Su Twitter hashtag #pedoniarischio investiti rti feriti …...senza interesse dai gruppi priva-ti...

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Cara Torino LUIGI LA SPINA I l servizio sanitario in Piemonte sta cambian- do fisionomia. Il dovere del rientro dei bilanci nei limiti previsti assieme al- l’opportunità di garantire una maggiore qualità dell’ assistenza negli ospedali, i due criteri più importanti che guidano la riforma Saitta, suscitano effetti di non poco conto sia nelle strutture della sanità pub- blica, sia negli organici del personale medico e para- medico, sia nelle stesse abitudini dei cittadini che usufruiscono del servizio. Si tratta di un processo cominciato da tempo e che avrà il suo completamento nella realizzazione della famosa ex “città della salu- te”, ora ribattezzata più modestamente come “par- co”. Forse è troppo consi- derarla una rivoluzione della sanità pubblica, an- che perché quelle annun- ciate, in genere, fanno una brutta fine, ma, alla fine, la trasformazione del model- lo di offerta sanitaria sarà profonda e con conseguen- ze non tutte prevedibili. La sanità sia solo di serie A SEGUE A PAGINA 44

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LA STAMPAVENERDÌ 8 GENNAIO 2016

TORINOVia Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003,e-mail [email protected] B [email protected] B [email protected]

& PROVINCIA

striale, che ha imparato a met-tersi in mostra e a «vivere». Dapolo industriale a polo dalletante attrazioni turistiche eculturali: ci sono i Docks Dora,sede di gallerie, atelier e clubunderground; ci sono spaziespositivi come il nuovo centroper la fotografia e manifesta-zioni cresciute negli anni comeArtissima e Paratissima. Sia-mo la patria di Slow Food e delSalone del Gusto. Ci sono i fe-stival musicali (Torino Jazz,Kappa Futur e Movement) e -proprio in questi giorni - lospettacolo e le emozioni delleLuci d’Artista.

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Non saremo il centrodel mondo, ma di cer-to siamo al centro del-

la classifica che il New YorkTimes ha stilato sui luoghidel mondo da non perdereassolutamente nel 2016. Co-me Bordeaux e Mexico City,come il Roosevelt NationalPark nel Nord Dakota, comeToronto e Barcellona fino alKentucky, il capoluogo pie-montese e le colline a duepassi da Torino sono una me-ta da vedere assolutamente.Il New York Times parla di

una città non più solo indu-

MARCO ACCOSSATO

New York loves Torino

Diario

“Spegniamoil wi-fi quandola scuola è chiusa”La grillina Appendinoe la decisione del sindaco5stelle di Borgofranco

ServizioA PAGINA 45

“Addio a Zanoneil galantuomo chemi voleva sindaco”Enrico Salza ricordal’ex primo cittadinoe storico leader liberale

Beppe MinelloA PAGINA 47

Chetempofa

2° 6°DomaniNuvoloso con locali piogge a tratti, più frequenti tra pomeriggio e sera; nevicate oltre i 1200 metri.

2° 7°DomenicaIrregolarmente nuvoloso e in parte soleggia-to, con zone più nuvolose al mattino sulle pianure.

SituazioneTra una pertur-bazione e l’altra si instaura una parentesi in parte soleggia-ta, ma con nubi in aumento che annunceranno alcune piogge domani e neve sulle Alpi.

-1° 6°OggiAbbastanza soleggiato tra velature e addensamenti sulle zone collinari e alte valli alpine. Nubi in aumento dal mattino.

Cara

TorinoLUIGI

LA SPINA

Il servizio sanitario inPiemonte sta cambian-do fisionomia. Il dovere

del rientro dei bilanci neilimiti previsti assieme al-l’opportunità di garantireuna maggiore qualità dell’assistenza negli ospedali, idue criteri più importantiche guidano la riformaSaitta, suscitano effetti dinon poco conto sia nellestrutture della sanità pub-blica, sia negli organici delpersonale medico e para-medico, sia nelle stesseabitudini dei cittadini cheusufruiscono del servizio.Si tratta di un processo

cominciato da tempo e cheavrà il suo completamentonella realizzazione dellafamosa ex “città della salu-te”, ora ribattezzata piùmodestamente come “par-co”. Forse è troppo consi-derarla una rivoluzionedella sanità pubblica, an-che perché quelle annun-ciate, in genere, fanno unabrutta fine, ma, alla fine, latrasformazione del model-lo di offerta sanitaria saràprofonda e con conseguen-ze non tutte prevedibili.

La sanità

sia solo

di serie A

A difesadei pedoni

feriti

5Scrivete a [email protected] Twitter hashtag #pedoniarischio

0mortiinvestiti

5Ci sono strade, a Torino, che so-no un pericolo per i pedoni, adogni ora del giorno. Zone dellacittà dove quotidianamente at-traversare a piedi una via o una

piazza è una scommessa. Dov’èpericoloso addirittura cammi-nare sul marciapiede. Ci sonostrisce pedonali che gli auto-mobilisti non considerano mai,

semafori che non vengono mi-nimamente rispettati. Segnala-teci (anche con una foto, se vo-lete) qual è la strada pericolosavicino a casa vostra.

L’emorragia di romeni, peruviani e marocchini: colpa soprattutto della crisi

I NUOVI LAMPIONI CAMBIANO LE NOTTI DI TORINO. SONO PIÙ ECOLOGICI MA NON TUTTI APPREZZANO

Quali luci preferite?Emanuela Minucci ALLE PAGINE 40 E 41

Il dato di Torino in controtendenza rispetto a quello nazionale

La fuga degli stranieriIn un anno duemila in meno

REPORTERS

Gli stranieri stanno lasciandoTorino dopo un decennio diesplosiva ascesa. Erano pocopiù di 41 mila nel 2001, 133 miladieci anni più tardi, hanno toc-cato il culmine nel 2012 (142mila) e poi hanno cominciato ascendere. Anche a fine 2015erano due mila in meno rispet-to alla fine del 2014.Martinengo e Rossi ALLE PAG. 42-43

Pestato fuoridalla discotecaIl cestistaDyson ne avràper 30 giorniLa Manital perdeil campione picchiatoda quattro personementre difendevail compagno Miller

Federico Genta e Paolo Coccorese A PAGINA 48

BASKET

SEGUE A PAGINA 44

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44 .Cronaca di Torino .LA STAMPA

VENERDÌ 8 GENNAIO 2016

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Quindici strutture sparsein Piemonte e accredita-te con il servizio sanita-

rio regionale, con una capacità che varia da 200 a 20 posti-let-to, per un totale di 1.520 posti e 1.204 operatori tra medici, in-fermieri e operatori socio-sani-tari: 208 i camici bianchi. Sonoi numeri delle strutture sani-tarie cattoliche associate o fe-derate all’Aris, l’associazionedi categoria, alle prese con laprova più attesa e, benchènessuno lo dica apertamente,più temuta: più ancora dellacrisi delle vocazioni, delle ri-cadute sui bilanci del taglio dei posti-letto e della sforbi-ciata al «budget» da parte del-la Regione (- 30% in meno ri-spetto ai 570 milioni stanziatinel del 2014).

La Commissione

Una volta effettuate le nomi-ne, previste entro una decinadi giorni, la «Pontificia Com-missione per le attività delsettore sanitario delle perso-ne giuridiche pubbliche dellaChiesa» - voluta da PapaFrancesco e nella quale avràun incarico Mariella Enoc,alla guida dell’ospedale Bam-bin Gesù di Roma e in Pie-monte consulente economicaper il Cottolengo - cominceràa scandagliare anche la retedella sanità religiosa pie-montese. L’obiettivo del nuo-vo istituto, composto dal pre-sidente e da sei esperti in va-rie discipline, sarà sovrin-tendere alle vendite e dismis-sioni delle strutture ospeda-liere legate alla Chiesa in Ita-lia e nel mondo: verificando-ne la sostenibilità economicama anche il «carisma», cioèl’aderenza tra la vocazioneoriginaria e quello che sonodiventate. Se sarà il caso, laCei ne è convinta, riorientan-do le loro attività dove ci so-no minori servizi per le fascepiù povere della popolazione:meno cliniche, più ospedalida campo.

