sussurri - Tempo Libero Toscana€¦ · L’amor che move il sole e l’altre stelle (Paradiso...
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sussurri
La bottega dell’arte
sussurri è una serie di appuntamenti che si svolgeranno nella prima metà del 2017 con alcuni
artisti per mostrare degli appunti o delle riflessioni sugli aspetti più intimi e delicati suscitati
nella loro vita dall’arte. Nel farlo usano la discrezione che un laboratorio d’arte impone,
perché il luogo che accoglie le delicate presenze è una bottega in cui si perpetua la tradizione
della miniatura fatta di autorevole pazienza e saper fare.
Gesti, oggetti, carte, parole, sguardi, disegni… del passato e del presente mescolati per trovare
(con)tatto nella dimensione artistica. Tutto è sussurrato, tutto è suggerito per sfuggire il
chiasso assordante che, spesso, allontana dalla naturalezza della creatività.
Gli appuntamenti dedicati ai singoli artisti saranno arricchiti dall’incontro con due scrittori che
si impegneranno nella lettura di alcune pagine scritte da loro e da una performance
nell’apertura augurale del progetto il 18 dicembre 2016.
sussurri successivamente migrerà seguendo le correnti e giungerà a Milano e Venezia con altri
incontri mantenendo sempre l’impostazione di legare la pratica artistica con la “bottega”. Altre
città si aggiungeranno… perché, per esserci, il respiro necessita d’aria.
michela eremita
c/o Sator Print Via Stalloreggi, 70 - 53100 Siena - IT 0577 247478 | [email protected]
c/o Sator Print Via Stalloreggi, 70 - 53100 Siena - IT
0577 247478 | [email protected]
sussurri a cura di Michela Eremita
Ouverture | performance di Giulia marchetti | 18 dicembre 2016
Agathe Rosa | letture di Ada Bellanova | 18 gennaio 2017
Paolo Francioni | 23 febbraio 2017
Hanako Kumazawa | letture di Alfonso Diego casella | 23 marzo 2017
Giacomo Ricci | 20 aprile 2017
Finissage 18 maggio 2017
Ouverture con performance sussurri di Giulia Marchetti
18 dicembre 2016
Carnet di Agathe Rosa
18 gennaio - 19 Febbraio 2017
Il Carnet di Agathe L’amor che move il sole e l’altre stelle
(Paradiso XXXIII, 145)
Cento disegni si fanno strada all’interno della bottega Sator Print. Cento fogli appartenenti ad un carnet che, giorno dopo giorno, componendo un diario visivo raccontano il rapporto nuovo o rinnovato di Agathe Rosa con il disegno. Dell’architettura, area di formazione di Agathe, ci giunge l’eco e il controllo dello spazio vuoto, minuscolo come maiuscolo… un foglio bianco da animare. L’inedita sequenza di disegni, pur mostrandoci nuove vie di fuga di Agathe, conferma quanto la sua visione sia lirica e impalpabile, aspetti già emersi nei suoi, più conosciuti, lavori fotografici. I (di)segni minuti, delicati si muovono con grazia nel foglio e cercano, conquistandolo, uno spazio infinito. Lei stessa afferma che questa ricerca ha preso forma dal luogo, o meglio dal “genius loci" di Sator Print votato alla miniatura e, quindi, agli spazi piccoli concepiti come pozzi profondi in cui immergere lo sguardo per trovare forme sommerse. Un’arte che richiede uno sguardo dedicato. La lettura dei disegni, seguendo una linea d’orizzonte, scopre segni trasformati in forme a volte astratte e a volte evocative di presenze misteriose - ma sempre tanto indaffarate - che iniziano a raccontare una storia… tante storie. L’orizzonte però non è prossimo o vagamente lontano, siamo separati da distanze siderali che ci proiettano in spazi cosmici, in luoghi in cui la polvere è di stelle. La misura del foglio è quindi quella di una lente da telescopio che apre la visione al luogo in cui si crea - il luogo in cui le prospettive possono essere invertite e la forza di gravità ribaltata. È lo spazio in cui l’arte trova dimora per cui le forme dispongono di totale libertà: possono apparire e sparire, volare o strisciare, muoversi, attraversare gli orizzonti senza avvertire limitazione alcuna, trovando conforto nel colore, a volte rifiutandolo appagandosi del bianco e nero con la costante di essere sempre delineate da un tratto netto, pulito. I viaggi sono tanti e quello che Agathe Rosa ci presenta con Carnet è il suo misterioso e raffinato racconto.
Michela Eremita Gennaio 2017
Papamusc’ di Ada Bellanova
Letture a cura di Giuseppe Gori Savellini
18 gennaio
“Qualcosa era cambiato mica tutto d’un tratto, eh. Era
cambiato nel tempo. Si erano dimenticati tutti chi erano. Si
erano dimenticati dove affondavano le case, le fondamenta.
