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Stima dei consumi idrici dell’industria e del terziario in Toscana I R P E T Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana

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Stima dei consumi idrici dell’industria e

del terziario in Toscana

i r p e tistitutoregionaleprogrammazioneeconomicatoscana

Direzione Generale Politiche Territoriali e Ambientali della Regione Toscana www.regione.toscana.it

www.irpet.it

Via G. La Farina, 2750132 Firenze

Tel. +39 055 574111Fax +39 055 574155e-mail [email protected]

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Stima dei consumi idrici dell’industria e del terziario in Toscana

Firenze, Novembre 2009

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Stima dei consumi idrici dell’industria e del terziario in Toscana Ricerca a cura di IRPET Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana Per conto di REGIONE TOSCANA Direzione Generale Politiche Territoriali e Ambientali - Settore Servizio Idrologico Regionale Avvertenze e Riconoscimenti Il presente studio costituisce un primo tentativo di costruzione di una contabilità dei flussi di materia per la Toscana. Approfondimenti e affinamenti saranno possibili nel corso dei prossimi piani di attività dell’Istituto, con l’obiettivo specifico di fornire uno strumento sempre più in grado di supportare le decisioni di politica economica e ambientale. Ulteriori approfondimenti saranno resi disponibili attraverso il sito www.irpet.it all’interno della sezione dedicata alle Pubblicazioni. Il testo è stato redatto da Enrico Conti (coordinatore del lavoro) e Valentina Camici collaboratrice di IRPET. L’allestimento editoriale è stato curato da Elena Zangheri. AVVERTENZA Al momento di stampare la presente relazione non è stato possibile inserire l’informazione relativa al consumo di acqua dell’impresa Solvay Bario e Derivati S.p.A.. Tale dato è presumibilmente molto superiore rispetto a quello stimato attraverso l’applicazione del coefficiente di idroesigenza settoriale, attualmente presente nella relazione. Pertanto il totale generale dell’idroesigenza industriale regionale e quello relativo alla provincia e al comune di Massa possono risultare a breve sensibilmente aumentati.

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Indice 1. LA DOMANDA DI ACQUA DELL’INDUSTRIA TOSCANA UN QUADRO STATICO E DINAMICO: 1995-2008 5 1.1 Introduzione 5 1.2 L’evoluzione della domanda di acqua a fini produttivi in Toscana 6 1.3 Il peso e l’andamento dei diversi settori industriali e terziari 7 1.4 La fotografia della distribuzione territoriale delle pressioni 11 1.5 Una previsione circa l’evoluzione della domanda di acqua dei settori economici: 2008-2030 17 1.6 Conclusioni 18 2. APPENDICE METODOLOGICA 21 2.1 Acquisizione dati 21 2.2 Elaborazione dei dati 25 APPENDICE STATISTICA 33 ALLEGATO 39

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1. LA DOMANDA DI ACQUA DELL’INDUSTRIA TOSCANA UN QUADRO STATICO E DINAMICO: 1995-2008 1.1 Introduzione Lo studio si inserisce nell’ambito di un ampio progetto promosso dalla Direzione Generale Politiche Territoriali e Ambientali della Regione Toscana, volto a conoscere lo stato delle risorse idriche della regione. Il gruppo di lavoro è coordinato dal Servizio Idrologico regionale e vede coinvolto oltre all’Istituto Regionale di Programmazione Economica della Toscana (IRPET), il Centro Interdipartimentale di Bioclimatologia dell’Università di Firenze (CIBIC) e l’Unione delle Comunità e Enti Montani della Toscana (Uncem). Il progetto ha come obbiettivo la predisposizione di un sistema informativo sulla disponibilità di risorsa e sui consumi idrici. Questo sistema conoscitivo è orientato alla definizione di politiche che garantiscano, da un lato, la soddisfazione del fabbisogno idrico da parte della comunità regionale e, dall’altro, la salvaguardia del ciclo idrologico.

In quest’ambito, l’I.R.P.E.T. (Istituto Regionale di Programmazione Economica della Toscana) è stato incaricato dalla Regione Toscana di svolgere la ricognizione dei consumi idrici del settore industriale e terziario. Il presente contributo traccia, dunque, sulla base della metodologia di ricerca esposta in appendice, il quadro descrittivo dell’andamento della domanda di acqua espressa dal tessuto produttivo toscano ed in particolare dalla sua componente industriale e terziaria , tra il 1995 ed il 2008, con un livello di dettaglio territoriale molto spinto, quello del sistema economico locale.

Per far questo si sono costruiti coefficienti tecnici di idroesigenza1 dei settori industriali e terziari, con l’esclusione del settore agricolo, che si sono applicati alle unità di lavoro presenti nel sistema di contabilità dell’Irpet a scala di Sistema Economico Locale, per gli anni che vanno dal 1995 al 2008. Si sono infine elaborate previsioni settoriali del consumo di acqua dal 2008 al 2030 applicando i coefficienti di idroesigenza al modello Input Output dell’Irpet con scenario OCSE-FMI.

Al proposito un punto importante da chiarire è il seguente: per coefficienti di idroesigenza si intendono qui coefficienti di “consumo” e non di “fabbisogno teorico” di acqua. La nozione di fabbisogno teorico rimanda infatti all’idea di “consumo minimo o efficiente per unità di prodotto”, ossia all’applicazione della tecnologia più efficiente dal punto di vista dell’utilizzo di acqua. Qui non si è inteso tracciare, invece, una stima del fabbisogno minimo di acqua del sistema economico ma scattare una fotografia il più possibile nitida del suo consumo effettivo.

I risultati ottenuti attraverso l’applicazione dei coefficienti di idroesigenza presuppongono necessariamente che tali coefficienti siano restati invariati nel periodo, ciò che probabilmente non è vero in assoluto. Sono molti i fattori che possono determinare un cambiamento dei coefficienti tecnici di idroesigenza dei settori industriali e terziari. Cambiamenti della tecnologia produttiva disponibile, mutamenti del prezzo del fattore produttivo acqua, scarsità assoluta del fattore, mutamenti normativi, sono tutte determinanti possibili dell’adozione di tecnologie più o meno idroesigenti.

1 Al proposito un punto importante da chiarire è il seguente: per coefficienti di idroesigenza si intendono qui coefficienti di “consumo” e non di “fabbisogno” di acqua. La nozione di fabbisogno rimanda infatti all’idea di “consumo minimo” ossia all’applicazione della tecnologia disponibile più efficiente dal punto di vista dell’utilizzo di acqua. Qui si è inteso, invece, effettuare una stima dei consumi effettivi di acqua

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Vero è che nel periodo considerato, tranne casi particolari, non sembrano essere intervenuti cambiamenti rilevanti nella maggior parte di questi fattori. In conclusione, dunque, non ci sembra così lontano dal vero ipotizzare che il cambiamento nella domanda di acqua, nell’ultimo decennio, possa essere stato influenzato in modo determinate soprattutto da un fattore, il livello di produzione, di cui le unità di lavoro sono una buona variabile proxy.

Se ciò è vero dovremmo poter essere in grado di cogliere che cosa è avvenuto negli ultimi anni e qual è lo stato della pressione esercitata sulla risorsa acqua da parte dell’industria toscana e, in misura più approssimativa, del complesso delle attività economiche ad esclusione del settore primario.

Tabella 1.1

IDROESIGENZA DEI SETTORI SECONDARIO E TERZIARIO Migliaia di metri cubi

Industria

(no utilities) Terziario TOTALE

1995 226.793.755 34.651.977 261.445.733 1996 225.952.413 35.106.336 261.058.748 1997 225.972.627 35.244.819 261.217.445 1998 231.588.169 35.684.873 267.273.041 1999 225.051.191 36.725.009 261.776.200 2000 225.631.651 38.498.693 264.130.344 2001 227.941.141 39.708.807 267.649.948 2002 222.129.955 40.698.459 262.828.414 2003 224.811.722 42.538.816 267.350.538 2004 228.408.098 42.189.727 270.597.825 2005 218.685.697 43.066.737 261.752.434 2006 217.381.751 44.467.150 261.848.901 2007 216.355.435 44.262.143 260.617.578 2008 208.194.976 44.810.931 253.005.907 Var. %1995-2008 -8,2 29,3 -3,2 Var. media annua -0,7 2,0 -0,3

Fonte: stime Irpet

1.2 L’evoluzione della domanda di acqua a fini produttivi in Toscana Nel 2008 il complesso dei settori non agricoli dell’economia toscana esprime una domanda di risorsa idrica a fini produttivi pari circa 253 milioni di metri cubi di acqua, di cui circa 208 milioni attribuibili al settore industriale.

Tra il 1995 ed il 2008 la domanda di acqua per usi produttivi diminuisce, in Toscana, di circa il 3,2%, ad un tasso medio dello 0,3% annuo. Tale moderata diminuzione si verifica, tuttavia, come risultato dell’andamento opposto dei due settori analizzati. Mentre il settore industriale presenta un andamento stazionario fino alla fine degli anni ’90 e diminuisce i propri consumi soprattutto a partire dal 2001, invece il settore terziario aumenta il proprio consumo di quasi il 30% in modo costante nel tempo.

Il consumo del settore industriale diminuisce in seguito alle crisi recessive dei primi anni ‘2000, mentre l’aumento dei consumi del settore terziario appare maggiormente legato al cambiamento strutturale di lungo periodo rappresentato dalla terziarizzazione dell’economia. Se in termini assoluti il gap di consumo tra i due settori si riduce in modo rilevante, circa 28 milioni di metri cubi, in termini relativi la quota del settore terziario aumenta soltanto del 5% arrivando nel 2008 a rappresentare il 18% del totale dei consumi produttivi non agricoli.

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Grafico 1.2

VARIAZIONE % DELL’ACQUA UTILIZZATA DALLE IMPRESE DEI SETTORI INDUSTRIALE E TERZIARIO

0

50.000.000

100.000.000

150.000.000

200.000.000

250.000.000

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Industria (no utilities) Terziario

Fonte: stime Irpet

Grafico 1.3 L’ACQUA UTILIZZATA DALLE IMPRESE DEI SETTORI INDUSTRIALE E TERZIARIO. 1995, 2008

226,8208,2

44,834,7

0

50

100

150

200

250

1995 2008

Industria (no utilities) Terziario

1.3 Il peso e l’andamento dei diversi settori industriali e terziari Uno sguardo all’interno dei differenti settori industriali e terziari ci permette di articolare il quadro descrittivo per riconnetterlo successivamente alle caratteristiche e alle dinamiche che si svolgono all’interno dei singoli territori.

Il settore della moda, anche successivamente al ridimensionamento subito negli anni della crisi di inizio millennio, costituisce il principale responsabile della domanda di acqua del settore industriale, circa il 30% (pari a circa 67 milioni di mc di acqua consumata) di cui il 5% attribuibile al settore del cuoio. Seguono a grande distanza l’industria chimica e delle fibre sintetiche ed artificiali, l’industria della raffinazione del petrolio e l’industria alimentare, che assorbono ciascuna circa l’11% della domanda (rispettivamente 28, 27 e 24 milioni di mc consumati).

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Grafico 1.4

ACQUA PRELEVATA DAI SETTORI INDUSTRIALI IN TOSCANA, DISTRIBUZIONE SETTORIALE. 2007

Altri serv. pub.soc. e pers. 3,9%

Alberghi e ristoranti 8,3%Alimentari 10,7%

Tessili ed abbigliamento 24,8%

Lavor prodotti petroliferi 11%

Metallo e prodotti in metallo 9%

Concia, cuoio, calzature 5%

Minerali non metalliferi 4,7%

Chimica 11% Carta, stampa ed editoria

3,9%

Fonte: stime Irpet

L’industria metallurgica consuma circa il 9% dell’acqua complessiva, mentre la lavorazione

di minerali non metalliferi ne consuma il 6%. Tra i settori terziari pesano sul totale in modo rilevante due categorie di servizi. La prima e più rilevante è legata all’industria del turismo ed è rappresentata dal settore degli alberghi e ristoranti che comprende anche le altre e diverse forme di alloggio, i campeggi, gli agriturismo, i residence, ecc. Da solo questo settore assorbe circa l’8,3% del consumo totale di acqua, circa 19 milioni di metri cubi. L’altro settore di una certa importanza è invece rappresentato dalla categoria degli altri servizi sociali e personali, che raggruppa una congerie di attività tra le quali alcune particolarmente idroesigenti, si pensi soltanto alle attività quali i centri benessere e le palestre e piscine o ai campi da golf che Irpet stima comportino un consumo variabile tra i 3,7 e i 6 milioni di metri cubi di acqua annui. I settori elencati, insieme costituiscono il 90% circa del consumo di acqua a fini produttivi non agricoli della regione.

L’osservazione settoriale della dinamica della domanda nel tempo, complessivamente declinante (-3,2% pari a circa 8,4 milioni di mc in meno), ci consente di mettere a fuoco i possibili scenari di evoluzione futura. Per far questo dobbiamo separare tutti i contributi positivi alla crescita dell’idroesigenza dai contributi negativi. Al di fuori del comparto marginale dei servizi dell’istruzione, il contributo di tutti i settori terziari alla crescita del consumo di acqua è positivo. Tale contributo ammonta a circa 10 milioni di mc, mentre il contributo negativo dell’industria a circa 18 milioni di mc.

Tra i settori del terziario si distingue per importanza la crescita assoluta e % rappresentata dal settore degli Alberghi e Ristoranti (+38,7%) del settore delle costruzioni (+40,4%) e degli Altri servizi pubblici sociali e personali (+24,5%) e dell’Informatica, ricerca e altre attività (+77%). Insieme questi settori aumentano il proprio consumo di acqua di oltre 9 milioni di metri cubi.

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Tavola 1.5

ACQUA PRELEVATA DAI SETTORI INDUSTRIALI E DEL TERZIARIO IN TOSCANA, DISTRIBUZIONE SETTORIALE. 2008

Mc Val. % Estrazione di minerali energetici 9.740 0,0 Minerali non energetici 5.907.721 2,3 Alimentari 24.429.830 9,7 Tessili ed abbigliamento 56.981.255 22,5 Concia, cuoio, calzature 11.385.789 4,5 Legno e dei prodotti in legno 592.981 0,2 Carta, stampa ed editoria 8.963.283 3,5 Lavor Coke e petrolio 27.616.144 10,9 Chimica 28.686.542 11,3 Gomma e materie plastiche 4.243.152 1,7 Minerali non metalliferi 10.850.794 4,3 Metallo e prodotti in metallo 23.507.018 9,3 Macchine ed apparecchi meccanici 1.263.681 0,5 Macchine elettriche e ottiche 979.811 0,4 Mezzi di trasporto 847.573 0,3 Altre industrie manifatturiere 1.929.663 0,8 Costruzioni 3.547.671 1,4 Commercio 6.025.955 2,4 Alberghi e ristoranti 19.071.459 7,5 Trasporti 2.501.544 1,0 Intermediazione monetaria e finanziaria 371.452 0,1 Inform. Ric. Altre 2.332.090 0,9 Istruzione 139.456 0,1 Sanità e altri servizi sociali 1.645.816 0,7 Altri servizi pub.soc. e pers. 9.046.283 3,6 Noleggio 129.206 0,1 TOTALE 253.005.907 100,0

Fonte: stime Irpet

Tavola 1.6 VARIAZIONE ASSOLUTA E % DELL’ACQUA PRELEVATA DAI SETTORI INDUSTRIALI E DEL TERZIARIO IN TOSCANA, DISTRIBUZIONE

SETTORIALE. 2008

Var. assoluta 1995-2008 Var. % 1995-2008 Minerali non energetici -1.941 -24,7 Alimentari -1.726 -6,6 Tessili ed abbigliamento -15.054 -20,9 Concia, cuoio, calzature -5.473 -32,5 Legno e dei prodotti in legno -158 -21,0 Carta, stampa ed editoria 904 11,2 Lavor Coke e petrolio 9.186 49,8 Chimica -3.279 -10,3 Gomma e materie plastiche 223 5,6 Minerali non metalliferi -1.647 -13,2 Metallo e prodotti in metallo 681 3,0 Macchine ed apparecchi meccanici 63 5,3 Macchine elettriche e ottiche 212 27,5 Mezzi di trasporto -120 -12,4 Altre industrie manifatturiere -472 -19,7 Costruzioni 1.020 40,4 Commercio 441 7,9 Alberghi e ristoranti 5.325 38,7 Trasporti 327 15,1 Intermediazione monetaria e finanziaria 28 8,1 Informatica, ricerca, altre attività 1.019 77,6 Istruzione -1 -0,7 Sanità e altri servizi sociali 184 12,6 Altri servizi pub.soc. e pers. 1.783 24,5 Noleggio 33 33,6

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All’interno del comparto industriale la situazione è invece più eterogenea. I fenomeni principali che emergono sono i seguenti. In primo luogo si nota il ridimensionamento strutturale del consumo di acqua dei settori del comparto della moda, tessile e abbigliamento (-20,9%) e cuoio (-32,5%), conseguente ad un declino strutturale del settore nella regione che precede e oltrepassa la crisi economica di inizio millennio. Da soli questi due settori determinano circa il 68% (-22 milioni di mc) della somma dei contributi alla diminuzione complessiva della domanda di acqua. Insieme a questi settori si ridimensiona l’idroesigenza di altri settori tipici dell’industrializzazione toscana, quali ad esempio il legno e mobilio (-21% pari a circa 158 mila metri cubi in meno), i prodotti alimentari (-6,6%, pari a oltre circa 1,7 milioni di mc in meno), la lavorazione dei minerali non metalliferi (-13,2% pari a 1,6 milioni di mc) la cui idroesigenza è legata in particolare all’industria del marmo. Declina anche la domanda di acqua espressa dall’industria chimica (-10,3% pari a -3,3 milioni di mc), ma in questo caso le dinamiche legate al mutamento della produttività e le specificità territoriali (si pensi al peso del prelievo della Solvay) impediscono di tracciare un giudizio definitivo ed univoco sulla dinamica del settore.

