TEATRO FESTIVAL & LETTERATURA - Vallesusa Tesori Stampa.pdf · 13 Agosto L’INFERNO DI DANTESusa...

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TEATRO FESTIVAL & LETTERATURA BARDONECCHIA SUSA – CHIOMONTE 3 – 24 AGOSTO 2013 Cartella stampa ____________________________________________________________________ V. Don Orione 5 - 10141 Torino Tel. e fax 011 - 33.86.98 P. IVA 06875150010 e- mail: [email protected] www.tangramteatro.it

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TEATRO FESTIVAL & LETTERATURA

BARDONECCHIA SUSA – CHIOMONTE

3 – 24 AGOSTO 2013

Cartella stampa

____________________________________________________________________

V. Don Orione 5 - 10141 Torino Tel. e fax 011 - 33.86.98 P. IVA 06875150010

e- mail: [email protected] www.tangramteatro.it

CALENDARIO

3 Agosto Bardonecchia ROBERTO VECCHIONI

10 Agosto Bardonecchia DON CHISCIOTTE (prima puntata)

11 Agosto Bardonecchia DON CHISCIOTTE (seconda puntata)

12 Agosto Bardonecchia LA GABBIANELLA E IL GATTO - Assemblea Teatro

13 Agosto Susa L’INFERNO DI DANTE – Ivana Ferri Progetto LA DIVINA COMMEDIA

14 Agosto Bardonecchia NON E’ TUTTO ORO QUEL CHE COLA, NON E’

TUTTO GRASSO QUEL CHE LUCCICA – Giorgio Conte e Bruno Gambarotta

15 Agosto Bardonecchia VERGINE MADRE - Lucilla Giagnoni Progetto LA DIVINA COMMEDIA

16 Agosto Chiomonte DANTE E LA MONTAGNA - Lucilla Giagnoni

Progetto LA DIVINA COMMEDIA

17 Agosto Bardonecchia QUALCUNO ERA GIORGIO GABER

18 Agosto Bardonecchia GIORGIO GABER: il film

22 Agosto Bardonecchia Suor GIULIANA GALLI – Non nominare amore invano

23 Agosto Bardonecchia Intervista ALDA MERINI

24 Agosto Bardonecchia ALESSIO BONI e MARCELLO PRAYER – Canto

degli Esclusi

ROBERTO VECCHIONI RACCONTA LA SUA POESIA TRA PENSIERI, CANZONI E PAROLE Intervistato da Paolo Ferrari Con la partecipazione del chitarrista Massimo Germini Letture sceniche a cura di Ivana Ferri Coordinamento Maria Grazia Bevilacqua Assistenza tecnica Massimiliano Bressan

Roberto Vecchioni racconta al pubblico il suo percorso poetico: una “chiacchierata tra amici”

fra pensieri, parole e canzoni, un “ambiente” in cui le suggestioni letterarie si mescolano al suo

vastissimo repertorio.

Un viaggio attraverso il suo “mondo” che ha

colorato i ricordi di più di una generazione. E tra

le tante esperienze e amicizie narrate emerge

quella con Alda Merini, la poetessa per

eccellenza alla quale (e lei ne era

orgogliosissima) Vecchioni dedicò “Canzone per

Alda”.

Bardonecchia apre con un evento

unico l’edizione 2013 di un Festival

in cui teatro e letteratura si

incontrano

BARDONECCHIA

Sabato 3 Agosto 2013 ore 21,00

Palazzo delle Feste Ingresso € 15,00

BIOGRAFIA Roberto Vecchioni è nato a Carate Brianza il 25 Giugno 1943 da genitori napoletani, è sposato con la scrittrice Daria Colombo, ha quattro figli e vive a Milano. Laureatosi nel 1968 in Lettere Antiche presso l’Università Cattolica di Milano, vi resterà ancora due anni come assistente di “Storia delle Religioni”. Prosegue poi per trent’anni la sua attività di insegnante di greco, latino, italiano e storia in vari licei classici di Milano e Brescia, per poi passare all’insegnamento universitario. La sua attività nel mondo musicale inizia negli anni ’60, quando comincia a scrivere canzoni per artisti affermati (Vanoni, Zanicchi, Cinquetti, Michele), collaborazioni che riprenderà più tardi anche per Nannini, Oxa, Patty Pravo, Adamo. Nel 1971 si propone per la prima volta come interprete delle sue canzoni e incide il suo primo album “Parabola” che contiene la celeberrima “Luci a San Siro”. Nel 1973 partecipa al Festival di Sanremo con “L’uomo che si gioca il cielo a dadi”. Nel 1974 vince il premio della critica discografica come miglior disco dell’anno per “Il re non si diverte”. Il successo di pubblico arriva nel 1977 con l’album “Samarcanda” cui fanno seguito più di venti album e altrettante raccolte per una vendita totale che supera otto milioni di copie. Nel 1992 il brano “Voglio una donna” vince il Festivalbar come canzone più ascoltata dell’anno. Come ha scritto Mario Bonanno nel suo libricino Samarcanda, “Vecchioni tolto l’heavy metal (per sua e nostra fortuna), i generi musicali li ha (ri)visitati tutti”, compreso qualche spunto dalla canzone classica napoletana, fino ad arrivare nel 2005 al progetto “Luci a San Siro…di questa sera” (da cui l’album “Il cantastorie”) dove rivisita le sue canzoni più famose in chiave jazz, portando per più di due anni il concerto nei più bei teatri italiani insieme a due tra i più grandi jazzisti italiani: il pianista Patrizio Fariselli e il contrabbassista Paolino Dalla Porta. Torna poi al genere pop nel 2007 con il bellissimo album “Di rabbia e di stelle”. Nel 2009 passa ad un nuovo ambizioso progetto insieme al maestro Beppe D’Onghia, dove propone le sue canzoni riarrangiate per pianoforte e quintetto d’archi. Il cantautore si sibisce anche in versi recitati su musiche di Chajkowskij, Puccini, Rachmaninoff. Da questa esperienza nasce lo splendido album “In Cantus” portato anche questo nei più famosi teatri per oltre due anni. Nel 2011 partecipa e stravince al Festival di Sanremo con la canzone “Chiamami ancora amore” che dà il titolo all’omonimo album. Vince anche il premio “Mia Martini” della critica e quello della sala stampa. Il 29 Novembre 2011 esce il doppio album “I colori del buio”. Si tratta della prima antologia ufficiale, capace di rappresentare la sua anima popolare, quella più classica fino ad arrivare al jazz, attraverso i pezzi che hanno saputo conquistare diverse generazioni. A impreziosire il disco anche due splendidi brani inediti: “I colori del buio”, che dà il titolo al lavoro (scritto insieme all’ormai fedele Claudio Guidetti) e “Un lungo addio” (con testo firmato per la prima volta anche dalla moglie Daria Colombo) Fonte: www.vecchioni.org

