Sperimentare 1968 04

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    questo mese parliamo di.......previsioni piu 0 rnerio azzeccate!

    II pino secolare che spinge i suoi rami fino alia finestra del mio studionon e piu coperto di neve; l'inverno e finalmente terminato.

    Sono passaf molti mesi da quando vi offrii Ie mie previsioni : eravamoallora in settembre. Ricordate?Vi invitai, amici lettori, ad un simpatico giochetto: scomrnettere con mesulle principal'i ncvits che I'elettronica avrebbe scaturito nella stagione1967-68. Vi dlssi che i miei assunti dovevano esser veriflceti nel, settembredel '68: ma gi.i1 da oggi, anche se siamo solo tra I'inverno e la primavera,possiamo segnare una crocetta strike}) su alcuni argomenti.

    II primo, e I'adozione dei circuiti integrati nei ricevitori tascebili invendita al pubblico. La Philps, pubblicizza gia da mesiil suo interessanteIC-2000, il ,miniricevitore monolitico costruito attorno a due ICS. Sonyed Hitachi hanno introdotto in Italia i loro ICS-Receiver . Anche la teutonicaKTS ha lanciato il proprio bravo scatolino dall'audio inteqrato. Udite,udite: i RUSS,I" sissignori, proprio loro, hanno lanciato in Europa unICS-RECEIVER!. Ne parleremo il mese venturo.

    Ma siamo solo ell'inizio: ne vedremo delle belle, presto.t poi venuro alia luce il microscopico televisore di cui vi dicevo, quelloche avrebbe fatto concorrenza persino ai prodotti Giapponesi. Secondo Ie mieprevisioni, e nato in Inghilterra, presso la Sinclair Radionics di Cambridge.E un vero peccato che non possa illustrare qui il magnifico tre pollici .t un cosetto che sta nel palmo della mano: immaqinate due pacchetti disigarette sovrappostl.

    Malgrado Ie sue dimensioni, il Micro-TV (mai nome fu maggiormenteazzeccato) riceve i programmi VHF ed UHF a sintonia continua, ed e dotaro dialimentazione completamente entrocontenuta!

    L'amplificatore video di questo televisore e tanto sensibi!e, che I'imma-gine ha gia un eccellente dettaglio pur senza alcuna antenna esterna. SignoriGiapponesi? Ehi, signori!? Cosa fate? Siete stati presi in controp.iede? Eh, e un.demonic questa signor Sinclair, no? Beh, abbiate pazienza, voi siete abituatia darle , ma qualche volta, e anche necessario incassare!

    L'altoparlante di cui vi dissi, amici, ed il frigorifero a semiconduttori percui ho rischiato cause ed ho ricevuto minacce (che dannato lavoro, questamio l) riposano con il registratore TV a basso costo.

    Fino a quando? Mah, io direi fino a Settembre, ma se uscissero prima,non manchero di dirvelo.

    Bene: adesso metto la barba finta, gli occhiali neri, la parrucca e I'imper-meabile bianco di stile militare, e gatton-gattone. me ne vado ad origliareal p,iu vicino laboratorio sperimentale: chissa? Forse avro conferma di certemie deduzioni ...Ciao, gente! g. h.216 SPERIMENTARE - N. 4 - 1968

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    M i suratore d im o d . E P 5 9 7

    o Ricezione delle portantivideo e suono

    Un rilevatore internoAM - FM permettef'ascolto del suonotramite altoparlanteincorporato

    Calibrazione in dBPrezzo di Llstlno L. 160.000

    Campo di frequenza VHF: tutti i canali TV italiani 0CCIR. Un verniero consente di sin-tonizzarsi sia sulla portante video che sulla portante suono.Campo di frequenza FM: 88 -7- 100 MHz.Campo di frequenza UHF: continua da 470 a 860 MHz.Precisione di frequenza nella gamma UHF: 3%.Campo di misura VHF e UHF: 10 [l.V -7 - 30 mV in 6 scatti di 10 dB. Con I'inserzione diun attenuatore da 10 dB, fornito in dotazione, il campo pub essere esteso fino a 100 mV.Precisione: 3 dB in VHF e FM; 6 dB in UHF.Impedenza di ingresso: dissimmetrica 75 .0 . 20%. L'impedenza di ingresso pub es-sere portata a 300 n simmetrica inserendo il traslatore 75/300 .0., fornito in dotazione:in questo caso il valore letto sullo strumento deve essere raddoppiato.A'lirmentazione: 4 pile da 4,5 V.Autonomia: circa 100 ore per un funzionamento intermittente.

    ~ .I~ dell. START S,p,A,ST,RUiMENTI DI MISURA E 01 COINTROLLO ELETTRONICI 0 ELETTRONICA PROFESSIONALEo Stabilimento e Amrninislrazione: 20068 Peschiera Borromeo - Plaslicopoli - (Milano) 0 Telefono: 9060424/425/4260

    SPERIMENTARE- N. 4 - 1968 it 217

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    e

    perlvac u C A L C Och e tu tti p o sson o rea lizza re

    Qualehe mese addietro, in un no-stro Editoriale di testa (Cfr. Parliamodi progetti impossibili ) citammo iregoli calcolatori elettronici : delleparticol.ari macchine elettriche moltosemplici, che consentono I'impostazio-ne di vari calcoli e la soluzione di di-versi problemi algebrici.II semplice accenno, susclto una va-

    langa di commenti e di richieste diulteriori dettagli da parte dei lettori-studenti, e di non pochi lettori-inse-gnanti. Ci siamo COSI decisi a parlaredell'argomento non solo in linea gene-rale, offrendo un semplice resumedi tali macchine, ma addirittura a pub-blicare un progetto completo di mi-nicalcolatore. che ora segue, per lasoddisfazione di chi ama Ie scienzeesatte (premio a chi ci spiega qualisono Ie scienze inesatte : ma questoe un'altro argomento -- sic!).Abbiamo chiamato il piccolo calco-

    latore analogico qui descritto SPERI-VA(. unendo la radicale della nostratestata, con la desinenza in Vacche i grandi Costruttori usano per iloro elaboratori di dati: vedi Ramac,Univac , ecc. ecc.

    I I .., ,. i I .

    218

    L'unica effinlte tra quei colossi e lanostra piccola realizzazione, e peronel nome ... e ben alia lontana, nel-l'impieqo, perche tecnicamente nonsussiste alcuna analogia.La Sperivac, infatti, e un sistema

    elettroalgebrico piu che sempliflceto,impiegante solo mezza -dozzina di par-ti, quindi, elrneno sui piano costrutti-yo, accessibi Ie a tutti.Basilarmente, la macchina e un

    ponte di Wheatstone, i I suo schema diprincipio appare nella flgura 1.Come si sa, in un circuito del gene-

    re, Ie correnti ed i valori di resisten-za hanno immediate analogie algebri-che: infatti, perche l'indicetore Mnon sia attraversato da alcuna corren-te, e resti su 1 1 0 zero, i I rapporto fraR1, R2, R3 e R4 deve essere i I se-guente:

    R1 ,R3R2 R4

    Per esempio, essendo R2 eguale a10 n. R3 a 20 n. ed R4 a 30 n.ed essendo R1 incognita, potremo sco-prirne il valore come segue:

    ,1- J J

    R2 . R3R1 =----

    R410 . 20---- = 6,67n

    30La costanza di comportamento e di

    relazioni fra correnti e resi.stenze chee la caratteristica di base dell ponte diWheatstone, e generalmente impiega-ta per determinare con assoluta preci-sione il valore di una resistenza inco-gnita: infatti, negli apparecchi com-merciali che impiegano questo circuito,Ie scale del pannello sono calibratein valori resistivi, per dare diretta-mente una misura numerica del pezzoin esame.Se invece noi usiamo un ponte con

    tutti e quattro g[li elementi (bracci) va-riebjli. e non calibriamo Ie scale deimedesimi in n, ma in numeri arabici,sara facile poter moltiplicare, divide-re, sottrarre, sommare decine unite,centinaia, 0 clo che desideriamo: laanalogia tra Ie correnti che scorrononel ponte, ed i risu Itati numerici rica-vabili sulle scale, ci dara comunquedei precisi risultati.

    SPER IM EINTARE - N . 4- 1968

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    T O R E A N A L O G IC O

    Vediamo ora il circuito elettrico del-Ia Sperivac : appare nella figura 2.

    Laderivazione di questa schema daquello della figura 1, e evidente: ibracci del ponte sono potenziometri-ci, ed e stato aggiunto un controllo diazzeramento a pulsanti: la sostanza,perc. e perfettamente identica.Una pila da 3 V. (B) alimenta il si-

    stema, ed e da notare che I'indicatore M}) ha una bassa sensibllite. appe-na 1 mA; e quindi economico e ro-busto.I quattro potenziometri che costitui-

    scono il ponte, devono essere di otti-ma qualita e precisione meccanica, afllo, naturalmente: quelli G.B.C. elen-cati nei materiali in calee all'arti-colo, costituiscono un efficace esem-pio di parti di qualits a prezzo mode-rato; vorremmo sconsigliare ai lettoriri I'impiego di altro genere di parti, edalmeno per questo progetto vorrem-mo sconsigliare segnatamente I'uso dipotenziometri raccogl iticci surpl us,dalle caratteristiche non ben chiare.La formuletta esposta in precoden-

    za, ovveroRl

    R2 . R3R4

    puc essere impiegata per risolvere lamaggioranza dei problemi impostebi-Ii sulla nostra macchina.Per esempio, volendo moltiplicare

    32 per 36, si puc regolare la scala diR2 fino ache l'lndice non e sui 32, ela scala di R3 fino ache I'indice none sui 36.S PERIMENT ARE - N. 4 - 1968

    Chi ha un mlnlmo di preparazione matematica, 0 una semplice dispo-sizione per Ie scienze esatte, da questa semplice calcolatore analogicopotriuicavare molte soddisfazioni.La macchina permette I'impostazione di problemi anche piuttosto com-plessi, ed offre delle soluzioni ottimamente approssimate. Per esempio,I'estrazione di una radice quadrata 0 cubica, il ealeele delle tensionio delle correnti secondo la legge di ohm, e simili operazioni. Ovviamente,la Sperivac moltlpliea, divide, somma, sottrae ... come Ie macchineassai pi':' complicate.

