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Stato Maggiore dell’Aeronautica 1° Reparto La NATO Cenni sulle strutture organizzative e sui principali aspetti procedurali Anno Accademico 2013 - 2014

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Stato Maggiore dell’Aeronautica 1° Reparto

La NATO

Cenni sulle strutture organizzative e sui principali aspetti procedurali

Anno Accademico 2013 - 2014

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La NATO

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S O M M A R I O

P R E M E S S A ........................................................................................................... 2

CENNI STORICI .......................................................................................................... 4 1. IL TRATTATO DEL NORD ATLANTICO ................................................................................................................... 4

2. LA COSTITUZIONE DELLA NATO .......................................................................................................................... 5

LA NATO - GENERALITÀ .............................................................................................. 7 1. COS’È LA NATO? ................................................................................................................................................. 7

2. COSA FA LA NATO? (CONCETTO STRATEGICO) .................................................................................................... 7

3. COME FUNZIONA LA NATO? ............................................................................................................................... 9

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA NATO ......................................................... 11 1. LA “GOVERNANCE” DELLA NATO .......................................................................................................................11

2. L’ORGANIZZAZIONE CIVILE DELLA NATO ............................................................................................................11

a. North Atlantic Council ..................................................................................................................................11

b. Segretario Generale .....................................................................................................................................12

c. Nuclear Planning Group ...............................................................................................................................13

d. International Staff ........................................................................................................................................14

3. L’ORGANIZZAZIONE MILITARE DELLA NATO ......................................................................................................16

a. Comitato Militare .........................................................................................................................................16

b. International Military Staff (IMS) .................................................................................................................17

c. La Struttura di Comando Militare Integrata .................................................................................................18

(1) Livello strategico ........................................................................................................................................... 18

(a) Allied Command Operations ................................................................................................................... 19

(b) Allied Command Transformation ............................................................................................................ 20

(2) Livello Operativo ........................................................................................................................................... 22

(3) Livello Tattico ................................................................................................................................................ 24

4. LE AGENZIE DELLA NATO ...................................................................................................................................26

a. NATO Support Agency (NSPA) ......................................................................................................................26

b. NATO Procurement Organization (NPO) .......................................................................................................26

c. NATO Communications and Informations Agency (NCIA) .............................................................................27

d. NATO Science and Technology Organization (STO) .......................................................................................27

ALLEGATI:

Allegato “A” – Organizzazione della NATO COMMAND STRUCTURE A-1

ANNESSI:

Annesso “1” – Concetto Strategico 1-1

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P R E M E S S A

Il panorama geopolitico degli ultimi anni è stato caratterizzato da una turbolenza di eventi che ha comportato impatti significativi e critici sulle relazioni internazionali. In pratica si è passati da un contesto statico a un contesto estremamente complesso e dinamico caratterizzato da minacce più subdole, difficilmente identificabili e sempre mutevoli.

È cambiato, di conseguenza, il paradigma necessario per assicurare la pace e la stabilità: si è passati dal concetto di Difesa del territorio, particolarmente legato ai confini di ciascuno Stato, al concetto di Sicurezza Collettiva che prevede anche la gestione di crisi internazionali a grande distanza dal territorio della madrepatria.

In maniera per alcuni del tutto imprevedibile, l’Alleanza politico-militare costituita nel mondo occidentale per fronteggiare l’Unione Sovietica, la NATO, è sopravvissuta alla scomparsa del nemico che ne rappresentava la ragione sociale, trasformandosi in un’organizzazione in grado di affrontare le crisi emergenti e continuare, quindi, a proteggere i Paesi Alleati.

La più recente modifica è quella connessa con l’approvazione dell’ultimo Concetto Strategico (2010), una sorta di “manifesto” che individua le linee di azioni future della NATO. Contestualmente è stata approvata una significativa riduzione della struttura di comando NATO nell’ottica di avere un’organizzazione più efficiente e sostenibile da un punto di vista di risorse umane e finanziarie.

Il presente testo è stato redatto con il preciso intento di descrivere in maniera organica, attraverso l’uso di un linguaggio facilmente accessibile e in maniera piuttosto essenziale, le principali strutture e i processi fondamentali della NATO. Inoltre, considerato che nell’immediato futuro sarà implementata la nuova struttura, si è operata la scelta di descrivere la NATO as to be alla luce della recente riorganizzazione nonostante richieda comunque del tempo per essere completata. Se da un lato ciò potrebbe comportare qualche variazione rispetto a quanto presentato nel presente testo (che comunque ci si ripropone di aggiornare periodicamente), dall’altro ha l’indubbio vantaggio di fornire informazioni aggiornate e che dovrebbero mantenere la loro validità nel prossimo futuro.

Considerato l’ambito di trattazione, il testo rappresenta un documento di sintesi e un punto di situazione aggiornato sulla realtà organizzativa e procedurale NATO che può essere utilizzato sia per aspetti connessi con la

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formazione del personale, sia per fornire una common knowledge al personale chiamato per la prima volta a interfacciarsi con la NATO.

Le informazioni riportate sono state reperite da fonti aperte e sono state rese coerenti con lo spirito della pubblicazione dal Col. AAran Luca BAIONE e dal Col AAran Pietro SPAGNOLI in ragione della loro pregressa esperienza maturata presso il NATO HQ di Bruxelles e della ratione officii considerato che appartengono al 1° Ufficio “Ordinamento, Organici e Regolamenti” del 1° Reparto dello Stato Maggiore dell’Aeronautica, quella parte specializzata dello staff del Capo di SMA chiamata a supportare SMD nella gestione degli aspetti ordinativi connessi con la NATO.

In caso di riproduzione parziale dei contenuti della presente sinossi deve essere sempre indicata la fonte. Non può essere oggetto di alterazione rispetto al formato originario di distribuzione o di pubblicazione, a nessun titolo, su siti internet. La sinossi è oggetto di revisione annuale e in occasione di significative variazioni organizzative. I contenuti delle presente edizione sono stati curati dal Col. AAran Luca Baione e dal Col AAran Pietro Spagnoli, con la collaborazione del T.Col. AAran Fabio Dezi, T.Col. AAran Andrea Giuliani e T.Col. AAran Dario Tarantino. La parte grafica è stata curata dal M.llo 1ª Cl. Ennio Calabro.

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CENNI STORICI

1. IL TRATTATO DEL NORD ATLANTICO

Al termine della II Guerra Mondiale la situazione europea era di assoluta emergenza: nazioni devastate, milioni di morti molti dei quali civili, i campi di rifugiati e il razionamento del cibo rappresentavano la quotidianità, milioni di persone senza casa e milioni di orfani. Il clima politico era altrettanto emergenziale e caratterizzato dal rapido diffondersi negli Stati Uniti e nei paesi dell’Europa occidentale del cosiddetto “pericolo rosso”. Una vera e propria psicosi si propagava tra i cittadini americani e, di riflesso, tra quelli europei, per cui atti di congiura e di spionaggio contro la sicurezza nazionale erano temuti e ritenuti verosimili. Tale situazione sociale d’insicurezza e timore ha segnato i futuri rapporti tra est e ovest.

