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IN QUESTO NUMERO I 21 martiri copti della Libia Le giornate della Liberazione a Bresso Anno LXXXVI - Numero 4 - Aprile 2015

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IN QUESTO NUMERO

I 21 martiri copti della Libia

Le giornate della Liberazionea Bresso

Anno LXXXVI -

Numero 4 - Aprile 2015

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TRA LE GUGLIE2

Da Facebook Da Twitter

Una grande festa promossa da CaritasAmbrosiana nell’ambito della campagnacontro la fame nel mondo lanciata perExpo. In una ventina di Comuni e sulla

rete promossi nuovo stili di vita raggruppati inquattro ambiti: abitare, prendersi cura, lavorare,consumare. C’è chi ha fondato un gruppo di ac-quisto solidale, chi ha deciso di vivere in unagrande cascina mettendo in comune spazi e sti-pendi, chi con colleghi e colleghe ha assunto unababy-sitter che bada al proprio figlio nello stessoufficio in cui lavora. Sono le famiglie che condivi-dono, che scelgono cioè di affrontare insieme iproblemi che ognuno non saprebbe come risol-vere da solo. Il 12 aprile saranno loro le protago-niste di una grande festa diffusa intitolata «Abitare,prendersi cura, lavorare, consumare, condividere.

Famiglia e stili di vita». In una ventina di piazze, inaltrettanti Comuni sparsi sul territorio della Dio-cesi, per una giornata si svolgeranno dibattiti, in-contri, spettacoli di teatro, fiere incentrate su ununico tema: la condivisione, come strumento dicambiamento per riscrivere regole nuove a misuradelle persone e della famiglia.L’iniziativa - promossa da Caritas Ambrosiana,Servizio per la Famiglia, Ufficio per la PastoraleSociale, - è una delle azioni della campagna con-tro la fame nel mondo «Una sola famiglia umana,cibo per tutti: è compito nostro», lanciata da Ca-ritas Internationalis per Expo. La kermesse rap-presenta la prima tappa di un percorso diriflessione che si concluderà con un convegnodentro Expo.Continua su: www.incrocinews.it

UNIVERSITÀ CATTOLICALa comune ricerca di Dio è sperimentare cam-mini di paceLa comune ricerca di Dio è sperimentare cammini dipace Nella memoria liturgica dell’Annunciazione il se-condo incontro tra studenti cristiani e musulmani. Canti,preghiere e silenzio per testimoniare che le religioni nondividono e per riconoscere i punti di reciproco contatto.

9:15 AM – 25 Mar 15 Mons. Martinelli «denunciamo la sortedi tanti cristiani nel mondo e il vergognoso silenzio su questepersecuzioni»4:29 PM – 24 Mar 15 #viacrucis Delpini l’ottusità umanapensa che si possa mettere una pietra sopra la volontà di Dio9:42 AM – 24 Mar 15 Mons. Warduni Vescovo ausiliare Cal-dei di Baghdad «noi cristiani sradicati dalle terre in cui viviamoda 2 mila anni»

12 Aprile. Famiglie, esperienze di condivisione

Scene di vita diocesana

La photogallery

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3LA PAROLA DEL PARROCO

Questa frase l’abbiamo detta tutti,almeno una volta in vita. Nes-suno infatti “nasce già imparato”come si dice a Napoli: né i preti

né i laici. E l’esperienza altrui, la saggezzamaturata e un diverso punto di vista sonoessenziali nella grande navigazione dellavita. Anche questa nostra Comunità Pa-storale non nasce “già imparata”. Il Consi-glio pastorale della Comunità sarà lostrumento principale per tracciare la rottadella sua navigazione. Qualche considera-zione su ciò.Innanzitutto la rotta della Chiesa non la de-cidiamo noi, con le nostre belle idee salva-trici: la rotta della barchetta di Pietro latraccia Gesù col suo Vangelo e nel Consi-glio pastorale vanno mandate persone cheamano Gesù e questa concreta sua e no-stra Chiesa. Suo scopo è infatti quello dipercepire cosa va fatto per vivere autenti-camente il Vangelo insieme. Per ricercare erinvenire la volontà di Dio qui e ora. Occorrepreghiera, ascolto della Parola che illuminai segni dei tempi, che non dobbiamo farcisfuggire. Occorre dar fiducia ai pastori dellaChiesa, il Papa e il Vescovo. È Gesù il ca-pitano, insomma, non noi. Seconda nota: il Consiglio pastorale è fattoda uomini e donne provenienti da diversicontesti ecclesiali e sociali. Ci sono storiediverse dietro ciascuno di noi e dietro leparrocchie di provenienza, che non vannocancellate ma sinfonizzate. Occorre rico-

noscere una fraternità che c’è già fra noi,quella del Battesimo. Occorre una stimaprevia tra noi e verso il nostro mondo checi immunizzi dai pregiudizi incrociati (“Eh, sisa che quelli là sono così…”), dalla autore-ferenzialità (“Noi, noi, noi…”), dalla diffi-denza verso l’oggi (“Non è più come unavolta...”). Quando c’è famigliarità e fiduciaci si aiuta davvero a comprendere ciò chelo Spirito chiede alla Chiesa che è aBresso.Terza e ultima nota. Sarà faticoso lavorarenel Consiglio pastorale. Non vi nascondoche quella del consigliere CPP non è unaesperienza entusiasmante: non è un mo-mento emotivamente affascinante, non èoccasione di intense relazioni, non si ve-dono risultati produttivi, non dà clamoremediatico, non aggrega gente.Ci sono altre cose nella Chiesa molto piùappassionanti che sia laici sia preti fac-ciamo nei gruppi, associazioni, movimenti,commissioni, oratori, o nella famiglia e nellasocietà. Certo negli incontri del Consigliopastorale non mancano momenti fraterni eintensi, a volte anche curiosamente allegri.Ma il consigliare resta un oneroso dovereessenziale per una Chiesa. Ne va della suanatura, della sua missione. È esattamentequesto che sostiene la determinazione difare il Consiglio pastorale. Per questo chiedo a tutti: “Dammi un Con-siglio”.