    II risultato 1 0 ricaveremo sulle sca-la di Rl, ma sara necessario regolareprima anche R4 per quel multiplo di10 che consenta di ottenere la ri-sposta }} nella scala prevista.In questa caso, ad occhio e croce,

    si puc regolare R4 su 100. Ora, peravere i I risultato deWoperazione irn-postata, si puc chiudere I'interruttoreS1, e regolare R1 di quel tanto che

    . SPE"RIVAC COMPUTER.

    ZERQ

    azzeri I'indicatore. L'indicazione, aquesta punto, e gia presents, rna perottenere una rniqliore precisionc, enecessario chiudere anche S2 e rego-lare nuovamente R1 per un azzera-mento davvero perfetto. Quando lalancetta di M}) taglia esattamente ilriferimento zero}) il risultato e...pronto: vedremo infatti che R1 indi-ca 11,5. Sbagliato? No, perche l'indi-cazione deve essere moltipl icata per

    219

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    cento, avendo noi assegnato questomultiplo tramite R4: quindi, il risulta-to reale sara 1.150.Se ora volete controllare il risultatoa mano, moltiplicate 32 per 36: rica-

    verete 1152, una cifra leggermente di-versa da I risultato ottenuto a mac-china . La differenza, perc, due uni-te, rientra nella tolleranza che eimpossibile eliminare, in un calcolatoresemplice come questo. D'altronde, seper il calcolo ora detto si fosse impie-gate un regolo calcojetore, anche unmodello molto grande e costoso, I'er-rore sarebbe di certo stato superiore:il che dimostra i limiti e I'utilita delnostro calcolatore: esso serve come unregolo da studio, pur essendo pluprogrammabile ed avendo maggio-ri possibilite di elaborazione.Vediamo ora qualche altro preble-

    mino che puo essere risolto con l'aiu-to della macchina.Un esempio nel nostro campo prefe-

    rlro, I'elettronica.Abbiamo una resistenza da 30 .0,

    ed ai capi di essa si rileva una caduta

    220

    di tensione pari a 40 V. Ora, quale sa-ra 'Ia corrente che circola nella resi-stenza?Soluzione teorica: secondo la leggedi Ohm, si puo ricavare la corrente

    dividendo la tensione per la resisten-za, ovvero:VI=-~R

    Soluzione pratica, alia macchina:Port,iamo I'indice del quadrante di R3su 40, e I'indice di R2 su 10, noncheI'indice di R4 su 30. Ricaveremo, comedi solito, il risultato sui quadrante diRl.Ruotando I'indice corrispettivo, no-

    teremo che I'azzeramento perfetto, ot-tenuto come abbiamo derro poc'anzi,avviene al valore di 13,3. 13,3A? Sba-gliato!No, non vi e errore, perche noi ab-

    biamo portato R2 su DIECI, quindi ilresponso e DIECI volte quello norni-nale.Dividendo per dieci (non occorre perquesta operazione ... un secondo calco-

    latore - sic!) avremo il valore di 1,33:quello reale, sia pure con una appros-simazione del 2%, inevitabile.Altro problemino elettronico .Abbiamo la medesima resistenza,

    ma stavolta c] interessa sapere la po-tenza dissipata, dato che dobbiamosostituirla.Soluzione teorica:

    Occorre quindi compiere una molti-plicazione, a differenza dal problemaprecedente, ove occorreva dividere.Soluzione pratica, alia macchina:Abbiamo gia flssato il valore di ten-

    sione durante I'operazione preceden-te, sui quadrante di R3. Non occorre-ra spostare questa scala.Fisseremo invece il valore della cor-rente (1,33) su R2, ma per conseguire

    una migliore precisjone, 10 flsserernoper dieci ovvero come 13,3. Di con-seguenza, porteremo il quadrante diR4 su 100.Aggiusteremo poi R1 per ottenere la

    risposta: l'azzerernento di M avver-ra quando Rl indica 5.It! lettore dotato di un pochino di ...

    occhio notera che la potenza e ma-nifestamente errata, aiiore?Sernplice: dato che noi avevamomoltiplicato per dieci nell'impostare la

    corrente (13,3), e poi diviso per 100mediante R4,il valore reate sara diecivolte quello ottenuto, ovvero 50. Con-siderando ill solito scarto, la soluzionee esatta.Dall'elettronica, torniamo ora a pre-

    cipizio a~la matematica.Un calcolo molto semplice, di uso

    comune; proviamo a ricavare il qua-drato di un tal numero: poniamo, 35.Per programmare la rnecchine, irn-posteremo di 35 siasul quadrante di

    R2, sia sul quadrante di R3. Natural-mente, dovremo anche portare R4 acento, 'per Ie ragioni dette.Azzerando, scopriremo che il rlsul-

    tate su R1 e pari a 12,2. Come dl 50-lito, moltiplicheremo la cifra per 100ad eliminate la divisione otten uta me-diante R4: ed allora 12,2 per 100,uguale 1.220. Anche in questa caso,

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    I'accuratezza di misura puc essere de-finite sufficiente dato che il calcolomanuale da il valore di 1225. Un pro-blema perfettamente contra rio al pre-cedente: ricaviamo la radice quadratadi 20.Questa e gia una operazione ... dif-

    ficilotta: ma presa una certa confl-denza con 1 0 Sperivac, simili calcoli di-verranno familiari e bastera una bre-ve frazione di minuto per giungere al-Ia soluzione.Dunque: per la radice quadra, irn-

    posteremo i I numero su R1, quindiquesta avra l'indice posto su 20.Porremo poi R2 su 50 ed R3 su 50,

    identicamente.R4, come di solito, andre regolato

    su 100.Ora, per leggere il risultato, sara

    necessario chiudere S2 e reqolare al-ternativamente R2 ed R3 sin che l'in-dicatore non si azzeri.Avvenuto I'azzeramento, i I valore

    della scala di R2 sara eguale a quellodi R3, ed il numero risultante, divisoper 10, sara la risposta.

    E da notare, che abbiamo Imposts-to il 50 sui due potenziometri perche5 e la radice quadra di 25, quindi unnumero analogo deve essere pari aliaradice quadra di 20. '" fatto di siste-mare R2 ed R3 al 50 evita una ricercalunga e noiosa.Identicamente agli esempi ora citati,

    si possono risolvere operazioni e pro-blemi d'ogni genere e nelle piu diver-se discipline: vogliamo ad esempio sa-pere quanti chilometri ha percorso inun minuto un'auto che corre a centochilometri all'ora? Vogliamo sapere ilvalore cumulativo di due resistenzeconnesse in serie, 0 in parallelo? Vo-gliamo dare a nostro figlio una di-mostrazione di calcolo elettronicorisolvendo il suo probllema che suona:

    Se un contadino ha cento uova, evendendone cinque ricave L. 100,quanto rlcavere vendendole tutte allostesso prezzo? .In tutti questi casi, la programma-

    zione dei quattro quadranti disponibilirlsolvera ... semiautomaticamente ilquiz.II lettore fatto esperto da IIa soluzio-

    SPERrMENTARE - N . 4 - 1968

    ne di queste operazioni non del tuttocomplicate, potra in seguito accedereai piu ardui problemi, come estrarreuna radice cubica, vertficare Ie piu ar-due equivalenze, risolvere delle inte-ressanti equazioni. Lasciamo ora laparte teoria e programmazione: ovvia-mente, nel testa di un solo articolo eirnpossibi!e aggiungere altro: e qual-siasi cosa si dicesse, sarebbe pur sern-pre poco per chi ignora i principi fon-damentali dell'algebra e troppo per chine e edotto.Quindi passiamo alia meccanica

    del calcolatore; non v'e molto da dire,data la semplicits dell'assieme, ma al-cune considerazioni e molti piccoli sug-gerimenti forse faciliteranno la feliceesecuzione di una copia dello SPERI-VAC da parte del lettore interessato." pannello del nostro prototipo si

    vede nella fotografia: la disposizionedei potenziometri R1, R2, R3 e R4, eagli angoli del rettangolo di bacheliteverniciata impiegato come base ge-nerale.L'indicatore M che rivela l'azze-

    ramento, e al centro; sotto la scala diquesta sono flssati gli interruttori S1ed S2.III letlore che disponesse di un ret-

    tangolo di Masonite 0 di leg no, pucutil izzarllo al posto dej!e bachelite det-ta: forse con un minore effetto este-tico, ma senza per aItro aIcun svantag-gio funzionale.

