Studio sperimentale sull’incisione mucosa con bisturi a ... · di temperatura e artefatti...
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Articolo originale
ITALIAN ORAL SURGERY 2012;11(2):59-66 | 59
Riassunto Obiettivi : Indagare su modelli ex vivo e in vivo le modifi cazioni termiche su tessuti orali e l’eventuale danno istologico indotto dal bisturi a risonanza quantica molecolare (RQM). Materiali e metodi : È stata calcolata la varia-zione di temperatura conseguente all’incisione mucosa effettuata con: (1) bisturi a lama tra-dizionale; (2) bisturi a RQM; (3) laser a neodi-mio (laser Nd:YAG), 1064 nm; (4) laser a erbio (laser Er:YAG), 2940 nm, mediante l’impiego di termocoppie applicate all’interno di mandibo-le di maiale a livello del trigono retromolare. Sono stati inoltre analizzati 49 pezzi bioptici da lesioni orali benigne di tipo fi bromatoso per valutare l’entità delle modifi che indotte dagli strumenti testati a livello epiteliale, connettivale e vascolare. Risultati : Il bisturi a RQM induce un aumento di temperatura e artefatti istologici trascurabili (0,9 °C; 22,8 � m). Conclusioni : Il bisturi a RQM rappresenta un apparecchio di elezione nel campo della chirur-gia orale. © 2011 Elsevier Srl. Tutti i diritti riservati.
Abstract Objectives : To evaluate the thermal changes and histologic alterations produced in ex vivo and in vivo specimens of oral mucosa by the quantum molecular resonance (QMR) scalpel. Materials and methods : Using electronic pro-bes positioned within the mandibles of pigs, we measured temperature changes induced in the mucosa during incisions made with (1) a con-ventional cold blade; (2) a QMR blade; (3) a Nd:YAG laser (1064 nm); (4) an Er:YAG laser (2940 nm). We also evaluated the epithelial, connective, and vascular tissue modifi cations in 49 biopsy specimens of benign fi brous oral lesions collected with these same surgical in-struments. Results : The QMR blade was the instrument that produced the smallest increases in tempera-ture and the mildest histologic artifacts (0.9 °C; 22.8 � m). Conclusions : The QMR blade is a useful tool in oral surgery. © 2011 Elsevier Srl. All rights reserved.
Parole chiave :
Risonanza quantica
molecolare
Laser
Chirurgia orale
Patologia orale
Artefatti istologici
Key words :
Quantum molecular
resonance
Laser
Oral surgery
Oral pathology
Histologic artifacts
Ricevuto il:
9 agosto 2010
Accettato il:
29 marzo 2011
Disponibile online:
2 luglio 2011
Studio sperimentale sull’incisione mucosa con bisturi a risonanza quantica molecolare: valutazione biofi sica e istologica Experimental assessment of mucosal incisions made with the quantum molecular resonance scalpel: biophysical and histologic fi ndings
P. Vescovi , M. Meleti * , L. Corcione , E. Merigo , M. Manfredi , C. Fornaini , R. Guidotti , M. Bonanini
Unità di Patologia e Chirurgia Orale Laser-Assistita, Sezione di Odontostomatologia, Dipartimento
di Scienze Otorino-Odonto-Oftalmologiche e Cervico-Facciali, Università degli Studi di Parma
Corso di Laurea Specialistica in Odontoiatria e Protesi Dentaria, Università degli Studi di Parma
(Presidente: Prof. M. Bonanini)
Master Internazionale EMDOLA (European Master Degree on Oral Laser Applications), Università
degli Studi di Parma (Direttore: Prof. P. Vescovi)
* Autore di riferimento:
(M. Meleti)
1827-2452/$ - see front matter © 2011 Elsevier Srl. Tutti i diritti riservati.
doi:10.1016/j.ios.2011.05.001
P. Vescovi et al.
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Introduzione
L’evoluzione dell’elettrochirurgia è probabilmente
rappresentata dagli apparecchi a risonanza quan-
tica molecolare (RQM) che, rispetto agli strumenti
tradizionali, offrono la possibilità di taglio “a freddo”
perché l’elettrodo rimane a temperature inferiori a
50 °C. Il ridotto traumatismo termico sui tessuti e la
notevole precisione del taglio conferiscono un’ac-
celerazione dei processi di guarigione, un minore
dolore postoperatorio e il controllo degli esiti cicatri-
ziali, con conseguenti vantaggi estetici e funzionali.
