STRATEGIE EFFICACI PER SUPERARE IL COLLOQUIO DI · PDF fileconducendo numerosi training...

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PREFAZIONE

Ciao e complimenti per aver scaricato questo ebook gratuito !

Per chiunque si accinge ad entrare nel mondo del lavoro quella della selezione è senz’altro la fase vissuta con più ansia e paura .

D’altra parte superare un colloquio di lavoro può davvero cambiare la vita ! Se a questo si aggiunge che in tempo di crisi, le occasioni di essere convocati ad un colloquio di selezione sono sempre più rare ..bè allora le opportunità che si presentano vanno proprio sfruttare al massimo !

Molti , soprattutto i più giovani spaventati dal fatto di non saper cosa dire o dalla paura di dire la cosa sbagliata, finiscono inevitabilmente con l’apparire impacciati rispondendo a monosillabi a qualunque tipo di domanda .

Il risultato è facilmente immaginabile …

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Nella mia lunga esperienza di selezionatore ho avuto modo di riscontrare che uno dei problemi principali che impedisce il successo di

qualunque colloquio di lavoro è il fatto di affrontare l’iter selettivo senza alcun tipo di preparazione.

Questo ebook è stato scritto per aiutare tutti coloro che sono alla ricerca di un lavoro:l’obiettivo è spiegare in modo chiaro e semplice quale sono le strategie più efficaci per superare il colloquio di selezione .

Anche tu nella stessa situazione? Bene..leggi attentamente questo ebook , fai gli esercizi che trovi all’interno meglio ancora se in coppia con un amico .

Alla fine avrai più chiaro non solo qual è il lavoro che fa per te ma anche la strategia per affrontare al meglio il colloquio di lavoro . Insomma ..quello che si dice ..partire con il piede giusto !!!

..Non mi resta che augurarti una buona lettura !

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CHI SONO

PINA SABATINO International Trainer & Coach

Ho maturato una lunga esperienza aziendale come HR manager all’interno di importanti realtà multinazionali , progettando e conducendo numerosi training destinati a dipendenti dislocati in differenti paesi in Europa, Usa , Giappone .

Nel 2009 ho iniziato ad operare come free lance collaborando con società di consulenza, Business School, Università, Aziende pubbliche e private occupandomi di sviluppo manageriale ,formazione interculturale e coaching sia in Italia che all’estero.

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Nel 2014 ho dato vita a Global Talent Development con l’obiettivo di affiancare le persone ad operare efficacemente in contesti

internazionali attraverso percorsi formativi mirati a sviluppare competenze in ambito cross cultural , people management e soft skill .

Sono autorice del libro Group Coaching sviluppare il potenziale di piccoli gruppi in formazione (F.Angeli, 2014) e coautrice di The Self-Esteem Guide for Women: How to Build Confidence , (in uscita ad agosto 2015 ) Linda Ellis Eastman Publisher. (USA)

Lo sviluppo del Talento è da sempre il tema centrale della mia attività con un focus particolare sui giovani e le donne che nel tempo ho affiancato in numerosi percorsi formativi e di coaching .

Credo chiunque possa sviluppare il proprio potenziale se supportato adeguatamente ed è per

questo che mi piace mettere al servizio delle persone la mia esperienza manageriale, il pragmatismo ed il mio inguaribile ottimismo !

Pina Sabatino

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1.IL COLLOQUIO DI SELEZIONE

Ci siamo ..Il tuo curriculum è piaciuto e sei stato convocato ad un colloquio. Complimenti !Hai già superato un primo importantissimo

step ,ora però inizia la fase più importante della selezione quella in cui dovrai dare prova delle tue effettive capacità. L’obiettivo ? far si

che alla fine il selezionatore scelga tra tanti ..proprio TE !

Il colloquio è il momento durante il quali ti giochi la tua opportunità di lavoro,per questo motivo è fondamentale arrivarci con la giusta

preparazione .

Solo così potrai fare davvero la differenza!

Iniziamo ? Vediamo allora innanzitutto a cosa puoi andare incontro quando ti convocano ad un colloquio di lavoro .

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1.2 TIPOLOGIE DI COLLOQUIO

I colloqui di selezione servono all'azienda per raccogliere informazioni sul candidato, verificarne la capacità di svolgere una determinata mansione,riconoscere se la persona può contribuire a lavorare in quella organizzazione.

