Storia dell’informatica A.A. 2007--0808 Prof Michele Di SantoProf....

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Storia dell’informatica Storia dell’informatica A.A. 2007 A.A. 2007-08 08 Prof Michele Di Santo Prof Michele Di Santo Prof. Michele Di Santo Prof. Michele Di Santo Le radici dell’informatica: Le radici dell’informatica: Dallantichità al secolo XIX Dallantichità al secolo XIX Dall antichità al secolo XIX Dall antichità al secolo XIX SI – 2007/08 Michele Di Santo N. 02 - 1 I primi strumenti I primi strumenti I primi strumenti I primi strumenti di calcolo automatico di calcolo automatico An honest man has hardly need to count more than his ten fingers, or, in extreme cases, he may add his toes and lump the rest. I say, let our affairs be as two or three, and not as a hundred or a thousand; instead of a not as a hundred or a thousand; instead of a million count half a dozen, and keep your accounts on your thumbnail. Henry David Thoreau SI – 2007/08 Michele Di Santo N. 02 - 2 (1817-1862)

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  • Storia dell’informaticaStoria dell’informaticaA.A. 2007A.A. 2007--0808

    Prof Michele Di SantoProf Michele Di SantoProf. Michele Di SantoProf. Michele Di Santo

    Le radici dell’informatica:Le radici dell’informatica:

    Dall’antichità al secolo XIXDall’antichità al secolo XIXDall antichità al secolo XIXDall antichità al secolo XIX

    SI – 2007/08Michele Di Santo N. 02 - 1

    I primi strumentiI primi strumentiI primi strumentiI primi strumentidi calcolo automaticodi calcolo automatico

    An honest man has hardly need to count more than his ten fingers, or, in extreme cases, he

    may add his toes and lump the rest.I say, let our affairs be as two or three, and not as a hundred or a thousand; instead of a not as a hundred or a thousand; instead of a

    million count half a dozen, and keep your accounts on your thumbnail.y

    Henry David Thoreau

    SI – 2007/08Michele Di Santo N. 02 - 2

    y(1817-1862)

  • Dall’abaco a Charles BabbageDall’abaco a Charles Babbage

    • In questa lezione, si affronta lo studio delle radici dell’informatica,

    coprendo, in un veloce excursus, l’arco temporale che va dalle origini

    della civiltà ai primi decenni del ’900

    • L’attenzione è fondamentalmente rivolta agli strumenti di calcolo

    automatico, dall’abaco alle macchine di Babbage

    • In conclusione si dà un veloce sguardo alle macchine a schede perforate

    Michele Di Santo N. 02 - 3

    I primordiI primordi

    • Il primo ausilio al calcolo usato dall’uomo è stato senza dubbio la mano

    Grazie alle mani gli egiziani riuscirono

    a rappresentare tutti i numeri sino aa rappresentare tutti i numeri sino a

    9999 ed erano in grado di eseguire

    addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e

    anche calcoli più complessianche calcoli più complessi

    Il termine inglese digit (cifra) deriva proprio dalla parola latina

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    digitus (dito)

  • L’abacoL’abaco

    • L'abaco, è il più semplice e il più antico strumento di calcolo, inventato dall'uomo per semplificare le complicazioni di inventato dall uomo per semplificare le complicazioni di calcoli lunghi e laboriosi

    Si usa ancora oggi, come pallottoliere, e vale la pena riprenderlo, come passo iniziale verso la comprensione delle macchine da calcolo e d l tdel computer

    • Abaco deriva dal Latino abacus che ha origini nelle parole greche abaks, che significa tavolo, e che a sua volta possibilmente deriva dalla parola semitica abq, che significa p p q gsabbia

    Infatti gli abachi più antichi erano tavoli ricoperti da un sottile

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    Infatti, gli abachi più antichi erano tavoli ricoperti da un sottile strato di sabbia sui quali con uno stilo si segnavano i calcoli

    L’abaco di SalaminaL’abaco di Salamina

    Uno de li abachi più antichi Uno degli abachi più antichi,

    ritenuto erroneamente, all’inizio,

    un tavolo da gioco, è quello

    ritrovato nel 1846 nell’isola di ritrovato nel 1846 nell isola di

    Salamina, simile a quelli usati

    successivamente anche dai romani

    e fino al medioevoe fino al medioevo

    Si ritiene risalga al 300 A.C. e sia

    Michele Di Santo N. 02 - 6SI – 2007/08

    di origine babilonese

  • Il vaso di Dario (1)Il vaso di Dario (1)

    • Nell’Ottocento è stato ritrovato un vaso, probabilmente del quarto secolo dopo Cristo, in cui si vede Dario il re dei Persiani circondato dai dignitari della sua corte

    • In particolare si vede la figura di un uomo che porta un sacco di monete probabile tributo di un popolo sconfitto al di monete, probabile tributo di un popolo sconfitto, al tesoriere persiano davanti al quale si trova un tavolo di

    l l l l l d lcalcolo, simile al Tavolo di Salamina

    • Il tesoriere tiene nella mano sinistra una tavoletta sulla quale si legge talanta H, 100 talenti