In questo quadro di insicurezza e di estrema necessità di far fronte comune, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Lussemburgo e i Paesi Bassi, già aderenti al Piano Marshall, decisero di costituire un’alleanza difensiva per salvaguardare la sicurezza europea firmando il Trattato di Bruxelles (17 marzo 1948). Il rapido mutamento della situazione internazionale, le minacce sovietiche alla Norvegia, alla Grecia ed alla Turchia, gli espliciti tentativi di assoggettare alcuni paesi europei, il colpo di stato del 1948 in Cecoslovacchia unitamente al blocco di Berlino, indussero gli Stati Uniti a rivedere la loro posizione isolazionista a favore di un nuovo impegno preventivo per scongiurare possibili situazioni di crisi. Gli USA, pertanto, approvarono la risoluzione Vanderberg1 che prevedeva, costituzionalmente, la possibilità di future associazioni a forme collettive, regionali e di altro tipo, per la mutua difesa. Le nazioni firmatarie del Trattato di Bruxelles mantennero contatti diplomatici con gli Stati Uniti e con il Canada e invitarono anche altri cinque Stati ad aderire ad un nuovo trattato.

Il 4 aprile 1949 12 nazioni: Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Islanda, Italia, Norvegia, Paesi Bassi e Portogallo firmarono a Washington il Trattato del Nord Atlantico. L’Alleanza2 garantiva ai Paesi firmatari che avevano rinsaldato il legame transatlantico, la possibilità di

1 Prende il nome dal senatore che l’ha proposta: Arthur Vandenberg. 2 Le espressioni “NATO” e “Alleanza Atlantica” o più semplicemente “Alleanza” vengono

correntemente utilizzate come sinonimi negli ambienti degli addetti ai lavori e tale sarà anche l’uso nel corso di questo lavoro sebbene le espressioni citate abbiano significati differenti. La prima fa riferimento ad una connotazione giuridica che comprende sia il Patto che la struttura permanente. La seconda, invece, ha un significato più politico indicando il Patto che lega gli Stati interessati al Trattato.

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poter contare su una garanzia di sicurezza collettiva fondata sul nucleo fondamentale del Trattato, l’articolo 5. Tale articolo, infatti stabilisce che “Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell'America settentrionale sarà considerato come un attacco

diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale

attacco si producesse, ciascuna di esse, nell'esercizio del diritto di legittima

difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall'art. 51 dello Statuto delle

Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo

immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l'azione

che giudicherà necessaria, ivi compreso l'uso della forza armata, per

ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell'Atlantico

settentrionale. Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure

prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a

conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché

il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e

mantenere la pace e la sicurezza internazionali”.

Di fatto prevede l’intervento degli Alleati in caso di attacco contro uno o più Paesi membri.

2. LA COSTITUZIONE DELLA NATO

L’Alleanza Atlantica nasce, pertanto, con scopi difensivi per garantire il mantenimento della pace tramite la costituzione di un sistema di sicurezza degli Stati membri conforme allo Statuto delle Nazioni Unite e in particolare al suo articolo 513, cui il citato articolo 5 del Trattato Atlantico fa esplicito riferimento. I Paesi firmatari rinunciarono a parte della loro autonomia nella politica di Difesa nazionale a favore di una collegialità di intenti che, però, garantiva un moltiplicatore di potenza indispensabile per far fronte alle possibili minacce sovietiche.

Lo scoppio della guerra di Corea nel 1950, immediatamente successiva allo scoppio della prima bomba atomica sovietica, indusse gli Alleati a rimodellare l’Alleanza per cui nel febbraio del 1952, nel corso del vertice di Lisbona, vennero adottate importanti decisioni volte a costituire delle

3 Art. 51 “Nessuna disposizione del presente Statuto pregiudica il diritto naturale di autotutela individuale o collettiva, nel caso che abbia luogo un attacco armato contro un Membro delle Nazioni Unite, fintantoché il Consiglio di Sicurezza non abbia preso le misure necessarie per mantenere la pace e la sicurezza internazionale. Le misure prese da Membri nell'esercizio di questo diritto di autotutela sono immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza e non pregiudicano in alcun modo il potere e il compito spettanti, secondo il presente Statuto, al Consiglio di Sicurezza, di intraprendere in qualsiasi momento quell'azione che esso ritenga necessaria per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale.”

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strutture politiche e militari di sostegno dando vita alla NATO4, l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico. In pratica venne prevista una struttura integrata di comando, vennero creati i comandi supremi alleati per l’Europa e per l’Atlantico, venne prevista la costituzione di un organo politico consultivo decisionale, il Consiglio Atlantico presieduto da un Segretario Generale e composto dai rappresentanti permanenti dei Paesi membri. Questo ulteriore passo completava quello compiuto con la firma del Trattato Nord Atlantico che aveva costituito un’Alleanza ma non aveva creato alcuna struttura militare di comando integrata in grado di coordinare gli sforzi di carattere militare degli Alleati.

4 North Atlantic Treaty Organization.

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LA NATO - GENERALITÀ

1. COS’È LA NATO?

Come detto la NATO è quindi un'alleanza politico-militare il cui obiettivo principale è la difesa collettiva dei suoi membri e il mantenimento di una pace democratica nell’area Nord Atlantica composta da 28 Paesi5 di seguito elencati in ordine di ingresso (tra parentesi l’anno di ingresso nell’Alleanza): Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Italia, Islanda, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Stati Uniti (1949); Grecia e Turchia (1952); Germania (1955), Spagna (1982); Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria (1999); Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia (2004); Albania e Croazia (2009). Tutti gli alleati hanno lo stesso peso nell’ambito del complesso processo decisionale della NATO talché le decisioni devono essere assunte in maniera unanime e consensuale secondo il principio del consenso. Inoltre, per entrare e restare nell’Alleanza, ogni membro deve rispettare i valori di base la cui condivisione rappresenta l’essenza dell’Alleanza stessa: democrazia, libertà individuali e stato di diritto.

La NATO ha un quartier generale (militare e civile) e una struttura di comando militare integrata con pochissimi assetti di “sua proprietà”; il funzionamento dei centri di comando e controllo, così come delle unità operative alle loro dipendenze, è garantito dall’integrazione del personale militare degli stati membri e dal transito dell’autorità di comando su taluni reparti che, sin dal tempo di pace, operano nella struttura integrata NATO. La maggior parte delle forze restano sotto il pieno comando e controllo nazionale fino al momento in cui i Paesi membri concordano di intraprendere attività sotto l’egida della NATO.

