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Strumenti e metodi per l’individuazione delle capacità e per lo sviluppo delle competenze dei soggetti disabili. Il punto di vista psicologico Catania, 26 luglio 2014 Università degli Studi di Catania Dipartimento di Scienze politiche e sociali A cura del Prof. Giovanni Belluardo Docente di Psicologia clinica - Università di Catania con la collaborazione dell’equipe Egle Istituto di Psicologia e Psicoterapia www.eglepsi.com

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Strumenti e metodi per l’individuazione delle capacità e per lo sviluppo delle competenze dei soggetti disabili.

Il punto di vista psicologico

Catania, 26 luglio 2014

Università degli Studi di CataniaDipartimento di Scienze politiche e sociali

A cura del Prof. Giovanni Belluardo Docente di Psicologia clinica - Università di Catania

con la collaborazione dell’equipe Egle Istituto di Psicologia e Psicoterapia

www.eglepsi.com

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Programma del corso

1. Disabilità: il modello bio-psico-sociale

2. Casi clinici

3. Strumenti di valutazione

4. Il Piano Didattico Personalizzato (PDP)

5. Il ponte scuola-famiglia

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Salute e disabilità• Vecchio modello medicalizzato:

salute = assenza di malattia

• Nuovo modello bio-psico-sociale: salute e disabilità su un continuum

Salute Disabilità

Nel tempo la persona può collocarsi in questo continuum, talvolta più verso l’estremo “salute”, talvolta più vicino all’estremo “disabilità”

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o MENOMAZIONE = perdite o anormalità transitorie o permanenti a carico del corpo (fisico e psichico)

o DISABILITA’= qualsiasi restrizione o carenza (conseguente a menomazione) della capacità di svolgere un attività a livelli “normali”

o HANDICAP = condizione di svantaggio vissuta a livello sociale (es. “barriere architettoniche”)

Nonostante vengano spesso utilizzati come termini sinonimi e intercambiabili, l’OMS li considera concetti molto diversi tra loro

[ Soresi S. (1998) Psicologia dell’handicap e della riabilitazione, Il Mulino, Bologna ]

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• La salute dipende da fattori fisici, psicologici e sociali, quindi include le emozioni, le relazioni, la famiglia, il contesto ambientale…

• La normativa sui BES si fonda sul modello bio-psico-sociale e riconosce a tutti gli alunni la possibilità di ricevere particolare attenzione didattica, a partire dai loro specifici bisogni, in qualche caso o per qualche tempo.

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I Bisogni Educativi Speciali

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BES – Che cosa sono

“Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta” (Direttiva Ministeriale, “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, 2012, pag.1)

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Normativa di riferimento• Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento

per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”La Direttiva sottolinea il principio dell’integrazione scolastica, con l’obiettivo di potenziare la cultura dell’inclusione, superando la tradizionale dicotomia tra alunni disabili/non disabili. A tal fine stabilisce la definizione e la classificazione dei Bisogni Educativi Speciali e le modalità organizzative per dare risposta a queste situazioni

• Circolare Ministeriale del 6 marzo 2013 “Indicazioni operative”La Circolare Ministeriale fornisce indicazioni pratiche per la messa in atto della Direttiva Ministeriale. Indica gli strumenti per fornire efficaci risposte ai BES a livello dello specifico caso (in particolare attraverso la stesura del Piano Didattico Personalizzato), della singola scuola e del territorio.

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A chi è rivoltaLa Direttiva Ministeriale (pag. 2 e 3) estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento.

Si va oltre al concetto di “disabilità”, includendo altre situazioni di difficoltà.

I BES possono essere continui oppure transitori.

In specifico, i BES comprendono tre aree: 1) Disabilità2) Disturbi evolutivi specifici3) Situazioni di svantaggio

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1) Disabilità

Include le situazioni di conclamata difficoltà come il ritardo mentale, sindromi genetiche, disabilità fisiche e sensoriali

Per questi alunni è previsto l’insegnante di sostegno

Il riferimento normativo è la legge 104/92, non ci sono cambiamenti rispetto al passato

(legge 104 del 17/02/1992, Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate)

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2) Disturbi evolutivi specifici

• disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)

• deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria…

• disturbo da deficit dell’attenzione / iperattività

• disturbo dello spettro autistico lieve (che non rientri nella legge 104)

• funzionamento intellettivo limite (FIL)

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3) Situazioni di svantaggioSituazioni di svantaggio socio-economico, linguistico e culturale, per esempio difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse

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Strumenti di valutazione neuropsicologica e clinica• Wechsler Intelligence Scale for Children-IV (WISC-IV) di Wechsler (2012)• Vineland-II, Adaptive Behavior Scale di Sparrow, Cicchetti e Balla (2005)• Batteria di valutazione neuropsicologica per l’età evolutiva (BVN 5-11) di Bisiacchi e coll.