Solitamente la durata del colloquio può andare dai 40 ai 60 minuti durante i quali verranno scandagliate le seguenti aree :

1. impressione esteriore: aspetto, presenza, modi, espressione verbale, grado di collaborazione; 2. curriculum lavorativo: competenze, capacità, risultati, adattabilità, responsabilità di organizzazione; 3. motivazioni lavorative: intensità delle aspettative, disponibilità alla mobilità;

4. curriculum scolastico: votazioni, interessi, conoscenze; 5. interessi extralavorativi: uso del tempo, livello culturale, relazioni sociali, profondità degli interessi; 6. impressioni sul carattere: equilibrio emozionale, iniziativa, autonomia, leadership, apertura di idee, creatività

Un ‘altra cosa che devi sapere è che non esiste un’unica modalità di colloquio ma a seconda dei casi si può avere :

colloquio conoscitivo -motivazionale

È un colloquio di tipo psico-attitudinale. Verrà analizzata la tua storia, esaminato a fondo il tuo curriculum vitae, ti verranno chieste aspettative e motivazioni .Il recruiter studierà il tuo modo di presentarti, ascolterà quello che gli esponi e, soprattutto, come lo

esponi.

colloquio tecnico

Il selezionatore in questa fase valuterà competenze specifiche necessarie a ricoprire un certo ruolo : se ad es ti stai candidando come venditore verranno sondate competenze quali conoscenza di tecniche di vendita … È dunque fondamentale che tu conosca bene il

lavoro che andrai a svolgere e soprattutto che tu sia disponibile ad imparare quello che non sai.

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colloquio di gruppo

Questo tipo di colloquio è utile all’esaminatore per valutare come ti comporti in una situazione di gruppo. In genere, ad un gruppo di 5/10 candidati viene assegnato un tema su cui discutere :l’obiettivo è valutare specifiche competenze trasversali (soft-skill ) quali ad

es: comunicazione efficace, leadership, teamworking mediazione, negoziazione, gestione del conflitto, persuasione ecc.

1.3 CHI È IL SELEZIONATORE? A seconda delle dimensioni aziendali può trattarsi di :

Responsabile delle Risorse Umane; Responsabili di altri settori (colloquio tecnico);

Datore di lavoro o amministratore delegato( nelle realtà più piccole e meno strutturate); Consulenti esterni all’azienda

1.4 STILE DI CONDUZIONE

In relazione alla tipologia di lavoro, al settore interessato, al ruolo professionale e alle mansioni che dovranno essere svolte, può variare anche lo stile di conduzione dell’intervista che può essere :

1. Amichevole

L’intervistatore e l’intervistato interagiscono all’interno di un clima “amichevole” e informale. A volte viene usata in maniera strategica per mettere alla prova il candidato e osservare il suo comportamento in una situazione del tutto informale. Dunque..massima attenzione a non strafare…!

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2. Stress Interview

Prevede una serie di domande poste in modo diretto e aggressivo, per le quali ci si aspettano dall’intervistato risposte prec ise. In questo caso il colloquio, rigidamente strutturato, è guidato esclusivamente dall’intervistatore. La stress interview viene utilizzata per testare le reazioni di un candidato sottoposto a situazioni di stress,frustrazione o ansia, tipiche di alcuni settori o situazioni di lavoro .

Diversi sono i modi con cui si può mettere sotto stress un candidato: una sedia scomoda, una stanza troppo calda.,un lungo tempo di attesa, un uso eccessivo del silenzio ecc.. Un consiglio ? Mantenere sempre la calma!

3. Professionale

Questo tipo di intervista è caratterizzata da un atteggiamento “professionale” dell’intervistatore e da un clima collaborativo . L’intervista segue il cosiddetto un modello WASP: - Welcome the candidate (fase di benvenuto) - Acquire information from the candidate (acquisizione di informazioni dal candidato) - Supply information to the candidate (restituzione di informazioni al candidato)

- Part the interaction and close the interview (interazione e conclusione dell’intervista).

L‟obiettivo è ottenere il maggior numero di informazioni dal candidato,pertanto il selezionatore formula di volta in volta domande aperte

(per sollecitare il dialogo ) e domande chiuse (quando desidera informazioni specifiche).

La maggior parte delle interviste di selezione rientrano in questa ultima categoria.

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2. PREPARARSI AL COLLOQUIO

“Non avrai mai una seconda occasione per fare una buona prima impressione.”

Anonimo

Il colloquio è la tua occasione per far centro ..dunque non arrivare impreparato !!!

L’impatto che hai sul recruiter è importante: se parti male, sarà difficile proseguire e portare a buon termine il colloquio.

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Un passaggio fondamentale è conoscersi bene per proporsi al meglio . Molto spesso nella mia lunga esperienza di selezionatore ho incontrato candidati che non sapevano cosa volevano dalla loro vita, non avevano uno obiettivo ben definito, né una chiara direzione da intraprendere. Tutto ciò , come è ovvio , influisce NEGATIVAMENTE sull’esito del colloquio .

Una persona che sa esattamente quale lavoro sta cercando è una persona motivata a quel lavoro dunque più affidabile di qualcuno per il quale ..qualunque cosa va bene … Chiaro NO?

Regola n.1 è dunque :capire CHI SEI e COSA VUOI dalla tua VITA .

