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30 aprile 2018 • anno LXIX • n. 8 Anno LXIX - N. 8 - 30 aprile 2018 chiuso in tipografia il 26 aprile 2018 PRESENTATA A MILANO LA 2 A EDIZIONE DEL “FOOD&SCIENCE” FESTIVAL pag. 3 Periodico della Confagricoltura di Mantova in abbonamento postale. Il materiale non pubblicato non si restituisce - Direzione, Redazione e Amministrazione Via Luca Fancelli, 4 - Mantova - Tel. 0376 . 330711 - Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MN IL SISTEMA AGROALIMENTARE MANTOVANO pagg. 4-5-6 FOCUS SULLA STRADA DELL’INNOVAZIONE di Daniele Sfulcini S ono la ricerca, l’innovazione, la scienza e la tecnologia i campi fondamentali con i quali le nostre aziende agricole devono imparare a convivere d’ora in avan- ti. La consegna del premio “Agricoltura Mantovana” al professor Pierdomenico Pe- rata nel corso della nostra annuale assem- blea provinciale ci fa capire con ancora più forza che l’immagine dell’agricoltore con la zappa sulla spalla appartiene ormai a una visione arcaica, superata e al limite dell’of- fensivo per chi ogni anno investe ingenti ri- sorse nel miglioramento tecnologico della propria azienda. Mantova e l’innovazione vanno di pari passo, e ciò è confermato an- che dal fatto che la nostra è la provincia nel- la quale si concentra il maggior numero di domande Psr, con il 38% delle risorse a di- sposizione finite in terra virgiliana. Innova- zione, nuove tecnologie e sostenibilità, que- sta è la direzione che l’agricoltura mantova- na sta prendendo, e Confagricoltura come sempre sarà al fianco degli imprenditori in questo cammino. U n focus sull’annata agricola appena tra- scorsa, per un bilancio di ciò che è stato fatto, un richiamo al mondo delle istitu- zioni, affinchè non trascurino gli impegni pre- si con il settore primario, e un fondamentale incoraggiamento alla ricerca e alla tecnologia, senza le quali gli imprenditori agricoli posso- no sentirsi persi. Sono stati tanti i temi toccati dall’assemblea provinciale di Confagricoltura Mantova, andata in scena al MaMu, con il presidente Matteo Lasagna che, essendo in scadenza di mandato, ha presieduto per l’ul- tima volta l’annuale appuntamento, dopo due mandati da numero uno di via Luca Fan- celli: «Nonostante la crisi e le annate difficili – ha detto Lasagna nel suo discorso introdutti- vo – non ci piangiamo addosso, tutt’altro. Sia- mo perfettamente in grado di superare le av- versità e, come Confagricoltura, al centro mettiamo sempre le imprese, al contrario di altri, affiancandole con personale ed uffici estremamente competenti». “Coltiviamo la crescita” era il titolo dell’assemblea 2018, e Lasagna ha chiarito subito cosa si intende per “crescita”: “Molto spesso si parla di agricoltu- ra, ma quasi sempre con accezione negativa, che fornisce un’immagine distorta, che ri- manda a un mondo bucolico fatto di fame, fa- tica e miseria che per fortuna non esiste più e al quale non vogliamo assolutamente regredi- re. Per questo è nata l’idea del Food&Science Festival, che può diventare punto di riferi- mento nazionale per l’esaltazione della scien- za in agricoltura». Il presidente ha poi man- dato un messaggio chiaro alle istituzioni, in- vitandole a non cedere su alcune questioni >>> CONTINUA PAG. 2

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30 aprile 2018 • anno LXIX • n. 8

Anno LXIX - N. 8 - 30 aprile 2018

chiuso in tipografia il 26 aprile 2018

PRESENTATA A MILANOLA 2A EDIZIONE DEL “FOOD&SCIENCE” FESTIVAL pag. 3

Periodico della Confagricolturadi Mantova in abbonamentopostale.

Il materiale non pubblicatonon si restituisce - Direzione,Redazione e AmministrazioneVia Luca Fancelli, 4 - Mantova -Tel. 0376 . 330711 - TariffaR.O.C.: Poste Italiane s.p.a. -Spedizione in AbbonamentoPostale - 70% - LO/MN

IL SISTEMAAGROALIMENTAREMANTOVANO pagg. 4-5-6

F O C U S

SULLA STRADADELL’INNOVAZIONE

di Daniele Sfulcini

S ono la ricerca, l’innovazione, la scienzae la tecnologia i campi fondamentalicon i quali le nostre aziende agricole

devono imparare a convivere d’ora in avan-ti. La consegna del premio “AgricolturaMantovana” al professor Pierdomenico Pe-rata nel corso della nostra annuale assem-blea provinciale ci fa capire con ancora piùforza che l’immagine dell’agricoltore con lazappa sulla spalla appartiene ormai a unavisione arcaica, superata e al limite dell’of-fensivo per chi ogni anno investe ingenti ri-sorse nel miglioramento tecnologico dellapropria azienda. Mantova e l’innovazionevanno di pari passo, e ciò è confermato an-che dal fatto che la nostra è la provincia nel-la quale si concentra il maggior numero didomande Psr, con il 38% delle risorse a di-sposizione finite in terra virgiliana. Innova-zione, nuove tecnologie e sostenibilità, que-sta è la direzione che l’agricoltura mantova-na sta prendendo, e Confagricoltura comesempre sarà al fianco degli imprenditori inquesto cammino.

Un focus sull’annata agricola appena tra-scorsa, per un bilancio di ciò che è statofatto, un richiamo al mondo delle istitu-

zioni, affinchè non trascurino gli impegni pre-si con il settore primario, e un fondamentaleincoraggiamento alla ricerca e alla tecnologia,senza le quali gli imprenditori agricoli posso-no sentirsi persi. Sono stati tanti i temi toccatidall’assemblea provinciale di ConfagricolturaMantova, andata in scena al MaMu, con ilpresidente Matteo Lasagna che, essendo inscadenza di mandato, ha presieduto per l’ul-tima volta l’annuale appuntamento, dopodue mandati da numero uno di via Luca Fan-celli: «Nonostante la crisi e le annate difficili –ha detto Lasagna nel suo discorso introdutti-vo – non ci piangiamo addosso, tutt’altro. Sia-mo perfettamente in grado di superare le av-versità e, come Confagricoltura, al centro

mettiamo sempre le imprese, al contrario dialtri, affiancandole con personale ed ufficiestremamente competenti». “Coltiviamo lacrescita” era il titolo dell’assemblea 2018, eLasagna ha chiarito subito cosa si intende per“crescita”: “Molto spesso si parla di agricoltu-ra, ma quasi sempre con accezione negativa,che fornisce un’immagine distorta, che ri-manda a un mondo bucolico fatto di fame, fa-tica e miseria che per fortuna non esiste più eal quale non vogliamo assolutamente regredi-re. Per questo è nata l’idea del Food&ScienceFestival, che può diventare punto di riferi-mento nazionale per l’esaltazione della scien-za in agricoltura». Il presidente ha poi man-dato un messaggio chiaro alle istituzioni, in-vitandole a non cedere su alcune questioni

