Tacco_60

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Tacco d'Italia, Tutti al voto

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collegio di˚:CAZZATO PASQUALE ALESSANOPALASCIANO MARIA CAMPI SALENTINARIZZO CINZIA ROSA CARMIANONEGRO STEFANIA CASARANOLEO GIOVANNI COPERTINOZITANI MARIA RITA CORIGLIANO D’OTRANTOSINDACO DANIELA CUTROFIANOLAGNA LUIGI ANTONIO GALATINADE MITRI FERNANDO GALATONECACCIATORE FRANCESCO GALLIPOLIFRANCO ROSARIO LECCE I S.ROSACAPONE MARIA ANTONIETTA LECCE II STADIOSPAGNOLO ANGELA MARIA LECCE III CENTROSELLITTO MARCELLA LECCE IV LEUCAPELLEGRINO GIOVANNI LECCE V RUDIAESAMBATI RAFFAELE LEVERANOROLLO ANTONIO detto TONIO LIZZANELLOAVENTAGGIATO LUIGI (GINO) MAGLIECRETI’ SALVIO MARTANOLINCIANO MARIA MONTERONI DI LECCEVILEI EMANUELE NARDO’GIANFREDA PANTALEO NEVIANOLEOMANNI FRANCO OTRANTOTEDESCO SALVATORE (TONINO) PARABITAGIANFREDA AURELIO POGGIARDOPISANO’ GIOVANNI PRESICCECOPPOLA ANNA MARIA RACALEDEL POPOLO SALVATORE RUFFANODE GIORGI MAURO SCORRANOPETRELLI DIEGO SQUINZANOROMANO TOMMASO TAVIANOCARLA’ LUCA TREPUZZIMUSIO ANTONIO TRICASEPELLEGRINO GIOVANNI UGENTO TAURISANOBARDICCHIA MARGHERITA VEGLIE

QUARTA FRANCESCO VERNOLE

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A meno di accettare di es-sere scavalcati dal raccoman-dato di turno.

Ho incontrato due dei tre ra-gazzi che compongono il teamche fra una settimana farà fun-zionare il ciclotrone del Policli-nico Mangiagalli di Milano,producendo radiofarmaci per ilNord Italia. Età media 26 anni,tutti salentini: uno di Collepasso,uno di Casarano, uno di Brindisi.Hanno risposto ad un’offerta dilavoro della Sparkle, la societàche grazie ai fondi del Pit 9 staimpiantando il ciclotrone a Ca-sarano. La Sparkle li ha presi,questi cervelli eccellenti, hafatto far loro esperienza nellacasa madre, a Macerata, li staspedendo a Milano perché sonotalmente bravi che possonoprendere in mano tutta la pro-duzione del Policlinico.

Ma loro aspettano di potertornare a casa.

Ho incontrato una ragazza lacui "lettera al presidente" èstata inserita nella raccoltadelle migliori lettere ad Obama

scritte da tutti i cittadini delmondo: è un libro americanopubblicato in USA. E' di Lecce,studia a Chicago. Ha 24 anni.

Una ragazzina che incontraianni fa me la sono ritrovata oggi,essere la più giovane giudice dellavoro d'Italia. Ha preso pos-sesso del posto in Calabria. Ha25 anni, è di Lecce.

Ho incontrato un ragazzo cheè assistant art director di DiegoDolcini (una delle firme più pre-stigiose dell’alta moda interna-zionale) e da solo èresponsabile della linea lussodella Dr. Scholls, che lui haideato e lanciato. Ha 28 anni, èdi Casarano. I cacciatori di testedi Dolce e Gabbana l'hanno cer-cato per affidargli tutta la nuovalinea sneakers della D&G.

Sono storie belle e di suc-cesso, in questo periodo nero direcessione. Recessione che que-sti ragazzi non conoscono, per-ché hanno fatto affidamentosolo sulle loro capacità e stannoandando avanti.

Tanti sacrifici e tanta fatica,ma anche tanta fierezza dellaloro appartenenza e delle lorocompetenze.

Peccato però che siano altri,e non la loro Terra, a credere inloro.

Ecco perché voglio farLe unaproposta.

Caro futuro presidente dellaProvincia di Lecce, come suoprimo atto dopo l’insediamento,istituisca una task force di gio-vani cervelli, coprendo a 360tutti gli ambiti di intervento dellaProvincia. Purchè siano “cervelli”autentici, piazzati dal merito enon dalla segnalazione. Chiedaa loro che cosa fare per dareiniezioni di innovazione e com-petitività a tutti i settori di com-petenza dell’Azmministrazioneprovinciale. Fissi i budget e fac-cia affiancare assessori e diri-genti di settore da questiinnovatori. Con una ventata dicompetenza e ottimismo, forseil Salento ha ancora un’occa-sione per rinascere.

L’Edito- L’Editoriale//di Maria Luisa Mastrogiovanni

Il mensile del salentoAnno VI - n. 60 - 4 Giugno 2009

Iscritta al numero 845 del Registrodella Stampa del Tribunale di Lecce il 27 gennaio 2004

EDITORE:Nerò Comunicazione - Casarano - P.zza A. Diaz, 5

DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Luisa Mastrogiovanni

HANNO COLLABORATO:Laura Leuzzi, Barbara Melgiovanni, Adolfo Maffei,

Giuseppe Finguerra, Barbara De Paolis, Marialuce Calsolaro, Emiliano Picciolo, Enzo Schiavano, Mario De Donatis,

Andrea Fiorito

FOTO:Dove non segnalato archivio del Tacco d’Italia

REDAZIONE:p.zza Diaz, 5 - 73042 Casarano - Tel./Fax: 0833 599238

E-mail: [email protected]

PUBBLICITÁ:[email protected] - tel. 3939801141

Unione Stampa Periodica Italiana Tessera n° 14705

STAMPA:MASTER PRINTING s.r.l.Via delle Margherite, 20-2270026 Modugno (Ba)

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ABBONAMENTI: 15,00 Euro per 10 numeri

c/c n. postale 54550132 - intestato a Nerò ComunicazioneP.zza Diaz, 5 - 73042 Casarano - [email protected]

LETTERINA AL FUTUROPRESIDENTE DELLA PROVINCIADI LECCE

continua dalla prima

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Se le previsioni sulle prossime con-sultazioni amministrative ed europee do-vessero trovare conferma, si aprirebberoper il Salento nuovi scenari che la fluiditàdel consenso permette d’intravedere, edallora potremmo essere testimoni di una“nuova stagione”. Non necessariamentemigliore, di certo non peggiore di quellain cui siamo costretti a vivere.

Si aprirebbe un percorso con “ma-dide discese” per alcuni ambienti e di“ardite risalite” per altri, nella prospettivadei “giochi regionali”.

E nulla sarà più come prima, perchéimpraticabili “le conferme” quanto “i ri-torni” di “aggregazioni” che apparten-gono ad altra stagione.

In Puglia, più che altrove, le consulta-zioni regionali attiveranno tattiche e stra-tegie per “funzionali posizionamenti”correlati alla “scomposizione e ricompo-

sizione” di un quadro politico tendenzial-mente alla ricerca di “conferme identita-rie” da un lato e di “inedite alleanze”dall’altro.

La “sinistra riformista” e “l’area cat-tolica” troveranno modalità di convivenzanel Pd? E la “sinistra antagonista” si pre-senterà con vocazioni governative o pro-seguirà diritto verso i lidi di una“opposizione di sistema”? Si aprirannonuovi laboratori, sollecitati dal voto sa-lentino, per programmi futuri, per alle-anze inedite da sperimentare per laRegione?

La partita è aperta. C’è, però, ungrande pericolo. Perché la “politica” nonè il “calcio”. Nel “calcio” le tattiche, lestrategie, anche quelle comunicative,convergono sull’obiettivo finale: vincerela partita, vincere il Campionato.

Nella politica vincere una competi-zione assume un’altra dimensione. Lastessa squadra artefice del risultato è

ben altra cosa di quella che deve assu-mersi l’onere di guidare un’amministra-zione o di partecipare ai diversi livelliistituzionali, ai processi decisionali, nelsalvaguardare valori identitari ed inte-ressi della propria comunità.

Tanto non sfugge agli osservatori chesanno bene che la partita che sta perconcludersi in Regione appartiene aquello schema di gioco “La Puglia mi-gliore”, che tante aspettative aveva su-scitato, e che spera ora di esserevalutato per eventuali riproposizioni.

In buona sostanza la vera partita inpolitica inizia con quel “fischio finale”dell’arbitro (l’imprimatur del Ministerodell’Interno sui risultati elettorali) che, nelcalcio, ne decreta risultato e termine.

Le forze politiche, dopo i risultatidelle Amministrative ed Europee di giu-gno, sapranno farsi carico di comporresquadre (tendenzialmente omogenee)che siano in grado non solo di vincere la

competizione elettorale ma, anche, di go-vernare la Regione Puglia?

PER UN CAmPIONATO ChE SI ChIUDE,UNO SE NE APRE.COL FISChIO FINALE DELL’ARbITRO

di MARIO DE [email protected]

BOLLETTINO DEI NAVIGANTI

Opinioni dal Tacco//

INDOVINA CHI E’?

La soluzione a pag. 30

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Casarano. Per vincere in unacompetizione elettorale a livellocomunale è importante la figuradel candidato sindaco, ma deter-minanti sono i candidati alla ca-rica di consigliere comunale che“portano” il leader della coali-zione. Sono questi ultimi, infatti,ad avere contatti più diretti congli elettori e sono quelli che allafine convincono il parente,l’amico, il vicino di casa a votareper il candidato sindaco. Nell’ul-timo decennio si sono svolte dueconsultazioni comunali e sono di-versi i candidati che ad ogni ap-puntamento elettorale hannoottenuto significativi risultati intermini di preferenze elettorali.Cominciamo dallo schieramentodi centro-destra. Tra quelli che sisono candidati nel 2004, nell’ec-cellenza delle 100 preferenze tro-

viamo: Antonio Gatto (283), LuigiBartolomeo (208), AntonioMemmi (204), Giovanni Fracasso(190), Giampiero Marrella (175) eMatilde Macchitella (105). Indefi-nibile il “peso” da candidata al-l’assemblea cittadina di LedaSchirinzi che, com’è noto, nel2004 si presentò per la carica disindaco ed ottenne 3.610 voti.Non ci sono termini di paragoneper il candidato alla carica di sin-daco del Pdl, Claudio Casciaro. Ilfarmacista, in questi anni, si èpresentato solo alla Provincia(2.420 voti nel 2004) e al Senato,nella sfortunata tornata del 2002.Nella coalizione di Francesca Fer-sino, solo Emanuele Legittimo puòvantare un risultato eccellente(144 preferenze), seppure inutile;discreto il risultato di SalvatoreFerilli (95), Fernando Letizia (84)e Giorgio Fortunato (82). Ottimo ilrisultato della Fersino all’ultima“uscita” elettorale. Si candidò alSenato nella lista del PdL, che ot-tenne 5.050 voti (47,42%); oggi,però, si presenta in alternativa alcentro-destra casaranese.

Anche nello schieramento di IvanDe Masi (“esordiente” in unacompetizione elettorale) ci sonograndi portatori di voti. Oltre le100 preferenze ci sono: PaoloZompì (354, il più suffragato nel2004), Sergio Abbruzzese (292),Rocco Rizzello (217), GiuseppeMorgante (201), Rocco Greco(199), Luigi Crudo (181); quasi“centenari” sono Antonio Maggio(99) e Antonella Barlabà (94). At-tilio De Marco e Marcello Torsellosono reduci da esperienze comecandidato sindaco: il primo prese989 voti; il secondo 322. E poi c’èRemigio Venuti: quanto “peserà”un sindaco uscente da candidatoconsigliere? Poco da dire sull’ul-timo schieramento, la sinistra chesostiene Enrico Fattizzo. Nessunoera candidato nel 2004 e nem-meno prima. Queste elezioni sonol’occasione per costruirsi il futuro.

PORTATORI SANI DI VOTI

di ENZO [email protected]

IPSE DIXIT

Opinioni dal Tacco//

Che barba, che noia! E’ partita la campagna elettorale per le elezioniregionali del 2010 e Adriana Poli e Nichi Vendola se le suonano disanta ragione. Lei, durante la manifestazione organizzata a Bari lorappresenta come Pinocchio, lui, ribatte che la Poli non è certo laFata turchina, piuttosto è Crudelia Demon. Mentre il prezzo del panesale e il morale (degli italiani) e la morale (della politica) scende,pensano ancora di poter raccontare favole.

Le cose sono cambiate. La Poli è in gara per le Provinciali ed hamesso da parte per il momento il pensiero delle Regionali… O no?

//QUESTIONE DI LOOK Tacco n.44, febbraio 2008

// Nemico comune“Non sbaglio a raccontare nelle piazze e neicomitati dell’accordo tacito tra le mie due av-versarie, unite e ammiccanti nel loro unicoobiettivo di trascinare il centrodestra al ballot-taggio”.Antonio Gabellone, candidato per il Pdl allaPresidenza della Provincia di LecceNuovo Quotidiano di Puglia, p.1424 maggio 2009

// Quando la coppia scoppia“In 40 anni ha ricevuto tutto dal suo eletto-rato, da noi: è diventata ministro, europarla-mentare, sindaco. E la prima volta che il suopartito le dice di no, lei sceglie una strada di-versa. Noi di questa gente non abbiamo biso-gno, anche se si chiama Adriana PoliBortone”.Paolo Perrone, sindaco di LecceNuovo Quotidiano di Puglia, p.1027 maggio 2009

// Carta (d’identità) canta“Si poteva sicuramente fare di più e meglio. Eforse occorreva un presidente più giovane maa questo stiamo provvedendo”.Giovanni Pellegrino, presidente uscente dellaProvincia di LecceLa Gazzetta di Lecce, p.IV 27 maggio

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D

di BARBARA DE PAOLIS, MARIALUCE CALSOLARO E BARBARA MELGIOVANNI

Società// // //Elezioni Chi appoggia chi

Diversi per età, sesso, professione. Diversiper orientamento politico. Accomunati,questo sì, dalla voglia di darsi da fare persostenere il “proprio” candidato e dallaconvinzione che tutti i cittadini abbiano ildovere di rimboccarsi la maniche e di dareil proprio contributo al discorso politico.Sono i volti che, nei caldi giorni che prece-dono il voto, animano i frenetici comitatielettorali sorti su tutto il territorio provin-ciale. Lì trovano il piacere dello stare in-sieme, il gusto di entrare a contatto congente nuova, l’emozione di condividerecon altri le proprie vedute e, di conse-guenza, di riconoscersi in un gruppo.Abbiamo incontrato alcuni di questi volti,facendo un viaggio a più tappe per i comi-tati salentini.Ecco in quali storie ci siamo imbattuti.