Per prepararti allora , prendi carta e penna e fai l’esercizio che ti propongo. ESERCIZIO 1. Chi sono IO

Fai un bilancio personale rispondendo alle domande riportate di seguito:

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Qual è il mio lavoro ideale? ( quali sono le mie aspirazioni personali e professionali,verso quale tipo di lavoro ti senti portato

? ) Cosa mi aspetto dal lavoro ? ( Carriera, soldi, successo, relazioni, formazione ,prestigio ..?) Quali sono le mie conoscenze/ competenze? (cosa so fare, quali esperienze ho acquisito in passato? Fatti aiutare da chi ti

conosce bene:amici, ex datori di lavoro, ecc..) Quali sono i miei punti di forza e i miei punti deboli ? (anche in questo caso …massima onestà nelle risposte!!) Perché il datore di lavoro dovrebbe interessarsi a me?(Durante il colloquio dovrai dimostrare che quel lavoro ti interessa

veramente e che saprai svolgerlo al meglio. Il selezionatore dovrà scegliere tra te e gli altri candidati; tu devi essere convinto di fare al caso suo e dimostrarglielo)

Perché ti sei candidato per quel lavoro ? (È importante che tu ti chieda prima di affrontare il colloquio, perché, tra le

offerte di lavoro che hai visionato,hai scelto proprio quella. Qual è la motivazione che ti ha spinto? Cosa ti ha colpito ? cosa ti aspetti da quel lavoro ? Come te lo immagini ? Ricorda:andare al colloquio con una buona motivazione, può fare la differenza!)

La REGOLA N.2 è conoscere L’AZIENDA presso cui vuoi lavorare .

Prima di affrontare il colloquio, raccogli il maggior numero di informazioni sull’azienda: mostrarti preparato sarà indice di interesse e ti aiuterà a rispondere alle domande più tecniche .

Parla con chiunque conosci che abbia lavorato all’interno della stessa organizzazione!!

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ESERCIZIO 2. Chi è il mio DATORO DI LAVORO.

Google è una fonte inesauribile per le tue ricerche:sfruttalo appieno per saperne di più sul tuo potenziale datore di lavoro,per leggere la

sua storia,capire esattamente che tipo di attività svolge, su quali settori di mercato sta puntando, verso quali innovazioni ha intenzione di aprirsi .

Credimi , uno degli errori più frequenti che i candidati commettono è proprio quello di presentarsi totalmente DISINFORMATI sul proprio futuro datore di lavoro .:si tratta di una disattenzione imperdonabile poiché dimostra scarso intersesse per la posizione lavorativa .

Documentati accuratamente e metti per iscritto tutte le informazioni . In questo modo sarà più facile :

1. capire in che tipo di ambiente lavorerai 2. ’vendere’ la tua esperienza attraverso i esempi mirati

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3. IL COLLOQUIO DI SELEZIONE IN PRATICA

Il selezionatore, come gran parte delle persone, non sfugge alla prima impressione sia essa positiva o negativa. È bene allora partire

con il piede giusto..:innanzitutto è fondamentale non arrivare in ritardo, la mancanza di puntualità è vista come incapacità di organizzazione e scarsa precisione.

E’ buona norma, quando si entra nell’ufficio:

salutare e tendere per primi la mano.

aspettare che il selezionatore ti dica di accomodarti prima di farlo.

ovviamente …non dimenticarti di sfoggiare il tuo miglior SORRISO !!

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LE FASI DEL COLLOQUIO FASE 1 Riscaldamento o warm up (3-5 min)

__________________________________________________________________________________________________________ Solitamente un selezionatore non inizia subito a porre domande di lavoro, ma rompe il ghiaccio parlando di argomenti generici (come è andato il suo viaggio ? è stato difficile arrivare qui ? ecc..) : sii pronto a rispondere con la massima naturalezza e cortesia.

Sfrutta questi mìnuti per stemperare la tensione ed iniziare ad instaurare un buon clima con il recruiter mostrandoti disponibile al dialogo

.

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FASE 2 Esame del candidato (durata 30 minuti circa)

___________________________________________________________________________________________________________

Nella maggior parte dei casi la prima domanda del selezionatore è la fatidica ‘’MI PARLI DI LEI’

Per rispondere efficacemente , prima del colloquio prepara il tuo elevator pitch ovvero un’ autopresentazione sintetica ma dettagliata che dura il tempo di una salita in ascensore di pochi piani. L’obiettivo ? Bè..fare colpo sul selezionatore!!

ESERCIZIO 3. Il mio ascensore per il SUCCESSO . Scrivi un breve riassunto delle tue principali competenze rispondendo a questa domanda : se incontrassi il tuo datore di lavoro

ideale in ascensore, come lo convinceresti ad assumerti prima che si riaprano le porte? Il tuo elevator pitch deve essere durare circa 30-60 secondi:dunque , vai dritto al punto!!

Ricorda che i primi 5-10 secondi sono i più importanti: definisci subito CHI SEI e QUALI SONO LE TUE COMPETENZE PRINCIPALI ma senza esagerare!!

Un consiglio ? Accompagna ogni tua affermazione con esempi pratici che dimostrano quanto sostieni !

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Trova una forma brillante che descriva le tue maggiori caratteristiche e i tuoi obiettivi raggiunti sul lavoro, e che soprattutto si sposi con

la filosofia dell’azienda .Mi raccomando: la regole è: chiarezza , efficacia, sintesi !! Una volta scritto il tuo elevator speech ,studialo quanto più possibile. Allenati con i tuoi amici o ripetilo ad alta voce davanti ad uno

specchio. Credimi, funziona!

