Tecniche esperienziali in Tecniche esperienziali in...

Seminario di studio

NAPOLI 9 Ottobre 2010

Tecniche esperienziali in Psicoterapia

Alfredo Canevaro

Tecniche Tecniche esperienzialiesperienziali in in PsicoterapiaPsicoterapia

Alfredo CanevaroAlfredo Canevaro

Nella comunicazione Nella comunicazione disfunzionaledisfunzionale, i familiari sono maestri , i familiari sono maestri nellnell’’ arte arte delldell’’ evitamentoevitamentodelle emozionidelle emozioniche possano perturbare la che possano perturbare la ““ razionalitrazionalit à”à” delldell’’ incontro.incontro.Esempi frequenti sono:Esempi frequenti sono:

•• cambiare tema quando si avvicina un argomento conflittualecambiare tema quando si avvicina un argomento conflittuale•• mirare altrove e non negli occhi dellmirare altrove e non negli occhi dell’’ interlocutoreinterlocutore•• allontanare il corpo dallallontanare il corpo dall’’ interlocutore, impedendo un incontro fisicointerlocutore, impedendo un incontro fisico•• banalizzare o squalificare la richiesta soprattutto se il terapebanalizzare o squalificare la richiesta soprattutto se il terapeuta chiede uta chiede

un avvicinamento fisico tra i parenti.un avvicinamento fisico tra i parenti.•• parlare al terapeuta sul figlio/a e non parlargli direttamente (parlare al terapeuta sul figlio/a e non parlargli direttamente (evitamentoevitamento

pipiùù triangolazione del terapeuta)triangolazione del terapeuta)•• EsEs: : ““ Lui sa che io gli voglio beneLui sa che io gli voglio bene”” non non èè lo stesso che dirglielo direttamente, lo stesso che dirglielo direttamente,

guardandolo negli occhi.guardandolo negli occhi.•• dare un abbraccio formale e non dare un abbraccio formale e non ““ pienopieno”” . . •• PalmottarePalmottare la spalla e non stringere la persona in un abbraccio pieno non la spalla e non stringere la persona in un abbraccio pieno non

èè lo stesso e non provoca cambiamenti.lo stesso e non provoca cambiamenti.

Evitamento e Contro-Evitamento delle Emozioni in TerapiaA. CANEVARO 2003

EvitamentoEvitamentoe e ControContro--EvitamentoEvitamentodelle Emozioni in Terapiadelle Emozioni in TerapiaA. CANEVARO 2003

Il terapeuta deve essere molto attivo nelle Il terapeuta deve essere molto attivo nelle manovre di manovre di controevitamentocontroevitamento, aspettando il momento giusto per chiedere , aspettando il momento giusto per chiedere spostamenti e avvicinamenti che possano spaventare le persone.spostamenti e avvicinamenti che possano spaventare le persone.Aspettare il momento giusto significa Aspettare il momento giusto significa elevare lelevare l’’ intensitintensitàà emozionaleemozionale, , affrontando temi universali che svegliano emozioni profonde: affrontando temi universali che svegliano emozioni profonde: ll ’’ amore, la morte, la follia, la trascendenza nelle generazioni amore, la morte, la follia, la trascendenza nelle generazioni successive, etc.successive, etc.

•• chiedere di parlare alle persone guardandole negli occhichiedere di parlare alle persone guardandole negli occhi•• chiedere di non rispondere evasivamente nchiedere di non rispondere evasivamente néé ambiguamenteambiguamente•• ripetere la richiesta di ripetere la richiesta di controevitamentocontroevitamentofinchfinchéé si esaudiscasi esaudisca•• far sedere le persone una di fronte allfar sedere le persone una di fronte all’’ altra prendendosi per mano e altra prendendosi per mano e

guardandosi negli occhi.guardandosi negli occhi.ÈÈ impossibile non comunicareimpossibile non comunicarein questa posizione, tranne che in questa posizione, tranne che guardare il terapeuta o rivolgersi a lui. Basta dire a questa peguardare il terapeuta o rivolgersi a lui. Basta dire a questa persona rsona che guardi il suo interlocutore per neutralizzare la manovra che guardi il suo interlocutore per neutralizzare la manovra delldell’’ evitamentoevitamento..

Evitamento e Contro-Evitamento delle Emozioni in TerapiaA. CANEVARO 2003 II

EvitamentoEvitamentoe e ControContro--EvitamentoEvitamentodelle Emozioni in Terapiadelle Emozioni in TerapiaA. CANEVARO 2003 II

Il terapeuta deve essere molto attivo nel Il terapeuta deve essere molto attivo nel promuovere la comunicazione, lo scambio promuovere la comunicazione, lo scambio relazionale e la creazione del clima relazionale e la creazione del clima terapeutico che permetta lterapeutico che permetta l’’ incontro. incontro.

E E altamente direttivoaltamente direttivonellnell’’ organizzare il organizzare il settingsetting terapeutico e nelle manovre terapeutico e nelle manovre strutturali ed strutturali ed esperienzialiesperienziali e e assolutamenteassolutamenteneutraleneutralecirca i cambiamenti che si circa i cambiamenti che si producono e che dipendono dai vettori producono e che dipendono dai vettori psicologici ed emozionali in gioco psicologici ed emozionali in gioco ““ perturbatiperturbati ”” da quellda quell’’ intervento intervento contestuale.contestuale.