    Su questa tavoletta evidentemente venivano segnate le somme

    Michele Di Santo N. 02 - 7SI – 2007/08

    Su questa tavoletta evidentemente venivano segnate le somme calcolate sull’abaco

    Il vaso di Dario (2)Il vaso di Dario (2)

    Il vaso di Dario, presso il Museo

    Archeologico di Napoli

    Michele Di Santo N. 02 - 8SI – 2007/08

  • L’abaco a gettoniL’abaco a gettoni

    • Una tipica forma antica è l'abaco a gettoni, usato in varie forme prima dai Greci poi dai Romani e rimasto in uso in forme prima dai Greci, poi dai Romani e rimasto in uso in Europa fino al 1700

    • L l t l l i d l l ti l l h i ifi • La parola stessa calcolo viene dal latino calculus che significa sassolino, nome usato per i gettoni dell'abaco

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    L’abaco romanoL’abaco romano

    U Usa un

    sistema di sistema di

    numerazione

    posizionale

    Nell'esempio il numero 16476Nell esempio, il numero 16476I gettoni nella parte superiore valgono 5 unità di quelli della

    Michele Di Santo N. 02 - 10SI – 2007/08

    valgono 5 unità di quelli della parte inferiore

  • L’abaco cinese (L’abaco cinese (suanpansuanpan))

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    L’abaco giapponese (soroban)L’abaco giapponese (soroban)

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  • L’abaco russo (L’abaco russo (schotyschoty))

    Nell’abaco russo vi sono 10

    perline per ogni filo

    I fili con 4 perline servono per I fili con 4 perline servono per

    indicare le frazioni (quarti di

    Michele Di Santo N. 02 - 13SI – 2007/08

    rubli e quarti di copechi)

    L’abaco indianoL’abaco indiano

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  • L’abaco oggiL’abaco oggi

    • L'abaco è rimasto in uso in Russia, Cina e Giappone fin dopo la II guerra mondialela II guerra mondiale

    Dopo la guerra, in uno scontro di prova fra un contabile giapponese con un pallottoliere ed uno americano con una calcolatrice, il pgiapponese vinse sia in velocità che in precisione

    P hi 1997

    Michele Di Santo N. 02 - 15SI – 2007/08

    Pechino 1997Unione sovietica

    La macchina di Leonardo da Vinci ...La macchina di Leonardo da Vinci ...

    • Il 13 febbraio 1967, due ricercatori americani scoprirono, nella Biblioteca nazionale di Spagna a Madrid due codici nella Biblioteca nazionale di Spagna a Madrid, due codici sconosciuti di Leonardo da Vinci, oggi noti come Codici di MadridMadrid

    • In uno deid i ddue si vedeil disegnomostratoche, daalcuni, fuinterpretato come il progetto di una addizionatrice

    Michele Di Santo N. 02 - 16SI – 2007/08

    p m p gmeccanica

  • ... e il suo modello funzionante (?)... e il suo modello funzionante (?)

    • Nonostante lo scetticismo degli ambienti scientifici, Roberto Guatelli (New York) studioso delle macchine di Leonardo Guatelli (New York), studioso delle macchine di Leonardo, confrontando i disegni del Codice di Madrid e altri del Codice Atlantico costruì nel 1968 un modello funzionante Codice Atlantico, costruì nel 1968 un modello funzionante della macchina

    • L m i nz• La maggioranzadegli espertituttavia ritennetuttavia ritenneche Guatelliavesse usato laavesse usato lapropria intuizione e immaginazione per andare oltre le indicazioni contenute nei disegni di Leonardo

    Michele Di Santo N. 02 - 17SI – 2007/08

    indicazioni contenute nei disegni di LeonardoIn ogni caso, del modello di Guatelli si sono perse le tracce

    L'invenzione dei logaritmiL'invenzione dei logaritmi

    • John Napier (1550-1617), da i d tt N noi detto Nepero, scozzese,

    teologo, matematico, fisico, astronomo, nel 1614 inventòi logaritmi (Mirifici g (logarithmorum canonisdescriptio)descriptio)

    • I logaritmi resero i calcoli molto più facili e veloci, aprendo la strada a molti

    Michele Di Santo N. 02 - 18SI – 2007/08

    progressi scientifici

  • I bastoncini di Nepero (1)I bastoncini di Nepero (1)

    • In un'opera successiva, Napierdescrisse un dispositivo di calcolodescrisse un dispositivo di calcolo,noto come i bastoncini di Nepero,che consente di eseguire leche consente di eseguire lemoltiplicazioni semplicemente

    Michele Di Santo N. 02 - 19SI – 2007/08

    I bastoncini di Nepero (2)I bastoncini di Nepero (2)