Successivamente il recruiter inizierà a sondare in profondità il tutto il tuo cv . Di seguito trovi alcuni esempi di domande alle quali ti consiglio di provare a rispondere , magari in coppia con un amico/a.

esperienze professionali:

perché in passato ha cambiato tanti lavori? in generale che cosa si aspetta dal lavoro? perché si è interrotto il precedente rapporto di lavoro?

perché sta cercando un altro lavoro? perché le interessa questo lavoro? come sta cercando lavoro?

costruzione dell’immagine aziendale

Perchè desidera lavorare in questa azienda

Che cosa conosce della nostra azienda Perchè è interessato alla nostra azienda

candidato :

quali sono i suoi punti di forza? quali sono i suoi punti di debolezza?

cerchi di ricordare una situazione lavorativa che ha sentito molto difficile. Come ha reagito?

modi di gestire le difficoltà derivanti da stress relazionali, pressione del tempo,

ecc

Qual è il principale problema con il quale si è imbattuto di recente?. Come gestisce la pressione del tempo, delle scadenze?

Come gestisce la pressione dei responsabili / superiori? ‘

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ambiente extralavorativo:

come pensa di conciliare il lavoro con i suoi impegni familiari? come pensa di conciliare i suoi interessi extralavorativi con il lavoro?

assertività e competitività professionale

Come definirebbe il successo professionale/lavorativo? Descriva una situazione lavorativa in cui ha avuto successo Descriva una situazione non lavorativa in cui ha avuto successo

Che cosa pensa di dover raggiungere per riuscire professionalmente? Quali risultati le hanno dato maggiore soddisfazione nella sua vita?

aspettative economiche

Quanto sono importanti i soldi per lei?

Quanto dovrebbe guadagnare per essere soddisfatto? Che tipo di stipendio sta cercando?

Tra le informazioni che un selezionatore raccoglie su un candidato vi sono quelle che riguardano le precedenti esperienze

professionali :l’idea alla base è che il comportamento passato costituisce il predittore migliore del comportamento futuro. Per prepararti al meglio a rispondere a questo tipo di domande ti svelo un trucco :molti recruiter chiedono al candidato di raccontare

una particolare esperienza di lavoro utilizzano il modello S.T.A.R. (Situation,Task, Action, Result). In altre parole la persona deve rispondere seguendo il seguente schema :

1. SITUAZIONE: presentare il contesto in cui ci si trovava (situation). 2. COMPITO: descrivere il ruolo che si aveva in quella situazione (task). 3. AZIONE: spiegare come si è deciso di affrontare il compito (action).

4. RISULTATI: discutere i risultati delle proprie azioni, riportando eventuali riconoscimenti ricevuti (result).

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ESERCIZIO 4. Le mie competenze –chiave .

Ora prendi carta e penna ed argomenta ciascuna delle TUE competenze chiave emerse nell’esercizio N.1 seguendo i 4 step:

1. situazione 2. compito assegnatomi 3. azione da me portata avanti

4. risultati conseguiti Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno , ti assicuro che questo semplice esercizio ti tornerà molto utile al momento del colloquio !!!.

DURANTE IL COLLOQUIO:

Che cosa evitare

Parlar male dei precedenti datori di lavoro o di persone assenti Parlare subito di retribuzione

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Dare segni di nervosismo, guardare continuamente l’orologio

Monopolizzare la discussione e interrompere il proprio interlocutore Essere reticente: rispondi a tutte le domande che non ti appaiono troppo indiscrete

Avere un atteggiamento passivo o troppo aggressivo

Avanzare proposte o esprimere giudizi se non ti è richiesto Contraddirti, mentire Mostrarti eccessivamente sicuro e fare il primo della classe: ricordati sempre dei tuoi limiti -

DI FRONTE A DOMANDE INDISCRETE

Lo Statuto dei Lavoratori (Art. 8) vieta al datore di lavoro di effettuare indagini sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del

lavoratore e, più in generale, su fatti non rilevanti per la valutazione dell'attitudine professionale. Il datore di lavoro non può affidare questo genere di indagini neppure a terzi come, ad esempio,ad una società di ricerca del personale.

Dietro ogni domanda da parte del selezionatore c’è – o dovrebbe esserci- un preciso motivo o una strategia per valutare il percorso professionale del candidato.

In linea di massima dunque, a meno che la domanda non sia effettivamente troppo personale e senza nessuna attinenza con il processo di selezione , conviene sempre non irrigidirsi e rispondere, mostrandosi disponibili al dialogo. In caso contrario, in maniera cortese ci si può rifiutare di rispondere.

