Strada nascosa

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STRADA NASCOSA Storia e problemi attuali della via di confine del capoluogo, con la speranza di diventare frazione e progettare gli interventi per i servizi che mancano La breccia verso la Q4, la nascente pista ciclabile e la nuova illuminazione i primi passi per uscire dall’isolamento Ma il Gruppo Spontaneo chiede più sicurezza di ALESSIA FRATINI Dove finisce città la

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STRADANASCOSA

Storia e problemi attuali della via di confine del capoluogo, con la speranza di diventare frazione e progettare gli interventi per i servizi che mancano

La breccia verso la Q4, la nascente pista ciclabile e la nuova illuminazione i primi passi per uscire dall’isolamentoMa il Gruppo Spontaneo chiede più sicurezza

di ALESSIA FRATINI

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La Nascosa, lunga appena 6 chilometri da via Sabotino a via Isonzo attraversan-do via del Lido, cinge sul versante meridionale l’a-bitato di Latina, a ridosso

dei quartieri Q4 e Q5. È una strada di scorrimento, alternativa alla SS 148 e alla Litoranea, oltre che accesso ai nuovo quartieri, utilizzata da molti automobilisti, che attraversa, però, un’area diventata negli anni molto popolosa, soprattutto nel tratto tra via del Lido e via Sabotino, vicino alla chiesa di  San Matteo. Negli ultimi trent’anni il traffi co sul-la Nascosa è enormemente aumen-tato, benchè le sue dimesioni siano ancora quelle di strada interpoderale (circa quattro metri), e la sua messa in sicurezza è diventata una questio-ne sempre più importante. Alla solita carenza di manutenzione (potatura degli alberi, sistemazione del manto stradale e ammodernamento della se-gnaletica stradale), prontamente se-gnalate dagli abitanti a chi di dovere, si sommano i problemi dovuti agli im-portanti incroci a raso con grandi vie di scorrimento (via Sabotino, via del Lido e via Isonzo) e con via Respighi unica strada d’uscita dal quartiere Q4 verso sud. Quest’ultimo incrocio, che offre una pessima visibilità alle auto in transito, è stato più volte ogget-to di proposte per migliorarlo, come eliminare le cunette che ostacolano la visuale. La Nascosa segue con cur-ve, dossi e avvallamenti, un prece-dente sentiero su un terreno segnato

dall’acqua, con fossi che esistevano ancor prima della bonifi ca. L’illumi-nazione pubblica della strada ha mi-gliorato in parte la situazione, anche se su una strada bene illuminata di solito le autovetture procedono più velocemente, non senza alimentare polemiche per il posizionamento dei pali a ridosso della carreggiata, già di per sé non molto larga. La via avrebbe bisogno di seri interventi per la messa in sicurezza che prevedano prima di

tutto l’ampliamento della sede stra-dale e dei ponticelli sui canali (dove la carreggiata si restringe ulteriormen-te) e l’allargamento delle banchine per il transito dei pedoni. Da tempo i residenti richiedono anche qualche tipo di deterrente contro l’alta veloci-tà oltre ai due dossi per l’attraversa-mento pedonale situati davanti alla chiesa, ma le loro richieste sembrano cadere nel vuoto. Qui, dove fi nisce la città e inizia la campagna, sono più evidenti le conseguenze di decenni di abusivismo e di servizi pubblici as-senti. Servono opere di urbanizzazio-ne: bisogna occuparsi della sicurezza della strada ma anche riqualifi care il territorio, soprattutto nel tratto in-teressato dalla nuova pista ciclabile. Tra gli interventi attesi, uno dei più importanti è la realizzazione di un sistema fognario effi ciente. Molti sca-richi, infatti, fi niscono direttamente nei canali con pesanti ripercussioni sulla qualità delle acque. Se non verrà posto presto un rimedio al problema si rischia che, quando fi nalmente il percorso ciclo-pedonale sarà aperto al pubblico, avremo un sentiero che costeggerà canali simili a una fogna a cielo aperto!

