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DES TARANTO DISTRETTO DI ECONOMIA SOLIDALE DEL TARANTINO finanziato dall’Assessorato al Welfare Regione Puglia

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DES TARANTO

DISTRETTO DI ECONOMIA SOLIDALE DEL TARANTINO

finanziato dall’Assessorato al Welfare Regione Puglia

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DES TARANTO

È UN PROGETTO DELL’ASSOCIAZIONE DI

CONSUMATORI MEDITERRANEA CONSUMO

E FINANZIATO DALLA REGIONE PUGLIA, ASSESSORATO AL

WELFARE, SERVIZIO POLITICHE PER LE PERSONE, LE FAMIGLIE E LE

PARI OPPORTUNITA’RESPONSABILE DI PROGETTO:

DOTT.SSA LUCIA [email protected]

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DES TARANTO

“Che la scienza attuale sia falsa su questo non c’e’ il minimo dubbio, E’ falsa non perché quello che essa indaga non sia vero, ma perché non è necessario(…).E io sono fermamente convinto che gli uomini prima o poi capiranno questo e svilupperanno l’unica scienza vera e necessaria, quella che ora è negletta: la scienza di come vivere.”

Lev Tolstoj, Diari, 1906

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Verso il concetto di economia solidale…

MESSA IN DISCUSSIONE DEL MODELLO DI SOSTENIBILITA’ DELL’ECONOMIA ATTUALE

- I processi di globalizzazione accelerano le dinamiche dell'economia di mercato provocando, nei diversi territori locali, uniformazione, sradicamento, oltre a varie forme di degrado ecologico e sociale.

Euclides Mance. -Critica alle ipotesi antropologiche della teoria

neoclassica: teoria economica che affonda le proprie radici filosofiche nell’utilitarismo.

“la razionalità strumentale è estremamente pericolosa da un punto di vista ecologico (sottomissione dell’ambiente naturale)

Mauro Bonaiuti

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Verso il concetto di economia solidale…

“la dimensione sociale o di gruppo è assente dall’analisi economica standard”.

“la dinamica del progresso tecnologico porta non solo ad una drastica riduzione di benessere per i più poveri, ma anche alla diffusione dell’idea che l’economia capitalista è profondamente ingiusta”.

“critica del concetto di massizzazione dell’utilità: il soggetto non è un individuo esclusivamente razionale, e, inoltre, tale concetto è in contrasto con le leggi della termodinamica e della biologia. “

Mauro Bonaiuti

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Verso il concetto di economia solidale…

Contesto attuale: “E’ oggi possibile affermare che le relazioni di mercato, i rapporti di scambio, condizionano e danno vita alle relazioni sociali” – S. Latouche

La reazione evolutiva, caratterizzata dall’emergere dell’economia solidale” trae la propria forza propulsiva da un triplice ordine di fattori:

-vuoto relazionale, -la mercificazione dei rapporti sociali,-inpossibilità del settore pubblico a far fronte

a tali problemi (vincoli di bilancio)

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Che cos’è dunque l’economia solidale

-è un’economia ecologicamente sostenibile che pone al centro la produzione di beni relazionali. (sostenibilità come equilibrio multidimensionale).

I beni relazionali sono quel particolare tipo di beni che non possono essere goduti isolatamente, ma solamente nella relazione tra chi offre e chi domanda.

E nelle società avanzate vi è una specifica domanda di “qualità della vita”: è una domanda di attenzione, di cura, di relazionalità, di qualità ambientale, di conoscenza, di partecipazione, di nuovi spazi di libertà e spiritualità.

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Che cos’è dunque l’economia solidale

La teoria bioeconomica mostra come la produzione di questo tipo di beni comporta la degradazione di quantità molto modeste di materia/energia. Tuttavia esse sono in grado di generare un alto grado di benessere/felicità non solamente in chi consuma, ma anche in chi produce questo genere di beni.

“Più ampia è la cerchia dei consumatori relazionali, più frequente e soddisfacente diventa l’interazione.”(Zamagni)

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COS’E’ L’ECONOMIA SOLIDALE

ECONOMIA LEGATA ALLE RELAZIONI-modello economico basato sulla reciprocità,

sulla cooperazione, sullo scambio -diverso da economia capitalista basata sullo

scambio di capitali -economia solidale si basa sui valori, le

convinzioni, la diversità dei soggetti umani che scambiano beni, merci, ma anche idee e progetti.

-economia solidale non è legata alla moneta come forma di scambio.

