Tav 01 relazione
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PAOLO GHEZZI
Comune di ALMENNO S. SALVATORE - D.d.P. art.8 L.R. 12/2005 1
INDICE
0. INTRODUZIONE 2
1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE 3
2. LA PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE E DI SETTORE 5
3. ANALISI SOCIO-ECONOMICA 8
4. IL CONSUMO DI SUOLO 29
5. I VINCOLI 33
6. IL PAESAGGIO 43
7. LA STORIA 48 8. ANALISI URBANA E CLASSIFICAZIONE DEL TERRITORIO 56 9. IL P.R.G. 69 10.IL PROGETTO DI PIANO 77
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Comune di ALMENNO S. SALVATORE - D.d.P. art.8 L.R. 12/2005 2
0. INTRODUZIONE Il Documento di Piano rappresenta lo "schema-direttore" con il quale i Comuni,
individuate le risorse "naturali" ed "essenziali" presenti nel proprio territorio,
definiscono i principi e le grandi strategie per la loro salvaguardia, lo sviluppo e la
loro valorizzazione, dettando indirizzi e prescrizioni per la pianificazione operativa
e di dettaglio.
Esso costituisce un quadro unitario di riferimento, valido per il medio - lungo
periodo, dove sono riassunti i dati conoscitivi, le esigenze di tutela, le linee di
indirizzo e di coordinamento delle azioni di governo del territorio e gli obiettivi da
raggiungere nel rispetto dei principi dello "sviluppo sostenibile".
Il Piano di Governo del Territorio si struttura su due livelli distinti di pianificazione: il
primo (il Documento di Piano) ha carattere strategico e di indirizzo generale, il
secondo (il Piano dei Servizi e il Piano delle Regole) ha carattere operativo e
attua gli indirizzi del primo.
Il quadro normativo di progetto si propone quindi di distinguere indirizzi e scelte
strategiche e strutturali, necessariamente proiettate su di un lungo periodo, dalle
scelte di dettaglio, tendenzialmente legate ai programmi di un quinquennio
amministrativo, più flessibili e modificabili, in ragione delle esigenze e delle
disponibilità contingenti.
Il momento in cui si perviene all'adozione del nuovo piano non è un momento in
cui si ferma il processo di pianificazione e programmazione urbanistica, ma bensì
il punto di partenza per avviare nuovi approfondimenti progettuali e per
raccogliere idee e proposte.
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Comune di ALMENNO S. SALVATORE - D.d.P. art.8 L.R. 12/2005 3
1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE
Il territorio comunale di Almenno San Salvatore (Provincia di Bergamo) occupa
una superficie di circa 4,81 Kmq, ed è uno dei territori più meridionali della
Comunità Montana Valle Imagna, in destra idrografica rispetto al Fiume Brembo,
nel tratto in cui il corso fluviale abbandona l’ambito montano.
Il territorio comunale di Almenno San Salvatore dista circa quattordici chilometri
dal capoluogo provinciale, a un’altitudine media di 328 m. s.l.m., ospitando circa
5.857 abitanti.
I limiti amministrativi si sviluppano per una lunghezza complessiva di poco inferiore
ai 12 Km disegnando un confine comunale che in pianta raffigura grossomodo
un quadrilatero allungato nella direzione NO - SE.
Il confine comunale di Almenno San Salvatore segue, verso est, la linea naturale
del Fiume Brembo, con i comuni di Villa d’Almé e Almé, a sud e a ovest il comune
di Almenno San Bartoloneo, a nord con il comune di Strozza e con il comune di
Ubiale Clanezzo.
Altimetricamente il territorio comunale è articolato da graduali decrementi di
quota, che passano dagli 830 m. s.l.m. della massima quota, in località Il Botto, ai
circa 230 m. s.l.m. verso sud, nei pressi del confine con i comuni di Almè e
Almenno San Bartolomeo, in corrispondenza dell’alveo del fiume Brembo.
Il territorio comunale di Almenno costituisce l’ultimo lembo di ambito montano –
collinare, caratterizzato dai pendii che formano il raccordo con la porzione di
alta pianura bergamasca che lo delimita, anche morfologicamente, verso
meridione.
L’idrografia del territorio comunale è governata principalmente dal Fiume
Brembo, corso d’acqua di importanza regionale, riferibile al reticolo idrico
principale, nonché da diversi corsi d’acqua di importanza locale, riferibili sia al
reticolo idrico principale (Torrente Imagna e Torrente Tornago, che segna anche,
verso ovest, il limite comunale), sia al reticolo idrico minore, le cui aste torrentizie
(tra le quali spicca per importanza il Torrente Armisa), i quali, a loro volta, si
uniscono in corrispondenza del limite meridionale del territorio comunale e
confluiscono, poco più a valle, nel fiume stesso.
Il territorio comunale è articolato tra il capoluogo e i borghi sparsi, la porzione
meridionale, pianeggiante, appare oggi ampiamente urbanizzata e suddivisa in
modo abbastanza netto dal tracciato delle principali direttrici viarie, anche se
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permangono ancora ampi lembi di terreno agricolo, sopratutto nei pressi del
fiume Brembo e del torrente Tornago.
Le porzioni urbanizzate a matrice artigianale vengono percepite nella porzione
sud e nella porzione est del territorio, con i rispettivi comparti di via Cimaer e di
via Borgo Antico, quest’ultimo dislocato lungo la direttrice viaria della SP 175.
Nonostante l’urbanizzazione permangono ambiti, anche significativamente
estesi, che ancora conservano connotazioni agricole, anche se spesso risultano
interclusi ai margini delle aree antropizzate sia lungo il corso del Fiume Brembo
che nelle scarpate dei terrazzi alluvionali, sono qui altresì riconoscibili fasce
boscate con un certo grado di naturalità.
La porzione montana del territorio si caratterizza per gli ampi spazi naturali
tuttoggi inalterati.
Il comune di Almenno S. Salvatore è raggiungibile:
- da Bergamo, percorrendo la SP ex SS470 e la SP14;
- da Lecco percorrendo la SP639, la SS342 e la SP175;
A livello di pianificazione sovra comunale il Comune di Almenno S. Salvatore, sia
in rapporto ai caratteri peculiari delle specifiche parti del territorio provinciale sia
rispetto a situazioni di affinità dei caratteri culturali e di omogeneità delle
problematiche socio economiche che lo caratterizzano risulta inquadrato
nell'ambito nr.16, a cui appartengono anche, i Comuni di Almenno
S.Bartolomeo, Almenno San Salvatore, Caprino Bergamasco, Palazzago, Rota
d'Imagna, Bedulita, Berbenno, Brumano, Capizzone, Corna Imagna, Costa Valle
Imagna, Fuipiano Valle Imagna, Locatello, Roncola, Sant Omobono Terme,
Strozza, Valsecca.
Sempre secondo il PTCP dal punto di vista paesaggistico il territorio comunale di
Almenno San Salvatore rientra nell’Unità di Paesaggio della Val San Martino
(n.15).
Il nuovo Documento di Piano non può prescindere dal quadro degli indirizzi e
direttive delineato dalla pianificazione sovracomunale definita dal P.T.C.P..
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2. LA PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE E DI
SETTORE Il presente capitolo analizza gli indirizzi e gli obiettivi di Piani sovra comunali e di
settore, con cui è indispensabile confrontarsi per la pianificazione locale del
Comune di Almenno San Salvatore.
In particolare, i Piani considerati nei paragrafi seguenti sono:
- Piano Territoriale Regionale della Lombardia e relativo Piano Paesaggistico
(PTR, PPR)
- Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)
- Piano Cave della Provincia di Bergamo
IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato, nella seduta del 19
gennaio 2010, il Piano Territoriale Regionale, principale strumento di governance
territoriale. Dal 17 febbraio 2010 il Piano ha acquistato efficacia.
“Il PTR costituisce quadro di riferimento per la valutazione di compatibilità degli
atti di governo del territorio, …” , l’assunto della legge implica che ciascun atto
che concorre a vario titolo e livello al governo del territorio in Lombardia deve
confrontarsi con il sistema di obiettivi del PTR. Tale operazione deve essere intesa,
in termini concreti, nell’identificazione delle sinergie che il singolo strumento è in
grado di attivare per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo per la
Lombardia, della messa in luce delle interferenze in positivo e in negativo delle
azioni e delle misure promosse dal singolo strumento, nonché delle possibilità di
intervento che il PTR non ha evidenziato con misure dirette che invece possono
essere promosse da altri strumenti più vocati al conseguimento degli obiettivi
specifici.
Con la deliberazione n. 8/10962 del 30 dicembre 2009, la Giunta ha approvato il
disegno definitivo di Rete Ecologica Regionale, aggiungendo l’area alpina e
prealpina. La Rete Ecologica Regionale è riconosciuta come infrastruttura
prioritaria del Piano Territoriale Regionale e costituisce strumento orientativo per la
pianificazione regionale e locale.
Di seguito si riporta un estratto della cartografia in scala 1:300.000, comprendente
il territorio di Almenno San Salvatore.
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IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE DEL PTR Il Piano Territoriale Regionale (PTR), in applicazione dell’art. 19 della l.r. 12/2005,
ha natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico ai sensi della legislazione
nazionale. Il PTR in tal senso assume consolida e aggiorna il Piano Territoriale
Paesistico Regionale (PTPR) vigente e ne integra la sezione normativa. Il Piano
Paesaggistico Regionale diviene così sezione specifica del PTR, disciplina
paesaggistica dello stesso, mantenendo comunque una compiuta unitarietà ed
identità. Gli aggiornamenti delle indicazioni regionali di tutela dei paesaggi di
Lombardia, nel quadro del PTR, consolidano e rafforzano le scelte già operate
dal PTPR vigente in merito all’attenzione paesaggistica estesa a tutto il territorio e
all’integrazione delle politiche per il paesaggio negli strumenti di pianificazione
urbanistica e territoriale, ricercando però nuove correlazioni anche con altre
pianificazioni di settore, in particolare con quelle di difesa del suolo, ambientali e
infrastrutturali.
Dall’analisi ricognitiva dalla documentazione cartografica inerente il territorio del
comune di Almenno San Salvatore si connota principalmente la presenza sia di:
- Aree e ambiti di degrado paesistico provocato da processi di
urbanizzazione, infrastrutturazione, pratiche e usi urbani
- Aree e ambiti di degrado paesistico provocato da sottoutilizzo, abbandono
e dismissione
IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (PTCP) Al fine di garantire che ciascun intervento di previsione e di disciplina a livello
delle singole entità territoriali si inquadri in un contesto omogeneo e collabori alla
costruzione della rete complessiva della sostenibilità il PTCP prevede che le
previsioni di sviluppo nei PRG (ora P.G.T.), abbiano particolare riferimento a:
- garantire il rispetto dei criteri di sostenibilità territoriale;
- adeguare le proprie previsioni alla salvaguardia degli elementi primari di
conservazione della biodiversità del territorio e di connotazione del paesaggio
tipico;
- prescrivere idonee forme di inserimento ambientale delle infrastrutture e
degli insediamenti, che tutelino la componente paesaggistica e la connessione
ecologica;
- introdurre criteri di mitigazione e compensazione, nonché di integrazione
del territorio comunale nel sistema di rete ecologica di riferimento locale;
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- adottare idonei strumenti operativi a supporto delle decisioni pianificatorie,
anche come studi integrativi del PRG o studi settoriali, come per esempio piani
del verde;
- piani di reti ecologiche locali, piani della biodiversità, ecc.;
- integrare le azioni di sviluppo territoriale con quelle del settore agricolo,
attraverso l’adozione del principio del minor impatto possibile nell’inserimento di
infrastrutture ed insediamenti nel territorio e di salvaguardia delle strutture
agricole;
- riconoscere le attività agricole come elementi della struttura produttiva del
sistema economico ma anche come servizio di tutela e gestione ambientale del
territorio;
- sostenere la pratica agro-ambientale nello sviluppo della sostenibilità del
territorio;
sviluppare modalità di affidamento della sostenibilità del territorio, nello sviluppo
di progetti paesistici di riqualificazione degli interventi infrastrutturali, alle aziende
agricole.
La pianificazione a scala provinciale riconosce nel territorio comunale diversi
ambiti territoriali caratterizzati da differenti peculiarità ambientali, in cui le azioni e
gli interventi devono essere programmati in accordo con i valori riconosciuti a
ciascun ambito.
Di seguito vengono riportate le diverse zone del territorio in base all’ambito in cui
vengono collocate dal piano provinciale e in base al loro ruolo nella rete
ecologica a valenza paesistico ambientale della Provincia di Bergamo.
L’analisi è stata condotta mediante la lettura delle seguenti tavole del P.T.C.P. e
delle norme di attuazione del relativo piano territoriale di coordinamento:
Tavola E2.2 Paesaggio e ambiente - Tutela, riqualificazione e valorizzazione
ambientale e paesistica del territorio
Tavola E4 Organizzazione del territorio e sistemi insediativo-Quadro strutturale
Tavola E5.5 Rete ecologica provinciale a valenza paesistico - ambientale.
IL PIANO DELLE CAVE DELLA PROVINCIA DI BERGAMO (LR. 14/98) La Provincia di Bergamo è dotata di un Piano Cave approvato con Dcr numero
VIII/ 619 del 14 maggio 2008 e pubblicato sul Burl - Bollettino Ufficiale Regione
Lombardia - 2° supplemento straordinario - numero 28 del 10 luglio 2008.
Nel territorio comunale il Piano Cave della Provincia di Bergamo individua
l’ambito estrattivo di calcari e dolomie ATEc15 (ex polo AP10q), situato nella
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parte settentrionale del territorio comunale. Tale ambito corrisponde alla parte
centrale dell’ex polo AP10q.
3. ANALISI SOCIO-ECONOMICA LA POPOLAZIONE L’analisi demografica condotta sulla popolazione del comune di Almenno S.
Salvatore ha visto l’assunzione dei dati ISTAT riferiti all’anno 2011, l’andamento
demografico è stato analizzato nel suo complesso secondo la duplice dinamica
di breve e di lungo periodo.
Relativamente alle dinamiche di lungo periodo ci si è riferiti alla serie storica dei
censimenti nazionali Istat a far data dal 1941 sino a giungere all’ultimo dato
disponibili relativo all’anno 2011, da cui emerge un incremento della popolazione
pari a circa il 93,38% tra gli estremi temporali considerati.
Tabella – Andamento della popolazione residente nel comune di Almenno San
Salvatore Serie storica. anni 1951-2011
Fonte: Istat
Osservando i dati dell’andamento della popolazione sull’intero escursus
temporale (dinamica di lungo periodo) si nota complessivamente un andamento
costante di crescita, con un quasi raddoppio della consistenza della popolazione
con un incremento tra inizio e fine periodo (1951-2011) del 75,37%, con un dato
medio annualizzato prossimo allo 1,27%.
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Similmente analizzando i dati dell’andamento della popolazione negli ultimi venti
anni (dinamica di breve periodo) si nota complessivamente un andamento in
crescita, pari ad un incremento tra inizio e fine periodo (1991-2011) del 3,40%, con
un dato medio annualizzato pari allo 0,17% .
Tabella – Andamento della popolazione nel comune di Almenno San Salvatore
(anni 1991-2011)
Anno 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
Popolazione al
31 Dicembre
5622
5585
5622
5603
5592
5620
5652
5680
5790
5795
5776
Anno 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Popolazione al
31 Dicembre
5776
5787
5800
5844
5844
5821
5838
5831
5841
5825
5835
Fonte: Istat
Rispetto alle dinamiche di lungo periodo, interessate da un significativo
incremento della popolazione dagli anni ‘40 ad oggi, le dinamiche
demografiche di breve periodo mostrano come la popolazione residente sia
rimasta quasi stabile negli ultimi vent’anni, con oscillazioni di ridotta entità che
hanno portato complessivamente ad un incremento della popolazione pari a
circa il 3,79%.
BILANCIO DEMOGRAFICO Nell’analisi dei singoli dati con specifico riferimento al saldo naturale, quest’ultimo
riferito al decennio anni 2002 e 2011, si evidenzia la presenza di un trend
dall’andamento negativo con un dato medio complessivo negativo pari a 3,30
unità, valore assoluto comunque in linea con al media dei dati tendenziali
provinciali e regionali.
Per contro va altresì evidenziato come la presenza sul territorio della R.S.A. della
Fondazione Rota abbia una certa influenza sul saldo stesso, vista e considerata,
sia l’età media dei degenti, sia il periodo medio di permanenza, ma soprattutto il
numero di posti letto dedicati alla degenza specifica (72 posti).
Si consideri inoltre che, se da un lato il dato sui decessi, può di fatto subire un
significativo incremento, dall’altro, il subentro di nuovi degenti, porta a
riequilibrare il numero degli abitanti, ma indubbiamente, porta a falsare il valore
assoluto del saldo.
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Anno Bilancio demografico Nascite Decessi Saldo Naturale
2002 1 gennaio-31 dicembre 52 58 -6
2003 1 gennaio-31 dicembre 69 65 +4
2004 1 gennaio-31 dicembre 61 52 +9
2005 1 gennaio-31 dicembre 57 60 -3
2006 1 gennaio-31 dicembre 61 67 -6
2007 1 gennaio-31 dicembre 52 51 +1
2008 1 gennaio-31 dicembre 46 65 -19
2009 1 gennaio-31 dicembre 60 61 -1
2010 1 gennaio-31 dicembre 62 64 -2
2011 1 gennaio-31 dicembre 47 55 -8
Fonte: Istat
BILANCIO DEI FLUSSI MIGRATORI Nell’analisi altresì dei singoli dati con specifico riferimento al saldo dei flussi
migratori, quest’ultimo riferito al decennio anni 2002 e 2011, si evidenzia la
presenza di un trend dall’andamento positivo con un dato medio complessivo
pari a 8,80 unità.
Anno 1 gen-31 dic
Iscritti Cancellati Saldo Migratorio con l'estero
Saldo Migrat
orio totale
DA altri
comuni
DA estero
per altri
motivi
PER altri
comuni
PER estero
per altri
motivi
2002 157 8 0 141 1 6 +7 +17
2003 126 19 21 155 2 0 +17 +9
2004 145 23 1 129 4 1 +19 +35
2005 197 7 1 198 3 1 +4 +3
2006 166 12 1 192 4 0 +8 -17
2007 173 19 2 162 0 16 +19 +16
2008 141 21 0 139 8 3 +13 +12
2009 131 13 3 125 6 5 +7 +11
2010 129 20 2 159 1 5 +19 -14
2011 125 8 0 113 1 3 +7 +16
Fonte: Istat
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COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE PER CLASSI D’ETÀ La tabella seguente riporta la composizione della popolazione per classi d’età
secondo fasce predefinite, da 0-14 anni (fascia scolastica primaria), da 15-64
anni (fascia occupazionale) e over 65 anni (fascia post occupazione).
Anno 1° gennaio
0-14 anni
15-64 anni
65+ anni
Totale residenti
Età media
2002 898
3.846
1.032
5.776 40,2
2003 908 3.824 1.055 5.787 40,6
2004 904 3.832 1.064 5.800 40,8
2005 906 3.854 1.084 5.844 41,0
2006 891 3.833 1.120 5.844 41,3
2007 886 3.817 1.118 5.821 41,6
2008 880 3.832 1.126 5.838 41,9
2009 857 3.832 1.142 5.831 42,1
2010 865 3.814 1.162 5.841 42,4
2011 867 3.786 1.180 5.833 42,8
Fonte: Istat
Il dato medio percentuale epresso sull’intero decennio considerato (2002-2011)
evidenzia una distribuzione percentuale pari al 15,22% per la fascia da 0-14 anni,
il 65,74% per la fascia da 15-64 anni e 19,04% per la fascia over 65 anni.
IPOTESI DI CRESCITA DELLA POPOLAZIONE Lo studio dei dati a livello storico dello sviluppo della popolazione, per
denotando, una crescita pressoché regolare e abbastanza nel numero degli
abitanti, evidenzia inoltre, una crescita più significativa nel numero dei nuclei
famigliari.
Questo dato, che si riflette essenzialmente sul fabbisogno abitativo è imputabile,
presumibilmente, alla creazione, per avvenuto frazionamento, di nuovi nuclei
famigliari, detta ipotesi risulta altresì suffragata dalla diminuzione progressiva dei
singoli componenti costituenti i nuclei stessi.
L’analisi dei dati ci consente altresì di formulare due ipotesi sviluppo, una di tipo
contenuto e una seconda di tipo dinamico.
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L’ipotesi di sviluppo contenuto valuta la previsione crescita della popolazione
analizzando i dati della serie storica della popolazione effettivamente censita, il
calcolo avviene applicando una regressione interpolata dei dati, con specifico
riferimento all’arco temporale del ventennio appena trascorso.
Il modello ci consente di ipotizzare una previsione di crescita con un valore medio
annuo pari allo 0,19% annuo, equivalente ad un incremento medio, in proiezione
sul decennio, di circa 11 nuovi abitanti, ogni anno.
Similmente si è provveduto ad applicare lo stesso metodo di analisi anche sui
nuclei famigliari, essendo quest’ultimo valore, l’elemento essenziale nel
determinare la domanda abitativa nell’ambito di un territorio.