LA GRANDE LETTERATURA A TEATRO… a puntate

LE AVVENTURE DI DON CHISCIOTTE Don Chisciotte e il suo bianco cavallo Un progetto del Prof. Vincenzo Jacomuzzi Con Vincenzo Jacomuzzi E la partecipazione di Bruno Maria Ferraro Coordinamento Ivana Ferri Assistenza tecnica Massimiliano Bressan

A tutti succede, almeno una volta nella vita, di sognare un mondo migliore di virtù e

bellezze, e di esserne l’eroico protagonista: un cavaliere senza macchia e paura. Ma gli

altri, forse, ti prenderebbero per un folle.

LA GRANDE LETTERATURA… a puntate, è una modalità che Tangram Teatro ha creato

appositamente per il Festival e che da tre anni appassiona un pubblico sempre più numeroso

e partecipe. In un contesto di “vacanza” èbello sentirsi raccontare storie come mai nessun

insegnante ha fatto quando eravamo sui banche di scuola. E se queste storie si incontrano la

canzone d’autore accade un piccolo miracolo. Che viaggino sulla carta stampata o nl nostro

immaginario o cullati dai suoni di una

chitarra, i nostri personaggi rivivono tra la

gente, e alla gente raccontano di mondi

fantastici che sono molto più vicini e veri

di quanto non possa sembrare.

Ecco dunque arrivare sulla scena il nostro

eroe sul suo bellissimo cavallo bianco e…

BARDONECCHIA

Sabato 10 Agosto 2013 ore 17,45 Piazza De Gasperi (di fronte al Municipio)

Ingresso libero

LA GRANDE LETTERATURA A TEATRO… a puntate

LE AVVENTURE DI DON CHISCIOTTE L’asino bigio di Sancho Panza Un progetto del Prof. Vincenzo Jacomuzzi Con Vincenzo Jacomuzzi E la partecipazione di Bruno Maria Ferraro Coordinamento Ivana Ferri Assistenza tecnica Massimiliano Bressan

Hanno un bel parlare, i signori, di nobili ideali e di cortesi virtù: io, mi basta aver di che

mangiare e dormire, una brava moglie nel letto e il mio asino nella stalla. Ma a quel

matto là del mio signor sul suo ronzino spelacchiato, non so perché, gli voglio bene.

LA GRANDE LETTERATURA… a puntate, è una modalità che Tangram Teatro ha creato

appositamente per il Festival e che da tre anni appassiona un pubblico sempre più numeroso

e partecipe. In un contesto di “vacanza” è bello sentirsi raccontare storie come mai nessun

insegnante ha fatto quando eravamo sui banche di scuola. E se queste storie si incontrano la

canzone d’autore accade un piccolo miracolo. Che viaggino sulla carta stampata o nl nostro

immaginario o cullati dai suoni di una

chitarra, i nostri personaggi rivivono tra la

gente, e alla gente raccontano di mondi

fantastici che sono molto più vicini e veri di

quanto non possa sembrare.

Ecco dunque arrivare sulla scena il nostro

eroe sul suo bellissimo cavallo bianco e…

Illustrazione: Marco Somà

BARDONECCHIA

Domenica 11 Agosto 2013 ore 17,45 Piazza De Gasperi (di fronte al Municipio)

Ingresso libero

LA GABBIANELLA E IL GATTO Scritto da Luis Sepúlveda (Salani Editore) Dalla traduzione di Ilide Carmignani Riduzione teatrale Renzo Sicco, Gisella Bein In scena Cristiana Voglino, Andrea Castellini, Paolo Sicco Ospite Pietro Del Vecchio Disegni e illustrazioni Monica Calvi Musiche composte ed eseguite da Matteo Curallo Scenografie Francesco Iannello – Ovodesign Regia Renzo Sicco Produzione Assemblea Teatro

Luis Sepúlveda - attraverso una storia metafora – racconta con semplicità dell’uomo

contemporaneo che, facendo male alla natura, finisce per far male a se stesso.

Un gatto d’onore inizia un’avventura lunga quanto un libro, insieme a compagni coraggiosi,

scimpanzè nevrotici, ed un’impaurita gabbianella. L’autore, con la dolcezza di una favola, parla

all’uomo, grande o piccolo che sia, rammentandogli i doveri verso la natura, ma anche verso se

stesso.

In scena immagini e parole, disegni e voci, unite a musiche che si fondono, con il racconto.

Necessario ascoltare e guardare, per lasciarsi sorprendere dal gioco in cui i gatti prendono

vita attraverso una esilarante Cristiana Voglino. Ora Segretario, ora Zorba, ora piccola

gabbianella, a ogni personaggio un accento, un carattere particolare, che conduce dritti dritti

tra gli sviluppi del racconto.

Dietro a lei i disegni di Monica Calvi danno forma alle

parole, le animano rendendole concrete. Intorno ad un

tavolo-uovo, disegnato dal designer Francesco

Iannello, si muove Andrea Castellini, gatto che invita a

tuffarsi in una storia tonda, capace di catturare grandi

e piccini attraverso il divertimento e la sincera

emozione.

