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Tassazione delle attività finanziarie

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Tassazione delle attività finanziarie

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• Quadro generale1. Problemi tradizionali.2. Problemi nati dalla crescente integrazione dei mercati dei

capitali.

• Il sistema attuale1. Aliquote2. Modalità del prelievo3. Risparmio agevolato

• L'imposizione dei redditi da capitale in un contesto internazionale.

Indice della lezione

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1. Problemi tradizionali• RP e RE

• Difficoltà di accertamento dei redditi individuali– Ricorso alle ritenute alla fonte a titolo di imposta operate dal sostituto

d’imposta.

• Tutela del risparmio– Esclusione dalla base imponibile dell’imposta progressiva.– Differenziazione delle aliquote fra impieghi a breve e a lunga

scadenza.

• La riforma del 1974 seguì di fatto questi principi:– Plusvalenze non tassate – Assoggettamento dei redditi da capitale ad imposte sostitutive.– FINALITA’:

promozione dello sviluppo dei mercati finanziarisostegno al collocamento dei Titoli di Stato.

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Situazione pre-riforma 1998

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Conseguenze di carattere economico

• Disomogeneità nelle aliquote e nelle basi imponibili.

a. Elusione fiscale (grazie anche all’innovazione finanziaria)

Esempio - Zero coupon bonds

Esempio - combinazione di contratti forward

− A t: 1) impegno ad acquistare a t+1 un titolo al prezzo Y; 2) impegno a vendere lo stesso titolo al prezzo Y+C.

− Se a t+1 il prezzo del titolo è Z>Y+C: guadagno sul primo contratto = Z-Y; perdita sul secondo = Z-(Y+C).

− Guadagno netto = Z - Y - [Z-(Y+C)] = C replica il pagamento di una cedola C al tempo t+1.

b. Distorsioni nelle scelte dei risparmiatori e delle imprese.

c. Correzioni disorganiche della legislazione fiscale

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2. Problemi derivanti dall’integrazione dei mercati finanziari internazionali

• Difficoltà di accertamento dei redditi esteri

• Aumento della disomogeneità dei trattamenti fiscali

• Aumento della sensibilità del risparmio e degli investimenti alle variabili fiscali (spinte alla competizione fiscale)

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Riforma 1998/2000• Obiettivi

– Riduzione dei problemi di accertamento • sottraendo definitivamente le rendite finanziarie all’IRPEF e

assoggettandole a regimi sostitutivi • incentivando l’intermediazione del risparmio

– Riduzione delle possibilità di elusione• sottoponendo a imposizione tutte le forme di rendita

finanziaria• omogeneizzando i trattamenti fiscali (11%, 12,5%, 27%)

– Tutela della competitività dell’investimento finanziario nel nostro paese

• Esentando (per alcune tipologie di redditi) gli investitori esteri

• riducendo le aliquote

– Agevolazione di alcune categorie di risparmio• Risparmio previdenziale

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Redditi di capitale• Interessi su mutui, depositi e conti correnti bancari (27%)

• Interessi da obbligazioni e titoli similari

– 12,5% se scadenza non inferiore a 18 mesi, 27% in caso contrario

• Interessi su titoli pubblici (12,5%)• Utili derivanti dalla partecipazione in società di capitali (dividendi)

– non qualificata: 12,5%– qualificata o società residente in paradiso fiscale: BI Irpef– NB. Doppia tassazione degli utili distribuiti

• Proventi derivanti da gestioni collettive del risparmio (fondi comuni di investimento) (12,5% in capo al fondo)

• Proventi da riporti e pronti contro termine su titoli e valute (12,5%)• Rendimenti su contributi versati nei fondi di previdenza

complementare e individuale e rivalutazioni degli accantonamenti TFR (11%)

• Rendimenti su premi per contratti di assicurazione sulla vita (esenti) e per contratti di capitalizzazione (12,5%)

• “Ogni provento derivante dall’impiego del capitale, esclusi i rapporti da cui possono derivare utili o perdite in dipendenza di un evento incerto” ( redditi diversi) (12,5%).

