Storia Della Medicina

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MEDICINA CINESE I testi più antichi risalgono al 3500 a.C. La malattia e la salute sono determinate dall’armonia o meno dei due principi fondamentali: lo Yang (il principio maschile) e lo Yin (quello femminile). I medici cinesi introdussero per primi la rilevazione del polso: ne conoscevano 200 tipi differenti tra cui 21 erano considerati indice di esito letale; la farmacologia è senza dubbio la più avanzata tra tutte le medicine antiche: comprende oltre 2000 farmaci e ne include molti ufficialmente usati nella moderna terapia occidentale (ferro contro l’anemia, l’oppio, il solfato di sodio come purgante ecc.). Primo tentativo di immunizzazione attiva contro il vaiolo insufflando polvere di croste disseccate nelle narici dei pazienti. Chirurgia era praticata a un buon livello: caratteristici gli interventi di castrazione e quelli per limitare gli effetti della deformazione dei piedi. Agopuntura: è l’arte di penetrare con aghi di diversi materiali determinati canali che sono in contatto con gli organi interni al fine di ottenere particolari benefici. Essa fu introdotta nel 2700 a.C. ed è ancora in auge ai giorni nostri.

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MEDICINA CINESE•I testi più antichi risalgono al 3500 a.C.

•La malattia e la salute sono determinate dall’armonia o meno dei due principifondamentali: lo Yang (il principio maschile) e lo Yin (quello femminile).

•I medici cinesi introdussero per primi la rilevazione del polso: ne conoscevano 200 tipidifferenti tra cui 21 erano considerati indice di esito letale; la farmacologia è senzadubbio la più avanzata tra tutte le medicine antiche: comprende oltre 2000 farmaci e neinclude molti ufficialmente usati nella moderna terapia occidentale (ferro control’anemia, l’oppio, il solfato di sodio come purgante ecc.).

•Primo tentativo di immunizzazione attiva contro il vaiolo insufflando polvere di crostedisseccate nelle narici dei pazienti.

•Chirurgia era praticata a un buon livello: caratteristici gli interventi di castrazione equelli per limitare gli effetti della deformazione dei piedi.

•Agopuntura: è l’arte di penetrare con aghi di diversi materiali determinati canali chesono in contatto con gli organi interni al fine di ottenere particolari benefici. Essa fuintrodotta nel 2700 a.C. ed è ancora in auge ai giorni nostri.

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MEDICINA INDIANA(2500a.C.-1500 a.C.)

Antichi testi sacri (i Veda): la loro completezza ed organicità hafatto sopravvivere questa concezione fino ai giorni nostri.

Trattano molto accuratamente di grande e piccola chirurgia, dellacura delle malattie del corpo, di demonologia (è presente una certasfumatura di magia e religiosità), della cura delle malattie infantili,della tossicologia, della preparazione di elisir e di afrodisiaci.

Notevoli la perfezione e la varietà dello strumentario chirurgico, letecniche di medicazione, l’attenzione negli esami diagnostici e laparticolare abilità negli interventi di litotomia e rinoplastica.

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MEDICINA EGIZIANAMEDICINA EGIZIANA(3000 a.C.-1000 a.C.)(3000 a.C.-1000 a.C.)

Si passa da una fase teurgica-magica ad un empirismo estremamente illuminato.Gli elementi che costituiscono la sapienza medico empirica vengono trattatisolo in libri sacri accessibili unicamente agli iniziati.

• Papiro di Ebers (1550 a.C.): lista di disturbi e raccolta di ricette mediche,(sono menzionati 500 diversi medicamenti) ed alle sue varie forme diconfezionamento e di somministrazione: polveri, tisane, decotti, macerazioni,pastiglie erano perfettamente conosciuti. incantesimi e canti religiosi.

• Papiro di Smith (1600 a.C.): manuale di istruzioni chirurgiche, raccolta dirappresentazione di quadri clinici (titolo del caso, esame, diagnosi,trattamento).

Il chirurgo egiziano possedeva una conoscenza pratica nel campo dell’anatomiaumana grazie all’uso diffuso della mummificazione. Presenza di medicispecialisti nelle malattie urinarie, nelle patologie delle orecchie, degli occhi edella pelle.

Gli strumenti chirurgici egiziani fatti in bronzo avevano una forma particolare perscopi specifici (forcipi, aghi, uncini).

La chirurgia in Egitto fu lentamente assorbita negli esorcismi religiosi e mistici.

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MEDICINA MESOPOTAMICAMEDICINA MESOPOTAMICA (3000 a.C.-2000 a.C.) (3000 a.C.-2000 a.C.)

– Medicina magico-teurgica dotata di un certo grado di empirismointerpretato però sempre in senso mistico ed occulto.

– La malattia è sinonimo ed effetto di impurità per cui le cure consistono inlavacri e abluzioni, oltre che in sacrifici espiatori.

– Accenni riguardo al medico che cura con le piante (Aura Mazda, la divinitàdel bene, ha creato almeno una pianta per guarire ogni malattia) e a quelloche cura con il "ferro".

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MEDICINA EBRAICA (1200 a.C.-550 a.C.)(1200 a.C.-550 a.C.)

Migliore esempio del concetto assolutamente teurgico dellamedicina: Dio è l’unica fonte di malattia e di risanamento, percui solo il sacerdote, cioè l’uomo scelto dal Signore, èconsiderato strumento di guarigione.

Il medico viene tenuto in grande considerazione, ma alla basedi tutto sta il fatto che è la divinità ad aver creato le piante etutti i medicamenti (fiele di pesce, il cuore, il fegato ecc.).

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MEDICINA ASSIRO-BABILONESE (1792 a.C.-323 a.C.)(1792 a.C.-323 a.C.)

–Passaggio tra il concetto teurgico e quello magico: la parte religiosa staessenzialmente nell’eziologia in quanto l’ira di una divinità verso unapersona permette ai demoni maligni di aggredirla causando in tal modola malattia (c’è un demone per ogni patologia); il concetto magico hainvece risalto nella parte terapeutica, nell’attuazione cioè degli esorcismi

–Nella fase diagnostica le due concezioni vanno di pari passo e un ruolopreponderante è giocato dall’ispezione del fegato, ritenuto l’organo piùimportante in quanto fonte di sangue.

