strategie di sopravvivenza sulle tracce del nuovo sentiero · l’esploratore e la guida...

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1 L’ECO DELLA BRANCA: strategie di sopravvivenza sulle tracce del nuovo sentiero ASSOCIAZIONE GUIDE E SCOUT CATTOLICI ITALIANI, ZONA DI RAVENNA-FAENZA BRANCA EG 7 FEBBRAIO 2014 EDITORIALE il tema resta scottante.. sono passati 7 anni dal passaggio al “nuovo sentiero” e ancora la sua applicazione ci vede in difficoltà.. Sarà la crisi del settimo anno? Sarà che anche solo per avere un buon mazzetto ci vuole lavoro di finitura, soprattutto per poter rendere lo strumento comodo e maneggevole.. figurati per un buon sentiero! Fatto sta che ogni anno il tema sentiero, nelle sue diverse sfaccettature, è sempre nella top 3 dei dubbi di branca… ecco allora che abbiamo sguinzagliato i nostri reporter, capi e aiuti, per confrontarsi e redigere questo numero speciale di branca. Restano alcune riflessioni libere: - il sentiero è il centro della nostra intenzionalità educativa: è qui che si gioca la nostra arte del capo e la nostra capacità di essere significativi per accompagnare e sostenere i ragazzi nel grande gioco della vita. - Concentriamo il nostro lavoro sulle mete di ciascun ragazzo.. gli impegni concreti possono trovarli ampiamente insieme alla sq.. - Il confronto è la nostra migliore strategia per limare, migliorare e capire dove possiamo fare meglio e dove stiamo giocando bene la nostra partita… confronto quando? dove? a branca, negli eventi di zona, al convegno metodologico, ai cfm, ai we metodologici, in tutte le occasioni di incontro tra capi e tra capi e ragazzi.. RV SPECIALITÀ: UNA COSA IN PIÙ O UNA MARCIA IN PIÙ Siete stufi di avere i soliti capi sq insipidi e alla mercè dei capi reparto? Noi abbiamo una ricetta sfiziosa che fa al caso vostro: la competenza “giusta”! Ingredienti: - 3 specialità dei lupetti - 1 animo inconsapevole ed innocente - 4 icone dello scoutismo (come i punti di BP) - 1 pizzico di sana competizione - 100g di essenzialità - 1 capo reparto attento, ma distaccato Procedimento: rendi il novizio con animo

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    L’ECO DELLA BRANCA: strategie di sopravvivenza

    sulle tracce del nuovo sentiero

    ASSOCIAZIONE GUIDE E SCOUT CATTOLICI ITALIANI, ZONA DI RAVENNA-FAENZA BRANCA EG 7 FEBBRAIO 2014

    EDITORIALE  

    il  tema  resta  scottante..  sono passati 7 anni dal passaggio al “nuovo  sentiero”  e  ancora  la sua  applicazione  ci  vede  in difficoltà..  Sarà  la  crisi  del settimo anno? Sarà che anche solo  per  avere  un  buon mazzetto  ci  vuole  lavoro  di finitura, soprattutto per poter rendere lo strumento comodo e  maneggevole..  figurati  per un  buon  sentiero!  Fatto  sta che  ogni  anno  il  tema sentiero,  nelle  sue  diverse sfaccettature,  è  sempre  nella top  3  dei  dubbi  di  branca… ecco  allora  che  abbiamo sguinzagliato  i nostri reporter, capi e aiuti, per confrontarsi e redigere  questo  numero 

    speciale di branca. 

    Restano  alcune  riflessioni libere: 

    - il sentiero è il centro della nostra  intenzionalità educativa: è qui che si gioca la nostra  arte  del  capo  e  la nostra  capacità  di  essere significativi per accompagnare e  sostenere  i  ragazzi  nel grande gioco della vita. - Concentriamo  il  nostro lavoro  sulle  mete  di  ciascun ragazzo.. gli impegni   concreti  possono  trovarli ampiamente insieme alla sq..  - Il  confronto  è  la  nostra migliore  strategia  per  limare, migliorare  e  capire  dove possiamo  fare meglio  e  dove stiamo  giocando  bene  la nostra  partita…  confronto 

    quando? dove? a branca, negli 

    eventi  di  zona,  al  convegno metodologico,  ai  cfm,  ai  we metodologici,  in  tutte  le occasioni di incontro tra capi e tra capi e ragazzi.. 