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Redditi diversi

• Plusvalenze (prezzo di vendita – prezzo d’acquisto)– (a) immobiliari

• BI Irpef (in determinate ipotesi)

– (b) da cessione di azioni; • non qualificata: 12,5%• qualificata o società residente in paradiso fiscale: BI Irpef

– (c) da cessione di titoli, valute e metalli preziosi (12,5%)

• I redditi conseguiti mediante contratti a termine e prodotti derivati (future, option, swap, ecc.) (12,5%)

Proventi derivanti dall’impiego del capitale in cui possono derivare utili o perdite in dipendenza di un evento incerto (norma di chiusura) (12,5%)

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Ricapitolazione• BI Irpef

– Dividendi e plusvalenze da partecipazione qualificata (40%) o in società residente in paradiso fiscale (interamente)

– Talvolta le plusvalenze immobiliari

• 27% – Interessi da obbligazioni con scadenza inferiore a 18 mesi– Interessi su conti correnti e depositi

• 11% – Rendimenti su contributi versati nei fondi di previdenza

complementare e individuale e rivalutazioni degli accantonamenti TFR

• Esenti– Rendimenti su premi per contratti di assicurazione sulla vita

• 12,5%– Tutti gli altri casi

• NB. Reddito d’impresa

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Tre regimi di tassazione

1. Risparmio individuale

2. Risparmio amministrato

3. Risparmio gestitoa. Individualeb. Collettivo

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Risparmio individuale Redditi di capitale• Imposta sostitutiva con ritenute a titolo d’imposta operate

dall’intermediario (aliquote descritte in precedenza)• Non c’è obbligo di dichiarazione annuale.• NB. obbligo di dichiarazione annuale per dividendi in BI

IRPEF

Redditi diversi • Tassati come descritto in precedenza• Devono essere sempre analiticamente dichiarati → non è

garantito anonimato• La tassazione avviene alla realizzazione (a fine anno)• La compensazione solo fra redditi diversi nell’ambito

dello stesso regime di tassazione (partecipazioni qualificate)• Saldo negativo riportabile in avanti per 4 anni

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Risparmio amministrato

Redditi di capitale• come nel regime di risparmio individuale.Redditi diversi• rispetto al risparmio individuale:

– l’imposta sostitutiva viene prelevata dall’intermediario su ogni singola operazione (non è necessaria la dichiarazione analitica, è garantito l’anonimato)

– rimane sempre l’obbligo di dichiarazione delle plusvalenze rientranti in BI IRPEF;

– La compensazione solo fra i redditi diversi (escluse le qualificate) all’interno dello stesso rapporto di amministrazione, nello stesso periodo di imposta e nei 4 successivi;

– la tassazione avviene alla realizzazione (in corso d’anno).

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Risparmio gestito

• Individuale: un soggetto affida la gestione del proprio patrimonio ad un intermediario.

• Collettivo: fondi comuni di investimento.

L’intermediario opera da sostituto d’imposta applicando un’imposta sostitutiva del 12,5% sul risultato di gestione.

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Risultato di gestione

+ Patrimonio finale + Prelievi e proventi distribuiti

- Conferimenti e sottoscrizioni- Redditi esenti- Redditi assoggettati ad aliquota del 27%- Proventi da fondi di investimento- Patrimonio iniziale

= Risultato di gestione

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• Il risultato di gestione include– Tutti i redditi da capitale e diversi al 12,5%

• La tassazione del risultato di gestione garantisce: – anonimato;– Compensazione tra redditi di capitale e

redditi diversi;– tassazione al momento della maturazione.

• N.B. Nel caso di risparmio collettivo gestito (fondi comuni di investimento):– il risultato negativo di un periodo può essere portato

avanti illimitatamente o utilizzato in diminuzione del risultato di gestione di altri fondi gestiti dallo stesso operatore (4 anni per individuale gestito)

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Conclusioni

• I redditi da partecipazione qualificata – Sempre in BI Irpef– Compensazione di minusvalenze solo con plusvalenze da

qualif

• L’anonimato è garantito eccetto che– Nel risparmio individuale– Partecipazioni qualificate

• Le aliquote sono identiche nei vari regimi• Il risparmio gestito è l’unico che consente la

compensazione fra redditi da capitale e altri redditi• Il timing differisce (problemi di equità e neutralità)

– Maturazione nel risparmio gestito– Realizzazione nel risparmio individuale e amministrato– “Equalizzatore” abrogato nel 2001

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Imposizione sui redditi in un contesto internazionale

Problema:• come tassare i redditi che i residenti conseguono

all’estero?• come tassare i redditi che i non residenti

conseguono nel territorio nazionale?Due principi polari• Principio della residenza

– Il reddito viene tassato secondo le aliquote del paese di residenza del percettore

• Principio della fonte– Il reddito viene tassato secondo le aliquote del paese in

cui il reddito è prodotto

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Criteri di scelta

a. Efficienzab. Rispetto dei principi di equità dell’imposizione

personalec. Ripartizione del gettito tra paesid. Applicabilità delle normative nazionali

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a. Efficiente allocazione delle risorse CEN

• Capital export neutralityUn sistema di tassazione soddisfa la CEN se i fattori fiscali non influiscono sulle scelte di localizzazione internazionale degli investimenti di un investitore domestico.