Bilanci e missione

Un nuovo orizzonte anche perla sanità cattolica subalpina. Equesto, commenta Josè Par-rella, segretario regionaleAris, nonostante il Piemontepresenti una specificità rispet-to alle altre regioni del Nord (dove le strutture ospedalierecattoliche, altro elemento di ri-flessione, si sono sviluppate

più che altrove): «Giusto verifi-care, ma i nostri presidi nonhanno mai perso l’attenzione verso i più disagiati. Vale ancheper una realtà come il Koelliker,che ha investito sull’attività am-bulatoriale proprio per rispon-dere ai bisogni della gente». In-somma: non solo servizi e pre-stazioni per le èlites.

Strutture in affanno

Se il «carisma» è stato preserva-to resta il problema dei bilanci, che ha avuto il suo culmine nei20 milioni di disavanzo del Gra-denigo, ora acquistato da Huma-nitas, e nelle recenti voci, smen-tite dalla proprietà, sulla cessio-ne del Koelliker (all’epoca anche l’arcivescovo Nosiglia chiese lu-mi): un tema, quello della soste-nibilità economica, seguito non senza interesse dai gruppi priva-ti pronti a fare «shopping» ap-profittando di vecchie e nuove fragilità. Nessuna struttura a ri-schio, a detta dell’Aris, ma il ta-volo di crisi aperto con gli asses-sorati al Lavoro e alla Sanitàrende le difficoltà di un settore costretto come minimo a rivede-re le piante organiche per com-pensare i tagli del pubblico. Diffi-coltà esasperate non solo dal-l’«austerity» ma da modelli sani-tari e assistenziali talora obsole-ti rispetto ad una sanità in tra-sformazione, destinate a passa-re al vaglio della CommissionePontificia: anche in Piemonte.

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Settore in affanno: aperti i tavoli di crisi con la Regione

Conti in regola e più serviziSanità cattolica sotto esameLa Commissione voluta dal Papa vigilerà anche sui presidi in Piemonte

I tagli della Regione obbligano le strutture religiose a rivedere le piante organiche (nella foto, l’ospedale Koelliker) REPORTERS

TorinoTorino e il Torinese conta-no otto strutture sanita-rie cattoliche: a Torino Koelliker (150 posti let-to), Cottolengo (200), San Camillo (100), Fonda-zione Don Gnocchi (60) e Presidio Ausiliatrice (50), a San Maurizio Canavese il Fatebenefratelli (200) e Villa Turina (150), a SanCarlo Canavese Villa Gra-zia (220). Il Cottolengo e il Koelliker, come il Grade-nigo (che però è stato ac-quistato dal Gruppo Hu-manitas), sono strutture polispecialistiche.

AlessandriaCentro di riabilitazione Paolo VI (130).

BiellaA Sagliano Micca opera il Centro di riabilitazione Domus Laetitiae (20).

CuneoDue le strutture nel Cune-ese: a Rodello d’Alba Laresidenza (100 posti), a Boves la Stella del Matti-no (60).

VercelliA Moncrivello si trova il presidio Silenziosi Operai della Croce (90).

NovaraPresidio I Cedri (60).

AstiCasa di cura Sant’Anna(80).

Rete accreditataLe strutture sul territorio

ALESSANDRO MONDO

il caso

1204operatoriSono quelli

impiegatinelle strutture

religioseassociate

o federatecon l’Aris:

180 i medici

Èvero che tocca allaRegione il compito diorganizzare l’assi-

stenza pubblica ai cittadini piemontesi, ma non si pos-sono trascurare pure gli ef-fetti sul territorio di scelte dei governi nazionali, sulla formazione dei nuovi medi-ci, ad esempio, sul loro nu-mero, sugli anni di specia-lizzazione previsti, sui flussiannuali dei pensionamenti e delle possibilità di assun-zione.

L’inchiesta condotta dal-la “Stampa” nei giorni scor-si in questo settore ha giàmesso in luce, tra gli altri, un fenomeno che merita at-tenzione: il travaso di otti-me professionalità in cam-po medico dalla sanità pub-blica a quella privata. Le cause sono complesse e nonsi limitano alla solita diffe-renza di retribuzioni neidue comparti. La riduzione dei primariati, l’effetto più evidente dell’accorpamen-to in centri di maggiore di-mensione degli ospedali piùpiccoli e della riorganizza-zione produttiva dei servizi anche in quelli più grandi, ha ridotto le possibilità di avanzamenti di carriera e di stipendio, nella sanità pubblica, per molti medici. Soprattutto per quelli in-torno ai cinquant’anni che, pur dotati ormai di una lun-ga esperienza professiona-le, rischiano non solo di nonarrivare più a una posizionedi maggior prestigio, ma, sempre per via della rifor-ma, di sprecare il loro baga-glio di competenze acquisi-te in incarichi diversi e diminore soddisfazione.

Non è un male che i con-fini tra pubblico e privato,in sanità, si riducano ed èpossibile che gli effetti di questa integrazione, perl’assistenza dei cittadinipiemontesi, non siano ne-gativi. È importante, però,che i passaggi tra i due campi siano in tutte e duele direzioni, per assicurareun uguale livello di profes-sionalità e una concorren-za benefica per la qualitàcomplessiva del servizio. Senza rischiare, però, diavere una sanità di serie Ae una di serie B.

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LUIGILA SPINA

SEGUE DA PAGINA 39

La sanità siasolo di serie A

La Cei mette in pratica la decisione di Papa Francesco

Meno cliniche, più ospedali da campoDopo gli ultimi scandali la chiesa annuncia una vera rivoluzione nella sanità cattolica italianaBasta strutture a pagamento per vip e più impegno verso i poveri che hanno bisogno di cure

cattolica, si cambia.orni scorsi è stataciata la nascita diissione vaticanasovrintendere alledismissioni dellespedaliere legate

nel mondo, e a vigi-

della Divina Provvidenza di Bi-sceglie, istituto per disabili gra-vi, a finire nel mirino delle in-chieste sono stati religiosi e reli-giose responsabili della gestio-ne, con annesso sottobosco poli-tico-affaristico. Nel primo caso fratel Franco Decaminada, dei Figli dell’immacolata concezio-ne che gestivano anche l’ospe-

Pecore nere

A fronte di queste imbaraz-zanti «pecore nere», ci sonotante strutture che funziona-no. Gli ospedali cattolici in Ita-lia sono 102 (tra i quali due Po-liclinici universitari e 19 ospe-dali classificati), con 17.099 po-sti letto. Le strutture per ria-bilitazione sono 132, con 6.057

significa? «I dati parlano chia-ro - spiega alla Stampa donCarmine Arice, direttore del-l’Ufficio per la Pastorale dellaSalute della Cei - le struttureospedaliere cattoliche si sonosviluppate di più dove le per-sone stanno meglio economi-camente. La scelta che dob-biamo fare per il futuro è quel-

zioni ammontano a circa unmiliardo e 700 milioni l’anno esi può calcolare un risparmioannuale per lo Stato di circaun miliardo e 200 milioni, se-condo quanto scrive GiuseppeRusconi ne «L’impegno» (Ru-bettino, 2013). La nuova com-missione vaticana, che rispon-de direttamente al Segretario

02ali in lia99 to

NIELLITICANO 257

strutturePer un totale

di 23.502 posti letto,gli ospedali

sono concen-trati soprat-

70mila

Circa gli operatori di

cui 8.000 medici, impe-

gnati nelle strutture

to da monsignorNunzio

Galantino

L’Istituto Dermopatico dell’Immacolata a Roma L’ospedale Policlinico Gemelli di Roma Divina Provvidenza di Bisceglie

REUTERS

� Il Vaticano punta ad unnuovo ruolo per le strutturesanitarie religiose.