2. COSA FA LA NATO? (CONCETTO STRATEGICO)

Per comprendere il ruolo della NATO, la sua adattabilità e la sua capacità di sopravvivere anche dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, occorre analizzare i vari Concetti Strategici adottati nel corso del tempo dal 1991 in poi poiché fino a quella data la strategia della NATO era definita attraverso una combinazione di documenti di natura politica e militare. Nel 1991 la NATO adotta il suo primo Concetto Strategico di natura essenzialmente politica, come reazione ai profondi mutamenti geopolitici avvenuti dalla fine

5 Situazione al novembre 2012.

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degli anni ottanta. Tale documento, infatti, individua lo scopo della NATO e la natura dei suoi fondamentali compiti di sicurezza, indica le caratteristiche principali del nuovo contesto di sicurezza, specifica l’approccio dell’Alleanza alla sicurezza e fornisce linee guida per l’adeguamento ulteriore delle sue forze militari. In sintesi, il Concetto Strategico dota l’Alleanza degli strumenti per fronteggiare i problemi di sicurezza e guida il suo sviluppo in campo politico e militare. Si tratta della dichiarazione più autorevole della NATO per fissare il modo in cui affrontare il contesto geopolitico del momento nel rispetto dei principi e della cornice fornita dal Trattato di Washington.

Alla fine degli anni novanta, in occasione del cinquantesimo anniversario del Trattato (1999), gli stati membri approvano il nuovo Concetto Strategico che introduce la politica dell’open door e saluta l’ingresso nell’Alleanza dei primi tre dei paesi già appartenuti al Patto di Varsavia (Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca). A novembre del 2010, nel corso del Summit6 di Lisbona, viene adottato il Concetto Strategico attualmente in vigore (Annesso 1), in attuazione del quale i Paesi membri approvano la Political Guidance quale documento esecutivo, di carattere essenzialmente politico ma con significativi contenuti anche di interesse militare.

L’ultimo Concetto Strategico, dopo la descrizione dell'attuale contesto di sicurezza, individua le capacità e le politiche necessarie per garantire la difesa della NATO e la sua capacità di deterrenza, così come le capacità di gestione delle crisi, alla luce delle minacce di oggi. Queste minacce includono, ad esempio, la proliferazione delle armi di distruzione di massa, l’uso di missili balistici e delle armi nucleari, il terrorismo, gli attacchi informatici e i fondamentali problemi ambientali. Il Concetto strategico afferma anche come la NATO si propone di promuovere la sicurezza internazionale attraverso la cooperazione. Ciò avverrà mediante il rafforzamento del controllo degli armamenti, il disarmo e la non proliferazione, sottolineando la politica della porta aperta della NATO per tutti i paesi europei e aumentando in modo significativo le sue partnership, nel senso ampio del termine.

Il Concetto Strategico costituisce quindi il “manifesto” politico dell’Alleanza; in esso sono affermati i 3 Core Tasks & Principles dell’Alleanza da cui derivano tutte le attività: la difesa collettiva che riafferma la validità dell’articolo 5 del Trattato; la gestione delle crisi per le

6 Summit riunione del NAC al massimo livello di rappresentatività ovvero a livello Capi di

Stato e di Governo. Generalmente avviene ogni due anni.

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quali si intende mettere a disposizione della Comunità Internazionale le capacità politico militari dell’Alleanza; la sicurezza cooperativa, da realizzare attraverso il controllo degli armamenti, la non proliferazione, il disarmo e l’apertura dell’accesso alla NATO a favore di altre democrazie europee.

Nella Political Guidance sono stati confermati i livelli capacitivi già espressi nei precedenti analoghi documenti. L’Alleanza si pone l’obiettivo (detto Level of Ambition) di condurre contemporaneamente 2 Major Joint Operations e 6 Small Joint Operations, i cui caratteri sono dettagliati nella Political Guidance che, proprio per questo, ha natura riservata pur essendo un documento di origine politica.

3. COME FUNZIONA LA NATO?

I 28 membri della NATO partecipano, con modalità diverse, al funzionamento dell’Alleanza. Nell’ambito del Quartier Generale della NATO (NATO HQ) ciascuno stato ha una rappresentanza diplomatica e una rappresentanza militare7 entrambe preposte, ai rispettivi livelli di competenza, a partecipare alle decisioni collettive tutelando le posizioni e gli interessi nazionali. D’altra parte, gli stati membri partecipano con proprio personale alle attività dei due staff (presso il NAC e il MC di seguito illustrati8) le cui modalità di ripartizione delle posizioni sono proporzionali alle contribuzioni finanziarie e di assetti operativi nei teatri; in ultima analisi, la presenza negli staff riflette il peso specifico dei membri.

In tema di partecipazione finanziaria, le spese di funzionamento dell’Alleanza sono ripartite sulla base del PIL dei Paesi membri, anche se molte spese restano a carico dei Paesi membri secondo il detto costs lie where they fall. Soprattutto nelle operazioni, i costi sono quasi totalmente a carico dei singoli membri a meno di quelli ascrivibili alle cosiddette Theatre Capability Status Of Requirement (TCSOR), ossia le capacità abilitanti per la condotta stessa dell’operazione, come: Theatre Headquarters, assetti CIS di comando e controllo, sedi di APOD9/DOB10, oppure unità operative ritenute indispensabili per la condotta delle operazioni.

Oltre alle operazioni, con il budget NATO si finanziano il funzionamento della struttura di comando dell’Alleanza, i salari del personale civile della

7 Tranne l’Islanda che non ha Forze Armate. 8 International Staff e International Military Staff. 9 Airport of Debarcation. 10 Deployable Operating Base.

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NATO, i costi dei programmi di partnership e cooperazione. L’Italia, con una partecipazione media nell’ordine del 9%, è il quinto contributore dell’Alleanza.

Come è facilmente desumibile, ad una maggiore partecipazione finanziaria corrisponde una maggiore presenza negli staff, anche se vigono regole diverse per la durata dei mandati e le modalità di avvicendamento. In breve, presso lo Stato Maggiore Militare Internazionale (IMS) le posizioni sono assegnate a priori nel rispetto delle percentuali di ripartizione, con mandati triennali e interessano unicamente personale militare (tranne casi rarissimi). Il personale dello Stato Maggiore Internazionale (IS), invece, ha mandato variabile e le posizioni non sono assegnate indefinitamente alla medesima nazione, ma piuttosto sono oggetto di negoziazione all’atto dell’avvicendamento, secondo la logica percentuale già illustrata.

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LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA NATO

1. LA “GOVERNANCE” DELLA NATO

La NATO è un’organizzazione internazione piuttosto complessa il cui sistema di governance è disciplinato attraverso regole precise, la prima delle quali è il principio del consensus: le decisioni sono prese con la concordanza di tutti. In termini più pratici questa concordanza si raggiunge attraverso procedure che consentono a tutti i membri, attraverso le proprie rappresentanze, diplomatiche e militari, di manifestare l’accettazione o meno dei documenti che vengono sottoposti all’approvazione.

