SPECIALIZZAZIONI Come diventare “medico di montagna”€¦ · il turismo estivo e invernale...

1
Eventi Lunedì 16 settembre 2013 Sanità & Medicina 11 specializzati in medicina di montagna”. Sulla base dell’esperienza ac- quisita, per la seconda edizio- ne sono previste alcune novi- tà: “Sarà aumentata la parte pratica sul campo - sottolinea l’esperto -, per garantire l’ade- guata capacità di muoversi sul terreno e di approcciarsi a problemi alpinistici anche complessi, in modo da as- sicurare quell’autorevolez- za necessaria all’interno del gruppo che renda il medico un punto di riferimento re- anche quest’anno l’efficacia, misurata in termini di so- pravvivenza dal trapianto e di miglioramento della qua- lità della vita, è pari o supe- riore a quella dei migliori centri europei. La sfida che abbiamo davanti è quella di riuscire a ridurre i tempi di attesa per i nostri pazienti che ancora hanno una gran- de mortalità in lista, in par- ticolare per chi è in attesa di trapianto di cuore (nel 2012 ■■ SPECIALIZZAZIONI / Il master nasce da un’idea di Luigi Festi, dirigente all’Ospedale universitario di Varese ■■ CRT / Istituito nel 1981, il Centro regionale trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta si occupa, dal 1999, della gestione complessiva della donazione di organi Come diventare “medico di montagna” La prossima sfida? Ridurre i tempi di attesa dei pazienti ferenziato, ma soprattutto un supporto indispensabile du- rante la pratica alpinistica ed escursionistica”. Inoltre, una settimana inte- ra del master sarà dedicata al soccorso in elicottero, con la collaborazione di Air Zer- matt, Rega e Air du Glaciers e sarà ospite a Chamonix de l’École Nationale de Ski et d’Alpinisme (Ensa) sotto la guida di E.Cauchy. Verrà approfondita la conoscenza della cultura della montagna e la storia dell’alpinismo, e saranno confermate le lezioni dedicate alla conoscenza di- retta dei problemi alpinistici più importanti, grazie alla presenza, come docenti, dei più grandi e famosi alpinisti del momento”. Come segno di grande pre- stigio, il 22 ottobre 2013 sarà dedicata un’intera giornata al master nel contesto dell’In- ternational mountain summit di Bressanone, la manifesta- zione più importante a livel- è stata pari a14%) e di pol- mone (11%)”. Da diversi anni l’attività di trapianto della Regione Piemonte permette anche a cittadini di altre regioni di poter trovare risposta al loro bisogno di salute. “I pazienti non residenti in Piemonte sono il 31% dei candidati in attesa di tra- pianto renale - specifica Antonio Amoroso -, il 60% di quelli in attesa di tra- lo mondiale nel campo della cultura della montagna e dell’alpinismo in particolare. Tra gli altri, sarà trattato un argomento di grande interes- se: la telemedicina in ambien- te montano. L’obiettivo finale del corso è, dunque, quello di preparare adeguatamente il medico a un approccio professiona- le che parta dalla montagna per arrivare alla medicina. Ovvero una figura cha sappia vedere, guardare, stupirsi, ca- pire in un attimo, percepire il pericolo, valutare le persone e la loro capacità ed esperien- za, immergersi nell’ambiente, farne parte come ben sanno professionisti e guide. Per la consultazione del pro- gramma del master e per in- dicazioni in merito a un’even- tuale iscrizione, consultare il sito www.mastermedicinadi- montagna.com oppure scri- vere a master.med.monta- [email protected] o luigi. [email protected] pianto epatico, il 16% per il trapianto di cuore e il 42% di polmone. Quest’ultimo dato riflette l’eccellenza del programma di trapianto di polmone raggiunta in questi anni”. “I risultati premiano l’ec- cellenza della rete trapianti del Piemonte e l’obiettivo è garantire anche in futuro ai nostri pazienti questi stessi risultati. È sempre più arduo infatti - dichiara il professor Amoroso -, conciliare il con- tenimento della spesa con le risorse che sono indispensa- bili al nostro settore. Risparmiare è possibile, uti- lizzando criteri che valoriz- zino l’attività delle strutture che offrono servizi di grande qualità. L’attività di trapianto di fatto ha trainato un miglioramen- to dell’organizzazione e della qualità dell’intera sanità nel- la nostra regione, e ha con- tribuito in maniera rilevante a un risparmio complessivo della spesa sanitaria, offren- do con il trapianto di organi una terapia non solo miglio- re ma anche più economica rispetto alle altre terapie di- sponibili”. Il corso è l’unico in Italia (e il secondo in Europa) a creare questa figura professionale Nonostante le attuali difficoltà, nel 2012 sono stati eseguiti 382 trapianti, anche su malati non residenti nelle due regioni di riferimento È possibile iscriversi fino al 20 settembre 2013, alle lezioni del Master interna- zionale di secondo livello in Medicina di montagna. Nato da un’idea del dottor Luigi Festi, dirigente medico presso l’Unità operativa di Chirurgia generale III a indirizzo toraci- co dell’Ospedale universitario di circolo di