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TEATRO DI TAUROMENION

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Sopra la fossa carontea viene realizzato un palcoscenico montato su tralicci metallici.

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CONTESTOTERRITORIALE

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DATI IDENTIFICATIVI

insediamento storico:Tauromenioninsediamento attuale:Taormina ( ME )datazione: III sec. a.C.( fase greca); II-IIIsec. d.C.(fase romana)ubicazione: urbanaquota altimetrica: 245 mtorientamento: Sud-Ovestdiametro cavea: mt. 109diametro orchestra: mt. 35

UBICAZIONE

Sorge sul pendio del Monte Tauro, nellaparte orientale della città, in prossimitàdell’agorà.L’edificio si apre verso l’Etna e sul mareionico, con vista sulla baia di Naxos e lecoste calabre (1-2).

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Guida Archeologica - Sicilia - F. Coarelli, M.Torelli

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Taormina - F° 262 I S. O.

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REALTÀ FORMALE

La cavea ha mantenuto la forma a ferrodi cavallo, con le due ali esterne prolun-gate verso la scena.Era costituita da 9 cunei e 8 scale (scala-ria), di cui due poste lungo gli analemma-ta. Era probabilmente suddivisa orizzon-talmente in due sezioni (maeniana) da unambulacro intermedio (praecinctiones).Sull’asse di simmetria è mantenuto ilcuneo centrale secondo la manieragreca.La parte superiore si chiudeva con unemiciclo di coronamento, costituito dauna doppia galleria porticata (porticus insumma cavea) occupata da gradinate inlegno.Sul fronte interno verso la cavea, si apro-no otto ingressi (vomitoria) in corrispon-denza delle scalette, che consentonol’accesso alla cavea.

MATERIALI E TECNICA ESECUTIVA

La cavea, (1) addossata nell’insellaturanaturale, conserva in parte pochi sedili inpietra calcarea, quali elementi originaridell’impianto greco, con l’alzata legger-mente inclinata, lo spazio per la seduta equello per i piedi dello spettatore dellafila soprastante (2). Tali ordini di sedilipoggiavano in parte su porzioni di rocciaaffiorante, con gli intagli per la loro posa(3). Sulla sommità della cavea, l’emiciclodi coronamento perimetrale è intera-mente realizzato in opera laterizia (opuslatericium)(4). La galleria interna convolte a crociera, conserva il paramentodelle lunette e si apriva sulla cavea conun colonnato in marmo (5), poggiante suun basamento decorato con 36 nicchie,concluse alternativamente con arco (6)

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e con timpano (7). Il rivestimento ècostituito da mattoni, fra cui alcuni confunzione decorativa, sporgenti con sago-ma rastremata a cornice (8).Il portico esterno dell’emiciclo, è costi-tuito da grossi pilastri quadrangolari(9); anch’esso con paramento in matto-ni, era coperto da una volta a botte anu-lare, realizzata in opera cementizia (opuscementicium) con conglomerato di pie-trame comune all’imposta e pomicenera nei due terzi medi; l’ imposta èsottolineata con una cornice di tre mat-toni (10).Il pavimento dell’emiciclo è stato abbas-sato, in seguito a campagne di scavi, met-tendo in luce le scalette (11) che immet-tevano nella cavea e la quota di calpestiooriginaria, entrambi probabilmenteappartenenti ad una fase costruttivaantecedente la costruzione del portico;inoltre sono contestualmente visibili lefondazioni delle strutture dell’emiciclo,costituite da calcestruzzo grezzo.Nel portico esterno si conservano lesoglie d’accesso in laterizio segnate dasolchi diagonali (12), fatti ad umido, cheli dividono in quattro triangoli; questierano impiegati, spezzati a secco, neirivestimenti dei paramenti murari (bessa-li e sesquipedali).

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REALTÀ FORMALE

L’ orchestra (conistra), a ferro di cavallo,si allunga coi due lati rettilinei fino allascena. La circonferenza che inscrive l’or-chestra viene secata dal fronte dellascena ad un terzo del raggio.Sull’asse di simmetria centrale si disponeil corridoio sotterraneo proveniente dal-l’edificio scenico.Agli estremi del criptoportico era l’ac-cesso nell’orchestra, tramite le due gran-di aule (versurae) che fiancheggiano ai latil’edificio scenico.