    • In ogni quadrato si scrivono i multipli del numero dell'intestazione,

    posizionando le decine nell'angolo in

    alto a sinistra e le unità in basso a alto a sinistra e le unità in basso a

    destra

    • Una delle tavolette viene detta INDICE e riporta, nei quadrati, i

    i d 0 9

    Michele Di Santo N. 02 - 20SI – 2007/08

    numeri da 0 a 9

  • Alcuni esempi di uso Alcuni esempi di uso

    • 48 x 3 = 1(2+2)4 = 14448 34 1(2 2 1)(4 3 6)2• 48 x 34 = 1(2+2+1)(4+3+6)2

    = 15(13)2 = 1632

    • 48x13 = 48x3 + 48x1x10= 144 + 480 = 624 144 480 624

    • I bastoncini possono essere usati ancheper realizzare divisioni

    e radici quadrateq

    Bastoncini in f ili d i

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    forma cilindrica

    Il regolo calcolatore (1)Il regolo calcolatore (1)

    • L'idea di utilizzare i logaritmi pereseguire le moltiplicazioni fu

    ripresa nel 1620 da Edmund Gunter

    (1581-1626) e poco dopo da(1581 1626) e poco dopo da

    William Oughtred (1575-1660)

    che inventarono il regolo calcolatore

    Michele Di Santo N. 02 - 22SI – 2007/08

  • Il regolo calcolatore (2)Il regolo calcolatore (2)

    • Il regolo calcolatore è stato il più celebre e il più diffuso tra gli strumenti di calcolo analogicogli strumenti di calcolo analogico

    È uno strumento tascabile, di foggia lineare, universalmente diffuso, quasi uno status symbol, tra tecnici e ingegneri fino agli anni ’60q y g g g

    • Il suo funzionamento si fonda sull’uso dei logaritmiSi tratta di due righelli graduati con una scala logaritmicaS tratta d due r ghell graduat con una scala logar tm ca

    Il numero x non è disegnato a x cm dall'inizio della scala, ma a (log x) cmFacendo scorrere uno sull’altro i due righelli, si possono eseguire meccanicamente moltiplicazioni e divisioni

    Michele Di Santo N. 02 - 23SI – 2007/08

    Il regolo calcolatore (3)Il regolo calcolatore (3)

    • Esempio di moltiplicazione(o divisione):(o divisione):1,5x2 = 3 (3:2 = 1,5)

    1,5 2

    33

    6• Esempio di radice quadrata

    (o elevamento al quadrato)

    64

    (o elevamento al quadrato) con l’uso delle scale X2 e X:64½ = 8 (82 = 64)

    Michele Di Santo N. 02 - 24SI – 2007/08

    64½ = 8 (82 = 64)8

  • La macchina di Schickard (1)La macchina di Schickard (1)

    • Wilhelm Schickard (1592-1635), tedesco, pastore protestante,

    f di Eb li i professore di Ebreo, linguaggi

    orientali, matematica, astronomia, , , ,

    geografia presso l'università di

    Tubingen è accreditato come il

    costruttore nel 1623 della prima costruttore, nel 1623, della prima

    calcolatrice meccanica, detta

    Michele Di Santo N. 02 - 25SI – 2007/08

    calculating clock

    La macchina di Schickard (2)La macchina di Schickard (2)

    • La macchina è descritta da Schickard in alcune lettere a Keplero come in grado di eseguire le quattro operazioni su

    i t i i ifinteri a sei cifre

    L'overflow è segnalato dal suono di un campanellop

    Incorpora dei bastoncini di Nepero per i calcoli più complessi e

    ti t ti t i i ti i titigestisce automaticamente i riporti e i prestiti

    • Nella corrispondenza con Keplero, scopritore delle leggi del p p , p ggmoto dei pianeti, Schickard spiega l'applicazione della sua

    Michele Di Santo N. 02 - 26SI – 2007/08

    macchina al calcolo di tabelle astronomiche

  • La macchina di Schickard (3)La macchina di Schickard (3)

    • Schickard fu coinvolto nella Guerra deitrent'annitrent anni

    L’esemplare in costruzione per Keplero andòdistrutto in un incendio e alla morte didistrutto in un incendio e, alla morte diSchickard e di tutta la sua famiglia nellepestilenze che seguirono alla guerra, siperse ogni traccia del progetto

    Solo nel 1956, i disegni della h d h k d macchina, inviati da Schickard a

    Keplero, furono ritrovati piegati

    Michele Di Santo N. 02 - 27SI – 2007/08

    in un libro

    Una ricostruzioneUna ricostruzione

    • A partire dai disegni ritrovati, il barone Bruno von FreytagLoringhoff dell'Università di Tübingen ha ricostruito nel

    1960 una copia funzionante della macchina di Schickardp f

    Michele Di Santo N. 02 - 28SI – 2007/08

  • La Pascalina (1)La Pascalina (1)

    • Blaise Pascal (1623-1662),

    francese, matematico, fisico,

    filosofo, teologo, nel tentativo

    di i il d di aiutare il padre esattore,

    progettò e realizzò a soli 20 progettò e realizzò a soli 20

    anni una macchina in grado di g

    eseguire addizioni e

    Michele Di Santo N. 02 - 29SI – 2007/08sottrazioni, detta Pascalina

    La Pascalina (2)La Pascalina (2)

    Michele Di Santo N. 02 - 30SI – 2007/08

  • La Pascalina (3)La Pascalina (3)

