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TEATRO pi TORINO

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TEATRO p i TORINO

T E A T R O D I T O R I N OSOCIETÀ DEGLI AMICI DI TORINO

M arted ì, 23 M arzo 1926

D A N Z E

D IC L O T I L D E E T A L E X A N D R E

S A K H A R O F F

P R O G R A M M E *

P R E M IÈ R E PA R T IE

1. Introduction de la Kovantchina...............................MussorgskyL'Orchestre.

2. Choral, sur la musique d e ...................................... J. S. BachRéalisation et orchestration de Roland-Manuel

Clotilde et Alexandre Sakharoff.3. M enuet.....................................................................Haendel

L’Orchestre.4. Danse sain te ............................................................. J. S. Bach

ClotUde Sakharoff.5. Caprice de cirque..................................................... Kreisler

Alexandre Sakharoff.6. Dans les bois...................................... ....... . . Paganini

Clotilde Sakharoff.7. Gavotte . ............................................................. J- S. Bach

Alexandre Sakharoff.8. Cortège.....................................................................Debussy

L’Orchestre.9. Pâle lune . . . . . . Logan-Kreisler

Alexandre Sakharoff.10. Poème p rin tan ier..................................................... A. Krug

Clotilde Sakharoff.

D E U X I È M E P A R T I E

11. C a r illo n ............................................................................. Couperin-StraussL’Orchestre.

12. H u m o r esq u e ............................................................................. RegerClotilde Sakharoff.

13. Menuet du Bourgeois Gentilhomme . . . . LullyAlexandre Sakharoff.

14. Danseuse de D e l p h e s .......................................'. DebussyClotilde Sakharoff.

15. Golliwog’s C a k e -W a lk ..........................................................DebussyAlexandre Sakharoff.

16. Valse du “ Chevalier à la R ose,, R. StraussClotilde Sakharoff.

17. D'après Goya . . . . . . . . SarasateAlexandre Sakharoff.

18. Nocturne.......................................................................................MendelssohnL’Orchestre.

19. Valse r o u g e ............................................................................. ChopinClotilde e t Alexandre Sakharoff.

Orchestre sous la direction de M. FERRUCCIO CALUSIO

Tous les costumes sont d’ALEXANDRE SAKHAROFF

executés par la Maison Pierre de Pitoëff, à Paris - Coiffures Hortense, à Paris - Chaussures Perugia, à Paris - Perruques L. Vivant, à Paris -

Bas Bouviez Frères, à Paris.

T E A T R O D I T O R I N OSOCIETÀ DEg l i AMICI DI TORINO

M ercoledì, 24 M arzo 1926

D A N Z E

D IC L O T I L D E E T A L E X A N D R E

S A K H A R O F F

P R O G R A M M E

PR EM IÈR E PA R TIE

1. Introduction de la Kovantchina..............................MoussorskyL’Orchestre.

2. « Visione del Quattrocento » sur la musique de . FrescobaldiAlexandre Sakharoff.

3. Danse sain te........................................................... J. S. BachClotilde Sakharoff.

4. Caprice de cirque....................................................KreislerAlexandre Sakharoff.

5. Dans les bois........................................................... PaganiniClotilde Sakharoff.

6. G uitare.................................................................. MoszkowskyAlexandre Sakharoff.

7. Papillon...................................................................GriegClotilde Sakharoff.

8. Pavane - R o y a l ....................................................Couperin-KreislerAlexandre Sakharoff.

9. Cortège................................................................... DebussyL'Orchestre.

10. Valse romantique.................................................... ChopinClotilde et Alexandre Sakharoff.

D E U X I È M E P A R T I E

11. C a r i l lo n .......................................................................................Couperin-Straus*L’Orchestre.

12. Le petit b e r g e r ................................................................... DebussyClotilde Sakharoff.

13. Menuet du Bourgeois gentilhomme . . . . LullyAlexandre Sakharoff.

14. Poème p r in t a n ie r ................................................................... A. KrugClotilde Sakharoff.

15. Golliwog’s Cake W a lk ......................................................... DebussyAlexandre Sakharoff.

16. Chanson Nègre (impression d’Amérique) . . . GuionClotilde Sakharoff.

<■*17. D ’après Goya . . . . . . . . Sarasate

Alexandre Sakharoff.

18. N octurne...................................................................................... MendelssohnL’Orchestre.

19. Valse r o u g e .............................................................................ChopinClotilde et Alexandre Sakharoff.

Orchestre sous la direction de M. FERRUCCIO CALUSIO

Tous les costumes sont d’ALEXANDRE SAKHAROFF

executés par la Maison Pierre de Pitoëff, à Paris - Coiffures Hortense, à Paris - Chaussures Perugia, à Paris - Perruques L. Vivant, à Paris -

Bas Bouvier Frères, à Paris.

I S A K H A R O F F

« Fantasia letteraria, incomparabile per raffinatezza, cultura e imprevisto, voluttuosamente commista ad una sorta di ermafroditismo estetico » ha definito il Legrand-Chabrier l’arte di Clotilde e Alessandro Sakharoff; e Dmitri Mérej- kovsky li ha paragonati al Re David danzante davanti all’arca.

Ecco come il grande scrittore della « Resurrezione degli Dei » esprime le sensazioni suscitate in lui dalla danza dei due russi: » Basta esser sensibile a quest’onde di armonia che vengono a frangersi sulle nostre terrestri rive, a questa musica di sfere, divina euritmia degli Antichi, danza eterna le cui leggi tutto governano: gli indivisibili atomi nell’etere, i globuli sanguigni nel corpo, e gli innumerevoli soli nel cielo.

