TECNICA: 4 REGOLE DI SICUREZZA · 2020. 3. 9. · trarre la mano, sfuggendo la guardia del...

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TECNICA: 4 REGOLE DI SICUREZZA La Scuola Venatoria Ambientale ha voluto stilare una serie di consgli utili, per il corretto maneggio delle armi. Buona lettura! Sembra scontato che chi sia in possesso di armi da fuoco conosca le regole di sicurezza. Purtroppo le statistiche degli incidenti, spesso mortali, dimostrano il contrario. Fortunatamente le armi sono oggetti inanimati e senza l’intervento dell’uomo tendono a rimanere in quiete, alla stessa stregua di un sasso. È vero che sono attrezzi nati per fare del male ma le armi da sole non sparano, occorre la volontà o una manovra errata dell’utilizzatore per far partire il colpo spesso fatale. La maggior parte degli incidenti accade perché l’arma è stata creduta scarica, per un errore procedu- rale durante le fasi di carico/scarico dell’arma o per aver usato l’arma impropriamente dopo aver appreso cattive abitudini. Sono state codificate 4 principali regole di sicurezza da adottare durante l’uso delle armi che, se rispettate, eviterebbero il verificarsi di incidenti. PRIMA REGOLA: Tratta sempre la tua arma come se fosse carica. Basterebbe questa prima norma per evitare incidenti. Non è possibile fare la differenza. Il cervello memorizza azioni ripetute estensivamente. Se facessimo la differenza trattando differentemente l’arma scarica, prima o poi la punteremmo pericolosamente, carica, verso una zona insicura come il nostro corpo, quello di altre persone o di oggetti che non si vogliono colpire. Questa è inoltre la ragione per cui non si dovrebbe eseguire lo scatto a secco, responsabile di molti incidenti, durante le fasi di scarico dell’arma. SECONDA REGOLA: Tieni l’arma indirizzata verso una zona sicura. È importante non puntare mai le armi, anche se visibilmente scariche (prima regola) verso cose o persone che non si vogliano colpire. Anche in questo caso vale la memoria muscolare. A questo propo- sito una minima conoscenza di balistica terminale basterebbe per comprendere che oggetti inconsi- stenti, di varia natura, non tratterrebbero l’eventuale colpo partito per sbaglio. TERZA REGOLA: Tieni il dito lontano dal grilletto fino a quando non vuoi sparare. È una delle regole più difficili da far rispettare a chi non maneggia spesso un’arma da fuoco. Non ho volutamente utilizzato l’aggettivo “neofita” perché si potrebbe pensare che solo chi si accosta per la prima volta alle armi incorra in questo grave errore. Purtroppo anche chi detiene armi da anni, e le utilizza per scopi ludici, venatori o di servizio, non è immune da tale difetto. Pensiamo a quando

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Page 1: TECNICA: 4 REGOLE DI SICUREZZA · 2020. 3. 9. · trarre la mano, sfuggendo la guardia del grilletto e sparare accidentalmente. QUARTA REGOLA: Sii sicuro del tuo bersaglio e di quello

TECNICA: 4 REGOLE DI SICUREZZA

La Scuola Venatoria Ambientale ha voluto stilare una serie di consgli utili, per il corretto maneggio delle armi. Buona lettura!

Sembra scontato che chi sia in possesso di armi da fuoco conosca le regole di sicurezza. Purtroppo le statistiche degli incidenti, spesso mortali, dimostrano il contrario.Fortunatamente le armi sono oggetti inanimati e senza l’intervento dell’uomo tendono a rimanere in quiete, alla stessa stregua di un sasso. È vero che sono attrezzi nati per fare del male ma le armi da sole non sparano, occorre la volontà o una manovra errata dell’utilizzatore per far partire il colpo spesso fatale.La maggior parte degli incidenti accade perché l’arma è stata creduta scarica, per un errore procedu-rale durante le fasi di carico/scarico dell’arma o per aver usato l’arma impropriamente dopo aver appreso cattive abitudini.Sono state codi�cate 4 principali regole di sicurezza da adottare durante l’uso delle armi che, se rispettate, eviterebbero il veri�carsi di incidenti.

PRIMA REGOLA:

Tratta sempre la tua arma come se fosse carica.