BARDONECCHIA

Lunedì 12 Agosto 2013 ore 21,00

Palazzo delle Feste Ingresso € 5,00

Kengah, una gabbiana avvelenata da una macchia di petrolio, in un ultimo gesto affida il suo

uovo ad un gatto grande e grosso di nome Zorba, strappandogli tre promesse: di non mangiarlo,

di averne cura finché non si schiuderà e di insegnare a volare al nascituro…

La musica, composta appositamente da Matteo Curallo, è un ponte, ad unire i tanti ingredienti, quasi a scivolarci dentro, per trascinare in un viaggio magico. Allo spettatore non resta che partecipare al gioco, lasciandosi travolgere da gatti giocherelloni sino, forse, a provare a volare. Tutto questo, ovvio, solo per chi osa farlo! ASSEMBLEA TEATRO L’ampia e complessa attività del gruppo Assemblea Teatro nasce ufficialmente con una

dichiarazione scritta a Torino nel quartiere popolare delle Vallette l’anno 1969. Tale

dichiarazione affermava: “L’assemblea degli abitanti del quartiere sarà il teatro del quartiere”.

Da questa affermazione il gruppo non derivava soltanto il nome ma l’indicazione

programmatica che doveva divenire la linea di ricerca degli anni successivi e che si evolverà

insieme alle lotte e alle indicazioni politiche da esse nascenti. Da qui alcune caratteristiche che

il gruppo manterrà costanti in tutti questi anni: la struttura aperta e assembleare, senza

divisione di ruoli, con componenti fisse e componenti occasionali.

In secondo luogo la tendenza a radicarsi in uno spazio politico e a cooperare con le sue

componenti: assemblee operaie e contadine, comitati di lotta, sezioni sindacali, comitati di

quartiere. E ancora: l’uso di tecniche di comunicazione multimediale (pittura, coreografia,

scultura, musica, fotografia, grafica, fumetti, architettura, audiovisivi ecc.). Infine il completo

consumo dei prodotti del gruppo nel momento stesso della loro produzione – ciò che rende

irripetibile il prodotto come tale, escludendo da qualsiasi possibilità di circuitazione.

Tra i lavori prodotti dall’Assemblea Teatro a partire già dal 1967 decine e decine di interventi

di strada, happening, laboratori, azioni no-stop di coinvolgimento su borgate e quartieri,

lavori di animazione, spettacoli per ragazzi e adulti, videonastri, cartoni animati, seminari

sperimentali, ecc.

Fonte: www.assembleateatro.com

LA DIVINA COMMEDIA Nelle Chiese storiche dell’Alta Valle di Susa

L’INFERNO DI DANTE Reading spettacolo liberamente tratto dalla DIVINA COMMEDIA di Dante

Con Bruno Maria Ferraro Musiche di Gianluca Misiti Montaggio immagini Gianni De Matteis Progetto realizzato in collaborazione con Centro Studi Dantesco di Ravenna Regia Ivana Ferri

Una voce.

Arriva da dietro, da un passato profondo, dalle cose conosciute e dimenticate.

E allora decidi di fermarti e una volta tanto di ascoltarla.

E’ una voce fatta di versi, un canto.

Suoni di una tale potenza espressiva che ti chiedi come possano abitare le parole.

Ti immergi un poco alla volta, e lì dentro ritrovi le tue paure, che sono poi quelle di tutti, ritrovi le tue inquietudini, che sono le inquietudini di tutti, ritrovi radici, l’anima delle cose”

L’Inferno di Dante come sintesi di un immaginario collettivo che appartiene a tutti.

E il teatro è forse lo strumento migliore per togliere la polvere dai ricordi scolastici e riportare in vita uno dei capisaldi della nostra cultura.

SUSA

Martedì 13 Agosto 2013 ore 21,00

Cattedrale di San Giusto Ingresso libero

GIORGIO CONTE e BRUNO GAMBAROTTA

NON E’ TUTTO ORO QUEL CHE COLA NON E’ TUTTO GRASSO QUEL CHE LUCCICA Con la partecipazione di Walter Porro

Giorgio & Bruno hanno radici comuni in Asti, loro città natale. Forse per questo hanno una percezione del vissuto molto simile, all’insegna della leggerezza condita da ironia e disincanto e della voglia di assaporare la vita fino in fondo. Avendo in comune anche l’amore per lo spettacolo e l’affabulazione, pur facendo percorsi artistici diversi, per il piacere ed il divertimento proprio e del pubblico, amano calcare lo stesso palcoscenico. Unendo in modo spontaneo e naturale (come se non fossero mai scesi da quel palco) le loro poliedriche ed affascinanti personalità. Eccoli ancora insieme in questo nuovo spettacolo che racchiude il loro gusto di giocare e divertirsi con le parole: “Non è tutt’oro quel che cola, non è tutto grasso quel che luccica”. Spettacolo fatto di aneddoti, racconti e musica (tutta dal vivo). In un susseguirsi, senza soste, di monologhi, dialoghi e letture conditi da inserti musicali e canzoni del vastissimo repertorio di Giorgio.