–Conoscenze di anatomia animale nelle istruzioni per la pratica delladivinazione con fegato di pecora in una scuola del tempio di Babilonia(circa 2000 a.C.).–Cognizioni anatomiche nelle procedure chirurgiche descritte nel codicedi Hammurabi (circa 1950 a.C.).

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MEDICINA PRE-CLASSICA• MEDICINA TEURGICA, MAGICA. Salute e malattia

sono mandate dagli dèi: la malattia è la punizione per deicomportamenti umani contrari al volere degli dèi.

• CONCETTO ONTOLOGICO DI MALATTIA. Lamalattia è un entità indipendente dal corpo, dotata di unapropria autonomia:

– OGGETTO IMMATERIALE (concezione corpuscolare)– ESSERE VIVENTE (concezione parassitaria)

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Iliade: ““Disse così pregando; e Febo Apollo l’udì, e scese giù dalle cimed’Olimpo, irato in cuore, l’arco avendo in spalla e la faretra chiusa sopra esotto: le frecce sonavano sulle spalle…i muli colpiva in principio ed i cani veloci,ma poi mirando sugli uomini la freccia acuta lanciava, e di continuo ardevano lepire dei morti, fitte…”

resoconto letterario di ferite riportate in guerra (ferite da lancia,spada, freccia, fionda)

Odissea: “Con una benda fasciarono il ginocchio di Ulisse, poi, intonandodelle melodie mistiche, la ferita rimarginata mostrò la potenza di quella sacramelodia”

miscela di elementi razionali ed irrazionali

MEDICINA PRE-CLASSICATesti omerici (XII al IX-VIII sec)

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Medicina in epoca post-omericaVII-VI sec

Il culto di Asklepio/Esculapio.

I poteri terapeutici originariamente attribuiti ad alcuni dèiprincipali (Apollo, Artemide) furono trasferiti a divinità minoriquali Asklepio/Esculapio figlio di Apollo e della ninfa Coronide

La medicina si esercita nei templi/Asklepeia, luoghi sacri.

Le guarigioni miracolose avvenivano grazie a visioni cheapparivano all’ammalato mentre dormiva in un tempio dedicatoal dio stesso (teoterapia,ludoterapia, musicoterapia)

Filosofia teurgica della malattia.

L’infermità era causata da ignote forze sovrannaturali e quindi laguarigione doveva arrivare da quelle stesse forze.

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LUOGHI DI CURA• TEMPIO: struttura sacra costituita dal santuario del dio-medico

(Asclepio in Grecia, Esclulapio o Apollo a Roma) nel quale sisvolgevano riti di guarigione. Il malato dopo essersi purificatonella fontana sacra ed aver versato un’offerta ai sacerdoti, venivaammesso al sonno sacro nell’abaton. In questa zona, da cui eranorigorosamente esclusi malati molto gravi e partorienti (morte enascita dovevano avvenire fuori dal tempio), i sacerdotiinducevano il sonno sacro, forse tramite preparati a base di erbesoporifere, il dio in persona o il serpente che ne è l’incarnazionevisitavano il malato e gli indicavano la cura dei suoi mali.

• IATREION: dal greco iatròs (medico) è la bottega del medicolaica, anche del medico ippocratico, posta al centro delle vie dicomunicazione cittadine più frequentate. Nello iatreion ci sonoallievi del medico. A Roma corrisponde alla taberna medica,come testimoniato da Celso (I sec d.C.)

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SCUOLA di CNIDO e SCUOLA di KOS (V sec a.C)

•Scuola di Cnido: la malattia

• classificare il processo di malattia, catalogare i sintomi

• formulare una diagnosi precisa

•Scuola di Kos: il malato

•la malattia come evento che si verifica nel contesto dellavita del paziente

•la terapia volta a ristabilire l’equilibrio tra il paziente stessoe l’ambiente circostante

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Ippocrate Ippocrate di Cosdi Cos(460-370 a.C.)(460-370 a.C.)

• appartiene a una famiglia di medici che, secondo latradizione, discendeva direttamente da Esculapio

• trascorre la giovinezza viaggiando allo scopo di

approfondire le conoscenze e perfezionare la sua istruzione

soprattutto in campo medico• torna in patria per dedicarsi all’insegnamento e per mettere a

frutto tutto ciò che aveva appreso

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Corpus Corpus HippocraticumHippocraticum53 opere per un totale di 72 libri raccolti dai bibliotecarialessandrini nel III sec. a.C., stile incisivo e diretto

La questione sulla genuinità delle opere di Ippocrate appassionò dasubito i critici e i cultori dell’antica medicina: Eroziano e Galenocompilarono un glossario delle voci ippocratiche che venneriesaminato poi in epoca umanistica e anche da autori del nostrosecolo.

Le opere del Corpus possono essere divise a seconda del lorocontenuto in:* libri a contenuto etico* libri di clinica e patologia* libri di chirurgia* libri di ostetricia, ginecologia e pediatria* libri di anatomia e fisiologia* libri di terapeutica e dietetica

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Il medicoIl medico

E’ l’unione del perfetto uomo con il perfetto studioso: calmanell’azione, serenità nel giudizio, moralità, onestà, amore per lapropria arte e per il malato.

Non è un essere superiore ed infallibile come i sacerdoti degliantichi templi, ma deve sopperire alla sua fallacità con il massimodell’impegno in modo da commettere solo errori di lieve entità.

Il suo abito deve essere decoroso ed il suo aspetto denotare salute.

Con il passare dei secoli questa concezione rimase sostanzialmente immutata alpunto che il Papa Clemente VII (Pontefice dal 1523 al 1534), in una sua bolla,stabilì che il laureato in medicina si impegnasse solennemente ad osservare iltesto del giuramento ippocratico.

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La clinicaLa clinicaStudio dei segni e dei sintomi osservabili sul paziente.

•L’esame effettuato dal medico doveva essere approfondito,comprendeva ascoltazione, palpazione e (forse)percussione.

•Indizi utili per la diagnosi: sfumature di colore, variazioni dicomportamento, insolite contrazioni muscolari, quantità e qualità diqualsiasi escrezione e secrezione (l’urina valutata come quantità,colore, sedimento e torbidità).

