Strage continua

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STRAGE CONTINUA LA VERITÀ,VI PREGO, SULLE VITTIME DELLA STRADA UNA TRAGEDIA QUOTIDIANA INACCETTABILE PER UN PAESE CIVILE. PROVIAMO A FERMARLA ElenaValdini PREFAZIONE DI Massimo Cirri e Filippo Solibello

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di Elena Valdini. La verità sulle vittime della strada. Una tragedia quotidiana inaccettabile per un paese civile.

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“I TEMPI SONO MATURI PERCHÉ QUALCOSA CAMBI NELLA GIUSTIZIA, NEL -L’ASSISTENZA ALLE VITTIME E NELLA PREVENZIONE. LA SITUAZIONE È TROPPOGRAVE: I POLITICI NON POSSONO FINGERE DI NON SAPERE, DI NON VEDERE!”

Giuseppa Cassaniti MastrojeniPresidente Associazione italiana familiari e vittime della strada

Abbiamo paura di tutto, ma non degli scontri stradali. Ogni anno muoiono almenosettemila persone, ma per molti sono vittime di serie B. Svizzera, Svezia e Franciainvestono più di venti euro per cittadino in sicurezza stradale, in Italia nemmenoun centesimo nel triennio 2004-2006 e 90 centesimi per il 2007-2009. Una stragedi Stato, per assenza, per colpevole distrazione (ci costa 35 miliardi ogni anno). Ma la società civile reagisce: per legittima difesa, per non lasciare soli coloro chesono toccati dalla tragedia e spesso neanche risarciti, mentre il colpevole facilmentesfugge alla pena. Morire sulle strade è un problema da rimuovere, come una guerra che però nonsposta voti e non fa spettacolo. Troppo solidi gli interessi in gioco (auto, telefoni,consumo di alcol, locali notturni). Un tragico intreccio, sulla nostra pelle, su quelladei giovani soprattutto.Questo libro è un viaggio fra le storie delle vittime e le leggi che ancora mancano,è la testimonianza di una ventisettenne che, come molti altri ragazzi, ha vistomorire degli amici sulla strada e ha voluto provare a capire le ragioni di una stragecontinua e inaccettabile.

Elena Valdini è nata a Piacenza nel 1981. Giornalista pubblicista, ha collaboratosoprattutto con “Il Giorno”. Dal 2004 si occupa dei progetti editoriali dellaFondazione Fabrizio De André Onlus, per conto della quale ha curato VOLAMMODAVVERO (Rizzoli/BUR). Questo è il suo primo libro.

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STRAGE CONTINUA

STRAGECONTINUA

LA VERITÀ, VI PREGO,SULLE VITTIME DELLA STRADA

UNA TRAGEDIA QUOTIDIANA INACCETTABILEPER UN PAESE CIVILE. PROVIAMO

A FERMARLA

ElenaValdini

PREFAZIONE DIMassimo Cirri e Filippo Solibello

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Pamphlet, documenti, storieREVERSE

