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STORIA DELL'ARTE IN CAPITANATA NEL SECOLO XVIII Opere firmate, bibliografia, referenze fotografiche e documenti * I l ' NICOLA BUGIA, scultore Nato a Lucera (Foggia), notizie nel 1735. Mastro Nicola Bugia di Lucera, scultore in « pietra dolce » e in legno, è attivo nel 1735 ad Apricena, dove esegue le due seguenti opere, delle quali però non si ha più traccia: 1 - Altare maggiore « in pietra dolce », di Mastro Nicola Bugia di Lucera, 1735. APRICENA (Foggia), Chiesa di Santa Lucia e San Martino, Altare maggiore. Nicola Pitta, nel 1921, scrive che nelle carte parrocchiali della Chiesa di Santa Lucia e San Martino ad Apricena ha trovato che « nell'anno 1735 si è fatto l'Altar Maggiore di pietra dolce ». Autore ne fu Mastro Nicola Bugia di Lucera, e si vuole con un legato del Canonico Don Andrea Andreotti. Mentre l'attuale Altare maggiore, di marmo, fu costruito nel 1868 ed arric- chito d'indulgenze da Mons. Don Lorenzo Chieppa nel maggio del 1910. Bibl.: N. PITTA, 1921, p. 94. 2 - Coro ligneo, di Mastro Nicola Bugia di Lucera, 1735. APRICENA (Foggia ), Chiesa di Santa Lucia e San Martino, nell'abside. Nicola Pitta, nel 1921, scrive che fra le carte parrocchiali della Chiesa di Santa Lucia e San Martino ad Apricena ha trovato la notizia che a similmente nell'anno 1735 si è fatto lo Coro di questa nostra Chiesa (di Santa Lucia e San * Cfr. « La Zagaglia », Anno XIII (1971), N. 49, pp. 38-47; N. 51, pp. 226-235. 308 Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Digitale Salentina) a cura di IMAGO - Lecce

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STORIA DELL'ARTE IN CAPITANATA NEL SECOLO XVIIIOpere firmate, bibliografia, referenze fotografiche e documenti *

I l '

NICOLA BUGIA, scultore

Nato a Lucera (Foggia), notizie nel 1735.

Mastro Nicola Bugia di Lucera, scultore in « pietra dolce » e in legno, èattivo nel 1735 ad Apricena, dove esegue le due seguenti opere, delle quali perònon si ha più traccia:

1 - Altare maggiore

« in pietra dolce », di Mastro Nicola Bugia di Lucera, 1735.APRICENA (Foggia), Chiesa di Santa Lucia e San Martino, Altare maggiore.

Nicola Pitta, nel 1921, scrive che nelle carte parrocchiali della Chiesa diSanta Lucia e San Martino ad Apricena ha trovato che « nell'anno 1735 si èfatto l'Altar Maggiore di pietra dolce ». Autore ne fu Mastro Nicola Bugia diLucera, e si vuole con un legato del Canonico Don Andrea Andreotti.

Mentre l'attuale Altare maggiore, di marmo, fu costruito nel 1868 ed arric-chito d'indulgenze da Mons. Don Lorenzo Chieppa nel maggio del 1910.

Bibl.: N. PITTA, 1921, p. 94.

2 - Coro

ligneo, di Mastro Nicola Bugia di Lucera, 1735.APRICENA (Foggia ), Chiesa di Santa Lucia e San Martino, nell'abside.

Nicola Pitta, nel 1921, scrive che fra le carte parrocchiali della Chiesa diSanta Lucia e San Martino ad Apricena ha trovato la notizia che a similmentenell'anno 1735 si è fatto lo Coro di questa nostra Chiesa (di Santa Lucia e San

* Cfr. « La Zagaglia », Anno XIII (1971), N. 49, pp. 38-47; N. 51, pp. 226-235.

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Martino ad Apricena) a spese del Capitolo. Arciprete Don N. Lombardo. Il ma-

stro... del suddetto Coro... è stato Mastro Nicola Bugia di Lucera ».

Bibl.: N. PITTA, 1921, p. 93.

GIUSEPPE BUZZELLA, « scalpellino »

Nato forse a Roseto Valfortore (Foggia) verso il 1695, residente a Roseto Val-fortore nel 1741.

Nel Catasto onciario di Roseto Valfortore dell'anno 1741, fol. 55, è registrato:

« Giuseppe Buzzella, Scalpellino, d'anni 46; Angiola Rogato, presentanea moglie, d'anni 34;

Silvano Vincenzo, figlio, d'anni 2.Caterina, figlia in capillis procreata con la quondam Teresa Marino, prima moglie, d'anni 22;

Domenico, figlio, Scalpellino, procreato con la detta, d'anni 18; Francesco, figlio procreato conla suddetta, d'anni 13; Margherita, figlia procreata con la suddetta, d'anni 10; Colomba, figliaprocreata con la suddetta, d'anni 8.

