Taranto 15

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Il tracciato della nuova condotta AQP, destinata all’integrazione della rete idrica, si sviluppa nel territorio dei comuni di San Giorgio Jonico, Faggiano, Taranto, Pulsano e Leporano, per una lunghezza di 16.400 metri ed una larghezza di 6. Nell’ambito del territorio comunale di Taranto, le indagini richieste dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia hanno previsto la realizzazione di 3 saggi archeologici preventivi e il controllo in corso d’opera su tutto il tracciato.  Tali attività hanno messo in luce una densa frequentazione antropica che ha interes sato il territorio a p artire dalla protostoria (tra fine età del Bronzo ed età del Ferro) fino ad età ellenistica. Le tracce relative alle fasi protostoriche sono piuttosto labili in quanto fortemente disturbate dalle frequentazioni successive, tuttavia sembrano indicare una presenza diffusa sul territorio che prosegue senza apparente soluzione di continuità anche in età arcaica (seppure testimoniata da indizi più sporadici) e classica (1). Le evidenze più marcate e diffuse capillarmente si riferiscono alla fase ellenistica (IV-III secolo a.C.), testimoniate da un fitto e complesso sistema di canalette e fosse agricole (2-3), indagato e rilevato topograficamente su un’estensione di 2000 ml. Le strutture si rinvengono ad una profondità compresa tra m 0,40 e m 0,80 dal p.d.c., sul banco roccioso (Calcarenite di Monte Castiglione) e solo raramente sul terreno agricolo originario risparmiato dai lavori moderni. In base a orientamenti, tipologie di taglio e riempimento, esse sembrano essere pertinenti a funzioni e fasi d’uso diverse, ed in più casi si individua un riutilizzo delle stesse in periodi differenti. Dalla distribuzione delle strutture è possibile individuare un’organizzazione del territorio, forse in base a proprietà diverse, delimitate anche da piccoli gruppi di tombe (4) probabilmente posizionate in corrispondenza di assi viari. E’ attualmente in corso, inoltre, uno studio ar- cheobotanico dei campioni dei riempimenti, al fine di individuare eventuali differenze nelle tipologie di coltivazione. Progettazione ed esecuzione delle attività archeologiche: Associazione Arké di Sandra Sivilli e Maria Lucrezia Rinaldi Archeologi: Giuliana Carluccio, Daniela Citro, Giacomo D’Elia, Patrizia Guastella, Daria Ruggeri, Sandra Sivilli, Francesco Solinas Rilievi e documentazione grafica: Daniela Citro Analisi archeobotaniche: Francesco Solinas (Laboratorio di Archeobotanica e Paleoecologia Università dell’Università del Salento) Committente: Acquedotto Pugliese S.p.A. Direzione Lavori AQP: Emilio Tarquinio, Gaetano Barbone, Rosario Esposito Impresa esecutrice: ATI Simeone Salvatore & figlio s.r.l. (capogruppo) Impresa scavi archeologici: Geo.GA s.r.l. Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia Direzione scientifica: Antonietta Dell’Aglio; Assistenza tecnica: Piero Angotti Masseria Nisi. Trincea. Fotomosaico e pianta tematica. In verde: strutture con materiale protostorico (in verde chiaro fosse di coltivazione; in verde scuro buchi di palo); in blu: fosse rettangolari con orientamento N0-SE e NE-SO collocabili in età classica; in grigio: fossa quadrangolare di età moderna. Masseria Nisi. Saggio 2. Alcune tipologie di canalette e fosse agricole con orientamento NO-SE. Canalette con margini paralleli, pareti verticali e fondo piatto (profondità 60-80 cm ca). Canalette con fosse o piccole canalette di approfondimento sul fondo. Canalette con margini e pareti piuttosto irregolari, fondo arrotondato (profondità 20-30 cm ca.). A distanze regolari, in prossimità delle canalette ed in fase con esse, fosse quadrangolari, con fondo piano (2,20 x 2,20 m ca., profondità 80 cm ca). Masseria Nisi. Saggio 2. Incrocio di canalette. Le canalette con orientamento SO-NE sono più rare nel saggio 2 e presenti solo sull’estremità meridionale. In base alla cronologia relativa appaiono più recenti delle canalette orientate NO-SE. Masseria Nisi. Tomba a sarcofago. Lastrone di copertura in carparo. Inumazione integra. Il corredo ha restituito due fibule in ferro ad arco semplice (IV secolo a.C.) . 1 2a 2a 2b 2b 2c 2c 2d 2d 3 4a 4a 4b 4b Leporano Pulsano Faggiano Roccaforzata Monteparano Lizzano Fragagnano Carosino SanGiorgio Jonico Monteiasi San Marzano di San Giuseppe Oria Sava Manduria Torricella Maruggio Taranto Montemesola Grottaglie Villa Castelli Francavilla Fontana Latiano Ceglie Messapica San Michele Salentino Statte Crispiano Massafra Palagiano Mottola Palagianello Castellaneta S   P   1   0   8    S P 1 0 7   S    P   1   0   6      S      P      1      1      0     d      i     r    S     P    1    1    1 S  P   1  1  0   S Faggiano Pulsano Leporano Masseria Nisi Masseria Fica PIccola Masseria Nisi Masseria Fica Piccola 2a 2a 2b 2b 1 4a 4a 4b 4b 3 2c 2c 2d 2d Masseria Nisi Masseria Fica Piccola

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7/30/2019 Taranto 15

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Il tracciato della nuova condotta AQP, destinata all’integrazione della rete idrica, si sviluppa nel territorio dei

comuni di San Giorgio Jonico, Faggiano, Taranto, Pulsano e Leporano, per una lunghezza di 16.400 metri ed una

larghezza di 6.

