L’INFLUENZA SOCIALE

Status – ruolo – se’ socialestereotipi – pregiudizi

VALORI-CONFORMISMO

statusE’ LA POSIZIONE OCCUPATA DA OGNI INDIVIDUO NELLA SOCIETA’

• Sudente . Insegnante

• Genitore . Padre

OGNI POSIZIONE E’ TALE SOLO IN RELAZIONE ALLE ALTRE

LO status setE’ L’INSIEME DEGLI STATUS CUI APPARTIENE

UN INDIVIDUO

CHE A LORO VOLTA SI DISTINGUONO IN

STATUS ASCRITTI

POSIZIONI GIA’

PRESENTI ALLA

NASCITA

SESSO-RAZZA-

NAZIONALITA’-ETA’

STATUS ACQUISITI

ACQUISITI PER VOLONTA’ –PER

MERITI- PER CIRCOSTANZE PARTICOLARI

STUDI-STATO CIVILE-

LAVORO-RELIGIONE

StatusRIGIDITA’ E FLESSIBILITA’

C’E’ UN RAPPORTO DIRETTAMENTE PROPORZIONALE FRA

SOCIETA’ TRADIZIONALE E STATUS RIGIDI

IMPOSSIBILITA’ DI PASSARE DA UNA POSIZIONE SOCIALE ALL’ALTRA

SOCIETA’ DEMOCRATICA E STATUS FLESSIBILI

PASSARE DA UNA POSIZIONE ALL’ALTRA

IL RUOLO

QUANDO CAMBIA UN RUOLO CAMBIANO ANCHE QUELLI CONNESSI

VEDI IL RUOLO DELLA DONNA

OVVIAMENTE I RUOLI MUTANO TANTO QUANTO MUTA LA SOCIETA’

I RUOLI QUINDI DEVONO ESSERE COERENTI CON LO STATUS

E’ IL COMPORTAMENTO CHE CI SI ASPETTA DA CHI OCCUPA QUEL DETERMINATO STATUS

I RUOLI

RUOLO PRESCRITTO

QUELLO CHE SI ASPETTA LA

SOCIETA’

RUOLO SOGGETTIVO

QUELLO CHE RITIENE IL SOGGETTO

RUOLO SVOLTO

COMPORTAMENTI IN ATTO

NON SEMPRE I RUOLI COINCIDONO

ROLE SET

COME ESISTE UNO STATUS SET ESISTE UN ROLE SET

OGNI INDIVIDUO ANCHE ALL’INTERNO DELLO STESSO STATUS ESERCITA VARI RUOLI NELLE

VARIE CIRCOSTANZE

UN GENITORE CON IL FIGLIO

CON I PROFESSORI DEL FIGLIO

CONFLITTI

• CONFLITTO DI RUOLO

TANTI STATUS

• CONFUSIONE

• IMBARAZZO

TANTI RUOLI

I RUOLI INFLUENZANO IL COMPORTAMENTO

PHILIP ZIMBARDO

(NEW YORK, 23 MARZO 1933)

È UNO PSICOLOGO STATUNITENSE

PHILIP ZIMBARDOL’esperimento di Stanford 1971

Alessandra FermaniUniversità degli Studi di Macerata

afermani@unimc.it

LA DOMANDA ALLA BASE DELL’ESPERIMENTO

QUALI PROCESSI INDIVIDUALI E RELAZIONALI

SCATURISCONO DALL’INDOSSARE ABITI DA

DETENUTO O DA GUARDIA?

COSI’ DECISERO COME ORGANIZZARE L’ESPERIMENTO

INTERVISTE DIAGNOSTICHE E TEST DI PERSONALITÀ

24 PRESCELTI TUTTI M DI

STESSO PROFILO PSICO-

SOCIO-RELAZIONALE

IL LANCIO DI UNA MONETA

STABILÌ CHI SAREBBE STATA LA GUARDIA E

CHI IL DETENUTO

CONSENSO A SOPRUSI E

VIOLENZE DI ALCUNI DIRITTI CIVILI MA NON

VIOLENZA FISICA

•SEMINTERRATO DELLA FACOLTÀ DI PSICOLOGIA CON SBARRE

LUOGO

•TELECAMERE E CITOFONI PER L’OSSERVAZIONE

RICERCATORI

DETENUTI

CLIMA DI ANONIMATO

ABITI: CAMICE NON N. DI MATRICOLA, NO BIANCHERIA INTIMA, CATENA ALLA

CAVIGLIA DX, BERRETTO DI NYLON,

RASATURA DEI CAPELLI

GUARDIE CARCERARIE

NESSUN TRAINING FORMATIVO

LIBERTÀ NEL MANTENERE L’ORDINE E FAR FUNZIONARE LA PRIGIONE

DIVISA CACHI, FISCHIETTO E SFOLLAGENTE

OCCHIALI A SPECCHIO (NESSUN CONTATTO PERSONALE)