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fondamentali: «Invierò al neoassessore regionale Fabio Rolfi un docu-mento contenente le principali criticità del settore, da affrontare quan-to prima. In primis la questione sburocratizzazione, subito dopo i taglialla Pac. La Lombardia è la prima regione agricola italiana, non possia-mo permettere che la Pac venga toccata, nemmeno con quel tagliodell’1,5% già preventivato. E poi ci sono le assicurazioni, con le nostreaziende che ancora aspettano i soldi del 2015». Dopo i saluti delle autorità, con la senatrice Isabella Rauti, la parla-mentare Anna Lisa Baroni, il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, il pre-sidente di Confagricoltura Lombardia Antonio Boselli, il vicepresiden-te di Confagricoltura Nicola Cilento e il presidente di Enapra LucaBrondelli di Brondello, a prendere la parola è stato l’ospite d’onore del-l’assemblea, il professor Pierdomenico Perata, rettore della Scuola Su-periore Sant’Anna di Pisa, che ha condotto l’ultima ricerca sugli Ogm,che una volta per tutte ha smentito la loro pericolosità per l’organismoumano: «Al giorno d’oggi – ha detto Perata – conviviamo con una vi-sione, del tutto irrazionale ed illogica, secondo la quale il mondo agri-colo del passato era più sano di quello attuale. Non vi è nulla di piùsbagliato, dato che cent’anni fa gli insetticidi erano decisamente piùtossici di adesso, e gli stessi controlli di sicurezza alimentare pressochéinesistenti». Tre sono, secondo Perata, le parole chiave per l’agricolturadel futuro, vale a dire tecnologia, sostenibilità e genetica: «Stiamo vi-vendo la quarta rivoluzione industriale, che rappresenta una grandesfida per le imprese, ma anche per le istituzioni, che devono mettere lo-ro a disposizione i giusti strumenti per progredire. Sul tema sostenibi-

lità il prossimo passo è la “vertical farming”, rivolta alle colture ortive,che sfrutta la tecnologia led e gli spazi cittadini, estendendosi versol’alto». Ma è sul tema della genetica, il più difficile a livello comunica-tivo, che si incentra perlopiù il dibattito: «Abbiamo la memoria corta –dice Perata – perché consideriamo tipico ciò che in realtà è esotico, co-me i pomodori, e naturale ciò che in realtà è artificiale. Senza geneticanon ci sarebbe agricoltura, e gli stessi grani antichi ad esempio sonofrutto di lavoro genetico. Le frontiere sulle quali si sta lavorando ora so-no l’RNAi, l’interferenza da Rna, e la “gene editing”, che consente dimodificare in meglio il Dna, tagliandone pezzi e cucendone altri sin-tetizzati in laboratorio». Al professor Perata è stato consegnato poi ilpremio “Agricoltura Mantovana”, insignitogli per i grandi meritiscientifici raggiunti nel corso della sua carriera accademica. In conclu-sione un video tributo dedicato a Matteo Lasagna, che ha salutatocommosso il pubblico: «In questi anni mi sono sempre mosso con tra-sparenza ed onestà, perché in Confagricoltura si racconta la verità. Neltempo i nostri soci sono cresciuti, ma abbiamo anche avuto defezioniimportanti, da parte di chi si è fatto ammaliare da un’organizzazioneche di sincero e di agricolo non ha proprio nulla. Confagricoltura hauna visione totalmente diversa da Coldiretti, ed è per questo che nonl’ho mai voluta menzionare all’interno delle nostre assemblee. Bastipensare a quello che sta succedendo in queste settimane all’interno delConsorzio Latterie Virgilio, che è un patrimonio di tutti. Perché fannofirmare fior di petizioni sulla sicurezza alimentare e sulla trasparenzase poi i loro dirigenti sono i primi ad essere inquisiti?».

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ATTUALITÀ

È andato al professor Pierdomenico Perata,rettore della Scuola Superiore Sant’Annadi Pisa, il premio “Agricoltura Mantova-

na”, insignitogli per i grandi meriti scientificiraggiunti nel corso della sua carriera. Perata,nato a Genova il 24 marzo del 1962, si laurea inScienze Agrarie presso l’Università di Pisa nel1985 e nello stesso anno consegue il Diplomadi Licenza della Scuola Superiore Sant’Anna,dove ottiene anche il diploma di perfeziona-mento in Scienze Agrarie nel 1987. Nel 1990conclude il dottorato di Ricerca in BiologiaAgraria presso l’Università di Pisa. Dal 1991 al1999 è stato ricercatore universitario di Fisiolo-gia Vegetale presso l’Università di Pisa, mentredal 1999 al 2000 ha rivestito la carica di profes-sore associato di Fisiologia Vegetale alla Fa-coltà di Scienze MFN dell’Università di Bari.Per l’Università di Modena e Reggio Emilia èstato professore ordinario di Fisiologia Vegeta-le alla Facoltà di Scienze Agrarie dal 2000 al2004, rivestendo anche la carica di vice presidenell’anno 2003-2004. Per la Scuola SuperioreSant’Anna Pierdomenico Perata ha ricopertoanche l’incarico di professore ordinario di Fi-siologia Vegetale (dal 2004), di coordinatoredel Dottorato Internazionale in Agrobiodiver-sità (dal 2011 al 2013), di preside della classe diScienze Sperimentali (da dicembre 2010 a mag-gio 2013) e di Prorettore vicario (da gennaio2012 a maggio 2013). Dall’8 maggio 2013 è ret-tore della Scuola Superiore Sant’Anna. Perata

ha ricevuto il premio «per l’eccellenza dellasua attività di ricerca nell’ambito della fisiolo-gia delle piante, con un approccio prevalentedi biologia molecolare che ha permesso di ap-profondire la fisiologia degli stress, le intera-zioni tra metabolismo primario e fisiologia or-

monale, la sintesi di pigmenti di interesse nu-traceutico, e per l’impegno volto alla divulga-zione dei risultati della ricerca in ambito agri-colo e allo sviluppo della Scuola SuperioreSant’Anna nel panorama degli istituti d’eccel-lenza mondiali».

