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10 I risultati sono stati soddisfa- centi fin dall’inizio nella lega maggiore però, e complici due finali playoff consecutive perse, per festeggiare il primo titolo si è dovuto attendere la stagione 2005/2006, anno i cui è iniziato un vero e pro- prio dominio che ha portato le bianconere ad imporsi in ben 5 campionati tra cui l’ul- timo nel corso della passata stagione, 2013/2014, che ha permesso alle ragazze guidate da coach Brambilla di qualifi- carsi per la Champions Lea- gue, il cui gruppo intermedio è stato interamente giocato alla Resega, nel weekend 5-7 dicembre, ed ha visto le luganesi imporsi a punteggio pieno nel girone con tre vitto- rie in altrettante gare giocate che hanno permesso di otte- nere la qualificazione per la fase finale (20-22 febbraio in luogo ancora da definire, con la città di Lugano in cor- sa per accaparrarsi l’evento) dove il Lugano si giocherà il più importante trofeo europeo contro squadre provenienti da nazioni che hanno fatto la sto- ria dell’hockey come Russia, Svezia e Finlandia Testo Luigi Badone Foto Ti-Press / Gabriele Putzu e Carlo Reguzzi Parliamo per l’occasione anche dell’altra faccia del mondo ho- ckey su ghiaccio a Lugano. Quelle Lugano Ladies, fondate nel 1990, che tanto hanno vinto e che hanno ormai raggiunto un quarto di secolo di vita. Dopo la nascita e i primi anni nelle leghe minori è arrivata la tanto sperata promozione in LNA, nella stagione 1999/2000, che ha portato le ticinesi a farsi conoscere sempre di più a livello nazionale prima ed internazionale poi. Un appuntamento vittorioso e ben organizzato SPICCHI DI SPORT

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I risultati sono stati soddisfa-centi fin dall’inizio nella lega maggiore però, e complici due finali playoff consecutive perse, per festeggiare il primo titolo si è dovuto attendere la stagione 2005/2006, anno i cui è iniziato un vero e pro-prio dominio che ha portato le bianconere ad imporsi in ben 5 campionati tra cui l’ul-timo nel corso della passata stagione, 2013/2014, che ha permesso alle ragazze guidate da coach Brambilla di qualifi-carsi per la Champions Lea-gue, il cui gruppo intermedio è stato interamente giocato

alla Resega, nel weekend 5-7 dicembre, ed ha visto le luganesi imporsi a punteggio pieno nel girone con tre vitto-rie in altrettante gare giocate che hanno permesso di otte-nere la qualificazione per la fase finale (20-22 febbraio in luogo ancora da definire, con la città di Lugano in cor-sa per accaparrarsi l’evento) dove il Lugano si giocherà il più importante trofeo europeo contro squadre provenienti da nazioni che hanno fatto la sto-ria dell’hockey come Russia, Svezia e Finlandia

TestoLuigi Badone

FotoTi-Press / Gabriele Putzu e Carlo Reguzzi

Le Ladies HC Lugano e le emozioni europee

Parliamo per l’occasione anche dell’altra faccia del mondo ho-ckey su ghiaccio a Lugano. Quelle Lugano Ladies, fondate nel 1990, che tanto hanno vinto e che hanno ormai raggiunto un quarto di secolo di vita.Dopo la nascita e i primi anni nelle leghe minori è arrivata la tanto sperata promozione in LNA, nella stagione 1999/2000, che ha portato le ticinesi a farsi conoscere sempre di più a livello nazionale prima ed internazionale poi.

Un appuntamento vittorioso e ben organizzato

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Del gruppo di queste “terri-bili” signorine fanno anche parte le 3 ticinesi “medagli-ste” olimpiche di Sochi 2014 Nicola Bullo, Evelina Raselli e Romy Eggimann che nello scorso mese di febbraio hanno ottenuto la medaglia di bron-zo portando il Lugano hockey sul podio nella manifestazione sportiva più sentita al mondo.