La lettura di questi ultimi dati evidenzia come si assista ad un incremento
percentuale significativo nell’ultimo decennio (2001-2011) rispetto al decennio
precedente, nonostante la crescita della popolazione, sempre per lo stesso
periodo, risulti inferiore.
Tabella – Popolazione e famiglie comune di Almenno San Salvatore (anni 1991-
2011)
Anno 1991 Anno 2001 Anno 2011
Variazione percentuale
media sul ventennio
Famiglie 1863 2021 2248 + 9,87%
Abitanti 5622 5776 5835 +1,90%
Componenti nucleo famigliare 3,02 2,86 2,60 -7,19%
Fonte: Istat
La seconda ipotesi formulata, crescita di tipo dinamico, considera i bilanci
demografici anno per anno , tenendo conto dei soli dati della natalità e della
mortalità, la presenza sul territorio comunale della R.S.A. in capo alla Fondazione
Rota, porta ad alterare, anche in modo significativo, il tasso di mortalità.
Si è ipotizzato che il numero di posti letto presenti della R.S.A. si mantenga a livello
attuale (72 posti) e quale diretta conseguenza di ciò, si è quindi considerata una
riduzione del 50% del valore dei decessi, in termini assoluti, a fronte delle
sostituzioni dei posti entro la R.S.A.
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Anno Bilancio demografico Nascite Decessi (valore rettificato -50%)
Saldo
Naturale
2007 1 gennaio-31 dicembre 52 26 +26
2008 1 gennaio-31 dicembre 46 33 +13
2009 1 gennaio-31 dicembre 60 31 +29
2010 1 gennaio-31 dicembre 62 32 +30
2011 1 gennaio-31 dicembre 47 28 +19
Dato medio annuale 54 30 +26
Fonte: Istat
Ne consegue che il dato medio, riferito al saldo naturale, risulti essere pari ad un
incremento effettivo di circa 26 unità, a cui corrisponde un valore percentuale
annuo di incremento, di circa 0,45%, a valere sul dato complessivo degli abitanti.
I risultati delle elaborazioni e l’applicazione delle percentuali, quanto al modello
di tipo contenuto del valore di crescita decennale +1,90% e quanto al modello di
tipo dinamico del valore di crescita decennale +4,50%, portano quindi alla
determinazione dei valori riportati in tabella, circa le ipotesi di crescita.
Tabella – Popolazione e famiglie nel comune di Almenno San Salvatore (anno
2022)
Anno 2022
Abitanti
Componenti nucleo
famigliare Famiglie
Ipotesi di crescita unitaria
abitanti
Ipotesi di crescita unitaria
famiglie Ipotesi
contenuta 5945 2,41 2470 +110 +222
Ipotesi dinamica 6098 2,41 2530 +263 +282
Ipotesi intermedia 6020 2,41 2498 +185 +250
All’interno dei due dati si potrà scegliere il riferimento quantitativo di crescita da
prevedersi, avendo la consapevolezza di non poter scendere sotto la soglia
minima, che potrebbe portare alla fuoriuscita dal territorio di parte dei nuclei
famigliari che si formeranno per l’evoluzione naturale della popolazione esistente
e, per contro, spando che ipotesi superiori a quella massima individuata
potrebbero essere attuabili solo prevedendo meccanismi di espansione ancora
più rilevanti.
Si ritiene che adottare una soluzione di crescita intermedio possa garantire un
rispetto di alcuni principi comunitari, quali “l’identità”, la “sostenibilità”, senza
dover incorrere in un’elevata “quantità di trasformazioni territoriali”
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L’EDIFICATO Il tessuto urbano del Comune di Almenno S. Salvatore è caratterizzato dalla
presenza di edifici a destinazione residenziale per la stragrande maggioranza
dell’edificato, sul territorio si riscontrato, tuttavia, anche comparti edificati a
destinazione produttiva, la zona di Cimaer, al confine con il comune di Ubiale
Clanezzo e la zona di via Lemen – via Borgo Antico, al confine con il comune di
Almenno S. Bartolomeo, unitamente a due comparti a destinazione
commerciale, di cui uno posto in via Pitentino e uno posto in via Val San Martino.
Al fine di meglio comprendere la natura e la tipologia edilizia sul territorio si è
proceduto alla classificazione dell’edificato sulla base dei tipi e dei tessuti urbani
di seguito descritti.
La definizione dei tipi è la ricerca nello spazio e nel tempo dell’invariante nella
conformazione di un edificio o di un insediamento attraverso la lettura storica
della realtà costruita. Il tipo è quindi definibile come “l’uguaglianza o la
somiglianza naturale tra corpi architettonici venutasi a creare gradatamente in
virtù di esigenze comuni e reciproche influenze” e risulta determinato non tanto
dalla funzione che può variare nel tempo quanto dalla permanenza
dell’impianto nel tempo ovvero la sua riconoscibilità in architetture di specie
diverse (modello).
Il tessuto è il modo di disporsi dei diversi edifici in rapporto fra loro, fra lo spazio
circostante e le strade (abbiamo ad esempio un tessuto compatto nel centro
storico o un tessuto aperto regolare nelle zone a case singole).
Attraverso la definizione dei tipi si giunge così ad una classificazione del costruito
che permette diverse chiavi di lettura: − una lettura cronologica che permette di
distinguere le diverse epoche di costruzione attraverso il riproporsi di tipi
storicamente determinati (cortina del centro storico, cascina plurifamiliare, ecc.);
- una lettura tipologica vera e propria come una sorta di “tassonomia”che
permette di classificare gli edifici;
- una lettura funzionale quando al tipo corrisponde una funzione
(monastero, chiesa, residenza monofamiliare).
Nel proseguo dell’analisi dei parametri che caratterizzano un territorio comunale
nella sua compitezza appare altresì opportuno soffermarsi sulla valutazione del
dato inerente la densità abitativa.
Dal punto di vista della consistenza edilizia vera e propria il valore medio della
densità abitativa in Valle Imagna, dati ISTAT, è pari a 282,09 abitanti/km2, dato
quest’ultimo, superiore alla fascia di montagna ma largamente inferiore al dato
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collinare, tuttavia tra tutti i Comuni della Valle, Almenno S. Salvatore, presenta un
valore di densità abitativa, molto elevato, sicuramente tra i più alti della provincia
di Bergamo, con i suoi 1.213 abitanti/km2.
Tabella – Densità Abitativa, anno 2011
Comuni
Superficie Densità
Superficie (km2) Superficie
urbanizzata (km2)
Densità abitativa (ab/km2)
Popolazione /sup. urbanizzata (ab/km2)
Almenno S. Bartolomeo 10,42 2,55 475,05 1.941,65
Almenno S. Salvatore 4,81 1,52 1.213,10 3.838,81
Barzana 2,06 0,70 756,31 2.224,06 Palazzago 13,98 1,61 258,66 2.251,61 Roncola 5,07 0,49 124,65 1.285,59 Strozza 3,85 0,41 243,12 2.304,98
Fonte: Istat
Scendendo poi più nel dettaglio dell’analisi dei dati riscontriamo come il parco
abitativo del comune di Almenno S. Salvatore risulta, all’epoca del censimento
ISTAT 2011 della popolazione, costituito da un numero di alloggi pari a 2299, di cui
direttamente occupati, 2248, visto il numero delle famiglie presenti, mentre i
potenzialmente liberi dovrebbero essere 51.
L’incremento complessivo del numero degli alloggi, analizzando l’intero
ventennio, ha evidenziato una crescita media lineare, pari al 5,60%, in termini di
valore assoluto, a fronte di un tasso di crescita dei nuclei famigliari, pari al 9,87%
Anno 1991 Anno 2001 Anno 2011
Variazione percentuale media sul ventennio
Alloggi 2063 2122 2299 +5,60%
Famiglie 1863 2021 2248 + 9,87%
Dalla lettura dei dati si noti come la “forchetta” di alloggi disponibili, in rapporto
al numero delle famiglie, sia costantemente e progressivamente diminuita, se
nell’anno 1991 la percentuale di alloggi potenzialmente liberi, era del 9,70%
rispetto all’intero parco immobiliare, alla fine dell’anno 2011, pur essendo salita
nel ventennio la produzione degli stessi di circa 11,44%, si riscontra un valore
percentuale di alloggi disponibili pari al 2,22%.
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LA PRODUZIONE EDILIZIA La produzione edilizia nell’ultimo ventennio, per la parte residenziale, ha come
riferimento la data di approvazione del vigente strumento urbanistico, P.R.G.
La capacità edificatoria teorica prevista dallo strumento era di circa 138.400,00
mc, e la produzione edilizia, durante il ventennio di esercizio, ha visto l’utilizzo di
diritti edificatori per un ammontare complessivo di 111.850,00 mc, che hanno
generato un numero di alloggi pari a 322, i dati sono stati riscontrati a seguito
dell’analisi delle pratiche edilizie comunali.
La lettura del dato, in rapporto all’esistente costruito, evidenzia come il parco
edifici di Almenno presenti un dato di vetusta abbastanza significativo, atteso
che la percentuale di alloggi nuovi risulti essere del 17,20% sul valore alla data
dell’anno 1991.
Appare quindi naturale supporre che la maggioranza degli edifici, siano stati
costruiti con tecniche, ci riferiamo alle parti impiantistiche e di isolamenti termici,
poco efficienti, con conseguenti necessita di sostituzione e/o adeguamento.
La presenza di abitazioni occupate da non residenti è da ritenersi poco
significativa o comunque trascurabile, atteso che Almenno S. Salvatore non
presenta caratteristiche geografiche tali, quota altimetrica superiore ai 1000 mt,
o la presenza di specchi lacustri o coste marine, per cui la presenza di seconda
case abbia ad avere una sua ragion d’essere.
Per quanto attiene la produzione edilizia relativa alla parte produttiva e
commerciale il ventennio analizzato ha visto la realizzazione di 26.920 mq di
superficie lorda di pavimento per la parte
produttiva, essenzialmente concetrati, nel polo produttivo di via Cimaer, nel polo
produttivo di via Lemen – Borgo antico, mentre le realizzazioni commerciali, per
complessivi 3.290 mq di superficie lorda di pavimento, si sono concentrate nella
zona di via Lemen.
L’IPOTESI DI FABBISOGNO Per poter stabilire il corretto fabbisogno di alloggi, per la popolazione residente, a
fronte dell’ipotesi di sviluppo futuro della stessa, bisogna, in sede di calcolo,
considerare anche, la variabile derivante dalle necessità di “vuoto fisiologico”,
questo da intendersi come quella riserva di alloggi vuoti, che deve esse
disponibile, al fine, di garantire le esigenze di rotazione della domanda interna
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oltre che ad un adeguato equilibrio rispetto all’offerta per mitigare la possibilità di
formarsi di fenomeni di eccessiva crescita dei valori immobiliari.
Ciò premesso il fabbisogno complessivo, nella letteratura corrente in materia,
viene solitamente calcolato considerando una quota, cosiddetta disponibile,
pari al 5,50% del patrimonio edilizio, a valersi sul numero di famiglie censite al
momento del rilevamento.
A fronte di questo ultimo inciso è ragionevole affermare che, livello teorico la
realtà, almennese evidenzia una sorta di equilibrio tra alloggi prodotti e alloggi
occupati e/o fisiologicamente vuoti, per contro è tutta evidenza come sul
territorio vi siano, anche significativi, episodi di volumi edilizi in stato sia di
completo abbandono, che di degrado.
Appare quindi necessario porre in essere una politica edilizia che porti, laddove i
volumi oggetto di intervento lo consentano, a privilegiare le iniziative di recupero
e/o riuso del tessuto urbano in luogo di possibili nuove occupazioni.
E’ altresì di tutta evidenza che il solo recupero e riattamento dei volumi esistenti
non possa, di fatto, soddisfare l’intera futura richiesta, si rende quindi necessario
costruire un modello di “svecchiamento” del parco abitativo che privilegi
indubbiamente il recupero/riuso, ma similmente dia anche la possibilità di
proporre nuovi interventi edilizi, laddove questi possano, talvolta essere momenti
di innovazione costruttiva e di efficienza energetica.
Ora applicando i due modelli di sviluppo sulla crescita della popolazione,
trascurando prudenzialmente, la quota di alloggi generata dai “vuoti fisiologici” si
determinano le due ipotesi di fabbisogno riportate in tabella.
Tabella – Fabbisogno abitativo nel comune di Almenno San Salvatore (anno
2022)
Anno 2022
Abitanti Famiglie Alloggi Ipotesi di crescita unitaria alloggi
Ipotesi contenuta 5945 2470 2470 +222
Ipotesi dinamica 6098 2530 2530 +282
Ipotesi intermedia 6020 2498 2498 +252
All’interno dei due dati si potrà scegliere il riferimento quantitativo di crescita da
prevedersi, avendo la consapevolezza di non poter scendere sotto la soglia
minima, che potrebbe portare alla fuoriuscita dal territorio di parte dei nuclei
famigliari che si formeranno per l’evoluzione naturale della popolazione esistente
e, per contro, spando che ipotesi superiori a quella massima individuata
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potrebbero essere attuabili solo prevedendo meccanismi di espansione ancora
più rilevanti.
Si ritiene che adottare una soluzione di crescita intermedio possa garantire un
rispetto di alcuni principi comunitari, quali “l’identità”, la “sostenibilità”, senza
dover incorrere in un’elevata “quantità di trasformazioni territoriali”
La strategia che può essere assunta per le realtà produttive e commerciali, per il
medio periodo, è quella del mantenimento delle aree, si ritiene infatti, che il
tessuto di per se abbia raggiunto un suo equilibrio tra domanda ed offerta, atteso
che le capacita edificatorie oggi in essere possano essere ragionevolmente
confermate, non si ritiene necessario dar corso all’individuazione di nuovi ambiti
specifici.
Tuttavia è altresì opportuno consentire alle attività, oggi in essere sul territorio,
qualora le stesse non siano in contrasto con il tessuto d’intorno, lo sviluppo
controllato delle stesse, con l’obbiettivo di migliorarne le condizioni ambientali e
di inserimento sul territorio.
ECONOMIA E LAVORO Ai fini di un inquadramento socio-economico funzionale alla valutazione dello
stato dell’ambiente, è opportuno focalizzare alcuni parametri essenziali relativi
alla struttura delle attività economiche. Tuttavia, il livello di aggregazione sub-
provinciale dell’analisi in oggetto non consente di reperire alcune tipologie di
dati, tra le quali anche alcune di natura economica (prodotto interno lordo,
reddito disponibile, consumi).
Nel territorio di Almenno San Salvatore sono presenti 382 unità locali.
La tabella seguente riporta le unità locali per settore di attività economica.
Osservando i dati, si rileva la predominanza di unità locali del settore delle
costruzioni, seguito dal settore commercio e servizi.
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Unità Locali delle imprese artigiane rilevate al censimento industria e servizi per
sezione di attività economica. Anno 2011
Tipologia di unità N° di unità %
Agricola 2 0,52%
Pesca 0 0,00%
Estrazione minerali 0 0,00%
Industrie manifatturiere 39 10,20%
Energia gas acqua 1 0,3%
Costruzioni 99 25,90%
Commercio e riparazioni 75 19,62%
Alberghi e ristoranti 22 5,75%
Trasporti magazzini e comunicazioni 9 2,35%
Intermediazione monetaria e
finanziaria
6 1,60%
Attività professionali 40 10,46%
Pubblica amministrazione 0 0,00%
Istruzione 5 1,31%
Sanità e servizi sociali 21 5,50%
Altri servizi 63 16,49%
Totale 382 100
Fonte: Istat
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Grafico
Unità Locali delle imprese artigiane rilevate al censimento industria
e servizi per sezione di attività economica.
Anno 2011
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INDUSTRIA Per valutare la presenza industriale sul territorio, al fine di mettere in luce eventuali
situazioni critiche, è comunque possibile utilizzare un “indice di concentrazione
industriale”, analogamente a quanto riportato nella Relazione sullo Stato
dell’Ambiente della Provincia. Tale indice è in grado di individuare le
concentrazioni di attività omogenee in ambiti territoriali specifici, mettendo in
luce le aree che dovrebbero essere oggetto di particolare attenzione ai fini della
sostenibilità ambientale. Di seguito è riportato il valore dell’indice di
concentrazione di imprese per alcuni settori industriali presenti nel territorio della
Comunità Montana. A scopo di confronto, sono riportati i comuni della Provincia,
per i quali il valore dell’indicatore supera il 2%, anche se non appartenenti alla
Comunità.
Si tenga presente che, se ogni attività produttiva fosse uniformemente distribuita
sul territorio provinciale, l’indicatore assumerebbe ovunque valore pari a circa
0,4%. Si osserva una notevole presenza nel settore del legno di alcuni comuni
della Comunità Montana: Berbenno e S. Omobono Terme, con un numero di
addetti nel settore in quest’ultimo comune pari a quasi il 5% dell’intera Provincia
di Bergamo.
Le aziende a rischio di incidente rilevante sono imprese che per presenza nel
proprio sito di determinate sostanze pericolose oltre un definito livello di quantità
possono rappresentare un pericolo potenziale per il territorio in caso di incidenti
rilevanti e sono pertanto sottoposte a particolari adempimenti legislativi (Direttiva
96/82/CE - D.Lgs. 334/99) in materia di prevenzione e sicurezza per l’uomo e per
l’ambiente.
La normativa italiana ordina le aziende RIR (aziende a rischio di incidente
rilevante) in tre classi, secondo il tipo di sostanze pericolose e i quantitativi
presenti, sottoponendole a differenti obblighi: rapporto di sicurezza (art.8 del
D.Lgs. 334/99), notifica (art.6 del D.Lgs. 334/99), relazione o individuazione dei
rischi di incidente rilevante (art.5 comma 3 e comma 2 del D.Lgs. 334/99).
Nella provincia bergamasca sono presenti 244 Comuni, nel territorio di 27 di
questi sono presenti, in numero variabile, aziende a Rischio di Incidente Rilevante
ex D.Lgs. n. 334/99 s.m.i.
Nel territorio di Almenno San Salvatore e dei comuni confinanti non sono presenti
aziende a rischio di incidente rilevante.
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TRASPORTI La Area della Valle Imagna, presenta una accessibilità differenziata in merito alle
infrastrutture viarie: la zona di fondovalle risulta essere adeguatamente collegata
sia al proprio interno che alla principale viabilità provinciale; la zone superiore,
soffre ancora oggi di una viabilità insufficiente, sia nelle relazioni interne che con il
resto della Provincia.
Il comune di Almenno S. Salvatore è raggiungibile:
- da Bergamo, percorrendo la SP ex SS470 e la SP14;
- da Lecco percorrendo la SP639, la SS342 e la SP175;
- da Milano mediante l’autostrada A4, uscita Dalmine, proseguendo per la SP ex
SS470dir e la SP14.
Il P.T.C.P. della Provincia di Bergamo prevede, nel territorio comunale di Almenno
San Salvatore la realizzazione di un tratto stradale di collegamento tra la strada
provinciale SP175 nel comune di Almenno S. S. e la strada provinciale SP ex
SS470dir tra il comune di Almé e di Paladina.
Il PTCP individua inoltre, a sud del tracciato della SS175 e del tratto di previsione, il
tracciato della linea tramviaria prevista.
LA MOBILITÀ Dall’analisi dei dati circa il numero di veicoli immatricolati in rapporto al numero
di abitanti complessivo emerge che l’indice di motorizzazione dei Comuni della
Valle Imagna è pari a 0,69 veic/ab, di poco inferire alla media provinciale (0,73
veic/ab).
Focalizzando il dato specifico sulla realtà del comune di Almenno S. Salvatore
desumiamo un valore pari a 0,766 veic/ab dato, che seppur di poco risulta
superiore al valore medio sia provinciale che vallivo.
Almenno San Salvatore è attraversata da percorsi di linee extraurbane, i cui
itinerari di collegamento con il Capoluogo principale consentono un regolare
collegamento via gomma entro l'ambito provinciale.
Almenno San Salvatore è servita da TRE linee di autobus gestite dalla società Sab
(Consorzio: Bergamo Trasporti Ovest):
- la linea B00a-c Costa Imagna - S. Omobono - Villa d'Almè
- Linea BERGAMO - S. OMOBONO - VALSECCA - COSTA IMAGNA // ROTA
IMAGNA – BRUMANO che offre 28 corse per Almenno San Salvatore e 29 corse
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da Almenno. Sul territorio comunale sono presenti 2 fermate, una in località
Cinque Vie e la seconda in località Gabbione.
- Linea BERGAMO - PONTE GIURINO - BERBENNO – BLELLO che offre 5 corse
per e da Almenno San Salvatore. Sul territorio comunale è presente una fermata
in località Cinque Vie.
- la linea B00e Roncola - Almenno S.S.- Albenza:
- Linea ALMENNO SAN BARTOLOMEO - ALBENZA-CASUCCO che offre 2 corse
per e da Almenno S. Salvatore. Sul territorio comunale è presente una fermata in
località Cinque Vie.