Accanto a queste dinamiche negative si nota per contro la dinamica positiva dell’utilizzo di acqua da parte dei settori petrolifero, della carta, della gomma e plastica. Il settore della raffinazione del petrolio aumenta il suo consumo di acqua del 50% circa, pari a oltre 9 milioni di metri cubi in più, ciò rappresenta il 43% del contributo positivo complessivo di tutti i settori all’idroesigenza regionale. A grande distanza il settore della carta stampa ed editoria che aumenta anch’esso in modo rilevante la propria idroesigenza (+11,2% pari a 904.000 metri cubi in più), e il settore della gomma che aumenta il proprio consumo del 5,6% (pari a 223.000 mc in più).

Un aspetto da sottolineare con forza è tuttavia che le dinamiche positive dell’idroesigenza dei settori della gomma e della carta si interrompono in modo pressoché definitivo a cavallo del millennio, in corrispondenza dell’inizio della crisi economica dei primi anni 2000.

Grafico 1.7 VARIAZIONE DEL CONSUMO DI ACQUA DEI SETTORI INDUSTRIALI IN TOSCANA. 1995-2008

Numero indice 1995 = 100

65

80

95

110

125

140

155

170

185

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Estrazione di minerali non energetici

Alimentari,bevande e tabacco

Tessili ed abbigliamento

Concia, prodotti in cuoio, pelle e calzature

Carta, stampa ed editoria

Coke, raffinerie di petrolio, trattamento deicombustibili nucleari Prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali

Articoli in gomma e materie plastiche

Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi

Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti inmetallo Costruzioni

Alberghi e ristoranti

Informatica, ricerca, altre attivit…

Altri servizi pubblici, sociali e personali

Fonte: stime Irpet

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Grafico 1.8

VARIAZIONE ASSOLUTA (MIGLIAIA DI MC) E % DEL CONSUMO DI ACQUA DEI SETTORI INDUSTRIALI IN TOSCANA. 1995-2008

Fonte: stime Irpet

1.4 La fotografia della distribuzione territoriale delle pressioni In termini assoluti la pressione sulle risorse idriche esercitata dall’industria si concentra in modo particolare nei territori della Provincia di Livorno (21,9,%) Firenze (18,5%), Prato (14,9%), che insieme rappresentano oltre il 55% dell’idroesigenza regionale. Seguono le province di Pisa e Lucca (9%), Pistoia (6,1%) e Arezzo (6,8%) e infine, a distanza, Grosseto (5,3%), Siena (5,1%) e Massa Carrara (3,5%). Naturalmente in questa classifica conta anche la diversa ampiezza dei territori.

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Grafico 1.9

DISTRIBUZIONE % DELLA DOMANDA DI ACQUA DEI SETTORI INDUSTRIALI TRA LE PROVINCE. 2008

AR7%

FI19%

GR5%

LI22%

LU9%

MS3%

PI9%

PO15%

PT6%

SI5%

Fonte: stime Irpet

Tavola 1.10 DISTRIBUZIONE % DELLA DOMANDA DI ACQUA PER USO PRODUTTIVO NON AGRICOLO TRA LE PROVINCE. 2008

Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca Massa Carrara Pisa Prato Pistoia Siena

Distribuzione % 6,8 18,5 5,3 21,9 9,0 3,5 9,0 14,9 6,1 5,1Fonte: stime Irpet

Qualora si prenda in considerazione un indicatore di pressione per Km quadro il risultato cambia parzialmente. In particolare emerge la pressione esercitata prevalentemente dall’industria, ancora nel 2008, sul territorio della provincia di Prato (102.881 mc/kmq), oltre il doppio rispetto a quella della seconda provincia in ordine di prelievo, Livorno (45.527 mc per kmq). Seguono a grande distanza le altre province comprese nella piana dell’Arno, Pistoia (15.869), Firenze (13.600), Lucca (12.902), Pisa (9.288), e la provincia industrializzata di Massa Carrara (7.614) mentre sono ancora una volta le province meno industrializzate di Arezzo (5.307), Siena (3.321) e Grosseto (2.953) a presentare valori decisamente inferiori.

Grafico 1.11

PRELIEVO DI ACQUA PER KMQ. (MIGLIAIA DI MC) DEI SETTORI INDUSTRIALI NELLE PROVINCE TOSCANE. 2007

0

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

PO LI PT FI LU PI MS AR SI GR

Fonte: stime Irpet

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In termini dinamici, sono alcune delle province nelle quali più elevata è la pressione sulla risorsa a diminuire in misura maggiore il loro prelievo di acqua. In primo luogo Pisa (-17,2%) ed a seguire Prato (-12,4%) Massa Carrara (-14,1%) e Firenze (-4,3%), Lucca (-4%) -ma anche la provincia di Grosseto (-6,9%). Si tratta per lo più delle aree maggiormente industrializzate caratterizzate dalla presenza di settori della manifattura leggera toscana particolarmente idro-esigenti, quali il tessile e abbigliamento, il cuoio, e lavorazione di minerali non metalliferi -in primis il marmo- che conoscono un ridimensionamento consistente delle proprie produzioni. Alla diminuzione del prelievo per l’industria fa quasi sempre da contraltare l’aumento dei prelievi nel settore terziario e in particolare nei settori degli Alberghi e Ristoranti e degli Altri servizi pubblici sociali e personali, aumenti percentualmente molto consistenti ma che in valore assoluto non riescono in questi territori a compensare la netta diminuzione del prelievo del settore manifatturiero. Per quanto riguarda la provincia di Grosseto nel determinare il risultato negativo (-6,9%) pesa in modo particolare l’arretramento produttivo dell’industria chimica, a fronte di un consistente aumento dei prelievi dei settori legati al turismo. Sotto questo profilo, una disaggregazione territoriale più fine metterebbe in rilievo aumenti localmente molto consistenti del prelievo, soprattutto nelle aree vicino alla costa.

Appare in forte aumento il prelievo nelle aree meno caratterizzate dall’industria tradizionale. In primis nella provincia di Livorno (+7,2% pari a +3,7 milioni di mc), territorio fortemente caratterizzato dall’industria pesante, nel quale alla diminuzione dei consumi idrici del settore chimico e della metallurgia fa da contraltare l’impetuoso aumento del prelievo dell’industria della raffinazione del petrolio (+6,9 milioni di mc) ma anche l’espansione dei servizi, in particolare quelli legati alla ricettività turistica, Alberghi, bar ristoranti (+43% pari a circa 800.000 metri cubi). L’aumento del prelievo nel territorio di Siena può invece essere spiegato come il risultato di una limitata diminuzione del prelievo nei settori dell’industria leggera, poco presente nell’area, cui fa da contraltare lo sviluppo dell’industria chimica (+36,5% pari a +167.00 mc circa) e quello ancora più impetuoso delle attività legate al turismo (Alberghi e ristoranti +40% pari a +622.000 mc) alle costruzioni (+54% pari a +105.000 mc) e ai servizi pubblici sociali e personali (+19% pari a +125.000 mc). Un’analisi in gran parte simile può essere fatta per il territorio di Arezzo. In questo caso la peculiarità è costituita, oltre e più che dallo sviluppo del settore chimico-farmaceutico (+48,5% pari a oltre +219.000 metri cubi) dallo sviluppo delle attività legate alla lavorazione dei metalli (l’oro in primis), il cui prelievo aumenta del 64,5% (+696.000 metri cubi) almeno fino alla vigilia della crisi economica attualmente in corso. Tale sviluppo controbilancia l’arretramento degli altri settori della manifattura leggera determinando un lieve incremento complessivo del prelievo industriale (+5%). A esso si aggiunge lo sviluppo importante dei settori del terziario legati all’attività turistica (alberghi e ristoranti +47% pari a +357.000 metri cubi), alle costruzioni (+96% pari a 172.000 metri cubi) e ai servizi pubblici sociali e personali (+28% pari a 141.000 metri cubi), in particolare quelli legati allo sport e al tempo libero.

Tavola 1.12 VARIAZIONE % DEL PRELIEVO DI ACQUA NELLE PROVINCE TOSCANE. 1995-2008

Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca Massa Carrara Pisa Prato Pistoia Siena

Var. % 1995-08 10,0 -4,3 -6,9 7,2 -4,0 -14,1 -17,2 -12,4 6,4 7,6

Fonte: stime Irpet

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Un’analisi per sistema economico locale conferma e approfondisce ulteriormente il quadro delle conoscenze.

Figura 1.13 CONSUMO DI ACQUA DA PARTE DEI SETTORI DELL’INDUSTRIA E DEL TERZIARIO NEI SEL TOSCANI. 2008

Classi su base quintili

Fonte: stime Irpet

L’osservazione della cartina 1.13, relativa all’anno 2008, fa emergere chiaramente l’elevato

utilizzo della risorsa idrica nei territori della toscana industrializzata ed in particolare le principali aree di distretto, che fanno tutte parte dei due quintili più alti della distribuzione: in primo luogo l’area del distretto conciario del Valdarno inferiore composta dai comuni di Fucecchio, Santa Croce sull’Arno, San Miniato, Montopoli, S. Maria Monte e Bientina; l’area del tessile di Prato, con i comuni di Prato, Montemurlo, Vaiano e Carmignano, che si estende anche ad alcuni comuni limitrofi della provincia di Pistoia (Montale, Agliana, mentre Quarrata risulta specializzata nella produzione del mobile); i comuni del distretto cartario della provincia di Lucca, Lucca stessa, Capannori, Borgo a Mozzano, Barga, Castelnuovo Berardenga, ma anche i comuni di confine come quelli della Valdinievole, Monsummano terme, Pieve a Nievole, Montecatini terme, Pescia, in gran parte coinvolti nella produzione di carta ma in parte anche specializzati in calzature.

Accanto alle aree di distretto, emerge, contenuta nel quintile più alto, l’altra Toscana, quella della costa, spesso caratterizzata dalla grande impresa. In primo luogo Livorno, con l’industria petrolchimica e la Val di Cecina Quadrante Costiero, con il comune di Rosignano, contraddistinto dalla presenza dell’industria chimica Solvay, poi la Val di Cornia con la Piombino delle acciaierie, mentre l’idroesigenza molto elevata del Comune di Scarlino con l’industria chimica Tioxide non emerge in quanto diluita nell’insieme del vasto Sistema economico Locale dell’Area Grossetana. Molto elevato, il terzo della regione, risulta anche il

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prelievo di risorsa che si registra nel sistema economico locale formato dai comuni di Massa e Carrara in gran parte determinato dall’industria del marmo, della raffinazione del petrolio e dall’industria alimentare2.

Infine Firenze e la sua area metropolitana, caratterizzate dalla presenza di numerose attività industriali, settorialmente diversificate, e concentrate in modo particolare nei comuni e nelle aree situate nella piana che si estende a Ovest, Nord-Ovest della città. Si tratta in primo luogo di imprese del comparto della moda, del settore alimentare, meccanico, chimico-farmaceutico, metallurgico e dei minerali non metalliferi.

Il successivo quintile della distribuzione è composto, da un lato, dai territori immediatamente contigui alle aree più caratteristiche dei distretti e dai restanti capoluoghi di provincia (Siena, Arezzo, Pisa, Pistoia, Lucca) ad esclusione di Grosseto. Dall’altro disegna due direttrici, la prima corrispondente alla valle dell’Arno tra Firenze ed Arezzo (proseguendo nella Val di Chiana Aretina), la seconda costituita dai territori della Val d’Elsa tra Firenze e Siena.

Gli ultimi due quintili della distribuzione sono invece rappresentati dal vasto territorio della Toscana “vuota”, caratterizzata da una scarsa presenza industriale ma anche in certa misura umana. Si tratta di gran parte della Toscana del Sud, rappresentata in buona parte dalla parte meridionale della provincia di Siena, dall’interno della provincia grossetana e dalla Val di Cecina interna.

In termini dinamici il risultato di maggior rilievo è rappresentato dal fatto che la quasi totalità delle aree più idroesigenti del primo e del secondo quintile, diminuiscono, talvolta anche in modo consistente, il loro prelievo di acqua. (Fig. 1.14). In sostanza sembra confermarsi l’idea di una transizione settoriale che generalmente comporta la diminuzione del consumo idrico e che, penalizzando soprattutto le aree distrettuali in termini economici, le solleva parzialmente dalle pressioni ambientali connesse.

Vi sono, tuttavia, alcune eccezioni significative. Si tratta di aree critiche anche perché caratterizzate da problematiche nell’approvvigionamento di acqua ad uso civile o gravate dal peso della domanda da parte del settore agricolo. In queste aree si potrebbero dunque manifestare conflitti tra i diversi utilizzi della risorsa con conseguente necessità di razionamento.

In primo luogo emerge l’area livornese, la seconda in termini di prelievo industriale per kmq e la prima se consideriamo anche il settore dei servizi. Il consumo di acqua espresso dall’area, determinato in buona parte dall’industria della raffinazione del petrolio aumenta, tra il 1995 ed il 2008 del 41%, pari a 6.549.500 mc

L’area pistoiese metropolitana, il cui consumo industriale aumenta di appena il 6%, ma che presenta un significativo aumento del prelievo in settori come quello della carta (+149.000 mc), della Chimica (+170.000 mc) dei prodotti alimentari (+213.000 mc) e sperimenta un aumento del consumo molto rilevante nel settore dei servizi (303.000 mc pari al +36%), tutto ciò senza considerare il consumo idrico del settore vivaistico.

2 Mentre ancora sconosciuti, ma presumibilmente molto elevati risultano i consumi dell’industria chimica Solvay Bario e derivati SpA.

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Figura 1.14

VARIAZIONE % DEL CONSUMO DI ACQUA DELL’INDUSTRIA E DEL TERZIARIO NEI SEL TOSCANI. 1995-2008 Classi su base quintili

Fonte: stime Irpet

L’area della Valdinievole, che presenta caratteristiche e dinamiche del tutto simili all’area

pistoiese. L’area del Valdarno superiore Sud, il cui consumo industriale al 2008 risulta abbastanza elevata (8.182 mc al kmq.) ed aumenta nel periodo del 12%, principalmente per l’espansione del consumo dei settori dell’industria metallurgica e del terziario legato al turismo.

L’area del Chianti senese, la cui domanda di acqua espressa dal settore non agricolo per kmq è certamente molto bassa ma aumenta in modo significativo (+18%) soprattutto per lo sviluppo dei settori legati al turismo (+57% il prelievo legato agli Alberghi e ristoranti) e deve fare i conti con una scarsa disponibilità assoluta della risorsa. Un andamento molto simile presentano altre due aree caratterizzate da qualche criticità e conflitti potenziali nell’uso della risorsa quali la Val di Chiana aretina e la Val di Chiana senese. L’area del Chianti fiorentino, il cui uso dell’acqua a fini produttivi diminuisce di solo l’1% nel periodo, restando piuttosto elevato (6.329 mc per kmq) soprattutto se si tengono in conto i fattori di criticità dal lato dell’offerta ed il potenziale conflitto tra utilizzi diversi quale quello irriguo e civile.