    • Le cifre degli operandi venivano inserite facendo ruotareg p

    con uno stilo le ruote inferiori, la somma veniva eseguita

    dagli ingranaggi

    interni, le cifre del

    risultato apparivano

    n ll fin stnelle finestre

    superiori

    Michele Di Santo N. 02 - 31SI – 2007/08

    superiori

    La Pascalina (4)La Pascalina (4)

    • Le principali innovazioni erano:L’uso di una arpione per il trasferimento

    1728– 1728+385= 9614=L uso di una arpione per il trasferimento

    del riporto da una ruota alla successivaL’uso di una rappresentazione

    385= 9614=1343 11342+

    1=L uso di una rappresentazionecomplementare per trattare i numeri negativi

    Le ruote della Pascalina potevano ruotare in un solo senso,

    1343 Le ruote della Pascalina potevano ruotare in un solo senso,per cui la macchina non era in grado di eseguire le sottrazioni

    – Le sottrazioni potevanoessereeseguitesommando alminuendo ilcomplemento

    Michele Di Santo N. 02 - 32SI – 2007/08

    pa 9 delsottraendo

  • La Pascalina (5)La Pascalina (5)

    La macchina è descritta in

    dettaglio da Diderot e d'Alembert

    ll f E l édinella famosa Encyclopédie

    Michele Di Santo N. 02 - 33SI – 2007/08

    La Pascalina (6)La Pascalina (6)

    • Nel 1652, quando Pascal aveva prodotto una cinquantina di prototipi e venduto una dozzina di macchine, la produzione

    della Pascalina cessò

    Il fatto che la macchina potesse solo sommare e sottrarre fu un

    freno a ulteriori venditefreno a ulteriori vendite

    Michele Di Santo N. 02 - 34SI – 2007/08

  • La macchina di MorlandLa macchina di Morland

    • L’inglese Samuel Morland (1625-1695) costruì una macchina d i t d ll P li h i i b derivata dalla Pascalina, che operava con numeri in base duodecimale, per essere usata per lavorare su importi espressi nella moneta inglese

    • La macchina tuttavia richiedeva unLa macchina tuttavia richiedeva unintervento manuale per eseguire i

    riporti quandocompariva unapopportunasegnalazionesegnalazione

    Michele Di Santo N. 02 - 35SI – 2007/08

    Altri passi in avanti ...Altri passi in avanti ...

    • Alla fine del XVII secolo, Gottfried Wilhelm Leibniz (1646-1716), tedesco, grande matematico e filosofo, rivolge la sua

    tt i l l l t m tiattenzione al calcolo automatico

    “Non è infatti degno di uominiNon è infatti degno di uomini

    d'ingegno perdere ore come

    schiavi nel lavoro di calcolo che

    t bb ffid tpotrebbe essere affidato

    tranquillamente a chiunque altro

    Michele Di Santo N. 02 - 36SI – 2007/08se si usassero le macchine.”

  • La ruota dentata di LeibnitzLa ruota dentata di Leibnitz

    • Leibniz inventa nel 1671 un meccanismo ora conosciuto come ruota dentata di Leibniz, che gli permette di costruire una

    macchina (la Stepped Reckoner) in grado di svolgere ( pp ) g g

    automaticamente l'addizione, la sottrazione, la

    lti li i l di i imoltiplicazione e la divisione

    Michele Di Santo N. 02 - 37SI – 2007/08

    La Stepped Reckoner (1) La Stepped Reckoner (1)

    Michele Di Santo N. 02 - 38SI – 2007/08

  • La Stepped Reckoner (2) La Stepped Reckoner (2)

    Michele Di Santo N. 02 - 39SI – 2007/08

    La Stepped Reckoner (3) La Stepped Reckoner (3)

    Michele Di Santo N. 02 - 40SI – 2007/08

  • La macchina di Poleni (1)La macchina di Poleni (1)

    • Nel ’700 furono costruite diverse macchine da calcolo, sempre prototipali, basate sulle idee di Pascal e di Leibniz

    • Tra queste è da ricordare la macchina

    di Gi v nni P l ni (1683 1761)di Giovanni Poleni (1683 – 1761),

    professore all’Università di Padova diprofessore all Università di Padova di

    Astronomia e meteore, Fisica,

    Matematica, Filosofia Sperimentale

    Michele Di Santo N. 02 - 41SI – 2007/08

    e Nautica e Costruzioni Navali

    La macchina di Poleni (2)La macchina di Poleni (2)

    • È la prima macchina calcolatrice realizzata da un italianoÈÈ datata 1709

    È in grado di effettuare le 4 operazioni su

    numeri al massimo di tre cifre

    Era soggetta a frequenti guastiEra soggetta a frequenti guasti

    Al contrario delle calcolatrici di Pascal e

    L ibniz ch v niv n zi n t m n v llLeibniz che venivano azionate a manovella,

    quella di Poleni era azionata da contrappesi

    • Si dice che Poleni distrusse il prototipodella sua macchina quando venne a sapere che un austriaco

    Michele Di Santo N. 02 - 42SI – 2007/08

    della sua macchina quando venne a sapere che un austriaco

    ne aveva costruito una migliore

  • La macchina di Poleni (3)La macchina di Poleni (3)