•L’anamnesi particolareggiata e minuziosa (pur essendo rivoltaessenzialmente a conoscere solo la situazione presente del malato).

•La prognosi si basava sullo studio degli esiti delle varie patologie:essa era considerata infausta se si notavano fattori quali disturbivisivi, sudore freddo, anemizzazione delle mani, cianosi delleunghie e stato di agitazione.

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La patologiaLa patologiaQuattro umori e qualità: sangue (caldo umido) che proveniva dal cuore, una sorta dimuco detto flegma (freddo umido) dal cervello, bile gialla (caldo secco) dal fegato,bile nera (freddo secco) dalla milza.

Lo stato di salute si aveva quando questi umori erano perfettamente bilanciati traloro; se invece la crasi era alterata per l’eccesso, la corruzione o la putrefazioneanche di un solo componente, allora insorgeva la malattia.

La natura stessa con la sua capacità curativa interviene per ristabilire l’equilibrio. Ilcalore innato, energia che produce gli umori e li mantiene in equilibrio, permettel’espulsione degli umori in eccesso. Per poter essere eliminati gli umori, dovevanoprima essere modificati con un processo definito di "cottura-pepsi-cozione”.L’espulsione del prodotto finale (urina, sudore, pus, espettorato, diarrea)potevaessere rapida ed evidente (crisi) o graduale (lisi). Se la malattia risultava più forte delprocesso autoriparativo dell’organismo il paziente moriva.

Motivi dell’alterazione degli umori potevano essere le intemperie, la dieta o causefisiche correlate all’ambiente di vita, la costituzione del paziente.

Patologie come fenomeni generali per l’organismo : la polmonite, la pleurite, larinite, la laringite, la diarrea, alcune malattie del sistema nervoso, l’epilessia.

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LL’’anatomiaanatomia

Conoscenze anatomiche scarse e rudimentali:• Ippocrate era più indirizzato verso il lato pratico dellamedicina, maggiore propensione per la clinica;• la cultura greca aveva un rispetto assoluto per i corpi dei morti,quindi non c’era la possibilità di studiare l’anatomiaesercitandosi direttamente sui cadaveri.

Corpus Hippocraticum: trattati chirurgici; trattati embriologici.• Descrizioni anatomiche di: occhio (tre tuniche, interna, mediaed esterna), cuore (valvola aortica e polmonare), cervello (divisoin due metà simmetriche), vasi sanguigni (due di grosso calibrodal fegato e dalla milza), struttura delle ossa (capo, vertebre ecostole).• Ipotesi anatomico-fisiologiche: teoria della sensazione (uditoavviene per mezzo del vuoto nello orecchie).

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La chirurgiaLa chirurgiaLa scuola di Ippocrate disponeva di uno strumentario abbastanzafornito comprendente coltelli e bisturi di varie forme e dimensioni.Gli interventi più frequentemente eseguiti erano la riduzione dilussazioni (con particolari macchine) e di fratture (con stecche efasciature), la trapanazione del cranio in seguito a fratture delleossa del capo e la cura dei piedi torti. Particolareggiata era latecnica delle fasciature. Nella cura delle ferite era raccomandato ilriposo e l’applicazione di calore.•Corpus Hippocraticum: i libri di chirurgia su Ferite ed Ulcere,Emorroidi, Fistole, Ferite del cranio, Fratture, Articolazioni“Le cose inerenti la chirurgia sono: il paziente, il chirurgo, gliassistenti, gli strumenti, la luce, il dove ed il come, quante cose edin che modo, dove va posto il corpo dove vanno posti glistrumenti, il tempo il modo ed il posto”

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La terapiaLa terapiaVarie erano le piante usate come farmaci: l’elleboro nero e la scilla (cardiotonici ediuretici), la coloquintide (purgante), il veratro bianco (antireumatico, ipotensivo,contro le affezioni cutanee), l’issopo (espettorante), il giusquiamo (antidolorifico,sedativo), l’oppio, la mandragora e la belladonna (narcotici, analgesici locali), laruta (abortivo), la menta (stomachico).

Venivano praticati salassi, cure idroterapiche, inalazioni, irrigazioni vaginali.Notevole l’uso di ventose come antiflogistico: creando una depressione nella zonainfiammata si provoca una vasocostrizione da suzione che riduce la quantità diessudato e trasudato.

Il principio terapeutico seguito varia:

similia similibus (provocare fenomeni simili alla sintomatologia del paziente)

contraria contrariis (avvalersi di mezzi ritenuti contrari alla causa della patologia)

La febbre è un ottimo mezzo per raggiungere la guarigione: il suo calore facilitainfatti l’evacuazione degli umori in eccesso accelerandone la "cottura".

Epidemie (I, II) “Aiutare,o quantomeno, non nuocere”

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SCUOLA ALESSANDRINASCUOLA ALESSANDRINA(300-250 a.C.)(300-250 a.C.)

Quantità e Misura prima di GalileoQuantità e Misura prima di Galileo

•• Museo Museo e BibliotecaBiblioteca: studio di opere scientifiche precedenti edissezione di cadaveri.

• La Scuola di AlessandriaScuola di Alessandria introduce la misura dei fenomenimisura dei fenomeni, conapplicazione di matematica e fisica: si pensa la realtà come costituitaanche di quantità (non più solo di qualità), che possono esseremisurate con appositi strumenti.

• I nomi di Erofilo Erofilo ed ErasistratoErasistrato sono legati alla pratica dellavivisezione sugli uomini(Celso De Medicina, Proemium, 23; Claude Bernard Introduzione allo studiodella medicina sperimentale).