BARDONECCHIA

Mercoledì 14 Agosto 2013 ore 21,00 Palazzo delle Feste

Ingresso € 10,00

BRUNO GAMBAROTTA

Nato ad Asti il 26 maggio 1937 ama definirsi scrittore artigiano, ringraziando per lo spunto il refuso di un tipografo del giornale torinese "La Stampa" che nel testo di una sua intervista deformò per errore la parola "astigiano" in "artigiano". In passato compagno di scuola di Paolo Conte, Gambarotta è ottimo cuoco e gran buongustaio. Autore di libri e collaboratore di diverse testate - fra cui ricordiamo L'Unità, La Repubblica, La Stampa e Comix - per la televisione, insieme a Giancarlo Magalli, ha contribuito alla conduzione della fortunata edizione di "Fantastico '87" e delle trasmissioni televisive "Porca miseria" (con Fabio Fazio e Patrizio Roversi) e "Svalutation". Oltre che scrittore, Bruno Gambarotta è anche autore e regista di programmi sia per la radio che per la tv. Fra i suoi maggiori interessi figura la gastronomia, materia della quale si è occupato anche per i suoi scritti. A tal proposito tra le altre trasmissioni televisive condotte ricordiamo la personale "Cucina Gambarotta". Bruno Gambarotta ha anche scritto e recitato per il teatro cabaret, il teatro in lingua piemontese e quello in lingua; ha scritto romanzi di genere giallo-ironico-parodistico che hanno avuto un notevole successo di vendite e di critica; fra questi ricordiamo "La nipote scomoda" (scritto a quattro mani con Massimo Felisatti, uscito in libreria nel 1977 e vincitore del Premio Gran Giallo - città di Cattolica) e "Torino, lungodora Napoli" (1995). Ha scritto anche un pamphlet dal titolo "Tutte le scuse sono buone per morire". Nel 2006 per la casa editrice Morganti apre la collana di romanzi "Le Grandi Parodie" con "Il Codice Gianduiotto", spassoso e colto intrattenimento che fa il verso al vendutissimo "Codice da Vinci" di Dan Brown. I suoi ultimo lavori si intitolano "Il postino spara sempre due volte" (2008) e "Polli per sempre" (2009).

GIORGIO CONTE Nato ad Asti il 23 aprile 1941, cantautore e compositore italiano, fratello di Paolo Conte. Le prime esperienze musicali dei due fratelli avvengono nello stesso gruppo, con Giorgio alla batteria ed il fratello al vibrafono; poco dopo le loro strade si separeranno, e Giorgio Conte inizierà a comporre le musiche di molte canzoni per numerosi cantanti, come Mia Martini (Agapimu), l'Equipe 84 (Una giornata al mare), Rosanna Fratello (Non sono Maddalena), Gipo Farassino (La mia gente, Girano). Come cantautore debutta nel 1983 con Zona Cesarini, a cui segue nel 1987 L'erba di San Pietro; continua comunque l'attività come autore, scrivendo per Ornella Vanoni, Mina (Tir e Il plaid inclusi entrambe dalla Tigre nel suo disco del 1989 Uiallalla), e Francesco Baccini (Qua qua quando e La giostra di Bastian). Scrive, partecipando anche vocalmente, per Loretta Goggi (Fuori ci sono i lupi) e Rossana Casale (Davvero propizio il giorno per il Toro e il Capricorno). Attualmente, la sua attività musicale è conosciuta oltre che in Italia anche in Europa e Canada. Dal 2008 ricopre la carica onorifica di "Gran Cadì" nel Sultanato dello Swing, un originale progetto del musicista sanremese Freddy Colt, chiamato il "Sultano dello Swing" italiano. All'inizio dell'autunno 2011 esce il suo nuovo album di inediti, "C.Q.F.P.", che contiene dodici canzoni delicate e poetiche come e più di sempre, e una canzone scritta e musicata dal fratello Paolo ("Monticone").

Nel Novembre 2011 viene pubblicato il suo nuovo libro “Un Trattore Arancio”, Cairo Editore.

LA DIVINA COMMEDIA Nelle Chiese storiche dell’Alta Valle di Susa

VERGINE MADRE Canti, commenti e racconti di un’anima in cerca di salvezza nella Divina Commedia di Dante

un progetto di Lucilla Giagnoni con Lucilla Giagnoni collaborazione ai testi Marta Pastorino musiche originali Paolo Pizzimenti scene e luci Lucio Diana e Massimo Violato segretaria di produzione Elisa Zanino Prod. Fondazione TPE

Sei canti della Divina Commedia, probabilmente i più noti.

Sei tappe di un pellegrinaggio nel mezzo del cammin di nostra vita: Il viaggio (Il primo canto

dell'inferno), La Donna (Francesca il V), l'Uomo (Ulisse, il XXVI), il Padre (Ugolino il XXXIII),

la Bambina (Piccarda il III del Paradiso), la Madre (Vergine madre il XXXIII del paradiso).

E’ la Commedia Umana di Dante, una strada che si rivela costeggiata da figure “parentali”:

quello che si compone, guarda caso, è il disegno di una famiglia.

“Da piccola sognavo di diventare santa. Non sono diventata santa: ho fatto l’attrice.

Per diventare santi bisogna pregare.

Però raccontare storie è un po’ come pregare.

In questi ultimi tempi si può dire che sto “pregando” tanto”

Lucilla Giagnoni

BARDONECCHIA

Giovedì 15 Agosto 2013 ore 21,00

Chiesa di Sant’Ippolito Ingresso libero

LUCILLA GIAGNONI

Nata a Firenze il 4 Ottobre 1964.

Nel 1983 ha frequentato la Bottega di Gassman a Firenze, lavorando con Paolo Giuranna e

soprattutto con Jeanne Moreau.

Dal 1985 al 2002 il lavoro si é concentrato sull'attività del TEATRO SETTIMO, la compagnia

teatrale torinese diretta da Gabriele Vacis, partecipando alla creazione di quasi tutti gli

spettacoli prodotti da Teatro Settimo ( "RISO AMARO","IL TEMPO TRA LE GUERRE", "STABAT

MATER" , "LA STORIA DI ROMEO E GIULIETTA","VILLEGGIATURA", "TARTUFO" ,,"ADRIANO

OLIVETTI").

Ha inoltre collaborato:

con Luigi Squarzina nei "SETTE A TEBE" all'Olimpico di Vicenza; con Alessandro Baricco in

"TOTEM"; con Giuseppe Bertolucci nel film "IL DOLCE RUMORE DELLA VITA", con Katie

Mitchell regista della Royal Shakespeare Company, al Piccolo teatro di Milano nel gennaio del

99 in "TRACCE DI ANNE" di M.Crimpt, con Marco Baliani per “ANNI DI VENTO”, con Marco

Ponti nel film “A/R ANDATA E RITORNO”.