L’impiego di queste apparecchiature risulta indicato
in chirurgia oro-maxillo-facciale, otorinolaringoiatria,
dermatologia, ginecologia, proctologia, neurochirur-
gia e chirurgia veterinaria. Altri apparecchi, basati
sui medesimi principi fi sici, sono in sperimentazione
allo scopo di ampliarne le indicazioni terapeutiche.
Le applicazioni possibili in odontostomatologia so-
no molteplici: dall’exeresi di neoplasie a carico dei
tessuti molli della bocca, della lingua, delle labbra
e della cute periorale all’accesso chirurgico a strut-
ture più profonde in chirurgia oro-maxillo-facciale,
implantare e parodontale, ai piccoli interventi fun-
zionali, alla conservativa, alla protesi e all’ortodonzia
nella pratica odontoiatrica quotidiana.
La versatilità dell’apparecchio a RQM e del disegno
degli elettrodi disponibili permette di raggiungere an-
che sedi del cavo orale diffi cilmente gestibili, con una
sensibile riduzione dei tempi operatori. Il presente
studio si propone di indagare su modelli animali ex
vivo e su tessuti umani prelevati da lesioni orali in vivo
le modifi cazioni termiche su tessuti mucosi e ossei e
quantifi care l’eventuale danno istologico.
Basi fi siche ed effetti biologici della chirurgia a RQM
Le basi sulle quali si fonda la tecnologia a RQM
sono i principi fondamentali della teoria quantistica,
cioè che qualsiasi forma di energia viene trasmessa
da una sorgente a un corpo non in maniera con-
tinua, ma in quantità discrete (pacchetti o quanti
di energia): il valore dell’energia erogata dai quanti
dipende dalla frequenza della sorgente che li ha
prodotti. Nel momento in cui i quanti di energia
colpiscono il tessuto ricevente si possono verifi ca-
re due eventi: se il valore dell’energia del quanto
è diversa dall’energia di legame della molecola o
dell’atomo colpito si ha solo un aumento dell’ener-
gia cinetica senza rottura del loro legame; se invece
il valore dell’energia del quanto è uguale all’energia
di legame, viene tutta convogliata nella produzio-
ne della rottura del legame stesso senza aumento
dell’energia cinetica e quindi senza aumento della
temperatura [1] .
Numerosi studi hanno comparato le incisioni opera-
te mediante bisturi a lama, elettrochirurgia mono- o
bipolare, ultrasuoni o laser: indipendentemente dalla
tecnica impiegata, si sono riscontrate un’infi amma-
zione acuta postoperatoria e una riepitelizzazione
differita di 7-28 giorni [2–4] .
L’incisione eseguita attraverso il bisturi a RQM è
particolarmente delicata e precisa in quanto l’elet-
trodo non supera la temperatura di necrosi tissutale
e non sono presenti segni di lacerazione laterale
perché l’apparecchio non richiede pressione ma-
nuale da parte del chirurgo: il taglio è generato infatti
dall’“esplosione” dei liquidi intra- e intercellulari che
CLINICAL IMPLICATIONS
Il bisturi a RQM è uno strumento utile e affi dabile in chirurgia orale grazie alla notevole riduzione
dei tempi operatori, del disagio del paziente e dell’operatore e delle potenziali complicanze intra-
e postoperatorie. La RQM non induce rialzo termico e artefatti istologici.
The QMR scalpel is a useful and reliable tool that can substantially shorten oral surgery
procedures, decrease patient and surgeon discomfort, and reduce intraoperative and
postoperative complications. Its use does not cause temperature increases or histologic artifacts .
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Chirurgia orale
entrano in risonanza con una determinata frequenza
ed evaporando mantengono i tessuti circostanti a
bassa temperatura ( < 50 °C). Si ottiene una perfetta
separazione dei tessuti senza alcun danno termico:
ciò produce un’incisione precisa e pulita con una
restituito ad integrum per prima intenzione senza
edema ed escara e una guarigione senza esiti cica-
triziali o cheloidi [5] .
