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STORIA DELL’AMERICA LATINA Lezione II Il periodo coloniale Modulo Storia cultura e cooperazione in America Latina Docente Chiara Vannucchi a.a. 2017-2018

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STORIA

DELL’AMERICA LATINA

Lezione II

Il periodo coloniale

Modulo

Storia cultura e cooperazione in America Latina

Docente

Chiara Vannucchi

a.a. 2017-2018

Civiltà

• Per civiltà si intende un complesso insieme di strumenti materiali e valori spirituali, di istituzioni e di costumi tali da plasmare sia l'organizzazione sociale e politica, sia l'universo spirituale e morale dei popoli che vi appartengono.

cultura

• Il termine cultura deriva dal latino colere, "coltivare". L'utilizzo di tale termine è stato poi esteso a quei comportamenti che imponevano una "cura verso gli dei", da cui il termine "culto".

• Oggi si può dare una definizione generale di cultura, intendendola come un sistema di saperi, opinioni, credenze, costumi e comportamenti che caratterizzano un gruppo umano particolare; un'eredità storica che nel suo insieme definisce i rapporti all'interno di quel gruppo sociale e quelli con il mondo esterno.

• Taylor (1871) identifica la cultura con ciò che gli individui pensano: la religione, la morale e il diritto, ossia i complessi di norme e di credenze esplicite; fanno: i costumi e le abitudini e producono: gli artefatti, oggetti di culto e d’uso quotidiano.

America Latina

• Principio di unità, la storia, appartenenza secolare ad una medesima civiltà

• Principio di frammentarietà, la geografia, un ceppo comune che si presenta in plurime forme differenti.

• Ad un panorama umano geografico così frammentato, la storia ha imposto un'impronta unitaria.

…Lo spazio divideva ciò che la storia ambiva ad unire…

• L'ingresso degli imperi iberici impose a questa immensa e diversificata terra un principio di unità che la geografia tendeva ad ostacolare.

• All'origine dell'unificazione di questa immensa area vi è un traumatico evento: la violenta conquista seguita dalla colonizzazione e dalla evangelizzazione condotte dalle corone di Spagna e Portogallo sin dal XVI secolo. E' da quel momento in poi che quella che oggi chiamiamo America Latina comincia ad essere percepita come unità politica e spirituale

Principio di unità

• Il principio di unità consisteva nell'appartenenza ad un unico e grande impero sotto il controllo di un unico sovrano. Tale principio di unità politica prese forza da quello dell'unità spirituale attraverso le attività dei missionari, la cui missione per conto degli imperi iberici era proprio quella di espandere le frontiere della cristianità convertendo i pagani al cattolicesimo.

Limiti e successi

• Il principale successo e il più duraturo è mostrato dal riferimento a questa immensa area con un termine comune: America Latina.

• Non solo è unita da lingua e religione, ma è vissuta come un insieme nell'immaginario collettivo.

• Comunità immaginata: l'America latina figura come mito politico e spirituale dell'unità latinoamericana.

• Il principale limite è che l'unità politica non è sopravvissuta alla caduta degli imperi coloniali, ritrovando la frammentazione politica del continente in numerosi Stati da cui è composta attualmente la regione latinoamericana.

• Ciò si verifica anche con l'esistenza di mondi spirituali separati, costituiti da spaccati etnici e sociali.

• Spinte centripete

(cooperazione e integrazione)

• forze centrifughe

(frammentazione etnica e sociale)

Il patto coloniale

• Regime pattizio che governò i rapporti tra il sovrano e i suoi Reinos oltreoceano.

• Un patto non scritto, frutto d'una rodata consuetudine, che consisteva nell'unità imperiale.

• La legge del re era riconosciuta in senso di sottomissione al suo legittimo potere, ma il governo era fondato su usi, costumi e poteri delle élites locali unite dall'obbedienza a un solo re e ad un solo Dio.

• In cambio del riconoscimento della sua sovranità, il re concedeva loro ampia autonomia. Così facendo, i re che non potevano realmente governare da Madrid quei possedimenti così remoti si tutelavano dal pericolo che essi si ribellassero, qualora oppressi dal potere centrale.

La società coloniale

• Non esiste un modello sociale valido per ciascuno

dei vari territori governati dalle Corone iberiche.

• L'architettura delle società iberiche in America era caratterizzata da un ordine corporativo.

• Le consuetudini e le norme implicite del regime pattizio con la Corona dettero vita ad una società gerarchica “senza individui”, dove i diritti e i doveri non erano uguali per tutti, ma dipendevano dal corpo sociale al quale si apparteneva.

• Le forti barriere tra uno strato e l'altro della società coloniale erano soprattutto barriere etniche e culturali, che separavano mondi estranei tra loro costretti a vivere in stretta relazione.