Per il girone F della Champions League le Ladies bianconere, come detto in precedenza, hanno battuto le campionesse di Danimarca (Herlev Hornets) per 6-0 nel match di apertura, continuato con un sonoro 9-0 alle campionesse di Francia (HC Neuilly sur Marne) nel se-condo match e poi concluso, in quella che è stata la vera e propria finale del gruppo, con il 5-2 alle temibili campiones-se di Germania (ESC Planegg) che solo lo scorso anno aveva-no battuto lo Zurigo che è pra-ticamente l’avversario storico con cui ogni anno ci si gioca

il titolo svizzero. Incontro de-cisivo con ben 400 spettatori. Questa cavalcata ha numeri straordinari con 20 gol messi a segno e solo 2 subiti.

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Lugano – Herlev Hornets 6-0 (Cantamessi 2, Gifford 2, Eggimann, Raselli)ESC Planegg – HC Neuilly sur Marne 4-1 Lugano – HC Neuilly sur Marne 9-0 (Raselli 2, Wohlfeiler 2, Gianettoni, Gifford, Meyer, Eggimann)ESC Planegg – Herlev Hornets 7-2 Herlev Hornets – HC Neuilly sur Marne 5-1Lugano – ESC Planegg 5-1 (Stiefel 2, Meyer 2, Gianettoni)

Risultati e classifica !

Punti Vinte Perse Gol fatti Gol subitiLUGANO LADIES 9 3 0 20 2

ESC PLANEGG 6 2 1 13 8

HERLEV HORNETS 3 1 2 7 14

HC NEUILLY SUR MARNE 0 0 3 2 18

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6914 LamoneTel. 091 605 50 01-02

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Per un punto di vista sporti-vo e per farci raccontare le emozioni che si provano sul ghiaccio abbiamo incontrato la giovanissima promessa lu-ganese e nazionale U18 Clau-dia Cantamessi, nominata mi-glior giocatrice in campo nella prima partita dove ha segnato una doppietta.

Il 2014 è stato per te un anno magico. Prima la me-daglia d’oro e la promozione nel gruppo A con la nazionale U18 e poi il titolo di campio-nessa Svizzera. Ma torniamo un attimo al passato, come è nato il tuo amore per l’hockey? Passione di famiglia?

«Si, pattino da quando avevo 3 anni. Ho un fratello maggio-re che gioca e ho anche altri due gemelli dei quali uno gioca a hockey e l’altro arbitra. Fin da piccoli mio papà ci portava a pattinare sul lago e così mi sono appassionata».

Come hai iniziato la tua carriera e come è stato il salto al Lugano?«I primi anni li ho fatti a Bel-linzona, dove ho vissuto tante belle esperienze. Ero l’unica ragazza ed è stato particolare. Il giocare con i maschi mi ha insegnato, specie negli ultimi anni, a tirare fuori il carattere e loro mi hanno sempre rispet-tato. Questo mi è servito. Il

mio salto a Lugano è avvenuto presto, ero ancora in quarta media. Le prime stagioni non giocavo molto ma poi mi sono guadagnata più minuti. Il gruppo è sempre stato straor-dinario e mi trattano come <la sorellina più piccola>».

A livello di nazionale hai fatto parte della U15 e della U18? Parlaci un po’ di queste esperienza…«Ho fatto un anno di U15, quando giocavo ancora in difesa, abbiamo fatto vari tornei in Svizzera ed è stato emozionante. Nella U18 dopo il primo anno dove ero stata presa di picchetto, ho avuto un infortunio che mi ha ral-lentato. Poi sono stata richia-mata e i mondiali sono stati qualcosa di eccezionale, dei ricordi che mi resteranno per sempre con il passaggio alla Top Division».

L’anno prossimo l’ex bian-conero Crameri allenerà la nazionale maggiore. Ci speri nella convocazione?«Sicuramente è qualcosa per cui sto lavorando e cerco di migliorare in vista di questo obiettivo. Con lui la scorsa estate ho fatto due campi esti-vi così ha cominciato a cono-scermi, quindi cercherò di far-mi trovare pronta quando mi richiamerà».

Quali sono i tuoi obiettivi per la stagione 2014/2015?«Il titolo con il Lugano e il tur-no finale della Coppa Europa».

Che tipo di giocatrice sei? Quali sono i tuoi pregi e dove devi cercare di migliorare?«Gioco come attaccante. Come difetti pecco sulla tecnica del pattinaggio e dovrei migliorare l’aspetto mentale dopo gli er-rori. Come pregi adoro il gioco di bastone e le finte, mi piace il gioco tecnico».

