STO 1 La notte dei dinosauri - La ScuolaLa storia dei dinosauri comincia al-meno 350 milioni di anni...

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LABORATORIO DOCUMENTI e STORIOGRAFIA 11 LA PREISTORIA UNITÀ 1 Padroni del pianeta per 150 milioni di anni, i dinosauri scomparvero misterio- samente. Sui motivi della loro scompar- sa si sono fatte decine di ipotesi, ma nes- suna appare del tutto soddisfacente. Per risolvere questo celebre enigma è stata proposta recentemente una spiegazione che sembra più fondata delle altre: la ca- duta di un enorme meteorite. Ma a que- sto punto la domanda è: se i dinosauri non fossero scomparsi, avrebbero rag- giunto un’intelligenza tale da dominare il pianeta al posto dell’uomo? La storia dei dinosauri comincia al- meno 350 milioni di anni fa, prima della comparsa dei rettili, quando al- cuni anfibi abbandonarono l’ambiente acqueo, per approdare alle terre emerse. E questa fu la prima rivolu- zione. La seconda si verificò con l’avvento dell’uovo amniotico, che riproduceva per l’embrione le stesse condizioni ambientali e di nutrimento dell’acqua e che permise, nel corso di milioni di anni, il distacco definitivo dall’am- biente originario e il dominio delle terre emerse. La terza rivoluzione biologica è rap- presentata dal passaggio dal sistema a sangue freddo (eterotermia), tipica dei rettili, al sistema a sangue caldo (endotermia), tipica dei mammiferi e, in parte, dei dinosauri. L’endotermia prevede una dispersione di energia superiore a quella di un organismo eterotermico di pari dimensioni: quin- di maggior consumo alimentare, a vantaggio però di una vita più attiva e di una selezione della specie. Abitatori di quasi tutto il globo, i di- nosauri si adattarono a qualsiasi am- biente e si diversificarono durante milioni di anni, dalle dimensioni di una gallina fino a quelle enormi del quadrupede Sepersaurus, pesante ol- tre ottanta tonnellate. La loro era fu il Mesozoico, chiamato appunto “l’era dei rettili” (da circa 220 a circa 65 milioni di anni fa). Poi, verso la fine di questo periodo iniziò la lunga notte dei dinosauri. E fu la fine. Il numero delle ipotesi sulla loro scomparsa varia da quelle immagina- rie a quelle scientifiche; se ne conta- no circa ottanta. C’è quella relativa alla concorrenza spietata dei carnivo- ri, che avrebbe modificato il rap- porto predatore-preda; quella dei mammiferi roditori, che avrebbe- ro furtivamente divorato le uova dei dinosauri; e, ancora, quella dell’esplosione galattica di una super- nova, i cui raggi letali avrebbero mo- dificato geneticamente la classe dei rettili rendendola sterile. E così pure la monotonia degli ambienti, i cam- biamenti climatici, le malattie, il so- vraffollamento, il decadimento ge- netico… Decine di ipotesi con va- rianti che hanno, comunque, sempre il difetto di generare delle contraddizioni. Più di recente, si è ipotizzata la caduta di un meteorite, che avrebbe prodotto sulla terra il cosiddetto “effetto serra”, modifi- cando la catena alimentare e produ- cendo una carenza alimentare. In effetti un fine strato di iridio è pre- sente negli strati geologici corri- spondenti all’epoca dell’estinzione dei dinosauri, e l’iridio è un metal- lo bianco grigiastro praticamente assente sulla terra, ma apparte- nente alla composizione di diversi meteoriti. Questa teoria trova inoltre una conferma nella scoperta di un gigantesco cratere, per metà immer- so nel mare, lungo la penisola del- lo Yucatan, in Messico. È certo che non si trat- ti di un cratere di origine vulcanica, è quindi molto probabile che sia il risul- tato dell’impatto di un grande meteo- rite, che ha forse condannato i dinosauri. Secondo questa ipotesi, il cielo si sarebbe oscurato a causa del- la polvere sollevata dall’impatto, i rag- gi del sole non sarebbero quasi più riusciti a filtrare attraverso lo strato di polvere, tanto da rendere impossi- bile la fotosintesi vegetale. Di conse- guenza, la catena alimentare sarebbe La notte dei dinosauri STO 1

