Statistica in Gioco

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P.I.A. PIANA PISTOIESE RICERCA – AZIONE MATEMATICA DIREZIONE DIDATTICA 2° CIRCOLO QUARRATA SCUOLA D’INFANZIA DI BARBA SEZ. B ( 25 bambini di 5 anni) Anno scolastico 2010/2011 a cura delle insegnanti: Abballe Caterina, Bellucci Silvia e Panariti Valentina

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P.I.A. PIANA PISTOIESE

RICERCA – AZIONE MATEMATICA

DIREZIONE DIDATTICA 2° CIRCOLO QUARRATA

SCUOLA D’INFANZIA DI BARBA

SEZ. B ( 25 bambini di 5 anni)

Anno scolastico 2010/2011

a cura delle insegnanti:

Abballe Caterina, Bellucci Silvia e Panariti Valentina

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11.. Sviluppare la capacità di fare confronti e trovare possibili relazioni;

22.. Acquisire la capacità di esprimere le proprie idee all’interno del gruppo e

mostrare maggior sicurezza e interesse;

33.. Stimolare la riflessione personale, la capacità di verbalizzarla e condividerla

con i coetanei;

44.. Manipolare materiali diversi per raggiungere un progetto di gruppo;

55.. Stimolare il senso della responsabilità;

66.. Sviluppare la capacità di registrare e confrontare quantità e riprodurle

graficamente;

77.. Contribuire alla documentazione di ciò che è stato fatto;

88.. Utilizzare un linguaggio appropriato.

Quest’anno i bambini hanno preso parte all’attività di Ricerca-Azione di Matematica

dal titolo “ Strada facendo … matematica ”, che ha avuto come tema centrale la

“Statistica e la Probabilità”. Dopo vari incontri con gli esperti è stato consigliato di

affrontare con i bambini della scuola dell’infanzia il tema della statistica piuttosto che

la probabilità.

Partendo dall’attività di routine legata alle presenze, è stata pianificata una

rilevazione nel mese di Febbraio al fine di evidenziare i bambini con maggior

presenza scolastica e il giorno con più assenze. Con tale gioco è stato possibile

approfondire il concetto di numero inteso come quantità, seguire la correlazione tra

più parametri, riflettere ed ipotizzare relazioni applicabili nella vita di tutti i giorni.

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Prima di iniziare il lavoro di Ricerca – Azione di Matematica, una mattina in classe le

insegnanti hanno chiesto ai bambini che cosa fosse per loro la statistica; da questa

domanda - stimolo sono nate le seguenti “ simpatiche” riflessioni:

ERICA: “ secondo me serve per far venire i bambini a scuola!”

CHRISTIAN: “ la statistica secondo me la facciamo tutti i giorni con

il gioco della settimana”

MATTIA: “la statistica è un libro dove la maestra scrive quello che i

bambini dicono”

FILIPPO: “ la statistica è quando si arriva, si saluta la maestra e i

bambini si mettono a lavoro”

MARCO G.: “ la statistica serve per disegnare”

EDOARDO: “ è una freccina che serve per disegnare”

CLAUDIA: “ serve per giocare”

FRANCESCO: “ serve per contare i bambini”

NICCOLO’: “forse serve per fare a scuola matematica”

MARTA : “la statistica serve per ballare”

DARIA: “serve per contare i giorni della settimana”

GIULIA: “ serve per contare, perché è bello!”

VIRGINIA: “ serve quando i bambini disegnano e quando ballano”

VITTORIO: “serve per disegnare”

ALBERTO: “ serve per giocare a macchinine”

ALESSANDRA: “ per contare i numeri dei giorni

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Per dare inizio all’attività i bambini hanno dipinto piccoli parallelepipedi di

polistirolo allo scopo di utilizzarli per la rilevazione delle presenze.

Ogni mattina i bambini associavano i giorni della settimana ad un colore:

• lunedì il giorno arancione

• martedì giorno verde

• mercoledì giorno giallo

• giovedì giorno rosso

• venerdì giorno azzurro

• sabato giorno blu

• domenica il giorno viola.

Per la rilevazione delle presenze i bambini hanno colorato tanti parallelepipedi quanti

erano i giorni di scuola del mese di Febbraio ( 4 arancioni, 4 verdi, 4 gialli, 4 rossi e 4

azzurri).

Ogni bambino aveva una piccola borsa di stoffa contenente i suddetti parallelepipedi.

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Le insegnanti hanno predisposto un cartellone che raffigurava una tabella a doppia

entrata, in orizzontale erano indicati i giorni di febbraio e in verticale erano riportati i

nomi dei bambini.