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La Medicina nell’Antica Roma

•Medicina autoctona: di antica origine italica

•Fase di transizione: coesistenza elemento autoctono e elemento

greco

•Periodo della scuole: trapianto della medicina greca nel mondo

romano

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Condizioni igienico-sanitarie nell’epoca romana

Norme igieniche allo scopo di formare buoni soldati e proteggere lasalute di tutti i cittadini

Esercizio fisico

Igiene mortuaria

Igiene alimentare

Altre norme

Acqua

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L'ospedalità a Roma

Presenza dei valetudinaria, cioè infermerie private dove ipatrizi erano soliti curare i propri famigliari e gli schiavi e incui trovavano impiego sia medici che infermieri (servi avaletudinario)

Famose le medicatrinae adiacenti al tempio di Esculapio,sull'isola Tiberina, dove gli ammalati erano tenuti sotto ladiretta osservazione di medici e dei loro discepoli

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L'insegnamento della medicina (1)

Medicina autoctona: istruzione affidata al pater familias;periodo di transizione: apprendimento per imitazione nelle tabernae;periodo imperiale: scuole private.

Abilitazione alla professione veniva attestata dal giudizioinsindacabile del maestro

In seguito introduzione dell'ordinamento degli studi, con una parte diinsegnamento teorica ed una pratica

Teoria trattata nelle biblioteche e nelle scholae medicorum

Lezioni pratiche (su semeiotica, clinica e chirurgia) impartite neivaletudinari e durante le visite private che il maestro faceva nellecase dei suoi clienti

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L'insegnamento della medicina (2)

L'imperatore Vespasiano istituisce uno stipendio per gli insegnanti

Adriano in seguito decise che spettava loro anche una sorta diliquidazione una volta cessata l'attività didattica.

Quest'ultimo fece inoltre costruire un grande edificio scolastico(atheneum) dove si tenevano pubbliche lezioni, probabilmente anche dimedicina.

Prima testimonianza di una cattedra statale di medicina sottoAlessandro Severo nel III° sec. d.C.

Giuliano l'apostata decretò nel IV° sec. d.C. la legge sull'idoneità deimedici stabilendo un programma di studi comprensivo di frequenzeobbligatorie.

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La medicina militare

Nell'esercito romano c'era un medico per ogni coorte e due per quellain prima linea.

Dipendevano dal praefectus castrensis e da un medico capo chespesso era anche il medico personale dell'imperatore, ma nonpotevano passare al rango di ufficiali in quanto non partecipavanodirettamente alle battaglie.

L'assistenza ai feriti prestata direttamente sul campo, all'aperto; per icasi più gravi c'era il valetudinarium in castris, una sorta di ospedaleda campo che poteva contenere fino a 200 pazienti e in cui trovavanoimpiego anche infermieri, massaggiatori ed inservienti.

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Galeno di Pergamo (129-199 d.C.)Galeno di Pergamo (129-199 d.C.)

Interpretò razionalmente le forme anatomichecollegando la morfologia alla fisiologia: anatomo-fisiologia galenica.

•Tradizione: teoria umorale ippocratica

•Osservazione: dissezione e vivisezione dianimali (anatomia di radice alessandrine).

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Il sistema fisiologico di GalenoIl sistema fisiologico di Galeno• Lo pneuma entra nel corpo attraverso la trachea, passa

nei polmoni e raggiunge il ventricolo sinistro.• Il sangue origina nel fegato, viene arricchito da uno

spirito naturale,attraverso il circolo venoso giunge alventricolo destro.

• Qui viene ridistribuito al circolo venoso ed in partegiunge al ventricolo sinistro dove incontra lo pneuma ediviene spirito vitale.

• Lo spirito vitale è distribuito dalle arterie, alcune dellequali raggiungono il cervello dando luogo allo spiritoanimale che si distribuisce nei nervi.

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La scuola salernitana

• E' considerata la più antica ed illustre istituzione medievale medica del mondooccidentale; in essa confluirono tutte le grandi correnti del pensiero medico fino adallora conosciuto: la leggenda narra infatti che nacque dall'incontro di un medicoromano, uno greco, uno ebreo ed uno arabo.

• Le prime testimonianze storiche certe risalgono all'inizio del IX° sec. in quel tempo lostudio della medicina a Salerno era principalmente pratico e, anche se la tendenza diquesta scuola è spiccatamente laica, erano i monaci che tramandavano oralmente gliinsegnamenti.

• Alla base del concetto di medicina della scuola di Salerno stanno approfonditi studianatomici sul corpo umano, l'importanza dell'armonia psico-fisica e il valore di una dietacorretta ed equilibrata.

• I maestri salernitani sono disposti a scendere dalla cattedra per avvicinarsi al letto delpaziente e discutere con gli allievi degli aspetti clinici delle malattie.

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Le pestilenzeA partire dal XII secolo si può fare in Europa un conto approssimativo di una

pestilenza in media ogni 10-15 anni. Le patologie che più frequentementecausavano queste morie erano: la lebbra, la malaria, il vaiolo, il tifo, loscorbuto e soprattutto la peste bubbonica.

La peste bubbonica raggiunse il massimo della mortalità nel 1348 manifestandosinella forma polmonare. Il contagio cominciò nel 1333 in Asia, si diffuse versol’India, colpì anche la Crimea e altre zone intorno al Mar Nero, laMesopotamia, l’Arabia e l’Egitto. Nel 1347 arrivò in Italia penetrandoattraverso la Sicilia e le repubbliche marinare; si diffuse poi in Olanda, inInghilterra, in Germania, in Polonia ed in Russia per estinguersi nel 1353 sullerive del Mar Nero.

In Italia morirono 60000 persone a Napoli, 40000 a Genova, 100000 a Venezia,96000 a Firenze e 70000 a Siena: tenuto conto di queste cifre e dei decessi in tuttele altre città, complessivamente la nostra penisola perse la metà della suapopolazione totale. Nel resto dell’Europa, in soli tre anni (dal 1347 al 1350) siebbero ben 43 milioni di vittime a causa dell’epidemia.

Page 31: Storia Della Medicina

Le pestilenzeLe difese adottate dai vari comuni contro le pestilenze furono

inizialmente dettate dal bisogno immediato, poi vennero codificatein leggi da applicarsi nei casi di necessità:

•i malati di peste venivano espulsi dalle città;•venne impedita l’usanza di accompagnare i funerali e tutto ciò checomportava un eccessivo agglomerato di gente;•venne fatto obbligo di seppellire i cadaveri fuori dalla città anziché nellechiese come era consuetudine;•vennero stabiliti cordoni sanitari tra le città colpite dalla pestilenza equelle limitrofe che ancora ne erano immuni;•le persone che avevano assistito i malati dovevano stare lontano dallacittà per almeno dieci giorni senza avere rapporti con nessuno;•le case e le suppellettili degli appestati dovevano essere distrutte;•i sacerdoti avevano l’obbligo di denunciare tutti i malati di cui avevanoconoscenza;• si obbligarono le navi che provenivano da regioni sospette a trascorrereun periodo di 40 giorni fuori dai porti prima di permettere loro l’attracco.