Evitamento e Contro-Evitamento delle Emozioni in TerapiaA. CANEVARO 2003 III

EvitamentoEvitamentoe e ControContro--EvitamentoEvitamentodelle Emozioni in Terapiadelle Emozioni in TerapiaA. CANEVARO 2003 III

LL ’’ atto di convocare in assenza i familiari, come nella atto di convocare in assenza i familiari, come nella sedia vuota (vedere sedia vuota (vedere BoscoloBoscolo e Bertrando) o fare una e Bertrando) o fare una scultura o farsi descrivere le FO scultura o farsi descrivere le FO non potrnon potràà maimairimpiazzare un incontro plurimo e sarrimpiazzare un incontro plurimo e saràà sempre una sempre una lettura individuale di un fenomeno sistemicolettura individuale di un fenomeno sistemico.E.E come la come la differenza tra la descrizione di un tramonto (anche la pidifferenza tra la descrizione di un tramonto (anche la piùùaccurata) e la visione diretta che facciamo noi.accurata) e la visione diretta che facciamo noi.

a.a. La presenza La presenza direttadiretta in seduta dei familiari, provoca un in seduta dei familiari, provoca un effetto effetto RashomonRashomoncon le differenti versioni di uno stesso con le differenti versioni di uno stesso fatto, arricchendo la complessitfatto, arricchendo la complessitàà e relativizzando le posizioni e relativizzando le posizioni individuali. (Ricordare il bellissimo film di individuali. (Ricordare il bellissimo film di KurosawaKurosawa in cui i in cui i diversi protagonisti dello stesso evento danno versione diversi protagonisti dello stesso evento danno versione diverse e complementari delldiverse e complementari dell’’ accaduto) accaduto)

b.b. Favorisce la comprensione di fatti oscuri della storia Favorisce la comprensione di fatti oscuri della storia familiare e personalefamiliare e personale

Convocazione diretta in seduta dei familiari significativiA. CANEVARO 2005

Convocazione diretta in seduta dei familiari significativiConvocazione diretta in seduta dei familiari significativiA. CANEVARO 2005

a.a. Svela segreti sospettati o mistificati attraverso la Svela segreti sospettati o mistificati attraverso la versione interessata di alcuno dei familiariversione interessata di alcuno dei familiari

b.b. Favorisce la definizione della relazione allFavorisce la definizione della relazione all’’ interno interno delle famiglie e con i nostri clientidelle famiglie e con i nostri clienti

c. Permette capire l’umanità dei genitori e smitizzarli(passare dalla intimidazione intergenerazionale all’intimità intergenerazionali .Williamson(1981)

d.d. Migliora la qualitMigliora la qualit àà delldell’’ incontro emozionale in incontro emozionale in seduta o quanto meno sancisce lseduta o quanto meno sancisce l’’ impossibilitimpossibilitàà da da farlo, avendo comunque tentato, cosa che può farlo, avendo comunque tentato, cosa che può rappresentare una nuova base di partenza rappresentare una nuova base di partenza

Convocazione diretta in seduta dei familiari significativiA. CANEVARO 2005 II

Convocazione diretta in seduta dei familiari significativiConvocazione diretta in seduta dei familiari significativiA. CANEVARO 2005 II

g .g . Favorisce il perdono e la riconciliazione col conseguente Favorisce il perdono e la riconciliazione col conseguente sollievo di tormenti interiori e permette lsollievo di tormenti interiori e permette l’’ impiego piimpiego piùùautonomo e creativo delle energie nello sviluppo del proprio autonomo e creativo delle energie nello sviluppo del proprio self.self.

e soprattutto

h. Favorisce un incontro emozionale che dia il nutrimento affettivo e la conferma del Séche spinga verso la differenziazione dalla famiglia d’origine e la realizzazione degli obiettivi esistenziali dei nostri clienti,con una ricadutaimmediata nel ripristino della dimensione solidale dentro la coppia

Convocazione diretta in seduta dei familiari significativiA. CANEVARO 2005 III

Convocazione diretta in seduta dei familiari significativiConvocazione diretta in seduta dei familiari significativiA. CANEVARO 2005 III

Processo emozionale in terapiaProcesso emozionale in terapia

• Ogni parte aspira sempre a congiungersi con l’intero per sfuggire all’imperfezione; l’anima sempre aspira ad abitare un corpo, perché senza gli organi corporei non può agire ne’sentire. Essa funziona dentro il corpo come fa il vento dentro le canne di un organo, se una delle canne si guasta, il vento non produce più il giusto suono”.

Leonardo Da Vinci

“Gli organi pensano attraverso il cervello.”Gabriel Marcel

“ Non si vede bene che con il cuore.L’essenziale è invisibile agli occhi”.

• Antoine de Saint Exupéry “Il piccolo principe”•

La reprogressione e le emozioniCanevaro 2008

La La reprogressionereprogressione e le emozionie le emozioniCanevaro 2008Canevaro 2008

• Juan Rof Carballo, psicosomatologo spagnolo, nel suo più bel libro “Ordito affettivo e malattia” (1961) enfatizza la capacitàplastica dell’organismo di reagire alla malattia o al trauma regredendo i tessuti a fasi meno differenziate di sviluppo per ritrovare una capacità rigenerativa.

• “se i sistemi biologici non fossero capaci di regredire a una fase primaria dello sviluppo, cioè a una fase embrionaria della loro struttura, meno differenziata (desdiferenciada), l’organismo perderebbe uno dei suoi più importanti

meccanismi di sicurezza” (pag.40)

La reprogressione e le emozioni Canevaro 2008 II

La La reprogressionereprogressione e le emozioni e le emozioni Canevaro 2008 IICanevaro 2008 II

• E aggiunge:“Se a un dato momento subentra una situazione che l’individuo non è capace di tollerare, la struttura umana crolla e cade in depressione o nevrosi. Allora, se l’ordito della personalità umana fosse definitivo, il problema non avrebbe soluzione. Gli uomini sarebbero inclusi dentro quel tipo umano sclerosato, pieni di anchilosi spirituali, rigido e inerte, che tante volte troviamo nella vita, esercitando intorno a loro una influenza nefasta, tante volte mascherata di falsa morale

La reprogressione e le emozioni Canevaro 2008 III

• Ma la natura, anche nella sfera psichica, ha disposto le sue strutture in forma che possano rifarsi.

