Stato dell’arte e nuovi sviluppi Gli interporti del futuro ... Interporti a confronto...

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20 MAGGIO 2013 Stato dell’arte e nuovi sviluppi Gli interporti del futuro? Più strategici, più efficienti Abbiamo raccolto il punto di vista di sei infrastrutture interportuali diverse per dimensione, specificità e collocazione geografica in merito a ruolo, politiche operative e prospettive di sviluppo a livello nazionale. di Paolo Sartor

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Stato dell’arte e nuovi sviluppi primo pianoprimo piano

Gli interporti del futuro?Più strategici, più effi cientiAbbiamo raccolto il punto di vista di sei infrastrutture interportuali diverse per dimensione, specificità e collocazione geografica in merito a ruolo, politiche operative e prospettive di sviluppo a livello nazionale.

■ di Paolo Sartor

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Il tema della logistica e del trasporto delle merci sta assumendo un’importanza sempre

crescente, anche in virtù del periodo di crisi che sta attraversando l’economia internazionale. Sicuramente un sistema di trasporto delle merci effi ciente, interconnesso e organico può costituire una spinta propulsiva per il Sistema Paese. In questo contesto gli interporti rappresentano un elemento imprescindibile per razionalizzare il sistema e garantire la realizzazione

Quali investimenti avete pianifi cato a breve termine? 1Quale sarà l’evoluzione dell’offerta di servizi per gli interporti?

2

Su quale tipologia di clientela puntate?3Offrite al mercato direttamente servizi logistici? E se sì per quale ragione?

4Quali prospettive di sviluppo possono avere gli interporti?5

Le domande

scala nazionale. Le aree interportuali principali sono localizzate in corrispondenza delle grandi vie di comunicazione, in primis i Corridoi europei, ma convivono anche infrastrutture minori posizionate su vie di comunicazione di importanza nazionale. Nel sistema interportuale convivono infrastrutture con importanti aree adibite a magazzini e terminal intermodali, con altri caratterizzati da minore presenza logistica, interporti con

elevati volumi di traffi co intermodale e ferroviario e interporti in cui l’attenzione è rivolta principalmente al traffi co internazionale gomma-gomma.In questo articolo abbiamo deciso di raccogliere le opinioni di alcune infrastrutture interportuali e precisamente: Interporto di Padova, Interporto di Bologna, Interporto - Centro Ingrosso di Pordenone, Interporto Val Pescara, Terminal Intermodale di Trieste - Fernetti, e Consorzio ZAI Interporto Quadrante Europa.

di una rete di collegamenti effi caci ed effi cienti tra i vari nodi nel collegamento tra porto e interporto e interporto - interporto. Certamente gli interporti stanno vivendo una fase B successiva alla precedente nella quale si sono dotati delle infrastrutture fondamentali per il lancio dei servizi.L’inchiesta condotta dalla rivista Logistica conferma l’eterogeneità strutturale e gestionale del sistema interportuale italiano e la presenza di una rete portante su

INTERPORTO DI PADOVA

Una visione aerea dell’Interporto di Padova

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PUNTI DI FORZADieci milioni di euro

investiti in innovazione, infrastrutture e

sicurezza, nell’ultimo anno e mezzo

INTERPORTO DI PADOVA

Interporto Padova Spa è un centro logistico intermodale di eccellenza che progetta e realizza infrastrutture e servizi per la logistica ed il trasporto, con l’obiettivo di offrire ai propri clienti soluzioni su misura di elevata qualità. Si sviluppa su una superfi cie di oltre 1 milione di metri quadrati in proprietà, 240 mila dei quali per le attività terminalistiche e 260 mila di magazzini coperti, dei quali 18 mila a temperatura controllata; sono oltre 5 mila i treni blocco che collegano ogni anno la struttura ai principali porti italiani e del nord Europa. Risponde il Direttore Generale Roberto Tosetto.