Con radio DEEJAY (Dj. Alessio Bertallot) con cui ha creato eventi speciali come “DISCO

INFERNO”, dalla Divina Commedia e “MANOSCRITTI INUTILI” sul futurismo.

Ha dedicato circa dieci anni al progetto "Paesaggi", uno studio sulla terra in cui vive, condotto

a fianco del regista Bruno Macaro , con cui ha scritto e realizzato una narrazione"TERRA

D’ACQUA", un monologo “NUDO SU PAESAGGIO” con la collaborazione alla drammaturgia e

alla scrittura di Michela Marelli, lo spettacolo “ATLANTE” , e “MANUALE PER FONDARE UNA

CITTA’” progetto che comprende anche una ricerca compiuta attraverso laboratori teatrali

effettuati in tutta Italia.

Ha partecipato ad INTERFERENZE, un progetto di Assemblea Teatro presentato durante le

Olimpiadi di Torino.

Autrice di trasmissioni radio: ”LUCILLA.G” per radio2 di cui è autrice e voce sola; e di

trasmissioni televisive per bambini “GLU, GLU” per RAI SAT e “C’E’ UNA FAVOLA PER TE” la

rete satellitare NETSYSTEM .

Ha partecipato a "Teatri alla radio", progetto di teatro radiofonico diretto da Luca Ronconi

dove ha realizzato "Le intellettuali" di Moliere con Ottavia Piccolo e Massimo Venturiello e "La

cimice" di Majakoswkij con V. Franceschi e M. Bartoli con la regia di G. Vacis.

Del 2000 è la realizzazione per RAI 3 della registrazione televisiva dello spettacolo “Adriano

Olivetti”.

Del 2007 è la realizzazione per RAI 2 della registrazione televisiva del monologo “Vergine

Madre”.

Dal 1997 insegna narrazione alla scuola di scrittura Holden a Torino.

LA DIVINA COMMEDIA Nelle Chiese storiche dell’Alta Valle di Susa

DANTE E LA MONTAGNA Letture e ragionamenti sulla DIVINA COMMEDIA

un progetto di Lucilla Giagnoni con Lucilla Giagnoni musiche originali Paolo Pizzimenti segretaria di produzione Elisa Zanino

La montagna da sempre suggerisce l’incontro col Divino. Quasi tutte le civiltà hanno collocato gli

dei ad abitare sulla cima di un monte. I monti sono la congiunzione fra la terra e il cielo.

La terra, dove viviamo il nostro inferno quotidiano. Il cielo, il luogo del paradiso sognato. La

montagna è luogo dove l’aria diventa più pura, ma anche difficile da respirare. Chi riesce a

scalare la montagna e a tornare giù, non è più lo stesso.

Il Purgatorio dantesco è un pellegrinaggio verso

l’alto, è sul ritmo del passo che si scandisce il ritmo

della Poesia.

Lucilla Giagnoni

CHIOMONTE

Venerdì 16 Agosto 2013 ore 21,00 Chiesa di Santa Maria Assunta

Ingresso libero

QUALCUNO ERA…GIORGIO GABER Dialogo immaginario con le nuove generazioni con le parole, i suoni, i pensieri e le atmosfere di Giorgio Gaber e Sandro Luporini

Con Bruno Maria Ferraro

disegno luci di Gianni De Matteis collaborazione musicale Gigi Venegoni direzione tecnica Massimiliano Bressan elementi di scena Renato Ostorero service luci audio Db Sound collaborazione tecnica Andrea Borgnino organizzazione Roberta Savian addetta stampa Laura Rizzo messa in scena Ivana Ferri produzione Tangram Teatro Torino

(…) io non sono distruttivo, sono stato frainteso molte volte. Penso sia meglio affrontare la realtà, se no

non se ne esce più. La mia generazione ha perso. I nostri slanci, i nostri ideali e le passioni, non sono

riusciti a cambiare il mondo. Diciamolo. Riconoscerlo vuol dire che non è finito tutto.

GG

Porta Romana, la ballata del Cerutti, La libertà non è…, Chiedo scusa se parlo di Maria, Destra- Sinistra ecc. ecc. Ad ognuna di queste canzoni corrisponde nella nostra immaginazione il volto, la postura, la rabbia amica di uno dei più straordinari artisti del nostro tempo, che i giovani oggi, non hanno fatto in tempo a conoscere. Perché lo si può ascoltare sui CD, Gaber, o anche vedere nelle riprese dei suoi spettacoli teatrali ma lui è stato qualcosa di diverso. Era il teatro la sua casa, era speciale

la fisicità con la quale occupava il palcoscenico, erano unici gli slanci che lo portavano a condividere con il pubblico la voglia e la fatica di capire il nostro tempo. I suoi due ultimi lavori "La mia Generazione ha perso " e "Io non mi sento italiano" (quest'ultimo uscito postumo) a causa della sua malattia, hanno conosciuto gli studi di registrazione ma non il palcoscenico. Peccato. Perché l'analisi di una società sempre più pervasa da "disvalori" è in questi ultimi brani straordinaria, attualissima e di alta qualità dal punto di vista musicale.

BARDONECCHIA

Sabato 17 Agosto 2013 ore 21,00 Palazzo delle Feste

Ingresso € 10,00

Se ne è andato da dieci anni e ci manca. Manca alla nostra comunità la sua lucida coerenza, la

capacità di leggere la nostra società, con ironia graffiante ed intelligenza.

Tangram Teatro, in collaborazione con la Fondazione Gaber, vuole con questa iniziativa

ricordare un artista che ha lasciato un segno profondo, e vuole ricordarlo in "teatro”, il luogo

che Gaber aveva scelto come terreno privilegiato di incontro con il pubblico.

Ai tanti che lo hanno seguito ed amato è dedicato questo ricordo affettuoso.