Considerati i fini didattici del presente documento, l’organizzazione della NATO può esemplificata suddividendola in tre macro-aree: una civile, una militare e una costituita dalle Agenzie.

2. L’ORGANIZZAZIONE CIVILE DELLA NATO

Appartengono a questa macro-area tutta una serie di organi collegiali (Comitati, Collegi, Gruppi di Lavoro, ecc.) competenti nei diversi settori di attività (affari politici e strategie di sicurezza, risorse e investimenti, pianificazione e operazioni, cooperazione e partnership), composti dai rappresentanti civili di tutti i Paesi membri o da personale militare che sospende temporaneamente (generalmente 3 anni) le proprie attribuzioni militari per servire la NATO da civile. Di seguito gli elementi principali che caratterizzano l’organizzazione civile della NATO.

a. North Atlantic Council

Il North Atlantic Council11 (NAC), presieduto dal Segretario Generale, è il principale organo decisionale della NATO e supervisiona il processo politico e militare in materia di questioni di sicurezza concernenti l'Alleanza. Esso riunisce rappresentanti a livello di Ambasciatore di ciascun paese membro per discutere di questioni politiche o operative che richiedono decisioni collettive. In sintesi, fornisce un forum per un'ampia consultazione tra i membri su tutte le questioni che riguardano la loro pace e la sicurezza nell’ambito del quale tutte le decisioni sono assunte sulla base di unanimità e di comune accordo. Non ci sono votazioni o decisioni a maggioranza. Ciò significa che le politiche decise dal NAC sono l'espressione della volontà collettiva di

11 Il Consiglio del Nord Atlantico.

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tutti gli Stati membri dell'Alleanza e, come tali, sono accettate da tutti. Il NAC ha effettiva autorità politica e poteri decisionali ed è l'unico organismo che è stato istituito dal Trattato dell'Atlantico del Nord, ai sensi dell'articolo 9 “The Parties hereby establish a council, on which each of them shall be represented, to consider matters concerning the

implementation of this Treaty. The council shall be so organized as to

be able to meet promptly at any time. The council shall set up such

subsidiary bodies as may be necessary; in particular it shall establish

immediately a defense committee which shall recommend measures for

the implementation of Articles 3 and 5.” Oltre ad essere l'unico organo investito dell'autorità di creare "organi sussidiari che potrebbero essere necessari", è anche il massimo organo di decision making a cui fanno capo una grande fitta rete di comitati e gruppi di lavoro.

Tutti i Paesi sono rappresentati al NAC che ha diversi livelli di rappresentatività in relazione al rango dei delegati nazionali che prendono parte ai lavori. Generalmente si riunisce almeno ogni settimana a livello di "rappresentanti permanenti" o ambasciatori che sono stabilmente a Bruxelles presso le varie delegazioni. Inoltre si riunisce a livello ministeriale due volte l'anno a livello di ministri degli Esteri e tre volte l'anno a livello di ministri della difesa. Occasionalmente, al massimo livello (Summit) quando le nazioni sono rappresentate dai capi di Stato e di governo.

I Rappresentanti nazionali siedono intorno al tavolo in ordine di nazionalità, secondo l'ordine alfabetico inglese. Lo stesso ordine viene seguito in tutti i comitati della NATO.

In definitiva in NAC è l'organismo con l'effettivo potere politico all'interno della NATO.

b. Segretario Generale

Il Segretario Generale della NATO rappresenta la massima autorità dell'Alleanza ed è un alto funzionario civile di livello internazionale responsabile del processo di consultazione e di decisione in seno all'Alleanza e dell’attuazione delle decisioni. Egli, inoltre, è il principale portavoce della NATO e il capo dello Stato Maggiore Internazionale dell'Organizzazione. Tale incarico è svolto, per quattro anni con possibilità di proroga, da uno statista di elevato profilo politico scelto dagli Alleati tra le personalità di spessore e con pregressa esperienza di

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governo in uno dei Paesi membri (solitamente un Primo Ministro, un Ministro degli Esteri o della Difesa).

In primo luogo, il Segretario Generale presiede il NAC (North Atlantic Council) ovvero il principale organo decisionale della NATO unitamente ad altri organismi decisionali di alto livello tra i quali il NPG (Nuclear Planning Group), il NRC (NATO-Russia Council), l’EAPC (Euro-Atlantic Partnership Council) e il MD (Mediterranean Dialogue). Inoltre, insieme ad un rappresentante ucraino, è il presidente della NUC (NATO-Ukraine Commission) nonché il presidente della NGC (NATO-Georgia Commission). Il Segretario Generale ha quindi la facoltà di proporre argomenti di discussione e di usare i suoi buoni uffici per ricomporre eventuali controversie tra gli Stati membri. Egli agisce come un facilitatore decisionale, leader e guida del processo di costruzione del consenso e di decisione per tutta l'Alleanza.

Egli mantiene un contatto diretto con i capi di Stato e di Governo, con i ministri degli esteri e della difesa dei Paesi NATO e dei Paesi partner, al fine di facilitare questo processo. È quindi evidente come il suo ruolo gli permetta di esercitare una certa influenza sul processo decisionale nel rispetto del principio fondamentale che l'autorità nel prendere le decisioni risale sempre e comunque ai governi degli Stati membri.

c. Nuclear Planning Group

Il Nuclear Planning Group (NPG), presieduto dal Segretario generale della NATO e al quale partecipano tutti i Paesi membri con l'eccezione della Francia, che ha deciso di non partecipare; è il principale foro decisionale che si occupa della politica nucleare dell'Alleanza alla luce delle mutevoli sfide della sicurezza del contesto internazionale.

Le sue discussioni coprono una vasta gamma di questioni di politica nucleare, inclusa la policy di sicurezza e di sopravvivenza delle armi nucleari, sistemi di comunicazione e di informazione, così come problemi di deployment. Esso copre anche più ampie questioni di interesse comune, come il controllo delle armi nucleari e la loro proliferazione. Fornisce, quindi, un forum in cui i Paesi membri possono partecipare allo sviluppo della politica nucleare dell'Alleanza e alle decisioni sulla postura nucleare della NATO, a prescindere dal fatto che essi possiedano o meno armi nucleari. Le politiche concordate rappresentano, pertanto, la posizione comune di tutti i Paesi partecipanti. Le decisioni sono prese per consenso all'interno del NPG,

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come avviene per tutti i comitati della NATO. Come il NAC ha diversi livelli di rappresentatività: a livello di ambasciatori e a livello di ministri della Difesa.

d. International Staff

L’International Staff (IS), guidato dal Segretario Generale, è un organo di staff consultivo e amministrativo a supporto del NAC, sia inteso in maniera collegiale sia come singole delegazioni. L’IS, pertanto, è un elemento funzionale all’implementazione delle decisioni assunte nell’ambito dei vari comitati contribuendo, in maniera determinante, al processo di costruzione del consenso all'interno dell'Alleanza. Ciò si realizza, ad esempio, attraverso l’elaborazione di documenti di policy, note informative, relazioni e discorsi su questioni rilevanti per l'agenda politica e militare della NATO. L’IS mantiene anche i collegamenti con lo Stato Maggiore Militare Internazionale della NATO (IMS) che si trova nello stesso edificio a Bruxelles.