Vincenzo De Simone, 15 anni, studente;Pierluigi Mandorino, Nico Villano, Mauro Toraldo,21 anni, studenti universitariComitato Io Sud Galatina

Crediamo molto nel nuovo movimento creato da AdrianaPoli Bortone. Siamo nel suo comitato perché apprez-ziamo molto che ci sia finalmente un movimento per ilSud che punti ai giovani, che voglia rilanciare il Mezzo-giorno unendosi attorno alla questione meridionale eche voglia prendere consensi a prescindere dai coloripolitici.

COMITATOCHI “ABITA” I COMITATI ELETTORALI SPARSIPER L’INTERO SALENTO NEL PERIODO PRE-VOTO

FACCE da

Pietro Bianco, 52 anni, bancarioComitato elettorale di Oriele Rolli, cadidatonell’Udc con Adriana Poli Bortone presidente,Cutrofiano

Sono qui perché sono stanco di vedere sempre lestesse facce a Palazzo Celestini, senza che faccianoniente. Abbiamo bisogno di volti nuovi; per questaragione appoggio Oriele Rolli, candidato alla caricadi consigliere provinciale nell’Udc con presidenteAdriana Poli Bortone.

Federica Mastria, 18 anni, studentessaComitato di Lorenzo Mazzottadetto Ivan per Adriana Poli Bortonepresidente della Provincia,Collepasso

E’ la mia prima esperienza politica esono qui per sentirmi partecipe diquesto ambiente.

Giuliano Negro, 40 anni, sindacalistaComitato di Luigi Pantaleo Stefa-nelli, lista Salento c’è, Galatina

Sostengo il candidato alla ProvinciaLuigi Pantaleo Stefanelli. Mi trovoqui anche perché la trovo una utileoccasione per socializzare, farepubbliche relazioni, conosceregente nuova.

Antonio Pesino,18 anni, studenteComitato di Sonia Pellizzari, can-didata alla Provincia, lista Sini-stra per il Salento, Giuggianello

Sostengo Sonia perché ho pienastima di lei soprattutto come per-sona. Credo nelle sue potenzialità,nei suoi valori e percepisco la suavoglia di fare politica, il suo ottimi-smo, la sua trasparenza.

Giuliano Negro

“MI TROVO QUI ANCHE PERCHÉLA TROVO UNA UTILE OCCASIONEPER SOCIALIZZARE,FARE PUBBLICHE RELAZIONI,CONOSCERE GENTE NUOVA”

ph: spring stone, tratta da www.flickr.com

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il tacco d’Italia 9 Giugno 2009

Martina Miriam Paglialonga,20 anni, studentessa universitaria;Sara Damiani,27 anni, disoccupata;Giovanni Porfidio,29 anni, libero professionista;Antonio Stefanizzi,29 anni, infermiere;Pierluigi Stefanizzi,28 anni, infermiereComitato Azzurro Popolareper Salvatore Polimeno sindaco, Sogliano

Siamo un gruppo di ragazzi che credono ferma-mente ai valori ed agli ideali che caratterizzano il movimento di Azzurro Popolare. Inoltre siamoconvinti che il nostro candidato, il sindaco Salvatore Polimeno, sia l’unica persona in grado di darrisposte concrete alla nostra comunità.

Roberta Russo

“E’ TEMPO DI PUNTARE L’ATTENZIONESULLE ESIGENZE E SUI BISOGNIDELLA GENTE E DI ATTIVARSIPER UN PROCESSO DI SVILUPPOE RILANCIO DEL NOSTROTERRITORIO VISTONELLA SUA INTEREZZA”

Roberta Russo, 44 anni, insegnanteComitato di Nicola Alessandro Rizzo,La Puglia prima di tutto, Cutrofiano

Alla Provincia sostengo Nicola Alessandro Rizzo, cercando diportare avanti un progetto di rinnovamento, per rompere glischemi prestabiliti che la politica locale ha radicato. E’ tempodi puntare l’attenzione sulle esigenze e sui bisogni della gentee di attivarsi per un processo di sviluppo e rilancio del nostroterritorio visto nella sua interezza.

Davide Miceli, 22 anni,studente universitarioComitato MaurizioLuchena, Soleto

Sono qui in quanto so-stenitore e promotoredella lista Rivincita So-letana. E sono qui so-prattutto per cambiareSoleto. Per questo mo-tivo il nostro slogan è“Decidere che Soleto cambi”.

Gaetano De Simone, 60 anni, insegnanteComitato elettorale a sostegno di Antonio De Matteisper Loredana Capone presidente, Galatina

Credo nel partito democratico e credo che Antonio De Mat-teis possa ben rappresentare questa comunità nel contestoprovinciale. Inoltre sono qui perché Pellegrino ha rappresen-tato per il Salento, con la sua storia personale e politica, unpunto di riferimento sia a livello politico sia istituzionale.Loredana Capone può degnamente accoglierne l’eredità.

Antonietta Fabrizio Mario, 53 anni, segretaria discuola media; Antonella Longo, 38 anni, baby sitterComitato di Roberto Marti, candidato allaProvincia con il PdL per Antonio Gabellonepresidente, Lecce

Siamo qui per Roberto Marti. Sentiamo il bi-sogno di dare una mano ed un sostegnospontaneo al candidato.

Valentino Latorre,39 anni, impiegatoComitato di RobertoMarti, candidatoalla Provincia con ilPdL per Antonio Ga-bellone presidente,Lecce

In qualità di vicepre-sidente della I Circo-scrizione di Lecce mi trovo nel comitato di RobertoMarti perché credo nel progetto politico del Polodella Libertà e del suo presidente nazionale SilvioBerlusconi.

Giuseppe Vergari, 22 anni,assistente tecnico precarioComitato di SoniaPellizzari, candidataalla Provincia, listaSinistra per il Salento,Giuggianello

La politica onesta si fasolo con persone oneste.E Sonia è una personaonesta, in gamba, non èla velina di turno, ma è una persona impegnata politi-camente da dieci anni. Sono qui perché c’è un fortemovimento, c’è gruppo, c’è voglia di credere in un rin-novamento generazionale all’interno della politica.Barbara Miraglia,

32 anni, informatica in cerca di occupazioneComitato a sostegno di Ivan De Masi sindaco,lista Casarano sempre, Casarano

Mi è stata data la possibilità di collaborare conla lista “Casarano sempre” e l’ho fatto congrande piacere. Conosco il capolista perché èun mio amico. Mi piace Ivan De Masi come can-

didato sindaco. Ho tanto sperato in una sua candidatura, ed è quindiper questa combinazione di eventi che sono ora qui e ci sto benissimo.Sono incinta al terzo mese e quando il mio bambino nascerà speropossa avere un sindaco giovane, grintoso e in gamba come Ivan.

Sergio Mazzeo,19 anni, studente

Comitato Partito socialistaa sostegno di Ivan De Masi

sindaco, Casarano

Anche se sono molto giovane, misono accorto di come vanno le cosea Casarano ed ho voglia di dare ilmio contributo perché si verifichi uncambiamento. Penso che standoqui, nel comitato del Partito Socialista, io sia nel posto giusto.

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Casarano// //L’intervista

CASARANO:DIECI ANNICON VENUTIHA GOVERNATO LA CITTÀ NELLA STAGIONEPIÙ NERA DELLA CRISI DEL TAC MA ANCHEIN QUELLA DELLA COSTRUZIONE DI NUOVEBASI PER LA SUA RINASCITA: CONSEGNAIN EREDITÀ IL PIANO STRATEGICO,GIÀ FINANZIATO.LA SUA IDEA DI CITTÀ CHE VERRÀ

Cinquant’anni, veterinario, sposato conAntonella. A 41 anni ha preso le redinidi Casarano, caricandosi la pesanteeredità dell’amore dei cittadini perWilliam Ingrosso, suo predecessore,scomparso tragicamente. Ha traghet-tato la città dall’era del calzaturieromaturo alla sua crisi, fino alla costru-zione, in erba, di un “sistema modasalentino”.Dieci anni di amministrazione a Ca-sarano, una delle città più popolosedel Salento ed economicamente trai-nante. Che cosa le è rimasto di piùnel cuore?“Guidare la propria città è un’espe-rienza umanamente esaltante, anchese è normale che comporti, nelle moredelle tante cose fatte, delusioni e do-lori. Un evento formativo e gratificantefu il gemellaggio con Charleroi: per laprima volta la città di Casarano an-dava a trovare i propri emigranti efummo accolti come fratelli, nella so-lennità del municipio di Charleroi, conindescrivibile calore umano. Un episo-dio invece doloroso che segna anche il

modo di essere di noi casaranesi, èquello della tragedia che si è abbat-tuta sulla famiglia Bastianutti per lascomparsa a seguito di un attentatoterroristico della figlie Paola e Daniela.Una tragedia che i casaranesi hannosentito come appartenere all’interacittà: in momenti come questo scattala molla della solidarietà che unisce.In altre occasioni invece ho sentitol’orgoglio delrappresentare lamia città al-l’estero. E’ statoquando ho ac-compagnato al-cune aziendefino a New York,San Pietroburgo,Mosca, per pro-muovere i loroprodotti e lacreatività delmade in Italy: inquelle occasioniabbiamo perce-pito con niti-

dezza l’importanza di ciò che stavamofacendo perché mai era successo cheun’Amministrazione si facesse caricodi promuovere concretamente al-l’estero le proprie produzioni”.Come era Casarano quando è iniziatoil suo Governo, quali le prime emer-genze?“Molti, forse in malafede, ora l’hannodimenticato, ma la nostra prima

azione è statarivolta a risol-vere una gravedisagio dei cit-tadini di con-trada PietraBianca, dove400 famiglie vi-vevano ai limitidel decoro, privedei servizi piùelementari: inalcune zone nonc’era acqua néfogna, assentedappertutto lapubblica illumi-

nazione, le strade erano di terra rossa.Abbiamo riqualificato l’intero quartiereanche con zone verdi e impianti spor-tivi. Nella stessa situazione versava lazona industriale: c’erano le aziendema nient’altro. Mancavano i servizi pri-mari e la pubblica illuminazione.Quando i partner delle nostre aziende,arrivavano dal nord o peggio dal-l’estero, non solo l’immagine dellacittà ma quella dell’intero Salento ve-niva danneggiata dal degrado dellazona industriale. Che ora è rinata, connuovi servizi e aiuole verdi”.Quale visione della città ha guidatonegli anni la vostra azione ammini-strativa?“Abbiamo sempre avuto l’idea di unacittà che deve continuare ad essere ilmotore trainante del sistema econo-mico e produttivo dell’intero basso Sa-lento, inteso come un territorio estesoche agisce in maniera armonica. E’ inquesta logica che ci siamo inventatistrumenti che non esistevano, come ilconsorzio di Comuni ‘Area Sistema’,per mettere insieme le risorse ma

“ALLA CITTÀ CONSEGNIAMOUN DEPURATORE NUOVODI ZECCA CHE SI INSERISCEIN UN CONTESTODI RIQUALIFICAZIONEDELL’INTERO QUARTIERE:IL LAGO MALEODORANTESARÀ BONIFICATO DOPO AVERINDETTO UN BANDO DI EVIDENZAPUBBLICA E NE FAREMOUN LAGHETTO DI ACQUE PURE, NASCERÀ UN PARCOPER I BAMBINI”

di MARIA LUISA MASTROGIOVANNI

//Remigio Venuti

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anche le criticità e pianificareun’azione comune su un territoriovasto. Questo ci ha permesso di inno-vare le macchine amministrative deiComuni, in primis quello di Casarano,di portare innovazione e ammoderna-mento nel sistema produttivo, di le-gare il nostro mondo territoriale conquello della ricerca e dell’innovazione.

Questo ha fatto si che la nostra cittàpotesse competere con altri sistemiimprenditoriali sul panorama mon-diale. Molti infatti dimenticano cheoggi sono i territori a dover esserecompetitivi, non solo le singole im-prese: se alcuni candidati denigrano ilnostro lavoro, l’aver voluto confrontarcicon il nord e il resto del mondo, de-vono sapere che chi domani governeràCasarano, lo potrà fare solo grazie adegli strumenti, primo fra tutti il Pianostrategico, che noi abbiamo predispo-sto e che la Regione ha finanziato.Questa è l’eredità più importante chelasciamo a chi verrà dopo di noi”.Che cos’è il Piano strategico?“E’ il disegno del futuro di questa città:numerosi interventi su tutti i fronti. E’un insieme di scelte che vanno nelladirezione della riqualificazione delcentro storico, del sostegno alleaziende, della valorizzazione delle ri-sorse ambientali e turistiche. Sonodelle scelte che noi abbiamo fatto e checonsegniamo nelle mani di chi verrà”.Sono scelte irreversibili?“I finanziamenti stanno già arrivando esono una risposta al nostro disegno dicittà: la Regione ha già anticipato laprima tranche di finanziamenti per larealizzazione del Piano strategico, cheper l’intero basso Salento ammontanoa 33 milioni di euro.A Casarano questi soldi verranno uti-lizzati per rifare il basolato dellepiazze, strade e vicoli di tutto il centro

storico e tutte le tubazioni sottostanti;per recuperare palazzo D’Elia, De Ju-dicibus, De Donatis e la ex casermadei carabinieri.L’abbiamo voluto noi e ora ci sonoanche i soldi per fare quello che ave-vamo in mente.Mi hanno sempre criticato di aver fattopoco per la ‘bellezza’ del centro storico,dimenticando che per agire è necessa-rio prima pianificare e sapere intercet-tare le risorse.Ora, volente o nolente, chi seguirà allamia Amministrazione, anche chi mi cri-tica, beneficerà dei risultati della miaazione amministrativa e si potrà toccarecon mano questa prima grande rivolu-zione nella città.Non dimentichiamo poi la tangenziale,cantierizzata per metà. In questo pro-getto si sono riversate competenza am-ministrative e professionali che la cittàprima non ha mai espresso.La Casarano del futuro vedrà un centrostorico rimesso a nuovo, una nuovaviabilità, non più caotica, un nuovopiano traffico, un sistema produttivocapace di innovarsi e fare ricerca.Sono tutte iniziative già finanziate”.C’è una grande macchia, nell’ammi-nistrazione Venuti, ed è non essereriuscito a risolvere il problema deldepuratore e della “vora”, un lago difeci alle porte della città. Perché?“E’ vero, non l’abbiamo risolto, non an-cora. Ma è anche vero che conse-gniamo un depuratore nuovo di zecca

alla città, che per funzionare mancadell’autorizzazione provinciale. Ma ilnuovo depuratore si inserisce in uncontesto di riqualificazione dell’interoquartiere: il lago maleodorante saràbonificato dopo aver indetto un bandodi evidenza pubblica e ne faremo unlaghetto di acque pure, mantenendole specificità di flora e fauna che nelfrattempo si sono venute a creare. Conl’adiacente uliveto secolare, saràun’oasi verde al servizio della città,con percorsi naturalistici e pedagogiciper i bambini, per sensibilizzarli al ri-spetto della natura”. Come avverrà la depurazione con ilnuovo impianto?“L’acqua depurata sarà raccolta inuna enorme vasca che si trova allespalle del cimitero e quindi sarà uti-lizzata per l’irrigazione dei campi; sel’acqua dovesse superare la capienzadella vasca, andrà ad alimentare i la-ghetti artificiali. Solo in ultima istanzasarà indirizzata nei canali di smalti-mento. Un’ipotesi del terzo tipo, chepotrebbe non verificarsi mai e sicura-mente non in estate, quando aumentala richiesta d’acqua per le colture.In ogni caso l’Acquedotto ci ha assi-curato che appena arriverà l’autoriz-zazione provinciale, si farà carico delfunzionamento del depuratore.Con la soluzione a quest’annoso pro-blema mi piace salutare la mia città,che amo e che sono stato orgoglioso diservire al meglio delle mie capacità”.