A dieci anni dalla scomparsa di Giorgio Gaber, Tangram Teatro con uno spettacolo di teatro-

canzone riprende il repertorio più recente di un artista che ha lasciato un segno profondo

nella musica, nel teatro e nella cultura italiana.

Le sue canzoni e suoi monologhi riescono ancora, a distanza di anni, a fotografare in modo

impietoso una società nella quale l'individuo fatica a riconoscersi.

L'intelligenza acuta, l'ironia sottile, la rabbia di Giorgio Gaber sono uno strumento prezioso

per continuare a "leggere" il nostro tempo e per creare un ipotetico, ma reale, dialogo tra

generazioni.

Il suo era un genere particolare, quel teatro - canzone figlio dei grandi maestri francesi, su

tutti Brel, ma originale nella sua concezione, modernissimo. Un genere nato da inquietudini e

rifiuti. L'inquietudine data dalla capacità di leggere la società nelle sue pieghe più nascoste, il

rifiuto per il mezzo televisivo che pur gli aveva dato notorietà. Il teatro diventa dagli anni '70

per Giorgio Gaber il luogo privilegiato, l'habitat naturale per raccontare e raccontarsi.

Quell'uomo solo su un grande palco nero stabilisce con il pubblico un rapporto di

straordinaria complicità. Parole e musica diventano un tutt'uno, arrivano al cuore, graffiano.

A dieci anni dalla sua scomparsa, Tangram Teatro entra in punta di piedi nel repertorio

teatrale e musicale di Gaber e come si fa quando si apre un vecchio baule pieno di ricordi,

"fruga" tra canzoni e monologhi che sono di un'attualità sconcertante.

E su tutti c'è un tema che emerge prepotente, sul quale la nostra società troppo

imperfetta, sta infrangendo le poche certezze rimaste: è il tema generazionale.

Nelle canzoni che vanno dal 1996 al 2002, e sono forse le meno conosciute al grande

pubblico, il tema è trattato in modo ricorrente e con lucidità straordinaria.

BRUNO MARIA FERRARO ha una lunga frequentazione del repertorio del teatro canzone

che il Presidente della Repubblica italiana ha voluto premiare con la medaglia di

rappresentanza in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Ora si

immerge in questo repertorio con un obiettivo preciso. "Vorrei raccontare - dichiara -

attraverso le parole e le canzoni di Gaber, il malessere e l'agonia delle ultime generazioni.

Stanno morendo, come dicevano Gaber-Luporini, di quella stanchezza anticipata di ciò che

non troveranno.

QUALCUNO ERA…GIORGIO GABER

Il film Lungometraggio di Gianni Borgna e Patrizia Penzo

Realizzato da Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma In collaborazione con Fondazione Giorgio Gaber e Rai Teche

E’ un lungometraggio in due tempi che ripercorre la storia artistica di Giorgio Gaber, realizzato per l’Assessorato alla Politiche Culturali del Comune di Roma personalmente dall’Assessore Gianni Borgna e da Patrizia Penzo, in collaborazione con RAI TECHE e con la Fondazione Giorgio Gaber. Il materiale è in gran parte tratto dal repertorio RAI con un significativo contributo della Televisione Svizzera di lingua italiana e ripercorre l’intera carriera di Gaber dalla prima apparizione televisiva del 1959 fino alle immagini relative agli ultimi suoi lavori discografici.

Tutto il progetto è stato pensato e realizzato in modo che sia lo stesso Gaber, attraverso i supporti materiali disponibili, a raccontare e illustrare il suo percorso artistico con criteri di serietà, essenzialità e rigore cercando di rispettare al massimo il suo stile.

BARDONECCHIA

Domenica 18 Agosto 2013 ore 18,30 Palazzo delle Feste – Sala Giolitti

Ingresso libero

NON NOMINARE AMORE INVANO Incontro con SUOR GIULIANA GALLI

Letture a cura di Ivana Ferri Con la partecipazione di Bruno Maria Ferraro

direzione tecnica Massimiliano Bressan

"Oggi d'amore si parla troppo. Una colossale ipocrisia ha deturpato il senso di questa parola

nella dimensione privata delle relazioni e in quella pubblica delle istituzioni, della Chiesa e della

comunicazione. Forse è arrivato il momento di non nominarla più, di lasciarla stare un po' in

pace".

Inizia così la sferzante riflessione di suor Giuliana Galli, che denuncia l'urgenza di un

"undicesimo comandamento" laico: "Non nominare amore invano".

"Perché amare è un lavoro 'a giornata' e la disperazione non arriva quando c'è la sofferenza

fisica o la povertà materiale, ma quando a esse si aggiunge la solitudine, la mancanza di legami

affettivi forti".

Suor Giuliana, "Caterpillar del bene" come suole

chiamarla Luciana Littizzetto, una vita dedicata agli

ultimi, è balzata all'attenzione dei media per essere

stata la prima suora nominata vicepresidente della

Compagnia San Paolo.

BARDONECCHIA

Giovedì 22 Agosto 2013 ore 17,45

Parco La Trouvaille Ingresso libero

UN RICORDO DI

ALDA MERINI Materiali e audio selezionati da Ivana Ferri Montaggio video Gianni De Matteis In occasione della presentazione dell’intervista che Alda Merini rilasciò a Tangram Teatro il Sindaco di Bardonecchia Prof. Roberto Borgis intervista Bruno Maria Ferraro sul rapporto di lavoro e di amicizia con la poetessa milanese

Accompagnata da una ricca documentazione di immagini, verrà proiettata l’intervista che

Alda Merini rilasciò in esclusiva in occasione della sua partecipazione ad un’iniziativa di

Tangram Teatro nel 2002.

Era il giorno del suo settantunesimo compleanno, avvolta nelle sue grandi collane, con

l’immancabile rossetto e la compagnia fedele di una sigaretta, parlava della vita, dell’amore,

del manicomio con una profondità ed una semplicità straordinarie.