Il prevosto don Angelo

Dammi un ConsiglioIl 25-26 aprile si vota per il Consiglio della Comunità Pastorale

Buona Pasqua

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Riposano in Cristo

BERTO Giuliana di anni 88MAGNI Maria Luigia di anni 64COLOMBO Augusta di anni 86MAZZARRA Anna di anni 74MARINCOLO Peppino di anni 80BASSO Maurizio di anni 39CATUCCI Giuseppe di anni 75

STUCCHI Alessandra di anni 88NUNNO Luigi di anni 83POGGI Francesco di anni 70BOTTINELLI Roberto di anni 84SOFIO Germano di anni 79CIOCIA Giuseppe di anni 85MASCHIO CALLONI Ines di anni 92D’ISANTO Alfredo di anni 71

Rinati al fonte battesimale---

Legati del mese di aprile

13 ore 9 DONZELLI Gino14 ore 9 BERTASI Giuseppe e Maria Grazia17 ore 7 BORTOLETTO Antonio e CASAGRANDE Antonietta18 ore 9 CAVENAGO Mario e Peppino22 ore 9 MEANA Giuseppe, Nino e Giuditta, Maddalena e Giuseppe24 ore 7 LOVATI Carlo e SAVINO Claudia

ore 9 LAINATI Clelia e Ernesto27 ore 17.30 LESMA Adelio 30 ore 9 CAVENAGO Battista, Emilia e Rina

Legati del mese di maggio

2 ore 9 VITTORI Guido e DE PONTI Giuseppina4 ore 7 COLOMBO Piero e RECALCATI Virginia6 ore 7 RECALCATI Virginio e ALFIERI Angela8 ore 7 CAPRA Felice e LECCHI Luigia9 ore 9 MEANA Cesare e CAPPELLETTI Irene e Mariangela

11 ore 17.30 BIANCHI Elena e PAROLINI Enrico14 ore 17.30 ANDREONI Enrico e Brigida15 ore 9 CAVENAGO Maria e Rina

17.30 CORNO Pietro e Lucia

Per verificare il calendario 2016 dei legati i parenti- qualora non l’avessero già fattogli scorsi anni - passino in Segreteria Parrocchiale (lun-ven h. 17.30-19).

Sposati nel SignoreANNONI Giorgio con LAGUARDIA Eleonora

LA NOSTRA COMUNITÀ4

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Arte a kilometro zeroBasta guardarsi in giro, e troviamo cose moltopiù belle di quel che ci si immagina. È stata laconsiderazione di tutti i partecipanti all’uscitaproposta dalla Terza Età in visita alla Certosa diGaregnano. Vicinissima alla nostra cittadina,nota agli automobilisti che entrano nella me-tropoli per viale Certosa, con i suoi pinnacolisvettanti e l’ampia abside, ma quanti potevanodire: “Io l’ho visitata?”. Una gradevolissima op-portunità dunque per le “cinquanta sfumaturedi grigio” che hanno aderito alla proposta di unbel pomeriggio d’arte, concluso con l’imman-cabile merenda. Conclusione: mai disprezzarequel che c’è sotto casa, può riservare affasci-nanti sorprese.

Una mostra su don Giussani in chiesa par-rocchialeLa richiesta di esporre una mostra per i 10 annidalla morte di don Giussani, fondatore di CL, èstata fatta al parroco da alcuni aderenti delmovimento. Il parroco l’ha accolta volentieri:“Fatela qui, nella nostra chiesa, perché in salaConti in pochi possono vederla”. Papa Fran-cesco ha detto loro, con il suo linguaggio cosìimmediato, che “un carisma non si conservain una bottiglia di acqua distillata!”. Anche ilparroco, come il Papa, è convinto che un ca-risma è tale se feconda la vita dell’intera co-munità e si “sinfonizza” con essa. Ed è ancheconvinto di un’altra cosa, insieme a France-sco: “Però, ricordate che il centro non è il ca-

NOTIZIARIO5

Le cinquanta sfumature di grigio alla Certosa di Garegnano

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risma, il centro è uno solo, è Gesù, Gesù Cri-sto! Quando metto al centro il mio metodo spi-rituale, il mio cammino spirituale, il mio mododi attuarlo, io esco di strada. Tutta la spiritua-lità, tutti i carismi nella Chiesa devono essere“decentrati”: al centro c’è solo il Signore!”. Conquesto: buon cammino, fratelli!

Una porta che sbatte...Per circa due settimane una porta della chiesaha disturbato le nostre celebrazioni, con unnoioso sbattere causato da una molla difettosa– e di non facile reperibilità – Il suo irritantesban-sban ha segnalato ai fedeli che moltepersone entrano nella nostra chiesa. Bellacosa. Ma ha anche raccontato che tanti arri-vano in ritardo a Messa. E curiosamente ab-biamo potuto rilevare che sono molti di più iritardatari nelle Messe di orari distesi (comequella delle 10.15 o delle 11.30) che in quellein orari più audaci (tipo 7.30 o 9 di mattina o 18di sera): non è l’orario più confortevole, ma ildesiderio di riconoscenza a Dio che ci inco-

raggia ad andare a Messa. E pastoralmenteciò significa che non sono le comodità dellagente da ascoltare, ma la volontà d’amare Dioda incoraggiare. Finalmente siamo in diritturad’arrivo per la riparazione del guasto alla porta.Non tutto il male vien per nuocere: lo sbatti-mento della porta ha sì urtato i nervi, ma ci haesortato a una maggiore puntualità.

Il percorso al matrimonio cristiano di gen-naio-marzo 2015Si è concluso alle soglie della Settimana Santail primo percorso al matrimonio cristiano diquest’anno. Come sempre, una bella espe-rienza. Non tanto perché sono grandiosi gli ac-corgimenti proposti alle coppie, ma perchégrandiosa è la scoperta di quanto sia alto il va-lore dell’amore tra un uomo e una donna. Lacomunità cristiana offre un buon contesto fra-terno, l’accoglienza cordiale e qualche attentoinput alle coppie: ma sono loro che hanno ilmeglio. Perché è Dio che l’ha posto nel loroamore.

I partecipanti al percorso al matrimonio inverno 2015

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7NOTIZIARIO

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NOTIZIARIO 3aETÀ

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Gruppo parrocchiale Terza EtàProgramma attività mese di Aprile

Giovedì 2: Giovedì Santo: Ore 17.30, oppure ore 21 celebrazioni in chiesaGiovedì 9: Ore 15 TombolataGiovedì 16: Ore 15 Pomeriggio enigmistico... ed altroGiovedì 23: Andiamo a visitare il nuovo quartiere di Porta Nuova, Milano

Ore 14.45 partenza da Piazza Martiri, rientro ore 19 circaGiovedì 30: Ore 15 Parla il medico

Inoltre si ricorda che tutti i mercoledì, alle ore 15, chi vuole può partecipareai lavori a maglia e in stoffa a favore dei nostri missionari.

GIOVEDÌ 23 APRILE 2015

MILANOPORTA NUOVAVISITA GUIDATA AI NUOVI QUARTIERI CHE HANNO CAMBIATOLO SKYLINE MILANESE

Iscrizioni fino a esaurimentoposti in sacristia SS. Nazaro e Celso€ 15 (bus+guida)

Partenza ore 14.45da piazza Martiri Rientro ore 19 circa

E tenetevi pronti: dopo l’estate, altre sorprese...

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CONSIGLIO PASTORALE9

Modalità di votazione per il consiglio pastorale 2015a cura della Commissione elettorale della Comunità Pastorale Madonna del Pilastrello

“CONSIGLIARE NELLA CHIESA”

Il consigliare nasce dal dono del Consi-glio, che lo Spirito dà a ogni battezzatoche ama la sua Chiesa. È il dono di per-cepire cosa va fatto per vivere autentica-

mente il Vangelo insieme. È dato per ricercare e rinvenire la volontà diDio qui e ora. Consigliare è quella forma di discernimentoper aiutare a comprendere ciò che lo Spi-rito chiede alla Chiesa.