PIERDOMENICO PERATA VINCE IL PREMIO“AGRICOLTURA MANTOVANA” 2018

CONFAGRICOLTURA MANTOVA IN ASSEMBLEA>>> SEGUE DA PAG. 1

Da sinistra: Matteo Lasagna, Pierdomenico Perata (rettore scuola superiore Sant’Anna di Pisa) e Nicola Cilento(vicepresidente Confagricoltura).

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EVENTI

Con una conferenza stampa andata in scenagiovedì 19 aprile nella splendida cornicedi Palazzo Turati, a Milano, è stata pre-

sentata ufficialmente la seconda edizione del“Food&Science” Festival, in scena a Mantovadal 18 al 20 maggio. Promossa e organizzata daConfagricoltura Mantova, la manifestazionepunta a indagare ed esplorare, con l’aiuto diautorevolissimi divulgatori, il complesso rap-porto tra cibo e scienza: «Una scienza libera –ha detto il presidente di Confagricoltura Man-tova Matteo Lasagna – e non a pagamento co-me qualche altra organizzazione vorrebbe farcredere. Per noi poteva essere più semplice or-ganizzare un mercatino di promozione deiprodotti locali, ma non è questo che vogliamofare. Dobbiamo far capire al pubblico cosa c’èdietro i prodotti che ogni giorno arrivano sullenostre tavole, e il pubblico deve interagire, faredomande, creando quella sinergia della qualetutto l’agroalimentare italiano ha fortementebisogno. Se i nostri nonni chiamavano innova-zione ciò che oggi per noi è tradizione, i nostrifigli devono poter fare altrettanto. E per faretutto ciò serve grande equilibrio, che non a ca-so è il tema portante della seconda edizione delnostro Festival». Un Festival che per l’assesso-re all’ambiente del Comune di Mantova An-drea Murari è «un dono all’intera città, una no-vità straordinaria dalle ambizioni altissime,che ritengo non sarà una comparsa, ma dureràa lungo per la serietà di chi vi sta alle spalle, apartire da Confagricoltura Mantova. Questamanifestazione semina qualità e porta a un mi-glioramento dell’intero dibattito pubblico». E a svelare quello che il pubblico potrà vederenella tre giorni mantovana (ma il programma èancora in fase di ampliamento) sono stati Bea-trice Mautino e Vincenzo Guarnieri, di Frame-Divagazioni scientifiche, che cura il palinsesto.Piazza Leon Battista Alberti ospiterà “Scienza

al mercato”, una mostra-mercato di prodottiartigianali e artistici molto particolari, che cifarà scoprire ad esempio come è possibile tra-sformare gli scarti dell’allevamento in oggettidi arredamento e design. Poco più in là i labo-ratori didattici dedicati ai più piccoli, per sco-prire divertendosi i segreti del riciclo dei rifiu-ti e della raccolta differenziata, ma anche labiodiversità e tutte le sfumature del gusto. Duesaranno le mostre presenti in questa secondaedizione del “Food&Science” Festival. La pri-ma, alla sala delle Capriate, sarà “Io vivo sa-no”, a cura della Fondazione Umberto Verone-si, mentre la seconda, allestita alla chiesa scon-sacrata di Santa Maria della Vittoria e intitola-

ta “Human Rice”, sarà un’esposizione interat-tiva sul riso, che accompagnerà i visitatori allascoperta delle innovazioni compiute nella col-tura negli ultimi diecimila anni. Immancabilianche quest’anno gli “Agricoltour”, che ac-compagneranno il pubblico in diverse realtàagricole del territorio: novità di quest’anno lacollaborazione con il Parco del Mincio per unabiciclettata nei prati stabili e un tour in moto-nave sul Mincio. Altra grande novità la rasse-gna cinematografica al Cinema del Carbone,con una serie di film stranieri tra cui spicca“Food Evolution”, che negli Stati Uniti ha riac-ceso fortemente il dibattito sugli Ogm.E poi l’interessantissimo programma delle con-ferenze, tra cui emerge l’appuntamento con l’a-mericano Patrick McGovern, detto “l’IndianaJones delle birre”, o l’evento “Ubriachi discienza”, che farà luce sui danni dell’alcool nelnostro organismo. Imperdibile l’evento del ve-nerdì sera al Bibiena, con il duo Neri Marcorè-Alessandro Marzo Magno impegnato in unreading sulla storia della cucina italiana, cosìcome quello del sabato al Sociale, dove suo-nerà la “Vegetable Orchestra”, i cui strumentisono ricavati direttamente da ortaggi di ogni ti-po. Ma il Festival affronterà anche temi come ilrapporto tra cibo e tumori, i miti da sfatare sul-l’alimentazione, il benessere animale, gli Ogm(con il recentissimo studio condotto dall’Uni-versità Sant’Anna di Pisa), il rapporto trascienza e magistratura (dal caso Di Bella allapiù recente xylella), il tormentone sacchettibiodegradabili e i conflitti tra le varie correntialimentari: «Un programma ricchissimo dicontenuti – conclude Lasagna – che con serietàe competenza mira a fare luce in maniera laicae imparziale su tantissimi aspetti d’attualità algiorno d’oggi. Vi aspettiamo a Mantova dal 18al 20 maggio».

PRESENTATA A MILANO LA 2A EDIZIONEDEL “FOOD&SCIENCE” FESTIVALAPPUNTAMENTO A MANTOVA DAL 18 AL 20 MAGGIO

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SPECIALE ANNATA 2017

IL SISTEMA AGROALIML’agricoltura mantovana nel contesto lombardoLa Lombardia è da sempre, in termini di importanza, la prima regioneagricola italiana. L’agricoltura lombarda, infatti, vale qualcosa come 7miliardi di euro, rappresentando oltre il 15% del valore della produzioneagricola. Mantova gioca un ruolo primario nel contesto agricolo lombar-do, rappresentando complessivamente il 20% del dato economico agri-colo regionale. E ciò senza contare il valore espresso dall’industria di tra-sformazione mantovana che, con i propri macelli, cantine, caseifici e ri-serie, contribuisce con un valore di 2 miliardi di euro annui.La produzione agricola mantovana, rispetto a quella regionale, è ancorpiù zootecnica, in quanto carne suina, carne bovina, uova e latte concor-rono per il 65% della produzione lorda vendibile provinciale, ponendoMantova di diritto tra le tre province zootecniche leader, insieme a Bre-scia e a Cremona. Un vanto, che non si esprime solamente con i numeri,ma anche qualitativamente, essendo territorio vocato per le due maggio-ri Dop italiane in fatto di formaggi (Grana Padano e Parmigiano Reggia-no), nonché rientrando a pieno titolo nelle Dop dei prosciutti di Parma eSan Daniele, garantendo quasi il 40% delle cosce marchiate dai due con-sorzi.Ma la provincia mantovana non è solo zootecnia. Mantova vuol dire an-che vini Dop, frutta e orticole Igp (pera e melone Igp mantovano). Unvanto condiviso da pochissime altre province italiane.