Quella sera Alda parlava esattamente come nelle nostre lunghissime conversazioni telefoniche o

quando fummo alcune volte ospiti a casa sua a Milano sui Navigli. Quella sua voce disincantata

aveva la profondità dei suoi versi, la limpidezza di un pensiero che si trasforma in poesia senza

calcolo, senza fatica.

Sì, Alda Merini è stata una poetessa. Anzi, lei era la “poesia”.

Ivana Ferri e Bruno Maria Ferraro

Ci mancano le sue poesie affidate senza calcolo alle grandi

case editrici come al passante che gliene chiedeva una. Ci

mancano i suoi occhi che avevano attraversato il tunnel

dell’ospedale psichiatrico e che avevano visto l’altra faccia

della nostra società “perfetta”.

BARDONECCHIA

Venerdì 23 Agosto 2013 ore 17,45

Palazzo delle Feste – Sala Giolitti Ingresso libero

Intervista di Mirella Caveggia – L'UNITA' – 27/03/2002 Signora Merini, lei è autrice di scritti che già nei titoli racchiudono un mondo poetico senza confini. In tempi come questi, che sembrano poco propizi alle effusioni liriche, la poesia ha ancora la capacità di farsi ascoltare? I poeti continuano a credere, disperatamente, di poter cambiare il mondo, per lo meno di far sentire la sua voce in questa specie di torre di Babele in cui ci agitiamo, dove avvengono purtroppo dei delitti efferati. E non parlo soltanto di delitti di coltello, ma proprio di soppressione di queste voci, di queste volontà. Proprio ieri sera ho avuto in premio questo anello, “Il Longobardo d'oro”. Lo hanno assegnato anche ad Achille Compagnoni. Mi sono commossa rivedendo l'alpinista che ha scalato il K2, riflettendo cos'erano i nostri vecchi, che partivano da soli, affrontavano grandi montagne, si giocavano la vita per un'impresa, per una passione. Oggi questo non si fa più e allo stesso modo si fa fatica a leggere una poesia: il poeta lo si vuole solo vedere in televisione per verificare se è veramente bello. Qualcuno è venuto a vedere se avevo gli occhi celesti o verdi. Non hanno capito niente: la poesia non cambia con il colore degli occhi, un corpo brutto, sgraziato, come quello di leopardi può portare una bellissima poesia. Quali sono stati e quali sono per lei i motivi di ispirazione più intensi? Di solito parlo di cose che ho vissuto sulla mia pelle. Qualsiasi cosa mi è andata bene, una volta l'amore, una volta il manicomio...Il poeta crea di notte, quando tutto tace e annaspando nell'angoscia trova qualcosa di chiaro. Il poeta non è mai solo, è sempre accompagnato dalla meraviglia del suo pensiero. Io sono un po' camaleontica, anche se non sono una patita di libri e non ho mai avuto una grande erudizione. Ho studiato molto da ragazza perché ero una secchiona, ma avendo una grande memoria e facilità nell'apprendimento trovavo sempre molto tempo per giocare, per dedicarmi ad altro, per scrivere, per disegnare – disegnavo molto bene – per dedicarmi all'arte in generale. C'è una forma d'arte che lei sente più vicina alla poesia? La musica certamente, superiore di gran lunga. Non che l'ami di più, ma è più vera, più semplice, più libera. Il poeta non è mai solamente un poeta, deve saper fare molte cose in questa vita piena di interessi che non ci interessano. Lei ha una bella voce, che penetra, incide ma che si insinua anche carezzevole. Carnosa e carnale...Ma non è vero che canto, come si è detto in televisione. Un ammiratore mi ha regalato un pianoforte l'anno scorso, così sono tornata alla tastiera. E' un miracolo, perché suonare dopo tanti anni di non esercizio al manicomio, vuol dire che una volta le cose si imparavano bene. Me le ricordo le bacchettate sulle dita che mi assestavano per correggermi quando facevo degli errori. Adesso è il professore che sbaglia, mai i bambini. L'affetto dei suoi lettori un poco la ricompenserà di un passato aspro. Parliamo del presente. Che cosa genera in lei avversione e che cosa gioia? Come percepisce la sua vita in questo momento? Una che mi sta molto antipatica è Alda Merini. Ma moltissimo...Ne ha sempre una, io me la immagino diversa: arguta, spiritosa. E poi più magrolina, più scattante, meno lagnosa. La gioia è un'idea sballata che degrada la gente. La vita però è bella, bella e bisogna andare avanti. Quanto al dopo, per non avere delusioni comincio a prepararmi all'idea che non c'è niente. Si accinge a bruciare un'altra sigaretta: Posso? Ci attaccano con il fumo passivo: fra Cogne e le Torri Gemelle, ci perseguitano anche con il fumo. Salviamo almeno quello.

ALESSIO BONI e MARCELLO PRAYER CANTO DEGLI ESCLUSI Concertato per due per Alda Merini Produzione Parmaconcerti

Se un poeta dona le proprie carte con l’intenzione di regalare i propri patimenti, le ansie, le su

mille anime, gli altri dovrebbero ringraziarlo perché, con gli occhi rarefatti dalla follia, sta

guardando il destino anche per loro. Le foglie del destino sono vagabonde, scorrevoli e piene di

baci nascosti.