    • Una ricostruzione della macchina calcolatrice di Poleni si trova oggi al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano

    Michele Di Santo N. 02 - 43SI – 2007/08

    L’aritmometro (1)L’aritmometro (1)

    • Thomas de Colmar (1785-1870) realizzò questa macchinatra il 1820 e il 1822, quindi oltre 100 anni dopo la morte di

    Leibnitz

    • Essa occupa un posto di rilievoperché grazie ai progressi dellaperché, grazie ai progressi dellatecnologia meccanica, fu la primamacchina da calcolo prodotta inmacchina da calcolo prodotta inmolte centinaia di esemplari e quindisegnò l’inizio dell’era industriale persegnò l inizio dell era industriale peril calcolo meccanico

    D l 1823 l 1878 f d tti

    Michele Di Santo N. 02 - 44SI – 2007/08

    Dal 1823 al 1878 ne furono prodottioltre 1500 esemplari

  • L’aritmometro (2)L’aritmometro (2)

    • Si basa sulla stessa idea della macchina di Leibniz• E i d di i l 4• Era in grado di eseguire le 4

    operazioni con risultati finoa 12 cifre

    • Ottenne una medaglia d'oroall'esposizione di Parigi nel 1855

    Michele Di Santo N. 02 - 45SI – 2007/08

    La rivoluzione industriale e le macchineLa rivoluzione industriale e le macchine

    • Nel ’700 andarono maturando due idee importanti:Le macchine possono essere dotate di una propria forza interna grazie ad un motore a vapore o altri dispositivi

    Le macchine possono eseguire sequenze complesse di azioni grazie a opportuni meccanismi di controllo

    • Già nel 1725, a Lione, Basile Bouchon usò rotoli di carta perforata su telai per regolare il motivo ornamentale da perforata su telai per regolare il motivo ornamentale da riprodurre sulla stoffa, e nel 1726 il suo collaboratoreJ B i F l i li ò il ili d Jean-Baptiste Falcon migliorò il progetto utilizzando sequenze di schede perforate, rendendo più semplice il

    Michele Di Santo N. 02 - 46SI – 2007/08

    cambiamento di programmazione della macchina

  • Il telaio Jacquard (1)Il telaio Jacquard (1)

    • La macchina tessile di Bouchon-Falcon viene dimenticata fino al 1801 quando Joseph Marie Jacquard (1752 – 1834) ne al 1801, quando Joseph Marie Jacquard (1752 1834) ne inventa una versione industrializzabile

    Dal 1804 al 1814 furono prodotti più dif p p100000 telai

    • È il primo esempio di macchinap pprogrammabile per il controllo di unprocesso (in questo caso la tessitura)

    Le operazioni compiute dal telaio sonodefinite da un insieme di schede perforateI f i ll h d t di I fori nelle schede consentono di muoveredegli uncini che alzano ed abbassano i fili dell’ordito

    • Jacquard scrisse un programma composto da 24000 schede Jacquard scrisse un programma composto da 24000 schede perforate per la tessitura di un arazzo con la sua immagine

    Michele Di Santo N. 02 - 47SI – 2007/08

    Il telaio Jacquard (2)Il telaio Jacquard (2)

    Michele Di Santo N. 02 - 48SI – 2007/08

  • Il telaio Jacquard (3)Il telaio Jacquard (3)

    Michele Di Santo N. 02 - 49SI – 2007/08

    Il telaio Jacquard (4)Il telaio Jacquard (4)

    Primo esempio di software

    (istruzioni su schede perforate)

    Michele Di Santo N. 02 - 50SI – 2007/08

  • Charles Babbage (1) Charles Babbage (1)

    • Charles Babbage (1791-1871), inglese, matematico, filosofo,

    ò ingegnere meccanico può

    essere considerato il padre,p ,

    o forse meglio il nonno, del

    calcolatore moderno a

    programma memorizzatoprogramma memorizzato

    • Tra l’altro, inventore del

    Michele Di Santo N. 02 - 51SI – 2007/08

    ,

    tachimetro

    Charles Babbage (2) Charles Babbage (2)

    • Una vita dedicata alla risoluzione del problema del calcolo automatico

    • Molte difficoltà di carattere

    F • Forse troppo in anticipo sui tempi,non ha una valida tecnologia anon ha una valida tecnologia a

    disposizione

    • Non riuscirà a portare a

    Michele Di Santo N. 02 - 52SI – 2007/08

    compimento i suoi progetti

  • Charles Babbage (3) Charles Babbage (3)

    • L’idea delle sue macchine

    era geniale

    • La meccanica dell’epoca

    non era all’altezza

    Michele Di Santo N. 02 - 53SI – 2007/08

    La genesi dell’ideaLa genesi dell’idea

    • Herschel e Babbage stavano controllando alcuni calcoli t i i d B bb i it t ò “V l il astronomici quando Babbage, irritato, osservò “Volesse il

    cielo che questi calcoli fossero stati eseguiti a vapore.” My friend Herschel, calling upon me, brought with him the calculations of the computers, and we commenced the tedious process of verification. Af i di iAfter a time many discrepancies occurred, and at one point these discordances were so numerous that Idiscordances were so numerous that I exclaimed, “I wish to God these calculations had been executed by