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LAZZARETTI• Nel 1403 furono istituiti particolari luoghi di ricovero, costruiti a spese dello stato e grazie a

donazioni private, dove si potevano isolare i malati di peste (lazzaretti): la prima città adotarsi di tali strutture fu Venezia, in particolare sull’isola di S. Maria di Nazareth dove ifrati dell’ordine di S. Agostino avevano edificato un monastero.

• Altre città seguirono l’esempio di Venezia seguendo particolari norme: anzituttoun’adeguata distanza dal centro abitato per impedire il contagio, ma non eccessivalontananza perché non fosse troppo disagevole il trasporto degli ammalati; poi una curaparticolare era riservata all’orientamento al fine di evitare l’esposizione ai venti occidentaliritenuti nocivi (erano detti anche “putridi”); era infine consigliata la separazione deilazzaretti dai centri abitati tramite acqua di mare dove possibile, di fiume (come a Roma perquello istituito sull’isola Tiberina) o di fossato (come a Milano).

• I lazzaretti più funzionali erano quelli per la quarantena portuale che consistevano di quattroedifici isolati tra loro: uno serviva per il personale superiore (ispettori, commissari, medici,speziali, sacerdoti ed ufficiali), uno per il deposito di merci non sospette, per i malaticomuni e per gli infermieri, un terzo per i malati sospetti e per la merce proveniente daluoghi infetti, l’ultimo, che era costruito ben più lontano dagli altri tre, per coloro chevenivano colpiti manifestamente dalla malattia in questione.

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L’ospedalità medioevale

• Sorsero praticamente allo stesso tempo delle associazioni dette ordiniospedalieri. La situazione di questo genere di strutture non era rosea sotto ilprofilo del rispetto delle norme igieniche o della qualità dell’assistenzaprestata. Anche il tipo di costruzione, sebbene impreziosito da sculture,pitture ed opere d’arte, non appariva certo funzionale alle reali esigenze.

• Il primo ospedale sorto in Italia fu quello di S. Spirito in Sassia, fattocostruire dal papa Innocenzo III nel 1201 a Roma. A questo seguirono poi gliospedali di Pistoia (1271), quello di Firenze (1288) epoi via via tutti gli altrinelle maggiori città della penisola.

Dopo la nascita della religione cristiana iniziò la pratica dell’assistenzacaritativa agli ammalati e ai poveri in appositi ospizi e ricoveri: xenodochiaquelli riservati agli stranieri, ptochia quelli per i poveri, gerontocomi eranodette le strutture per gli anziani, brefitrofi erano i luoghi dove si curavano ibambini e orfanotrofi quelli destinati a chi aveva perso i genitori.

Page 34: Storia Della Medicina

Nel IX secolo, gli Arabi operarono una vivificazione del saperemedico-scientifico antico tramite la traduzione dei testi classici, da grecoe siriaco, patrocinata dai califfi abbasidi (750-1258 apogeo, califfato di alMa’mun 813-33), presso il Bayt al-Hikma, ‘casa della sapienza’,biblioteca califfale e cenacolo di dotti.

A Bagdad, nasce il bimaristan, l’ospedale, inteso nell’accezionemoderna di luogo specificamente adibito alla cura del malato, e non alricovero di deboli e bisognosi (ospizio altomedievale e xenodocheionbizantino). Gli Arabi non furono solo custodi e intermediari della culturamedica classica, ma apportarono innovazioni in clinica e chirurgia.

L’Islam Medievale

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Diviso in reparti specializzati, con personale medico e infermieristicostipendiato, con una farmacia (sharabkhane شرابخانه ‘casa delle bevande’), èluogo di cura e sede di insegnamento medico: gli allievi praticano tirocinio incorsia e studiano medicina teorica nella biblioteca.

Il Bimaristan البيمارستان

Bimaristan (Nuri di Damasco, nella foto): struttura esclusivamente medica, dedita allacura dei malati, e non al generico sollievo dei bisognosi, che vi restano “finché è largitaloro la guarigione e non si trova per la malattia rimedio.”

Pratica clinica basata su medicina scientifica, gestione laica secondo criteri dieconomicità e razionalità.

Reparti per i malati di mente dal sec. IX: la pazzia, sottratta alla categoria delsoprannaturale e del religioso, è curata secondo la medicina galenica.

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Mondino dei Liuzzi

All’inizio del 1300 il testo canonico dell’anatomia era stato il testo diMondino dei Liuzzi.

Il metodo di Mondino è articolato nell’intervento di tre figure:• sulla cattedra sta il maestro che le legge il testo di Galeno,• sulla destra sta il cerusico, il barbiere, il dissettore che prepare il

cadavere• e il dimostratore, non sporcandosi le mani con il corpo, stabilisce le

evidenze sul corpo e ciò che legge il maestro dal testo di Galeno.

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Vesalio (1514–1564),

• Andrea Vesalio era fiammingo, Andreas Van WeselAndreas Van Wesel, , la suaformazione fondamentale la riceve a Padova dal 1537 al 1543,professore di Chirurgia ed Anatomia all’Università di Padova .

• A Padova compie un’intensa attività di dissezione, grazie anche allagrande disponibilità di cadaveri consentita dalla legislazione moltoliberistica della Repubblica Veneziana che favoriva molto lericerche.

• Il lavoro di dissezione convince Vesalio che Galeno ha scritto ipropri testi non dissezionando i corpi dell’uomo ma, probabilmente,solo quelli degli animali.

Page 38: Storia Della Medicina

Con Vesalio si attua il passaggio definitivo della didattica dell’anatomia dallibro al cadavere.