Materiali e metodi
Valutazione termica e tempi di incisione (modello animale ex vivo)
È stata calcolata la variazione di temperatura con-
seguente all’incisione mucosa effettuata con ap-
parecchiature chirurgiche diverse: (1) bisturi a lama
tradizionale; (2) bisturi a RQM Bladion ® ; (3) laser a
neodimio (laser Nd:YAG) 1064 nm Fidelis Plus ® ; (4)
laser a erbio (laser Er:YAG) 2940 nm Fidelis Plus ® ,
mediante l’impiego di termocoppie applicate all’in-
terno di mandibole di maiale a livello del trigono
retromolare. Un sensore è stato introdotto a con-
tatto del periostio al di sotto di uno spessore medio
di 9 mm di mucosa gengivale (7-11 mm) e gli altri
a distanza di 1, 2 e 4 mm dalla superfi cie ossea.
Le termocoppie sono state inserite al centro della
mandibola a una profondità di 15 mm per registrare
in maniera omogenea le variazioni di temperatura
operate dai vari sistemi chirurgici. È stata praticata
una serie di cinque incisioni di 15 mm di lunghezza
e di 3 mm di profondità con ogni strumento testato
(20 incisioni in tutto).
Ogni sensore ha rilevato le seguenti temperature:
(1) temperatura iniziale del tessuto; (2) tempera-
tura dopo 10 secondi di azione dello strumento;
(3) temperatura al termine dell’incisione; (4) tem-
peratura 1 minuto dopo la fi ne dell’incisione; (5)
temperatura 2 minuti dopo la fine dell’incisione.
Un ulteriore controllo è stato effettuato con una
termocamera (Thermovision, Flyr ® , Sweden) che
registrava l’azione degli strumenti durante l’incisione
e il successivo rilassamento termico. È stata poi
calcolata una media dei valori registrati nelle incisioni
consecutive con ogni strumento. Per tutti gli atti
chirurgici è stato registrato il tempo necessario a
completare l’incisione di 15 mm.
Valutazione istologica (in vivo)
Sono state valutate 49 biopsie di lesioni orali be-
nigne di tipo fi bromatoso effettuate con bisturi a
RQM, bisturi a lama tradizionale, laser Nd:YAG e
laser Er:YAG. Tutti gli interventi erano stati eseguiti
dal medesimo operatore e i prelievi fi ssati dopo l’in-
tervento in formalina. I preparati erano stati colorati
con ematossilina-eosina e allestiti in sezioni di 5 � m,
poi valutate dallo stesso patologo in cieco (non in-
formato della tecnica di prelievo) a ingrandimento
di 40x e 100x [6,7] .
Per la valutazione della modifi cazione termica si è
considerata l’estensione più marcata nell’ambito
di un’area omogenea (sono stati esclusi i picchi
di danno presumibilmente conseguenti a errori
di manipolazione da parte dell’operatore) e sono
stati valutati separatamente il tessuto epiteliale, il
connettivo e la compagine vascolare. Per i danni
epiteliali sono state considerate le modificazioni
nucleari (nuclei ipercromici, collassati, ovalari e fu-
siformi) e le modifi cazioni citoplasmatiche (citopla-
sma addensato, fusioni cellulari); si è inoltre valu-
tato l’eventuale distacco epiteliale (intraepiteliale o
dermo-epidermico). Riguardo ai danni connettivali,
sono stati valutati l’addensamento, la ialinizzazio-
ne e la carbonizzazione stromali. È stato inoltre
determinato il danno vascolare relativamente alla
presenza di vasi aperti e beanti oppure trombizzati
e alla stasi vascolare. Le sopra citate valutazioni
sono state effettuate in base all’esistenza o meno
di tali alterazioni, considerando un cut-off del 10%.
La profondità del danno tissutale è stata invece
valutata mediante un oculare micrometrico (Nikon
Labophot ® ) separatamente per ogni compartimento
tissutale [8] .