Filippo, figlio procreato con la fu Caterina Urbano, seconda moglie, d'anni 6; Pasquale,

figlio procreato con la suddetta, d'anni 3.Testa, ducati 1,71. Industria di Giuseppe, oncie 12; industria di Domenico, oncie 6.Abita a Casa propria, sita alla Croce, giusta li beni del Reverendo Don Giuseppe della

Liana e di Romano Bozzuto, con l'annua rendita di carlini otto alla Cappella di Sant'Antonio.Di più possiede una somarra figliata, stabilita la rendita per annui carlini sei, sono oncie 1.

Sono in tutto oncie 19 », (Archivio di Stato, Napoli).

GENNARO LEONCAVALLO, « orefice »

Nato forse a San Giovanni Rotondo (Foggia) verso il 1695, residente a San

Giovanni Rotondo nel 1742.

Nel Catasto onciario di San Giovanni Rotondo dell'anno 1742, fol. 335, è

registrato:

« Gennaro Leoncavallo, d'anni 47, Orefice. Grazia (figlia di Giuseppe Radoja mastro ferra-

ro), moglie, d'anni 30... », (Archivio di Stato, Napoli).

GIACINTO LIONCAVALLO, « orefice »

Nato forse a Barletta (Bari) e residente a Rodi Garganico (Foggia) e San Gio-

vanni Rotondo (Foggia) nel 1742.

Nel Catasto onciario di Rodi Garganico dell'anno 1742, fol. 410, è registrato:

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« Giacinto Lioncavallo della Città di Barletta, casato, abitante prima in questa di Rodi,

morta poi Antonia Forti fu sua moglie, è passato ad habitare nella Terra di San Giovanni

Rotondo, ove di nuovo si è casato e fa domicilio con esercitare la sua arte d'orefice... », (Archi-

vio di Stato, Napoli).

SAVERIO MOCCIOLA, « scalpellino »

Nato forse a Santagata di Puglia (Foggia) verso il 1695, residente a Santagatadi Puglia nel 1740.

Nel Catasto onciario di Santagata di Puglia dell'anno 1740, pag. 326, è

registrato:

« Saverio Mocciola, Scalpellino, d'anni 45. Livia Melchionna, moglie, d'anni 40; Emanuele,

figlio, Bracciale, d'anni 15; Ermenegilda, figlia nubile, d'anni 20; Carmina, figlia, d'anni 8.

Testa. Industria di Saverio, once 14; industria di Emanuele, once 6.

Possiede una Casa in Parrocchia di San Nicola, confinante con il Dr. Domenico Longo,

con l'annua rendita di d. 6,50 al R. Capitolo, per propria abitazione... in tutto once 35,15 »,

(Archivio di Stato, Napoli).

FEDELE BUZZELLA, « scalpellino »

Nato forse a Roseto Valfortore (Foggia) verso il 1697, residente a Roseto Val-fortore nel 1741.

Nel Catasto onciario di Roseto Valfortore dell'anno 1741, fol. 42v., è re-gistrato:

« Fedele Buzzella, Scalpellino, d'anni 44. Rosaria Giannino, moglie, d'anni 35; Teodora,

figlia in capillis, d'anni 18; Elisabetta, figlia, d'anni 11; Pasquale, figlio, d'anni 9; Odorifera,figlia, d'anni 6; Francesco Saverio, figlio, d'anni 3; Imperatrice, figlia, d'anni 3.

Testa, ducati 1,71. Industria, oncie 13.

Possiede la Casa dotale di sua moglie ove abita, sita all'Inforzi, giusta li beni di PietroMasto, e vedova Catarina Albanese, con l'annua rendita di carlini otto al R. Clero.

Di più possiede trentasei pecore da corpo, stabilita la rendita per annui carlini vent'uno

e grana sei, sono oncie 3,18.

Di più possiede una somarra, stabilita la rendita per annui carlini sei, sono oncie 1.

Sono in tutto oncie 16,18 », (Archivio di Stato, Napoli).

AGNELLO GENTILE, scultore

Notizie nel 1739.

Agnello Gentile ha firmato e datato nel 1739 l'Altare maggiore della Chiesadi San Bartolomeo a Lucera.

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1 ) - Altare maggiore

in marmi policromi, firmato in bassoa sinistra : AGNELLUS GENTILE F( E-

CI* e datato in basso a destra:ANNO MDCCXXXIX.

LUCERA (Foggia), Chiesa di San Barto-lomeo (nel Convitto Ruggero Bon-ghi).

E' un altare che porta scolpito quat-tro graziosi Cherubini ed il simbolo delloSpirito Santo; ed è ricco di fantasiosedecorazioni barocche ben lavorate.

Foto: A. Gambacorta, Bari, (1963); Foto: Lepore, Lucera, (1971).

NICOLO' DE ANGELIS, « scalpellino »

Nato forse a San Marco in Lamis (Foggia) verso il 1700, residente a San Marcoin Lamis nel 1753.

Nel Catasto onciario di San Marco in Lamis dell'anno 1753, fol. 226v., èregistrato:

« Nicolò de Angelis, Mastro Scalpellino, d'anni 53. Maria Totta, moglie, d'anni 46; Lucia,figlia in capillis, d'anni 17; Giovanna, figlia, d'anni 9; Geronima, figlia, d'anni 4.

