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STUDIO GEOLOGICO TECNICO AMBIENTALE Dott. Geol. ANDREA VALENTE ARNALDI Geotecnica - Geofisica - Prove geotecniche e geomeccaniche in sito e di laboratorio Sondaggi geognostici - Palificazioni - Tiranti - Consolidamenti - Monitoraggio geotecnico e strutturale Verifiche di stabilità di pendii e di fronti di scavo - Bonifiche movimenti franosi Idrogeologia - Pozzi per acqua - Opere sotterranee (tunnel) - Discariche - Cave - Dighe Idrologia ed idraulica - Sistemazioni fluviali e marittime - Ingegneria naturalistica Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) - Valutazione Ambientale Strategica (VAS) Studi di Fattibilità Ambientale - Valutazione d’incidenza Ambientale Caratterizzazioni, bonifiche e recuperi ambientali - Consulenze ambientali Sistemi di Gestione Ambientale per certificazione ISO 14001 e/o per registrazione EMAS Pianificazione territoriale - Piani di Protezione Civile Valutazione rischio sismico, idrogeologico ed ambientale Provincia IMPERIA Comune SANREMO Oggetto Riqualificazione urbanistica ed ambientale di un edificio in applicazione degli art. 7 della L.R. 49/2009 attraverso lo strumento della Conferenza dei Servizi. RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA Dati catastali Riferimenti normativi nazionali Riferimenti normativi locali Foglio: e Mappali: vedasi elaborati progettuali D.M.LL.PP. 16.01.1996 Ordinanza P.C.M. n. 3274 del 20.03.2003. e s.m.i. O.P.C.M. n. 3519 del 28.04.2006 D.M. 14.01.2008 L.R. n. 29 del 21.07.1983 D.G.R. n. 1308 del 24.10.2008 Piano di Bacino sanremese (Ambito di bacino n. 3 – San Francesco). P.R.G.C. Denominazione Spett. “AL MARE S.r.l.” Indirizzo 18018 ARMA DI TAGGIA (IM) - Via C. Colombo 52/4 Progettisti Arch. Raffaella PANIZZI, Geom. Luca MARVALDI, Geom. Domenico PICCONE e Geom. Gianfranco ADAMI Committenti Indirizzo c/o Studio Geom. Gianfranco ADAMI 18038 SANREMO (IM) – Via Meridiana, 2 Il Tecnico Dott. Geol. Andrea VALENTE ARNALDI Codice documento 11.SR.ALMARE.1 Rev. Copie Data Redazione Verifica Approvazione Descrizione 00 n. 3 28.11.2011 Geol. A. Valente Arnaldi Geol. A. Valente Arnaldi Geol. A. Valente Arnaldi 1° emissione 18038 SANREMO (IM) - Via Manzoni 61 (Piazza Colombo) - Tel./Fax 0184.570051 10126 TORINO - Via Spotorno 59/C (Lingotto) - Tel./Fax 011.6960115 12042 BRA (CN) - Strada San Michele 14 - Tel./Fax 0172.44016 335.6458897 E-mail : [email protected] www.geostudiovalente.com

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STUDIO GEOLOGICO TECNICO AMBIENTALE

Dott. Geol. ANDREA VALENTE ARNALDI

Geotecnica - Geofisica - Prove geotecniche e geomeccaniche in sito e di laboratorio Sondaggi geognostici - Palificazioni - Tiranti - Consolidamenti - Monitoraggio geotecnico e strutturale

Verifiche di stabilità di pendii e di fronti di scavo - Bonifiche movimenti franosi Idrogeologia - Pozzi per acqua - Opere sotterranee (tunnel) - Discariche - Cave - Dighe

Idrologia ed idraulica - Sistemazioni fluviali e marittime - Ingegneria naturalistica Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) - Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

Studi di Fattibilità Ambientale - Valutazione d’incidenza Ambientale Caratterizzazioni, bonifiche e recuperi ambientali - Consulenze ambientali

Sistemi di Gestione Ambientale per certificazione ISO 14001 e/o per registrazione EMAS Pianificazione territoriale - Piani di Protezione Civile

Valutazione rischio sismico, idrogeologico ed ambientale

Provincia IMPERIA Comune SANREMO

Oggetto

Riqualificazione urbanistica ed ambientale di un edificio in applicazione degli art. 7 della L.R. 49/2009 attraverso lo strumento

della Conferenza dei Servizi.

RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA

Dati catastali Riferimenti normativi nazionali Riferimenti normativi locali

Foglio: e Mappali: vedasi elaborati progettuali

D.M.LL.PP. 16.01.1996 Ordinanza P.C.M. n. 3274 del 20.03.2003. e s.m.i. O.P.C.M. n. 3519 del 28.04.2006 D.M. 14.01.2008

L.R. n. 29 del 21.07.1983 D.G.R. n. 1308 del 24.10.2008 Piano di Bacino sanremese (Ambito di bacino n. 3 – San Francesco). P.R.G.C.

Denominazione Spett. “AL MARE S.r.l.”

Indirizzo 18018 ARMA DI TAGGIA (IM) - Via C. Colombo 52/4

Progettisti Arch. Raffaella PANIZZI, Geom. Luca MARVALDI, Geom. Domenico PICCONE e Geom. Gianfranco ADAMI

Committenti

Indirizzo c/o Studio Geom. Gianfranco ADAMI 18038 SANREMO (IM) – Via Meridiana, 2

Il Tecnico

Dott. Geol. Andrea VALENTE ARNALDI

Codice

documento 11.SR.ALMARE.1

Rev. Copie Data Redazione Verifica Approvazione Descrizione

00 n. 3 28.11.2011 Geol. A. Valente Arnaldi

Geol. A. Valente Arnaldi

Geol. A. Valente Arnaldi

1° emissione

18038 SANREMO (IM) - Via Manzoni 61 (Piazza Colombo) - Tel./Fax 0184.570051 10126 TORINO - Via Spotorno 59/C (Lingotto) - Tel./Fax 011.6960115

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INDICE

1 PREMESSA Pag. 3

2 CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE Pag. 6

3 PERICOLOSITA’ GEOMORFOLOGICA Pag. 6

4 CARATTERISTICHE GEOLITOLOGICHE Pag. 7

5 CARATTERISTICHE GEOTECNICHE E RICOSTRUZIONE DELLA

STRATIGRAFIA LOCALE

Pag. 9

6 CARATTERI SISMICI LOCALI Pag. 16

7 CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE ED IDROLOGICHE Pag. 21

8 RISULTANZE DELLE PROVE DI PERMEABILITÀ ESEGUITE IN SITO E

DEFINIZIONE DEI PRINCIPALI PARAMETRI IDROGEOLOGICI DELLA

COLTRE ELUVIO - COLLUVIALE

Pag. 23

9 MODELLO GEOTECNICO Pag. 25

10 OPERE DI FONDAZIONE ED OPERE DI SOSTEGNO Pag. 27

11 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Pag. 29

12 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Pag. 34

13 ALLEGATI Pag. 35

- Inquadramento topografico

- Documentazione fotografica aerea

- Carta della zonizzazione (Estratto dalla “Carta della zonizzazione” del P.R.G.C.), scala 1:5.000

- Carta del rischio geomorfologico (Estratto dalla “Carta del Rischio Geomorfologico” del Piano di Bacino “San Francesco” - Provincia di Imperia), scala 1:5.000

- Carta dei regimi normativi (Estratto dalla “Carta dei Regimi Normativi” del Piano di Bacino “San Francesco” - Provincia di Imperia), scala 1:5.000

- Inquadramento geologico (Estratto del Foglio Sanremo n. 258-271 della Carta Geologica d’Italia in scala 1:50.000)

- Carta geologico - tecnica (scala 1:2.500)

- Carta geomorfologica e dei dissesti (scala 1:2.500)

- Ubicazione delle prove ed indagini geologico - tecniche eseguite in sito e dei punti di prelievo dei campioni sottoposti alle analisi e prove di laboratorio (scala 1:2.000)

- Caratteristiche tecniche del penetrometro dinamico DPM 30

- Tabulati delle n. 4 prove penetrometriche dinamiche eseguite

- Sezioni stratigrafiche (sezioni YY - ZZ di progetto modificate, scala 1:500)

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1. PREMESSA

La presente relazione geologica e geotecnica a supporto di un progetto di riqualificazione

urbanistica ed ambientale di un edificio in applicazione dell’art. 7 della L.R. 49/2009 attraverso lo strumento della Conferenza dei Servizi, ubicato all’interno di un lotto di terreno sito in Comune di SANREMO (IM) – via Padre Semeria, fa seguito ad un sopralluogo e ad un’indagine geologico - tecnica di superficie e di profondità, eseguita in sito, su incarico conferito allo scrivente dalla Società “AL MARE S.r.l.”, nonché dai Progettisti dell’intervento, Arch. Raffaella PANIZZI, Geom. Luca MARVALDI, Geom. Domenico PICCONE e Geom. Gianfranco ADAMI.

Le indagini eseguite, estese ad un significativo intorno dell'area interessata dagli interventi, in ottemperanza al Testo Unitario - Norme tecniche per le costruzioni (D.M. 14.01.08), sono state finalizzate alla definizione delle condizioni geologiche e geomorfologiche del sito ed alle caratteristiche geotecniche dei materiali ricadenti nel volume significativo dei manufatti, verificando i possibili scenari di rischio e le problematiche esecutive, con il preciso intento di definirne le potenzialità di fruizione in relazione all'assetto territoriale, verificando le condizioni di stabilità, l'eventuale presenza di elementi morfogenici dissestivi e lo stato di fatto, traendone le opportune valutazioni sulla compatibilità degli interventi con la situazione idrogeologica, geomorfologica e litologica locale.

L’insieme degli elementi sopra indicati ha la finalità di fornire al Progettista dell’intervento utili indicazioni sui caratteri di portanza dei termini litologici presenti in sito, sulla scelta del più idoneo piano di appoggio alle opere di fondazione dei manufatti in progetto, nonché sulla possibile presenza di acque sotterranee a ridotta soggiacenza e sulle corrette modalità di raccolta e smaltimento delle acque di precipitazione diretta ed indiretta.

Più precisamente è stato definito un modello geologico - tecnico del volume di sottosuolo interagente con le opere da realizzare, determinando le proprietà geotecniche - geomeccaniche iniziali per i diversi litotipi e le diverse zone d’omogeneità con riferimento al volume significativo, al fine di permettere la corretta classificazione del sottosuolo.

Si è pertanto proceduto all’esecuzione di una serie di indagini di natura geologica, le risultanze delle quali sono state riportate nella relazione geologica, quest’ultima finalizzata alla costruzione del modello geologico; nella relazione geotecnica, sulla base del modello geologico e delle indagini geotecniche eseguite in sito, seguendo i dettami della normativa vigente (Decreto Ministeriale 14.01.2008) e dello stato dell’arte, è stato poi ricostruito il locale modello geotecnico.

Il presente elaborato fa seguito alla “Relazione geologico tecnica preliminare redatta a

supporto di un Progetto di Variante al P.R.G. vigente relativa all’intervento n. 7 BC1 – vari, in

Comune di Sanremo (IM) - via Padre Semeria, del “Programma Locale per il Social Housing”

approvato dalla Regione Liguria con deliberazione della Giunta Regionale n. 1502 del

21.12.2006” ed allo “Studio geologico - tecnico a supporto di un Piano Particolareggiato di

iniziativa privata ai sensi della L.R. n. 24 del 8 Luglio 1987 per l’attuazione dell’intervento n. 7

BC1 - vari, in Comune di Sanremo (IM) - via Padre Semeria, del “Programma Locale per il Social

Housing”, entrambi a firma dello scrivente e relativi ad interventi previsti all’interno dell’area in oggetto.

L’area interessata dal progetto è ubicata nel settore SW del territorio comunale sanremese, nel tratto di versante a monte di Pian di Poma; essa confina con aree mediamente antropizzate adibite a culture florivivaistiche (in stato di parziale abbandono) e secondariamente ad aree residenziali. Nel terreno interessato dal progetto, mediamente gerbido ed in parziale stato di degrado, sono presenti, allo stato attuale, alcuni modesti fabbricati di tipo rurale e serre, parzialmente dismesse, distribuite su diversi terrazzamenti contenuti da muretti realizzati prevalentemente in pietra a secco. Il lotto si presenta immergente verso S e SE, in quanto rispecchia l’andamento della parte terminale del versante, fortemente antropizzato, degradante verso la linea di costa.

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Come desunto dagli elaborati progettuali, la fase esecutiva prevede la riqualificazione

urbanistica ed ambientale di un edificio presente all’interno del lotto in esame, in applicazione dell’art. 7 della L.R. 49/2009, con realizzazione di n. 3 fabbricati ad uso residenziale, strutturati secondo un livello seminterrato e n. 1 piani fuori terra.

L’intervento, nel complesso, comporterà l’esecuzione di scavi e movimenti terra significativi, per i quali andrà prevista la realizzazione di apposite opere di sostegno.

L’area interessata dal progetto ricade in un settore classificato “zona 2A” (area in versante con problematiche geologico - tecniche e con scarsi incrementi sismici), così come definito dalla "carta di zonizzazione" allegata al vigente P.R.G.C. di Sanremo.

Secondo quanto riportato nella cartografia tematica allegata al suddetto Piano di Bacino, l’area in esame viene classificata, nella Tavola n. 16° “Carta del rischio geomorfologico”, come zona “ R2 – area a rischio medio” e ricade nella Tavola n. 18 “Carta dei Regimi Normativi” in zona VU – MA (Versante Urbano soggetto al regime normativo di Mantenimento).

Per quanto riguarda il rischio idraulico, l’area in esame è ubicata in zona di assoluta sicurezza (con totale mancanza di corsi d’acqua, naturali e/o artificiali, di rilievo nell’intorno del sito d’intervento) e non si colloca, pertanto, nelle fasce inondabili (A, B o C a seconda dei differenti tempi di ritorno), riportate nella Tavola n. 13b “Carta delle fasce fluviali”.

Il presente studio è stato sviluppato in modo tale da costituire un utile elemento di riferimento per il Progettista al fine di inquadrare le eventuali problematiche geologiche - geotecniche e per definire il programma delle eventuali ulteriori indagini sui terreni.