    E da notare, che gli indicatori D'Ar-sonval (i I genere cui appartengonotutti i moderni milliamperometri) ne-cessitano di un azzeramento meccani-co reletivo all'assetto di montaggio.

    r--------j~---------+'~ ~~I~-- .., I1_-------..1+B:3V

    Fig. 2

    S2

    221

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    o5100SPE RIV AC

    In altre parole, il loro indice, se eregolato per restare a zero nella posi-zione orizzontale, puc risultare pili 0meno scostato dal riferimento se s'iln-clina 10 strumento 0 10 si pone in ver-ticale.Sara quindi necessario, a seconda

    che si preveda la posizione orizzonta-le, verticale 0 inclinata del pannello.regolare la vitina di azzeramento mec-canico che si scorge al centro dellascala.Un discorso a parte, di particolare

    importanza, deve essere fatto a propo-sito delle scaIe dei potenziometri: daesse dipende l'attendibilita delle misu-

    re e dei risultati, quindi abbiamo rite-nuto nocivo lesciere al' lettore la re-sponsablllta di tracciarle in proprio, edebbierno preferito disegnarne- una chenatura Imente andre ricopiata quattrovolte.In tal modo, chi legge, non avrs al-cuna difflcolta.Per Ie applicazioni ... future, da far-

    si una volta presa piena confidenze conil calcolatore, e da notare che nellescale relative ad Rl ed R2, ogni di-visione corrisponde ad un valore di5 0, con un fondo scala di 50 0, men-Ire per R3 ed R4ogni divisione corri-sponde ad unvalore di 20, ogni grup-

    Speriyac . Si nota 09ni pezzo ed 09ni connesoione;il cayetto arrotolato nta dalla parte inferiore, II I'attacco alia pila di alimentuione.In alto alia pagina e riprodotta a l naturale una scala che andra ricopiata quattro yolte perottenere Ie scale che andranno fissate sui pannello del calcolatore.

    222

    po di cinque a 10 n . ed il fondo scalaa 50 o.Per tale ragione la scala e doppia,oltre che per una migliore integrazione

    mentale delle funzioni.Una programmazione precisa della

    macchina, porta a dei risultati moltopiu precisi, ed una programmazioneprecisa puo essere ottenuta solo se gliindici delle manopole sene precise-mente sovrapposti aile divisioni dellascala.

    E : quindi indispensabile impiegaredegli indici che non diane luogo aderrori di sorta, dei modelli professio-nali ad asta munita di traguardo: i mi-gliori odiernamente reperibili sonoelencati nel nuovo catalogo G.B.C. allevoci F/500 e seguenti.Fra i vari modelli disponiblli, con-

    sigliamo il tipo F/512, davvero adattoa questo impiego.Montando Ie msnopole sugli albe-

    rini dei potenziometri, e necessario cheIe viti siano serrate con forza, in mododa evitare futuri, anche minimi slitta-menti, e soprattutto e necessario che (Itraguardo delle aste coincida .alla per-fezione con l'inizio ed il termine dellescale.Quando avrete fissato al loro posto

    Sled 52, la pile, ed avrete eseguito ipochi collegamenti necessari, sarete'pronti a calcolare: quale sara la vostraprima avventura nel campo dellaela-borazione algebrica?Lasciamo a voi la scelta, amici letto-

    ri: buon divertimento!

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    IND ICATOREDEL L IVEL I 0

    In unimpianto di a,mplificazione, specie se munito di altoparlanti di una certaclasse, e quindi di costo relativamente elevato, spesso si supera - sia pureinvolontariamente - la potenza massima che I'impianto di riproduzione e ingrado di seppertere, con grav.e danno agli effetti d'ell'integrita di quest'ultimo." dispositivo che qui descriviamo serve appunto per evitare questo pericolo.

    Ogni altoparlante e munito di unaparte mobile, costituita in genere dauna bobina solida Ie con un cono 0con una membrana, Ie cui vibrazionipossono avere un'ampiezza massima,oltre la quale tale parte viene dete-riorata irrimediabi Imente.Tutti sappiamo che Ie vibrazioni del-

    Ia bobina mobile sono dovute ai fe-nomeni di natura magnetica che sisviluppano a causa delle re!azioni cheintercorrono tra il campo magneticoavente una polenta ed unintensite co-stante, dovuto al magnete permanen-Ie, ed il campo maqnetlco di polariteed intensita variabile prodotto dal'labobina mobile a causa delle correntifoniche che in essa scorrono. Inoltre,dal momenta che llntensita delle sud-detle correnti foniche varia col varia-re del segnale, ossia della tensionedisponibile ai capi del secondario delIrasformatore di uscita, e assai facilestabilire qua Ie sia I'escursione massi-ma che la bobina mobile puo compie-re, esprimendola in watt di potenza.Questo e II motivo peril quale per

    cieseun modello di altoparlante cheviene messo in commercio, la fabbri-ca dichiara - tra Ie altre caratteristi-che riferite aile dimensioni ed aliacurva di responso _._ la massima po-tenza che puc essere ad esso appli-

    SPERIMENTARE - N. 4 - 1968

    cata. Tale potenza - beninteso ~ nonrappresenta il valore della potenzaacustica che il trasduttore e in grado~i erogare, bensl la massima poten-za che puo essere fornita dall'arnpllfi-catore cui esso fa capo. Supponiamo atitolo di esempio di disporre di unampliflcatore avente una potenza mas-sima di uscita di lOW, e che ad essovenga appllicato un altoparlante dalOW. In tali condizioni, e ovvio chesviluppando tutta la potenza consen-tita dell'ernpliflcetore, si otterrannoforse dei suoni assordanH, compatibil-mente con ill volume del locale diascolto, e con la distanza tra chi ascol-ta e I'altoparlante: tuttavia, non ven-gono certamente superati quei limitidi sicurezza che stabiliscono l'ampiez-za massima delle escursioni della bo-bina mobile.Supponiamo invece che al medesi-

    mo ampliflcatore venga applicato unaltoparlante della potenza di 5 W. Inquesta secondo caso, e del tutto intui-tivo che la potenza dell'empliflcetorepuo essere sfruttata soltanto al 50%.Oltre tale valore, Ie vibrazioni dellabobina mobile possono aumentare diampiezza a tal punto, da compromet-tere l'inteqrita dell centratore, dellastessa bobina, e persino del cono.

    Cia cheora occorre considerare eche il va/ore della potenza di uscitadipende principalmente dalla posizio-ne del controllo di volume, il qualenon puo essere calibrato in watt diuscita. Infatti, la potenza di uscita nonpuc essere costante per ogni posizionedel controllo di volume, in quanto di-pende a sua volta dall'esecuzione or-chestrale. Ad esempio, puc accadereche un breno abbia dei passaggi insordina, per i quali e ammissibile unaposizione del controllo di vclume taleda portare I'ampliflcazione media 0 1 -tre il massimo consentito, senza chela potenza di uscita superi il valorecritico. Se pero improvvisamente "or-chestra esegue un fortissimo, irelativi suoni sviluppano in uscita unapotenza superiore a quella che l'alto-parlante e in grado di sopportare, colrischio quindi di danneggiarlo grave-mente.Vediamo ora cosa puc accadere se

    I'ampliflcatore e munito di piu di unaltoparlante. Ad un ampliflcatore dalO W possono essere applicati due al-toparlanti da 5 W ciascuno, collegatitra loro in serie 0 in parallelo, a se-conde delle esigenze relative aile im-pedenze in gioco. In tali condizioni, sirientra nel caso che abbiamo consi-derato per primo. Esistono pero deicasi in cui l 'altoparlante 0 gli altopar-

    223

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    lanti supplementari sono collegati inmodo da consentirne I'inserimento 0l'esclusione, mediante un gioco dicommutazione. Se questa e il caso, echiaro che Ie condizioni di sicurezzasussistono solo quando tutti gli alto-parlanti sono collegati. Se uno di essio piu di uno viene escluso, l'altoper-lante che resta in circuito e sottopostoal rischio che la sua potenza massimavenga superata.Un ultimo motivo che e bene consi-

    derare consiste nel fatto che - a vol-te - a causa dell'esaurimento di unodei due stadi flnall. 0 del deteriora-mento di quelche componente, inter-namente all'amplificatore puc averluogo la produzione di oscillazioni,che si rivelano sotto forma di un suo-no persistente e fastidioso, del tuttoestraneo a quelli che si desidera ascol-tare. Oltre a cio. puo accadere che talioscillazioni abbiano una frequenza chesi trova aI di fuori deilia gamma per-cepibile dal'I'orecchio umano (vale adire inferilore a 11 6 Hz, 0 superiors a16.000 Hz). In quest'ultimo caso, pucaccadere che il cono dell'altoparlantevibri violentemente, con arnpiezzasuperiore alia massima "'ammissibile,producendo pero un suono che nes-sun ascoltatore e in grado di perce-pire. Se cio accade, I'altoparlante puosubire inspiegabilmente danni assaigravi.

    Questa lunga premessa e stata ne-cessaria sempllicemente per metterenella giusta evidenza l'opportunite didisporre di un dispositivo di controllo-_ se non di protezione - che si ri-vela tanto piu utile quanta piu com-plessi e costosi sono gli altoparlantiusati.

    IL PRINCIPIO 01 FUNZIONAMENTOLo studio dell'elettrologia ci inse-

    gna che la potenza in watt puo essereespressa in funzione del prodotto trela tensione e la corrente. Di conse-guenza, il valore della tensione e di-rettamente proporziona Ie a quellodella potenza. Cio premesso, e dun-que intuitivo che se si stabilisce unvalore massimo della tensione cheviene applicata alia bobina mobile diun altoparlante, esso puc corrisponde-re al valore massimo ammissibile del-'I a potenza.Indipendentemente da cio, quando

    I'amplificatore e munito di piu di unaltoparlante, e eltrettanto facile stabi-lire i vari velori che la tensione diuscita puo assumere, afflnche la poten-za di uscita abbia un valore adatto aidiversi casi in cui uno 0 piu di unodegli altoparlanti viene escluso dalcircuito. In definitiva, si tratta dunquedi stabilire per ogni singolo caso latensione massima di uscita: se questa

    Fig. 1 - Circuito elettricp del dispositivo di conlrollo deUa polenza di uscita di un ampll-ficatore. II suo impiego e consigliabile su amplificatori funzionanti con altoparlanli di IInaceria classe, e di potenza superiore ad 8 W di uscita.

