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Guida introduttiva Stima10-Tfm : valutazione adattata all’utenza A3 (Diagnosi) Revisione 1 – 13/11/2017 1 STIMA10-TFM DIAGNOSI ENERGETICA MEDIANTE UNITS 11300 Descrizione dei dialoghi e delle procedure per attivare un calcolo in modalità A3 previsto dalle UNITS 11300 per una valutazione del fabbisogno energetico “Adattato all’utenza” (Tailored rating) come ad esempio in un calcolo di diagnosi. Dal punto di vista metodologico la norma tecnica di riferimento è la serie UNI CEI EN 16247, alla quale si rimanda per la descrizione dei vari livelli di diagnosi. Il programma è adatto per una diagnosi di II livello, utilizzando le procedure di calcolo della UNITS 11300. Essendo il modello di calcolo di tipo “Adattato all’utenza” occorrerà indicare negli opportuni dialoghi i vari parametri in gioco reperiti opportunamente, come ad esempio: - dati climatici - temperatura interna di set-point - numero di persone nel locale e indice di affollamento (ns) - ricambi orari / portate d’aria di immissione/estrazione - fattore di riduzione per riscaldamento intermittente (aH,red) - fattore relativo alla regolazione di accensione(spegnimento dei sistemi di illuminazione - fattore di presenza/assenza negli ambienti di lavoro - Fattori di perdita dei vari sottosistemi energetici Se si sta facendo contemporaneamente anche il calcolo A1 o A2 (Progetto o Certificazione energetica), è opportuno lavorare su file separati, in quanto il programma “ricorda” solo le ultime impostazioni effettuate nei vari dialoghi. Si illustrano ora le principali differenze del calcolo di diagnosi attivabili in Stima10: 1 ATTIVAZIONE DEL CALCOLO DI DIAGNOSI A3 2 DATI CLIMATICI 3 PERIODO DI RISCALDAMENTO 4 ENERGIA DISPERSA PER RADIAZIONE INFRAROSSA VERSO LA VOLTA CELESTE 5 RESISTENZA TERMICA SUPERFICIALE ESTERNA 6 IMPOSTAZIONE GLOBALE REGIME DI FUNZIONAMENTO 7 IMPOSTAZIONI IN OGNI ZONA 7.1 MODALITÀ DI OCCUPAZIONE ED UTILIZZO 7.2 REGIME DI FUNZIONAMENTO 7.3 APPORTI INTERNI 7.4 APPORTI LATENTI 7.5 INFILTRAZIONI/VENTILAZIONI 8 IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE INVERNALE E PRODUZIONE ACS 8.1 FABBISOGNO ACS 8.2 ESEMPIO CALCOLO ANALITICO DISTRIBUZIONE 8.3 DISTRIBUZIONE ACS 8.4 ACCUMULO 8.5 GENERAZIONE Metodo di calcolo analitico delle perdite di generazione 8.6 UNITÀ DI TRATTAMENTO ARIA 9 REPORTISTICA 1 ATTIVAZIONE DEL CALCOLO DI DIAGNOSI A3: Menù Calcola – Fabbisogno energetico UNITS 11300 A3 (Diagnosi) Notare l’indicazione sul tipo di calcolo impostato nella videata principale: Il pulsante Calcola attiverà il metodo di calcolo impostato. Per cambiare metodo, selezionare la voce corrispondente da menù Calcola.

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Guida introduttiva Stima10-Tfm : valutazione adattata all’utenza A3 (Diagnosi)

Revisione 1 – 13/11/2017 1

STIMA10-TFMDIAGNOSI ENERGETICA MEDIANTE UNITS 11300

Descrizione dei dialoghi e delle procedure per attivare un calcolo in modalità A3 previsto dalle UNITS 11300 per unavalutazione del fabbisogno energetico “Adattato all’utenza” (Tailored rating) come ad esempio in un calcolo didiagnosi.

Dal punto di vista metodologico la norma tecnica di riferimento è la serie UNI CEI EN 16247, alla quale si rimanda perla descrizione dei vari livelli di diagnosi.Il programma è adatto per una diagnosi di II livello, utilizzando le procedure di calcolo della UNITS 11300.