Si erano dimenticati che ai pilastri delle cantine dormivano
abbracciate anime antiche e prodigiose, quelle di chi secoli
prima aveva costruito sparse nei campi costruzioni
enigmatiche e fiere. Si erano dimenticati il vino e il pane.”
Papamusc’ di Ada Bellanova
Holzwege di Paolo Francioni
23 Febbraio - 20 Marzo 2017
da un holzwege all’altro
Paolo Francioni torna a mostrare il proprio lavoro dopo un lungo periodo di riflessione e produzione lontano dai circuiti espositivi. Spazio e tempo vissuti in intimità nello studio laboratorio con l’evidenza di rispondere, prima di tutto, alle necessità e ai tempi personali.
La sua ricerca è interiore, emotiva e intellettuale, elementi sui quali, con determinata ostinazione, lavora per stabilire un equilibrio con la forma e la materia senza spostare l’ago della bilancia in una zona o nell’altra, ma facendole diventare zona unica, carne e pensiero, sangue ed emozione, storia. I legami tra le dimensioni sono sfuggenti e di loro possiamo intravedere un segno, uno scorcio, una prospettiva, un taglio radente, un bagliore… delle tracce insomma, seguendo le quali potremmo trovarci in sentieri senza sbocchi o con improvvise interruzioni che hanno, appunto, il compito di portarci “altrove” . L’arte è piena di holzwege, proprio quelli a cui Martin Heidegger dedicò molto del suo pensiero e a cui il titolo della mostra si riferisce. Ci sono dei percorsi che si intrecciano, altri che si sovrappongono altri che si dividono e altri che corrono paralleli… i segnali indicatori della presenza di “altro” non sempre sono evidenti, anzi a volte sono nascosti e/o anche fuorvianti.
Un imperatore, Francesco Giuseppe, una Imperatrice, Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach conosciuta come Sissi, e un’attrice (a volte, ironia della sorte, per necessità di scena nei panni di un’Imperatrice) Katharina Schratt, amante dell’Imperatore. Lui, lei, l’altra, l’intera mostra è dedicata a quello che sembrerebbe essere un triangolo amoroso neanche troppo originale, c’è un lui e due lei, due donne ognuna (af)fissa nel proprio ruolo, vissuto, questo si, con naturalezza e fierezza: ognuno al suo posto. Paolo Francioni non è certo interessato all’aspetto “pettegolo” della storia, a rappresentare il triangolo amoroso ma, piuttosto, a sottolineare visivamente le tracce dell’individuo all’interno del flusso della storia. I tre personaggi, in effetti, seguendo i personali destini, le proprie rotte, incideranno e cambieranno le sorti dell’Europa, la coppia Asburgica senz’altro, ma tutte e tre le figure rappresentano un’epoca che il XX secolo spazzerà via. Orizzonti storici che si sovrappongono e coincidono, in parte, con orizzonti di destini di “persone”, e intrecciandosi tessono linee, onde sottili di celata evidenza. La verità appartiene allo sguardo che si leva verso quale orizzonte?
“Ogni orizzonte gode di due punti privilegiati di osservazione. L’oggetto (orizzonte) è percepito sia per la luce che si staglia su di esso che per l’ombra che questo, colpito dalla luce, getta. Io collego questo ad una dinamica molto semplice: ricevere - dare. Essere figlio di un orizzonte o esserne padre, in una sola parola: eredità. (…) Nel suo senso più profondo, la mostra parla di un orizzonte smarrito alla vista e rintracciabile solo in una dimensione interiore, come un senso di fiducia riposto in un "ordine superiore.” (Paolo Francioni)
Michela Eremita Febbraio 2017
Confidenza di Hanako Kumazawa
23 aprile 19 Maggio 2017
uno spessore fatto di quasi niente di Giacomo Ricci
20 aprile - 18 maggio 2017
“Franco Fortini allora si è messo a ridere fragorosamente, con
una risata tutta piena di rumore e denti bianchi. Il fatto è che
io voglio fare la rivoluzione, ha detto Fortini. e con queste
chiacchiere nostalgiche facciamo solo poesia per signorine che
escono dalla messa. Col velo, Mario. Col velo.”
Promenade di Alfonso Diego Casella
• Anno I 2016_2017
• Progetto e mostre a cura di Michela Eremita
• Letture a cura di Giuseppe Gori Savellini
• In collaborazione con Sator Print - laboratorio d’arte | www.satorprint.com
• Artisti: Ada Bellanova, Alfonso Diego Casella, Paolo Francioni, Hanako Kumazawa, Giulia Marchetti, Giacomo Ricci, Agathe Rosa
• gli aperitivi sono a cura di Marco Botrini
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c/o Sator Print Via Stalloreggi, 70 - 53100 Siena - IT
0577 247478 | [email protected]