Per quanto riguarda la dimensione media delle imprese agricole manto-vane, espressa in superficie agricola utilizzabile (S.A.U.), delle circa 8.200imprese agricole mantovane, in base all’ultimo censimento Istat è di 20ettari, sensibilmente superiore al dato medio lombardo che si attesta sui18 ettari di S.A.U.

Tipologia superficie Lombardia (ha) Mantova (ha) Incidenza regionale

Superficie totale 2.360.082 233.884 10%

S.A.T. 1.229.561 186.732 15%

S.A.U. 986.826 168.238 17%

S.A.T. media 22,60 22,01

S.A.U. media 18,40 20,00

L’export di prodotti agroalimentari verso i Paesi esteri

Nella non rosea situazione attuale di consumi stagnanti nel nostro Paese,l’export verso i partner europei e verso il resto del mondo rappresenta si-curamente una voce economica di vitale importanza, soprattutto per iprodotti agricoli a denominazione certificata europea, Dop e Igp. Le pro-duzioni mantovane di Grana Padano, Parmigiano Reggiano, meloni,frutta, vino, carni suine e prodotti finiti di salumeria come i prosciutti, so-no per l’Italia un fattore importantissimo nella bilancia commerciale, cheda tempo soffre per l’arretramento sui livelli d’export di altri settori. Rimanendo sui principali prodotti Dop, da Mantova arriva il 29%(500mila forme) del formaggio Grana Padano e l’11,5% (133mila forme)del formaggio Parmigiano Reggiano esportato verso altri Paesi, di cuiEuropa e Nord America in testa. I maggiori importatori risultano, infatti,la Germania, la Francia, la Svizzera, il Regno Unito e gli Stati Uniti.Anche riguardo la filiera suinicola, la provincia di Mantova contribuiscein modo sostanziale per le esportazioni di carne e salumi. Almeno il 15%sul totale di carne e prodotti trasformati esportati, infatti, hanno avutocome origine gli allevamenti oppure i macelli mantovani, per un valorestimato di 205milioni di euro.

Importanza dei prodotti a denominazione europea e tradizionalidella provincia di Mantova

In Italia ci sono 245 prodotti agricoli a denominazione europea (DOP eIGP). In Lombardia ben 27 (11%), di cui 12 formaggi, 10 salumi, 2 oli d’o-liva e 3 prodotti ortofrutticoli. Laprovincia di Mantova è interessatada 8 prodotti, tra cui 3 formaggi(Grana Padano, Parmigiano Reg-giano e Provolone), 3 salumi (Cop-pa, Cotechino e Zampone) e 2 difrutta (Pera tipica e Melone IGP). InLombardia sono coinvolte circa5.500 aziende agricole nei processi

di produzione di prodotti a deno-minazione, di cui più di 1.500 sonoaziende agricole mantovane.Per i vini, su un totale di 521 ricono-scimenti europei a livello nazionale(DOCG, COC e IGT), in Lombardiasi contano 42 prodotti a denomina-zione (8%), di cui 8 interessano ilMantovano.Per quanto riguarda i prodottiagroalimentari tradizionali, la Lom-bardia presenta 242 prodotti iscrittinell’elenco nazionale presso il Mi-paaf, rappresentati soprattutto daprodotti da forno, formaggi e carnifresche e trasformate.

La Politica agricola comunitaria:impatto sulle imprese agricole mantovane

La Politica agricola comune (PAC) rappresenta per la provincia di Man-tova un fattore non trascurabile dal punto di vista economico. Con la pas-sata programmazione, annualmente venivano erogati a quasi 9 mila be-neficiari, quasi 100 milioni di euro di aiuti diretti (primo pilastro dellaPAC), di cui 88 milioni provenienti dal premio base disaccoppiato.La riforma PAC 2014 - 2020, come previsto, ha impattato negativamentesui premi delle imprese mantovane, tanto è vero che nel primo anno diapplicazione, il 2015, sono stati perduti qualcosa come 33 milioni di eurorispetto alla situazione pre riforma, compensati solo parzialmente dal-l’aiuto del greening. A conti fatti, la riduzione complessiva rispetto al2014 è stata del 12%. Per gli anni futuri, per effetto del meccanismo diconvergenza, la riduzione globale degli aiuti diretti si attesterà sul 30%.Sul fronte del programma di sviluppo regionale, va segnalata la fortepropensione delle imprese agricole mantovane ad aderire alle varie mi-sure del PSR, propensione dettata anche dalla dinamicità delle impresestesse, che in questi anni hanno investito nelle proprie aziende malgradola crisi economica del comparto. Un dato su tutti, con la misura 4.1 sugliinvestimenti aziendali, le imprese mantovane ad oggi hanno portato acasa ben il 38% delle risorse messe a disposizione dal PSR lombardo, di-mostrando di investire più di ogni altro in innovazione, nuove tecnolo-gie e sostenibilità.

L’agricoltura biologica a Mantova

La Lombardia non è fra le regioni ove l’agricoltura biologica trova il suomaggior interesse. Solo il 4% degli operatori italiani sono lombardi e so-

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SPECIALE ANNATA 2017

MENTARE MANTOVANO

lamente il 3% della superficie si trova nella nostra regione. Comunque,negli ultimi quattro anni, anche grazie ai consistenti aiuti derivanti dalPSR, il numero di agricoltori che si sono convertiti a tale modello di pro-duzione sono aumentati del 25%, a testimonianza di un interesse cre-scente da parte del mercato verso i prodotti biologici.Nel Mantovano risiede il 16% dei produttori biologici lombardi, deditisoprattutto alle coltivazioni (2/3)ed in minor misura alle produzionizootecniche (1/3). Le colture mag-giormente praticate sono i cereali ele piante proteiche, mentre per ilcomparto zootecnico i produttorioptano in particolare per gli avicolied i suini.