• 1538, Tabulae anatomicae sex (tre figure dello scheletro e tre dedicate alsistema della vena cava-fegato-rene destro, al cuore-aorta, ai reni con ivasi).

• 1543, De humani corporis fabrica, libri septem, i vari sistemi sonoraffigurati astraendoli di volta in volta da tutto il resto dell’organismo(“uomo delle vene, “uomo dei mervi”, “uomo dei muscoli”)

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Fabrici d’Acquapendente 1594:

Teatro anatomico a Padova

L’ambiente stesso della dissezione è un anfiteatro, un luogo solenne, degnodell’attenzione di uomini di cultura.I teatri anatomici si cominciarono a costruire nel 1594 a Padova progettatoda un grande anatomista Fabrici di Acquapendente.Tutte le università europee se ne dotarono progressivamente.Il teatro è anche il luogo dell’affermazione del primato della vista sulprimato dell’orecchio.Nella pratica medievale il maestro legge, veicola le informazioni attraversol’orecchio di chi ascolta nella nuova pratica della rivoluzione scientifica ilmaestro mostra agli astanti le evidenze che viene via, via dimostrando.

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Secolo XVII

Il 500 aveva lavorato sulla struttura del corpo umano, il secolo successivosi impegna alla descrizione dei meccanismi che presiedono alfunzionamento della macchina umana: si passa dall’anatomia allafisiologia.

Entrano in scena che fisica e chimica che procurano un ricorso sistematicoalla misurazione quantitativa dei fenomeni utilizzando strumentisempre più precisi.

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William Harvey (1578-1657)

A lui si deve la scoperta della circolazione del sangue (emodinamica)

• Studiò, comeVesalio, a Padova dove soggiornò dal 1598 al 1602.• Parte da presupposti teorici e filosofiche di tipo aristotelico. Aristotele

era stato il sostenitore del primato del cuore sugli altri organi del corpoumanoe Padova era la roccaforte del pensiero aristotelico e esercitò unaforte influenza nei confronti di Harvey.

• E’ autore di un’opera fondamentale del pensiero scientificooccidentale: Esercitatio Anatomica de motus cordis et sanguinis inanimalibus (esercitazioni anatomiche sul moto del sangue neglianimali) pubblicata a Francoforte nel 1628, composto essenzialmenteda testi (72 pagine), vi era una sola immagine che metteva in evidenzacome l’azione meccanica sulle vene spiegasse il concetto di flussosanguigno.

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Fu il primo misuratore in campo medico.

Parte dalle tesi ippocratica della salute come equilibrio e della malattia comesquilibrio misurabile attraverso lo squilibrio del metabolismo.

Condusse approfonditi studi sul metabolismo ed elabora strumenti nuoviper misurare l’equilibrio metabolico: con a una bilancia di straordinariedimensioni calcolava la variazione del peso del corpo dovuta non solo allenormali attività di vita, ma anche alla perdita dei materiali eliminati attraversocute e polmoni (perspiratio insensibilis).

Introdusse l’uso di strumenti utili al medico nella formulazione delladiagnosi. Il pulsilogio, che misurava il ritmo e la frequenza del polso,concepito nel 1602, consiste di un peso sospeso ad un filo, il peso oscillaaccanto ad una scala graduata e la lunghezza del filo viene regolata in mododa farla corrispondere alla battuta del polso del paziente. Un rudimentaletermometro e l’igrometro composto da una corda sospesa tra due pesi con ilquale si misurava l’escursione del peso verticale.

Santorio Santori (1561-1636)

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Giovanni Battista MorgagniGiovanni Battista Morgagni (1682-1771),

professore di anatomia all’Università diPadova.

• 1761, De sedibus et causis morborum peranatomen indagatis: 5 libri, 700 casi clinici diciascuno dei quali vengono accuratamenteriportati la storia e i sintomi del paziente,l’evoluzione della malattia, il quadroanatomo-patologico.

• Stabilire attraverso la correlazione anatomo-clinica l’eziopatogenesi della malattia perfavorire la diagnosi di casi futuri.

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Molto vicino ad un trattato di patologia speciale

Indici con 4 tipi di riferimenti crociati

In forma di epistolario, circa 700 casi descritti

Descrizione dell’evoluzione dei sintomi, di età, sesso,occupazione, fattori ‘ereditari’, incidenza stagionale di malattiadi precedenti patologie del paziente

Descrizione dell’avvenuto esame obiettivo del corpo,attraverso palpazione ed auscultazione per rilevare la presenza diliquidi in torace o in addome

Conferma delle osservazioni attraverso esperienze su animali

Valutazione ‘statistica’ attraverso la letteratura e l’esperienza”fra le malattie…quelle che più gravemente e più di frequente infieriscono”

De De sedibussedibus……..

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LA CEROPLASTICA ANATOMICALA CEROPLASTICA ANATOMICA

• Le aumentate esigenze didattico-divulgative, la persistentescarsa disponibilità di materiale cadaverico, lo scadenterisultato ottenuto con le preparazioni naturali determinaronolo sviluppo dell’arte di riprodurre le parti in avorio, bronzo,gesso, legno e soprattutto cera.

• L’uomo dell’epoca dell’anatomia non è ancora “macchina“ma “quadro” ed anche “spettacolo” .

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• Gaetano Giulio Zumbo, o Zummo (1656–1701), composizioni a carattere morfo-patologico: La peste, (in ricordo dell’epidemia napoletana del 1656), la Corruzione deicorpi, gli Effetti della sifilide, Testa di vecchio (Firenze nel 1691).

• Ercole Lelli (1702–1766): formare, scolpire e colorire statue, di grandezza naturale, etavole per arredare una delle sale dell’Accademia delle Scienze di Bologna (TeatroAnatomico).

• Felice Fontana (1730-1805), prima officina ceroplastica, dalla quale per opera divalenti dissettori e modellatori, uscirono a profusione, riproduzioni anatomiche cheandarono ad arricchire il patrimonio museografico dei maggiori istituti anatomici diEuropa.