DURATA

PROGETTATO PER DURARE UN PAIO DI SETTIMANE VIENE BRUSCAMENTE INTERROTTO IL SESTO GIORNO

PATOLOGIE EMERSE:

• STRESS DA INTERNAMENTO

• ABULIA

• GUARDIE ESTREMAMENTE AUTORITARIE

SI SONO VERIFICATI VARI PROCESSI PSICOLOGICI

PERDITA DI IDENTITÀ PERSONALE O, MEGLIO, CONVERSIONE

L’AMBIENTE AUTORITARIO

IMPREVEDIBILE

AZZERA L’INIZIATIVA

PORTA ALL’OBBEDIENZA E

ALLA SOTTOMISSIONE

PROVOCA EFFEMINATEZZA.

MOVENZE IMPACCIATE

I RISULTATI

LA DE-INDIVIDUAZIONE

IL GRUPPO DONA L’ANONIMATO

E LA POSSIBILITÀ DI ESTENDERE LA PROPRIA RESPONSABILITÀ AGLI ALTRI

DIFFUSIONE DELLA RESPONSABILITÀ

I RISULTATI

RUOLI INEDITI

PERSONALITÀ COMUNI DIVENTANO DEVIANTI

PERSONALITÀ COMUNI DIVENTANO AUTORITARI

INCONGRUENZA CON LE LORO VERE IDENTITÀ

RICONFIGURAZIONE DELL’IDENTITA’ IN BREVE TEMPO

CASO DEL VOLONTARIO CHE DA PACIFISTA ERA DIVENTATO UN

TERRIBILE SECONDINO

Conclusioni

L’ANONIMATO POLARIZZA LE

CONDOTTE VIOLENTE

ERVING GOFFMANsociologo CANADESE (1922-1982)

• LA VITA QUOTIDIANA COME RAPPRESENTAZIONE del 1959

LA VITA QUOTIDIANA COME RAPPRESENTAZIONE

LA REALTA’ DELLE RELAZIONI E’ UNA RAPPRESENTAZIONE

INTERPRETIAMO DEI RUOLI

GOFFMAN IPOTIZZA UNA SIMILITUDINE

VITA RECITAZIONE

LA RAPPRESENTAZIONE

FRA I PARTECIPANTI C’E’ UN TACITO ACCORDO

SE L’EQUILIBRIO SI ROMPE ALLORA SI CERCHERANNO LE STRATEGIE PER RIPRISTINARLO

RIBALTA E RETROSCENA

LA RIBALTA E’ LA SCENA

TUTTO IL NOSTRO COMPORTAMENTO E’

INDIRIZZATO AD OTTENERE MIGLIORI

RISULTATI

IL RETROSCENA E’ L’INTERRUZIONE

L’INTERVALLO

IL NOSTRO COMPORTAMENTO E’

DIMESSO, SCHERZOSO, A VOLTE CINICO

IL SE’ SOCIALE

COME PENSIAMO CHE GLI ALTRI CI

VEDONO

IL NOSTRO COMPORTAMENTO

SARA’ MOLTO INFLUENZATO DA

QUESTO

SIA PER MODIFICARE QUESTA IDEA

SIA PER CONFERMARE QUESTA IDEA

COSTRUZIONE DEL SE’ SOCIALE

FINO A GIUNGERE ALL’INTERIORIZZAZIONE

DELL’ IMMAGINE DI SE’

POSITIVA NEGATIVA

CHE INIZIA NELLA PRIMA INFANZIA

E’ UN LUNGO PERCORSO

UN RAPPORTO CIRCOLARE

PERCEZIONE

CONCETTO DI SE’

COMPORTAMENTO

RISPOSTE

FEEDBACK

STEREOTIPI E PREGIUDIZI

ESSI SI FONDANO SU UN CARATTERE

UTILE

CHE è STRAORDINARIO

PERCHE’ HA AIUTATO L’UOMO

NELLA SINTESI

E’ LA GENERLIZZAZIONE

PERCHE’ USIAMO LA GENERALIZZAZIONE?

ECCO I FAMOSI STEREOTIPI SOCIALI

ESSA CI PERMETTE DI SEMPLIFICARE CIO’ CHE E’ COMPLESSO

METTENDO IN EVIDENZA LE SOMIGLIANZE

Pizza, mafia e mandolino: ecco il “nuovo” film sugli italiani made in USA

Si intitola Everybody wants to beitalians l’ultima commedia amore, spaghetti & pummidoro che Hollywood dedica agli italiani.