Il personale dell’IS è personale civile assunto tra i Paesi alleati o personale militare che sospende, per la durata dell’incarico – generalmente triennale, le proprie funzioni militari.

L’organizzazione dell’IS prevede l'Ufficio del Segretario Generale, sette divisioni, ciascuna guidata da un Vice Segretario Generale, e una serie di uffici indipendenti guidati da direttori.

Di seguito le 7 divisioni:

– Political Affairs and Security Policy Division: fornisce consulenza politica e lineamenti di policy relativi alle attività core dell’Alleanza ovvero ai compiti di sicurezza. Si occupa anche di affari regionali, economici e propone le linee guida per la gestione delle relazioni con le altre organizzazioni internazionali e i Paesi partner;

– Defence Policy and Planning Division: sviluppa e implementa la policy di difesa e la pianificazione dei compiti fondamentali di sicurezza propri della NATO. Questo si traduce nel defence planning, nella definizione della policy nucleare dell'Alleanza, nella difesa contro le armi di distruzione di massa e alcuni aspetti di pianificazione operativa;

– Operations Division: fornisce la capacità operativa necessaria affinché la NATO ponga in essere le proprie attività di deterrenza,

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difesa e gestione delle crisi. Le responsabilità includono la gestione delle crisi della NATO e le attività di mantenimento della pace, la pianificazione civile di emergenza e le esercitazioni;

– Defence Investment Division: è responsabile dello sviluppo e dell’investimento in mezzi e capacità necessari a rafforzare la capacità di difesa dell'Alleanza;

– Emerging Security Challenges Division: costituita solo recentemente (agosto 2010), si occupa delle crescenti sfide e minacce non tradizionali. Si occupa di terrorismo, proliferazione delle armi di distruzione di massa, cyber-defence e sicurezza energetica;

– Public Diplomacy Division: è responsabile dell’informazione indirizzata all’esterno dell’Alleanza circa le attività e le policy della NATO. Ciò viene realizzato attraverso l’uso dei media, il sito web della NATO, prodotti cartacei e multimediali, seminari e conferenze;

– Executive Management Division: garantisce che il lavoro dell’International Staff sia efficiente e fornisce anche il supporto a tutti gli elementi che operano presso la sede della NATO, tra cui i servizi per le conferenze, gestisce l’Information Management e le risorse umane e finanziarie della NATO.

La struttura dell’International Staff è in fase di revisione nell’ambito del più ampio pacchetto di riforme in corso in ambito NATO e coerentemente con gli impegni assunti nel quadro del Concetto Strategico 2010.

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3. L’ORGANIZZAZIONE MILITARE DELLA NATO

L’organizzazione militare della NATO è l’insieme degli organi collegiali, degli stati maggiori, dei comandi ai diversi livelli che consentono ai Paesi membri di integrare le forze in caso di emergenza e crisi. Presso questi organismi è quindi prevalente la presenza di personale militare appartenente alle varie nazioni ed è altresì presente del personale civile assunto direttamente dalla NATO. Generalmente si tratta di organismi internazionali ai quali partecipano, seppur in maniera diversa, tutti i Paesi Alleati (compresa, ad esempio, l’ISLANDA che non ha Forze Armate). Si differenziano dagli organismi multinazionali che appartengono alle singole nazioni e che vedono il coinvolgimento di più nazioni attraverso l’adesione a specifici accordi di cooperazione siglati di volta in volta, i cosiddetti MoU12. In questo caso si parla convenzionalmente di organismi che appartengono alla NATO Force Structure (NFS) e che possono essere messi a disposizione dell’Alleanza. Rientra in questa fattispecie, ad esempio, il NATO Rapid Deployable Corps-IT (NRDC-IT ) di Solbiate Olona.

Di seguito si riportano gli elementi appartenenti alla struttura militare di maggiore interesse.

a. Comitato Militare

Il Comitato Militare (MC) è l'organismo militare di rango più elevato della NATO e costituisce la principale fonte di consulenza militare per gli organi decisionali civili dell’Alleanza, in primis il North Atlantic Council e il Nuclear Planning Group. La sua consulenza è richiesta prima di qualsiasi autorizzazione che comporti azioni militari e, di conseguenza, rappresenta il punto di congiunzione tra il processo decisionale NATO e la sua struttura militare.

Il Comitato Militare, inoltre, fornisce indirizzi ai due Comandanti strategici dell’Alleanza traducendo in orientamenti di carattere militare le decisioni del NAC, è responsabile per la generale condotta degli affari militari dell’Alleanza sotto l’autorità del NAC e dell’efficace funzionamento della agenzie ad esso subordinate. Inoltre ogni anno prepara una valutazione a lungo termine della forza e della capacità dei paesi e delle aree che presentano un rischio per gli interessi della NATO.

12 Memorandum of Understanding ovvero un accordo di carattere internazionale che definisce

le modalità di partecipazione ad un particolare sodalizio di cooperazione.

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Si riunisce settimanalmente13 a livello di rappresentanti militari (MILREP) e generalmente tre volte l'anno a livello dei Capi di Stato Maggiore della Difesa (CHOD14). È presieduto dal Presidente del Comitato militare che rimane in carica per un periodo di tre anni e che viene eletto tra i Capi di Stato Maggiore della Difesa dei Paesi Alleati.

b. International Military Staff (IMS)

L’International Military Staff, diretto da un Generale a tre stelle (Director General IMS-DGIMS) nominato dal Comitato Militare, è l’elemento di supporto del Comitato Militare stesso deputato alla preparazione di studi, valutazioni, report, documenti che rappresentano le basi di discussione e di decisioni assunte in ambito Comitato Militare. L’IMS, inoltre, è responsabile della pianificazione, delle valutazioni e della policy su aspetti militari coerentemente con le determinazioni del NAC. Di fatto l’IMS rappresenta il link tra gli organismi decisionali di livello politico della NATO e i Comandanti Strategici. L’IMS è composto da 5 divisioni:

– Plans & Policy Division (P&P): sviluppa e coordina il contributo del Comitato Militare alla politica e alla pianificazione NATO nei settori della politica di difesa, pianificazione strategica, policy e pianificazione sulle armi speciali, pianificazione della difesa e delle forze, proliferazione delle armi di distruzione di massa, la NATO Response Force (NRF) e le capacità in generale;

– Operations Division (OPS): supporta il Comitato Militare nello sviluppo di piani operativi e sulle modalità di come gestire le crisi internazionali. Promuove e sviluppa l’addestramento e le esercitazioni multinazionali sia in ambito NATO sia nell’ambito del sodalizio di cooperazione denominato Partnership for Peace (PfP);

– Intelligence Division (INT): fornisce al Segretario Generale della NATO, al NAC, al MC e a altri organismi della NATO, elementi di intelligence di carattere strategico. Raccoglie e valuta le informazioni ricevute dai Paesi membri della NATO e dai comandi militari. Inoltre, sviluppa e implementa la policy di settore;

13 In particolari casi anche più volte a settimana.

14 CHOD è l’acronimo inglese della locuzione Chief Of Defence utilizzato per indicare i Capi di Stato Maggiore della Difesa.