Alda Merini “Reato di vita – Autobiografia e poesia”

“Dopo Pavese e Pasolini, abbiamo scelto di continuare il gioco della Poesia nella nudità scenica

con Alda Merini, dove le nostre voci si alternano e s’intrecciano (come sempre) per diventarne

Una, a cadenzare la ritmicità del suo verso di forte intensità emotiva nel grumo di

contraddizioni che l’hanno abitata. Abbiamo immaginato d’ascoltare la Sua voce dettarci,

come gli antichi rapsodi, il Libro di Poesia da

mettere in voce: così è nata la necessità di questo

altro viaggio che ora proponiamo”

Alessio Boni e Marcello Prayer

BARDONECCHIA

Sabato 24 Agosto 2013 ore 21,00 Palazzo delle Feste

Ingresso € 10,00

ALESSIO BONI Nato a Sarnico (BG) il 4 luglio 1966, nel 1992 si diploma all' Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, ma inizia a lavorare già nel 1988, anno del suo debutto teatrale e nei fotoromanzi per passare subito dopo in produzioni teatrali, cinematografiche e televisive. Dopo alcuni ruoli minori in fiction e film, nel 1998 è protagonista della miniserie tv La donna del treno, diretta da Carlo Lizzani, ma raggiunge la popolarità quando è il protagonista, insieme a Valentina Chico, di Incantesimo (1998-2001). La svolta nella sua carriera arriva con La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana, vincitore della sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2003 e di altri numerosi premi, grazie al quale ottiene il Nastro d'argento 2004. Nel 2005 gira il film La bestia nel cuore, diretto da Cristina Comencini, che viene candidato al Premio Oscar 2006 come miglior film straniero, e vince il Globo d'Oro come miglior attore rivelazione per il film Quando sei nato non puoi più nasconderti, sempre di Giordana, mentre nel 2006 vince il Globo d'Oro come miglior attore per il film Arrivederci amore, ciao, di Michele Soavi. Nel 2007 interpreta il personaggio del principe Andrej Bolkonskij nella miniserie Guerra e pace, tratta dall'omonimo romanzo di Lev Tolstoj, ed è il protagonista di Caravaggio, miniserie presentata in anteprima durante il Roma Fiction Fest e trasmessa in Italia il 17 e 18 febbraio del 2008 su Rai Uno. Successivamente recita nelle miniserie Puccini con la regia di Giorgio Capitani, realizzata nell'anno del 150º anniversario della nascita del grande compositore lucchese Giacomo Puccini, Rebecca, la prima moglie, regia di Riccardo Milani, e nella seconda stagione di Tutti pazzi per amore nel ruolo di Adriano Ventoni, fratello di Michele Ventoni interpretato da Neri Marcorè. Interpreta poi Come un soffio, un cortometraggio diretto da Michela Cescon insieme a Valeria Golino, presentato alla 67ª Mostra del cinema di Venezia. Il 26 e 27 febbraio 2012 è stato in prima serata su Rai 1 per la miniserie tv Walter Chiari - Fino all'ultima risata nella quale ha interpretato il celebre attore comico. Un ruolo che, come ha più volte dichiarato, considera il più difficile che abbia mai interpretato. MARCELLO PRAYER

Esordisce al Piccolo Teatro della città di Bari nel 1984 con In alto mare, diretto da Eugenio D'Attoma. Segue una lunga carriera teatrale, durante la quale partecipa, tra gli altri, ad Assassinio nella Cattedrale di T.S. Eliot, regia di G. Manzari (1988); Il purgatorio. La notte lava la mente e Commedia dell'inferno (1990/91 - Progetto Dante-Divina Commedia. Per un teatro di Poesia), regia di Federico Tiezzi; La tragedia di Amleto, principe di Danimarca di Shakespeare, regia di Orazio Costa Giovangigli (1993), Romeo e Giulietta e Iliade (1998/99), oltre a Bella e La Bestia (2000/01), tutti per la regia di Maria Grazia Cipriani. Esordisce al cinema nel 2003 con La meglio gioventù, di Marco Tullio Giordana. Seguono: La casa delle donne di Mimmo Mongelli (2003); Quando sei nato non puoi più nasconderti di Marco Tullio Giordana (2005); Shooting Silvio di Bernardo Carboni (2007), Il dolce e l'amaro di Andrea Porporati (2007), L'ultimo Crodino di Umberto Spinazzola (2009) e Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana (2009). In televisione: Ama il tuo nemico 2, regia di Damiano Damiani (2001) e Il furto della Gioconda di Fabrizio Costa (2007).

La Valle di Susa presenta numerose chiese abbazie e complessi religiosi di grande pregio storico. Questi edifici punteggiavano il cammino lungo la strada che favoriva il passaggio di pellegrini, viaggiatori e

commercianti tra Francia e Italia. Il progetto LA DIVINA COMMEDIA NELLE CHIESE STORICHE DELL’ALTA VALLE DI SUSA, inserito in

TEATRO FESTIVAL & LETTERATURA 2013, vuole idealmente rinnovare la caratteristica “di passaggio” della Valle, costruendo un percorso di cultura con una serie di lecture dantis, ambientato proprio in

alcune delle più antiche chiese del territorio

SUSA Cattedrale di San Giusto Fondata nel 1027 da Olderico Manfredi II, marchese di Torino e di Susa, nello stesso luogo di un’antica chiesa paleocristiana situata a ridosso delle mura romane del IV secolo. Nel 1772, quando Susa divenne sede vescovile, la chiesa, ormai priva delle sue funzioni monastiche, venne elevata a cattedrale.

13 Agosto – L’INFERNO DI DANTE – Ivana Ferri e Bruno Maria Ferraro BARDONECCHIA Chiesa Parrocchiale di Sant’Ippolito La Chiesa primitiva, edificata tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, era probabilmente dedicata a Sancta Maria ad Lacum. Il crollo della parte meridionale dell’edificio avvenuto il 16 maggio 1806 rese obbligatori dei lavori di ricostruzione finanziati per la maggior parte dalla confraternita di Sant’Ippolito.

15 Agosto – VERGINE MADRE – Lucilla Giagnoni CHIOMONTE Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta La struttura è a tre navate risalente al ‘400-‘500 ed è l'evoluzione di una precedente costruzione romanica, del X secolo. All'interno si trovano interessanti opere del XVII secolo tra cui il fonte battesimale in pietra, su modello romanico che presenta elementi decorativi della metà del 1400. Inoltre il campanile, del 1400, riprende modelli romanici ed é tra i più alti della Val di Susa (circa 40 m).

16 Agosto – DANTE E LA MONTAGNA – Lucilla Giagnoni

TEATRO FESTIVAL & LETTERATURA è una manifestazione promossa da

E

Realizzata con il sostegno di

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