- Linea ALMENNO SAN SALVATORE - RONCOLA CANALE - COSTA IMAGNA
che offre 9 corse per e da Almenno S. Salvatore. Sul territorio comunale sono
presenti 3 fermate, due in località Cinque Vie e la terza in località Rondò.
la linea P Almè - Almenno S.S.- Ponte S.Pietro che offre 14 corse per Almenno San
Salvatore e 15 corse da Almenno. Sul territorio comunale sono presenti 4 fermate,
una in località San Martino, una in località Rondò, la terza in località Cinque Vie e
la quarte in prossimità del Ristorante Palanca.
COMMERCIO E SERVIZI Per quanto riguarda le attività commerciali, appare interessante infine fornire
alcune indicazioni sulla presenza nel territorio in oggetto di punti vendita di
dimensioni tali da essere classificate come grande distribuzione ai fini ISTAT.
Nella seguente tabella è riportata la consistenza della rete commerciale
alimentare e non, come si può osservare, nel 2011 risultano censiti
complessivamente una grande struttura di vendita, sette medie strutture di
vendita, e trentanove esercizi di vicinato, per una superficie complessiva di
vendita pari a 7277,00 mq.
La densità commerciale della grande distribuzione, espressa come superficie
complessiva dedicata alla grande distribuzione ogni 1.000 abitanti sul territorio del
comune di Almenno S. Salvatore vale circa 310 mq/ab, largamente superiore alla
media regionale (174 mq/ab).
Alla data del 31 Dicembre 2012, come rilevato dall’Osservatorio regionale del
commercio, ad Almenno San Salvatore sono presenti una grande struttura di
vendita e sette medie strutture di vendita, oltre a trentanove esercizi di vicinato.
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Tabella - Grandi strutture di vendita alla data del 31 dicembre 2012
Centro Comm.le Titolare Indirizzo Settore merc.
non alim. Sup.
alimentari Sup. non
alimentari Sup.
Totale
SI MIGROSS SPA Via Pitentino, 45 - 566 1.254 1.820
Tabella - Medie strutture di vendita alla data del 31 dicembre 2012
Centro Comm.le Titolare Indirizzo Sup.
alimentari Sup. non
alimentari Sup.
Totale
NO LIVING BOX srl Via Lemen - 310 310
NO FR ARREDAMENTI srl Quartiere Ronco - 620 620
NO EMMECI srl Via Lemen 700 74 774
NO C.E.F. snc Via Clanezzo 1/B - 251 251
NO CAVA S. SALVATORE srl Via I Maggio - 218 218
NO ANDE srl Via Lemen - 410 410
NO OUTDOOR srl Via Lemen - 602 602
Tabella - Esercizi di vicinato alla data del 31 Dicembre 2012
Alimentari Non alimentari Misti
Numero Superficie (mq) Numero Superficie (mq) Numero Superficie (mq)
8 401 26 1.666 5 205 Fonte: Regione Lombardia. Direzione Generale Commercio, Fiere e Mercati.
Osservatorio regionale del commercio
Tabella – Incidenze percentuali della rete distributiva commerciale
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Dall’analisi conclusiva dei dati, emerge che l’offerta commerciale complessiva,
sul territorio del comune di Almenno S. Salvatore, risulta percentualmente
abbastanza equilibrata nella ripartizione tra le varie tipologie, grande struttura di
vendita, medie strutture di vendita, esercizi di vicinato.
IL DISTRETTO DEL COMMERCIO Sul B.U.R.L. (Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia) n. 19 s.o. del 10/05/2010,
è stata pubblicata la graduatoria del Bando relativo al progetto strategico
Distretti del Commercio per la competitività e l’innovazione del sistema
distributivo nelle aree urbane della Lombardia.
Il D.i.D. “Colline orobiche ” è composto da 4 Comuni il cui territorio non presenta
tra essi soluzione di continuità:
-Almenno San Bartolomeo
-Almenno San Salvatore
-Palazzago
-Barzana
Il D.i.D. è posizionato a Nord-Ovest di Bergamo - Capoluogo di Provincia – a
ridosso della Provincia di Lecco – in zona di precintura cittadina.
Il territorio interessato dal D.i.D. è situato principalmente in fascia collinare media
o medio alta, degrada armoniosamente in un suggestivo susseguirsi di paesaggi
incontaminati, dalla vetta del Monte Linzone (mt.1.392 s.l.m.) e dalle pendici della
Roncola (mt.858 s.l.m.) sino alla zona pianeggiante delimitata dalla s.p.342
“Briantea”, dalla zona dell’ “Isola Bergamasca” e dal più importante fiume
interamente bergamasco, il Brembo.
I 4 Comuni ricompresi nel D.i.D., a forte motivazione della collocazione
geografica del Distretto stesso, sono situati ai piedi ed a cavaliere tra 3 importanti
Valli Bergamasche: la Valle Brembana – la Valle Imagna – la Valle S.Martino.
Sono ricompresi nella giurisdizione della Comunità Montana Valle Imagna i
Comuni di Almenno San Bartolomeo – Almenno San Salvatore – Palazzago.
AGRICOLTURA E ZOOTECNIA I dati relativi all’agricoltura sono organizzati a livello territoriale secondo le due
regioni agrarie “Val Brembana Meridionale” e “Colline di Bergamo”, in base alla
classificazione riportata nel Censimento ISTAT dell’Agricoltura: nella seguente
tabella sono riportati i comuni appartenenti a ciascuna delle due regioni agrarie.
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La Area della Valle Imagna ha una superficie agricola utilizzata (SAU) pari a
1.818,7 ha, che costituisce il 17,8% dell'intero territorio.
Di seguito è riportata la ripartizione delle colture per Regione Agraria, con
riferimento all’anno 2000.
Analizzando la distribuzione della SAU fra le due Regioni Agrarie presenti si osserva
che essa costituisce rispettivamente il 12,9% e il 20,0% del territorio preso in esame.
Prati permanenti e pascoli incidono per il 86,1% sulla SAU complessiva. Rispetto al
1990 è diminuita la relativa superficie sia in Val Brembana Meridionale (-48,4%), sia
nelle Colline di Bergamo, con una diminuzione più consistente in quest'ultima
regione (-67,5%).
Risulta nettamente ridimensionato il peso delle colture boschive rispetto alla
superficie agricola totale, con una riduzione del 76,7% nelle Colline di Bergamo e
del 75,3% in Val Brembana Meridionale. Una così consistente diminuzione
potrebbe essere giustificata con l’uscita dal campo di osservazione del
Censimento di numerose aziende forestali, che non svolgono più alcuna attività
di sfruttamento del patrimonio boschivo e non sono pertanto più rilevate come
aziende silvicole.
Il censimento Generale dell’Agricoltura 2010 rileva sul territorio comunale la
presenza di 19 aziende agricole, di cui 18 con SAU e 15 con allevamenti.
Tali aziende risultano così suddivise per tipologia di coltura prevalente:
Tabella - Aziende agricole secondo le principali forme di utilizzazione dei terreni.
Anno 2010
Aziende con superficie
totale
Aziende con SAU
Aziende con SAU a
seminativi legnose orti a prati a pascoli
agrarie familiari permanenti 19 18 11 14 15 15 3
Fonte: Istat
Le tabelle seguenti riportano le Aziende zootecniche per tipologia di bestiame e il
numero di capi allevati per tipologia di bestiame sul territorio comunale (anno
2010):
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Tabella - Aziende zootecniche per tipologia di bestiame – Anno 2010
Bovini Bufalini Ovini Caprini Suini Polli da carne
Galline da
uova Avicoli Conigli Struzzi Equini
7 0 1 2 3 7 13 13 9 0 2
Tabella- Numero di capi per tipologia di bestiame – Anno 2010
bovini bufalini ovini caprini suini avicoli conigli struzzi equini
28 0 1 63 60 402 224 0 5
Fonte: Istat
TURISMO Relativamente al territorio della Comunità montana Valle Imagna si segnalano
buoni livelli di recettività, con significativa concentrazione in alcune località, in
particolare Roncola e S.Omobono Terme.
Gli arrivi tra il 2001 e il 2003 risultano in crescita, anche se il dato di reale presenza
turistica non può che apparire sottostimato, in particolare per le località montane
facilmente raggiungibili dai grandi centri urbani e nelle quali si è assistito a un
notevole impulso al fenomeno della “seconda casa”.
Un dato significativo che mette il luce le potenzialità si sviluppo del sistema
turistico della valle è la percentuale degli arrivi in Valle Imagna rispetto al totale
della provincia (1,6%), nettamente inferiore all’ analoga percentuale in termini di
dotazione alberghiera (7,2%).
La pressione del turismo sul territorio, in termini di arrivi e presenze per Kmq, risulta
inferiore alla media provinciale.
Ad Almenno San Salvatore sono presenti 2 strutture ricettive, quali un albergo ed
un’azienda agrituristica (dato: anno 2010).
Tabella - Esercizi alberghieri, posti letto, camere e bagni al 31.12. 2010
Almenno San Salvatore
n. eserc. posti-letto camere bagni
1 42 32 31
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4. IL CONSUMO DI SUOLO PREMESSA Considerato che la legge regionale 12/2005 pone come prioritario l’obiettivo di
minimizzare il consumo del suolo la valutazione della consistenza attuale della
risorsa suolo nell’ambito del territorio comunale è un passaggio fondamentale
per la costruzione di un quadro conoscitivo idoneo a valutare la sostenibilità delle
scelte di piano. Per la valutazione della consistenza della risorsa suolo si fa
riferimento agli ambiti di tessuto urbano consolidato ai sensi dell’articolo 10 della
L.R. 12/2005 quale insieme delle parti del territorio su cui è già avvenuta
l’edificazione o la trasformazione dei suoli comprendente le aree libere intercluse
e quelle di completamento di frangia (escluse le aree soggette a piano
attuativo) che il PRG vigente classifica quali edificabili; gli ambiti di tessuto
urbano consolidato comprendono i piani attuativi vigenti. La superficie risultante
(che include oltre alle aree effettivamente libere agricole o naturali, i corsi
d’acqua, le infrastrutture per la mobilità esterne ai tessuti urbani consolidati,
l’edificato sparso con diverse destinazioni ed i depositi all’aperto e le aree con
vincoli di inedificabilità (elettrodotti, rispetti stradali, ferroviari, ecc.) costituisce la
quantità di risorsa suolo teoricamente disponibile.
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USO DEL SUOLO La figura, la tabella e il grafico seguenti illustrano la ripartizione della superficie
comunale di Almenno San Salvatore per tipologia di uso del suolo, sulla base del
DUSAF 2007. Fonte: SITer Provincia di Bergamo
La tabella e il grafico seguente riportano invece i dati di sintesi relativi all’uso del
suolo così come illustrati nella tavola n. 06, elaborata per il Documento di Piano,
le destinazioni d’uso sono state derivate dall’analisi del P.R.G., dall’uso del suolo
attuale e del Piano di Indirizzo Forestale.
La percentuale di consumo del suolo urbano è pari al 33,97%.
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Tabella – Uso del suolo tavola – Almenno San Salvatore
USO DEL SUOLO (previsione) AREA (HA) %
Aree residenziali 109,55 22,76%
Aree produttive o commerciali 12,19 2,53%
Aree e attrezzature di pubbliche e tecnologiche 8,15 1,69%
Aree a parcheggi 2,97 0,62%
Rete viaria 23,23 4,83%
Aree a verde pubblico 12,63 2,62%
Aree agricole 113,42 23,56%
Aree boscate 165,61 34,40%
Aree di interesse paesistico ambientale non boscate 4,90 1,02%
Corsi d'acqua e aree di pertinenza non boscate 28,72 5,97%
Totale superficie comunale 481,37
Come si può osservare, il territorio comunale risulta caratterizzato da aree
boscate, a cui seguono per estensione le aree agricole (prati, pascoli, vigneti) e
le aree a destinazione residenziale.
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TIPOLOGIA E TESSUTO DELL’EDIFICATO La carta delle tipologie e dei tessuti edificati, in scala 1:5.000, classifica l’edificato
sulla base dei tipi e dei tessuti urbani di seguito descritti. La definizione dei tipi è la
ricerca nello spazio e nel tempo dell’invariante nella conformazione di un edificio
o di un insediamento attraverso la lettura storica della realtà costruita. Il tipo è
quindi definibile come “l’uguaglianza o la somiglianza naturale tra corpi
architettonici venutasi a creare gradatamente in virtù di esigenze comuni e
reciproche influenze” e risulta determinato non tanto dalla funzione che può
variare nel tempo quanto dalla permanenza dell’impianto nel tempo ovvero la
sua riconoscibilità in architetture di specie diverse (modello). Il tessuto è il modo di
disporsi dei diversi edifici in rapporto fra loro, fra lo spazio circostante e le strade
(abbiamo ad esempio un tessuto compatto nel centro storico o un tessuto aperto
regolare nelle zone a case singole). Attraverso la definizione dei tipi si giunge così
ad una classificazione del costruito che permette diverse chiavi di lettura: − una
lettura cronologica che permette di distinguere le diverse epoche di costruzione
attraverso il riproporsi di tipi storicamente determinati (cortina del centro storico,
cascina plurifamiliare, ecc.);
- una lettura tipologica vera e propria come una sorta di “tassonomia”che
permette di classificare gli edifici;
- una lettura funzionale quando al tipo corrisponde una funzione(monastero,
chiesa, residenza monofamiliare ecc).
Architetto
PAOLO GHEZZI
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5. I VINCOLI La tipologia e la localizzazione dei vincoli è stata definita attraverso l’esame degli
elementi naturali e delle strutture antropiche esistenti sul territorio di Almenno San
Salvatore, dalle seguenti fonti:
- PTCP della Provincia di Bergamo
- Piano di Indirizzo Forestale della Comunità Montana Valle Imagna
- Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI)
- Ministero dei beni e delle attività culturali
- Sistema Informativo dei Beni Ambientali (SIBA) della Regione Lombardia
- PRG vigente,
- Studio Geologico Comunale
- Studio del reticolo idrografico comunale
Da tale ricerca risulta che nel territorio in esame sono presenti i seguenti vincoli:
Aree interessate dal vincolo forestale
Tutte le aree boscate, come da definizione dell'art. 42 della L.R.
31/2008, necessitano di autorizzazione per la loro trasformazione.
Le modifiche che gli interventi apportano alle aree boscate sia per quanto
riguarda il taglio/estirpazione di vegetazione arborea e/o arbustiva che per i
movimenti terra (sterri e/o riporti) vanno valutate non solo in riferimento alle aree
oggetto dei lavori ma estese anche alle aree immediatamente attigue.
La sovrapposizione tra i vincoli idrogeologico, forestale e paesaggistico, fa si che
laddove c'è violazione alle normative forestali, tale da provocare un danno
duraturo al bosco vincolato, è ravvisabile, oltre all'infrazione amministrativa,
prettamente forestale, anche la violazione all'art. 146 del D.Lgs. n. 42/04 che
integra anche il reato di cui all'art. 734 del Codice penale.
Le competenze in materia di vincolo forestale, dapprima espletate dal Corpo
Forestale dello Stato, oggi solo organo di controllo e di polizia, sono state in
seguito delegate con D.P.R. n. 616/77 alle Provincie e alle Comunità Montane per
i rispettivi ambiti territoriali.
La Regione Lombardia ha mantenuto le competenze tecniche esercitate con
legge regionale n. 8/76, modificata e integrata dalla legge regionale n. 80/89,
fino all'emanazione della legge regionale n. 11/98, integrata con legge regionale
n. 18/2000, e successivamente dalla L.R. 27/2004, che ha delegato le
competenze amministrative all'Ente Provincia, alle Comunità Montane e agli Enti
Gestori dei Parchi Regionali.
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La Regione Lombardia in data 5 dicembre 2008 ha emanato la nuova Legge
Regionale Forestale (L.R. n. 31/2008), che di fatto va a sostituire e abrogare le
precedenti leggi in materia.
Il territorio comunale di Almenno San Salvatore è interessato dalla presenza di
aree boscate, individuate dal Piano di Indirizzo Forestale della Comunità
Montana Valle Imagna.
Vincolo Paesaggistico (Parte III art. 146 del D.Lgs. 42/04)
Il vincolo paesaggistico è uno strumento previsto dalla legislazione statale per la
tutela delle aree di maggiore pregio paesistico, con la finalità di mitigare
l'inserimento nel paesaggio di opere edilizie ed infrastrutture nonché di rendere il
più possibile compatibili le attività a forte impatto visivo.
Tale vincolo è stato introdotto dalla legge 1497/39, successivamente integrato
dalla legge 431/85 (Legge Galasso) e quindi inserito nel Testo unico delle
disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali determinato dal
D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490.
In data 22 gennaio 2004 il D.Lgs. n. 42 "Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio,
ai sensi dell'art. 10 della legge 06 luglio 2002, n. 137", ha provveduto a sostituire ed
abrogare tutta la normativa precedente.
Successivamente le competenze amministrative, per il rilascio delle autorizzazioni
in argomento, sono state ridefinite dall'art. 80 della L.R. n. 12 del 11 marzo 2005
"Legge per il governo del territorio".
Il vincolo paesistico-ambientale è stato istituito con la legge 29 giugno 1939, n.
1497, la quale sottoponeva a tutela, per il loro notevole interesse pubblico, le
seguenti categorie di beni:
- Le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di
singolarità geologica.
- Le ville, i giardini ed i parchi che si distinguono per la loro non comune
bellezza.
- I complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto
avente valore estetico e tradizionale.
- Le bellezze panoramiche considerate come quadri e così pure quei punti
di vista, o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di
quelle bellezze.
A queste generiche categorie di beni, vincolate singolarmente con apposito
Decreto ministeriale e regionale (si tenga presente che non tutti i beni sopra
Architetto
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elencati sono stati interessati dall'apposizione del Vincolo paesistico, bensì
solamente alcuni di essi, compresi in appositi elenchi depositati presso l'ufficio), a
partire dal 1985, con l'entrata in vigore della Legge Galasso (legge 8 agosto 1985,
n. 431), sono state vincolate ulteriori categorie di beni legati ad aspetti fisici del
territorio, e precisamente:
A) i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea
di battigia, anche per i territori elevati sul mare;
B) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri
dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi;
C) i fiumi, i torrenti ed i corsi d'acqua descritti negli elenchi di cui al testo unico
delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con R.D. 11
dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di
150 metri ciascuna, confermati ed integrati con deliberazione della Giunta
regionale del 25 luglio 1986, n. 4/12028;
D) le montagne per la parte eccedente i 1600 metri sul livello del mare per la
catena alpina e i 1200 metri per la catena appenninica e per le isole;
E) i ghiacciai e i circhi glaciali;
F) i parchi e le riserve nazionali e regionali, nonché i territori di protezione esterna
dei parchi;
G) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal
fuoco e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento;
H) le aree assegnate alle Università agrarie e le zone gravate da usi civici;
I) le zone umide incluse nell'elenco di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 13 marzo 1976, n. 448;
L) i vulcani;
M) le zone di interesse archeologico.
I dispositivi di legge previsti dalla legge 431/85 sono stati in seguito integrati nel
"Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali"
determinato dal Decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490.
La Regione Lombardia, dapprima con legge regionale 9 giugno 1997, n. 18 (artt.
nn. 6-7) "Riordino delle competenze e semplificazione delle procedure in materia
di tutela dei beni ambientali e di piani paesistici. Subdeleghe agli enti locali" e
successivamente con la L.R. 12/2005 (art. 80), ha subdelegato parte delle
competenze autorizzative in materia paesistico-ambientale alle Province
territorialmente competenti.
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Ai sensi dell'art. 146 del D.Lgs 42/2004, qualsiasi intervento su immobili o in aree di
interesse paesaggistico sottoposte a tutela (art. 146, comma1), deve ottenere la
prescritta "autorizzazione paesaggistica", la quale costituisce atto autonomo e
presupposto rispetto al permesso di costruire o agli altri titoli legittimanti
l'intervento urbanistico-edilizio. Le procedure per la richiesta e il rilascio
dell'autorizzazione paesaggistica sono descritte nel citato art. 146 del D.Lgs
42/2004.
Non è comunque richiesta l'autorizzazione paesistica (art. 149 del D.Lgs.
42/2004) per:
- interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di consolidamento statico e
di restauro conservativo che non alterino lo stato dei luoghi e l'aspetto esteriore
degli edifici;
- interventi inerenti l'esercizio dell'attività agro-silvo-pastorale che non comportino
alterazione permanente dello stato dei luoghi con costruzioni edilizie ed altre
opere civili e sempre che si tratti di attività ed opere che non alterino l'assetto
idrogeologico del territorio;
- il taglio colturale, la forestazione, la riforestazione, le opere di bonifica,
antincendio e di conservazione da eseguirsi nei boschi e nelle foreste indicati al
comma 1, lettera g) dell'art. n. 142 del D.Lgs. n. 42/2004, purché previsti ed
autorizzati in base alle norme vigenti in materia.