Infine, ma non meno importante, l’Arcipelago toscano, un’area insulare caratterizzata da un prelievo elevato (circa 7.724 mc per kmq) e da un aumento nel periodo 1995-2008 molto consistente (+11%), dovuto esclusivamente allo sviluppo di attività commerciali legate al turismo. Il consumo di Alberghi bar e ristoranti aumenta infatti di ben il 35% pari a 359.00 metri cubi di consumo annui, per lo più concentrati nei mesi estivi. Ciò a fronte di una cronica criticità sul lato dell’offerta di risorsa.

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1.5 Una previsione circa l’evoluzione della domanda di acqua dei settori economici: 2008-2030

Le stime che permettono di tracciare un’ipotesi evolutiva del consumo di acqua dei settori economici toscani provengono dall’applicazione del modello previsivo dell’Irpet, fondato sulle tavole regionali input-ouput, e naturalmente contengono un margine piuttosto elevato di aleatorietà. Si commentano qui le stime relative a un periodo previsivo (2008-2030) volutamente molto lungo, che rappresenta uno scenario di mutamento di lungo periodo di carattere strutturale.

Ciò detto il profilo evolutivo del valore aggiunto dei settori industriali induce a prevedere nel prossimo ventennio una ulteriore diminuzione del consumo idrico del complesso del settore industriale (-11,8 milioni di mc circa) che non è affatto compensato dal permanere della tendenza all’aumento del prelievo dei settori dei servizi (+1,4 milioni di mc circa). A trainare la diminuzione ancora una volta sono i settori tipici dell’industrializzazione leggera della Toscana, tessili ed abbigliamento e lavorazione del cuoio (-8,1 milioni di mc) e la lavorazione dei minerali non metalliferi (-1,3 milioni di mc).

Grafico 1.15

VARIAZIONE % DEL PRELIEVO DI ACQUA PREVISTO. 2008-2030

Fonte: stime Irpet

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Ad essi si aggiungono le previsioni di una contrazione dei comparti alimentare (-2 milioni di mc) della industria metallurgica (-2,4 milioni di mc) quello della raffinazione del petrolio (-1,4 milioni di mc). Tali diminuzioni non sono bilanciate dall’aumento del consumo nei settori chimico (+3,9 milioni di mc) della carta (+0,5 milioni di mc), della gomma e plastica (+107 mila mc). Nel settore terziario crescono quasi tutti i settori. In particolare continua, anche se a ritmi più moderati, la crescita dell’idroesigenza di quelli legati alla capacità ricettiva dei turisti (Alberghi e Ristoranti + 700 mila mc pari al +4%), e ai servizi alla persona (+350.000 mc pari al +4%), e anche il settore del commercio (+282.000 mc pari al +5%). 1.6 Conclusioni La stime dei consumi di acqua delle attività industriali in Toscana restituisce un quadro complessivo che ad un primo sguardo non sembrerebbe destare particolari preoccupazioni.

Pur essendo presenti, infatti, numerose aree della regione le cui risorse idriche risultano particolarmente sfruttate, per l’impatto che su queste ha un fitto tessuto di imprese industriali, tuttavia nel tempo tale impatto sembra essersi ridotto, complice un processo di transizione settoriale, se non di relativo “declino industriale”, che sembra implicare un minor ricorso al fattore produttivo acqua.

In particolare appaiono sollevate da pressioni eccessive proprio alcune delle aree di distretto in passato più interessate da criticità in termini quantitativi e qualitativi. In primo luogo l’area del distretto tessile di Prato ed in secondo luogo il distretto conciario situato nella bassa valle dell’Arno. E tuttavia nelle aree più industrializzate della Toscana centrale e in alcune aree della costa, da Massa Carrara a Piombino alla Val di Cecina costiera, le pressioni esercitate dall’industria restano elevate. Vi sono poi alcune aree specifiche interessate da fenomeni anche consistenti di aumento del prelievo. Si tratta ad esempio dell’area livornese nella quale lo sviluppo dell’industria della raffinazione del petrolio può aver impattato negativamente su una risorsa già scarsa cui si aggiungono le pressioni generate da un settore turistico (si pensi solo agli Alberghi e ristoranti) in forte espansione. Si pensi all’area pistoiese, interessata dalla crescita dell’industria della carta , del settore chimico, e dei prodotti alimentari. Anche il Chianti fiorentino è interessato da un aumento del prelievo della risorsa -prodotto dallo sviluppo del settore secondario e dei servizi- che potenzialmente è in grado di innescare una rivalità tra gli usi ed al limite la necessità di razionamento, in un contesto già oggi critico. Tale ragionamento può essere esteso in qualche misura a tutte le aree più industrializzate tra Firenze e Siena.

Infine l’area del Valdarno superiore Sud, caratterizzata dall’espansione dell’idroesigenza dei settori dell’estrazione e della lavorazione dei minerali non metalliferi accanto a quella del settore terziario.

In conclusione, nonostante una tendenza generale abbastanza spiccata alla contrazione del prelievo di acqua a fini produttivi, connesso in gran parte alla transizione settoriale ed al ridimensionamento dei settori più tradizionali della manifattura toscana, restano numerosi contesti locali in difficoltà, passibili di evolvere in vere e proprie crisi idriche. Accanto ad un settore industriale attualmente in regresso si è sviluppato infatti, in tutto il territorio toscano, un fitto tessuto di attività terziarie il cui impatto sulla risorsa idrica è andato aumentando: si pensi ad esempio a tutte quelle legate all’attività turistica (alberghi, ristoranti, bar, impianti di balneazione) ma anche ai servizi alla persona legati allo sport e al tempo libero. Tali attività possono talvolta esercitare una pressione ulteriore in contesti locali già gravati da scarsità assoluta della risorsa e/o da conflitti nell’uso di quest’ultima, e determinare potenzialmente

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l’esplodere di vere e proprie crisi idriche. Ciò anche in relazione all’evoluzione e alla disponibilità locale di acqua di qualità adeguata ai fabbisogni.

Da questo punto di vista il confronto locale tra offerta e domande di acqua per i diversi utilizzi resta un passo in avanti fondamentale sulla strada della messa a punto di uno strumento efficace per le politiche di prevenzione e contenimento del danno ambientale.

Solo attraverso una valutazione complessiva e territorialmente puntuale delle diverse tipologie di pressione esercitate sulla risorsa potrà essere possibile individuare le aree di maggior crisi e indirizzare conseguentemente gli investimenti necessari a garantire la sostenibilità ambientale nel futuro.

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2. APPENDICE METODOLOGICA 2.1 Acquisizione dati 2.1.1 Introduzione Per la caratterizzazione dei consumi di acqua dell’industria e del settore terziario è necessario fare ricorso a metodiche di indagine differenziate, come: analisi in campo, consultazione di data-base, raccolta di materiale bibliografico di riferimento, ecc..

In particolare, per quanto riguarda il settore industriale mancano ad oggi strumenti specifici di controllo e più ancora di misura a piè di fabbrica, per cui spesso il dato, quando disponibile, è frutto di dichiarazioni auto-certificate, su cui permangono grossi livelli di aleatorietà.

Risulta quindi estremamente difficoltoso risalire ai consumi idrici per le attività industriali in quanto solo in parte si approvvigionano attraverso l’acquedotto pubblico: la maggior parte, infatti, possiede fonti autonome, principalmente pozzi, ma anche derivazioni superficiali.

Nonostante sia previsto per Legge l’inserimento di contatori per queste utenze, in realtà si è ancora molto lontani dal poter quantificare realmente, sulla base di misure oggettive e registrate, questi prelievi.

Al fine quindi di fornire una stima dei consumi idrici industriali che possa essere una fotografia dell’attuale realtà, è stato scelto quindi di procedere principalmente in forma indiretta partendo dagli scarichi idrici derivanti dalle attività stesse, attraverso una ricerca presso i diversi soggetti coinvolti. Infatti il volume di acqua scaricato è spesso un elemento fondamentale per l’applicazione della tariffa di depurazione e quindi oggetto di maggiore attenzione da parte del gestore della rete fognaria o, più facilmente, del gestore del depuratore consortile.

Sono stati quindi interpellati gli enti preposti al rilascio delle Autorizzazioni allo scarico. In particolare, per lo scarico in pubblica fognatura, sono stati contattati i Gestori del SII e

le Autorità di Ambito dei seguenti territori: - ATO 1 Toscana NORD; - ATO 4 Alto Valdarno; - ATO 3 Medio Valdarno; - ATO 2 Basso Valdarno; - ATO 5 Toscana Costa; - ATO 6 Ombrone.

Per lo scarico fuori dalla pubblica fognatura (corpo idrico superficiale o suolo) sono stati contattati gli uffici preposti delle 10 Province della Regione.

Si e poi proceduto ad una raccolta dati presso i Gestori dei depuratori industriali dei principali distretti industriali: - Tessile (Area Pratese); - Conciario (Basso Valdarno); - Cartario (Piana di Lucca).

Sono state inoltre contattate alcune grandi industrie, come la Solvay di Livorno e consultate le relative dichiarazioni ambientali.

Viceversa per definire il consumo idrico attribuibile al comparto terziario i dati derivanti dalle autorizzazioni allo scarico non risultano sufficienti, in quanto vi è una bassa significatività statistica del dato raccolto, ciò è quasi esclusivamente imputabile al fatto che gli scarichi di

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queste attività sono assimilate alle domestiche e non necessitano quindi di formale atto autorizzativo.

Si è quindi evidenziata la necessità, per ottenere uno scenario realmente rappresentativo per tutte le realtà produttive del territorio regionale, di operare con metodologie di indagine differenti per i due comparti; infatti, se da un lato appare evidente che le maggiori pressioni, in termini di prelievi idrici, da un punto di vista quantitativo, sono da attribuirsi al comparto industriale, dall’altro occorre evidenziare che localmente anche il settore terziario esercita notevoli pressioni, basti pensare al settore turistico su gran parte della costa toscana, per il quale, in pochi mesi, devono essere rese disponibili grandi quantità di acqua.

La definizione del consumo idrico del settore terziario deve passare attraverso l’analisi dello specifico uso che queste attività fanno dell’acqua, infatti, in molti casi, queste non consumano acqua per l’attività produttiva, ma esclusivamente per i consumi civili degli impiegati che vi lavorano. In altri casi vi è invece un vero e proprio utilizzo di acqua connesso all’attività svolta (ad esempio gli autolavaggio, le lavanderie, i ristoranti, gli alberghi etc.).

Spesso, ma purtroppo non sempre, le attività produttive terziarie si servono di acqua prodotta e distribuita dal gestore del Servizio Idrico Integrato (SII). Inoltre, anche quando l’attività è allacciata al SII, in casi non rari l’utenza relativa all’attività produttiva terziaria viene registrata come utenza domestica, oppure l’acquedotto non è la loro sola fonte di approvvigionamento. Non sempre, poi, soprattutto se all’interno di un condominio di abitazioni civili, vi è una misurazione dei consumi che sia individuale e non collettiva.

Sono stati acquisiti i dati sui consumi idrici presso i gestori del SII (Sistema Idrico Integrato) derivanti dalle bollettazioni, relativi alle singole attività di servizio, appartenenti a molte categorie economiche.

Sono stati quindi interpellati i gestori del Servizio Idrico Integrato presenti sul territorio toscano per i relativi Ambiti Territoriali: - ATO 1 Toscana NORD - Gaia S.p.A.; - ATO 2 Basso Valdarno - Acque S.p.A.; - ATO 3 Medio Valdarno - Publiacqua S.p.A.; - ATO 4 Alto Valdarno - Nuove acque S.p.A.; - ATO 5 Toscana Costa - Asa S.p.A.; - ATO 6 Ombrone - Acquedotto del Fiora S.p.A..

Tutti i database raccolti, sia per l’industria che per il terziario, una volta “puliti” e resi utilizzabili, sono stati confrontati con l’archivio ASIA 2006 di IRPET delle unità locali presenti in Toscana in modo da riclassificare ciascuna utenza con il proprio corretto codice settoriale ATECO di appartenenza e in maniera tale da potervi associare il numero di addetti. Ciò ha consentito di elaborare coefficienti di utilizzo per addetto di ciascun settore da riapplicare poi all’universo delle imprese ad esso appartenenti, ed ottenere una stima attendibile del consumo complessivo di tali attività.

In particolare, per il settore terziario, è stata focalizzata l’attenzione sulle attività terziarie idroesigenti afferenti al settore turistico (alberghi, ristoranti, bar, strutture di camping e di balneazione), sui servizi alla persona e assistenziali e sanitari (lavanderie, residenze protette e strutture ospedaliere), e su alcuni servizi sportivi (ad esempio gestione di piscine e campi da golf).

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2.1.2 La tipologia di dati richiesta SETTORE INDUSTRIALE Al fine di confrontare i dati relativi agli scarichi di ciascuna attività industriale, o comunque produttiva, con l’archivio IRPET delle imprese presenti sul territorio regionale (ASIA), è stato richiesto a ciascun soggetto almeno il seguente set base di dati: - Ragione sociale della impresa; - CF e/o P. IVA; - Indirizzo attività; - volume annuo scaricato (mc/anno); - volume annuo prelevato (mc/anno) e fonte del prelievo.

I dati relativi ad anagrafica e soprattutto alla Partita IVA, risultano infatti fondamentali per attribuire univocamente ad ogni impresa presente nell’archivio ASIA i volumi scaricati e prelevati annualmente.

Questo con lo scopo finale di costruire, con un numero significativo di dati, dei coefficienti di scarico e prelievo validi per ciascun settore produttivo (Divisioni e Gruppi della classificazione ATECO). • I dati reperiti presso le AATO Attraverso il coordinamento degli ATO, nella persona dell’Ing. Paolo Quaranta, direttore dell’AATO 6 - Ombrone, sono state acquisite le autorizzazioni allo scarico in pubblica fognatura industriali.

I dati sono stati forniti da ciascun ATO in formato elettronico. Non essendo presente uno standard comune per l’archiviazione dei dati, ciascun ente ha

fornito i dati in formati diversi e con strati informativi contenuti all’interno degli stessi file di carattere eterogeneo.

In particolare sono stati acquisiti per i diversi ATO: - ATO 1: file Excel; - ATO 4: file Excel; - ATO 3: database Access; - ATO 2: database Access; - ATO 5: file Excel; - ATO 6: database Access.

Per quanto riguarda l’ATO 4, non è stata fornita per nessuna attività la P. IVA, mentre solo l’ATO 1 e 5 hanno fornito anche i dati relativi a i prelievi. • I dati reperiti presso le Province Il reperimento dei dati presso le Province, che sono gli Enti preposti al rilascio delle autorizzazioni allo scarico fuori dalla pubblica fognatura, ha comportato una serie di problemi, primo fra tutti la non facile accessibilità ai dati.

Infatti solo 4 province (Firenze, Grosseto, Pisa e Lucca) risultano avere un archivio informatizzato delle autorizzazioni rilasciate completo di tutte le informazioni necessarie al presente studio, altre hanno un archivio solo parziale, in cui sono riportati i dati necessari alla Amministrazione e non riportano i volumi di scarico dichiarati (Pistoia, Siena), per altre ancora deve essere fatto ricorso alla consultazione del materiale cartaceo per la estrapolazione di tutti i dati (Arezzo, Livorno, Prato, Massa Carrara).

Ovviamente i dati sono risultati estremamente eterogenei, dato che anche per le Province che

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si sono dotate di uno strumento informatico di archiviazione non esiste uno standard uniforme, né per quanto riguarda il formato di archiviazione, né tantomeno per quanto concerne i dati riportati. D’altro canto, i modelli per le richieste di autorizzazione e i documenti da presentare e le informazioni richieste per il rilascio delle stesse differiscono da provincia a provincia.

Per le province dotate di un database contenente anche i volumi di scarico denunciati dalla singola attività solo Lucca e Grosseto riportano anche i dati fiscali della stessa, come Pistoia e Siena, che però non informatizzano il dato di volume scaricato.