L’agriturismo

La Lombardia è al terzo posto, dopoToscana e Trentino - Alto Adige, pernumero di aziende agricole che ope-rano nel settore turismo, superandoil Veneto. Sono quasi 1.500 gli agri-turismi censiti in Lombardia, di cuiben 230 (il 16%) in provincia diMantova. Solo Brescia può enume-

rare più strutture. Il 50% delle strutture mantovane offrono alloggio,mentre il 75% coinvolge la ristorazione.

Le agronergieNella nostra Regione sono censiti 365 impianti di biogas, per una poten-za installata di 282Mwe. Di fatto la Lombardia esprime il 40% di tutti gliimpianti a livello nazionale e si pone al vertice fra le regioni. Nella pro-vincia di Mantova sono presenti 45 impianti operanti, che forniscono unapotenza istallata di circa 32 Mwe (il 12% del valore regionale), con unapotenza media di 807 Kwe, in linea con il valore medio regionale. L’im-portanza di questi impianti deve essere vista anche nell’ottica della ne-cessità di gestire i reflui zootecnici, tanto che si conferma la tendenza, da

parte delle imprese con allevamentidi porre in essere nuovi impianti apotenza inferiore, ma adatti allapropria produzione di reflui. Di ri-levo, che oltre il 50% dei prodottiimpiegati negli impianti è me-diamente rappresentato da refluizootecnici e meno del 25% da bio-massa vegetale coltivata.

Confagricoltura Mantova, quanto conta?

Comparto Incidenza Confagricolturasulla produzione agricola provinciale %

Latte bovino 36

Carne suina 70

Carne bovina 60

Avicoli 22

Frumento tenero 38

Frumento duro 61

Orzo 35

Mais 36

Soia 40

Risone 68

Barbabietola da zucchero 28

Pomodoro da industria 36

Erba medica 28

Melone 70

Vite 28

Frutta 43

N.B.: sul totale della S.A.U. provinciale, Confagricoltura detiene il 40% della su-perficie.

Il bilancio dell’annata agraria 2017

È andata in archivio un’annata agricola caratterizzata da risultati altale-nanti: “L’andamento climatico – spiega il presidente di ConfagricolturaMantova Matteo Lasagna – non ha favorito le nostre produzioni, con ilmais e la vite che hanno sofferto per le gelate primaverili e per la grandeondata di siccità estiva. Sorprendenti invece i risultati dei cereali autun-no-vernini, che hanno portato a un raccolto eccezionale all’interno dellanostra provincia. Soia e riso sono andate bene a livello produttivo e qua-litativo, ma soffrono per una rapida perdita di appetibilità sui mercati”. Per quanto riguarda il mais, la stagione non è stata tra le più positive. Legelate primaverili e la prolungata siccità estiva hanno colpito le colture,portando a rese inferiori del 10-15% rispetto al 2016. Ma dove i campinon sono stati seguiti in maniera adeguata il calo ha raggiunto anche il30%. Nelle zone in cui i produttori sono intervenuti più efficacemente, leproduzioni si sono attestate sulle 12 tonnellate/ettaro, mentre dove c’erameno acqua non si è andati oltre le 7-8 tonnellate/ettaro. Il maggior nu-mero di irrigazioni ha contribuito ad alzare anche i costi per i produtto-ri, saliti in media del 13% rispetto al 2016. I cereali autunno-vernini invece hanno sorpreso tutti. Le rese hanno rag-giunto anche i 70-80 quintali per ettaro, con dati più bassi nei terreni do-ve le colture sono state seguite meno, con 50-60 quintali per ettaro. A li-vello qualitativo, il peso specifico (84-85) e la percentuale proteica (13-

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14%) rendono il raccolto eccezionale, con 18.898 ettari di frumento tene-ro, 8.051 di frumento duro e 4.300 di orzo. A confermarlo sono le quota-zioni economiche, che vedono il grano tenero arrivare fino a quota 176,50euro alla tonnellata, un +11% rispetto al 2016, e il grano duro fino a 224,50euro alla tonnellata, un +13% rispetto allo scorso anno. In leggero calo so-lo l’orzo (peso specifico 63-65), che cala del 4% rispetto al 2016 con 148euro alla tonnellata. Quadro finale a macchia di leopardo per il settore vitivinicolo. Le canti-ne di Gonzaga e Quistello hanno registrato un calo medio del 20%, conpunte anche del 25% in alcuni casi. Gonzaga ha chiuso la raccolta con cir-ca 22.500 quintali (quasi 8.000 quintali in meno rispetto al 2016, con unaperdita che si aggira sui 324.000 euro), mentre a Quistello il dato finale èdi circa 30.000 quintali, circa 12.000 in meno rispetto alla precedente cam-pagna (perdita di circa 486.000 euro). A sorridere sono invece la cantinadi Viadana, che con 6.400 quintali raccolti ha fatto registrare un ottimo+20% sul 2016, e la cantina dei Colli Morenici, che ha raccolto circa 10.000quintali di uva (+2,5%).

Una campagna produttiva decisamente positiva, ma prezzi in caduta li-bera. È con questa contrapposizione che è partita in provincia di Manto-va la campagna risicola 2017, con un’estensione totale di circa 1.260 etta-ri, suddivisi in 800 ettari di Vialone nano e 450-500 ettari di Carnaroli. Aspaventare però i produttori è l’andamento dei mercati, con calo del 36%per il Vialone nano (da 535 a 340 euro/tonnellata) e del 33% per il Car-naroli (da 480 a 320 euro/tonnellata). È in grave pericolo anche la soia mantovana. Nel 2017 infatti in provin-cia di Mantova sono stati seminati oltre ventimila ettari a soia (il 42% daparte di produttori di Confagricoltura). Di questi, circa 6.500 sono statipiantati in aree a interesse ecologico, e rischiano di sparire in seguito ainuovi regolamenti comunitari. Buoni i prezzi, in aumento del 10%, anchese le produzioni sono in calo.Veniamo ora al settore zootecnico. Per quanto concerne il lattiero-casea-rio, in provincia di Mantova quasi tutto il latte prodotto viene trasfor-mato in formaggio, quindi è a quel mercato che si deve fare riferimento.Invariato il Grana Padano (dieci mesi), che sia quest’anno che lo scorso èstato quotato 6,5 euro al chilo. In crescita invece il Parmigiano Reggiano(dodici mesi), che passa dagli 8,75 euro al chilo del 2016 ai 9,5 euro al chi-lo di quest’anno, facendo registrare un buon +8%.Nel settore dei bovini da carne quotazioni in aumento, con gli incrocifrancesi che passano dai 2,30 euro al chilo (peso vivo) del 2016 ai 2,53 eu-ro al chilo del 2017, con un +10%. I Charolaise invece crescono, sempre apeso vivo, dell’8,5%, passando da 2,41 euro al chilo lo scorso anno a 2,61euro al chilo quest’anno.