➊ Siamo stati una delle poche realtà interportuali ad investire negli ultimi 18 mesi più di 10 milioni di euro. Abbiamo completato ed immediatamente locato un immobile logistico all’avanguardia di 5000 mq. Il tutto in circa 10 mesi nel

corso del 2012. Inoltre stiamo perfezionando l’iter per investire circa 10 milioni di euro in apparati tecnologici, informatici e infrastrutturali per migliorare le performance del terminal intermodale di Padova Interporto. L’obiettivo è rendere più produttiva ed effi ciente l’area attualmente a disposizione. Il tutto migliorando ancora gli standard di sicurezza e di qualità del lavoro e del servizio per gli operatori.

➋ Nel corso del 2012 abbiamo sviluppato l’attività diretta come MTO (Multimodal Transport Operator), cioè acquistiamo da Trenitalia i collegamenti ferroviari intermodali per poi rivolgersi al mercato come operatori. Gli operatori possono rivolgersi alla piattaforma padovana per la spedizione delle proprie unità di carico intermodale, container o casse mobili, trattando con un unico interlocutore specializzato. Interporto è in grado di gestire anche treni di carri ordinari per il traffi co diffuso sfruttando le particolari dotazioni ferroviarie di cui dispone.

➌ Negli ultimi due anni abbiamo sviluppato una differenziazione maggiore con riguardo agli operatori insediati cercando di completare il quadro con tipologie merceologiche come medicinali, logistica e trasporti di nicchia.

➍ Spesso gli operatori terziarizzano tutte le loro attività, salvo la parte commerciale, l’affi tto di un magazzino spesso è solo uno degli aspetti della terziarizzazione. Se il cliente lo richiede, siamo pronti a fornire, oltre agli immobili,

anche la movimentazione interna, il trasporto, i mezzi e tutta la parte informatica per la gestione dei processi logistici. Il vantaggio per l’operatore è quello di trovare un “prodotto” logistico già pronto e collaudato nel territorio con la garanzia del rispetto di tutte le regole e le normative ormai sempre più complesse ed articolate e che interessano anche il settore logistico.

➎ Gli interporti rimangono le uniche infrastrutture che hanno come obiettivo lo sviluppo e la promozione dell’intermodalità. Il privato che pensa ad una infrastruttura non ha quasi mai interesse e motivazione al riguardo; noi riteniamo che il futuro del sistema trasportistico nazionale non possa prescindere da una migliore ripartizione a favore di trasporti alternativi al tutto strada. Ciò non signifi ca affatto essere contro l’autotrasportatore, anzi, vorremmo che l’intermodalità fosse un servizio effi ciente per fare in modo che le stesse imprese di autotrasporto lo possano utilizzare per essere sempre più competitivi sui loro mercati di riferimento.

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Peculiaritàla flessibilità

progettuale permette ad ogni singolo utilizzatore di

realizzare infrastrutture “personalizzabili” sulla

base delle proprie necessità operative

Interporto dI BolognaL’Interporto di Bologna è stato pensato per soddisfare le esigenze di tutte le aziende che si occupano di logistica. La sua flessibilità progettuale, pur nel rispetto di precisi criteri urbanistici, permette ad ogni singolo utilizzatore di realizzare infrastrutture fatte su misura sulla base delle proprie necessità operative, con l’obiettivo di migliorare la movimentazione delle merci e la manovrabilità dei mezzi per un’organizzazione dei carichi più efficiente e per la riduzione dei tempi di spostamento da una sede di spedizione di un’azienda al magazzino centrale e viceversa. Attualmente l’Interporto conta una superficie logistica totale pari a circa 870.000 mq dei quali circa 460.000 mq sono destinati a magazzini (con ribalte gomma – gomma,

ferro – gomma, magazzini generali e magazzini logistici). Uno degli aspetti distintivi dell’Interporto è caratterizzato dalle infrastrutture ferroviarie che si estendono su un’area di 330.000 mq e comprendono 3 terminal ferroviari con 19 binari operativi di cui uno di 53.000 mq dedicato alle rinfuse pavimentato con mattonelle in cemento autobloccanti e dotato di ribaltatori per lo scarico dei container a circuito chiuso, uno dedicato al traffico intermodale e l’altro al traffico combinato rispettivamente di 130.000 mq. e 147.000 mq. Risponde il Presidente Alessandro Ricci.

➊ Siamo concentrati nel potenziamento dei servizi (alle persone, ai mezzi ed alle merci) esistenti ed

implementazione di quelli già disponibili, attività di marketing e promozione. Infine siamo da sempre impegnati in attività di ricerca e formazione.