Basterebbe questa prima norma per evitare incidenti. Non è possibile fare la di�erenza. Il cervello memorizza azioni ripetute estensivamente. Se facessimo la di�erenza trattando di�erentemente l’arma scarica, prima o poi la punteremmo pericolosamente, carica, verso una zona insicura come il nostro corpo, quello di altre persone o di oggetti che non si vogliono colpire. Questa è inoltre la ragione per cui non si dovrebbe eseguire lo scatto a secco, responsabile di molti incidenti, durante le fasi di scarico dell’arma.

SECONDA REGOLA:

Tieni l’arma indirizzata verso una zona sicura.

È importante non puntare mai le armi, anche se visibilmente scariche (prima regola) verso cose o persone che non si vogliano colpire. Anche in questo caso vale la memoria muscolare. A questo propo-sito una minima conoscenza di balistica terminale basterebbe per comprendere che oggetti inconsi-stenti, di varia natura, non tratterrebbero l’eventuale colpo partito per sbaglio.

TERZA REGOLA:

Tieni il dito lontano dal grilletto �no a quando non vuoi sparare.

È una delle regole più di�icili da far rispettare a chi non maneggia spesso un’arma da fuoco. Non ho volutamente utilizzato l’aggettivo “neo�ta” perché si potrebbe pensare che solo chi si accosta per la prima volta alle armi incorra in questo grave errore. Purtroppo anche chi detiene armi da anni, e le utilizza per scopi ludici, venatori o di servizio, non è immune da tale difetto. Pensiamo a quando

entriamo nella nostra automobile, il primo gesto che si esegue istintivamente è quello di mettere una mano sul volante. Questo può essere paragonato al grilletto che è posizionato in modo da essere raggiunto facilmente dal nostro dito indice. È naturale poggiare il dito su questa leva, eppure dobbiamo condizionarci a non farlo se non nel momento in cui si decide di far partire il colpo. Molti pensano che avere il dito pronto sul grilletto velocizzi l’azione di scatto.

Studi sui tempi di reazione, e�ettuati su diversi soggetti, hanno evidenziato che la di�erenza di tempo, tenendo il dito sul grilletto o disteso fuori dalla guardia, è di circa un decimo di secondo. Se pensiamo che sotto stress si ha una contrazione muscolare involontaria della mano, che risulta essere maggiore della forza necessaria che occorre ad azionare la leva di scatto, possiamo intravedere la pericolosità di tenere il dito sul grilletto quando non si deve sparare. L’esempio più banale è quello del cacciatore che, camminando nel �tto del bosco, inciampa mentre tiene il dito pronto sul grilletto. Per e�etto dello stress, provocato dal timore della caduta, la mano si stringerà involontariamente e il colpo partirà in una direzione non voluta, specialmente se l’arma era già indirizzata verso una zona inidonea, come ad esempio le spalle di un altro cacciatore. Il nostro metodo preferito è tenere l’indice leggermente arcua-to con la punta dell’indice a contatto con il fusto dell’arma. Questo metodo non è una novità ed è utiliz-zato da alcuni quotati istruttori USA. È meno stancante, infatti la mano tende naturalmente a stare con le dita piegate. Chi ha mani piccole e tiene l’indice parallelo al carrello, eviterà sotto stress di con-trarre la mano, sfuggendo la guardia del grilletto e sparare accidentalmente.

QUARTA REGOLA:

Sii sicuro del tuo bersaglio e di quello che c'è dietro.

Questa regola implica diversi obblighi da parte dell’utilizzatore di un’arma. Non è super�uo a�ermare che saper sparare, specialmente per scopi difensivi, è uno dei principali doveri di chi porta o detiene un’arma da fuoco. Solo un costante allenamento, utilizzando la propria arma ed eseguendo esercizi speci�ci, consentiranno di colpire il bersaglio sotto stress, imparando inoltre di fare a meno dei conge-gni di mira a corta distanza. Ugualmente si dovrà essere sicuri del proprio bersaglio. Si dovranno adot-tare misure adeguate per individuare il bersaglio anche in condizioni di luce scarsa. In servizio o per difesa abitativa, in ambienti scarsamente illuminati, sarà indispensabile utilizzare la torcia tattica che richiede anch’essa l’applicazione di speci�che tecniche e principi tattici. In ambito venatorio si eviterà di sparare a un’ombra dietro un cespuglio o in direzione di un fruscio. Si dovrà inoltre utilizzare un calibro adatto alle proprie esigenze scegliendo di conseguenza l’arma. L’energia cinetica di alcuni calibri estremamente performanti, scelti a volte solo per averli visti al cinema, potrebbe risultare estre-mamente pericoloso. Un esempio per tutte è la famosa . 44 Remington Magnum. La forza viva posse-duta da queste cartucce, dopo aver attinto il bersaglio intenzionale, sarebbe ancora talmente notevole da poter facilmente perforare un muro divisorio della nostra abitazione e provocare danni imprevedibili.