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Sulla Stampa

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7IETATO fumare nei par-chi gioco. Presto il cartel-lo apparirà sui cancelli

che recintano gli spazi dei giar-dinetti pubblici frequentati ogni giorno da migliaia di bam-bini torinesi. A preannunciarlo è l’assessore all’Ambiente, En-zo Lavolta, che ha informato ie-ri i consiglieri comunali della Commissione Ambiente di Pa-lazzo Civico. Ad approvare l’ini-ziativa è l’ex magistrato Raffae-lem Guariniello, pioniere delle battaglie giudiziarie contro il fumo passivo, mentre Elena Annibaldi, presidente delle “Mamme dei giardini Cavour”, è scettica: «Ci sono divieti più importanti e perennemente ignorati, comincino a far rispet-tare quelli».(*645&55*�&�(6$$*0/&�"�1"(*/"�***�

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(RAZIE ALLA bella nevicata di ieri sulle montagne tori-nesi e al confine con la Francia, la stagione dello sci prende fiato dopo i mesi di siccità. Sulla Vialattea

aprono da oggi 26 impianti, con 27 chilometri di percorsi sciabili sui 320 totali. È caduta neve fresca per 30/40 centi-metri. I collegamenti tra le varie stazioni sciistiche sono ancora chiusi, ma gli appassionati della neve troveranno nove piste aperte sia a Sestriere che a Sauze d’Oulx, sei a Cesana-Sansicario e finalmente anche due a Clavière.

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%ISAVVENTURA per Jero-me Dyson e Ian Miller, cestisti statunitensi del-

la Manital Torino, aggrediti da quattro uomini fuori da un loca-le notturno del Valentino: en-trambi hanno riportato forti contusioni ed ematomi su tutto il corpo. Miller ha saltato l’alle-namento di ripresa dell’attività programmato ieri, mentre Dy-son, che ha subito un trauma cranico, dovrà restare fuori per un mese. Sull’episodio indaga la polizia.1"30-" �30$$*�&�563$0�"�1"(*/"�7

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%OVRÀ occuparsi delle scorte di farmaci abi-tuali, controllare le te-

rapie e assicurare piccole me-dicazioni. Controllerà che le patologie dell’età non diventi-no croniche per prevenire l’aggravarsi di quei malanni che, troppo spesso, costringo-no gli anziani ad andare in ospedale, quando potrebbe-ro, se «beccati in tempo», es-sere curati meglio a casa e senza intasare i pronto soccor-si con benefici sulla carta per tutti.

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*millenials di Torino sono molto diversi da come ce li si aspetta. I giovani, tra

i 13 e i 19 anni, ormai sono quasi fuori da questa defini-zione, ma il libro “I ragazzi del millennio”, edito da Il Mulino, ne racconta le abitu-dini in due diversi quartieri della città, Barriera di Mila-no e Santa Rita.

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'INO AD OGGI ci si poteva permettere di avventurar-si in montagna senza alcu-

na preparazione e senza l’at-trezzatura necessaria, fidando nell’intervento del Soccorso al-pino e senza il timore di dover pagare l’eventuale intervento del Soccorso stesso. E così pure si poteva chiamare senza timo-re di costi il Soccorso alpino an-che solo perché ci si era persi o ci si era fatti sorprendere dal ca-lar della sera in qualche zona lontana dall’abitato. Ma dal pri-mo gennaio non è più così. Vi-sto che il principio di autore-sponsabilità non è sufficiente, si è fatto ricorso alla normati-va.

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*parlamentari piemonte-si non escono bene dalla classifica stilata per il

2015 da OpenPolis: la mag-gior parte di loro è meno pro-duttivo rispetto alle media di Camera e Senato. Tra i più attivi spicca il socialista Buemi, che racconta: «A Ro-ma lavoro, mica vado a zon-zo». Male l’ex leghista Davi-co, che si giustifica: «Io sto sul territorio».

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<DALLA PRIMA DI CRONACA

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µ l’infermiere di comunità, che debutterà a febbraio nei comuni delle valli Gra-

na e Maira - dove il Cuneese di-venta montagna. L’iniziativa parte grazie a un progetto euro-peo per le zone alpine, vinto dal Piemonte insieme con istituzio-ni pubbliche, sanitarie e accade-miche, di Francia, Croazia e Au-stria, che individua nella figura dell’infermiere di paese un anti-doto al ricovero in ospedale e un supporto per gli over 65. «L’invecchiamento della popo-lazione rappresenta una sfida importante per il servizio pub-blico, sia sanitario sia socio assi-stenziale – spiega l’assessore regionale alla sanità Antonio

Saitta – e accanto alla doman-da crescente di cure sanitarie da parte della popolazione che invecchia, abbiamo bisogno di trovare soluzioni innovative per assicurare servizi di assi-stenza non solo per chi vive in città, ma soprattutto per quella parte di popolazione anziana che abita nelle zone isolate, ru-rali o montane».

Il progetto potrà contare su 2 milioni di euro per la sperimen-tazione: «Un modo per confron-tare i risultati con quelli delle aree limitrofe – chiarisce Saitta - e valutare una serie di indicato-ri: mortalità, ricoveri ospedalie-ri, qualità della vita, con un’ana-lisi economica del risparmio in termini di costi diretti e indiret-ti».

Nei comuni delle due vallate

gli anziani, sia quelli malati o non autonomi, sia quelli in salu-te, verranno assegnati a un in-fermiere (che ne avrà non più di 500 a testa) che si occuperà di loro a tempo pieno, con visite a domicilio, cure e sistemi di prevenzione. Per ciascuno di lo-

ro l’infermiere di comunità do-vrà stilare una sorta di check li-st, da compilare sulla base delle patologie dell’anziano e in colla-borazione con il medico di fami-glia, l’ospedale e i servizi specia-listici e socio assistenziali che facciano parte della storia clini-

ca del paziente. Dovrà eseguire piccole prestazioni medico-assi-stenziali, come terapie, medica-zioni e prelievi, garantire la for-nitura dei farmaci, monitorare gli indicatori di salute e consi-gliare il paziente sull’uso di au-sili tecnologici di telemedicina o domotica. Infine sarà lui a ve-rificare i requisiti di sicurezza all’interno dell’abitazione ed eventuali problematiche socia-li della famiglia e coinvolgere l’anziano nelle attività di rela-zione e intrattenimento messe a disposizione dalle istituzioni locali. «Mi aspetto che la speri-mentazione funzioni e si dimo-stri utile per tutto il Piemonte» commenta Saitta per il quale ri-durre il numero (e il costo) dei ricoveri e aumentare l’assisten-za domiciliare è diventato un

obiettivo prioritario. «Ci con-sentirebbe di risparmiare sulla spesa sanitaria e insieme mi-gliorare la qualità della vita de-gli anziani, offrendo loro più oc-casioni di incontro e di ricreazio-ne, di fare un po’ di attività fisi-ca. Insomma, tutto quanto può contribuire al benessere psi-co-fisico». La stessa filosofia che ha ispirato l’accordo, appena si-glato con la Federazione dei me-dici di medicina generale, che prevede che l’anziano, anche quando sia ricoverato in una struttura, possa essere seguito dal proprio medico. Insomma un anziano aiutato a casa pro-pria è meglio di uno costretto a passare giorni su una barella dei reparti d’urgenza per un raf-freddore degenerato.

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LA STAMPA

VENERDÌ 8 GENNAIO 2016 .Novi e Tortona .43��

IL DIMISSIONARIO VECCHI VA ALL’OPPOSIZIONE

Serravalle, la crisi di giuntasi chiude con la nominadel vice sindaco: Freggiaro

Marco Freggiaro è il nuovo vi-ce sindaco di Serravalle. So-stituisce il dimissionario Pa-squale Vecchi, che ora siedesui banchi dell’opposizione. Ilsindaco Alberto Carbonechiude così la breve crisi digiunta, rilevando nello stessotempo le competenze di Vec-chi: Pubblica sicurezza, Pro-tezione civile e Personale. «Lagiunta - specifica il primo cit-tadino - deciderà se e quandopotremo nominare un nuovoassessore. Vice sindaco saràFreggiaro che ha dimostratonotevoli capacità operative epropositive». «Non c’è spiritodi rivalsa verso alcuno perquesta mia nomina - diceFreggiaro, che manterrà lecompetenze su Cultura,Sport, Turismo, Associazioni,Frazioni e servizi sociali -. Lascelta è stata decisa dal sinda-co, credo anche sulla base del-le 299 preferenze da me otte-nute per la lista “Serravalle nuova” alle elezioni del 2012.Mi chiamo pertanto fuori dal-le vicende di carattere perso-nale che hanno portato alle di-missioni di Vecchi».