Testa, ducati 1. Industria di Nicolò, once 14.Possiede ut infra: Territorio vignale d'opere diece alle Coppe, confinante Gennaro Nardella

et altri, stimata la rendita per annui carlini ventidue, sono once 7,10 », (Archivio di Stato,Foggia).

PAOLO D'AVELLIS, « fucilaro »

Nato forse a San Marco in Lamis (Foggia) verso il 1700, residente a San Marcoin Lamis nel 1753.

Nel Catasto onciario di San Marco in Lamis dell'anno 1753, fol. 241, èregistrato:

« Paolo d'Avellis, Fucilaro, d'anni 53. Francesca de Lillo, moglie, d'anni 47; Cesare, figlio,Fucilaro, d'anni 26... », (Archivio di Stato, Foggia).

ANTONIO COLELLA, « argentiero »

Nato forse a Foggia verso il 1701, residente a Foggia nel 1741.

Nel Catasto onciario di Foggia dell'anno 1741, fol. 7v., è registrato:

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« Antonio Colella quondam Michele, Lavorante argentiero, d'anni 40... », (Archivio di Sta-

to, Napoli).

INNOCENZO GALLO, « organaro »

Nato forse a Roma verso il 1701, residente a Foggia nel 1741.

Nel Catasto onciario di Foggia dell'anno 1741, fol. 271, è registrato:

« Forastieri abitanti laici.Fuoco 2447. Innocenzio Gallo Romano quondam Carlo, organaro, d'anni 40. Vittoria Esperti,

moglie, d'anni 35; Serafina, figlia, d'anni 15; Eufrosina, figlia, d'anni 4; Miralda, figlia, d'an-ni 3; Giovanni, d'anni 1.

Jus abitationis, once 1,50.Possiede un Cavallo, valutata la rendita annui carlini dieci, sono 1,20 », (Archivio di

Stato, Napoli).

GIUSEPPE CAMPANOZZO, « focilaro »

Nato forse a Sannicandro Garganico (Foggia) verso il 1702, residente a Sanni-candro Garganico nel 1742.

Nel Catasto onciario di Sannicandro Garganico dell'anno 1742, fol. 143, èregistrato:

« Giuseppe Campanozzo del quondam Antonio, Focilaro, d'anni 40. Antonia Palmiero, mo-

glie, d'anni 40; Matteo, figlio, Focilaro, d'anni 22... », (Archivio di Stato, Napoli).

ANELLO MANZI, « focilaro »

Nato forse a Napoli verso il 1702, residente a Rodi Garganico (Foggia) nel 1742.

Nel Catasto onciario di Rodi Garganico dell'anno 1742, fol. 379, è registrato:

« Mastro Anello Manzi, Napolitano, abitante in Rodi (Garganico), Focilaro, d'anni 40.Elisabetta Melsi della Città di Triesti, moglie, d'anni 39... », (Archivio di Stato, Napoli).

LORENZO ANTONINI, « orefice »

Nato forse a San Marco in Lamis (Foggia) verso il 1703, residente a San Marcoin Lamis nel 1753.

Nel Catasto onciario di San Marco in Lamis dell'anno 1753, fol. 164v. e165, è registrato:

« Lorenzo Antonini, Orefice, d'anni 50. Annamaria Merealdi, moglie, d'anni 46; Romualdo,figlio, d'anni 23; Paola, figlia in capillis, d'anni 21; Giuseppa, figlia in capillis, d'anni 19;

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Giulio Cesare, figlio, d'anni 15; Rosana, figlia in capillis, d'anni 13; Diodato, figlio, d'anni11; Maria Celestina, figlia, d'anni 7.

Testa, ducati 1. Industria di Lorenzo, once 16; industria di Romualdo, once 14; Industriadi Pasquale, once 14; industria di Giulio Cesare, once 7. Once 51.

Possiede ut infra: Scrofe d'animali negri per uso d'augumento d'allievo numero cento edieci, fanno docati quaranta quattro e carlini otto, sono once 74,10 », (Archivio di Stato,Napoli. Archivio di Stato, Foggia).

NICOLANTONIO BRUDAGLIO, scultore in legno

Nato forse ad Andria (Bari) verso il 1703, notizie fino al 1788.

Nel Catasto onciario di Andria dell'anno 1743, ho trovato la seguente ineditanotizia:

« Nicol'Antonio Brudaglio, Scoltore, d'anni 40. Antonia Scese, moglie, d'anni 30. Figli:Caterina, d'anni 13; Margherita, d'anni 10; Angela, d'anno 1.

Testa. Industria, once 14.Abita in Casa propria, sita alla Strada delle Zingare, con il peso d'annui carlini 36 per

capitale di ducati 60, dovuto a Michele di Scese.Possiede altra Casa alla Strada suddetta, affittata a Lorenzo di Troia per annui docati otto,

da quali dedotto il quarto per le accomodazioni necessarie restano docati sei, sono once 20.Possiede ordini 30 di terra seminale dotali, nel luogo detto Olivarotonda, giusta i beni di

Francesco lesse, stimata la rendita per annui carlini otto, sono once 2,20 », (Archivio diStato, Napoli).