    Michele Di Santo N. 02 - 54SI – 2007/08

    calculations had been executed by steam.” 1821

  • La Macchina DifferenzialeLa Macchina Differenziale

    • La prima macchina, progettata da C. Babbage verso il 1823, aveva la finalità di calcolare tabelle di

    numeri utili per la navigazionep g

    • La macchina prese il nome di DifferenceEngine in quanto eseguiva un solo

    algoritmo, quello delle differenze finite,g , q ,

    per calcolare e tabellare i valori in più

    ti di f i li i lpunti di una funzione polinomiale

    • La macchina era dotata di un meccanismo di output basato

    Michele Di Santo N. 02 - 55SI – 2007/08

    p

    sull’incisione di un piatto di rame con una punta d’acciaio

    Il principio di funzionamento (1)Il principio di funzionamento (1)

    • La macchina era basata sull’osservazione che il calcolo del valore di una funzione polinomiale

    1f(n) = a0np+a1np-1+…+apsi può ridurre ad una successione di addizioni di elementisi può ridurre ad una successione di addizioni di elementi

    detti “differenze”:

    ∆1(n) = f(n) – f(n-1)∆ ( ) ∆ ( ) ∆ ( 1)∆2(n) = ∆1(n) – ∆1(n-1)∆3(n) = ∆2(n) – ∆2(n-1)

    Michele Di Santo N. 02 - 56SI – 2007/08

    3 2 2

  • Il principio di funzionamento (2)Il principio di funzionamento (2)

    • Se il polinomio è di secondo grado è sufficiente calcolare le diff n p im s nd s è di t d è n ss i differenze prime e seconde, se è di terzo grado è necessario calcolare le differenze terze e così via

    Infatti, si può verificare che per polinomi di secondo grado le differenze seconde sono costanti e quindi le differenze successive sono nulle

    Analogamente, sono costanti le differenze terze per polinomi di terzo grado, eccetera

    • Dato poi che, sotto opportune ipotesi, molte funzioni possono p , pp p , pessere approssimate in modo soddisfacente mediante una funzione polinomiale una macchina alle differenze avrebbe

    Michele Di Santo N. 02 - 57SI – 2007/08

    funzione polinomiale, una macchina alle differenze avrebbe potuto essere usata per costruire tavole di vario tipo

    Il principio di funzionamento (3)Il principio di funzionamento (3)

    n f(n) = ∆1 = ∆2=n2+n+41 f(n)–f(n-1) ∆1(n)-∆1(n-1)( ) ( ) 1( ) 1( )

    0 41 - -1 43 2 -2 47 4 23 53 6 24 61 8 24 61 8 25 71 10 26 83 12 27 97 14 28 113 16 2

    • Per un polinomio di secondo grado si ha:f(n) = f(n-1)+∆1(n) = f(n-1)+∆1(n-1)+∆2

    i di ò l l t d tità

    Michele Di Santo N. 02 - 58SI – 2007/08

    quindi f(n) può essere calcolato sommando quantità dipendenti da n-1

  • Il principio di funzionamento (4)Il principio di funzionamento (4)

    • La Difference Engine progettata da Babbage avrebbe dovuto calcolare e stampare tavole di valori di polinomi fino al sesto

    grado, con la precisioneg , p

    di 20 cifre decimali

    Michele Di Santo N. 02 - 59SI – 2007/08

    La sola macchina realizzataLa sola macchina realizzata

    • L’unica macchina realizzata fu un prototipo parzialeNonostante il finanziamento di 17000 sterline ottenuto dal governo

    inglese Babbage non riuscì a completare la Difference Engineinglese, Babbage non riuscì a completare la Difference Engine

    Anche a causa dei difficili rapporti di

    B bb ll b t (J s hBabbage con un collaboratore (Joseph

    Clement) che gli era stato assegnato

    d l dal governo

    • Dopo 10 anni, nel 1832, Babbageabbandonò il progetto, per

    d ù b ( l l E )

    Michele Di Santo N. 02 - 60SI – 2007/08

    intraprenderne uno più ambizioso (Analytical Engine)

  • La versione di ScheutzLa versione di Scheutz

    • Nel 1853 (più di 20 anni dopo) lo svedese Georg Scheutz, costruì una versione limitata (quarto grado, 14 cifre) della

    Difference Engine di Babbage che fu premiata con medaglia g g p g

    d’oro alla esposizione di Parigi del 1855

    Michele Di Santo N. 02 - 61SI – 2007/08

    La ricostruzione dello Science Museum (1)La ricostruzione dello Science Museum (1)

    • Negli anni 1989-91, a Londra in a Londra, in occasione del b d ll bicentenario della nascita, è stata costruita una versione completa pdella DifferenceEngine sulla base Engine, sulla base del progetto originale di

    Michele Di Santo N. 02 - 62SI – 2007/08

    originale di Babbage

  • La ricostruzione dello Science Museum (2)La ricostruzione dello Science Museum (2)