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CHIUSURA (5 minuti circa)

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Al termine del colloquio, il recruiter probabilmente ti dirà se hai qualche domanda da fare. È un’occasione che non devi lasciarti sfuggire. Preparati delle domande che colpiscano il selezionatore e che mettano in risalto le

tue qualità migliori come la motivazione, la voglia di imparare, la curiosità ecc.. Non rimanere in silenzio ma prova a fare domande come ad es:

il tipo di lavoro che andrai a svolgere i progetti futuri o in corso dell’azienda

le prospettive di avanzamento di carriera la possibilità di frequentare corsi di formazione

Approfittane anche per chiedere quali sono i passi successivi a quell’incontro :altri colloqui, tempi di decisione, comunicazione della decisione.

Prima di andare via, ringrazia il tuo interlocutore per averti dedicato il suo tempo.

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3.1 E DOPO IL COLLOQUIO ?

Terminato il colloquio, ripensa a com’è andata, cerca di individuare gli errori che eventualmente hai commesso, e le cose che non hai detto ma che avresti potuto. Prendi nota di tutto ..anche dei punti positivi, ti sarà utile per i prossimi colloqui.

Tempi di attesa.

Il processo di assunzione può procedere con lentezza, quindi, se non ricevi immediatamente notizie, non ti allarmare. Dopo un periodo di tempo ragionevole, è lecito chiamare per sapere se la selezione è chiusa . Appena dopo un colloquio, tutti vorremmo conoscerne l’esito.

La thank you note Dopo il colloquio, può essere utile inviare una email o una lettera al selezionatore (la cosiddetta thank you note) .A tutti fa piacere

ricevere un riconoscimento per il tempo speso e per aver dato qualcosa di positivo ( cosa hai imparato da lui/lei in quel colloquio?). Non è obbligatorio inviarla, però, visto che è una cosa che pochi fanno, non passerà inosservata

Continua la ricerca.

Non aspettare di conoscere l’esito del colloquio, ma cerca subito di fare altri colloqui. È sempre bene avere più possibilità aperte .. In più ..la pratica rende perfetti dunque.. molto meglio continuare ad allenarsi !

Se ti assumono… l’eventuale proposta di lavoro non deve essere accettata nel momento in cui viene formulata l'offerta. Prima di prendere una decisione è consigliabile chiedere un giorno o due per poter riflettere con più calma sulla proposta ricevuta.

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3.2 LA COMUNICAZIONE NEL COLLOQUIO DI SELEZIONE

La preoccupazione maggiore è cosa dire e come rispondere durante il colloquio di selezione. Ci si concentra sulle parole e poco sul linguaggio non verbale . Eppure ,il linguaggio del tuo corpo,i messaggi che mandi con i tuoi gesti,le espressioni del tuo viso,la tua postura sono altrettanto cruciali per un colloquio di successo.

Devi sapere che qualsiasi processo comunicativo è caratterizzato da tre livelli :

1. Verbale: è la parte più razionale della comunicazione che utilizza il parlato e la scrittura. Studi accreditati calcolano che l’aspetto verbale incida per il 7 % circa all’interno di un processo di comunicazione.

2. Paraverbale: è la parte della comunicazione che ha a che vedere con la voce: volume, ritmo, tono. Si stima che il paraverbale

incida all’interno di un processo di comunicazione all’incirca per il 38% . 3. Non verbale: è costituito da ogni segnale e movimento inviato dal corpo: aspetto esteriore (conformazione fisica, abbigliamento,

trucco ecc.), comportamento spaziale (vicinanza fisica, orientazione, postura), comportamento motorio (gesti delle mani, cenni

del capo), espressione del volto, sguardo ecc. La sua incidenza è valutata all’incirca al 55%.

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Durante un colloquio, è dunque importante saper controllare non solo le PAROLE ma anche il linguaggio del CORPO . Sappi che la maggior parte dei selezionatori , sin dai primi minuti di un colloquio si fanno un’idea su chi sta loro di fronte e questa idea, giusta o sbagliata che sia, condizionerà il rapporto!

Vediamo allora cosa fare e cosa non fare…

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VERBALE Se vuoi comunicare in modo efficace fai in modo che il tuo messaggio sia :

corretto : non sono ammessi errori grammaticali o sintattici , né tantomeno termini dialettali, slang ecc..

concreto: basato su dati e fatti ,sviluppa le tue argomentazioni partendo dal caso specifico! conciso : comunica senza aggiungere dettagli inutili o ridondanti. cordiale : non aggredire l'interlocutore, usa sempre un tono cortese .

PARAVAERBALE

Il linguaggio paraverbale deve essere controllato in modo che non sia troppo condizionato dall’emozione. Per mantenere l’attenzione dell’interlocutore durante il colloquio di lavoro è fondamentale :

un adeguato volume della voce così da non risultare sgradevolmente assordante, né tantomeno costringere l’altro a sforzarsi di

capire quanto si sta argomentando;

la fluidità del discorso l’assenza di esitazione nel rispondere alle domande evitare troppe pause

bandire ogni intercalare..(oh, mmm, eh, va be’, dai, cioè, ecc..)

NON VERBALE

La postura : mantieni una postura aperta e rilassata, siediti con la schiena dritta ed entrambi i piedi sul pavimento . Non accavallare le gambe,tieni le mani fuori dalle tasche e le braccia non incrociate. Meglio se ti inclini un po’ verso il selezionatore.