COS’È IL CONSIGLIO PASTORALE· È luogo di approfondimento, compren-sione, discernimento sulle situazioni che in-terpellano la vita della nostra Chiesa echiedono di individuare la direzione pasto-rale.· È il luogo dove si offre il Consiglio del di-scernimento comune alla Diaconia, chenella Comunità pastorale alla sua luceprende le decisioni per il cammino co-mune.· È il luogo di indirizzo per le operazioni deiConsigli degli Affari economici delle nostreparrocchie.· È luogo di ricezione delle indicazioni pa-storali del Vescovo.· È segno della comunione nella ComunitàPastorale.· È il luogo in cui le parrocchie, i gruppi, leassociazioni, i movimenti e i carismi quipresenti trovano unità sui cammini e lescelte che la Chiesa locale deve compiere. · È momento di incontro, ascolto e respon-sabilità nella Chiesa di preti e laici, ognunosecondo il proprio compito.

Per l’elezione del prossimo CPCP (Consi-

glio Pastorale della Comunità Pastorale) siè deciso di utilizzare un metodo che privi-legia la rappresentanza territoriale. Essoprevede il conteggio dei seggi all’internodel CPCP in modo prettamente matema-tico e favorisce, tra i diversi criteri chevanno tenuti in equilibrio tra loro, quellodella rappresentatività proporzionale delle3 parrocchie. Partendo dal presupposto che, secondo leindicazioni della Diocesi, dei 30 consiglieri2/3 vengono eletti dai fedeli e 1/3 viene no-minato dal parroco, si procederà nel se-guente modo:(20 x 12) : 26 per la parrocchia SS. Nazaroe Celso(20 x 8): 26 per la parrocchia Madonnadella Misericordia(20 x 6): 26 per la parrocchia San Carloladdove:20 è il numero dei consiglieri da eleggere;12, 8 e 6 sono gli abitanti (in migliaia) dellediverse parrocchie;26 sono gli abitanti (in migliaia) della città.

Secondo questi calcoli risulta che:la parrocchia SS. NC ha diritto a 9 seggi (ri-sultato dell’operazione: 9,2);la parrocchia MdM ha diritto a 6 seggi (ri-sultato dell’operazione: 6,1);la parrocchia SC ha diritto a 5 seggi (risul-tato dell’operazione: 4,6)9 + 6 + 5 = 2020 eletti + 10 nominati = 30

Alcune specificazioni:· La votazione avviene indipendentementedalla parrocchia di provenienza: tutti votanotutti.

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10CONSIGLIO PASTORALE

· I candidati vengono divisi nelle liste inbase alla fascia d’età e non in base allaparrocchia di provenienza (che comunquesulla scheda elettorale è indicata accantoal candidato).· Gli elettori: sono coloro che hanno più di18 anni e sono domiciliati nella parrocchiao operano stabilmente in essa.· Gli eletti. Gli eletti saranno i 9 candidatidella parrocchia SS. NC più votati, i 6 can-didati della parrocchia MdM più votati e i 5candidati della parrocchia SC più votati. · I designati. È decisione libera del parrocodesignare un numero di consiglieri non su-periore alla metà degli eletti, in base alla fa-scia d’età (con questo sistema puòcapitare che vengano eletti pochi rappre-sentanti di una fascia) o in base alle com-petenze o alle appartenenze (con questo

sistema può capitare che non venganoeletti rappresentanti di un settore - caritas,catechesi, liturgia… - associazioni movi-menti e gruppi). E non vanno dimenticati icattolici di provenienza estera.· Il voto. L’elettore ha diritto di esprimere almassimo 1 voto per ogni fascia d’età, indi-pendentemente dalla parrocchia, se-gnando con una biro o con un leggerostrappo sulla scheda in corrispondenza delnome del candidato.· Le fasce d’età sono così composte:a) 20-35b) 36-55c) over 56Si punta ad avere liste al max di 15-20 can-didati.· Election day. Domenica 26 aprile (a co-minciare dalla Messa vigiliare del 25).

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11COLORI DELL’ORATORIO

Domenica delle PalmeAccoglienza dei bambini di 1ª e 2ª elementare

Buon camminoragazzi

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GRUPPI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI12

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GRUPPI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI13

Adozione, l’affetto di un single non basta a “sostituire” padre e madre

Un tema ad alta densità umana

di Francesco Belletti

La vibrante e appassionata discus-sione in Parlamento sulla possibilitàdi consentire alle famiglie affidatariedi trasformare l’affido in adozione ha

avuto il grande merito di riportare all’atten-zione dei media e della pubblica opinioneun argomento forse un po’ trascurato, madecisivo per un Paese civile: la tutela deiminori in una nuova famiglia, quando la lorofamiglia di origine non ce la fa.In effetti, il nostro sistema di protezione del-l’infanzia “fuori famiglia” ha tentato di ba-sarsi in modo significativo sull’accoglienzafamiliare, valorizzando sia l’adozione, sial’affido eterofamiliare. Due condizioni di-verse per i bambini, due scelte diverse daparte delle famiglie.A. Con l’adozione si facevano i conti conuna situazione familiare considerata irrecu-perabile, e il bambino diventava figlio a tuttigli effetti di una nuova coppia, perché i suoigenitori o erano scomparsi, o erano di-chiarati definitivamente incapaci di svolgerele necessarie funzioni di cura, protezioneed educazione. Per questo la legge avevascelto di chiedere alle coppie adottive unprogetto forte, basato sul matrimonio (im-pegno stabile assunto pubblicamente), conpercorsi di selezione particolarmente im-pegnativi. Perché per restituire il benesserea questi bambini, privati della propria fami-glia di origine, si è cercato di individuare ilmassimo di protezione e di impegno pub-blico.B. Con l’affido invece si facevano i conti

con una famiglia d’origine in difficoltà, chenon riusciva più a garantire il benessere deipropri figli, i quali quindi venivano tempora-neamente affidati ad altre famiglie. Peròesisteva un presupposto di “recuperabilità”,e quindi si costruiva, con l’affido, uno spa-zio di accoglienza familiare per i minori, maal contempo si ipotizzava un percorso disostegno e recupero della famiglia di ori-gine, perché poi i bambini, dopo un con-gruo tempo, potessero ritornare nellapropria famiglia. In questa temporaneità,sempre secondo la legge, si poteva quindiipotizzare di affidare anche a un single il be-nessere di questo bambino, in vista di unrientro nella propria famiglia di origine. Eforse vale la pena di ricordare oggi, difronte al dibattito parlamentare, che troppiaffidi si prolungano nel tempo proprio per-ché mancano o sono deboli gli interventi disostegno e recupero delle famiglie di ori-gine. Più investimento sulle famiglie di ori-gine e sul loro sostegno sarebbe forse unaltro nodo che meriterebbe attenzione dalParlamento.Il dibattito dei giorni scorsi si è giusta-mente concentrato su un nodo cruciale, suuna condizione oggettivamente com-plessa, che la semplice scelta secca tra af-fido e adozione non era in grado diaccogliere: la situazione di tanti bambini inaffido che vedevano prolungarsi nel tempol’affido, a fronte di una oggettiva impossi-bilità di costruire il rientro nella famiglia diorigine, nonostante i progetti iniziali di rien-