➋ Nei prossimi anni sarà decisivo per lo sviluppo degli interporti l’adozione di nuovi servizi tecnologici e comunque sempre alle persone, ai mezzi, alle merci. Ritengo che la partita interporti si giocherà proprio sui servizi logistici a valore aggiunto.

➌ Prevalentemente grandi operatori logistici, ma anche operatori industriali che scelgono Bologna come CEDI ideale di riferimento per sviluppare il loro business. Trovano sede presso la nostra infrastruttura anche spedizionieri, corrieri tradizionali ed espressi e pallet network.

➍ Per garantire la massima neutralità di trattamento e di rapporti nei confronti di tutti gli operatori logistici, spedizionieri, corrieri ed MTO insediati nell’interporto abbiamo deciso di non offrire direttamente servizi al territorio.

➎ Porsi come facilitatori e integratori di servizi logistici e di trasporto, grazie alla neutralità del loro ruolo, e comunque in grado di promuovere nuovi servizi intermodali e di elevare la cultura logistica nel territorio di riferimento.

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traguardiattrarre e catalizzare la domanda di trasporto

intermodale nel territorio adiacente

le principali direttrici autostradali a28 - a27

nello schema la catchment area raccordo-offerta relativa al trasporto intermodale

interPorto – centro ingrosso di PordenoneÈ un sistema integrato di infrastrutture logistiche, snodo fondamentale nel contesto della regione Friuli Venezia Giulia per la logistica, l’intermodalità e il trasporto. Collegato direttamente alla linea ferroviaria Venezia – Udine ed alla rete autostradale con uscita dedicata sulla A28 Portogruaro – Conegliano Veneto consente collegamenti agevoli e rapidi con il Porto di Trieste (110 km) e di Venezia (90 km). Scopo della Società Interporto è di attivare localizzazioni imprenditoriali con possibilità di vendita di aree edificabili, affitto magazzini ed uffici agli operatori della logistica e del trasporto, di proporsi come centro altamente specializzato per il commercio all’ingrosso, per l’artigianato e la consulenza, di offrire assistenza e supporto tecnico-amministrativo alle aziende insediate, di promuovere l’integrazione tra le diverse modalità di trasporto ed in particolare l’intermodalità, di fornire un supporto logistico alle imprese ed al territorio di riferimento. Interporto – Centro Ingrosso di Pordenone S.p.A. è anche ente di promozione dell’intera area e delle attività connesse, con particolare riferimento alla piattaforma logistica ed al terminal intermodale, dotato a breve di magazzini misti raccordati (ferro – gomma).Gli azionisti della società sono: la Camera di Commercio, il Comune, la Provincia di Pordenone, nonché le associazioni di categoria. Risponde giuseppe Bortolussi, Presidente di Interporto - Centro Ingrosso di Pordenone SpA.

➊ I nuovi lavori di potenziamento e ampliamento, che si svolgeranno nei prossimi due anni, trasformeranno lo scalo merci pubblico in un nuovo terminal intermodale con una superficie complessiva di 80.000 mq. Il terminal è stato progettato per sostenere il traffico intermodale di convogli lunghi fino a 700 m (standard europeo), ed inoltre è stata particolarmente studiata l’ottimizzazione dell’inoltro e dell’invio dei convogli, che porterà a una notevole riduzione dei tempi nella movimentazione dei treni con conseguente riduzione dei costi di gestione del terminal. L’assetto finale del nuovo terminal intermodale si