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Gesti:evita di gesticolare troppo, ma senza nascondere le mani. Adeguati movimenti delle mani, che comunicano alti livelli di energia e

sicurezza, , sono tutti indizi non verbali positivi che potrebbero portare al successo del colloquio. Sguardo : cerca di mantenere un livello di contatto visivo adeguato per tutta la durata del colloquio. Solitamente, chi evita lo sguardo

dimostra di voler fuggire, di essere a disagio o di provare ostilità per l'interlocutore!

Look :un colloquio di selezione è un appuntamento professionale, quindi è consigliato essere formali, anche nell’abbigliamento.

La conoscenza dell’azienda fornisce importanti informazioni sulla tipologia di stile e carattere dell’azienda stessa, è bene comunque ricordare che durante il colloquio è determinante anche l’immagine di professionalità che si trasmette.

3.3 LE TRAPPOLE DEL SELEZIONATORE

Il selezionatore, durante il colloquio di lavoro, assumerà degli atteggiamenti non casuali. Il suo modo di accoglierti, di parlarti, di rapportarsi a te gli servirà per studiare come tu reagisci.

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L’atteggiamento seduttivo

Hai da subito l’impressione che il colloquio non sia finalizzato alla selezione vera e propria, l’esaminatore è molto accomodante, ti fa spesso dei complimenti e ti mette a tuo agio anche in maniera eccessiva. Attenzione a non essere complice! Potresti apparire poco

serio, poco saldo nel carattere e inaffidabile.

L’atteggiamento provocatorio

L’esaminatore è molto freddo e ti fa domande dirette, sembra quasi che ti voglia provocare, contestando quello che dici senza cercare mai di metterti a tuo agio. Attenzione a controllare bene l’emotività. Potresti sembrare debole, incapace di gestire situazioni pressanti o

di stress.

L’atteggiamento paterno

L’esaminatore cerca di metterti a tuo agio ostentando un’aria benevola e paterna. Così corri il rischio di sentirti libero di dire ciò che vuoi, senza timore di essere giudicato.

Attenzione a non lasciarti andare eccessivamente, attieniti alle cose che hai da dire. Ricordati il buon selezionatore fa i colloqui più duri e aggressivi con le persone che gli interessano, mentre quelli più rapidi e cortesi servono a liquidare chi appare del tutto inadeguato.

3.4 IL COLLOQUIO SU SKIPE

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Il colloquio su SKIPE è virtuale solo quanto agli strumenti di comunicazione impiegati. Tutto il resto è identico a una selezione

“faccia e faccia ”. Ragion per cui valgono le indicazioni di sempre: guai ad assumere un atteggiamento amichevole o a cedere alla tentazione di usare acronimi e diminutivi tipici del linguaggio su Internet!! Lo stesso vale per il modo in cui ci si veste e lo sfondo visivo che appare dietro il candidato: ogni elemento deve essere scelto con

cura per non dare addito a incomprensioni, ricordando per altro che il linguaggio non verbale è decisivo in qualsiasi colloquio, almeno quanto quello che viene detto.

Ricorda…l’abito fa il monaco anche se c’è lo schermo!!

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4.IL COLLOQUIO DI GRUPPO

Il colloquio di gruppo molto spesso costituisce la prima fase nell’iter di selezione: in particolare nel caso di grandi numeri viene utilizzato per effettuare un primo screening dei candidati .

Come si svolge in pratica?

Innanzitutto verrai fatto accomodare in una stanza insieme ad altri candidati (in tutto 5 o 10).Ti verrà dato un argomento di cui parlare (cultura generale, politica, attualità) mentre gli esaminatori si siederanno in angoli strategici della stanza e osserveranno.

Potrebbe essere proposto, ad esempio, di discutere, come se ci si trovasse ad una riunione di lavoro tra colleghi, di un problema riguardante tutta l’azienda; oppure si potrebbe chiedere ad ognuno di spiegare come risolverebbe un problema con un cliente

particolarmente esigente o nervoso; come far fronte ad un’emergenza etc.

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A chi ti osserva non interessa tanto il contenuto della tua esposizione, quanto le tue qualità: se sei portato per la leadership, se sai

coordinare il lavoro dei tuoi colleghi, se sai gestire le situazioni difficili. Non lasciarti perciò prendere troppo dalla discussione, non essere eccessivamente aggressivo e coinvolto.

L’esaminatore presterà attenzione alla tua capacità di argomentare in modo logico e ben disposto le tue ragioni nel rispetto degli altri membri del gruppo.

Non essere quindi bloccato, impacciato, frenato, se sai svolgere un ruolo di coordinamento, dimostralo e mettilo in pratica.

Il colloquio di gruppo potrebbe rivelarsi una prova piena di insidie per chi non sia abituato ad interagire in ambito lavorati vo con altre persone, o si fa vincere dalla timidezza nell’esporre le proprie opinioni e prevaricare da persone magari più intraprendenti.

Ecco alcuni consigli utili per gestire questa prova.