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– Co-operation and Regional Security Division (C&RS): si adopera per la cooperazione della NATO nell’ambito dell’Euro-Atlantic Partnership Council (EAPC) e del Partnership for Peace (PFP), del NATO-Russia Council, della NATO-Ukraine Commission, della NATO-Georgia

Commission, del Mediterranean Dialogue, della Istanbul Cooperation Initiative e con singoli paesi partner in tutto il mondo. Sviluppa iniziative per il coinvolgimento NATO in aspetti di disarmo, controllo degli armamenti e sicurezza cooperativa;

– Logistics and Resources Division (L&R): sviluppa e coordina il contributo del Comitato Militare per la pianificazione strategica delle risorse della NATO necessarie agli organismi militari. Si occupa, inoltre, di armamenti, ricerca e tecnologia, risorse umane e personale, investimenti e finanza.

Il Direttore Generale dell’IMS dirige le attività dell’IMS avvalendosi di un Ufficio del Direttore e della Sala situazioni.

c. La Struttura di Comando Militare Integrata

La struttura di Comando della NATO (NATO Command Structure – NCS) è stata oggetto di recente riorganizzazione in senso riduttivo (circa 30%) in seguito alle decisioni assunte nell’ambito del Summit di Lisbona del 2010. La NCS (allegato “A”) dal 2002 è organizzata per aree funzionali superando la vecchia ripartizione per aree geografiche e suddivisa su tre livelli di comando: strategico, operativo e tattico o di componente. (1) Livello strategico

Nel corso del Summit di Praga del 2002 è stata completamente rivista la struttura di comando militare nell’ottica di disporre di un’organizzazione più snella e più efficiente. In quella sede venne costituito un Comando Strategico unico per le Operazioni l’Allied Command Operations15 (ACO) e l’Allied Command Transformation16 (ACT). Questi due comandi costituiscono, pertanto, il livello di Comando strategico.

15 Comando Alleato per le Operazioni. 16 Comando Alleato per la Trasformazione.

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(a) Allied Command Operations

L’Allied Command Operations è il Comando Strategico della NATO che si occupa di tutte le operazioni e le esercitazioni dell’Alleanza indipendentemente dalla regione geografica di intervento e ha il proprio quartier generale Supreme

Headquarters Allied Powers Europe (SHAPE) presso Casteau - Mons (BE). Il Supreme Allied Commander Europe (SACEUR) è sempre un generale “quattro stelle” americano dual-hatted17 che ricopre anche l’incarico di responsabile del Comando US in Europa18.

SACEUR, quando autorizzato dal NAC e secondo le linee guida del Comitato Militare, dirige la pianificazione per le operazioni militari, compresa l'individuazione di forze necessarie per condurre le diverse missioni e la richiesta di queste forze ai Paesi membri. Tali esigenze operative vengono analizzate di concerto con il Supreme Allied Commander Transformation (SACT).

SACEUR formula raccomandazioni alle autorità politiche e militari della NATO su qualsiasi questione militare che possa influenzare la capacità dell’Alleanza di svolgere le proprie funzioni. Egli, inoltre, ha anche accesso diretto ai Capi di Stato Maggiore della Difesa e può comunicare con le competenti autorità nazionali, se necessario, per agevolare l'espletamento dei suoi compiti.

In caso di aggressione contro uno dei Paesi della NATO SACEUR, in qualità di comandante supremo, è responsabile dell'esecuzione di tutte le misure militari all'interno della sua capacità e ha l'autorità per preservare o ripristinare la sicurezza del territorio dell'Alleanza.

Altri compiti che rientrano nella responsabilità del Comandante supremo alleato in Europa sono:

– contribuire alla stabilità nell'area euro-atlantica attraverso lo sviluppo e la partecipazione in operazioni, la promozione di contatti e attività di cooperazione e di altri esercizi

17 Locuzione la cui traduzione in italiano sarebbe “doppio berretto” utilizzata per indicare che

una risorsa ricopre due incarichi distinti ovvero possiede “due berretti”. 18 Situato a Stoccarda.

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intrapresi nel quadro della Partnership for Peace e delle relazioni con la Russia, l'Ucraina e i Paesi del Dialogo Mediterraneo;

– condurre analisi a livello strategico per identificare carenze di capacità;

– gestire le risorse assegnate dalla NATO per le operazioni ed esercitazioni;

– sviluppare e condurre, in collaborazione con l’Allied

Command Transformation (ACT), programmi di addestramento ed esercitazioni Joint & Combined per i comandi militari e le forze NATO e dei Paesi partner.

(b) Allied Command Transformation

L’Allied Command Transformation (ACT), il cui quartier generale per assistere il Comandante Supremo Alleato per la Trasformazione (SACT) è a Norfolk (Virginia), è l'unico comando NATO in Nord America e l'unica sede permanente della NATO al di fuori dell'Europa..

ACT ha il compito fondamentale di guidare la trasformazione della NATO e rappresenta l’attore principale dell’Alleanza per il cambiamento, poiché facilita e sostiene il miglioramento continuo delle capacità militari per mantenere e migliorare l'efficacia operativa dell'Alleanza.

Pertanto SACT, coerentemente con le indicazioni provenienti dal NAC, ha la responsabilità di:

– individuare le capacità fondamentali per fronteggiare le minacce presenti e prevedibili, verificarne la possibilità di acquisizione diretta da parte della NATO oppure attraverso i Paesi membri;

– assegnare le priorità nel soddisfacimento delle esigenze capacitive individuare;

– fornire raccomandazioni generali sulla trasformazione al Comitato Militare;

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– dirigere la trasformazione delle strutture militari della NATO, delle sue capacità e delle dottrine, al fine di migliorare l'efficacia militare dell'Alleanza;

– collaborare con SACEUR per l'integrazione e la sincronizzazione tra le attività di trasformazione e le attività operative;

– individuare il quadro concettuale per lo svolgimento delle future operazioni Joint & Combined;

– definire il modo in cui saranno condotte le operazioni future e le capacità di cui avranno bisogno;

– sviluppare la dottrina, la ricerca scientifica, la sperimentazione e lo sviluppo tecnologico nell’ambito dell’adozione di nuovi concetti operativi concentrandosi su settori quali la formazione e l'istruzione, lo sviluppo concettuale, l’approccio globale, la sperimentazione, la ricerca e la tecnologia.

