Stagione teatrale a Gemona del Friuli
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Entertainment & Humor
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Città di Gemona del Friuli
t e a t r o
i n s i e m e
anche quest’anno l’offerta
PORTA UN AMICO A TEATRO
martedì 12 novembre ’13 RISATE SOTTO LE BOMBEcon le Sorelle Marinettie Gianni Fantoni
mercoledì 4 dicembre ’13 L IMPRESARIO DELLE SMIRNEdi Carlo Goldoniadattamento e regia di
Roberto Valerio
giovedì 19 dicembre ’13 CASTA AWAYLa tempesta imperfettacon Enrico Bertolino
martedì 7 gennaio ’14 LA SCENAdi Cristina Comencinicon Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti
giovedì 16 gennaio ’14 CONTEMPORARY TANGOcon il Balletto di Romae la partecipazione straordinaria di Kledi Kadiu
giovedì 13 febbraio ’14 IL MALATO IMMAGINARIOdi Molièrecon Paolo Bonacelli, Patrizia Milanie Carlo Simoni
mercoledì 26 febbraio ’14 PREDIScon Fabiano Fantini, Claudio Moretti e Elvio Scruzzi
martedì 18 marzo ’14 SUGAR, IL MUSICALdal film A qualcuno piace caldocon Justine MatteraChristian GineproPietro Pignatelli
Inizio spettacoli ore 21
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Un piccolo teatro, in una piccola città di provincia, nel pomeriggio dell’8 settembre 1943. Dall’inizio della guerra le compagnie di arte varia si arrangiano come possono, girando il paese tra mille difficoltà e con mezzi di trasporto improvvisati, alla disperata ricerca di un ingaggio successivo e con la speranza che l’impresario locale non faccia scherzi, magari scappando con il magro incasso.Questa la cornice in cui si dipana la trama della commedia musicale Risate sotto le bombe. Poco dopo l’inizio di uno spettacolo suona improvvisamente un allarme aereo. Il pubblico, preso dal panico, scappa dalla sala. La piccola compagnia di attori e cantanti si rifugia nel camerino del coro, esattamente sotto il palcoscenico del teatro e lì attende che l’emergenza cessi. Le Sorelle Marinetti, il capocomico Altiero Fresconi, il refrenista Rollo, la soubrettina Velia Duchamp e alcuni musicisti sono costretti ad attendere il cessato allarme in un angusto spazio, che fa affiorare la complessità dei rapporti interpersonali. Per impiegare il tempo e scacciare la preoccupazione gli artisti decidono di provare i numeri di un nuovo spettacolo per il quale vi è speranza di un debutto la settimana successiva in un grande teatro cittadino.
RISATE SOTTO LE BOMBEP-NUTS
una commedia di Giorgio U. Bozzo e Gianni Fantonicon Le Sorelle Marinetti: Nicola Olivieri (Turbina), Andrea Allione (Mercuria), Marco Lugli (Scintilla) e Gianni Fantonicon Francesca Nerozzi, Paolo Cauteruccioe con la partecipazione di Gabrio Gentiliniscenografia, costumi e regia di Simone Nardinidirezione musicale di Christian Schmitz - con musiche dal vivo
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Composta nel 1759, l’opera è una splendida e divertente commedia che presenta un impietoso ritratto dell’ambiente degli artisti di teatro, ambiente che Goldoni conosce a fondo: può a ragione “parlarne per fondamento”, come egli stesso dichiara nella prefazione dell’opera. La vicenda ruota attorno ad un gruppo di attori, uomini e donne, tutti pettegoli, invadenti, boriosi e intriganti che, disperati e affamati, vivono per un breve attimo l’illusione della ricchezza nella speranza di riuscire a partire per una favolosa tournée in Oriente con Alì, ricco mercante delle Smirne intenzionato a formare una compagnia d’Opera. Facili prede di mediatori intriganti, di impresari furbi e rapaci, i poveri artisti scoprono a loro spese che le regole del Teatro sono eterne e che la loro vicenda scritta 250 anni fa ha un sapore grottesco di attualità. Distratti dalle loro piccole beghe e rivalità, non si accorgono di essere delle piccole sciocche marionette i cui fili vengono manovrati da chi il potere veramente ce l’ha, per la sua posizione o per il suo denaro. L’impresario delle Smirne è un grande affresco, una cantata corale affidata all’insieme della compagnia che lo rappresenta: ogni personaggio, dal Turco al servitore, si rivela incisivo, necessario in un “divertissement d’ensemble” che restituisce il clima lezioso e libertino dell’epoca; ma che allo stesso tempo offre l’occasione per porsi alcune domande di attualità: che importanza ha l’Arte e in modo specifico l’Arte teatrale nella società contemporanea? E che ruolo riveste all’interno di suddetta Arte, l’attore? In quale modo è possibile riuscire a realizzare spettacoli di grande valore artistico senza adeguate risorse finanziarie?