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Il principio di residenza realizza la CEN• Senza imposte: rh=rf è indifferente investire nel

paese h e nel paese f (condizione di non arbitraggio)

• Con imposte e principio di residenza, un individuo residente nel paese h ottiene:– rh(1-th) se investe nel paese h– rf(1-th) se investe nel paese f

Condizione di non arbitraggio: rh(1-th) = rf(1-th) rh=rf CEN

• Con imposte e principio della fonte, un individuo residente nel paese h ottiene:– rh(1-th) se investe nel paese h– rf(1-tf) se investe nel paese f

Condizione di non arbitraggio rh(1-th) = rf(1-tf) Se th≠tf rh ≠ rf NON neutralità (a meno che th = tf : armonizzazione)

• Stessa conclusione se l’individuo risiedesse in f

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a. Efficiente allocazione delle risorse CIN

• Capital import neutralityUn sistema di tassazione soddisfa la CIN se, all’interno di un paese, i fattori fiscali non favoriscono o penalizzano gli investimenti provenienti da paesi diversi.

Con perfetta mobilità dei capitali tutti gli investitori ottengono lo stesso rendimento netto, indipendentemente dalla loro nazionalità.

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Il principio della fonte realizza la CIN

• Due individui, uno residente in h ed uno in f; entrambi investono in h

• Senza imposte ciascuno dei due ha rendimento rh

• Con imposte e principio di residenza– individuo residente in h ottiene rh(1-th) – individuo residente in f ottiene rh(1-tf) Se th≠tf rh(1-th) ≠ rf(1-tf) NON neutralità

(a meno che th = tf : armonizzazione)

• Con imposte e principio della fonte– individuo residente in h ottiene rh(1-th)– individuo residente in f ottiene rh(1-th)

Investire in h genera il rendimento rh(1-th) indipendentemente dalla residenza dell’investitore CIN

• Stessa conclusione se investissero in f

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Perché è importante che sia soddisfatta la CEN?

Perché in tal modo si realizza un’allocazione efficiente del capitale tra paesi.

• Condizione di efficienza– Dato K da allocare nei paesi h e f– Funzioni di produzione: fh(Kh) e ff(Kf) – Un’allocazione è efficiente se f’h(K*h) = f’f(K*f)

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La CEN realizza un’allocazione efficiente del capitale

• In assenza di imposte:– Le imprese operanti nel paese h massimizzano i profitti dati

da h=p fh(Kh)- rhKh

– Ipotesi: p=1

– Massimizzazione di h f’h(Kh)= rh

– Le imprese operanti nel paese f massimizzano i profitti dati da f=p ff(Kf)- rfKf

– Massimizzazione di f f’f(Kf)= rf

– Libertà di movimento dei capitali rh=rf

f’h(Kh)= rh= rf = f’f(Kf)

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• In presenza di imposte:– Principio di residenza

• Massimizzazione di hnel paese h f’h(Kh)= rh

• Massimizzazione di f nel paese f f’f(Kf)= rf

• Libertà di movimento dei capitali rh(1-th)=rf(1-th) e rh(1-tf)=rf(1-tf) rh= rf

f’h(Kh)= rh= rf = f’f(Kf)

– Principio della fonte

• Massimizzazione di hnel paese h f’h(Kh)= rh

• Massimizzazione di f nel paese f f’f(Kf)= rf

• Libertà di movimento dei capitali rh(1-th)=rf(1-tf)

• Se th>tf rh > rf f’h(Kh)= rh > rf = f’f(Kf)

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b. Equità

• Il principio di residenza, contrariamente al principio della fonte, è compatibile con la personalità dell’imposizione

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c. Ripartizione del gettito tra paesi• Principio di residenza: base imponibile = rendite

finanziarie generate dal risparmio dei residenti.

• Principio della fonte: base imponibile = rendite finanziarie generate dal capitale investito nel paese.

Il principio della fonte è preferibile per i paesi il cui risparmio è inferiore al capitale investito (importatori di capitale); il principio di residenza è preferibile per i paesi i paesi che esportano capitale.