    Pi 'l l MAR IO24 V T

    SECONDARIO220 V

    USCITAAM PL iF ICAT .

    O V

    P

    L

    NEON

    R

    OV

    224

    non viene superata, si puo ritenereche gli altoparlanti non corrano alcunrisch io.Uno dei principi fondamentali di

    cui occorre tener conto nell'installazio-ne e nell'impiego di un impianto eche 1 0 sfruttamento della massima po-tenza consentita dall'amplificatore cor-risponde anche alia massima distor-sione. Per questa rnotlvo, i.l va.lore del-Ia distorsione viene espresso appuntoin funzione della rnessima potenza.Cio significa che se si fa funzionaref'impianto con una potenza inferiorealia massima disponibile, si ottieneuna riproduzione assai piu fedel1e. Inbase a questa principio, e sempre uti-le disporre di un amplificatore che siain grado di erogare un segnale conuna potenza assai maggiore di quellarichiesta per I'eccitazione del sistemadi altoparlanti. In genere, la potenzamassima di uscita dell'ernplificatoredeve essere pari al triplo di quella dis-sipata dagli altoparlanti, per cui lapotenza disponibi Ie viene sfruttata so-lo per un terzo. Di qui deriva la possi-billta che - aumentando il volumeinavvertitamente, oppure a causa diun improvviso aumento di volume delsuono originale - vengano superateIe condizioni critiche.La flgura 1 illustra il circuito elet-

    trico del dispositivo di controilio. Essoconsiste in un trasformatore ( 1 " ) , aven-te un prima rio a bassa tensione ed unsecondario costituito da un numero dispire assail maggiore (con un rapportopari a 9). Ai capi di questo secondariosono collegati un potenziometro (P)ed una resistenza (R), in serie tra loro.Tra il terminale inferiore ed il cursoredel potenziometro - inflne - e colle-gata una lampada al neon, in gradodi accendersi con una tensione alter-nata minima del valore di 56 V.Nel gioco di adattamento dell'impe-

    denza di un altoparlante (0 di un si-stema di, altoparlanti) all 'irnpedenze diuscita di un amplificatore, occorre te-ner conto di fattori di grande impor-tanza, la cui esposizione esulerebbeda II'argomento in oggetto. Ci basti co-munque sapere che se il primario deltrasformatore T avesse un valore diimpedenza relativamente basso, lasua applicazione all'usclta dell'ernplifi-catore (vale a dire in parallelo aglialtoparlanti) comprometterebbe il sud-detto adattamento. Per questa motivo,e state scelto un tipo di trasformatore

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    la cui impedenza primaria ha un ve-lore che puo essere considerato tra-scurabile per qualsiasi impedenza diuscita compresa tra un minima di 3 ned un massimo di 16 n.Cio premesso, se si collega questa

    dispositivo ai rnedeslmi terminali diuscita dell'amplifkatore cui fa capoI'altoparlante (0 gli altoparlanti), latensione ivi presente _ qualunquesia il suo valore ._ risulta disponi-bile ai capi del secondario con ampiez-za aumentata di ben 9 V. Una tensio-ne di 1 V appare dunque con I'am-piezza di 9 V, mentre una tensione di6,25 V appare ai capi del secondariocol valore di oltre 56 V, e quindi suf-fkiente a determinare l'accensjonedella lampada al neon, se il cursoredel potenziometro si trova in corri-spondenza dell'estrernita superioredi P .Supponiamo ora di voler applicare

    questa dispositivo ad un impianto diampliflcazione avente una potenza diuscita P , disponiblle ai capi di un va-lore di impedenza che chiameremoZ . Note Iia potenza e I'impedenza, epossibile conoscere il valore della ten-sione che corrisponde a Iia potenzastessa, in quanta tale tensione, rap-presentata dal simbolo V, e data da:

    V = -vP'XZSappiamo inoltre che _ per mi-

    surar precauzionale, ed allo scopodi rendere 'minima la distorsione _i] carico applicato all'arnpliflcatore,quando tutti gli altoparlanti sono in-seriti, e di un terzo della potenzamassima, ossia P: 3 = p. Cio stabi-lito, e facile calcolare il valore mas-simo della tensione che deve esserepresente all'uscita del secondario del-l'ernplificatore, per non superare lapotenza p. Essa e data da:

    V=-JpxZA questo punto, si puo affermare che

    - se si regola il potenziometro Pin modo tale che la lampada al neoncominci ad illuminarsi (sia pure debol-mente) quando aII'uscita dell'ernplifi-catore e presente la tensione V ~ laaccensione della lampada denunciache qualsiasi aumento di volume daparte della sorgente del segnale ri-prodotto fa sl che la potenza criticadi eccitazione venga superata. Se poisi regola P in modo che I'accensioneavvenga con una tensione pari a V

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    meno il 10%, essa denuncia tale con-dizione, ma con un ulteriore marginedi sicurezza, pari appunto al 10%.

    Facciamo ora un esempio pratico.Supponiamo che I'amplificatore dlspo-nibile fornisca una potenza massimadi 30 W, mentre il carico applicato e di8 W con un solo altoparlante, di 16 Wcon due altoparlanti, e di 24 W conquattro altoparlanti. E' dunque chia-ro che la potenza di uscita, pur poten-do ragg:uf1gere il valore di 30 W, nondcvr a mai superare i va lori di 8, 16f'; :24 W, a seconda che venga inseritoun solo a.ltoparlante, 0 che ne ven-gano inseriti due, 0 che ancora ven-gano inseriti tutti e quattro quelli di-sponibili.

    I tre va lori di potenza citati rappre-sentano tre diversi valori della poten-za p . Inoltre, supponiamo che laimpedenza di uscita sia costante alvalore dl 8 n, in tutti e tre i casi diimpiego dell'impianto. Cio premesso,la tensione critics dovra essere rispet-tivamente pari a:

    V=v 8x8= 8 VV = = v 16 x 8 = 11,3 V (circa)V = V 24 x 8 = 13,8 V (circa)

    Applicando dunque separatamenteal prima rio del trasformatore T Ie 're .suddette tensioni, queste vengonomoltiplicate per il fattore 9, e raggiun-gono quindi rispettivamente il valo-re di:Con un altoparlante V = 8 x 9 =72 VCon 2 altoparlentl V= 111,7 V (circa)Con 4 altoparlanti V= = 124,2 V (circa)

    11,3 x 9

    1,3,8 x 9

    In tutti e tre i casi si raggiungequindi una tensione superiore al va-lore di 56 V, necessario per determi-nare I'accensione della lampada alneon. Di conseguenza, per ciascunodei tre casi e possibile individuareuna posizione del potenziometro Pper la quale la lampada si accende. Vaquindi da se che I'utente dell'arnpll-ficatore, dopo averlo predisposto peril funzionamento con uno, due 0 quat-tro altoparlariti, e dopo aver regolatoil potenziometro P del dispositivo dicontrollo sulla posizione corrisponden-te, potra regolare il volume sonoroosservando la lampada al neon, onde

    Fig. 2 Aspetto che e possibile confe-rire all'apparecchio, nei casi in cui essodebba essere applicato esternamente al-"amplificatore.

    accertarsi che la potenza critics nonvenga superata. Se essa si accende,una lieve diminuzione del volumeservira a proteggere adeguatamenteI,'altoparlante 0 gli altoparlanti in fun-zione.

    Qualora nell'amplliflcatore si pro-ducessero oscillazioni non visibili, madi ampiezza tale da superare la po-tenza critica, il fatto verrebbe denun-ciato dall'accensione della lampada alneon. Clo sarebbe un ammonimentocirca la necessita di eseguire un accu-rato controllo.TARATURA DEL DISPOSITIVO

    La figura 2 Illustra I'aspetto che epossibile attribuire a questo sempliceapparecchio di controllo. Sulla partefrontale e disponibile una manopolaad indice, mediante la quale e possi-bile regolare il potenzlornetro P inrapporto ad un quadrante su] qualevengono riportate Ie posizioni corri-spondenti ai valori massimi di poten-za che occorre non superare. La figu.ra 3 illustra invece I'interno dell'appa-recchio, mettendo in evidenza Ie con-nessioni al potenziometro, il cui or-dine deve essere rispettato. Infatti, si

    225

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    U SC IT A AM PL IF IC A TO R E

    Fig. 3 Disposixione dei componenti edeUe relative connessioni . E indispensa.bile rispettare i collegamenti al potenzio-metro P, onde evitare che i contrassegnidel' quadrante risultino di diffiei le leHura.La figura mette in evidenxa i due terminali del primario ed i quattra del seeandaria che vanna tagliati e circa 10,,"illimetri, e reslano inulilizxati.

    tratta di un potenziometro logaritmico, il cui impiego e indispensabile perevitare che Ie posizioni corrispondenfai valori piu elevati della potenza diuscita risultino troppo vicini tra loro,rendendo difficile la regolazione. Inconsiderazione di cio, se Ie connes-sioni vengono invertite, si ottiene unadistribuzione dei diversi valori sui