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CARATTERISTICHE DELL’ECONOMIA

SOLIDALE nuove relazioni tra i soggetti economici basate sui

principi di reciprocità e cooperazione; giustizia e rispetto delle persone (condizioni di lavoro,

salute, formazione, inclusione sociale, garanzia dei beni essenziali); rispetto dell’ambiente (sostenibilità ecologica); partecipazione democratica (autogestione,

partecipazione alle decisioni); impegno nell'economia locale e rapporto attivo con il

territorio (partecipazione al "progetto locale"); disponibilità a entrare in relazione con le altre realtà

dell'economia solidale condividendo un percorso comune;

impiego degli utili per scopi di utilità sociale.

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Economia solidale come nuova politica ecologica

Una politica ecologica non incentrata su una drastica riduzione dei consumi

Politica ecologica basata su progetti locali, economie capaci di autosostenersi, partecipazione democratica, comportamenti cooperativi, favorire la qualità e la diversità

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Economia solidale : i prodotti

1. Offerta di beni o servizi “locali” cioè legati ad un determinato territorio;

2. produzione di beni ad elevata qualità ambientale opportunamente certificati;

3. adozione di propri sistemi di distribuzione, attraverso relazioni di lavoro democratiche e partecipative

4. offerta di prodotti non standardizzati ad elevato contenuto di conoscenza/informazione.

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Verso il concetto di economia solidale…

-economia solidale intrattiene rapporti con il settore privato (vendita di beni e servizi)

-economia solidale puo’ cercare un confronto con gli attori istituzionali (locali e a livello globale)

-economia solidale è soprattutto in relazione con la sfera sociale: relazioni di reciprocità- gli individui prendono la parola, elaborano progetti, discutono e decidono.

Gli studiosi sono diversamente orientati: alcuni di loro sono favorevoli ad un’apertura dell’economia solidale alle relazioni di mercato(Zamagni) ; altri sono contrari (S. Latouche)

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Verso il concetto di economia solidale…

Posizione di M. Bonaiuti: -l’economia solidale non può ridursi ad un

ritorno all’economia tradizionale, centrata su autoproduzione e assenza di scambi monetari;

- Evitare un abbraccio troppo stretto con i mercati e con le logiche di scambio

- Decidere assieme se includere gli enti pubblici: l’economia solidale non è una alternativa al settore pubblico né un sostituto per mandare avanti istanze in favore dei diritti dei cittadini e consumatori.

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Verso il concetto di economia solidale…

L’economia solidale è alternativa all’economia di mercato nella misura in cui pone al centro dell’attenzione i rapporti sociali degli individui;

D’altra parte, l’economia solidale è complementare all’economia di mercato- ec. solidale come risposta “evolutiva” al predominio dell’economia di mercato.

Le relazioni circolari promosse dall’economia solidale possono condurre ad una spirale auto-accrescitiva.

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CHE COSA E’ UNA RETE DI ECONOMIA SOLIDALE

Euclides Mance (consulente FAO, UNESCO): la “RES come modello emergente dalla interconnessione di reti della società civile. Una fitta intelaiatura di organizzazioni, movimenti e gruppi sociali che riorganizzano l’intera filiera produttiva riorientandola al bem vivir di ciascuno dei soggetti coinvolti.”

Organizzazione all’interno di una comunità, città, paese che integra consumatori consapevoli, commercio giusto, finanza solidale, produzione autogestita, software libero. Integra, cioè, le organizzazioni di lavoratori e consumatori, i movimenti culturali, sociali, e sindacali che vogliono costruire un’altra economia, in cui il dualismo “datore di lavoro – impiegato” viene superato in un modello in cui tutte le persone sono in un certo senso proprietarie dell’iniziativa. Tutti sono infatti coinvolti nell’organizzazione di filiere produttive finalizzate a realizzare uno sviluppo ecologicamente sostenibile e solidaristicamente organizzato. E al centro c’è proprio il consumatore solidale. -Euclides Mance-

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CHE COSA E’ UNA RETE DI ECONOMIA SOLIDALE

Organizzazione all’interno di una comunità, città, paese che integra consumatori consapevoli, commercio giusto, finanza solidale, produzione autogestita, software libero. Integra, cioè, le organizzazioni di lavoratori e consumatori, i movimenti culturali, sociali, e sindacali che vogliono costruire un’altra economia, in cui il dualismo “datore di lavoro – impiegato” viene superato in un modello in cui tutte le persone sono in un certo senso proprietarie dell’iniziativa. Tutti sono infatti coinvolti nell’organizzazione di filiere produttive finalizzate a realizzare uno sviluppo ecologicamente sostenibile e solidaristicamente organizzato. E al centro c’è proprio il consumatore solidale. Euclides Mance