configurerà come segue: raccordo mono-cliente con un primo fascio di 3 binari passanti elettrificati, ciascuno di lunghezza di circa 800 m, che avranno la funzione di presa e consegna dei convogli; asta per la movimentazione secondaria dei treni (movimentazione convogli all’interno del terminal), di lunghezza 460 m circa, adiacente alla linea ferroviaria di corsa Udine – Venezia; scalo di movimentazione costituito da due/tre binari tronchi di lunghezza pari a 700 m circa; scalo di stazionamento/operativo costituito da due binari di lunghezza pari a 570 m circa, di cui un binario con funzione di ricovero e stazionamento delle tradotte di carri vuoti o carichi/merci in attesa di manipolazione ed un binario eventualmente raccordato ad un magazzino per l’attività di servizio logistico del tipo “groupage”; gate di ingresso e uscita; pesa merci per autotrasporti e predisposizione di una pesa dinamica nel binario d’ingresso al terminal; predisposizione all’accesso di merci pericolose regolamentate dal RID; impianto di videosorveglianza ed infine impianto di audio-diffusione. L’impianto sarà dotato di 4 binari operativi e di tre binari di presa e consegna dei convogli, pertanto la potenzialità massima, potrà arrivare a 8-10 treni/giorno pari a circa 33.900 UTI/anno. Il fascio centrale dei binari operativi sarà predisposto per la realizzazione di un eventuale terzo binario in affiancamento ai binari di progetto e all’utilizzo di una gru a portale. Inoltre dallo scambio dello scalo di movimentazione è previsto il collegamento all’area industriale posta a ovest del terminal di superficie pari a circa 40.000 mq. ➋ I servizi e le strategie future per il supporto all’intermodalità negli interporti sono nell’ordine: analisi della domanda e dell’offerta nella

“catching area” dell’interporto con il monitoraggio flusso merci origine/destinazione; studio e monitoraggio del trasporto merci con attrazione degli operatori in un’ottica di filiera; concentrazione dei flussi di merci per il coordinamento della domanda e dell’offerta del trasporto ed azioni di marketing; promozione del trasporto ferroviario con l’avvio di Progetti Europei e locali per accedere a finanziamenti rivolti alle imprese, City Logistics e sistemi che garantiscano sicurezza delle merci, delle aree e degli operatori; sviluppo della competitività e dell’efficienza con politiche di collegamento con le altre piattaforme logistiche; servizi per l’integrazione, con lo sviluppo e supporto di attività innovative nei trasporti e lo sviluppo e promozione di sistemi informativi comuni tra gli operatori ed infine laboratori di ricerca e innovazione.

➌ L’Interporto rappresenta, per il territorio delle province di Pordenone, Veneto orientale e Belluno, un nodo fondamentale che consente alle merci di accedere al sistema nazionale dei trasporti. In termini generali, la localizzazione strategica, la disponibilità di aree già attrezzate, alle quali è possibile aggiungerne altre, la disponibilità di servizi logistici adeguatamente strutturati, la presenza dell’Agenzia delle Dogane all’interno dell’area interportuale, sono solo alcuni fattori che potrebbero fornire un importante supporto al consolidamento e allo sviluppo di traffico intermodale e all’incremento di attività industriali e commerciali nell’area pordenonese. Il nuovo terminal di Pordenone intende

attrarre e catalizzare la domanda di trasporto intermodale nel territorio adiacente le principali direttrici autostradali A28 - A27, sia verso il tessuto produttivo insediato a sud di Pordenone (industria del mobile e meccanica), che verso le zone industriali a nord come ad esempio quelle della zona di Maniago e Spilimbergo. In tal modo si garantirebbe un servizio di trasporto intermodale nell’area di gravitazione sopra citata.

➍ La Società Interporto spa di gestione dell’area, offre supporto alle imprese insediate che svolgono attività di logistica, trasporto, spedizione ed assistenza doganale.

➎ Gli interporti sono finalizzati alla razionalizzazione dei flussi di merce nell’intera catena logistica “produttore-consumatore”, e operano sia come centri di stoccaggio e sia come centri di cross-docking. L’interporto mira a diventare un polo di attrazione per gli operatori logistici sparsi sul territorio che trasferendo i loro impianti all’intero dell’area interportuale, avrebbero la possibilità di sfruttare rilevanti sinergie interaziendali, derivanti anche dall’attrazione di grandi flussi di merci e alla lievitazione del valore aggiunto creato dall’intero sistema interportuale. La finalità dell’interporto è la massimizzazione dei flussi di merce minimizzandone i costi di logistica e del trasporto, con conseguenti benefici di natura ambientale e sociale, riducendo i costi esterni del trasporto (connessi all’inquinamento e alla congestione).