(2005)• Prove di Lettura MT-2 per la Scuola Primaria di Cornoldi e Colpo (2011)• DDE-2. Batteria per la valutazione della dislessia e della disortografia evolutiva – 2 di Sartori, Job e

Tressoldi (2007)• BVSCO-2 Batteria per la Valutazione della Scrittura e della Competenza Ortografica – 2 di

Cornoldi, Tressoldi e Re (2013)• Test AC-MT 6-11 - Test di valutazione delle abilità di calcolo e soluzione di problemi di

Cornoldi, Lucangeli e Bellina (2012)• BIA. Batteria italiana per l'ADHD per la valutazione dei bambini con deficit di

attenzione/iperattività di Marzocchi, Re e Cornoldi (2010)• Scale SCOD - Scala osservativa per la valutazione dei comportamenti dirompenti di Marzocchi

(2005)• Krug Aspenger’s Disorder Index (KADI) di Krug e Arick• SAFA - Scale Psichiatriche di Autosomministrazione per Fanciulli e Adolescenti di Cianchetti e

Sannio Fancello (2001)• Colloquio clinico

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BESla logica sistemico-relazionale

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• Non è facilmente immaginabile la stesura dei un PDP senza una costruzione sistemica del piano stesso.

• Essa richiede il coinvolgimento degli insegnanti, dell’alunno, dei loro genitori e dei compagni di classe.

• L’obiettivo è creare e consolidare nel tempo una congruenza emozionale che metta ciascuno in condizione di perseguire gli stessi obiettivi in un clima di vicinanza e condivisione.

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Genitori Scuola

Alunno

BES

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L’intervento sui BESDopo aver valutato che un soggetto manifesta dei BES (sulla base della documentazione clinica dell’alunno e sull’osservazione in classe), è necessario intervenire in modo personalizzato.

Il primo passaggio è la stesura di un PDP – Piano didattico personalizzato

“Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare – secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti.”

Circolare Ministeriale del 6 marzo 2013 “Indicazioni operative”(pag.2)

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Il PDP• che cosa è

E’ uno strumento di progettazione delle attività didattiche, sulla base dei bisogni e delle risorse dell’alunno con BES. Lo scopo è aiutarlo a realizzare pienamente le proprie potenzialità

• differenza tra PDP e PEI

PEI = piano di studi per gli alunni con certificazione di Handicap; può prevedere una programmazione per obiettivi minimi che segue il percorso della classe o una programmazione differenziata; in quest’ultimo caso il titolo di studio non ha valore legale, ma è un attestato delle competenzePDP = piano che garantisce l'utilizzo degli strumenti dispensativi e compensativi, oltre ad una serie di modalità didattiche e di valutazione, senza variare gli obiettivi; il titolo di studio è legalmente valido

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Chi lo compila

Il PDP deve essere: • proposto e redatto dal Consiglio di classe• firmato dal Dirigente scolastico (o da un delegato), dai

docenti e dalla famiglia • nel caso in cui sia necessario trattare dati sensibili per

finalità istituzionali, è necessaria l’apposita autorizzazione da parte della famiglia

Circolare Ministeriale del 6 marzo 2013 “Indicazioni operative”(pag.2)

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Prima stesura

1. Dati anagrafici dell’alunno

2. Tipologia del disturbo

3. Attività didattica individualizzate e personalizzate

4. Strumenti compensativi utilizzati

5. Misure dispensative adottate

6. Forme di verifica e valutazione personalizzate

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Quando si compila

• All’inizio di ogni anno scolastico (entro i primi due mesi) per gli studenti già segnalati

• Su richiesta della famiglia, che consegna alla scuola una valutazione (in qualsiasi periodo dell’anno)

• Sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche del Consiglio di classe che lo reputa necessario, anche se non è presente certificazione clinica o diagnosi

• In attesa di certificazione (es. per i DSA), al fine di non rimandare eccessivamente la personalizzazione dell’intervento (Circolare Ministeriale, pag.2-3)

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Monitoraggio e aggiornamento

• Il PDP deve essere verificato due o più volte l’anno a cura del Consiglio di Classe (per es. in sede di scrutini)

• Considerando il percorso evolutivo dell’alunno e il carattere transitorio di alcuni BES, possono essere apportate modifiche nelle diverse aree del PDP

• Il PDP e i suoi aggiornamenti devono sempre essere condivisi con la famiglia

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Esempio di PDP

Partiamo da una valutazione dell’alunno, che possiamo ottenere da:– Diagnosi specialistica– Osservazione in classe

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Condivisione con la classeIn presenza di misure compensative e dispensative è fondamentale che gli insegnanti condividano con i compagni di classe le ragioni dell’applicazione di questi strumenti. E’ necessario avere il consenso della famiglia.

Questo passaggio è delicato e importante. E’ più che opportuno lavorare insieme alla classe affinchè il bambino con BES non si senta discriminato o inferiore agli altri e, al contempo, i suoi compagni non lo vivano come un ingiusto favoritismo

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Esempio: Se un bambino non ci vede bene, è giusto che indossi gli occhiali? E’ colpa sua se non ci vede bene? No! anche se si impegnasse moltissimo, non riuscirebbe a vedere bene senza occhialiAllora tutti i compagni dovrebbero indossare gli occhiali a scuola per essere tutti uguali?

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• Ciascun bambino è speciale e ciascun bambino ha bisogno di un bambino educativo specifico.

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Grazie per l’attenzione

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