Si elencano di seguito i contenuti principali del presente elaborato: � Inquadramento normativo di riferimento ed esame dell’intervento nel contesto degli strumenti

di pianificazione vigenti con analisi del quadro conoscitivo esistente. � Caratteristiche generali del progetto e suo inquadramento in ambito territoriale. � Definizione delle caratteristiche tettonico - strutturali dell’area d’intervento. � Definizione dei lineamenti geomorfologici della zona ed analisi dei processi morfogenetici,

con specifico riferimento ai dissesti in atto o potenziali ed alla loro tendenza evolutiva, al fine di una valutazione delle reali incidenze dell'intervento sulle condizioni di stabilità pre e post-intervento.

� Definizione della caratteristiche geologiche del sito: caratterizzazione della successione litostratigrafia per un intorno areale significativo al fine di caratterizzare il “volume significativo”.

� Definizione della distribuzione areale e volumetrica dei litotipi, il loro stato di fratturazione e alterazione ed un primo giudizio qualitativo sulle loro caratteristiche geomeccaniche.

� Definizione delle condizioni idrogeologiche del sito, tenendo conto dello schema della circolazione idrica superficiale e sotterranea, dei livelli piezometrici dell’acquifero superficiale e delle indicazioni sulla loro escursione stagionale (misurata o stimata sulla base dei valori medi conosciuti oppure derivata da dati bibliografici o dalle carte dello strumento urbanistico vigente).

� Cenni sulle metodologie di scavo per la realizzazione delle fondazioni e delle opere. � Valutazioni specifiche degli effetti indotti complessivamente dalle opere in progetto anche in

relazione a tutti gli interventi necessari per la loro realizzazione (scavi, riporti e drenaggi). � Definizione di “zona nota” o “zona non nota” in relazione alla stabilità complessiva

struttura/opera-terreno. � Risultanze delle prove ed indagini geognostiche e geotecniche realizzate con l’obiettivo di

ricostruire le caratteristiche litostratigrafiche, geotecniche e geofisiche locali e relativa documentazione tecnica: standard di riferimento e specifiche tecniche adottate, attrezzature impiegate e metodologie di esecuzione delle indagini, interpretazione ed elaborazione dei risultati; cartografia di corredo, rapporti di prova.

� Risultanze di eventuali prove ed indagini geognostiche e geotecniche eseguite in siti limitrofi o ricavati da bibliografia, particolarmente per le “zone note”.

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� Considerazioni sulla stabilità dei fronti di scavo in assenza di opere di progetto (pre-

intervento) con individuazione delle ipotetiche superfici di scivolamento. � Definizione della Zona sismica d’appartenenza e della Categoria di suolo di fondazione del

sito in relazione alla normativa adottata. � Valutazioni sulle problematiche sismiche locali presenti nel sito anche in riferimento agli

elementi di pericolosità sismica locali e valutazione delle condizioni predisponenti per la suscettibilità a liquefazione dei terreni nei casi previsti dalla normativa vigente. La presente indagine è eseguita ai sensi della seguente normativa di riferimento:

- D.M.LL.PP. 16.01.1996; - Ordinanza P.C.M. n. 3274 del 20.03.2003 e s.m.i.; - Ordinanza P.C.M. n. 3519 del 28.04.2006; - D.M. 14.01.2008; - L.R. n. 29 21.07.1983 e disposti dell'Art. 41 del vigente P.R.G.C.; - D.G.R. n. 1308 del 24.10.2008; - Piano di Bacino sanremese (Ambito di bacino n. 3 - San Francesco); - P.R.G.C.

Preliminarmente all’esecuzione dell’indagine in sito, è stata condotta una ricerca dei dati

bibliografici e della cartografia tecnica disponibili riguardanti l'area in oggetto, nonché degli elaborati geologico - tecnici allegati al vigente P.R.G.C.

Si rappresenta che la campagna d’indagini geognostiche, prove ed analisi geotecniche e sismiche, eseguite in sito ed in laboratorio a supporto delle precedenti fasi d’indagine, è stata così articolata: a) Esecuzione di n. 20 prove penetrometriche dinamiche di profondità, con penetrometro DPM

30 medio (classificazione ISSMFE, 1988), opportunamente ubicate e spinte fino a rifiuto nel

sottosuolo, alla luce delle quali è stato possibile definire i principali caratteri geotecnici

(angolo di attrito, peso di volume saturo e secco, densità relativa, modulo di deformazione

drenato, coesione, etc.), la capacità portante (carico ammissibile) del terreno di fondazione. Le

prove sono state eseguite in corrispondenza del sedime delle principali strutture e fabbricati in

progetto, ma non solo. Le risultanze “di campagna” delle suddette prove geotecniche di

profondità sono state oggetto di ulteriori approfondite elaborazioni, analisi e verifiche, anche

con il supporto di specifici programmi informatici.

b) Prelievo di n. 10 campioni rimaneggiati di terreno ad una quota di 50 cm circa da p.c. Si

rappresenta che non è stato possibile il prelievo di campioni indisturbati a causa della tipologia

e delle caratteristiche dei litotipi presenti in sito.

c) Esecuzione di n. 10 sets di analisi e prove di laboratorio, necessarie alla caratterizzazione

geotecnica dei terreni presenti in sito, eseguite su n. 10 campioni (1 set di prove per ogni

campione) prelevati in sito. E’ stata eseguita per ciascun campione l’analisi granulometrica per

vagliatura e la determinazione diretta del peso di volume apparente. Mediante l’esecuzione di

tali analisi di laboratorio, unitamente alle risultanze delle indagini e prove in sito, è stato

possibile determinare, tra l’altro, il potenziale di liquefazione del terreno in condizioni

sismiche.

d) Esecuzione di n. 5 prove di permeabilità all’interno di n. 5 pozzetti (aventi tra loro uguali

dimensioni, pari a 0,30 x 0,30 x 0,30 m), appositamente eseguiti in sito, finalizzate alla

definizione dei principali parametri idrogeologici dei terreni presenti in sito. Le prove di

permeabilità sono state effettuate a carico variabile seguendo le modalità previste dalla

normativa A.G.I. 1977. Le prove sono state svolte immettendo cm 20 circa d’acqua in ognuno

dei n. 5 pozzetti e misurando i tempi necessari (intervalli) a raggiungere i valori di

abbassamento pari a 5, 10 e 15 cm.

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Nel presente elaborato vengono riportate unicamente le risultanze delle indagini che

interessano direttamente il sedime dei fabbricati in progetto, nonché un loro intorno significativo, al fine di definire correttamente i modelli geologico e geotecnico di riferimento.

Vengono di seguito esposte alcune note circa le caratteristiche geomorfologiche, geolitologiche, idrogeologiche, geotecniche e sismiche dell’area d’indagine.

2. CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE Il territorio in esame ha come principale caratteristica, dal punto di vista geomorfologico,

quella di formare un ambiente di tipo collinare marittimo, nel complesso omogeneo, caratterizzato da una morfologia impluviale ad ampio ventaglio. Esso è ubicato a SW del concentrico di Sanremo, nel settore collinare a monte di Pian di Poma, ad una quota compresa tra 80 e 110 m s.l.m. circa.

Il versante, ad acclività variabile a causa di alcune rotture di pendenza, è intervallato da frequenti terrazzamenti operati dall’azione antropica ed ha pendenza verso S e SE.

I terreni presenti in sito, come detto strutturati a fasce, risultano attualmente non adibiti ad alcuna coltura, generalmente incolti (gerbido).

Per meglio comprendere le generali condizioni geomorfologiche ed idrologiche dell’area interessata dalla pianificazione territoriale è opportuno richiamare e brevemente descrivere la situazione connessa con le attività nella stessa sviluppate alcuni decenni or sono. Esse sono state prevalentemente di tipo agricolo tradizionale, che furono corredate e protette da un completo schema di disciplina delle acque superficiali. Tale schema era costituito da canalizzazioni principali (denominate “difese”) lungo la massima pendenza, continuamente arginate tramite murature a secco di altezza progressivamente crescente da monte verso valle, con fondo protetto da pietrame incastrato. Verso queste canalizzazioni primarie convergevano quelle secondarie, con percorso trasversale, anch’esse costituite da muretti a secco e fondo in pietrame.

Nonostante il generale stato attuale di degrado ed abbandono dell’area, successivamente alla cessazione delle attività agricolo – floricole negli ultimi anni, con conseguenti dissesti dei muri a secco e delle opere di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche, l’area ha conservato le caratteristiche dell’antica sistemazione. Essa ha contribuito e tutt’ora contribuisce alla buona difesa idrogeologica del territorio in esame.

3. PERICOLOSITA’ GEOMORFOLOGICA I rilievi eseguiti, le informazioni storiche acquisite nonché l’analisi della Cartografia delle

Aree Storicamente Inondate alla scala 1:25.000, elaborata dalla Regione Liguria – Dipartimento Infrastrutture Trasporti ed Opere Pubbliche – Servizio Protezione Civile – Direzione Centrale Affari Legali ed Organizzativi – S.I.T.A.R. (Servizi Informativi Territoriali ed Ambientali Regionali), con D.G.R. del 01.06.2001, non hanno evidenziato il verificarsi di fenomeni di esondazione per piene ordinarie e straordinarie di corsi d’acqua principali, minori od artificiali, che abbiano coinvolto la zona indagata in tempi recenti. I rilievi eseguiti non hanno evidenziato particolari fenomeni di erosione accelerata o di mobilizzazione riguardanti il tratto di versante indagato.

I rilievi eseguiti non hanno evidenziato, alla luce della medio - bassa acclività dell’area (ad esclusione del settore di monte, dove la pendenza risulta da media ad elevata), manifestazioni di fenomeni franosi o di dissesti di rilievo riguardanti il tratto di versante indagato verificatisi in tempi recenti. Anche in occasione degli importanti fenomeni alluvionali che hanno coinvolto pesantemente il territorio del Comune di Sanremo il 30 Settembre 1998 e nel Novembre 2000, l’area in oggetto ed un suo congruo intorno non sono stati interessati da alcun fenomeno dissestivo significativo.

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Alla luce di quanto esposto, l’area oggetto d’indagine è da ritenersi nel suo complesso

attualmente stabile, escludendo, al momento dei sopralluoghi, fenomeni dissestivi ed erosivi in atto o potenziali di particolare entità.

Solo localmente si potranno presentare modeste e puntuali problematiche geomorfologiche connesse con la variazione della potenza e della composizione del materiale sciolto di copertura, del suo stato di consistenza e delle condizioni locali di equilibrio del pendio. Potranno quindi verificarsi fenomeni di piccoli assestamenti legati alla circolazione idrica superficiale e sotterranea, anche in aree del territorio in esame apparentemente assestate, in tempi più o meno lunghi.

4. CARATTERISTICHE GEOLITOLOGICHE Dal punto di vista geologico – strutturale, si rappresenta che il tratto meridionale di costa

compreso tra i Comuni di Ospedaletti e San Lorenzo, all’interno del quale ricade il lotto in oggetto, è caratterizzato dalla presenza di un limitato numero di litologie, con la netta predominanza dei litotipi appartenenti al Flysch di Sanremo. Seguono, in ordine di estensione, i litotipi appartenenti alle formazioni delle Brecce di Taggia, dei Conglomerati di Monte Villa e delle Arenarie di Bordighera.

Le unità del substrato pre - quaternario affioranti nell'area in esame appartengono, in particolare, al Flysch di Sanremo. La strutturazione molto ordinata del substrato in megapieghe plurichilometriche ad asse circa WNW - ESE ed il sostanziale décalage delle strutture verso S fa sì che le varie unità seguano modalità di affioramento non casuali. Negli stessi settori meridionali affiorano i livelli stratigrafici più elevati del flysch a Helmintoidi, solitamente conservatisi al nucleo di grandi sinclinali. Addentrandosi nella catena emergono invece i livelli stratigrafici progressivamente più bassi. I flysch ad Helmintoidi della Liguria Occidentale sono stati coinvolti nelle fasi dell’orogenesi alpina intervenuta tra il Cretaceo superiore ed il Miocene inferiore, periodo in cui le varie Unità sono state deformate in maniera prevalentemente duttile; successivamente, nel Plio - Quaternario, hanno preso parte alla fase neotettonica associata alle deformazioni di natura fragile.

Nel corso dei parossismi alpini i Flysch sono stati scollati a livello del complesso di base e traslati verso l’esterno della catena: durante questo processo l’Unità di Sanremo-Monte Saccarello ha subito deformazioni riconducibili ad un campo di bassa pressione e bassa temperatura caratteristica del livello strutturale superficiale del Flysch.

Durante le prime due fasi dell’orogenesi, le vicende geologiche hanno coinvolto l’area in strutture plicative plurichilometriche, con assi in direzione E-W e vergenza dapprima verso S (Eocene medio - superiore) e successivamente verso N (Eocene terminale), mentre nella fase tardiva post-eocenica, dovuta alla rotazione antioraria del blocco sardo-corso e delle Alpi Marittime, le pieghe si evolvono lungo assi in direzione NNW-SSE e vergenza alpina. Su questo quadro deformativo duttile, si sono impostati, nel Plio-Quaternario, diversi sistemi di faglie aventi direzioni principali NW-SE, NE-SW e N - S.

Tale evento ha smembrato il flysch, soprattutto a livello superficiale, determinando la presenza di blocchi in movimento relativo tra loro con importanti fenomeni di basculamento.

L’interpretazione delle foto aeree e le opportune verifiche di campagna hanno individuato 3 sistemi principali, costituiti da lineazioni a sviluppo plurichilometrico, seppur non necessariamente continue, hanno direzioni rispettivamente N 25°, N 50° e N 120°, a cui se ne aggiunge un terzo, meno evidente e costante, a direzione N - S ed un quarto, ancor meno diffuso e marcato, a direzione E - W.

Alla mesoscala si rileva costante la presenza di 2 superfici di clivaggio distinte, subortogonali tra loro con direzioni mediamente coincidenti con le grandi lineazioni di cui sopra. Si tratta di un tipico clivaggio di frattura, definito da superfici nette ma non penetrative, a spaziatura variabile da metrica a centimetrica a seconda del tipo litologico.