    RV 

     

    SPECIALITÀ: UNA COSA IN PIÙ O UNA MARCIA IN PIÙ 

    Siete stufi di avere  i soliti capi sq  insipidi  e  alla  mercè  dei capi  reparto?  Noi  abbiamo una  ricetta  sfiziosa  che  fa  al caso  vostro:  la  competenza “giusta”!  Ingredienti: - 3 specialità dei lupetti - 1 animo  inconsapevole ed 

    innocente - 4  icone  dello  scoutismo 

    (come i punti di BP) - 1  pizzico  di  sana 

    competizione - 100g di essenzialità - 1  capo  reparto  attento, 

    ma distaccato Procedimento: rendi  il  novizio  con  animo 

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    innocente  ed  inconsapevole all’inizio  del  suo  sentiero, rimiscela  le  sue  specialità  dei lupetti  con  l’avventura  del Reparto.  Aggiungi  subito  un pizzico  di  competizione  senza eccedere,  mescola  bene  con delicatezza.  Otterrai  così  la perfetta base per la tua torta. Aggiungi  con  cura  le  icone dello  scoutismo  e  le esperienze  “sbure”  del Reparto.  Lascia  riposare  e lievitare un paio d’anni. Il  capo Reparto  reimpasti  con regolarità  in  modo  da controllare la lievitazione. Cuocere  a  fuoco  lento.  Una volta  cotta,  lasciala raffreddare, condividila con gli altri  e  tramanda  la  ricetta  in modo che anche lui possa fare lo stesso.   

     

    LA VITA DI REPARTO 

    SECONDO LA STAFF: ECCO TUTTE LE OCCASIONI DI VERA 

    CRESCITA PERSONALE 

    Ha  partecipato  al  programma televisivo  “chi  l’Ha  visto?”  il personaggio  P.Personale,  in quanto  ha  perso  alcuni famigliari tra  i quali “capo sq” ,  “la  signora  Tappa  R.” entrambi  avvistati  presso  la casa scout di bagno. Gli inviati hanno  utilizzato  una  nuova strategia  per  mettere  sul giusto  sentiero  il  personaggio P.Personale.  la  strategia  si compone dei seguenti punti: 

     - quaderno di caccia - cartellone  del  sentiero  di 

    sq - conca più curato - conca  a  metà  settimana 

    slegato dall’attività - consiglio  di  sq  pre‐

    preparato con i capi sq - imprese più curate  Le  occasioni  di  vera  crescita sono  i  momenti  occasionati per  il capo sq verso  la propria sq  e  occasionali  per  i  capi reparto  Alla  prossima  puntata speriamo  di  potervi presentare  “capo  sq”  ,  “la signora Tappa R.”   

    IL CAPO SQUADRIGLIA BRACCIO DESTRO DELLA 

    STAFF 

    Data  la  crisi,  i  capi  reparto hanno  bisogno  di  un  numero di  collaboratori  sempre crescenti: chi   meglio dei capi squadriglia?  Ma  il  problema piu  grande  è  come coinvolgerli!  Ecco  qualche consiglio: - rendere  il  csq 

    responsabile  del  sentiero di  ogni  squadrigliere condividendolo  i  consiglio capi, 

    - trasmetta  la  passione  di vivere il sentiero 

    - coinvolgerli  nella preparazione delle attività 

    e  trascinandoli  nella  vita di reparto… 

     