Per la provincia di Massa, non essendo stato possibile accedere ai documenti relativi alle autorizzazioni allo scarico è stato fatto ricorso alle denunce annuali di prelievo che le attività devono annualmente inviare all’ente Provincia.

Infine, per le province per le quali i dati sono stati estrapolati direttamente dal cartaceo, si è provveduto anche al reperimento dei dati fiscali e di quelli relativi al prelievo. • I dati reperiti presso i depuratori industriali I distretti industriali e i relativi Gestori industriali presi in considerazione sono: - Cartario: Aquapur Multiservizi S.p.A. (Porcari - LU); - Tessile: GIDA S.p.A. (Prato); - Conciario: Consorzio Cuoio-depur S.p.A. (San Miniato - PI);

Consorzio Acquarno S.p.A. (Santa Croce sull’Arno - PI). Presso i gestori dei depuratori industriali sono stati richiesti gli stessi dati individuali delle

singole imprese derivanti dalle autodichiarazioni che ogni azienda, afferente allo specifico impianto, è tenuta annualmente ad inviare.

Sono stati richiesti ai Gestori industriali anche un’altra tipologia di dati, caratteristici dell’impianto di depurazione stesso, al fine di verificare l’attendibilità delle dichiarazioni allo scarico. In particolare sono a disposizione dati di portata e di qualità misurati con ragionevole frequenza e, spesso, sufficiente accuratezza.

Sono stati quindi richiesti i seguenti valori: - Volumi industriali (o totali) trattati, su base mensile o annua, per le ultime 3 annualità; - Dati di qualità medi mensili del refluo in ingresso (almeno BOD, COD, SS, N e P).

Il distretto del cartario, afferente al depuratore di “Casa del Lupo”, e il distretto del tessile, afferente a 5 depuratori (Baciacavallo e Calice a Prato, Vaiano, Vernio e Cantagallo nei rispettivi comuni), hanno consegnato i dati richiesti relativi alle imprese afferenti ai singoli impianti oltre che alcuni tra gli altri dati richiesti.

In particolare, per quanto riguarda il comparto del cartario, sono stati forniti anche i dati fiscali delle singole attività, mentre i dati provenienti da GIDA S.p.A. risultavano sprovvisti di tale informazione. Entrambi i gestori hanno forniti i set di dati con riferimento a 3 annualità: 2005, 2006 e 2007.

Per il distretto del conciario non è stato possibile ottenere i dati relativi alle singole imprese, le Associazioni dei Conciatori si sono infatti opposte alla consegna dei dati sensibili riguardanti le singole attività.

Il Consorzio Cuoiodepur ha consegnato invece i dati quali-quantitativi per gli anni 2006 e 2007, e, per ovviare alla impossibilità di consegna di dati sensibili ha provveduto essa stessa a calcolare i coefficienti di scarico relativi a Divisioni e Gruppi relativamente alle attività conciarie afferenti al suo impianto. Per quanto riguarda infine il Consorzio Acquarno non è stato consegnato alcun dato richiesto.

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SETTORE TERZIARIO Al fine di confrontare i dati relativi alle bollettazioni di ciascuna attività produttiva, con l’archivio IRPET delle imprese presenti sul territorio regionale (ASIA), è stato richiesto a ciascun soggetto Gestore almeno il seguente set base di dati: - Ragione sociale della impresa; - CF e/o P. IVA; - Indirizzo attività; - mc bollettati; - date bollettazioni.

I dati relativi ad anagrafica e soprattutto alla Partita IVA, risultano infatti fondamentali per attribuire univocamente ad ogni impresa presente nell’archivio ASIA i volumi prelevati annualmente.

Questo con lo scopo finale di costruire, con un numero significativo di dati, dei coefficienti di scarico e prelievo validi per ciascun settore produttivo (Divisioni, Gruppi, Classi e in alcuni casi Categorie della classificazione ATECO).

I dati sono stati forniti da ciascun Gestore in formato elettronico, ma non essendo presente uno standard comune per l’archiviazione dei dati, ciascuna società ha fornito i dati in formati diversi e con strati informativi contenuti all’interno degli stessi file di carattere assolutamente eterogeneo.

In particolare ciò che risulta marcatamente diverso all’interno dei differenti set di dati raccolti è la tempistica di bollettazione, infatti per ciascun gestore le letture dei contatori e le relative bollettazioni, sono riferite ad archi temporali diversi: in alcuni casi mensili, in altri bimestrali o trimestrali, in altri ancora annuali.

Inoltre i dati forniti, fanno riferimento, in quasi tutti i casi, a più anni di bollettazione, che però non coincidono, per i diversi gestori, sia per numerosità che per riferimento temporale.

Questo ha subito messo in evidenza la necessità di uniformare i dati calcolando, per ogni attività, il volume annuo medio bollettato, dove con il termine “medio” ci si vuole riferire alla media su più anni di bollettazioni, per quei gestori che hanno fornito dati relativi ad almeno 3 anni. 2.2 Elaborazione dei dati 2.2.1 Metodologia L’elaborazione dei dati è stata finalizzata all’incrocio con l’archivio “ASIA 2006 Unità Locali” delle attività produttive, tale database, costruito da IRPET, è costituito da tutte le imprese che hanno una unità produttiva sul territorio toscano.

Per ottenere una corrispondenza univoca tra i dati acquisiti e l’archivio “ASIA” il campo che dà il miglior risultato è la P. IVA o il C.F., in quanto esso risulta unico. In assenza di questo si può procedere all’analisi attraverso la ragione sociale.

Per quanto i dati fiscali risultino univoci per ciascuna impresa, la semplice diversa trascrizione o un errore in uno dei due archivi può dar luogo alla non corrispondenza.

Sono stati quindi confrontati i due archivi in maniera tale da attribuire alle attività presenti tra i dati raccolti i campi presenti all’interno del database ASIA, con particolare riferimento al codice ATECO e al numero di addetti medio.

Lo scopo finale di questa attribuzione, infatti, è stato quello di determinare un coefficiente

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medio di prelievo per addetto per ogni settore ATECO. Nello specifico sono stati costruiti coefficienti per ogni Divisione, Gruppo per il settore Industriale e per Classe, e in alcuni casi Categoria, per il terziario. SETTORE INDUSTRIALE E’ stato effettuato un primo incrocio attraverso i dati fiscali, se presenti. Per tutte le attività per le quali non è stata riscontrata conformità tra i dati, è stato cercato un riscontro attraverso un incrocio sulla ragione sociale e infine, per le imprese per le quali non era stata trovata ancora una associazione, è stato necessario ricercarle ad una ad una nell’archivio ASIA sempre attraverso la ragione sociale. SETTORE TERZIARIO Dopo un primo incrocio tra i db dei gestori e l’archivio ASIA, attraverso i dati fiscali e poi la ragione sociale, sono stati eliminati tutti quei record che non sono stati ritenuti significativi, infatti, data la grande quantità di stati elaborati sono stati ritenuti validi quei record dove oltre alla corrispondenza tra i dati fiscali o la ragione sociale si otteneva un riscontro anche sull’indirizzo della sede legale.

Sono stati inoltre eliminati tutti quei record per i quali il consumo risultava nullo. Ulteriore passo verso la costruzione dei coefficienti è stato quello di riportare un valore di

prelievo univoco per ogni attività, infatti, in molti casi, le diverse attività produttive hanno più di un contatore e quindi più di una lettura.

Nella successiva tabella sono riportate per ogni gestore, le risultanze, in termini di numerosità, dell’incrocio dei db con l’archivio ASIA e della successiva analisi di congruenza.

Tabella 2.1 RIEPILOGO DATI REPERITI, INCROCIATI ED ANALIZZATI

GESTORE N° record incrociati ASIA N° record validati Gaia S.p.A. 10.126 6.288Acque S.p.A. 19.134 12.111Publiacqua S.p.A. 23.571 14.378Nuove acque S.p.A. 6.498 5.313Asa S.p.A. 2.965 1.716Acquedotto del Fiora S.p.A. 6.993 6.292

Una volta determinate le imprese su cui effettuare le successive analisi è stato calcolato per

ogni record il consumo annuo sulla base della somma dei dati del consumo bollettato/la somma dei giorni relativi *365.

Infine, per ottenere quindi le stime dei consumi idrici dei settori industriale e terziario, sono stati determinati i coefficienti medi per addetto, questi sono stati poi applicati a tutte le imprese contenute all’interno del database “ASIA 2006 Unità locali”, per ottenere la stima complessiva dei consumi su tutto il territorio regionale.

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2.2.2 La stima dei coefficienti del settore industriale I coefficienti annuali di scarico per addetto sono stati determinati, per ogni Divisione e per ogni Gruppo ATECO.

L’operazione è stata condotta dividendo, per ogni raggruppamento omogeneo, il totale degli scarichi, espressi in metri cubi/anno, per il totale degli addetti medi, cioè:

=

== n

1ii

n

1ii

J

medi_tidetad

scaricoSC_Coeff

dove: Coeff_SCJ = il coefficiente di scarico per addetto della J-esima Divisione o Gruppo

[mc/anno/addetto]; scaricoi = è lo scarico della i-esima impresa della Divisione o Gruppo considerato

[mc/anno]; addetti_medii = è il numero di addetti medi della i-esima impresa della Divisione o Gruppo

considerato. Successivamente è stato determinato un fattore moltiplicativo, caratteristico per ogni tipo di

produzione (relativo quindi a ciascuna Divisione o Gruppo), che consente di passare dallo scarico per addetto al prelievo per addetto.

Tale fattore, ovviamente maggiore di uno, tiene in considerazione le specificità delle produzioni stesse; esistono infatti lavorazioni per le quali quasi tutto il volume prelevato viene poi scaricato, (es.: lavaggi, raffreddamento, etc.) mentre, in altri casi, entra a far parte della produzione stessa (es.: industria alimentare, farmaceutica, ecc.).

I coefficienti sono stati quindi determinati in fasi successive, integrando di volta in volta i dati.

Nella prima fase sono stati utilizzati i dati provenienti dagli ATO, a cui successivamente è stato aggiunto quanto ricevuto dalla Province.

La terza fase è consistita nel sostituire, per i settori afferenti al tessile e al cartario, i coefficienti precedentemente determinati con quelli derivati dall’analisi dei dati forniti dai Gestori dei depuratori industriali. ELABORAZIONE DEI DATI PROVENIENTI DAGLI ATTI AUTORIZZATIVI • Autorizzazioni di scarico in pubblica fognatura (ATO) Il numero complessivo di dati acquisito, relativi a singole imprese, risulta essere pari a 3.778, comprensive di tutte le attività, non solo quelle industriali. In particolare il numero di autorizzazioni esaminato per i singoli ATO è: - ATO 1: 38; - ATO 2: 1.477; - ATO 3: 1.191; - ATO 4: 440; - ATO 5: 349; - ATO 6: 283.

I dati provenienti dai diversi formati sono stati estratti ed elaborati tramite fogli di lavoro excel, si è proceduto all’analisi di ciascuno, eliminando i duplicati, accorpando i valori di

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scarico per quelle attività per cui erano presenti più autorizzazioni (ogni singolo punto di scarico deve essere singolarmente autorizzato), ed eliminando, infine, quelle autorizzazioni per cui non era riportato il volume scaricato.

I dati sono stati quindi uniformati in maniera tale da ottenere i seguenti campi: - “IDAUT” = codice identificativo della autorizzazione, essenziale per poter risalire alla stessa

nel file originario; - “IVA” = partita IVA della impresa; - “COD_FISCALE” = codice fiscale della impresa; - “RAG_SOCIALE” = ragione sociale dell’impresa; - “mcUBI_AUTORIZZAZIONE” = metri cubi annui autorizzati per lo scarico. Dopo tale operazione si sono ottenuti dati relativi a 2.998 imprese.

Si è quindi proceduto all’incrocio di questi, attraverso i dati fiscali, con l’archivio ASIA, l’operazione ha dato luogo a 1.412 corrispondenze.

Si è in seguito proceduto all’incrocio dei rimanenti tramite la ragione sociale, operazione piuttosto difficile in automatico dato che si ottiene una corrispondenza solo se in entrambi gli archivi esse sono scritte nella stessa identica maniera. Con questa seconda fase sono state recuperate 324 imprese.

L’ultima fase è stata condotta ricercando manualmente nell’archivio ASIA ogni singola impresa rimanente, attraverso la ragione sociale e l’indirizzo. Con questa ultima fase sono state trovate altre 691 imprese.

Il totale di imprese per cui è stata trovato riscontro in entrambi gli archivi è quindi pari a 2.427.

Sono stati quindi costruiti i coefficienti per Divisioni e Gruppi. Si è proceduto successivamente con una attenta analisi di quanto trovato, sono stati quindi

eliminati i valori outlier, cioè quei valori numericamente distanti dal resto dei dati raccolti. Dopo questa ultima esclusione il campione su cui sono stati costruiti i coefficienti è risultato

pari a 2.312 imprese. • Autorizzazioni di scarico fuori dalla pubblica fognatura (Province) Analogamente a quanto fatto per gli ATO sono stati analizzati i dati acquisiti dalle province, che risultano pari a 652.

Tabella 2.2

RIEPILOGO DATI REPERITI E ANALIZZATI RELATIVI ALLE PROVINCE

N. Dati raccolti N. Dati incrociati N. Dati utilizzati Arezzo 74 40 15Firenze 91 63 53Grosseto 39 25 22Livorno* 17 - (*)Lucca 95 73 71Massa Carrara 74 68 65Pisa 46 29 28Pistoia 138 56 25Prato** (**) - -Siena 78 33 17TOTALE 652 387 296

Per la Provincia di Livorno sono state acquisite solo le autorizzazioni allo scarico derivanti

dalle AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), presentate alla provincia o al Ministero

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dell'Ambiente e della Tutela del Territorio. Per la provincia di Prato gli scarichi autorizzati sono relativi solamente agli impianti di

depurazione industriale, considerati attraverso i dati reperiti presso il Gestore GIDA. L’insieme di dati è stato controllato e ne è stata poi cercata la corrispondenza con l’archivio

ASIA. Sono state trovate 387 unità locali. Infine, analogamente a quanto fatto per i dati relativi alle autorizzazioni rilasciate dagli ATO,

sono stati eliminati i valori non ritenuti statisticamente significativi e sono stati quindi utilizzati 296 dati.

Sono stati quindi uniti i dati derivanti dagli ATO e dalle Province e sono stati quindi costruiti dei nuovi coefficienti per Divisioni e Gruppi. ELABORAZIONE DEI DATI PROVENIENTI DAI GESTORI INDUSTRIALI Per quanto concerne i gestori dei depuratori industriali sono stati esaminati i dati provenienti dal cartario e dal tessile.

Per quanto riguarda i dati derivanti dal depuratore di “Casa del Lupo” - Lucca su 67 attività di cui ci è stata fornita l’autodichiarazione per lo scarico è stata trovata corrispondenza nell’archivio ASIA per 52, mentre per i 5 depuratori del tessile, su un totale di 494 attività, sono stati incrociati 352 dati.

Molte di queste aziende sono già presenti nei dati raccolti presso gli ATO, in quanto, per convogliare gli scarichi al depuratore, queste scaricano nella pubblica fognatura.

Infine, per quanto riguarda, i dati provenienti dal Consorzio Cuoiodepur, è stata condotta un’analisi volta a quantificare la significatività del dato.

I consorziati risultano essere 120, di cui 92 sono industrie conciarie. Nel distretto sono presenti in totale 906 imprese appartenenti al settore della concia, il dato derivante dal depuratore di Ponte a Egola rappresenterebbe quindi circa il 10% del totale, campione sicuramente significativo per la determinazione di coefficienti attendibili.

E’ stato quindi concordato col Gestore, per ovviare alla problematica della diffusione dei dati sensibili, di procedere con una definizione dei coefficienti, secondo le modalità utilizzate per il presente studio, da parte del Gestore stesso.

Dei 109 consorziati presi in considerazione, 33 non esistono più come attività, oppure non scaricano più nell’impianto, 10 appartengono ad 8 divisioni/gruppi diversi e quindi non rappresentano un campione significativo, attraverso i restanti è stato stimato il coefficiente relativo alla Divisione 19 e al Gruppo 191.