Ogni mattina, appena entrati in classe, ciascuno attaccava un simbolo personale che

indicava la sua presenza a scuola nel riquadro corrispondente.

Tale simbolo era presente anche sulla borsina personale.

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Utilizzando tre scatole e dei lunghi bastoncini di legno è stata realizzata una struttura

tridimensionale dove ogni bambino inseriva il parallelepipedo del giorno della

settimana nel bastoncino corrispondente al proprio simbolo.

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Ogni bambino, osservando il diagramma tridimensionale, ne ha costruito uno proprio

riportando la sequenza dei giorni della settimana in cui era stato presente, utilizzando

diversi materiali.

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A conclusione della rilevazione delle presenze le insegnanti hanno stimolato i

bambini a contare quanti giorni di scuola avessero fatto a Febbraio e a confrontarli tra

di loro.

Tali dati sono stati riportati graficamente su un cartellone comunitario.

“ io sono arrivato fino in io sono arrivato fino in io sono arrivato fino in io sono arrivato fino in

cima, vuol dire che sono cima, vuol dire che sono cima, vuol dire che sono cima, vuol dire che sono

stato tutti i giorni a stato tutti i giorni a stato tutti i giorni a stato tutti i giorni a

scuola”scuola”scuola”scuola”

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“ tre giorni malata “ tre giorni malata “ tre giorni malata “ tre giorni malata

e diciassette giorni e diciassette giorni e diciassette giorni e diciassette giorni

a scuola”a scuola”a scuola”a scuola”

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Dopo varie riflessioni, alcuni bambini si sono accorti che nella propria borsina

avanzavano alcuni parallelepipedi e si sono domandati il motivo.

Nella riflessione collettiva i bambini hanno compreso che erano avanzati poiché non

erano venuti a scuola in alcuni giorni del mese.

Successivamente le insegnanti hanno proposto di mettere insieme tutti i

parallelepipedi presenti in ogni borsina allo scopo di trovare qual è il giorno o i giorni

della settimana con più assenze.

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Da qui sono nate alcune riflessioni:

MARCO: “Chi ha più righe è venuto meno a scuola.”

DARIA: “Al celeste, al verde e al rosso siamo venuti meno a

scuola, al giallo siamo venuti di più.”

MARTA: “Il giorno giallo siamo venuti di più perché là

(indicando il diagramma tridimensionale) ne abbiamo

messi di più. Martedì il giorno verde non siamo

venuti tanto a scuola e ci sono tutti fino in cima.”

IVAN: “Quello del giallo è più basso perché siamo stati di

più a scuola.”

VITTORIO: “Quello celeste, verde, rosso siamo stati più a

casa.”

ALESSANDRO: “Il verde, il rosso e il celeste sono quelli più

alti perché non siamo venuti a scuola.”

ERICA: “Questi sono alti perché siamo stati più a casa.”

GIULIA: “Ce ne sono di più in quello rosso, verde e celeste e

non abbiamo fatto il lavorino.”

JESSICA: “Queste colonne sono uguali perché sono alte

uguali.”

CLAUDIA: “I giorni dove siamo stati assenti c’hanno la

colonna più alta.”

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VIRGINIA: “Quello giallo siamo venuti di più a scuola.”

CHRISTIAN: “Dov’è più alto abbiamo fatto più assenze.”

Il 14 Maggio 2011 è stato esposto il nostro lavoro insieme a quello delle altre scuole

che hanno partecipato al Progetto.

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Per sintetizzare il nostro lavoro osserviamo che i bambini hanno realizzato diagrammi

a blocchi che rappresentano conteggi. I diagramma a blocchi tridimensionale serve a

contare le presenze in ogni giorno di scuola, su questa rilevazione è stato costruito il

diagramma collettivo distinguendo i bambini per colore. Il secondo diagramma conta

i giorni in cui ciascun bambino è stato presente, e osservandolo, avviene il confronto

fra i bambini sul numero delle presenze.

Alla fine si mettono insieme i parallelepipedi avanzati per contare le assenze e

stavolta per realizzare il diagramma vengono usate strisce piane.

Durante il nostro percorso didattico abbiamo evidenziato un grande entusiasmo e

partecipazione alle attività proposte da parte di tutti i bambini, nonostante il tema

proposto inizialmente sembrasse di difficile applicazione nella scuola dell’infanzia.

In realtà, non solo i bambini, ma soprattutto le insegnanti hanno osservato come si

possa applicare la Statistica in attività di routine e non, anche con bambini molto

piccoli.