MATERIALI E TECNICA ESECUTIVA

In età tardo imperiale, per consentire latrasformazione in arena per i combatti-menti dei gladiatori ed ampliare lo spa-zio fino all’edificio scenico, è stato sop-presso il palcoscenico (pulpitum) sonostati asportati i primi ordini di sedutedella cavea (1).L’orchestra è stata quindi perimetratada un criptoportico (criptoporticus) anu-lare realizzato in opera laterizia (opuslatericium), coperto con volta a botte echiuso da un alto parapetto (2), per laprotezione degli spettatori.Si possono osservare sulle pareti inprossimità del fronte scena, alcuni lacer-ti delle lastre dei rivestimenti marmoreie le loro impronte sulla malta di alletta-mento (3). Il piano pavimentale dell’or-chestra è in terra battuta; un corridoiosotterraneo, che attraversa al centrol’edificio scenico, conduce alla cosidettafossa carontea, dove si presume che sce-nograficamente avvenissero le apparizio-ni dall’Oltretomba (4-5).In seguito, secondo alcuni studiosi, lafossa è stata divisa in due bracci trasver-sali, per consentire spettacoli di nauma-chie.

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L’edificio, a pianta rettangolare, con pic-coli parascenia (paraskenia) è compostodal fronte scena (scaenae frons), che sisviluppa su un alto podio (podium), duegrandi aule ai lati esterni (versurae) e trepassaggi che conducono sul retro dellascena, dove troviamo un ambiente allun-gato (skene) chiuso da un portico conpilastri quadrangolari (porticus post scae-nam). Secondo alcune ipotesi ricostrutti-ve, l’imponente prospetto rettilineo delfronte scena era probabilmente costitui-to da tre ordini ornati plasticamente danicchie, statue e colonne corinzie, sor-reggenti gli architravi. Parzialmente con-servato rimane l’ordine inferiore, sulpodio addossato alla parte inferioredella scena, con tre grandi fornici, duelaterali fiancheggiati da nicchie (valvaehospitales) ed uno centrale (valva regia)ormai del tutto crollato.

MATERIALI E TECNICA ESECUTIVA

In prossimità delle parti basamentali del-l’edificio scenico e in una parete dellagrande aula occidentale, si possono indi-viduare alcuni grossi conci in pietra diTaormina (1) posti in opera quadrata,risalenti all’antico impianto greco. Lestrutture dell’edificio scenico, nella rico-struzione in epoca romana ancora con-servate, sono realizzate interamente inopera laterizia (opus latericium) (2), conl’impiego di archi di scarico e svariatetipologie di mattoni per i rivestimenti; adintervalli regolari è possibile vedere lamuratura a sacco regolarizzata da stratidi mattoni (3). Il fronte della ricca scena(4), era decorato con colonne e trabea-zioni in marmo (granito, cipollino, pro-connesio, pavonazzetto, breccia di Sciroe di Taormina), e privato del palcosceni-co, in seguito all’ampliamento dell’orche-stra, manteneva soltanto il ruolo di pro-spetto monumentale e decorativo. Sottol’edificio scenico esiste una galleria (5),con rivestimento in mattoni e volta abotte, probabile cunicolo di scolo delleacque, che conduceva sia verso l’interno,alla fossa carontea, che all’esterno, oltreil muro di cinta del teatro (6).

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Attualmente custodisce, seppur preca-riamente, diversi lacerti di mosaico stac-cati e ricollocati su supporto in c.a, pro-venienti da alcuni edifici di Taormina.Sul lato posteriore dell’edificio si con-servano due pareti dei lati brevi delpiano superiore, oggi non più esistente,oltre ai resti del piano mediano, con lesette arcate a sezione quadrangolare delportico (porticus post scenam), con voltaa botte molto ribassata (7).Alla base del prospetto esterno di taleportico, è ben visibile, al centro di esso,una porzione estradossale della volta abotte della anzidetta galleria sotterra-nea.Ai lati dell’edificio fiancheggiano le duegrandi aule (8-9), realizzate in operalaterizia, e forse utilizzate come depositi,costruite successivamente alle piùantiche strutture delle parodoi, qualielementi di collegamento e cernieracostruttiva fra la cavea e la scena; taliambienti presentano delle ampie volte asesto leggermente rialzato ed all’esternouna copertura a terrazzo (10-11).Lungo le pareti esterne di entrambe leaule, si snodano delle lunghe scalinate,scavate nella roccia, che conducono allaparte della cavea in sommità.