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Michele Ainis, Avventura Urbana Torino, Andrea Bajani, Gianni Barbacetto, Stefano Bartezzaghi, Oliviero Beha, Marco Belpoliti, Daniele Biacchessi, David Bidussa, Paolo Biondani, Tito Boeri, Caterina Bonvicini, Beatrice Borromeo, Alessandra Bortolami, Giovanna Boursier, Carla Buzza, Olindo Canali,Davide Carlucci, Luigi Carrozzo, Andrea Casalegno, Carla Castellacci, Massimo Cirri, Fernando Coratelli, Pino Corrias, Gabriele D’Autilia, Andrea Di Caro, Franz Di Cioccio, Gianni Dragoni, Giovanni Fasanella, Massimo Fini, Fondazione Fabrizio De André, Goffredo Fofi, Massimo Fubini, Milena Gabanelli, Vania Lucia Gaito, Pietro Garibaldi, Mario Gerevini, Gianluigi Gherzi, Salvatore Giannella, Francesco Giavazzi, Stefano Giovanardi, Franco Giustolisi, Didi Gnocchi, Peter Gomez, Beppe Grillo, Guido Harari, Ferdinando Imposimato, Karenfilm, Giorgio Lauro, Marco Lillo, Felice Lima, Giuseppe Lo Bianco, Saverio Lodato, Carmelo Lopapa, Vittorio Malagutti, Giorgio Meletti, Luca Mercalli, Lucia Millazzotto, Angelo Miotto, Letizia Moizzi, Giorgio Morbello, Alberto Nerazzini, Raffaele Oriani, Sandro Orlando, Pietro Palladino, David Pearson (graphic design), Maria Perosino, Renato Pezzini, Telmo Pievani, Paola Porciello (web editor), Marco Preve, Rosario Priore, Emanuela Provera, Sandro Provvisionato, Luca Rastello, Marco Revelli, Gianluigi Ricuperati, Sandra Rizza, Marco Rovelli, Claudio Sabelli Fioretti, Andrea Salerno, Laura Salvai, Ferruccio Sansa, Evelina Santangelo, Michele Santoro, Roberto Saviano, Matteo Scanni, Roberto Scarpinato, Filippo Solibello, Riccardo Staglianò, Bruno Tinti, Marco Travaglio, Elena Valdini, Carlo Zanda.

Autori e amici di chiarelettere

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PRETESTO 1 f a pagina 120

“Perché non parlano degli scontri nei salotti buoni di Vespa? Io so tutto di Cogne. Non accade lo stesso per le vittime della strada…”Giordano Biserni, ex agente di poliziastradale, presidente dell’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale.

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PRETESTO 2 f a pagina 119

“È come se tutti i giorni precipitasse un aereo con centodieci-centoventi persone, di cui sedici sono italiane.” L’Istat parla di 5669 morti, il sito del mini-stero della Salute di ottomila vittime l’anno,quello dell’Associazione italiana familiari evittime della strada di settemila: perché questaconfusione?

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f a pagina 111

f a pagina 16

“È inaccettabile che si parli ancora di incidenti stradali. L’incidente è dovuto solo al caso. Qui stiamo parlando di una guerra, di veri scontri su strada.”

“Con decreto del maggio 2008 il nuovo governo Berlusconi trovava le risorse per detassare l’Ici sulla prima casa riducendo, fra tutti, anche i fondi per la sicurezza stradale.”

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PRETESTO 3 f a pagina 64

“Faccio parte delle stragi del sabato sera. Ero in macchina con un’amica, lei guidava e io le ero seduta a fianco. Stavamo andando in discoteca.”Marcella, 29 anni, tetraplegica.

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“Mio figlio aveva quattordici anni. Perché si deve perdere la vita così facilmente sulle strade. Perché a chi ha investito mio figlio non hanno fatto nemmeno la prova del palloncino o le analisi del sangue.”Roberto Merli, Associazione italiana familiari e vittime della strada, tiene corsi di educazione stradale nelle scuole.

f a pagina 163

“Quelli che tanto in Italia mica ti controllano, quelli che non è colpa loro se il pedone mi salta sul cofano della macchina. Dov’è allora la verità? Colpevoli o innocenti?”

f a pagina 22

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© Chiarelettere editore srlSoci: Gruppo editoriale Mauri Spagnol S.p.A.Lorenzo Fazio (direttore editoriale)Sandro ParenzoGuido Roberto Vitale (con Paolonia Immobiliare S.p.A.)Sede: Via Guerrazzi, 9 - Milano

ISBN 978-88-6190-065-3

Prima edizione: novembre 2008

www.chiarelettere.itBLOG / INTERVISTE / LIBRI IN USCITA

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Elena Valdini

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Elena Valdini è nata a Piacenza nel 1981. Giornalista pubblicista, lau-reata in storia contemporanea con una tesi sul rapporto tra intellet-tuali e terrorismo negli anni Settanta. Ha collaborato con diversetestate giornalistiche, soprattutto «il Giorno», occupandosi spesso dicronaca nera, quindi di scontri stradali. Dal 2004 segue i progetti edi-toriali della Fondazione Fabrizio De André Onlus per conto dellaquale ha curato il volume Volammo davvero. Un dialogo ininterrotto(Rizzoli/BUR, 2007). Questo è il suo primo libro.