Origini valborberineMarco Freggiaro, 50 anni, im-piegato nel settore commer-ciale alla Siof di Pozzolo, è ser-ravallese di origini valborberi-ne. I genitori per oltre 40 annihanno condotto un esercizio

commerciale in paese. Inseritonella vita sociale, è appassiona-to di jogging e di musica. Suonail trombone nel corpo bandisti-co Pippo Bagnasco da 30 anni.Il neo vicesindaco parla degliappuntamenti imminenti: «Insinergia con l’associazione Li-barna Arteventi e con la So-vrintendenza lavoreremo sul si-to di Libarna antica. A febbraiopresenteremo il programmadei primi 6 mesi di varie attivitàche svilupperemo sul sito, che èstato rilanciato dalle numerosemanifestazioni. Come servizisociali, unitamente al Csp, pro-seguiremo a sostenere le fascedeboli, mentre per il turismoabbiamo aderito al progetto della candidatura dell’Oltregio-go a patrimonio Unesco». [G. C.]

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In breveNoviA febbraio lo showdedicato alla «Corrida»� Sarà a febbraio il prossi-mo appuntamento con lospettacolo «Corri corri corri-da», lo show dedicato lla cele-bre «Corrida. dilettanti allosbaraglio» di Corrado. Da al-cuni anni il canovaccio è sta-to ripreso dall’associazioneFabulae di Ginevra Paterno-ster e del cerimoniere Anto-nio Bajardi, dedicato a tutticoloro che vorranno cimen-tarsi con canzoni, balli, imi-tazioni e altre forme di in-trattenimento. Lo spettacolosi terrà al teatro Giacomettitra campanacci, pentole,trombe e l’immancabile se-maforo. Per le iscrizioni, info:393 0932987. [G. FO.]

TortonaScende il livello di Pm10ma resta l’attenzione�È migliorata negli ultimigiorni la qualità dell’aria in cit-tà, anche se l’attenzione restaalta. I valori di concentrazionemedia giornaliera di Pm 10 re-gistrati: 56 il 1° gennaio, 31 il 2gennaio, 22 e 21 nei giorni suc-cessivi, mentre sono risaliti a36 il 6 gennaio. Dice l’assesso-re all’Ambiente Davide Fara:«Continuiamo a monitorare lasituazione». Domani è previ-sta pioggia «e questo contri-buirà a mantenere i valoricontrollati. Stiamo lavorandoper rivedere la delibera del2009 che definisce per ogni li-vello di allarme lanciato dallaProvincia quali provvedimen-ti adottare». [M. T. M.]

ARQUATA, ORDINANZA DEL SINDACO

Ponte di Vocemola riapertosenza collaudo: se nevicaè l’unica via di collegamento

Vocemola rischia l’isolamen-to in caso di neve, così il Co-mune di Arquata ha riapertoil ponte sullo Scrivia pur inassenza del collaudo statico.Il viadotto, unica via di colle-gamento con il capoluogo, erachiuso dal 2014 per il rifaci-mento del tratto verso Arqua-ta, lungo 231 metri, primo lot-to del progetto complessivo.Per i residenti della frazione,circa 130 persone, il Comuneaveva concordato con la so-cietà Autostrade la possibili-tà di utilizzare il casello dellaA7 di Vignole con uscita nellearee di servizio Valle ScriviaEst e Valle Scrivia Ovest, vici-ne al piccolo centro abitato.Con il cantiere del ponte pra-ticamente ultimato dall’im-presa Preve Costruzioni, èemerso che l’area Valle Scri-via Est è stata abbandonata.«Nessuno - spiega il vice sin-

daco Francesco Bisignano - sioccupa dell’area, quindi neppu-re di togliere la neve. In caso diforti nevicate e di emergenze, da Vocemola sarebbe stato im-possibile uscire. Per questo ab-biamo deciso di aprire il pontepur in assenza degli elementi inneoprene armato, utili in casodi terremoto. È stato però sta-bilito che l’opera è comunque collaudabile dal punto di vistastatico». Restano in vigore il li-mite di peso delle 3,5 tonnellate(a eccezione dello scuolabus) evelocità: 30 orari.

Il Comune ha intanto avvia-to l’affidamento della progetta-zione del secondo lotto del pon-te, lungo 150 metri. Prevista una spesa di 1,7 milioni, giàchiesti a Regione e ministerodelle Infrastrutture, si aggiun-gono ai quasi 2,5 milioni spesifinora. [G. C.]

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INTERVIENE L’AZIENDA SANITARIA DOPO LE LAMENTELE DEI VOLONTARI CHE TRASPORTANO I PAZIENTI

L’Asl: sulle emergenze il 118ma i patti restano gli stessiCri e Misericordia in affanno col trasloco dei reparti da Tortona a Novi

Sul caso delle ambulanze edelle tempistiche raddoppiatea causa dei viaggi più lunghi,l’Asl conferma di aver mante-nuto le convenzioni degli anniprecedenti e che se si rende-ranno necessarie variazioni,provvederà di conseguenza.

«Il problema è all’attenzio-ne della direzione - dicono al-l’Asl -. Sono state fatte le valu-tazioni del caso e le attività so-no monitorate. Se sarà neces-sario, verranno apportate va-riazioni. Attualmente le ur-genze sono garantite dal 118 e itrasporti secondari protetti inregime di urgenza - quandocioè un paziente ricoverato aTortona deve essere traspor-tato ad Alessandria con lapresenza del medico a bordodell’ambulanza - sono stati og-getto di recente approvazionenelle convenzioni con le asso-ciazioni, convenzioni che sonostate rinnovate con gli stessiparametri dell’anno scorso.Gli altri trasporti program-mati continueranno comesempre».

Non sono altrettanto tran-quille le associazioni di volon-

tariato come la Misericordia diTortona, che con le chiusure deireparti di Tortona e il loro tra-sferimento a Novi Ligure, stan-no già risentendo dell’effettotrasloco e temono che la situa-zione possa peggiorare. Il per-sonale, i volontari e le ambulan-ze sono rimasti gli stessi, men-tre le tempistiche raddoppianoper via del tragitto Tortona-No-

vi: almeno 40 minuti di viaggioper andare e tornare. Senzacontare le lamentele dei pazien-ti e dei loro familiari per il fattoche le ambulanze spesso porta-no i casi di emergenza a Novi,con maggiori difficoltà per chideve andare ad assisterli e perfare ritorno a Tortona una voltadimessi. «L’aspetto organizzati-vo si allunga - dice il presidente

della Misericordia, Antonio DalTorrione - ma non ci sono con-venzioni in più per i trasporti ri-spetto agli anni precedenti, co-me se l’ospedale di Tortona fun-zionasse ancora a pieno regime.Sono aumentati i servizi, contempistiche molto più lunghe.Sarebbe necessario strutturarequalche ambulanza in più».

CUNI DIRITTI RISERVATI

MARIA TERESA MARCHESETORTONA

Marco Freggiaro

Il ponte di Vocemola sullo Scrivia è stato in parte rifatto

L’ARPA HA CHIESTO PIÙ TEMPO

Benzina in falde e pozziSlitta l’esame del piano Enisu come si può intervenire

Slitta di una decina di giornila Conferenza dei servizi cheera stata fissata per martedìprossimo in Provincia perl’analisi del piano di caratte-rizzazione depositato dall’Eni, dove sono indicati leanalisi e gli accertamenti dafare per l’analisi di rischio epredisporre il progetto di bo-nifica, dopo l’inquinamentocausato dai furti di benzinaall’oleodotto Sannazzaro-Fe-gino sul territorio di Tortonae su quello confinante di Ca-stelnuovo Scrivia. Nel primoincontro l’Arpa aveva chiestointegrazioni tecniche per un’analisi più puntuale del pianoe adesso ha bisogno di ulte-riore tempo per esaminare idocumenti. La Conferenzadei servizi quindi è stata spo-stata al 22 gennaio.