    D S dDoron Swade

    Michele Di Santo N. 02 - 63SI – 2007/08

    La Macchina Analitica (1)La Macchina Analitica (1)

    • L’Analytical Engine è il primo vero computer programmabileÈ composta di 4 parti:È composta di 4 parti:

    Il magazzino (the store, la memoria)– Composta da 1000 parole da 50 cifre decimali ciascuna, per ~200Kbit

    P i i d ll d (1000 l di 50 )Posizione delle ruote dentate (1000 colonne di 50 ruote)

    Il mulino (the mill, l’unità di calcolo)– Il meccanismo di controllo anticipa la tecnica della microprogrammazione

    Il dispositivo di input (lettore di schede perforate)– Le schede determinano il tipo di operazione da svolgere e la provenienza di

    ogni operandog pI dispositivi di output (incisore di piatti di rame, perforatore di schede perforate e campanello)

    L’ l itm s it è i bil d è l tt d s h d p f tL algoritmo eseguito è variabile ed è letto da schede perforatePuò essere espresso usando vari tipi di istruzioni:

    – Istruzioni aritmetiche

    Michele Di Santo N. 02 - 64SI – 2007/08

    – Istruzioni per lo spostamento dati – Istruzioni di test e di salto condizionale

  • La Macchina Analitica (2)La Macchina Analitica (2)

    “...for six months been engaged in making the drawings of a new l l ti i f f t th th fi t I lfcalculating engine of far greater power than the first. I am myself

    astonished at the power I have been enabled to give to this machine; a I h ld h b li d hi l ibl ”year ago I should not have believed this result possible.”

    Lettera di Babbage a Quetelet, 27 aprile 1835

    Michele Di Santo N. 02 - 65SI – 2007/08

    La Macchina Analitica (3)La Macchina Analitica (3)

    • La macchina analitica fu dettagliatamente progettata, ma i l t t t t t imai completamente portata a termineEssa avrebbe dovuto essere alimentata da un motore a vapore ed avrebbe dovuto essere lunga30 metri e larga 10

    Nel 1847 una parte del mille del printer sono completati

    Nel 1858 Babbage torna alavorare al progetto

    Nel 1871, anno della sua morte,un modello di prova è pronto

    Michele Di Santo N. 02 - 66SI – 2007/08

    Contiene 2 accumulatori di25 cifre

  • Una discendenza dichiarataUna discendenza dichiarata

    “Forse chi conosce i principi sui quali si fonda il telaio Jacquard e ha una certa familiarità con le formule analitiche non avrà molta difficoltàuna certa familiarità con le formule analitiche, non avrà molta difficoltà a formarsi un’idea generale dei mezzi con i quali la macchina esegue le operazioni”operazioni

    Charles Babbage “Passages from the lifeof a philosopher”p p

    Michele Di Santo N. 02 - 67SI – 2007/08

    La programmazione avviene attraverso schede di cartone perforate

    Le schede della macchina analiticaLe schede della macchina analitica

    • Si distinguono 3 tipi di schede di diversi formati: Operation CardOperation Card

    Ogni scheda specifica un codice operativo– Addizione, Sottrazione, Moltiplicazione e Divisione– Combinatorial Card e Index Card che consentono di far avanzare o ritornare Combinatorial Card e Index Card che consentono di far avanzare o ritornare

    indietro le schede nel lettore» Corrispondono alle odierne istruzioni di jump/branch e di loop

    Variable CardControllano il trasferimento di valori dalla Store nel Mill in modo che possano essere operati e il trasferimento di risultati dal Mill alla Store

    Number CardNumber CardConsentono d’immettere costanti numeriche nella StoreSono spesso generate dal perforatore della macchina e contengono il risultato di calcoli precedentirisultato di calcoli precedenti

    • In un programma, i 3 tipi di schede sono tenuti separatiIn modo da essere letti da 3 differenti lettori

    Michele Di Santo N. 02 - 68SI – 2007/08

    In modo da essere letti da 3 differenti lettoriQuesto consente delle semplificazioni

    – Anche se è necessario coordinare i movimenti delle 3 sequenze di schede

  • Babbage e l’ItaliaBabbage e l’Italia

    • Nel 1840 Babbage fu invitato da Giovanni Planaa Torino e presentò il suo progetto pressoa Torino e presentò il suo progetto pressol’Accademia Reale delle Scienze

    All t i t i ò h iAlla presentazione partecipò anche un giovaneufficiale, Luigi Federico Menabrea (1809-1896)che poi sarebbe diventato primo Ministro delche poi sarebbe diventato primo Ministro delGoverno italiano nel 1867Menabrea stese una relazione sulla MacchinaMenabrea stese una relazione sulla MacchinaAnalitica, pubblicata in francese a Ginevra

    Questa versione della relazione è sostanzialmente la piùQ pimportante fonte di informazioni sulla Macchina Analitica

    La relazione di Menabrea fu poi tradotta in inglese e arricchita con

    Michele Di Santo N. 02 - 69SI – 2007/08

    molte note da Ada Lovelace (collaboratrice di Babbage) con l’aiuto dello stesso Babbage