“LA REGIONE HA GIÀANTICIPATO LA PRIMATRANCHEDI FINANZIAMENTIPER LA REALIZZAZIONEDEL PIANO STRATEGICO.A CASARANO QUESTISOLDI VERRANNOUTILIZZATI PER RIFAREIL BASOLATODELLE PIAZZE, STRADE EVICOLI DI TUTTO IL CENTROSTORICO E TUTTELE TUBAZIONISOTTOSTANTI;PER RECUPERARE PALAZZOD’ELIA, DE JUDICIBUS,DE DONATIS E LA EXCASERMA DEICARABINIERI”

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PPari opportunità, edilizia scolastica, formazione. Su questitemi si confrontano, interrogati da opinion leader salentini,Loredana Capone (centrosinistra), Antonio Gabellone (PdL),Adriana Poli Bortone (movimento Io Sud), i tre candidati allaPresidenza della Provincia di Lecce.Termina qui il viaggio del Tacco d’Italia alla ricerca delleemergenze del territorio salentino. Sono stati gli stessi “ad-detti ai lavori” ad individuarle e a portarle all’attenzione degliaspiranti presidente. Ecco che cosa questi hanno risposto,sollecitati dalle osservazioni di Serenella Molendini, consi-gliera di Parità della Provincia di Lecce, Sergio Goffredo, pre-sidente di Ance Confindustria Lecce, Elisabetta Salvati,presidente della Scuola di formazione manageriale Aforisma.Nelle precedenti puntate i tre candidati sono stati intervi-stati da: Antonio Quarta, amministratore unico Quarta caffèS.p.a.; Guido Scoditti, direttore generale Asl Lecce; SalvatoreArnesano, segretario generale Cgil Lecce; Valeria Pennetta,responsabile comunicazione Udu Lecce; Sergio Rizzo, presi-dente comitato civico Io Conto; Edoardo Winspeare, regista.

Provinciali// //Le priorità della politica//Promesse alla vigilia

CAN WE DO?

ECCO COME I CANDIDATI PRESIDENTEDELLA PROVINCIA DI LECCE HANNOIN MENTE DI RISOLVERE I PRINCIPALIPROBLEMI DEL SALENTO

//terza parte

Il sistema dell’educazione e dellaformazione in Italia, come nel nostroterritorio, vive una inesorabile perditadi credibilità ed è ritenuto incapace,nel suo complesso, di fornire risposteefficaci ai bisogni di sviluppo econo-mico, sociale e culturale.

La percezione è sostenuta da datioggettivi che ci pongono in fondo alle

classifiche europee di ogni tipo e dalmancato raggiungimento degli obiettivisanciti dal Documento di Lisbona delmarzo dell'anno 2000.

L'esigenza di qualificare la forma-zione si sta diffondendo in tutti i settori.

Gli organismi di formazione sonochiamati a svolgere con sempre mag-giore rigore e senso di responsabilità il

proprio ruolo.Tre sono gli obiettivi prioritari: un

miglioramento dell’edilizia scolasticadelle scuole secondarie superiori; unavvicinamento della formazione allereali esigenze delle PMI salentine, at-traverso il lavoro dei Centri per l’im-piego e un confronto continuo tra leparti sociali. È necessario il rinveni-

mento di risorse da dedicare alla for-mazione continua del personale in-terno che renda più efficiente lamacchina burocratica.In che modo intendete riqualifi-

care il sistema dell’educazione edella formazione che oggi è ritenutoincapace di fornire risposte efficaciai bisogni di sviluppo del territorio?

formazioneUN SISTEmA EDUCATIVO CREDIbILE

ELISABETTA SALVATI, presidente Scuola di formazione manageriale Aforisma

Loredana Capone: “Importanti ed utilisono le azioni di orientamento dei ra-gazzi verso il lavoro, con l’ausilio deiCentri territoriali per l’impiego, cer-cando di coniugare l’orientamentoscolastico con una reale prospettivalavorativa. Lo Sportello Orientamento

fisico e telematico farà da supporto ai giovani stu-denti per sostenere l’accesso al lavoro preparandoliall’analisi di mercato, alla valutazione delle attitu-dini, alla stesura dei curricula, ai colloqui con leaziende. La delega alla Formazione professionale ap-pena ricevuta dalla Provincia può consentire unamaggiore attenzione verso i ragazzi da parte delleaziende. Vogliamo promuovere un network provin-ciale della formazione, per facilitare la proposta del-l’attività formativa nella direzione dei fabbisogni delsistema produttivo.

Antonio Gabellone: “La formazioneprofessionale va rifondata: via gli in-terventi non organici, via il sostegnoai soliti noti, via tanti piccoli contri-buti che non sono serviti all’obiettivodella qualità della formazione giova-nile ma solo alla sopravvivenza spic-

ciola delle associazioni d’area politica compiacente.L’ho detto anche incontrando tanti giovani e tantioperatori del settore in un recente appuntamento diconfronto con loro: dobbiamo concertare tre grandidirettrici d’intervento, a cui arriveremo con una for-mula mai usata da questa sinistra: il dialogo con gliuniversitari, con i nostri ragazzi e la Confindustria.Questi due soggetti e la mia presidenza scriverannoinsieme gli interventi da seguire. Che saranno finan-ziati, alimentati, monitorati e valutati: sarà premiatosolo chi offrirà il meglio ai nostri giovani”.

Adriana Poli Bortone: “La Provinciaavrà un ruolo più attivo nel mercatodel lavoro grazie al conferimentodella funzione della formazione pro-fessionale. Questa funzione abilita leProvince a promuovere interventi re-lativi alla programmazione Fse

2007/2013 a favore di lavoratori, imprese, donne,giovani, disoccupati di lunga durata, lavoratori in Cigse mobilità e immigrati in una pluralità di settori.Il rilancio dell'economia passa attraverso politicheformative orientate a soddisfare la domanda delleimprese dei comparti emergenti e strategici: turismo,energie rinnovabili, ambiente. L’obiettivo è attivareuna cabina di regia che possa orientare la gestionedella formazione professionale e stimolare l’incon-tro tra offerta e domanda di lavoro”.

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il tacco d’Italia 13 Giugno 2009

La Provincia di Lecce ha lavoratomolto sul tema delle pari opportunitàattraverso l’Ufficio della Consigliera diParità che ha dimostrato come siapossibile compiere importanti passi inavanti sul terreno della democrazia par-tecipativa e dell’uguaglianza di genere.

Sono state intraprese azioni per fa-vorire la conciliazione vita-lavoro, percombattere la discriminazione femmi-

nile, per fornire ascolto e consulenzaalla maternità e all’inserimento dellecittadine extracomunitarie nel nostrotessuto sociale, per contrastare la vio-lenza di genere.

Sul tema delle politiche del lavorosono stati elaborati e sviluppati nu-merosi progetti finalizzati a favorire leimprese di donne, a sostenere le lavo-ratrici in difficoltà, a studiare le dina-

miche del mondo del lavoro femminile.A questo, in particolare, sono serviti glistudi confluiti nella pubblicazionedella collana editoriale “I Quaderni diParità” che hanno evidenziato, tra lealtre cose, quanto sia difficile, ancoraoggi, per una donna occupare le posi-zioni più alte in azienda e poter con-tare su una retribuzione pari a quelladei colleghi uomini.

Ma l’impegno della Consigliera ne-cessita di una continuità che tutti isoggetti istituzionali devono impe-gnarsi a garantire.

Il lavoro intrapreso non può arre-starsi e non può accontentarsi dei ri-sultati raggiunti.Che cosa prevedono i programmi

dei candidati alla Provincia in riferi-mento a tali tematiche?

pari opportunitàAL FIANCO DELLE LAVORATRICI

SERENELLA MOLENDINI, consigliera di Parità della Provincia di Lecce

Loredana Capone: “Il tema delle dif-ferenze di genere si è imposto all’at-tenzione delle istituzioni locali allequali viene chiesto di attivare unanuova dimensione politica per unaapprofondita comprensione del tema.Abbiamo previsto la realizzazione di

interventi volti al raggiungimento di un’efficace li-vello d’integrazione di genere nelle dinamiche di cre-scita territoriale. Occorre focalizzare l’attenzione sugliobiettivi di conciliazione maternità/lavoro e la ge-stione del tempo libero; attivare maggiori sinergietra gli Uffici provinciale e regionale della Consiglieradi Parità e puntare sulla promozione dell’imprendi-toria femminile; realizzare annualmente un bilanciodi genere (sulla buona prassi già attivata per l’eser-cizio finanziario 2007-2008); avviare un fattivo co-ordinamento delle azioni positive programmate dallemunicipalità”.

Antonio Gabellone: “La mia Giuntaandrà oltre la partecipazione minimadelle donne, fissata ad un terzo deicomponenti. Valorizzeremo le candi-date in base al consenso acquisitoalle Provinciali. Le donne (come gliuomini) che maggiormente si distin-

gueranno in questa tornata elettorale saranno valo-rizzate con posizioni di prestigio di governo; ungoverno che avrà in testa alle sue politiche l’incen-tivazione reale del lavoro femminile, il sostegno alledonne lavoratrici anche con strumenti pratici, comegli asili per i figli negli istituti pubblici come nel pri-vato, dove potremmo creare incentivi e formule disussidio per gli imprenditori che metteranno ledonne in condizione di lavorare senza disagi. Pro-muoveremo il lavoro femminile, con accordi di si-stema con Confindustria e con il consenso delleassociazioni femminili di maggiore riferimento”.

Adriana Poli Bortone: “Nel nostroprogramma elettorale un intero para-grafo è dedicato alla “Agenzia per ilLavoro, Orientamento e Formazione”,organismo creato con soggetti giàesistenti. Riteniamo fondamentale unpatto tra Istituzioni, Confindustria,

PMI da una parte; e scuola, formazione, Universitàdall’altra, al fine di creare un ciclo programmato for-mazione-lavoro.E’ necessario informare i giovani su quali sono i set-tori alla ricerca di forza lavoro. Inoltre, credo moltonel rilancio dei prodotti locali, avendo come alleatitutti i cittadini e la grande distribuzione: solo acqui-stando nostri prodotti possiamo sperare che le risorserimangano sul territorio, e possano essere reinvestite,creando un circolo virtuoso. Infine, credo che sia arrivato il momento di affidarei nostri risparmi alle banche locali, alle popolari”.

La sezione Costruttori Edili Ance diConfindustria Lecce intende promuo-vere uno studio sul patrimonio edilizioscolastico.

In Provincia sono presenti 88 tralicei e istituti per l’istruzione superiore,frequentati nello scorso anno scola-stico da 44.652 studenti.

Si tratta di edifici spesso costruitiprima del ’74, con esigenze di messa

in sicurezza sia per quanto riguarda lenorme antisismiche sia la prevenzioneincendi: gli spazi e le aule sono moltevolte poco funzionali allo svolgimentodi una moderna didattica, c’è carenzadi adeguate infrastrutture per lo sporte scarsa manutenzione, nonostante gliimportanti sforzi messi in campo dal-l’Amministrazione negli ultimi anni.

La riqualificazione di queste infra-

strutture dovrebbe basarsi su diversiprincipi: ospitare gli studenti in strut-ture sicure e moderne; dimensionarele scuole per l’istruzione superiore inbase alle effettive esigenze, dotandoledi tutti i servizi necessari.

Inoltre è necessario modificare imodelli di realizzazione e gestione deicomplessi scolastici, sollevando il sog-getto pubblico dagli oneri legati alle

infrastrutture fisiche attraverso l’atti-vazione di modelli di partenariato pub-blico-privato, che i costruttori sonopronti a proporre e studiare insiemealla nuova Amministrazione.Come intendete riqualificare il pa-

trimonio edilizio scolastico e, di con-seguenza, offrire ai cittadini unsistema infrastrutturale sicuro ed ef-ficiente al servizio del territorio?

edilizia scolasticaEDIFICI ALL’AVANgUARDIA

SERGIO GOFFREDO, presidente Ance Confindustria Lecce

Loredana Capone: “Riqualificare gliedifici scolastici, realizzarne di nuovi,puntare sulla manutenzione straordi-naria, e promuovere l’organizzazionedi una serie di Campus per le scuolesuperiori, aggregando in un unicoluogo fisico gli edifici scolastici, con

l’obiettivo di ottenere economie di scala e creazionedi nuovi servizi, con auditorium aperti all’aggrega-zione per la promozione nel territorio di una cittadi-nanza attiva e responsabile. Mi piacerebbe adeguarealcune strutture scolastiche (le più funzionali a que-sto scopo), con l’obiettivo di utilizzarle, ad esempio,anche nel periodo estivo, come accade nei collegeinglesi, per accogliere a prezzi accessibili gli studentiche vengono a trascorrere le vacanze nel Salento eriutilizzare gli utili per la manutenzione degli edifici”.

Antonio Gabellone: “Dobbiamo resti-tuire al Salento decine di contenitoriinutilizzati. Più scuole, quindi, elimi-nando alcune cessioni di beni chequesta Provincia sta per proporre purdi far quadrare i conti. Occorre rimet-tere a norma quasi tutto il patrimonio

edilizio scolastico salentino; questa Amministrazionenon è riuscita a chiudere un lavoro di studio della si-tuazione. Occorre avere il quadro dell’esistente, priori-tariamente completando lo studio sulla sicurezza degliimpianti e delle scuole, per capire dove e quali sono lecriticità. I nostri giovani sono il futuro; dobbiamo farlistudiare in ambienti attrezzati, laboratori funzionali alladidattica, con una serie di servizi accessori in grado dielevare la qualità dei loro studi e prepararli al mondoaccademico con un approccio già competitivo”.