Roberto Valerio
L IMPRESARIO DELLE SMIRNEASSOCIAzIONE TEATRALE PISTOIESEIN COLLAbORAzIONE CON VALzER SRL
di Carlo Goldonicon Valentina Sperlì, Roberto Valerio, Antonino Iuorio, Nicola Rignanesee con Massimo Grigò e Federica Bern, Alessandro Federico, Chiara Degani, Peter Weyeladattamento e regia di Roberto Valerioscene di Giorgio Goricostumi di Lucia Marianiluci di Emiliano Pona
martedì12 novembre
2013
mercoledì 4 dicembre
2013
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Dove eravamo rimasti? Ah sì: berlusconi fuori dai giochi, la sinistra al potere, bersani al governo, Grillo a urlare nelle piazze... E dove siamo finiti? bersani fuori dai giochi, berlusconi al governo, Grillo a urlare nelle piazze... È l’Italia della Tempesta Imperfetta, delle rivoluzioni di velluto, un Paese in cui la nave è sempre lì che affonda ma poi la vedi che si allontana, coi tizi di sempre che ti esibiscono il gesto dell’ombrello dagli oblò, mentre tu ti ritrovi su un’isola deserta. Naufrago. Con la Casta che se ne va Away, ovvero lontano da Te e dalla gente normale. E Tu che fai? Parli, parli. Cerchi un complice, come Tom Hanks nel celebre film. E anche tu trovi un pallone. Ma non è Wilson. È un Supertele. L’imitazione del Telstar, la prima palla a esagoni, degli anni ’70. Una pessima imitazione, che quando te la portavi al campetto ti mandavano via, perché era vuota, troppo leggera. E quando la calciavi chissà dove finiva. Vuoto, imprevedibile, da prendere a calci, imitazione di una cosa che negli anni ’70 ci sembrava bellae nuova ma ora è superata e dimenticata: più che un pallone, il Pd. Torneremo mai a terra? Verrà mai qualcuno a salvarci? È come in quella vecchia canzone di Finardi: all’inizio stare da soli sembrava quasi dolce, a pensare che intanto in Italia la Costituzione veniva riscritta da qualcuno che non l’aveva nemmeno Letta. Ma ora, forse, vorrei tanto un extraterrestre che mi riportasse a casa. E già lo sento, lo vedo che arriva, e che mi sussurra finalmente parole di conforto, una sola ma ripetuta all’Infinito: Vaffanculo! Il Supertele: e se avesse ragione lui?