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14GRUPPI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI

tro. Così, spesso, dopo i primi 24 mesi siaggiungevano altri 24 mesi, e poi si prose-guiva sine die, sempre nella forma dell’af-fido, a volte fino alla maggiore età od oltre,con famiglie di origine solo formalmentepresenti.Inoltre la legge, per separare radicalmentei percorsi di affido dall’adozione, di fatto im-pediva che i genitori affidatari potessero di-ventare quelli adottivi, generando così unadannosissima discontinuità educativa per ilbambino, costretto a passare dalla famigliaaffidataria a una diversa famiglia, se adot-tiva. Su questo tema si sono visti affidi illi-mitati ai limiti dellacorrettezza normativa, maanche sperimentazioni di“adozione mite”: soluzioni,cioè, che tentavano di en-trare in questa difficile zonagrigia, tra l’affido e l’ado-zione, per impedire la rot-tura delle relazioni tra minori e famiglieaffidatarie “di lunga durata”.Promuovere quindi la possibilità che le fa-miglie affidatarie, in caso di oggettiva con-dizione, possano diventare esse stesseadottive ci pare un grande successo, tra-sformando così la cura e il progetto del-l’accoglienza da temporanea – l’affido – apermanente – con l’adozione –, con ilchiaro obiettivo di tutelare il bambino e lacontinuità delle sue relazioni educative e af-fettive. Tuttavia nei primi testi dei disegni dilegge in discussione questa possibilità erariservata solo alle coppie sposate (in pienacontinuità con le regole dell’adozione, cheè appunto riservata a coppie legalmentesposate), mentre a sorpresa il testo arrivatoin aula apriva questa opzione anche ai sin-gle (come per l’affido). Ma per fortuna,dopo il dibattito in aula e tante voci di pro-testa di tante associazioni di famiglie acco-glienti, questo emendamento è statoritirato.

Al di là delle motivazioni del dibattito in aula,la ratio della limitazione alle coppie sposateappare di una evidenza cristallina: offrire aibambini una famiglia che abbia il massimodella stabilità e dell’impegno pubblico, at-traverso il matrimonio. Una coppia sposatatestimonia infatti una esplicita responsabi-lità sociale, formalizzata nel patto matrimo-niale, sottoposto ai vincoli della legge, egarantisce al bambino un padre e unamadre, cioè una coppia genitoriale com-pleta, il che costituisce ovviamente mag-giore garanzia di benessere. Quindi la leggevuole assicurare anche a queste situazioni

il massimo di tutela possi-bile.Certo, molti affidi da partedi persone sole riesconoottimamente, e in “casispeciali” si può già oggiapprovare un’adozione daparte di un single, ai sensi

dell’art. 44 della legge 149. Ma si tratta, ap-punto, di casi speciali, mentre la generalitàdella risposta dello Stato deve necessaria-mente tendere a dare il massimo a unbambino in difficoltà. E per lo Stato il mas-simo è una coppia genitoriale completa, re-golarmente sposata, che proprio davantiallo Stato si è impegnata alla stabilità e aicompiti di cura previsti dal Codice Civile.Confidiamo quindi che i provvedimenti perla tutela dei bambini, nel nostro Paese,siano sempre orientati al superiore inte-resse del minore, soprattutto quando sitratta di accoglienza familiare, senza ambi-gue forzature di norme che rischiano di tu-telare solo gli adulti.tratto da www.ilsussidiario.net di giovedì 12marzo 2015PS: se clicchi su un noto motore di ricerca“adozioni-immagini”, trovi prima “adozionianimali” seguita da “adozioni cuccioli” esolo al terzo posto “adozioni bambini”…(ndr)

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15APPROFONDIAMO

Crolla il petrolio, ma non la benzina

Un’anomalia tutta italiana: brevi spunti su cui riflettere

Nel giro di un anno il prezzo del petrolio grezzo è sceso da circa100 a circa 50 dollari al barile, la metà. Così non può dirsi della ben-zina, diminuita solo di uno scarso 15%. Quali le cause della non pro-porzionalità?

di Ambrogio Giussani*

Èevidente che trattasi di un eccesso diofferta. Ma dovuto a cosa? E perché,come accaduto in passato, i principaliPaesi produttori non hanno ridotto le

estrazioni per mantenere il prezzo invariato?L’eccesso è in gran parte determinato dall’in-cremento della produzione USA di olio di sci-sto (il cosiddetto “shale oil”), estratto medianteprocessi termochimici da rocce di scisto bitu-minoso che si trovano in natura e che è diven-tato ormai su vasta scala una delle fontienergetiche alternative al petrolio greggio. A ciòva poi sommato l’effetto stagnazione della do-manda da parte dei Paesi più industrializzati siaper cause economiche che di tipo ambientale. Inoltre, rispetto agli anni ’80, sono intervenuteconsiderazioni di carattere politico ed econo-mico che hanno indotto l’Arabia Saudita, il Ku-wait e gli Emirati Arabi a non tagliare laproduzione, assecondando così la caduta deiprezzi. Questi Paesi, avendo guadagnato pa-recchio in passato, ora possono anche per-mettersi di sopportare un certo periodo diribassi. Diversamente, i Paesi i cui investimenti vengonofinanziati prevalentemente dai ricavi del settorepetrolifero, come gli stessi USA, ma anche laRussia, sono costretti a ridurre sia la loro spesain conto capitale (progetti volti a incrementarel’estrazione di “shale oil”) che corrente, con unimpatto depressivo sul commercio mondiale.Ma ci sono anche Paesi beneficiari del calo deiprezzi petroliferi: quelli occidentali importatori di

una grande quantità di greggio, e in particolarela nostra Italia, che dovrebbe così ricevere unmaggiore impulso per lo sviluppo dei consumi,oltre a migliorare decisamente il saldo della bi-lancia dei pagamenti. Tuttavia, in tale favorevole contesto per il nostroPaese, i prezzi alla pompa della benzina sonodiminuiti appena del 15% rispetto allo scorsoanno a causa della preponderante incidenzadell’imposizione fiscale (complessivamente oltreil 50%) rispetto al prezzo finale. La differenza ècostituita dal prezzo del greggio alla fonte(quello appunto oggetto del calo su scala mon-diale), dai costi di raffinazione, trasporto, stoc-caggio e dai margini delle compagnie e deigestori. Se poi si scopre che la componente fiscale delprezzo della benzina, oltre a essere costituitadall’IVA al 22%, è rappresentata anche da “bal-zelli” antichi e nuovi in essere fin dal 1935 (perfinanziare la guerra di Etiopia) fino ad arrivare al2012 con il terremoto dell’Emilia, passando pervarie alluvioni, cataclismi e missioni di pace, al-lora lo sconcerto diventa totale. Infatti, questiodiosi tributi, che vanno sotto il nome di accise,sono praticamente delle imposte indirette suiconsumi, calcolate in rapporto alla quantità enon al valore (come succede invece per l’IVA) espesso, come abbiamo visto, sono vere pro-prie tasse di scopo che rimangono in essereper decenni anche quando lo scopo si è esau-rito. E noi paghiamo…