Adriana Poli Bortone: “La maggiorparte degli edifici scolastici italianinecessita di manutenzione. Il Co-mune con le scuole migliori è Prato;Lecce è al terzo posto. La via maestraai fini del reperimento delle risorse èla riconversione energetica. La città

di Lecce ha concentrato l’azione sulle certificazioni,la messa a norma delle scuole e sulle energie rin-novabili (i plessi scolastici di competenza della Pro-vincia superano le 130 unità). E’ nostro intendimentodotare tutti gli edifici scolastici di requisiti sicuri e so-stenibili in materia ambientale ed energetica. Riteniamoessenziale razionalizzare le modalità manutentive.L’Anagrafe provinciale dell’edilizia scolastica costituiràun supporto all’azione di governo, monitorando lo statodegli edifici di competenza dell’amministrazione”.

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il tacco d’Italia 14 Giugno 2009

Europee// //Raffaele Baldassarre//L’intervista

PARLAmENTAREA TEmPO PIENO

di ADOLFO MAFFEI

Raffaele Baldassarre, capogruppo delPdl alla Provincia e consigliere regio-nale, la sua candidatura nelle liste perle Europee, come unico esponente delPdl di Lecce, Brindisi e Taranto, la col-loca fra i quasi sicuri nuovi deputati aStrasburgo. E’ così?“E’ indubbiamente una grande oppor-tunità che mi viene offerta, un altro tra-guardo da raggiungere. Se potròiniziarla, sarà un’interessante espe-rienza di vita, perché farò il parlamen-tare europeo a tempo pieno, avrò lapossibilità di approfondire sensazionidiverse e confrontarmi con storie edeconomie differenti. Sul piano perso-nale trovo questa prospettiva moltogratificante e stimolante, dal punto divista politico altrettanto, perchè hofatto per dieci anni il consigliere regio-nale, per altri cinque il capogruppo diopposizione al Consiglio provinciale,nel corso dei quali non solo abbiamofatto un’opposizione seria, costruttivama anche senza sconti, sfuggendo ai

tentativi ammalianti del presidente Pel-legrino, il quale ha lavorato più per raf-forzare la sua immagine che per farcrescere questo territorio. Grazie a que-sto stile, corretto ed intransigente, ab-biamo fatto maturare una bellasquadra dalla quale è stato scelto ilnostro candidato, l’amico Gabellone,che correrà per la Presidenza. Cono-scendo l’uomo ed il suo valore, sonopiù che sicuro della sua affermazione”.La sua lunga amicizia con il leader pu-gliese del Pdl avrà un peso rilevantenella sua corsa a Strasburgo?“Indubbiamente essere candidatonella lista del primo partito italiano èun vantaggio. Ai miei elettori indico divotare Belusconi-Baldadassarre, a sot-tolineare da un lato una presa di re-sponsabilità personale forte, dall’altroun’appartenenza politica coerente, maimessa in dubbio da chicchessia.Quanto alla mia amicizia con RaffaeleFitto, che va ben al di là dell’ambitopolitico, è un dato di fatto inoppugna-

bile. Mi onoro di essere una delle per-sone più vicine al nostro ministro, migratifica essere stato sempre al serviziodel nostro partito, prima in Forza Italiaoggi nel Pdl. Raccoglierò il frutto dellospirito di gruppo che anima noi tuttiquando si concorre in una competi-zione elettorale”.Quali sono gli aspetti che più la intri-gano dell’esperienza che si accinge avivere?“Il Parlamento europeo mi sembracongeniale al mio modo di intenderela politica, l’esperienza di gestione sa-rebbe stata interessante (il riferimentoè alla possibile candidatura di Baldas-sarre alla Provincia, ndr), ma ho coltol’occasione europea anche perchél’Italia è il Paese che oggi maggior-mente si sente europeo, e poi perchéStrasburgo è uno dei tre luoghi deci-sivi, insieme alla Commissione e alConsiglio dei ministri dei singoli Stati,in cui si tracciano le linee più impor-tanti per i grandi investimenti di poli-

tica economica. Lo stesso ministro Tre-monti dice di avere una sovranità limi-tata nella gestione dell’economianazionale, sottintendendo la portatadell’influenza dell’Unione europea nelsuo complesso. Tra l’altro, il Parlamentodi Strasburgo nel 2009 avrà comple-tato tutte le competenze gestionali. In ogni materia in cui interverrà, il Con-siglio trasformerà in direttiva una rac-comandazione”. Quali sono i problemi del Salento cheporterà a Strasburgo?“Tra le competenze del Parlamento eu-ropeo c’è quella di votare il bilanciodell’Ue: i fondi strutturali, il fondo so-ciale e dell’occupazione, e ancora i fi-nanziamenti per ricerca e sviluppo,internazionalizzazione delle imprese,formazione dei giovani. Se non si staattenti, si rischia di rimanere fuori, equando parlo di noi, intendo anche icittadini di Brindisi e Taranto dei qualimi sento il rappresentante in seno alPdl. Lavorare bene vuol dire, tra l’altro,

INTERVISTA A RAFFAELE BALDASSARRE,CANDIDATO ALLE EUROPEE COME UNICOESPONENTE DEL PDL DI LECCE, BRINDISI,TARANTO. PRATICAMENTE GIÀ ELETTO(DOVUTI SCONGIURI PERMETTENDO). CHE, PRIMA DI ACCETTARE L’IMPEGNO,HA CHIARITO DI AVERE TUTTE LE INTENZIONIDI DARSI DA FARE IN MANIERA EFFICACE.PERCHÉ NON HA VOGLIA, DICE,DI FARE IL PENSIONATO

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// IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEAÈ l’organo decisionale più importante dell’interaUnione Europea. Ha sede a Bruxelles, dove si riuni-sce diverse volte al mese, ed a Lussemburgo neimesi di aprile, giugno ed ottobre. Insieme al Parla-mento, ha il compito di adottare le norme legisla-tive dell’UE e di approvarne il bilancio. Èresponsabile per la politica estera, di sicurezza edi difesa dell’Unione, oltre che delle decisionichiave in materia di giustizia e libertà. Ogni seimesi, un diverso Paese membro assume la Presi-denza dell’UE.

// LA COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIOÈ formato dai ministri dei governi nazionali di tuttigli Stati membri. Le riunioni vedono la partecipa-zione dei ministri e dei commissari europei compe-tenti per gli argomenti discussi. Qualunque sia laformazione del Consiglio che adotta una decisione,si tratta sempre di una decisione del Consiglio,senza menzionare la formazione. I voti a disposi-zione di ogni Paese in Consiglio riflettono approssi-mativamente l’entità della sua popolazione,ponderata però a favore dei Paesi più piccoli.

// LE MODALITÀ DI VOTOSono tre, in funzione di quanto previsto dal trat-tato per i temi interessati: la maggioranza sem-plice (per le decisioni di procedura), lamaggioranza qualificata (un sistema di voti pon-derati in funzione della popolazione degli Statimembri, per numerose decisioni nei settori colle-gati al mercato interno e in quelli economico ecommerciale) ovvero l'unanimità (per i settoridella politica estera, della difesa, della coopera-zione giudiziaria e di polizia e della fiscalità).

Europee// //L’UE oggi//L’Europa in una striscia a cura diGIUSEPPE FINGUERRA

che le nostre aziende abbiano la pos-sibilità di arrivare nel cuore dell’Europasenza altre intermediazioni burocrati-che. Cito questo aspetto perché è strin-gente la crisi economica del sud delPaese. C’è da fare uno sforzo di inter-nazionalizzare dei nostri prodotti oltreche di crescita complessiva dell’eco-nomia, occorre sviluppare materiedove questa zona della Puglia po-trebbe essere all’avanguardia, comel’alta tecnologia, l’avionica, la mecca-nica di precisione, le nanotecnologie.Un altro modo di rappresentare diret-tamente i problemi del Grande Salento,chiamiamolo così, è che noi siamo difronte ai Balcani e l’ingresso di questopaesi nell’Unione è un’opportunitàspeciale. C’è il problema del Corridoio8 che va sostenuto a spada tratta”.C’è un progetto specifico che le staparticolarmente a cuore?“Sì, ce n’è uno che rappresenterà unapriorità del mio impegno perché lo ri-tengo strategico per lo sviluppo eco-nomico di tutte e tre le provincesalentine: il porto di Taranto.Abbiamo l’opportu-nità per fare di Ta-ranto un grandeporto europeo, ilcontraltare diretto diRotterdam, che è ilmaggiore del conti-nente. Il nostro portoche raccoglie il traf-fico del bacino delMediterraneo versol’Africa e l’Asia, puòfare un salto di qua-lità straordinario,battendo la concor-renza della Spagnache, con Barcellona,pone la sua candidatura a primo portomediterraneo.

Chi riuscirà prima a ristrutturarsi, adammodernarsi, a aggiudicarsi com-messe e a stringere alleanze, creerà lecondizioni ideali per vincere questabattaglia. Non si tratta solo di fare ilporto di Taranto più grande e impor-tante, ma di creare tutti gli strumentiinfrastrutturali, l’alta velocità Napoli-Bari, che si collega alla tratta Roma-Milano, il raddoppio della lineaferroviaria adriatica, l’aero-porto di Grottaglie, il porto di Brindisi“Città di mare”, da orientare al turismoda diporto.Le ricadute per tutto il territorio sa-ranno notevolissime come chiunquepuò immaginare”.Pare che si sia preparato molto bene,avvocato Baldassarre.“Ho cercato di seguire sempre le pro-blematiche di questo territorio, sia daconsigliere regionale sia da capo-gruppo alla Provincia.Partendo da questo grande paniere diconoscenze cerco di selezionare quelloche si può fare da Strasburgo e Bru-xelles per le nostre città.

La prima cosa cheho chiarito al miopartito è che avreiaccettato a condi-zione che la miaazione fosse real-mente efficace eutile, non mi va difare il pensionatosia pure di lusso;andare in Europaper diventare unpunto di riferi-mento costante eaffidabile pertutto il nostro ter-ritorio, questo mi

interessa; fare squadra, lavorare con leistituzioni nazionali, a cominciare dal

governo del quale fa parte con un ruoloimportantissimo il ministro Fitto, iden-tificare le criticità su cui porre mano intempo reale.Per quanto ci siano molte opportunità,l’Italia non le ha sa-pute cogliere e ancoradi meno il nostro Mez-zogiorno; la Spagna,per fare un esempio,ha parlamentari e diri-genti competenti, lalobby spagnola è for-tissima.Ecco, quel che serveall’Italia è una lobbynazionale altrettantoforte. Fa parte delmandato che gli elet-tori mi affideranno eper questo mi sto preparando congrande impegno morale”. Detto delle priorità che ha in agenda,vorrei capire se c’è anche, secondolei, un problema di affidabilità gene-rale. Non me ne voglia, ma ai politiciche fanno promesse non siamo di-sposti a credere ciecamente.“Non mi sottraggo alla critica generale,spesso la condivido anch’io. Infatti, ilprimo impegno che assumo e che an-tepongo agli altri, non è un ‘cosa’ maun ‘come’. Farò il parlamentare euro-peo a tempo pieno, e non mi pare unimpegno da poco visto che il vezzo deiparlamentari italiani, compresi i salen-tini, è quello dell’assenteismo.Dell’onorevole Poli Bortone, deputataeuropea, non c’è traccia, per fare unesempio a noi vicino.Questo per il metodo, quanto al meritol’agenda delle priorità è vasta, non dicoquanto la Circoscrizione meridionale,che raggruppa le regioni più popoloseCampania e Puglia, oltre a Basilicata eCalabria, ma ci sarà di lavorare tantis-

simo. Ho già accennato alle prime due‘mie’ priorità, smuovere fortemente glistrumenti per finanziare la ripresa dellenostre aziende e la formazione dei no-stri giovani, e Taranto con il suo porto.

Ma ci sarà da farsquadra con altricolleghi del Ppe.Dobbiamo indivi-duare cinque/seiopere e puntare suquelle, senza di-sperderci in centorivoli, magari perconquistarci un ef-fimero posticino suigiornali e sulle tv dicasa nostra.Questa sarà unamissione che du-

rerà cinque anni e non dovremo spre-care neanche un giorno di questotempo se vorremo essere seri. Tor-nando ai dubbi e all’elegante ironiadella sua domanda, mi sento di direserenamente che Raffaele Baldassarrevi sorprenderà se gli elettori gli da-ranno i numeri sufficienti per diventareparlamentare europeo”. La domanda di rito, Raffaele Baldas-sarre: perché votare per lei?“Perché per me parla la mia espe-rienza politica e il mio stile personale.Ho sempre agito con serietà, agli im-pegni non sono mai mancato, dimo-strando in Consiglio provinciale di fareseriamente opposizione.La polemica politica l’ho fatta semprecon coraggio, ma nessun avversario po-litico, neanche il più settario, mi ha maitacciato di opportunismo, scorrettezza,mancanza di rispetto.Sono nel pieno della mia maturità po-litica e penso, da Strasburgo, come de-putato del Pdl italiano, di poter essereveramente utile al nostro territorio”.