In caso di rilascio di autorizzazione paesaggistica in ambito boscato, dovrà essere
richiesta e acquisita anche l'autorizzazione alla trasformazione del bosco di cui
all'art. 43 della L.R. 31/2008, con l'obbligo, ai sensi della D.G.R. 675/2005 e s.m.i., di
determinare eventuali interventi compensativi, quali rimboschimenti, interventi di
riequilibrio idrogeologico ed opere di miglioramento dei boschi esistenti, interventi
da realizzarsi a spese del destinatario dell'autorizzazione, prevedendo
eventualmente la monetizzazione delle opere oggetto di trasformazione.
La Regione Lombardia, in data 11 marzo 2005, ha emanato la L.R. n. 12 "Legge
per il governo del territorio"; la presente legge ha, tra l'altro, ridefinito le
competenze amministrative per il rilascio di autorizzazioni paesaggistiche di cui al
D.Lgs. 42/04.
L'articolo n. 146, comma 4, del D.Lgs. 42/2004, fissa la durata massima delle
autorizzazioni paesaggistiche in cinque anni; la Regione Lombardia, all'art. 82,
comma 3, della L.R. 12/2005, precisa che l'autorizzazione paesaggistica vale per
un periodo di cinque anni decorrenti dalla data di rilascio della stessa.
Nel territorio comunale di Almenno San Salvatore sono presenti beni architettonici
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e archeologici e corsi d’acqua sottoposti a vincolo paesaggistico. In particolare:
Beni architettonici
Nel territorio comunale sono presenti i seguenti beni architettonici:
- Villa Lurani Cernuschi
- Palazzo della Pretura
- Villa rinascimentale Cà dell'ora
- Chiesa di San Nicola (ex convento agostiniano di San Nicola)
- Santuario Madonna del Castello
- Immobile adiacente all’ex cinema
- Parrocchiale del SS. Salvatore
- San Giorgio al Cimitero
Sono inoltre presenti 2 beni archeologici puntuali vincolati dal DECRETO DI
VINCOLO ARCHEOLOGICO (Legge 364/1909 - ART. 5):
- Avanzi del ponte romano sul Brembo detto della Regina o del Lémine (Cod.
Bene DB06_0160070001).
- Avanzi del ponte romano sul Brembo in località Ghiaie al Brembo (Cod. Bene
DB02_0160070001)
Beni architettonici e archeologici – Almenno San Salvatore
Fonte: Progetto I.D.R.A., Ministero per i beni e le attività culturali
Corsi d’acqua e fascia di rispetto (D.Lgs. 42/04)
Il D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 142, comma 1, lettera c) - "Fiumi, torrenti e
corsi d'acqua pubblici e relative sponde" definisce come oggetto di tutela e
valorizzazione per il loro interesse paesaggistico: "i fiumi, torrenti, ed i corsi
d'acqua iscritti negli elenchi di cui al testo unico delle disposizioni di legge sulle
acque ed impianti elettrici, approvato con r.d. 11 dicembre 1933, n. 1775, e le
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relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna".
Nella norma di tutela di "fiumi, torrenti e corsi d'acqua pubblici e relative sponde"
vengono tutelati non solo le sponde o il piede degli argini per una fascia di 150
metri ciascuna, ma anche l'intero corso d'acqua.
Nel territorio di Almenno San Salvatore i corsi d’acqua vincolati sono:
- Fiume Brembo
Tratto vincolato: Dallo sbocco alla confluenza dal Brembo di Mezzoldo al Brembo
di Branzi
- Torrente Imagna
Tratto vincolato: Dallo sbocco alla biforcazione a nord-est di Brumano
- Torrente Tornago
Tratto vincolato: Dallo sbocco alla mulattiera per Albelasco
Vincolo idrogeologico (R.D. 30-12-1923 n. 3.267)
Il vincolo idrogeologico è stato istituito dal Regio Decreto n. 3267 del 1923 con
l'obbiettivo di prevenire nell'interesse pubblico attività e interventi che possono
causare eventuali dissesti, erosioni e squilibri idrogeologici.
L'esame del progetto presentato consiste nel valutare le modifiche che l'opera
da realizzare apporta sul territorio, con particolare attenzione agli aspetti di
stabilità dei versanti, di regimazione idraulica (superficiale e sotterranea) e
denudazione di eventuale soprasuolo boscato.
Ne consegue che il citato Regio Decreto ha indirizzato, su parti del territorio
montano e collinare, un comportamento razionale dell'azione antropica
condotta dall'uomo, finalizzata alla stabilità del suolo, del disboscamento, del
regime delle acque superficiali e sotterranee.
Le colture e l'utilizzazione dei terreni boscati, nei quali lo sviluppo dell'azione
antropica è dal vincolo consentita, sono sottoposte all'osservanza delle modalità
stabilite dal regolamento delle prescrizioni di massima e di polizia forestale
vigente nella Regione Lombardia (R.R. 5/2007 e s.m.i.).
Pertanto la stragrande maggioranza dei terreni boscati è vincolata sotto il profilo
idrogeologico ed è sottoposta a limitazioni d'uso, perché si riconosce ad essa una
azione significativa di prevenzione per la sicurezza pubblica contro il pericolo di
esondazioni, franamenti e dissesti. Qualsiasi tipo di intervento, compreso il cambio
colturale, da realizzarsi su questi terreni è subordinato a specifica autorizzazione
rilasciata dall'autorità forestale territorialmente competente ai sensi dell'art. 7 del
R. D. n. 3267/23 e dell'art. 44 della L.R. 31/2008.
Architetto
PAOLO GHEZZI
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Tale strumento di tutela concorre congiuntamente al vincolo paesaggistico, di
cui all'art. 146 del D.Lgs. n. 42/04, alla salvaguardia ambientale e alla
pianificazione territoriale.
La parte settentrionale del territorio di Almenno Salvatore è per larghi tratti
sottoposta a vincolo idrogeologico (ai sensi del R.D. n° 3267/1923), dal quale sono
escluse le aree circostanti i principali nuclei abitati.
Aree e ritrovamenti archeologici
Il PTCP della Provincia di Bergamo individua nel territorio settentrionale del
comune di Almenno San Salvatore 2 aree archeologiche:
- l’area di Epoca Medioevale in Località Monte Castra
- l’area di Epoca preistorica in Località Duno
Architetto
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RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI PUNTUALI – ALMENNO SAN SALVATORE
Acquedotto romano
Località: Monte Castra
Data di ritrovamento: a) 1962, b) 1962, c) dal 1963
Modalità: a) indagine di superficie, b) sondaggio in corrisp. di cisterna, c) parz.le
sterro e distruz. per coltivaz. cava
Ara sacra romana databile al I sec. d.C.
Località: Leminis ad fores Praepositi
Area cimiteriale alto e basso medioevale (a/b)
Località: Chiesa di S. Giorgio - Data di ritrovamento: 1989-1990
Modalità: sondaggi esplorativi della Soprintendenza Archeologica in occasione
del restauro della chiesa
Basamento di torre medioevale in ciottoli di m 5 x 5
Località: Via Carducci
Data di ritrovamento: 1987
Modalità: sondaggio della Soprintendenza Archeologica a seguito di sterri edili
per posa fognatura
Frammento angolare di rilievo architettonico (prima età imperiale)
Località: Via Toscanini n. 5
Reperti romani e cisterna
Località: Località' Madonna del Castello
Data di ritrovamento: a) 1880, b) 1967
Modalità: a) fortuite/ignote, b) sterro edile
Sito protostorico (prima eta' del Ferro)
Località: Duno
Data di ritrovamento: a) 1961, b) 1985-86
Modalità: a) sondaggi della Soprintendenza Archeologica b) raccolte di
superficie
Tre pile di ponte romano alluvionato nel 1493 (le tre arcate centrali superstiti
furono abbattute nel secolo scorso)
Località: Ponte «della Regina»
VINCOLATO
Architetto
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Vincoli derivanti dalla pianificazione di bacino
La parte orientale del territorio comunale è interessato dal vincolo delle fasce
fluviali A, B, C definite dal Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico, relative al
fiume Brembo (PAI).
Il Piano evidenzia inoltre un’area di frana quiescente nella parte settentrionale
del territorio comunale.
Vincoli di polizia idraulica: Vincolo di rispetto idraulico ai sensi del R.D. 25 Luglio
1923 n. 523 e L. 5 Gennaio 1994 n. 36
Lo studio del reticolo idrico comunale, redatto dal dottor geologo Gianluca
Boffelli, individua le fasce di rispetto relative al reticolo idrico principale e minore.
Vincolo delle distanze di rispetto dagli elettrodotti
Il territorio di Almenno San Salvatore è attraversato da 3 linee elettriche, a
ciascuna delle quali è associata una fascia di rispetto.
Vincolo delle fasce di rispetto stradali fuori dal centro abitato
Il territorio comunale è attraversato da strade provinciali, alle quali è associata
una fascia di rispetto per i tratti al di fuori del centro abitato.
Nuclei di antica formazione individuati dal P.R.G.
Il PRG vigente individua i nuclei di antica formazione del comune, al quale
associa norme di tutela.
Nuclei storici individuati dal P.T.C.P.
Il PTCP individua i perimetri dei centri e nuclei storici, come rilevati alla soglia
storica del 1931 desunti dalla cartografia IGM.
Vincolo di San Tomè
Parte del territorio comunale è interessato dalla presenza del vincolo
sovracomunale di tutela delle aree circostanti la Chiesa di San Tomè, situata nel
vicino Comune di Almenno San Bartolomeo.
Vincolo cimiteriale
Nell’ambito del territorio comunale sono presenti due aree di rispetto cimiteriale,
l’una di rispetto del cimitero, l’altra del complesso di San Giorgio al Cimitero.
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Altre zone sottoposte a tutela dal P.R.G.
Il PRG vigente individua alcune aree da sottoporre a tutela. In particolare tali
aree sono situate lungo i corsi d’acqua o sono rappresentate da aree di interesse
paesistico-ambientale.
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6. IL PAESAGGIO PREMESSA La legge regionale 12/2005 con gli articoli 76 e 77 definiscono i compiti e le
opportunità paesaggistiche del livello comunale in riferimento alla tutela ed alla
valorizzazione del paesaggio.
La pianificazione comunale deve innanzi tutto rispondere ai criteri di coerenza ed
integrazione con il Piano paesaggistico regionale e con il Piano territoriale di
coordinamento provinciale dettagliando il quadro conoscitivo e propositivo.
In conformità a quanto stabilito dall’articolo 34 della normativa del Piano
paesaggistico contenuto nel Piano Territoriale Regionale della Regione
Lombardia sulla scorta delle analisi compiute il PGT definisce la carta della
sensibilità paesistica dei luoghi dove si individuano gli ambiti, gli elementi ed i
sistemi a maggiore o minore sensibilità dal punto di vista paesaggistico.
In coerenza con le “Linee guida regionali per l’esame paesaggistico dei progetti”
di cui al d.g.r. 11045 dell’8 novembre 2002, il territorio comunale viene classificato
secondo cinque livelli di sensibilità (sensibilità molto bassa, bassa, media, elevata,
molto elevata).
Il PGT definisce inoltre per le aree comprese nel sistema ambientale, per i centri e
nuclei storici e per gli edifici di interesse storico, artistico nel sistema ambientale
prescrizioni paesaggistiche di dettaglio che prevedono, in particolare, la
redazione di apposite guide d’intervento.
La fase ricognitiva, presupposto per la tutela e la gestione del paesaggio, è nel
PGT articolata in diversi aspetti.
L’ANALISI AMBIENTALE E DEL PAESAGGIO Il quadro ambientale del Comune di Almenno San Salvatore è quello che si rileva
dall'analisi del territorio aperto, ed in particolare dell'ambito collinare.
L’analisi del tessuto e della documentazione cartografica evidenziano, a livello
paesistico, la presenza di peculiarità specifiche quali, rilievi, vallate, crinali, aree
boscate, che forniscono un puntuale quadro di vincoli, o meglio di un quadro di
proposte di regole per la loro tutela.
Alcune brevi annotazioni, semplicemente di carattere indicativo, sono relative
alla qualità ambientale del territorio comunale di Almenno San Salvatore, come
di gran parte della testata della Valle Imagna, anche relativamente agli aspetti
geologici, geomorfologici ed idrografici e complessivamente paesistici; infatti,
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dalle analisi eseguite, si è rilevato come l’intero territorio possieda un’elevata
valenza ambientale proprio nel suo complesso, nella scansione e nella stretta
interrelazione tra le diverse “componenti” geografiche che in esso si sono
riconosciute.
Oltre alle maggiori evidenze, tanti sono i dettagli che meriterebbero una
considerazione e una valorizzazione, quando non addirittura una salvaguardia.
Tutto ciò deve essere considerato nel pensare lo “sviluppo” urbanistico del
territorio comunale, come devono essere salvaguardate le viste all’esterno, i
“cannocchiali” visivi, le panoramiche, da e verso il territorio del Comune di
Almenno San Salvatore.
Nella classificazione del paesaggio, e di ciò che lo caratterizza nel suo insieme, si
sono individuate, basandosi sul riconoscimento, di elementi tipologici fortemente
tipici, gli ambiti di appartenenza delle singole porzioni di territorio.
Nella visione d’insieme, a livello paesistico riscontriamo, nel territorio del Comune
di Almenno San Salvatore i seguenti ambiti:
1. AMBITO URBANO CONSOLIDATO che comprende parti del territorio formato
dai tessuti insediativi e le aree occupate da servizi esistenti e delimitate da un
perimetro continuo che comprende aree completamente edificate e lotti
interclusi (Tessuto residenziale consolidato, Tessuto di interesse storico-
architettonico, Tessuto produttivo e commerciale consolidato, Tessuto dei servizi
consolidati e per attrezzature tecnologiche, Verde privato);
2. AMBITO URBANO MARGINALE che comprende le parti di territorio intercluse
tra il tessuto urbano consolidato o a ridosso dello stesso e che può essere
assoggettato a trasformazioni di tipo urbano;
3. AMBITO AGRICOLO DI CONSERVAZIONE che comprende le parti esterne al
territorio extraurbano, di collina, di pianura, da sottoporre a salvaguardia da
trasformazioni di tipo urbano ma che può essere assoggettato a trasformazioni di
tipo turistico ed ecomuseale a basso impatto;
4. AMBITO BOSCATO DI MONTAGNA che comprende le parti di territorio
esterne al tessuto urbano da sottoporre a salvaguardia da trasformazioni di
qualsiasi tipo urbano possono prevedersi le realizzazioni di microtrasformazioni di
tipo ecomuseale a basso impatto.
5. AMBITO DI INTERESSE MONUMENTALE che comprende, oltre che le
preesistenze edilizie e monumentali, le parti d’immediato intorno agli stessi, aventi
caratteristiche di tipo naturalistico, paesistico, ambientale, il cui incentivo alla
fruizione possono prevedere la realizzazione di microtrasformazioni di tipo turistico
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ed ecomuseale a basso impatto.
6. AMBITO DI RISPETTO DEI CORSI D’ACQUA che comprende le parti di
interesse naturalistico di pertinenza dei corsi d’acqua da salvaguardare da
trasformazioni di tipo urbano ma può assoggettare a trasformazioni di tipo
turistico ed ecomuseale a basso impatto.
LA RETE ECOLOGICA Le cartografie del PTCP riportano gli elementi costituenti la rete ecologica
individuata sul territorio comunale di Almenno San Salvatore.
In particolare, vengono individuati, quali strutture ed elementi fondamentali per
garantire la continuità ecologica del territorio:
- Aree di elevato valore naturalistico in zona montana e pedemontana, le
quali costituiscono il ganglio primario della rete ecologica regionale.
- Il fiume Brembo, il torrente Imagna e il torrente Tornago e corsi d’acqua
minori
Per quanto riguarda la rete ecologica, sul territorio comunale sono presenti:
Classificazione Ruolo nella rete ecologica
Parchi locali di interesse sovra comunale
(ambiti di opportuna istituzione) Nodi di I livello provinciale
Aree agricole strategiche di
connessione, protezione e
conservazione
Nodi di II livello provinciale
Tra le aree o elementi che limitano o potrebbero limitare la permeabilità
ecologica del territorio vi sono invece:
- Le aree urbanizzate, in particolare, di fondovalle.
- Le aree agricole estese, prive di adeguato equipaggiamento
vegetazionale.
- Le infrastrutture viarie, tra cui la viabilità intercentro.
IL SISTEMA VEGETAZIONALE Con l’analisi ricognitiva del territorio, unitamente alla presa visione dei contenuti
del Piano di Indirizzo Forestale (P.I.F.), redatto dalla Comunità Montana Valle
Imagna, consentono di individuare sul territorio comunale di Almenno San
Salvatore, vista l’apposita mappatura e perimetrazione, gli ambiti caratterizzati
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sia da aspetti vegetazionali, che idrici.
L’elaborazione, nel suo complesso, ha altresì permesso di individuare oltre che gli
elementi di particolare valore per il sistema ambientale, anche di desumere la
presenza specifiche tipologie forestali quali:
- castagneto dei substrati carbonatici dei suoli mesici
- castagneto dei substrati carbonatici dei suoli mesoxerici
- orno ostrieto tipico
- robinieto misto
- saliceto di greto
- saliceto di ripa
In particolare, si è potuto osservare, che le aree boscate dominano il paesaggio
del territorio settentrionale del comune, risultando tipologicamente caratterizzate,
dalla presenza di castagneti dei substrati carbonatici dei suoli mesoxerici.
In prossimità delle aree urbanizzate e in parte dei corsi d’acqua principali
predominano invece i robinieti misti, saliceti di ripa caratterizzano invece le
sponde del fiume Brembo nel territorio settentrionale del territorio comunale.
Complessivamente, sul territorio di Almenno San Salvatore, le aree boscate
individuate dal Piano di Indirizzo Forestale si estendono per circa 1,76 Km2 del
territorio comunale, pari al 36,7 % del territorio comunale (Indice di boscosità).
LA SENSIBILITA’ PAESISTICA Come stabilito dal Piano Paesaggistico Regionale (art. 34 “Indirizzi per la
pianificazione comunale e criteri per l’approvazione del P.G.T”) il PGT ha
determinato sulla base degli studi paesaggistici compiuti e in coerenza con
quanto indicato dai “Contenuti paesaggistici dei P.G.T.“ di cui alla d.g.r. 1681 del
29 dicembre 2005 e dalle “linee guida per l’esame paesistico dei progetti” di cui
alla d.g.r. 11045 dell’8 novembre 2002, la classe di sensibilità paesistica delle
diverse parti del territorio comunale.
Sulla base degli elementi emersi dalle analisi del paesaggio naturale e storico
culturale del territorio comunale vengono riconosciute 5 classi di sensibilità.
Per coerenza con l’applicazione del PTPR la classificazione segue i cinque livelli di
sensibilità in esso indicati, ossia:
- sensibilità molto bassa
- sensibilità bassa
- sensibilità media
- sensibilità elevata
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- sensibilità molto elevata.
La determinazione delle diverse classi di sensibilità paesistica del territorio di
Almenno San Salvatore segue il seguente schema:
CLASSE DI SENSIBILITA’ TERRITORIO CLASSIFICATO
sensibilità molto bassa
Nessuna zona. Si è ritenuto opportuno non attribuire
questa classe di sensibilità ad alcuna parte del
territorio, essendo il territorio di Almenno S. Salvatore
ricco di rilevanze naturalistiche, paesistiche e storico-
culturali, percepibili da diverse parti del territorio.
sensibilità bassa
Nella classe sono comprese la maggior parte delle
aree residenziali, le aree produttive e le aree destinate
a servizi, situate nel territorio pianeggiante, esterni ai
nuclei di antica formazione
sensibilità media
La classe comprende principalmente aree residenziali
situate nelle zone collinari, aree agricole marginali,
nonchè aree di pertinenza di edifici di valore storico,
monumentale e ambientale.
sensibilità elevata
Tale classe è la più estesa sul territorio comunale. Essa
comprende le aree agricole e boscate, il nucleo di
antica formazione e gli edifici di valore storico-
monumentale
sensibilità molto
elevata
La classe comprende le aree di maggior naturalità
presenti sul territorio comunale, quali aree di interesse
paesistico-ambientale e aree di rispetto dei corsi
d’acqua
La carta riporta inoltre la fascia di rispetto dei corsi d’acqua, come individuata
dal D. Lsg. 42/04 art. 142, lettera c., in quanto fascia di tutela paesaggistica, a cui
si attribuisce una sensibilità elevata.
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7. LA STORIA CENNI STORICI Almenno San Salvatore deriva il proprio toponimo da Lemine, di incerta
etimologia, che individuava già in epoca romana un ampio comprensorio
territoriale strutturato in pagus il cui centro amministrativo si trovava nell'area del
Castello in prossimità del ponte di Lemine, noto come Ponte della Regina.
Il territorio almennese, antropizzato fin dalla protostoria, ha visto il passaggio dei
Celti, dei Galli Cenomani, dei Romani, che oltre al ponte sul Brembo lasciarono
diverse testimonianze archeologiche, per diventare, dopo la conquista
longobarda, una curtis regia.
Dopo la caduta del regno longobardo, Almenno divenne una curtis comitale
dell’Impero Carolingio e il suo territorio fece parte della contea di Lecco; alla fine
dell'XI secolo passò come beneficium all'episcopato di Bergamo nel cui possesso
rimase fino al 3 marzo 1220, anno in cui i diritti feudali passarono al nascente
comune.