Analogamente a SHAPE anche il quartier Generale di ACT è organizzato, in maniera funzionale, in divisioni: – strategic Plans & policy; – integrated resource management; – capability Development – Joint Force Trainer – military co-operation division

Alle dipendenze di ACT vi sono altri Elementi di Organizzazione funzionali al raggiungimento degli obiettivi di trasformazione: il Joint Warfare Center (JWC) di Stavanger (NO), il Joint Forces Training Centre (JFTC) di Bydgoszcz (PL) e il Joint Analysis Lessons Learned Centre (JALLC) di Monsanto (PO). A questi si aggiungono anche diversi Centri di Eccellenza che vengono costituiti su base di MoU tra i Paesi membri e i quali, una volta accreditato, mettono a disposizione della NATO il prodotto (in tutto o in parte) sviluppato.

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(2) Livello Operativo

Il livello operativo è, evidentemente, presente solo nell’ambito del Comando Strategico che si occupa delle operazioni, ACO.

Da ACO dipendono:

– due Quartier Generali Interforze Permanenti Joint Force

Headquarters (JFHQ) ubicati uno a Brunssum (Paesi Bassi) e uno a Napoli ciascuno dei quali, per la prima volta nella storia NATO, è rischierabile e in grado di condurre una major joint operation;

– tre comandi statici che hanno, per la rispettiva parte di competenza, il compito di pianificare, condurre e supportare le operazioni, esercitare deterrenza contro eventuali aggressioni e contribuire alla gestione delle crisi.

I tre comandi sono: • LandCom - comando a connotazione land con sede a Izmir (TU);

• MarCom - comando maritime con sede a Northwood (UK); • AirCom - comando air a Ramstein (GE) che si occupa principalmente di: o condurre l’air policing19 e le attività quotidiane quali la difesa aerea contro possibili aggressioni nei territori dei Paesi alleati;

o comando delle operazioni aeree, quali ad esempio quelle condotte in Libia;

o controllo delle operazioni aeree che consiste effettivamente nella esecuzione e nella condotta delle operazioni aeree.

Per portare a termine i compiti assegnati l’AIRCOM di Ramstein si avvale di altri elementi di Comando descritti di seguito nell’ambito dei Comandi di livello tattico.

– il CIS20 Group con sede a Mons (BE) che fornisce i sistemi per le comunicazioni necessari per la condotta delle operazioni e delle esercitazioni del Comando Alleato per le Operazioni. Tale

19 NATO Air Policing (AP) è una missione svolta in tempo di pace che prevede l’uso di assetti

dell’Air Surveillance and Control System (ASACS) e dell’Air Command and Control (Air C2) e appropriati assetti dell’Air Defence (AD) compresi intercettori al fine di preservare l’integrità dello spazio aereo NATO.

20 Communications and Information Systems.

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gruppo ha alle dipendenze tre Signal Battalion di stanza a Wesel (GE), Grazzanise (IT) e Bydgoszcz (PL);

– la Naval Striking and Support Forces NATO (STRIKFORNATO) che è un quartier generale navale rapidamente rischierabile al quale partecipano 1121 Paesi NATO e ubicato a Lisbona (PO);

– la NATO Airborne Early Warning and Control Force (NAEW & CF) che costituisce uno dei pochissimi assetti che sono di proprietà della NATO22 (e non delle nazioni) e rappresenta la più ampia forma di collaborazione attraverso la quale le nazioni aderenti al programma23 mettono in comune le proprie risorse e le proprie professionalità. La NAEW& Control Force è in grado di condurre un’ampia gamma di operazioni quali air policing, anti terrorismo, non-combatant evacuation (NEO), embargo, initial entry, crisis response (CRO) e forza dimostrativa. Il quartier generale della NAEW&CF (cosiddetto Force Command), situato a Mons (BE) e co-ubicato con SHAPE, esercita il comando sulla forza formata da due componenti operative: • la E-3A Component di Geilenkirchen (GE) che ha in dotazione i 17 velivoli Boeing NE-3A della NATO e i cui stormi sono composti da personale proveniente da 16 nazioni;

• la E-3D Component della RAF a Waddington – Lincolnshire (UK) che ha in dotazione 7 velivoli Boeing E-3D aircraft e il personale è solo inglese.

La Forza si avvale anche di 3 forward operating bases (FOBs) una a Konya (TU), una a Aktion (GR), una a Trapani (IT) e di una forward operating location24 (FOL) a Oerland (NO).

– La componente Air Ground Surveillance (AGS) in seguito alla decisione del NAC del febbraio 2012 volta a dotare l’Alleanza di

21 USA (lead nation), Grecia, Italia, Turchia, Regno Unito, Paesi Bassi, Germania, Spagna,

Francia, Polonia e Portogallo. Queste sono le 11 Nazioni che oggi fanno parte di STRIKFORNATO elencate in ordine temporale di adesione all’MOU che regola la partecipazione multinazionale.

22 In realtà sia la NAEW & CF sia l’AGS descritto successivamente, pur dipendendo dalla catena gerarchica militare integrata NATO, non sono parte della NATO Command Structure poiché si tratta di iniziative che interessano solo alcune nazioni e non la totalità dei paesi Alleati.

23 Belgio, Danimarca, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Turchia, Stati Uniti e Ungheria. Il Canada ha dichiarato la propria intenzione di uscire dal programma entro il 2014 mentre il Regno Unito ha una propria flotta di E-3D AWACS che consente di partecipare al programma in qualità di 'contribution in kind”.

24 Sostanzialmente una Forward Operating Base che assume una diversa denominazione per esigenze nazionali norvegesi.

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un proprio sistema di sorveglianza common funded e che coinvolge 13 nazioni25. Tale componente, situata a Sigonella, dovrebbe essere operativa nel 2015-2017 e dovrà essere in grado di generare 2 orbite H24 geograficamente separate, anche attraverso rischieramenti fuori area, con funzioni di sorveglianza, ricognizione, tracciamento spostamenti e capacità di integrazione in ambiente netcentrico in tempo reale.

(3) Livello Tattico

Il livello di Comando tattico, anch’esso evidentemente presente solo nell’ambito del Comando Strategico che si occupa delle operazioni, è costituito da:

– due Combined Air Operations Centre (CAOC) uno a Uedem (GE) e l’altro a Torrejon (SP) che sono stati strutturati affinché una parte di essi possa essere anche rischierabile in teatro attraverso il Deployable Air Operations Centre (DAOC). La missione dei CAOC è quindi duplice: quella cosiddetta standing che consiste nel pianificare e gestire tutte le operazioni di Air Policing relative agli assetti assegnati sia in tempo di pace sia in caso di crisi e secondo le disposizioni del Comandante dell’AirCom di Ramstein. La seconda missione è quella di formare il personale del DAOC e mantenere un DAOC pronto a sostenere il JFAC26 di AIRCOM come richiesto per la pianficazione, il coordinamento e il compimento delle missioni aeree.