Nella stessa seduta saran-no esaminate, una dopo l’al-

tra, entrambe le pratiche, siaquella che riguarda il primosversamento di benzina verdeavvenuto a giugno in localitàRondò, sia quella relativa al se-condo, provocato a settembrenel suolo della Cascina Riccar-da, a 400 metri dal confine conCastelnuovo Scrivia. Il pianodi caratterizzazione dovràspiegare la conformazione deiterreni (argilla o ghiaia, adesempio), se ci sono collega-menti tra le falde, il comporta-mento dell’inquinante in pre-senza di elementi di disturbo quali piogge intense o la stazio-ne di pompaggio. Tutto questoè indispensabile per capire co-me andrà completata la bonifi-ca. Sarà insomma una speciedi verdetto sulle caratteristi-che del fenomeno e su che cosasi potrà fare in base al livello dicontaminazione. [M. T. M.]

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Uno dei pozzi inquinati dalla benzina rubata dalla conduttura Eni

A Tortona la Misericordia trasporta i pazienti, così come la Cri

i re-e diasfe-e più

ambulanze.rdia

emer- tra-fattosiva-

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le la-dei loroAsl non

ha tenuto conto delle associa-zioni di volontariato. Ha mante-nuto inalterate le convenzioni.Ci troveremo in difficoltà».

I numeriLe ambulanze per le emergen-ze, attive 24 ore, sono due: unadella Misericordia e una dellaCroce rossa; per il servizio dirianimazione, una sola ambu-lanza con medico e infermierein convenzione con Croce rossae Misericordia, 6 mesi ciascu-

no; tutto invariato anche per itrasporti che riguardano diali-si, assistenza domiciliare e tra-sferimento in altri presidi. «Ilpersonale è rimasto lo stesso,così come i volontari e le ambu-lanze - aggiunge Dal Torrione -,ma le tempistiche raddoppiano:almeno 40 minuti di viaggio perandare e tornare da Novi. Perfare un esempio, se prima riu-scivamo a fare cinque servizinell’arco della mattinata perTortona, ora si riducono a tre,

sperando che non ci sia neve.L’aspetto organizzativo quindisi allunga ma non ci sono con-venzioni per i trasporti in più ri-spetto agli anni precedenti, co-me se l’ospedale di Tortona fun-zionasse ancora a pieno regime,invece sono ben pochi i repartirimasti. Sono aumentati i servi-zi da effettuare, con tempisti-che molto più lunghe». E dal-l’Asl non è arrivata una rispostasu possibili soluzioni.

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In servizioCroce rossa e Misericordia hanno due mezzi per le emergenze, più gli altri per i trasporti ordinari e si basano sulvolontariato

MARIA TERESA MARCHESETORTONA

il caso

Tempi e viaggi più lunghiI soccorritori in affanno

Sulle ambulanze l’effetto trasloco da Tortona a Novi

� Il presidente della Mise-ricordia, Antonio Dal Tor-rione, ha illustrato i proble-mi del trasloco di reparti.

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Ieri su La Stampa

DAL PROFILO FB DELLA MISERICORDIA

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44 .Casale e Valenza .LA STAMPA

VENERDÌ 8 GENNAIO 2016

��

INTERVENTO DEI CARABINIERI SU SEGNALAZIONE DEI CITTADINI

Valenza, sorpreso ad aggirarsi fra i palazziè arrestato e condannato per tentato furto

Le segnalazioni di alcuni cit-tadini e il pronto interventodei carabinieri di Valenzahanno portato alla cattura diun giovane, arrestato pertentato furto in abitazione. Èstato processato per direttis-sima, condannato a 5 mesi e10 giorni di reclusione ed èstata disposta la sua libera-zione.

In via Volta

L’altro pomeriggio verso le18,30 in via Volta a Valenzaalcuni cittadini hanno segna-lato al centralino dei carabi-nieri la presenza di sue per-

sone sospette che si aggirava-no fra i palazzi. Mentre inter-veniva la pattuglia, è arrivatauna nuova segnalazione che idue avevano scavalcato unarecinzione, ma si erano allon-tanati per la presenza di per-sone. I due hanno tentato unnuovo scavalcamento in una zona più nascosta, ma non so-no riusciti nell’intento di en-trare nel palazzo per il via vaidei condomini dal portone.In-tanto è giunta la pattuglia e al-la vista dell’auto dei carabinie-ri i due sono fuggiti. Uno è sta-to fermato e l’altro dopo avergettato a terra un grosso cac-

ciavite si è dileguato in un giar-dino, sfruttando il buio.

Dall’Umbria

Il fermato è Amarildo Lazeri,25 anni, albanese, irregolaresul territorio italiano, domici-liato in Umbria, già noto alleforze dell’ordine. Perquisito, èstato trovato in possesso di unbiglietto del treno con parten-za da una località in provinciadi Pavia. È risultato anche ir-regolare in Italia. Accompa-gnato davanti al giudice, è sta-to convalidato l’arresto, poi lacondanna e il rilascio. [R. SA.]

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Rientra l’allarme sullapossibile chiusura del re-parto di Ostetricia e Gi-

necologia del S. Spirito, dopo ledichiarazioni del ministro dellaSalute, Beatrice Lorenzin, sulleMaternità da chiudere se non siarriva a 500 parti all’anno (aCasale sono poco più di 400). Èl’assessore regionale AntonioSaitta a fugare i dubbi parlandodi «un ospedale, il Santo Spiri-to, dichiarato di primo livello equindi con servizi essenzialiche devono rimanere per tuttoil territorio di riferimento. Cistiamo anzi adoperando per ilsuo potenziamento, nel conte-sto della riorganizzazione dellarete ospedaliera. A Susa, peresempio, è stato chiuso il puntonascite, ma perché vi si effet-tuavano solo 106 parti l’anno.Non sono certo i numeri di Ca-sale, su cui, come ho già detto,stiamo lavorando proprio a unpotenziamento».

Parto senza dolore

Alla domanda sulla possibilitàdi assumere anestesisti checonsentirebbero di puntare suiparti senza dolore, e quindi di fare dell’ospedale di Casale unpunto di riferimento per le par-torienti, l’assessore affermache «è ancora prematuro par-larne (c’è molta difficoltà a re-perire anestesisti; ndr), ma chela decisione spetterà al diretto-re generale». La direzione gene-rale dell’Asl rimanda il proble-

che le indicazioni dell’assessoreregionale siano illuminanti».

Il sollievo del sindaco

Anche il sindaco Titti Palazzet-ti tira un sospiro di sollievo:«Tante donne si sono già rivoltea me su questo problema. Delresto mi erano state fatte pro-messe precise sul reparto e miauguro che si vada in quella di-rezione come sul potenziamen-

ma alle decisioni regionali «per-ché non spetta all’Asl decideredisposizioni di questo tipo. Ov-vio che quanto successo recen-temente con le morti per partoin grandi ospedali, dove i nume-ri erano ben superiori a 500parti l’anno, abbia richiamato anormative più severe di cui, delresto, si parla da tempo. Ma lenostre decisioni sono in accor-do con la Regione. E ci sembra

Saitta rassicura: a Casaleil punto nascite non chiude

L’assessore: faremo in modo che il numero dei parti aumenti

L’ospedale Santo Spirito di Casale: il reparto di Ostetricia e Ginecologia non sarà chiuso

�«Trasferimenti che equivalgono a licenziamenti». È quanto i sindacati in-dividuano nell’azione della direzionedella clinica Salus di Alessandria che ha inviato a varie lavoratrici una racco-mandata con cui si annuncia di trasferir-le in altre sedi: Vercelli, Novara e Biella. I dipendenti e i sindacati che li affianca-no hanno richiesto una convocazione urgente al prefetto, Romilda Tafuri, per sospendere i trasferimenti, aprendo nelcontempo un tavolo di confronto con lelavoratrici. «I trasferimenti equivalgo-no a licenziamenti - dice la sindacalista Francesca Voltan, della Fp Cgil - perché le lavoratrici dovrebbero percorrere cir-ca 100 chilometri per raggiungere il po-sto di lavoro. L’atteggiamento della di-rezione della clinica è stato arrogante, pretestuoso e antisindacale». È statovano il presidio che pochi giorni prima di Natale le dipendenti con i sindacatihanno effettuato davanti alla clinica, dopo l’annuncio di 34 esuberi. È unaconseguenza, secondo la direzione del-la clinica, della riduzione del budget re-gionale per quanto riguarda i finanzia-menti alle strutture private. [F. N.]