*Tratto dalla rivista “Valori”

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16OLTRE IL CAMPANILE

San Milad Sabere i suoi venti compagni

La loro storia è la stessa degli Atti dei Martiri del primi secoli

Uccisi dalla spada dell'islam per puro odio della loro fede cristiana

di Sandro Magister

Roma, 2 marzo 2015 – Hanno rifiu-tato di adorare i falsi dei, sono ri-masti forti nella fede del lorobattesimo, sono stati decapitati

mentre invocavano il nome di Gesù. I ven-tuno cristiani egiziani uccisi in Libia dalle mi-lizie del califfato islamico sono entrati subitonel novero dei santi. Il patriarca dellaChiesa copta Tawadros II ha stabilito chela loro memoria sia iscritta nel Synaxarium,il martirologio della Chiesa copta, e chesiano ricordati e venerati ogni ottavo giornodel mese di Amshir, che corrisponde al 15febbraio del calendario gregoriano. È ilgiorno nel quale fu reso pubblico dal calif-fato il video della loro uccisione. E coincidenel calendario liturgico copto con la festa

della presentazione di Gesù al tempio.Nel video tutti hanno potuto notare che nelmomento della decapitazione alcuni di loroinvocavano in arabo il nome di Gesù e sus-surravano preghiere. Quello di cui più di-stintamente si sono percepite le parole è

stato Milad Saber, figlio di contadini di unvillaggio del Medio Egitto. Lui era celibe,mentre la maggior parte dei suoi compagnierano sposati, con uno o più figli piccoli.Quindici provenivano da Al-Our e sei dacinque altri villaggi della stessa zona, neidintorni della cittadina di Samalut. Più di ot-tanta loro compagni sono tuttora in Libia,provenienti da questi stessi villaggi. È unaregione con forte presenza di cristiani e conun antichissima chiesa meta di pellegri-naggi, su una rupe sul Nilo, dove la tradi-zione narra che Maria, Giuseppe e Gesùsostarono durante la loro fuga in Egitto. Edè anche una regione, con capoluogoMinya, nella quale spesso i copti sono statifatti segno, anche in tempi recenti, di osti-

lità e aggressioni da parte musul-mana, con poca o nessuna lorodifesa ad opera delle forze di sicu-rezza. Ma molte cose sono cam-biate, nei giorni del loro martirio. Ilprimo ministro egiziano, assieme adaltri sei ministri, ha visitato ad una aduna le case in cui vivono i genitori, lemogli e i figli degli uccisi e si è detto“orgoglioso che l’Egitto abbia questimartiri in paradiso”. Ai cristiani ha as-sicurato: “Tutti voi siete un grandevalore per la nazione. Siamo pronti a

sacrificare noi stessi per tutti i figli del-l’Egitto”. Ha annunciato che farà costruirenel villaggio di Al-Our, a spese dello Stato,una chiesa in memoria dei martiri. Il presi-dente egiziano Abdel Fattah al Sisi non èstato da meno. Ha annunciato la costru-

Le immagini del martirio dei 21cristiani copti in Libia

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17OLTRE IL CAMPANILE

zione di una chiesa in onore dei martiri pro-prio a Minya, il capoluogo del Medio Egittonel quale numerose chiese copte portanoancora i segni degli ultimi attacchi compiutida musulmani fanatici.Ma questa è solo l’ultima delle sorpreseprodotte dal generale al Sisi, salito al po-tere dopo aver rovesciato il regime dei Fra-telli Musulmani, questo sì moltopersecutorio nei confronti dei copti. Al Sisinon è espressione di quella “laicità” militarerappresentata dai precedenti “rais” del-l’Egitto, da Nasser a Sadat a Mubarak.Anche lui proviene dagli alti quadri militari.

Ma è sempre stato ed è tuttora un musul-mano fervente, proprio per questo – pare –messo a capo dell’esercito, durante l’effi-mera presidenza di Mohammed Morsi,proprio da quei Fratelli Musulmani che oraegli tiene sotto il tallone. E infatti contro alSisi, pragmatico e pio, è già scattata lafatwa di chi lo vuole morto, dopo lo storicodirompente discorso da lui tenuto a fine di-cembre alla grande università islamica di alAzhar e dopo la sua partecipazione allamessa di Natale nella cattedrale copta delCairo, un gesto senza precedenti. Una “ri-voluzione nell’islam” ha definito questi suoi

atti l’islamologo Samir Khalil Samir,egiziano, gesuita, docente all’Uni-versité Saint-Joseph di Beirut e alPontificio Istituto di Studi Arabi ed’Islamistica di Roma. Ma ecco inomi dei ventuno martiri copti uccisiin Libia dai boia del califfato:Milad Saber Mounir Adly Saad, ce-libe, del villaggio di Menbal;Sameh Salah Farouq, sposato, unbambino, del villaggio di Manqarius;Ezzat Boshra Nassif, sposato, conun figlio di 4 anni, del villaggio di Da-fash;

Il Papa copto Towadros IIe presidente egiziano a Natale

Icona dei martiricopti in Libia

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18OLTRE IL CAMPANILE

Mina Shehata Awad, del villaggio di Al-Fa-rouqeyya;Louqa Nagati Anis Abdou, 27 anni, spo-sato, con un bambino di 10 mesi;Essam Baddar Samir Ishaq, celibe, en-trambi del villaggio di al-Gabaly.Del villaggio di Al-Our:Hany Abdal-Massih Salib, sposato; con trefiglie e un figlio;Guergues Milad Sanyut, celibe;Tawadraus Youssef Tawadraus, sposato,con tre figli da 7 ai 13 anni;Kyrillos Boschra Fawzy, celibe;Magued Soliman Shehata, sposato, due fi-glie e un figlio Mina Fayez Aziz, celibe;Samouïl Alham Wilson, sposato, con trefigli di 6, 4 e 2 anni;Bishoï Stephanos Kamel, celibe;Samouïl Stephanos Kamel, fratello di Bi-shoi, celibe;Malak Abram Sanyut, sposato, tre bambini;Milad Makin Zaky, sposato, una figlia;Abanub Ayyad Ateyya Shehata, celibe;Guergues Samir Megally Zakher, celibe;Youssef Shukry Younan, celibe;Malak Farag Ibrahim, sposato, una bam-bina.Naturalmente questi non sono i soli cristianiad essere caduti vittima dell’odio che tanti