    MATERIALI

    quadrante ancora peggiore di quellache si otterrebbe usando un potenzio-metro lineare anziche logaritmico.L'unica operazione di taratura che

    occorre eseguire e quella con cui ven-gono stabiliti i vari punti di riferi-mento sui quadrante della mariopolla.A tale scope, occorre disporre di unqeneratore di segnali a Bassa Frequen-za, oppure di un disco di prova recan-te segnali a varie frequenze ed a li-vello costante. In mancanza, si puc col-legare all' ingresso dell 'amplificatoreI'uscita di un registratore a nastro cheriproduca suoni qualsiasi a livello co-stante, 0 infine - mancando di qual-siasi fonte di segnale - si puo usarea tale scopo un disco di un brrano mu-sicale, in un tratto del brano stesso incui il livello sonoro e abbastanza co-stante.Qualunque sia la fonte di segnaleimpieqata. occorre in primo luogo sta-

    bilire, in base alia formula citata, idiversi valori di tensione che devonoessere ottenuti all'uscita dell'arnplifi-catore. Cio fatto, dopo aver applicatoil segnale all'ingresso di questultimo,e dopo aver collegato all'uscite i I di-spositivo di control to col potenziome-tro P regolato completamente in sen-so antiorario, si applicheranno ai ter-minali di uscita dell'amplificatore an-che i due puntali di un voltmetro percorrente aItemata, avente una porta-ta dell'ordine di 15-20 V fondo scala.Naturalmente, la taratura deve es-

    sere eseguita mentre enche il caricocostituito dall'altoparlante 0 dagli, al-toparlanti (a seconda dei casi) e rego-larmente collegato all'uscita dell'arn-plificatore. Per ogni condizione di fun-zionamento, si reqolers dunque il vo-

    Numerodi calalogoG.B.C.

    HT/3570trasformatore con prima rio universale e seeandario con prese a6, 12 e 24 volt." seeondario funge in questo caso da primario, usando $010due ~ermi"ali 024 vall. " primaria viene inveee usato comesecondario, usanda solo i terminali 0220 volt. IL lampada al neonP pote'nxiometro a grafite senza interruHore, a variazione logarit-mica, da 0,22 MilR : resistore ad impasto da 25 kf! 1 1 2 W 10%1 gemma can vetro biancoancoraggio a due postimanopola ad indiceinvolucro, in lellno 0 in metalloeaveHo isolato per coll"lIamenti , s tag no, vi li ,ece.

    2 2 6

    GH/690DP/S50OR/32GH/33901GB/2520F/36

    lume dell'amplificatore fino ad ottene-re da parte del voltmetro I'indicazionedi una tensione alternata pari a quel!acritica corrispondente, meno il 10%per avere un margine di sicurezza.Cio fatto, senza piu regolare il vo!u-me, si reqolera iI potenziometro Pfino ad ottenere una debole accen-sione della lampada al neon, visibi!eench'essa sui pannello frontale, comesi osserva alia figura 2.Quindi, occorre contrassegnare sui

    quadrante la posizione corrisponden-te, dopo di che si pub ripetere laoperazione nei confronti delle altrecondizioni di impiego. Per ciascuna diesse verra quindi individuata una po-sizione della manopola sui quadrante,che potre poi essere contrassegnata inwatt, 0 in base al numero degli alto-parlanti impiegati, oppure con sem-plici lettere di riferimento. In genere,quando il sistema di altoparlanti vieneregolato mediante un commutatore,conviene contrassegnare il quadrantedel potenziometro P con i medesimicontrassegni applicati a tale commuta-tore. In tal caso, e chiaro che per ogniposizione' di quest'ultimo occorre pre-disporre la manopola del dispositivedi controllo sulla medesima posizione.Se invece I'impianto funziona con ununico altoparlante, il potenziometroP pub essere sostituito con un sempli-ce partitore costituito da due resisten-ze il cui velore deve essere stabilitoin fase di taratura, usando provviso-riamente un potenziometro logaritmi-co da 0,22 MD..Le varie posizioni potranno essere

    contrassegnate sui quadrante median-te incisione 0 mediante trascrizione, aseconda delle esigenze estetiche delcostruttore. Volendo, ed a patto chesia disponibi Ie 1 0 spazio necesserio,I'apparecchio di controllo pub essereinstalrlato direttamente nell'amplifka-tore, facendo in modo che la manopo-la di regolazione e la lampada al neonsiano accessibil i sui pannello frontale.Come si e stabilito all'inizio, l'ado-zione di questa semplice mezzo di con-

    trollo e assai utile per saIvaguardareI'integrita -- e quindi la durata -dell'altoparlante 0 deg'li altoparlanti.La sua utllits e quindi direttamenteproporzionale aI costo deg li aItoparlan-ti stessi. Se infine si tratta di un im-pianto stereo, ovviamente ne occor-rona due, provvedendo ad applicarneseparatamente uno per ciascun ca-nale.

    SPER IM 'ENTAR E - N . 4 - 1968

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    Bastano due vecchi transistor di potenza, anche se scarti, due trasformatorini,ed un paio d/altri pezzi per costruire questo utile caricabatteria-alimentatoredai mille usi.Potrete utiliz::zarlo per il Vostro treno elettrico, ed avrete iI vantaggio di potervariare linearmente la velocita del convoglio, oppure per la pista delle auto-mobiline, Pot rete inoltre impiegarlo per la carica degli accumulatori del Flash,0.., perc he no? Anche della Vostra vettura!

    C H I ' D I C E C H E I T R A N S I S T O R u S C O T T A T I S O N O D A B U T T A R V I A ?U T IL I I Z Z A T E L I I N Q U E S T O A P P A R E C C H IO !

    un alimentatere pOCO c o s t o s oSperimentando con i transistor di

    potenza, accade spesso di scottarnealcuni. La scottata accade quandosottoponete j semiconduttori ad unaeccessiva dissipazione senza un ide-neo radiatore, quando, cioe, Ii surri-scaldateoltre al consentito provocandoun drastico calo del loro guadagno. Laperdita del guadagno non e un feno-meno transitorio, purtroppc, ma defi-nitivo, e se avete degli ASZ16, 0(26,2N256, AU104 ridotti in queste condi-zioni, e inutile sperare che nel tempopossano guarire (sic!) tornando al-I'efficienza primiera. La deformazionenel semiconduttore e permanente.A cosa possono servire, come pos-

    sono essere uti lizzati, transistor scottati ?Beh, vi sono diverse funzioni che

    possono ancora compiere: una di que-ste, e servire come raddrizzatori con-trollabili (nulle da vedere con i red-drizzatori controll'ati) dalla polarizza-zione di base.Spieghiamoci.Tutti sanno che la conduzione di un

    transistor puo essere control lata 'dallepolarizzazione di base; e tutti sannoche una corrente alternata puc essereraddrizzata, attraversando la giunzio-ne di un transistor, ne piu ne menodi come accade attraversando un dio-do. Se allora noi utilizziarno i tran-

    SPERIMENTARE - N . 4 - 1968

    sister difettosi per rettificare una cor-rente alternata, avremo la possibilitadi facilitare 0 ostacolare il pas-saggio della corrente tramite il semi-conduttore agendo suilia base.

    per I'alimentazione dei trenini, per ilcollaudo degli apparecchi sperimentalio per i,1rimpiazzo di una pila di note-vole capecita.

    Su questa semplice e logico princi-pio e basato il rettificatore che qui de-scriveremo: un complessino utilizza-bile per la carica degli accumulatori 0

    Questo alimentatore, nel caso di ce-richia bassa impedenza, come accu-mulatori e simili, puo erogare una cor-rente massima di 2 A con una tensio-ne che dallo zero puo salire ai 12 V.

    Aspello dell'alimentatore pronto per l'use,

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    I transistor declassati da impie-gare sono due, ed umoristicamentesi puc dire che negli ampliflcatori. ..Ie disgrazie non vengono mai sole,di talche sara difficile che il lettore-sperimentatore non abbia almeno unacoppia dei transistor declassati .Vediamo in dettagliolo schema: ap-

    pare nella flgura 1.Latensione di rete, e applicata a due

    diversi piccoli trasformatori identici(Tl-T2) connessi con I'avvolgimentoprirmario in parallelo.Questi trasformatori possono essere

    un tipo da 10 W usato per I'alimenta-zione dei cempanelli 0 di automatismi:meglio, se sono il modeilio G.B.C.H/208, appositamente studiato per laalimentazione di piccoli apparecchielettronici.09lnil trasformatore eroga la sua

    tensione secondaria di 12 V all'ernet-titore dei transistor, che si ricava ret-tiflcata ai collettori dei medesimi postisulla massa genera Ie corrispondenteall'uscita positiva dell'alimentatore.Le basi dei due transistor, sono po-

    larizzate (in parallelo) da R1, ed oc-correndo da R2. Diciamo occorren-do perche la R2 costituisce soloun artifkio riduttore per la correnteerogata, che consente di limitare a

    0,5 A la corrente fornita dal rettiflca-tore ove occorra.Come si nota nello schema, R2 puc

    essere inserita a comando mediante S2 . La regolazione della tensioneuscente verra di converso effettuatatramite R1, potenziometro da 4 W afllo.L'unico elemento di flltraggio pre-

    sente nel circuito e costituito dal con-densatore C1, che assicura uno smor-zamento della componente aIternativapiu che sufficiente per la maggioranzadegH impieghi.Si deve infatti considerare che l'ado-

    zione dei transistor qua Ii elementi diflltraggio, permette di per se un certoattivo spianamento, in grazia della dif-ferenza di impedenze presenti sui cir-cuiti ove I'alternata e connessa e ri-cavata.Passando suI piano costruttivo, e

    subito da nota re ill fatto che TR11eTR2 sono collegati con i collettori co-muni all'uscita positive: fra i due nonvi e quindi una differenza di poten-ziale e non occorre alcun reciproco iso-lamento. Cio determine la possibtlitedi piazzare i due su di un unico dissi-patore senza far uso di laminette dimica 0 altri ~rtiflci. II dissipatore pucessere costituito da lIa scatola che con-tiene 1 0 stesso alimentatore, facendo

    ~220V

    Fig. 1 Schema eletlrico.