Così finalmente possiamo sapere che Nicolantonio Brudaglio è nato forse adAndria verso il 1703 e che nel 1743 era residente ad Andria, dove esercitaval'arte di « scoltore ».

I Brudaglio (Nicolantonio, 1703-1788; Riccardo, nato forse ad Andria versoil 1749 e fucilato ad Andria il 23 marzo 1799; e Vito, nato forse ad Andria versoil 1761 e notizie fino al 1800) dovettero avere ad Andria una vera Bottega disculture lignee per oltre un mezzo secolo. Una monografia sull'argomento potrebbefarci comprendere meglio alcuni problemi di cultura figurativa in Puglia nelsecolo XVIII.

Le sculture lignee dipinte, firmate e datate, di Nicolantonio Brudaglio finoraa me note sono: 1) Gesù crocefisso, firmato e datato nel retro dell'INRI Nic(ola)Ant(on)io Bro I daglio d'Andria / Scoltore, 17??, nella Chiesa di Santa Teresa,proveniente nel 1955 dalla Chiesa di San Pietro, a Monopoli;2) Maria Immacolata,alta cm. 220 + 15 di base, firmata e datata sulla base: M(astro) NicolantonioBrudaglio / d'Andria / 1754, 3) Maria Addolorata e 4) San Giovanni Evangelista,alte cm. 145 + 14 di base, firmate sulle basi: M(astro) Nicolò Andonio Brudaglio(dette firme sembrano ridipinte), nella Sagrestia, provenienti dal primo Altaresinistro, della Chiesa di San Francesco d'Assisi a Monopoli; 5) San Liborio

Vescovo, 1755, nella Cattedrale di Manfredonia; 6) San Bonaventura, alto cm.

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114 + 12 di base, firmato e datato sulla base: NICOL( AU)S ANTONI( U)S BRUDAGLIO

/ SCULPSIT ANDRIAE / A.D. 1759, e 7) San Felice di Cantalice, alto cm. 114 + 12di base, firmato sulla base : NICOL( AU)S ANTON1( U)S BRUDAGLIO / SCULPSIT

ANDRIAE, nei locali dell'Ospedale Civile, provenienti dall'Altare maggiore dellaChiesa dei Cappuccini, a Minervino Murge; 8) Maria Immacolata, firmata e datata

sulla base: N[COL'ANTONIO BRUDAGLIO SCULPSIT ANDItIAE A. l). 1764,

nella Sagrestia del Duomo di Terlizzi; 9) Maria Immacolata firmata e datatasulla base: 1Vicol(a)us Ant(onius) Brudaglio Sculpsit Andrìae An(no) Dom(iní)

1770, nella Sagrestia della Chiesa degli Agostiniani a Scorrano; 10) Gesù risorto,alto cm. 170 + 15 di base, firmato e datato sulla base a destra : NICOL( A)US

ANT( °NOUS BRUDAGLIO / SCULPS1T ANDRIAE / ANNO DOMINI 1774, e iscrizionea sinistra : D. PALMUS MICHAEL PRETIOSA MANSIONARIUS HU1US CATHEDRALIS

E CCLESIAE SUMPTIBUS PROPRIIS OPUS / HOC FIERI FECIT EX SUA DEVOTIONE, AnnoDomini 1774, nella Sagrestia della Cattedrale di Bitontg: Il) San Diego Fran-cescano, alto cm. 160, firmato e datato sulla base: M( ASTR)O NICOLANTONIO

BRUDAGLIO / F(ECE) ANDRIA 1788, sul secondo Altare destro, nella Chiesa diSan Francesco d'Assisi a Mola di Bari.

La più bella di queste sculture lignee dipinte è la Maria Immacolata (1754),su di una nube con falce di luna e tre graziosi Cherubini.

1 - San Liborio Vescovo

scultura lignea dipinta, alta cm. 90,firmata e datata sulla base: NICO-

L( AU)S ANT(ONIU)S / BRUDAGLIO /

SCULPSIT A. D. 1755. ANDRIA.

MANFREDONIA (Foggia), Cattedrale,in Sagrestia.

San Liborio Vescovo di Mans, mortonel 397, è invocato contro i « calculi etarenarum dolores ». Infatti il Santo, nel-la scultura di Nicolantonio Brudaglio,viene raffigurato con i paramenti di Ve-scovo, reggente nella sinistra un libro consopra alcune piccole pietre (calculi),mentre è in atto di benedire.

Bella ed espressiva, dal ritmo am-pio, è questa una delle più significativesculture lignee del secolo XVIII esistentiin Capitanata.

Bibl.: A. GAMBACORTA, A. XVII (1971), N. 9, p. 14; A. III (1971), N. 2

Foto: A. Gambacorta, Bari, (1963, 1970).

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GIOVANNI DOMENICO TARANTINO, « fonditore di campane »

Nato forse ad Orsara (Foggia) verso il 1704, residente ad Orsara nel 1753.

Nel Catasto onciario di Orsara dell'anno 1753, fol. 120-122, è registrato:

« Giovanni Domenico Tarantino, Fondatore di campane, d'anni 49. Giuseppa Granata, mo-glie, d'anni 33; Francesco, figlio, d'anni 4; Michele, figlio, d'anni 2; Teresa, figlia, d'anni 11;Antonia Fatibene, serva, d'anni 55.