     COME NON PERDERE DI 

    VISTA IL SENTIERO DI CIASCUNO 

    LIVIA TAMPIERI ALLA COMPETENZA” LA GUIDA  AL TERZO 

    ANNO DEL REPARTO BADEN POWELL HA RAGGIUNTO DURANTE 

    LA CERIMONIA TENUTASI 

    DOMENICA 2 FEBBRAIO LA TAPPA DELLA COMPETENZA 

    Boncellino 2 feb 2014. la capo sq dichiara” avevamo lavorato molto  in  consiglio  capi,  in modo  da  accompagnarla durante  il sentiero con  l’aiuto fondamentale  dei  capi reparto.  Le  ete  e  gli  impegni che  si  sono  concretizzati durante  il  consiglio  della legge, sono stati regolarmente messi  nero  su  bianco  in  un cartellone  raffigurante  il sentiero  di  reparto”.  I  capi reparto dichiarano” non  sono mancati  omenti  di  confronto che  hanno  coinvolto  tutti  i capi  ella  staff  e  momenti rivolti  esclusivamente    al confronto  individuale  con Livia”.  

     

    NOTE DAL REGOLAMENTO DI 

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    BRANCA 

     

    Art. 15 CAPOSQUADRIGLIA 

    Uno dei  compiti principali del Capo  Squadriglia  sarà  quello di  impegnarsi  il  più  possibile ad  essere  a  conoscenza  del Sentiero dei  suoi  squadriglieri e  di  accompagnarli  nella concretizzazione  delle  mete negli impegni.  

    Art. 17 CONSIGLIO DI SQ 

    L’impegno  personale  di  ogni E/G  è  verificato  in  base  al Sentiero  di  ciascuno/  a.  Il Consiglio  di  Squadriglia  è infine  ambito  privilegiato  per la  verifica  di mete  e  impegni dei  singoli  in  preparazione  al Consiglio della Legge. 

    Art. 22 CONSIGLIO CAPI 

    Il  Consiglio  Capi  poi,  quando progetta  e  programma  i momenti  di  vita  del  reparto, individua  le  occasioni  più adeguate  nelle  quali  i  singoli esploratori  e  guide  potranno concretizzare  gli  impegni  del loro sentiero. 

    Art. 27 IMPRESA 

    In  caso di  impresa di  reparto, una  volta  fatta  la  scelta,  si 

    costituisce  il  Consiglio d’Impresa.  ..Compito  del Consiglio  d’Impresa  è coordinare  tutta  la preparazione  e  la realizzazione,  individuando  i posti d’azione necessari per la buona  riuscita  dell’impresa, che  saranno  contenuti  in una “Mappa  delle  opportunità” dalla quale ogni esploratore e guida  attinge  secondo  il sentiero percorso. 

    Per le imprese di squadriglia, i compiti  del  consiglio  di impresa  sono  assunti  dal Consiglio  di  squadriglia  che distribuisce  i posti d’azione  in relazione  al  sentiero  e  alle competenze di ciascuno. 

    Art. 31 IL SENTIERO 

    responsabilità  educativa  e pedagogica  della  crescita  di ogni  ragazzo  e  ragazza  è affidata  allo  staff  di  unità, tenendo conto che il ragazzo e la ragazza sono protagonisti e responsabili  del  proprio Sentiero.  

    Alla  costruzione  del  Sentiero partecipano dunque:  

    •  il  ragazzo  e  la  ragazza, sempre più consapevolmente; • lo staff, che fornisce agli E/G l’occasione  di  vivere esperienze e gli strumenti per leggerne  i  significati  più profondi  per  la  loro  vita, favorendo  in  tal  modo  la crescita  della  loro autocoscienza; •  la  comunità  del  Reparto nelle  sue  articolazioni (Squadriglia,  Alta  Squadriglia) che  crea  l’ambiente e  il  clima positivo  di  fiducia  e  di tensione  verso  gli  ideali  della Legge e della Promessa e che offre occasioni di verifica.  

    Art. 32 METE 

    Le  “mete”  costituiscono l’orizzonte  verso  cui  l’E/G cammina  per  il raggiungimento  di  ogni  tappa del  proprio  Sentiero  Le mete vengono  fissate  dall’E/G all’inizio  del  tempo  dedicato alla  tappa  e  possono eventualmente  venire riformulate  o  integrate  lungo il  percorso,  mediante  il confronto  con  i  Capi  ed accogliendo  quanto  è  stato espresso  nei  Consigli  della Legge. 