• Il gran mistero della physis ipocratrica forse radica in questa disposizione della vita a ricreare di nuovoquello che è stato distrutto dal trauma o dalla malattia. La personalità dell’uomo, come la sua biologia, conserva plasticità, cioè è capace anche di rifarsi, riformarsi fino la sua profondità”

La reprogressione e le emozioni Canevaro 2008 IV

• Continua Rof Carballo dicendo: “Si dimentica spesso che probabilmente ogni progressione, cioè ogni passo ad una struttura più integrata, complessa e autonoma – richiede per arrivare a buon fine una regressione previa. Reculer pour mieux sauter è un precetto che ha una evidente realtà biologica come ha comprovato Kortland con i cormorani”.

• E finisce con una frase profonda e piena di suggerimenti: “Forse la funzione biologica dell’emozione sia quella di mantenere l’uomo in sempiterna possibilità d’immaturità, cioé di reprogressione…”.

��AFFETTOAFFETTOAFFETTOAFFETTOAFFETTOAFFETTOAFFETTOAFFETTO: risposta biologica (reazione vascolare e : risposta biologica (reazione vascolare e : risposta biologica (reazione vascolare e : risposta biologica (reazione vascolare e : risposta biologica (reazione vascolare e : risposta biologica (reazione vascolare e : risposta biologica (reazione vascolare e : risposta biologica (reazione vascolare e viscerale) alla stimolazione che non comporta una viscerale) alla stimolazione che non comporta una viscerale) alla stimolazione che non comporta una viscerale) alla stimolazione che non comporta una viscerale) alla stimolazione che non comporta una viscerale) alla stimolazione che non comporta una viscerale) alla stimolazione che non comporta una viscerale) alla stimolazione che non comporta una valutazione critica.valutazione critica.valutazione critica.valutazione critica.valutazione critica.valutazione critica.valutazione critica.valutazione critica.

��EMOZIONI PRIMARIEEMOZIONI PRIMARIEEMOZIONI PRIMARIEEMOZIONI PRIMARIEEMOZIONI PRIMARIEEMOZIONI PRIMARIEEMOZIONI PRIMARIEEMOZIONI PRIMARIE: aspetti innati ed universali : aspetti innati ed universali : aspetti innati ed universali : aspetti innati ed universali : aspetti innati ed universali : aspetti innati ed universali : aspetti innati ed universali : aspetti innati ed universali delldelldelldelldelldelldelldell’’’’’’’’esperienza umana esperienza umana esperienza umana esperienza umana esperienza umana esperienza umana esperienza umana esperienza umana accessibili alla coscienzaaccessibili alla coscienzaaccessibili alla coscienzaaccessibili alla coscienzaaccessibili alla coscienzaaccessibili alla coscienzaaccessibili alla coscienzaaccessibili alla coscienza,come ,come ,come ,come ,come ,come ,come ,come rabbia, tristezza, paura, gioia, disgusto e sorpresa.rabbia, tristezza, paura, gioia, disgusto e sorpresa.rabbia, tristezza, paura, gioia, disgusto e sorpresa.rabbia, tristezza, paura, gioia, disgusto e sorpresa.rabbia, tristezza, paura, gioia, disgusto e sorpresa.rabbia, tristezza, paura, gioia, disgusto e sorpresa.rabbia, tristezza, paura, gioia, disgusto e sorpresa.rabbia, tristezza, paura, gioia, disgusto e sorpresa.

LLLLLLLL’’’’’’’’integrazione dellintegrazione dellintegrazione dellintegrazione dellintegrazione dellintegrazione dellintegrazione dellintegrazione dell’’’’’’’’emozione e la cognizione scaturiti allemozione e la cognizione scaturiti allemozione e la cognizione scaturiti allemozione e la cognizione scaturiti allemozione e la cognizione scaturiti allemozione e la cognizione scaturiti allemozione e la cognizione scaturiti allemozione e la cognizione scaturiti all’’’’’’’’interno interno interno interno interno interno interno interno della complessitdella complessitdella complessitdella complessitdella complessitdella complessitdella complessitdella complessitàààààààà della relazione, li trasforma indella relazione, li trasforma indella relazione, li trasforma indella relazione, li trasforma indella relazione, li trasforma indella relazione, li trasforma indella relazione, li trasforma indella relazione, li trasforma in

��SENTIMENTISENTIMENTISENTIMENTISENTIMENTISENTIMENTISENTIMENTISENTIMENTISENTIMENTI: che sono sintesi : che sono sintesi : che sono sintesi : che sono sintesi : che sono sintesi : che sono sintesi : che sono sintesi : che sono sintesi cognitivocognitivocognitivocognitivocognitivocognitivocognitivocognitivo--------emozionaleemozionaleemozionaleemozionaleemozionaleemozionaleemozionaleemozionaleapprese individualmente in un dato contesto socioculturale.apprese individualmente in un dato contesto socioculturale.apprese individualmente in un dato contesto socioculturale.apprese individualmente in un dato contesto socioculturale.apprese individualmente in un dato contesto socioculturale.apprese individualmente in un dato contesto socioculturale.apprese individualmente in un dato contesto socioculturale.apprese individualmente in un dato contesto socioculturale.