Testa, once L Industria, once 14.Abita a Casa propria, luogo detto la Porta di Greci, giusta la Casa di Pietrantonio Trojano

con picciolo giardino... (possiede tante terre e case da essere tassato per) once 333,10 », (Ar-chivio di Stato, Napoli).

CRISTOFANO GRILLO, « organaro »

Nato forse a San Paolo Civitate (Foggia) verso il 1709, residente a San PaoloCivitate nel 1749.

Nel Catasto onciario di San Paolo Civitate dell'anno 1749, fol. 24, èregistrato:

« Cristofano Grillo, Organaro, d'anni 40. Giuseppe, figlio alla scuola, d'anni 13; Michel'An-gelo, figlio, d'anni 10; Carmina, figlia, d'anni 5; Orsola de Gennaro, socra, d'anni 61.

Testa, ducati 1. Industria, onze 14.Abita in Casa di due membri, cioè uno superiore e l'altro inferiore nel luogo detto Publica

Piazza che tiene loco pignoris da Giuseppe Talente per il prezzo di dotati 60.Possiede un cavallo per uso di casa. Due terzi di versura di territorio seminativo nel

luogo detto Cam.za confinante Matteo Pennacchio, rende annui carlini otto, sono onze 2,20.Altro terzo di versura di territorio seminativo nel luogo detto dietro il Giardino di Monsignoreconfinante Rev.do Don Eusebio Rinaldi ed altri, rende annui carlini quindici, sono onze 5.Sono onze vent'uno e due terzi. 21,20 », (Archivio di Stato, Napoli).

GIUSEPPE ANTONIO MARINACCIO, « mastro scalpelino

Nato forse ad Accadia (Foggia) verso il 1712, residente ad Accadia nel 1752.

Nel Catasto onciario di Accadia dell'anno 1752, è registrato:

« Giuseppe Antonio Marinaccio, Mastro Scalpellino, d'anni 40. Cristina Conversano, moglie,

d'anni 36; Girardo, figlio, Scalpellino, d'anni 15; Gelsomino, figlio, fa lo stesso, d'anni 14;Niccolò, figlio, d'anni 7; Agostino, figlio, d'anni 5; Cesare, figlio, d'anni 3; Francesco, figlio,d'anni 1; Paulina, figlia, d'anni 10; Lucia, figlia, d'anni 6; Maria Pannella, madre, d'anni 80.

Testa, carlini quindici, 1,50. Industria di Giuseppe, once 12; industria di Girardo, once6; industria di Gelsomino, once 6. = 24.

Possiede per abitazione Casa propria sita all'Ospedale, confinante con Giuseppe di Rosa evia pubblica. Opre sette di vigna arborata, detta Chirichetto, confinante col Magnifico NotarDecio Sanna e Don Donato Tibollo, stimata la rendita per annui carlini sei, e grana due,

sono once 2,2.

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Opre tre di territorio incolto, detto Montecaruso, confinante co' beni della Cappella di

San Domenico e beni demaniali, stimata la rendita per annui carlini sei, sono once 2.

Peso: Al Rev.do Clero per sorte di docati ventotto paga annui carlini ventotto, sono once

9,10. Il peso assorbe la rendita », (Archivio di Stato, Napoli).

GIUSEPPE PATERNO', « scarpellino »

Nato forse a Catania verso il 1713, residente a Foggia nel 1741.

Nel Catasto onciario di Foggia dell'anno 1741, fol. 266v., è registrato:

« Forastieri abitanti laici.

Fuoco 2384. Giuseppe Paternò di Catania, quondam Pietro, scarpellino, d'anni 28. Antonia

Contro, moglie, d'anni 15.

Ius abitationis, once 1,50 », (Archivio di Stato, Napoli).

GIOVANNI CARUCCIO, scultore

Nato forse a Bovino (Foggia) verso il 1715, residente a Bovino nel 1753.

Nel Catasto onciario di Bovino dell'anno 1753, fol. 88v., è registrato:

« Giovanni Caruccio, Scultore, d'anni 38. Annamaria Matone, moglie, d'anni 37; Marco,

figlio, d'anni 12; Giuseppe, figlio, d'anni 10; Vincenzo, figlio, d'anni 8; Pasquale, figlio, d'anni

6; Teresa, figlia, d'anni 4.Testa, ducati 1. Industria di Giovanni, once 14.

Abita in Casa della SS.ma Annunciata, pagandone annui docati sette.Possiede una vigna nel luogo detto Vallotrojano, confina con Anna di Michele, stimata la

rendita per docati otto, sono once 26,20.Più possiede versure una incirca di territorio, luogo detto la Serra del Vento, confina

colle terre del Capitolo, stimata la rendita per annui grana venti, sono once 20. Sono in tuttoonce 41,10 », (Archivio di Stato, Napoli).

TOMMASO GIAMPIETRO (JAMPIETRO), « maestro stuccatore »

Nato forse a Castelluccio Valmaggiore (Foggia) verso il 1715, residente a Ca-stelluccio Valmaggiore nel 1754.