musulmani nutrono nei confronti degli“apostati” dal vero islam, fatto coinciderecon quello che è professato da loro. Gli ul-timi della serie sono i cristiani armeni, siriacie sopratutto assiri di trentacinque villagginell’estremo nordest della Siria, lungo ilfiume Khabur, invasi nei giorni scorsi dal-l’esercito del califfato. Decine gli uccisi,centinaia quelli presi in ostaggio, migliaiaquelli fuggiti abbandonando tutto. L’ironiadella storia è che i nonni di questi cristianisi erano rifugiati lì negli anni Trenta del se-colo scorso per scampare ai massacri dicui erano vittima nel neonato Iraq. “Abban-donati da tutti, è questo il loro sentimento”,ha detto il nunzio vaticano a Damasco, l’ar-civescovo Mario Zenari. n effetti questi cristiani non hanno loro uo-mini in armi, non hanno né curdi, né sunniti,né sciiti che li difendano, non hanno alcunsostegno dalla coalizione internazionaleanti-califfato. Sono davvero gli ultimi degliultimi, con l’unico conforto dei cristiani dialtri paesi – ad esempio tramite l’Aiuto allaChiesa che Soffre – che offrono loro un mi-nimo di soccorso nei luoghi dove trovanorifugio.

Tratto da:http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351000

Lutto e preghierenelle chiese egiziane

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19CIVICA

Negli ultimi tempi l’area della ex IsoRivolta sta finalmente divenendosempre più familiare a molti citta-dini bressesi che trovano occa-

sione di frequentarla per diversi motivi. Loscorso ottobre 2014 ha qui avuto luogol’edizione storica della Sagra della Ma-donna del Pilastrello, in cui è stato cele-brato l’avvio dell’omonima Unità Pastoraledi Bresso. Successivamente, abbiamo as-sistito all’apertura dell’ufficio postale e adalcuni eventi nel periodo natalizio, sino agiungere alla festa del carnevale degli Ora-tori bressesi (servizio fotografico nelloscorso numero del nostro Bollettino), cheha goduto di uno spazio coperto, provvi-denziale visto il clima sfavorevole.Insomma, ci stiamo abituando a vedere e afrequentare la piazza e il capannone cen-trale per come sono, ampi spazi, aperti efruibili, pur in attesa della prosecuzione deilavori verso la realizzazione del progettocompleto dell’area. Ma non è di questo che

ora vogliamo parlare, bensì di come eranoquegli spazi tanti anni fa: cosa c’era in ori-gine, sotto quelle volte? Per questo motivo pubblichiamo qui di se-guito qualche immagine degli anni ‘50,quando la fabbrica era in piena attività. Unaselva di macchinari e operai intenti alla fab-bricazione delle componenti dei veicolidella “ISO”. Spazi di lavoro, anche duro,con saldatrici, presse, troncatrici, forni diverniciatura, dove molti bressesi passaronolunghi anni della loro vita.Il colpo d’occhio è molto diverso da quellodi oggi della grande campata libera o del-l’ufficio postale! Ma ci pare giusto non di-menticare le origini, soprattutto a favoredelle nuove generazioni.A proposito, il prossimo 9-10 maggio unnuovo appuntamento entro questi spazi:ISO-Ecspo, raduno internazionale Iso, neigiorni dell’EXPO. Un nuovo tuffo nella sto-ria che vedrà convergere a Bresso visitatorida tanti luoghi d’Italia, come dall’estero!

C'erano una volta...macchinari e operai

Alla riscoperta di come era una delle aree pubbliche della nostra città.

Lo "Spazio Iso" com’era e com’è oggia cura di Iso Millennium

Repartolavorazioni meccaniche

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CIVICA20

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MEMORIE BRESSESI

Le Storiche Giornate della LiberazioneBresso, 25 aprile 1945

Anche Bresso ha vissuto quei giorni drammatici di libertà.Il racconto del Prevosto don Pozzi di A.Z.

A70 anni dalla fine della Secondaguerra mondiale e dalla Libera-zione andiamo a vedere qualchepagina di storia locale, così come

il Prevosto di allora, don Giuseppe Pozzi -che i più anziani ricordano ancora con af-fetto- racconta sul Liber Chronicusparrocchiale e su “La Squilla”. Sul Chronicus il titolo del racconto di quellegiornate recita: “Le Storiche Giornate dellaLiberazione”. Questa profusione di maiu-scole, che ci fa un po’ sorridere, sembraraccontare il gran respiro di sollievo dellanostra gente che il Prevosto dice essere “infesta” perché “il 26 aprile per le ore 20 tuttii tedeschi dovevano lasciare Milano” se-condo quanto concordato tra il governonazifascista e i partigiani con la mediazionedel Card. Ildefonso Schuster, che donPozzi puntualmente ricorda. E annotaanche: “La sera del 26 alle 8 precise leforze tedesche alloggiate a Brusuglioescono dalla villa Manzoni, prendono l’au-tostrada e vanno non si sa dove”.

Il sollievo per la liberazione è funestato daquello che molti temevano: “Peccato che ilmonito del Card. Arcivescovo invitante adevitare rappresaglie, vendette personali,violenze non fu ascoltato”. Anche Bressonei confusi giorni tra la fine di aprile e la finedi maggio del ’45 conobbe tristi episodi dimorti per mano dei tedeschi in fuga: “In vi-cinanza del fronte prospiciente il reticolatodel campo di aviazione un nostro parroc-chiano: Centurelli Giulio veniva colpito allatesta dalla sparatoria tedesca e rimanevacadavere all’istante”. Il parroco non na-sconde le condanne sommarie comminatedai partigiani e i loro eccessi che causaronola morte di una donna bressese: “Questele due vittime del paese. Dei forestieri ven-nero arbitrariamente fucilati: 5” annota ilPrevosto Pozzi. Va ricordato che questo bravo parroco siprodigò perché la barbarie non funestassequei giorni di ritrovata libertà. L’umana pietàchiedeva di essere distesa su tutti, pur nonconfondendo vittime e carnefici: e così don

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Foto liberazione di Milano

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MEMORIE BRESSESI22

Pozzi si fece coraggiosamente vicino siaalle vittime dei nazisti, in precipitosa e scon-nessa fuga, sia agli “arbitrariamente fucilati”dai partigiani, perché a tutti fosse garantitala dignità di una pietosa sepoltura. Cosache in quei giorni non era certa: “uno diessi fu raccolto nel canale Seveso, trasci-nato dalla corrente”.La fine della guerra non fu dunque la finedei lutti e dei dolori, che erano rinnovati daciò che veniva alla luce. È sempre il LiberChronicus: “Una lettera in data 13 Luglio da Verbania-Ufficio di Assistenza Volontari della Li-bertà- annunciava che nella riesumazionedelle salme dei 42 fucilati dai tedeschi nellapiana di Fondo Toce il 20 Giugno 1944 futrovato nelle tasche di uno di essi un bi-glietto pasquale della nostra parrocchia perla Pasqua 1944”. “In quelle tremende giornate trovò pure lamorte il nostro partigiano Luigi Brioschidella classe 1921 (fu Ambrogio) la cuisalma riesumata nei giorni della liberazionefu portata a Bresso e tumulata il 24 luglio.I bambini presero l’occasione per fare unadimostrazione”.

