SULLA «KLEINE BERLIN» INFORMAZIONI STORICHE

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16 1 INFORMAZIONI STORICHE SULLA «KLEINE BERLIN» Nell'800 il colle di Scorcola era percorso dalla strada della Stranga, l'attuale via Romagna, che conduceva anche alle poche ville di importanti famiglie triestine. La vecchia casa di via Romagna 30, sovrastante l'ingres- so principale delle gallerie, era denominata «caserma dei francesi», a ricordare il periodo in cui fu costruita (tra la fine del '700 e l'inizio dell'800). Poco più su verrà, in seguito, costruita la villa di Angelo Ara, direttore delle Assicurazioni Generali di Trieste e, dietro a questa, la villa di Ottocaro Weiss. In via Fabio Severo (attuali campi di calcio di via monte Cengio) c'era la villa di Camillo Ara, avvocato e fra- tello di Angelo. Tutte le ville erano circondate da ampi parchi. All'inizio della seconda guerra mondiale il comune, con il Una veduta dell'odierno Foro Ulpiano con al centro la villa di Angelo Ara e, alla sua destra, la villa di Ottocaro Weiss. .(Coll. priv. R. Calligaris) nostri dati con quelli delle altre regioni italiane attraverso quell'organo ufficiale che è il "Catasto Nazionale delle Cavi- tà Artificiali". Nel corso degli anni, sono state effettuate varie esplora- zioni (a Trieste, nel Friuli Venezia Giulia, in Umbria, in Slo- venia, ecc,) ma, senza dubbio, il lavoro più eclatante è stato quello svolto nel sottosuolo del Campo di Osoppo (UD) che, data la mole rilevante, non si è ancora concluso. Il lavoro di questa nostra Sezione non si limita solamente alla ricerca e alla catalogazione delle cavità artificiali ma svolge anche un lavoro didattico e divulgativo sempre - come si è già detto - per sensibilizzare l'opinione pubblica e pre- servare la memoria storica di questi luoghi. A questo scopo abbiamo organizzato, finora, sei edizioni (tre nel 1995 e una nel 1996, 1997 e 1998) di incontri con il pubblico denominati «Giornate di Speleologia Urbana», della durata media di tre settimane con conferenze e visite guidate "in loco". Con lo stesso spirito sono state organizzate anche due edizioni (en- trambe nel 1998) degli «Incontri con le Caverne di Guerra», dove le escursioni e le conferenze riguardavano questo particolare settore delle cavità artificiali. Tutte queste iniziative, organizzate in collaborazione con il Museo civico di Storia Naturale di Trieste, hanno avuto, complessivamente, l'adesione di 326 persone. Lino Monaco Per visite e/o informazioni: Club Alpinistico Triestino Via Carnaro 21 - 34145 Trieste - Tel. 0347.0515767 (giovedì sera dalle 21.00 alle 23.00) oppure: Franco Gleria: 040.304208 Marino Codiglia: 040.816700

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Nell'800 il colle di S

corcola era percorso dalla strada dellaS

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agna, che conduceva anche allepoche ville di im

portanti famiglie triestine.

La vecchia casa di via Rom

agna 30, sovrastante l'ingres-so principale delle gallerie, era denom

inata «caserma dei

francesi», a ricordare il periodo in cui fu costruita (tra la finedel '700 e l'inizio dell'800). P

oco più su verrà, in seguito,costruita la villa di A

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utte le ville erano circondate da ampi parchi.

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el corso degli anni, sono state effettuate varie esplora-zioni (a T

rieste, nel Friuli V

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a, senza dubbio, il lavoro più eclatante è statoquello svolto nel sottosuolo del C

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soppo (UD

) che,data la m

ole rilevante, non si è ancora concluso.Il lavoro di questa nostra S

ezione non si limita solam

entealla ricerca e alla catalogazione delle cavità artificiali m

asvolge anche un lavoro didattico e divulgativo sem

pre - come

si è già detto - per sensibilizzare l'opinione pubblica e pre-servare la m

emoria storica di questi luoghi. A

questo scopoabbiam

o organizzato, finora, sei edizioni (tre nel 1995 e unanel 1996, 1997 e 1998) di incontri con il pubblico denom

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iornate di Speleologia U

rbana», della durata media di tre

settimane con conferenze e visite guidate "in loco". C

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concorso finanziario dello Stato, fece realizzare 17 gallerie, 18

serbatoi e 20 vasche idriche, in previsione di attacchi aerei, perpoter dare riparo a m

olte decine di migliaia di persone.