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Posizione strategica e servizi tecnologici all’avanguardia, uniti alla gestione virtuosa

e ecologicamente sostenibile di impianti

e strutture

Inserito funzionalmente nel corridoio adriatico a ridosso dei centri urbani con il più alto livello di densità demografi ca e posto in collegamento con altre infrastrutture regionali strategiche, l’Interporto d’Abruzzo è gestito dal concessionario Intermodale S.r.l. che, attraverso un cofi nanziamento pubblico-privato, ha realizzato e diretto i lavori di ultimazione ed ampliamento del nuovo nodo di scambio modale. Risponde il Direttore Generale Mosè Renzi che la compagine privata, aggiudicataria del project fi nancing, ha scelto per traghettare lo start-up dell’infrastruttura logistica.

➊ Certo è diffi cile parlare di investimenti in questo periodo. La nostra società, integrando le risorse pubbliche messe a disposizione per dar vita ad un progetto infrastrutturale che potesse innescare il circolo virtuoso della logistica privata, negli ultimi 3 anni ha diretto ed affi dato lavori per circa 80 milioni di euro. Con essi sono stati realizzati oltre 60.000 mq di magazzini di classe A, un nuovo edifi cio direzionale, due nuovi piazzali per rendere compatibili la modalità stradale

con quella ferroviaria, un casello autostradale e l’infrastruttura tecnologica IP con cui verranno gestiti servizi di sicurezza e tracciabilità, abilitanti anche per una connettività broad band. Negli ultimi mesi del 2012 tutte le realizzazioni fi siche sono state ultimate e rese agibili e per la nostra società è cominciata la fase industriale dello sviluppo. Il nostro piano economico-fi nanziario, con un outlook ultradecennale, prevede, l’avvio del disinvestimento, ovvero, il realizzo di ricavi da vendita, che nel nostro caso sono ricavi accessori da fi tti a partire dal 2013. Tuttavia, consapevoli che l’attrattività dell’infrastruttura è legata alla qualità dei servizi, ma anche all’accessibilità, stiamo lavorando affi nché in un futuro prossimo siano stanziati ulteriori fondi da investire sull’infrastruttura di raccordo ferroviario pari a 2/3 milioni di euro. Con queste risorse dovremmo implementare nuovi impianti di segnalamento che ridurranno la frammentazione operativa rendendo più effi cienti le attività della manovra secondaria, ovvero, l’introduzione e l’estrazione dei convogli merci dal nostro terminal.

➋ L’offerta, immobiliare o di servizio, dovrà essere di qualità, adattabile e fl essibile. I nostri plus sono i servizi tecnologici e quelli di conduzione e manutenzione di impianti e strutture effettuati sulle aree comuni. I primi, fra cui possiamo enucleare il controllo degli accessi con lettura elettronica delle targhe, integrato ad un sistema software web oriented che permette a ciascun cliente di gestire i propri booking di accesso, la video sorveglianza digitalizzata ed il core network

che, con una diramazione a raggiera in fi bra ottica linka tutti gli edifi ci insistenti nel perimetro interportuale, oltre a caratterizzare qualitativamente l’offerta, possono consentire ai nostri clienti di ridurre alcuni costi operativi, attraverso lo sviluppo di interfacce informatiche. Per i secondi sappiamo che una gestione virtuosa, e aggiungerei ecologicamente sostenibile, può consentire, attraverso le economie di scala realizzabili all’interno di una siffatta struttura, di ridurre buona parte dei costi della funzione facilities. Per ultimo, ma primo per importanza, ciò che è nella natura insita degli interporti, ovvero, la possibilità di utilizzare nel trasferimento delle merci sistemi e tecniche comodali.

➌ Per l’offerta immobiliare vorrei risponderle i global provider, ma nella nostra area geografi ca la presenza di tali operatori si sostanzia solo in punti di transito di consolidamento/deconsolidamento di fl ussi, quindi le metrature sono molto piccole. Gli operatori logistici locali, invece, infl uenzati da una radicata cultura del possesso, hanno a suo tempo realizzato strutture logistiche di proprietà che, in virtù della crisi, oggi hanno un livello di saturazione modesto. Al riguardo occorre segnalare che senza l’attuazione di idonee politiche di incentivazione o disincentivazione, sarà diffi cile che le aree originariamente individuate per gli insediamenti logistici vengano liberate e rese disponibili per una nuova riqualifi cazione urbanistica, più consona ai tempi moderni. Direi che i clienti più importanti su cui concentrare la nostra