Le lotte tra i Guelfi e i Ghibellini interessarono anche la comunità almennese che
portò alla divisione del comune, il 26 gennaio 1393, in Lemine Inferiore, ghibellina,
e Lemine Superiore, guelfa, spesso in violento e cruento contrasto tra loro,
tradizionalmente alleate, la prima, dei Visconti e, la seconda, di Venezia.
Dopo il passaggio di Bergamo sotto il dominio veneziano la parte ghibellina subì
la rivalsa di quella guelfa che si concluse con la distruzione di Lemine Inferiore per
ordine del podestà di Bergamo, Gritti, 13 agosto 1443.
Di Lemine Inferiore restarono soltanto la Pieve, la chiesa di San Giorgio e alcune
edicole religiose, per i ghibellini fu l'esilio.
Lemine Superiore, sopravvissuta alle lotte tra guelfi e Ghibellini, si trovò ad avere
una comunità molto ampia che portò alla nascita di un’altra parrocchia oltre il
torrente Tornago, quella di San Bartolomeo.
Tra le due comunità, coagulate attorno alle due parrocchie, si manifestarono
presto interessi differenti e divergenti che resero inevitabile l'ultima scissione di
Almenno.
Il 30 marzo 1601 fu rogato l'atto notarile che statuiva la suddivisione di Almenno
nei due comuni di Almenno San Bartolomeo, costituito dai territori di Albenza,
Longa e Pussano, e Almenno San Salvatore, costituito dalle contrade di Porta,
Borgo e Sotto.
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ARTE E ARCHITETTURA La Madonna del Castello e la Pieve di San Salvatore
Più importante sotto l'aspetto storico e non meno preziosa sotto l'aspetto artistico,
è la Pieve di San Salvatore.
E' la più antica chiesa del territorio dalla quale sono nati tutti i luoghi di culto delle
valli Brembana, Imagna e Brembilla. Le sue origini si fanno risalire al periodo
longobardo, con massicci interventi nel XII sec. Il monumento è impreziosito da
alcuni affreschi fra i più antichi della bergamasca, un pulpito romanico del 1130
ca. in arenaria con scolpiti i simboli dei quattro evangelisti e la cripta del VII-VIII
sec., a pianta rettangolare, che nel suo genereè forse l'unico esempio rimasto
nella diocesi di Bergamo. Davanti alla facciata della Pieve venne poi edificata,
agli inizi del Cinquecento, un'altra chiesa detta della Madonna del Castello, a
pianta rettangolare, a navata unica. Al centro della parete di fondo è custodito
uno splendido ciborio ottagonale in stile rinascimentale, con scene della Vita
della Vergine.
Il Santuario Madonna del Castello si trova nella omonima località del comune di
Almenno San Salvatore.
La Madonna del Castello è costruita a picco sul Brembo in tre corpi: la cripta del
VII-VIII secolo, poggiata direttamente sulla parete rocciosa a strapiombo sul
fiume, la primitiva chiesa Plebana (IX-XII secolo) e il Santuario di “S. Maria del
Castello” del XVI secolo. Senza dimenticare la possente e singolare bellezza, tutta
romanica, dell’imponente ambone in pietra del XII secolo e l’eleganza della
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cappella rinascimentale che incornicia l’immagine miracolosa della Vergine col
Bambino.
Si tratta di un edificio ecclesiale cinquecentesco molto particolare in quanto
costituisce un insieme con la Pieve di Lemine a cui è addossato e che ha
inglobato.
Nel 1393 Almenno si divise in Lemine Superiore guelfo e Lemine Inferiore ghibellino
che venne alfine distrutto quando nel 1428 prevalse la parte guelfa con l’arrivo
della Serenissima.
Dopo la distruzione di Lemine Inferiore, la pieve cadde in uno stato di
abbandono materiale e religioso assoluto, destinata forse a scomparire se non
fosse intervenuto alla fine del XIV secolo un intervento straordinario.
Un assestamento dell'edificio aveva fatto spostare un muro di rinforzo che
copriva l'affresco di una Madonna col Bambino di cui si era persa la memoria.
La riapparizione dell'affresco fu ritenuto un evento miracoloso, un segno divino
diretto alla riappacificazione della comunità, che gli attribuì effetti miracolosi.
La profonda fede della gente, provata da faide, produsse una notevole messe di
offerte e donazioni non solo da parte dei fedeli locali, ma anche di quelli delle
zone limitrofe.
Si determinò così la volontà di costruire una nuova chiesa per onorare il miracolo
della riapparizione della Madonna col Bambino, nello stesso posto in cui l'evento
si era verificato, addossandola cioè alla vecchia pieve che veniva a fare parte
del nuovo edificio e recuperava così l'importanza religiosa perduta.
La costruzione della nuova chiesa, piuttosto lenta, probabilmente a causa di
difficoltà di ordine finanziario, fu consacrata il 4 giugno 1590 e dedicata alla
Madonna del Castello in ricordo del castello ivi sorto in precedenza.
Il Santuario della Madonna del Castello è inoltre una delle 4 tappe, insieme a San
Nicola, San Giorgio, a San Tomé (quest’ultima ad Almenno San Bartolomeo) del
giro della 4 chiese romaniche del’agro almennese.
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Basilica di San Giorgio in Lemine
La chiesa di S. Giorgio, la più grande chiesa romanica della Diocesi di Bergamo
dopo S. Maria Maggiore, sorge isolata in aperta campagna. Ora che si sono
conclusi, dopo due anni, i lavori di rifacimento della copertura e il restauro dei
dipinti murali, i visitatori possono ammirarla nella sua imponente struttura
architettonica e visitare all’interno il prezioso campionario di affreschi dal XII al XV
secolo dedicati alla vita di Cristo.
È’ una chiesa sorta intorno all'anno 1150, ora immersa nel verde della
campagna, mentre anticamente era circondata da un borgo medioevale,
distrutto dalla Repubblica Veneta nel 1443. Pare sia stata fatta edificare
dall'Episcopato di Bergamo nel periodo in cui si ricostruiva la basilica di San Maria
Maggiore in città; vi avrebbero lavorato le medesime maestranze, utilizzando gli
stessi materiali e tecnica costruttiva.
Dopo la fase iniziale, i lavori subirono un’interruzione e furono conclusi sulla fine
del XII secolo con una muratura diversa. L'aspetto più importante di San Giorgio è
la decorazione pittorica. La chiesa conserva il più consistente campionario di
affreschi due-trecenteschi che in Bergamasca si possano ammirare raccolti in un
solo luogo.
Sulle pareti delle navate laterali e sui pilastri ci sono affreschi votivi, il cui soggetto
riguarda la Vergine o Santi particolarmente venerati, ma i più importanti si
trovano sulla navata centrale e formano un ciclo completo della Vita di Cristo, il
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più antico conosciuto in Bergamasca. Pittori ignoti della fine del Duecento e degli
inizi del Trecento di scuola romana, assisiate e lombarda ne sarebbero gli autori.
Chiesa di San Nicola
Spostandosi nella parte alta del paese si può ammirare un altro gioiello di
Almenno, la chiesa di San Maria della Consolazione, detta comunemente di San
Nicola.
Sorta nel 1488 per un voto della popolazione, fu affidata all'ordine degli
Agostiniani, per i quali si edificò vicino anche un monastero con un magnifico
chiostro in stile tardogotico.
Il complesso si trova in un’incantevole posizione sulla sommità di una collina
ammantata di vigneti.
Nella chiesa si conservano alcune tele di valore, come la "Trinità" del Previtali,
datata 1517, la "Sacra Famiglia" di Francesco da Ponte detto il Bassano (XVI sec.).
Numerosissimi sono poi gli affreschi dei secoli XV-XVIII, che coprono le pareti delle
dodici cappelle laterali, molti dei quali attribuiti ad Antonio Boselli;
splendido il soffitto originario a formelle in cotto decorate a mano e alcune lastre
tombali degli inizi del XVI secolo.
In San Nicola si trova anche il più antico organo della Bergamasca; fabbricato
nel 1588 dagli Antegnati e recentemente restaurato, è spesso usato per concerti
di grande richiamo.
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Il ponte della Regina
Sono ancora visibili nell’alveo
del fiume Brembo tre reperti
significativi che
presumibilmente, secondo le
cartografie e le ricostruzioni
degli storici, sono da identificarsi
come tre “pilastri” del ponte di
epoca romana indicato come il
ponte della Regina.
Il nome popolare deriverebbe
dalla Regina Teodolinda, la
documentazione
altomedioevale infatti attesta la
presenza in Almenno San
Salvatore di una corte
longobarda e franca.
Il ponte sorgeva sull’antica via militare romana che collegava Bergamo a Como
e alla Svizzera passando per Lecco, in origine si suppone che il ponte avesse otto
arcate, come il Fornoni rappresenta nei suoi disegni, tre delle quali esistevano
ancora alla fine del 700.
E’ presumibile che il ponte fosse in uso fino alla fine del 1400 quando un’alluvione,
nel 1493, ebbe a causare la sua distruzione, oggi, del ponte, orgoglio
dell’architettura militare romana, rimangono solo alcuni resti di quell’opera, due
basi, presumibilmente le cosiddette pile, elemento di appoggio delle ipotetiche
otto arcate.
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Chiesa parrocchiale di San Salvatore
Sorta intorno alla metà del 1400
e consacrata nel 1502 dal
vescovo Lorenzo Gabrieli, la
parrocchiale di Almenno San
Salvatore subì ristrutturazioni di
rilievo nel 1660 e nel 1710.
Vennero apportate modifiche
sia all'interno dell'edificio dove
furono abbattute le arcate
gotiche, innalzata la navata e
impostata la volta a botte, che
all'esterno dove la facciata
profondamente modificata
assunse l'attuale aspetto
neoclassico. La chiesa è ricca
di numerose opere d'arte tra
cui numerosi dipinti: La Vergine con Bambino di Giovan Francesco Barbieri (1591-
1666) detto il Guercino da Cento; S. Antonio da Padova, di Padre Massimo da
Verona (1600 ca. ? 1679); S. Cristoforo con i Santi Sebastiano e Rocco, tela
attribuita a Bernardo Strozzi (1581-1644); Battesimo di Gesù , opera di Vincenzo
Angelo Orelli (1751-1813).
Il palazzo dell’ex Pretura
Le notizie storiche concernenti l''ex-Pretura' finora ritrovate risalgono all'anno 1696
e sono reperibili in un atto notarile redatto il 22 novembre di quell'anno 'ante
ianuam domorum iuris Ill.mi Comitis Caroli Pellicioli sitarum prope Cimiterium S.
Salvatoris', davanti alla porta delle case di proprietà dell'illustrissimo conte Carlo
Pellicioli poste presso il cimitero della chiesa di S. Salvatore (Archivio di Stato di
Bergamo, Fondo Notarile, G. Battista Lauro Cattaneo n. 7158, 22 novembre 1696).
Da questo documento si deduce che l'edificio esisteva già nel Seicento e che il
proprietario era il conte Carlo Pellicioli; per cui esso potrebbe essere chiamato
Palazzo Pellicioli. Ulteriori ricerche potranno chiarire se fu il conte stesso a farlo
edificare ex novo, se esisteva già precedentemente così come è ed il Pellicioli lo
acquistò da altri, oppure se egli ampliò una qualche precedente costruzione.
Alla morte del conte Carlo l'edificio passò in eredità al figlio Pinamonte Pellicioli,
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sposo della contessa Emilia Brembati. Che si tratti effettivamente dell'edificio
della ex-Pretura è confermato da altro documento redatto 'sub quadam porticu
terranea prope domos iuris ill.morum heredum q. ill.mæ d.næ Comitissæ Emiliæ
Brembatæ Pelliciolæ... sita prope Ecclesiam Præposituralis', sotto un certo portico
al pianterreno presso le case di proprietà degli illustrissimi eredi della fu illustrissima
signora contessa Emilia Brembati Pellicioli... posto (il portico) presso la chiesa
prepositurale di S. Salvatore (Archivio di Stato di Bergamo, Fondo Notarile, G.
Battista Lauro Cattaneo n. 7161, 13 febbraio 1710). Il documento fa senza dubbio
riferimento al porticato aperto al piano terra tuttora esistente nella ex-Pretura.
La collocazione della Biblioteca Comunale in una parte del palazzo dell''ex-
Pretura' ha risolto definitivamente e in modo esemplare il recupero di un
importante edificio storico, restituendolo anche alla fruizione pubblica.
Le notizie storiche concernenti l''ex-Pretura' finora ritrovate risalgono all'anno 1696
e sono reperibili in un atto notarile redatto il 22 novembre di quell'anno 'ante
ianuam domorum iuris Ill.mi Comitis Caroli Pellicioli sitarum prope Cimiterium S.
Salvatoris', davanti alla porta delle case di proprietà dell'illustrissimo conte Carlo
Pellicioli poste presso il cimitero della chiesa di S. Salvatore (Archivio di Stato di
Bergamo, Fondo Notarile, G. Battista Lauro Cattaneo n. 7158, 22 novembre 1696).
Da questo documento si deduce che l'edificio esisteva già nel Seicento e che il
proprietario era il conte Carlo Pellicioli; per cui esso potrebbe essere chiamato
Palazzo Pellicioli. Ulteriori ricerche potranno chiarire se fu il conte stesso a farlo
edificare ex novo, se esisteva già precedentemente così come è ed il Pellicioli lo
acquistò da altri, oppure se egli ampliò una qualche precedente costruzione.
Alla morte del conte Carlo l'edificio passò in eredità al figlio Pinamonte Pellicioli,
sposo della contessa Emilia Brembati. Che si tratti effettivamente dell'edificio
della ex-Pretura è confermato da altro documento redatto 'sub quadam porticu
terranea prope domos iuris ill.morum heredum q. ill.mæ d.næ Comitissæ Emiliæ
Brembatæ Pelliciolæ... sita prope Ecclesiam Præposituralis', sotto un certo portico
al pianterreno presso le case di proprietà degli illustrissimi eredi della fu illustrissima
signora contessa Emilia Brembati Pellicioli... posto (il portico) presso la chiesa
prepositurale di S. Salvatore (Archivio di Stato di Bergamo, Fondo Notarile, G.
Battista Lauro Cattaneo n. 7161, 13 febbraio 1710). Il documento fa senza dubbio
riferimento al porticato aperto al piano terra tuttora esistente nella ex-Pretura.
La collocazione della Biblioteca Comunale in una parte del palazzo dell''ex-
Pretura' ha risolto definitivamente e in modo esemplare il recupero di un
importante edificio storico, restituendolo anche alla fruizione pubblica.
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8. ANALISI URBANA E CLASSIFICAZIONE
DEL TERRITORIO Il Comune di Almenno San Salvatore si trova al centro di un sistema urbano a
scala sovracomunale che gravita principalmente sul Comune, il quale
rappresenta il perno della bassa Valle Imagna.
Le analisi condotte hanno tentato di proporre diverse chiavi di lettura del
territorio, aperto e costruito, per fornire materiali per un dibattito costruttivo su cui
indirizzare il processo di pianificazione.
Analisi che sono partite dal territorio per arrivare ai centri edificati e viceversa,
senza un itinerario ed una tesi precostituita.
Partire dal territorio ha significato ricercare "codici genetici", suggestioni e
memorie formali; partire dalla città costruita ha significato ricercarne le tracce
fondanti, i segni ed i fatti urbani rilevanti, che ci restituiscono un territorio ricco di
molteplici risorse architettoniche ed ambientali.
Gli elaborati di analisi contengono l'immagine del territorio urbano diversi in
ragione dei punti di osservazione.
Il piano ha cercato di ricondurre ad un disegno unitario proprio questa
frammentazione per parti e per problemi del territorio: centro e periferia, aree di
collina e di pianura, che si intersecano evidenziando una molteplicità di aspetti e
di fattori che, forse proprio in ragione della loro diversità, trovano un comune
denominatore, restituendoci un'immagine caleidoscopica, di grande effetto.
Lo strumento utilizzato per riorganizzare le elaborazioni analitiche su supporto
informatico consente una rilettura dei dati in ragione del punto di vista in cui
intende porsi l'osservatore, e quindi in ragione del fenomeno che si intende
approfondire.
Non ci si è quindi limitati a riproporre la griglia di problematiche suggerite dalla
circolare regionale, ma, anche con l'obiettivo di adeguare nei limiti del possibile
lo strumento urbanistico alle direttive della pianificazione di livello regionale, le
chiavi di lettura sono riferite ai tre grandi sistemi, ambientale, insediativo e
relazionale.
Ciascun sistema rappresenta, per certi aspetti, un serbatoio di informazioni,
raccolte per sottosistema, e - quasi come in un gioco di scatole cinesi - per piano
e campo di intervento. Cosicché ciascun fenomeno di rilevante interesse per la
lettura delle trasformazioni del territorio è stato classificato e catalogato,
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utilizzando, nei limiti del possibile, le banche dati esistenti. Si tratta comunque di
un lavoro in progress, che potrà essere utilizzato ed implementato nella fase di
gestione del piano, nell'ambito di un sistema integrato di informazioni,
indipendentemente dal processo di formazione del Piano.
LA MORFOLOGIA URBANA L’assetto fisico del territorio, nelle sue componenti geomorfologiche e
orografiche, ha avuto un ruolo determinante nel definire le diverse attitudini
dell’area all’insediamento umano.
Il paesaggio naturale e quello antropico, specie storico, è caratterizzato da
un’ampia variabilità di tipologie e da una diversa qualità dei sistemi urbani, delle
forme di appoderamento e del sistema infrastrutturale.
I caratteri strutturali e insediativi che la Comunità locale ha stratificato nel tempo
sono elementi cardine sui quali fondare le scelte e delineare le strategie di
sviluppo che si propongono di rilanciare lo sviluppo del sistema locale a partire
dal riconoscimento delle proprie specificità.
Le attività agro-forestali, che in passato hanno determinato gran parte
dell’assetto ambientale dei luoghi ed hanno assicurato una corretta
manutenzione del territorio, oggi non rivestono più un ruolo così preminente, così
che anche le problematiche della stabilità idrogeologica e della qualità dei
luoghi sotto il profilo igienico, ecologico-naturalistico e fisionomico-paesaggistico
non sono più governate dalla costante cura assicurata al territorio.
La variabilità ambientale costituisce un altro elemento forte attorno al quale
promuovere e migliorare la fruizione dei luoghi, animare il settore turistico
tradizionale, promuovere forme di turismo rurale che sappiano valorizzare le
diverse risorse ambientali e storico-culturali sfruttando così risorse rilevanti ancora
inesplorate.
La morfologia urbana del territorio comunale è caratterizzata da aree a
destinazione residenziale, tra le quali distinguiamo il nucleo di antica formazione,
da aree a carattere prevalentemente artigianale e commerciale, e le aree
destinate ad ospitare strutture pubbliche e attrezzature per la collettività.
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TESSUTO STORICO Centro o nucleo storico, complessi ed edifici isolati con giardini e parchi edificati prima del ‘900.
TESSUTO PRODUTTIVO Insediamento produttivo (industriale,artigianale, estrattivo) formato da capannoni, fabbricati per uffici, impianti tecnologici con eventuali parti commerciali; area di pertinenza prevalentemente pavimentata, edificato nella seconda metà del ‘900.
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FABBRICATO SPECIALE STORICO Chiesa, edificio pubblico o di servizio edificato prima della seconda metà del ‘900.
FABBRICATO COMMERCIALE TERZIARIO Fabbricato commerciale e/o terziario con un a o più strutture di vendita, area di pertinenza destinata prevalentemente a parcheggio, edificato dopo la seconda metà del ‘900.
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FABBRICATO TECNOLOGICO Fabbricato o manufatto per servizi tecnologici(distribuzione acqua, elettricità, depurazione, comunicazioni, ecc.), e distributori di carburante.
FABBRICATO AGRICOLO STORICO Edificio o complesso rurale(cascina per uno o più nuclei familiari) con presenza di residenza e di attrezzature per l’agricoltura (stalle, fienili, magazzini, ecc) edificato prima della seconda metà del ‘900.
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CASA MONO/BIFAMILIARE ISOLATA Edificio residenziale isolato con area di pertinenza prevalentemente a giardino 1/2 piani fuori terra più eventuale seminterrato e/o piano mansardato edificato dopo la seconda metà del ‘900.
VILLA Edificio residenziale isolato edificato dopo la seconda metà del ‘900 con giardino, parco o pertinenza agricola di notevole estensione.
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CASA A SCHIERA Blocco isolato formato da alloggi su più piani con scala privata interna, con divisione terra cielo ed area di pertinenza privata, 2 piani fuori terra più eventualmente piano mansardato, edificato dopo la seconda metà del ‘900.
PLURIFAMILIARE IBRIDA Edificio isolato formato da alloggi con accessi indipendenti, aree di pertinenza prevalentemente privata (giardini degli alloggi al piano terra), 2 piani fuori terra più eventuale piano mansardato, edificato dopo la seconda metà del ‘900.