Essendo il modello di calcolo di tipo “Adattato all’utenza” occorrerà indicare negli opportuni dialoghi i vari parametriin gioco reperiti opportunamente, come ad esempio:- dati climatici- temperatura interna di set-point- numero di persone nel locale e indice di affollamento (ns)- ricambi orari / portate d’aria di immissione/estrazione- fattore di riduzione per riscaldamento intermittente (aH,red)- fattore relativo alla regolazione di accensione(spegnimento dei sistemi di illuminazione- fattore di presenza/assenza negli ambienti di lavoro- Fattori di perdita dei vari sottosistemi energetici

Se si sta facendo contemporaneamente anche il calcolo A1 o A2 (Progetto o Certificazione energetica), è opportunolavorare su file separati, in quanto il programma “ricorda” solo le ultime impostazioni effettuate nei vari dialoghi.

Si illustrano ora le principali differenze del calcolo di diagnosi attivabili in Stima10:

1 ATTIVAZIONE DEL CALCOLO DI DIAGNOSI A32 DATI CLIMATICI3 PERIODO DI RISCALDAMENTO4 ENERGIA DISPERSA PER RADIAZIONE INFRAROSSA VERSO LA VOLTA CELESTE5 RESISTENZA TERMICA SUPERFICIALE ESTERNA6 IMPOSTAZIONE GLOBALE REGIME DI FUNZIONAMENTO7 IMPOSTAZIONI IN OGNI ZONA7.1 MODALITÀ DI OCCUPAZIONE ED UTILIZZO7.2 REGIME DI FUNZIONAMENTO7.3 APPORTI INTERNI7.4 APPORTI LATENTI7.5 INFILTRAZIONI/VENTILAZIONI8 IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE INVERNALE E PRODUZIONE ACS8.1 FABBISOGNO ACS8.2 ESEMPIO CALCOLO ANALITICO DISTRIBUZIONE8.3 DISTRIBUZIONE ACS8.4 ACCUMULO8.5 GENERAZIONE Metodo di calcolo analitico delle perdite di generazione8.6 UNITÀ DI TRATTAMENTO ARIA9 REPORTISTICA

1 ATTIVAZIONE DEL CALCOLO DI DIAGNOSI A3:

Menù Calcola – Fabbisogno energetico UNITS 11300 A3 (Diagnosi)Notare l’indicazione sul tipo di calcolo impostato nella videata principale:

Il pulsante Calcola attiverà il metodo di calcolo impostato.Per cambiare metodo, selezionare la voce corrispondente da menù Calcola.

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Notare che con l’attivazione dell’opzione Metodo A3-Diagnosi:- Non vengono calcolati gli edifici di riferimento- Non è disponibile l’APE.- Non è disponibile la Relazione tecnica Legge 10- Nella videata energetica non verrà indicata la Classe

2 DATI CLIMATICI:

Il programma adotta i dati reperiti dalla UNI 10349.Nel caso si dispongano di dati di una centrale meteo in loco è possibile editarli nella corrispondente videatadell’archivio DatiClimatici

3 PERIODO DI RISCALDAMENTO:

La durata “reale” della stagione di riscaldamento (e di raffrescamento) viene ottenuta calcolando il periododurante il quale è necessario fornire calore attraverso l’impianto di riscaldamento per mantenere unatemperatura interna non inferiore a quella impostata come set-point (Quadro modalità di occupazione), comespecificato nel par. 10.1 della UNITS 11300-1

4 ENERGIA DISPERSA PER RADIAZIONE INFRAROSSA VERSO LA VOLTA CELESTE:

Per il calcolo di questo extraflusso termico è necessario conoscere la cosidetta temperatura del cielo Tsky cheviene stimata tramite la Pv per ogni mese (formula 30 UNITS-11300-1).Si ricorda che il dato Pv si può editare nell’archivio DatiClimatici (altrimenti risulta quello della UNI 10349)

5 RESISTENZA TERMICA SUPERFICIALE ESTERNA:

Per ottenere la trasmittanza termica delle pareti e nel calcolo degli apporti solari sul componente opaco edell’extra flusso termico verso la volta celeste è necessario conoscere il valore di Rse. Esso è fissato dall UNIEN ISO 6946: Rse = 0.04 m²K/W. Per un calcolo più accurato, che tenga conto anche dell’intesità del vento sipo’ utilizzare l’opzione corrispondente nelle “impostazioni globali”.