E senza mezze misure si annuncia come un vero frullato concentrato di banalità sui maschi italiani e sul Bel Paese.

STEREOTIPO E DISTORSIONE

NESSUNO STEREOTIPO

PUO’ COMPRENDERE TUTTE LE VARIABILI DELLA REALTA’

CHE INVECE VUOLE SINTETIZZARE O GENERALIZZARE

STEREOTIPO E CULTURA

ESSO NON E’ SOLO IL FRUTTO DEL NOSTRO MODO DI APPRENDERE

E’ ANCHE FRUTTO DELLA CULTURA DIAPPARTENENZA

INFATTI GLI STESSI STEREOTIPI CAMBIANO DA CULTURA A CULTURA

E NELLA STESSA CULTURA NEI VARI PERIODI STORICI

GLI STEREOTIPI ALIMENTANO I PREGIUDIZI

OVVIAMENTE SONO IL PUNTO DI PARTENZA

IL PUNTO DI ARRIVO SONO I PREGIUDIZI

OVVERO GIUDICARE A PRIORI COSE E PERSONE E GRUPPI E SOCIETA’

SENZA CONOSCERLE

DAL PREGIUDIZIO AL RAZZISMO

• FINO ALL’ODIO RAZZIALE

• AL CONSIDERARE L’ALTRO DIVERSO

• INFERIORE

• PERICOLOSO

• DA COMBATTERE

E IL PASSO E’ VERAMENTE

BREVE:

GORDON WILLARD ALLPORT(1897– 1967)PSICOLOGO STATUNITENSE

“LA NATURA DEL PREGIUDIZIO 1954

EGLI CERCO’ DI INDAGARE NELLA NOSTRA MENTE PER CAPIRE COME FUNZIONA IL PREGIUDIZIO

• MISE IN EVIDENZA

• LA RESISTENZA DEL PREGIUDIZIO

• IL MECCANISMO DIFENSIVO NELL’AMMETTERE POCHE ECCEZIONI

• LA PERCEZIONE SELETTIVA

• LA MEMORIA SELETTIVA

ROBERT ROSENTHAL (Germania 1933)

NEL 1972 LO PSICOLOGO HA SCRITTO IL FAMOSO LIBRO "IL PIGMALIONE IN CLASSE: ASPETTATIVE DEGLI INSEGNANTI E SVILUPPO INTELLETTUALE DEGLI ALLIEVI»

LE PROFEZIE CHE SI AUTOAVVERANO

E’ UNA SORTA DI CIRCOLO VIZIOSO

• PER CUI

PUR DI RENDERE REALE E VERITIERO IL MIO PREGIUDIZIO

• METTERO’ IN ATTO

QUALUNQUE STRATEGIA CHE LO AVVALORI

EFFETTO PIGMALIONE

E’ APPUNTO QUEL MECCANISMO CHE MIPERMETTE DI CREARE LE CONDIZIONI

AFFINCHE’ LE MIE PREVISIONI-PREGIUDIZI

SI AVVERINO

MA ORA CERCHIAMO DI CAPIRE IL MITO DIPIGMALIONE E TUTTO SARA’ PIU’ CHIARO

IL MITO DI PIGMALIONE

Pigmalione, era re di Cipro e abilissimo scultore ma non aveva né voglia né tempo per pensare all'amore. Afrodite volle vendicarsi e decise di far innamorare Pigmalione, punendolo. Lo fece innamorare di una statua di avorio che lui stesso aveva scolpito. Dopo molte insistenze Afrodite ebbe pietà e con un tocco delle sue mani la statua si trasformò in una giovane fanciulla che Pigmalione sposò e da cui ebbe un figlio,Pafo.

SINTESI DEI MECCANISMI DI FORMAZIONE DI STEREOTIPI E PREGIUDIZI

1.OSTILITA’ VERSO CIO’ CHE NON SI CONOSCE

2.AGGRESSIVITA’ VERSO CHI MI PU0’ PORTARE VIA IL “CIBO

3.ANALOGIA PER SIMILITUDINE

4.PROCESSO INVERSO: DA ALCUNI INDIZI GIUNGERE AL PREGIUDIZIO

5.INSIEMI E CATEGORIE

SINTESI DEI MECCANISMI DI FORMAZIONE DI STEREOTIPI E PREGIUDIZI

6. DIFENDERE IL GRUPPO DI APPARTENENZA

7. ETNOCENTRISMO-IDENTITA’

8. TROVARE IL CAPRO ESPIATORIO CON PROIEZIONE NEGATIVITA’

9. AUTORITARISMO E PREGIUDIZIO

10. IL CONFLITTO

DISPOSIZIONE

VERSO QUALCUNO/QUALCOSA

FAVOREVOLE SFAVOREVOLE

LE COMPONENTI DELL’ATTEGGIAMENTO

EMOTIVE

COGNITIVE

COMPORTAMENTALI

SI Può CAMBIARE ATTEGGIAMENTO?