    1 ,

    '__-__~~ 4__@ ) _ '2 V max

    R,lOOtl .' W

    uso di un contenitore rnetallico: nel ca-so, TR1 e TR2 saranno flssati sul latodi maggiori dimensioni.In ogni case, a scongiurare eventuali

    cortocircuiti, si dovra sempre tenereben presente che la scatola fa capo aicollettori e costituisce quindi il {( mor-setto a massa del positivo genera Ie:di questo fatto si dovra fare partico-lare considerazione nell' eventualltsche il banco di lavoro abbia una su-perflcie metallica!In una scatola Montaprint di piccole

    dimensioni, I'alimentatore trovera ilmiglior ricovero. AJi'interno di questasaranno fissati T1 e T2, mentre Sl, S2,R1 potranno trovar posto sui pannelloanteriore.La fllatura si riduce ad una mezza

    dozzina di collegamenti: davvero po-chi e tali da favorire il successo costrut-tivo anche da parte di chi non ha unasolida esperienza.In questa dispositivo non circolano

    delle correnti alternate di frequenzaelevata, ne dei segnali deboli: quindiIe connessioni hanno una importanzamin uscoIa, e possono essere effettutesenza alcuna preoccupazione. Anche se

    .--- --@)+12V mall

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    TR t(Q).r-:~~

    fettuata esattamente, ed ogni polaritasara rispettata, I'alimentatore funzio-nera subito e nel migliore dei modi.Colleqando una lampadina da 12 V

    all'usclta, ci si potrs rendere contodella regolazione della tensione effet-tuabile tramite R1: ad un minor valorecorrisponders una maggiore accensio-ne del fllamento, ovvero una rneqqiortensione.Questo e tutto; 5e avete qualche

    transistor scottato qualche piccolotrasformatore in pili, un potenziornetrodi recupero, questa progetto fa pervoi. 'Ese non 1 0 avete? Beh, e tale lautilita di questa complessino sern-

    risultano lunghe, aggrovigliate, 0 co-me siano, andranno bene. Natural-mente gli isolamenti fra i pezzi do-vranno essere efficaci!Collegando i trasformatori, sara be-

    ne accertarsi quale sia il primario equale il secondario; una eventuale in-versione puo causare nell'ordine: labruciatura delle va'ivole dell'impiantodomestico; la bruciatura del trasforma-tore invertito; la bruciatura dei trensi-stor e del (1: quali e quante sianoIe vitti me dipende solo dalla resi-stenza delle parti!

    Per i transistor, pub essere convenienteadottare una copertura protettiva. In talmodo si eviteranno possibili cortocircuiti,ed eventuali avarie.

    pre sottomano c'he quasi quasi vor-remmo consigliarvi di acquistare ogniparte nuova e di procedere uqualmen-te alia costruzione: beh, vedete voi!e invece ogni connessione sara ef-

    MACCH INA E lETTRON ICA PER lA C lA SS IF IC AZ IONE AUTOMATICA 'D I PRODOTT I AL iM ENTAR I CONG E lAT ILa classiflcazione automatica ele1tronica di prodotti ali";'entad congelati e divenuta possi-

    bile per la prima volta con la nuova macchina classiflcatrice di color i Sortex 423 F fabbricatadalla Gunsons Sortex Ltd., Bow, London E.3.

    Un vantaggio importanle della rnacchine e che essa sostifuisce il personale di cle ssifica-zione a mana, e quindl la necesst ta di personale temporaneo (con i relativi problem! ammini-strativi) durante Ie brevi stagioni di raccolta. Classiflcando il pr o dotto congelalo, con metodielettronici, la stagione di classificazione si distribuisce uniformemente durante I'anno, secondoIe esigenze di imballaggio e spedizione.

    La macchina comprende un nuovo sistema di alirnenrazione a vibrazione, che sostituiscei nastri mobili e Ie pulegge che vengono abilualmente impiegate, I prodott'l congelali ven-gona alimentati singolarmente dai vassoi e passano attraver so un piano inclinato entro lacamera ottica; II piano inclinato ha una base regolabile per poter accogliere prodotti didimensioni variabili .

    Pradotti delle dimensioni dei piselli, del ribes nero, del ribes rosso, dei fagioli grandi,del mais, delle carote a cubetti e delle piccole fragole possono essere classiflcati sulla Sor-tex 423 F. L'ispezione superflciale completa, con un sistema ottico bicromatico/monocromatico,fornisce una classiflcazione sia in base al colore che aile sfumalure fra colore piC. chiaro epiu scuro. I prodotti con macchie di muffa, raggrinziti, macchiati 0 danneggia ti veriqonoautomaticamente eliminati, insieme a gusci, steli, sassolini, pezzi di legno, di carta. ecc. Laproduzione varia secondo il tipo di prodotta e la classiflcazione di quallta richiesta; una pr o-duzione tipica per piselli va da 431 a 567 kg. all'cra,

    La Sortex 423 F "'studiata per classiflcare prodottl che siano stati congelati singolarmenlecon il metodo di congelamento a deflusso , non e adatta alia classiflcazione di prodolliche siano congelati allo stato solido su vassoio. Se, per caso, un grappolo di prodolti enlranella macchlne. un rivelatore automatico di bloccaggio togUe la corrente e la macchlna si ferma.

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    U N A R T I C O L O 0 1 T I P O U N P O ' .S P E C I A L E ' l O A L E G G E R E D U E Y O L T E )L O S C A R IC A B A T T E R IACome tutti sanno una batteria a liquido (actumulatore) non pub essere scaricata di colpocortocircuitandola;ogni accumulatore ha infatti una ben chiara corrente di scarica che nenpuc, essere superata, penala distruzione degli elettrodi. Conviene qui,ndi adottare, ne] easedi rapida scarica, un dispositivo elettronico che abbia la possibiUta di consumare linear--mente la carica pur senza sottoporre la batteria ad una corrente proibitiva.

    Come risulta dagl,i studi del profes-sore -DFS, OCB, Ariel-Roskapofen, li-bero docente all'Universlte di Brazza-ville (Congo), un accumulatore a liqui-do non puo essere rapidamente scari-ceto, Scegliendo ad esempio una nor-rnale batteria per autoveicoli, dotatadi una I/s (lntenslts di Scarica) massi-ma di 100 A, si vede che non plu diuna inrerrsite di 20 A/h puo essereprelevata, pena la solfatazione delfe

    piastre di piombo che la costituiscono.ovveic. la distruzione della funziona-lita,Se ne deduce che una betterie deve

    essere scaricata in un tempo dato edimmutabile: chi ardisse porre in corto-circuito una batteria, ad ottenere unaseerica rapida, ne provocherebbe lamessa fuori uso: evento del tutto daevitare!

    Pl10accadere di sovente che una bat-teria a liquido deva essere scaricata:poniamo per impedire ad un concor-rente di portar fuori con la spyder laragazza del nostro euore, oppure pertrasportare altrove i,1medesimo accu-mulatore senza rischiare che vada incortocircuito rovinandosi.Lo schema che proporremo ora (, di-

    rettamente derivato dagli studi del

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    P.I.,

    La sua ri a u iz zione e scarica-re linearmente gli accumulatori a li-quido senza per altro danneggiarli.Come si vede dalla flgura 1, il dispo-

    sitivo scaricatore e costituto da un tran-sistor di potenza, un ADZ12 Philips,polarizzato nell senso della conduzionemediante R1.

    1 1 transistor, in queste condizioni as-sorbe una intensite di circa 4 A al col-lenore. e dissipa (12 V per 4 A) 48 Wsui radiatore ad alette su cui e fis-sato, mettendo in breve fuori uso l'ec-cumulatore ovvero rendendolo scarico.Eda notare DS1, un diodo al Sllicio

    di potenza che impedisce che il transi-stor posse andare fuori uso se la bat-teria e connessa a polarlta inversa.Infatti, DS1 presenta nel senso della

    conduzione una minima resistenza e

    +

    ~~~~~;~~~r:!,~~~~~~~e~r!'flfTlc~a;7ese la batteria e connessnel giusto verso: infatti, in tal capotezia Ie negativo si presentaTODO del diodo, e la ten . nfluire liberamente al collet rIn caso erroneo (batteri c I a

    roVeSCiO)_'l diodo presn_ta

    7-_

    stenza pressoche inflni a e npossibilrte di conduzionChi applica il dispositiv_"'=:3511_

    ria da scaricare potra accorgersiconnessione esatta osservando Ie gros-se scintille che accadono al momentodella connessione: ovviamente, qualo-ra la tensione sia inversa, saranno per-cepibili solamente delle scintille minu-scole, del tutto inapprezcebi Ii in unambiente illuminato. II montaggio delcomplesso e assai elementare: serve ununico radiatore allettato, su cui TR1 e-DS 1 dovranno essere flssati usandocell a-pesce per favori re la dissipazio-ne del calore: in questo caso il Sili-cone appare superfluo.

    Rl:660

    Schema elettrico.