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Sommario

Prefazione di Massimo Cirri e Filippo Solibello xv

strage continua

PRIMA DI TUTTO

Un’orazione civile di Giuseppa Cassaniti Mastrojeni 9Per una battaglia in difesa della civiltà

La verità, vi prego, sulla strada 13Sedici morti al giorno in Italia. Fino a quando?

LA COGNIZIONE DEL DOLORE

La lezione del padre 21L’importanza dell’educazione stradale

La stanza del figlio 33Un ragazzo di diciotto anni

Le mamme di V. (V. come vittima) 37Risarcire il dolore. L’Associazione italiana familiari vittime della strada

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Giustizia per le vittime 45La società civile si organizza, lo Stato no

Da quel preciso momento 57Un ospedale per la riabilitazione. Dopo un sabato sera e le cose che tutti dovremmo sapere

CAUSE ED EFFETTI. LE LEGGI E L’INGANNO

Omicidi stradali 77Il parere del giudice Roia e del pm Giovannini. Se la vittima non può parlare. Patteggiamento e certezza della pena

Strage di Stato 101Il Libro bianco sulla sicurezza stradale. Soldi stanziati e mai spesi. Lettera ai politici

Le dinamiche e le colpe 115Incontro con Biserni: trent’anni nella polizia stradale. Quante sono le vittime della strada?Le cause degli incidenti, il parere di Taggi, Istituto superiore di sanità. Dove vanno a finire i soldi delle multe?

Un caso di esemplare inciviltà 139Nascondere le colpe. L’assicurazione scoperta e la contraffazione del contrassegno

EPILOGO

Dopo la rabbia e il dolore 155Raccontare la sofferenza. Incontro con i detenuti di San Vittore

La colpa di sentirsi innocenti 161Fine del viaggio. Perché qualcosa cambi

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APPENDICE

Storia di una famiglia. Le perizie 167Per non dimenticare ciò che resta dopo la strada

Contatti utili 181

Citazioni e ringraziamenti 197

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Un’orazione civiledi Giuseppa Cassaniti Mastrojeni*

I tempi sono maturi perché qualcosa cambi nella giustizia,nell’assistenza alle vittime e nella prevenzione. La situazio-ne è troppo grave: i politici non possono fingere di nonsapere, di non vedere!

Noi speravamo che ponessero attenzione al tema dellestragi stradali e abbiamo visto che nei loro programmi digoverno non c’era niente.

Avevamo dato delle indicazioni, poche ma importanti,e non sono state ascoltate. Per prima, impegnarsi a rag-giungere entro il 2010 il dimezzamento dei morti sullestrade, secondo le direttive europee.

Ci viene risposto che riusciremo a raggiungere il trentaper cento, non il cinquanta: ma perché? Forse i cittadiniitaliani sono meno capaci degli altri?

Noi siamo costretti a confrontarci con la sofferenza, conla rabbia, con il dolore e dobbiamo sopportare – e davve-ro lo sopporto malamente – le istituzioni che ci dicono,quando affermiamo che non c’è stata giustizia: «Voi nondovete chiedere vendetta». Non si sono ancora resi contoche la vendetta non si pratica andando in tribunale.Andando in tribunale si vuole l’applicazione rigorosa della

*Presidente Associazione italiana familiari e vittime della strada

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legge e invece ci tocca riscontrare con dolore che in tri-bunale il reato e il danno vengono sottovalutati e trattaticon superficialità: è un’ulteriore offesa arrecata alle vittimee ai familiari.