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L’intersezione di queste superfici di discontinuità, a cui se ne aggiungono talvolta altre che

possono anche non essere correlate ad eventi regionali, ma semplicemente a particolarità locali, delimita cunei di roccia che spesso sono caratterizzati da piccole entità di scivolamento relativo. Il fenomeno ha grandissima rilevanza riguardo svariati aspetti sia di natura geologica in senso stretto, sia geomorfologica, sia geomeccanica, poiché è evidente quale possa essere la sua influenza non solo sulle condizioni statiche e di equilibrio all’interno di una compagine rocciosa, ma anche e soprattutto sulle azioni di degradazione fisico - chimiche.

Dal punto di vista geolitologico, in base al rilievo effettuato ed a quanto riportato sul Foglio n. 258-271 “Sanremo” della Carta Geologica d'Italia alla scala 1:50.000 e sulla Carta geolitologica e tettonica (Tav. 1-A) alla scala 1:5.000 allegata al P.R.G.C., i terreni presenti nell’area d’intervento, raramente in affioramento, spesso sub-affioranti, sono di origine marina ed appartengono al Complesso Cretaceo Superiore del Flysch ad Helminthoida, e sono costituiti, in prevalenza, da torbiditi marnose con o senza base calcareo - arenacea in strati da sottili a spessi; torbiditi siltoso - arenacee (prevalentemente quarzoso micacee) generalmente fini o medie in strati e banchi; marne argillose e argilliti marnose e calcari micritici in strati sottili e medi (Eocene-Cretaceo).

Le indagini eseguite hanno evidenziato la presenza su quasi tutto il versante di una coltre da eluvio – colluviale a colluvio - eluviale costituita da materiali sciolti di alterazione avente potenza variabile, mediamente inferiore a 2 m; essa risulta costituita, in genere, da scarsa matrice argillosa ed abbondanti frammenti litoidi arenacei e calcarei. Tale coltre presenta la sua massima potenza nella porzione meridionale del versante, in prossimità di via Padre Semeria.

Occorre inoltre rilevare che, al di sotto di tale coltre di copertura, il substrato reperito, sicuramente in posto, presenta un certo grado di fratturazione a carico delle facies più rigide, definite da arenarie e calcari. Per contro le facies più plastiche, costituite da argilloscisti e marnoscisti, sono state interessate da fenomeni di intensa alterazione che si sono verificati anche a notevole profondità da p.c.

Ove tali fenomeni di degrado hanno avuto elevata intensità, il terreno interessato entra a far parte della copertura di materiali sciolti.

I termini costituenti i terreni di copertura sono stati oggetto di apposite analisi di laboratorio: in particolare, sono stati prelevati n. 10 campioni rimaneggiati alla profondità di m 0,5 circa da p.c., nei punti indicati nella cartografia allegata, di cui n. 2 ricadono all’interno dell’area di interesse. Tali campioni, costituiti da materiali incoerenti, dunque disturbati, sono stati oggetto di due diverse analisi: - determinazione della massa volumica apparente; - analisi della composizione granulometrica.

In sintesi, i risultati di tali analisi sono stati i seguenti:

Campione Peso di volume apparente (t/m3)

Classificazione

C5 1,52 Sabbia limosa con ghiaia C8 1,57 Sabbia ghiaiosa con limo

Si evidenzia infine che, sulla base di osservazioni geomorfologiche e geolitologiche, si possa

considerare la presenza di 1 faglia ad andamento circa E - S lungo il limite NE della zona in oggetto. Il generale e diffuso stato di disturbo tettonico è, tra l’altro, confermato anche dalla variabilità degli assetti giaciturali rilevati nei limitati affioramenti rocciosi presenti al limite N dell’area.

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5. CARATTERISTICHE GEOTECNICHE E RICOSTRUZIONE DELLA

STRATIGRAFIA LOCALE

I caratteri geotecnici indicativi dei litotipi superficiali presenti nell’area d’indagine sono stati ottenuti mediante l’elaborazione delle risultanze di n. 4 prove penetrometriche dinamiche (su di un totale di 20 realizzate nel sito in oggetto ed in un suo intorno significativo nell’anno 2008), eseguite nell’area d’intervento in prossimità del sedime dei fabbricati in progetto, con penetrometro DPM medio (peso massa battente kg 30), le cui caratteristiche tecniche sono di seguito descritte. Tali prove sono state spinte fino a rifiuto all’interno del substrato roccioso. Di seguito si riportano alcune considerazioni generali.

L’elaborazione dei dati ottenuti in seguito alle suddette prove ha portato alla visualizzazione, sia sottoforma di diagramma che di tabella, del numero dei colpi (N) di penetrazione della punta (avanzamento) e della resistenza dinamica alla punta stessa (Rpd), entrambi in rapporto alla profondità.

L’Rpd risulta correlata al numero dei colpi secondo la Formula Olandese, qui di seguito enunciata:

Rpd = M2H/ [A e (M+P)] = M2HN/ [Aδ (M+P)] dove: Rpd = resistenza dinamica alla punta [area A] M = peso della massa battente = 30 kg e = infissione per colpo = δ/N; P = peso totale delle aste del sistema battuta (dipende dal numero di aste utilizzate durante la

l’esecuzione prova) δ = avanzamento punta = 10 cm Η = Altezza di caduta libera = 0,2 m Ν = N° di colpi punta relativo ad un avanzamento di 10 cm Α = Area base punta conica = 10 cm

E’ stata poi eseguita una elaborazione statistica delle prove penetrometriche dinamiche

effettuate (valori medi, minimi, massimi, scarto quadratico medio, etc.), che ha permesso una correlazione dei valori di N penetrometrico con i corrispondenti valori di Nspt. Questi ultimi risultano essere più facilmente interpretabili, essendo disponibile una notevole e specifica bibliografia relativa ad essi.

Poiché non esiste una standardizzazione delle procedure di esecuzione di tali prove, i valori sono stati convertiti in valori equivalenti di SPT, attraverso un coefficiente di correlazione fornito dai produttori della strumentazione penetrometrica utilizzata.

Tale coefficiente, definito βt (Coefficiente Teorico di Energia), viene calcolato nel seguente modo:

βt = Q/Qspt = 0,77 dove: Qspt = 7,83 kg/cm3 (ottenuto dai valori di letteratura) Q = Energia specifica per colpo = MH/Aδ = 6,00 kg/cm3 M = peso della massa battente = 30 kg δ = avanzamento punta = 10 cm H = Altezza di caduta libera = 0,2 m

Un’ulteriore e più approfondita elaborazione ha permesso la stesura delle tavole

d’interpretazione geotecnica delle prove effettuate indicante, dopo una preliminare differenziazione

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a seconda della natura granulare o coesiva del terreno in esame, i valori dei principali parametri, definiti per ogni differente strato, dedotti da note correlazioni con quelli del numero dei colpi (N) di penetrazione della punta (avanzamento).

Si riportano, di seguito, i parametri geotecnici, da attribuire ai vari terreni, desunti indirettamente dall’elaborazione delle prove eseguite dallo scrivente nell’area indagata e confermati da valori tabellari, nonché dall’analisi del materiale bibliografico disponibile. Si rappresenta che i valori di seguito riportati sono stati ricavati mediando i valori ottenuti dall’elaborazione delle prove di profondità all’interno degli stessi livelli, ed escludendo quei valori che si discostavano eccessivamente dalla media di ogni singolo strato.

PROVA P 6

Strumento utilizzato DPM (DL030 10) (Medium) Prova eseguita in data 29/01/2008 Profondità prova m 1.50

Profondità (m)

Nr. Colpi

Calcolo coeff. riduzione sonda

Chi

Res. dinamica ridotta

(Kg/cm²)

Res. dinamica (Kg/cm²)

Pres. ammissibile con

riduzione Herminier -

Olandesi (Kg/cm²)

Pres. ammissibile Herminier -

Olandesi (Kg/cm²)

0.10 1 0.857 2.86 3.34 0.14 0.17 0.20 1 0.855 2.85 3.34 0.14 0.17 0.30 2 0.853 5.70 6.68 0.28 0.33 0.40 2 0.851 5.68 6.68 0.28 0.33 0.50 3 0.849 8.50 10.02 0.43 0.50 0.60 3 0.847 8.49 10.02 0.42 0.50 0.70 3 0.845 8.47 10.02 0.42 0.50 0.80 4 0.843 11.27 13.36 0.56 0.67 0.90 3 0.842 8.00 9.51 0.40 0.48 1.00 4 0.840 10.64 12.68 0.53 0.63 1.10 3 0.838 7.97 9.51 0.40 0.48 1.20 4 0.836 10.60 12.68 0.53 0.63 1.30 6 0.835 15.87 19.01 0.79 0.95 1.40 23 0.733 53.42 72.89 2.67 3.64 1.50 50 0.631 100.01 158.45 5.00 7.92

STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA P 6 TERRENI INCOERENTI Densità relativa Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Densità relativa

(%) Strato 1 2.28 1.30 2.28 Schultze &

Menzenbach 51.28

Strato 2 17.5 1.50 17.5 Schultze & Menzenbach

61.38

Angolo di resistenza al taglio Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Angolo d'attrito

(°) Strato 1 2.28 1.30 2.28 Meyerhof 24.97 Strato 2 17.5 1.50 17.5 Meyerhof 36.29

Modulo Edometrico Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Modulo

Edometrico (Kg/cm²)

Strato 1 2.28 1.30 2.28 Begemann 32.15

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Strato 2 17.5 1.50 17.5 Begemann 63.41

Classificazione AGI Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Classificazione

AGI Strato 1 2.28 1.30 2.28 Classificazione

A.G.I. 1977 SCIOLTO

Strato 2 17.5 1.50 17.5 Classificazione A.G.I. 1977

MODERATAMENTE ADDENSATO

Peso unità di volume Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Gamma

(t/m³) Strato 1 2.28 1.30 2.28 Meyerhof ed altri 1.41 Strato 2 17.5 1.50 17.5 Meyerhof ed altri 1.94

Peso unità di volume saturo Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Gamma Saturo

(t/m³) Strato 1 2.28 1.30 2.28 Terzaghi-Peck 1.87 Strato 2 17.5 1.50 17.5 Terzaghi-Peck 2.03

PROVA P 13

Strumento utilizzato DPM (DL030 10) (Medium) Prova eseguita in data 30/01/2008 Profondità prova m 1.90

Profondità (m)

Nr. Colpi

Calcolo coeff. riduzione sonda

Chi

Res. dinamica ridotta

(Kg/cm²)

Res. dinamica (Kg/cm²)

Pres. ammissibile con

riduzione Herminier -

Olandesi (Kg/cm²)

Pres. ammissibile Herminier -

Olandesi (Kg/cm²)

0.10 2 0.857 5.72 6.68 0.29 0.33 0.20 4 0.855 11.42 13.36 0.57 0.67 0.30 5 0.853 14.24 16.70 0.71 0.83 0.40 6 0.851 17.05 20.04 0.85 1.00 0.50 5 0.849 14.17 16.70 0.71 0.83 0.60 4 0.847 11.31 13.36 0.57 0.67 0.70 7 0.845 19.76 23.38 0.99 1.17 0.80 3 0.843 8.45 10.02 0.42 0.50 0.90 5 0.842 13.33 15.85 0.67 0.79 1.00 4 0.840 10.64 12.68 0.53 0.63 1.10 7 0.838 18.59 22.18 0.93 1.11 1.20 7 0.836 18.55 22.18 0.93 1.11 1.30 3 0.835 7.93 9.51 0.40 0.48 1.40 4 0.833 10.56 12.68 0.53 0.63 1.50 5 0.831 13.17 15.85 0.66 0.79 1.60 7 0.830 18.40 22.18 0.92 1.11 1.70 21 0.728 48.44 66.55 2.42 3.33 1.80 27 0.726 62.15 85.56 3.11 4.28 1.90 50 0.625 94.18 150.75 4.71 7.54

STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA P 13 TERRENI INCOERENTI Densità relativa Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Densità relativa

(%)

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Strato 1 3.71 1.60 3.71 Schultze &

Menzenbach 53.43

Strato 2 18.26 1.90 18.26 Schultze & Menzenbach

60.86

Angolo di resistenza al taglio Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Angolo d'attrito

(°) Strato 1 3.71 1.60 3.71 Meyerhof 25.73 Strato 2 18.26 1.90 18.26 Meyerhof 36.54

Modulo Edometrico Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Modulo

Edometrico (Kg/cm²)

Strato 1 3.71 1.60 3.71 Begemann 35.08 Strato 2 18.26 1.90 18.26 Begemann 64.97

Classificazione AGI Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Classificazione

AGI Strato 1 3.71 1.60 3.71 Classificazione

A.G.I. 1977 SCIOLTO

Strato 2 18.26 1.90 18.26 Classificazione A.G.I. 1977

MODERATAMENTE

ADDENSATO Peso unità di volume Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Gamma

(t/m³) Strato 1 3.71 1.60 3.71 Meyerhof ed altri 1.48 Strato 2 18.26 1.90 18.26 Meyerhof ed altri 1.96

Peso unità di volume saturo Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Gamma Saturo

(t/m³) Strato 1 3.71 1.60 3.71 Terzaghi-Peck 1.88 Strato 2 18.26 1.90 18.26 Terzaghi-Peck 2.04

PROVA P 14

Strumento utilizzato DPM (DL030 10) (Medium) Prova eseguita in data 30/01/2008 Profondità prova m 2.30

Profondità (m)

Nr. Colpi

Calcolo coeff. riduzione sonda

Chi

Res. dinamica ridotta

(Kg/cm²)

Res. dinamica (Kg/cm²)

Pres. ammissibile con

riduzione Herminier -

Olandesi (Kg/cm²)

Pres. ammissibile Herminier -

Olandesi (Kg/cm²)

0.10 2 0.857 5.72 6.68 0.29 0.33 0.20 3 0.855 8.56 10.02 0.43 0.50 0.30 4 0.853 11.39 13.36 0.57 0.67 0.40 4 0.851 11.36 13.36 0.57 0.67 0.50 5 0.849 14.17 16.70 0.71 0.83 0.60 4 0.847 11.31 13.36 0.57 0.67 0.70 4 0.845 11.29 13.36 0.56 0.67 0.80 3 0.843 8.45 10.02 0.42 0.50