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LA PREISTORIA

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Padroni del pianeta per 150 milioni dianni, i dinosauri scomparvero misterio-samente. Sui motivi della loro scompar-sa si sono fatte decine di ipotesi, ma nes-suna appare del tutto soddisfacente. Perrisolvere questo celebre enigma è stataproposta recentemente una spiegazioneche sembra più fondata delle altre: la ca-duta di un enorme meteorite. Ma a que-sto punto la domanda è: se i dinosaurinon fossero scomparsi, avrebbero rag-giunto un’intelligenza tale da dominareil pianeta al posto dell’uomo?

La storia dei dinosauri comincia al-meno 350 milioni di anni fa, primadella comparsa dei rettili, quando al-cuni anfibi abbandonarono l’ambienteacqueo, per approdare alle terreemerse. E questa fu la prima rivolu-zione.La seconda si verificò con l’avventodell’uovo amniotico, che riproducevaper l’embrione le stesse condizioniambientali e di nutrimento dell’acquae che permise, nel corso di milioni dianni, il distacco definitivo dall’am-biente originario e il dominio delleterre emerse.La terza rivoluzione biologica è rap-presentata dal passaggio dal sistemaa sangue freddo (eterotermia), tipicadei rettili, al sistema a sangue caldo(endotermia), tipica dei mammiferi e,in parte, dei dinosauri. L’endotermiaprevede una dispersione di energiasuperiore a quella di un organismoeterotermico di pari dimensioni: quin-di maggior consumo alimentare, avantaggio però di una vita più attiva edi una selezione della specie.Abitatori di quasi tutto il globo, i di-nosauri si adattarono a qualsiasi am-biente e si diversificarono durantemilioni di anni, dalle dimensioni diuna gallina fino a quelle enormi delquadrupede Sepersaurus, pesante ol-tre ottanta tonnellate.

La loro era fu il Mesozoico, chiamatoappunto “l’era dei rettili” (da circa220 a circa 65 milioni di anni fa). Poi,verso la fine di questo periodo iniziòla lunga notte dei dinosauri. E fu lafine.Il numero delle ipotesi sulla loroscomparsa varia da quelle immagina-rie a quelle scientifiche; se ne conta-no circa ottanta. C’è quella relativaalla concorrenza spietata dei carnivo-ri, che avrebbe modificato il rap-porto predatore-preda; quella deimammiferi roditori, che avrebbe-ro furtivamente divorato le uovadei dinosauri; e, ancora, quelladell’esplosione galattica di una super-nova, i cui raggi letali avrebbero mo-dificato geneticamente la classe deirettili rendendola sterile. E così purela monotonia degli ambienti, i cam-biamenti climatici, le malattie, il so-vraffollamento, il decadimento ge-netico… Decine di ipotesi con va-rianti che hanno, comunque,sempre il difetto di generaredelle contraddizioni.Più di recente, si è ipotizzatala caduta di un meteorite, cheavrebbe prodotto sulla terra ilcosiddetto “effetto serra”, modifi-cando la catena alimentare e produ-cendo una carenza alimentare. Ineffetti un fine strato di iridio è pre-sente negli strati geologici corri-spondenti all’epoca dell’estinzionedei dinosauri, e l’iridio è un metal-lo bianco grigiastro praticamenteassente sulla terra, ma apparte-nente alla composizione di diversimeteoriti. Questa teoria trova inoltreuna conferma nella scoperta di ungigantesco cratere, per metà immer-so nel mare, lungo la penisola del-lo Yucatan, in Messico. Ècerto che non si trat-ti di un cratere diorigine vulcanica,