Nel Catasto onciario di Castelluccio Valmaggiore dell'anno 1754, pag. 323-324, è registrato:

« Tommaso Jampietro di questa Terra di Castelluccio, Maestro Stuccatore, d'anni 39. AnnaPompa, moglie, d'anni 48. Angiolo Jampietro, fratello, dello stesso mestiere, d'anni 20.

Testa, ducati 1,25. Industria di Tommaso, once 12; industria di Angiolo, once 12.

Abita in Casa propria di membri quattro soprani e sottani alla Porta del Pisciano, confi-

nante Crescenzo Coletta ed altri, a censo enf.co dal Pio Ospedale di detta Terra per / annui

carlini trentatré.Possiede una Vigna dotale di opere nove alla Montagna, confinante beni padrimoniali del

Sacerdote Don Michele Jampietro e Valeriano di Nunzio, stimata la rendita per ducati 1,40,

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censo enf.co di carlini otto ut infra, once 4,20 = once 28,20. Deduci censo enf.co alla Cap-pella di Santa Maria sopra la Vigna, annui carlini otto, once 2,20. Restano nette, once 26 »,(Archivio di Stato, Napoli).

FRANCESCO PALLOTTA, « scarpellino »

Nato forse a Santagata di Puglia (Foggia) verso il 1718, residente a Santagatadi Puglia nel 1740.

Nel Catasto onciario di Santagata di Puglia dell'anno 1740, pag. 130, èregistrato:

« Francesco Pallotta, Scarpellino, d'anni 22. Bibbiana Caione, moglie, d'anni 24; Lonardo,figlio, d'anni 1.

Testa. Industria, once 12.Dimora in una Casa di Mastro Antonio Morese, col peso del fitto di carlini 32 l'anno.Possiede una Vigna all'Uomo morto, confinante con Giuseppe Morese, con Via di terreno,

con l'annua rendita di carlini tre al R. Capitolo e carlini 11 al magnifico Nicola del Buono,che non si carica », (Archivio di Stato, Napoli).

VITANTONIO PETRUCCELLI, scultore

Nato forse a Sansevero (Foggia) verso il 1718, residente a Sansevero nel 1753.

Nel Catasto onciario di Sansevero dell'anno 1753, fol. 706v.-707, è registrato:

« Vitantonio Pettruccelli, Scultore, d'anni 35. Domenico, figlio, d'anni 5.Testa. Industria, once 16.Possiede una Casa per propria abitazione e dippiù membri superiori ed inferiori. Affitta

due Sottani della medesima per docati dodeci, che dedottone il quarto, restono docati nove.Altra Casa fittata per docati undeci, che, dedottone il quarto, restano docati 8,25.Tiene ancora una Vigna di pezze sei alla Guardia detta li Cappuccini, rende annui.Altra alla guardia dello Spirito Santo di pezze nove, rende annui. Più altre pezze tre nella

guardia di San Biaggio. Ave in quest'anno seminate versure tre di grano ed orzo. Tommolotrentasei di grano dati ad interesse. / Cavalli due rendono.

Pesi: Paga sopra detti beni, cioè docati diecinove alla Cattedrale ed al Convento di SanFrancesco, annui carlini ventidue e mezzo », (Archivio di Stato, Napoli).

CARLO GRILLO, « organista »

Nato forse a San Paolo Civitate (Foggia) verso il 1719, residente a Foggia nel1741.

Nel Catasto onciario di Foggia dell'anno 1741, fol. 157, è registrato:

« Forastieri abitanti laici.Fuoco num. 2230. Carlo Grillo di Giambattista di San Paolo (Civitate), organista, d'anni 22.

Saveria Aulerio, moglie, d'anni 18; Angela Maria, figlia, d'anni 1.Ius abitationis, once 1,50 », (Archivio di Stato, Napoli).

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MICHELE SALEMME, scultore

Notizie nel 1759.

Michele Salemme, forse parente del-lo scultore in legno Giuseppe Salemmedi Melfi, ha scolpito nel 1759 un Altarein marmo per la Chiesa del Carmine aLucera.

1 - Altare

in marmi policromi, firmato e datatosul terzo gradino a sinistra: Mi-CHAEL SALEMME FECIT 1759, e con

Stemmi della famiglia Scassa.

LUCERA (Foggia), Chiesa del Carmine,secondo Altare sinistro.

E' un bell'Altare di buon gusto con in alto scolpiti tre Cherubini e la raffi-

gurazione dello Spirito Santo.

Foto: A. Gambacorta, Bari, (1971).

MATTEO CAMPANOZZO, « focilaro

Nato forse a Sannicandro Garganico (Foggia) verso il 1720, residente a Sanni-

candro Garganico nel 1742.

Cfr.: GIUSEPPE CAMPANOZZO, « focilaro » (1702-1742).

ANGIOLO GIUSTINIANI, scultore

Nato forse a San Lorenzello (Benevento)della Daunia (Foggia) nel 1755.