Le emozioni sono innate ed universali, i sentimenti dipendono Le emozioni sono innate ed universali, i sentimenti dipendono Le emozioni sono innate ed universali, i sentimenti dipendono Le emozioni sono innate ed universali, i sentimenti dipendono Le emozioni sono innate ed universali, i sentimenti dipendono Le emozioni sono innate ed universali, i sentimenti dipendono Le emozioni sono innate ed universali, i sentimenti dipendono Le emozioni sono innate ed universali, i sentimenti dipendono dalldalldalldalldalldalldalldall’’’’’’’’apprendimento in una relazione e sono apprendimento in una relazione e sono apprendimento in una relazione e sono apprendimento in una relazione e sono apprendimento in una relazione e sono apprendimento in una relazione e sono apprendimento in una relazione e sono apprendimento in una relazione e sono idiosincraticiidiosincraticiidiosincraticiidiosincraticiidiosincraticiidiosincraticiidiosincraticiidiosincratici........

Processo emozionale in terapiaGREENBERG E JOHNSON - 1990

Processo emozionale in terapiaProcesso emozionale in terapiaGREENBERG E JOHNSON - 1990

�� La La tristezzatristezza, per esempio, , per esempio, èè la risposta universale la risposta universale alla alla perditaperditae come emozione basica si può e come emozione basica si può combinare con altri aspetti dellcombinare con altri aspetti dell’’ esperienza per esperienza per produrre sentimenti di angoscia, pena, mancanza di produrre sentimenti di angoscia, pena, mancanza di speranza, o solitudine .speranza, o solitudine .�� La La rabbiarabbia, come risposta alla , come risposta alla frustrazionefrustrazioneo a un o a un

senso di senso di invadenza o violazione del selfinvadenza o violazione del self, può , può combinarsi per produrre sentimenti di odio, combinarsi per produrre sentimenti di odio, irritazione, amarezza o risentimento che sempre la irritazione, amarezza o risentimento che sempre la includono.includono.

Processo emozionale in terapiaGREENBERG E JOHNSON - 1990 II

Processo emozionale in terapiaProcesso emozionale in terapiaGREENBERG E JOHNSON - 1990 II

��LL ’’ esperienza ed espressione delle esperienza ed espressione delle emozioni primarieemozioni primariecomporta una informazione biologica che aiuta alla comporta una informazione biologica che aiuta alla risoluzione dei problemi e alla costruzione di una definizione risoluzione dei problemi e alla costruzione di una definizione della relazione.della relazione.��Le Le emozioni secondarieemozioni secondariesono parte di una strategia difensiva sono parte di una strategia difensiva

come per esempio la rabbia di fronte a sentirsi abbandonato.come per esempio la rabbia di fronte a sentirsi abbandonato.��Le Le emozioni strumentaliemozioni strumentalisono per influenzare o manipolare sono per influenzare o manipolare

altrui nella dimensione interpersonale,come per esempio altrui nella dimensione interpersonale,come per esempio ll ’’ espressione di tristezza e dolore che possa comunicare un espressione di tristezza e dolore che possa comunicare un bisogno di protezione o la rabbia e il risentimento che bisogno di protezione o la rabbia e il risentimento che aiutano a prendere distanza e definire i confini aiutano a prendere distanza e definire i confini interpersonali.interpersonali.

Processo emozionale in terapiaGREENBERG E JOHNSON - 1990 III

Processo emozionale in terapiaProcesso emozionale in terapiaGREENBERG E JOHNSON - 1990 III

LL’’ impatto delle emozioniimpatto delle emozioni••Danno un senso alla costruzione e organizzazione della realtDanno un senso alla costruzione e organizzazione della realtàà..••Sono Sono preriflessivepreriflessive, immediate e sintetizzano l, immediate e sintetizzano l’’ informazione che arriva.informazione che arriva.••Informano lInformano l ’’ individuo circa il suo stato interno come reazione agli individuo circa il suo stato interno come reazione agli eventi esterni. La consapevolezza delleventi esterni. La consapevolezza dell’’ esperienza emozionale provvede esperienza emozionale provvede allall ’’ individuo informazione cruciale sulla gratificazione dei bisogniindividuo informazione cruciale sulla gratificazione dei bisognibasici basici per la sopravvivenza e per la risoluzione effettiva dei problemiper la sopravvivenza e per la risoluzione effettiva dei problemi..••Hanno una funzione comunicativa nellHanno una funzione comunicativa nell’’ interazione sociale.interazione sociale.••Orientano o allontanano lOrientano o allontanano l’’ individuo dagli oggetti circondanti del individuo dagli oggetti circondanti del mondo fisico e quando sono processati a livello superiore organmondo fisico e quando sono processati a livello superiore organizzano izzano gli individui per lgli individui per l ’’ azione.azione.••In terapia aiutano a un In terapia aiutano a un cambiamento interpersonalecambiamento interpersonalequando si quando si esprimono le emozioni inespresse che stanno alla base di un circesprimono le emozioni inespresse che stanno alla base di un circolo olo vizioso interpersonale e si ridefiniscono i bisogni o le motivavizioso interpersonale e si ridefiniscono i bisogni o le motivazioni che zioni che possano aiutare a ristrutturare lpossano aiutare a ristrutturare l’’ interazione.interazione.••PiPiùù intensa e profonda intensa e profonda èè ll ’’ esperienza e lesperienza e l’’ espressione dei sentimenti, piespressione dei sentimenti, piùùforte forte èè la la ridefinizioneridefinizione e il cambiamento.e il cambiamento.