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Nel corso dei numerosi eventi chehanno interessato il tempo-vita della fab-brica, rimaneggiamenti, crolli e restauri,parecchi elementi architettonici sonostati disseminati all’interno dell’areaarcheologica stessa del teatro, altri sonostati custoditi nell’Antiquarium annesso,altri ancora, sono stati riutilizzati altrovenelle strade e negli edifici storici, dellacittà di Taormina.Lo studio degli apparati decorativi, grazieal rinvenimento di numerosi elementierratici, ha consentito la lettura delleattività lavorative di una maestranzaalquanto eclettica, connotata da influen-ze artistiche miste sia orientali che occi-dentali.Nella grande aula occidentale si conser-vano alcune lapidi (1) e tre sedili coniscrizioni (2-3), appartenenti alle gradi-nate della cavea. Rocchi di colonne ecornici di vario tipo sono adagiate sulpavimento del portico interno dell’emi-ciclo superiore (4), nella sala orientale(5) e lungo il percorso esterno poste-riormente l’edificio scenico (6).Alcune porzioni di cornici del frontescena, di epoca traiano-adrianea, sonocollocate sul muro posteriore esterno(7) e nei pressi dell’ingresso della grandeaula occidentale (8), altri elementi sonoinseriti nella compagine muraria nel latoposteriore dell’edificio scenico (9-10).

APPARATI DECORATIVIED ELEMENTI ERRATICI

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Le principali pericolosità statico-struttu-rali sono da ricondurre al rischio di franae sismico, essendo l’edificio ubicato in unsito geologico orogeneticamente attivo;studi sulle dinamiche di ecostoria delterritorio, individuarono già nel 365 d.C.un violento terremoto che portò al col-lasso molte parti del teatro. La primaosservazione macroscopica, del com-plesso delle strutture architettoniche delteatro, non ha evidenziato gravi danni inatto, ad esclusione di un diffuso quadrofessurativo, in prossimità dei crolli dellavolta a botte del criptoportico dell’or-chestra, che manifesta la progressivadisgregazione e fratturazione della pare-te rocciosa e del terreno soprastante(1). L’attenzione è stata rivolta principal-mente verso tutte quelle strutture cheper la loro intrinseca configurazionegeometrica, potrebbero subire azionirovinose a causa di eventi sismici,meteo-rologici, vibrazioni da onde sonore, inne-scando pericolosi cinematismi a carico dielementi architettonici in equilibrioinstabile o di ammassi rocciosi fratturati.Si tratta ad esempio di strutture come lealte e sottili porzioni di murature, chesvettano alla quota delle terrazze dicopertura delle due aule, ai lati dell’edifi-cio scenico (2), oppure le ricostruzionidelle tre arcate (3) e della porzione divolta a botte dell’emiciclo superiore (4).Sono state individuate inoltre, quali ele-menti di particolare criticità, le strutturedella scena monumentale, che vedono ilriassemblaggio delle quattro esili colon-ne, staffate alla parete retrostante contiranti metallici, (5). Sulla parete dell’edi-ficio scenico, sono state riscontratedisgregazioni del nucleo in calcestruzzo,nelle porzioni in sommità (6-7), con per-dita di materiale costituente; più mode-ste le lesioni riscontrate sulle malte diallettamento, dei rivestimenti marmorei(8), nelle pareti interne dell’ambulacro inprossimità dell’edificio scenico.