    •  impegnative,  ma proporzionate  alle  forze  dei ragazzi e delle ragazze; •  legate  alla  vita  quotidiana dell’esploratore e della guida; • verificabili da sé e dagli altri La  durata  delle  mete  potrà variare  secondo  la  crescita dell’E/G:  potranno  essere  più a  breve  termine  all’inizio dell’esperienza  del  reparto, mentre  facilmente  saranno più  articolate  e  con orizzonte di  più  lungo  respiro  con  il passare  degli  anni,  sempre  a misura della persona. 

    Lo  Staff  di  Unità,  mediante l’osservazione dell’esploratore e  della  guida  e  il  dialogo  con lui/lei  realizzabili negli  spazi e nei  tempi  concessi  in  ogni momento  dalla  vita  del Reparto,  lo/la  aiuta  ad individuare  quei  cambiamenti 

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    che  possono  essere  utili all’E/G  per  realizzare  se stesso/a e a declinarli  in mete del proprio Sentiero. 

    Per  favorire  la  globalità  e l’armonizzazione della crescita dell’E/G  nei  differenti  ambiti di  vita,  è  utile  che  almeno qualche meta  riguardi quanto é  esterno  al  reparto:  la famiglia,  la  scuola,  il  gruppo dei  pari,  ...  In  caso  di  mete esterne  al  Reparto  si  dovrà dare  la  massima  fiducia  e responsabilità  agli  esploratori e  alle  guide,  soprattutto  per ciò che comporta la verifica. Il rapporto  Capo‐ragazzo  sarà sempre  garante  di  questo cammino, anche se la famiglia, l’ambiente scolastico e le altre occasioni  educative  possono essere  coinvolte  nella definizione  e  verifica  degli impegni  concreti  mediante  i quali  l’esploratore  e  la  guida raggiungeranno tali mete. 

    Le  mete  sono  visualizzate secondo  le  differenti tradizioni, per essere messe a conoscenza (con l’eccezione di quelle  particolarmente delicate)  di  tutta  la  comunità di  Reparto  e,  in  modo particolare,  della  comunità  di Squadriglia,  che contribuiranno  con l’interessato/a  a  tradurle  in impegni concreti. 

    Art. 33 GLI IMPEGNI 

    Gli  “impegni”  costituiscono  i passi  mediante  i  quali  l’E/G cammina  verso  il raggiungimento  delle  mete che  si  è  posto/a.  Per  essere efficaci, devono essere: 

    • concreti 

    • verificabili 

    • condivisi nella comunità 

    •  puntuali,  cioè  limitati  nel tempo 

    •  orientati  al  raggiungimento della meta. 

    Gli  impegni  vengono  assunti da  ogni  E/G  vivendo  le occasioni di: 

    •  posti  d’azione  nel  corso dell’impresa 

    • specialità individuali 

    • incarichi di Squadriglia 

    • Buone Azioni 

    • altre occasioni concrete che si  presentano  nello  sviluppo della  vita  di  Reparto  ed  al  di fuori di esso. 

    Art. 42 CONSIGLIO DELLA LEGGE 

    Il  Consiglio  della  Legge  è momento  privilegiato  di verifica del Sentiero:  infatti, è in  questa  occasione  che l’esploratore  e  la  guida riconoscono  completato  o meno  il  cammino  di  tappa  e, più  in  generale,  il raggiungimento  di  mete, specialità, brevetti. 

    L’E/G, dopo essersi assunto un impegno  insieme  alla comunità,  ne  verifica  il raggiungimento  davanti  alla stessa  comunità.  Il  Consiglio della  Legge  si  rende,  quindi, partecipe della crescita di tutti i  componenti  del  Reparto. L’E/G  verifica  le  mete  sulla base della propria valutazione degli  impegni  portati  a termine  e  dello  stile  nel realizzarli;  ad  essa  si aggiungono  riflessioni, suggerimenti  e  osservazioni della comunità di Reparto che, così  facendo,  contribuirà  in stile di correzione fraterna alla crescita  di  tutti  i  suoi componenti. 