Alcune gallerie, furono progettate in m

odo da poter esse-re utilizzate, più avanti, com

e comunicazioni stradali.

Il complesso sotterraneo del colle di S

corcola è molto

vasto e probabilmente non ancora del tutto esplorato.

Oltre alle gallerie di via F

abio Severo, un interessante

rifugio si trova alle spalle dell'Ospedale M

ilitare, una galleriarettilinea di 1.140 m

etri conduce da via Tibullo alla piazza di

Roiano, un piccolo sotterraneo si trova nel parco di via R

o-m

agna 28 (ex villa Weiss - sede del com

ando marina m

er-cantile nel '43-'45), un grande rifugio è stato dem

olito con lacasa H

ausbrandt (via Rom

agna 5), mentre restano da visi-

tare un piccolo posto di guardia a forma di "elle" all'ingresso

dell'ex parco della villa di Angelo A

ra (via Rom

agna 34), ungrande com

plesso sotterraneo tra via Virgilio, via A

rtemido-

ro e le scalette di via Scorcola e probabili gallerie presso il

castelletto Geiringer.

Dopo l'8 settem

bre 1943 i germanici crearono il Litorale

Adriatico, vasto territorio che si estendeva da T

rieste in par-ticolare, verso l'attuale S

lovenia. Odilo Lotario G

lobocnick,nato a T

rieste, divenne «der Höher S

S und P

olizeiführer inder O

perationszone Adriatisches K

üstenland» e riceveva or-dini direttam

ente dal Reiches-führer S

S, H

imm

ler.I centri e gli uffici posti sotto il com

ando di Globocnick a

Trieste facevano riferim

ento all'Oberleutnant H

ermann K

ien-trup, com

andante dell'Ordnungs P

olizei con uffici in piazza Ober-

dan. Si dice che nell'operazione fossero im

piegati 400 ufficiali.La zona di piazza O

berdan, del palazzo del Tribunale, le

ville Ara e W

eiss, la sinagoga, la «Deutsche H

aus» (Göethe

Institut) e l'ex hotel Regina (che venne trasform

ato in mensa)

divennero il luogo di comando per l'intero Litorale A

driatico, eper questo la zona venne soprannom

inata «Kleine B

erlin».D

a qui la denominazione del sotterraneo che serviva da

rifugio per i presenti in zona.

Nella terza galleria di sinistra (5), invece, si possono no-

tare i segni della scala in legno che scendeva dal pozzosovrastante; sono i pochi resti visibili dei sistem

i di scale epozzi che perm

ettevano al Globocnik, una volta uscito dalla

Villa A

ra, di raggiungere in piena sicurezza, per via sotter-ranea, il vicino tribunale.

Al term

ine della galleria "tedesca", una porta (6) imm

ettenel tratto "italiano" (7). Q

ui si può riscontrare come la natura

stia riprendendo lentamente possesso dell'ipogeo; stalattiti,

stalagmiti, vaschette di concrezione, nelle quali scorre pe-

rennemente un velo d'acqua, danno l'im

pressione di essereentrati in una grotta naturale invece che in una condottaartificiale.

Franco G

herlizza

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La Sezione nasce di fatto, in seno al G

ruppo Grotte del

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T, alla fine degli anni ottanta. P

raticata, inizialmente, quasi

come alternativa alla speleologia classica ha acquistato, col

passare degli anni, una connotazione ben precisa nel con-testo del nostro S

odalizio, tanto da guadagnarsi una suaautonom

ia di azione, garantita da una équipe in grado disvolgere com

piutamente il lavoro necessario: dalla ricerca

storica all'esplorazione, dal rilievo alla documentazione.