è quindi molto probabile che sia il risul-tato dell’impatto di un grande meteo-rite, che ha forse condannato idinosauri. Secondo questa ipotesi, ilcielo si sarebbe oscurato a causa del-la polvere sollevata dall’impatto, i rag-gi del sole non sarebbero quasi piùriusciti a filtrare attraverso lo stratodi polvere, tanto da rendere impossi-bile la fotosintesi vegetale. Di conse-guenza, la catena alimentare sarebbe

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ADALLA PREISTORIA ALLA REPUBBLICA ROMANA

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VOLUME

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rimasta sconvolta. Questo fenomenoavrebbe scatenato una lotta violentatra gli animali per la conquista del ciboe i dinosauri sarebbero stati fra i pri-mi a soccombere.Mentre i dinosauri scomparivano siaffermava un’altra classe di animali,i mammiferi, che avevano iniziato lacarriera evolutiva assieme ai rettili,ma che, per milioni di anni, eranovissuti “in parcheggio”, dominati dal-l’invadenza di questi ultimi. Con lascomparsa dei dinosauri, i mammife-ri ebbero il sopravvento, iniziando

quel lungo processo che porta agliominidi e all’Homo sapiens sapiens.La questione più importante cheemerge da questo inquietante enigmaè appunto quella riguardante il de-stino dell’uomo. Se non fosseroscomparsi i dinosauri, che andavanosempre più sviluppando la capacitàcranica, quale sarebbe stato il desti-no dell’uomo?Il famoso scienziato (paleontologo)Dale Russel ha ricostruito il “dino-sauroide”: l’immaginario successoreintelligente dei dinosauri, un essere

che avrebbe potuto battere l’uomo sultraguardo del dominio della terra. Eallora, si è chiesto Dale Russel, per-ché una razza intelligente avrebbe do-vuto discendere proprio e solo daimammiferi e non dai rettili?

Fonte: G. Ligabue, La notte dei dinosauri,«Archeo», 34 e La fin des dinosaures en 60hypothèses, «Archéologie nouvelle», 1.

COMPRENSIONE

Testo

• Quando cominciò la vita dei dinosauri sulla Terra?• Quali furono le tre “rivoluzioni” che portarono alla diffu-

sione dei dinosauri?• Riguardo alla scomparsa dei dinosauri, qual è attualmente

l’ipotesi considerata più probabile?• Quale classe di animali si affermò quando i dinosauri inizia-

rono a scomparire?• Che cos’è il dinosauroide e quale ipotesi scientifica rap-

presenta?

Contesto

• Come viene chiamata e quando avvenne la grande esplo-sione che diede origine all’universo?

• Elenca le cinque ere geologiche che si sono succedutedopo la formazione della Terra.

• Quali ere furono caratterizzate dalla diffusione, rispetti-vamente, dei dinosauri e dei mammiferi?

• Che cosa si intende con i tre termini Pangea, Laurasia eGondwana?

• Descrivi il fenomeno delle glaciazioni.

La celebre Sala dei tori nelle grotte di Lascaux,in Francia, una delle prime espressioniartistiche dell’Homo sapiens sapiens.

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LA PREISTORIA

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La pratica dell’antropofagia (dal grecoanthropos, uomo e phagein, mangiare),che noi oggi consideriamo una forma in-concepibile di barbarie, è presente nellastoria dell’uomo fin dalla notte dei tem-pi. Si sono riscontrate due forme di can-nibalismo: i membri di una tribù mangia-no gli individui di un’altra in seguito auno scontro, oppure gli appartenenti aun gruppo mangiano parti del corpo diun parente defunto in segno di amore erispetto.In entrambi i casi il cibarsi di un propriosimile non rappresenta mai un modo diprocacciarsi un pasto quanto piuttosto lafase conclusiva di un rito pubblico. Unrito attraverso il quale l’atto del mangia-re il defunto assume il significato di con-servare dentro di sé la sua personalità ele sue caratteristiche, il suo spirito, insegno di profondo rispetto.