• Società che i nuovi Stati dell'America Latina erediteranno dagli imperi iberici: profonde fratture, allo stesso tempo unite da fitte reti di antichi legami.

Abitanti delle colonie

• La popolazione di origine europea occupava

ovunque i vertici della gerarchia sociale e controllava la politica e l'economia, la giustizia, le armi, la religione, viveva concentrata maggiormente nei centri urbani. Tra questi vi era il nucleo originario degli encomenderos, ovvero i conquistatori discendenti che in un primo momento avevano ricevuto in dotazione dal sovrano un territorio comprensivo della popolazione autoctona che lo abitava, nel tempo trasformatosi in un nucleo di grandi proprietari terrieri che possedevano numerosi schiavi o indigeni.

• A questo nucleo originario si aggiunsero poi nuove figure. Con il tempo emersero artigiani, funzionari e professionisti, tutti organizzati in corporazioni che ne delimitavano i contorni, sancendone con il tempo diritti e doveri. Vi erano anche numerosi soggetti dediti al commercio e all'attività mercantile in generale.

• Questo era il compartimento “più alto” nella scala sociale. Al suo interno divenne sempre più netta la separazione tra creoli -> nati in America e appartenenti alla società locale e peninsulares -> spagnoli giunti in veste di funzionari

• La popolazione indigena era nettamente separata da quella europea: socialmente (sfruttamento del lavoro) e territorialmente (relegata ai margini delle città o nelle zone rurali).

• “ República de los Indios”

• Nueva España testimone di una maggior mescolanza rispetto all’area andina

• Gli indigeni venivano affidati in encomienda ai conquistatori affinché li catechizzassero; dovevano al proprio encomendero servizi personali e tributi; affidati in encomienda per due vite: quella dell'encomendero e quella del suo erede immediato, garantendo una vita comoda a molte generazioni a venire.

• La popolazione africana tese a concentrarsi nelle aree tropicali dove la popolazione indigena era scarsa e assente, spesso a causa delle epidemie causate dal contatto con i conquistadores (es. Antille).

• Lavoratori di piantagioni e servitori domestici.

• Ambìti alle élites creole per la loro resistenza fisica. Ciò consentì loro nel tempo di emanciparsi dal piano più basso della scala sociale.

Cimarrones

• Schiavi fuggitivi della costa caraibica di Cartagena, Santiago de Cuba, della provincia di Caracas, di Quito e di Lima (Seconda metà del XVIII secolo).

• Gruppi che non ambivano a trasformarsi in repubbliche; esito di fughe dallo sfruttamento e dai maltrattamenti subiti nelle piantagioni di zucchero.

• Comunità autogovernate, ma isolate dalle società dalle quali erano fuggiti.

• Ponte di interessi stranieri o della pirateria, in particolare nelle regioni caraibiche.

• Le élites creole erano preoccupate del cattivo esempio che queste comunità potevano dare al resto della società coloniale.

La conquista

• I re cattolici di Spagna decidono di finanziare l'avventura oltremare in seguito alle perdite della guerra di Riconquista (Granada 1492, dopo otto secoli di dominazione araba).

• La guerra aveva come baluardo la religione della croce: cristiani contro musulmani e, nello stesso anno, vengono espulsi 150 mila ebrei professi dal Paese.

• Matrimonio tra Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia per riunire i loro domini lacerati.

• Papa Alessandro VI, spagnolo, proclama Isabella di Castiglia Signora del Nuovo Mondo: espansione del regno di Castiglia = espansione del Regno di Dio sulla Terra. La Chiesa non tardò ad attribuire sacralità alla conquista delle Terre appena conosciute al di là del mare.

• Isabella di Castiglia madrina dell'Inquisizione spagnola. Differente dall’Inquisizione medievale dove gli inquistori non dipendevano dal Papa, ma dalla corona spagnola.

• Dalla penisola iberica i tribunali dell'Inquisizione passarono ai possedimenti spagnoli nel mondo (Sicilia, Sardegna e poi Messico, Lima e Cartagena de Indias).

• Dato che gli Inquisitori potevano agire in tutti i territori dell'Impero, mentre i giudici ordinari dipendevano dai singoli stati e non potevano valicarli, i re spagnoli col tempo trasformarono l'apparato dell'Inquisizione in una specie di polizia segreta internazionale con il compito di prevenire possibili colpi di stato.

• Presto la conquista si rivelò una fanatica missione contro l'eresia dei nativi.

• La diffusione della fede cristiana si combina con il saccheggio delle risorse autoctone. «Fame dell'oro e dell'argento».

• Colombo viaggia a Occidente per raggiungere Catai e Cipango (Cina e Giappone) tracciando la rotta in modo da aggirare l'Impero Ottomano.

il mito dell’opulenza!

