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Strategie per attivareun’attenzione

consapevole e motivata

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Cos’è l’educazione?

• E’ una condizione che appartieneall’esperienza umana.

• E’ un processo storico, continuo, permanenteed insuperabile dell’esistenza umana.

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L’educazione…

Si può anche ritenere uno strumento diliberazione individuale e collettivo, oltreche di equità sociale, perché porta apossedere conoscenze senza subirle.

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La scuola

• Si è resa conto che non si può scotomizzarel’educazione, nel senso di “istruire” senzatenere conto del valore della persona e dellerelazioni.

• Disponibilità e collaborazione sono doti chegli insegnanti stanno valorizzando,privilegiando la relazione al mero scambio disaperi.

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Dal latino “educere”

• Non “mettere dentro” ma… “TIRAR FUORI”!• …Scoprire e tirar fuori le potenzialità di

ciascuno, affinchè tutti riescano araggiungere il proprio successo.

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La collaborazione tragenitori e insegnanti

• E’ significativa in quanto l’obiettivo chesi condivide è lo stesso…l’istruzionedel bambino!

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Per partire con il piedegiusto…la motivazione!

La motivazione è quel processopsicologico che “ci spinge all’obiettivo”,per cui è utile che i genitori presentino lascuola ai figli nella “miglior vestepossibile”!

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La pratica…

Si comincia bene dal risveglio mattutino, per cui puòessere utile preparare la colazione, i vestiti daindossare, la cartella la sera prima in modo dapassare un po’ di tempo insieme ai figli senza stressaggiuntivi.

Controllare la cartella dei figli, affinchè non portino ascuola oggetti inutili, dai giochi al cellulare…

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Le regole

• Vanno condivise prima con i genitori epoi con gli alunni per rendere tutti piùconsapevoli e motivati!

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L’uscita da scuola..

• Rispettare i tempi di “apertura” dei figli;• Raccontare prima noi qualcosa della

giornata trascorsa;• Decidere in anticipo l’organizzazione

del doposcuola.

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EDUTAINMENT

“Coloro che fanno distinzione traintrattenimento ed educazione forse nonsanno che l’educazione deve esseredivertente e il divertimento deve essereeducativo”.

(Marshall Mc Luhan, 1964)

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Strategie d’istruzione

• Preparare lezioni coinvolgenti;

• Utilizzare l’esperienza concreta/pratica.

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L’attenzione

• E’ un processo cognitivo, che permettedi concentrarsi su alcuni stimoli e nelascia decadere altri, ma ha tempi nontroppo lunghi (ca 45 min. nell’adulto,meno nel bambino);

• E’ migliore a riposo, mentre è piùdifficile da sostenere quando si èstanchi.

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Strategie didattiche:

• Avere un programma quotidiano suddiviso inorari e condividerlo con gli alunni punto perpunto;

• Dedicarsi alle materie più impegnative almattino e poi staccare anche solo per 5minuti tra una lezione e l’altra con qualcosadi piacevole;

• Alternare, se possibile, materie cherichiedono alta concentrazione a lavori digruppo, lettura, ricerca;

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• Permettere ai ragazzi che si muovano un po’dopo la lezione per scaricare e “staccare”;

• Condividere un’insieme di attività da fare allafine del compito assegnato (es: disegnare,ecc…)

• Dare tempi minimi di lavoro per evitare chequalcuno finisca troppo in fretta e “tiri via”;

• Girare tra i banchi durante lo svolgimento diun compito assegnato ed essere disponibili adare aiuto o rinforzo a chi sta lavorando bene.

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In caso di disattenzionegenerale…

• Evitare di “prendere in castagna” i disattenti, poiché rinforza un’immagine di perdente nell’alunno

e la distrazione potrebbe diventare l’unico modo perricevere attenzione;

• E’ bene mettersi in discussione e mettere indiscussione la lezione (“E’ abbastanzacoinvolgente?”);

“Ogni alba ha i suoi dubbi” (A. Merini).

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Strategie per rendere più“accattivante” la lezione

• Utilizzare un linguaggio coinvolgente, che riguardiesempi del mondo dei bambini/ragazzi, citando peres. vestiti, giochi da loro conosciuti;

• Portare vita/emozioni nelle letture, utilizzando tonidiversi, pause ad effetto;

• Fare in modo che le parti più importanti siano anchele più interessanti;

• Scrivere alla lavagna le parole chiave con coloridiversi;

• Ripetere almeno 2 volte lo stesso concetto, in modoche anche i disattenti abbiano modo di impararlo;

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• Incoraggiare le domande: coinvolgimento eattenzione vanno di pari passo;

• Richiamare i punti fondamentali delle lezioni conscritte, disegni o anche piccole drammatizzazioni;

• Tenere lezioni brevi, spezzarle in blocchi con pausein mezzo;

• Limitare i tempi morti, per cui arrivare in classe conla lezione pronta e il materiale pronto;

• Lasciare spazio al movimento tra una lezione el’altra;

• Correggere subito il lavoro appena terminato;• Usare un timer: alcuni lavorano meglio se in

competizione col tempo, mentre altri hanno bisognodi tempo per evitare di “tirar via”!

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I supporti visivi

• Sono molto utili, soprattutto i cartellimessi nei punti di maggioredistrazione, che ricordano al bambinole regole del buon comportamento(“Attento!”; “Tieni il segno!”; “Guarda lamaestra”!”).