RITI FUNERARI E PRATICHEANTROPOFAGICHE PRESSOL’UOMO DI NEANDERTHALLe espressioni intellettuali dell’uomopreistorico, da diverso tempo oggettodi studi, trovano forse in Neanderthalil primo vero protagonista. Dopo lascoperta della sepoltura di La Chapel-le-aux-Saints1 molti studiosi concluse-ro che l’uomo di Neanderthal dovevapossedere uno psichismo2 assai eleva-to, che gli permetteva di sviluppareun’attività religiosa più complessa edei veri e propri rituali funerari. An-che i reperti di Krapina3 sono statisoggetti a numerose interpretazionifin dall’epoca della loro scoperta. In-fatti, gli scheletri erano in condizioniframmentarie e alcune incisioni pre-senti sulle ossa furono interpretatecome scarnificazioni dovute a un pa-sto cannibalico. Le testimonianze re-lative a pratiche antropofagiche nellapreistoria sono tuttavia piuttosto raree controverse, e inoltre esse sono as-sai poco documentate anche a livello

etnologico.4 Tra i repertischeletrici di neandertalia-ni che recherebbero segnidi scarnificazione ricordia-mo le incisioni del craniodi Marillac, presso Angou-lême. Quanto all’ipotesidella frammentazione se-lettiva e intenzionale delleossa, la presenza di craniframmentati, la prevalen-za di frammenti longitudi-nali a livello delle ossalunghe (operazione voltaprobabilmente a estrarreil midollo) e la mancanza di alcuneepifisi5 nelle sedi articolari delle ossalunghe (disarticolazione del corpo) so-no i tre argomenti principali che le so-stengono. Pur con tutte le cautele chequesto argomento richiede, […] il cul-to dei defunti tra i neandertaliani ri-sulta essere ben documentato in di-verse località. […] In ogni caso le se-polture neandertaliane evidentementeintenzionali, con presenza di lastre dipietra che ricoprono i resti ossei, sonoin percentuale piuttosto bassa rispet-to al totale delle sepolture individuali.È anche probabile che dei processiestranei all’intenzionalità rituale fac-ciano parte dell’evidenza archeologi-ca, e che siano stati messi in secondopiano a favore di uno scenario piùcomplesso e denso di propositi piùenigmatici.6 […] L’unico fatto inequi-vocabile fino a questo momento èl’esistenza, tra i neandertaliani, di dif-ferenti tipi di trattamento del cadave-

re, tra cui l’abbandono, l’inumazione,l’antropofagia e/o la sepoltura secon-daria: tuttavia decidere quali fossero icriteri che stavano alla base dell’unao dell’altra scelta resta tuttora nelcampo delle ipotesi.

Fonte: A. G. Drusini, D. R. Swindler, Pale-ontologia umana. Evoluzione, adattamento,cultura, Jaca Book.

1. Importante sito archeologico nei pressi di To-losa, in Francia.

2. Attività sensitiva, mentale e affettiva mascarsamente differenziata.

3. Sito archeologico della Slovenia.

4. L’etnologia è la scienza che studia le caratte-ristiche fisiche e culturali dell’uomo.

5. Estremità delle ossa lunghe.

6. Gli autori si riferiscono alla possibilità che fat-tori esterni (ad esempio l’intervento di anima-li, frane ecc.) abbiano modificato il contestofalsando la lettura dei reperti. In questo casolo scenario potrebbe prestarsi a ipotesi più“complesse ed enigmatiche”, ma di fantasia.

Una sepoltura paleolitica,risalente a circa 30 000 anni fa,rinvenuta nella cavità dellaBarma Grande dei Balzi Rossi,presso Imperia. La tomba ospitaun adulto e due adolescenti; ilcorredo funebre, composto daconchiglie, denti di cervo, ossa dipesce e lunghe lame di selce, fapensare a credenze disopravvivenza dopo la morte.

L’uomo preistorico era cannibale?STO 2