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0.90 7 0.842 18.67 22.18 0.93 1.11 1.00 6 0.840 15.97 19.01 0.80 0.95 1.10 5 0.838 13.28 15.85 0.66 0.79 1.20 3 0.836 7.95 9.51 0.40 0.48 1.30 4 0.835 10.58 12.68 0.53 0.63 1.40 5 0.833 13.20 15.85 0.66 0.79 1.50 7 0.831 18.44 22.18 0.92 1.11 1.60 13 0.780 32.12 41.20 1.61 2.06 1.70 20 0.778 49.31 63.38 2.47 3.17 1.80 21 0.726 48.34 66.55 2.42 3.33 1.90 25 0.725 54.63 75.38 2.73 3.77 2.00 25 0.723 54.51 75.38 2.73 3.77 2.10 27 0.722 58.75 81.41 2.94 4.07 2.20 29 0.720 62.97 87.44 3.15 4.37 2.30 50 0.619 93.26 150.75 4.66 7.54

STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA P 14 TERRENI INCOERENTI Densità relativa Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Densità relativa

(%) Strato 1 3.35 1.50 3.35 Schultze &

Menzenbach 53.03

Strato 2 17.4 2.30 17.4 Schultze & Menzenbach

60.04

Angolo di resistenza al taglio Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Angolo d'attrito

(°) Strato 1 3.35 1.50 3.35 Meyerhof (1965) 25.54 Strato 2 17.4 2.30 17.4 Meyerhof (1965) 36.26

Modulo Edometrico Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Modulo

Edometrico (Kg/cm²)

Strato 1 3.35 1.50 3.35 Begemann 34.35 Strato 2 17.4 2.30 17.4 Begemann 63.20

Classificazione AGI Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Classificazione

AGI Strato 1 3.35 1.50 3.35 Classificazione

A.G.I. 1977 SCIOLTO

Strato 2 17.4 2.30 17.4 Classificazione A.G.I. 1977

MODERATAMENTE

ADDENSATO Peso unità di volume Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Gamma

(t/m³) Strato 1 3.35 1.50 3.35 Meyerhof ed altri 1.47 Strato 2 17.4 2.30 17.4 Meyerhof ed altri 1.94

Peso unità di volume saturo Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Gamma Saturo

(t/m³) Strato 1 3.35 1.50 3.35 Terzaghi-Peck 1.88

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Strato 2 17.4 2.30 17.4 Terzaghi-Peck 1.96

PROVA P 15

Strumento utilizzato DPM (DL030 10) (Medium) Prova eseguita in data 30/01/2008 Profondità prova m 1.70

Profondità (m)

Nr. Colpi

Calcolo coeff. riduzione sonda

Chi

Res. dinamica ridotta

(Kg/cm²)

Res. dinamica (Kg/cm²)

Pres. ammissibile con

riduzione Herminier -

Olandesi (Kg/cm²)

Pres. ammissibile Herminier -

Olandesi (Kg/cm²)

0.10 3 0.857 8.58 10.02 0.43 0.50 0.20 2 0.855 5.71 6.68 0.29 0.33 0.30 4 0.853 11.39 13.36 0.57 0.67 0.40 5 0.851 14.21 16.70 0.71 0.83 0.50 6 0.849 17.01 20.04 0.85 1.00 0.60 7 0.847 19.80 23.38 0.99 1.17 0.70 8 0.845 22.58 26.72 1.13 1.34 0.80 7 0.843 19.71 23.38 0.99 1.17 0.90 17 0.792 42.64 53.87 2.13 2.69 1.00 21 0.740 49.23 66.55 2.46 3.33 1.10 27 0.738 63.15 85.56 3.16 4.28 1.20 29 0.736 67.66 91.90 3.38 4.60 1.30 30 0.735 69.83 95.07 3.49 4.75 1.40 31 0.683 67.08 98.24 3.35 4.91 1.50 28 0.731 64.88 88.73 3.24 4.44 1.60 29 0.730 67.05 91.90 3.35 4.60 1.70 50 0.628 99.50 158.45 4.97 7.92

STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA P 15 TERRENI INCOERENTI Densità relativa Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Densità relativa

(%) Strato 1 4 0.80 4 Schultze &

Menzenbach 56.09

Strato 2 20.17 1.70 20.17 Schultze & Menzenbach

61.63

Angolo di resistenza al taglio Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Angolo d'attrito

(°) Strato 1 4 0.80 4 Meyerhof 25.88 Strato 2 20.17 1.70 20.17 Meyerhof 37.12

Modulo Edometrico Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Modulo

Edometrico (Kg/cm²)

Strato 1 4 0.80 4 Begemann 35.68 Strato 2 20.17 1.70 20.17 Begemann 68.89

Classificazione AGI Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Classificazione

AGI

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Strato 1 4 0.80 4 Classificazione

A.G.I. 1977 SCIOLTO

Strato 2 20.17 1.70 20.17 Classificazione A.G.I. 1977

MODERATAMENTE

ADDENSATO Peso unità di volume Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Gamma

(t/m³) Strato 1 4 0.80 4 Meyerhof ed altri 1.49 Strato 2 20.17 1.70 20.17 Meyerhof ed altri 2.00

Peso unità di volume saturo Nspt Prof. Strato

(m) Nspt corretto per

presenza falda Correlazione Gamma Saturo

(t/m³) Strato 1 4 0.80 4 Terzaghi-Peck 1.88 Strato 2 20.17 1.70 20.17 Terzaghi-Peck 2.08

Nella tabella successiva viene riportata una sintesi dei principali parametri geotecnici ottenuti dalle n. 4 prove comprese all’interno dell’area d’intervento.

Strato Prof. Nspt Tipo γ γ sat φ Cu Modulo Edom.

m t/m³ t/m³ ° Kg/cm² Kg/cm² P6

1 1,3 2,3 Incoerente 1,41 1,87 25,0 0 32,2 2 1,5 17,5 Incoerente 1,94 2,03 36,3 0 63,4

P13 1 1,6 3,7 Incoerente 1,48 1,88 25,7 0 35,1 2 1,9 18,3 Incoerente 1,96 2,04 36,5 0 65,0

P14 1 1,5 3,4 Incoerente 1,47 1,88 25,5 0 34,4 2 2,3 17,4 Incoerente 1,94 1,96 36,3 0 63,2

P15 1 0,8 4,0 Incoerente 1,49 1,88 25,9 0 35,7 2 1,7 20,2 Incoerente 2,00 2,08 37,1 0 68,9

Si riporta di seguito una tabella riassuntiva con i principali parametri geotecnici, da

verificare preliminarmente alla fase esecutiva, da attribuire ai vari terreni, desunti dalle prove ed analisi geotecniche e/o geomeccaniche eseguite in sito ed in laboratorio, svolte dallo scrivente sui terreni presenti nell’area d’intervento e nel suo intorno, confermati da valori tabellari di letteratura.

Strato Profondità

media Nspt Tipo

Classificazione

A.G.I. γ γsat Φ’

Cu

Eed

m da p.c. t/m³ t/m³ ° kg/cm² kg/cm²

1 0,0 – 1,5 3 Incoerente Sciolto 1,5 1,9 25 0,0 30

2 1,5 – 2,0 18 Incoerente Moderatamente

addensato 1,9 2,0 37 0,0 65

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Per quanto riguarda lo strato più profondo (Strato 3, ovvero substrato roccioso mediamente

integro), responsabile dell’arresto delle prove eseguite, è possibile assumere i seguenti parametri geotecnici:

6. CARATTERI SISMICI LOCALI Introduzione

L’area interessata dal progetto ricade, nella “Carta di Zonizzazione” allegata al vigente P.R.G.C. di Sanremo, in un settore classificato “Zona 2A” (area in versante con problematiche geologico - tecniche e con scarsi incrementi sismici ), con coefficiente di fondazione pari a 1.1.

Secondo l’Ordinanza n. 3274 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, aggiornata con le comunicazioni fornite dalle Regioni, vengono individuate, nelle “norme tecniche”, 4 valori di accelerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico (Ag/g). Ciascuna zona viene individuata secondo valori di accelerazione di picco orizzontale del suolo (Ag), con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni (Ag/g).

Zona Accelerazione orizzontale con probabilità di superamento pari

al 10% in 50 anni [Ag/g]

Accelerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico

(Norme Tecniche) [Ag/g] 1 > 0,25 0,35 2 0,15 – 0,25 0,25 3 0,05 – 0,15 0,15 4 < 0,05 0,05

In aggiunta a quanto sopra indicato, come riportato nella D.G.R. n. 1308/2008 “Nuova

classificazione sismica del territorio della Regione Liguria”, che recepisce a livello regionale quanto disposto dalla O.P.C.M. n. 3519/2006, sono state inserite ulteriori zone, funzione di appositi studi, così distinte:

Zona Accelerazione orizzontale con

probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni [Ag/g]

Accelerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico

(Norme Tecniche) [Ag/g] 3S 0,15 – 0,18 0,18 3A 0,10 – 0,15 0,15 3B 0,05 – 0,10 0,10 Il Comune di Sanremo, interessato dall’intervento in esame, ricade nella classificazione

sismica dei Comuni italiani in Zona 3S. Tale zona corrisponde a:

Accelerazione orizz. con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni [Ag/g] = 0,15 – 0,18 Accelerazione orizz. di ancoraggio dello spettro di risposta elastico [Ag/g] = 0,18 Categorie di profilo stratigrafico del suolo di fondazione

Strato Profondità

media Nspt Tipo

Classificazione

A.G.I. γ γsat Φ’

Cu

Eed

m da p.c. t/m³ t/m³ ° kg/cm² kg/cm²

3 > 2,0 R Coesivo Molto consistente 2,1 2,2 38 1,0 200

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Ai fini della definizione della azione sismica di progetto, come riportato nel D.M. delle

Infrastrutture 14.01.2008, punto 3.2.2 “Categorie di sottosuolo e condizioni topografiche”, si definiscono le seguenti categorie di profilo stratigrafico del suolo di fondazione (Tabella 3.2.II - le profondità si riferiscono al piano di posa delle fondazioni superficiali, oppure alla quota di testa dei pali nel caso di fondazioni speciali):

Categoria Descrizione

A Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di Vs,30 superiori a 800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m.

B

Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto

consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 > 50 nei terreni a grana grossa e cu,30 > 250 kPa nei terreni a grana fina).

C

Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente

consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 < NSPT,30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu,30 < 250 kPa nei terreni a grana fina).

D

Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o di terreni a grana fina

scarsamente consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 inferiori a 180 m/s (ovvero NSPT,30 < 15 nei terreni a grana grossa e cu,30 < 70 kPa nei terreni a grana fina).

E Terreni dei sottosuoli di tipo C o D per spessore non superiore a 20 m, posti sul substrato di riferimento (con Vs30 > 800 m/s).

In aggiunta a queste categorie, se ne definiscono altre due, per le quali sono richiesti studi speciali per la definizione dell'azione sismica da considerare (Tabella 3.2.III): Categoria Descrizione

S1 Depositi di terreni caratterizzati da valori di Vs,30 inferiori a 100 m/s (ovvero 10 < cu,30 < 20 kPa), che includono uno strato di almeno 8 m di terreni a grana fina di bassa consistenza, oppure che includono almeno 3 m di torba o di argille altamente organiche.

S2 Depositi di terreni suscettibili di liquefazione, di argille sensitive o qualsiasi altra categoria di sottosuolo non classificabile nei tipi precedenti.

Nelle definizioni precedenti Vs 30 è la velocità media di propagazione entro m 30 di

profondità delle onde di taglio e viene calcolata con la seguente espressione:

La resistenza penetrometrica dinamica equivalente NSPT,30 è definita dall’espressione:

La resistenza non drenata equivalente cu,30 è definita dall’espressione:

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dove: hi spessore (in metri) dell’i-esimo strato compreso nei primi 30 m di profondità; VS,i velocità delle onde di taglio nell’i-esimo strato; NSPT,i numero di colpi NSPT nell’i-esimo strato; cu,i resistenza non drenata nell’i-esimo strato; N numero di strati compresi nei primi 30 m di profondità; M numero di strati di terreni a grana grossa compresi nei primi 30 m di profondità; K numero di strati di terreni a grana fina compresi nei primi 30 m di profondità; hi e Vi indicano la potenza (in m) e la velocità delle onde di taglio (per deformazioni di taglio < 10-6) dello

strato iesimo, per un totale di N strati presenti nei 30 m superiori.

Il terreno indagato, in base alle caratteristiche geotecniche dei litotipi presenti in sito nonché da quanto emerso dalle indagini eseguite, rientra all’interno della categoria A: Ammassi rocciosi

affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di Vs,30 superiori a 800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m.

Amplificazione stratigrafica

Per sottosuolo di categoria A i coefficienti SS e CC valgono 1. Per le categorie di sottosuolo B, C, D ed E i coefficienti SS e CC possono essere calcolati, in funzione dei valori di O Fo e Tc* relativi al sottosuolo di categoria A, mediante le espressioni fornite nella Tab. 3.2.V del D.M., nelle quali g è l’accelerazione di gravità ed il tempo T c * è espresso in secondi.

Le azioni di progetto si ricavano, ai sensi delle NTC, dalle accelerazioni ag e dalle relative

forme spettrali. Le forme spettrali previste dalle NTC sono definite, su sito di riferimento rigido orizzontale, in funzione dei tre parametri:

- ag accelerazione orizzontale massima del terreno; - Fo valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale; - T c * periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale.

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Per ciascun nodo del reticolo di riferimento e per ciascuno dei periodi di ritorno Tr considerati dalla pericolosità sismica, i 3 parametri si ricavano riferendosi ai valori corrispondenti al 50esimo percentile ed attribuendo a: - ag il valore previsto dalla pericolosità sismica;

- Fo e Tc* i valori ottenuti imponendo che le forme spettrali in accelerazione, velocità e spostamento previste dalle NTC scartino al minimo dalle corrispondenti forme spettrali previste dalla pericolosità sismica (la condizione di minimo è imposta operando ai minimi quadrati, su spettri di risposta normalizzati ad uno, per ciascun sito e ciascun periodo di ritorno). Sempre in merito alle indicazioni fornite nel suddetto punto 3.2.2 del D.M. 14.01.2008, si

rappresenta che la risposta sismica locale di un sito, oltre che dalle caratteristiche litostratigrafiche del sottosuolo, dipende anche dalla conformazione morfologica dei luoghi. Pertanto, qualora le caratteristiche topografiche dei luoghi non risultino particolarmente complesse (caso nel quale è necessario prevedere una modellizzazione particolare del sito, necessaria per identificare correttamente le caratteristiche di risposta sismica locale), vengono individuate 4 diverse categorie topografiche, rappresentative di altrettante configurazioni superficiali semplici, riportate nella successiva tabella (Tabella 3.2.IV).