“LE MIE DUE PRIORITÀ?SMUOVERE FORTEMENTEGLI STRUMENTIPER FINANZIARE LA RIPRESADELLE NOSTRE AZIENDEE LA FORMAZIONEDEI NOSTRI GIOVANI,E VALORIZZARE AL MEGLIOTARANTO CON IL SUO PORTO.MA CI SARÀ DA FARSQUADRA CON ALTRICOLLEGHI DEL PPE”

“QUESTO MI INTERESSA:FARE SQUADRA, LAVORARECON LE ISTITUZIONINAZIONALI, A COMINCIAREDAL GOVERNO DEL QUALEFA PARTE CON UN RUOLOIMPORTANTISSIMOIL MINISTRO FITTO,IDENTIFICARE LE CRITICITÀ SU CUI PORRE MANOIN TEMPO REALE”

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Amministrative// // //L’intervista Ivan De Masi

AmARCORD“SULLAVILLA”IVAN DE MASI A RUOTA LIBERA.PER PARLARE DI QUANDO ERABAMBINO, L’AZIONE CATTOLICA,I LABORATORI CREATIVIE LA BATTERIA,RADIO DIFFUSIONEE LA LIBERTÀ D’ESPRESSIONE.UN MONDO OTTIMISTAA CUI GUARDARE

Dò appuntamento ad Ivan De Masi“sulla villa”. E’ il modo con cui gli“ex ragazzi” della mia generazionechiamano gli attuali giardini WilliamIngrosso, così denominati dopo lascomparsa dell’amatissimo sindaco.Ma all’epoca della nostra fanciul-lezza e giovinezza quella era la“villa”, un posto in stato di abban-dono, frequentato da spacciatori etossicodipendenti.Ora è un giardino rigoglioso.Mi piace l’idea di sedermi su una diquelle panchine per una chiacchie-rata con il candidato sindaco per lacoalizione del centro sinistra: due(quasi) quarantenni a riflettere sulfuturo della loro città. Sarà un’inter-vista personale: della cessione dellequote societarie e dell’abbandonodi tutte le cariche sociali gli ab-biamo chiesto conto in altre occa-sioni. Così come di altre vicende.Lì, “sulla villa”, abbiamo parteci-pato, bambini, a tante di quelle ma-nifestazioni organizzate dall’ACR(Azione cattolica ragazzi), che costi-tuivano una delle poche occasioni diaggregazione extra scolastica.Proprio all’interno di quell’associa-zione è nata la nostra amicizia che è

diventata unsottile masaldo legamedi affetto comesolo le amicizietra bambinisanno co-struire, quandogiochi insiemema non cono-sci neanche ilcognome del tuo migliore amico.Poi gli studi, la lontananza, il mio ri-torno a Casarano.La scoperta di un Ivan De Masi im-prenditore di successo. Ivan è statotra le prime persone a cui ho parlatodel mio progetto di far nascere, pro-prio nella nostra città, una realtàeditoriale e culturale che fino adoggi mancava. Gli ho raccontato ilmio entusiasmo ma anche le miepaure. Lui ha colto subito la portatadella mia idea e del contributo cheavrebbe potuto dare non solo allanostra città ma all’intero territoriosalentino.Mi ha incoraggiata, come solo safare un vecchissimo amico, a darvita ad un progetto per un’informa-zione fatta “senza sconti” e senza

appartenenze,incrociando iltradizionalesupporto carta-ceo con il webe la multime-dialità.Ed eccoci qua,per un con-fronto aquattr’occhi,

per riflettere sul come eravamo e sulcome saremo: io ancora giornalista,lui, probabilmente, sindaco.Ci siamo conosciuti in Chiesa, nelgruppo dell’Azione cattolica. Comeè cambiata Casarano nel frat-tempo?“Credo che oggi ci siano meno occa-sioni rispetto al passato.E’ vero, era la Chiesa il momento ag-gregativo più importante, mac’erano anche i “laboratori creativi”,iniziative laiche tenute da volontari,dove potevi imparare a recitare, asuonare (è lì che ho imparato a suo-nare la batteria, perché i miei nonavevano le possibilità economichedi farmi frequentare lezioni private),a dipingere, a lavorare il legno, lacartapesta o semplicemente potevi

giocare a ping pong, a calcio echiacchierare. Questo modo di stare insieme èstato un po’ tralasciato in questianni. A me è servito molto e pensoche si debbano creare più occasioniper far colloquiare le generazioni tradi loro”.E’ nata lì, nei laboratori creativi, latua passione per la radio?“E’ nata lì la mia passione per lamusica. Poi ho iniziato a frequentareRadio Diffusione a 15 anni, ed erauna meravigliosa fucina d’idee”.Da dove sono passata anche io:perRadio Diffusione feci le mie primeinterviste. Avevo 17 anni. Guardacaso un reportage su come gli uo-mini vedevano le donne che lavo-rano. Per me un chiodo fisso fin daallora…“Da lì sono passati tanti ragazzi chetrovavano nella radio uno spazio li-bero per esprimersi”.Facciamo un po’ di nomi, perché iome ne ricordo almeno un paio di“grossi”.“Beh, molti giornalisti della stampalocale hanno mosso lì i loro primipassi. A parte te, che hai fondato ilTacco e collabori con importanti te-

di MARIA LUISA MASTROGIOVANNI

“DA BAMBINO HO PASSATO DUEANNI IN SEDIA A ROTELLE E NONÈ STATO FACILE. FORSE QUESTOMI HA RESO PARTICOLARMENTEATTENTO AL MONDODELLA DISABILITÀ, MA UNA VERACITTÀ MODERNA DEVE DARE PARIOPPORTUNITÀ A TUTTI”

ph: Carmen Panico

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state come Il Sole 24 ore, EnzoSchiavano di Quotidiano, DanielaPastore di Gazzetta del Mezzogiorno,Giuseppe Pisanò della Gazzettadello Sport. Ma ricordo anche Anto-nio Bartolomucci, che è una dellefirme di punta della redazione spor-tiva di Mediaset e Bruno Conte.La radio era l’occasione di coltivareun hobby per farne poi la propriaprofessione. Si respirava un climabellissimo con tanta voglia di fare.Eravamo ottimisti, credevamo in unfuturo migliore e avevamo fiducia innoi stessi, convinti di poterlo ren-dere veramente migliore”.Erano luoghi in cui si aveva vogliadi discutere e pensavamo che ognisingola opinione fosse importante.Non ne escludevamo alcuna.Casarano attraversava anche unperiodo di grande fermento impren-ditoriale, le aziende creavano unbenessere diffuso. Oggi siamo in piena recessione.Ma è solo questo che ha fatto per-dere alle persone la fiducia nelconfronto di idee costruttivo?“Credo che manchi la “palestra” peri giovani, una palestra di vita, anchepolitica. Nella mia coalizione ci sonotanti giovani, animati da questo miomodo di fare politica.Ma non si può pensare di fare poli-tica senza i giovani, che non trovanoall’interno degli stessi partiti, con-crete occasioni di formazione poli-tica. Per questo ho pensato, se saròsindaco, di affiancare ogni assessoreda una squadra di tre giovani, chesaranno contemporaneamente fu-cina di idee per l’assessorato, an-tenne per cogliere le esigenze deiloro coetanei, laboratorio di forma-zione per la classe dirigente di do-mani. E’ la prima volta che ne parlo,al di fuori del mio staff.Così si potrà arrivare alle prossimeelezioni non con l’esigenza di ‘mettereun giovane’ purché sia, ma con unanuova squadra, pronta per governare.Ricordo che quando eravamo ra-gazzi c’era la sezione giovanile dellaDemocrazia Cristiana, il Fronte dellagioventù, la Fgci: all’interno dei mo-vimenti giovanili si poteva crescere

e si veniva allenati al confronto delleidee, alla competizione elettorale.Oggi questo non avviene più.Per questo voglio dar vita ad un la-boratorio politico.Non voglio amministrare nel chiusodel palazzo, la politica deve avvici-narsi alle esigenze delle persone eper far questo deve cominciare daigiovani, se stessi, innanzitutto”.Tu sei un imprenditore di successo.Che cosa consigli ad un ragazzoche si affaccia oggi al mondo dellavoro?“Io sono un inguaribile ottimista. Ela mia è un’azienda assolutamentemeritocratica.Tra l’altro, i vertici e i ruoli di mag-giore responsabilità sono occupatiper la maggioranza da donne: la re-sponsabile dell’ufficio legale, la re-sponsabile dei cantieri, laresponsabile dell’ufficio stampa,solo per dirne alcune.Il 43% del personale Italgest èdonna. Contano le qualità professio-nali, non altro.Questo posso consigliare: credere inse stessi e nelle proprie idee e guar-dare il futuro dritto negli occhi”.Che cosa puoi dire agli “ex ra-gazzi”, i quarantenni di oggi chedevono costruire una città, si speramigliore, da consegnare ai proprifigli?“Prima analizziamo che cosa non cipiace, vediamo che cosa non c’ènella nostra città, poi cerchiamo dimetterci mano noi.Siamo chiamati alle nostre respon-sabilità, non possiamo tirarci indie-tro. Adesso tocca a noi”. Casarano è una città orgogliosa, la“casaranesità” è molto sentita.Credi che questo sia un plus per ilfuturo, utile a superare la reces-sione economica?“Credo di sì’. Non è solo una que-stione di orgoglio, è una ‘malattia’,come dice Nicco Verrienti (grandecantautore di origini salentine, au-tore dell’inno della Virtus Casarano),‘una malattia che ci fa star bene’.Dobbiamo essere orgogliosi proprioperché abbiamo il futuro nelle no-stre mani, non solo perché abbiamo

una squadra di calcio e di palla-mano ai massimi livelli.L’orgoglio deve derivare dal poter vi-vere una città a misura d’uomo e didonna, di bambini, di anziani e disa-bili, sostenibile, attenta a tutti biso-gno dei suoi cittadini.Non sono solo parole d’ordine; chimi conosce e tu sei tra questi, sache mollerei tutto se non credessi inqueste cose”. Casarano però è l’ultima a ricono-scere i propri ‘cervelli’.Io stessa, nel mio piccolo, ho rice-vuto premi giornalistici da altrecittà, ma non dalla mia.Un esempio internazionale: Andrea‘Pupillo’ De Rocco, dei Negramaro,è stato acclamato a San Siro manon al Capozza…“E dire che Pupillo è uno dei talentiche ruotavano attorno a Radio Diffu-sione! Faceva il dj.Noi vogliamo operare una rivolu-zione culturale, perché la nostra ge-nerazione e quella che sta arrivandodopo di noi, comprende che i testi-monials della città sono importantiper dare ottimismo, infondere fidu-cia. Ci sono personalità che fannomarketing territoriale e sicuramenteAndrea ‘Pupillo’ De Rocco, è uno diquesti, portando il nome di Casa-rano in giro per il mondo.Troveremo il modo di ringraziarlo…”

Vuoi dire che verranno a Casarano iNegramaro?“Non possiamo anticipare nulla. Ac-contentati, Marilù…”.Ti avevo chiesto un’intervista per-sonale, non politica, per cui ti fac-cio una domanda che mai t’avreifatto, pur conoscendo questo epi-sodio della tua infanzia; te la facciosolo perché ti ho sentito parlare inpubblico del tuo vecchio problemadi deambulazione, affrontatoquando eri bambino.Due anni in sedia a rotelle all’età dinove anni. Come ha condizionato,se l’ha fatto, il tuo modo di ‘esserevicino’ alle persone, in particolareai disabili?“Noi siamo quello che abbiamo vis-suto ed è normale che io abbiaun’attenzione accentuata verso ilmondo della disabilità. E’ un argo-mento che deve essere affrontato inmaniera seria, perché una città cheguarda al futuro non può prescin-dere dal problema della disabilità.Quando i tuoi coetanei fanno altro etu non puoi, sei a casa perché nes-suno ti può portare in giro, non è fa-cile andare avanti. Quando non puoiandare in giro perché la tua città èdisseminata di barriere architettoni-che, come era in passato, non è fa-cile. Io sono stato fortunato perchésono riuscito a superare il mio pro-blema e a riacquistare completa-mente l’uso delle gambe. Ma la cittàdel futuro deve dare pari opportu-nità a tutti e stipulare un vero e pro-prio patto sociale tra le generazioni,per la crescita armonica di tutti. Chiè meno fortunato ha gli stessi dirittidegli altri”.Concludendo, caro “candidato”, checosa è rimasto del bambino che eri? “La gioia di vivere, l’ottimismo, l’al-truismo. Ora come allora penso po-sitivo, guardo al domani come aduna giornata migliore di quella chesta passando, convinto che il lavoroche ho fatto oggi darà un risultatopositivo. E se non lo darà, sarà ba-stato che ce l’abbia messa tutta. Ri-marrò Ivan De Masi, comunque vadaques’avventura elettorale. Lo stesso‘bambino’ che hai conosciuto”.

“LA ‘CASARANESITÀ’NON È SOLOUNA QUESTIONEDI ORGOGLIO,È ‘UNA MALATTIA CHE CI FASTAR BENE’, COME DICENICCO VERRIENTI.DOBBIAMO ESSEREORGOGLIOSI PROPRIOPERCHÉ ABBIAMOIL FUTURO NELLE NOSTREMANI, NON SOLO PERCHÉABBIAMO UNA SQUADRADI CALCIO E DI PALLAMANOAI MASSIMI LIVELLI”

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Europee// //Giuseppe Merico//L’intervista

hO UN SOgNO:UN mONDOgIUSTO

Assessore, lei è il candidato dellalista comunista. Che cosa è suc-cesso, la sinistra ha capito di dovercorrere compatta per poter ambirea raggiungere risultati concreti?“Partito dei Comunisti Italiani, Rifon-dazione Comunista ed il movimentodi Cesare Salvi ‘Socialismo 2000’ nonè un cartello elettorale, ma l’avvio diun processo di riunificazione dei par-titi comunisti, allargato anche alleforze che rappresentano la miglioretradizione del socialismo europeo. Leragioni della divisione prodotta nel1998 non ci sono più.Una spinta decisiva verso l’unione diqueste forze verrà da un risultato elet-torale positivo. In tal caso è prevedi-bile che verso la fine dell’anno sipossa giungere ad un congresso chesancisca la nascita di una unica egrande forza di sinistra e comunistain Italia”.Che cosa significa portare più Sudin Europa?“Più Sud in Europa è il motto sceltoper presentarmi alle Europee. Sudnon è tanto il riferimento ad un'areaterritoriale da contrapporre al Nord,quanto una concezione della societàlibera da bisogni, l'esigenza di una di-versa politica capace di coniugare i

valori ideali con la concretezza dell’agirequotidiano per superare le disugua-glianze e le ingiustizie: territoriali, sociali,etniche. L'Europa che abbiamo cono-sciuto finora, invece, è stata dominatadagli interessi delle grandi imprese edella grande finanza ed in politica esteraè stata totalmente subalterna agli Usache hanno portato avanti una politicaaggressiva sul piano militare e su quelloeconomico, nei confronti dei Paesi del-l'Asia, dell'Africa, dell'America latina”.Che cosa ha comportato un tale at-teggiamento?“Il risultato è evidente. Viviamo unacrisi di sistema che vede minacciatele condizioni di vita di milioni di per-sone, dove la crescita economica epolitica di Paesi ritenuti sino a ieri ar-retrati fa venire meno antiche cer-tezze e i privilegi di noi occidentali. Lestesse istituzioni sono compromessedivenendo sempre più fragili e menodemocratiche, condizionate comesono dai poteri forti. Si dice che ibambini sono il nostro futuro. Ma chedomani stiamo loro preparando, senasceranno in un mondo dove la bar-barie è accettata e la competizione èesasperata?Eppure, oggi come mai prima nellasua storia, l'uomo può contare su co-

noscenze tecniche e scientifichesenza precedenti che potrebbero li-berarlo da ogni schiavitù. Per tuttoquesto continuo a coltivare il sognodella mia gioventù: un mondo checooperi per superare ogni squilibrio eogni ingiustizia, dove la competizioneè il contributo di ognuno alla crescitadella conoscenza e della ricchezzaper rendere ogni uomo pienamente li-bero”.Come immagina di realizzare il suosogno?“Le politiche liberiste hanno dimi-nuito il potere d'acquisto delle per-sone e favorito la speculazionefinanziaria. Adesso gli stessi chehanno provocato la crisi vogliono farlapagare ai giovani, ai lavoratori, ai pen-sionati ed al Mezzogiorno, dilapi-dando denaro pubblico per salvare lebanche private.Per uscire dalla crisi occorre rove-sciare queste politiche, combattere leingiustizie sociali e le disuguaglianzeterritoriali”.In che modo si possono combatterele ingiustizie di cui parla?“Il nostro programma è assai detta-gliato sulle strategie per uscire dallacrisi. Le ingiustizie si possono com-battere aumentando salari e pensioni

e ponendo un tetto alle retribuzionidei manager; bloccando i licenzia-menti, estendendo la cassa integra-zione ai lavoratori di tutte le aziendein crisi aumentandola all'80%, garan-tendo un salario sociale ai disoccu-pati come avviene in tutta Europa. Manon è tutto. Per rialzarsi dalla crisi ènecessario migliorare le prestazionisociali, abolire i tickets, rilanciarel'istruzione pubblica, finanziare la ri-cerca, bloccare gli sfratti.Dal punto di vista strettamente eco-nomico, bisogna nazionalizzare legrandi banche garantendo i risparmied il credito alle piccole imprese edagli artigiani; creare nuovi posti di la-voro con un piano di messa in sicu-rezza degli edifici dal rischio sismico,di rilancio dell'edilizia pubblica, di ri-sanamento del territorio, di manuten-zione delle reti idriche, di risparmioenergetico, di tutela delle specializ-zazioni agricole locali; bloccare la de-localizzazione delle aziende, chiudere iparadisi fiscali; ridurre le tasse ai lavo-ratori dipendenti, ai pensionati ed ai la-voratori autonomi con redditi bassi emedi; colpire l'evasione e le grandirendite; tagliare le spese militari; riti-rare la missione in Afghanistan, checosta mille euro al minuto”.