Con i dati derivanti da questi tre settori sono stati costruiti appositi coefficienti per le relative Divisioni e Gruppi e sono stati inseriti al posto degli stessi determinati attraverso le sole autorizzazioni allo scarico. ELABORAZIONE DELLE GRANDI UTENZE INDUSTRIALI L’ultima fase dell’elaborazione ha riguardato le grandi utenze industriali. Per queste si è proceduto alla determinazione diretta dei consumi idrici attraverso la consultazione di rapporti ambientali, delle AIA o di interviste dirette.

Queste attività trovano collocazione essenzialmente nella provincia di Livorno e in quella di Grosseto.

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2.2.3 La stima dei coefficienti del settore terziario I coefficienti annuali di prelievo per addetto sono stati determinati, per ogni Divisione, Gruppo, Classe e in alcuni casi Categoria ATECO, presente nell’archivio “ASIA 2006 unità locali”.

L’operazione è stata condotta dividendo, per ogni raggruppamento omogeneo, il totale degli scarichi, espressi in metri cubi/anno, per il totale degli addetti medi, cioè:

=

== n

ii

n

ii

J

meditiad

prelievoPRCoeff

1

1

_det_

dove: - Coeff_PRJ = il coefficiente di prelievo per addetto della J-esima Divisione, Gruppo o Classe.

[mc/anno/addetto]; - prelievoi = è il prelievo determinato dalle bollettazioni della i-esima impresa della Divisione,

Gruppo o Classe considerato [mc/anno]; - addetti_medii = è il numero di addetti medi della i-esima impresa della Divisione, Gruppo o

Classe considerato.

• Completamento dei coefficienti Dopo la determinazione dei coefficienti si è proceduto con una dettagliata analisi dei risultati, in termini di coefficienti, per tutte le classificazioni ATECO considerate.

Sono stati eliminati gli out-layer, quei valori, cioè, che risultavano eccessivamente alti o bassi, rispetto alla media, per quello specifico settore;, andando poi ad analizzare la significatività statistica di essi, sono state effettuate ulteriori esclusioni, non sono stati presi in considerazione quei settori per i quali si ha un numero di rilevazioni campionarie inferiore a 6.

Non tutti i settori risultano quindi coperti nonostante le diverse analisi effettuate. Per ottenere un quadro globale delle pressioni esercitate dal settore produttivo, risulta necessario quindi completare quei coefficienti che non è stato possibile stimare.

Nell’archivio “ASIA 2006 Unità Locali” sono contenute unità locali che appartengono a 50 Divisioni e 197 Gruppi e 491 Classi.

I settori fino alla Divisione 36 sono quelli appartenenti al comparto industriale, i dati analizzati per questo comparto consentono di coprire 22 Divisioni su 24 e 83 su 105 Gruppi.

Per attribuire quindi a ciascun Gruppo un coefficiente attendibile si è proceduto al completamento dei coefficienti mancanti con valori di letteratura (“Guida tecnica sui trattamenti delle acque”, Contardi et al., 1990).

Per completare invece quelle Divisioni per le quali non sia stato determinato un valore o questo risulti non statisticamente significativo, si è proceduto analogamente a quanto fatto per i Gruppi, inserendo un dato ricavato dal valore medio dai coefficienti utilizzati per i Gruppi, relativamente a quella specifica Divisione.

Per quanto riguarda il settore terziario, dato l’elevato numero di dati a disposizione, è stato scelto di scendere, come dettaglio di lavoro nella analisi e validazione dei coefficienti, al livello delle Classi (Classificazione ATECO a 4 cifre).

Delle 221 Classi analizzate, solo per 28 di esse non è stato possibile determinare un coefficiente statisticamente significativo.

Per attribuire comunque a ciascuna di esse un coefficiente attendibile si è proceduto nel seguente modo: - se il coefficiente è presente al livello superiore di classificazione (Gruppo o Divisione a cui

appartiene) è stato attribuito quel valore;

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- se il coefficiente non è presente al livello superiore di classificazione è stato attribuito un valore desunto da dati di letteratura (“Guida tecnica sui trattamenti delle acque”, Contardi et al., 1990). Inoltre per alcune delle Classi analizzate è stato ritenuto opportuno scendere al livello di

classificazione ulteriore, per meglio definire le singole peculiarità, in particolare:

− 92.61 Gestione di stadi ed altri impianti sportivi: 92.61.1 Gestione di stadi 92.61.2 Gestione di piscine 92.61.3 Gestione di campi da tennis 92.61.4 Gestione di impianti polivalenti 92.61.5 Gestione di palestre sportive 92.61.6 Gestione di altri impianti sportivi nca − 92.72 Altre attività ricreative: 92.72.1 Gestione di stabilimenti balneari: marittimi, lacuali e fluviali 92.72.2 Sale giochi e biliardi − 93.04 Servizi dei centri per il benessere fisico: 93.04.1 Servizi di centri per il benessere fisico (esclusi gli stabilimenti termali) 93.04.2 Stabilimenti idropinici ed idrotermali

Oltre a ciò, per alcune categorie è stata condotta un’analisi maggiormente approfondita; in particolare per quanto riguarda la Categoria 55.22.0 - Campeggi ed aree attrezzate per roulotte e per la Categoria 92.61.6 - Gestione di altri impianti sportivi nca.

In particolare per quanto riguarda i campeggi è stato deciso di compiere un’indagine diretta attraverso interviste a campione presso gli esercenti stessi dei consumi annuali, in quanto la maggior parte dei campeggi si approvvigiona sì da acquedotto, per quanto riguarda l’acqua necessaria per i servizi o le attività commerciali (bar, ristoranti, negozi) interne, ma quasi sempre ha anche un’altra fonte di approvvigionamento, normalmente da pozzi, per soddisfare gli altri utilizzi come irrigazione, lavaggio superfici, piscine, servizi igienici, ecc.. Risulta ovvio quindi che stimare il consumo di questa categoria attraverso la sola bollettazione comporta una sottostima dei consumi.

Questo è infatti confermato da quanto emerso: il coefficiente risultante dalla bollettazione è pari a 827 mc/addetto/anno, mentre il coefficiente ricavato dall’indagine diretta è pari a 1.227 mc/addetto/anno.

Analogamente è stata condotta un’indagine per la Categoria 92.61.6 - Gestione di altri impianti sportivi nca, in quanto in questa è compresa la gestione dei campi da Golf, una attività molto idro-esigente per la quale è naturale presupporre un approvvigionamento idrico realizzato prevalentemente attraverso fonti non acquedottistiche.

Per questa categoria si è proceduto andando ad individuare i campi da golf presenti sul territorio regionale dal sito della “Federazione Italiana Golf”. Si sono estratti, quando presenti, i dati relativi alle superfici dei campi e, dove non presenti, si è stimata una grandezza media in ettari sulla base del numero di buche. Si è poi ponderata la superficie complessiva con un coefficiente medio che restituisse la superficie effettivamente irrigata, pari a circa il 55%. Alla superficie irrigata, così ottenuta, si sono infine applicati diversi coefficienti di irrigazione desunti dalla letteratura e da studi condotti dal CIBIC (Centro Interdipartimentale di Bioclimatologia dell’Università di Firenze). Si è quindi scelto prudenzialmente di utilizzare la

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stima derivante dall’applicazione del coefficiente di idroesigenza per ettaro del CIBIC, in quanto più basso rispetto agli altri.

Una volta calcolato il fabbisogno idrico annuo del singolo campo da golf restava il problema di come inserire il fabbisogno calcolato per ciascuna infrastruttura nel database Asia 2006 Unità locali. Infatti la maggior parte delle associazioni sportive e enti che gestiscono i campi da Golf non sono classificati come impresa e dunque non compaiono nel database delle imprese ASIA 2006 unità locali. Si è quindi deciso di aggiungere al database Asia dei nuovi record rappresentati da queste unità locali e di ricalcolare pertanto dei coefficienti medi per la categoria 92.61.6 per unità territoriale comunale, che tenessero conto della presenza dei campi da golf (riportati in tabella 3 in appendice).

Sono stati inoltre ricalcolati, attraverso la metodologia descritta nello studio conclusosi nel novembre 2008, i coefficienti relativi al comparto industriale in quanto, nello studio precedente, questi erano stati determinati sulla base dell’archivio ASIA 2005, mentre per il presente studio è stato utilizzato l’archivio ASIA più aggiornato, quello relativo cioè al 2006, corrispondente all’anno di rilevazione dei consumi.

Alla fine del percorso di stima, dunque, si è ottenuto un database di consumi il cui minimo comune denominatore settoriale e territoriale è rappresentato dal gruppo ATECO a tre cifre e dal livello territoriale comunale.

Si è quindi collegata la stima al 2006 dei consumi idrici delle attività produttive al sistema di contabilità regionale dell’Irpet. Si sono aggregati i consumi idrici calcolati per il 2006 in 30 branche settoriali e 42 Sistemi Economici Locali. Si sono suddivisi i rispettivi consumi per le corrispondenti unità di lavoro. Si sono in tal modo calcolati dei coefficienti di idroesigenza per unità di lavoro per branca settoriale (che corrisponde al livello delle sottosezioni ATECO 2002) e per Sistema Economico Locale. Ciò costituisce un avanzamento sotto due aspetti: 1. permette di ottenere un coefficiente territorializzato (per SEL) che riflette indirettamente le

diverse caratterizzazioni della tecnologia sul territorio; 2. permette di ricostruire, attraverso le serie storiche della contabilità regionale, stime

dell’evoluzione settoriale dei consumi per gli anni 1995-2008; 3. permette infine, attraverso i modelli di previsione di Irpet di prevedere l’andamento futuro di

tali consumi settoriali.

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APPENDICE STATISTICA

Tavola 1

CONSUMO DI ACQUA DEI SETTORI SECONDARIO E TERZIARIO. 1995-2007 Migliaia di metri cubi

Industria (no utilities) Terziario TOTALE

1995 226.793.755 34.651.977 261.445.7331996 225.952.413 35.106.336 261.058.7481997 225.972.627 35.244.819 261.217.4451998 231.588.169 35.684.873 267.273.0411999 225.051.191 36.725.009 261.776.2002000 225.631.651 38.498.693 264.130.3442001 227.941.141 39.708.807 267.649.9482002 222.129.955 40.698.459 262.828.4142003 224.811.722 42.538.816 267.350.5382004 228.408.098 42.189.727 270.597.8252005 218.685.697 43.066.737 261.752.4342006 217.381.751 44.467.150 261.848.9012007 216.355.435 44.262.143 260.617.5782008 208.194.976 44.810.931 253.005.907 Var. 1995-2008 -8,2 29,3 -3,2Var. media annua -0,7 2,0 -0,3

Fonte: stime Irpet

Tavolo 2a CONSUMO DI ACQUA DEI SETTORI ECONOMICI. 1995-2001

Branche settoriali 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 Estrazione di minerali energetici 9.740 9.740 9.740 9.740 9.740 9.740 9.740 Estrazione di minerali non energetici 7.848.231 7.668.038 7.357.129 7.342.165 7.374.362 6.846.920 6.670.923 Alimentari,bevande e tabacco 26.155.608 24.769.110 24.632.806 26.018.312 25.801.509 25.615.291 24.254.299 Tessili ed abbigliamento 72.034.904 70.892.450 70.543.134 72.577.443 65.925.289 66.583.522 68.495.839 Concia, prodotti in cuoio, pelle e calzature 16.859.016 16.847.136 16.644.872 16.804.383 15.532.974 14.972.036 14.432.190 Legno e dei prodotti in legno 750.757 694.003 669.163 694.194 721.400 723.677 710.016 Carta, stampa ed editoria 8.059.027 8.497.902 8.481.573 9.253.184 9.373.461 9.258.718 9.210.650 Coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari 18.429.738 18.561.278 20.111.970 22.059.174 21.792.699 23.197.812 26.029.450 Prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 31.965.271 32.242.973 32.232.915 32.512.566 32.966.376 32.668.527 32.523.917 Articoli in gomma e materie plastiche 4.019.680 4.000.832 4.149.000 4.358.420 4.451.618 4.461.894 4.432.720 Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 12.497.700 12.559.899 12.637.486 12.404.410 12.282.519 12.483.190 12.766.627 Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo 22.825.554 24.059.800 23.442.174 22.413.750 23.565.303 23.617.605 23.310.973 Macchine ed apparecchi meccanici 1.200.332 1.194.773 1.161.120 1.192.115 1.220.777 1.217.401 1.184.995 Macchine elettriche e di apparecchiature elettriche ed ottiche 768.272 764.414 818.528 862.380 872.000 908.419 945.558 Mezzi di trasporto 967.930 938.287 950.040 950.756 951.858 927.447 876.763 Altre industrie manifatturiere 2.401.997 2.251.778 2.130.979 2.135.178 2.209.306 2.139.451 2.086.483 Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas e acqua calda - - - - - - - Costruzioni 2.527.659 2.459.669 2.457.804 2.431.756 2.554.893 2.662.539 2.889.533 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazioni 5.585.393 5.575.322 5.552.729 5.602.842 5.750.461 5.788.186 5.810.369 Alberghi e ristoranti 13.746.037 13.898.216 14.052.986 14.488.908 14.619.090 15.973.397 16.536.565 Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 2.174.244 2.225.446 2.185.502 2.198.685 2.275.019 2.325.559 2.311.446 Intermediazione monetaria e finanziaria 343.701 335.763 337.322 351.251 358.003 363.114 363.555 Informatica, ricerca, altre attività… 1.313.061 1.429.156 1.563.214 1.607.581 1.741.255 1.890.578 1.931.700 Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria - - - - - - - Istruzione 140.459 137.512 134.490 131.586 132.272 131.953 133.323 Sanità e altri servizi sociali 1.461.520 1.465.377 1.454.098 1.438.118 1.447.122 1.493.968 1.519.887 Altri servizi pubblici, sociali e personali 7.263.217 7.479.157 7.406.076 7.333.827 7.740.448 7.760.800 8.098.557 Attività immobiliari e noleggio (solo noleggio immob. tolte) 96.685 100.718 100.599 100.318 106.447 108.599 113.871 TOTALE 261.445.733 261.058.748 261.217.445 267.273.041 261.776.200 264.130.344 267.649.948 Industria (no utilities) 226.793.755 225.952.413 225.972.627 231.588.169 225.051.191 225.631.651 227.941.141 Terziario 34.651.977 35.106.336 35.244.819 35.684.873 36.725.009 38.498.693 39.708.807

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34

Tavolo 2b

CONSUMO DI ACQUA DEI SETTORI ECONOMICI. 2002-2008

Branche settoriali 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Estrazione di minerali energetici 9.740 9.740 9.740 9.740 9.740 9.740 9.740 Estrazione di minerali non energetici 6.451.953 6.441.843 6.473.443 6.281.644 6.105.720 6.078.015 5.907.721 Alimentari,bevande e tabacco 23.326.274 24.787.129 26.226.846 24.903.141 24.468.249 25.223.850 24.429.830 Tessili ed abbigliamento 67.699.190 68.664.992 67.064.024 60.870.001 58.420.628 61.792.113 56.981.255 Concia, prodotti in cuoio, pelle e calzature 13.659.843 13.906.901 12.805.036 11.760.410 11.512.451 11.980.483 11.385.789 Legno e dei prodotti in legno 688.524 682.103 681.856 635.967 608.667 644.805 592.981 Carta, stampa ed editoria 8.995.775 9.003.154 9.215.767 9.075.411 8.900.588 9.000.557 8.963.283 Coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari 26.178.785 26.100.955 28.174.852 28.907.436 29.540.511 27.855.571 27.616.144 Prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 31.238.110 30.545.177 32.200.270 32.029.911 32.525.937 29.859.452 28.686.542 Articoli in gomma e materie plastiche 4.320.020 4.288.595 4.408.268 4.261.745 4.119.646 4.348.655 4.243.152 Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 12.184.872 12.152.990 12.091.564 12.107.883 11.415.885 11.599.125 10.850.794 Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo 22.453.149 23.163.493 23.786.641 22.594.158 24.539.450 22.792.514 23.507.018 Macchine ed apparecchi meccanici 1.161.097 1.202.628 1.282.227 1.314.508 1.337.212 1.275.893 1.263.681 Macchine elettriche e di apparecchiature elettriche ed ottiche 906.954 947.531 1.000.716 1.021.822 1.031.091 981.717 979.811 Mezzi di trasporto 825.128 866.575 924.056 910.345 945.580 925.934 847.573 Altre industrie manifatturiere 2.030.542 2.047.915 2.062.792 2.001.575 1.900.397 1.987.012 1.929.663 Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas e acqua calda - - - - - - - Costruzioni 2.975.826 3.062.435 3.106.773 3.325.169 3.322.616 3.587.236 3.547.671 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazioni 5.882.877 6.040.704 5.932.572 5.898.747 6.063.341 6.055.667 6.025.955 Alberghi e ristoranti 17.048.602 18.232.183 17.917.639 18.422.506 18.761.451 18.764.058 19.071.459 Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 2.313.698 2.396.099 2.378.180 2.461.236 2.566.410 2.471.355 2.501.544 Intermediazione monetaria e finanziaria 360.119 365.311 360.445 364.507 371.048 371.533 371.452 Informatica, ricerca, altre attività… 2.065.756 2.179.475 2.184.364 2.240.171 2.349.189 2.293.568 2.332.090 Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria - - - - - - - Istruzione 134.944 137.705 135.871 135.872 137.096 139.696 139.456 Sanità e altri servizi sociali 1.533.600 1.547.476 1.548.890 1.501.213 1.528.853 1.615.907 1.645.816 Altri servizi pubblici, sociali e personali 8.262.824 8.451.231 8.499.038 8.590.705 9.236.065 8.835.142 9.046.283 Attività immobiliari e noleggio (solo noleggio immob. tolte) 120.212 126.197 125.954 126.612 131.080 127.982 129.206 TOTALE 262.828.414 267.350.538 270.597.825 261.752.434 261.848.901 260.617.578 253.005.907 Industria (no utilities) 222.129.955 224.811.722 228.408.098 218.685.697 217.381.751 216.355.435 208.194.976 Terziario 40.698.459 42.538.816 42.189.727 43.066.737 44.467.150 44.262.143 44.810.931