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Comune di ALMENNO S. SALVATORE - D.d.P. art.8 L.R. 12/2005 63
CASA PLURIFAMILIARE Edificio isolato prevalentemente residenziale su più piani formato da alloggi con accesso e area di pertinenza comune, parte a giardino e parte pavimentata con 2 o più piani fuori terra, edificato dopo la seconda metà del ‘900.
SISTEMA DEI SERVIZI Il sistema dei servizi comprende le attrezzature pubbliche di interesse comune, le attrezzature pubbliche per l’istruzione, i cimiteri, il verde e le attrezzature sportive, i parcheggi pubblici o di uso pubblico, piazze e spazi pubblici aperti.
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Le aree a prevalente carattere residenziale di Almenno San Salvatore si trovano
nella zona centrale del territorio comunale, sebbene siano presenti anche episodi
di nuclei residenziali isolati.
La maggior parte delle attività produttive si concentra invece nella zona
meridionale e nella zona settentrionale del nord-est del territorio comunale.
IL SISTEMA DEI SERVIZI AREE E ATTREZZATURE PUBBLICHE Nel territorio comunale si possono individuare le seguenti aree e attrezzature:
Attrezzature religiose
La chiesa parrocchiale è la Parrocchia di San Salvatore, sita in via XXV Aprile,
essa volge, oltre la funzione di chiesa, quella di casa parrocchiale, in viale
Europa trova allocazione il nuovo oratorio.
Altre architetture religiose, presenti sul territorio comunale, di rilevante valenza
storico-culturale e architettonica sono il santuario Madonna del Castello, la
chiesa di San Giorgio al cimitero, la Chiesa di San Nicola e la Chiesa di San
Nicolò.
Cimiteri
Sul territorio troviamo due cimiteri, il primo è posto lungo via dei Caduti, il
secondo contermine alla chiesa di S. Giorgio.
Edifici pubblici
Il palazzo comunale è collocato in Piazza San Salvatore 11, mentre la biblioteca
comunale è ospitata nel palazzo dell’ex Pretura, via XXV Aprile.
La biblioteca si sviluppa interamente al piano terra ed è complanare al piano
stradale d'accesso. Vi e' pressoche' un'assoluta mancanza di barriere
architettoniche.
In via Zuccala troviamo un altro edificio pubblico oggi adibito in parte quale
sede del giudice di pace e in parte adibito alla sede del Corpo Forestale dello
Stato
Edifici scolastici
Per quanto concerne le infrastrutture scolastiche è possibile rilevare che i singoli
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comuni vallivi riescono a garantire nella quasi totalità dei casi la presenza di
infrastrutture scolastiche relative ai primi cicli di studio (materna e al massimo
elementare).
Nel Comune di Almenno San Salvatore sono localizzate le infrastrutture
scolastiche relative alle scuole medie per i Comuni della Bassa Valle Imagna,
mentre a Sant’Omobono Terme per i Comuni dell’Alta Valle.
Gli edifici con funzione scolastica ad Almenno San Salvatore sono ubicati in viale
Europa, essi sono rappresentati dalla Scuola dell'Infanzia, dalla Scuola Primaria e
dalla Scuola Secondaria di primo grado.
E’ inoltre presente un asilo nido, sito in via Regina Teodolinda 3.
Gli Istituti Superiori sono localizzati a Bergamo e quelli Universitari fanno capo a
tutti i capoluoghi delle province Lombarde.
Attrezzature sportive e verde
Nel territorio comunale è presente un campo per il gioco del calcio, situato nella
zona meridionale del teritorio comunale, a nord della strada provinciale SP 175,
con accesso da via Lemen.
E’ inoltre presente in via Papa Giovanni XXIII° un campo sportivo di proprieta della
parrocchia e sempre nella stessa via troviamo la palestra comunale.
La aree di verde pubblico sono invece dislocate in varie parti del territorio, la più
ampia delle quali si sviluppa nel territorio circostante il cimitero.
Strutture sanitarie
Per quanto concerne le infrastrutture sanitarie è possibile rilevare che i singoli
comuni vallivi riescono a garantire nella quasi totalità dei casi servizi puramente
ambulatoriali e servizi di trasporto verso le terme e verso i presidi ospedalieri
soprattutto per le persone anziane o non motorizzate.
I presidi Ospedalieri di riferimento sono localizzati a Bergamo e a Ponte San Pietro,
per contro nel struttura socio-sanitaria della Fondazione Rota vengono altresì
erogati servizi ambulatoriali, servizi di riabilitazione motoria, oltre allo svolgimento
del servizio di R.S.A. convenzionata.
Parcheggi
Sono presenti parcheggi dislocati in diverse zone del territorio comunale la cui
dotazione complessiva risulta ammontare circa a 1356 posti auto.
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Viabilità
La viabilità principale è raprresentata dalle strade proviniciali SP. 175 e SP 14, il
principale collegamento è rappresentato dalla strada, che mette in connessione
i Comuni con il resto della Valle Imagna, la rete di accesso ai centri minori è
sufficientemente ramificata.
Nel quadro del sistema della viabilità locale sono previste la realizzazione di due
tratti stradali ad opera della Comunità Montana che assumono particolare
valore strategico in quanto capaci di assicurare i rapporti tra le popolazioni dei
comuni limitrofi.
La viabilità all’interno del Comune è caratterizzata dalla presenza di due arterie
principali: la S.P. 175 che collega la strada statale “Briantea” n° 342 alla Valle
Imagna alla Valle Brembana, passando per Almenno San Salvatore; la SP 14, che
attraversa il territorio comunale di Almenno San Salvatore.
Impianti tecnologici
Nel territorio comunale sono presenti tre aree destinate ad ospitare impianti
tecnologici, in particolare, di telefonia, in via borgo antico è ubicata la piazzola
ecologica.
Rete idrica, rete fognaria e depurazione delle acque
Il servizio di adduzione acquedotto copre l’intero territorio comunale con il 100%
degli abitanti allacciati al servizio, il servizio di fognatura copre l’intero territorio
con circa il 95% degli abitanti allacciati al servizio, mentre Il servizio di
depurazione copre l’intero territorio con circa il 85% di abitanti allacciati al
servizio.
IL TRASPORTO PUBBLICO
Il trasporto pubblico è costituito essenzialmente da linee extraurbane di autobus,
in particolare, Almenno San Salvatore è attraversato da percorsi di linee
extraurbane, i cui itinerari di collegamento con il Capoluogo principale
consentono un regolare collegamento via gomma entro l'ambito provinciale.
Almenno San Salvatore è servita da TRE linee di autobus gestite dalla società Sab
(Consorzio: Bergamo Trasporti Ovest):
- la linea B00a-c Costa Imagna - S. Omobono - Villa d'Almè
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- Linea BERGAMO - S. OMOBONO - VALSECCA - COSTA IMAGNA // ROTA
IMAGNA – BRUMANO che offre 28 corse per Almenno San Salvatore e 29 corse
da Almenno. Sul territorio comunale sono presenti 2 fermate, una in località
Cinque Vie e la seconda in località Gabbione.
- Linea BERGAMO - PONTE GIURINO - BERBENNO – BLELLO che offre 5 corse
per e da Almenno San Salvatore. Sul territorio comunale è presente una fermata
in località Cinque Vie.
- la linea B00e Roncola - Almenno S.S.- Albenza:
- Linea ALMENNO SAN BARTOLOMEO - ALBENZA-CASUCCO che offre 2 corse
per e da Almenno S. Salvatore. Sul territorio comunale è presente una fermata in
località Cinque Vie.
- Linea ALMENNO SAN SALVATORE - RONCOLA CANALE - COSTA IMAGNA
che offre 9 corse per e da Almenno S. Salvatore. Sul territorio comunale sono
presenti 3 fermate, due in località Cinque Vie e la terza in località Rondò.
- la linea P Almè - Almenno S.S.- Ponte S.Pietro che offre 14 corse per
Almenno San Salvatore e 15 corse da Almenno. Sul territorio comunale sono
presenti 4 fermate, una in località San Martino, una in località Rondò, la terza in
località Cinque Vie e la quarte in prossimità del Ristorante Palanca.
Le carenze più rilevanti riguardano soprattutto l’Alta Valle dove la mancanza di
un trasporto pubblico in periodi e fasce orarie determinate mette ulteriormente in
difficoltà il settore del turismo montano, specie della seconda casa, in fase di
costante contrazione.
Il problema della mobilità appare ulteriormente aggravato dalla necessità degli
studenti di scuole superiori e universitarie e da una rilevante quantità di lavoratori
di recarsi fuori dalla Valle per raggiungere i luoghi di studio e lavoro.
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IL SISTEMA DEI SERVIZI La tabella e il grafico seguente riportano i dati relativi alle superfici destinate a
servizi, per tipologia di servizio, nel territorio comunale.
Tabella – Aree destinate a servizi per tipologia di servizio – Mq
TIPOLOGIA DI SERVIZIO AREA (MQ) Attrezzature di interesse collettivo 55.162
Attrezzature scolastiche 22.588 Attrezzature tecnologiche 3.752
Aree a parcheggio 29.651 Verde pubblico attrezzato 35.793
Verde sportivo 22.449 Totale superficie a servizi 169.395
Grafico – Aree destinate a servizi per tipologia di servizio - %
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9. IL P.R.G. Il Comune di Almenno San Salvatore è dotato di Piano Regolatore Generale
approvato dalla Giunta Regionale con delibera n. 7146 del 22.12.1995.
Successivamente sono state redatte le successive varianti parziali quali:
- Variante al P.R.G. approvata dalla Regione Lombardia, con apporto di
modifiche d’ufficio con delib. G.R. n. 44317 del 12.11.1999
- Variante al P.R.G. approvata con delib. G.R. n.7/5181 del 15.06.2001
- Variante al P.R.G. approvata con delib. G.R. n.17071 del 6.04.2004
AZZONAMENTO DEL P.R.G.
Il P.R.G. vigente classifica il territorio comunale nelle seguenti zone:
Aree residenziali
A - Insediamenti di antica formazione
B1 - Insediamenti con contesto misto di episodi di antica formazione ed interventi
recenti
B2 - Contenimento allo stato di fatto
B3 - Contenimento allo stato di fatto con impianto urbanistico confermato
B4 - Contenimento allo stato di fatto in aree collinari
B5 - Ambiti di completamento
B6 - Completamento relative ad ambiti con impianto urbanistico confermato o in
zone collinari
B7 - Ambiti di espansione in fase di attuazione
B8 - Ambiti di ristrutturazione urbanistica
C - Ambiti di espansione e nuovo impianto
Verde privato vincolato
Aree produttive
B9 - Complessi produttivi già esistenti e confermati
B10 - Insediamenti produttivi di completamento
B11 - Ambiti produttivi di immediato rapporto con le zone residenziali
B12 - Insediamenti produttivi in fase di attuazione
Insediamenti terziario commerciali esistenti
D1 - Insediamenti produttivi di espansione
D2 - Insediamenti terziario-commerciali di espansione
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Aree agricole e zone di rispetto
E - Zona a destinazione agricola
Zona a destinazione florovivaistica
Zona di salvaguardia ambientale in ambito boschivo
Area di salvaguardia ambientale
Zona di salvaguardia dei complessi monumentali
Fascia di rispetto cimiteriale
Fascia d rispetto stradale
Fascia di rispetto dei corsi d'acqua
Aree a standard
Attrezzature di interesse collettivo
Aree di parcheggio pubblico
Aree per l'istruzione
Aree di standards di scala urbana
Aree di verde pubblico variamente attrezzato
Aree di verde sportivo
Strade
DIMENSIONAMENTO DEL P.R.G. La tabella seguente riporta la suddivisione del territorio comunale di Almenno San
Salvatore secondo le previsioni del P.R.G. vigente.
Come si può osservare, le espansioni residenziali rappresentano il 4,42% delle aree
a destinazione residenziale e il 2,59% delle aree completamente urbanizzate.
Le espansioni produttive rappresentano invece il 18,02% delle aree a destinazione
produttiva, mentre le espansioni degli insediamenti terziario commerciali ne
costituiscono il 3,09%. Rispetto alla superficie urbanizzata complessiva esse
rappresentano rispettivamente l’1,18% e lo 0,02%.
Complessivamente le nuove aree di espansione previste dal P.R.G.
rappresentano il 5,62% delle aree urbanizzate, mentre le aree urbanizzate
risultano essere il 38,83% dell’intero territorio.
Va altresì evidenziato che la capacità edificatoria teorica prevista dallo
strumento è di circa 138.400,00 mc, con un incremento potenziale degli abitanti
teorici, secondo il parametro della ex L.R. 51/75, di 1384 individui, mentre
utilizzando il parametro stabilito dalla L.R. 12/05 il numero degli abitanti teorici
insediabili ammonterebbe a circa 923 individui.
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AREE RESIDENZIALI AREA (HA) A - Insediamenti di antica formazione 4,13 B1 - Insediamenti con contesto misto di episodi di antica formazione ed interventi recenti 13,36 B2 - Contenimento allo stato di fatto 24,33 B3 - Contenimento allo stato di fatto con impianto urbanistico confermato 26,89 B4 - Contenimento allo stato di fatto in aree collinari 4,80 B5 - Ambiti di completamento 2,34 B6 - Completamento relative ad ambiti con impianto urbanistico confermato o in zone collinari 3,39 B7 - Ambiti di espansione in fase di attuazione 1,84 B8 - Ambiti di ristrutturazione urbanistica 3,24 C - Ambiti di espansione e nuovo impianto 4,85 Verde privato vincolato 20,39 TOT. AREE RESIDENZIALI 109,55
AREE PRODUTTIVE AREA (HA) B9 - Complessi produttivi già esistenti e confermati 4,95 B10 - Insediamenti produttivi di completamento 0,16 B11 - Ambiti produttivi di immediato rapporto con le zone residenziali 0,38 B12 - Insediamenti produttivi in fase di attuazione 3,88 Insediamenti terziario commerciali esistenti 0,25 D1 - Insediamenti produttivi di espansione 2,20 D2 - Insediamenti terziario-commerciali di espansione 0,38 TOT. AREE PRODUTTIVE 12,19
AREE A STANDARD AREA (HA) Attrezzature di interesse collettivo 4,95 Aree di parcheggio pubblico 2,94 Aree per l'istruzione 2,60 Aree di standards di scala urbana 2,51 Aree di verde pubblico variamente attrezzato 24,96 Aree di verde sportivo 3,75 Strade 23,46 TOT. AREE A STANDARD 65,16
TOT. AREE URBANIZZATE 186,90
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AREE AGRICOLE E ZONE DI RISPETTO AREA (HA) E - Zona a destinazione agricola 50,69 Zona a destinazione florovivaistica 0,62 Zona di salvaguardia ambientale in ambito boschivo 136,78 Area di salvaguardia ambientale 17,80 Zona di salvaguardia dei complessi monumentali 31,13 Fascia di rispetto cimiteriale 1,92 Fascia d rispetto stradale 23,50 Fascia di rispetto dei corsi d'acqua 32,03 TOT. AREE AGRICOLE 294,47
SUPERFICIE TERRITORIALE 481,37
Azzonamenti P.R.G. vigente (%)
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LO STATO DI ATTUAZIONE DEL P.R.G. VIGENTE
Analizzando lo stato di attuazione delle previsioni del Piano Regolatore Generale
vigente si può osservare la parziale realizzazione delle espansioni previste, come
illustrato di seguito.
ESPANSIONI RESIDENZIALI
Per quanto riguarda le espansioni residenziali (C), risultano non attuati gli ambiti di
espansione previsti:
- uno a monte di via Adamello e della Strada provinciale SP 14.
- uno tra via Romanelle e la Strada provinciale SP 175
per un totale di 0,73 Ha pari al 15,16% delle superfici previste.
Non risulta inoltre attuato il 36,03% delle zone di ristruttazione urbanistica previste
dal PRG.
ESPANSIONI ARTIGIANALI-INDUSTRIALI
Relativamente alle espansioni artigianali e industriali (D1), l’unico ambito di
espansione previsto dal P.R.G. vigente, situato in via Borgo Antico pari a 2,20 Ha,
risulta in parte attuato e in parte convenzionato.
ESPANSIONI DEI SERVIZI
attrezzature di interesse collettivo
Le aree in cui non sono state realizzate le attrezzature di interesse collettivo
previste sono:
- il piazzale del giuramento di Pontida
- l’area a nord di via Bersaglio
- l’area prevista situata lungo via della Repubblica
per un totale di 1,93 Ha, pari al 38,90% delle superfici previste.
aree per l’istruzione
Relativamente alle strutture scolastiche, non risulta realizzato l’ampliamento del
complesso scolastico, sulle aree poste tra via San Cristoforo e viale Europa, per
una superficie di 0,06 Ha. Tale area rappresenta il 2,32% delle superfici delle aree
per l’istruzione previste dal P.R.G.
aree a parcheggio
Per quanto riguarda le aree a parcheggio risultano non attuate diverse previsioni,
quali quelle di parcheggi in via don Mazzolari, via Manzoni, via A. De Gasperi, via
Bersaglio, via Papa Giovanni XXIII, vicolo Cà dell’Ora, via San Giorgio, via Ponte
Loca, via Lemen, via Cimaer, per un totale di 1,20 Ha, pari al 40,75% delle
superfici previste.
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aree di verde pubblico variamente attrezzato
Relativamente alle aree di verde pubblico risultano non realizzate
- le aree previste lungo via Ponte Noca e via Masconzano
- l’area tra via Romanelle e la Strada provinciale SP 175
A tali aree si aggiungono le previsioni di aree a verde pubblico attrezzato lungo il
corso del fiume Brembo o ad esse prossime, le quali risultano in toto non
realizzate.
Pertanto, complessivamente le aree di verde pubblico variamente attrezzato non
realizzate, pari a 22,63 ha, rappresentano il 90,66% delle previsioni.
aree di verde sportivo
Rispetto alla previsioni di P.R.G. risulta non realizzata l’area prevista tra via Val San
Martino e via Borgo Antico interessante un’area di 1,59 Ha, pari al 42,43% delle
superfici previste di verde sportivo.
rete viaria
Per quanto riguarda la rete viaria, il P.R.G. prevedeva quasi esclusivamente
interventi sulla rete viaria esistente, quali allargamento di sezioni stradali e
l’adeguamento delle intersezioni. Tali previsioni risultano in gran parte non
attuate.
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La tabella seguente illustra il dimensionamento delle previsioni del P.R.G. e lo
stato di attuazione del Piano.
AZZONAMENTO PREVISIONI
P.R.G. AREA (HA)
ATTUAZIONE P.R.G.
AREA (HA)
Attuazione %
AREE RESIDENZIALI B5 - Ambiti di completamento 2,34 2,02 -13,67% B5 - Ambiti di completamento non attuati
0,32 B6 - Completamento relative ad ambiti con impianto urbanistico confermato o in zone collinari
3,39 2,87 -15,34%
B6 - Completamento relative ad ambiti con impianto urbanistico confermato o in zone collinari – non attuati 0,52
B8 - Ambiti di ristrutturazione urbanistica 3,24 2,07 -36,03%
B8 - Ambiti di ristrutturazione urbanistica - non attuati 1,17 C - Ambiti di espansione 4,85 4,11 -15,16% C - Ambiti di espansione - non attuati 0,73 AREE A STANDARD Attrezzature di interesse collettivo 4,95 3,03 -38,90% Attrezzature di interesse collettivo non realizzate 1,93 Aree di parcheggio pubblico 2,94 1,74 -40,75% Aree di parcheggio pubblico non realizzate 1,20 Aree per l'istruzione 2,60 2,54 -2,32% Aree per l'istruzione non realizzate 0,06 Aree di standards di scala urbana 2,51 2,51 Aree di verde pubblico variamente attrezzato 24,96 2,33 -90,66%
Aree di verde pubblico variamente attrezzato non realizzate 22,63 Aree di verde sportivo 3,75 2,16 -42,43% Aree di verde sportivo non realizzate 1,59 Strade 23,46 23,37 Strade di previsione non realizzate 0,09 Aree derivanti da previsioni non attuate 30,24
Durante il ventennio l’attività edilizia ha visto l’utilizzo di diritti edificatori per un
ammontare complessivo di 113.850,00 mc, per la parte residenziale, mentre le
realizzazioni, a destinazione produttiva sono risultate pari a 26.920 mq di superficie
lorda di pavimento, e le realizzazioni a destinazione commerciale, ammontano a
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complessivi 3.290 mq di superficie lorda di pavimento, dati desunti della
ricognizione delle pratiche edilizie comunali.
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10. IL PROGETTO DI PIANO PREMESSA Il Piano di governo del territorio (PGT) istituito con la legge regionale 12/2005 è
articolato nelle seguenti parti:
− il Documento di piano;
− il Piano delle regole;
− il Piano dei servizi;
− lo studio geologico.
Il Documento di piano, (art. 8) è uno strumento di analisi e di programmazione
che definisce gli obiettivi e la strategia di gestione del territorio e raccoglie:
− le analisi e gli studi preliminari sugli aspetti ambientali, paesistici, storici, socio
economici, idrogeologici, ecc.;
− i riferimenti alla pianificazione sovracomunale (piano territoriale provinciale,
vincoli, ecc.);
− le politiche d’intervento su residenza, produzione, mobilità, servizi
considerandone la sostenibilità economica e ambientale ponendo
particolare attenzione a minimizzare il consumo del territorio;
− l’individuazione degli ambiti di trasformazione la cui attuazione è
demandata ai privati tramite i piani attuativi. Il Documento di piano ha una
validità di 5 anni.