Categoria Caratteristiche della superficie topografica

T1 Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i ≤ 15° T2 Pendii con inclinazione media i > 15° T3 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media 15° ≤ i ≤ 30° T4 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media i > 30°

Come riportato nel Decreto, le su esposte categorie topografiche si riferiscono a configurazioni geometriche prevalentemente bidimensionali, creste o dorsali allungate, e devono essere considerate nella definizione dell’azione sismica se di altezza maggiore di 30 m.

L’area d’intervento, secondo quanto verificato dai rilevamenti eseguiti in sito, ricade in una zona collinare a media acclività: pertanto, tale area risulta essere compresa nella categoria topografica T2 = “Pendii con inclinazione media i > 15°”.

Con l'entrata in vigore del D.M. 14 gennaio 2008 la stima della pericolosità sismica, intesa come accelerazione massima orizzontale su suolo rigido (Vs30>800 m/s), viene definita mediante un approccio “sito dipendente” e non più tramite un criterio “zona dipendente”. Ciò comporta delle non trascurabili differenze nel calcolo dell’accelerazione sismica di base rispetto alle precedenti normative.

Ai fini della stima dell’azione sismica di progetto relativa al sito ubicato nel territorio comunale in oggetto, con le precedenti normative in campo antisismico, applicando il criterio “zona dipendente” avremmo potuto stimare l’accelerazione di base (senza considerare l’incremento dovuto ad effetti locali dei terreni) in maniera automatica, poiché essa sarebbe stata direttamente correlata alla Zona sismica di appartenenza del Comune (nel caso in esame, Zona sismica 3S).

Con l’entrata in vigore del D.M. 14 gennaio 2008 la classificazione sismica del territorio è scollegata dalla determinazione dell’azione sismica di progetto, mentre rimane il riferimento per la trattazione di problematiche tecnico-amministrative connesse con la stima della pericolosità sismica. Pertanto (secondo quanto riportato nell’allegato A del D.M. 14 gennaio 2008) la stima dei parametri spettrali necessari per la definizione dell’azione sismica di progetto viene effettuata calcolandoli direttamente per il sito in esame, utilizzando come riferimento le coordinate geografiche (o l’indirizzo ove disponibile), riportate nel reticolo di riferimento.

Ai fini della determinazione della pericolosità sismica il primo passo consiste nella determinazione di ag (accelerazione orizzontale massima attesa su sito di riferimento rigido). Per tale determinazione è necessario conoscere, come anticipato, le coordinate geografiche dell'opera da

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verificare. Le coordinate geografiche dovranno essere trasformate da gradi sessagesimali a decimali. Si determina, quindi, la maglia di riferimento in base alle tabelle dei parametri spettrali fornite dal ministero e, sulla base della maglia interessata, si determinano i valori di riferimento del punto come media pesata dei valori nei vertici della maglia moltiplicati per le distanze dal punto.

Di seguito si riportano i parametri sismici di riferimento validi per il sito in esame:

Tipo di elaborazione: Stabilità dei pendii ed opere fondazionali

Sito in esame. latitudine: 43,809954 longitudine: 7,746723 Classe: 2 Vita nominale: 50 Siti di riferimento Sito 1 ID: 19342 Lat: 43,7943Lon: 7,7383 Distanza: 1872,680 Sito 2 ID: 19343 Lat: 43,7976Lon: 7,8074 Distanza: 5057,524 Sito 3 ID: 19121 Lat: 43,8475Lon: 7,8028 Distanza: 6137,315 Sito 4 ID: 19120 Lat: 43,8441Lon: 7,7336 Distanza: 3944,965 Parametri sismici Categoria sottosuolo: A Categoria topografica: T2 Periodo di riferimento: 50anni Coefficiente cu: 1 Operatività (SLO): Probabilità di superamento: 81 % Tr: 30 [anni] ag: 0,027 g Fo: 2,557 Tc*: 0,191 [s]

Danno (SLD): Probabilità di superamento: 63 % Tr: 50 [anni] ag: 0,039 g Fo: 2,628 Tc*: 0,207 [s]

Salvaguardia della vita (SLV): Probabilità di superamento: 10 % Tr: 475 [anni] ag: 0,147 g Fo: 2,438 Tc*: 0,290 [s]

Prevenzione dal collasso (SLC): Probabilità di superamento: 5 % Tr: 975 [anni] ag: 0,197 g Fo: 2,477 Tc*: 0,305 [s]

Per la valutazione della suscettibilità alla liquefazione in fase sismica del deposito in esame, si

fa ricorso alla procedura semplificata proposta da Sherif & Ishibashi (1978); dall’abaco sottostante rileva che il deposito in esame non rientra tra quelli passibili di liquefazione in fase sismica, per assenza dei seguenti fattori predisponenti: granulometria e presenza falda.

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Dall’analisi effettuata è emerso che i terreni presenti in sito, al di sotto del piano di appoggio

delle opere fondazionali, non risultano liquefacibili (substrato roccioso mediamente integro e compatto).

7. RISULTANZE DELLE PROVE DI PERMEABILITÀ ESEGUITE IN SITO E DEFINIZIONE DEI PRINCIPALI PARAMETRI IDROGEOLOGICI DELLA COLTRE ELUVIO - COLLUVIALE

Ai fini della definizione dei principali parametri idrogeologici del materiale presente in sito,

come anticipato, sono state appositamente eseguite in sito n. 5 prove di permeabilità all’interno di altrettanti pozzetti (aventi tra loro uguali dimensioni, pari a m 0,3 x 0,3 x 0,3) appositamente eseguiti all’interno della coltre colluvio – eluviale caratteristica del sito, nei punti indicati nella planimetria con ubicazione delle prove eseguite allegata.

Le prove di permeabilità sono state eseguite a carico variabile seguendo le modalità previste dalla normativa A.G.I. 1977.

Le prove sono state svolte immettendo cm 20 circa d’acqua in ognuno dei n. 5 pozzetti e misurando i tempi necessari (intervalli) a raggiungere i valori di abbassamento pari a cm 5, cm 10 e cm 15.

Le coppie di valori ottenuti per ottenere ciascun intervallo di abbassamento, relativi ad ogni singola prova, sono stati elaborati mediante l’utilizzo della seguente formula che ha permesso di ottenere un valore di K medio caratteristico del materiale inerte presente in sito.

K = h1 - h2/t2 - t1*1+(2hm/b)/27*(hm/b)+3

dove: h1 (altezza iniziale del livello dell'acqua) (cm) h2 (altezza finale del livello dell'acqua) (cm) t2 - t1 (tempo per il raggiungimento di h2) (min) hm (altezza media tra h1 e h2) (cm)

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b (lato della base del pozzetto) (cm) K (coefficiente di permeabilità) (cm/s)

Di seguito di riportano le tabelle con i calcoli ed i risultati di ciascuna delle 5 prove eseguite in corrispondenza del tratto di versante in esame (a tale merito, come evidenziato nella cartografia riportata in allegato, si rappresenta che nel sito oggetto d’intervento è stata eseguita la prova K3).

Dall’analisi dei risultati ottenuti emergono dei valori di permeabilità relativamente costanti,

che permettono di definire un range caratteristico della coltre pluvio - colluviale, compreso tra 2,0 *

Interv.1 Interv.2 Interv.3 Media

h1 (altezza iniziale del livello dell'acqua) (cm) 20 15 10

h2 (altezza finale del livello dell'acqua) (cm) 15 10 5

t2 - t1 (tempo per il raggiungimento di h2) (sec) 120 167 235

hm (altezza media tra h1 e h2) (cm) 17.5 12.5 7.5

b (lato della base del pozzetto) (cm) 30 30 30K (coefficiente di permeabilità) (cm/s) 0.0048148 0.0038519 0.0032733 0.00398003

Interv.1 Interv.2 Interv.3 Media

h1 (altezza iniziale del livello dell'acqua) (cm) 20 15 10

h2 (altezza finale del livello dell'acqua) (cm) 15 10 5

t2 - t1 (tempo per il raggiungimento di h2) (sec) 143 169 238

hm (altezza media tra h1 e h2) (cm) 17.5 12.5 7.5

b (lato della base del pozzetto) (cm) 30 30 30

K (coefficiente di permeabilità) (cm/s) 0.0040404 0.0038064 0.0032321 0.00369294

Interv.1 Interv.2 Interv.3 Media

h1 (altezza iniziale del livello dell'acqua) (cm) 20 15 10

h2 (altezza finale del livello dell'acqua) (cm) 15 10 5

t2 - t1 (tempo per il raggiungimento di h2) (sec) 110 245 310

hm (altezza media tra h1 e h2) (cm) 17.5 12.5 7.5

b (lato della base del pozzetto) (cm) 30 30 30

K (coefficiente di permeabilità) (cm/s) 0.0052525 0.0026256 0.0024814 0.00345318

Interv.1 Interv.2 Interv.3 Media

h1 (altezza iniziale del livello dell'acqua) (cm) 20 15 10

h2 (altezza finale del livello dell'acqua) (cm) 15 10 5

t2 - t1 (tempo per il raggiungimento di h2) (sec) 289 343 332

hm (altezza media tra h1 e h2) (cm) 17.5 12.5 7.5

b (lato della base del pozzetto) (cm) 30 30 30

K (coefficiente di permeabilità) (cm/s) 0.0019992 0.0018754 0.002317 0.00206388

Interv.1 Interv.2 Interv.3 Media

h1 (altezza iniziale del livello dell'acqua) (cm) 20 15 10

h2 (altezza finale del livello dell'acqua) (cm) 15 10 5

t2 - t1 (tempo per il raggiungimento di h2) (sec) 210 278 310

hm (altezza media tra h1 e h2) (cm) 17.5 12.5 7.5

b (lato della base del pozzetto) (cm) 30 30 30

K (coefficiente di permeabilità) (cm/s) 0.0027513 0.0023139 0.0024814 0.00251555

k media totale (cm/s) =

PROVA DI PERMEABILITA' IN POZZETTO ESEGUITA A CARICO VARIABILE

(ai sensi della normativa A.G.I. 1977)

PROVA K3

0.003141114

PROVA K2

PROVA K1

K = h1 - h2/t2 - t1*1+(2hm/b)/27*(hm/b)+3

PROVA K4

PROVA K5

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10-3 e 3,9 * 10-3 cm/s caratteristici di materiali a permeabilità medio - bassa, con un valore medio pari a 3,1 * 10-3 cm/s.

In base alla classificazione proposta da V. Francani (1985) che prevede 4 classi di permeabilità a seconda della tipologia di materiale e dei valori di K ottenuti da prove in sito e laboratorio, è possibile definire la permeabilità K della coltre colluvio - eluviale, come “cattiva”.

8. CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE ED IDROLOGICHE

Dal punto di vista idrogeologico, l’indagine eseguita non ha evidenziato, nell’area in esame e

nella zona circostante, la presenza di perenni emergenze idriche (sorgenti); sono, peraltro, presenti alcuni punti di captazione di acque sotterranee (pozzi) ad uso agricolo.

L’area in oggetto rivela caratteri di permeabilità strettamente legati alla natura dei terreni presenti in sito, che evidenziano un substrato litoide costituito essenzialmente da una sequenza flyschoide caratterizzata da una bassa permeabilità primaria e da una secondaria, in presenza di livelli parzialmente alterati, degradati, fessurati e fratturati, localmente media. Le coltri da colluvio – eluviali a eluvio – colluviali di copertura sono interessate da una permeabilità per porosità a grado medio; tale caratteristica idrogeologica fa sì che, in presenza di accumuli di materiale sciolto sul versante, si assista alla presenza di veli acquei (fortemente influenzati dalle precipitazioni meteoriche), la cui soglia sottoposta è costituita dal substrato integro e compatto. La circolazione idrica più profonda è resa possibile in funzione dell’entità e della frequenza delle discontinuità strutturali e stratigrafiche presenti nell’ammasso roccioso.

Dall’esame degli elaborati progettuali, si desume che l’intervento in oggetto prevederà la realizzazione di n. 3 fabbricati aventi ciascuno un locale seminterrato. Secondo quanto dedotto dall’indagine eseguita a scala locale, le opere fondazionali di questo non dovrebbero intercettare le acque della falda freatica, in quanto questa non presenta una particolare continuità areale; tuttavia, analizzando il contesto geologico a scala maggiore, non sono da escludersi possibili locali temporanee venute d’acqua causate dal flusso sub - superficiale all’interno dei depositi incoerenti della coltre detritico - colluviale, come verificatosi talvolta nelle aree circostanti il lotto in esame.

Si rappresenta, pertanto, che in fase esecutiva dell’intervento si dovrà cautelativamente prevedere l’impermeabilizzazione dei locali interrati previsti da progetto e si dovranno adottare tutti gli accorgimenti necessari al fine di escludere un’interferenza tra le eventuali venute idriche sotterranee e le strutture di fondazione.

Dal punto di vista idrologico il Piano di Bacino “Sanremese” (Ambito di bacino n. 3 – S. Francesco) per la difesa idraulica ed idrogeologica, elaborato dalla Provincia di Imperia, prevede la suddivisione del territorio in n. 13 classi omogenee rispetto alle problematiche idrauliche ed idrogeologiche.

Secondo il suddetto Piano, in primo luogo, all’interno di un lotto generico gli interventi possono essere vietati o ammessi sotto osservanza di particolari norme vincolanti la percentuale della superficie finale impermeabilizzata in rapporto a quella disponibile; a tal pro si rammenta che per area disponibile si intende “l’area, non ancora edificata o impermeabilizzata, interessata da progetto”.

In secondo luogo si dispone che le acque meteoriche intercettate dalle superfici impermeabilizzate di nuova realizzazione, annesse all’intervento in oggetto, debbano essere opportunamente captate, convogliate e smaltite nella rete fognaria pubblica o nella rete drenante naturale, previa adeguata verifica dell’idoneità del ricettore. In alternativa, e certamente di più facile esecuzione, sempre in accordo con le indicazioni del suddetto Piano di Bacino, si potrà prevedere il ricorso alla costruzione, nel lotto in oggetto, di una vasca interrata a tenuta, opportunamente ubicata a valle delle superfici da impermeabilizzare, avente capacità tale da recepire i volumi d’acqua di prima pioggia (primi 15 minuti di precipitazione), con previsione di uno scroscio d’intensità pari a mm/h 100, corrispondente a mm 25 (m 0,025) in 15’ di pioggia.