A queste imprescindibili 4 regole se ne aggiungono altre non meno importanti che dovrebbero essere dettate dal buon senso:

- Non bere alcol o usare sostanze che diminuiscano le capacità di attenzione- Imparare la corretta procedura di carico e scarico dell’arma- Non usare l’arma in modo improprio come un giocattolo o un utensile- Non lasciare l’arma alla portata di persone incompetenti- Leggere attentamente il manuale di istruzioni per apprendere il funzionamento dell’arma

Un costante allenamento pratico, inizialmente sotto la supervisione di un bravo istruttore di tiro, che potrà condizionare chi utilizza l’arma da fuoco a rispettare le 4 norme di sicurezza. E nell’ambito venatorio, da una corretta preparazione ai futuri cacciatori grazie a istruttori quali�cati.

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TECNICA: 4 REGOLE DI SICUREZZA

La Scuola Venatoria Ambientale ha voluto stilare una serie di consgli utili, per il corretto maneggio delle armi. Buona lettura!

Sembra scontato che chi sia in possesso di armi da fuoco conosca le regole di sicurezza. Purtroppo le statistiche degli incidenti, spesso mortali, dimostrano il contrario.Fortunatamente le armi sono oggetti inanimati e senza l’intervento dell’uomo tendono a rimanere in quiete, alla stessa stregua di un sasso. È vero che sono attrezzi nati per fare del male ma le armi da sole non sparano, occorre la volontà o una manovra errata dell’utilizzatore per far partire il colpo spesso fatale.La maggior parte degli incidenti accade perché l’arma è stata creduta scarica, per un errore procedu-rale durante le fasi di carico/scarico dell’arma o per aver usato l’arma impropriamente dopo aver appreso cattive abitudini.Sono state codi�cate 4 principali regole di sicurezza da adottare durante l’uso delle armi che, se rispettate, eviterebbero il veri�carsi di incidenti.

PRIMA REGOLA:

Tratta sempre la tua arma come se fosse carica.

Basterebbe questa prima norma per evitare incidenti. Non è possibile fare la di�erenza. Il cervello memorizza azioni ripetute estensivamente. Se facessimo la di�erenza trattando di�erentemente l’arma scarica, prima o poi la punteremmo pericolosamente, carica, verso una zona insicura come il nostro corpo, quello di altre persone o di oggetti che non si vogliono colpire. Questa è inoltre la ragione per cui non si dovrebbe eseguire lo scatto a secco, responsabile di molti incidenti, durante le fasi di scarico dell’arma.

SECONDA REGOLA:

Tieni l’arma indirizzata verso una zona sicura.

È importante non puntare mai le armi, anche se visibilmente scariche (prima regola) verso cose o persone che non si vogliano colpire. Anche in questo caso vale la memoria muscolare. A questo propo-sito una minima conoscenza di balistica terminale basterebbe per comprendere che oggetti inconsi-stenti, di varia natura, non tratterrebbero l’eventuale colpo partito per sbaglio.

TERZA REGOLA:

Tieni il dito lontano dal grilletto �no a quando non vuoi sparare.