« Io guardo, e non posso prestar fede ai miei occhi, come se dinanzi a me si compisse un miracolo. Ogni legge di gravitazione, di peso e di morte è abolita da un ordine nuovo. — Povero essere ch’io sono, dice San Paolo, chi mi libererà da questo corpo mortale? — Ma ecco che la liberazione comincia,o che, se. non altro, la via che ci guida è tracciata. Corpo mortale e mortai peso si trasfigurano in un altro corpo, d’una soprannaturale leggerezza, impon­derabile, alato, volante...

« Tale è, nell’arte dei Sakharoff, ciò che vibra nel senso universale, cosmico. Ma questa arte è nello stesso tempo profondamente nazionale, profondamente russa...

« I Sakharoff, al pari di tutti i grandi artisti del tempo nostro, non sono in fondo che dei ricercatori dell’Estasi, méta suprema, lontana, quasi inaccessibile...

Dicono i Sakharoff : « La nostra arte non è danza ». Ed infatti, come ha fatto notare il loro più eminente critico, Emile Vuillermoz, questi danzatori, nella ritmica e nella configurazione stessa del movimento, sposano letteral­mente la linea musicale con un parallelismo quasi assoluto: sono dunque il tipo ideale dei danzatori-musici. Ciò va inteso però in certi limiti: chè se l’ari- stòcrazia della loro arte sta appunto in uno. sfuggire alle pesantezze corporee,

in un superare, per dir così, la fisica con la m etafisica della danza, non è men vero ch'essi stessi hanno reagito alla leggenda che intendeva conferir loro carattere di puri musici, ed hanno confermato, nell’arte loro, la priorità deil’in- venzione e della realizzazione plastica, adducendo a riprova tu tto un allena­mento ginnastico.

L a loro danza si basa su una cultura intellettuale e artistica poco comune, svariata e complessa. Gli elementi dello stile, i richiami e le suggestioni storiche— come altri ha osservato — sono utilizzati con abilità e intelligenza grandis­sime. Essi, pur conservando il raro dono dell’originalità, hanno dappertutto colto il fiore del meglio, e ne hanno aspirato il profumo. L 'ironia e il pittoresco— fru tti di una sensibilità superiore — hanno aiutato la raffinata trasformazione. I loro costumi al pari delle loro danze sono pieni di piccole cose curiose, bur­lesche o eleganti, come l ’atteggiam ento di Clotilde Sakharoff nella « Danseuse de Delphe » di Debussy, o la smisurata parrucca, cerimoniosa e ironica, che Alessandro ostenta nella « Pavane » di Couperin.

T u tto Ciò ha potuto a qualcuno sem brar lezioso; ad altri decadente. Qual­cuno ha accusato i Sakharoff di meticolosità laboriosa nei particolari, e di m ancanza di senso organico, di un vero e proprio impeto di ispirazione, di un grande ritm o interiore m anifestato con il movimento; e v ’è stato chi, negando a questi danzatori il possesso d ’una tecnica vera e propria, e scorgendo in essi una semplice disciplina fittizia e falsa talvolta, li ha accusati di m an­canza di stile, e di non conform ità fra l’esecuzione ed il gesto interiore. Questioni, queste, assolutam ente secondarie. La lode od il biasimo del tecnico non è sufficiente a confermare la bontà o a stabilire la deficenza di un’opera d ’arte. Nell’arte come nella vita l ’essenziale è la sensazione vibrante e immediata (sia questa destata da un godimento puramente estetico o da un impulso del sentim ento), è l ’attim o di gioia offerta con animo di cosciente donatore e accolta con spirito di commossa gratitudine. Nel punto stesso che il Merej- kovsky descrive il senso di divina liberazione dalle pesantezze corporee in lui suscitato dalla danza dei Sakharoff, afferma e giustifica l ’esistenza della loro arte e quindi — per l ’unione inscindibile che fra arte e stile corre — del loro stile.

Ma al di sopra di qualsiasi discussione resta un fatto, umile fin che si vuole, ma che pure è alla base d’ogni spettacolo: i Sakharoff sono dei danzatori infi­nitam ente piacevoli alla vista. L a loro bellezza, la gaiezza pittoresca dei costumi creati da Alessandro, la straordinaria grazia del gesto, la leggerezza

sorprendente delle mosse spiegano il loro successo presso il gran pubblico che ignaro del sottilizzare teorico, con il suo istinto oscuro ma raramente fallibile, giunge sempre con rara penetrazione alla radice del fenomeno artistico e scopre le ragioni del trionfo di questo o del suo fallire.

Se, concludendo, Clotilde e Alessandro Sakharoff possono essere consi­derati « i fondatori d’una nuova scuola di danza, quella dell’espressione musicale pura, quella della trasposizione completa ed esatta del pensiero del musicista nell’armonioso linguaggio che due corpi agili e obbedienti parlano agli occhi »; il capriccio, la bizzarria, la stravaganza della loro danza, le trovate sorprendenti dei costumi rivelanti un’accorta assimilazione del meglio del balletto russo, un senso fantastico del barocco, soddisfano completamente anche coloro chei Sakharoff preferiscono includere nella categoria dei danzatori dai ritmi plastici e coloristici piuttosto che in quella degli estrinsecatori plastici dai ritmi musicali.

Quando un artista si dimostra così ricco di possibilità da rispondere con pari efficacia a così differenti richiami di esigenze, è giocoforza riconoscere in lui quella fertilità di fantasia senza la quale l’arte deve limitarsi al piccolo gioco dei tecnicismi.

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