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Nel caso in esame, si dovrà prevedere la realizzazione di una serie di vasche a tenuta

(adeguatamente calcolate e dimensionate sulla base delle superfici impermeabili in progetto) per la raccolta delle acque di prima pioggia. Le acque così raccolte verranno in parte utilizzate per irrigare le aree verdi annesse all’intervento in progetto, ottimizzando dal punto di vista economico - ambientale l’utilizzo di queste, evitando così inutili sprechi e salvaguardando il versante da fenomeni erosivi e di ruscellamento superficiali. L’aliquota idrica in eccesso verrà smaltita, come previsto nel vigente Piano di Bacino, nella rete pubblica fognaria o, in sua assenza, nella rete idrografica naturale, previa verifica dell’idoneità del ricettore.

Nel caso in esame, poiché il lotto ricade, nella tavola dei regimi Normativi allegata al vigente Piano di Bacino, in più classi, dovranno essere adottate diverse prescrizioni a seconda della classe di appartenenza. Nelle seguenti classi, individuate nell’area d’intervento, si dovranno verificare le condizioni riportate:

1. VU – MA (Versanti Urbani soggetti a regime normativo di Mantenimento)

superficie da impermeabilizzare < 75% superficie disponibile

il tutto nel rispetto delle prescrizioni di Piano. Si evidenzia che i volumi interrati e/o seminterrati previsti dal progetto in esame, al fine di

non essere considerati come superfici impermeabilizzate, dovranno avere un soprastante riporto di terreno vegetale di potenza superiore a m 0,80, idoneo ad accogliere la piantumazione di essenze erbacee, arbustive ed arboree, il tutto nel rispetto del vigente Piano di Bacino.

Per quanto concerne l’intercettazione, il convogliamento e lo smaltimento delle acque meteoriche e di deflusso superficiale, si prescrive la realizzazione di una o più apposite vasche a tenuta e, possibilmente, interrate, in grado di trattenere temporaneamente almeno un volume idrico pari alla superficie impermeabilizzata moltiplicata per 0,025 m.

Tutto ciò ritarderà il convogliamento delle acque nella rete di deflusso, riducendo sensibilmente le problematiche connesse al rischio idrogeologico ed idraulico.

Fig. 1 – Schema di una vasca d’accumulo dotata di uno scarico del “troppo pieno”, collegato, tramite tubazione, alla rete di deflusso.

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Dovrà, inoltre, essere predisposto per ogni vasca uno scarico del “troppo pieno”, collegato,

tramite tubazione, alla rete di deflusso. Dopo ogni precipitazione, naturalmente, ogni vasca andrà completamente svuotata (queste, infatti, saranno dotate di un secondo scarico, ubicato in posizione basale, anch’esso collegato, tramite tubazione, alla rete di deflusso), affinché siano sempre in grado di recepire al massimo gli apporti sopra indicati.

Si rammenta la necessità di controllare lo stato di conservazione, manutenzione ed efficienza del tratto della rete di deflusso interessata da questi nuovi apporti idrici.

Sempre in merito all’intercettazione, al convogliamento ed allo smaltimento delle acque meteoriche e di deflusso superficiale, si suggerisce, per le aree ove verranno realizzate nuove pavimentazioni, il ricorso a coperture con elementi autobloccanti, o simili, le quali garantiscono un buon drenaggio lungo le giunture, riducendo i deflussi superficiali concentrati e diffusi; ovviamente, il piano di posa delle suddette pavimentazioni dovrà essere costituito esclusivamente da uno strato di base in sabbia (o, comunque, materiale drenante) evitando, quindi, ogni tipo di impermeabilizzazione. Si evidenzia che, per quanto riguarda le superfici “coperte” con elementi autobloccanti, con particolare riferimento alle vie d’accesso ai fabbricati ed ai connessi piazzali di parcheggio, non dovranno prevedersi pendenze superiori al 10 %. In caso di non rispetto della suddetta prescrizione, tali aree verranno considerate, in ogni caso, impermeabili e, quindi, conseguentemente conteggiate, nel rispetto della vigente normativa del Piano di Bacino. 9. MODELLO GEOTECNICO

Le indagini di superficie e di profondità eseguite hanno evidenziato la presenza in sito di una coltre superficiale argilloso - sabbiosa, localmente frammista a materiale di riporto antropico, di potenza media prossima a 1,5 m. Tali terreni superficiali interesseranno gli interventi previsti da progetto solo dal punto di vista degli scavi e sbancamenti, in quanto le opere fondazionali dovranno essere immorsate all’interno del substrato roccioso sottostante, passante da fortemente alterato, degradato e fratturato a mediamente integro e compatto in profondità.

Al fine della ricostruzione del modello geotecnico dell’area d’intervento, finalizzato a fornire tutti i dati geotecnici necessari per il progetto e le verifiche di stabilità e delle fondazioni, nonché per l’impostazione delle successive attività di monitoraggio, sulla base della stratigrafia ottenuta dalle indagini e prove eseguite, è stato possibile individuare le seguenti unità litologiche aventi caratteristiche geotecniche omogenee:

dove: γm: peso di volume;

VALORI MEDI

Unità litologica

Litologia

Profondità media

Tipo

Classificazione A.G.I.

γm φ’m

Cum

m da p.c. t/m³ ° kg/cm²

1 Coltre superficiale

e riporto 0,0 – 1,5 Incoerente Sciolto 1,9 25 0,0

2 Substrato roccioso fortemente alterato,

degradato e fratturato 1,5 – 2,0 Incoerente

Moderatamente addensato

2,0 37 0,0

3 Substrato roccioso

mediamente integro e compatto

> 2,0 Coerente Molto

consistente 2,2 38 1,0

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φ’m: angolo di attrito interno efficace; Cum: coesione non drenata.

Lo schema geotecnico valido per l’area d’intervento, dedotto dalle indagini eseguite è il seguente: - piano campagna di riferimento locale: inclinato; - profondità della falda: -; - terreno di fondazione: Unità litologica 3; - volume significativo: Unità litologica 1 + 2 +3; - valori medi parametri: vedasi tabella precedente.

Di seguito si riportano i valori caratteristici coincidenti con i valori medi da adottare nei

calcoli ove vengano previste Combinazioni contenenti M1, ai sensi del D.M. 14.01.2008.

dove: γk: peso di volume; φ’k: angolo di attrito interno drenato; Cuk: coesione non drenata.

Di seguito si riportano i valori di progetto coincidenti con i valori medi da adottare nei calcoli ove vengano previste Combinazioni contenenti M2, dividendo i valori caratteristici per un coefficiente riduttivo parziale secondo quanto indicato nell’Eurocodice 7 e nel D.M. 14.01.2008 – NTC. Tali parametri sono stato ottenuti dividendo i valori caratteristici per i seguenti coefficienti di riduzione:

γd = γk/1; φ’d = φ’k/1,25; Cud = Cuk/1,4;

VALORI CARATTERISTICI

Unità litologica

Litologia

Profondità media

Tipo

Classificazione A.G.I.

γk φ’k

Cuk

m da p.c. t/m³ ° kg/cm²

1 Coltre superficiale

e riporto 0,0 – 1,5 Incoerente Sciolto 1,9 25 0,0

2 Substrato roccioso fortemente alterato,

degradato e fratturato 1,5 – 2,0 Incoerente

Moderatamente addensato

2,0 37 0,0

3 Substrato roccioso

mediamente integro e compatto

> 2,0 Coerente Molto

consistente 2,2 38 1,0

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dove: γd: peso di volume; φ’d: angolo di attrito interno drenato; Cud: coesione non drenata. 10. OPERE DI FONDAZIONE ED OPERE DI SOSTEGNO 10.1 Premessa

Una volta ottenuti i predetti valori caratteristici e di progetto da utilizzarsi nelle diverse tipologie di verifiche da parte del Progettista, tutte le opere e le componenti strutturali dovranno essere progettate, eseguite, collaudate e soggette a manutenzione in modo tale da consentirne la prevista utilizzazione in forma economicamente sostenibile e con il livello di sicurezza previsto dalla normativa vigente.

Le opere e le varie tipologie strutturali dovranno possedere i seguenti requisiti: - sicurezza nei confronti di stati limite ultimi (SLU); - capacità di evitare crolli, perdite di equilibrio e dissesti gravi, totali o parziali, che possano

compromettere l’incolumità delle persone, o comportare la perdita di beni, o provocare gravi danni ambientali e sociali, oppure mettere fuori servizio l’opera;

- sicurezza nei confronti di stati limite di esercizio (SLE): capacità di garantire le prestazioni previste per le condizioni di esercizio;

- robustezza nei confronti di azioni eccezionali: capacità di evitare danni sproporzionati rispetto all’entità delle cause innescanti quali incendio, esplosioni, urti.

Il superamento di uno stato limite ultimo (SLU) ha carattere irreversibile e si definisce

collasso. Il superamento di uno stato limite di esercizio (SLE) può avere carattere reversibile o irreversibile.

Il superamento di uno stato limite di esercizio (SLE) ha carattere reversibile nel caso che si esamini una situazione in cui la deformazione o il danno cessino con l’estinguersi della causa che ha determinato il superamento dello stato limite. Se, pur non avendosi il collasso, l’opera subisce lesioni tali da renderla inutilizzabile, in quest’ultimo caso siamo in presenza di danni irreversibili o di deformazioni permanenti inaccettabili. Ad esempio, nel caso di una fondazione superficiale ciò può verificarsi quando i cedimenti del terreno superano una soglia critica, provocando delle distorsioni angolari non accettabili negli elementi della sovrastruttura.

Per le opere esistenti è possibile fare riferimento a livelli di sicurezza diversi da quelli delle nuove opere ed è anche possibile considerare solo gli stati limite ultimi (SLU).

VALORI DI PROGETTO

Unità litologica

Litologia Profondità

media Tipo

Classificazione

A.G.I. γd φ’d

Cud

m da p.c. t/m³ ° kg/cm²

1 Coltre superficiale

e riporto 0,0 – 1,5 Incoerente Sciolto 1,9 20 0,0

2 Substrato roccioso fortemente alterato,

degradato e fratturato 1,5 – 2,0 Incoerente

Moderatamente addensato

2,0 29,6 0,0

3 Substrato roccioso

mediamente integro e compatto

> 2,0 Coerente Molto

consistente 2,2 30,4 0,8

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La verifica della sicurezza nei confronti degli stati limite ultimi (SLU) di resistenza si ottiene

con il “Metodo semiprobabilistico dei Coefficienti parziali” di sicurezza tramite l’equazione:

Rd > Ed con: Rd = resistenza di progetto, valutata in base ai valori di progetto della resistenza dei materiali e ai valori nominali delle grandezze geometriche interessate (di pertinenza del geotecnico e dello strutturista); Ed = valore di progetto dell’effetto delle azioni, valutato in base ai valori di progetto nelle varie combinazioni di carico (di pertinenza dello strutturista).

Disponendo dei carichi indotti dall’edificio e dalle strutture, nonché dei parametri caratteristici e di progetto forniti, dovranno essere effettuate dal Progettista le verifiche ai diversi stati limite del sistema geotecnico per le combinazioni A1+M1+R1, A2+M2+R2 e A1+M1+R3, suddivise nei 2 approcci previsti, applicando i coefficienti parziali sui parametri del D.M. 14.01.2008 indicati nelle tabelle seguenti.

10.2 Opere di fondazione

In base al modello geologico evidenziato ed a quello geotecnico sopradescritto, si evince come tutte le opere di fondazione previste dovranno trasferire le azioni al substrato roccioso compatto, presente ad una profondità maggiore di 2,0 m da p.c. (Unità litologica 3). Saranno da evitarsi accuratamente fenomeni di appoggio differenziato su materiali con caratteristiche geotecniche non similari. In sede esecutiva dovrà comunque essere attentamente verificata la persistenza, su tutto il lotto, della situazione geologico - tecnica descritta nella presente relazione, con verifica dell’omogeneità del piano di fondazione.

Le opere di fondazione dovranno essere, alla luce della tipologia di opera, obbligatoriamente di tipo continuo (es. platea) del tipo previsto dalla normativa sismica (D.M. 14.01.2008 e s.m.i.).

Non disponendo, allo stato attuale, dei valori dei carichi ed azioni indotti dai fabbricati e dalle strutture, nonché dell’esatte caratteristiche delle opere fondazionali, per le verifiche di tali opere si rimanda alla Relazione sulle opere fondazionali a firma del Progettista delle strutture.

Nel caso il Progettista delle verifiche delle opere fondazionali nei confronti dei diversi Stati Limite strutturali (STR) e geotecnici (GEO) utilizzi i seguenti approcci: DA1.1 - Approccio 1 - Combinazione 1: (A1+M1+R1) e DA1.2 - Approccio 2 - Combinazione 1: (A1+M1+R3) i parametri di riferimento che dovranno essere utilizzati saranno quelli caratteristici (γk,Cuk,φ’k). Nel

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caso venga invece utilizzato il seguente approccio: DA1.1 - Approccio 1 - Combinazione 2: (A2+M2+R2), i parametri da utilizzare saranno quelli di progetto (γd,Cud,φ’d).

10.3 Opere di sostegno

Gli scavi previsti da progetto saranno finalizzati al raggiungimento della quota di imposta del piano fondazionale dei manufatti in progetto, raggiungendo in alcuni casi profondità prossime a 4,0 m dall’attuale quota di piano campagna.

In tale situazione, e più in generale per ogni fronte di altezza uguale o superiore a 2,0 m, alla luce delle indagini di superficie e di profondità eseguite, le operazioni di scavo e sbancamento dovranno essere precedute dalla realizzazione di opere di contenimento temporanee, in modo da confinare la zona soggetta al detensionamento indotto dalle operazioni di scavo. Tali opere dovranno essere immorsate all’interno del substrato roccioso (Unità litologica 3).

La verifica di stabilità globale del complesso opera di sostegno - terreno dovrà essere effettuata secondo l’approccio: DA1.1 - Approccio 1 - Combinazione 2: (A2+M2+R2), utilizzando i parametri di progetto (γd,Cud,φ’d).