Enrico Bertolino
CASTA AWAYLa Tempesta ImperfettaITC 2000
scritto da Enrico Bertolino, Curzio Maltese, Luca Botturacon Enrico Bertolinoregia di Massimo Navonemusiche di Teo Ciavarelli
giovedì 19 dicembre
2013
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La comica immersione di un ragazzo nella vita e nei sentimenti femminili, la scoperta di due donne delle pulsioni, le rabbie e le fragilità di un giovane uomo, la comune ricerca d’amore e di libertà in un mondo mutante, questo è il nuovo lavoro per il teatro di Cristina Comencini.Due amiche mature leggono una scena di teatro che una delle due deve recitare l’indomani. I loro caratteri opposti si rivelano subito dal modo in cui sentono e interpretano il monologo: per Lucia, attrice, quelle righe raccontano fragilità e temibili tempeste dell’anima; per Maria, dirigente di banca separata e madre di due bambini, le tempeste della scena sono allegri ed erotici terremoti interni, occasioni di vita. Due femminilità opposte. Lucia ha rinunciato alla passione, all’idea di avere un uomo nella vita, si accontenta di amare i personaggi molto più interessanti che incontra sul palcoscenico. Maria invece senza un uomo non può stare, senza fare l’amore, senza illudersi di avere finalmente incrociato quello giusto. Come l’ultimo, agganciato la sera prima a una festa in cui ha bevuto troppo, e di cui non ricorda esattamente il nome né l’età ma che - lei sostiene - potrebbe essere proprio l’atteso. Anche se risvegliandosi al mattino, non l’ha più trovato nel suo letto. Eccolo, invece, apparire in mutande, un giovane ragazzo di meno di trent’anni. Si era messo a dormire nella stanza dei bambini perché la donna, di cui ricorda solo l’esuberanza fisica, russava. Le due donne lo interrogano, lo prendono in giro, gli fanno scuola di vita. Ma non prevedono la sua reazione, la rabbia che ha in corpo, la consapevolezza della sua fragilità e della sua forza senza sbocco. Su sponde opposte, le due donne e il ragazzo scoprono di vivere nello stesso mondo tutto da rifare perché “... il passato sono solo muri sventrati, case terremotate da cui si deve fuggire...”...
LA SCENACOMPAGNIA ENFI TEATRO
di Cristina Comencinicon Angela Finocchiaro, Maria Amelia Montie con Stefano Annoniregia di Cristina Comenciniscene e costumi di Paola Comencini
martedì 7 gennaio
2014
giovedì 16 gennaio
2014
L’opera, attraverso l’uso del linguaggio contemporaneo, vuole raccontare un ballo: il tango sociale, vissuto non più semplicemente come un ballo, con i suoi passi tipici, ma capace di divenire “racconto” di un modo di sentire tanto diffuso e così capace anche di percorrere con la sua musica ormai tutti i continenti della terra. L’opera creata per il balletto di Roma esplora una nuova contaminazione tra il linguaggio contemporaneo ed il “minimalismo” dell’incontro tra corpi che parlano di tango: incontro di un linguaggio popolare e sociale con il più ricco e variegato modulo del balletto. Lo spettacolo narra l’abbraccio del tango, dentro il quale si colmano bisogni, aspettative, sogni, desideri e oblii, un abbraccio che ciascuno esprime arricchendolo del proprio sé e portando in esso tutta quella memoria, consapevole e non, che la vita gli ha tracciato nel corpo. Preziosa e speciale diviene la partecipazione straordinaria di Kledi Kadiu, grazie al quale la virilità contenuta in questa danza diverrà protagonista. Intorno alla sua virilità si snocciolerà il racconto di una serata nella Milonga, come una scatola dentro la quale s’addentrano tante persone/personaggi, ove il tempo diviene Hora zero, come più volte affermato da Piazzolla, l’attimo tra la fine e l’inizio, il tempo sospeso, dentro il quale gli incontri, le passioni, le gelosie, gli abbandoni, le fantasie, le solitudini, le tante e diverse anime verranno raccontate come un album di fotografie da sfogliare.
CONTEMPORARY TANGObALLETTO DI ROMA
coreografia e regia di Milena Zullocon la partecipazione straordinaria di Kledi Kadiumusiche di Astor Piazzolla, Lucio Demare, Anibal TroiloJuan D’Arienzo, Osvaldo Pugliese, Francisco Canaro, Angel Villoldomaitre de ballet e assistente alle coreografie di Piero Rocchetticostumi di Giuseppe Maurizilight designer Emanuele De Mariala compagnia Placido Amante, Tayma Niane Baldò, Vincenzo Carpino, Michele Cascarano, Roberta De Simone, Anna Manes, Riccardo Occhilupo, Azzurra Schena, Sophie Tonello, Claudia Vecchi, Stefano Zumpano
In collaborazione con il Circuito Danza dell’FVG
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Da molti ritenuto il capolavoro assoluto del teatro di Molière, Il malato immaginario narra le disavventure di un anziano ipocondriaco (Argante), padre di una bella figlia (Angelica), marito di una donna opportunista e fedifraga (belinda) e vittima di uno sciame di dottori-avvoltoi salassatori e ciarlatani. I guai per Argante cominciano quando, con un patto di matrimonio arbitrariamente siglato, promette la figlia in moglie ad un giovane e poco brillante dottore, in modo così da potersi garantire un sereno e gratuito futuro di consulti e di ricette. L’ostilità della figlia, segretamente innamorata di Cleante, e la calcolata ingerenza della moglie, algida esecutrice di un piano truffaldino, finiscono per spingere il povero Argante in una fitta trama di inganni, di equivoci, di burle e di finzioni, giocate sulla sua stessa burbera ed inguaribile ingenuità.