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Cos’è l’attenzione?

• E’ la capacità di selezionare gli stimolie di mettere in moto i meccanismi cheprovvedono ad immagazzinare leinformazioni nei depositi di memoria abreve termine e a lungo termine, coninfluenza diretta sull’efficienza delleprestazioni nei compiti di vigilanza.

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Disturbi dell’attenzione eiperattività (ADHD)

• Sono bambini che passano daun’attività all’altra senzaorganizzazione e senza portarne atermine nessuna;

• In realtà sono molto attenti a tutto ciòche non è noto, o che li sollecita dalpunto di vista emotivo. Sono intuitivi,empatici, creativi.

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Strategie utili per bimbi con ADHD(e non solo…)

• Fare SCAMBI: “Se riesci a stare fermo e aleggere 5 minuti, dopo potrai fare 5 saltellisul posto”;

• Utilizzare tecniche che coinvolgono l’interaclasse e tengono a bada gli allievi iperattivi(es. Far alzare tutti a recitare le tabelline,sollevando le braccia ad ogni numero).

• Token economy.

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Token economy• E’ una tecnica psicologica di riabilitazione, che si

basa su un accordo che l’educatore stipula con unsoggetto: di fronte ad ogni comportamentocorretto, quest’ultimo riceverà un gettone (o altrosimbolico), e ad ogni infrazione gliene sarà toltouno.

• Si utilizza per ADHD: è importante che ilcomportamento desiderato venga scomposto inunità micro-comportamentali e il rinforzo segua ilraggiungimento di ogni piccola unità.

• Al raggiungimento dell’obiettivo (comportamento desiderato), è importante che il premio sia qualcosa di tangibile.

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Non si tratta sempre diADHD…

• Bambini con alti livelli di stress spessosono scambiati per ADHD, poiché sonoin un costante stato di attivazione eallarme,

le cui conseguenze sono l’incapacità a prestare attenzione e l’agitazione psicomotoria.

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“Nel mezzo del cammin di nostra vita,

mi ritrovai per una selva oscura

che la diritta via era smarrita.Ah quanto a dir qual era è cosa dura

questa selva selvaggia e aspra

e forte che nel pensier

rinnova la paura!

…ed io per quel cammino ascoso

intrammo a ritornar nel chiaro mondo,

e senza cura aver d’alcun riposo,salimmo su, el primo e io secondo,

tanto ch’i vidi le cose belle

che porta ‘l ciel,

per un pertugio tondoe quindi riuscimmo a rivedere le stelle.

(Divina Commedia, Dante Alighieri)

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Regole di base in classe

• Ad inizio lezione ci si siede e si preparal’occorrente;

• Si osservano le regole, condivise inprecedenza;

• Si mantiene la concentrazione sul lavoro;

• Si rispettano i compagni e si collabora conloro se richiesto;

• Si riordinano le proprie cose e i propri spazi.

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Il coinvolgimento emotivo• Aiuta l’attenzione e la memoria!

• Più si coinvolgono i ragazzi emotivamente e piùfacile è apprendere!

• La diversità di stimoli aiuta le varie formed’intelligenza: più un concetto è ripetuto in modidiversi, più è probabile che tutti gli alunni sianoavvantaggiati!

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Riassumendo…

• Creare un’atmosfera socio-emotivacalda;

• Dare feedback positivi;• Input e stimoli adeguati;• Coinvolgimento;• Condivisione delle regole;• Organizzazione precisa degli spazi.

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Fare attenzione all’effettoPigmalione!

Aspettative che si creano sulla base di comeviene presentato un bambino, condizionando ilnostro modo di vedere o non vedere icambiamenti in positivo o negativo che fa.

“La profezia che si auto-avvera…”: il bambino sicomporta come noi lo consideriamo!

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“La libertà non è star sopra un alberonon è neanche un gesto o un’invenzione,la libertà non è uno spazio libero,libertà è partecipazione”.

G. Gaber, La libertà

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C’è chi insegnaguidando gli altri come cavalli

passo per passo:forse c’è chi si sente soddisfatto

così guidato

C’è chi insegna lodandoquanto trova di buono e divertente:

c’è pure chi si sente soddisfattoessendo incoraggiato.

C’è pure chi educasenza nascondere l’assurdo

ch’è nel mondo,aperto ad ogni sviluppo

ma cercando d’essere francoall’altro come a sé,

sognando gli altri come ora non sono:ciascuno cresce solo se sognato.

(Danilo Dolci)

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Bibliografia:

• [1] C. Ajmone, Token economy, Psicologia e scuola n. 23, 1985, GiuntiBarbera.

• [2] G. Marzocchi, Bambini disattenti e iperattivi, Il Mulino, Bologna, 2003.• [3] L. Cancrini, Bambini “diversi” a scuola, Ed. Boringhieri, Torino.• [4] R. Rosenthal, Jacobson L.,Pigmalione in classe. Aspettative degli

insegnanti e sviluppo intellettuale degli allievi, F. Angeli, Milano, 1972.• [5] E. Bacciaglia, N. Cuomo, Le buone prassi tra il dichiarato e lʼagito,

Aemocon Emozione di conoscere, Bologna, 2005.• [6] N. Cuomo, Verso una scuola dellʼemozione di conoscere, Edizioni

ETS, Firenze, 2007.• [7) R. Pozzi, Tribù di frontiera, La Meridiana, 2005.