L’attenzione alla carità più che mai era ne-cessaria. In quei tempi, lo ricorda bene chic’era, mancava tutto. “Il 10 Maggio si fa-ceva in parrocchia la colletta ordinata dalCard. Arcivescovo per i rimpatriati dallaGermania”. E su “La Squilla” di giugno ’45scrive: “Commovente e superiore ad ogniaspettativa lo slancio con cui la parrocchiarispose all’appello di S. E. il Card. Arcive-scovo nei riguardi dei nostri connazionaliche stanno rientrando dalla Germania inuna condizione di estremo bisogno. Nelladomenica 10 maggio furono raccolte16.573 lire e il mattino dell’11 maggio uncarro dei nostri combattenti trasportava inarcivescovado quattro casse di ogni sortadi cibarie, di medicinali, di indumenti...”.Bravi come sempre i bressesi!I dolori famigliari causati dalla guerra defi-nita “orrenda” continuano. Su “La Squilla”di agosto-settembre 1945 don Pozziscrive: “È con vivo sussulto di gioia che ve-diamo riempirsi i vuoti che per mesi ed annila orrenda guerra che ormai è finita ha la-sciato nelle nostre case. I nostri reduci ri-tornano. Ringraziamo Iddio per quelli chesono arrivati, preghiamo ancora per quelli

che si attendono. Pur-troppo non tutti li rive-dremo. È di questigiorni la triste notizia,pervenuta al vostroparroco, della mortedi Balduin Orlandodella classe 1918, de-ceduto il 14 ottobre1944 in seguito a unattacco aereo e se-polto il 19 ottobre1944 nel cimitero diMulhein, nella Ruhr.Sarà l’ultimo? Io me loauguro e, mentreporgo le mie condo-glianze alla famiglia,

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il Card. Schuster

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MEMORIE BRESSESI23

intensifico le mie preghiere per il povero de-funto perché il suo sacrificio risparmi altridolori ad altre famiglie ancora in ansia per iloro cari, dei quali da anni non hanno piùnotizie di sorta. A tutt’oggi sono ancorauna sessantina quelli di cui si attende il rim-patrio...”.

Ma la pagina più bella di don Pozzi è su “LaSquilla” di agosto-settembre ’45: “... la storia però è maestra di vita e noisbaglieremmo se non tenessimo calcolodelle sue lezioni. Ricordate quante volte dalpulpito il vostro parroco ha stigmatizzato

l’idolatria di un uomo? Si diceva: egli nonsbaglia mai, egli ha sempre ragione; e poi-ché non sbagliava mai ed aveva sempreragione si è accettata da tanti la sua dot-trina di odio. Per 23 anni i giovani han lettosui muri d’Italia incitamenti alla violenza edalla strage, irrisioni della pietà e del per-

dono: bisogna essereforti, sempre più forti; seavanzo seguitemi, se in-dietreggio uccidetemi, semi uccidono vendicatemi;pugnale fra i denti ebombe alla mano. Questalezione ha dato i suoi fruttidi tossico, per cui nes-suna meraviglia se tantosangue e tante lacrime fu-rono versati. Ma Uno solonon sbaglia mai, Uno soloha sempre ragione: No-stro Signore Gesù Cristo.Egli ha sintetizzato la sualegge in una sola parola:l’amore. I nostri Santi pa-troni per inculcare questaverità hanno affrontatoanche il martirio. Imitia-moli nello sforzo assiduoa sacrificarsi per illumi-nare le menti di tanti no-stri fratelli illusi, a riformarei cuori di tante coscienzetraviate, a persuadereche solamente una vitache poggia e si svolgenell’osservanza della dot-

trina e della morale di Cristo potrà arrecaresalvezza a questa nostra patria tanto mar-toriata...”.Una pagina così non va commentata: parlada sola. Non dimentichiamo la lezione deinostri padri.

Foto tratte da: Emilio Uggeri, Bresso.Al Pilastrello del quinto miglio

Don Pozzi con le sorelle

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RECENSIONI24

Uno dei più grandi capolavori dellastoria del cinema per chiudere allagrande la rassegna di quest’anno:

Tempi moderni di Charlie Chaplin, del 1936è la magnifica conclusione del Cineforum2014-2015. Nove anni dopo l’invenzionedel cinema parlato, Charlie Chaplin scelsedi “proseguire” il cinema muto con una pel-licola dove le uniche parole sono prive disenso e sono i gesti a far capire allo spet-tatore ciò che il protagonista vuole raccon-tare.Non si tratta,però, soltanto diun lungometrag-gio dall’enormespessore cine-matografico, madi un dolcea-maro apologosociopolitico sul-l’industrializza-zione, sullacatena di mon-taggio, sull’alie-nazione dell’operaio e sulla lenta discesanella follia del lavoratore. Considerato damolti la summa del cinema di Chaplin,Tempi moderni non è una semplice se-quela di gag e situazioni scollegate le unedalle altre, ma è un film che ha come filoconduttore il rapporto tra il singolo indivi-duo e la società che tende a schiacciarlo.Le sequenze memorabili non si contano, apartire da Charlot che finisce in mezzo agliingranaggi o all’indimenticabile e poetico fi-nale. Semplicemente imperdibile.

CineforumGiovedì 23 aprile, ore 21

Tratto da una mostra realizzata per ilMeeting di Rimini, questo libro è dacontemplare e poi da conoscere.

Esattamente in quest’ordine. Perché -insi-stono i suoi curatori- è dal fascino che pro-mana quel volto che scaturisce il desideriodi conoscerlo e di approfondirne la storia.Si tratta, nientemeno, che del ritratto diGesù. Di lui non si conoscono le fattezzeumane, ma la ricerca del volto di Gesù ègià documentata nei primi decenni del cri-stianesimo; e non come una semplice cu-

riosità. Infatti laconcreta uma-nità del Cristo èdeterminanteper la salvezza:come puòaverci salvatose non ha rive-stito davvero lasua divinitàdella nostraconcreta uma-

nità? Com’era dunque il suo volto? I capi-toli del libro, accessibile a tutti perlinguaggio, formato e prezzo, raccontanovia via la storia della Camulia e del Mandy-lion, la Veronica Romana e il Velo di Ma-noppello: forse nomi estranei ai più, marivelatori di storie intriganti e affascinanti.Come quel Volto, da contemplare, primaancora che da scoprire.