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L’edificio inserito in ambito urbano, subi-sce gli effetti di agenti inquinanti deicamini di riscaldamento e del trafficoveicolare, che acquistano particolaregravità se congiunti ad altri parametriambientali (incidenza dei venti, precipita-zioni atmosferiche, umidità...).La tipologia dei degradi, legati alla peri-colosità ambientale, si riscontra soprat-tutto in quegli ambiti strettamente con-dizionati da particolari orientamenti edesposizione, tali da favorire più o menoagevolmente lo sviluppo di attacchi bio-deteriogeni, la disgregazione del materia-le costitutivo provocato dall’azione ero-siva di fenomeni eolici, o ancora dilava-menti causati dal ruscellamento delleacque meteoriche.Sulla sommità di diverse strutture mura-rie con calcestruzzo a vista (1) si osser-va la crescita localizzata di vegetazioniinfestanti. Su molte superfici con esposi-zione a Nord-Ovest, quali i paramenti inlaterizio dell’emiciclo superiore (2-3) oquelle del podio sul fronte scena (4), siriscontrano diffuse alterazioni di originebiologica, con massiccia formazione dilicheni, muschi e piante infestanti.Nella parete, scarsamente soleggiata, del-l’angolo a Nord-Ovest dell’ambulacrointorno all’orchestra si osservano disgre-gazioni e polverizzazioni del materialecostituente, associato ad alterazioni bio-logiche e degli strati superficiali (5).Le pareti del corridoio orientale diaccesso alla cavea (6-7), investite quasicostantemente da forti correnti eoliche,mostrano visibilmente la polverizzazionee l’erosione delle malte e dei laterizi.Si osserva la presenza di ceneri vulcani-che emesse dall’ Etna (8), trasportate dacorrenti eoliche in occasione di fenome-ni eruttivi, quale fattore di pericolositàindiretto.

RISCHIOAMBIENTE-ARIA

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Tra le principali pericolosità antropiche vaannoverata la grande pressione esercitatadal notevole flusso di visitatori che sotto-pongono ad usura le aree ad alta densità difruizione; si aggiungono inoltre gli effettidelle vibrazioni acustiche prodotte inoccasione di eventi e manifestazioni cano-re, inducendo nelle strutture murarie dan-nose sollecitazioni.Anche i restauri, spesso responsabili divistose trasformazioni, hanno accentuatole vulnerabilità dell’edificio, tali da costi-tuirsi quali fattori di pericolosità vera epropria. Risalgono alla fine dell’ottocento iprimi interventi sull’edificio scenico chehanno comportato la ricollocazione diquattro colonne sul podio occidentale (1),ad opera di Francesco Cavallari, secondodiscutibili criteri di restauro stilistico; edaddirittura in età medievale l’inserimentoarbitrario di capitelli, cornici, colonne nellamuratura sul fronte posteriore (2). Leprime operazioni, agli inizi degli anni 50’, acura del Gismondi, riguardano la sistema-zione della cavea, ed hanno comportato inun primo momento la parziale ricolloca-zione dei sedili superstiti risalenti all’im-pianto greco, che ingombravano l’orche-stra, interventi questi che hanno stravoltoil sistema di regimentazione delle acquepiovane, con il conseguente dilavamento,infiltrazione ed erosione del piano inclina-to della cavea, e successivamente la realiz-zazione delle nuove sedute, (3) e delle sca-lette. Le strutture architettoniche in operalaterizia, che hanno subito in passatomolto spesso lo spoglio dei rivestimenti,sono state oggetto di consolidamenti delnucleo in calcestruzzo (4) ed integrazionicon nuovi mattoni di laterizio uguali aglioriginali, ma posti in opera in leggero sot-tosquadro o con malta di cocciopesto (5).Nel 1955, sempre il Gismondi, operò nelportico esterno dell’emiciclo dove furonoreintegrate le cortine in mattoni dei pila-stri (6) e vennero ricostruite parzialmentetre arcate con volta a botte (7); nel porti-co interno venne ricostruita una porzionedel piano d’imposta relativa alla volta abotte della cosiddetta “piccionaia”, (8).Nell’orchestra è stata riconfigurata unaporzione, sull’estremità occidentale del-l’ambulacro. Le grandi aule ai lati dell’edifi-cio scenico, oltre ai consolidamenti struttu-rali nelle volte e nei prospetti esterni, sonostate ripavimentate le terrazze di copertu-ra con mattoni uguali agli originali (9).