Bonacelli malato immaginario È questo sovvertire i fattori in campo, è questa lettura alla rovescia, è questa riflessione amara sulla condizione umana travisata e condannata dalla retorica delle apparenze, il tracciato su cui scorre questa messinscena. Da un lato, come sempre, emergerà la struttura comica, efficace e forsennata, e dall’altro lato si farà strada una solitudine esistenziale che è frutto di disillusione e disincanto, specchio della biografia vissuta personalmente e artisticamente dallo stesso Molière. Che malato non era. E che puntava il dito sulle malattie ipocrite e avide degli altri.
Rodolfo Di Giammarco, La Repubblica
IL MALATO IMMAGINARIOTEATRO STAbILE DI bOLzANO
di Molièretraduzione di Angelo Dallagiacomacon Paolo Bonacelli, Patrizia Milani, Carlo Simoniregia di Marco Bernardiscene di Gisbert Jaekelcostumi di Roberto Banci
giovedì 13 febbraio
2014
Ogni bambino che nasce ci ricorda che Dio non è ancora stanco degli uomini.
Tra le prime battute di Predis, questo bellissimo aforisma di Tagore diventa il messaggio attorno al quale si dipana la vicenda che vede protagonisti tre uomini dietro una porta. Tre sacerdoti in una sala d’attesa.Fin qui nulla di strano, se non fosse che la porta dietro la quale stanno aspettando è quella di un Reparto di Ostetricia. La partoriente è una donna che, per diversi motivi, sta molto a cuore a tutti e tre: un’immigrata a cui loro hanno dato accoglienza e aiuto per inserirsi nel tessuto sociale.Ma ciò che rende i tre preti ancor più partecipi al lieto evento è il fatto di non sapere chi sia il padre del bambino che sta per nascere. Ed è per questo che, con lievità, assumono su di sé il ruolo di padri teneri, preoccupati, amorevoli. Sentimenti che li portano a fare i conti con le maldicenze di qualche parrocchiano, i pregiudizi, ma soprattutto con i loro dubbi, con il loro stesso bisogno di paternità. In attesa della chiamata il tempo si sospende: sarà una lunga notte. Natale è alle porte. Il luogo in cui si svolge l’azione diventa spazio dell’anima: l’ospedale si fa deserto, labirinto, cielo stellato. E giungono messaggi misteriosi che invitano i tre a mettersi in cammino. Con l’inconfondibile leggerezza delle commedie del celebre trio, Predis è soprattutto un omaggio a quei preti che si trovano a vivere le loro piccole grandi battaglie nella solitudine e nell’indifferenza, dimenticati e derisi da un mondo che, come diceva David Maria Turoldo, “non perdona ai sacerdoti”.
PREDISTEATRO INCERTO / CSS TEATRO STAbILE D’INNOVAzIONE DEL FVGCON IL SOSTEGNO DI bCC bANCA CREDITO COOPERATIVO DI bASILIANO
di e con Fabiano Fantini, Claudio Moretti e Elvio Scruzzielementi scenografici di Luigina Tusinimusiche di Glauco Venier
mercoledì 26 febbraio
2014
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Siamo a Chicago nel 1929. Joe e Jerry sono due musicisti squattrinati che assistono casualmente alla strage di San Valentino. Per nascondersi si inseriscono, fingendosi donne, in una piccola orchestra tutta femminile. Così travestiti, partono con Sweet Sue e la sua banda per Miami. I due fanno subito amicizia con Sugar (zucchero Candito), splendida cantante del gruppo. Sugar confida alle due nuove “amiche” la sua intenzione di trovare un miliardario in Florida e di sposarlo, ma per “Josephine” e “Daphne”, obbligate a non rivelare la loro vera identità, sarà l’inizio di un’esilarante serie di equivoci... Il film di billy Wilder A qualcuno piace caldo, uscito nelle sale cinematografiche nel 1959 e definito “la migliore commedia della storia del cinema”, fu un enorme successo di pubblico e critica, grazie anche alla bravura dello strepitoso tris di protagonisti: Jack Lemmon, Tony Curtis e Marilyn Monroe. La versione “musical” rappresenta uno dei titoli più esilaranti del genere, pur non essendo nato direttamente per il palcoscenico. La sceneggiatura, che si presta in modo particolare a una riduzione teatrale, e il riferimento alla musica jazz, sfociano spontaneamente in quella che è una commedia musicale dalla struttura impeccabile.