Le rimanenti verifiche dovranno essere effettuate secondo almeno uno dei seguenti approcci: DA1.1 - Approccio 1 - Combinazione 1: (A1+M1+R1) (STRU) utilizzando i parametri di progetto (γk,Cuk,φ’k) e DA1.2 - Approccio 1 Combinazione 2: (A2+M2+R2) (GEO) utilizzando i parametri di progetto (γd,Cud,φ’d) oppure DA1.2 - Approccio 2 - Combinazione 1: (A1+M1+R3) utilizzando i parametri di progetto (γk,Cuk,φ’k).

11. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE La presente relazione geologica e geotecnica a supporto di un progetto di riqualificazione

urbanistica ed ambientale di un edificio in applicazione dell’art. 7 della L.R. 49/2009 attraverso lo strumento della Conferenza dei Servizi, ubicato all’interno di un lotto di terreno sito in Comune di SANREMO (IM) – via Padre Semeria, ha fatto seguito ad un sopralluogo e ad un’indagine geologico - tecnica di superficie e di profondità, eseguita in sito, su incarico conferito allo scrivente dalla Società “AL MARE S.r.l.”, nonché dai Progettisti dell’intervento, Arch. Raffaella PANIZZI, Geom. Luca MARVALDI, Geom. Domenico PICCONE e Geom. Gianfranco ADAMI.

Alla luce delle risultanze delle indagini geologiche e geotecniche di superficie e di profondità

eseguite sul terreno in oggetto e sull’area ad esso circostante, all’interno di un volume significativo, riportate nella presente Relazione Geologica e Geotecnica, si può concludere che il sito debba ritenersi idoneo ad accogliere le opere in progetto nell’assoluto rispetto delle raccomandazioni geotecniche fornite.

Si attesta, pertanto, la fattibilità geologica e geotecnica dell’intervento in progetto. Le indagini eseguite, estese ad un significativo intorno dell'area interessata dagli interventi, in

ottemperanza al Testo Unitario - Norme tecniche per le costruzioni (D.M. 14.01.2008), sono state finalizzate alla definizione delle condizioni geologiche e geomorfologiche del sito e alle caratteristiche geotecniche dei materiali ricadenti nel volume significativo dei manufatti, verificando i possibili scenari di rischio e le problematiche esecutive, con il preciso intento di definirne le potenzialità di fruizione in relazione all'assetto territoriale, analizzando le condizioni di stabilità, l'eventuale presenza di elementi morfogenici dissestivi e lo stato di fatto, traendone le opportune valutazioni sulla compatibilità degli interventi con la situazione idrogeologica, geomorfologica e litologica locale.

Alla luce delle indagini eseguite è possibile affermare quanto segue:

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- Trattandosi della realizzazione di interventi all’interno di un contesto già antropizzato, si

ritiene che gli effetti indotti sull’ambiente circostante saranno notevolmente contenuti. - I manufatti di recente costruzione presenti nei lotti vicini non manifestano lesioni

significative. La presenza di piccole lesioni in alcuni fabbricati è, presumibilmente, attribuibile ad assestamenti strutturali degli edifici stessi.

- Dal punto di vista sismico il Comune di Sanremo, interessato dall’intervento in esame, ricade nella classificazione sismica dei Comuni italiani in Zona 3S. Tale zona corrisponde a: � Acc. orizz. con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni [Ag/g] = 0,15 – 0,18 � Acc. orizz. di ancoraggio dello spettro di risposta elastico [Ag/g] = 0,18

- Sulla base delle caratteristiche geotecniche dei terreni in esame, il sito è stato classificato come Tipo A - Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di Vs,30 superiori a 800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m.

- Le caratteristiche ed i parametri sismici di sintesi caratteristici del sito d’intervento sono i seguenti:

Caratteristiche sismiche del sito Parametri sismici caratteristici del sito latitudine: 43,809954 longitudine: 7,746723 Classe: 2 Vita nominale: 50

Categoria sottosuolo: A Categoria topografica: T2 Periodo di riferimento: 50 anni

- Dal punto di vista geolitologico, in base al rilievo effettuato ed a quanto riportato sul Foglio n.

258-271 “Sanremo” della Carta Geologica d'Italia alla scala 1:50.000 e sulla Carta geolitologica e tettonica (Tav. 1-A) alla scala 1:5.000 allegata al P.R.G.C., i terreni presenti nell’area d’intervento, raramente in affioramento, spesso sub-affioranti, sono di origine marina ed appartengono al Complesso Cretaceo Superiore del Flysch ad Helminthoida, e sono costituiti, in prevalenza, da torbiditi marnose con o senza base calcareo - arenacea in strati da sottili a spessi; torbiditi siltoso - arenacee (prevalentemente quarzoso micacee) generalmente fini o medie in strati e banchi; marne argillose e argilliti marnose e calcari micritici in strati sottili e medi (Eocene-Cretaceo).

- Le indagini eseguite hanno evidenziato la presenza su quasi tutto il versante di una coltre da eluvio – colluviale a colluvio - eluviale costituita da materiali sciolti di alterazione avente potenza variabile, mediamente inferiore a 2 m; essa ha scarsa matrice argillosa ed abbondanti frammenti litoidi arenacei e calcarei. Tale coltre presenta la sua massima potenza nella porzione meridionale del versante, in prossimità di via Padre Semeria.

- Occorre inoltre rilevare che, al di sotto di tale coltre di copertura, il substrato reperito, sicuramente in posto, presenta un certo grado di fratturazione a carico delle facies più rigide, definite da arenarie e calcari. Per contro le facies più plastiche, costituite da argilloscisti e marnoscisti, sono state interessate da fenomeni di intensa alterazione che si sono verificati anche a notevole profondità da p.c.

- Tali terreni superficiali (coltre e riporto) interesseranno gli interventi previsti da progetto solo dal punto di vista degli scavi e sbancamenti, in quanto le opere fondazionali dovranno essere immorsate all’interno del substrato roccioso sottostante, passante da fortemente alterato, degradato e fratturato a mediamente integro e compatto in profondità.

- In base al modello geologico evidenziato ed a quello geotecnico sopradescritto, si evince come tutte le opere di fondazione previste dovranno trasferire le azioni al substrato roccioso compatto, presente ad una profondità media maggiore di 2,0 m da p.c. (Unità litologica 3). Saranno da evitarsi accuratamente fenomeni di appoggio differenziato su materiali con caratteristiche geotecniche non similari. In sede esecutiva dovrà comunque essere

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attentamente verificata la persistenza, su tutto il lotto, della situazione geologico - tecnica descritta nella presente relazione, con verifica dell’omogeneità del piano di fondazione.

- Le opere di fondazione dovranno essere, alla luce della tipologia delle opere in progetto, obbligatoriamente di tipo continuo e del tipo previsto dalla normativa sismica (D.M. 14.01.2008 e s.m.i.).

- Nel caso il Progettista delle verifiche delle opere fondazionali nei confronti dei diversi Stati Limite strutturali (STR) e geotecnici (GEO) utilizzi i seguenti approcci: DA1.1 - Approccio 1 - Combinazione 1: (A1+M1+R1) e DA1.2 - Approccio 2 - Combinazione 1: (A1+M1+R3) i parametri di riferimento che dovranno essere utilizzati saranno quelli caratteristici (γk,Cuk,φ’k). Nel caso venga invece utilizzato il seguente approccio: DA1.1 - Approccio 1 - Combinazione 2: (A2+M2+R2), i parametri da utilizzare saranno quelli di progetto (γd,Cud,φ’d).

- Gli scavi previsti a progetto saranno finalizzati al raggiungimento della quota di imposta del piano fondazionale dei manufatti. In tale situazione, e più in generale per ogni fronte di altezza uguale o superiore a 2,0 m, alla luce delle indagini eseguite, le operazioni di scavo e sbancamento dovranno essere precedute dalla realizzazione di opere di contenimento temporanee, in modo da confinare la zona soggetta al detensionamento indotto dalle operazioni di scavo. Tali opere dovranno essere immorsate all’interno del substrato roccioso maggiormente integro e compatto (Unità litologica 3). Si dovrà quindi procedere con tutte le cautele necessarie atte a prevenire ed evitare scoscendimenti e dissesti e nel rispetto delle norme in materia.

- I lavori di scavo dovranno essere eseguiti a campioni di ridotte dimensioni ed in periodi di scarse precipitazioni, ponendo l’usuale attenzione per le pareti verticalizzate, specie in coltre, ove potrebbero verificarsi dei dissesti, evitando lunghe esposizioni dei fronti di scavo agli agenti atmosferici.

- Dall’esame degli elaborati progettuali, si desume che l’intervento in oggetto prevederà la realizzazione, per ogni fabbricato, di un piano interrato. Secondo quanto dedotto dall’indagine eseguita a scala locale, le opere fondazionali di questo non dovrebbero intercettare le acque della falda freatica, in quanto questa non presenta una particolare continuità areale; tuttavia, analizzando il contesto geologico a scala maggiore, non sono da escludersi possibili locali temporanee venute d’acqua causate dal flusso sub - superficiale all’interno dei depositi incoerenti della coltre detritico - colluviale. Si rappresenta, pertanto, che in fase esecutiva dell’intervento si dovrà cautelativamente prevedere l’impermeabilizzazione dei locali interrati previsti da progetto e si dovranno adottare tutti gli accorgimenti necessari al fine di escludere un’interferenza tra le eventuali venute idriche sotterranee e le strutture di fondazione.

- Dal punto di vista idrologico, poiché il lotto ricade in zona VU - MA, si deve verificare che la superficie di nuova impermeabilizzazione non ecceda il 75 % di quella disponibile, secondo quanto stabilito dal vigente Piano di Bacino. Non sono considerate impermeabili: � le superfici di manufatti interrati o seminterrati che hanno un riporto di almeno m 0,8 di

terra idoneo ad accogliere una copertura vegetale arborea o arbustiva; � strade e piazzali realizzati con materiale drenante avente superficie permeabile pari o

superiore al 25 % e pendenza inferiore al 10 %. - Per quanto concerne l’intercettazione, il convogliamento e lo smaltimento delle acque

meteoriche e di deflusso superficiale, si prescrive la realizzazione di una o più apposite vasche a tenuta e, possibilmente, interrate, in grado di trattenere temporaneamente almeno un volume idrico pari alla superficie impermeabilizzata moltiplicata per 0,025 m. Tutto ciò ritarderà il convogliamento delle acque nella rete di deflusso, riducendo sensibilmente le problematiche connesse al rischio idrogeologico ed idraulico. Dovrà, inoltre, essere predisposto per ogni vasca uno scarico del “troppo pieno”, collegato, tramite tubazione, alla rete di deflusso. Dopo ogni precipitazione, naturalmente, ogni vasca

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andrà completamente svuotata (queste, infatti, saranno dotate di un secondo scarico, ubicato in posizione basale, anch’esso collegato, tramite tubazione, alla rete di deflusso), affinché siano sempre in grado di recepire al massimo gli apporti sopra indicati. Si rammenta la necessità di controllare lo stato di conservazione, manutenzione ed efficienza del tratto della rete di deflusso interessata da questi nuovi apporti idrici.

Stante quanto indicato in precedenza, si riportano alcune prescrizioni da seguire in fase di

progettazione esecutiva e di realizzazione lavori.

In fase di progettazione esecutiva si dovrà scrupolosamente rispettare quanto segue:

- Il Tecnico incaricato dovrà avvalersi della collaborazione del Geologo, al fine di definire la corretta soluzione esecutiva delle opere, con attenta valutazione dell’interazione delle stesse con il terreno e della stabilità dell’area in esame e del suo intorno, alla luce degli interventi in oggetto.

- Il Tecnico incaricato dovrà avvalersi della collaborazione del Geologo, al fine di valutare l’eventuale necessità di eseguire indagini e/o prove geotecniche integrative in funzione delle soluzioni esecutive previste.

- Il Tecnico incaricato, con il supporto del Geologo, dovrà dimensionare, in modo cautelativo, tutte le opere controterra, sia di tipo provvisionale che definitivo, al fine che le stesse siano in grado di opporsi e contrastare adeguatamente la spinta del terreno; andrà quindi verificata la buona stabilità di tali opere, sia in fase esecutiva che a lavori ultimati, anche valutando l’effetto di possibili apporti idrici (superficiali e/o sub - superficiali, puntuali e/o diffusi) e, se necessario, in prospettiva sismica.

- Il Tecnico incaricato dovrà definire le opere di intercettazione, raccolta e smaltimento di tutti i possibili apporti idrici nell’area di cantiere ed in quella di sua influenza, garantendone il corretto recapito in idoneo ricettore.

- Gli aspetti geologici ed ambientali relativi all’utilizzo ed alla gestione delle terre e rocce da scavo dovranno essere specificatamente trattati in apposito elaborato, a firma di Tecnico abilitato, ai sensi dell’art. 186 del D. lgs n. 152 del 03.04.2006, della D.G.R. Liguria n. 878 del 04.08.2006 e del D. lgs n. 4 del 16.01.2008, art. 1 comma 3.

In fase esecutiva si dovrà scrupolosamente rispettare quanto segue:

- Andrà prevista la figura del Geologo coadiutore del Direttore Lavori, al fine di: � valutare eventuali problematiche di carattere geologico - tecnico ed idrogeologico emerse,

non previste in fase progettuale, fornendone le adeguate soluzioni tecniche; � supportare la D.L. circa possibili varianti resesi necessarie in corso d’opera; � valutare la corretta esecuzione di tutte le attività coinvolgenti la componente geologica l. s.; � effettuare un'attenta analisi visiva del terreno di fondazione per accertare la presenza di

eventuali disomogeneità dello stesso e, se rilevate, fornire adeguate soluzioni esecutive atte a garantire il buon esito dell’intervento in oggetto.

- Evitare fenomeni di appoggio differenziato su porzioni di terreno a diverso grado d’addensamento e consolidamento, il tutto al fine di evitare cedimenti o dissesti.

- Al di sotto delle fondazioni in c.a., ove previste, dovrà essere gettato in opera un “magrone” di sottofondo in ghiaia o misto granulare anidro, ben costipato e livellato, od eventualmente in cls, di adeguato spessore ed estensione, con eventuale rete elettrosaldata.

- Ogni fronte aperto dovrà essere adeguatamente contrastato e sostenuto dalle necessarie opere controterra, sia di tipo provvisionale che definitivo, al fine di garantire la sicurezza in fase esecutiva ed a lavori ultimati dell’area d’intervento e di un suo congruo intorno. Nel caso si verifichino situazioni di disomogeneità, sarà necessario procedere a sistemazioni differenziate.