    Art. 43 VERIFICA DEGLI IMPEGNI 

    Gli  impegni  sono  verificati all’interno  delle  comunità  in cui  gli  E/G  li  hanno  assunti  e vissuti, vale a dire: 

    •  i  posti  di  azione  delle differenti  imprese  all’interno del  Consiglio  di  Squadriglia, Consiglio della Legge o  in Alta Squadriglia, 

    •  le  Specialità  nel  Consiglio della  Legge,  possibilmente dopo  un  passaggio  di  verifica con  il Maestro  di  Specialità  e nel Consiglio di Squadriglia 

    •  gli  incarichi  di  Squadriglia all’interno  del  Consiglio  di Squadriglia 

    •  le occasioni  concrete  che  si sono  presentate  nello sviluppo  della  vita  di  Reparto 

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    ed  al  di  fuori  di  esso  nel Consiglio della Legge. 

    La “verifica” si esplica sia nel’autovalutazione del singolo che nel rapporto educativo con i Capi, cui si aggiungono le diverse comunità del reparto  (Reparto, Squadriglia ed Alta Squadriglia).  

    Art. 44 RUOLO DELLA COMUNITÀ NEL SENTIERO 

    Squadriglia, Reparto, Consiglio Capi  accompagnano  ogni  E/G lungo  il  Sentiero  e  sono  gli ambiti  dove  i  ragazzi  e  le ragazze vivono con pienezza  il loro  Sentiero  aiutati  da “fratelli e sorelle” che con loro condividono  l’avventura  del crescere.  Questi  ambiti offrono,  infatti,  una  serie  di opportunità  che  consentono loro,  mediante  gli  impegni vissuti  durante  le  imprese,  di ottenere  una  crescita equilibrata  in  tutti  gli  aspetti della persona 

     

     THINKING DAY: 

     UN’ALTRO PUNTO DI VISTA  

    La  smania  nelle  gambe, l’uniforme pronta da un pezzo e  la  macchina  già  calda: direzione  Montebello,  tutto pronto.  

     Sosta  caffè  a Modigliana  con immancabile  incontro  casuale di  Alessandro  Liverani,      poi finalmente  l’atteso  TD,  un saluto,  un  fuoco,  qualche domanda,  l’attesa  dei 

    ritardatari  e  via  il  TD  inizia anche per i ragazzi!  

      La collina e i primi sapori della primavera  accompagnano  le guide  e  gli  esploratori  di Faenza  3,  Modigliana,  e Brisighella.  Ripartito  verso faenza  direzione  parco Stacchini,  che  a  uno  di Ravenna  vaglielo  a  spiegare dov’è!   

     Detto fatto punti  il navigatore su  villa  Stacchini  e  poi  ci  vai dietro, li trovi parcheggio e un bel  parco,  dove  Faenza  1  e Alfonsine svolgevano  la prima parte  del  gioco  supportati verso  sera  dall’incredibile illuminazione  pubblica  del parco,  la  palestra  nelle vicinanze ha poi fornito  loro  il giusto  supporto  per  la  notte. L’oratorio  Don  Bosco  a Granarolo  ospitava  invece  in un  attrezzatissimo  distaccato e  introvabile  parchetto  i gruppi  di  Bagnacavallo  e Faenza  2,  sono  rimasto esterrefatto  dalle  condizioni logistiche  di  questa  struttura, capace  di  ospitare  nelle  tre casette  di  legno  (con 

    bagnetto)  almeno  15 esploratori  e  guide  ciascuna, mentre  sotto  la  tettoia esterna più di un  centinaio di ragazzi si muovono bene. Ore 19:00  il  mio  sabato  del  Td finisce qui. 

     La Domenica: l’incontro  col  vecchio  gruppo, il calore dei capi, degli scout e delle guide che non vedi da un pezzo,  l’incredibile bidone del Vescovo  (capita  solo  agli scout)  e  la  SS. Messa,  hanno alimentato  una  brace  che forse mai si spegnerà.   