Alla clinica Salus«Il trasferimento di personale

equivale a un licenziamento»

to di tutto il S. Spirito». Il Comi-tato per la difesa dell’ospedaleaveva già avanzato la richiestadi anestesisti per la «partoanal-gesia», ma «sarebbe necessario- dice il portavoce Enrico Bru-schi, anestesista in pensione -potenziare il personale del re-parto, sottodimensionato e no-minare un primario di Aneste-sia e rianimazione».

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Antonio Saitta

«Ospedale di 1° livello

e quindicon serviziessenziali

che devono rimanere»

EnricoBruschi«Occorre

potenziareil personale del repartoe nominareil primario

di Anestesia»

FRANCA NEBBIA

CASALE MONFERRATO

il caso

In breveCastelletto MonferratoCon l’auto danneggiapensilina e cassonetti�Alla guida dell’auto dopoaver bevuto, ha sbandato an-dando a sbattere, danneg-giandola, contro la pensilinadella fermata dell’autobus,poi ha urtato la recinzione diun’abitazione e ha finito lacorsa contro alcuni casso-netti dell’immondizia. È ac-caduto in frazione Gerlotti aCastelletto di Monferrato.Andrea Cerruti, 26 anni, con-trollato dai carabinieri diBassignana, in caserma hapoi dato in escandescenza edè stato arrestato per resi-stenza e lesioni a pubblico uf-ficiale (una gomitata a un mi-litare) e denunciato per gui-da in stato di ebbrezza. [R. SA.]

ValmaccaIncontro informativosul controllo di vicinato�Il miglior antifurto è il tuovicino. Oggi alle 21 nel teatro diValmacca è in programma unaserata informativa sul control-lo del vicinato con gli interven-ti di Massimo Iaretti, referentedell’associazione «Controllodel Vicinato» , e di StefanoGranziero, già presidente dellaConsulta della Sicurezza del Comune di Casale. [R. SA.]

ValenzaIn casa nascondevanoun panetto di hashish�I carabinieri di Valenzahanno denunciato due albane-si di 24 e 21 anni, per detenzio-ne ai fini di spaccio di sostanze

stupefacenti e violazione dellenorme sull’immigrazione. Ilprimo è stato trovato con in ta-sca 1200 euro di cui non sape-va giustificarne la provenienzae nella casa dei due è stato rin-venuto un panetto di hashishdi 35 grammi. Un terzo albane-se di 23 anni è stato denunciatoper aver subaffittato un allog-gio ai due, privi del permessodi soggiorno. [R. SA.]

CasaleDomani una messaa ricordo della Mazzone�Domani alle 18,30 nellachiesa di Santo Stefano a Ca-sale messa solenne presiedutadal cardinal Severino Poletto edal vescovo Alceste Catella inmemoria di Giovannina Maz-zone. [F. N.]

TRIBUNALE DI ALESSANDRIA

Alessandria (AL), fraz. Spinetta Marengo, v. Genova civ.

9/11 – Lotto unico: fabbricato 1 pp f.t., laboratorio, uffici,

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26.02.2016 h 15:30, Studio Professionista Delegato Avv. Vit-

torio Gatti, Alessandria, v. Trotti n. 58. Rilanci Euro 3.000,00.

G.E. C. Milani. Delegato Tel. 0131.253744. RGE 356/12

TRIBUNALE DI VERCELLI

FALL. N. 10/12 R.F.

Lotto 1 - Comune di Borgo San Martino (AL) Via Santa Maria, 34.

Piena prop. di immobile della sup. cat.le di mq 384. Prezzo base:

Euro 17.075,00 (Offerta Minima Euro 12.806,25) in caso di gara

aumento minimo Euro 180,00. Lotto 2 - Comune di Ticineto (AL)

Strada Ponte Po. Piena prop. di capannone uso deposito e terreni.

Prezzo base: Euro 24.371,00 (Offerta Minima Euro 18.278,25)

in caso di gara aumento minimo Euro 250,00. Vendita senza

incanto: 28/01/2016 ore 10:30, innanzi al Curatore Dott. Marco

Egalini presso lo studio in Casale M.to, Salita Sant’Anna 83. Deposi-

to offerte entro le ore 12 del 27/01/2016 presso lo studio del curato-

re. Maggiori info presso il curatore tel. 0142-461355 - email marco.

[email protected] e su www.tribunale.vercelli.it, www.giusti-

zia.piemonte.it e www.astegiudiziarie.it. (Cod. A239594,A239595).

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LA STAMPA

VENERDÌ 8 GENNAIO 2016 .VCO .45�����

NEI GIORNI SCORSI IL MINISTRO AVEVA RIBADITO IL LIMITE DEI 500 PARTI

L’ospedale unico salva il punto nasciteIl destino del reparto è collegato al Dea: per ora al San Biagio non si chiude nulla

Comuni siciliani in rivoltaper punti nascite che nonraggiungono i 500 parti al-l’anno per i quali il ministrodella Salute Beatrice Loren-zin ha dichiarato di non esse-re intenzionata a concederederoghe per tenerli aperti.L’obiettivo è più sicurezzaper madre e nascituro.

Considerazioni che torna-no a essere notizia dopo lemorti di donne con gravidan-za prossima al termine chesono avvenute negli ultimigiorni. Non in Sicilia e non inpiccoli ospedali, ma tant’è.Una situazione che porta achiedersi quale nel breve pe-riodo possa essere la sortedel punto nascita di Domo-dossola, con numeri lontani -pur sommandoli a quelli diVerbania - dai mille parti sta-biliti nella conferen-za Stato-Regioninel 2010.

Un limiteche però afronte diparticolarecondizionidi difficoltàgeomorfolo-gica non si èrispettato. E’successo altrove, èsuccesso nel Vco. Negliultimi 2-3 anni il reparto diostetricia di Verbania e ilpunto nascita «satellite» diDomodossola si attestano sui700 parti all’anno: 450 nelprimo, 250 nel secondo. Unagestione, complessa e costo-sa, dal punto di vista organiz-zativo che però fin qua ha sa-puto rispondere ai parametridi sicurezza, con un San Bia-gio dotato di Dea, rianima-zione, anestesisti e dove hafunzionato la sperimentazio-ne del «country pediatrico»,con specialisti non ospedalie-ri sempre reperibili.

«Susa è un’altra storia»«Tutto ciò consente al puntonascite di Domodossola diessere nelle condizioni dicandidarsi per quella deroga,ammessa con decreto mini-steriale di novembre, e allaquale abbiamo lavorato co-me gruppo interparlamenta-re per lo sviluppo della mon-tagna» sottolinea il deputatoossolano Enrico Borghi che

CRISTINA PASTORE VERBANIA

Si gioca sui soldi della con-venzione, a Ornavasso, lapolemica tra Comune e

società sportiva. Una «guerradi cifre» sull’impegno econo-mico da parte dell’ente perl’accordo con l’Ornavassereche riguarda la gestione delcampo sportivo. Ad accenderela sfida a distanza l’indicazio-ne da parte del Comune, nel-l’ultimo bollettino d’informa-zione, della cifra di 20 mila eu-ro impegnati nel corso del 2015a favore della società sportiva.

Uno sforzo ritenuto «straor-dinario» e che il Comune vuoleridimensionare per il futuro,per destinare una parte di quei

soldi all’asilo del paese. L’Or-navassese però non ci sta e ri-batte su più punti.

Primo: «La convenzione traComune e società sportiva nonè di 20 mila euro, e 5 mila europer la manutenzione del man-to erboso sono frutto di un ac-cordo privato tra il Comune eun giardiniere specializzato».

Escludendo questa somma,inoltrem «nei 15 mila euro delComune sono comprese le spe-se per le utenze pari media-mente a 11 mila 700 euro l’annostando ai dati forniti dal Co-mune. La convenzione preve-derebbe che la differenza tra la

spesa per le utenze e i 15 milaeuro venga corrisposta comecontributo, negli ultimi anninon è mai accaduto».

Le spese straordinarieIn più la società rivendica l’im-pegno «a spese straordinariesostenute» e non previste dal-la convenzione, citando adesempio un guasto avvenutonel 2014 alla centralina elettri-ca durante il quale «la societàsi è procurata un generatore eil carburante per alimentarlo,il guasto è durato 3 mesi ma ilComune non ha versato alcuncontributo per le spese in più».

