottazzi del progetto icity al Linux Day 2013 a Bologna, disponibile su slideshare http://www.slideshare.net/Open_data_emilia_romagna?utm_campaign=profiletracking&utm_medium=sssite&utm_source=ssslideview
Implementazione della metodologia 3H utilizzata per icity
Ho osservato l’implementazione in itinere ed ex post della metodologia 3H e della quadrupla elisse, raccogliendo anche i commenti nelle varie review da parte della Commissione Europea e del capofila del pacchetto di lavoro sulla valutazione della metodologia sull’efficacia della metodologia scelta.
Per maggiori informazioni:http://www.icityproject.eu/sites/default/files/iCity_D2.4v2.pdf
Comunità o Élite?
L’osservazione delle interazioni online e offline del progetto icity, l’ascolto delle esperienze dei partecipanti e dei decisori politici, la lettura dei documenti prodotti e il contestuale redesing della piattaforma per la rete civica ha permesso di individuare un piccolo gruppo di cittadini attivi e presenti con elevate competenze informatiche e che partecipano con costanza alle iniziative promosse da chi all’interno del Comune di Bologna si occupa di Open Data. Anche se il sentimento di appartenenza e il riconoscimento degli attori in questo gruppo presenta un’ampia variabilità abbiamo denominato gli attori coinvolti “nuova élite tecnologica” e abbiamo identificato il ruolo che svolge e che sta deteminando il parziale successo del progetto icity sul territorio bolognese. Fonte: Flickr @drljohnson in CC
Il capitale sociale di queste persone arricchisce il progetto nella sua componente di “civic hacking”, ovvero permette di intrecciare relazioni tra “cittadini tecnologici” e altre realtà come le scuole, portando all’organizzazione di corsi di programmazione in sala borsa come in alcuni istituti scolastici del territorio. Il Comune di Bologna ha intuito la potenzialità di questo gruppo di portatori di interesse e se da un lato sta sviluppando una sorta di inconsapevole “skilled citizens-relationship management" (per tenere connesse le risorse umane che il progetto ha attratto e coinvolto) dall’altra rischia di non sforzarsi ulteriormente nell’inclusione di nuovi portatori di interesse perché appagato dalla presenza di questa élite di social influencers.
Il capitale sociale
Fonte: Flickr @Ritah Cobbs in CC
Grazie per l’attenzione!
[email protected]@vbazzarin su Twitter
Per il progetto icity@icityprojecthttp://www.icityproject.eu/
Fonte delle immagini: Flickr. Autori SashaTaylor e Dougbel Shaw (alcuni diritti sono riservati)