• Fin dai tempi lontani in cui gli europei del rinascimento si sono spinti oltremare alla scoperta del continente, l'America Latina continua a esistere al servizio delle necessità altrui come fonte e riserva di materia prime (petrolio, ferro, rame, carne, frutta e caffè).

• Continue concessioni della regione latinoamericana al capitale straniero.

• Tutto si è trasformato e continua a trasformarsi in capitale europeo prima e nordamericano poi.

• Oro e altri minerali preziosi, legno e caucciù, ricchezze di cui gli indigeni ignorano il valore commerciale, usurpate dall’esterno.

• Ricchezza che ha generato povertà per la prosperità altrui. • Potosì, Zacatecas e Ouro Preto saccheggiate fino a renderle inagibili.

La Pampa chilena del salnitreo, la selva amazzonica del caucciù, il Nordest saccarifero del Brasile, i boschi argentini di quebrachi, giacimenti petroliferi e così via…

Il saccheggio delle

risorse

• Fu il mezzo più importante per quella che Marx nel Capitale definisce “accumulazione originaria” che, a partire dal Medioevo, rese possibile l'inizio di una nuova fase storica nell'evoluzione economica mondiale.

• Ingente massa di capitali che favorì gli investimenti in Europa, stimolando lo spirito imprenditoriale e l'insediamento di manifatture che diedero un impulso straordinario alla rivoluzione industriale.

• Fenomeno che non si realizzò però nelle regioni saccheggiate.

Relazioni commerciali

• Economia americana prevalentemente

naturale, dinamiche spontanee; il meccanismo "naturale" dell'economia (funzionamento devoluto all'attività libera dei diversi attori economici) cambia con meccanismi introdotti dal sistema coloniale.

• Nasce un vero e proprio sistema di mercato che come Polanyi insegna si manifesta quale risultato di un intervento attivo delle istituzioni terra denaro e lavoro sono creati come merci.

• Porti degli scambi commerciali tra colonia e madrepatria uniti dal sistema di organizzazione dei trasporti "la Carrera", che imponeva alle navi mercantili e militari di formare delle flotte (in partenza da Siviglia prima e Cadice poi) verso Cuba, dove si dividevano nelle direzioni: Veracruz (Messico), Puerto Bello (Panama) e Cartagena de Indias (Colombia).

• Misura dovuta alla necessità di proteggersi dalle incursioni di corsari, pirati e bucanieri francesi che trovavano rifugio nelle isole delle Antille. (Attuali Cuba, Hispaniola, Repubblica Dominicana e Haiti).

• I metalli preziosi americani furono decisivi per finanziare le grandi ambizioni e le reiterate guerre europee della Corte spagnola; nonché favorire l'accumulazione originaria dalla quale prese il via la rivoluzione industriale.

• L'intenso scambio di prodotti che circolavano in due sensi (dalla colonia alla madrepatria e viceversa) modificò radicalmente i consumi.

• Gli europei scoprirono così il pomodoro, la patata, il tabacco, l'ananas; mentre gli americani “adottarono” con successo le colture del caffè, la canna da zucchero, il banano, delle quali divennero grandi produttori ed esportatori.

• Rete di scambi commerciali che incise notevolmente sulla storia alimentare e demografica d'Europa.

«Oro bianco»

• ZUCCHERO prodotto strategico

• valore di scambio nel cosiddetto COMMERCIO TRIANGOLARE.

• Navi dei Paesi nordeuropei e portoghesi caricavano merci europee ai porti di origine, li scambiavano con schiavi in Africa Nord-Occidentale e facevano rotta verso l'America dove scambiavano gli schiavi con prodotti esotici che poi sbarcavano e commerciavano nei porti europei.

• Il lungo ciclo dello zucchero in America Latina da’ origine ad una prosperità effimera come quella creata dai «furori dell’argento e dell’oro»

• Potosì in Bolivia, Ouro Preto in Brasile, Zacatecas e Guanajuato in Messico.

• Potosì che significa tuono, oggi chiamato Huakajchi monte che ha pianto (quechua)

Economia periferica

• L'AL divenne periferia di un centro economico lontano. • Dalla fase dei metalli preziosi a quella successiva della

somministrazione alimentare, ogni regione si identificava con ciò che produceva, in funzione della domanda del mercato europeo.

• Tra i principali retaggi coloniali lasciati all'AL indipendente.

• L'economia dell'America iberica era organizzata in funzione del commercio verso l'esterno, sia per ottenere dall'esportazione di materie prime introiti finanziari, sia per dotarsi attraverso l'importazione di molti beni che il centro dell'impero provvedeva a fornirle. E così, intrappolate dall'inganno del bisogno materiale, le colonie restarono ancorate alla madrepatria per sempre.

• In Europa stava maturando un’aspra lotta per la conquista del mercato spagnolo che offriva l'accesso al mercato e all'argento dell'America.