– un Deployable Air Command and Control Centre (DACCC) a Poggio Renatico la cui missione può essere ricondotta a 3 pillars, DAOC, DARS27 e DSS28. • la parte relativa al DAOC ha il compito di addestrare il personale destinato ad operare in ambito JFAC e di rinforzare il JFAC una volta attivato, sia nella sede stanziale sia quando schierato in teatro;

25 Bulgaria, Estonia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Repubblica

Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Stati Uniti. 26 Joint Force Air Component.

27 Deployable Air Control Centre, Recognised Air Picture Production Centre, Sensor Fusion Post.

28 Deployable Sensor Section.

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• la parte relativa al DARS/DSS è la capacità rischierabile di sensori (DSS) ed elementi operativi (Shelters dell’ARS) per controlli delle missioni aeree, controllo e gestione traffico aereo (air traffic management), sorveglianza aerea, produzione di air picture, esecuzione delle funzioni di controllo tattico.

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4. LE AGENZIE DELLA NATO

In seguito alle decisioni assunte nel corso del Summit di Lisbona anche le Agenzie sono state riorganizzate in 3 macro-aree: approvvigionamento, supporto, informazioni e comunicazioni. Il complesso processo di riorganizzazione prevede la completa finalizzazione in tre distinte fasi distribuite nell’arco temporale 2012-2014:

− Consolidazione nell’ambito della quale le agenzie pre-esistenti sono riunite sotto un’unica direzione e vengono consolidate le funzioni esecutive;

− Razionalizzazione fase nella quale vengono chiuse le strutture di supporto;

− Ottimizzazione quando vengono conseguiti gli obiettivi finali di efficacia, efficienza e risparmio.

La riorganizzazione prevede la costituzione di quattro agenzie:

a. NATO Support Agency (NSPA)

Il quartier generale è a Capellen (LU), l’Agenzia rappresenta il provider integrato della logistica e dei servizi. Infatti la propria missione è quella di fornire un supporto logistico reattivo, efficace e conveniente per i sistemi e le operazioni. Questo supporto viene fornito in tempo di pace, di crisi e di guerra, ai Paesi membri della NATO, alle Autorità militari della NATO e alle nazioni partner, sia individualmente sia collettivamente. L’agenzia è quindi organizzata nei seguenti segmenti di business: • il NATO Airlift Management Programme (NAM); • Il Central Europe Pipeline System Programme (CEPS); • Logistics Operations.

Di fatto la NSPA è nata dalla fusione delle precedenti agenzie di supporto: la NATO Maintenance Supply Agency (NAMSA), la NATO Airlift Management Agency (NAMA) e la Central Europe Pipeline Management Agency (CEPMA).

b. NATO Procurement Organization (NPO)

È stata costituita al fine di gestire i programmi di acquisizione a carattere multinazionale quali, ad esempio, i progetti per la Smart Defence, nuovi programmi o parti di quelli esistenti. La nuova

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organizzazione trarrà esperienza dalle agenzie di acquisizione (procurement) ora in essere e che vedono la collaborazione di alcuni alleati : la NATO Eurofighter and Tornado Management Agency (NETMA), la NATO Helicopter Management Agency (NAHEMA), la NATO Alliance Ground Surveillance Management Agency (NAGSMA), la NATO Medium Extended Air Defense System Management Agency (NAMEADSMA), e la NATO Airborne Early Warning Programme

Management Agency (NAPMA) che continueranno ad esistere fino a quando non sarà portata a termine la missione dell’Agenzia o le nazioni partecipanti non decideranno di intergrare il programma nella nuova organizzazione.

c. NATO Communications and Informations Agency (NCIA)

Il quartier generale è a Bruxelles, rappresenta il principale deliverer NATO per i sistemi di consultazione, comando e controllo (C3) e il principale provider dei sistemi di Comunicazione e Informativi (CIS). Tale agenzia è il risultato della fusione delle precedenti agenzie che si occupavano della tematiche citate ovvero: la NATO C3 Organisation, la NATO Communication and Information Systems Services Agency (NCSA), la NATO Consultation, Command and Control Agency (NC3A), la NATO Battleground Information, Collection and Exploitation System Agency (BICES), la NATO Air Command and Control System

Management Agency (NACMA) e la NATO Headquarters Information and Communication Technology Service (ICTM). L’agenzia fornisce la più avanzata tecnologia e le migliori capacità di comunicazione nel campo del Command, Control, Communications, Computers, Intelligence, Surveillance and Reconnaissance (C4ISR) e si occupa anche delle nuove minacce e sfide quali la cyber-defence e la difesa missilistica. Inoltre, si occupa della pianificazione, dell’ingegnerizzazione, dell’implementazione e della configurazione del NATO Air Command and Control System (ACCS) Programme.

d. NATO Science and Technology Organization (STO)

Rappresenta la principale organizzazione per la scienza e la ricerca tecnologica dell’Alleanza ed è composta da un Science and Technology Board (STB), da Scientific and Technical Committees (STC) e da tre Organi esecutivi: l’Office of the Chief Scientist (OCS), il Collaboration Support Office (CSO), and il Centre for Maritime Research and Experimentation (CMRE) quest’ultimo ubicato a La Spezia e già

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denominato NATO Undersea Research Centre (NURC). Presso il CMRE sono condotte ricerche scientifiche e operati sviluppi tecnologici, relativi al dominio marino, per poter affrontare attraverso soluzioni innovative i bisogni di difesa e sicurezza della NATO.

Continua ad esistere anche la NATO Standardization Agency (NSA)

almeno fino al 2014 quando sarà oggetto di revisione.

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Organizzazione della

Livello Tattico

Livello Operativo

Livello Strategico

JFHQ

Brunssum (NL)

ACT

JALLC

Monsanto (PO)

JFTC

(Bydgoszcz (PL) )

Organizzazione della NATO COMMAND STRUCTURE

A - 1

ACO

JFHQ

Brunssum (NL)

JFHQ

Naples (IT)

LANDCOM

Izmir (TU)

AIRCOM

Ramstein (GE)

CAOC

Uedem (GE)

CAOC

Torrejon (SP)

DACCC

Poggio Renatico

(IT)

MARCOM

Northwood (UK)

NAEW & FC e

AGS (1)

Signal s Battalion

Grazzanise (IT)

JWC

Stavanger (NO)

(1) Pur dipendendo dalla Catena di Comando NATO non appartengono alla Struttura di Comando

integrata in quanto coinvolgono solo alcuni paesi alleati

La NATO

Allegato “A”

NATO COMMAND STRUCTURE

NAEW & FC e

AGS (1)

CIS GROUP

Mons (BE)

Signal s Battalion

Grazzanise (IT)

Signals Battalion

Bydgoszcz (PL)

Signals Battalion

Wesel (GE)

STRIKFORNATO

(PO)

Pur dipendendo dalla Catena di Comando NATO non appartengono alla Struttura di Comando

integrata in quanto coinvolgono solo alcuni paesi alleati

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