Bene anche i suini, circuito tutelato da Dop. Un anno fa gli animali era-no quotati (a peso vivo) 1,580 euro al chilo, mentre quest’anno valgono1,692 euro al chilo, con un +7% di crescita di valore. Nel mercato avicolo la situazione è al momento in stallo: le restrizionidovute all’epidemia di influenza aviaria che ha colpito la nostra provin-cia impedisce di effettuare rilevazioni su prezzi e cambiamenti di valore.“In provincia di Mantova la zootecnia ricopre una fetta fondamentale dimercato – analizza Lasagna – e le quotazioni in crescita sono il giusto pre-mio per gli sforzi messi in campo dai nostri allevatori, da sempre orien-tati all’innovazione tecnologica e all’assoluto rispetto del benessere ani-male. Questi sono punti cardine sui quali abbiamo da sempre puntato, esui quali continueremo a puntare in futuro”.

Considerazioni finali e produzione lorda vendibile provinciale

Il dato della produzione lorda vendibile (PLV) provinciale individuacomplessivamente un giudizio sull’esito economico dell’annata agrariapassata. L’elaborato dei calcoli effettuati settore per settore, porta a de-terminare una tendenza positiva. I segnali di ripresa per quasi tutti i set-tori zootecnici, che contribuiscono per il 65% alla formazione della PLVprovinciale, portano a un dato positivo che si attesta per il 2017 ad un+3%, con la PLV che raggiunge i 1.217,04 milioni di euro, pressappoco ilvalore del 2013.

Annata PLV provinciale (milioni di euro)

2008 1.196,70

2009 1.142,80

2010 1.186,00

2011 1.238,05

2012 1.228,10

2013 1.212,40

2014 1.182,00

2015 1.158,40

2016 1.181,60

2017 1.217,04

Fonti:- Regione Lombardia - D.G. Agricoltura- Borsa Merci di Mantova- Ismea- Istat

(I dati sono stati elaborati dall’Ufficio economico di Confagricoltura Mantova).

SPECIALE ANNATA 2017

IL SISTEMA AGROALIMENTARE MANTOVANO>>> SEGUE DA PAG. 5

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FRUMENTO TENERO:Di forza (c.e. 1% max.; p.s. non inf. akg.80/hl; u. max. 14%; prot. 14% min.; wmin. 350 alla ton € 192,00-199,00Panificabile Sup. (c.e. 1% max.; p.s. non inf.a kg. 80/hl; u. max. 14%; prot. 13% min.; wmin. 250) alla ton. € 191,00-196,00Superfino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a kg.78/hl; u. max. 14%; prot. 12% min.) allaton. € non quotatoFino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a kg. 78/hl;u. max. 14%; prot. 11% min.) alla ton. €

194,00-196,00Buono mercantile (p.s. non inf. a kg. 76/hl;c.e. 1% max.; u. max. 14%) alla ton. €

188,00-191,00Mercantile (p.s. non inf. a kg. 74/hl; c.e.3% max.; u. max. 14%) alla ton. € nonquotatoMercantile (p.s. inf. a kg. 73/hl; u. max.14%) alla ton. € non quotatoAndamento del Mercato: stazionario.

FRUMENTO DURO di prod. naz., nord 2017:(Mercato di Bologna del 19-4-2018 €/ton.)Fino - prot. 13% min; p.s. 79 kg/hl min; c.e.1+1%; bianc. 30/35%; volp. 9% € 212,00-217,00Buono mercantile - prot. 12% min; p.s. 77kg/hl min; c.e. 1,5+1,5%, bianc. 50/60%;volp. 11% € non quotato Mercantile - prot. 11% min; p.s. 74 kg/hlmin; c.e. 2+2%; volp. 13% € non quotato Andamento del Mercato: in diminuzione.

GRANOTURCO:Granoturco nazionale-alimentare - u. max14% - conforme ai Reg. UE 1881/2006;1126/2007; 165/2010 alla ton. € non quo-tatoGranoturco naz. zoot. aflat. B1 inf. a 0,005ppm (5ppb) - DON inf. a 4 ppm (4.000 ppb)- u. max 14% alla ton. € non quotatoGranoturco nazionale, a f. farinosa, ibridi esimilari (u. max. 14%) alla ton. € 177,000-179,000Granoturco naz.le, a f. farinosa, ibridi e si-milari, da fuori provincia, f. arrivo (u. max.14%) alla ton. € 183,000-185,000Granoturco estero, f. arrivo (camion ribal-tabile) - comunitario alla ton. € 191,000-193,000Granoturco estero, f. arrivo (camion ribal-tabile) non comunitario alla ton. €

190,000-192,000Granella verde, umidità al 25% uso forag-gero alla ton. € non quotatoTrinciati di mais 1° raccolto alla ton. € nonquotatoAnd. del Mercato: pressochè stazionario.

SEMI OLEOSI:Semi di soia nazionali (umidità 13% - Impu-rità 2% max) alla ton. € 375,00-380,00Semi di soia esteri (franco arrivo) alla ton.€ non quotatoSemi di soia esteri geneticamente modifi-cati (franco arrivo) alla ton. € 370,000-373,000Andamento del Mercato: stazionario.

730 aprile 2018 • anno LXIX • n. 8

MANTOVAListino n. 16Giovedì 26 aprile ’18

CEREALI MINORI:Orzo nostrano in natura: p.s. min. 55 sino a60 (u. max. 14%) alla ton. € non quotatoOrzo nostrano in natura: p.s. oltre 60 sino a63 (u. max. 14%) alla ton. € non quotatoOrzo nostrano in natura: p.s. oltre 63 sino a65 (u. max. 14%) alla ton. € 190,00-194,00Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 65 sino a70 (u. max. 14%) alla ton. € 196,00-200,00Orzo estero p.s. 63/64 (franco destino delcompratore) alla ton. € 197,000-202,000Orzo estero p.s. oltre 66 (franco destino delcompratore) alla ton. € 205,000-210,000Andamento del Mercato: stazionario.