Il Piano delle regole (art. 10) disciplina tutto il territorio comunale, fatta eccezione
per i nuovi interventi negli ambiti di trasformazione, ed in particolare definisce:
− le regola delle parti già edificate;
− individua le aree destinate all’agricoltura in coerenza al Piano territoriale
provinciale;
− individua le aree di tutela ambientale;
− individua le parti non soggette a trasformazione.
Il Piano delle regole ha validità per tempo indeterminato.
Il Piano dei servizi (art. 9) programma i servizi pubblici e privati in coerenza con le
previsioni del documento di piano ed alla sostenibilità economica delle scelte. Le
previsioni del piano dei servizi hanno un carattere vincolante e prescrittivo anche
nei confronti della programmazione comunale e della realizzazione di opere
pubbliche.
Il Piano dei servizi ha validità per tempo indeterminato.
La Valutazione ambientale strategica (VAS) (art. 4) è redatta sulla base della
Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo ed è costituita da:
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− rapporto di impatto ambientale in cui sono individuati, descritti e valutati gli
effetti significativi che l’attuazione del PGT potrebbe avere sull’ambiente
(consumo del suolo, risorse idriche, inquinamento, bilancio energetico,
effetti sul traffico, interventi di compensazione e mitigazione ambientale,
ecc.) e dove sono valutate le alternative alla luce degli obiettivi e
dell’ambito territoriale interessato;
− rapporto sullo svolgimento del processo informativo, partecipativo e
decisionale.
IL DOCUMENTO DI PIANO Il documento di piano, ai sensi dell’articolo 8 della legge regionale 12/2005,
definisce:
− il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo
economico e sociale del comune, tenuto conto delle proposte dei cittadini
singoli o associati e considerati degli atti di programmazione provinciale e
regionale;
− il quadro conoscitivo del territorio comunale, come risultante dalle
trasformazioni avvenute, individua i grandi sistemi territoriali, il sistema della
mobilità, le aree a rischio o vulnerabili, le aree di interesse archeologico e i
beni di interesse paesaggistico o storico-monumentale e le relative aree di
rispetto, gli aspetti socio-economici, culturali, rurali e di ecosistema e ogni
altra emergenza del territorio che vincoli la trasformabilità del suolo e del
sottosuolo, ivi compresi le fasce di rispetto ed i corridoi per i tracciati degli
elettrodotti;
− l’assetto geologico, idrogeologico e sismico.
Sulla base degli elementi sopra elencati il documento di piano: − individua gli
obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione che abbiano valore
strategico per la politica territoriale, indicando i limiti e le condizioni in ragione dei
quali siano ambientalmente sostenibili e coerenti con le previsioni ad efficacia
prevalente di livello sovracomunale;
− determina gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT;
− determina, in coerenza con i predetti obiettivi e con le politiche per la
mobilità, le politiche di intervento per la residenza ivi comprese le politiche
per l’edilizia residenziale pubblica, le attività produttive primarie, secondarie
e terziarie comprese quelle della distribuzione commerciale;
− dimostra la compatibilità delle predette politiche di intervento e della
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mobilità con le risorse economiche attivabili dalla pubblica
amministrazione;
− individua gli ambiti di trasformazione, definendone gli indici urbanistico-
edilizi, le vocazioni funzionali e i criteri di negoziazione, nonché i criteri di
intervento, preordinati alla tutela ambientale, paesaggistica e storico–
monumentale, ecologica, geologica, idrogeologica e sismica;
− individua i principali elementi caratterizzanti il paesaggio ed individua le
eventuali aree degradate o dismesse, determinando le finalità del
recupero e le modalità d’intervento e definendo specifici requisiti degli
interventi incidenti sul carattere del paesaggio e sui modi in cui questo
viene percepito;
− determina le modalità di recepimento delle previsioni prevalenti contenute
nei piani di livello sovracomunale; − definisce gli eventuali criteri di
compensazione, di perequazione e di
incentivazione.
Il documento di piano non contiene previsioni che producano effetti diretti sul
regime giuridico dei suoli.
GLI OBIETTIVI STRATEGICI La legge 12/2005 prevede che gli obiettivi strategici del PGT debbano rispettare
due
condizioni:
− la coerenza con le previsioni di carattere sovracomunale (Piano Territoriale
Regionale, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale);
− la sostenibilità ambientale esplicitando attraverso l’utilizzo della strumento
della Valutazione ambientale strategica (VAS) che ha il compito di valutare
la congruità, dal punto di vista della sostenibilità ambientale, delle scelte
operate dal piano in rapporto agli obiettivi dichiarati.
Gli obiettivi che il PGT si pone sono i seguenti:
− il contenimento del consumo di suolo naturale ed agricolo limitandosi ove
necessario ed in modo molto contenuto, all’utilizzo delle aree
compromesse o degradate, delle aree intercluse, delle aree di margine ed
il completamento dei bordi edificati evitando la frammentazione e la
dispersione degli insediamenti;
− la tutela dell’equilibrio idrogeologico del territorio e del sistema delle
acque;
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− la tutela, la valorizzazione ed il miglioramento del paesaggio in
applicazione del Piano Paesaggistico contenuto nel Piano Territoriale
Regionale vigente definendo, sulla base di studi paesaggistici ed in
coerenza con le disposizioni regionali le classi di sensibilità paesistica delle
diverse parti del territorio comunale;
− la tutela degli ambiti agricoli e degli ambiti naturali intesi sia come sistema
produttivo che come serbatoio di naturalità necessario all’equilibrio del
sistema ecologico e delle risorse primarie (suolo, aria, acqua, biodiversità);
− la tutela dell’identità e della memoria attraverso la tutela dei segni fisici
della memoria (insediamenti, monumenti, percorsi, infrastrutture, paesaggio
agrario, elementi simbolici);
− il mantenimento e l’innovazione del patrimonio manifatturiero attraverso la
conferma, la qualificazione e lo sviluppo delle aree produttive esistenti;
− uno sviluppo edificatorio contenuto orientato alla riconferma di aree già
previste dal PRG vigente;
− una risposta alle esigenze di una società e di una economia in
trasformazione promuovendo, nei limiti della compatibilità ambientale e
funzionale, la presenza di una pluralità di funzioni ed evitando una rigida
articolazione funzionale delle diverse zone;
− il recupero delle aree compromesse e degradate subordinando il loro
utilizzo alla sistemazione idrogeologica, al recupero paesaggistico, alla
dotazione di infrastrutture;
− un sistema di servizi ed infrastrutture idoneo ai bisogni dei cittadini e delle
attività economiche ed economicamente sostenibile privilegiando il
miglioramento dei servizi già esistenti, promuovendo le aggregazioni
funzionali, ed accompagnando agli interventi negli ambiti di trasformazione
una significativa dotazione di nuovi servizi.
IL SISTEMA DELLA RESIDENZA La popolazione di Almenno S. Salvatore al 31 dicembre 2011 era di 5.835 abitanti
corrispondenti a 2.248 famiglie: l’analisi socio-economico prevede al 2022 una
popolazione compresa fra i 5.945 (ipotesi storica) ed i 6.098 abitanti (ipotesi
dinamica) con un incremento da 110 a 263 abitanti.
Si ritiene che adottare una soluzione di crescita intermedio, con una popolazione
pari a 6020 abitanti, con un incremento di 187 individui, e un numero di nuovi
nuclei famigliari pari a circa 252 unità, possa garantire, nel medio periodo, un
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rispetto di alcuni principi comunitari, quali “l’identità”, la “sostenibilità”, senza
dover incorrere in un’elevata “quantità di trasformazioni territoriali”.
Il documento di piano ha una validità, stabilita dalla legge, di cinque anni ma il
PGT per il suo carattere strategico non può che prefigurare un assetto territoriale
di più ampio respiro temporale che potrà trovare attuazione in un arco di tempo
più lungo.
Ai fini del calcolo della capacita insediativa teorica si stima un abitante pari 50
mq di superficie lorda di pavimento (SLP) che, in volume, corrispondono a 150
mc, va altresì evidenziato come nella previsione insediativa venga assunto anche
il parametro riferito al numero di alloggi previsti, laddove quest’ultimi
corrispondano ad valore teorico di stima pari a 95 mq di superficie lorda di
pavimento (SLP) che, in volume corrispondono a 285 mc.
Nella fase di dimensionamento del nuovo Documento di Piano sono stati assunti
dei valori di diritti edificatori, per la parte adibita a nuovi interventi edilizi, pari a
40.945,00 mc, a cui corrisponde una dotazione di circa 144 alloggi, valore
intermedio, quest’ultimo, in rapporto al fabbisogno del numero di alloggi, 252,
sulla scorta dei nuclei famigliari attesi.
* (volumetrie reimpiegate da ambiti di espansione non attuati nel PRG)
Nel vigente P.R.G. risulta essere attualmente inutilizzata una volumetria pari a
18.195,00 mc, di cui una quota derivante da piani attuativi convenzionati, pari a
9.945,00 mc, e una quota derivante da piani attuativi non convenzionati, pari a
8.250,00 mc, l’intera volumetria disponibile, viene di fatto riconfermata nella
quota di volume in capo ai piani attuativi ad oggi non completati, mentre, per la
quota di volume non convenzionata si è proceduto, alla modifica di previsione
urbanistica dell’ambito, con conseguente integrale riallocazione dei diritti
AREE RESIDENZIALI Volumi
(mc)
Volumetrie Definite (V.D.)* 8.250,00
Ambiti di espansione convenzionati (P.A.) 9.945,00
Ambiti di Trasformazione Residenziale (A.T.R.) 9.750,00
Programmi Integrati di Intervento (P.I.I.) 13.000,00
Totale 40.945,00
Alloggi realizzabili 144
Abitanti teorici 273,00
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edificatori negli ambiti volumetria definita (V.D.) previsti nel progetto di P.G.T.
Il Documento di piano indica come soglia quantitativa di sviluppo residenziale
una capacità insediativa complessiva, di 40.945,00 mc, articolata secondo lo
schema evidenziato in tabella.
Nella individuazione degli interventi necessari per la formazione del patrimonio
edilizio sono state individuate tre tipologie di intervento: la prima riferita alla
necessità di recuperare e riconvertire porzioni di territorio, che dal punto di vista
delle destinazioni funzionali risultano compromesse, per mezzo dell’intervento
previsto come P.I.I., la seconda indirizzata alla collocazione delle volumetrie
residue su aree ancora libere posizionate entro il tessuto urbanizzato e/o negli
interstizi di frangia dello stesso, per mezzo degli interventi a volumetria definita
V.D., la terza utilizzando gli strumenti di pianificazione esecutiva quali da un lato i
piani attuativi gia convenzionati ma non completati (P.A.) e dall’altro i nuovi
ambiti di trasformazioni (A.T.R.). Rispetto al modello di sviluppo della popolazione appare di tutta evidenza come
i diritti edificatori previsti non siano del tutto sufficienti a garantire il
soddisfacimento della soglia prevista in ordine al numero degli alloggi necessari in
funzione del numero dei possibili nuclei famigliari attesi.
Si è tuttavia considerato che il differenziale tra il fabbisogno di alloggi e la nuova
produzione edilizia degli stessi, debba essere necessariamente colmata da
interventi di recupero delle volumetrie esistenti, questo per permettere, da un lato
il deciso contenimento del consumo di territorio e dall’altro il riuso e non
abbandono delle volumetrie ancora disponibili sia nel centro storico che negli
altri nuclei parzialmente degradati.
Il Documento di Piano nel suo complesso, alla luce dei valori espressi nel modello
di sviluppo abitativo, circa la dotazione di alloggi di che necessita, 252, assume
nelle sue previsioni, considerate anche le volumetrie oggetto di riqualificazione
urbana (P.I.I.), una politica di sviluppo urbano, improntata essenzialmente al
riutilizzo dell’edificato, riservando ad esso una percentuale pari al 61,00 %, in
luogo del 39,00 % imputabile ai nuovi volumi previsti.
Ulteriormente preme sottolineare come il dato percentuale in termini di valore
assoluto dei nuovi volumi residenziali, 39,00 %, qui riportato, sia composto, dalla
quota volumetrica da imputare al riuso e conferma delle “vecchie” volumetrie
previste dal vigente P.R.G., pari a circa il 25,00 %, del valore, e solo una porzione
minimale, pari a circa il 14,00 % di effettive nuove volumetrie.
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E’ altresì possibile affermare che il consumo di suolo, imputabile alla proposta di
P.G.T., sia effettivamente riconducibile alla sola istituzione degli ambiti di
trasformazione (ATR) previsti, per un ammontare complessivo di circa 2,02 ha, pari
allo 0,42 % del territorio comunale.
GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE RESIDENZIALI Il Documento di Piano prevede cinque distinti Ambiti di Trasformazione, quattro
dei quali a destinazione residenziale, ATR01 – via Manzoni, ATR02 – via Valle
Imagna, ATR03 – via Borgo Antico, ATR04 – via Ponte della Noca, con previsione
operativa nel primo quinquennio, il quinto ambito, privo di qualsiasi effetto
operativo all’interno del periodo di vigenza del presente Documento individuato
come ATQS (Ambito di Trasformazione del Quadro Strategico).
Gli ambiti di trasformazione individuati ripropongono, anche, aree già previste
come edificabili dal PRG vigente, ATR01 – via Manzoni, ATR02 – via Valle Imagna,
mentre i restanti ambiti risultano di nuova istituzione.
Gli ambiti di trasformazione si attueranno tramite piani attuativi, nel Documento
di piano vengono fissate le connotazioni fondamentali di ogni intervento (limiti
quantitativi massimi, destinazioni d’uso), la tipologia dello strumento attuativo
previsto, i criteri di inserimento ambientale e paesaggistico, le aree per servizi
localizzati o da localizzare. Per tutti gli ambiti di trasformazione il PGT prevede che
gli edifici destinati a residenza siano realizzati in classe energetica non inferiore a
B.
I dettagli di ogni intervento sono definiti nelle schede di cui alle N.T.A. del
Documento di Piano.
NUOVE VOLUMETRIE Volumi
(mc)
Ambiti di Trasformazione Residenziale (A.T.R.) 9.750,00
Alloggi realizzabili 33
Abitanti teorici 65,00
INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE Volumi
(mc)
Programmi Integrati di Intervento (P.I.I.) 13.000,00
Alloggi realizzabili 46
Abitanti teorici 87,00
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GLI AMBITI SOGGETTI A P.I.I. Il Documento di Piano prevede un ambito soggetto a pianificazione negoziata
finalizzato alla creazione di un sistema urbano di connessione tra i comparti
urbani,oggi divisi, gravitanti sulla via Garibaldi.
All’interno di tale intervento dovranno essere previste quote articolate di funzioni,
quali residenza, residenze sociali, terziario e commercio.
I dettagli di ogni intervento sono definiti nelle schede di cui alle N.T.A. del
Documento di Piano.
GLI AMBITI A VOLUMETRIA DEFINITA V.D. Il Documento di Piano prevede otto ambiti soggetti a interventi attivabili solo con
permesso per costruire convenzionato, finalizzati alla riutilizzazione delle
volumetrie di espansione previste nel vigente P.R.G. ma non convenzionate.
Trattasi di interventi circoscritti e di entità superficiaria e volumetrica contenuta il
cui obbiettivo è di concorrere alla riorganizzazione dell’ambito mediante la
creazione diretta di servizi specifici o il concorso alla realizzazione di servizi a scala
comunale.
I dettagli di ogni intervento sono definiti nelle schede di cui alle N.T.A. del Piano
delle Regole.
IL SISTEMA DELLA PRODUZIONE La maggior parte delle attività produttive è localizzata in tre ambiti produttivi
specifici, il primo nella zona a ridosso del costone sul fiume Brembo in via Cimaer,
la seconda a ridosso della Provinciale n. 175 e delle vie Lemen e Borgo Antico, il
terzo nella zona di via Manzoni, comparto ALGRA spa.
La strategia che può essere proposta per il breve-medio periodo è quella di
mantenimento delle aree a destinazione produttiva, sottraendo tali ambiti alla
destinazione residenziale, questo da un lato per mantenere un adeguata offerta
di posti di lavoro che costituisce comunque ricchezza per la comunità, e
dall’altro per garantire un assetto urbano caratterizzato da mix funzionale.
Si è ritenuto quindi necessario procedere ad una valutazione puntuale in ordine
al singolo mantenimento delle attività presenti, adeguando, laddove necessario,
la loro compatibilità urbanistica, per contro, si è assunto un atteggiamento di
indisponibilità alla conferma per quelle attività ritenute in contrasto con il tessuto
urbano.
In sede di dimensionamento del Documento di Piano, quindi, per gli ambiti a
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destinazione produttiva si è dapprima proceduto alla riconferma dei diritti
edificatori convenzionati, pari a 5.750,00 mq di superficie lorda di pavimento, si è
poi per contro, valutato il recepimento di alcune richieste avanzate da parte
delle singole aziende presenti sul territorio.
Complessivamente il Documento di piano indica come obiettivo quantitativo di
sviluppo a destinazione produttiva, una capacità insediativa, di 11.850,00 mq di
superficie lorda di pavimento di cui 5.750,00 mq di superficie lorda di pavimento
vengono di fatto riconfermati dal nuovo P.G.T., mentre 6.100,00 mq di superficie
lorda di pavimento risultano essere di fatto i diritti edificatori di nuova istituzione,
che verranno attivati esclusivamente mediante interventi a mezzo permesso per
costruire convenzionato.
AREE PRODUTTIVE S.L.P.
(mq)
Permesso per Costruire Convenzionato 6.100,00
Ambiti di espansione convenzionati (P.R.G.) confermati 5.750,00
Totale 11.850,00
IL SISTEMA TERZIARIO DIREZIONALE E DEL COMMERCIO Il comune di Almenno San Salvatore presenta elementi di capacità attrattiva tali
da porsi come riferimento di servizi al territorio, si ritiene che tale prospettiva possa
essere in qualche misura tra gli elementi per incentivare il recupero e la
riqualificazione urbana del centro storico da un lato ma anche dell’intero
territorio.
Riqualificare, razionalizzare ed ammodernare il sistema distributivo di vicinato
esistente, riconosciuto nel suo fondamentale ruolo urbanistico di motore delle
relazioni, integrandolo laddove sinergicamente possibile anche con medie
strutture di vendita, questo per mantenere all’interno del territorio la domanda
commerciale dei residenti.
Il progressivo aumento della scolarizzazione ha già generato una crescita delle
attività terziarie e di servizio e della relativa domanda di posti di lavoro con uno
spostamento di attivi dalle attività secondarie alle attività terziarie.
Sul territorio comunale esiste una grande struttura di vendita, in via Pitentino, sette
medie strutture di vendita per lo più concentrate nell’insediamento commerciale
di via Lemen e trentanove esercizi di vicinato omogeneamente sparsi a livello
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territoriale.
Il Documento di Piano di per se punta a confermare l’intero parco commerciale,
prevedendo la possibilità, nella gamma di articolazione di mix funzionale, nella
previsione del P.I.I. di via Garibaldi l’insediamento, alternativamente o di una
media struttura di vendita, o di una serie di esercizi di vicinato.
IL SISTEMA DELLE AREE AGRICOLE Le aree destinate all’attività agricola sono oggi da considerare come aree aventi
valore strategico nell’organizzazione delle attività economiche del territorio
comunale.
La modalità di approccio alle tematiche delle attività agricole ha reso necessaria
una puntuale individuazione e verifica delle aree effettivamente utilizzate nel
settore primario.
L’agricoltura ha oggi una presenza significativa nel tessuto economico del
comune di Almenno S. Salvatore, appare quindi strategico, per l’economia
complessiva, che le stesse abbiano ad assumere carattere di zone produttive.
Si verifica quindi la necessità di individuare aree destinate all’attività agricola in
senso fortemente imprenditoriale senza che abbiano a modificare il quadro
paesistico, ciò consentirà di inquadrare le attività agricole, come primo
importante presidio della qualità del territorio.
LE DESTINAZIONI D’USO Il PGT, per rispondere alle esigenze di flessibilità che emergono dal tessuto sociale
ed economico, si pone l’obiettivo di promuovere, nei limiti della compatibilità
ambientale e funzionale, la presenza di una pluralità di funzioni evitando una
rigida articolazione funzionale delle diverse zone.
L’articolazione delle destinazioni d’uso prevista dalla normativa di piano prevede
le seguenti destinazioni d’uso principali:
− residenziale
− produttiva
− terziaria
− commerciale
− agricola
− servizi.
La destinazione d’uso residenziale comprende l’abitazione permanente, libera e
convenzionata, la residenza sociale e la residenza temporanea ed ammette,
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senza limitazioni quantitative, una serie di usi che non risultino incompatibili o di
incomodo alla preminente funzione residenziale per sicurezza, rumori, vibrazioni,
emissioni, orari di attività e non determinino incrementi di traffico e di fabbisogno
di spazi di sosta.