    Augusta Ada Byron (1)Augusta Ada Byron (1)

    • Augusta Ada Byron (1815-1852), t di L l i lcontessa di Lovelace, inglese,

    figlia del poeta Byron, studiosadi matematica, fu una preziosa collaboratrice di Babbagecollaboratrice di Babbage

    • Le note alla traduzione della relazione di Menabrea migliorano il testo e forniscono esempi di come pla macchina analitica si sarebbe potuta usare per risolvere vari

    Michele Di Santo N. 02 - 70SI – 2007/08

    potuta usare per risolvere vari problemi

  • Augusta Ada Byron (2)Augusta Ada Byron (2)

    • Ada può essere considerata la prima programmatrice della storia

    In particolare, suggerì a Babbage un programma per il calcolo dei un programma per il calcolo dei numeri di Bernoulli

    • Nel 1979 il Dipartimento della • Nel 1979, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha onorato il ricordo di Ada battezzando ADA un nuovo

    Michele Di Santo N. 02 - 71SI – 2007/08

    linguaggio di programmazione

    Macchine controllate da schedeMacchine controllate da schede

    • Nella seconda metà del secolo XIX si diffusero molte macchine controllate da schede perforate

    Michele Di Santo N. 02 - 72SI – 2007/08

  • Il censimento negli USA (1)Il censimento negli USA (1)

    • Nel 1880 venne effettuato l’ultimo censimento manualeI dati si riferiscono ad oltre 50 milioni di americani

    Tutti i dati sono raccolti e spuntati a manoTutti i dati sono raccolti e spuntati a mano

    • Per il censimento del 1890 il governo americano decide di utilizzare delle macchine per velocizzare l’operazione

    Si calcolò che l’elaborazione manuale dei dati sarebbe terminata ben m m

    oltre il 1900

    H H ll ith (1860 1929) fi li di i ti t d hi • Herman Hollerith (1860-1929), figlio di emigrati tedeschi, ingegnere meccanico, vince la gara per la fornitura delle

    Michele Di Santo N. 02 - 73SI – 2007/08

    apparecchiature necessarie per elaborare i dati

    Il censimento negli USA (2)Il censimento negli USA (2)

    • A poco più di un mese dall’arrivo p p

    di tutte le schede nella capitale,

    il conteggio totale della

    popolazione fu

    pronto

    Si apr n nu veSi aprono nuove

    prospettive negli

    Michele Di Santo N. 02 - 74SI – 2007/08

    studi statistici

  • Il sistema di Hollerith (1)Il sistema di Hollerith (1)

    • Il semplice sistema elettromeccanico è in grado di elaborare

    automaticamente i dati registrati su schede perforate

    Ogni foro sulla scheda è percepito da un ago, che chiude un circuito

    elettrico

    Mediante dei commutatori è possibile selezionare quale foro leggere

    nei pacchi delle schede

    Le schede che possiedono un foro in una determinata posizione sono

    così selezionate automaticamente, poste in un contenitore ad

    Michele Di Santo N. 02 - 75SI – 2007/08

    , p

    apertura automatica e contate mediante appositi contatori meccanici

    Il sistema di Hollerith (2)Il sistema di Hollerith (2)

    • Hollerith usò schede perforate aventi le stesse dimensioni dei dollaridei dollari

    Così potè usare come contenitori delle schede i contenitori di dollari

    d d ll b f d d l % l Le dimensioni delle banconote furono ridotte del 20% nel 1929

    • Una semplice perforatrice a pantografo consentiva la perforazione manuale delleschede

    Michele Di Santo N. 02 - 76SI – 2007/08

  • Il sistema di Hollerith (3)Il sistema di Hollerith (3)

    Pannello di contatori a quadrante (ogni 100 quadrante (ogni 100 schede un giro completo, 2 lancette, 1 per le unità e l’altra per le centinaia

    Selezionatrice per la raccolta di gruppi di schede con dati omogeneiOgni casella ha un coperchio la cui apertura è comandata dai circuiti di lettura opportunamente connessi; la scheda letta viene “imbucata” a mano nella casella

    Pressa ad aghi per la lettura di una scheda

    imbucata a mano nella casella attivata e il coperchio ritorna poi in posizione di riposo

    lettura di una scheda alla volta

    Michele Di Santo N. 02 - 77SI – 2007/08

    La nascita della IBMLa nascita della IBM

    • Nel 1911, la società Tabulating Machine Company, fondata da Hollerith, si fuse con altre aziende, dando

    luo o alla Computin Tabulatin Recordinluogo alla Computing Tabulating Recording

    Corporation

    • Nel 1924, sotto la guida di Tomas John Watson Senior(1874-1956), la CTRC prese

    il nome di Internationall nome d Internat onal

    Business Machines

    Michele Di Santo N. 02 - 78SI – 2007/08

    Corporation

  • Le schede IBM standardLe schede IBM standard

    • Schede perforate standard della IBM di 80 colonne per 12 righe (introdotte nel 1928)

    Michele Di Santo N. 02 - 79SI – 2007/08

    Il codice utilizzatoIl codice utilizzato

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