attenzione commerciale sono i retailer e gli and user, più inclini, in questo periodo, ad una riorganizzazione della rete distributiva. Sul lato ferroviario, invece, puntiamo sulle imprese che oltre alla pura vezione si stanno trasformando in spedizionieri-vettori o MTO, facendo leva sui servizi tecnologici del nostro terminal, in grado di gestire le unità di carico intermodali e tutte le informazioni correlate alle merci in tempo reale.

➍ La nostra scelta è stata quella di caratterizzarci per essere un’infrastruttura di supporto tecnico organizzativo per il mondo dei servizi logistici. Ciò premesso, al di là della mera gestione dei servizi del terminal, da considerarsi una nobile attività di interesse pubblico, in un’area fortemente sbilanciata verso il tutto gomma, non eroghiamo altri servizi, fornendo solo un supporto all’incontro fra domanda ed offerta.

➎ Direi che l’armatura infrastrutturale degli interporti è fi nalmente completata. Ora occorrerà organizzare una rete che metta in relazione tutti i nodi logistici, intendendo non solo gli interporti, ma anche i porti e i principali nodi del sistema produttivo del nostro Paese, tenendo conto delle nuove dinamiche che si sono create nel corso di questi anni. Solo in questo modo la nuova industria dei servizi logistici potrà effi cacemente contribuire a rendere competitive le nostre aziende, chiamate ad inserirsi con successo nelle logiche dei mercati globalizzati, e far crescere il PIL.

Interporto Val peSCara

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gli oBiettiViPuntare e proseguire

nella qualità dei servizi offerti con particolare

rilievo anche alla movimentazione di

container e al decollo di nuovi servizi

ferroviari

terMinal interModale di trieste – fernetti

Il Terminal Intermodale di Trieste - Fernetti S.p.A., è ubicato al confi ne italo sloveno di Fernetti - Sezana e dista 18 km dal Porto di Trieste raggiungibile via superstrada. È collegato altresì con il raccordo autostradale che porta alle direttrici da una parte verso la A4 Venezia Milano e A23 Udine - Tarvisio, dall’altro lato verso Lubiana (Slovenia) e Zagabria (Croazia). Dispone complessivamente di 350.000 mq operativi, dei quali 30.000 mq

destinati a magazzini per diversi utilizzi (nazionali, esteri, Iva, ADR e HACCP); 4.500 mq di uffi ci dove operano attualmente 36 case di spedizioni, spedizionieri doganali e servizi vari. Dispone di un raccordo ferroviario intermodale per collegamenti nazionali ed internazionali con attrezzature per scarico/carico container e colli pesanti. Su 19.000 mq delle coperture dei magazzini è stato installato un impianto fotovoltaico. Risponde alle nostre domande il presidente giorgio Maranzana.

➊ Adeguamento delle infrastrutture ferroviarie per il traffi co Ro-La (Autostrada Viaggiante) che collega il nostro terminal intermodale con Salisburgo (Austria) e viceversa; nuova pesa ponte stradale ed infi ne la realizzazione di un

impianto di illuminazione a Led delle aree pubbliche e dei piazzali.

➋ Nel 2012 hanno sostato nei nostri piazzali per l’espletamento delle operazioni doganali 145.012 automezzi rispetto ai 134.329 del 2011 e con un incremento pari al 7,95 %. Dobbiamo puntare e proseguire nella qualità dei servizi offerti con particolare rilievo anche alla movimentazione di container ed al decollo di nuovi servizi ferroviari.

➌ Siamo un piccolo autoporto/interporto ma geografi camente posto in posizione importantissima sul Corridoio Pan Europeo numero 3. Puntiamo in genere sulla clientela interessata in primis a traffi ci da e per l’Est Europa e data la vicinanza al Porto di Trieste anche a quelli con origine destinazione il Far East Asiatico.

➍  Gestiamo un ottimo lavoro di groupage camionistico che svolgiamo con nostro personale

e moderne attrezzature di movimentazione e stoccaggio. I magazzini non vengono dati in affi tto, ma al cliente viene addebitato il lavoro svolto dal nostro personale ed il tempo di giacenza della merce a magazzino.