Tavola 3 CONSUMO DI ACQUA DELL’INDUSTRIA E DEL TERZIARIO NELLE PROVINCE TOSCANE. 1995-2008

Anno Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca Massa Carrara Pisa Prato Pistoia Siena 1995 15.591.808 49.014.941 14.281.159 51.730.819 23.821.798 10.255.062 27.478.139 42.881.912 14.395.806 11.994.289 1996 15.417.552 47.932.864 14.029.429 53.413.852 23.818.334 9.927.571 26.681.422 43.519.835 14.311.519 12.006.370 1997 15.479.922 47.096.390 13.148.395 53.289.970 23.241.179 10.544.008 26.464.795 44.150.811 15.102.712 12.699.262 1998 16.440.968 48.058.414 13.881.716 52.584.561 24.640.164 10.806.267 27.650.305 43.876.106 16.050.754 13.283.786 1999 16.060.145 46.132.127 14.753.752 53.857.365 24.526.147 10.067.521 26.503.895 41.164.985 15.433.177 13.277.087 2000 15.987.297 46.655.292 14.783.442 55.803.059 24.726.592 9.744.079 25.508.830 42.191.316 15.017.212 13.713.225 2001 17.354.710 48.027.525 15.514.722 55.944.302 24.384.376 10.280.247 25.171.747 42.756.801 14.976.393 13.239.125 2002 17.344.070 47.010.762 14.609.393 54.832.674 23.437.542 9.860.684 24.137.406 43.527.897 15.185.752 12.882.233 2003 17.829.092 47.766.991 14.095.427 55.152.170 23.588.453 9.668.274 25.470.977 44.426.177 16.036.070 13.316.906 2004 17.669.983 48.881.593 14.396.973 57.656.796 23.797.432 9.333.653 24.501.424 44.695.810 16.106.048 13.558.112 2005 17.342.001 47.512.102 14.175.030 56.742.805 23.526.828 9.237.587 23.623.392 40.796.874 15.200.555 13.595.259 2006 17.087.521 47.784.215 14.160.955 59.083.416 23.353.896 9.266.792 23.502.081 38.983.646 15.232.903 13.393.475 2007 17.516.452 48.111.419 13.661.579 55.029.506 23.465.723 9.176.223 23.748.659 40.954.942 15.713.275 13.239.801 2008 17.152.694 46.900.377 13.302.634 55.430.661 22.872.756 8.806.307 22.739.546 37.578.218 15.313.678 12.909.036

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7 5.6

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46.99

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1 5.2

59.20

0 5.2

69.12

0 5.3

04.58

1 5.1

60.96

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.924

2.487

.036

2.422

.433

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.190

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.073

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.436

1.735

.546

1.740

.130

1.699

.337

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36

Tavola 5

CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE – ATECO 2002, SECONDO I GRUPPI

CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE – ATECO 2002 111 ESTRAZIONE DI PETROLIO GREGGIO E DI GAS NATURALE 141 ESTRAZIONE DI PIETRE 142 ESTRAZIONE DI GHIAIA, SABBIA E ARGILLA 143 ESTRAZIONE DI MINERALI PER LE INDUSTRIE CHIMICHE E LA FABBRICAZIONE DI CONCIMI 144 PRODUZIONE DI SALE 145 ESTRAZIONE DI ALTRI MINERALI E PRODOTTI DI CAVA 151 PRODUZIONE, LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE DI CARNE E DI PRODOTTI A BASE DI CARNE 152 LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE DI PESCE E DI PRODOTTI A BASE DI PESCE 153 LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE DI FRUTTA E ORTAGGI 154 PRODUZIONE DI OLI E GRASSI VEGETALI E ANIMALI 155 INDUSTRIA LATTIERO-CASEARIA E DEI GELATI 156 LAVORAZIONE DELLE GRANAGLIE E DI PRODOTTI AMIDACEI 157 PRODUZIONE DI PRODOTTI PER L’ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI 158 PRODUZIONE DI ALTRI PRODOTTI ALIMENTARI 159 INDUSTRIA DELLE BEVANDE 160 INDUSTRIA DEL TABACCO 171 PREPARAZIONE E FILATURA DI FIBRE TESSILI 172 TESSITURA 173 FINISSAGGIO DEI TESSILI 174 CONFEZIONAMENTO DI ARTICOLI TESSILI, ESCLUSI GLI ARTICOLI DI VESTIARIO 175 ALTRE INDUSTRIE TESSILI 176 FABBRICAZIONE DI TESSUTI A MAGLIA 177 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI DI MAGLIERIA 181 CONFEZIONE DI VESTIARIO IN PELLE 182 CONFEZIONE DI VESTIARIO IN TESSUTO ED ACCESSORI 183 PREPARAZIONE E TINTURA DI PELLICCE; CONFEZIONE DI ARTICOLI IN PELLICCIA 191 PREPARAZIONE E CONCIA DEL CUOIO 192 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI DA VIAGGIO, BORSE, MAROCCHINERIA E SELLERIA 193 FABBRICAZIONE DI CALZATURE 201 TAGLIO, PIALLATURA E TRATTAMENTO DEL LEGNO 202 FABBRICAZIONE DI FOGLI DA IMPIALLACCIATURA; COMPENSATO, PANNELLI STRATIFICATI, PANNELLI DI TRUCIOLATO ED ALTRI PANNELLI DI

LEGNO 203 FABBRICAZIONE DI CARPENTERIA IN LEGNO E FALEGNAMERIA PER L’EDILIZIA 204 FABBRICAZIONE DI IMBALLAGGI IN LEGNO 205 FABBRICAZIONE DI ALTRI PRODOTTI IN LEGNO, IN SUGHERO E MATERIALI DA INTRECCIO 211 FABBRICAZIONE DELLA PASTA-CARTA, DELLA CARTA E DEL CARTONE 212 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI DI CARTA E DI CARTONE 221 EDITORIA 222 STAMPA ED ATTIVITÀ DEI SERVIZI CONNESSI ALLA STAMPA 223 RIPRODUZIONE DI SUPPORTI REGISTRATI 232 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI PETROLIFERI RAFFINATI 241 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI DI BASE 242 FABBRICAZIONE DI FITOFARMACI E DI ALTRI PRODOTTI CHIMICI PER L’AGRICOLTURA 243 FABBRICAZIONE DI PITTURE, VERNICI E SMALTI, INCHIOSTRI DA STAMPA E ADESIVI SINTETICI 244 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI FARMACEUTICI E DI PRODOTTI CHIMICI E BOTANICI PER USI MEDICINALI 245 FABBRICAZIONE DI SAPONI, DETERSIVI E DETERGENTI, DI PRODOTTI PER LA PULIZIA E LA LUCIDATURA, DI PROFUMI E COSMETICI 246 FABBRICAZIONE DI ALTRI PRODOTTI CHIMICI 247 FABBRICAZIONE DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI 251 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA 252 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN MATERIE PLASTICHE 261 FABBRICAZIONE DI VETRO E DI PRODOTTI IN VETRO 262 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CERAMICI NON REFRATTARI, NON DESTINATI ALL’EDILIZIA E DI PRODOTTI CERAMICI REFRATTARI 263 FABBRICAZIONE DI PIASTRELLE IN CERAMICA PER PAVIMENTI E RIVESTIMENTI 264 FABBRICAZIONE DI MATTONI, TEGOLE ED ALTRI PRODOTTI PER L’EDILIZIA IN TERRACOTTA 265 PRODUZIONE DI CEMENTO, CALCE, GESSO 266 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CALCESTRUZZO, CEMENTO O GESSO 267 TAGLIO, MODELLATURA E FINITURA DI PIETRE ORNAMENTALI E PER L’EDILIZIA 268 FABBRICAZIONE DI ALTRI PRODOTTI IN MINERALI NON METALLIFERI 271 SIDERURGIA 272 FABBRICAZIONE DI TUBI 273 ALTRE ATTIVITÀ DI PRIMA TRASFORMAZIONE DEL FERRO E DELL’ACCIAIO 274 PRODUZIONE DI METALLI DI BASE NON FERROSI 275 FONDERIE 281 FABBRICAZIONE DI ELEMENTI DA COSTRUZIONE IN METALLO 282 FABBRICAZIONE DI CISTERNE, SERBATOI E CONTENITORI IN METALLO; FABBRICAZIONE DI RADIATORI E CALDAIE PER IL RISCALDAMENTO

CENTRALE 283 FABBRICAZIONE DI GENERATORI DI VAPORE, ESCLUSE LE CALDAIE PER IL RISCALDAMENTO CENTRALE AD ACQUA CALDA 284 FUCINATURA, IMBUTITURA, STAMPAGGIO E PROFILATURA DEI METALLI; METALLURGIA DELLE POLVERI 285 TRATTAMENTO E RIVESTIMENTO DEI METALLI; LAVORAZIONI DI MECCANICA GENERALE 286 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI DI COLTELLERIA, UTENSILI E OGGETTI DIVERSI IN METALLO 287 FABBRICAZIONE DI ALTRI PRODOTTI METALLICI

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CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE – ATECO 2002

291 FABBRICAZIONE DI MACCHINE ED APPARECCHI PER LA PRODUZIONE E L’UTILIZZAZIONE DELL’ENERGIA MECCANICA, ESCLUSI I MOTORI PER AEROMOBILI, VEICOLI E MOTOCICLI

292 FABBRICAZIONE DI ALTRE MACCHINE DI IMPIEGO GENERALE 293 FABBRICAZIONE DI MACCHINE PER L’AGRICOLTURA E LA SILVICOLTURA 294 FABBRICAZIONE DI MACCHINE UTENSILI 295 FABBRICAZIONE DI ALTRE MACCHINE PER IMPIEGHI SPECIALI 296 FABBRICAZIONE DI ARMI, SISTEMI D’ARMA E MUNIZIONI 297 FABBRICAZIONE DI APPARECCHI PER USO DOMESTICO 300 FABBRICAZIONE DI MACCHINE PER UFFICIO, DI ELABORATORI E SISTEMI INFORMATICI 311 FABBRICAZIONE DI MOTORI, GENERATORI E TRASFORMATORI ELETTRICI 312 FABBRICAZIONE DI APPARECCHIATURE PER LA DISTRIBUZIONE E IL CONTROLLO DELL’ELETTRICITÀ 313 FABBRICAZIONE DI FILI E CAVI ISOLATI 314 FABBRICAZIONE DI PILE E ACCUMULATORI ELETTRICI 315 FABBRICAZIONE DI APPARECCHIATURE PER ILLUMINAZIONE E DI LAMPADE ELETTRICHE 316 FABBRICAZIONE DI ALTRE APPARECCHIATURE ELETTRICHE 321 FABBRICAZIONE DI TUBI E VALVOLE ELETTRONICI E DI ALTRI COMPONENTI ELETTRONICI 322 FABBRICAZIONE DI APPARECCHI TRASMITTENTI PER LA RADIODIFFUSIONE E LA TELEVISIONE E DI APPARECCHI PER LA TELEFONIA 323 FABBRICAZIONE DI APPARECCHI RICEVENTI PER LA RADIODIFFUSIONE E LA TELEVISIONE, DI APPARECCHI PER LA REGISTRAZIONE E LA

RIPRODUZIONE DEL SUONO O DELL’IMMAGINE E DI PRODOTTI CONNESSI 331 FABBRICAZIONE DI APPARECCHI MEDICALI E CHIRURGICI E DI APPARECCHI ORTOPEDICI 332 FABBRICAZIONE DI STRUMENTI E APPARECCHI DI MISURAZIONE, CONTROLLO, PROVA, NAVIGAZIONE E SIMILI, ESCLUSE LE

APPARECCHIATURE DI CONTROLLO DEI PROCESSI INDUSTRIALI 333 FABBRICAZIONE DI APPARECCHIATURE PER IL CONTROLLO DEI PROCESSI INDUSTRIALI 334 FABBRICAZIONE DI STRUMENTI OTTICI E DI ATTREZZATURE FOTOGRAFICHE 335 FABBRICAZIONE DI OROLOGI 341 FABBRICAZIONE DI AUTOVEICOLI 342 FABBRICAZIONE DI CARROZZERIE PER AUTOVEICOLI, RIMORCHI E SEMIRIMORCHI 343 FABBRICAZIONE DI PARTI ED ACCESSORI PER AUTOVEICOLI E LORO MOTORI 351 INDUSTRIA CANTIERISTICA: COSTRUZIONI NAVALI E RIPARAZIONI DI NAVI E IMBARCAZIONI 352 COSTRUZIONE DI LOCOMOTIVE, ANCHE DA MANOVRA, E DI MATERIALE ROTABILE FERRO-TRANVIARIO 353 COSTRUZIONE DI AEROMOBILI E DI VEICOLI SPAZIALI 354 FABBRICAZIONE DI MOTOCICLI E BICICLETTE 355 FABBRICAZIONE DI ALTRI MEZZI DI TRASPORTO 361 FABBRICAZIONE DI MOBILI 362 GIOIELLERIA E OREFICERIA 363 FABBRICAZIONE DI STRUMENTI MUSICALI 364 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI SPORTIVI 365 FABBRICAZIONE DI GIOCHI E GIOCATTOLI 366 ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 371 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL RICICLAGGIO DI CASCAMI E ROTTAMI METALLICI 372 RECUPERO E PREPARAZIONE PER IL RICICLAGGIO DI CASCAMI E ROTTAMI NON METALLICI 401 PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA 402 PRODUZIONE DI GAS; DISTRIBUZIONE DI COMBUSTIBILI GASSOSI MEDIANTE CONDOTTE 403 PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI CALORE 410 RACCOLTA, DEPURAZIONE E DISTRIBUZIONE D’ACQUA 451 PREPARAZIONE DEL CANTIERE EDILE 452 EDILIZIA E GENIO CIVILE 453 INSTALLAZIONE DEI SERVIZI IN UN FABBRICATO 454 LAVORI DI COMPLETAMENTO DEGLI EDIFICI 455 NOLEGGIO DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER LA COSTRUZIONE O LA DEMOLIZIONE, CON MANOVRATORE 501 COMMERCIO DI AUTOVEICOLI 502 MANUTENZIONE E RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI 503 COMMERCIO DI PARTI E ACCESSORI DI AUTOVEICOLI 504 COMMERCIO, MANUTENZIONE E RIPARAZIONE DI MOTOCICLI, ACCESSORI E PEZZI DI RICAMBIO 505 VENDITA AL DETTAGLIO DI CARBURANTI PER AUTOTRAZIONE 511 INTERMEDIARI DEL COMMERCIO 512 COMMERCIO ALL’INGROSSO DI MATERIE PRIME AGRICOLE E DI ANIMALI VIVI 513 COMMERCIO ALL’INGROSSO DI PRODOTTI ALIMENTARI, BEVANDE E TABACCO 514 COMMERCIO ALL’INGROSSO DI ALTRI BENI DI CONSUMO FINALE 515 COMMERCIO ALL’INGROSSO DI PRODOTTI INTERMEDI NON AGRICOLI, DI ROTTAMI E CASCAMI 518 COMMERCIO ALL’INGROSSO DI MACCHINARI E ATTREZZATURE 519 COMMERCIO ALL’INGROSSO DI ALTRI PRODOTTI 521 COMMERCIO AL DETTAGLIO IN ESERCIZI NON SPECIALIZZATI 522 COMMERCIO AL DETTAGLIO IN ESERCIZI SPECIALIZZATI DI PRODOTTI ALIMENTARI, BEVANDE E TABACCO 523 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI PRODOTTI FARMACEUTICI, MEDICALI, DI COSMETICI E DI ARTICOLI DI PROFUMERIA 524 COMMERCIO AL DETTAGLIO IN ESERCIZI SPECIALIZZATI DI ALTRI PRODOTTI (ESCLUSI QUELLI DI SECONDA MANO) 525 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI ARTICOLI DI SECONDA MANO 526 COMMERCIO AL DETTAGLIO AL DI FUORI DEI NEGOZI 527 RIPARAZIONE DI BENI DI CONSUMO PERSONALI E PER LA CASA 551 ALBERGHI 552 CAMPEGGI ED ALTRI ALLOGGI PER BREVI SOGGIORNI 553 RISTORANTI 554 BAR 555 MENSE E FORNITURA DI PASTI PREPARATI 601 TRASPORTI FERROVIARI