Allo scopo di evidenziare se l’eventuale accumulo
di calore nei prelievi di piccole dimensioni potesse
potenziare il danno istologico e infl uenzare l’inter-
pretazione diagnostica da parte del patologo [9] , è
stata condotta un’analisi ulteriore delle alterazioni
termiche suddividendo i pezzi operatori in base alle
dimensioni del preparato (asse maggiore superiore
o inferiore a 7 mm). È stata infi ne stilata un’analisi
della morfologia globale dell’incisione conferendo
uno score di qualità da 0 (massima irregolarità con
presenza di distorsioni e lacerazioni per il 90% dei
margini) a 4 (massima regolarità con presenza di
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taglio uniforme senza lacerazioni o distorsioni per il
90% dei margini).
Gli autori dichiarano che lo studio presentato è stato
realizzato in accordo con gli standard etici stabiliti
nella Dichiarazione di Helsinki e che il consenso
informato è stato ottenuto da tutti i partecipanti
prima del loro arruolamento allo studio.
Risultati
Valutazione termica e tempi di incisione
La media delle variazioni termiche registrate a livello
periosteo e nell’osso a 1, 2 e 4 mm di distanza dalle
incisioni è riportata nella tabella I . In particolare, a
livello periosteo si è registrato un aumento di tem-
peratura trascurabile a seguito dell’utilizzo del bisturi
a RQM (0,9 °C), molto basso con il laser Er:YAG
(2,6 °C), mentre l’incremento di calore è stato sen-
sibile con il laser a neodimio (9,3 °C).
Il tempo necessario a effettuare le incisioni con il
bisturi a RQM è risultato in media ridotto (3 sec)
rispetto al bisturi a lama tradizionale (4 sec) e note-
volmente più elevato con i laser Er:YAG e Nd:YAG
(rispettivamente, 38 e 60 sec).
Valutazione istologica
La media dell’ampiezza dei danni termici a carico
dell’epitelio e del connettivo è risultata molto bassa
con il laser Er:YAG (18,5 � m e 59,5 � m) e altret-
tanto contenuta con il bisturi a RQM (98,8 � m e
148,4 � m), ma molto più elevata con il laser Nd:YAG
(363,7 � m e 459,1 � m). Relativamente alla compa-
gine vascolare, il bisturi a RQM ha prodotto danni
ancora più ridotti (22,8 � m) rispetto al laser Er:YAG
(51,1 � m) e al laser Nd:YAG (169,85 � m) ( tabella
II ; fi gg. 1-3 ). Il danno termico è risultato sensibil-
mente superiore nei preparati di piccole dimensioni
prelevati con il laser Nd:YAG, mentre la qualità di
taglio del bisturi a RQM non è stata minimamente
infl uenzata dalle dimensioni del pezzo operatorio
(tabella III) .
TABELLA I – MEDIA DELLE VARIAZIONI TERMICHE DURANTE E DOPO L’INCISIONE
Livello subperiosteo 1 mm 2 mm 3 mm
Laser Nd:YAG
Inizio 21,0 °C 20,6 °C 20,5 °C 20,6 °C
10 sec 23,0 °C 21,5 °C 21,0 °C 21,0 °C
Fine 30,7 °C 24,5 °C 22,5 °C 22,5 °C
Dopo 1 min 26,3 °C 24,3 °C 23,1 °C 22,5 °C
Dopo 2 min 25,0 °C 23,7 °C 23,1 °C 22,5 °C
Laser Er:YAG
Inizio 21,3 °C 21,5 °C 21,4 °C 21,5 °C
10 sec 21,5 °C 21,4 °C 21,3 °C 21,6 °C
Fine 23,9 °C 21,7 °C 21,5 °C 21,9 °C
Dopo 1 min 22,5 °C 21,8 °C 21,8 °C 22,1 °C
Dopo 2 min 22,2 °C 21,8 °C 21,7 °C 22,0 °C
Bisturi a RQM
Inizio 22,6 °C 22,1 °C 22,0 °C 22,2 °C
10 sec – – – –
Fine 23,5 °C 22,3 °C 22,0 °C 22,4 °C
Dopo 1 min 23,5 °C 22,1 °C 21,9 °C 22,1 °C
Dopo 2 min 22,8 °C 22,1 °C 21,0 °C 22,1 °C
Le registrazioni sono state effettuate mediante termocoppie inserite in una mandibola di maiale a livello del periostio, a 1, 2 e 4 mm dal margine osseo.