    DS1:6Fl0

    a i I progetto teoricamente eesatto, ed effettivamente questa dispo-sitivo e in grado di scaricare una bat-teria, i I testo non e da prendersi suIserio.Una resistenza a fllo. calcolata pe

    la corrente di scarica, puc efficacemenIe prendere il posto del circuito qudescritto: amici lettori, e stagione: accettate 10 scherzetto che abbiamo vo , 'luto propinarvi!

    . . . . . . --,, \I I,

    IIII

    I: 12V MAXIII

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    ,,~

    2 3 2

    I L V O L T M E T R O- L E T T R O N I 0

    D E L L O S T U D E N T E T U T T 'A L T R OC H ' E I R I C C ' O !

    Per.la messa a punta di quasi tutti gli apparecchi elettro~nici, ad in particolare di oscillatorl, ampliflcatori video edHI-FI, ~ necessario, impiegBl'e un misurator,e di tensionethe si a dotato di una, elevata impedenza d'ing"esso: inaltre parole, di un voltmetro elettronic:o. Purtroppo, que-stD genere di misuratori ha perc un prez:zo piuttosto ele-vato e pochi sono gli sperimentatori che passono (Lstan-ziare tutte in una volta Ie 35.000-45.000 lire neces,sarieall'acquisto. Oopotutto, sperimentne e sol,o un habbyl Un"ostro giovane ,coJlaboratore, desiderando p05sedere que-sta utllisslmc apparecchio Ie non arrivando ad acquistarlocon i risparmi sulla... (( p aghetta fa,miliare" ne Iha stu-diato un madelia I< ultrasempJice e,d ipereconomico , thequi presenti,amo.

    Qualche anne addiet.ro, il voltmetroelettronico era uno strumento che nontutti sapevano usare e che quasi nes-suno possedeva. t stato forse meritodelle varie Riviste I'illustrazione deimeriti di questa utilissimo indicatoreche si rende strettamente indispensa-bile in molti casi. Per chi non riescaad approfondirne I'util ita esporro sem-plicemente un esempio.Tutti sanno che per veriflcere la pre-

    senza della osCillazione, in un genera-tore a valvola e sufficiente misurare latensione presente in perallelo alia re-sistenza di griglia: dato che I'oscillatorefunziona in classe C , innescato chesia il processo reattivo, ai capi della

    R }) si deve sviluppare una tensionenegativa andando dalla griglia aliamassa. Ebbene, la resistenza e in ge-nere da 47.000 .0, in questo circuito,ma con I'impiego di un tester dibasse prestazioni, ad esempio da10.000 .ojV, noi all'atto delle misu-ra poniamo in parallelo ai 47.000 .0un velore di 10.000 .0 del genereottenendo un assieme che vale:

    R=Rl + 1R2minore

    dell'ohmetro!della resistenza

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    In queste condizioni, meno di 10 mi-la ohm posti in serie alia griglia, puoavvenire che I'oscillazione si spenga al-I'atto della misura e ri-inneschi toltoil tester, da cui si avra un risultatomanifestamente contrario alia realtsdelle case.In altre parole I'oscillatore risultere

    non innescato mentre e perfettamentefunzionale e disinnesca solo durantela verifka!Per evitare queste indicazioni false

    che si ripetono misurando I'EAT deitelevisori e degli oscilloscopi, i segnaliR F , i segnali audio, e tutte Ie tensioniche non sono accompagnate da unasostanziale corrente c'e un solo siste-ma: impiegare un voltmetro elettro-nico.Questo strumento ha infatti una ele-

    vata resistenza di ingresso ed una vol-ta connesso allcircuito non assorbe qua-si nulla permettendo il funzionamentonormaIe delle stadio sottoposto al col-laudo.

    E'-(o: -,

    Fig. 1 . Schema elettricD.

    SPER IM ENTARE - N . 4 - 1968

    Pero la teoria e una esatta e gradevole cosa e la pratica e un'altra: as-sunto che e necesserio un voltmetroelettronico, bisogna averlo, e per com-prar!o occorrono quelle trentacinque 0quaranta mila lire che molti sperimen-tatori non possono 0 non desideranospendere in uno strumento solo.I giovani poi,in particolare, che

    studiano e ricevono dall'oberaro padreun paio di migliaia di lire alia setti-mana per i minuti bisogni, questa stru-mento selo sognano di notte e certola realizzazione del desiderio potrebbeessere molto lontana se non interve-nisse il fattore intelligenza che per-mette il superamento di molti ostacoli.Un voltmetro elettronico e general-

    mente un organismo assai compli-cato, ma non esiste cosa che non pos-sa essere semplificata se si accetta ilsacrificio di alcuni dettagli: tale e ilconcetto the ha informato 1 0 strumen-to progettato dal nostro amico licealeAntonio Benfenati che qui descrive-remo.

    Lo schema dell'apparecchio 1 0 si ve-de nella Figura 1, ed il prlncipale suovanto e che puo essere costrulto conuna congerie di rottami diversi .un indicatore poco sensibile, una vall-vola di recupero, altri complementi oc-casionali.Un particolare cenno 1 0 merita il

    milliamperometro, dato che viene im-piegato nella costruzione un model'locosidetto duro e che il prezzo diquesta decresce pressapoco in direttorapporto con la sensibilite,t da notare che la precisione di un

    dato indicatore non decresce relativa-mente alia portata: e piuttosto funzio-ne della quallita dello strumento mede-simo che essendo poco sensibile puoessere ugualmente preciso oltre chepiu robusto nei confronti del sovrac-carico.Nel nostro schema si puo impiegare

    un rniliiarnperornetro da 1 0 2 mA: unindicatore davvero duro che costapoco ed e facilmente reperibile nel-l'usato: e da notare che un elemento

    RS

    6,3 VFILAMENTO

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    da 3 rnA puc dare supperqiu Ie me-desime prestazioni.L'analisi del circuito puc iniziare con

    la sezione piu importante: quella cheimpiega il triodo della valvola a bassocosta EABC80; unico complemento delvoltmetro.Per Ie tensioni continue, in pratica,

    e questa la sola sezione utilizzata.Come si vede nello schema elettri-

    co, I'ingresso per Ie tensioni continuefa capo al bocchettone E1 che per-viene direttamente alia griglia del tu-boo Essendo tale elettrodo direttamen-te derivato alia massa, tramite la R4,per ottenere una funzione amplifka-trice lineare si polarizza il catodo, con-seguendo un punto di lavoro situatoell'lnizio della curva Vgjlp.Come si sa, polarizzando positiva-

    mente la griglia di una valvola si ot-tiene un aumento della corrente ano-dice, quindi, il milliamperometro con-nesso all'anodo, ove a priori la val-vola sia posta in un punto di riposo,indica I'aumento della corrente.Nlel nostro caso, quando alcuna ten-

    sione e applicata all'ingresso della val-vola, l'indice dell'indicatore rimanepressoche a zero e si "ttiene una misu-ra solo quando Iia corrente anodica,esaltata dalla polarizzazione che de-rive dal segnale all'ingresso"attraversa

    I MATERIALI

    Cl (ondensatore da 10.000 pF. 630 VLC2 condensatore da 100.000 pF . 630 VLC3 cendensatora ceramico da 3300 pF 500 VLC4 condensatore eletlrolitico da 8 !-IF - 500 VLCT cambiatensione rotanteOS1: diodo al Silicio BY100Ml milliamperometro da 1 rnA f.s.Rl resistore da 4,7 MO '/2 W 10%R2 resistore da 3,3 Mo' '/2 W 10%R3 resistore da 2,2 Mn '/2 W 10%R4 come R2R5 resistore da 56 ko' . 1 W . 10%R6 potenziornetro a f o l D da 2 ko'. 2 WR7 resistore da 1 ko' 1 W - 10%RS resistore da 100 n . '/2 W . 10%Rxl, Rx2, Rx3: vedi testoS 1 interruttore unipolare a pall ina 0 sliHa52 : commutatore rotativo da una via ed otto 0 piu poslzloniT1 : trasformatore di alimentazione : primario universale, secondario

    AT 190 V. second arie BT 6,3 V. lA 0equivalentiVI : valvola EABC80 0altre (vedi testo)

    234

    la resistenza catodica causando una ce-duta di tensione che polarizza il tubo.Questo e in sostanza il funziona-

    mento dell'indicatore, e per otteneredelle senslbillte diverse si utilizzanodiverse resistenze di catodo che pos-sono essere selezionate mediante S2.II grande svantaggio in questo gene-

    re dicircuito e che la tensione e diret-tamente applicata alia griglia del tubomisuratore e puc accadere una scaricagriglia-catodo se la differenza di po-tenzia Ie' saIe oltre a certi valori.La pratica perc dimostra che sino ad

    oltre 300 V non accadono inconve-nienti, quindi nell'uso norma Ie del-1 0 strumento nulla v'e da temere.Come abbiamo visto, e il valore del-

    la resistenza di catodo che determinala portata dello strumento: nello sche-ma di figura 1, il commutatore S2 ne seleziona quattro: Rx1, Rx2, Rx3,Rx4 (piG due tratteggiate). Volendoun fondo scala di 10 V, 30 V, 75 V e150 V, in corrente continua, questeresistenze potrebbero essere rlspet-tivamente da 8200 ,0, 27000 n.68000 fl e 150000 fl. Iva lori purtrop-po sono funzione della curva del tuboimpiegato, ma ammettendo una mi-nima tolleranza nel fondo-scala quelliindicati vanno bene.Vediamo ora il circuito per la cor-

    rente aIternata.

    Numerodi catalogo

    G.B.C.

    B/200.21B/20025B/16B/SOIGE/SO

    T5/17S0DR/32DR/32DR/32DR/41DR/7SDR/41DR/32

    GL/2440GN/1S0HT/3000

    '~ . . . . . .