Rilievo della zona di Littoria col Metodo Nistri - Foglio I4 - Paoloni

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La stradadel bosco Nascoso

La pista nuovaCiclabile Q4-mare

La Nascosa deve il suo nome al bo-sco, detto appunto Nascoso, che esi-steva nella zona prima dei lavori di bonifi ca integrale, allo stesso modo altri toponimi dell’area ricordano boschi perduti (Cerreto e Farneto). Come gran parte delle strade di bo-nifi ca, anche questa via fu costruita seguendo un percorso già esistente, un sentiero che correva più o meno sull’attuale tracciato congiungendo la strada che collegava Passo Bara-bino a Passo Genovesi (l’attuale via Sabotino) allo stradone di Fogliano (oggi via Isonzo). Prima dell’appode-ramento qui si trovava già un centro abitato, la Lestra Paoloni, con le tipi-che capanne dei pastori provenienti dai monti.Il territorio, nel corso della sua storia,

La pista ciclabile che collegherà – speriamo presto – il Parco Oasi Ver-de in Q4 e il percorso ciclo pedona-le di via del Lido è stata fi nanziata dell’Amministrazione Comunale con uno stanziamento di 330mila euro. Nonostante la fi ne dei lavori, inizia-ti lo scorso settembre, fosse prevista per gennaio 2014, la pista a tuttoggi non è completata. I due tratti retti-linei del percorso, (dalla Nascosa al canale Cicerchia e dal canale a via del Lido) sono stati improntati, ma devo-no essere ancora ultimati, e del ponte che attraverserà il canale ancora non c’è traccia.  La pista, lunga circa 2 chi-lometri, è larga 3 metri per permet-tere l’accesso ai mezzi del Consorzio di Bonifi ca dell’Agro Pontino per la manutenzione dei fossi. Il percorso

ha subito profonde modificazioni che possiamo ricostruire grazie alla det-tagliata documentazione cartografica del Consorzio di Bonifica, realizza-ta dall’Istituto Geografico Militare negli anni 1925-1928. L’andamen-to della strada, che si sviluppa sulle sabbie quaternarie della duna antica seguendo a distanza il corso del ca-nale Cicerchia, è stato condizionato dalla particolare morfologia dell’a-rea, solcata da numerose vie d’acqua. Un ambiente che conserva ancora oggi tracce dell’antica palude: il re-ticolo idrografi co, infatti, anche se in parte rettificato rispetto al traccia-to originario, non mostra modifi che sostanziali. La Nascosa oltrepassa diversi fossi: il Fosso Paoloni (dal nome dell’omonima lestra), il Fosso del Gorgo Licino (che poi prende il nome di Farneto-Nascoso), il fosso Torto  e il Fosso Giovannone, ecco il motivo a cui si devono curve, cunette e depressioni presenti sulla strada.

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Via Nascosa1 - Via Sabotino2 - Fosso Torto3 - Fosso Gorgolicino (poi Nascoso-Farneto)4 - Chiesa di San Matteo5 - Fosso Paoloni6 - Pista Ciclabile7 - Via Respighi8 - Via del Lido9 - Tennis Club10 - Via Isonzo

si sviluppa, infatti, lungo le fasce di rispetto dei fossi Paoloni e Cicerchia, aree di proprietà del demanio e gesti-te dal Consorzio.La realizzazione di questo tratto di pi-sta ciclabile è una delle azioni messe in atto dall’amministrazione comu-nale, al momento ancora senza esito, per incentivare un sistema di traspor-to sostenibile e ampliare le possibilità di spostamento della popolazione, sia sul territorio urbano che extraurba-no. Inoltre, nell’area attraversata da questa “green way” resistono ancora ambienti di vegetazione originaria, sopravvissuti casualmente all’azione dell’uomo. In questa zona, prevalen-temente ad uso agricolo, vi sono an-cora tracce del passato: piante tipiche della macchia mediterranea, alberi di quercia, leccio, cerro, alloro, cor-bezzolo insieme, ovviamente, ad eu-calyptus e acacie, specie tipica delle fasce frangivento della Bonifica.   In questo ambiente si sono adattati ani-mali che, normalmente, possiamo os-servare in ambienti fluviali e boschivi di aperta campagna: sono 62 le dif-ferenti specie di animali, tra uccelli e

mammiferi, osservate dagli operatori della LIPU di Latina nel 2001.La situazione attuale però, dopo anni di abusivismo, poi condonato, e lassi-smo da parte degli Enti pubblici (con-trolli inesistenti e mancanza di opere di urbanizzazione), è quella di acque maleodoranti che scorrono tra rifi u-ti di ogni genere verso il depuratore, non proprio una passeggiata nella natura insomma. Prevista anche l’in-stallazione di alcuni punti luce e di un sistema di videosorveglianza, chissà se, quando fi nalmente sarà pronta la “green way”, le vie d’acqua adiacenti al percorso, che fanno parte del pro-getto Pianura Blu, saranno migliori...