Non assumere atteggiamenti forzati, mostrati come sei realmente Rimani concentrato sul tema senza farti coinvolgere in futili discussioni;

Quando parli, non concentrare l’attenzione e lo sguardo su un solo componente del gruppo, ma guarda tutti i partecipanti; Esponi ciò che hai da dire in maniera logica e coerente; Rispetta lo spazio di esposizione degli altri senza essere invadente, accogliendo anche le opinioni altru i;

Fatti apprezzare dagli altri dimostrandoti comprensivo e favorendo i loro contributi; Argomenta le tue affermazioni portando esempi concreti, evitando di mantenere la tua posizione per caparbietà; Ricorda che i toni di voce troppo alti, così come quelli troppo flebili potrebbero essere giudicati negativamente dai selezionatori.

Non rivolgere lo sguardo agli esaminatori, ma solo ai componenti del gruppo.

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5 L’ASSESSMENT CENTER

Un discorso a parte merita l’ASSESMENT CENTER La finalità dell’AC in selezione è la classificazione dei candidati in graduatoria sulla base delle caratteristiche ritenute fondamentali per il ruolo da ricoprire. Può avere una durata di uno più giorni e variare nelle caratteristiche tecniche a seconda del tipo e del numero

delle posizioni di riferimento. L’AC prevede una serie di prove sia individuali che di gruppo .

Tra le prove individuali nell’AC più ricorrenti abbiamo:

In Basket

Role Playing Test di attitudinali/personalità

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In basket Ovvero “nel cesto”; il termine si riferisce alla vaschetta della corrispondenza in cui il partecipante, investito del ruolo di manager, trova

un certo numero di documenti, memo e lettere lasciati in sospeso da un ipotetico capo improvvisamente assente. In uno spazio predefinito di tempo, egli deve organizzare il proprio lavoro, rispondendo alla corrispondenza, decidendo le azioni da intraprendere, pianificando le deleghe, in base alle possibilità offerte dalla simulata struttura aziendale ed alle risorse di cui dispone, e di

cui è stato preventivamente informato. Al termine dell’esercizio è prevista, in genere, un’intervista di approfondimento, tenuta da un assessor, in cui al soggetto viene richiesto

di esporre i criteri su cui ha basato l’organizzazione degli elementi, la presa delle decisioni e le motivazioni che l’hanno spinto ad

adottare quelle strategie di comportamento;talvolta viene chiesto al candidato di esplicitarli anche nel corso dell’esercitaz ione. Questa prova indaga dimensioni quali: pianificazione,organizzazione, scelta delle priorità, delega , gestione dei rapporti, ecc..

Role-playing

Il role playing è una simulazione di situazioni reali con ruoli predefiniti. I presupposto di tale strumento è che agire drammaticamente un

problema consente di far emergere comportamenti ed atteggiamenti che restano celati con altri metodi centrati sugli aspetti verbali e razionali.Solitamente ,in questo tipo di prova il candidato, attraverso un’assunzione di ruolo, deve dimostrare la sua capacità di gestire situazioni problematiche:la situazione non e’ strutturata e il partecipante sceglie la propria strategia comportamentale

Test Test psico-attitudinali :Si tratta di questionari che hanno l‟obiettivo di verificare le diverse attitudini o competenze dei candidati. Possono essere di vario tipo e misurare attitudini generali, attitudini specifiche, stile di pensiero, problem solving, capacità di

apprendimento, flessibilità; oppure valutare le abilità pratiche come la destrezza manuale, la capacità di mantenere il ritmo, la forza. Assicurano il vantaggio di concludere in breve tempo una prima selezione, soprattutto se i candidati sono in gran numero;

Test della personalità:Rappresentano quell’insieme di tecniche che consente di valutare gli aspetti emotivi, sociali e motivazionali del comportamento ed, eventualmente, la storia del loro sviluppo, nell’individuo preso in esame. Intendono quindi predire un

comportamento futuro.

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Tra le prove di gruppo più frequentemente utilizzate ci sono :

Presentazione

Leaderless Group Discussion Fact Finding Advocasy Case Obiettivi Di Gruppo

PRESENTAZIONE

Consiste nell’assegnare al valutato il compito di esporre un argomento di fronte ad un pubblico di osservatori, generalmente costituito dagli assessor e dagli altri valutati.

L’oggetto dell’esposizione può riferirsi a diverse tematiche: una nuova strategia di vendita, un’analisi finanziaria, una riorganizzazione della struttura aziendale, ecc. In genere al partecipante viene consegnato del materiale organizzato e concesso abbastanza tempo, a volte anche giorni, per

prepararsi; altre volte, invece, si punta alla rilevazione della sua capacità di improvvisazione e flessibilità, e quindi gli si chiede di preparare l’esposizione in poco tempo, qualche ora, al massimo.

LEADERLESS GROUP DISCUSSION (L.G.D.)