    Qualora sia necessario misurare unatensione che abbia un andamento si-nusoidale 0 comunque simmetrico, se-ra necessario connetterla al bocchet-tone E2.Da qui, la tensione tramite C1 per-

    verrs al diodo V1/a che fa partedella stessa valvole EABC 80 e chepuc compiere la funzione indicata, ov-vero la rettificazione della tensione damisurare perche possiede un catodoseparato dal triodo.II circuito del diodo e assai conven-

    zionale se si prescinde dall'impiego diva lori elevati per Ie resistenze posteverso massa: V 1j a serve da raddrizza-trice ed applica alia sezione triodo latensione rettificata. In questo modo siha perc la rnisura delle tensioni in fun-zione del va lore di crests: S8 la ten-sione misurata e sinusoidale e per altropossibl Ie conoscere 'iI valore efficacedividendo i'l valore letto per la radicequadrata di 2 che vale 1,41.Visto cosi il funzionamento della se-

    zione amplificetrice della corrente con-ti nua ed i I rettificatore in corrente a1 -ternata completeremo I'analisi dicendoche Ie portate di S2, ;--JON danno ilmedesimo fondo scala,in CC ed in CA:per quest'ultima e necessario aggiun-gere alcune altre resistenze (che nelloschema appaiono tratteqqdate) per tut-ti quei fondo-sca la che interessano. Perun fondo scala di 20 V in CA deve es-sere usato come Rx5 un resistorsda 420 0; per un fondo-scele di 75 Vun resistore da 12000 H, per 150 V,::.3000 n. per 300 V, circa 68000 n.In definitiva S2 evra quel numero di

    portate necessarie per offrire una buo-na elasticite di funzionamento e chesaranno almeno 8: quattro per la cor-rente continua e quattro per I'alternata.In ogni case, I'impedenza d'ingressodello strumento non sara inferiore a3,3 MO: buona per ogni genere di rni-sura.Resta ora da analizzare il" rettifica-

    tore che alimenta I'anodo della V1/b:si tratta di un semplice sistema a se-mionda che impiega il diodo DS1 edil minuscolo trasformatore Tl: l'ultirnosara provvisto del cambia-tensione.Come si vede nello schema, il fil~

    traggio necessario si limita all'impie-go di un solo condensafore: C4. Datoche I'assorbimento dell'enodo della

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    V1/b si limita a 2 mA massimi, un fll-traggio migliore risulta superfluo.Vediamo ora la realizzazione del-

    l'epparecchio.Inizieremo dicendo che la valvola

    EABC80 non e tassativamente neces-saria. Prescindendo dalla 6AT8, cheadessaequivale, si possono anche usa-re dei tubi diversi pur conseguendo imedesimi risultati: ad esempio nullavieta d impiegare una 6AL5 con anodie catodi posti in parallelo per la V1/a,cosl come una EB41, e persino unavecchia 6H6. AI posto della V2/a pucessere usata una mezza 12Ay7, unaECC83 0 una antica 6J5: perfinouna EF40 rim lock puo essere utiliz-zata, se connessa a triode, cost comeuna EF80, E'F86, EF91, ad una EF183.Praticamente, ogni pentodo dotato

    di una buona pendenza trova qui unagiusta uti 'l izzazione se la griglia scher-mo e collegata all 'anodo ed il soppres-sore e posto in comune col catodo.Analogamente, ogni tubo diodo-triodomunito di catodi separati, puo essereun buon complemento del Voltmetro.Abbiamo gia detto che I'indicatore

    non e critico: M 1 puo essere da 2 mA,ed in tal caso varranno i valori dettipoco sopra per Rx1, Rx2, Rx3, ecc. ecc.Oppure da 1 0 da 3 mA ed analoghivalori, variando opportunamente Ieresistenze.Sui montaggio vero e proprio si puo

    osservare che un contenitore meta Ilico

    ! ;PER IMENTARE - N . 4 - 1968

    risulta ideale: in specie se verniciatocon uno smalto raggrinzante 0 al for-no. La scatola anodizzata, poi, comequella delle foto, puo dare un aspetto professionale , al montaggio, comee desiderabile.Gliingressi.e bene che siano rap-

    presentati dainnesti di qualita' pro-fessionale, tali da offrire un buon con-

    In questa pagina ire viste del voltmetro.

    tatto: Ie prese G.B.C. costituiscoon intal senso un buon esempio.Come si nota nelle fotografie, 52 ed

    R6 possono essere montati sui mede-simo piano orizzontale, mentre un mi-nuscolo chassis a sbalzo puo accoqiiere10 zoccolo della V1 a-b, e diversi minu-scoli componenti sistemati su di unabasetta isolata portacontatti.L'elimentetcre e talmente sempliceda non creare il benche minimo pro-blema: il ri. il CT, il OS1, il C4 pos-sono essere raggruppati, ed il diodoed iI condensatore possono essere fis-sati ad una basettina isolata mono-contatto.

    .-

    Per ottenere un response e,levatonella frequenza, aliorche siano da mi-surare dei segnali RF,e necessario chela connessione fra il piedino 2 dellozoccolo della valvola ed il bocchettonesia cortissima. II condensatore C1 deve essere collegato da punto a pun-to senza che aIcun preziosismo pseudo-estetico venga a turbare la funzionali-ta dell collegamento.C2, R2, R3, C3, R4 possono essere

    montati sulla squadrettina gia men-zionata.t sempre bene, nei montaggi un po-

    chino critici come questo, attorcigliarei collegamenti che porta no I'alimenta-zione al filamento della valvola: si evi-tano in tal modo i flussi dispersi irre-diati dai collegamenti che potrebberoessere causa di accoppiamenti paras-siti.

    235

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    L'esecuzione meccanica ha altresiuna notevole importanza: non puc es-sere concepibile, ad esempio, un corn-mutatore che ruoti dopo un certonumero di azionamenti, torcendo Ieconnessioni: sara quindi necessario lrn-piegare nel fissaggio delle parti alcu-ne ranelle Grower e rondelle elesti-che: come per S2, cosl per R6 e perS1.In linea genera Ie insomma, e con-

    sigliabile che al buon cablaggio elettrico presieda un attento montaggiomeccanico, ben fatto e robusto.Le fotografie che illustreno questa

    articolo, possono dare una idea di que-

    to concetto, seppure il montaggio del-l'Autore eben lungi dalla perfezione.Per la cellbrezione del voltrnetro, da

    effettuarsi mediante la variazione spe-rimenta Ie del Ie RX nelle portate AC si puc utilizzare un sistema dipotenziometri da 10000 n ciascunoche ripartisceno la tensione di rete;per Ie portate nelle tensioni continueinvece, e necessario far ricorso aduna serie di pile nelle portate minori,per poi passare ad alimentatori ano-dici coritrollati da un preciso testerconvenzionale per Ie maggiori scale.Ovviamente, ad una maggiore pa-

    zienza corrisponders una miglJiore pre-

    crsrone: anche nel caso di questo stru-mento il vecchio motto Try, try, andtry again caro agli sperimentatoriUSA e traducibile in prova, prova enon stancarti e quanto mai valido!Comunque, una volta che Ie cali-

    brazioni siano ultimate, illettore oo-tra disporre di un buon indicatorecostruito con poche e poco costoseparti: se per assurdo (dato che ognidi lettante ha una scorta di cornpo-nenti) ogni pezzo fosse acquistato nuo-vo, questo apparecchio non comports-rebbe una spesa superiore aile 12.000lire: non troppo, certo, per un vonMETRO HETTRONICO!

    MACCHINA FOTOGRAFICA CON CODIFICAZIONE DELLA PELLICOLALa Telford Products Ltd., di Shepherds Bush, londra, W.3. annuncia una nuova macchina codificalrice per fotografie, fotogrammi a posa eripresa rapida. le caratteristiche dell'apparecchio, noto sotto il nome di Telford Tipo N, annoverano un gruppo incorporato che regola lavelocita dei fotogrammi a 8, 16, 24, 50, 100 e 150 per secondo. La macchina elfettua pose ad un ritmo di 2 fotogrammi per secondo einquadrature singole al ritmo di 4 per secondo. I caricatori, intercambiabili, sono nei formati di melri 15 . 30, 5 . 61, 122. Gli obbiellivipossono venir see IIi Ira i modelli standard internazio~ali tipo C con porta-lente che, su richiesta, vengono forniti nella versione immuneda vibrazioni. l'alimenlazione necessaria e di 25 V . 30 V c.c. oppure 200 V . 250 V c.a. monofase.Una lampada al neon, incorporata, elfettua la registrazione dei dati sui soggetto e base dei tempi, sui bordo della pellicola. L'avvio del-I'impulso e impartito da un apposito complesso coli ega to con I'otturatore. Modelli speciali forniscono dati numerici sui lato del fotogramma.Tra gli accessori si annoverano mirini per la messa a fuoco diretta sull'asse foeale, comandi e indicatort, una piaslra di montaggio, cavallettocon mirino, custodia per riprese subacque e astueci portapellicole.

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    A M P L I F I C A T O R EH I - F I " I B R I D O ". ,

    In molti casi I'impiego simultaneo di valvole e transistor, in uno stesse- appa-recchio, risulta vantaggioso. Questo amplificatore ad Alta Fedelta impiega 3valvole piu un transistor e possiede delle caratteristiche molto interessanti, che1 0 differenziano dai normali apparecchi che potrebbero essergli assimilati.

    Questo amplificatore, pur non aven-do 1 0 stadio finale in push-pull, rispon-de perfettamente aile specif