FORAGGIO SECCO:Maggengo di 1° taglio 2017 - in campo al-la ton. € non quotatoMaggengo di 1° taglio 2017 - in cascina al-la ton. € non quotatoFieno di 2° taglio 2017 - in campo alla ton.€ non quotatoFieno di 2° taglio 2017 - in cascina alla ton.€ non quotatoFieno di 3° taglio 2017 - in campo alla ton.€ non quotatoFieno di 3° taglio 2017 - in cascina alla ton.€ non quotatoFieno di 4° taglio 2017 - in campo alla ton.€ non quotatoFieno di 4° taglio 2017 - in cascina alla ton.€ non quotatoErba medica fienata di 1° taglio 2017 - incampo alla ton. € non quotatoErba medica fienata di 1° taglio 2017 - incascina alla ton. € non quotatoErba medica fienata di 2° taglio e successivi2017 - in campo alla ton. € non quotatoErba medica fienata di 2° taglio e successivi2017 - in cascina alla ton. € non quotatoAndamento del Mercato: non quotato.

PAGLIA DI FRUMENTO PRESSATA:Da mietitrebbia in campo (Rotoballe) allaton. € non quotatoDa mietitrebbia in cascina (Rotoballe) allaton. € 82,00-87,00Andamento del Mercato: buono con prez-zi invariati (prezzi indicativi).

RISONE:Vialone nano (resa 50-56) alla ton. €

340,00-380,00Carnaroli (resa 55-61) alla ton. € 325,00-340,00Arborio (resa 52-57) alla ton. € 305,00-335,00And. Mercato: stazionario (prezzi indicativi).

RISO:Vialone nano alla ton. € 890,000-940,000Carnaroli alla ton. € 820,000-840,000Arborio alla ton. € 790,000-830,000And. Mercato: stazionario (prezzi indicativi).

FORMAGGIO GRANA PADANO:Stagionatura di 10 mesi e oltre al kg. €

6,150-6,250Stagionatura di 14 mesi e oltre al kg. €

6,850-7,000Stagionatura di 20 mesi e oltre al kg. €

7,350-7,500

GRANA (con bollo provvisorio di originedel Grana Padano) - Stagionatura tra i 60 ei 90 giorni fuori sale al kg. € 4,950-5,150Andamento del Mercato: buono.

FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANO:Stagionatura di 12 mesi e oltre al kg. €

9,700-9,900Stagionatura di 18 mesi e oltre al kg. €

10,600-10,900Stagionatura di 24 mesi e oltre al kg. €

11,250-11,550Stagionatura di 30 mesi e oltre al kg. €

11,700-12,050Andamento del Mercato: stazionario.

BURRO:Zangolato di creme fresche per la burrifi-cazione al kg. € 3,300Burro mantovano pastorizzato al kg. € 3,500Burro mantovano fresco classificazioneCEE, al kg. € 5,250Andamento del Mercato: buono.

SUINI da allev. (a peso vivo) del peso:di 7 kg. al capo € 6,250di 15 kg. al kg. € 6,000di 25 kg. al kg. € 4,250di 30 kg. al kg. € 3,790di 40 kg. al kg. € 3,135di 50 kg. al kg. € 2,660di 65 kg. al kg. € 2,170di 80 kg. al kg. € 1,790di 100 kg. al kg. € 1,550And. Mercato: calmo (prezzi indicativi).

SUINI da macello:oltre 130 a 145 kg. al kg. € non quotatooltre 145 a 160 kg. al kg. € non quotatooltre 160 a 180 kg. al kg. € non quotatooltre 180 kg. al kg. € non quotatoAndamento del Mercato: non quotato

VACCHE da macello (a peso vivo):Vacche di 1ª qualità (O2 - O3 - R2 - R3) alkg. € 1,100-1,200Vacche di 2ª qualità (P2 - P3) al kg. € 0,870-0,970Vacche di 3ª qualità (P1) al kg. € 0,700-0,800Andamento del Mercato: stazionario.

VITELLONI da macello (a peso vivo):Vitelloni incroci naz. con tori Pie Blue bel-ga (U2 - U3 - R2 - R3) al kg. € 2,070-2,290Vitelloni incroci naz. con tori da carne (li-mousine, charolaise e piemontese) (O2 -O3 - R2 - R3) al kg. € 1,790-1,890Vitelloni limousine (U2 - U3 - E2 - E3) al kg.€ 2,600-2,700Vitelloni charolaise (U2 - U3 - E2 - E3) al kg.€ 2,430-2,490Andamento del Mercato: pesante.

VITELLI maschi pezzati neri:da 40 a 45 kg. al kg. € 1,300-1,400da 46 a 55 kg. al kg. € 2,100-2,200da 56 a 70 kg. al kg. € 1,700-1,800Andamento del Mercato: buono.

Vitelli femmine pezzate nere (a parità dipeso e categoria le femmine vengono va-lutate € 0,30 in meno al kg. dei maschi)

VITELLI maschi incroci con tori limousine, charolaise e piemontese:da 46 a 55 kg. al kg. € 2,200-2,400da 56 a 70 kg. al kg. € 2,400-2,600Andamento del Mercato: buono con prezzi invariati.Vitelli femmine incroci con tori da carne (a parità di peso e razza lefemmine vengono valutate € 0,30 in meno al kg. dei maschi)

VITELLI maschi incroci con tori pie blue belga:da 46 a 55 kg. al kg. € 3,400-3,600da 56 a 70 kg. al kg. € 5,000-5,100Andamento del Mercato: buono con prezzi invariati.Vitelli femmine incroci con tori pie blue belga (a parità di pesoe razza le femmine vengono valutate € 0,70 in meno al Kg. deimaschi)

VACCHE da macello (a peso morto):Razze da carne (R2 - R3 - U2 - U3) oltre 340 kg. € 2,700-2,800Pezzate nere o altre razze (O2 - O3) da 300 a 350 kg. € 2,550-2,650Pezzate nere o altre razze (O2 - O3) da 351 kg. e oltre € 2,700-2,800Pezzate nere o altre razze (P3) da 270 a 300 kg. € 2,300-2,400Pezzate nere o altre razze (P3) da 301 kg. e oltre € 2,450-2,550Pezzate nere o altre razze (P2) da 240 a 270 kg. € 2,200-2,300Pezzate nere o altre razze (P2) da 271 kg. e oltre € 2,250-2,350Pezzate nere o altre razze (P1) fino a 210 kg. € 1,800-1,950Pezzate nere o altre razze (P1) da 211 a 240 kg. € 1,950-2,050Pezzate nere o altre razze (P1) da 241 kg. e oltre € 2,050-2,150Andamento del Mercato: stazionario.

VITELLONI da macello (a peso morto):Limousine (U2 - U3 - E2 - E3)da 350 a 380 kg. al kg. € 4,480-4,630da 381 a 400 kg. al kg. € 4,130-4,230da 401 kg. e oltre € 4,120-4,200Charolaise o incr. francesi (U2 - U3 - E2 - E3)da 380 a 420 kg. al kg. € 4,070-4,130da 421 a 450 kg. al kg. € 4,040-4,100da 451 kg. e oltre € 3,890-4,000Andamento del Mercato: pesante.