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CONCETTO DI BEM VIVIR

L’esercizio umano di disporre delle mediazioni materiali, politiche, educative e informative non solo per soddisfare eticamente le necessità biologiche e culturali di ciascuno, ma per garantire (sempre eticamente) la realizzazione di tutto ciò che può essere concepito e desiderato per una libertà personale che non neghi quella collettiva. La condotta orientata al bem vivir è pertanto quella della collaborazione solidale, cioè un’attitudine etica che orienta la nostra vita ma anche una posizione politica di fronte alla società in cui siamo inseriti.

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CHI E’ IL CONSUMATORE SOLIDALE?

E’ colui che nel selezionare ciò che consuma considera non solo il proprio personale bem vivir ma anche quello collettivo. Questo tipo di condotta diventa possibile solo nel momento in cui le persone comprendono che la produzione trova finalità o compimento nel consumo e che, quindi, questo influisce fortemente sull’ecosistema e sulla società.

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CONCETTO DI RIVOLUZIONE DELLE

RETITutte le reti sociali che, a qualsiasi livello, si organizzano per garantire l’espansione della libertà pubblico - privata  - siano esse reti economiche, politiche o culturali - rispondono ad una “regola”: se rimangono isolate crescono solo per una parte del loro potenziale. Se invece collaborano fra loro possono arrivare a riorganizzare i flussi economici, culturali e valoriali attraverso un percorso dialogico. Possono cioè attivare un percorso di rivoluzione fino a cambiare la struttura economica, generando strutture democratiche di consumo, produzione e finanza, generando forme altre di vivere comune.

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IL RUOLO CENTRALE DELLE PERSONE

Organizzare reti locali e globali che avanzano in un percorso di cambiamento economico, culturale e politico per rafforzare la democrazia.

Una interlocuzione costante con la

società civile per garantire il bem vivir.

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LA STRATEGIA DELLE RETI

Una rete di economia solidale è costituita da un insieme di distretti di economia solidale, ciascuno dei quali condivide le finalità e gli obiettivi della Carta della Rete di Economia Solidale e la sottoscrive.

A cosa serve la rete di economia solidale?A favorire lo scambio di informazioni, conoscenze ed

esperienze tra ciascun nodo o distretto e ciascun soggetto che, a titolo personale o a mezzo di una sua propria organizzazione (associazione, ente, impresa) è interessato ai temi dell’economia solidale poiché è un soggetto produttore (di beni, di conoscenze) o fruitore.

costruzione di circuiti in cui fluiscono i beni, i servizi e le informazioni prodotti dalle realtà dell'economia solidale, in modo che queste si possano sostenere a vicenda, creando gli spazi per un'economia diversa.

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LA RETE DI ECONOMIA SOLIDALE IN ITALIA

(RES) LA RES è costituita da decine di distretti di

economia solidale (DES). Ma include anche le esperienze non propriamente costituitesi in “distretti”.

I promotoriIl processo verso la realizzazione della Rete

Italiana di Economia Solidale (RES) è stato inizialmente promosso dalla Rete di Lilliput e si è sviluppato successivamente con il sostegno delle Botteghe del Mondo, dei Gruppi di Acquisto Solidali, delle organizzazioni della finanza etica (MAG, Banca Etica), del turismo responsabile e delle cooperative sociali.

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RETI DI ECONOMIA SOLIDALE ALL’ESTERO

In Brasile, ad esempio, abbiamo 22.000 iniziative di economia solidale con 1.700.000 lavoratori, con un  fatturato annuo di 4.4 miliardi di dollari e  investimenti di 160 milioni circa per anno.

In Europa, in Spagna e Francia in particolare, e nel mondo, principalmente in Sud America,esistono da vari anni reti di realtà economiche che si definiscono di Economia Solidale, emerse soprattutto in questi ultimi anni con le realizzazioni di Forum Sociali Mondiali ed Europei.

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DISTRETTO DI ECONOMIA SOLIDALE

Il DES è UN LABORATORIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA PER LA REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA ECONOMICO SOSTENIBILE E CONVIVIALE.

Il DES è una rete territoriale di associazioni, soc. coop., botteghe del mondo, consumatori, aziende, enti che abbracciano i temi dell’economia solidale e li promuovono sul territorio

- non esiste un modello unico di costituzione di un DES: ogni DES rappresenta una esperienza unica e differente.

