L’ATTUAZIONE DI GARANZIA GIOVANI IN PUGLIACome la Regione scoraggia gli scoraggiati

COS’E’ GARANZIA GIOVANIGaranzia Giovani (Youth Guarantee) è  il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Con questo obiettivo sono stati previsti dei finanziamenti per i Paesi Membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%, da investire in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani cd. NEET.

A CHI E’ DESTINATOIl piano è destinato ai NEET (Not (engaged) in Education, Employment or Training): giovani di età  compresa tra i 15 e i 29 anni che non sono impegnati né  nello studio né  nella formazione né  nel lavoro né  in attività  assimilabili, quali ad esempio tirocini o lavori domestici.

COME FUNZIONAGaranzia Giovani ha l’obiettivo di proporre un’offerta di lavoro “qualitativamente valida” entro quattro mesi dalla presa in carico. Il progetto punta a valorizzare le esperienze fatte, i curricula, gli studi e, nel caso di non completamento degli stessi, di formarsi per proseguirli. È  affidato alle Regioni che hanno predisposto dei piani attuativi specifici. I giovani che intendono usufruirne si rivolgono ai Centri per l’Impiego (Cpi) a livello provinciale dove ricevono “l’accoglienza”  e usufruiscono del primo “orientamento”. In questa fase i Cpi si incaricano di “profilare” i soggetti, facendo conoscere il funzionamento di Garanzia Giovani e cercando di conoscere i giovani, le loro competenze e aspirazioni. A questo punto verrà  proposto un percorso di inserimento personalizzato che spazia sulle varie offerte del programma: Formazione, Accompagnamento al lavoro, Tirocinio, Apprendistato, Servizio Civile, Autoimprenditorialità, Bonus occupazionale alle imprese. Al momento di accettare il percorso, l’utente firma un “Patto di servizio” con il quale entrano in gioco le società accreditate, gli enti di formazione o agenzie per il lavoro.

CON QUALI E QUANTI SOLDI

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Gruppo Consiliare Regione Puglia

Le risorse finanziarie del Programma Operativo Nazionale “GARANZIA GIOVANI, sono pari a 1,5 miliardi di euro, di cui circa 1,415 miliardi di euro sono ripartiti tra le Regioni quali Organismi intermedi all’interno del Programma. Alla Regione Puglia sono state assegnate risorse per oltre 120 milioni di euro.1. LA CAPACITA’ DI IMPEGNOSI DICE CHE LA PUGLIA SIA TRA LE REGIONI CHE HANNO EFFETTIVAMENTE IMPEGNATO IL MAGGIOR NUMERO DI RISORSE: FALSO .

Sul totale programmato di 120 milioni e 454 mila euro la Regione Puglia ha impegnato solo 72 milioni e 554 mila euro, pari al 60,23% . Tanto la colloca al penultimo posto tra tutte le regioni italiane (solo la Campania ha fatto peggio, vedi tavola 1). Il dato è disastroso e segnala una serie di inefficienze e inadempimenti nella programmazione e nello sviluppo del programma che hanno condotto evidentemente alla sua scarsa operatività.

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2. LE REGISTRAZIONI E PRESE IN CARICOSI DICE CHE LA PUGLIA SIA TRA LE REGIONI CHE HANNO AVUTO IL MAGGIOR NUMERO DI REGISTRAZIONI: FALSO .

Il bacino potenziale dei giovani pugliesi tra 15 e 29 anni non impegnati né nello studio né nella formazione né nel lavoro né in attività assimilabili è tra i più alti di Italia, com’è facilmente intuibile. In base alla platea dei giovani pugliesi eleggibili al Programma Garanzia Giovani va dunque valutato il dato dei pugliesi registrati.In tal modo si evidenzia che il piano elaborato dalla Regione Puglia non ha suscitato alcun appeal nei giovani pugliesi: infatti, meno del 30 % dei giovani pugliesi in possesso dei requisiti si sono registrati al programma (in 14 regioni su 20 si è superato il 50% con punte fino al 90%). Anche in questo caso il dato della Puglia la vede penultima tra tutte le Regioni italiane (v. fig. 2).

Con tutta probabilità, il dato è dovuto alla pressoché inesistente attività di informazione e sensibilizzazione posta in essere dalla Regione Puglia, che ha reso poco conoscibile agli interessati l’opportunità in oggetto e non è riuscita a superare le diffidenze e lo scoraggiamento.

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Meglio ha invece funzionato la successiva attività dei Centri per l’impiego pugliesi, gestiti dalle Province, che hanno accolto, orientato e “profilato” i soggetti registrati. Dei 46.967 giovani pugliesi registrati 31.648 hanno accettato il percorso firmando il “patto di servizio” (v. tavola 3). La percentuale del 67,4 % è in linea con la media nazionale.

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3. L’ATTUAZIONE DELLE MISURE: IL BONUS OCCUPAZIONALE PER LE IMPRESESI DICE CHE GARANZIA GIOVANI IN PUGLIA ABBIA PORTATO OCCUPAZIONE E SGRAVI PER LE IMPRESE: FALSO.

Il bonus occupazionale è la misura prevista da Garanzia Giovani per promuovere l’auspicato inserimento occupazionale dei giovani attraverso la previsione di riduzioni del costo del lavoro in favore delle imprese che assumono. E’ LA MISURA CHIAVE DEL PROGRAMMA in vista della quale tutte altre convergono: da il segno della riuscita dello stesso e se reca risultati insoddisfacenti rivela anche lo spreco di risorse effettuato in tutta la fase precedente.Sfortunatamente per i pugliesi il dato è più che drammatico, è inquietante: se negli altri confronti la Puglia si collocava penultima tra le Regioni d’Italia, qui raggiunge il record negativo collocandosi in fondo alla classifica, ultima tra le Regioni d’Italia.La Puglia aveva risorse per riduzioni fiscali e contributive per le imprese pari a 28 milioni 454 mila euro: ha erogato bonus occupazionali solo per la esigua cifra di 2 milioni e 170 mila euro (all’esito di 523 istanze). La percentuale delle risorse bonus erogate rispetto a quelle programmate è del 7,63%, la più bassa d’Italia.

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CONSIDERAZIONI FINALIIL DISASTRO DELLA REGIONE PUGLIA

I dati relativi all’andamento del programma vengono presentati dalla Giunta in maniera parziale e tendenziosa, facendo leva sui dati pugliesi senza paragonarli al trend delle altre Regioni. Una gara dove, inutile dirlo, la Puglia ne esce perdente in partenza. Per questa “operazione verità” è stato sufficiente esaminare i dati oggettivi dei monitoraggi pubblicati periodicamente sul sito dell’Isfol (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori), un ente nazionale di ricerca sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. I dati da noi considerati sono aggiornati al 16 ottobre 2015. Essi smentiscono i toni trionfalistici usati, da ultimo, dall’assessore Leo in un goffo tentativo di celare gli scarsi risultati ottenuti per mancanza di una visione protesa all’occupazione e allo sviluppo.Garanzia Giovani in Puglia non ha contribuito né ad incrementare l’occupazione né a favorire le imprese in cerca di lavoro. A fronte di risultati pessimi, le risorse investite sono di fatto solo quelle dei costi di programma.Forse, allora, Garanzia Giovani è servito solo - com’è uso per la sinistra - a finanziare aziende private, agenzie ed enti di formazione “amici”, illudendo i giovani pugliesi e perpetrando in loro danno l’ennesimo grande raggiro.

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