Processo emozionale in terapiaGREENBERG E JOHNSON - 1990 IV

Processo emozionale in terapiaProcesso emozionale in terapiaGREENBERG E JOHNSON - 1990 IV

Il Il cambiamento cambiamento intrapersonaleintrapersonaleavviene quando cavviene quando c’è’è ::

�� 1) 1) consapevolezza consapevolezza delle emozioni basiche implicate e delle emozioni basiche implicate e utilizzazione di questa nuova informazione per la utilizzazione di questa nuova informazione per la risoluzione dei problemi.risoluzione dei problemi.

�� 2) 2) ristrutturazioneristrutturazione degli schemi emozionali che degli schemi emozionali che rappresentano il Srappresentano il Séé, gli altri e la situazione contestuale., gli altri e la situazione contestuale.

�� 3) 3) modificazione modificazione delle cognizioni.delle cognizioni.

Processo emozionale in terapiaGREENBERG E JOHNSON - 1990 V

Processo emozionale in terapiaProcesso emozionale in terapiaGREENBERG E JOHNSON - 1990 V

Mariano , ragazzo di 28 anni, è stato due anni all’estero cercando un lavoro diverso da quello che aveva nell’azienda familiare dei nonni, dalla quale è uscito scoraggiato per la mancanza di cambiamento.

Tornato in Italia, continua la ricerca di un progetto proprio, mettendo in piedi un’attività creativa imperniata sul suo lavoro autonomo. Il padre gli dà la sua speranza nel futuro perché “ti serva per avere una meta da raggiungere per il gusto di vivere e il valore di vivere”. “Ti do la mia fede, perché ti dia la forza e il motivo di vivere”.

“Ti do il mio carattere non intaccato dagli altri”. In realtà sono cose che il padre sente inconsciamente, che a Mariano mancano per realizzare i suoi progetti esistenziali.

LO ZAINORITUALE TERAPEUTICO PER FAVORIRE LA DIFFERENZIAZIONE

A. CANEVARO 1999 V

LO ZAINOLO ZAINORITUALE TERAPEUTICO PER FAVORIRE LA DIFFERENZIAZIONERITUALE TERAPEUTICO PER FAVORIRE LA DIFFERENZIAZIONE

A. CANEVARO 1999 V

La fede che lui ha e Mariano no, e il carattere autonomo non intaccato dagli altri che in realtàMariano stenta ad avere, sempre molto sensibile e influenzato dalla madre e dalla sorella. Quando Mariano lascia di sé al padre la fiducia negli altri, per vivere meglio, la forza psicologica di combattere fino alla fine e il rispetto per le altre persone...gli sta dando cose che reputa manchino al padre, il quale ha sostenuto psicologicamente il figlio mentre svolgeva un mestiere opaco e senza entusiasmo che l’ha portato a chiudersi in se stesso, in una fase depressiva della sua vita.


A. CANEVARO 1999 VI


A. CANEVARO 1999 VI

(figura 1)


A. CANEVARO 1999 VII


A. CANEVARO 1999 VII

Dopo l’esercizio, la tendenza è quella di riappropriarsi dei sentimenti, funzioni psicologiche e valori propri, depositati nell’altro in una funzione vicariante.

Fig 2

Fig 2


A. CANEVARO 1999 VIII


A. CANEVARO 1999 VIII

dando luogo a un dialogo che continua una relazione con una più grande differenziazione inter - generazionale e con una reciproca solidarietà senza confusione.

L’importanza di questo lavoro esperienziale è che si fa dentro la relazione e che la metafora del “lungo cammino della vita” non suppone necessariamente una separazione fisica, ma solo psicologica, quanto basta per permettere un dialogo che può durare sempre.


A. CANEVARO 1999 IX


A. CANEVARO 1999 IX

L’effetto di questo esercizio è di solito molto grande, non solo nell’espressione di sentimenti (a volte per la prima volta) di questa intensità e significato simbolico, ma anche nell’effetto duraturo di demarcazione dei confini relazionali. E’ come una lente sfocata che dopo che i confini interpersonali diventano più netti e le funzioni vicarianti non hanno più senso di continuare, si mette a fuoco. Si vede chiaramente come i genitori danno al figlio quello di cui ha bisogno per completare la sua crescita e “partire per il lungo viaggio nella vita”. E’ altrettanto chiaro vedere come le cose che il figlio lascia di sé, sono gli aspetti complementari che il padre o la madre non hanno e che il figlio produce, la stragrande maggioranza delle volte in forma inconsapevole, per sostenere il genitore o compensare le sue carenze.


A. CANEVARO 1999 X


A. CANEVARO 1999 X

Le sfumature tecniche di questo esercizio sono tante e bisogna che il terapeuta sia vicino, non solo emozionalmente, ma anche fisicamente (la distanza èquella che permette al terapeuta di toccare con la mano la spalla del figlio quando dice:”e porta con séuno zaino...”) rimanendo in un ascolto attento e silenzioso mentre scrive su un foglio quanto essi dicono.


A. CANEVARO 1999 XI


A. CANEVARO 1999 XI

• C’è chi piange sommesamente,chi carezza la testa del figlio,chi rimane curvo con le spalle non stringendosi in un abbraccio(in questo caso soavemente lo si fa avvicinare di più e se necessario dando questa istruzione).In caso di bisogno si può chiedere ad entrambi mettendo una mano sulle schiene di stringersi di più,in un “abbraccio pieno”

• Le preziose informazioni che da il non verbale devono essere feedback per l’ulteriore mossa del terapeuta ma non devono essere segnalate.