SCOTTONE da macello (a peso morto):Limousine (U2 - U3 - E2 - E3)da 230 a 270 kg. al kg. € 4,890-5,080da 271 a 300 kg. al kg. € 4,790-4,890da 301 kg. e oltre € 4,720-4,780Charolaise o incr. francesi (U2 - U3 - E2 - E3)da 260 a 300 kg. al kg. € 4,600-4,700da 301 a 340 kg. al kg. € 4,560-4,660da 341 kg. e oltre € 4,540-4,640Andamento del Mercato: calmo con prezzi invariati.

Uova Nazionali fresche colorate in natura (€/kg)Prezzi I.v.a. Esclusa - Franco azienda. Quotazioni del mercato avicu-nicolo del comune di Forlì (www.avicola-forli.com)Listino dei prezzi rilevati del 23 aprile 2018

Uova nat. S - meno di 53 gr. al kg € 0,9400-0,9800Uova nat. M - da 53 a 63 gr. al kg € 1,1900-1,2300Uova nat. L - da 63 a 73 gr. al kg € 1,1700-1,2100

Uova Nazionali Fresche Colorate e Selezionate (€/100pz)Prezzi I.v.a. Esclusa - Franco centro imballaggio. Quotazioni delmercato avicunicolo del comune di Forlì (www.avicola-forli.com)Listino dei prezzi rilevati del 23 aprile 2018

Uova sel. S - meno di 53 gr. €/100 pz 8,600- 8,800Uova sel. M - da 53 a 63 gr. €/100 pz 10,200-10,400Uova sel. L - da 63 a 73 gr. €/100 pz 11,100-11,300Uova sel. XL - da 73 gr. e più €/100 pz 13,500-13,700

GASOLIO AGRICOLO:Prezzi al consumo Iva esclusa consegne a destino del 15-4-2018- Fino a litri 1.000 € / lt. 0,846- da litri 1.001 a 2.000 € / lt. 0,832- da litri 2.001 a 5.000 € / lt. 0,810- da litri 5.001 a 10.000 € / lt. 0,798- oltre litri 10.000 € / lt. 0,794

I MERCATI AGRICOLI

Direttore Responsabile: Daniele SfulciniImpaginazione: Editoriale SomettiStampa: Monotipia Cremonese

Autorizzazione Tribunale MN n. 14 del 6 giugno 1949Iscrizione ROC n. 7843 del 29 agosto 2001

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8 confagricolturamantova.it

I l mercato russo dei prodottieno-agroalimentari si confer-ma particolarmente dinamico.

Infatti, nonostante l’embargo, ri-sulta che nel 2017 c’è stato un au-mento del 23,9% delle importa-zioni russe dall’Italia nel settore“Agroalimentare e Bevande”, ri-spetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I settori dove l’Italia oc-cupa il primo posto sono: vino +34,9%, caffè torrefatto (+31,4%) e pasta(+11,7%). Il settore di olio d’oliva occupa la seconda posizione con un au-mento del 30,1%. I prodotti da forno occupano il terzo posto (+19,3%).Un aumento notevole, inoltre, è stato registrato nel settore del vermut edei superalcolici (+66,7%).

(Fonte: ICE Agenzia)

ESTERO

ISRAELE: NON SOLO KOSHER

L a catena di supermercati israeliana non kosher Tiv TaamHoldings Ltd. ha iniziato una campagna per rimanereaperta durante lo shabbat (dal tramonto del venerdì al

tramonto del sabato). L’attuazione della legge sui super-mercati (Supermarket law), proposta dall’ala più tradizio-nalista del governo e approvata dalla Knesset (parlamen-to) a gennaio 2018, che impedisce ai negozi di aprire il sa-bato tranne che a Tel Aviv, può potenzialmente esseremolto dannosa per l’unica grande catena di supermercatiin Israele che rimane aperta il sabato. Lo slogan della nuo-va campagna pubblicitaria di Tiv Taam è “Tiv Taam: la li-bertà di scegliere”. La campagna mette l’accento sulle li-bertà individuali, non solo riguardo allo shabbat, ma anchesu questioni quali mangiare o meno kosher e lo stile di vita ingenerale. Tiv Taam ha investito due milioni di NIS (quasi 470.000 euro)nella campagna lanciata ieri, che cerca di presentare Tiv Taam come la ca-tena israeliana per eccellenza, al servizio di diversi gruppi sociali e etni-ci, senza alcuna discriminazione tra religiosi e laici, tradizionali e libera-li, con un atteggiamento di uguaglianza e tolleranza per tutti.

(Fonte: Globes tramite ICE Agenzia)

VERIFICA UESULLE CARNI BRASILIANE

SPAGNA LEADER NELL’EXPORTDI VINO A BASSO PREZZO

I n base ai dati forniti dall’Osserva-torio dei mercati del vino del Pae-se, nel 2017 le cantine spagnole han-

no guidato il mercato mondiale delprodotto con vendite di 22,8 milioni diettolitri per un valore di 2.850 milionidi euro. Questa quantità metterebbe laSpagna davanti ai principali concorrenti co-me l’Italia con 21 milioni di ettolitri, e la Fran-cia con 15 milioni di ettolitri. Tuttavia la Spagna ha guadagnato solo2.850 milioni contro i 9.000 della Francia poiché mentre la Spagna vendea 1,25 euro al litro, i francesi lo fanno in media a sei euro; l’Italia, che hafatturato 6.000 milioni, vende a 2,78 euro al litro. La Spagna, quindi, è ilPaese esportatore che vende il vino più a buon mercato, al di sopra solodegli 1,23 euro dei vini sudafricani e lontano dai vini di Paesi terzi come3,1 euro dei vini australiani o 1,89 euro di quelli cileni.

(Fonte: ICE Agenzia)

Una delegazione della Commissione agricol-tura del Parlamento europeo, guidata dalPresidente Czeslaw Adam Siekierski e

composta da undici europarlamentari, si re-cherà in visita in Brasile per verificare le azionimesse in atto dalle autorità locali per assicurare lasalubrità delle esportazioni di manzo del Paese, dopolo scandalo delle carni avariate. La delegazione incon-trerà il ministro dell’Agricoltura brasiliano BlairoBorges Maggi e numerosi parlamentari ed al terminedella visita elaborerà un rapporto che sarà poi presentato alla Comagri.

(Fonte: Agra press)

RUSSIA, AUMENTANO LEIMPORTAZIONI DALL’ITALIA