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6 IMPOSTAZIONE GLOBALE REGIME DI FUNZIONAMENTO:

Nel caso di Diagnosi, prima del calcolo energetico, viene mostrato il dialogo delle “Impostazione di centrale”,dove è possibile impostare preliminarmente il tipo di regime di funzionamento in ogni zona:

- Presenza di contabilizzazione: se marcato, viene applicato un coefficiente 0.9 al fabbisogno- Taratura modello calcolo: se marcato, viene applicato il coefficiente indicato al fabbisogno- Gli altri valori sono quelli previsti dalla 13790. Se “Applica in tutte le zona .. ” è marcato, vengono riportati

in ogni zona (si potranno poi eventualmente personalizzare zona per zona)- Nota: la procedura di calcolo ex 10344 (Qhvs) è disponibile su richiesta

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7 IMPOSTAZIONI IN OGNI ZONA

I dati adattati all’utenza dell’edificio si impostano nella videata Impostazioni di zona:- Modalità di occupazione ed utilizzo: Temperatura e umidità interna- Regime di funzionamento: Temperatura di attenuazione, Profili di utilizzo dell’immobile- Apporti interni: Valori mensili in [W/m²]- Apporti Latenti- Infiltrazione/Ventilazione

7.1 MODALITÀ DI OCCUPAZIONE ED UTILIZZO:Temperatura e umidità interna

7.2 REGIME DI FUNZIONAMENTO:Temperatura di attenuazione, Profili di utilizzo dell’immobile

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7.3 APPORTI INTERNI

Premendo il pulsante “Seleziona da prospetti” vengono mostrati i prospetti della UNITS 11300-1 dai quali sipuò selezionare il valore

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7.4 APPORTI LATENTI:

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7.5 INFILTRAZIONI/VENTILAZIONI:

Compilare opportunamente il quadro Ventilazione di ogni zona.Notare la presenza delle opzioni “Valore di input” , altrimenti sono impostate di default su valori da Prospetto

8 IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE INVERNALE E PRODUZIONE ACS

In ogni sottosistema (emissione o erogazione in caso di acs, regolazione, distribuzione, accumulo, generazione)Inserire opportunamente i dati per la diagnosi (altrimenti il programma si baserà sui prospetti e/o sui dati didefault impostati per il calcolo di progetto e/o certificazione energetica).Il riferimento è il Prospetto 15 – UNITS 11300-2 Metodi e dati da adottare per i diversi tipi di valutazione.Per il calcolo delle perdite dei vari sottosistemi, si dovrebbero usare i dati e le informazioni recuperate durante il

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sopralluogo dell’impianto termico.Per i generatori a combustione a fiamma di combustibili fossili si raccomanda di effettuare il calcolo secondoappendice B: nel programma selezionare- Dati dichiarati B2 (basato sulla Direttiva 92/42/CEE- Calcolo B3 (metodo analitico di calcolo delle perdite di generazione)

8.1 FABBISOGNO ACS:

8.2 ESEMPIO CALCOLO ANALITICO DISTRIBUZIONE:

E’ necessario definire uno schema della rete di distribuzione con le caratteristiche delle tubazioni:

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8.3 DISTRIBUZIONE ACS:procedura semplificata EN 15316-2-3

Per la distribuzione ACS, oltre al calcolo analitico è disponibile anche una procedura semplificata tratta dallaEN 15316-2-3

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8.4 ACCUMULO:

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8.5 GENERAZIONEEsempio Metodo di calcolo analitico delle perdite di generazione:

Selezionare “Guida” per un aiuto nell’inserimento dei dati del generatore (ad esempio P’ch,on misurato):

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8.6 UNITÀ DI TRATTAMENTO ARIA:

Per l’ unità di trattamento aria si consideri la seguente opzione per il Calcolo del fabbisogno di energia:

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9 REPORTISTICA:

Oltre ai consueti report selezionabile nella “Composizione relazione tecnica” è disponibile per ogni zona il“fabbisogno diagnosi”