• Concorrenza inglese, francese e olandese

• La Corona era sotto ipoteca con i grandi usurai dell'epoca. I metalli d'America, delirio e rovina della Spagna, fornivano mezzi per contrastare le nascenti forze dell'economia moderna. La guerra contro il protestantesimo era anche la guerra contro il capitalismo.

• Il centro cui l'AL era relegata costituiva una potenza imperiale, due secoli più tardi diveniva esso stesso periferia di un altro centro, quello che dal Nord Europa guidò la rivoluzione nel commercio e nell'industria, dal Settecento in avanti.

• Di tutto ciò ne risentiva ovviamente il mercato interno, non solo ostacolato nel suo sviluppo dagli enormi spazi continentali e dalla struttura politica dell'impero, ma soprattutto da una proiezione verso l'esterno tale da minare tutta l'economia dell'aera latinoamericana.

• Questo aspetto fece si che in AL si prediligesse il partner economico (esterno) più conveniente, piuttosto che i territori confinanti, spesso tanto vicini quanto estranei.

• Il modo di produzione e la struttura delle classi sociali, della politica e della burocrazia di ogni regione latinoamericana sono stati determinati dall'esterno in un approccio di libero commercio e capitalista.

• Ciò si è riversato sul modus operandi in tutta la regione: oppressioni esercitate sui piccoli Paesi dai loro più grandi vicini e all'interno delle frontiere di questi; sfruttamento delle grandi città e dai porti sulle fonti interne di viveri e manodopera (metropoli e campesinos).

XVII secolo

• Trasformazioni della società e dell’economia coloniali, nascita di una coscienza creola.

• I creoli insieme al clero secolare unici e indispensabili interlocutori locali della corona.

• Si combina il lavoro salariato alla più antica forma obbligata di lavoro

• Diversificazione dei settori produttivi. • Estensione del potere dei ceti aristocratici e creoli intorno ai

fattori strategici: terra e cabildo, ovvero l'amministrazione locale delle risorse territoriali.

• Si creano nuove opportunità di ascesa sociale per le comunità indigene in settori della borghesia che commercializzavano prodotti delle comunità a costo più basso poiché i loro salari erano inferiori a quelli dei creoli e degli spagnoli.

La Hacienda

• Unità produttiva e socio-residenziale, funzionale sia alla

produzione per le esportazioni sia al sostentamento della manodopera.

• Subordinava ai ritmi produttivi la vita e gli scambi delle comunità confinanti.

• Stratificazione di ruoli e compiti dal maggiordomo ai contabili, domestici, famiglie di contadini, artigiani, schiavi afro-discendenti.

• Il latifondista agiva da proprietario, ma provvedeva anche a risolvere situazioni critiche; amministrava la giustizia e proteggeva i propri dipendenti dalle autorità esterne; in tal modo garantiva la sicurezza dei propri domini e delle stesse frontiere dalle popolazioni seminomadi che vivevano di rapina.

• Parroco curava le anime dei residenti nella comunità, era il custode morale dell'ordine pubblico e riceveva una quota degli utili de la hacienda.

Contesto internazionale

• Pace di Westfalia (1648)

• 1700 morte di Carlo II, transizione dagli Asburgo ai Borbone. Fase di ristrutturazione fiscale, militare e amministrativa, influenza di Luigi XIV

• Nuove competizioni geopolitiche danno via a nuove guerre nella prima metà del XVIII secolo (primo vero conflitto mondiale).

• Guerra di successione spagnola (1700-1713) Guerra di successione austriaca (1740-48).

• La guerra dei sette anni (1756-1763) gli inglesi conquistano L’Avana e annettono la Florida.

• 1776 indipendenza delle colonie nordamericane, indirettamente appoggiate dalla Spagna

• 1779 la Spagna dichiara guerra all'Inghilterra • Il sostegno ai ribelli da parte degli spagnoli

costituisce un minaccioso esempio per le colonie

• Nuovo ordine internazionale fondato sul libero commercio

Erosione del patto

coloniale

• Le riforme del Settecento realizzate dai Borbone nei possedimenti spagnoli e dal marchese di Pombal nei territori portoghesi pongono le basi per l’indipendenza.

• Riforme politiche (centralizzazione del potere); militari (difesa dalle potenze in crescita); religiose (clero secolare); economiche (profitto delle materie prime)

• Riforme influenzate dallo spirito progressista del Secolo dei Lumi, ma anche dalla crescente esigenza di far fronte al declino dell’impero e alla sfida delle nuove potenze emergenti

• Cambia il legame con la madrepatria • Élites creole si sentono tradite (perdono i

privilegi) e danneggiate (aumentano le richieste della Corona)

• Sentimenti patriottici acuiti dalla centralizzazione del potere divennero embrione delle future nazioni