«I 5 mila euro di manuten-zione del campo devono essereconsiderati parte della spesaannuale a beneficio della socie-tà sportiva - replica il sindacodi Ornavasso Filippo CigalaFulgosi, ex presidente della so-cietà -: le utenze sono intestateal Comune che le paga diretta-mente, noi abbiamo propostoalla società di intestarsele e portare il contributo da 15 a 10mila euro per la necessità di gi-rare dei fondi all’asilo, la socie-tà però non ha accettato. Ag-giungo che il Comune ha sem-pre fatto e pagato manutenzio-ni di ogni genere. La conven-zione prevede anche la richie-sta al Comune per cedere aterzi l’uso dell’impianto spor-tivo, ma non c’è stata alcunadomanda per far giocare un’al-tra squadra (il Verbania 1959,ndr). Non abbiamo nulla con-tro l’Ornavassese, ma ci sonoanche altre esigenze della col-lettività da soddisfare».

��BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Ornavasso, la partita si giocasui contributi al club calcistico

Scambio di accuse tra sindaco e società sportiva

A Ornavasso gioca anche il Verbania 1959

20mila euro

È la cifrache il

Comunesostiene

di aver spesonel 2015a favore

della societàcalcistica

Ornavasseseche giocain Prima

categoria

� Il punto nascite di Domodossola rien-tra nel dipartimento materno-infantile dell’Asl Vco. Due i primari - uno per pedia-tria, l’altro per l’ostetricia ginecologia -che rientrano nella dotazione di personalemedico di queste unità complesse. Si trat-ta rispettivamente di 7 e 9 specialisti, che si spostano tra Castelli e San Biagio, dove ilnido e cosiddetto «country pediatrico» funzionano - secondo una sperimentazio-ne innovativa - con il supporto di pediatri di libera scelta. Vi è poi per ostetricia un’in-tegrazione di organico con alcuni consu-lenti esterni, i «gettonisti», necessari per far fronte ai turni. Per quanto riguarda il personale infermieristico - comprese le ca-posala -, le ostetriche, le puericultrici e le Oss (le operatrici sanitarie) la dotazione è attribuita, con numeri diversi, a ciascuno dei due ospedali: 57 unità a Verbania, 27 a Domodossola. Evidenti i costi del mante-nimento di questo servizio, come di parec-

chi altri, distribuito su due distinti plessi e irisparmi che si potranno ottenere con il lo-ro accentramento in un’unica struttura:entro 4 anni quella di Ornavasso, se tutto procederà senza intoppi. [C. P.]

Pediatria e ostetricia

La forza lavoro del servizio strutturato su due sedi

LUCA ZIROTTIORNAVASSO

il caso

rimarca come i punti nascitasiciliani a rischio siano in con-dizioni operative diverse dalSan Biagio, più strutturato an-che rispetto all’ospedale di Su-sa, dove il punto nascite è statochiuso a dicembre.

Stando al risultato spuntatodai «parlamentari di monta-gna», d’accordo territorio, Asl,Regione, si potrebbe inoltrareuna richiesta di deroga, sotto i500 parti, al Comitato percor-so nascita nazionale. Ma per ilVco non ce ne dovrebbe esserebisogno: al momento la situa-zione risulterebbe congelata.

«Prospettiva diversa»«I numeri per Domodossola eVerbania non sono cambiati,ma - dichiara l’assessore regio-nale alla Sanità Antonio Saitta- è la prospettiva che si è modi-ficata con la sottoscrizione delprotocollo d’intesa per la rea-

lizzazione del nuovoospedale. La pro-posta è il mante-nimento deidue Dea fin-ché non saràfunzionantela struttura diOrnavasso, eil Dea si tira

dietro il puntonascita».La battaglia per il

punto nascite negli ulti-mi anni ha animato il dibattitopolitico in particolare in Osso-la, con i sindaci che di fronte alprogetto di chiusura decisodalla Regione avevano presen-tato ricordo prima al Tar e poial Consiglio di Stato. Entram-be le sentenze (2014) avevanodecretato la chiusura. Nel frat-tempo però la politica ha deci-so di non decidere.

Incognite organizzativeIn attesa di quello che sarà, ildirettore generale dell’Asl VcoGiovanni Caruso con approc-cio pragmatico non nega comela situazione sia sempre sottoosservazione: «Ogni anno dob-biamo verificare la possibilitàdi garantire le condizioni orga-nizzative che ci consentono difare funzionare il punto nasci-ta di Domodossola secondo glistandard previsti. Una verificaserve anche quest’anno, speciealla luce delle nuove regole, ri-spetto al personale, dettatedalla legge di stabilità».

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I numeri non ci sonoma è cambiatala prospettiva futura

Antonio SaittaAssessore regionalealla Sanità

Dobbiamo verificarese riusciremo a tenerei livelli di sicurezza

Giovanni CarusoDirettore generaleAsl Vco

Da anni il punto nascite del San Biagio è a rischio chiusura

AMBIENTE

Poco trafficoe aria pulitaA Verbaniasvolta “green”

Aria pulita e viabilità ordina-ta. Sono gli obiettivi dell’am-ministrazione per «fare diVerbania una città semprepiù vivibile» ed è per questoche si punta all’uso dei buspubblici e di mezzi di tra-sporto alternativi.

Ieri il sindaco Silvia Mar-chionini ha annunciato unaserie di misure che sarannoavviate nei prossimi mesi.Nei progetti anche una sta-zione di auto «sharing» inpiazza Matteotti a Intra cheinizialmente avrà in dotazio-ne un’auto elettrica e l’intro-duzione in estate di una flottadi risciò per i turisti. Inoltresono allo studio due iniziativeper ridurre il prezzo dei bi-glietti dell’autobus ai cittadi-ni che appartengono a fascedi reddito basse e a chi si spo-sta per visite sanitarie traVerbania e Domodossola.

Questi interventi si ag-giungono a quelli già varaticome l’estensione del servi-zio urbano al pomeriggio el’allungamento di alcuni per-corsi per permettere di in-cludere zone periferiche, co-me Madonna di Campagna,cimitero di Suna, piscine co-munali e hospice San Rocco.Inoltre è stato reintrodottol’autobus a chiamata per chiabita nelle frazioni di Bigan-zolo, Torchiedo e Unchio.

Bus gratis il sabatoDa domani, e per tutti i sabatidi gennaio e febbraio, busgratuito per i residenti a Ver-bania che si spostano per fa-re la spesa. «Per utilizzare ilservizio basta mostrare lacarta d’identità. I confini perl’utilizzo sono quelli comuna-li», dice l’assessore LauraSau. Che aggiunge: «Stiamocercando di rendere più at-trattivo possibile l’uso deimezzi pubblici. Se riuscire-mo a cambiare le abitudiniavremo meno traffico, menosmog e meno rumore».

Intanto il presidente diVco Trasporti Roberto To-matis annuncia investimenti:«Nella finanziaria sono pre-visti contributi per il rinnovodel parco macchine, presen-teremo dei progetti. Stiamoanche cercando di facilitarel’accesso all’autobus con il bi-glietto elettronico». [F. RU.]

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700parti

È la media annuadelle nascite nel Vco

sommando i datidi Verbania e Domo

Page 8: Su Twitter hashtag #pedoniarischio investiti rti feriti …...senza interesse dai gruppi priva-ti pronti a fare «shopping» ap-profittando di vecchie e nuove fragilità. Nessuna struttura

LA STAMPA

VENERDÌ 8 GENNAIO 2016 .Vercelli e provincia .41��

RESTA LA SOGLIA MINIMA DELLO SCORSO ANNO, ANCHE SE MILLE E’ IL NUMERO OTTIMALE

“I 500 parti salvano il punto nascite”Bobba interviene sui tagli annunciati dal Ministero: “Borgosesia non deve temere”

Adesso si chiude; basta puntinascite tenuti in piedi solo daicampanilismi. Dal ministrodella Salute Beatrice Loren-zin arriva il giro di vite, so-prattutto per quei reparti diOstetricia che vedono le 500cicogne all’anno come un mi-raggio. «Ma Borgosesia nondeve temere», precisa il sotto-segretario Luigi Bobba, per-ché vige ancora la deroga perquei reparti di Ostetricia chepossono mantenere i puntinascita anche in ospedali chenon sono Dea di primo o se-condo livello.