A.A.V.V.Il volto ritrovato Edizioni di pagina

Un immagine da contemplare,

una storia da conoscere

Il Volto ritrovato

Tempi Moderni

di P.B.

di Il Circolo Cinematografico Bresso

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CINETEATRO SAN GIUSEPPE25

Cinema Teatro San GiuseppeVia Isimbardi, 30 - Bresso - Tel. 02/66 50 24 94

Programma di aprile

**FILM MA CHE BELLA SORPRESADomenica 5 ore 16.00Lunedì 6 ore 15.00 - 17.30Martedì 7 ore 21.00

**CINEFORUM LOCKEGiovedì 9 ore 21.00

**FILM SELMAVenerdì 10 ore 21.00Domenica 12 ore 15.00 - 17.30

**FILM SPONGEBOBSabato 11 ore 21.00

**CINEFORUM DISCONNECTGiovedì 16 ore 21.00

**FILM L’ULTIMO LUPOVenerdì 17 Sabato 18 ore 21.00Domenica 19 ore 15.00 - 17.30

**CINEFORUM TEMPI MODERNIGiovedì 23 ore 21.00

**FILM AVENGERSVenerdì 24 Sabato 25 ore 21.00Domenica 26 ore 15.00 - 17.30

**FILM L’ULTIMO LUPOVenerdì 1/5 Sabato 2/5 ore 21.00Domenica 3/5 ore 15.00 - 17.30

Il programma potrebbe subire variazioni non dipendenti dalla nostra volontà

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CALENDARIO LITURGICO26

APRILE 2015

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FARMACIE DI TURNO27

APRILE 2015 (Bresso - Cormano - Cusano)a cura dell’Azienda Farmaceutica Cormano

GUARDIA FARMACEUTICA DALLE ORE 19.30 ALLE ORE 8.30DEL GIORNO SUCCESSIVO

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PALTRINIERI - Cusano M. Via Cooperazione, 20SCOTTI - Bresso Via A. Manzoni, 14COMUNALE - Cormano Via A. Gramsci, 44BAIO - Bresso Via Vittorio Veneto, 5/DCOMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26COMUNALE - Cusano M. Via Ticino, 5MODERNA - Bresso Via Vittorio Veneto, 51TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21COMUNALE N. 4 - Bresso Via Papa Giovanni XXIII, 43MORETTI - Cusano M. V.le Matteotti, 2COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26BRUSUGLIO - Cormano Via V. Veneto, 27GIUGLIANO - Cusano M. Via C. Sormani, 89COMUNALE N. 1 - Bresso Via Roma, 87DEL CORSO - Cusano M. P.za Trento e Trieste, 4FORNASÈ - Cormano P.za Bernini, 1/ARIVOLTA - Cormano Via Caduti della Libertà, 10COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26PALTRINIERI - Cusano M. Via Cooperazione, 20SCOTTI - Bresso Via A. Manzoni, 14COMUNALE - Cormano Via A. Gramsci, 44BAIO - Bresso Via Vittorio Veneto, 5/DCOMUNALE N. 3 - Bresso Via Piave, 23COMUNALE - Cusano M. Via Ticino, 5MODERNA - Bresso Via Vittorio Veneto, 51TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21COMUNALE N. 4 - Bresso Via Papa Giovanni XXIII, 43MORETTI - Cusano M. V.le Matteotti, 2COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26BRUSUGLIO - Cormano Via V. Veneto, 27COMUNALE - Cormano Via A. Gramsci, 44COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26DEL CORSO - Cusano M. P.za Trento e Trieste, 4FORNASÈ - Cormano P.za Bernini, 1/ARIVOLTA - Cormano Via Caduti della Libertà, 10COMUNALE N. 2 - Bresso Via Ambrogio Strada, 56PALTRINIERI - Cusano M. Via Cooperazione, 20SCOTTI - Bresso Via A. Manzoni, 14COMUNALE - Cormano Via A. Gramsci, 44BAIO - Bresso Via Vittorio Veneto, 5/DCOMUNALE N. 3 - Bresso Via Piave, 23COMUNALE - Cusano M. Via Ticino, 5MODERNA - Bresso Via Vittorio Veneto, 51TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21COMUNALE N. 5 - Bresso Via Vittorio Veneto, 26

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Page 28: Squilla aprile 2015:La Squilla Maggio 2013 · contro la fame nel mondo lanciata per Expo. In una ventina di Comuni e sulla ... LA PAROLA DEL PARROCO Q uesta frase l’abbiamo detta

I NUMERI DELLA COMUNITÀ28

Orario Confessioni Parrocchia SS. Nazaro e Celsoferiali: ore 8.45 - 9.30sabato: ore 16-19

Indirizzovia Roma, 12 - 20091 Bresso

www.madonnadelpilastrello.it.e-mail: [email protected]

Direttore: Don Angelo Zorloni Redazione: Ambrogio Giussani - Luca BaraggiaWalter Baraggia - Flavio Campetti - Valentina VillaDario Landreani - Francesco Boso

Foto: Autori vari, Roberto Calmi Copertina: Realizzazione grafica a cura di Luca Baraggia

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 405 del 18-11-1978Grafiche Baraggia s.r.l. - Via Ornato, 14 - MILANO - Tel. 02.6425737 - Fax 02. 66104118 - e-mail: [email protected]

Direttore: ANGELO ZORLONI

Orari delle SS. Messe in Bresso

Numeri utili

SS. NAZARO E CELSO - feriali: ore 7 (escluso il sabato) - 9 - 17.30sabato e vigiliari: ore 18.30festivi: ore 7.30 - 9 - 10.15 - 11.30 - 18

Santuario della Madonna del Pilastrellosabato e vigiliari: ore 17.30

SAN CARLO - feriali: ore 8 - 18.30sabato e vigiliari: ore 19festivi: ore 8.30 - 10 - 11.30 - 19

MADONNA DELLA MISERICORDIA - feriali: ore 17.30sabato e vigiliari: ore 17.30festivi: ore 10 - 17.30

Chiesa di San Francesco - feriali: ore 9 (escluso il sabato)sabato e vigiliari: ore 18.30festivi: ore 11

Prevosto - don Angelo ZorloniOrari segreteria parrocchiale: dal lun. al ven. 17.30 - 19Don Gianfranco RadiceOratorio - don Pierpaolo ZanniniCarabinieri BressoVigili del FuocoCroce RossaAmbulanzaServizio di guardia medicaComunePolizia LocaleOspedale BassiniAcliAssociazione Centro sociale anzianiAVISBiblioteca ComunaleCasa dell’AnzianoCentro della FamigliaCentro di ascolto CaritasCinema-Teatro San GiuseppeParrocchia San CarloParrocchia Madonna della Misericordia

02 610 08 82

02 610 17 7902 610 17 6802 610 89 51

11502 610 73 68

11802 34567

02 614 55102 614 554 00

02 5799.102 66 50 10 72

02 610 72 3602 614 00 95

02 614 55 34902 66 50 30 7002 66 50 34 39

366 489234302 66 50 24 94

02 614 26 6002 610 09 96

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