Gli usi ammessi sono le attività commerciali con superficie di vendita non
superiore a 150 mq, gli alberghi e le attività ricettive, le attività terziarie, i
magazzini ed i depositi purché con SLP non superiore a 200 mq, i laboratori
artigianali di servizio nei limiti di mq 200 di SLP a condizione che non producano
rumori, vibrazioni, odori molesti ed emissioni inquinanti di qualsiasi tipo ed i servizi
pubblici e/o di interesse pubblico.
Sono invece escluse dalla zona residenziale le attività produttive che producano
rumori, vibrazioni, odori molesti ed emissioni inquinanti di qualsiasi tipo, le attività
commerciali con superficie di vendita superiore a 150 mq, i locali pubblici per
gioco, spettacoli e svago e le attività agricole.
La destinazione d’uso produttiva comprende le attività artigianali, industriali e di
deposito ed ammette gli uffici amministrativi e tecnici, i laboratori, gli spazi di
esposizione e di vendita diretta, la residenza per i titolari delle aziende e per gli
addetti alla custodia, le attività commerciali con superficie di vendita non
superiore a 150 mq, i locali pubblici per giochi, spettacoli e svago. Sono escluse la
residenza, le attività commerciali con superficie di vendita superiore a 150 mq e
le attività agricole.
La destinazione d’uso terziaria comprende gli uffici, le attività direzionali, i centri di
servizi, le sedi di associazioni e organizzazioni fino a 150 mq di SLP, i centri per il
tempo libero, il benessere e lo sport, le attività bancarie, le attività alberghiere e
ricettive, le attività di ristorazione, le attività per pubblici esercizi con ammesse le
attività commerciali con superficie di vendita non superiore 150 mq, i magazzini
ed i depositi purché con SLP non superiore a 200 mq, i laboratori artigianali di
servizio fino a 200 mq di SLP. Le destinazioni d’uso escluse sono la residenza, le
attività commerciali con superficie di vendita superiore a 150 mq, i locali pubblici
per gioco, spettacoli e svago e le attività agricole.
La destinazione d’uso commerciale comprende le attività destinate al
commercio ed alla vendita con superficie di vendita superiore a 150 mq con
ammesse le attività previste per la destinazione d’uso terziaria, le attività
commerciali all’ingrosso, i magazzini ed i depositi, i piccoli laboratori artigianali di
servizio ed i locali pubblici per gioco, spettacoli e svago. Le destinazioni d’uso
escluse sono la residenza, le attività produttive (salvo nelle zone appositamente
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specificate dal Piano delle regole) e le attività agricole.
La destinazione agricola comprende le funzioni legate alla conduzione del
fondo, all’allevamento ed alla silvicoltura e comprende le attività per la
trasformazione e la vendita dei prodotti derivanti dalla conduzione del fondo, le
serre, gli annessi necessari alla attività agricola (depositi attrezzi e macchine, silos
e serbatoi, locali per la conservazione e la trasformazione dei prodotti del fondo,
stalle, ecc.), le abitazioni per i conduttori del fondo con ammesse le attività
agrituristiche, le attività agricole legate alla promozione dei servizi alla persona
ed alla didattica, i servizi tecnologici. Sono escluse la residenza, le attività
produttive, le attività terziarie e le attività commerciali.
I servizi pubblici e/o di interesse pubblico sono specificati dal Piano dei servizi e
comprendono i servizi istituzionali, i servizi per la cultura, lo sport ed il tempo libero,
i servizi sociali e sanitari, i servizi per l’istruzione, i servizi religiosi, i servizi tecnologici
e i servizi cimiteriali.
IL CONSUMO DEL SUOLO Il PGT definisce gli ambiti di tessuto urbano consolidato, ai sensi dell’articolo 10
della L.R. 12/2005, quale insieme delle parti del territorio su cui è già avvenuta
l’edificazione o la trasformazione dei suoli comprendente le aree libere intercluse.
La superficie del territorio comunale, misurata sull’aerofotogrammetrico è di mq
4.813.700,00.
La superficie del suolo urbanizzato corrispondente agli ambiti di tessuto urbano e
al sistema dei servizi, con esclusione delle aree a verde pubblico, è di mq
1.619.400 pari a circa il 33,64 % del territorio comunale.
Gli ambiti di trasformazione previsti determinano un incremento della superficie
urbanizzabile pari a mq 20.235,00 di cui mq 9.315,00 già previsti dal vigente PRG.
IL SISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE TERRITORIALI Il territorio è attraversato da flussi di mobilità territoriale con origine e destinazione
interna al comune.
L’ambito urbano è segnato dalle due strade provinciali la n. 175 e la n. 14 che
raccolgono i flussi di attraversamento rispettivamente verso, la Valle Imagna, la
Valle Brembana e la Val San Martino.
Lo scenario della viabilità incide quindi in maniera abbastanza negativa sul
territorio, vista l’impossibilità di produrre percorsi alternativi ai flussi viabilistici è di
tutta evidenza la necessità di porre in essere soluzioni che abbiano a consentire
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ma soprattutto migliorare, la qualità della mobilità dei flussi interni al territorio.
Il Documento di Piano assume quale previsione l’effettuazione di interventi mirati
atti a ridefinire tecnicamente alcuni snodi critici, quali l’incrocio tra la via Valle
Imagna e la via Adamello, l’incrocio tra le vie Convento e via Gerosa l’incrocio
tra la via Ponte della Noca e la strada provinciale n. 175.
In conformità alle previsioni del PTCP ed ai progetti, piani e programmi approvati
il Documento di piano inoltre prende atto della presenza di:
− collegamento viabilistico fra le sponde est e ovest del fiume Brembo a mezzo di
ponte di scavalcamento e innesto sulla S.P. n. 175;
− attraversamento della linea di metro ferro tramvia fra le sponde est e ovest del
fiume Brembo con prosecuzione lungo la S.P. n. 175 fino al confine del comune di
Almenno San Bartolomeo;
IL SISTEMA DEI SERVIZI Il fabbisogno minimo di standard alla data di riferimento degli studi per il
documento di piano risulta già soddisfatto, anche la situazione dell’offerta dei
servizi e di attrezzature risulta sostanzialmente coerente con gli standard medi
europei.
L’analisi dello stato di fatto evidenzia che nel territorio del comune di Almenno
San Salvatore, alla data del 31-12-2012, risultavano essere disponibili superfici per
servizi per un ammontare complessivo di 191.760,00 mq pari ad una dotazione
pro-capite per abitante pari 32,86 mq.
L’incremento di popolazione previsto al 2022, secondo i trend fin qui valutati,
potrebbe essere già sostenuto dagli standard esistenti, tuttavia va sottolineato
come la qualità dei servizi attualmente presenti debba qualitativamente subire
un innalzamento di livello.
La carenza di parcheggi pubblici, soprattutto nella zona del centro storico e in
corrispondenza dei monumenti appartenenti al circuito del Romanico, a cui il
PGT deve trovare rimedio, è uno dei principali problemi.
Oltre alla criticità delle aree per la sosta, nonostante il territorio, presenti una
discreta dotazione di risorse verdi, dovute in parte alla presenza diffusa di ambiti
boscati collinari, e di spazi a verde lungo l’asta fluviale del fiume Brembo, non si
riscontra a livello territoriale un sistema del verde pubblico ben strutturato.
Dall’analisi del’intero sistema dei servizi e dei bisogni emersi duranti i confronti
promossi dall’amministrazione comunale sono emerse ulteriori necessità talvolta
di miglioramento dei servizi, si pensi alla carenza di spazi nella struttura cimiteriale,
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piuttosto che alla necessità di ritessere gli spazi urbani in prossimità del plesso
scolastico, piuttosto che la creazione di un sistema di servizi a supporto dei
monumenti del circuito del Romanico, unitamente alla creazione di un sistema di
mobilità dolce per il raggiungimento degli stessi, nonché la necessità della
creazione di nuovi spazi per le associazioni, sportive e non, oltre che per i servizi di
pronto intervento.
Nel progetto del Documento di Piano, ma più nel dettaglio il Piano dei Servizi,
vengono in maniera articolata proposte una serie di interventi finalizzati alla
risoluzione delle singole tematiche emerse.
A livello strategico, come obiettivo primario, il Documento di Piano, ha inteso
creare un vero e proprio sistema del verde pubblico, oggi non presente nel
territorio comunale, prevedendo la creazione di tre ambiti distinti, il primo
denominato parco urbano di S. Giorgio, il secondo denominato parco urbano
Madonna del Castello e il terzo in corrispondenza dell’attuale area occupata
dalla ex cava S. Salvatore di via Corna del Begatto.
Il progetto prevede l’acquisizione a patrimonio comunale delle suddette aree
mediante meccanismi di perequazione e compensazione, che verranno valutati
in sede amministrativa mediante la predisposizione di progetti esecutivi, in cui si
andranno a definire, alternativamente, sia le modalità economiche di indennizzo
o le eventuali forme di compensazione volumetrica.
Le aree del nuovo sistema saranno tra loro collegate con percorsi pedonali e
ciclabili, con l’obiettivo dichiarato di costituire un sistema di verde fruibile, ma
contemporaneamente interdipendente, e di immediato supporto e
valorizzazione paesistica al circuito del Romanico.
Il sistema, nel suo complesso, verrà inoltre supportato da adeguati spazi di sosta e
di servizio per gli utenti, in corrispondenza dei monumenti del circuito del
Romanico, questo per consentire la valorizzazione, oltre che degli stessi
monumenti, anche delle aree spondali del fiume Brembo, si demanda alla
pianificazione di dettaglio lo studio delle soluzioni, rimanendo, di fatto il PGT,
semplice strumento di programmazione.
Accanto al sistema del verde, il Documento di Piano, prevede sia l’individuazione
di nuovi spazi per la sosta che la riorganizzazione degli stessi in prossimità dei
monumenti del circuito del Romanico, in particolare per la zona del centro
storico è prevista la razionalizzazione degli spazi per la sosta sulla piazza antistante
il palazzo comunale, la previsione della creazione di nuovi spazi per la sosta in via
Gerosa e in via Convento.
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Nello spazio antistante la chiesa della Madonna del Castello è prevista la
riorganizzazione di tutta l’area per la sosta con la creazione di un vero e proprio
sagrato di fronte alla chiesa stessa.
Ulteriori interventi di razionalizzazione e di istituzione di nuovi spazi per la sosta
sono previsti nel tessuto urbano, demandando la loro realizzazione anche agli
interventi previsti di nuova edificazione contrassegnati con le sigle V.D.
Il Documento di Piano ha inoltre come obiettivo progettuale la creazione di un
centro multimediale culturale localizzato nel complesso immobiliare di Ca’
Dell’Ora, contenitore, quest’ultimo, entro cui potrebbero trovare collocazione,
uno sportello per, accoglienza e informazione turistica, e per la didattica
culturale, sia del circuito del Romanico che per l’intera valle Imagna, un piccolo
ostello, mediateche per le strutture scolastiche comunali, sale per
associazionismo, ambulatori medici.
Similmente nel quadrante tra via Romanelle e la S.P. n. 175 è prevista il
completamento della “cittadella dei servizi di pronto intervento”, con
l’ampliamento degli spazi Croce Azzurra e la creazione della sede della
Protezione Civile, ulteriormente, è prevista l’infrastrutturazione dell’area posta tra
la strada provinciale e la via Borgo Antico con l’ampliamento degli spazi sportivi
e la creazione di nuovi spazi per la sosta, oltre che la realizzazione di un
sottopasso ciclopedonale atto a favorire la mobilità leggera del sistema del
Romanico.
L’obiettivo finale del piano è quello di garantire un innalzamento del livello
qualitativo dei servizi minimi introducendo anche nuovi servizi qualitativi,
favorendo nel contempo, anche lo sviluppo e l’implementazione del sistema del
Romanico, quest’ultimo inteso, come elemento di risorsa territoriale, capace di
fungere da elemento attrattore e catalizzante per l’intero sistema economico
territoriale.
PEREQUAZIONE E COMPENSAZIONE Il PGT prevede che all’interno degli ambiti di trasformazione i diritti edificatori
siano equamente attribuiti a tutte le aree perimetrate indipendentemente dalla
destinazione d’uso attribuita.
Le NTA del Documento di piano specificano che è obbligatoria fra gli aventi
titolo la solidarietà e la perequazione economica per tutte le operazioni
urbanistiche ed edilizie in esso previste, sia per quanto riguarda l’attribuzione delle
quote della capacità edificatoria a ciascun proprietario, sia per quanto riguarda
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la cessione delle aree di urbanizzazione e la corresponsione degli oneri.
La SLP o la SC edificabile si intende pertanto attribuita in modo omogeneo,
sull'intera superficie totale compresa nel piano attuativo.
Tale principio è applicato anche agli interventi specifici soggetti a piano
attuativo previsti dal piano delle regole.
Al fine dell’elevazione del sistema qualitativo dell’abitare nel Documento di
piano e nel Piano delle Regole è stato altresì previsto che tutte le iniziative
soggette a stipula di convenzionamento abbiano a concorrere, in applicazione
del principio di perequazione e compensazione urbana sancito dalla L.R. 12/05,
alla realizzazione, diretta o al concorso economico, dei parchi urbani previsti dal
P.G.T.
IL SISTEMA AMBIENTALE PAESISTICO E LE RETI ECOLOGICHE Il Documento di piano si pone l’obiettivo della tutela del sistema ambientale
costituita dagli ambiti agricoli e dagli ambiti naturali distinguendo le aree in fregio
sia all’asta fluviale principale, fiume Brembo, che alle aste secondarie, torrenti
Armisa e Tornago, oltre che degli ambiti pedemontani.
Le aree sono articolate in aree agricole e collinari, boscate e di valore ecologico
ambientale disciplinate dal Piano delle regole.
Il Piano delle regole prevede le seguenti azioni principali:
- tutela del paesaggio agrario (terrazzamenti, filari, vegetazione, percorsi);
- contenimento di nuovi percorsi veicolari;
- contenimento di nuovi insediamenti, riservandoli alle sole necessità agricole, e
regolamentazione del recupero di fabbricati isolati esistenti un tempo legati ad
attività agricole ora ridotte o scomparse.
Similmente per il sistema paesaggio, obiettivo del piano, in conformità al Piano
paesaggistico regionale, alle linee guida per l’esame paesaggistico dei progetti
(D.g.r. novembre 2002 n. 7/11045) ed al PTCP è la tutela, la valorizzazione ed il
miglioramento del paesaggio evidenziandone gli elementi salienti attraverso
strumenti conoscitivi quali le carte degli elementi naturali e percettivi del
paesaggio e degli elementi culturali del territorio ed indirizzandone gli interventi
attraverso la carta della sensibilità del paesaggio.
Le scelte strategiche operate dal documento di piano puntano, al
riconoscimento dell’asta del fiume Brembo come elemento forte del sistema
paesistico fruitivo, alla valorizzazione dei corsi dei torrenti Armisa e Tornago come
elementi di potenziamento dei corridoi di naturalità all’interno delle aree
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urbanizzate, alla conferma dell’ambito collinare e pedemontano quali
componenti di valenza naturalistica ambientale, alla tutela degli ambiti che
verranno riservati a parco, ambito di S. Giorgio, ambito Madonna del Castello,
ambito ex cava S. Salvatore, anche di interesse sovra comunale.
LA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA DEL PGT L’attuazione degli interventi previsti dal PGT determina, attraverso la
corresponsione degli oneri di urbanizzazione e del contributo sul costo di
costruzione, un gettito per l’Amministrazione comunale. La stima di tale gettito è
effettuata applicando i seguenti criteri: − gli oneri di urbanizzazione sono quelli
oggi vigenti; − negli interventi soggetti a piano attuativo e negli interventi specifici
non vengono considerati gli oneri di urbanizzazione primaria in quanto si presume
che le opere di urbanizzazione primaria (compresi i parcheggi) da realizzare
direttamente abbiano un valore pari o superiore all’ammontare dei relativi oneri,
l’ammontare del contributo sul costo di costruzione, che è dovuto per gli
interventi residenziali e terziari, è variabile in ragione dei diversi interventi e
pertanto viene stimato parametricamente sulla media degli ultimi anni.
Per quanto riguarda gli ambiti previsti dal Documento di piano si stima, un introito,
determinato sulla base degli oneri di urbanizzazione ai valori attuali, di € 1.059.888
(di cui € 519.750 relativi ad insediamenti residenziali ed € 540.138 relativi ad
Tipo di intervento Importo
Riqualificazione CA’ dell’Ora 2.300.000,00 €
Allestimento area impianti sportivi 1.120.000,00 €
Nuove sedi Croce Azzurra e Protezione Civile 660.000,00 €
Piste ciclabili 650.000,00 €
Interventi viabilistici 730.000,00 €
Parco Urbano S.Giorgio lotto 1 (V16) 420.000,00 €
Parco Urbano S.Giorgio lotto 2 (V17) 330.000,00 €
Parco Urbano S.Giorgio lotto 3 (V18) 100.000,00 €
Parco Urbano S.Giorgio lotto 3 (V18) 340.000,00 €
Parco Urbano Madonna del Castello 430.000,00 €
Ampliamento cimitero 540.000,00 €
sommano 7.620.000,00 €
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PAOLO GHEZZI
Comune di ALMENNO S. SALVATORE - D.d.P. art.8 L.R. 12/2005 94
insediamenti produttivi).
Oltre agli oneri di urbanizzazione vanno altresì considerati i proventi delle
monetizzazioni delle aree a standards, che ad eccezione delle sole aree a
parcheggio, per le restanti, non viene prevista la localizzazione ma bensì la loro
monetizzazione, per un introito di circa € 820.000.
Il Documento di piano e il Piano delle Regole hanno altresì previsto che tutte le
iniziative soggette a stipula di convenzionamento abbiano a concorrere, in
applicazione del principio di perequazione e compensazione urbana sancito
dalla L.R. 12/05, alla realizzazione diretta o al concorso economico, dei parchi
urbani previsti dal P.G.T., si è per tanto stimato di introitare circa € 1.480.000.
Per quanto riguarda gli interventi specifici previsti dal Piano delle regole si stima
un introito di circa € 260.840.
Vanno inoltre considerati tutti gli altri interventi all’interno degli ambiti urbani
consolidati e soggetti a titolo abilitativo diretto la cui entità viene stimata, sulla
base dell’ammontare della media delle entrate degli ultimi anni, in € 240.000
all’anno pari nel quinquennio a € 1.200.000.
Ulteriormente vanno considerati gli introiti derivanti dalla monetizzazione delle
aree a standards previste negli interventi
Si può quindi ipotizzare che l’attuazione del PGT nell’arco del quinquennio possa
determinare un introito di circa € 4.820.728 ai valori attuali.
Tale importo non considera eventuali aggiornamenti degli oneri di
urbanizzazione.
I costi per l’attuazione delle opere individuate dal Piano dei servizi sono stati
stimati con i seguenti criteri:
− le aree per servizi comprese e/o collegate ad ambiti di trasformazione, ad
interventi specifici ed a permessi di costruire convenzionati si considerano
acquisite a costo zero per l’Amministrazione comunale in quanto oggetto
di meccanismi perequativi;
− la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria legate a piani
attuativi e permessi di costruire convenzionati sono considerate a carico
degli operatori e quindi non generano costi per l’Amministrazione
comunale;
− per l’acquisizione delle aree per servizi, adibiti a spazi a verde, viabilità e
mobilità, quando non ricadenti fra quelle comprese e/o collegate ad
ambiti di trasformazione, ad interventi specifici ed a permessi di costruire
convenzionati, si stima un costo di acquisizione medio compreso tra i € 15 e
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PAOLO GHEZZI
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€ 20 al mq;
− per l’acquisizione del complesso immobiliare di Ca dell’Ora, vista la
consistenza volumetrica del compendio, si stima un costo di acquisizione di
€ 500.000 ;
− per la determinazione dei costi di realizzazione delle opere attuate
dall’Amministrazione comunale si è proceduto attraverso costi parametrici
che includono le spese di progettazione e generali e l’IVA.
Con la sola esclusione del compendio immobiliare di Ca dell’Ora, le aree da
acquisire per la completa realizzazione del piano dei servizi, escludendo quelle
comprese negli ambiti di trasformazione e negli interventi specifici e quelle già di
proprietà pubblica, assommano a circa mq 154.000.
Si stima che a seguito dei meccanismi perequativi previsti dal piano una quota
del 40% circa possa essere acquisito senza oneri per l’Amministrazione comunale.
Resterebbero da acquisire mq 96.200, che potrebbero, come evidenzia la stima
dei costi essere acquisite a lotti funzionali.
La spesa nel quinquennio è di € 7.620.000 a fronte di una stima delle entrate, nello
stesso periodo, di € 4.820.728.
Si stima quindi che gli interventi previsti dal PGT finanziano pertanto l’attuazione
delle opere previste dal Piano dei servizi per una quota del 63 % circa.
Nella stima economica non sono stati prudenzialmente stimati, oltre agli introiti
derivanti mutui e proventi derivanti da cessioni, nonché i possibili indennizzi
perequativi, a mezzo attribuzione di diritti edificatori, per l’acquisizione delle aree.