Storia Della Video Camera
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Storia delle videocamere portatiliQuando, nel 1895, i Lumiere costruiscono un
apparecchio capace di riprendere e proiettare
immagini fissate su pellicola non si sarebbero
mai aspettati che un giorno si sarebbero
costruite telecamere in grado di riprendere in
qualità migliore (HD) rimanendo alla portata di
tutti.
La prima videocamera trasportabile/portatile
fu creata dalla Sony nel 1983. Questa,
chiamata BetaMovie, era relativamente
piccola e comprendeva anche la cassetta su
cui registrare.
Nel 1984 la JVC mise in vendita, in Italia, la
videocamera GR-C1. Questa era più grossa e
può essere assimilata alle nuove telecamere
professionali. La GR-C1 usava un nastro VHS,
ovvero i normali nastri da TV, questo
sicuramente avvantaggiava la videocamera
per il fatto che era facile visionare le riprese
direttamente dalla TV (non altrettanto facile
per la BetaMovie).
VIDEOCAMERAStoria della
1983 ---> 1984 ---> 1996 ---> 2008
Pian piano le videocamere portatili sono
diventate sempre più compatte e adatte alla
massa. Evolvendosi hanno anche migliorato le
riprese, cambiando il tipo di supporto.
Nel 1985 è nato il Video8, un sistema di
riprese scarso come qualità, sono stati poi
introdotti gli Hi8 e il Digital8 (non più
analogico). Dieci anni dopo la nascita della
prima telecamera sono nate le telecamere
miniDV (1996). Piccole, compatte ed
economiche, con una buona qualità
d’immagine. Le miniDV si sono diffuse nel
campo amatoriale, lasciando nel campo
professionale le DVCPRO 25,50,100.
Ed ecco che, sempre la Sony, alla fine del
2008 ha messo a disposizione la HDR-TG3E,
una videocamera “super-portatile” e semplice
da usare. La telecamera utilizza l’HD ovvero il
formato migliore ora in commercio, anche se
non credo che possa filmare immagini buone
come le sue “colleghe” della Sony (meno
compatte).
Nastro
SupportiMEMORY STICK. Questo tipo di supporto per la registrazione è nato grazie alla Sony nel 1999, è una specie di mini Hard Disk che permette di registrare ore di video e di poterle riversare facilmente sul computer. Ne esistono svariati tipi: la Memory Stick Duo e la standard (128 MB), la PRO (2 GB) e la PRO Duo (8 e 16 GB, utilizzata dalle telecamere).
NASTRO. Esistono tre tipi di nastri: la VHS o cassetta, DVCPRO 25,50,100 e HD o DVCAM utilizzati dalle videocamere professionali, il miniDV più piccolo e adatto alle telecamere compatte. Questi usano immagini PAL ovvero 768x576, a parte le DVCPRO HD che utilizzano il formato HD (1890x1080 e 1280x720).
DVD. Nato da una cooperazione di marche produttrici di elettronica di consumo, per sostituire le videocassette (audio-video) e il CD-ROM. Viene impiegato anche questo nell’immagazzinazione di video in formato MPEG-2, facile da leggere per i computer. Questo formato è molto interessante per il fatto che basta inserirlo nel PC o nel Mac per leggerlo e farne il Download.
HARD DISK. Conosciuto anche come HD, è nato nel 1956 per merito dell’IBM. Ora viene incorporato in una fascia di telecamere come supporto di registrazione. Utilizzando più giri (5200 o 7200) a seconda del tipo di telecamera.
Memory Stick
DVD
Hard Disk
Da dieci anni a questa parte la telecamera è diventata un oggetto “di uso comune”, ora le videocamere portatili sono alla portata di tutti, come anche i software per il montaggio.Ormai ognuno, in famiglia, possiede una telecamera senza pensare alle industrie cinematografiche che circa ogni due anni cambiano completamente le “macchine” perché ne sono usciti modelli migliori. Le
telecamere vengono anche usate per sorvegliare edifici importanti, scuole, ecc...E come tutti gli oggetti che devono essere usati facilmente ha un linguaggio universale: tutti riescono a capire che il tasto rosso serve per registrare o che l’icona della lente di ingrandimento segnala il pulsante dello zoom. Anche nel menù è facile orientarsi con le immagini.
UN OGGETTO DI MASSA
BibliografiaWikipedia.orgGoogle immaginihttp://www.onevintage.it/21/07/2008/camcorder-ieri-e-oggi-storia-delle-videocamere-portatili/libro scolastico
I pixel sono utilizzati dalla telecamera per formare l’immagine, ovvero il sensore CCD rileva la quantità di luce per pixel e la trasforma nelle immagini. Ogni secondo è formato da un tot di fotogrammi per fare in modo che l’immagine non risulti statica. I fotogrammi sono in quantità a seconda del tipo di videocamera: le miniDV solitamente impiegano 24 fps (fotogrammi per secondo), le DVCPRO usano circa 50 fps. La quantità di fotogrammi per secondo e la qualità incrementano i megabyte per
secondo (mbps). Maggiore è la quantità di fotogrammi e migliore la qualità dell’immagine le dimensioni del video aumentano.
IL PIXEL
Le telecamere possono riprendere in diversi formati. I formati sono la proporzione di pixel contenuta in ogni immagine. Ad esempio esistono il 4:3 e il 16:9. Il primo è lo standard per la TV, il secondo per il cinema. Il cinema usa, però, più spesso formati più ampi, come il 2,35:1 o il 2,40:1.Per far apparire i formati nella loro vera dimensione ogni dispositivo, come la tv, usa il letterbox o il pillarbox. Il primo serve ad aggiungere due bande nere all’immagine 16:9 o 2,35:1 quando finisce sul 4:3. Se invece si sta usando una tv 16:9 e si stanno
visionando programmi in 4:3, la tv automaticamente fa un “crop” (taglio) e usa il pillarbox per zoomare l’immagine.
16:9 4:3
2,35:1
FORMATI