SUGAR, IL MUSICALWIzARD SERVICE-TEATRO STAbILE DI VERONA
tratto dal film A qualcuno piace caldo di Billy Wildere I.A.L. Diamondadattamento di Michele Renzullo e Federico Bellonecon Justine Mattera, Christian Ginepro, Pietro Pignatellie con Mimmo Chianese, Annamaria Schiattarella, Silvano Torrieri, Manuel Mercury, Giorgio Avanzini, Chiara Vecchi, Federica Nicolò, Giulia Patti e Chiara Rosignoliregia di Federico Bellone
martedì 18 marzo
2014
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ABBONAMENTI
ABBONAMENTO A 8 SPETTACOLI (7 PROSA + BALLETTO)Interi settore inferiore € 115Interi settore superiore € 100Ridotti settore inferiore € 100Ridotti settore superiore € 90Speciale studenti under 18 € 60
ABBONAMENTO A 7 SPETTACOLI (SOLO PROSA)Interi settore inferiore € 100Interi settore superiore € 90Ridotti* settore inferiore € 90Ridotti* settore superiore € 80Speciale studenti under 18 € 50
ABBONAMENTO SPECIALE 8 SPETTACOLI“PORTA UN AMICO A TEATRO”Interi settore inferiore € 105Interi settore superiore € 90Ridotti* settore inferiore € 90Ridotti* settore superiore € 80Speciale studenti under 18 € 50
ABBONAMENTO SPECIALE 7 SPETTACOLI“PORTA UN AMICO A TEATRO”Interi settore inferiore € 90Interi settore superiore € 80Ridotti* settore inferiore € 80Ridotti* settore superiore € 70Speciale studenti under 18 € 40
BIGLIETTI
Interi € 20Ridotti* € 16Studenti under 18 € 10
TEATROINSIEME 2013/2014CAMPAGNA ABBONAMENTI E BIGLIETTERIA
OFFERTA GE/AR
L’offerta GE/AR permette agli abbonati delle stagioni di prosa di Gemona e di Artegna di acquistare 3 biglietti della rassegna contigua a prezzo speciale. L’abbonato di Gemona potrà acquistare 3 biglietti a scelta del cartellone di Artegna (cfr. www.ertfvg.it ) al prezzo totale di € 33.L’abbonato alla stagione di Artegna potrà acquistare 3 biglietti a scelta del cartellone di Gemona al prezzo totale di € 39.
* riduzione per under 25 ed over 65, per i dipendenti dell’Azienda Sanitaria locale e per i soci bCC (presentando la Carta Socio).
CAMPAGNA ABBONAMENTI
La campagna abbonamenti si terrà al Teatro Sociale dalle ore 17 alle 20:rinnovi da lunedì 14 a giovedì 17 ottobre;nuove sottoscrizioni da lunedì 21 a venerdì 25 ottobre.
PREVENDITA BIGLIETTI
Il giorno precedente lo spettacolo dalle ore 17 alle 19 e il giorno dello spettacolo dalle ore 20.Prenotazione biglietti all’Ufficio IAT t. 0432 981441. Nei giorni di campagna abbonamenti, prevendita e spettacolo al Teatro Sociale t. 0432 970520.
INFORMAZIONI
Nei giorni di campagna abbonamenti, prevendita e di spettacolo al Teatro Sociale t. 0432 970520, oppure chiamando l’Ufficio IAT t. 0432 981441.
www.ertfvg.it