LA CEROPLASTICA ANATOMICALA CEROPLASTICA ANATOMICA

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Il termine chirurgia deriva dal greco cheir (mano) e da ergon

(lavoro) e dal latino chirurgia

La chirurgia viene definita come “cura di mali, ferite o deformità

per mezzo di operazioni manuali o strumentali ed anche come

rimozioni del tessuto interessato tramite la sua incisione”

STORIA DELLA CHIRURGIA

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Il tentativo di alleviare problemi quotidiani con interventi manuali fa parte degli sforzievolutivi della specie umana.

I primi esperimenti chirurgici furono mirati alla cura di ferite ed inclusero tecnicheper alleviare determinati fastidi (rimuovere schegge, forare vesciche, curare ustioni).

La trapanazione è uno dei primissimi esempi di chirurgia: primi tentativi di trapanazionirisalgono al mesolitico (10.000-5.000 a.C.); la trapanazione è ampiamente diffusa nelneolitico (3.000-2.000 a.C.).

Perché gli uomini dell’età della pietra ricorrevano alla trapanazione?

Per curare malattie del cranio (osteomielite), malattie mentali (epilessia o cefalea), perragioni spirituali o magiche.

CHIRURGIA PRESCIENTIFICA EPRIMITIVA

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Come veniva eseguita una trapanazione?

1) Raschiare un foro nel cranio con una pietra o una scheggia affilata;

2) Eseguire un taglio circolare nell’osso con un coltello di ossidiana;

3) Fare una serie di buchi e tagliare successivamente le parti di separazione con un

primitivo martello o scalpello.

Probabilmente i chirurghi neolitici eseguivano anche altre operazioni (raffigurazioni

in caverne preistoriche in Europa mostrano mani prive di dita).

CHIRURGIA PRESCIENTIFICA EPRIMITIVA

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Il papiro di Ebers (1550 a.C.): lista di disturbi e raccolta di ricettemediche per delle cure unite ad incantesimi e canti religiosi.

Il papiro di Smith (1600 a.C.): manuale di istruzioni chirurgiche,contiene poche invocazioni magiche ed ha un carattere più naturalistico,può essere paragonato ad una raccolta di rappresentazione di quadriclinici (titolo del caso, esame, diagnosi, trattamento).

CHIRURGIA EGIZIANALa maggior parte delle conoscenze della chirurgia egiziana ci vienefornita da vari antichi papiri.

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Il chirurgo egiziano possedeva una conoscenza pratica nel campo

dell’anatomia umana grazie all’uso diffuso della mummificazione.

Gli strumenti chirurgici egiziani fatti in bronzo avevano una forma

particolare per scopi specifici (forcipi, aghi, uncini).

La chirurgia in Egitto fu lentamente assorbita negli esorcismi religiosi e

mistici

LA CHIRURGIA EGIZIANA

Page 52: Storia Della Medicina

Nei testi omerici si ritrovano le prime documentazioni di pratiche

chirurgiche.

L’Iliade presenta uno dei primi resoconti letterari di ferite riportate in

guerra (ferite da lancia, spada, freccia, fionda).

Nell’Odissea la chirurgia pre-Ippocratica fa ricorso ad una miscela di

elementi razionali ed irrazionali.

Le forze militari greche erano esperte nell’estrarre armi dalle ferite,

nell’arrestare le emorragie e nell’alleviare il dolore.

E’ comunque presente una necessità psicologica di riti mistico-religiosi.

“Con una benda fasciarono il ginocchio di Ulisse, poi, intonando delle

melodie mistiche, la ferita rimarginata mostrò la potenza di quella sacra

melodia” (Odissea).

LA CHIRURGIA GRECA

Page 53: Storia Della Medicina

Ippocrate (460-370 a.C.) padre della medicina moderna separa la medicinadal misticismo religioso.Nel Corpus Hippocraticum sono presenti volumi di medicina generale e dichirurgia operatoria. I libri di chirurgia comprendono titoli come: Ferite edUlcere, Emorroidi, Fistole, Ferite del cranio, Fratture e Articolazioni.

Inoltre vengono discussi molti aspetti sull’esecuzione di un intervento:“Le cose inerenti la chirurgia sono: il paziente, il chirurgo, gli assistenti, glistrumenti, la luce, il dove ed il come, quante cose ed in che modo, dove vaposto il corpo dove vanno posti gli strumenti, il tempo il modo ed il posto”.

LA CHIRURGIA GRECA

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Celso (25 a.C.-50 d.C.) nel De Medicina raccoglie una visionecomplessiva delle conoscenze mediche e chirurgiche daitempi di Ippocrate fino agli albori dell’era cristiana.

Tratta di lussazioni articolari, fistole, ferite traumatiche, ascessi,mali di occhi, orecchie e naso, ernia, vene varicose, infezionidel tratto urinario e fratture.

Celso descrive le caratteristiche dell’infiammazione (rubor, tumor,calor e dolor) e l’armamentario chirurgico romano.

CHIRURGIA ROMANALa chirurgia romana fu fortemente influenzata dalla medicinagreca

Page 55: Storia Della Medicina

Galeno (129-199 d.C.) come primario medico-chirurgo dei

gladiatori ha molteplici opportunità per la pratica di chirurgia

ortopedica ricostruttiva e traumatologica.

Ottiene i suoi maggiori successi nella patologia, fisiologia e medicina

generale, ma non nella chirurgia: credeva ed affermava che la

suppurazione fosse un processo fondamentale per la rimarginazione

di una ferita.

Per 15 secoli la medicina europea fu dominata dalle sue teorie.

CHIRURGIA ROMANA

Page 56: Storia Della Medicina

Antillo (II sec d.C.) primo chirurgo vascolare.

“Metodo di Antillo”: legatura della arteria sopra e sotto un

aneurisma, incisione e svuotamento dello stesso

Leonida di Alessandria (ca II sec d.C.) incluse tra le tecniche

operatorie l’amputazione e la preparazione dei tessuti per il

trapianto.

CHIRURGIA ROMANA

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Agli inizi del XVI secolo esiste un divario abissale fra medici e chirurghi. I primimolto eruditi (dettami da Ippocrate, Aristotele e Galeno) detengono la cosiddettadominanza.

La visita medica non esiste, non c’è il contatto fisico del medico con il paziente, ladiagnosi e la prognosi si basano sulla uroscopia

Intorno alla metà del XVI sec. Tre importanti avvenimenti predispongono l’Europaalla grande rinascita del pensiero scientifico:

l’invenzione della polvere da sparo la scoperta della carta e della stampatrice i viaggi e la scoperta di nuovi mondi.