- Le esperienze dei DES sono presenti perlopiù in nord Italia, mentre sono poche nel sud, assenti in Puglia.

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I SOGGETTI DI UN DES le imprese dell'economia solidale e le loro

associazioni; i consumatori e le loro associazioni; i risparmiatori finanziatori delle imprese e

delle iniziative dell'economia solidale e le loro associazioni o imprese;

i lavoratori dell'economia solidale; le istituzioni (in particolare gli Enti Locali)

che intendono favorire sul proprio territorio la nascita e lo sviluppo di esperienze di economia solidale.

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DIMENSIONE GEOGRAFICA

La dimensione geografica di un DES è generalmente rappresentata dal territorio di una città più grande e dei paesi limitrofi, territorio più o meno corrispondente ad una porzione di provincia.

Non esiste, però, un modello unico, e, pertanto, ogni esperienza è differente.

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DES COME REALTA’ TERRITORIALE, ESCONOMICA E SOCIALE CHE PERSEGUE: 1. Cooperazione e reciprocità I rapporti tra i soggetti del Distretto si ispirano

ai principi della cooperazione e della reciprocità. Pur garantendo la pluralità dell’offerta e delle forme di scambio, i soggetti appartenenti al distretto si impegnano a realizzare gli scambi prioritariamente all’interno del Distretto stesso, favorendo l’instaurarsi e il diffondersi di relazioni sociali ed economiche fondate sulla cooperazione e sulla reciprocità. Per favorire lo sviluppo e la gemmazione di nuovi DES, ciascun soggetto aderente si impegna a sostenere il Distretto, secondo le modalità e i limiti definiti dal Distretto stesso.

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DES COME REALTA’ TERRITORIALE, ESCONOMICA E SOCIALE CHE PERSEGUE: Valorizzazione del territorio I distretti intendono valorizzare le caratteristiche

peculiari dei luoghi (beni comuni, conoscenze, saperi tradizionali, peculiarità ambientali, ricchezze sociali e relazionali). Tali peculiarità sono viste come ricchezze (stocks) da accrescere e valorizzare e non come risorse (flussi) da sfruttare a fini di

profitto, nella convinzione che nel lungo periodo tale strategia, oltre a favorire la sostenibilità sociale ed ecologica, si mostrerà conveniente anche sotto il profilo del benessere sociale. In questa concezione il territorio non va inteso come sistema chiuso (localismo difensivo), ma come sottosistema aperto di un più vasto sistema economico e sociale sostenibile. (cfr. "Carta del Nuovo Municipio").

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DES COME REALTA’ TERRITORIALE, ESCONOMICA E SOCIALE CHE PERSEGUE: Sostenibilità sociale ed ecologicaI DES intendono muovere verso forme di

organizzazione economico sociale sostenibili, sia da un punto di vista sociale (equità) che ecologico. In questa prospettiva essi potranno individuare limiti alle dimensioni (scala) dei soggetti aderenti al Distretto (ad esempio stabilendo soglie di fatturato/ reddito massimo).

I soggetti aderenti ai DES si impegnano inoltre a svolgere le proprie attività economiche secondo modalità tali da consentire una riduzione dell'impronta ecologica del distretto e comunque tali da non superare, nel lungo periodo, la capacità di carico degli ecosistemi. Si ritiene strategico, a tale fine, favorire la chiusura locale dei cicli di produzione e consumo.

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DES COME REALTA’ TERRITORIALE, ESCONOMICA E SOCIALE CHE PERSEGUE: Il metodo: la partecipazione attiva Per definire le modalità concrete di

gestione dei processo economici propri del distretto. Disponibilità a confrontarsi e a condividere con altri idee e proposte su progetti definiti di volta in volta da diversi soggetti.

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DES IN SINTESI

DES come tentativo di perseguire simultaneamente gli obiettivi della sostenibilità ecologica e della sostenibilità sociale attraverso la partecipazione attiva.

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DES: limiti

-necessità della negoziazione: apertura da parte degli imprenditori o di altri soggetti ad una cultura della partecipazione e della cooperazione.

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DES: limiti

PROBLEMA DELLA VERITA’ I soggetti dei DES, della RES, dei GAS rischiano a volte di sentirsi portatori di verità assolute, una posizione che non favorisce il dialogo all’esterno.

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DES: limiti

PROBLEMA DELLE MERCI I Gas e i Des spesso nascono per trovare una soluzione per gli “acquisti etici” e non per contribuire al miglioramento della società-rischio di alimentare un “consumismo alternativo”