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• Ipotesi:

– Risparmio del paese h in f: Khf > 0

– Investimento nel paese h da f: Kfh = 0

h è esportatore netto di capitale f è importatore netto di capitali

• Gettito del paese h:– Principio di residenza: thrf Khf

– Principio della fonte: 0

• Gettito del paese f– Principio di residenza: 0

– Principio della fonte: tfrf Khf

1) I paesi esportatori di capitale hanno un gettito maggiore con il principio di residenza, i paesi importatori con il principio della fonte.

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• Per sfruttare le qualità desiderabili del principio di residenza evitando che i paesi importatori di capitale rimangano senza gettito: sistemi misti = tassazione alla fonte + credito di imposta nel paese di residenzaSi assoggettano a imposizione i redditi prodotti nel territorio di localizzazione dell’investimento; il paese di residenza riconosce un credito sulle imposte pagate all’estero dai propri residenti.

– tf rf Khf versato al paese f e riconosciuto come credito dell’imposta dovuta al paese h.

– (th - tf )rf Khf versato al paese h.– Imposta totale = th rf Khf

2) Se il credito d’imposta è totale, si realizza pienamente la CEN.

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3) Se il credito d’imposta è concesso in misura non integrale si ha un sistema misto (doppia imposizione).

– Caso estremo: tf rf Khf versato al paese f; nessun credito d’imposta

– th rf Khf versato al paese h.– Imposta totale = (th + tf) rf Khf

L’autonomia tributaria dei singoli Stati (connaturata al principio di residenza) richiede forme di cooperazione e coordinamento sovranazionale:− per evitare una sovrapposizione di residenza e fonte (doppia

imposizione);− per individuare una ripartizione del gettito tra paesi ragionevole;− per limitare comportamenti strategici da parte dei paesi importatori

di capitale.

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d. Applicabilità• Problemi di applicazione del principio di residenza

– Flussi informativi tra paesi (difficoltà di accertamento dei redditi esteri) per ricostruire la posizione reddituale complessiva del contribuente.

• Necessità di uno scambio di informazioni

– Incentivi a ritardare il rimpatrio dei redditi (soprattutto profitti da parte delle imprese multinazionali) Tax deferral

CFC (Controlled foreign company): gli utili di società controllate residenti in paradisi fiscali vengono imputati e tassati in capo ai soci italiani indipendentemente dalla distribuzione.

Socio italiano

Societa’ (in paradiso fiscale)

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• Problemi di applicazione del principio della fonte:

– In presenza di elevata mobilità del capitale, si genera concorrenza fiscale

caduta del gettito proveniente dai redditi da capitale;

Per sostenere i livelli di spesa pubblica storicamente raggiunti:• Aumento ulteriore dell’imposizione sui fattori meno mobili (lavoro) perdita

di competitività dell’industria nazionale; disoccupazione; inaccettabilità politica.

Riduzione delle spese (ridimensionamento del welfare state)

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• Possibile soluzione:– Fonte + Coordinamento (accordo al fine di non

abbassare eccessivamente l’imposizione).

– Residenza + Scambio di informazioni:• Direttiva Europea 1° luglio 2005 (a partire dal 2007)• scambio di informazioni automatico (fine del segreto bancario).• AU, B, Lux rimandano l’adesione a quando aderiranno Svizzera, USA

e altri paesi in cui vige il segreto bancario.• questi paesi applicheranno una ritenuta alla fonte sui risparmi dei

non residenti (15% nei primi 3 anni; 20% nei successivi 3; 35% in seguito)

• Inoltre dovranno trasferire il 75% delle entrate da non residenti ai paesi di origine degli investitori.

• Accordi con paesi terzi (Svizzera, Andorra, Lichtenstein, San Marino)

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• Sui redditi percepiti da non residenti– Interessi e plusvalenze

• Esenti se il paese di residenza del percettore partecipa a scambio di informazioni (… sia in atto una convenzione per evitare la doppia tassazione del reddito) e non è paradiso fiscale.

– Dividendi• Ritenuta del 27%, rimborsabile fino ai 4/9 se si dimostra che sono state

pagate le imposte nello Stato di residenza dei percettori.

– Proventi da fondi comuni• Rimborso del 15% a titolo di restituzione delle imposte pagate nel nostro

paese

• Sui redditi percepiti in Italia da residenti– Esclusi dalla progressività e aliquote ridotte

• Sui redditi percepiti all’estero da residenti– Si applica (con difficoltà) il principio di residenza

Le aliquote in Italia