Le incisioni erano standardizzate (15 mm di lunghezza e 3 mm di profondità).
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Chirurgia orale
Il taglio con il bisturi a lama tradizionale è prossimo alla
perfezione (score 3,9), pur manifestando in alcuni pre-
parati alcune irregolarità in quanto la pressione mecca-
nica esercitata dalla lama può provocare compressione
e lacerazione del tessuto. Il bisturi a RQM conferisce un
taglio regolare e di ottima qualità (score 3,4) e si avvicina
alla qualità della lama tradizionale (tabella IV) [10] .
Discussione
La precisione dell’incisione e la riduzione del trau-
ma operatorio offrono indubbi vantaggi clinici
nell’impiego del bisturi a RQM rispetto agli apparecchi
elettromedicali e a molte lunghezze d’onda laser
nella pratica chirurgica oro-maxillo-facciale. Si as-
siste in generale a una riduzione dei disturbi posto-
peratori legati al danno termico dei tessuti (edema,
infezioni, trisma) e soprattutto risultano estrema-
mente contenuto il dolore e accelerati i processi di
guarigione [11,12] . La presente sperimentazione
ex vivo ha dimostrato l’assenza di rialzo termico
sulle strutture sia mucose sia ossee nelle incisioni
praticate con questo strumento.
Dall’analisi dei preparati ottenuti con il bisturi a RQM e
con i laser è emerso che gli eventuali artefatti termici
non hanno limitato la diagnosi istopatologica in nessun
caso. La biopsia incisionale o l’escissione completa
delle lesioni certamente o potenzialmente maligne
con il bisturi a RQM è un intervento assolutamente
affi dabile per la scarsissima alterazione dei margini
di incisione [13] ed è sorprendente il rispetto delle
strutture anatomiche quali ghiandole salivari minori e
muscoli (fi gg. 4-6) . Questa proprietà rende evidente
come tale apparecchiatura sia di estrema utilità nella
chirurgia delle aree estetiche orali e periorali [10–14] .
L’assenza di perdita di attacco epiteliale riscontrata
con il bisturi a RQM rispetto al laser suggerisce di
TABELLA II – ESTENSIONE DELLE MODIFICAZIONI ISTOLOGICHE
Alterazioni epiteliali ( � m) Alterazioni stromali ( � m) Alterazioni vascolari
Bisturi a lama tradizionale 0 0 0
Bisturi a RQM 90,8 148,4 22,8
Laser Nd:YAG 363,7 459,1 169,85
Laser Er:YAG 18,5 59,5 51,1
Profondità media del danno termico nei tessuti calcolata su 49 prelievi bioptici effettuati con quattro tecniche chirurgiche differenti.
Fig. 1
Incisione perfetta
dell’epitelio – vasi
conservati (H&E; 10x).
Fig. 1
Fig. 2
Incisione connettivale
in prelievo di piccole
dimensioni (macula
gengivale di 3 mm)
(H&E; 10x).
Fig. 2
Fig. 3
Perfetta incisione
connettivale – fi broma
(H&E; 10x).
Fig. 3
P. Vescovi et al.
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preferire questo apparecchio nelle biopsie delle ma-
lattie vescicolo-bollose per evitare artefatti che ne
complichino la diagnosi. La lettura istopatologica del
prelievo bioptico (incisionale/escissionale) di piccole
dimensioni con il laser può essere limitata dalla pre-
senza di artefatti (effetto di sommazione del danno
termico): in questi casi è assolutamente più indicato
l’impiego del bisturi a RQM. La natura atraumatica e
la precisione del taglio conseguenti alla mancanza di
bruciature e lacerazioni laterali sono requisiti fonda-
mentali per un corretto trofi smo del tessuto inciso.
L’assenza di aree di necrosi e di escara consente
un’ottima guarigione per prima intenzione evitando
Fig. 4
Perfetta incisione mucosa
labiale con rispetto delle
ghiandole salivari minori
(H&E; 10x).