La vendetta avviene fuori del tribunale e noi non laproponiamo. Ma non possiamo neanche negare che latensione sociale è generata dalla mancanza di giustizia edalla superficialità con cui le nostre istituzioni affrontanoi problemi.

La società che banalizza la pena, banalizza anche la civil-tà, contribuisce ad annullarla perché fa una poltiglia deivalori: non si può privare della vita o della salute una per-sona e non espiare alcuna pena, come oggi avviene con l’o-micidio colposo, considerato alla stregua del fortuito, ecosì annullando il peso della responsabilità personale.

Non è possibile accettare un sistema di giustizia semprebasato sul minimo della pena che oltretutto viene anchesospesa! E questo nonostante il codice penale, articolo133, dica espressamente che i giudici, nell’esercizio delpotere discrezionale affidato loro dalla legge, debbonovalutare la gravità del reato desumendola dal grado dellacolpa, dalla gravità del danno, e dal comportamento delreo, prima durante e dopo il reato, per applicare una penacongrua!

Mi chiedo allora perché ai recidivi viene applicata anco-ra la sospensione condizionale della pena. Ma perchéprendere in giro i cittadini? Noi abbiamo la personaleesperienza del dolore, del danno, e tutto questo ci ha resipiù attenti: lo Stato democratico deve assicurare ai cittadi-ni pari dignità sociale e uguaglianza dinanzi alla legge, main Italia ciò non avviene.

Ancora oggi ci sono riti processuali che favoriscono l’im-putato a danno della vittima. In nome di quali principi

10 Strage continua

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costituzionali si può oggi accettare che dal patteggiamentodebba essere esclusa la parte offesa? Chi può rappresentarela gravità del danno se non la vittima che lo subisce, o i suoifamiliari?

Smettiamola di accettare con colpevole indifferenzadiscriminazioni e incoerenze, e impegniamoci tutti a con-durre una battaglia di civiltà.

Camera dei Deputati, Palazzo MariniRoma, 1° aprile 2008

11Prima di tutto

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Giuseppa Cassaniti MastrojeniPresidente Associazione italiana familiari e vittime della strada

Abbiamo paura di tutto, ma non degli scontri stradali. Ogni anno muoiono almenosettemila persone, ma per molti sono vittime di serie B. Svizzera, Svezia e Franciainvestono più di venti euro per cittadino in sicurezza stradale, in Italia nemmenoun centesimo nel triennio 2004-2006 e 90 centesimi per il 2007-2009. Una stragedi Stato, per assenza, per colpevole distrazione (ci costa 35 miliardi ogni anno). Ma la società civile reagisce: per legittima difesa, per non lasciare soli coloro chesono toccati dalla tragedia e spesso neanche risarciti, mentre il colpevole facilmentesfugge alla pena. Morire sulle strade è un problema da rimuovere, come una guerra che però nonsposta voti e non fa spettacolo. Troppo solidi gli interessi in gioco (auto, telefoni,consumo di alcol, locali notturni). Un tragico intreccio, sulla nostra pelle, su quelladei giovani soprattutto.Questo libro è un viaggio fra le storie delle vittime e le leggi che ancora mancano,è la testimonianza di una ventisettenne che, come molti altri ragazzi, ha vistomorire degli amici sulla strada e ha voluto provare a capire le ragioni di una stragecontinua e inaccettabile.

Elena Valdini è nata a Piacenza nel 1981. Giornalista pubblicista, ha collaboratosoprattutto con “Il Giorno”. Dal 2004 si occupa dei progetti editoriali dellaFondazione Fabrizio De André Onlus, per conto della quale ha curato VOLAMMODAVVERO (Rizzoli/BUR). Questo è il suo primo libro.

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UTO SO

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I S B N 978-88-6190-065-3

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Progetto grafico: David Pearsonwww.davidpearsondesign.com

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UNA TRAGEDIA QUOTIDIANA INACCETTABILEPER UN PAESE CIVILE. PROVIAMO

A FERMARLA

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