    A.F. 

     SAN GIORGIO 2014 

    UN GIORNO DI FRATERNITÀ  

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      Nella  preparazione dell’evento  è  importante focalizzare  l’attenzione  sulla situazione davanti alla quale ci troveremo. I  numeri  parlano  chiaro  450 E/G censiti nella nostra zona ci consentono  di  ipotizzare  un evento per 300/350 ragazzi. Il  luoghi  in  grado  di  ospitarci non  sono  tanti  e  la  pattuglia individua come posto logistico migliore  il parco del  carnè.  Si ma  con  quale  obbiettivo? Giocare,  ridere,  scherzare, distogliere  la  tensione,  stare bene  fra  fratelli  scout,    in pratica:  valorizzare  lo  stare insieme  sfruttando  il  poco tempo  a  disposizione  per conoscersi e  divertirsi.  

     Ci  aspettiamo  per  vivere questa  indimenticabile giornata di gioco alle 09:00 di domenica  27/04/2014  nel pratone  lungo  lo stradello che collega il parcheggio basso alla casa del  parco del  carnè. Qui faremo  tutti  i  cerchi  della 

    giornata  (apertura,  chiusura, pranzo  e  messa)  e  da    qui partirà  il  grande  gioco, pensato per dare la possibilità a  tutti di divertirsi e di essere protagonisti.  Il  gioco  è strutturato  in   modo  tale  da dare  la possibilità ai ragazzi di cominciare a conoscersi visto i raggruppamenti  misti  delle squadre  fin  dalle  sue  prime fasi,  favorito  inoltre  da  un incontro graduale con  le altre squadriglie. L’esplorazione a grande raggio del  territorio del parco darà  il giusto tono di avventura di cui c’è  bisogno  (siamo  ancora nella  prima  fase);  La  sfida,  i combattimenti  veri  e  propri, sono  studiati  appunto  per dare  a  tutti  la  possibilità  di avere  un  ruolo,  le  squadre dovranno  elaborare  un minimo  di  tattica,  in  quanto ad  ogni  terreno  di  gioco corrisponde  una  tecnica  di combattimento  diversa. (scalpo, morra cinese, galletti)  

     Udite  udite  poi  la  grande intuizione  del  nostro  Filippo: fuori dai prati di gioco, quindi lungo gli  stradelli e nel bosco si  combatterà  al  tocco, semplicemente  il  più  piccolo che  tocca  uno  più  grande vince  sempre!  Facile  no?  I grandi  che  si  imboscano, vengono stanati dai più piccoli che  tanto  corrono  sempre! L’ultima  fase  del  gioco prevede  la costruzione di una lancia  con  le  rondelle utilizzate  come  merce  da combattimento  nel  gioco,  in grado  di  evidenziare  in maniera  netta  il  vincitore,  e rimandare la vera sfida, quella 

    fra  singole  squadriglie,  al prossimo anno! Dalla  fine del  gioco  (12:30)  si passerà  al  pranzo  (13:00)  per poi concludere la giornata con la S.Messa alle 14:00 circa. Se siamo stati bravi e abbiamo lasciato  il  parco  meglio  di come  lo abbiamo  trovato alle 16:00 saremo già di ritorno. 

    A.F.  

    GUIDONCINI VERDI: I DIARI DI BORDO QUESTI 

    SCONOSCIUTI… Quattro  parole  con  Sergio Maldotti  incaricato  regionale alla branca E/G.  