Lo scopo del nostro lavoro è - oltre, ovviamente, l'appa-

gamento di una nostra passione - il contribuire a riportare

alla luce (metaforicam

ente parlando) e preservare le costru-zio

ni

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re(attraverso rilievi, foto, videoriprese e descrizioni) e sensibi-lizzando l'opinione pubblica sull'im

portanza che questi ma-

nufatti rivestono nella mem

oria storica della città, della re-gione e - in senso più am

pio - della nazione, collegando i

Page 3: SULLA «KLEINE BERLIN» INFORMAZIONI STORICHE

143

Le prime case ad essere

requisite furono quelle del-le fam

iglie israelite; Globoc-

nick scelse così la villa diA

ngelo Ara, che aveva fat-

to costruire la casa di viaR

omagna 32 per i tre figli

intorno al 1935.I due edifici erano im

me-

diatamente adiacenti al tribu-

nale, dove Globocnick ave-

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uffici.

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sotterranei realizzati

qualerifugio antiaereo dagli italianivennero m

odificati, con l'ag-giunta, tra l'altro, di un pozzoche scendeva dal giardinodella villa A

ra con due scalea chiocciola in legno fino allegallerie, che avevano un pas-sa

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con il tribunale.L'ingegnere R

udolf Hönig era H

auptbüro con l'incarico diorganizzare la sede del governo del Litorale A

driatico e laprotezione aerea passiva. La prim

a scala a chiocciola eraprotetta da una cupola di cem

ento a forma di ogiva. U

ncom

plesso simile si trova anche nel rifugio realizzato in via

dell'Erem

o nell'ex villa Modiano per il G

auleiter Reiner; nella

zona e nelle ville di vicolo Scaglioni vi erano altri ufficiali.

Il 6 gennaio 1944 a mezzogiorno, il guardiano della villa

di Angelo A

ra ricevette l'ordine di sgomberare il suo alloggio

entro due ore. In tribunale gli venne presentata una lista dicase requisite a fam

iglie ebree tra le quali poteva sceglierea piacim

ento, e si trasferì in Corso 4.

I tedeschi lasciavano libero accesso al sotterraneo ancheai civili italiani, che potevano sedersi su panche di legno. Il

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Graffiti sulle pareti che conducono al T

ribunale. (Foto G

. Giardina)

Page 4: SULLA «KLEINE BERLIN» INFORMAZIONI STORICHE

413

L'ingresso della Kleine B

erlin (a sinistra) all'arrivo degli alleati. (Coll. priv. R

. Calligaris)

Procedendo, in leggera discesa, lungo la galleria di de-

stra ci si trova la strada sbarrata, in due punti, da altrettantim

uri di grossi blocchi di pietra.In precedenza, questi due tratti laterali (3), conducevano

al Tribunale di T

rieste, sede del Com

ando delle SS

ed uffi-cio di O

dilo Lotario Globocnik.

Oggi, alla fine di questo particolare tratto di galleria, si

può trovare un bacino d'acqua che, a seconda delle condi-zioni m

etereologiche esterne, supera anche il mezzo m

etrodi dislivello.

Ritornando alla bivio (1) e svoltando nell'altra diram

azio-ne si giunge nella grande galleria (4) dalla quale si dipartonodelle lunghe stanze sia sul lato destro che su quello sinistro.

Lungo la galleria si possono vedere le tracce dell'impian-

to elettrico, di quello idraulico (resti di lavandini, wc, ecc.) e

di quello dell'areazione forzata.

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uno con un ampio poz-

zo ben protetto da unarobusta costruzione dice

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odel palazzo R

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l'imbocco della via R

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agna (sotto il n. 32)ed uno direttam

ente nelgarage d'angolo del T

ribunale. Non è escluso che lo scavo,

rimasto incom

piuto nella galleria più lunga, tendesse a rag-giungere la non lontana galleria R

oiano-Tibullo.