INTERVISTA A GIUSEPPE MERICO, ASSESSORE PROVINCIALEE SEGRETARIO REGIONALE PDCI, CANDIDATO ALLE EUROPEEPER LA LISTA COMUNISTA. DALLA SUA HA UN PROGRAMMADETTAGLIATO PER RAGGIUNGERE UN OBIETTIVO:UN MONDO SENZA INGIUSTIZIE

“LE RAGIONI DELLA DIVISIONE PRODOTTA TRA I PARTITICOMUNISTI NEL 1998 NON CI SONO PIÙ. UNA SPINTADECISIVA VERSO L’UNIONE DI QUESTE FORZE VERRÀDA UN RISULTATO ELETTORALE POSITIVO.IN TAL CASO È PREVEDIBILE CHE SI POSSA GIUNGEREAD UN CONGRESSO CHE SANCISCA LA NASCITA DI UNAUNICA FORZA DI SINISTRA E COMUNISTA IN ITALIA”

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MMuri e plance elettorali sono tappezzate di manife-sti di questo o quel candidato alle prossime ele-zioni del 6 e 7 giugno. La cosiddetta propaganda

di comunicazione politica ha invaso tutti gli spazi con-sentiti ed anche quelli che consentiti non lo sono maistati. Ma al di là del manifesto selvaggio, l’attenzionecade sul linguaggio utilizzato per la comunicazione, suquello che il manifesto, il candidato, il partito vorrebbecomunicare e quello che invece viene recepito. A questoproposito, il Tacco d’Italia si è divertito a commentare imanifesti elettorali dei candidati salentini alle prossime

elezioni Europee: Raffaele Baldassarre (Pdl); Cosimo Du-rante (Pd); Eugenio Pisanò (Udc-Io Sud); Fabrizio Camilli(Udc); Giuseppe Merico (Prc-PdCI).Abbiamo analizzato gli slogan, le scelte grafiche, le fotoutilizzate. Il risultato? Graficamente sono molto scarni,privi di una particolare forza comunicativa ed evocativa;si ricordano a fatica e non impressionano più di tanto.Tutti i candidati invitano gli elettori a votare ricorrendo aformule il più delle volte poco originali.Associando allo slogan scelto il loro “faccione” e il sim-bolo del partito.

Europee// // I manifesti//L’estetica della comunicazione elettorale

ChIDI mANIFESTOFERISCECHE COSA SI CELA DIETRO LE SCELTEGRAFICHE E COMPOSITIVE DEI MANIFESTIELETTORALI? ABBIAMO CERCATODI SCOPRIRLO, PASSANDO IN RASSEGNAQUELLI DEI CANDIDATI SALENTINIALLE CONSULTAZIONI EUROPEE

// SEMPLICE ED AFFIDABILE.E GIÀ IN EUROPADopo anni trascorsi tra Palazzo dei Ce-lestini e la Regione Puglia, dove è at-tualmente consigliere, Baldassarreaspira ora ad un seggio al Parlamentoeuropeo. Sui manifesti elettorali, optaper un modello in cui nome e volto ri-saltano molto di più del simbolo. Il suomanifesto si presenta su uno sfondobianco che rimanda a un’idea di limpi-dezza e trasparenza. Il suo volto e inprimo piano, occhi luminosi quanto ilsorriso che infonde serenità e sicurezza,in perfetto stile berlusconiano - e laparte destra sul messaggio: la scritta inblu “Europa, andiamoci assieme”.

SE BALDASSARRE PUNTA A DAREUN’IMMAGINE AFFIDABILEE DURANTE PREFERISCERASSERENARE GLI ELETTORI,PISANÒ GIÀ SI PROIETTA AL CENTRODELL’EUROPA,MENTRE CAMILLI SI MOSTRAELEGANTE E SOBRIO.MERICO? SORRIDE A CHI LO GUARDA

il tacco d’Italia 20 Giugno 2009

Uno storico manifesto invitava a votare per la Repubblicaal referendum del 1946

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// TRADIZIONALE E RASSERENANTE.RIGOROSAMENTE DI TRE QUARTIL’assessore provinciale e sindaco di Le-veranno Cosimo Durante opta per unascelta tradizionale, ma eloquente. Sulmanifesto elettorale, compare sullaparte destra, dove si mostra di trequarti, a mezzo busto, indossando unacamicia bianca e una giacca gessatablu, con la cravatta a strisce gialline eblu. Il volto è serio, sguardo fiero e de-terminato e un sorriso appena accen-nato. Lo sfondo verde rimanda ad unprato, un ambiente rasserenante. Nellaparte sinistra, campeggia il simbolo delPd con quattro stelline al lato e inbasso lo slogan “Europei da sempre”.

// IL SIMBOLO CON LE BANDIEREINTORNOL’azzurro dell’Europa e le coloratissimebandiere dei Paesi che ne fanno parte,spiccano nell’originale manifesto elet-torale di Eugenio Pisanò, presidente delConsiglio comunale di Lecce. Il candi-dato si mostra a mezzo busto, voltofiero, sguardo determinato e sorriso ap-pena accennato. Nessun messaggio,solo una richiesta (un ordine, più cheun consiglio!) esplicita aglielettori,“Scrivi Pisanò”, è presente nellaparte finale del manifesto. Il simbolo dell’Unione di Centro, invece,è in primo piano in mezzo alle ban-diere, come a dire che il partito entreràpresto nel Parlamento europeo.

// SOBRIO E ALL’ULTIMO GRIDOChiaro ed eloquente il cartellone del-l’ex assessore regionale della giuntaFitto Fabrizio Camilli, salentino d’ado-zione (è nato a Roma). Nel lato sinistrodel manifesto, infatti, viene riprodottoil simbolo dell’Unione di Centro già cro-ciato da un fantomatico elettore casi-niano, mentre Camilli spiega (se mai cene fosse ancora bisogno) nuovamenteai lettori come votare: “Crocia il sim-bolo e scrivi Camilli”. Nella foto, il can-didato mostra una posa morbida e ilsorriso accennato che sottolineano lavocazione moderata. Lo sfondo biancoe le scritte in bianco su fondo marrone,fanno pandan con l’abbigliamento delcandidato.

// PROFONDO ROSSOGiuseppe Merico, assessore provincialee segretario regionale PdCI, sceglie didare maggiore importanza al suo par-tito e ai valori di coesione ed egua-glianza sociale che storicamente locontraddistinguono. Il suo manifestoelettorale è semplice; è quasi intera-mente occupato dalla fotografia delcandidato, che ha volto sorridente e di-steso, sguardo fisso davanti a sé. In alto,l’appello agli elettori: “Più Sud in Eu-ropa”. In basso, sull’immagine del can-didato, campeggiano nome e cognomedel candidato. La scritta “Elezioni euro-pee 6 e 7 giugno” è scritta in rosso; ir-rinunciabile rosso. E come se no?

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di ANDREA FIORITO

Amministrative// // //Casarano Gli anziani alle urne

Alla politica credono ancora. Abbiamo chiesto ad alcuni over 60casaranesi un parere sulle elezioniamministrative.Hanno ancora valore per chi, di ele-zioni, ne ha vissute tante? E, quandosi troveranno a tu per tu con lascheda elettorale, quale candidatosceglieranno e perché?Certo è che negli anni hanno capito

bene quali sono i loro diritti e che larealtà di paese va affrontata esclusi-vamente come merita. Con serietà.A dispetto di una tornata elettoraleche sembra volere sconvolgere iclassici schieramenti, i concetti didestra e sinistra sono ancora ben ra-dicati, i comizi vengono seguiti conpartecipazione e le discussioni dipiazza si fanno accese.

Agata De Matteis,Casarano,76 anni, pensionata

Andrò a votare perché èfondamentale per il paese,oltre ad essere un dirittodi tutti i cittadini. Voterò asinistra, perché ho cono-scenze in quella fazione emeritano il mio appoggio

e sostegno. Ho sempre votato secondo coscienza,mai condizionata da favori.

OVERIL VALORE DELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE PER CHI È UN PO’ IN LÀ CON GLI ANNI,MA ALLA POLITICA CREDE ANCORA. IL VOTO? E’ L’ESERCIZIO PIÙ ALTO DI LIBERTÀ

IL VOTOdegli

Antonietta Meraglia,Casarano, 84 anni, pensionataex sarta

Sono indecisa se andare a vo-tare. Se andrò, voterò destra. Ilvoto è sempre una piccolapresa in giro. Sono sempre lestesse persone che promettononuove cose dicendo di essere

cambiati. Le cose per me non cambieranno mai, gli in-teressi saranno sempre più forti delle promesse.

Assuntina Meraglia,Casarano, 80 anni, pensionataex parrucchiera

Andrò a votare, perché è undovere. Probabilmente voteròa destra. Solo attraverso diesso noi possiamo sperareche le cose migliorino. Credomolto nei valori della corret-tezza, della serietà. Ho giàscelto il mio candidato,anche perchè è cattolico.

Salvatore De Micheli,Casarano, 61 anni, gestore di unaricevitoria

Andrò a votare. Spero che chivincerà sia all’altezza della si-tuazione e sappia affrontare le

vere problematiche della città, con uno sguardo partico-lare ai commercianti e ai servizi per il turismo. Non im-porta se salirà la destra o la sinistra ma che chi verràeletto sappia affrontare e risolvere i problemi.

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Megafono a//Che significato ha presentarsi in lista alle Provinciali nei collegi di nascita degli aspiranti presidente? In questa pagina e nella suc-cessiva, abbiamo dato il megafono in mano a candidati che corrono nelle città d’origine dei tre aspiranti leader di palazzo dei Ce-lestini. Cioè Lecce e Tuglie. Città d’origine la prima di Loredana Capone ed Adriana Poli Bortone, la seconda di Antonio Gabellone.Per entrare ancora più nel vivo della sfida elettorale.

Dopo la sua elezione in consiglio co-munale a Lecce si ricandida alle pro-vinciali nel collegio Centro-Mazzini.Come mai ha deciso di riprovarci?“Non si tratta di cercare nuove afferma-zioni istituzionali. Peraltro quella comu-nale è per me estremamente gratificante.Credo però che i problemi della città -che restano al centro del mio interesse -possano trovare in un ambito provinciale,di area vasta, il terreno migliore per es-sere affrontati e risolti”.Da ultima segretaria dei Ds non le di-spiace essere candidata in una lista ci-vica del presidente Pellegrino?“La decisione di Giovanni di promuovereuna propria lista con candidature signi-ficative a sostegno di Loredana Capone èavvenuta su precisa richiesta della stessaLoredana e del gruppo dirigente del Pd.Abbiamo comunemente convenuto chetutte le candidature elettoralmente fortipresenti in consiglio comunale fossero adisposizione delle liste che o come Pd ocome liste civiche sostenessero LoredanaCapone.In questo quadro ho ritenuto del tutto na-turale, per la mia storia e il mio percorso,di rappresentare la lista di Giovanni nelcollegio Centro-Mazzini, considerata lasua generosa disponibilità a candidarsi

in quello Rudiae-Ferrovia”.Le politiche culturali sono un suo ca-vallo di battaglia. Che cosa proporrà, seeletta, in seno all'Ente provinciale?“E' evidente che tra Comune di Lecce ela Provincia in questi anni si sono avutecollaborazioni su importanti eventi cul-turali. Lo testimonia ad esempio il fattoche da tempo nell'Ico (istituzione con-certistica completamente sostenuta conil bilancio della Provincia) è prevista lapartecipazione nel consiglio di ammini-strazione di un componente del Comunedi Lecce.Credo che sia necessario che la rete deicontenitori provinciali (Politeama, SanFrancesco della Scarpa, convitto Palmieri,Ex officine Knos) e quelli comunali (Tea-tro Paisiello, officine Cantelmo, i Teatini, ilconservatorio di sant'Anna, palazzo Tur-risi, ed in prospettiva il nuovo teatroApollo) siano utilizzati come spazi di unaproposta culturale complessiva e condi-visa per arrivare ad una agenda deglieventi unica, concepita da un'unica fon-dazione tra i due enti.Naturalmente nel rispetto dell'autonomiadelle tante iniziative che i singoli soggetticulturali svolgeranno comunque sul ter-ritorio e che dei nuovi contenitori si do-vranno più agevolmente riappropriare”.