A. CANEVARO 1999 XII


A. CANEVARO 1999 XII

ASPETTI TRIGENERAZIONALI DELLA VITA DI COPPIAASPETTI TRIGENERAZIONALI DELLA VITA DI COPPIA

NAPOLINAPOLI

Sabato 9 ottobre 2010Sabato 9 ottobre 2010

Alfredo CanevaroAlfredo Canevaro

AMORE ROMANTICOAMORE ROMANTICOQuale forza misteriosa spinge due

persone di solito sconosciute a unirsi superando tanti ostacoli, per iniziare

quella avventura esistenziale cosìcomplessa com'è la formazione della

coppia? Quale alchimia particolare fa sìche due persone si trovino in uno stato di

grazia che li fa levitare, essere al di sopra dei comuni mortali? L'amore

romantico è quella relazione amorosa che riveste caratteristiche singolari.

((JohnsonJohnson , 1983; , 1983; BaderBader , , PearsonPearson , 1988; Salomon, 1989; Canevaro, 1990, 1992), 1988; Salomon, 1989; Canevaro, 1990, 1992)

THEOMANIATHEOMANIA

La "divina mania" (theomanìa), come la chiamavano i greci, èquello stato che si impossessa delle persone, scatenando una serie di reazioni psicologiche particolari:

• occhi brillanti, • luminosità della pelle, • tachicardia, • torrenti di endorfine.

Mal dMal d’’AmoreAmore

Sconvolge le persone provocando il ''mal d'amore", sorta di parziale alienazione e di scomparsa dei limiti tra l'Io e il soggetto, come segnalava Freud in“II disagio della civiltà”

Stato quasi deliranteStato quasi deliranteLa ruminazione costante, la depressione e senso di perdita quando l'essere amato non c'è o l'euforia di fronte ai minimi segnali della sua esistenza (una parola, una lettera, una telefonata, un gesto,una e-mail), il restringersi della coscienza a ogni pensiero o sentimento che non riguardi l'essere amato, ricordano, allo psichiatra, le caratteristiche di uno stato quasi delirante.

• Da allora, ogni metà cerca disperatamente l'altra per il mondo, e se per caso esse si incontrano, giungono a quello stato di fusione totale, in cui non ci sono piùproblemi, dove si arriva a vissuti di completezza e di euforia che fanno pensare agli stati di alterazione della coscienza e dell'umore (stati ipomaniacali, trance ipnotico).

Platone e il mito Platone e il mito dell'androgino dell'androgino

Due solitudini che si danno la manoDue solitudini che si danno la mano

I poeti, e i drammaturghi, hanno nutrito per secoli le idee e i concetti che regolano la convivenza della coppia e la relazione amorosa promuovendo la fantasia che due persone siano una, così ponendo ostacoli ai vissuti di autonomia di ogni partner. Anzichéuna scelta di "due solitudini che si danno la mano", come dice Rilke, l'ideale dell'amore romantico sembrerebbe essere la fusione indiscriminata

"L'amore "L'amore èè forse quel delicato processo forse quel delicato processo attraverso il quale ti accompagno all'incontroattraverso il quale ti accompagno all'incontrocon te stesso"con te stesso"

Antoine de Saint-Exupèry.

Ci fa ricordare l'amore che nutriamo verso i nostri pazienti, quando li accompagniamo a ritrovare se stessi ,nella talvolta penosaricerca dell'identità

Amore Amore CoterapeuticoCoterapeutico(Canevaro, 1990, 1992)

• È una dimensione evolutiva, nel senso che èdonazione e completamento dell'altro nella creazione di un rapporto che sia basato sulle condivisioni di vulnerabilità, sulla crescita dell'intimità e sul dialogo.

• Come l'amore romantico è destinato a scemare o a scomparire, l'amore coterapeutico può invece crescere nel tempo, aumentando quella dimensione di reciproco caregiving

Probabilmente il primo imprinting importante di questo amore coterapeutico èil reciproco aiuto che ognuno da all'altro nel graduale distacco dalla propria famiglia di origine, titanico lavoro che a volte non finisce mai e che sempre condiziona l'andamento del rapporto

Amore Amore CoterapeuticoCoterapeutico(Canevaro, 1990, 1992)

I drammatici cambiamenti sociorelazionali della societàodierna e l'aumento della longevità fanno sì che la coppia debba affrontare un periodo di 25-30 anni in una dimensione coniugale che abitualmente è stata opacatadalla dimensione genitoriale.

Di nuovo soliDi nuovo soli

Lavori in CorsoLavori in Corso

• Questo intenso processo di ristrutturazione dell'intero sistema tri-generazionale fa diventare più arduo il distacco dei figli e tanto più disfunzionale è il sistema, piùdifficile diventa il distacco.

• Quando i giovani adulti sono importanti per l'equilibrio relazionale dentro le loro famiglie, in ragione delle difficoltà coniugali dei genitori, o quando hanno un ruolo omeostaticonell'evitamento dei conflitti, il loro distacco sarà attivamente ostacolato.

Braccio di ferroBraccio di ferro

Questo processo è di solito simultaneo in entrambi gli SFO e saràl'origine del "braccio di ferro" che spesso la coppia, in una dimensione diadica, esprime come rivalità o scalata simmetrica nella negoziazione delle nuove regole di convivenza (scelta geografica della dimora, modi di riproduzione, allevamento dei figli, ruoli sessuali).

• In questo processo teso a procrastinare l'imminente perdita o almeno a contrattarla entrambe le famiglie di origine entrano in rivalità nel tentativo di inglobare e fare "proprio" il parente acquisito.