➎ Per il nostro servizio ferrovia-camion e viceversa, ci sono prospettive molto interessanti.L’aver riattivato nel gennaio 2013 il nostro raccordo ferroviario, ci ha consentito di offrire al mercato nuove offerte ferroviarie che permetteranno al nostro terminal di fare quel salto di qualità da tempo programmato con pazienza ma con altrettanta tenacia. La regina di tutto è la merce. La merce dovrà dire dove vuol andare e come arrivarci. Gli interporti dovranno essere assieme ad un partner ferroviario fl essibile ed effi ciente, un elemento determinante nella gestione dei traffi ci nazionali ed internazionali e con notevoli prospettive di sviluppo.

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Stato dell’arte e nuovi sviluppi primo piano

Progetti futuriestendere ed

ottimizzare l’uso del territorio a fini logistici, per attuare la migliore economia insediativa nell’area interportuale

ConSorZIo ZaI - Interporto Quadrante europa

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Fra gli obiettivi di Consorzio ZaI -Quadrante europa il collegamento con il trasporto marittimo

Posto all’incrocio delle autostrade A22 Modena - Brennero e A4 Venezia – Milano, nonché all’incrocio delle corrispondenti linee ferroviarie, l’Interporto Quadrante Europa di Verona si estende su una superficie di 2.500.000 mq, con espansione prevista fino a 4,2 milioni di mq. Questo sistema infrastrutturale con 140 aziende insediate e 14.000 addetti, tra diretti ed indiretti, è stato progettato e realizzato dal Consorzio ZAI fin dal 1970. Punto di incontro per il trasporto merci stradale, ferroviario ed aereo, nazionale ed internazionale; in particolare vi sono trattati i traffici merci internazionali provenienti o diretti al centro-nord Europa attraverso il Brennero, i traffici da e per la Francia e la Spagna e per i Paesi dell’Est europeo. Interconnette le differenti modalità di trasporto (ferro, gomma, aria), concentra i flussi di traffico e fornisce l’accesso ai corridoi del trasporto europeo.L’Interporto veronese è un’unica infrastruttura logistica a supporto della produzione che riunisce tre principali categorie di operatori: le attività produttive; le aziende di spedizione e gli operatori logistici. Questi elementi collocano l’Interporto Quadrante Europa in testa alla classifica italiana per volumi di traffico combinato. Nel 2011 sono transitate nell’Interporto oltre 6 milioni di tonnellate di merci su ferrovia per complessivi 560.000 TEU e 20 milioni di tonnellate su gomma. Risponde Matteo gasparato, Presidente consorzio Zai s.p.a..

➊ A seguito dell’approvazione da parte del Comune di Verona del piano di potenziamento infrastrutturale dell’interporto Quadrante Europa (denominato PUA QE Nord), il Consorzio ZAI potrà continuare ad investire direttamente nello sviluppo dell’area. Il progetto prevede di estendere ed ottimizzare l’uso del territorio a fini logistici, per attuare la migliore economia insediativa nell’area interportuale, essendo prevista la realizzazione di circa 400 mila mq di superficie coperta, 60 mila mq di uffici, un nuovo terminale ferroviario (in aggiunta

ai tre già esistenti ed operanti). Il Consorzio ZAI continuerà sia la realizzazione diretta degli immobili che verranno poi ceduti in concessione o locazione alle imprese che lo richiederanno, sia la cessione di aree urbanizzate nell’area interportuale a primari operatori logistici o ad investitori instituzionali o a società di sviluppo immobiliare. A medio termine - entro il 2020 - con un investimento complessivo stimato di circa 500 milioni di euro, l’Interporto Quadrante Europa si espanderà inizialmente su 500mila mq interamente dedicati alla logistica con magazzini suddivisi in moduli fino a 40mila mq. Infine il PUA QE Nord prevede inoltre la riorganizzazione delle aree e servizi comuni con una nuova viabilità interna, sistemi di sicurezza, videosorveglianza, controllo accessi, il potenziamento della rete intranet interportuale e dei sistemi di trasmissione di dati.