Si tratta di una “ discussione di gruppo senza leader”, incentrata generalmente sulla soluzione di un problema, da effettuarsi in un periodo di tempo definito, un’ora e mezzo circa, il cui numero di partecipanti varia dalle quattro alle otto persone. Le L.G.D. possono essere con o senza assegnazione di ruoli: nel primo caso ad ognuno dei candidati viene assegnato un ruolo

preciso, di uguale livello gerarchico, e fornito un insieme di informazioni specifiche per tipo e quantità; mentre nel secondo, tutti i candidati rivestono lo stesso ruolo e posseggono le medesime informazioni.

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FACT FINDING Nella “scoperta dell’accaduto” i valutati vengono posti di fronte ad un fatto o ad un problema di cui posseggono solo informazioni

parziali. L’obiettivo è prendere decisioni sulle azioni da effettuare ricercando le informazioni mancanti attraverso l’interrogatorio ad un informatore. Al termine della prova essi devono indicare brevemente le decisioni prese e il perché delle stesse. L’esercizio indaga dimensioni quali

stili di apprendimento e ricerca delle informazioni, nonché delle modalità decisionali. ADVOCASY CASE

Letteralmente tradotto come “caso di negoziazione”, è una simulazione di situazioni in cui ognuno dei partecipanti ha un ruolo assegnato, nell’ambito del quale ha la precisa responsabilità individuale di sostenere, negoziandolo con gli altri, il proprio obiettivo, che

di solito è di tipo economico. La sommatoria degli obiettivi di tutti i candidati, in genere in numero di otto e dieci, non coincide con la somma a disposizione, per cui ognuno deve o rinunciare a qualcosa o, negoziando, indurre gli altri a rinunciare al proprio obiettivo.

OBIETTIVI DI GRUPPO

E’ un genere di prova in cui tutti i candidati posseggono delle informazioni parziali della soluzione di un problema, a cui devono pervenire in un tempo dato.

La totalità delle informazioni, e quindi l’obiettivo, viene raggiunto soltanto quando tutti i partecipanti si rendono conto, senza che venga loro detto nel brief, che soltanto lo scambio effettivo delle informazioni e la collaborazione consentono tecnicamente di raggiungere

l’obiettivo.

Attraverso questa prova, chiaramente, si indaga la propensione del soggetto alla collaborazione, e quindi al lavoro di squadra; indirettamente si percepisce anche l’orientamento al risultato raggiunto individualmente.

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6.RIASSUMENDO

Il colloquio di lavoro è un passaggio di grande importanza nella ricerca di un’occupazione. Determinante può essere la capaci tà di affrontarlo nel migliore dei modi, a qualunque tipo di lavoro si aspiri e a qualunque livello.

Come ti sarà ormai chiaro, occorre fare leva sulle proprie competenze, sulle conoscenze acquisite ed eventualmente sulle esperienze professionali svolte. Ma, soprattutto, bisogna essere in grado di instaurare una relazione positiva con il selezionatore e saper

gestire correttamente la propria emotività. Solo così sarà possibile trasmettere in modo efficace tutte le informazioni che ci vengono richieste e quelle che noi stessi riteniamo utile

fornire.

Soprattutto PRIMA, DURANTE E DOPO un colloquio ..non ..dimenticare che qualunque azienda cerca sempre persone che:

sappiano lavorare in gruppo, ed eventualmente guidarlo; abbiamo uno spiccato problem solving; mostrino spirito di iniziativa;

siano in grado di lavorare per obiettivi rispettando le scadenze anche ravvicinate; siano impegnati in un costante aggiornamento e mettano il cliente al primo posto; sappiano saper gestire possibili eventi conflittuali conservando positività ed entusiasmo;

siano flessibili e sappiano gestire il cambiamento.

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E per finire…

Ricorda che ogni colloquio permette una crescita, indipendentemente dal suo esito. Da ogni colloquio, specialmente da quelli andati male, potrai imparare qualcosa e migliorare quelli successivi. Per cui, non avere timore di partecipare anche a colloqui che

apparentemente non ti interessano. Più colloqui si fanno, più si diventa bravi!!!.

In bocca al lupo!

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CONCLUSIONI

Eccoci arrivati alla conclusione di questo eBook che mi auguro ti abbia offerto spunti e suggerimenti da mettere in pratica, sperimentare, provare!

Se senti di aver bisogno un supporto specifico puoi intraprendere un percorso di CAREER COACHING un servizio che ha come destinatari sia le persone che sono alla ricerca del primo impiego, sia coloro che desiderano cambiare il proprio lavoro .

Come di career coach posso aiutarti a :

individuare il tuo lavoro ideale utilizzando questionari e esercitazioni sulle tue capacità preferite, sui tuoi settori di interesse e sui tuoi valori,

cercare le informazioni su quello che ti interessa, per raggiungere praticamente il tuo obiettivo lavorativo

sostenere il colloquio di selezione sviluppare nuove abilità indispensabili alla tua carriera superare convinzioni limitanti che potrebbero ostacolarti durante il cammino.

L‘obiettivo non è soltanto trovare un lavoro, bensì trovare ‘IL’ lavoro, quello che ti soddisfa, quello che esalta le TUE VERE

qualità!

Che aspetti ? prenota una prima sessione gratuita di career coaching scrivendo a [email protected]

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