Tiro alla funeTiro alla fune

AmebeAmebe

• Questo processo di assimilazione èuna delle caratteristiche dei sistemi viventi, per neutralizzare le differenze, così come una ameba ingloba con il suo pseudopodio un corpo estraneo per farlo proprio.

• I sistemi familiari tentano di ridurreo annullare le differenze, incorporando così il possibile rivale che può minacciare l'integritàfamiliare.

BrainBrain WashingWashing

• Questo processo di "lavaggio di cervello" o "normalizzazione dell'altro" inizia in modo subdolo e molte volte inconsapevole, durante la fase di corteggiamento e conoscenza reciproca della famiglia dell'altro, e continua sempre.

• Tutto ciò a volte serve ad attenuare i problemi derivanti dalle differenze culturali, socioeconomiche e religiose di entrambi gli SFO o per favorire l'adattamento di entrambi i partner

……LeLe dittature iniziano sempre dittature iniziano sempre ritagliando le libertritagliando le libertàà del del popolo popolo ““per il suo beneper il suo bene”…”…

MissionMission ImpossibleImpossible• Questo posizionamento strategico di entrambi gli SFO sarà l'inizio, di quell'eterno e infruttuoso tentativo finalizzato a modificare il partner che, a livello diadico, in quasi tutte le coppie costituirà quello che io chiamo ““delirio delirio ““di di trasmutazione.trasmutazione.

• Questa missione impossibile può durare tutta la vita utile di una coppia, sottraendo un cumulo enorme di energie che potrebbero essere investite in un progetto condiviso per una migliore qualità di vita.

IDENTIFICAZIONE PROIETTIVAIDENTIFICAZIONE PROIETTIVAIDENTIFICAZIONE PROIETTIVA

• Meccanismo di difesa dell’IO descritto da Melanie Klein in 1946 per definire il processo di scissione degli aspetti ostili o sgradevoli e posteriore depositazionenell’oggetto .Primariamente utilizzato da Klein per descrivere il funzionamento mentale del bambino intorno ai 6 mesi di vita nella fase da lei chiamata schizo-paranoide.

• Fatta la proiezione sull’oggetto e grazie al contenimento da costui in una funzione di elaborazione dell’ostilità ,ritornano queste proiezioni modificate e sono reintroiettatedal soggetto nella chiamata da Klein fasedepressiva .

• Concetto utilizzato posteriormente da Dicks per descrivere un meccanismo di difesa frequente nelle coppie,come modo di reagire a una situazione di distress.

IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA IIIDENTIFICAZIONE PROIETTIVA IIIDENTIFICAZIONE PROIETTIVA II

1)1) Creazione di una mappa relazionale con posizioni nel contesto Creazione di una mappa relazionale con posizioni nel contesto trigenerazionaletrigenerazionalee stili relazionali delle famiglie de stili relazionali delle famiglie d’’ origineorigine

3) Mappa interattiva 3) Mappa interattiva diadicadiadica e identificazione delle sequenze e identificazione delle sequenze disfunzionalidisfunzionali ( ( patternspatterns :aggressione :aggressione –– ritiro, ritiro,

domandante domandante –– evitante, complementarietevitante, complementarietàà patologica ) dei patologica ) dei meccanismi difensivi e delle emozioni primarie in gioco.meccanismi difensivi e delle emozioni primarie in gioco.

4) RIDEFINIRE la RELAZIONE e le EMOZIONI in gioco.4) RIDEFINIRE la RELAZIONE e le EMOZIONI in gioco.

5)Obiettivi terapeutici di ciascuno ed eventuali soluzioni prop5)Obiettivi terapeutici di ciascuno ed eventuali soluzioni proposte da oste da ognuno. COSTRUZIONE DI UNA ALLEANZA TERAPEUTICA. ognuno. COSTRUZIONE DI UNA ALLEANZA TERAPEUTICA.

1)1) Definizione congiunta e individuazione del motivo di consulto.Definizione congiunta e individuazione del motivo di consulto.

Protocollo per la psicoterapia di coppiaCanevaro 2009

Protocollo per la psicoterapia di coppiaCanevaro 2009

6)CONTROTRANSFERT6)CONTROTRANSFERT

7)Eventuali incontri con le Famiglie d7)Eventuali incontri con le Famiglie d’’ origine. Se non origine. Se non èèpossibile, due interventi individualipossibile, due interventi individuali

8)Osservare la definizione della relazione. Se c8)Osservare la definizione della relazione. Se c’è’è troppa troppa rabbia ancora, fare lrabbia ancora, fare l’’ esercizio delle esercizio delle identificazioni proiettiveidentificazioni proiettive

9)Se si scioglie la rabbia fare l9)Se si scioglie la rabbia fare l’’ esercizio dellesercizio dell’’ intimitintimit àà. .

10)Se non 10)Se non èè possibile, prospettare la separazione e come possibile, prospettare la separazione e come sarebbe la vita di ognuno senza lsarebbe la vita di ognuno senza l’’ altro. altro. ““ Topi in gabbia.Topi in gabbia.””

11) RINGRAZIARSI RECIPROCAMENTE per il bene che 11) RINGRAZIARSI RECIPROCAMENTE per il bene che si sono dati.si sono dati.

Protocollo per la psicoterapia di coppiaCanevaro 2009 II

Protocollo per la psicoterapia di coppiaCanevaro 2009 II

Meccanismi di cambiamento nell’incontro emozionaleCanevaro 2008

• 1)Per avere successo nella convocazione dei familiari bisogna che il T.persuada e convinca e che come condizione previa abbia la fiducia del paziente,guadagnata sul campo.