Come sono strutturati i vostri allenamenti e con quale frequenza vi allenate?«Ci alleniamo 3 volte a setti-mana, di cui una volta anche in palestra. Sempre ad orari tardi. Il venerdì facciamo rifinitura per le partite del weekend».

Come è il tuo rapporto con il coach Brambilla?«Un ottimo rapporto, mi ha integrato bene nella squadra e non ci sono problemi».

Hai tante giocatrici di esperienza in squadra con te. C’è qualcuna a cui ti ispiri in particolare?«Per me avere in squadra le ragazze di Sochi e le stranie-re è eccezionale e posso solo prendere esempio. In squadra Evelina Raselli, a cui sono mol-to legata, mi aiuta spesso su ogni cosa. Lei è il mio punto di riferimento».

Claudia CantamessiLa giovanissima nazionale Under 18 è stata tra le protagoniste

Il gruppo è straordinario, mi trattano come la <piccolina>

della squadra

Nome: Claudia Cognome: CantamessiData di nascita: 29 maggio 1996 Nazionalità: Svizzera Carriera: Bellinzona e LuganoNumero di maglia: 12Hobby: Sport in generale e viaggiareCibo preferito: Gli gnocchi di papàUn pregio: SolareUn difetto: Devo credere di più in me stessaDescriviti in 3 aggettivi: Sorriden-te, sognatrice e determinata

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Cosa ne pensi della dif-ferenza monetaria tra hockey maschile e femminile?«Ho gli esempi delle mie com-pagne che arrivate a livelli altissimi fanno sacrifici enor-mi solo per la passione che le trascina. Gestirsi con il lavoro non è facile. A volte dei piccoli aiuti farebbero comodo».

Essendo giovanissima nella tua vita non ci sarà solo l’ho-ckey. Parlaci di Claudia al di fuori del ghiaccio. Come riesci a mischiare la scuola con lo sport di alto livello?«Frequento la commercio a Bel-linzona e nel periodo scolastico faccio fatica. Sono nella classe sportiva e mi aiutano con gli orari. Ringrazio le mie compa-gne di classe che quando sono

assente mi aiutano molto. Devo riuscire a gestire il tempo ed è un insegnamento anche di vita».

Come trascorri il tuo tem-po libero?«Mi piace passare il tempo con i fratelli e la famiglia. Quando posso sto con gli amici, mi pia-ce viaggiare il più possibile ed è uno dei miei sogni».

Quale è il tuo sogno nel cassetto?«La nazionale e un’ esperienza di vita all’estero magari abbi-nando anche l’hockey».

Infine giochiamo un po’… Dove ti vedi tra 10 anni – 20 anni – 30 anni – 40 anni?«Spero di essere ancora a con-tatto con l’hockey».

Con Ugo Morselli, addetto stam-pa del torneo, abbiamo parlato di organizzazione…

Quanto è stato difficile organizzare questo torneo e come è nata l’idea di ospita-re un evento internazionale come questo a Lugano?«Non è la prima volta, già nel 2011 era stato organizzato il turno finale della Coppa Cam-pioni femminile alla Resega. In questa stagione, in un pri-mo momento la Federazione svizzera non aveva iscritto la squadra del Ladies Team HCL alla coppa Europa. Una volta capito l’errore è stata chiesta l’ammissione al secondo tur-no. La Federazione europea ha acconsentito chiedendo però di organizzare il torneo e quindi si è arrivati a giocare a Lugano».

Che tipo di difficoltà ave-te dovuto affrontare?«Non è stato particolarmente complicato, vi era l’esperien-za di tre anni fa e la nostra macchina organizzativa era abbastanza oliata. Abbiamo costituto un piccolo comitato due mesi or sono e ognuno ha svolto il suo compito in modo da ottenere il meglio possibile».

Quali sono stati gli obiet-tivi che vi siete posti con que-sto torneo?«Il passaggio del turno della squadra era il nostro obietti-vo primario. Poi ovviamente è sempre importante cogliere l’occasione per fare una buona pubblicità all’hockey femmini-le. I mass media locali hanno risposto bene ed è stata una piccola vetrina con un buon pubblico».

Un’organizzazione ben curata !