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CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE – ATECO 2002 602 ALTRI TRASPORTI TERRESTRI 603 TRASPORTI MEDIANTE CONDOTTE 611 TRASPORTI MARITTIMI E COSTIERI 612 TRASPORTI PER VIE D’ACQUA INTERNE (COMPRESI I TRASPORTI LAGUNARI) 621 TRASPORTI AEREI DI LINEA 622 TRASPORTI AEREI NON DI LINEA 631 MOVIMENTAZIONE MERCI E MAGAZZINAGGIO 632 ALTRE ATTIVITÀ CONNESSE AI TRASPORTI 633 ATTIVITÀ DELLE AGENZIE DI VIAGGIO E DEGLI OPERATORI TURISTICI; ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TURISTICA 634 ATTIVITÀ DELLE ALTRE AGENZIE DI TRASPORTO 641 ATTIVITÀ POSTALI E DI CORRIERE 642 TELECOMUNICAZIONI 651 INTERMEDIAZIONE MONETARIA 652 ALTRE INTERMEDIAZIONI FINANZIARIE 660 ASSICURAZIONI E FONDI PENSIONE, ESCLUSE LE ASSICURAZIONI SOCIALI OBBLIGATORIE 671 ATTIVITÀ AUSILIARIE DELL’INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA, ESCLUSE LE ASSICURAZIONI E I FONDI PENSIONE 672 ATTIVITÀ AUSILIARIE DELLE ASSICURAZIONI E DEI FONDI PENSIONE 701 ATTIVITÀ IMMOBILIARI IN CONTO PROPRIO 702 LOCAZIONE DI BENI IMMOBILI 703 ATTIVITÀ IMMOBILIARE PER CONTO TERZI 711 NOLEGGIO DI AUTOVETTURE 712 NOLEGGIO DI ALTRI MEZZI DI TRASPORTO 713 NOLEGGIO DI ALTRE MACCHINE E ATTREZZATURE 714 NOLEGGIO DI BENI PER USO PERSONALE E DOMESTICO 721 CONSULENZA PER INSTALLAZIONE DI SISTEMI INFORMATICI 722 REALIZZAZIONE DI SOFTWARE E CONSULENZA INFORMATICA 723 ELABORAZIONE ELETTRONICA DEI DATI 724 ATTIVITÀ DELLE BANCHE DI DATI 725 MANUTENZIONE E RIPARAZIONE DI MACCHINE PER UFFICIO E APPARECCHIATURE INFORMATICHE 726 ALTRE ATTIVITÀ CONNESSE ALL’INFORMATICA 731 RICERCA E SVILUPPO SPERIMENTALE NEL CAMPO DELLE SCIENZE NATURALI E DELL’INGEGNERIA 732 RICERCA E SVILUPPO SPERIMENTALE NEL CAMPO DELLE SCIENZE SOCIALI E UMANISTICHE 741 ATTIVITÀ LEGALI, CONTABILITÀ, CONSULENZA FISCALE E SOCIETARIA; STUDI DI MERCATO E SONDAGGI DI OPINIONE; CONSULENZA

COMMERCIALE E DI GESTIONE 742 ATTIVITÀ DEGLI STUDI DI ARCHITETTURA, INGEGNERIA ED ALTRI STUDI TECNICI 743 COLLAUDI ED ANALISI TECNICHE 744 PUBBLICITÀ 745 SERVIZI DI RICERCA, SELEZIONE E FORNITURA DI PERSONALE 746 SERVIZI DI INVESTIGAZIONE E VIGILANZA 747 SERVIZI DI PULIZIA E DISINFESTAZIONE 748 ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI ALLE IMPRESE 801 ISTRUZIONE PRIMARIA 802 ISTRUZIONE SECONDARIA 803 ISTRUZIONE UNIVERSITARIA E POST-UNIVERSITARIA 804 CORSI DI FORMAZIONE E PERFEZIONAMENTO ED ALTRE ATTIVITÀ DI INSEGNAMENTO 851 ATTIVITÀ DEI SERVIZI SANITARI 852 SERVIZI VETERINARI 853 ASSISTENZA SOCIALE 900 SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI, DELLE ACQUE DI SCARICO E SIMILI 921 PRODUZIONI E DISTRIBUZIONI CINEMATOGRAFICHE E DI VIDEO 922 ATTIVITÀ RADIOTELEVISIVE 923 ALTRE ATTIVITÀ DELLO SPETTACOLO, DI INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO 924 ATTIVITÀ DELLE AGENZIE DI STAMPA 925 ATTIVITÀ DI BIBLIOTECHE, ARCHIVI, MUSEI ED ALTRE ATTIVITÀ CULTURALI 926 ATTIVITÀ SPORTIVE 927 ATTIVITÀ RICREATIVE 930 SERVIZI ALLE FAMIGLIE

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ALLEGATO

Tabella A.1

RIEPILOGO COEFFICENTI PER GRUPPI ATECO FINO AL 366

CLASSIFICAZIONE ATECO SECONDO I GRUPPI FINO AL 366 COEFF. MC/ADDETTO/ANNO111 estrazione di petrolio greggio e di gas naturale 885141 estrazione di pietre 885142 estrazione di ghiaia, sabbia e argilla 5.123143 estrazione di minerali per le industrie chimiche e la fabbricazione di concimi 885144 produzione di sale 885145 estrazione di altri minerali e prodotti di cava 885151 produzione, lavorazione e conservazione di carne e di prodotti a base di carne 404152 lavorazione e conservazione di pesce e di prodotti a base di pesce 404153 lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi 928154 produzione di oli e grassi vegetali e animali 510155 industria lattiero-casearia e dei gelati 832156 lavorazione delle granaglie e di prodotti amidacei 760157 produzione di prodotti per l’alimentazione degli animali 950158 produzione di altri prodotti alimentari 1.253159 industria delle bevande 146160 industria del tabacco 50171 preparazione e filatura di fibre tessili 1.061172 tessitura 591173 finissaggio dei tessili 2.533174 confezionamento di articoli tessili, esclusi gli articoli di vestiario 50175 altre industrie tessili 730176 fabbricazione di tessuti a maglia 50177 fabbricazione di articoli di maglieria 50181 confezione di vestiario in pelle 50182 confezione di vestiario in tessuto ed accessori 896183 preparazione e tintura di pellicce; confezione di articoli in pelliccia 1.700191 preparazione e concia del cuoio 843192 fabbricazione di articoli da viaggio, borse, marocchineria e selleria 50193 fabbricazione di calzature 200201 taglio, piallatura e trattamento del legno 65202 fabbricazione di fogli da impiallacciatura; compensato, pannelli stratificati, pannelli di truciolato ed altri pannelli di legno 80203 fabbricazione di carpenteria in legno e falegnameria per l’edilizia 50204 fabbricazione di imballaggi in legno 50205 fabbricazione di altri prodotti in legno, in sughero e materiali da intreccio 50211 fabbricazione della pasta-carta, della carta e del cartone 2.404212 fabbricazione di articoli di carta e di cartone 419221 editoria 50222 stampa ed attività dei servizi connessi alla stampa 49223 riproduzione di supporti registrati 50232 fabbricazione di prodotti petroliferi raffinati 27.300241 fabbricazione di prodotti chimici di base 589242 fabbricazione di fitofarmaci e di altri prodotti chimici per l’agricoltura 2.850243 fabbricazione di pitture, vernici e smalti, inchiostri da stampa e adesivi sintetici 2.850244 fabbricazione di prodotti farmaceutici e di prodotti chimici e botanici per usi medicinali 359245 fabbricazione di saponi, detersivi e detergenti, di prodotti per la pulizia e la lucidatura, di profumi e cosmetici 841246 fabbricazione di altri prodotti chimici 581247 fabbricazione di fibre sintetiche e artificiali 4.700251 fabbricazione di articoli in gomma 200252 fabbricazione di articoli in materie plastiche 541261 fabbricazione di vetro e di prodotti in vetro 477262 fabbricazione di prodotti ceramici non refrattari, non destinati all’edilizia e di prodotti ceramici refrattari 53263 fabbricazione di piastrelle in ceramica per pavimenti e rivestimenti 2.300264 fabbricazione di mattoni, tegole ed altri prodotti per l’edilizia in terracotta 2.300265 produzione di cemento, calce, gesso 1.250266 fabbricazione di prodotti in calcestruzzo, cemento o gesso 68267 taglio, modellatura e finitura di pietre ornamentali e per l’edilizia 613268 fabbricazione di altri prodotti in minerali non metalliferi 1.250271 siderurgia 3.000272 fabbricazione di tubi 1.350273 altre attività di prima trasformazione del ferro e dell’acciaio 1.350274 produzione di metalli di base non ferrosi 161

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CLASSIFICAZIONE ATECO SECONDO I GRUPPI FINO AL 366 COEFF. MC/ADDETTO/ANNO275 fonderie 100281 fabbricazione di elementi da costruzione in metallo 230282 fabbricazione di cisterne, serbatoi e contenitori in metallo; fabbricazione di radiatori e caldaie per il riscaldamento centrale 230283 fabbricazione di generatori di vapore, escluse le caldaie per il riscaldamento centrale ad acqua calda 230284 fucinatura, imbutitura, stampaggio e profilatura dei metalli; metallurgia delle polveri 230285 trattamento e rivestimento dei metalli; lavorazioni di meccanica generale 381286 fabbricazione di articoli di coltelleria, utensili e oggetti diversi in metallo 85287 fabbricazione di altri prodotti metallici 235291 fabbricazione di macchine ed apparecchi per la produzione e l’utilizzazione dell’energia meccanica, esclusi i motori per

aeromobili, veicoli e motocicli 85

292 fabbricazione di altre macchine di impiego generale 28293 fabbricazione di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura 25294 fabbricazione di macchine utensili 85295 fabbricazione di altre macchine per impieghi speciali 52296 fabbricazione di armi, sistemi d’arma e munizioni 50297 fabbricazione di apparecchi per uso domestico 50300 fabbricazione di macchine per ufficio, di elaboratori e sistemi informatici 50311 fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici 50312 fabbricazione di apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell’elettricità 50313 fabbricazione di fili e cavi isolati 50314 fabbricazione di pile e accumulatori elettrici 50315 fabbricazione di apparecchiature per illuminazione e di lampade elettriche 50316 fabbricazione di altre apparecchiature elettriche 50321 fabbricazione di tubi e valvole elettronici e di altri componenti elettronici 50322 fabbricazione di apparecchi trasmittenti per la radiodiffusione e la televisione e di apparecchi per la telefonia 50323 fabbricazione di apparecchi riceventi per la radiodiffusione e la televisione, di apparecchi per la registrazione e la

riproduzione del suono o dell’immagine e di prodotti connessi 50

331 fabbricazione di apparecchi medicali e chirurgici e di apparecchi ortopedici 50332 fabbricazione di strumenti e apparecchi di misurazione, controllo, prova, navigazione e simili, escluse le apparecchiature di

controllo dei processi industriali 50

333 fabbricazione di apparecchiature per il controllo dei processi industriali 50334 fabbricazione di strumenti ottici e di attrezzature fotografiche 50335 fabbricazione di orologi 50341 fabbricazione di autoveicoli 70342 fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 70343 fabbricazione di parti ed accessori per autoveicoli e loro motori 70351 industria cantieristica: costruzioni navali e riparazioni di navi e imbarcazioni 30352 costruzione di locomotive, anche da manovra, e di materiale rotabile ferro-tranviario 70353 costruzione di aeromobili e di veicoli spaziali 70354 fabbricazione di motocicli e biciclette 70355 fabbricazione di altri mezzi di trasporto 70361 fabbricazione di mobili 81362 gioielleria e oreficeria 24363 fabbricazione di strumenti musicali 50364 fabbricazione di articoli sportivi 50365 fabbricazione di giochi e giocattoli 50366 altre industrie manifatturiere 85371 Recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami metallici 20372 Recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami non metallici 56