L’area è popolata da 62 specie di animali e da una flora lussureggiante e variegata

E’ collegata con due autobus al giorno e non ci sono punti di aggregazione

GruppoSpontaneoNascosaDei semplici cittadini, senza alcuna affi liazione politica, ma con un gran-de senso di appartenenza e una cosa in comune: vivono tutti nei dintorni della Nascosa. Il “Gruppo Spontaneo Nascosa” è nato nel 2007 per farsi por-tavoce del malcontento ed elevare a livello amministrativo le annose pro-blematiche in cui versa la zona. Spesso sono loro a segnalare i problemi più evidenti della strada, ma ignorati dagli

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Così vicini,così lontaniIl paradosso del centro abitato sor-to nei pressi della Parrocchia di San Matteo è che, pur essendo vicinis-simo ai quartieri Q4 e Q5, è tagliato fuori: unico collegamento è via Re-spighi, fatta eccezione per il sentie-ro dell’Oasi Verde che attraversa la strada seguendo il corso del fosso Paoloni. Alcune strade interpoderali che partono dalla Nascosa potrebbe-ro, però, essere collegate con facilità a via Jommelli e via Pizzetti, traversa di viale Paganini, per mitigare l’isola-mento degli abitanti della zona. Iso-lamento dovuto anche alla mancanza di un servizio di trasporto pubblico decente e di luoghi di aggregazione diversi dalla chiesa.

addetti ai lavori (buche pericolose, se-gnali stradali mancanti o alberi da po-tare, etc.), e a suggerire proposte per aumentarne la sicurezza.Per il gruppo, formato da circa 130 persone, ci sono altre importanti que-stioni, oltre la messa in sicurezza della strada, e dipendono per lo più dal ri-conoscimento, da parte dell’ammini-strazione pubblica, della zona come centro abitato. L’area, considerata rurale dal piano regolatore, è ormai molto popolata, soprattutto nei pres-si della Parrocchia San Matteo, gran parte delle abitazioni è stata messa in regola ottemperando ai doveri imposti dalle varie sanatorie edilizie, ma anco-ra mancano servizi essenziali, primo tra tutti un allaccio effi ciente alla rete fognaria. Paradossalmente, pur essendo a ri-dosso dei popolosi quartieri Q4-Q5, la zona è carente di servizi, il trasporto pubblico è quasi inesistente (solo due autobus al giorno) e non ci sono pun-ti d’aggregazione (escludendo i locali della chiesa). Le richieste dei resi-denti (circa 3500 persone) dipendono dal riconoscimento amministrativo dell’area come centro civico: per ora non fanno neanche tutti parte della stessa circoscrizione, ma di tre diverse (Borgo Sabotino, Q4-Q5 e Borgo Ison-

zo). Solo quando il nucleo abitativo sarà considerato formalmente come frazione si potranno progettare gli in-terventi necessari e mettere a bilancio le risorse per i servizi che mancano. In attesa che le loro proposte venga-

no fi nalmente prese in considerazione dalle amministrazioni competenti, il “Gruppo Spontaneo Nascosa” conti-nua instancabilmente il proprio lavoro di sensibilizzazione, senza però rinun-ciare a incontri conviviali, momenti di socialità durante i quali conoscersi meglio. Per saperne di più: www.grup-pospontaneonascosa.it

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Sport al ClubNascosa

La strada è conosciuta da molti anche per la presenza del Tennis Club Nascosa, un’oasi di sport e di relax nel verde appena fuori città, nel tratto di strada compre-so tra via del Lido e via Isonzo.Inizio degli anni ‘70, mentre lo storico Tennis Club Latina ha diffi coltà a trovare altri spazi all’interno del parco comunale, la famiglia Risaliti decide di co-struire quello che oggi è un gran-de complesso sportivo in quella che, all’epoca, era aperta cam-pagna. Inaugurato nel 1975, con la presenza delle massime auto-rità federali e di giocatori di pri-missimo piano come Pancho Di Matteo e Vincenzo Franchitti, il circolo ha cambiato la vita tenni-stica della città di Latina, prepa-rando per anni campioni e cam-pionesse della racchetta di tutta la provincia. Oggi è un grande centro, punto di riferimento per gli amanti di tutti gli sport, non solo il tennis, con palestra, pisci-na, sauna e strutture polivalenti coperte e all’aperto, per volley, calcetto e basket.

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