SI

PER CAUSE ESTERNE

PERSUASIONE

VOLONTARIA INVOLONTARIA

PER CAUSEINTERNE

L’EFFICACIA DELLA PERSUASIONE

I MECCANISMI DI UNA COMUNICAZIONE PERSUASIVA DIPENDONO DA ALCUNE VARIABILI

COLLEGATE

ALLA FONTE AL MESSAGGIOALLE

CARATTERISTICHE DEL RICEVENTE

VARIABILI COLLEGATE ALLA FONTE

• CREDIBILE

• COMPETENTE

• ATTRAENTE

• AFFASCINANTE

• GRADEVOLE

• AFFABULATORE

E’COLUI CHE CONDUCE LA

PERSUASIONE, CHE RISULTERA’

PIU’ PERSUASIVO QUANTO PIU’

SARA’

VARIABILI COLLEGATE AL MESSAGGIO

1. E’ QUASI UGUALE ALLA NOSTRA IDEA

2. NON E’ UN MEZZO PER FARCI CAMBIARE IDEA

3. COMPRENSIBILE

4. RIPETUTO

VARIABILI COLLEGATE AL RICEVENTE

INTERESSE DELL’INTERLOCUTORE

•I BISOGNI

•I DESIDERI

E’ IL GRADO MAGGIORE O MINORE DI ADESIONE AL COMPORTAMENTO PIU’ DIFFUSO

ANCHE L’ANTICONFORMISMO LO E’ A SUA VOLTA

SONO DEI PRINCIPI GUIDA

CI DICONO COME CI DOBBIAMO

COMPORTARE NELLE VARIE SITUAZIONI-TIPO

POSSONO DURARE TUTTA LA VITA

POSSONO ESSERE ESPLICITI-IMPLICITI

VALORI E SOCIETA’

A VOLTE POSSONO ENTRARE IN CONFLITTO CREANDO DISAGIO

SONO CONNESSI E ORGANIZZATI GERARCHICAMENTE

I VALORI SONO ESPRESSIONE DELLA CULTURA DI APPARTENENZA

Esercizi1. Cosa si intende con la parola STATUS? E STATUS SET?

2. Fai un elenco degli status cui appartieni

3. Di ogni status di cui alla domanda precedente stabiliscine la natura (ascritto, acquisito)

4. Spiega brevemente la differenza fra status rigidi e status flessibili

5. Cosa si intende per RUOLO?

6. C’è sempre coerenza fra status e ruolo? Perché?

7. I ruoli di un soggetto sono sempre gli stessi o possono cambiare? Perché?

8. Cosa si intende per ruolo prescritto/soggettivo/svolto?

9. Cosa si intende con ROLE SET?

10. Fai un esempio di ruolo dai 3 punti di vista

Esercizi pag. 211. Cosa sosteneva E. Goffman ne’ La vita quotidiana come rappresentazione?

• Cosa intendeva con l’espressione “Accordo tacito”?

• Descrivi una situazione che hai vissuto nella quale l’accordo tacito è venuto meno

• Sono stati fatti dei tentativi per ripristinare l’equilibrio’

• Chi li ha condotti?

• In che modalità?

• Quale è stato l’esito?Perchè?

12. Sempre E. Goffman utilizza l’espressione “ribalta e retroscena”, cosa voleva intendere?

• Racconta un episodio vero o verosimile evidenziando chiaramente i due piani di realtà

13. Come si costruisce il SE’ SOCIALE?

14. L’immagine di noi che riusciamo a “leggere” negli altri come influenza il nostro comportamento?

15. Dallo stereotipo al pregiudizio, spiega i passaggi logici e la funzionalità evolutiva

16. Metti in relazione stereotipo, pregiudizio e realtà, quali meccanismi mette in atto il soggetto? E perché?

Esercizi pag.317. Quando un pregiudizio conduce alle conseguenze peggiori?18. In che modo i pregiudizi si rinforzano?19. Spiega l’”Effetto Pigmalione”

1. Ti è mai capitato di essere oggetto di tale effetto?20. Definisci cos’è un atteggiamento e quali sono le sue componenti21. Cosa si intende per comunicazione persuasiva?22. Analizza la credibilità della fonte23. Analizza le caratteristiche del messaggio24. Motivazione, percezione selettiva e memorizzazione selettiva che ruolo svolgono nella persuasione?26. Fai un elenco di valori tipici della nostra cultura