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Tabella A.2

RIEPILOGO COEFFICENTI E NUMEROSITÀ PER CLASSI ATECO DALLA 45.11

CLASSIFICAZIONE ATECO SECONDO LE CLASSI NUMEROSITÀ COEFF. MC/ ADDETTO/ANNO45.11 Demolizione di edifici e sistemazione del terreno 39 1245.12 Trivellazioni e perforazioni 9 1945.21 Lavori generali di costruzione di edifici e lavori di ingegneria civile 1.442 4145.22 Posa in opera di coperture e costruzione di ossature di tetti di edifici 15 845.23 Costruzione di autostrade, strade, campi di aviazione e impianti sportivi 69 1945.24 Costruzione di opere idrauliche 9 2045.25 Altri lavori speciali di costruzione 36 945.31 Installazione di impianti elettrici 555 1045.32 Lavori di isolamento 7 745.33 Installazione di impianti idraulico-sanitari 572 1145.34 Altri lavori di installazione 59 3245.41 Intonacatura 16 1945.42 Posa in opera di infissi 35 1345.43 Rivestimento di pavimenti e di muri 57 2545.44 Tinteggiatura e posa in opera di vetri 121 1645.45 Altri lavori di completamento degli edifici 225 2645.50 Noleggio di macchine e attrezzature per la costruzione o la demolizione, con manovratore non significativo 5050.10 Commercio di autoveicoli 324 2950.20 Manutenzione e riparazione di autoveicoli 1.247 2750.30 Commercio di parti e accessori di autoveicoli 114 1350.40 Commercio, manutenzione e riparazione di motocicli, accessori e pezzi di ricambio 140 1350.50 Vendita al dettaglio di carburanti per autotrazione 423 13951.11 Intermediari del commercio di materie prime agricole, di animali vivi, di materie prime tessili e di semilavorati 20 2351.12 Intermediari del commercio di combustibili, minerali, metalli e prodotti chimici per l’industria 21 6251.13 Intermediari del commercio di legname e materiali da costruzione 32 2151.14 Intermediari del commercio di macchine, impianti industriali, navi e aeromobili 42 2951.15 Intermediari del commercio di mobili, articoli per la casa e ferramenta 36 1951.16 Intermediari del commercio di prodotti tessili, abbigliamento, calzature e articoli in cuoio 149 1651.17 Intermediari del commercio di prodotti alimentari, bevande e tabacco 48 2351.18 Intermediari del commercio specializzato di prodotti particolari nca 90 1651.19 Intermediari del commercio di vari prodotti senza prevalenza di alcuno 109 2751.21 Commercio all’ingrosso di cereali, sementi e alimenti per il bestiame (mangimi) 28 3051.22 Commercio all’ingrosso di fiori e piante 13 1851.23 Commercio all’ingrosso di animali vivi 11 16851.24 Commercio all’ingrosso di pelli, anche per pellicceria, e cuoio 83 2751.25 Commercio all’ingrosso di tabacco grezzo non significativo 3851.31 Commercio all’ingrosso di frutta e ortaggi 71 1851.32 Commercio all’ingrosso di carne e di prodotti di salumeria 51 3851.33 Commercio all’ingrosso di prodotti lattiero-caseari, uova, oli e grassi commestibili 47 1951.34 Commercio all’ingrosso di bevande alcoliche ed altre bevande 87 2851.35 Commercio all’ingrosso di prodotti del tabacco non significativo 6551.36 Commercio all’ingrosso di zucchero, cioccolato e dolciumi 29 1451.37 Commercio all’ingrosso di caffè, tè, cacao e spezie 11 3951.38 Commercio all’ingrosso di altri prodotti alimentari, inclusi pesci, crostacei e molluschi 83 2751.39 Commercio all’ingrosso non specializzato di prodotti alimentari, bevande e tabacco 65 2551.41 Commercio all’ingrosso di prodotti tessili 96 1651.42 Commercio all’ingrosso di abbigliamento e di calzature 218 2151.43 Commercio all’ingrosso di elettrodomestici, apparecchi radio e televisori 94 1251.44 Commercio all’ingrosso di articoli di porcellana e di vetro, carte da parati e prodotti per la pulizia 45 1451.45 Commercio all’ingrosso di profumi e cosmetici 41 951.46 Commercio all’ingrosso di prodotti farmaceutici (compresi strumenti e apparecchi sanitari) 52 2251.47 Commercio all’ingrosso di altri prodotti per uso domestico 337 1351.51 Commercio all’ingrosso di combustibili solidi, liquidi, gassosi e di prodotti derivati 53 2451.52 Commercio all’ingrosso di metalli e di minerali metalliferi 39 2051.53 Commercio all’ingrosso di legname e di materiali da costruzione, vetro piano, vernici e colori 337 1851.54 Commercio all’ingrosso di ferramenta, di apparecchi e accessori per impianti idraulici e di riscaldamento 114 1051.55 Commercio all’ingrosso di prodotti chimici 53 1951.56 Commercio all’ingrosso di altri prodotti intermedi 49 3651.57 Commercio all’ingrosso di rottami e cascami 45 2651.81 Commercio all’ingrosso di macchine utensili 35 1251.82 Commercio all’ingrosso di macchine per le miniere, le cave, l’edilizia e il genio civile 24 3551.83 Commercio all’ingrosso di macchine per l’industria tessile, di macchine per cucire e per maglieria 30 6251.84 Commercio all’ingrosso di computer, apparecchiature informatiche periferiche e di software 40 451.85 Commercio all’ingrosso di altre macchine e di attrezzature per ufficio 45 1451.86 Commercio all’ingrosso di altri componenti e apparecchiature elettroniche non significativo 2051.87 Commercio all’ingrosso di altre macchine per l’industria, il commercio e la navigazione 95 1351.88 Commercio all’ingrosso di macchine, accessori e utensili agricoli, inclusi i trattori 37 1351.90 Commercio all’ingrosso di altri prodotti 39 2652.11 Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande 963 38

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CLASSIFICAZIONE ATECO SECONDO LE CLASSI NUMEROSITÀ COEFF. MC/ ADDETTO/ANNO52.12 Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti non alimentari 36 2452.21 Commercio al dettaglio di frutta e verdura 198 2452.22 Commercio al dettaglio di carni e di prodotti a base di carne 435 4552.23 Commercio al dettaglio di pesci, crostacei e molluschi 72 13752.24 Commercio al dettaglio di pane, pasticceria e dolciumi 115 4152.25 Commercio al dettaglio di bevande (vini, birra ed altre bevande) 48 1352.26 Commercio al dettaglio di prodotti del tabacco 214 1552.27 Altro commercio al dettaglio in esercizi specializzati di prodotti alimentari, bevande e tabacco 170 4052.31 Farmacie 160 952.32 Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici 36 852.33 Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria, erboristeria 214 1152.41 Commercio al dettaglio di tessili 172 752.42 Commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento 994 1252.43 Commercio al dettaglio di calzature e articoli in cuoio 261 1252.44 Commercio al dettaglio di mobili, di articoli per l’illuminazione e articoli per la casa nca 462 1552.45 Commercio al dettaglio di elettrodomestici, apparecchi radio, televisori, strumenti musicali 150 1052.46 Commercio al dettaglio di ferramenta, colori, vernici, vetro 451 1752.47 Commercio al dettaglio di libri, giornali, riviste e articoli di cartoleria 382 1152.48 Commercio al dettaglio di altri prodotti in esercizi specializzati 1.222 1652.50 Commercio al dettaglio di articoli di seconda mano 48 1352.61 Commercio al dettaglio per corrispondenza, commercio elettronico 21 3852.62 Commercio al dettaglio ambulante (su aree pubbliche) a posteggio fisso 205 3152.63 Commercio al dettaglio effettuato in altre forme al di fuori dei negozi 102 2052.71 Riparazione di calzature e di altri articoli in cuoio 30 2052.72 Riparazione di apparecchi elettrici per la casa 60 752.73 Riparazioni di orologi e di gioielli 23 3252.74 Riparazioni di altri beni di consumo 51 1355.10 Alberghi 762 33255.21 Ostelli della gioventù e rifugi di montagna 7 24455.22 Campeggi ed aree attrezzate per roulotte 34 82755.23 Altri tipi di alloggio 268 30755.30 Ristoranti 2.446 15455.40 Bar 2.138 12755.51 Mense 22 7055.52 Fornitura di pasti preparati (catering) 36 7760.10 Trasporti ferroviari non significativo 5060.21 Altri trasporti terrestri, regolari, di passeggeri 30 1460.22 Trasporti con taxi 16 2960.23 Altri trasporti terrestri di passeggeri 9 2260.24 Trasporto di merci su strada 280 1960.30 Trasporti mediante condotte non significativo 5061.10 Trasporti marittimi e costieri non significativo 5061.20 Trasporti per vie d’acqua interne (compresi i trasporti lagunari) non significativo 5062.10 Trasporti aerei di linea non significativo 5062.20 Trasporti aerei non di linea non significativo 5063.11 Movimentazione merci 33 563.12 Magazzinaggio e custodia 27 9063.21 Altre attività connesse ai trasporti terrestri 57 3963.22 Altre attività connesse ai trasporti per via d’acqua 22 47763.23 Altre attività connesse ai trasporti aerei non significativo 18663.30 Attività delle agenzie di viaggio e degli operatori turistici; attività di assistenza turistica 181 963.40 Attività delle altre agenzie di trasporto 74 1664.11 Attività delle poste nazionali 12 1764.12 Attività dei corrieri espressi 7 1064.20 Telecomunicazioni 37 1565.11 Attività della Banca Centrale non significativo 1165.12 Altre intermediazioni monetarie 758 1065.21 Leasing finanziario non significativo 5065.22 Altre attività creditizie 11 4065.23 Altre intermediazioni finanziarie nca 11 3966.01 Assicurazioni sulla vita 20 466.02 Fondi pensione X 466.03 Assicurazioni diverse da quelle sulla vita 6 467.11 Amministrazione di mercati finanziari non significativo 1867.12 Attività di gestione di titoli e fondi comuni per conto terzi non significativo 1867.13 Attività ausiliarie dell’intermediazione finanziaria nca 93 1367.20 Attività ausiliarie delle assicurazioni e dei fondi pensione 301 870.11 Valorizzazione e promozione immobiliare 199 1.37570.12 Compravendita di beni immobili 342 14670.20 Locazione di beni immobili 939 25270.31 Agenzie di mediazione immobiliare 400 2170.32 Amministrazione di condomini e gestione di beni immobili per conto terzi 61 2571.10 Noleggio di autovetture 18 32

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CLASSIFICAZIONE ATECO SECONDO LE CLASSI NUMEROSITÀ COEFF. MC/ ADDETTO/ANNO71.21 Noleggio di altri mezzi di trasporto terrestri 8 1271.22 Noleggio di mezzi di trasporto marittimi e fluviali non significativo 7871.23 Noleggio di mezzi di trasporto aerei non significativo 7871.31 Noleggio di macchine e attrezzature agricole non significativo 6971.32 Noleggio di macchine e attrezzature per lavori edili e di genio civile non significativo 6971.33 Noleggio di macchine e attrezzature per ufficio e di materiale informatico 6 2471.34 Noleggio di altre macchine e attrezzature 50 4971.40 Noleggio di beni per uso personale e domestico 56 1172.10 Consulenza per installazione di sistemi informatici non significativo 5072.21 Edizione di software 12 972.22 Altre realizzazioni di software e consulenza informatica 128 1472.30 Elaborazione elettronica dei dati 386 2072.40 Attività delle banche di dati non significativo 5072.50 Manutenzione e riparazione di macchine per ufficio e apparecchiature informatiche 46 1072.60 Altre attività connesse all’informatica 64 973.10 Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali e dell’ingegneria 35 6973.20 Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze sociali e umanistiche non significativo 5074.11 Attività degli studi legali e notarili 418 1574.12 Contabilità, consulenza societaria, incarichi giudiziari, consulenza in materia fiscale 560 1574.13 Studi di mercato e sondaggi di opinione 20 8474.14 Consulenza amministrativo-gestionale 195 1674.15 Amministrazione di imprese (holding) 11 7174.20 Attività degli studi di architettura, ingegneria ed altri studi tecnici 195 1674.30 Collaudi ed analisi tecniche 56 1574.40 Pubblicità 105 1474.50 Servizi di ricerca, selezione e fornitura di personale 39 074.60 Servizi di investigazione e vigilanza 29 374.70 Servizi di pulizia e disinfestazione 84 374.81 Attività fotografiche 83 974.82 Imballaggio e confezionamento per conto terzi 21 8174.85 Servizi di reprografia (riproduzione di testi e documenti) e traduzioni 107 974.86 Attività dei call center 11 1374.87 Altri servizi alle imprese 351 4080.10 Istruzione primaria 28 7580.21 Istruzione secondaria di formazione generale 8 7280.22 Istruzione secondaria tecnica, professionale e artistica non significativo 6980.30 Istruzione universitaria e post-universitaria 9 2580.41 Autoscuole, scuole di pilotaggio e nautiche 59 880.42 Corsi di formazione e perfezionamento ed altri servizi di istruzione 58 2085.11 Servizi ospedalieri 22 11385.12 Servizi degli studi medici 442 2785.13 Servizi degli studi odontoiatrici 363 3485.14 Altri servizi sanitari 124 3385.20 Servizi veterinari 95 1885.31 Assistenza sociale residenziale 39 5285.32 Assistenza sociale non residenziale 79 2390.01 Raccolta e depurazione delle acque di scarico 26 7190.02 Raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi 41 5190.03 Pulizia delle aree pubbliche, decontaminazione e disinquinamento dell’ambiente non significativo 5492.11 Produzioni cinematografiche e di video 16 1592.12 Distribuzioni cinematografiche e di video non significativo 5092.13 Gestione di sale di proiezione cinematografiche 25 7692.20 Attività radiotelevisive 16 3092.31 Creazioni e interpretazioni artistiche e letterarie 70 1192.32 Gestione di teatri, sale da concerto e altre sale di spettacolo e attività connesse 9 11692.33 Attività dei parchi di divertimento non significativo 9092.34 Altre attività di intrattenimento e spettacolo 75 6192.40 Attività delle agenzie di stampa 6 3192.51 Attività di biblioteche e archivi non significativo 5092.52 Gestione di musei e del patrimonio culturale non significativo 5092.53 Gestione degli orti botanici, dei parchi naturali e del patrimonio naturale non significativo 24992.61 Gestione di stadi ed altri impianti sportivi 131 43192.62 Altre attività sportive 32 25992.71 Attività riguardanti le lotterie, le scommesse, le case da gioco 27 4092.72 Altre attività ricreative 311 16893.01 Servizi di lavanderia, pulitura a secco e tintura di articoli tessili e pellicce 387 19093.02 Servizi dei parrucchieri e di trattamenti di bellezza 2.091 5493.03 Servizi di pompe funebri e attività connesse 48 1893.04 Servizi dei centri per il benessere fisico 31 91993.05 Altri servizi alle famiglie 58 7

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Tabella A.3

RIEPILOGO COEFFICENTI E NUMEROSITÀ PER LE CATEGORIE ATECO CONSIDERATE

CLASSIFICAZIONE ATECO SECONDO LE CATEGORIE NUMEROSITÀ COEFF. MC/ADDETTO/ANNO92.61.1 Gestione di stadi non significativo 43192.61.2 Gestione di piscine 9 77092.61.3 Gestione di campi da tennis 8 51092.61.4 Gestione di impianti polivalenti 12 13392.61.5 Gestione di palestre sportive 82 49392.61.6 Gestione di altri impianti sportivi nca 21 1.446 92.72.1 Gestione di stabilimenti balneari: marittimi, lacuali e fluviali 273 19192.72.2 Sale giochi e biliardi 22 111 93.04.1 Servizi di centri per il benessere fisico (esclusi gli stabilimenti termali) 27 86293.04.2 Stabilimenti idropinici ed idrotermali 4 935

Tabella A.4 RIEPILOGO COEFFICENTI PER LA CATEGORIA 92.61.6 - GESTIONE ALTRI IMPIANTI SPORTIVI NCA, SUDDIVISI PER COMUNI DI APPARTENENZA

COMUNE COEFF. MC/ADDETTO/ANNOMassa 1.446Pontremoli 9.938Villafranca in Lunigiana 9.963Zeri 1.446Camaiore 1.446Castelnuovo di Garfagnana 7.103Castiglione di Garfagnana 1.446Lucca 2.742Montecarlo 1.446Pietrasanta 6.576Abetone 1.446Monsummano Terme 10.779Montecatini-Terme 1.446Pieve a Nievole 1.446Pistoia 1.446Quarrata 10.608Chiesina Uzzanese 1.446Bagno a Ripoli 11.014Calenzano 1.446Cerreto Guidi 1.446Empoli 1.446Firenze 2.172Fucecchio 1.446Impruneta 1.446Lastra a Signa 9.917Montaione 11.011Montelupo Fiorentino 9.002Montespertoli 1.446Pontassieve 9.905Reggello 1.446Scarperia 11.009Tavarnelle Val di Pesa 1.446Vinci 5.238Cecina 1.446Livorno 1.446Marciana 1.446Piombino 1.446

COMUNE COEFF. MC/ADDETTO/ANNOPortoferraio 9.196Rosignano Marittimo 1.446Calci 1.446Cascina 1.446Castelfranco di Sotto 1.446Pisa 5.737Ponsacco 1.446San Giuliano Terme 1.446San Miniato 11.046Santa Croce sull'Arno 1.446Anghiari 1.446Arezzo 6.833Bibbiena 1.446Castelfranco di Sopra 1.446Castel San Niccolò 1.446Cavriglia 1.446Cortona 11.000Poppi 11.002Sansepolcro 1.446Castellina in Chianti 1.446Castelnuovo Berardenga 1.446Colle di Val d'Elsa 8.532Siena 6.762Sinalunga 11.061Torrita di Siena 9.956Arcidosso 9.921Campagnatico 11.059Castiglione della Pescaia 10.760Follonica 1.446Gavorrano 6.836Grosseto 1.446Monte Argentario 9.895Orbetello 11.026Prato 5.846Vaiano 1.446

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Tabella A.5

ELENCO DELLE GRANDI UTENZE IDRICHE INDUSTRIALI CONSIDERATE

GRANDI UTENZE INDUSTRIALI PROVINCIATIOXIDE EUROPE S.r.l. GRNUOVA SOLMINE S.p.A. GRENI Livorno (raffineria e stabilimento GPL) LISOLVAY Italia S.p.A. LIDow Italia S.r.l. LINovaol S.r.l. LIArcelor Piombino S.p.A. LIGSI LUCCHINI S.p.A. LI

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Stima dei consumi idrici dell’industria e

del terziario in Toscana

i r p e tistitutoregionaleprogrammazioneeconomicatoscana

Direzione Generale Politiche Territoriali e Ambientali della Regione Toscana www.regione.toscana.it

www.irpet.it

Via G. La Farina, 2750132 Firenze

Tel. +39 055 574111Fax +39 055 574155e-mail [email protected]