Per Io Sud si attende a Lecce ungrande risultato.Come state impostando la campagnaelettorale ?“Portiamo in giro il nostro programma‘casa per casa’, sulle piazze, in ogni sedee lo esplicitiamo in tutte le sue particoinvolgendo i salentini sulle esigenze eproblematiche rilevanti del territorio.Ascoltiamo tutti, raccogliamo le idee edi suggerimenti per condividere i nostriobiettivi che mirano alla valorizzazionedi tutte le risorse esistenti attraverso unanuova lettura integrata di turismo, am-biente, cultura e tradizioni locali.Insomma, vogliamo porre al centro del-l'attività amministrativa il territorio fa-cendo in modo che le aspettative sitraducano in azioni sotto il profilo del-l'occupazione e dello sviluppo socio-economico salentino”.Ma per Lei Io Sud è un partito di de-stra o di centro ?“Io Sud non è un partito ma un movi-mento ‘arioso e inclusivo’, una confede-razione di soggetti che liberamente espontaneamente condividono una pro-grammazione impegnativa ‘del fare’ cheha come obiettivo principale la tutela, lo

sviluppo e la promozione del proprio ter-ritorio.Si potrebbe definire una costituente so-ciale, a più voci che attraverso una dia-lettica costruttiva concorda suiprogrammi che non devono rimanerescritti ma che devono essere realizzati”.Di che cosa le piacerebbe occuparsi sedovesse essere eletta alla Provincia diLecce?“Ho scritto a tutti i cittadini del Collegio1, Santa Rosa, Salesiani e Marine in cuisono candidata, una lettera aperta concui ho comunicato la mia decisione dispendermi soprattutto a diffondere lacultura in tutti i suoi aspetti.Sicurezza nelle scuole, valorizzazione deigiovani talenti, diffusione della culturad'impresa e di quella per l'innovazione.Per reperire le risorse economiche miimpegnerò a far contenere al massimo icosti della politica, a snellire l'apparatoburocratico della Provincia, ad evitare glisprechi ed a razionalizzare le risorse perinvestirle in politiche di sviluppo per inostri giovani”.

ANgELA mARIA SPAgNOLO mARIA ROSARIA FERILLIcandidata alle Provinciali nel collegio Centro-Mazzini di Leccecon la lista Pellegrino a sostegno di Loredana Capone

candidata alle Provinciali nel collegio Santa Rosa di Leccecon Io Sud a sostegno di Adriana Poli Bortone

Qual è stato il suo percorso politico?“Politicamente nasco nel ’93 insiemea Forza Italia. L’entusiasmo, la capa-cità ed il carisma di Berlusconi trova-rono in me terreno fertile per l’inizio diun impegno caparbio e coerente. Dopouna breve militanza in Forza Italia, èavvenuto l’incontro con Pier Ferdi-nando Casini ed il passaggio nel Ccd,nel quale sono rimasto fino al febbraio2008, quando, in seguito all’abban-dono dell’Udc della coalizione di cen-trodestra, sono rimasto dov’erorappresentando i Popolari Liberali diGiovanardi. Sono stato per due volteconsigliere comunale a Lecce. Nel2006 sono stato nominato presidentedella Lupiae Servizi e dal 2007 presi-dente dell’Istituzione per i Servizi So-ciali del Comune di Lecce.Del mio passaggio nell’amministra-zione leccese restano tracce tangibiliquali i parcheggi rosa, i semafori fun-zionanti anche di notte, gli abbona-menti agevolati ai parcheggi per ilavoratori dipendenti.”Che cosa l’ha spinta a candidarsi?“Da militante di un partito (Ccd e Udc)

sono diventato coordinatore di un mo-vimento, i Popolari Liberali nel PDL,piccolo, ma comunque utile per la vit-toria del centrodestra e, conseguente-mente ho pensato di presentare unalista di supporto ad Antonio Gabellone.Abbiamo ideato ‘Insieme per il Sa-lento’ e mi sono candidato per darealla coalizione il mio aiuto concreto”.Quali saranno i temi sui quali si bat-terà maggiormente, se dovesse es-sere eletto?“Prioritariamente l’occupazione me-diante un azione mirata ad aiutare lanascita di cooperative di lavoro e l’ac-compagnamento dei giovani nell’uti-lizzo degli strumenti agevolativiregionali e comunitari.Subito dopo la tutela ed il rafforza-mento dell’artigianato, dell’agricolturae del turismo nel Salento”. Perché i cittadini dovrebbero votareper lei?“Per il rispetto che ho sempre avutoper loro, non promettendo ciò che sa-pevo di non poter mantenere essendodisponibile e rimanendo sempre GigiRizzo”.

Che cosa l’ha spinta a candidarsi allaProvincia?“La mia naturale tendenza a battermiper i cittadini. Sono l’ideatore delloSportello dei Diritti e Servizi Immigra-zione Salento della Provincia di Lecceper il quale ho da sempre prestato col-laborazione volontaria; nel 2007 fu pro-prio il mio impegno appassionato apermettermi di essere nominato com-ponente del Dipartimento Tematico na-zionale per la ‘Tutela del Consumatore’del partito di Di Pietro al quale ho ade-rito sin dalla sua fondazione avendosposato anche le battaglie di Carlo Ma-daro, assessore provinciale al Mediter-raneo e presidente provinciale di IdV.Antonio Di Pietro in persona mi conferì lacarica. Fu un vero orgoglio: per un ex uf-ficiale dei carabinieri, funzionario assi-curativo e sindacalista come me nonc’era collocazione più appropriata. Hoportato avanti il mio compito avendo ri-scontri positivi da parte delle persone.La mia realizzazione è stare, anche le-galmente, al loro fianco”.Suo figlio è coordinatore provinciale diItalia dei valori. Che cosa gli ha inse-gnato e che cosa ha imparato da lui?“Gli ho trasferito i valori nei quali credoanch’io, la lealtà e la correttezza in pri-

mis. La voglia di darsi da fare, la capar-bietà e la forza di non arrendersi. Oggi luiè il coordinatore provinciale di un partitonel quale credo molto. Lui mi insegna lafreschezza, il coraggio e l’entusiasmo.Mi assomiglia molto”.Oggi i cittadini si sentono delusi dallapolitica. Di contro, l’Italia dei Valoripare guadagnare consensi. Confermaquesta impressione? “In molti casi gli elettori si sono sentitiusati. Italia dei valori a livello sia nazio-nale sia locale ha saputo raccogliereconsensi perché è un partito di genteperbene. I cittadini stanno via via ren-dendosene conto”. Perché i cittadini dovrebbero votareper lei?“Perché non li abbandonerei mai, se do-vessi essere eletto. Ma, se anche non lodovessi essere, non negherei il mio ap-poggio a chi ne ha bisogno, così comeho fatto in questi anni di vero, totale eappassionante volontariato al lorofianco. Se dovessi sedere in consiglioprovinciale m’impegnerò per il ricono-scimento del Patrocinio dell’Unesco peril Barocco leccese e ionico-salentinoquale Patrimonio dell’Umanità, cosìcome progettato assieme all’amico edex vicesegretario dell’Onu Pino Arlacchi”.

LUIgI RIzzO gIANNI D’AgATAcandidato alle Provinciali nel collegio Santa Rosa di Leccecon la lista “Insieme per il Salento”a sostegno di Antonio Gabellone

candidato alle Provinciali nel collegio Santa Rosa di Leccecon Italia dei valori a sostegno di Loredana Capone

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Megafono a//

Alezio, Parabita, Tuglie sono cittadinemolto diverse tra loro.Quale può essere il contributo di ungiovane come lei ai loro problemi?“Naturalmente queste tre città hannoproprie peculiarità, ma non per questonon possono essere accomunate dauna compatibile idea di sviluppo.Il mio contributo sarà quello di aiutarea definire la ‘missione comune’ e co-gliere tutte le risorse e le opportunitàper metterla in pratica”.Sente una responsabilità nell’essereil candidato del Pd nel collegio delcandidato PdL alla presidenza dellaProvincia? “Con tutto il rispetto possibile, non

sento particolare responsabilità.La mia candidatura rappresenta, di persé, una netta alternativa alle logicheproprie del Pdl: appartengo alla gene-razione che sta subendo gli effetti diuna crisi terribile che quella parte delmondo politico sottovaluta; sono statoproposto dopo una seria discussione‘dal basso’, ma, soprattutto, la miacandidatura è testimonianza di pienaautonomia del nostro territorio.Sono certo che il centrosinistra, e inparticolare il Pd, anche in questo col-legio, possano rappresentare una con-creta alternativa al ‘pensiero unico’che regna nel centrodestra.La presenza del candidato presidente

del Pdl, perciò, permette ad ogni sin-golo elettore di questo territorio dimandare un forte messaggio all’interaProvincia”.Se eletto, di quali temi le piacerebbeoccuparsi?“Per quello che oggi offre il Salento,dopo 15 anni di buona amministra-zione, c’è solo l’imbarazzo dellascelta!Penso che il turismo rappresenti unagrande sfida per il nostro futuro. A talproposito, pensare che il Salentopossa divenire un sito nucleare, signi-fica escludere ogni seria possibilitàche proprio il turismo possa contri-buire allo sviluppo del territorio.

Altro tema è quello della valorizzazionee della tutela dell’ambiente e del pa-trimonio culturale.Questi temi rappresentano due impor-tanti questioni sulle quali la futura am-ministrazione provinciale deveinsistere, valorizzando al massimo lerisorse e creando sempre maggiori op-portunità di lavoro.L’obiettivo principale di ogni istitu-zione del territorio, Provincia in testa,è creare occasioni ed opportunità talida permettere ad ognuno di noi di ri-manere in questa terra e contribuire,con il proprio lavoro, con la fatica ditutti i giorni, con nuove imprese, nuoveiniziative, al suo sviluppo”.

STEFANO PRETEcandidato alle Provinciali nel collegio Parabita-Tuglie-Aleziocon la lista Pd a sostegno di Loredana Capone

Rispetto alla maniera per affrontare iproblemi del basso Salento in che cosail centrodestra si differenzia dal cen-trosinistra? “Il centrosinistra in questi ultimi anni harivolto la sua attenzione soprattutto sulcapoluogo di Lecce e sulla zona dellaGrecia Salentina,trascurando i tanti pro-blemi del nostro basso Salento.Cito tra gli altri la questione dei depura-tori di Parabita-Casarano. Il centrodestra pone nel suo programmala massima attenzione a tutte le proble-matiche dell'intera Provincia, ma certa-mente in modo particolare al basso

Salento, negli ultimi anni trascurato”. E’ più orgoglioso o preoccupato di es-sere candidato nel collegio di riferi-mento del candidato Gabellone?“Sono orgoglioso di essere candidato asostegno del candidato presidente An-tonio Gabellone.Negli anni 1996-2000 sono stato sin-daco di Parabita e con Antonio Gabel-lone sindaco di Tuglie abbiamo lavoratospesso insieme per la soluzione di pro-blemi comuni. Cito tra tutti la metaniz-zazione dei nostri Comuni di Casarano,Matino, Parabita, Tuglie, Sannicola. Hoavuto quindi modo di apprezzare la ca-

pacità amministrativa e la correttezzapolitica di Antonio Gabellone.La prossima Amministrazione provin-ciale, guidata da Antonio Gabellone, conil mio sostegno incondizionato, sarà si-curamente molto proficua per il nostrobasso Salento”.Quali sono le sue specializzazioni e iltratto principale del suo programma?“Per essere stato funzionario Enel percirca 40 anni, la mia specializzazione èl'energia elettrica.Attualmente collaboro con alcuneaziende per lo sviluppo dell'energia al-ternativa da fonti rinnovabili come il fo-

tovoltaico.Credo molto in questo settore energe-tico, mi attiverò per uno sviluppo coor-dinato e quindi più efficace delle fontienergetiche rinnovabili. Altro settore chemeriterebbe una maggiore attenzione daparte della prossima Amministrazioneprovinciale è il comparto turistico. E’ ne-cessario sviluppare le infrastrutture e de-terminare aree omogenee per gli eventiartistici - culturali, eventi da program-mare non solo nel periodo estivo, deter-minando a volte una sovrapposizionedegli stessi, ma anche lungo tutto il pe-riodo dell'anno”.

SILVIO LATERzAcandidato alle Provinciali nel collegio Parabita-Tuglie-Aleziocon la lista Azzurro popolare a sostegno di Antonio Gabellone

Sinistra e Libertà ha goduto di scarsavisibilità sui media. Come mai?“E’ la solita questione italiana: i mediasono in gran parte in mano ai ‘potenti’e non bisogna disturbare i manovra-tori. Siano essi di destra, di centro odi finta sinistra.C’è la tendenza a non dare visibilità aquelli come noi che vogliono cambiarele cose. Fortunatamente nello stagnodella politica italiana e locale sonostati lanciati un bel po’ di sassi e leonde iniziano a fare il loro corso.Siamo un nuovo movimento che si stapresentando al Paese e nonostante ipochi strumenti comunicativi, stiamoriuscendo a far discutere di noi.

Cresce l’attenzione e l’interesse peruna nuova idea di sinistra unita che sipone l’obiettivo di ritornare a svolgereun ruolo attivo nella società italiana.Tuttavia, grazie agli strumenti dell’in-formatica e all’attenzione di mediacome voi, il nostro messaggio riescecomunque ad arrivare ai cittadini”. Che sensazioni le dà essere candi-dato nel collegio del candidato PdLalla presidenza della Provincia?“Sono consapevole che presentarsi acasa di Gabellone sembrerebbe unapartita persa in partenza, ma percome è nata la mia candidatura e percome vedo io la politica sento d’avergià vinto.

Sento d’aver vinto con anche un solovoto, non tanto alla mia persona, maalla lista e all’idea che essa rappre-senta. Uno, dieci o cento voti sono votiutili e recuperati alla battaglia che lasinistra sta facendo nel Salento e inItalia.La battaglia per non abbandonare ilcampo, non dichiarare la resa e resi-stere. Dalla resistenza si possono ri-creare le condizioni per una sinistraforte e unitaria che riesca a discuterecon il Pd e le forze del centro al fine diriportare tutto il centro sinistra al go-verno del Paese.Rispetto invece al governo della Pro-vincia e della Regione sono convinto

che l’elettorato saprà premiare il buongoverno di questi anni dove, come si-nistra, abbiamo dato un positivo ap-porto con in testa il compagno NichiVendola”. Lei è un esperto di formazione e po-litiche del lavoro. Se eletto, le piace-rebbe occuparsi di questi temi?“Mi piacerebbe rimettermi al serviziodel Salento, facendo quello che faccioda 35 anni: occuparmi delle questionidel lavoro, stare al fianco dei lavora-tori che affrontano la disoccupazione,la mobilità e il precariato.Tornare a stare al loro fianco da pro-tagonista continuando a dare un ap-porto alle PMI salentine”.