     Nasce  da  una  forte  difficoltà percepita  dai  capi, ma  anche constatata  dalla  scarsa partecipazione  ai  guidoncini verdi, la nostra voglia di capire come  semplificare  il  percorso per arrivare a raggiungere una specialità di squadriglia. Il  passaggio  da  impresa  di squadriglia  e  specialità  di squadriglia  è  veramente breve, ma è sistematicamente interrotto  da  questi maledettissimi  diari  di  bordo, perché  diciamocelo  in  un reparto  che  funziona,  che  è ben  avviato,  2  imprese  di squadriglia  e  una  missione all’anno  sono  quasi  la normalità. Come  superare  l’ostacolo quindi?  In  realtà  l’ostacolo così come lo vediamo noi capi non  esiste,  il  diario  di  bordo deve  si  essere  fatto  dai ragazzi,  ma  in  base  alle  loro 

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    capacità,  alle  capacità  della squadriglia  che  punta  alla specialità.  Chiediamo  ai ragazzi  di  fare  del  proprio meglio,  non  l’impossibile  per loro,  ecco  quindi  che  la sensibilità  del  capo,  saprà riconoscere  qual  è  il  proprio meglio,  richiedendo ai  ragazzi non  un  diario  di  bordo standardizzato,  ma  un  diario di  bordo  calato  sulle  loro capacità e qualità; starà poi ai capi  reparto  descrivere  come ha  lavorato  la  squadriglia  in una  piccola  relazione parallela. Dobbiamo  quindi  iniziare  a chiamare e considerare diario di bordo, una presentazione in PowerPoint,  un  collage  di video, un  articolo di  giornale, un album di fotografie ecc…  Una  precisazione  che speriamo  possa  invogliarvi  a stimolare  queste  specialità  di squadriglia  e  a  semplificare  il percorso,  in  virtù  anche  del prossimo  appuntamento nazionale  in  fase  di elaborazione  per  il  2015  che vedrà  coinvolte  tutte  le squadriglie  d’Italia  in  una sorta di    “coloriamo  l’Italia di imprese”  Al  link  seguente  troverete tutte  le  informazioni  sui guidoncini verdi.  

      I  guidoncini  verdi  inoltre cambiano  stile:  l’edizione 2014 (13 e 14 settembre) sarà basata su un grande gioco. 

     

    CAPETTI DI SPECIALITÀ E CAMPI DI COMPETENZA. 

    Anche  quest’anno  la  nostra zona propone due campetti di specialità,  le  verifiche  delle edizioni  precedenti  ci consentono  di  riproporre l’ottimo  Campeggiatore,  e l’ancora  non  sperimentato Artigiano.  È  indubbiamente  un’ottima occasione  per  i  vostri  E/G come  lo  sono  tutti  gl’altri campetti  proposti  dalla regione.  Qui  sotto  il  link  a  buona caccia,  il  portale  che  gestisce tutte le iscrizioni!  

      Cosa  diversa  invece  per  i campi  di  competenza,  dove l’iscrizione  avviene  ancora  in formato  cartaceo  tramite  fax o  posta  raccomandata,  a breve  verranno  pubblicate  le date dei  campi vi consigliamo pertanto  di  consultare periodicamente  il  seguente link  che  contiene  anche  le modalità di iscrizione.  

     DAL REGOLAMENTO DI 

    BRANCA: Art. 19 SPECIALITÀ DI SQUADRIGLIA 

    Vivere  l’avventura  in  periodi lunghi,  nel  succedersi  di imprese  e missioni,  consente a  una  squadriglia  di raggiungere  una  o  più specialità. La  specialità  di  squadriglia  è uno  strumento  atto  a sviluppare  il  senso  e  il  valore di  un  percorso  di  crescita comunitario  in  ordine all’autonomia  ed  alla competenza. La  squadriglia  consegue  una specialità  se  nell’anno  scout realizza  una  missione  e  due imprese  di  squadriglia  (anche se  nell’ambito  di  un’impresa di reparto). Le  due  imprese  tendono  alla realizzazione  di  attività  in  cui si  sviluppi  con  particolare competenza  l’insieme  delle tecniche  della  specialità prescelta. La missione verterà sulle  tecniche della  specialità. La squadriglia e il caporeparto inviano agli Incaricati regionali della branca E/G una relazione delle  tre  attività,  compresa una  loro  valutazione, relativamente  allo  scopo prefisso. Gli  Incaricati  regionali assegnano  il  guidoncino dispecialità di squadriglia, che viene  legato  sotto  la bandierina  distintiva  di squadriglia.  Ogni  squadriglia può  ottenere  una  sola specialità,  che  è  valida  per tutto l’anno scout successivo a quello  in  cui  è  stata conquistata.  La  specialità conseguita  è  confermata  per un  solo  ulteriore  anno,  se  la squadriglia realizza una nuova impresa  affine,  che  ne dimostri  almeno  lo  stesso grado  di  autonomia  e competenza. 