RISCHIO ANTROPICO

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INGRESSO ALL’AREA, RECINZIONI,SISTEMI DI PROTEZIONE

L’ingresso all’area archeologica è delimi-tato da un’insieme di bancarelle; l’acces-so è realizzato con cancello metallicoprovvisto di tabella segnaletica di infor-mazione; è presente una struttura inmetallo adibita a biglietteria.L’intera area è delimitata da recinzionedi tipologia varia ed è dotata di impiantodi video sorveglianza; sono presenti usci-te di sicurezza provviste di punto luce etabella indicativa.

ACCESSI

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PERCORSI, AREE DI SOSTA, DISSUA-SORI, BARRIERE ARCHITETTONICHE

I percorsi sono realizzati attraverso unsistema di viali e di scale; le barrierearchitettoniche sono state abbattute,dove possibile, con la realizzazione dipasserelle metalliche che permettonol’accesso all’ orchestra.Le aree di sosta, provviste di panchine inpietra, si trovano nella zona più alta epanoramica.

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SISTEMAZIONE A VERDE DELL’AREA

Situata su una rupe protesa a picco sulmare, l’area presenta una vegetazionecostituita da una varietà di specie arbo-ree, arbustive ed erbacee, tra le quali unendemismo Centaurea tauromenitana(Guss), Fiordaliso di Taormina.Nel complesso viene effettuata unamanutenzione ordinaria continua sututta la sistemazione a verde di pertinen-za dell’area fruita.

PIANTUMAZIONI

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PANNELLI DIDATTICI E DIVULGATIVI

All’ingresso dell’area è presente unatabella indicativa in marmo, e una tabellasulla quale è riportata la planimetria conle indicazione cronologiche e le stratifi-cazioni storiche sul monumento; unbagaglio di informazioni, di notevole inte-resse, ma che tuttavia non risulta ade-guatamente utilizzato perché ubicatolontano dall’edificio, non consentendol’immediato riscontro dei dati sullearchitetture.All’interno della struttura èpresente un Antiquarium non aperto alpubblico.

IMPIANTISTICA

L’area è dotata di punti luce e di videosorveglianza sia presso l’ingresso sianelle aree di sosta. Sono previsti percor-si di emergenza.

SUPPORTI DIDATTICIE IMPIANTISTICA

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Il Teatro antico, una delle principaliattrazioni di Taormina, dopo aver ospi-tato per anni il premio David diDonatello, la manifestazione cinemato-grafica più importante d’Italia, è sedeoggi di Taormina Arte, festival che ospi-ta artisti di fama internazionale. Oltrealla musica, la rassegna dedica uno spa-zio importante alla moda, al teatro, alballetto. Nell’ambito di Taormina Arterientrano infatti

“La Kore - Oscar della moda 2004” .Evento dedicato alla moda più innovativa“Il Taormina Film Festival”, da cinquan-t’anni un appuntamento immancabileper gli appassionati di cinema.“Womad” concerti di musica e didanza etniche

Giugno / Settembre 2004

ALLESTIMENTO PALCOSCENICO

Sopra la fossa carontea viene realizzatoun palcoscenico montato su traliccimetallici.

ATTIVITÀ TEATRALE

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SISTEMI DI SEDUTA, SCALE DI ACCES-SO, PERCORSI DIVERSIFICATI

I sistemi di seduta sono costituiti dastrutture provvisorie montate su partedel piano dell’orchestra in terra battutae nei cunei della cavea sprovvisti di sedu-te originarie All’interno delle nicchie nell’emiciclosuperiore in summa cavea sono realizza-ti posti destinati alla fruizione degli spet-tacoli.

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n STRUTTURE DI SERVIZIO

Sono realizzati banconi in legno adibiti abiglietteria, strutture prefabbricate a ser-vizio degli attori, e punto di ristoro.Le strutture prefabbricate a serviziodegli attori non intercettano visuali privi-legiate del teatro, ma insistono lungo ipercorsi di visita.

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Il teatro è dotato di un’impianto di illu-minazione dell’intera trama dei percorsi,cui si somma l’impiantistica di diffusioneacustica e di illuminazione specificata-mente dedicata agli spettacoli.In alcuni eventi culturali nel cuneo cen-trale della cavea viene montata la con-solle destinata alla regia.

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BIBLIOGRAFIAESSENZIALE

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- Autori dei testi: CONOSCENZA - Lucia Ventura Bordenca; FRUIZIONE - Angela La Placa