SERgIO TOLOmEOcandidato alle Provinciali nel collegio Parabita-Tuglie-Aleziocon la lista Sinistra per il Salento a sostegno di Loredana Capone

Continuano le interviste ai candidati nei collegi degli aspiranti presidenti della Provincia.Dopo Lecce è la volta di Tuglie, casa di Antonio Gabellone (PdL)

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Che cosa l’ha spinta a sospendere perun mese la sua attività professionale ead accettare la sfida elettorale?“Mi è stato proposto da persone chestimo moltissimo di tentare questa can-didatura ed ho accettato di buon grado.Ritengo che Giovanni Pellegrino abbiagovernato la provincia di Lecce in ma-niera ineccepibile.Per questa ragione non ho avuto diffi-coltà ad accettare una collocazionenella sua lista civica. Ritengo necessa-rio un impegno diretto da parte dei cit-tadini perbene, in grado di portareall’attenzione della politica i bisognireali delle persone, spesso disattesidai politici di professione e sentomolto forte il dovere di dare il mio con-tributo affinché la mia città abbia lagiusta considerazione a livello provin-ciale. Solo in tal modo potrò dire di nonavere rimpianti e di aver fatto del miomeglio, nel mio piccolo, per aiutare ilmio territorio”. Che cosa crede di poter dare, da donnae da professionista, ai cittadini che lavoteranno?“Svolgo la professione di avvocato damolti anni. Ciò mi permette di conosceremolto a fondo il funzionamento dellamacchina burocratica e di tastare tutti igiorni con mano la situazione econo-

mica del mio paese. Ai cittadini che sce-glieranno di votare per me potrei dareun importante contributo in questosenso. Inoltre sono madre di una bam-bina di due anni e questo ha cambiatomolto il modo di rapportarmi all’am-biente in cui vivo perché quanto co-struiremo oggi, sarà consegnato ai nostrifigli domani. E poi ho assorbito natural-mente da mio padre, che è un noto pe-diatra, l’attenzione ai bisogni dei piùdeboli e alle esigenze reali delle fami-glie. Ho molto a cuore le tematiche am-bientali e della legalità”. Se dovesse essere eletta, quali sarannoi temi sui quali concentrerà maggior-mente la sua azione politica?“Mi impegnerò affinché Casarano ritroviuna collocazione importante a livelloprovinciale; cercherò di portare la miacittà al centro della vita amministrativadel Salento e in particolare del bassoSalento. La nostra è una provincia moltoestesa ed è indispensabile che tutte lesue latitudini abbiano voce e siano rap-presentate al meglio. Casarano ed il suohinterland sono territori strategici per laprovincia anche tenendo conto delle im-portanti funzioni attribuite alle Provincedalla legge regionale n.36/2008 in ma-teria di ambiente, urbanistica, turismo eformazione professionale”.

STEFANIA NEgROcandidata alle Provinciali nel collegio di Casaranocon la lista Pellegrino a sostegno di Loredana Capone

Consigliere prima, assessore poi. Qualiobiettivi raggiunti in Provincia la ren-dono maggiormente orgoglioso?“Con la Giunta Pellegrino sono stati rag-giunti tanti obiettivi.Per la prima volta è stata creata la de-lega al Sud Salento. I risultati sono ilcompletamento del Castello di Acayanel quale abbiamo la segreteria per-manente del Forum della Pace, l’Abba-zia di Cerrate affidata in gestione al Fai,l’ex Convitto Palmieri e Biblioteca Ber-nardini, che nei prossimi anni sarà ilcentro culturale più importante perLecce e la provincia, l’ex Caserma Ci-marrusti data all’Accademia delle BelleArti e l’ex Galateo per unificare in un soloedificio tutti gli uffici provinciali”.La delega al Sud Salento fu un impor-tante passo da parte della Provincia.In che cosa è consistita la sua attivitàin favore del Basso Salento?“La delega al Sud Salento deve essereconsiderata come il tratto dominantedell’attenzione su tutto il territorio dallaGiunta Pellegrino. La mia attività si èsvolta su due direzioni: il decentra-mento di importanti servizi provinciali,come la Polizia Provinciale e l’Ufficio re-lazioni con il pubblico, e la creazione diuna rete dei servizi fra i vari enti a laProvincia. Con la collaborazione del Co-

mune di Tricase stiamo istituendopresso Palazzo Gallone il Museo Civico,che diventerà il decentramento delMuseo Sigismondo Castromediano esarà in stretta collaborazione con Pa-lazzo Comi di Lucugnano”.Quali problematiche relative al terri-torio tricasino porterà all’attenzionedell’Ente provinciale?“Starò vicino alle famiglie, ai giovani eai lavoratori. Mi impegnerò per rendereil nostro territorio avanzato, moderno e‘appetibile’ agli imprenditori. Le infra-strutture e l’innovazione tecnologicasono essenziali. Bisognerà ottimizzarela circonvallazione di Tricase, creare unastrada-parco, con il recupero dei vecchi‘tratturi’. Dal punto di vista dell’ediliziascolastica abbiamo completato un’assestrategico Tricase-Alessano. Vogliamocontinuare a rafforzare il Polo Scolasticodi istruzione secondaria razionalizzandole strutture del Magistrale e del LiceoScientifico-Classico, consolidare il corsodi odontotecnico presso il Professionale,unico nel sud della Puglia”. Perché i cittadini dovrebbero votareper lei?“Il lavoro compiuto con Giovani Pelle-grino va completato. Il gioco di squadrasarà importante ed essenziale e sperodi poter dare il mio contributo”.

ANTONIO mUSIOcandidato alle Provinciali nel collegio di Tricase

con la lista Pellegrino a sostegno di Loredana Capone

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Ci racconta com’è nata l’idea dellasua candidatura al consiglio comu-nale nelle fila dell'Udc?“Ho inizialmente militato come indi-pendente nelle liste del Partito Popo-lare Italiano, successivamente confluitonella Margherita. Sempre come indi-pendente mi presentai alle elezioni del2004 nelle liste dell’Udeur. Ora mi ri-presento nelle liste dell Udc perché siè rafforzata in me sempre più la con-

vinzione che è la forza delle idee diuna coalizione che può essere capacedi elaborare progetti condivisi e rico-noscersi come comunità, applicati inun laboratorio dagli intenti comuniquale è il laboratorio proposto dalcandidato sindaco Ivan De Masi”.Suo fratello, il compianto sindacoWilliam Ingrosso, è spesso citatocome modello dai candidati dei di-versi schieramenti. Questa cosa la fapiacere o la infastidisce?“Dipende in quale contesto viene ci-tato. Se viene nominato, strumental-mente, come è avvenuto in piùoccasioni, per ovvii fini politici, non mipiace e mi infastidisce. Peraltro non èuna novità in quanto già in passato inun consiglio comunale, ho più volte in-vitato l’assise consigliare a non men-zionare il nome di mio fratello inquanto non avevano proprio idea dichi lui fosse. Se, al contrario, la sua fi-gura e la sua opera viene messa in ri-salto nelle manifestazioni pubblichelontano da qualsiasi elezione, in quelcaso mi fa piacere ed è anche giustoche il suo esempio venga ricordato af-finché si possa analizzare e trarne unbuon esempio di umanità, di un uomoprestato alla politica. Ma parlo di una

Politica con la P maiuscola volta ai piùampi valori cristiani che la nostra fa-miglia ci ha trasmesso, e che conumiltà cerco quotidianamente di tra-smettere ai mie figli”.Come giudica il clima di questa cam-pagna elettorale?“Sicuramente le parole che vengonospese dagli avversari politici e i mani-festi da loro affissi nella città, nonsono gratificanti. Ritengo che sia piùopportuno spendere il tempo a mani-festare idee, intenzioni e programmiper la città, che sicuramente possonofar intravedere i veri valori della poli-tica e quanto c’è di meglio per la col-lettività. Ed è quello che sta facendoIvan De Masi.Un quarantenne che si è affacciatoalla politica e non deve difendersi daun suo passato. Egli rappresenta ilnuovo e non dobbiamo fargli pagare ilprezzo di presunti errori di altri. In certimomenti, questa campagna elettoralemi ricorda quella del 1994, la primache vide protagonista mio fratello.Anche allora dai suoi avversari prove-nivano solo cattiverie, ma lui continuòper la sua strada ad illustrare il suoprogramma senza rispondere alle pro-vocazioni”.

Che idea si è fatto del laboratorio po-litico casaranaese PD-UDC-Io Sud?“Essendo laureato in architetturapenso di poter dire: la politica è comeil Lego: si possono costruire case conmattoni di un solo colore, ma se nepossono costruire anche utilizzandopiù colori.Non vuol dire che la casa sia meno so-lida o più brutta! L’importante è che cisiano le capacità, la sensibilità umanaunitamente alla volontà di impegnarsiper la cittadinanza in un progetto co-mune.Penso che il sistema politico ita-liano stia attraversando un periodo ditransizione che in un futuro non lon-tano porterà alla semplificazione delnostro sistema elettorale, formato dapochi partiti con una precisa identitàprogettuale.Gli estremi, da una parte e dall'altra,tenderanno via via a scomparire ed èchiaro che, in quella situazione, si for-meranno aggregazioni politiche chesolo apparentemente possono sem-brare eterogenee, ma è il progetto po-litico che li "costringerà" a mettersiinsieme e a condividere un percorsocomune per lo sviluppo locale, la so-stenibilità di cui tanti si parla, nell’in-teresse di tutta la collettività”.

SILVANO INgROSSOCandidato alle Amministrative casaranesinella lista dell’Udc a sostegno di Ivan De Masi

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DDa più di un mese il Paese è per-corso da una domanda, gelidae sinistra come un brivido: un

premier ha diritto ad avere una vitaprivata? La risposta non può che es-sere affermativa, ma in Italia siamoabituati a complicare anche le cosesemplici, così questa lineare rispostariassume in sé, dopo decine di appro-fondimenti, distinguo e paralleli conaltre società, un concetto di proporzionienormi: siamo ancora in democrazia?Riassumiamo i passaggi della cronacadella vicenda Silvio Berlusconi-NoemiLetizia. La signora Veronica Lario, mo-glie del premier, annuncia l’intenzionedi divorziare.Come è prassi ormai consolidata, que-sta decisione non la comunica all’in-teressato oralmente o per vie legali,ma tramite “la Repubblica”, con unarticolo in cui, tra l’altro, si fa accennoai rapporti del marito con “mino-renni”. Il privato viene volontaria-mente messo in piazza. E diventapubblico. La fondazione culturale Fa-reFuturo di Gianfranco Fini, si butta acapofitto nella breccia. Ne vien fuorila partecipazione di Berlusconi ad unafesta di 18esimo compleanno di unafanciulla del Napoletano di nome diNoemi Letizia. E’ lei la minorenne evo-cata da Veronica, ed ha il vezzo dichiamare il presidente “papi”, parolache diventerà un tormentone, come“zero tituli” di Mourinho. Berlusconi è

preso di contropiede e s’impappina,dice che il padre della pulzella è suoamico dai tempi del suo rapporto conCraxi (di cui il Letizia era autista), cheha incontrato Noemi tre o quattrovolte, ma sempre in compagnia di unodei genitori. Poi aggiunge il repertoriosolito, stavolta non contro i magistraticomunisti (le motivazioni della sen-tenza di condanna di Mills in cui ilpremier italiano è bollato come cor-ruttore sono una ferita ancora sangui-nante per lui) ma contro la stampa.Naturalmente comunista.Berlusconi dimentica che FareFuturonon è di sinistra, ma questo è un det-taglio. La bolla si gonfia, esce sui gior-nali la foto di una collana-regalo da6.000 euro a Noemi, si pubblicano in-terviste a ripetizione (la madre dellaragazza dice ad una testata ameri-cana, tra l’altro, “Spero che (Berlu-sconi) non si comporti con mia figliacome si è comportato con me”, sibil-lina), smentite imbarazzate (non eral’autista, ma rimane un vecchio amico),foto di feste con 900 invitati vip in cuiNoemi e mami siedono al tavolo (nien-temeno) di Fedele Confalonieri, festadi Capodanno 2008 in Sardegna cuipartecipa l’ancora minorenne napole-tana, con un’amica e altre 30/40 ra-gazze: tutte ospiti del premier che quelCapodanno lo passa così e non con lafamiglia, il fidanzato di lungo corsodella ragazza racconta un fiume di det-

tagli estremamente imbarazzanti per ilpremier italiano. I talk show si spre-cano, la stampa internazionale va anozze, il sarcasmo su “papi” è univer-sale. I pompieri non sanno da cheparte prendere un incendio sempre piùinvasivo: sembra di stare sul set di “In-ferno di cristallo”, Vespa, Belpietro,Rossella, Fede, armati di pompa ed el-metto, fanno quello che possono…Tutto poco serio, quindi tutto moltoitaliano. O no?Sarebbe un sì, tondo tondo se non cifosse di mezzo qualche riflessione chesi leva dalle parti (residue) più liberalie indipendenti di questa società ingran parte narcotizzata.La prima, più è elevato il rango di unuomo pubblico, più egli deve mante-nere un comportamento irreprensibile.Romano Prodi è stato discusso, fatto apezzi e politicamente ormai emargi-nato, ma della sua famiglia non si èmai discusso e le sue vicissitudini giu-diziarie le ha sempre accettate e maidemonizzate. Buon per lui che ne siasempre uscito a testa alta.La seconda, quando la stampa ac-cende i fari dell’opinione pubblica suun personaggio di tale livello, egli devestare al gioco perché la libertà di in-formare è un pilastro inalienabile dellademocrazia. Se ti faccio una domandatu rispondi, non scappi, non insulti,non ti dichiari “furibondo”, non dici alcronista “o se ne va lei o me ne vado

io” evocando i cattivi padroni del gior-nale che ti sta interrogando. Al poli-tico non è data la “facoltà di nonrispondere”, neppure su vicende pri-vate. Se passa questo principio, anchel’assessore del mio piccolo Comune siavvarrà di questa facoltà: siamo o nonsiamo tutti uguali? E allora: siamo ancora in democrazia?Basta intendersi su un altro pilastroportante, il concetto di uguaglianza(articolo 3 della Costituzione).Se la vita privata è sacra, se tuttisiamo uno di fronte alla legge allora èaltrettanto sacrosanto che coloro iquali rivestono cariche pubbliche sisottopongano ai raggi x dell’opinionepubblica. Se questo principio vieneeluso o anche truccato, come è facileper chi possiede direttamente tre retitelevisive ed il controllo di almeno duedelle tre pubbliche, ne discende lapoca credibilità, il poco rispetto, lapoca fiducia.Dice: come si spiega allora che più lotiri giù con argomenti oggettivamentecorretti, più Berlusconi vola nei son-daggi e nei consensi elettorali? La ri-sposta al prossimo “One man show”di Bruno Vespa.Se, poi, qualche inguaribile curioso to-polino d’archivio vuole togliersi unosfizio, una possibile “altra” riposta latrova cliccando su Google le seguentiparole: piano di rinascita dell’Italia.Buona lettura e buon voto a tutti.

di ADOLFO MAFFEIMinima immoralia//

PUbbLICO, PRIVATOE DEmOCRAzIA

“bestiario pubblico. Ovvero: come nascono nuovi improbabili personaggi sulla scena”

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Nella vignetta in basso: Tacco 60, giugno 2009. A distanza di due anni gli scenari sono piuttosto mutati. Nestola e Blasi, ex leader rispettivamente di Marghe-rita e Ds, hanno ruoli piuttosto defilati in seno al Pd. Cioè: Blasi era pure riuscito a farsi nominare segretario dell’allora neonato Partito democratico (era l’ot-tobre 2007), per poi abdicare in favore di Salvatore Capone.

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