Fig. 4
Fig. 5
Particolare: incisione
che lascia immodifi cata
la ghiandola – spessore
del danno 10 � max (H&E;
40x).
Fig. 5
Fig. 6
Perfetta incisione
muscolare senza alcun
danno: estremo rispetto
delle fi bre muscolari
(H&E; 20x).
Fig. 6
TABELLA III – ALTERAZIONI ISTOLOGICHE IN BASE ALLE DIMENSIONI DEL PEZZO OPERATORIO
Alterazioni epiteliali Alterazioni stromali Alterazioni vascolari
Dimensioni del prelievo (mm) < 7 > 7 < 7 > 7 < 7 > 7
Bisturi a lama tradizionale 0 0 0 0 0 0
Bisturi a RQM 99 86,8 214 115,7 0 34,3
Laser Nd:YAG 567,5 269,5 870 274,3 300 218,8
Modifi cazioni tissutali nei pezzi operatori di dimensioni inferiori o superiori a 7 mm. Il danno termico è più evidente e statisticamente signifi cativo nei preparati di
piccole dimensioni ottenuti con il laser Nd:YAG. Mentre la qualità dell’incisione effettuata con il bisturi a RQM non è infl uenzata dalle dimensioni del preparato.
TABELLA IV – COMPARAZIONE DELLA QUALITÀ DEL TAGLIO OTTENUTA CON DIVERSI STRUMENTI CHIRURGICI
Incisione regolare Punteggio dell’incisione (0-4)
Sì No
Bisturi a lama tradizionale 11 0 3,9
Bisturi a RQM 13 2 3,4
Laser Nd:YAG 5 10 1,46
Laser Er:YAG 7 2 3,1
Analisi della morfologia del taglio: regolarità dell’incisione e score 0-4 di regolarità: bisturi a lama tradizionale raggiunge quasi la perfezione, il bisturi a
RQM ha valori molto simili. Elevata regolarità anche con il laser Er:YAG, incisione irregolare con il laser Nd:YAG.
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Chirurgia orale
la formazione di tessuto cicatriziale e di deiscenze
mucose, con un eccezionale recupero estetico e fun-
zionale [14,15] . Non necessitando di pressione ma-
nuale risulta molto preciso in ampi tratti del preparato,
conferendo un’immagine defi nita dal patologo “taglio
da fi lo da formaggio” (fi gg. 2-4) . Una buona incisione
è stata ottenuta anche con il laser Er:YAG (score 3,1),
mentre il taglio praticato con il laser Nd:YAG è risultato
piuttosto irregolare (score 1,46) (tabella IV) .
Un precedente studio clinico relativo a 90 biopsie
escissionali di neoformazioni benigne del cavo orale
[16] , condotto dalla nostra équipe, aveva dimostrato
che i tempi medi di incisione erano notevolmente
più contenuti con il bisturi a RQM (48,23 sec) ri-
spetto al bisturi a lama tradizionale (126,28 sec)
e al laser Nd:YAG (180,11 sec). Il tempo totale di
intervento della chirurgia a RQM risultava dimez-
zato (357,23 sec) rispetto alle tecniche tradizionali
(617,24 sec) o al laser (777,65 sec). Tali risultati sono
stati confermati dal presente studio.
Dalla nostra analisi risulta confermata l’affi dabilità
del bisturi a lama tradizionale [NON A RQM?] che,
a livello istologico, non induce alcuna modifi cazio-
ne sostanziale e rende in ogni caso possibile una
precisa valutazione istopatologica.
Conclusioni
In seguito a tutti i vantaggi esposti, legati a una
corretta tecnica chirurgica, unitamente al notevole
abbassamento dei tempi operatori con riduzione del
disagio del paziente, dell’operatore e delle potenziali
complicanze intra- e postoperatorie, il bisturi a RQM
si rivela uno strumento assolutamente utile e affi dabi-
le nella pratica chirurgica odontoiatrica quotidiana.
Confl itto di interessi
Gli autori dichiarano di non aver nessun confl itto
di interessi.
Finanziamento allo studio
Gli autori dichiarano di non aver ricevuto fi nanzia-
menti istituzionali per il presente studio.
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