Nel Catasto onciario di Castelnuovo

1755, fol. 191, è registrato:

verso il 1722, residente a Castelnuovo

seu Castelluccio delli Schiavi dell'anno

« Forestieri abitanti secolari:Angiolo Giustiniano da San Laurenzello, scultore, d'anni 33. Teresa Ricciardi, moglie,

d'anni 24; Giovanni, figlio, d'anni 2.

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Page 12: STORIA DELLARTE IN CAPITANATA NEL SECOLO XVIII · Testa, ducati 1,71. Industria di Giuseppe, oncie 12; ... Maria Immacolata, alta cm. 220 + 15 di base, firmata e datata sulla base:

Jus habitationis, ducati 1,50.

Abita a Casa propria di un membro soprano e l'altro sottano, sita nel Calanone, giustali beni di Giuseppe Montesano.

Un nero per uso proprio », (Archivio di Stato, Napoli).

LEONARDO MANCINO, « fucilar° »

Nato forse a San Marco in Lamis (Foggia) verso il 1722, residente a San Marcoin Lamis nel 1753.

Nel Catasto onciario di San Marco in Lamis dell'anno 1753, fol. 158, èregistrato:

« Lonardo Mancino, Fucilaro, d'anni 31. Ann'Antonia d'Avellis, moglie, d'anni 28; ... »,(Archivio di Stato, Foggia. Archivio di Stato, Napoli).

DOMENICO BUZZELLA, « scalpellino »

Nato forse a Roseto Valfortore (Foggia) verso il 1723, residente a Roseto Valfor-tore nel 1741.

Cfr.: GIUSEPPE BUZZELLA, « scalpellino » (1695-1741).

CESARE D'AVELLIS, « fucilaro »

Nato forse a San Marco in Lamis (Foggia) verso il 1727, residente a San Marcoin Lamis nel 1753.

Cfr.: PAOLO D'AVELLIS, fucilaro, (1700-1753).

LEONARDO TASSONI, organaro

Nato a San Potito Ultra (Avellino), notizie nel 1768.

Leonardo Tassoni ha fatto nel 1768 l'Organo per la Chiesa dell'Assunta aRocchetta Santantonio.

1 - Organo

intagliato e dipinto, di Leonardo Tassoni, 1768.

ROCCHETTA SANTANTONIO (Foggia), Chiesa dell'Assunta.

Giovanni Gentile, nel 1888, scrive che « giù in fondo della Chiesa (dell'As-sunta a Rocchetta Santantonio), soprastante all'absida, vi è un Organo grande edarmonioso inaugurato al 24 agosto 1768, opera dell'artefice Leonardo Tassoni diSan Potito.

Conchiuse il Contratto il magnifico D. Giuseppe Bortone, Priore del San-

tissimo, per lire 2.250 ».

Bibl.: G. GENTILE, 1888, p. 224; L. V. BERTARELLI, 1928, p. 408; Puglia, 1940, p. 146.

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Page 13: STORIA DELLARTE IN CAPITANATA NEL SECOLO XVIII · Testa, ducati 1,71. Industria di Giuseppe, oncie 12; ... Maria Immacolata, alta cm. 220 + 15 di base, firmata e datata sulla base:

GENNARO MILONE, orologiaroNato forse a Lucera (Foggia) verso il 1730, residente a Lucera nel 1753.

Nel Ristretto degli Apprezzi a Lucera di Michele Morelli dell'anno 1753,fol. 182v., è registrato:

« Gennaro Milone, di Lucera, Orologiaro, d'anni 23. Vittoria Lemme, di Lucera, sua moglie,d'anni 22; ... », ( Archivio di Stato, Napoli).

ANGIOLO GIAMPIETRO (JAMPIETRO), stuccatoreNato forse a Castelluccio Valmaggiore (Foggia) verso il 1734, residente a Castel-luccio Valmaggiore nel 1754.

Cfr.: TOMMASO GIAMPIETRO, stuccatore (1715-1754).

CARLO MANCINI, organaroResidente a Napoli nel 1774, notizie fino al 1775.

Nella Chiesa della Trasfigurazione a Poggiardo (Lecce) si ammira unOrgano, firmato e datato nel riquadro sopra la tastiera: Carlo Mancini fece, A.D.1774. Abita alla Pietà dei Torchini in Napoli.

Nel 1775 Carlo Mancini costruisce l'Organo per la Cattedrale di Foggia, finoa qualche anno fa nella Cappella della Crocefissione.

1 - Organo

firmato e datato: Carlo Mancini, 1775.

FOGGIA, Cattedrale, nella Cappella della Crocefissione di Gesù.

Bibl.: Ancora..., A. XLI (1927), N. 223, p. 7; G. CECI, 1931, p. 10; G. CECI, A. V(1932), p. 125.

DOMENICO ANTONIO ROSSI, « organarius »

Nato a Napoli, notizie dal 1774 al 1776.

Giuseppe Ceci, nel 1932, scrive che due Organi si trovano « nella Casadell'Oratorio dei Filippini ( a Napoli), posti il primo nella Cappella dei novizi, eil secondo dietro l'Altare maggiore della Chiesa, ed eseguiti nel 1774 e nel 1775dal napoletano Domenico Antonio Rossi, organaro della Regia Cappella ».