XVI secolo

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XVI secolo

Evoluzione della figura di chirurgo

Chirurgia vista come coesistenza tra abilità manuale e capacità intellettive

“La precisione apparentemente meccanica del tagliare, cucire e annodare dipende

da un processo di sintesi intellettuale e di logica che costituisce uno dei più alti

risultati conseguiti insieme da cervello e psiche”

“L’operazione è il momento nel quale le mente del medico fa eseguire alle mani

degli ordini basati sull’intelligente comprensione del modo in cui il corpo umano

dovrebbe funzionare e del modo in cui esso non funziona”

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Nella Francia del XIV e XV secolo la cura dei malati era affidata a tre

gruppi di persone in scala gerarchica

I medici , membri della facoltà di Medicina dell’Università: essi erano

preparati in latino e greco, venivano considerati molto colti e curavano con

farmaci e consigli

I barbieri i quali praticavano litotomie, salassi, scarnificazioni , curavano

le piaghe meno gravi

Confraternita di Saint Côme, confraternita di chirurghi che praticavano

gli interventi chirurgici più complicati disdegnati dai medici

Successivamente nel XVI secolo la posizione di barbieri venne legittimata

e divennero noti come corpo dei cerusici.

I cerusici dovevano frequentare le lezioni di anatomia umana e di

chirurgia tenute all’università. Dopodichè dovevano essere ammessi al

collegio di Saint Côme

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Maggiore importanza alla delicatezza nel trattare i tessuti

introdotta in contesto di guerra

Ogni nuova guerra richiede miglioramenti nella terapia

medica poiché essa porta con sé nuove tecniche di distruzione

Ferite sempre più complesse per essere curate esigono una

conoscenza più raffinata del corpo umano

La Chirurgia di Guerra

Page 61: Storia Della Medicina

Giovanni da Vigo autore di “Practica copiosa”studiò eapprofondì la traumatologia bellica All’inizio del 1500 sostienela velenosità della palla o della polvere da sparo.Il mezzo proposto da Vigo per eliminare gli effetti del velenoconsisteva nel cauterizzare la ferita con olio bollente

La Chirurgia di Guerra

Page 62: Storia Della Medicina

La Chirurgia di Guerra

Ambroise Paré nacque nel 1510 nella cittadina di Laval. Il suo primo

insegnante fu un cappellano, poi segui l’apprendistato da cerusico e, nel giro di

poco ottenne il posto di compagnon chirurgien all’ Hôtel Diue, dal quale,

quattro anni dopo, partì per la guerra con il maresciallo de Montejan. Qui

nasce in lui l’interesse per la cura delle ferite di archibugio (sostituisce l’olio

bollente con giallo d’uovo, olio rosato e trementina)

“Mentre mi trovavo a Torino conobbi un chirurgo famoso per il suo metodo

di trattare le ferite a archibugio, nelle cui grazie mi insinuai per avere la

ricetta che egli chiamava il suo balsamo con il quale curava le ferite”

Page 63: Storia Della Medicina

Ambroise ParéCon questa esperienza Paré diede vita al principio della delicatezza nella

cura delle ferite

Lavorare sul campo di battaglia diede a Paré l’opportunità di sperimentare

nuove tecniche di cura

Durante le battaglie di Danvilliers per la prima volta utilizza la tecnica di

legare i vasi sanguigni per bloccare le emorragie nelle amputazioni al

posto del ferro rovente

Alla disfatta dei francesi a Hedin, nel 1553, curò una ferita aperta

attraverso la quale veniva risucchiata aria nel torace attraverso un’impacco

con una spugna imbevuta d’olio “per arrestare il flusso di sangue e per

impedire che l’aria esterna penetrasse nel petto”. Aveva quindi un

tampone che fungeva da valvola a senso unico consentendo intanto di

prepare i bendaggi per la ferita

Page 64: Storia Della Medicina

Ambroise Paré

Durante la battaglia di Hedin fu catturato ma fu rilasciato curando

un’ulcerazione sulla gamba di un colonello dell’imperatore

Egli mostrò ai medici del colonnello che l’ulcera era associata con una “grande

vena varicosa che la alimentava in continuazione”. La sua terapia consistette

nella asportazione dell’ulcera e nell’applicazione di uno stivaletto di pasta molle

fino al ginocchio proprio come farebbe un chirurgo vascolare nel ventesimo

secolo

L’unico accenno di Paré a una qualche forma di anestesia lo si trova nel capitolo

dedicato alle battaglie nelle Fiandre, dove raccomanda di ricorrere all’oppio e al

giusquiamo per consentire al paziente ferito di guarire

Page 65: Storia Della Medicina

Ambroise Paré

1545 “Trattato sulle ferite di archibugio e da armi da fuoco”.

Parè sostiene che bisogna badare non alla velenosità della palla, ma alla

contusione, alle fratture ossee, alle lesioni tendinee, è l’aria che se corrotta

sarà in grado di ammorbare i tessuti con i quali entrerà in contatto.

1547 “Metodi di cura delle ferite”: produzione della suppurazione della

ferita; detersione della ferita.

1561 “Anatomia universale del corpo umano”. La conoscenza

dell’anatomia è un requisito necessario per un chirurgo

1954 “Dieci libri di chirurgia con illustrazioni degli strumenti

necessari”

1575 “L’Opera Completa”

Paré lascio una serie di scritti che avrebbero costituito una sorta di bibbia dellachirurgia per i secoli a venire

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Ambroise Paré

Paré scrisse tutte le sue opere in francese colloquiale e questo permise ditradurle in altre lingue parlate da medici di tutt’Europa. L’Operacompleta fu tradotta in inglese da Thomas Johnson, un farmacistalondinese

Nell’approccio alla valutazione delle prove è evidente la grandezza diParé. Egli inizio da un’estesa conoscenza dell’opera dei suoi predecessori

La sua autorevolezza deriva dalla sua ampia conoscenza dell’opera diIppocrate, di Galeno e di più recenti scrittori di chirurgia