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- I lavori di scavo dovranno essere eseguiti a campioni di ridotte dimensioni ed in periodi di

scarse precipitazioni, ponendo l’usuale attenzione per le pareti verticalizzate, specie in coltre, ove potrebbero verificarsi dei dissesti, evitando lunghe esposizioni dei fronti di scavo agli agenti atmosferici.

- I riporti, temporanei e/o definitivi, andranno depositati in aree la cui stabilità, puntuale e del loro intorno, sia stata oggetto di attenta verifica in fase esecutiva, al fine di garantire la sicurezza dei luoghi nel tempo.

- Dovranno essere realizzate tutte le opere di intercettazione, raccolta e smaltimento di tutti i possibili apporti idrici nell’area di cantiere ed in quella di sua influenza, garantendone il corretto recapito in idoneo ricettore, al fine di evitare ogni possibile problematica dissestiva.

- Osservare attentamente, da parte dell’Impresa esecutrice, sotto il controllo del Responsabile della sicurezza e della D.L., l’assoluto rispetto delle norme in materia di sicurezza nei cantieri.

- Andranno posti in essere tutti gli interventi, gli accorgimenti e le cautele atte a garantire la sicurezza dei luoghi. Si rappresenta che, realizzato l’intervento in oggetto, dovrà essere redatta, ai sensi del

Regolamento edilizio comunale di Sanremo (efficace con decorrenza 15.02.2011) e delle norme di

Attuazione del Piano di Bacino Sanremese - Ambito n. 3 San Francesco, un’apposita relazione

geologica e geotecnica di fine lavori, che attesti:

- Il rispetto delle prescrizioni geologiche l.s., con particolare riferimento a quelle fornite in fase esecutiva.

- L’assenza di problematiche morfogeniche dissestive, idrogeologiche e geotecniche evidenziatesi a seguito dell’intervento in oggetto.

- La necessità di eventuali varianti progettuali con implicazioni geologiche l.s. emerse in corso d’opera. La presente relazione costituisce adempimento alle Norme Tecniche di cui al D.M.

14.01.2008.

La presente relazione geologico – tecnica è rilasciata da professionista abilitato con

assunzione diretta di responsabilità quanto ai suoi effetti e con completo sgravio di responsabilità

per il Comune (Art. 41 P.R.G.C.).

Sanremo, 28 Novembre 2011

Dott. Geol. Andrea VALENTE ARNALDI

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12. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI - Boni A., Boni P., Cavallaio E., Cerro A., Gianotti R., Perotto G., Vanossi M. (1970) “Note

illustrative del Foglio n. 92 – 93 “Albenga-Savona” della Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000” Servizio Geologico d’Italia – Roma.

- Cestari F. (1990) “Prove geotecniche in sito" Ed. Geo-Graph snc. Segrate (MI). - Cortesogno L., Dallagiovanna G., Di Giulio A., Gaggero L., Galbiati B., Geddo G., Laureti L., - Lualdi A., Peloso G., Poluzzi M., Santi G., Seno S., Vanossi M., Verzellati F. (1990) “Guide

Geologiche Regionali – Alpi Liguri” Società Geologica Italiana – Roma. - D. Ministero LL.PP. "Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la

stabilità dei pendii naturali e delle scarpate (...)" Suppl. Ord. alla Gazzetta Ufficiale n. 4 del 1.06.1988.

- D. Ministero Infrastrutture e Trasporti 14.09.2005 “Testo Unitario delle Norme Tecniche per le costruzioni” Suppl. Ord. n. 159 alla Gazzetta Ufficiale n. 222 del 23.09.2005.

- EN 1998-1 (rev. 2003) “Eurocode 8: Design of structures for earthquake resistance” CEN/TC250/SC-8.

- Lupini J.F., Skinner A.E., Vaughan P.R. (1981) “The Drained Residual Strength of Cohesive Soils” Geotechnique 31, n. 2, pp 181-213.

- Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 – “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zone sismiche”.

- Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3519 del 28 aprile 2006 "Criteri generali da utilizzare per l'individuazione delle zone sismiche e per la formazione e l'aggiornamento degli elenchi delle medesime zone" Gazzetta Ufficiale n. 108 del 11.05.2006.

- Provincia di Imperia “Piano di Bacino San Francesco”. - P.R.G.C. - Decreto Ministeriale 14.01.2008 “Norme tecniche per le costruzioni”.

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13. ALLEGATI

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INQUADRAMENTO TOPOGRAFICO

Scala 1:10.000

LEGENDA

Ubicazione area d’indagine

N

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DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA AEREA

LEGENDA

Ubicazione area d’indagine

N

11.SR.ALMARE.1 Studio Geologico Tecnico Ambientale – Dott. Geol. Andrea VALENTE ARNALDI – Sanremo - Torino -Bra Allegati

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CARTA DELLA ZONIZZAZIONE

(Estratto dalla “Carta della zonizzazione” del P.R.G.C.)

Scala 1:5.000

LEGENDA

Area in versante con problematiche geologico - tecniche e con scarsi incrementi sismici

Area in versante con problematiche geologico - tecniche e con incrementi sismici medio - alti

Ubicazione area d’indagine

N

2a

2b

11.SR.ALMARE.1 Studio Geologico Tecnico Ambientale – Dott. Geol. Andrea VALENTE ARNALDI – Sanremo - Torino -Bra Allegati

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CARTA DEL RISCHIO GEOMORFOLOGICO

(Estratto dalla “Carta del Rischio Geomorfologico”del Piano di Bacino “San Francesco” - Provincia di Imperia)

Scala 1:5.000

N

LEGENDA

Aree a rischio geomorfologico medio

Aree a rischio geomorfologico elevato

R2

R3

R2

Ubicazione area d’indagine

11.SR.ALMARE.1 Studio Geologico Tecnico Ambientale – Dott. Geol. Andrea VALENTE ARNALDI – Sanremo - Torino -Bra Allegati

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CARTA DEI REGIMI NORMATIVI

(Estratto dalla “Carta dei Regimi Normativi” delPiano di Bacino “San Francesco” - Provincia di Imperia)

Scala 1:5.000

N

LEGENDA

Versante Insediato soggetto a regime normativo di mantenimento

Versante Urbano soggetto a regime normativo di mantenimento

Ubicazione area d’indagine

VI/MA

VU/MA

VI/MA

VU/MA

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N

INQUADRAMENTO GEOLOGICO(Estratto del Foglio Sanremo n. 258-271 della

Carta Geologica d’Italia in scala 1:50.000)

LEGENDA

Coltre eluvio colluviale: coperture detritiche dovute ad alterazione in situ e inseguito mobilizzate da processi di versante, costituita da clasti eterometrici di varialitologia in matrice pelitica e/o sabbiosa (OLOCENE)

strati arenaceo-argillitici, con intercalazioni di calcilutiti e raristrati marnoso-arenacei - Membro San Lorenzo (CRETACEO SUPERIORE)

Ubicazione area d’intervento

Flysch di Sanremo:

Flysch di Sanremo:

Arenarie di Bordighera:

marne ed arenarie calcaree costituenti strati torbiditici, conlivelli calcilutitici passanti a strati marnoso- arenacei e strati arenaceo-argillitici -Membro Villa Faraldi (CRETACEO SUPERIORE)

arenarie torbiditiche spesso grossolane, sino aconglomeratiche, in strati spessi, localmente amalgamati. Sono presenti anchelivelletti di argille siltose e straterelli calcarenitici e marnosi, oltre ad arenariecalcaree e calcareniti fini e rare calcilutiti con al tetto argilliti scure (CRETACEOMEDIO)

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LEGENDA

N

CARTA GEOLOGICO - TECNICA

Scala 1:2.500

Complesso Cretaceo Superiore del Flysch ad Helminthoida, costituito, in prevalenza,da torbiditi marnose, con o senza base calcareo-arenacea in strati da sottili a spessi;torbiditi siltoso-arenacee (prevalentemente quarzoso micacee) generalmente fini omedie in strati e banchi; marne argillose e argilliti marnose e calcari micritici in stratisottili e medi (Eocene-Cretaceo).

Giacitura del principale sistema di discontinuità del substrato roccioso

Faglia presunta

Ubicazione area d’indagine

25

25

5

18

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LEGENDA

N

CARTA GEOMORFOLOGICA E DEI DISSESTI

Scala 1:5.000

Versanti con strati rocciosi a franapoggio o prossimi al franapoggio potenzialmenteinstabili

Coltri detritiche con spessori maggiori a m 3

Terrazzo morfologico

Aree instabili per intensa fratturazione degli strati rocciosi e per profonda e diffusaerosione

Ubicazione area d’indagine

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N

UBICAZIONE DELLE PROVE ED INDAGINI GEOLOGICO

GEOTECNICHE ESEGUITE IN SITO E DEI PUNTI DI PRELIEVO DEI

CAMPIONI SOTTOPOSTI ALLE ANALISI E PROVE DI LABORATORIO

Scala 1:2.000

Prove penetrometriche dinamiche del tipo SCPT

Prove di permeabilità in sito

Punti di prelievo dei campioni sottoposti ad analisi e prove dilaboratorio

LEGENDA

P13

K3

C5

P6

P15

P14

P13

K3

C5

C8

11.SR.ALMARE.1 Studio Geologico Tecnico Ambientale – Dott. Geol. Andrea VALENTE ARNALDI – Sanremo - Torino -Bra Allegati

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STUDIO GEOLOGICO TECNICO

AMBIENTALE

Dott. Geol. ANDREA VALENTE ARNALDI

10126 TORINO - Via Spotorno 59/C (Lingotto) - Tel./Fax 011.6960115

12042 BRA (CN) - Strada San Michele 14 - Tel./Fax 0172.44016335.6458897

E-mail : [email protected]

18038 SANREMO (IM) - Via Manzoni 61 (Piazza Colombo) - Tel./Fax 0184.570051

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STUDIO GEOLOGICO TECNICO AMBIENTALEDott. Geol. ANDREA VALENTE ARNALDISANREMO (IM) - TORINO - BRA (CN)

PROVA PENETROMETRICA DINAMICA P.6Strumento utilizzato... DPM (DL030 10) (Medium)DIAGRAMMA NUMERO COLPI PUNTA-Rpd

Committente : COMBI Mario & C. Data :29/01/2008Cantiere : V. Padre SemeriaLocalità : Sanremo (IM)

Numero di colpi penetrazione punta Rpd (Kg/cm²) Interpretazione Stratigrafica

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45

1

1

1

2

2

3

3

3

4

3

4

3

4

6

23

50

0 20.2 40.4 60.6 80.8

1

1

130 cm

0.00

130.0

Coltre colluvio - eluviale

2 20 cm

150.0

Substrato superficiale alterato, degradato e fratturato

Scala 1:15

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STUDIO GEOLOGICO TECNICO AMBIENTALEDott. Geol. ANDREA VALENTE ARNALDISANREMO (IM) - TORINO - BRA (CN)

PROVA PENETROMETRICA DINAMICA P13Strumento utilizzato... DPM (DL030 10) (Medium)DIAGRAMMA NUMERO COLPI PUNTA-Rpd

Committente : COMBI Mario & C. Data :30/01/2008Cantiere : V. Padre SemeriaLocalità : Sanremo (IM)

Numero di colpi penetrazione punta Rpd (Kg/cm²) Interpretazione Stratigrafica

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45

1

2

4

5

6

5

4

7

3

5

4

7

7

3

4

5

7

21

27

50

0 19.0 38.0 57.0 76.0

1

1

160 cm

0.00

160.0

Coltre colluvio - eluviale

2 30 cm

190.0

Substrato superficiale alterato, degradato e fratturato

Scala 1:15

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STUDIO GEOLOGICO TECNICO AMBIENTALEDott. Geol. ANDREA VALENTE ARNALDISANREMO (IM) - TORINO - BRA (CN)

PROVA PENETROMETRICA DINAMICA P14Strumento utilizzato... DPM (DL030 10) (Medium)DIAGRAMMA NUMERO COLPI PUNTA-Rpd

Committente : COMBI Mario & C. Data :30/01/2008Cantiere : V. Padre SemeriaLocalità : Sanremo (IM)

Numero di colpi penetrazione punta Rpd (Kg/cm²) Interpretazione Stratigrafica

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45

1

2

2

3

4

4

5

4

4

3

7

6

5

3

4

5

7

13

20

21

25

25

27

29

50

0 18.8 37.6 56.4 75.2

1

2

1

150 cm

0.00

150.0

Coltre colluvio - eluviale

2 80 cm

230.0

Substrato superficiale alterato, degradato e fratturato

Scala 1:15

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STUDIO GEOLOGICO TECNICO AMBIENTALEDott. Geol. ANDREA VALENTE ARNALDISANREMO (IM) - TORINO - BRA (CN)

PROVA PENETROMETRICA DINAMICA P15Strumento utilizzato... DPM (DL030 10) (Medium)DIAGRAMMA NUMERO COLPI PUNTA-Rpd

Committente : COMBI Mario & C. Data :30/01/2008Cantiere : V. Padre SemeriaLocalità : Sanremo (IM)

Numero di colpi penetrazione punta Rpd (Kg/cm²) Interpretazione Stratigrafica

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45

1

3

2

4

5

6

7

8

7

17

21

27

29

30

31

28

29

50

0 20.0 40.0 60.0 80.0

1

1 80 cm

0.00

80.0

Coltre colluvio - eluviale

2 90 cm

170.0

Substrato superficiale alterato, degradato e fratturato

Scala 1:15

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SEZIONI STRATIGRAFICHE(Sezioni YY - ZZ di progetto modificate) - Scala 1:500

LEGENDA

Coltre eluvio - colluviale, a prevalente composizione argillosa, contenenteclasti arenacei e calcarei, frammista localmente a terreno di riportoantropico eterogeneo.

Substrato roccioso pre - quaternario, costituito da alternanze di torbiditimarnose, con presenza variabile di livelli calcareo - arenacei, e torbiditisiltoso - arenacee, con livelli moarnoso - argillosi ed argillitico - calcarei,passante da mediamente fratturato ed alterato nei livelli superficiali adintegro e compatto in profondità.

11.SR.ALMARE.1 Studio Geologico Tecnico Ambientale – Dott. Geol. Andrea VALENTE ARNALDI – Sanremo - Torino -Bra Allegati