➋ Si prevede il potenziamento dei servizi che già vengono erogati alle aziende presenti nell’interporto dalla società di fornitura dei servizi interportuale Quadrante Servizi controllata dal Consorzio ZAI. Mediante tale società l’interporto eroga dei servizi “di condominio” alle aziende residenti nell’area che pertanto possono fin da subito concentrarsi nel proprio business operativo lasciando alla società di gestione dell’interporto la gestione dei servizi accessori interportuali. Ad esempio è attiva una rete telematica veloce ed efficiente con un circuito di videosorveglianza collegato ad un centinaio di telecamere che permettono alle aziende insediate di svolgere la loro attività in piena sicurezza.Accanto ai servizi di ICT forniti dalla società interportuale vengono erogati servizi di manutenzione degli impianti interportuali, servizi di controllo accessi e sorveglianza, servizi di infomobilità, servizi di manovra ferroviaria ed altro.In linea generale si ritiene che gli interporti debbano puntare a fornire servizi innovativi che permettano l’incremento dell’efficienza operativa delle aziende insediate. Ad esempio tramite UIRNET abbiamo

realizzato un sistema integrato ed efficiente di gestione del traffico merci nazionale, capace di monitorare i flussi in movimento su gomma e coordinare il collegamento con altre modalità di trasporto. È indispensabile mettere a disposizione un network logistico efficiente e capace attraverso l’uso razionale delle risorse disponibili, ottimizzando il processo di pianificazione, implementazione, controllo del flusso e stoccaggio di materie prime, semilavorati e prodotti finiti, oltre a raccogliere le relative informazioni dal punto di origine al punto di consumo con l’obiettivo di soddisfare le esigenze dei clienti.

➌ La tipologia di clienti dell’Interporto Quadrante Europa su cui puntiamo maggiormente è quella del trasporto e della logistica tra cui: autotrasportatori, spedizionieri, case di spedizione, MTO, 3PL e operatori doganali. Inoltre l’interporto ha iniziato il dialogo con primarie società di sviluppo immobiliare e società di real estate per poter ulteriormente sviluppare la propria attività di insediamento e sviluppo immobiliare.

➍ Il Consorzio ZAI, ente di gestione dell’Interporto di Verona non offre direttamente servizi logistici, ma si pone come un’autorità “super partes” che opera per fornire strutture adeguate e con caratteristiche tali da soddisfare le esigenze degli operatori e consentirne la piena operatività, oltre ad offrire una vasta gamma di servizi attivi “interportuali”(alcuni anche 24 ore su 24) e collegamenti diretti con le maggiori direttrici di traffico, consentendo l’utilizzo delle diverse modalità di trasporto. La fornitura dei servizi interportuali avviene o direttamente o mediante società controllate.

➎ Si stima che il 40% delle merci provenienti dall’estero e destinate al mercato italiano o

prodotte nel nostro paese per l’esportazione, che usano il trasporto marittimo, non transitino nei nostri porti. È necessario migliorare le performance a livello terrestre, offrendo alle merci ed agli operatori internazionali efficienti alternative. Ed è proprio della quarta modalità che l’Interporto Quadrante Europa intende dotarsi, realizzando e concretizzando il collegamento con il trasporto marittimo. In particolare, si punta all’Adriatico – dove da tempo si sta dialogando con il Porto di Venezia - con l’obiettivo di fornire servizi significativi come “porto secco”, ovvero come area di smistamento verso 25 destinazioni europee creando ulteriori occasioni di sviluppo, crescita economica e nuovi posti di lavoro. Il volume di traffico containerizzato diretto ai mercati del centro Europa e gestito dagli scali adriatici è inferiore al 2%, nonostante l’Adriatico si presenti come naturale corridoio di penetrazione verso le Regioni centrali del Continente europeo. Serve quindi un efficace collegamento tra corridoi terrestri e corridoi marittimi. Si devono migliorare le performance a livello terrestre, offrendo alle merci, agli operatori internazionali efficienti alternative. Su questo progetto si sta lavorando anche sul versante tirrenico con il Porto di La Spezia. Per tali ragioni l’interporto Quadrante Europa di Verona dovrà necessariamente fare sistema con i porti italiani.

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