• 2)E fondamentale riacquisire un senso di sicurezza nelle relazioni con i familiari convocati e per questo è importante che il T. sia convinto e trasmetta sicurezza alle persone coinvolte

Meccanismi di cambiamento nell’incontro emozionale Canevaro 2008 II

• 3)E necessario riacquistare un senso di controllo sugli eventi per superare la sensazione d’impotenza e fare l’esperienza di vedere i genitori temuti in una veste nuova,magari insicuri,ansiosi e insomma meno onnipotenti.

• 4)ri-raccontare o ri-costruire la storia del disincontro,alla luce della sicurezza attuale per favorire un riapprendimentoemozionale delle reazioni legata ai traumi

Meccanismi di cambiamento nell’incontro emozionale Canevaro 2008 III

• E importante esprimere il dolore ed incorporare la relazione cambiata attraverso la risposta adeguata a questo dolore.La plasticità mentale può recuperare in poco tempo anni di mancato incontro emozionale quando c’è giustizia relazionale e sincera richiesta di perdono.

• Dice Le DOUX:”una volta che il tuo sistema emozionale impara qualcosa,non la dimentica più.

Meccanismi di cambiamento nell’incontro emozionale Canevaro IV

• La psicoterapia ti aiuta a controllarlo e insegna alla neocorteccia come inibire l’amigdala sopprimendo il passaggio all’atto e smorzando l’emozione fondamentale.In termini cerebrali possiamo ipotizzare che il sistema limbicocontinui ad inviare segnali d’allarme mentre la corteccia prefrontale ha appreso una nuova risposta,più sana.Le reazioni emotive apprese possono essere riplasmate”

a) sistemi familiari coesivi: (SC)

• Sono più orientati verso l'interno

l'esterno è più minaccioso.

• I confini tra gli individui non sono netti.

• Si enfatizzano i valori di vicinanza e di espressione degli affetti, i figli si staccano relativamente tardi dal nucleo familiare;

b) sistemi familiari dispersivi: (SD)

• Sono più indirizzati verso l'esterno

• I valori non sono riferiti tanto alla famiglia quanto al mondo sociale

• I limiti tra gli individui sono netti e c'è più distanza interpersonale

• C'è maggior rifiuto della vicinanza fisica e resistenza all'espressione degli affetti

• I figli si staccano relativamente presto dal nucleo familiare

Prima Configurazione Ambedue i Coniugi appartengono a Sistemi Coesivi

SC+SC(Canevaro ,A “Ecologia della mente N .6/ 1988”)

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• Entrambi i coniugi appartengono a sistemi coesivi • C'è molta similitudine per quanto riguarda i valori familiari, la classe socio-

economica, la religione, l'educazione ecc.• La dipendenza dei due coniugi dalle rispettive famiglie d'origine è molto grande • La relazione tra loro tende ad essere intensa, fragile e inversamente

proporzionale alla vicinanza con la famiglia di origine.• L'intensità della relazione può essere molto grande soprattutto per quanto

riguarda l'espressione emozionale dei conflitti• Il grado di solidarietà della coppia è basso. • E il tipo di coppia abitualmente chiamata "immatura" e i rischi di separazione e

di divorzio sono maggiori che nelle altre configurazioni.• La simmetria della coppia è esplicita e ognuno affronta il coniuge con

l'appoggio della propria famiglia di origine. • L'invischiamento tra questa e la giovane coppia è costante e circolare.

Prima configurazione (Prima configurazione (sc+scsc+sc))

Seconda Configurazione Un coniuge appartiene ad un sistema coesivo e

l'altro ad uno dispersivo SC+SD(Ecologia della mente N.6/ 1988)

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• Uno dei sistemi familiari è coesivo e l'altro dispersivo• È molto frequente, la relazione di coppia tende ad essere più stabile rispetto

alla precedente e dipende molto dalla migliore o peggiore integrazione del Coniuge del sistema dispersivo nel sistema coesivo.

• Il coniuge dispersivo si è staccato molto prèsto dal suo SFO ed ha stabilito maggiori connessioni con l'esterno. Le caratteristiche personali lo inducono ad una maggiore distanza nelle relazioni oggettuali e a una apparente maggiore autonomia nelle relazioni sociali e familiari.

• Implicitamente egli aspira a relazioni emozionali più strette e si lega ad una famiglia con caratteristiche centripete perché è cresciuto senza di esse. Egli èattratto da questo tipo di famiglie perché sono più "unite". Quando c'è una disfunzione evidente nella relazione coniugale e con l'altro SFO, tende ad isolarsi emozionalmente e a sviluppare una patologia psichica o a stabilire relazioni iper-compensatorie con l'interno del sistema, triangolando uno dei figli, o con l'esterno lavorando eccessivamente (workaholic) o coinvolgendosi in relazioni extraconiugali.

Seconda configurazione (SC+SD)

Terza Configurazione Ambedue i Coniugi appartengono a Sistemi Dispersivi

SD+SD(A.Canevaro “Ecologia della mente N .6/ 1988)

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AA BB

• Ambedue i coniugi appartengono a sistemi dispersivi. • Essi costituiscono una coppia in cui ciascuno tende a vedere l'altro

come padre-marito-fratello o madre-moglie-sorella, cercando di compensare le carenze di relazione con il sistema familiare esteso.

• In questa formula il vincolo si sovraccarica emozionalmente e le frustrazioni sono molto intense, anche se generalmente i coniugi non si separano, data la grande necessità reciproca.

• Abitualmente stabiliscono con i figli un sistema familiare coesivo.

Terza configurazione (SD+SD)

Tecniche esperienziali in Tecniche esperienziali in...

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