Tutto quello che veniva requisito alle fam

iglie ebree eraraccolto nelle soffitte della sinagoga, nel com

plesso dellescuole D

ante e a villa Necker; qui venivano realizzate le

casse per la successiva spedizione in Germ

ania. Uno dei

falegnami fu proprio l'ex guardiano della villa di A

ngelo Ara.

Il sotterraneo della villa di Cam

illo Ara era usato com

edeposito viveri.

All'arrivo in città degli alleati e dei partigiani, ben pochi erano

ormai i soldati tedeschi presenti al T

ribunale. Non conoscendo

l'estensione del sotterraneo e la presenza di militari nello stes-

so, si tentò di allagare il complesso im

mettendo acqua dall'ac-

cesso di via Rom

agna, l'unico in discesa. Risulta che così

venne recuperato il corpo di un soldato tedesco.N

aturalmente l'allagam

ento era irrealizzabile, sia per la va-stità degli am

bienti che per l'ottima canalizzazione esistente.

La villa di Angelo A

ra, già casa di Globocnick, venne oc-

cupata dal genio militare inglese, che distrusse con il fuoco

la scala a chiocciola in legno del pozzo alto di accesso alsotterraneo ed in seguito i m

ilitari gettarono nello stessobottiglie, bidoni, pezzi di jeep, ecc., ostruendolo.

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Particolare dell'intestazione delle buste da lettera

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Page 6: SULLA «KLEINE BERLIN» INFORMAZIONI STORICHE

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Negli anni tra il 1955 ed il 1957 la villa W

eiss vennesopraelevata di un piano e ristrutturata (attuale via R

oma-

gna 44) a cura della ditta arch. G. G

ruden; nel suo parcosorsero cinque palazzine (via R

omagna 28/1 /2 /4 /5 /6)

mentre la prevista costruzione dello stabile 28/3 non ebbe

luogo proprio per la presenza di un rifugio antiaereo. La villadi A

ngelo Ara venne dem

olita (ditta Salenà e R

usconi) e nelsu

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Rim

ase

soltanto la serra degli Ara.

Il successivo rapido sviluppo edilizio su tutto il colle hasostituito l'originario am

biente di ville e parchi, portando allacostruzione di nuove strade e m

ascherando così gli accessiai sotterranei, che restano pur sem

pre una pagina di storiadella nostra città.

Ruggero C

alligaris

Breve d

escrizion

e dei van

i

Per la visita si accede dall'unico ingresso (0) oggi agibile

al pubblico (quello costruito dall'esercito durante l'occupa-zione tedesca), in quanto gli altri ingressi (fatti in preceden-za dall'am

ministrazione italiana) non sono transitabili perché

affittati ai gestori di alcuni distributori di benzina, che si tro-vano lungo la via F

abio Severo, e poi chiusi verso l'interno

dopo una decina di metri.

Percorrendo il prim

o tratto di galleria, si giunge ad unbivio (1): proseguendo diritti, si arriva ad una stanza (2)dove, all'epoca, era sistem

ato il gruppo elettrogeno che davacorrente ad un tratto del vasto com

plesso ipogeo.

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La "Kleine B

erlin", è attualmente gestita dalla S

ezioneR

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Studi

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avità A

rtificiali del

Club

Alpinistico

Triestino.

Nelle sale delle gallerie laterali è iniziato da poco tem

pol'allestim

ento di una nuova struttura museale.

Entro pochi anni si potranno vedere, oltre che agli am

-bienti che sono serviti da rifugio nella seconda guerra m

on-diale, alcuni dioram

i che riguarderanno la speleologia triesti-na con particolare attenzione alla sua storia e alla sua evo-luzione tecnica. S

i tratterà, in pratica, di una vasta esposi-zione di foto e di m

ateriali usati dalla fine dell'800 ad oggi,dagli speleologi giuliani. A

lcune ricostruzioni di campi base

realizzati durante le esplorazioni speleologiche e di fenome-

L'in

gre

sso. (F

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G. G

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ni ipogei renderanno più verosimile la visita al m

ondo dellegrotte.

