Storia delle relazioni industriali in Italia (1944-2000)

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1 Storia delle relazioni industriali in Italia (1944-2000) 1944: “Patto di Roma” – Pci, Psi e Dc costituiscono la Cgil (Confederazione Generale Italiana del Lavoro) unitaria; 1944: Rifondazione della Confindustria quale associazione volontaria degli imprenditori; 1945: Primi accordi interconfederali tra Cgil e Confindustria; 1946-48: Primi accordi nazionali di categoria: – Edili – Chimici – Tessili – Metalmeccanici

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Storia delle relazioni industriali in Italia (1944-2000). 1944: “Patto di Roma” – Pci, Psi e Dc costituiscono la Cgil (Confederazione Generale Italiana del Lavoro) unitaria; 1944: Rifondazione della Confindustria quale associazione volontaria degli imprenditori; - PowerPoint PPT Presentation

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Storia delle relazioni industriali in Italia (1944-2000)

• 1944: “Patto di Roma” – Pci, Psi e Dc costituiscono la Cgil (Confederazione Generale Italiana del Lavoro) unitaria;

• 1944: Rifondazione della Confindustria quale associazione volontaria degli imprenditori;

• 1945: Primi accordi interconfederali tra Cgil e Confindustria;

• 1946-48: Primi accordi nazionali di categoria:– Edili– Chimici– Tessili– Metalmeccanici

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Le scissioni sindacali:

• 1948: La corrente democristiana lascia la Cgil dopo lo sciopero per l’attentato a Togliatti e dà vita alla Lcgil;

• 1949: Anche le correnti socialdemocratica e repubblicana lasciano la Cgil: nasce la Fil (Federazione Italiana del Lavoro);

• 1950: Fusione tra Lcgil e Fil: nasce la Cisl (Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori);

• 1950: La componente repubblicana della Fil non entra nella Cisl;

• 1950: Un gruppo di sindacalisti socialisti esce dalla Cgil e si unisce alla parte della Fil contraria all’ingresso nella Cisl dando vita alla Uil (Unione Italiana del Lavoro).

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Il sindacalismo italiano negli anni ‘50

• Rappresentanza generale di tutti i lavoratori;

• Doppio livello di inquadramento:– Orizzontale (territoriale);– Verticale (di settore);

• Prevale un’attività contrattuale centralizzata di tipo interconfederale;

• Il sindacato non è presente con proprie strutture di rappresentanza in azienda.

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Le Commissioni Interne (CI)

• Le CI vengono introdotte dall’accordo Buozzi-Mazzini del 2-9-1943;

• Le CI sono organismi di rappresentanza dei lavoratori nei confronti della direzione aziendale;

• Le CI non sono organismi sindacali: non hanno iniziativa negoziale né conflittuale;

• Le CI:– Controllano l’applicazione dei contratti collettivi e l’osservanza

della legislazione sul lavoro;– Concorrono a dirimere le controversie tra l’azienda e i

dipendenti;– Concorrono a migliorare i servizi dell’impresa ai lavoratori

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La Cisl negli anni ‘50

• La Cisl è fautrice di un sindacalismo che privilegia l’azione delle singole categorie rispetto a quella confederale;

• La Cisl è favorevole alla contrattazione aziendale, osteggiata dalla Cgil;

• La Cisl rivendica aumenti salariali legati alla produttività ed è favorevole alla collaborazione con la direzione aziendale;

• Le imprese non vogliono alcun sindacato in azienda.

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La stagione sindacale del 1962-63

• Picco degli scioperi senza precedenti da oltre 10 anni;

• Ottobre 1962: Fiat e Olivetti sottoscrivono un protocollo d’intesa con i sindacati in cui si riconoscono:– Forti aumenti salariali– Il principio di una contrattazione articolata su tre livelli:

nazionale, di settore, aziendale• Febbraio 1963: La Confindustria firma il

contratto nazionale dei metalmeccanici riconoscendo il principio della contrattazione aziendale.

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L’autunno caldo (1969-70)

• Il più intenso conflitto sindacale del dopoguerra;• Forti aumenti salariali;• Cambiamento nella struttura della

rappresentanza:– Nascono i “delegati”;– Dalle CI ai “Consigli di fabbrica”;

• La Federazione Cgil-Cisl-Uil• Proliferazione incontrollata della contrattazione

aziendale;• Lo “Statuto dei lavoratori” (1970).