Clara Persico di Milano mi ha gentilmente segnalato che nella Chiesa diSan Nicola ad Orsara di Puglia si può ammirare un Organo, eseguito nel 1776da Domenico Antonio Rossi napoletano e in parte recentemente restaurato. Infattiil Sac. Salvatore Ceglia di Biccari mi ha riferito che detto Organo proviene dallaCattedrale di Troia.

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1 - Organo con Santa Cecilia

firmato e datato sotto il leggio a de-stra : DOMINICUS ANTONIUS ROSSI

NEAPOLITANUS REGIAE CAPPELLAE

SUAE MAJESTATI / ORGANARIUS FE-

CIT / NNO) D1 ( OMINI) 1776.

ORSARA DI PUGLIA (Foggia), Chiesadi San Nicola Vescovo, nell'abside( proveniente dalla Cattedrale diTroia).

Al di sopra della tastiera è da nota-re una buona raffigurazione di Santa Ce-cilia in estasi davanti ad un organo, di-pinto su tavola, cm. 95 per 85.

Foto: A. Gambacorta, Bari, (1971).

GIRARDO MARINACCIO, « scalpellino »Nato forse ad Accadia (Foggia) verso il 1737, residente ad Accadia nel 1752.

Cfr.: GIUSEPPE ANTONIO MARINACCIO, « mastro scalpellino » (1712-1752).

GELSOMINO MARINACCIO, « scalpellino »

Nato forse ad Accadia (Foggia) verso il 1738, residente ad Accadia nel 1752.

Cfr.: GIUSEPPE ANTONIO MARINACCIO, « mastro scalpellino » (1712-1752).

ARTISTA IGNOTO, scultore

Notizie nel 1777.

1 - Altare maggiore

in marmi policromi, alto cm. 265,largo cm. 480, con iscrizione in bas-

so a sinistra : MARCUS DE SIMONE

EPISCOPUS TROJANUS , e a destra:

Ex REDDITIBUS SUIS CONSTRUXIT

A.R.S. 1777.

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ORSARA DI PUGLIA (Foggia). Chiesa di San Nicola Vescovo, Altare maggiore.

Nel paliotto dell'Altare si ammira una buona raffigurazione di San NicolaVescovo, rilievo in marmo.

Foto: A. Gambacorta, Bari, (1971).

VINCENZO CITRO, « orefice»

Nato forse a Lucera (Foggia) verso il 1738, residente a Lucera nel 1754.

Nel Catasto onciario di Lucera dell'anno 1754, fol. 486, è registrato:

« Vincenzo Citro, figlio del quondam Giacomo, Orefice, d'anni 16. Catarina Graziano, madre

vedova, d'anni 40; ... », (Archivio di Stato, Napoli).

GREGORIO PALMIERI, scultore in legno

Nato forse a Sansevero (Foggia) verso il 1738, notizie fino al 1790.

Nel Catasto onciario di Sansevero dell'anno 1753, fol. 772, è registrato:

• Onciario de' Forestieri abitanti a Sansevero:

Bernardino Palmiera del Pesco Costanzo, d'anni 56... Gregorio, figlio, d'anni 15... », (Ar-

chivio di Stato, Napoli).

Quindi questo Gregorio, nato verso il 1738, è figlio di Bernardino Palmieradi Pescocostanzo (L'Aquila); ma non so se questo Gregorio è lo scultore; ancheperché nel Catasto non è indicato il mestiere o la professione di Bernardino Pal-miera e di suo figlio Gregorio.

Una testimonianza certa sullo scultore del Gesù legato alla colonna, sculturalignea dipinta, attualmente nella Chiesa della Santissima Trinità dei Celestini aSansevero, si trova nelle inedite Notizie sull'origine e progresso della VenerabileArciconfraternita del SS. Rosario in Sansevero, scritte dal segretario ANTONIO

IRMICI nel 1905, fel. 71, dov'è detto che nel 1787 il Dott. fisico Don FeliceSedena fu eletto Priore dell'Arciconfraternita del SS. Rosario, che allora eranella Chiesa di San Sebastiano a Sansevero:

« Fra le tante pratiche di pietà da questo Priore promosse e caldeggiate, la prima fu quella

verso la Passione del Redentore; poiché esponendo i piccoli quadri della Via Crucis, che fecebenedire da chi ne aveva la facoltà apostolica, per le rispondenti indulgenze, incominciò sind'allora a praticarla in tutte le domeniche di Quaresima e nei venerdì di marzo, con pubblicasoddisfazione dei fedeli. Nel 1790 fece scolpire dal confrate, Gregorio Palmieri, la statua diGesù Cristo legato alla colonna, che fatta benedire dall'Arciprete della Parrocchia, Don FrancescoSaverio De Letteriis, nella sua Chiesa di San Giovanni Battista, trasportò processionalmentenella nostra (Chiesa di San Sebastiano), ove si prese costume di esporla alla pubblica contem-plazione dei fedeli nei venerdì di Quaresima.

In seguito e propriamente dopo il colera del 1837 s'introdusse la pia pratica di traspor-tarla processionalmente nelle ore mattutine di ogni venerdì santo, per le pubbliche vie dellaCittà, come al presente.

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