Nell’ambito del territorio comunale di Taranto, le indagini richieste dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici

della Puglia hanno previsto la realizzazione di 3 saggi archeologici preventivi e il controllo in corso d’opera su tutto

il tracciato.

 Tali attività hanno messo in luce una densa frequentazione antropica che ha interes sato il territorio a p artire dalla

protostoria (tra fine età del Bronzo ed età del Ferro) fino ad età ellenistica.

Le tracce relative alle fasi protostoriche sono piuttosto labili in quanto fortemente disturbate dalle frequentazioni

successive, tuttavia sembrano indicare una presenza diffusa sul territorio che prosegue senza apparente soluzione

di continuità anche in età arcaica (seppure testimoniata da indizi più sporadici) e classica (1).

Le evidenze più marcate e diffuse capillarmente si riferiscono alla fase ellenistica (IV-III secolo a.C.), testimoniate da un

fitto e complesso sistema di canalette e fosse agricole (2-3), indagato e rilevato topograficamente su un’estensione di

2000 ml. Le strutture si rinvengono ad una profondità compresa tra m 0,40 e m 0,80 dal p.d.c., sul banco roccioso(Calcarenite di Monte Castiglione) e solo raramente sul terreno agricolo originario risparmiato dai lavori moderni. In

base a orientamenti, tipologie di taglio e riempimento, esse sembrano essere pertinenti a funzioni e fasi d’uso diverse,

ed in più casi si individua un riutilizzo delle stesse in periodi differenti. Dalla distribuzione delle strutture è possibile

individuare un’organizzazione del territorio, forse in base a proprietà diverse, delimitate anche da piccoli gruppi di

tombe (4) probabilmente posizionate in corrispondenza di assi viari. E’ attualmente in corso, inoltre, uno studio ar-

cheobotanico dei campioni dei riempimenti, al fine di individuare eventuali differenze nelle tipologie di coltivazione.

Progettazione ed esecuzione delle attività archeologiche: Associazione Arké di Sandra Sivilli e Maria Lucrezia RinaldiArcheologi: Giuliana Carluccio, Daniela Citro, Giacomo D’Elia, Patrizia Guastella, Daria Ruggeri, Sandra Sivilli, Francesco Solinas

Rilievi e documentazione grafica: Daniela CitroAnalisi archeobotaniche: Francesco Solinas (Laboratorio di Archeobotanica e Paleoecologia Università dell’Università del Salento)

Committente:Acquedotto Pugliese S.p.A.Direzione Lavori AQP: Emilio Tarquinio, Gaetano Barbone, Rosario Esposito

Impresa esecutrice: ATI Simeone Salvatore & figlio s.r.l. (capogruppo)Impresa scavi archeologici: Geo.GA s.r.l.

Soprintendenza per i Beni Archeologici della PugliaDirezione scientifica: Antonietta Dell’Aglio; Assistenza tecnica: Piero Angotti

Masseria Nisi. Trincea. Fotomosaico e pianta tematica.

In verde: strutture con materiale protostorico (in verde chiaro fosse

di coltivazione; in verde scuro buchi di palo); in blu: fosse

rettangolari con orientamento N0-SE e NE-SO collocabili in età

classica; in grigio: fossa quadrangolare di età moderna.

Masseria Nisi. Saggio 2. Alcune tipologie

di canalette e fosse agricole con orientamento NO-SE.

Canalette con margini

paralleli, pareti verticali e fondo piatto (profondità 60-80 cm ca).

Canalette con fosse o piccole canalette

di approfondimento sul fondo.

Canalette con margini e pareti piuttosto irregolari,fondo arrotondato (profondità 20-30 cm ca.).

A distanze regolari, in prossimità delle canalette

ed in fase con esse, fosse quadrangolari,

con fondo piano (2,20 x 2,20 m ca., profondità 80 cm ca).

Masseria Nisi. Saggio 2. Incrocio di canalette. Le canalette con

orientamento SO-NE sono più rare nel saggio 2 e presenti solo

sull’estremità meridionale. In base alla cronologia relativa

appaiono più recenti delle canalette orientate NO-SE.

Masseria Nisi. Tomba a sarcofago.

Lastrone di copertura in carparo.

Inumazione integra. Il corredo ha restituito

due fibule in ferro ad arco semplice (IV secolo a.C.) .

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LeporanoPulsano

Faggiano

RoccaforzataMonteparano

Lizzano

Fragagnano

CarosinoSan GiorgioJonico

Monteiasi

San Marzano di San Giuseppe

Oria

Sava Manduria

Torricella

Maruggio

Taranto

Montemesola

Grottaglie

Villa Castelli

FrancavillaFontana

Latiano

Ceglie Messapica San MicheleSalentino

Statte

Crispiano

Massafra

Palagiano

Mottola

PalagianelloCastellaneta

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Masseria Nisi

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