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L’accordo sul punto unico di contingenza (1975)

• Amplia il grado di indicizzazione dei salari rispetto all’inflazione fornito dalla “scala mobile”;

• La Confindustria non si oppone perché nel nuovo regime di cambi flessibili inauguratosi nel 1973, gli imprenditori sono divenuti insensibili all’aumento dei salari nominali.

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Scala mobile: modello A t0 t1 t2 t3 t4

Tasso di inflazione 0 20% 20% 20% 20% Indice costo della vita 100 120 144 172,8 207,4 LAVORATORE A: Paga base Contingenza Totale

100 - 100

100 15 115

100 33 133

100 54,6 154,6

100 80,6 180,6

LAVORATORE B: Paga base Contingenza Totale

200 - 200

200 30 230

200 66 266

200 109,2 309,2

200 161,2 361,2

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Scala mobile: modello B t0 t1 t2 t3 t4

Tasso di inflazione 0 20% 20% 20% 20% Indice costo della vita 100 120 144 172,8 207,4 Punto unico di contingenza - 20 44 72,8 107,4 LAVORATORE A Paga base Contingenza Totale

100 - 100

100 20 120

100 44 144

100 72,8 172,8

100 107,4 207,4

LAVORATORE B Paga base Contingenza Totale

200 - 200

200 20 220

200 44 244

200 72,8 272,8

200 107,4 307,4

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La vertenza Fiat (1980)

• La Fiat annuncia 14.000 licenziamenti e la Cig a turno per 78.000 dipendenti;

• Il sindacato risponde con l’occupazione delle fabbriche (lotta dei 35 giorni);

• 14-10-1980: “Marcia dei quarantamila”: grande manifestazione di quadri, tecnici e “colletti bianchi” della Fiat contro il sindacato;

• Il sindacato accetta la messa in Cig a zero ore di 23.000 lavoratori;

• La “Marcia dei quarantamila” chiude il periodo che si era aperto con l’autunno caldo.

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La soppressione della scala mobile

• 1982: Disdetta della scala mobile da parte della Confindustria;

• 1983: Accordo governo-Confindustria-sindacati sulla scala mobile: riduzione del 15% del valore del punto di contingenza;

• 1984: Il “decreto di San Valentino” – Rottura della Federazione Cgil-Cisl-Uil;

• 1986: Nuovo accordo governo-Confindustria-sindacati sulla scala mobile;

• 1990: Definitiva disdetta della scala mobile da parte della Confindustria.

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Gli accordi governo-Confindustria-sindacati del 1992-93

• Accettazione anche da parte dei sindacati della soppressione della scala mobile;

• Formalizzazione di un assetto contrattuale articolato su due livelli– Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) di

categoria. Gli aumenti salariali previsti dal Ccnl sono collegati all’inflazione programmata;

– Contrattazione decentrata (aziendale o territoriale). Può prevedere aumenti retributivi ulteriori rispetto a quelli previsti dal Ccnl), legati all’andamento economico e alla produttività delle aziende.

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Le Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu)

• Vengono istituite da un accordo interconfederale del 1993;

• Le Rsu sono il nuovo organismo di rappresentanza dei lavoratori sui luoghi di lavoro (prendono il posto dei consigli di fabbrica);

• Sono elette a suffragio universali, con voto segreto, dai lavoratori su liste concorrenti;

• Funzioni delle Rsu:– Concorrono a determinare la rappresentatività delle

organizzazioni sindacali;– Contrattuale: sono contitolari, con i sindacati firmatari

del Ccnl, della contrattazione integrativa.

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L’accresciuto peso della contrattazione aziendale

• La ristrutturazione post-fordista rende le imprese sono meno interessate alla contrattazione nazionale;

• Con la ristrutturazione post-fordista le imprese ricercano:– Maggiore flessibilità salariale (che premi la professionalità);– Maggiore flessibilità del lavoro;– Maggiore coinvolgimento dei lavoratori;

• I sindacati si rendono conto che occorre consentire una maggiore differenziazione dei livelli retributivi e una maggiore flessibilità dell’impresa;

• Risultato: per attuare la ristrutturazione le imprese spesso utilizzano le istituzioni delle relazioni industriali aziendali (e quindi l’accordo con il sindacato) anziché scavalcarle.