Un'altra sezione verrà dedicata alla cosiddetta "S

peleologiain cavità artificiale" o più sem

plicemente "S

peleourbana". Inquesto specifico settore verranno descritte, con l'ausilio difoto e rilievi topografici, tutte le cavità artificiali che si trova-no nel sottosuolo della nostra città.

Una delle gallerie laterali verrà dedicata all'esposizione

illustrante la storia della "Kleine B

erlin".S

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atiche (sull'uso delle caverne a fini bellici, sul collezioni-sm

o militare, sull'U

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A e la popolazione civile nei rifugi an-

tiae

rei,

ecc.).

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audiovisi e conferenze completerà la struttura m

useale.

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toEmulando il suo capo diretto Himmler, il ten. gen delle SS OdiloGlobotschnigg, supremo comandante del Litorale Adriatico, ed ilpiù odiato uomo dell'Austria, si è suicidato avvelenandosi quandofu preso dalle truppe dell'8.a Armata sui monti dell'Austria. Egli fucatturato in una solitaria località in collina insieme al ten. genFriederich Rainer, commissario nazista del Litorale Adriatico eGauleiter della Carinzia.La cattura di questi due capi nazisti, con il loro seguito compren-dente tre maggiori delle SS, rappresenta la più importante retatamai fatta nella caccia di criminali di guerra in tutta la zonaaustriaca di occupazione inglese. La loro cattura fu la conclusionedi una spettacolare caccia che condusse i ricercatori attraverso untortuoso sentiero fino ad un padiglione di caccia nelle montagnedella Carinzia.Una fruttuosa spedizioneGlobotschnigg, Rainer e i loro accoliti erano ancora in pigiamaquando ufficiali delle truppe speciali e truppe volontarie del 4.oUssari, irruppero per snidare i nazisti con i fucili mitragliatori.L'individuamento di questo nido di nazisti è stato il risultato disettimane di ricerche. Dopo che la rete britannica era stata tesaintorno ad una determinata zona, un prigioniero delle SS si offrì diindicare sulla carta il nascondiglio dei suoi capi.Si iniziò a mezzanotte una spedizione di montagna verso il luogosituato a 5000 piedi di altezza. L'informatore delle SS mostrava lavia con la rivoltella puntata dietro la schiena. Nonostante l'asprez-za del sentiero, la spedizione raggiunse il padiglione prima delgiorno. secondo l'informatore, i nazisti fuggitivi occupavano ilpadiglione soltanto per dormire la notte. Essi erano soliti lasciareil luogo all'alba e passare le ore della giornata su per le montagne.Così con i fucili spianati, la spedizione formò un circolo intornoalla baita ed attese. Il primo ad apparire fu un uomo in pigiamache, aperta la porta, sostò sbadigliando. Prima ancora che potessescrollare l'ultimo residuo di sonno dagli occhi, si trovò piantonatoall'esterno sul prato rugiadoso.

I soldati del Comando si precipitarono sulla porta e, in pochiistanti, gli assonnati nazisti erano saltati dal letto fissando comeistupiditi le canne dei fucili mitragiatori degli ussari.

«I comm

ercianti di Klagenfurt»Rainer aveva una pistola carica «con una pallottola in canna»presso il letto, ma non ebbe la fortuna di arrivare a prenderla. Tuttii nazisti, vestiti di abiti civili, non avevano documenti atti acomprovare la loro identità, perciò dissero di essere dei commer-cianti di Klagenfurt. Uno di essi fu spinto da un soldato adaffrettarsi a vestirsi. Fu proprio così che Rainer, nella sua sonno-lenza, si tradì. «Ehi, disse egli, non potete spingere così unGauleiter». Questo «lapsus linguae» confermò i sospetti del Co-mando.I «commercianti» furono condotti giù al Quartier Generale perl'interrogatorio. Rainer rispose ad ogni domanda ed ammise la suavera identità. M