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    Nell’allegato  2  è  compreso l’elenco delle specialità di squadriglia. 

     Art. 36 SPECIALITÀ Le  Specialità  offrono all’esploratore  e  alla  guida,  a seconda  delle  inclinazioni  ed attitudini  personali,  la possibilità  di  confermare  le proprie capacità, di sviluppare nuove potenzialità e di vivere responsabilmente  un  ruolo nella  comunità,  iniziando  a mettersi  a  disposizione  degli altri. In questa prospettiva, i Capi le proporranno  anche  come strumento  per  stimolare  la ricerca  degli  E/G  in  settori  a loro sconosciuti. Proprio  per  questa  loro  forte connotazione di  strumento di ricerca  e  di  scoperta  della persona,  è  necessario  che  il maggior  numero  possibile  di specialità  trovi  uno  spazio effettivo  all’interno  della  vita del  Reparto,  o  quanto  meno un  aggancio  significativo  ad essa. 

    Con  la conquista di  specialità, l’E/G comincia a comprendere che  l’essere  competente (ovvero  “essere  un/una ragazzo/a  in  gamba”)  passa attraverso  un  progetto 

    personale  unico,  che  sarà, quindi,  necessariamente diverso dai progetti degli altri esploratori e guide. Le  specialità  potranno  essere anche  un  impegno  del sentiero di ogni E/G, mentre  i Capi  le  utilizzeranno  per sollecitarli • alla concretezza •  al  desiderio  di  provarsi  in campi non conosciuti •  al  gusto  del  saper  essere capaci  per  poter  essere  utili agli altri. Nel  percorso  verso  una specialità  ogni  E/G  sarà accompagnato da un Maestro di Specialità, che potrà essere uno  scout  o  una  guida  già  in possesso  di  quella  specialità e/o  di  un  Brevetto  di Competenza  affine,  un  Capo oppure  anche  un  adulto esterno  all’ambito  scout,  in possesso  delle  capacità tecniche necessarie. La  Carta  di  Specialità  è  lo strumento  che  consente  ad ogni scout/guida di progettare il cammino verso  la specialità, nello  spirito  e  con  lo  stile dell’Impresa (Allegato 5). Anche  i  Campi  di  Specialità possono  rappresentare  un importante  strumento  per  la conquista  di  una  specialità: sono  infatti  un’occasione privilegiata  di  incontro  e confronto  tra  ragazzi  e ragazze  che  stanno percorrendo  un  analogo cammino. Al  riconoscimento  della conquista di una  specialità da parte del Consiglio della Legge corrisponde  l’assegnazione del distintivo corrispondente. È  importante  ed  utile valorizzare  le  competenze  già acquisite  dai  più  piccoli 

    durante  la  loro  vita  in Branco/Cerchio. È  comunque  fondamentale che  l’eventuale  riconferma passi attraverso  il “fare” nelle imprese, che  l’E/G salito/a dal Branco/Cerchio  vivrà  in Squadriglia/Reparto. 

    L’eco sul sentiero:  opinioni della nostra Zona. Nelle  giornate  31  Maggio‐1 giugno 2014 gli  Iabz e gli  Iabr sono chiamati a Bracciano per confrontarsi  e  fare  un  punto sullo  stato di  salute del’ormai non  più  nuovo  sentiero.  Ci piacerebbe scendere non solo col nostro  (iabz) pensiero, ma col  maggior  numero  di pensieri della Zona.  Chi  ha  qualcosa  da  dire  in merito al sentiero?  Scriveteci!  [email protected] [email protected] 

    Andrea e Roberta 

     

    Il documento che avete appena letto è disponibile a questo indirizzo in formato digitale. Roberta e Andrea