Trattativa apertaIn Piemonte la trattativa è an-cora aperta per ospedali comeBorgosesia che, essendo rite-nuti montani, possono goderedi una «dispensa» dal taglioannunciato. «E poi anche loscorso anno – dice Bobba – aBorgosesia sono stati superatiseppur di poco i 500 parti».Dopo la serie di casi di

mamme e feti morti in salaparto, Beatrice Lorenzin hadeciso di fare marcia indietroe non trattare con gli enti lo-cali. Per ora, quindi, resta lasoglia minima di 500 parti ne-cessari a giustificare l’esi-stenza di un punto nascite,ma dal Ministero precisanoche il numero ottimale sareb-be mille. Il ministro Lorenzin,a fronte del ritardo delle Re-gioni a cui è stato chiesto diriorganizzare i propri puntinascite in base ai volumi di at-tività, ora ha assunto una po-sizione più netta. L’iter di ra-zionalizzazione avviato nel2010 con il Comitato PercorsoNascita nazionale si è trasci-nato in avanti con scontri traospedali e campanilismi. Nel 2014 è arrivato un decreto in-tegrativo che concede dero-ghe alla chiusura solo in casieccezionali, che sembrereb-bero «salvare» il reparto diOstetricia di Cascine Agnona,come, ad esempio, la distanzae quindi la difficoltà dei colle-gamenti per alcune isole e Co-muni montani o la fusione coni punti nascita di altri Comu-ni; il ministero potrà tenereconto anche della presenza diun servizio di elisoccorso ope-rativo 24 ore su 24. Per tutti gli altri casi, se il

punto nascite non raggiunge-

GIUSEPPE ORRÙBORGOSESIA

rà almeno 500 parti all’anno, sichiude, così come se non si puòcontare sulla disponibilità di undeterminato numero di medicie la presenza in zona di una te-rapia intensiva neonatale e su-bintensiva per le madri. In Piemonte il primo stop ha

interessato l’ospedale di Susa,dove nel 2014 sono nati solo 132bambini. Una decisione che hainnescato uno scontro istituzio-nale tra enti locali e Regione,sollevando timori anche su Bor-gosesia, Domodossola, Verba-nia e Casale. «A parte che Bor-gosesia è ancora sopra i 500parti – dice Bobba – l’annunciodel ministro riguarda quei casiclamorosi in cui si parla di 120,130 parti all’anno. E’ ovvio che lìsi chiude. Borgosesia resta sot-to osservazione, grazie al de-creto che apre alla possibilità disperimentazione in aree mon-tane di punti nascita inferiori ai500 parti annui», come richie-sto dall’intergruppo parlamen-tare per lo sviluppo della mon-tagna, di cui fa parte anche ilsottosegretario Bobba.

In breveControlliGuidavano ubriachiDenunciati tre uomini�I controlli dei carabinie-ri di Buronzo, Santhià, Livor-no Ferraris e Desana hannoprodotto 3 denunce per gui-da sotto effetto di alcol per altrettanti uomini residentiin provincia. Un 31enne se l’ècavata con una denuncia,mentre un 48enne e un46enne oltre alla denuncia sisono visti anche sequestrarel’auto su cui viaggiavano.

Livorno FerrarisPregiudicato segnalato per possesso di hashish�I carabinieri di LivornoFerraris hanno sorpreso un39enne della provincia conuna piccola quantità dihashish per uso personale.L’uomo, con precedenti perreati contro la persona e le-gati agli stupefacenti, è statosegnalato alla prefettura.

CarabinieriPresenze sospetteNove fogli di via�Nove fogli di via propostidai carabinieri di San Ger-mano e Desana per giovanitra 25 e 35 anni italiani, slove-ni e rumeni provenienti daTorino, Novara e Milano.Tutti con precedenti per rea-ti contro il patrimonio, nonhanno saputo giustificare aimilitari la loro presenza inaree dove sono stati com-messi furti.

SanthiàTrovato il truffatoredel cellulare on line�Mette in vendita onlineun cellulare e quando riceve i110 euro sulla sua carta Postepay sparisce. I carabinieri diSanthià hanno denunciatoA.M., 33 anni di Roma, pertruffa. Grazie al racconto del-la sua vittima, una 50enne diSanthià, e gli indizi che iltruffatore si è lasciato allespalle i carabinieri lo hannoindividuato.

EcologiaRifiuti, pesatura unica e nuove tabelle sul web�Da gennaio con l’avviodella pesatura unica per tuttii rifiuti, è entrato in vigore unnuovo sistema di attribuzio-ne dei punteggi, assegnati inbase alla quantità dei rifiuticonferiti. La tabella dei pun-teggi può essere consultatasul sito di Atena nella sezione«Servizi ambientali».

Dalle 9 alle 13

Come funziona la banca del latteMercoledì un doppio open dayI benefici del latte materno.Porte aperte negli ospedali diVercelli e Borgosesia merco-ledì mattina, dalle 9 alle 13,per far conoscere la bancadel latte umano donato. L’open day è dedicato alle

mamme, in particolare alledonne che vogliono diventa-re donatrici. Anzi: chi merco-ledì vuole potrà offrire diret-tamente il proprio latte. Du-rante la mattinata il persona-le del reparto sarà a disposi-zione per dare qualsiasi in-formazione. L’Asl di Vercelli è il terzo

centro di riferimento regio-nale, oltre alla Città della sa-lute e della Scienza di Torinoe all’ospedale Santa Croce diMoncalieri. La dottoressa Elena Uga,

è coordinatrice e referentedel progetto: «Donare il lat-

te è un gesto importante chegarantisce un grande soste-gno a tantissimi neonati pre-maturi».Ma che cos’è la banca del

latte? Si tratta di una strutturacreata per selezionare, racco-

gliere, trattare, conservare edistribuire il latte di mammadonato da utilizzare per speci-fiche necessità mediche. L’Asl di Vercelli spiega: «Nu-

merosi studi hanno dimostra-to i vantaggi, a breve e lungotermine, dell’utilizzo del lattematerno donato nell’alimenta-zione dei neonati prematuri. Soprattutto per quanto ri-guarda una migliore tolleran-za dell’alimento e la riduzionedel rischio infezioni. Nei nostripunti nascita il latte di bancaviene utilizzato, come consi-glia l’Oms, per tutti i neonatiche hanno bisogno di un’inte-grazione di latte». L’appuntamento del 13 gen-

naio si tiene a Vercelli nel re-parto di Pediatria (quinto pia-no) e al Nido di Borgosesia(terzo piano). [G. MO.]

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Si torna a discutere del destino di alcuni punti nascita

Una mamma mentre allatta

Natale amaro per un centinaio di pazienti che si sono visti reca-pitare richieste di pa-gamento da Equitalia relative a ticket sani-tari per esami eseguitinel 2012. A lanciare l’allarme Federconsu-matori e Cgil. Le cifre vanno da 60 a 1.800 euro, non proprio alla portata di chi è mono-reddito o vive con lapensione minima. Dasaldare però indero-gabilmente entro me-tà gennaio. Se l’Aslaveva ventilato una soluzione bonaria della questione ora èscesa in campo Equi-talia e la situazione non lascia tranquillochi si è visto recapita-re la richiesta: «Non è chiaro quale sia l’erro-re e chi ha sbagliato - spiega Mauro Casali-no di Federconsuma-tori -. Gli accertamentidell’Asl riguardano soprattutto le esen-zioni fiscali familiari,che nel 2012 avrebbe-ro anche potuto non riguardare le persone che oggi si sono rivol-te a noi, ma alloral’esenzione si basava sull’autocertificazio-ne. E chi può garantirela precisione numeri-ca di un’autocertifica-zione?». Gianni Mar-chioro, segretario Spi Cgil: «Sono molte le variabili, il medico cu-rante potrebbe avere attribuito al paziente un codice di esenzio-ne errato. Oggi è più difficile sbagliare, ma nel 2012 era diverso. Perciò abbiamo chie-sto all’Asl di stilareuna casistica per risa-lire all’errore, ma mi pare non si voglia en-trare nel merito». [A.ZA.]

Ticket 2012Esenzioni illegittime

Tegola di Equitalia

Sabrina
Rettangolo