entre invece Globotschnigg continuava a sostene-re che egli era un commerciante. Non appena si stava per portarlovia onde fargli subire un interrogatorio più stringente, alzando lemani si lasciò cadere. Aveva precedentemente bevuto una fiala dicianuro di potassio.Un ufficiale medico accorso immediatamente gli fece delle iniezio-ni e praticò la respirazione artificiale, ma senza risultato.Globotschnigg era morto in pochi minuti.Prendendo esempio dalla confessione di Rainer, e vedendo l'altroloro capo morire, il resto dei nazisti declinò le proprie generalità.Globotschnigg, membro del Reichstag, era stato uno dei più vecchisostenitori di Hitler. Era uno dei peggiori nazisti.Durante il terrorismo nazista del 1933 egli gettò una bomba nelnegozio di un gioielliere a Futterwelt, uccidendo il proprietario edil cliente. Fu arrestato e mandato in prigione, ma venne poiliberato per l'amnistia del 1936. È risaputo come egli fosse stato ilresponsabile di molte atrocità durante il periodo trascorso aVienna in qualità di Gauleiter nel 1938, ed il campo di Lublinoricorda ancora le sue violenze.

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«Finora le F

F. A

A. germ

aniche hanno fatto tutto ciò che erano forzate a fare,per necessità di guerra correttam

ente e con il più grande rispetto per lapopolazione. Q

uesto comportam

ento amichevole im

plica un comportam

entoassolutam

ente amichevole da parte della popolazione. S

e gli attentati e gliattacchi dei banditi, che sono stati sinora casi isolati e individuali, dovesseroaum

entare, il Com

ando Superiore delle F

F. A

A. germ

aniche dovrebbe mutare

imm

ediatamente la propria condotta, e delle conseguenze di tale decisione

sarebbe responsabile la stessa popolazione.P

er garantire la sicurezza delle comunicazioni della retrovia e dei servizi

logistici, io ordino da questo mom

ento:1) chi si trovi in possesso di arm

i o esplosivi e non li denunzi al Com

andotedesco più vicino, S

AR

À F

UC

ILA

TO

;

2) chi ospita banditi, oppure li protegge e fornisce loro vestiario, alimenti

o armi, S

AR

À F

UC

ILA

TO

;

3) se si scopre che qualcuno sia a conoscenza di un raggruppamento di

ribelli, o anche di un singolo ribelle, senza averli segnalati al Com

ando piùvicino, S

AR

À F

UC

ILA

TO

;

4) chi dà informazioni al nem

ico, oppure ai banditi, sulle località dove sitrovano i C

omandi tedeschi, o dei depositi m

ilitari, SA

FU

CIL

AT

O;

5) ogni paese dove si possa provare che vi sono banditi, o dove sono staticom

messi attentati contro soldati tedeschi o italiani, oppure atti di sabotaggio

diretti a danneggiare o distruggere materiale bellico, S

AR

À IN

TE

RA

ME

NT

EB

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CIA

TO

. Inoltre gli abitanti maschi del paese, aventi un m

inimo di 18 anni,

SA

RA

NN

O T

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TI F

UC

ILA

TI. L

e donne e le ragazze saranno internate neicam

pi di lavoro.

Italia

ni!

Il benessere della vostra Patria e la fortuna delle vostre fam

iglie, sonoadesso nelle vostre m

ani. Le F

F. A

A. germ

aniche, come è specificato in questo

ordine, agiranno con giustizia, ma senza pietà e con tutto il rigore e le

conseguenze del caso.

IL CO

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Volantino em

esso nel 1944. (Coll. priv. R

. Calligaris)

Friedrich R

ainer, Suprem

o Com

-m

issario del Litorale Adriatico.

Friedrich R

ainer assieme al dott.

Hinterregger, consulente germ

anicopresso la P

refettura di Trieste.

Da sinistra: l'S

.S. G

ruppenführer Odilo G

lobocnik,il G

autleiter Friedrich R

ainer e il generale Ludwig

Kübler.

Imm

agin

i tratte da: L

ivio G

rassi - Trieste 1943-1954 - E

dizio

ni Italo

Svevo

- Trieste 1990