È una delle regole più di�icili da far rispettare a chi non maneggia spesso un’arma da fuoco. Non ho volutamente utilizzato l’aggettivo “neo�ta” perché si potrebbe pensare che solo chi si accosta per la prima volta alle armi incorra in questo grave errore. Purtroppo anche chi detiene armi da anni, e le utilizza per scopi ludici, venatori o di servizio, non è immune da tale difetto. Pensiamo a quando

entriamo nella nostra automobile, il primo gesto che si esegue istintivamente è quello di mettere una mano sul volante. Questo può essere paragonato al grilletto che è posizionato in modo da essere raggiunto facilmente dal nostro dito indice. È naturale poggiare il dito su questa leva, eppure dobbiamo condizionarci a non farlo se non nel momento in cui si decide di far partire il colpo. Molti pensano che avere il dito pronto sul grilletto velocizzi l’azione di scatto.

Studi sui tempi di reazione, e�ettuati su diversi soggetti, hanno evidenziato che la di�erenza di tempo, tenendo il dito sul grilletto o disteso fuori dalla guardia, è di circa un decimo di secondo. Se pensiamo che sotto stress si ha una contrazione muscolare involontaria della mano, che risulta essere maggiore della forza necessaria che occorre ad azionare la leva di scatto, possiamo intravedere la pericolosità di tenere il dito sul grilletto quando non si deve sparare. L’esempio più banale è quello del cacciatore che, camminando nel �tto del bosco, inciampa mentre tiene il dito pronto sul grilletto. Per e�etto dello stress, provocato dal timore della caduta, la mano si stringerà involontariamente e il colpo partirà in una direzione non voluta, specialmente se l’arma era già indirizzata verso una zona inidonea, come ad esempio le spalle di un altro cacciatore. Il nostro metodo preferito è tenere l’indice leggermente arcua-to con la punta dell’indice a contatto con il fusto dell’arma. Questo metodo non è una novità ed è utiliz-zato da alcuni quotati istruttori USA. È meno stancante, infatti la mano tende naturalmente a stare con le dita piegate. Chi ha mani piccole e tiene l’indice parallelo al carrello, eviterà sotto stress di con-trarre la mano, sfuggendo la guardia del grilletto e sparare accidentalmente.

QUARTA REGOLA:

Sii sicuro del tuo bersaglio e di quello che c'è dietro.

Questa regola implica diversi obblighi da parte dell’utilizzatore di un’arma. Non è super�uo a�ermare che saper sparare, specialmente per scopi difensivi, è uno dei principali doveri di chi porta o detiene un’arma da fuoco. Solo un costante allenamento, utilizzando la propria arma ed eseguendo esercizi speci�ci, consentiranno di colpire il bersaglio sotto stress, imparando inoltre di fare a meno dei conge-gni di mira a corta distanza. Ugualmente si dovrà essere sicuri del proprio bersaglio. Si dovranno adot-tare misure adeguate per individuare il bersaglio anche in condizioni di luce scarsa. In servizio o per difesa abitativa, in ambienti scarsamente illuminati, sarà indispensabile utilizzare la torcia tattica che richiede anch’essa l’applicazione di speci�che tecniche e principi tattici. In ambito venatorio si eviterà di sparare a un’ombra dietro un cespuglio o in direzione di un fruscio. Si dovrà inoltre utilizzare un calibro adatto alle proprie esigenze scegliendo di conseguenza l’arma. L’energia cinetica di alcuni calibri estremamente performanti, scelti a volte solo per averli visti al cinema, potrebbe risultare estre-mamente pericoloso. Un esempio per tutte è la famosa . 44 Remington Magnum. La forza viva posse-duta da queste cartucce, dopo aver attinto il bersaglio intenzionale, sarebbe ancora talmente notevole da poter facilmente perforare un muro divisorio della nostra abitazione e provocare danni imprevedibili.

A queste imprescindibili 4 regole se ne aggiungono altre non meno importanti che dovrebbero essere dettate dal buon senso:

- Non bere alcol o usare sostanze che diminuiscano le capacità di attenzione- Imparare la corretta procedura di carico e scarico dell’arma- Non usare l’arma in modo improprio come un giocattolo o un utensile- Non lasciare l’arma alla portata di persone incompetenti- Leggere attentamente il manuale di istruzioni per apprendere il funzionamento dell’arma

Un costante allenamento pratico, inizialmente sotto la supervisione di un bravo istruttore di tiro, che potrà condizionare chi utilizza l’arma da fuoco a rispettare le 4 norme di sicurezza. E nell’ambito venatorio, da una corretta preparazione ai futuri cacciatori grazie a istruttori quali�cati.