Varese, è l’unico master in Italia - il secondo in Europa - a creare questa nuova figura di medico alta- mente specializzato. Tutore durante le grandi spedizioni o le semplici escursioni è, nel contempo, in grado di rispon- dere ai quesiti clinici più sem- plici posti da chi frequenta la montagna per motivi pro- fessionali o anche solo per puro divertimento. Il master nasce dalla collaborazione tra l’Università dell’Insubria che lo organizza e l’Institute of mountain emergency medici- ne, diretto da Hermann Brug- ger che fa capo a EUR.AC di Bolzano e, da quest’anno, con l’Università di Torino, rap- presentata dal Dipartimento di Neuroscienze. Ma cosa si intende esattamen- te con il termine “medicina di montagna”? “È una specialità I l Centro regionale tra- pianti (Crt) di Piemonte e Valle d’Aosta è stato istituito nel 1981. Dal 1999 vi si svol- gono tutte le funzioni legate alla gestione della donazio- ne: garanzia dell’idoneità del donatore, gestione delle liste di attesa e allocazione degli organi, organizzazione dei trasporti, controllo del follow up dei riceventi, uti- lizzo dei dati di attività della Regione. “Oltre ai tempi chirurgici, per effettuare un trapianto occorrono molte ore di la- voro - spiega Antonio Amo- roso, professore ordinario di Genetica medica presso l’Università degli studi di Torino e direttore del Crt della Regione Piemonte e Valle d’Aosta -. Dal momen- to in cui giunge la notizia di un potenziale donatore e della possibile disponibilità di organi è quasi una corsa contro il tempo. Vengono coinvolte, sotto la regia del Crt, numerose équipe for- mate da personale qualifica- to e motivato che rappresen- tano l’eccellenza stessa della rete trapianti del Piemonte. È doveroso riconoscere la della medicina ancora poco conosciuta e valorizzata, che si occupa delle patologie le- gate alla frequentazione del- la montagna”, spiega Luigi Festi. “In un periodo in cui il turismo estivo e invernale tende a riscoprire la monta- gna, sia per i cambiamenti climatici degli ultimi anni, sia nella ricerca dell’estremo e dell’avventura, diventa fonda- mentale valorizzare il fattore sicurezza nella prevenzione e nell’eventuale trattamento medico in incidenti durante professionalità e la motiva- zione di questi operatori, la fatica fisica e il grandissimo livello di responsabilità che mettono in campo per assi- curare la continuità della re- te di donazione e trapianto”. Il 2012 rappresenta tuttavia l’anno più difficile dell’ulti- mo ventennio per la Regione Piemonte, un periodo in cui l’economia ha subito un for- te arresto che si è ripercosso anche nel settore sanitario. “Ma la rete dei coordinatori ospedalieri si è dimostrata - afferma il professor Amoro- so -, la leva del nostro settore e ci ha consentito di mante- nere un buon tasso di dona- l’escursionismo o la pratica alpinistica”. Alla prima edizione del ma- ster, conclusasi nel febbraio 2013, hanno partecipato 13 medici provenienti da tutta Italia che hanno consegui- to un titolo valido in tutto il mondo e un diploma di Ma- ster universitario unico in Ita- lia e a livello internazionale. Quali sono gli sbocchi profes- sionali? “Vi è la possibilità di diventare medico accompa- gnatore durante le spedizioni oppure di gestire ambulatori zione. Nel panorama italia- no, la nostra Regione resta, infatti, ai vertici, ben al di sopra della media nazionale”. In dettaglio, nel 2012 sono stati eseguiti 328 trapianti di cui 9 da donatore vivente. La maggior parte dell’attività di trapianto ha riguardato gli organi addominali: 174 di rene (di cui 9 da vivente) e 128 di fegato. Importante è stata anche l’attività dei tra- pianti di organi toracici co- me, per esempio, il cuore (10 interventi) e il polmone (19). “Se consideriamo la qualità dei nostri centri - continua il professor Amoroso - si può, senza dubbio, affermare che Il dottor Luigi Festi, dirigente presso l’Unità operativa di Chirurgia generale III, Ospedale universitario di circolo di Varese Scalate ed escursioni ad alta quota sono sempre più al centro del turismo invernale ed estivo Antonio Amoroso, professore ordinario di Genetica medica presso l’Università degli Studi di Torino e direttore del Crt di Piemonte e Valle d’Aosta In foto, la fase di esecuzione delle indagini di compatibilità tessutale nel laboratorio del Crt Piemonte. In caso di donazione d’organi, viene sempre valutato, prima del trapianto, se nel candidato non vi sia una reattività immunologica contro le cellule del potenziale donatore

Transcript of SPECIALIZZAZIONI Come diventare “medico di montagna”€¦ · il turismo estivo e invernale...

Page 1: SPECIALIZZAZIONI Come diventare “medico di montagna”€¦ · il turismo estivo e invernale tende a riscoprire la monta-gna, sia per i cambiamenti climatici degli ultimi anni,

EventiLunedì 16 settembre 2013 Sanità & Medicina 11

specializzati in medicina di montagna”.Sulla base dell’esperienza ac-quisita, per la seconda edizio-ne sono previste alcune novi-tà: “Sarà aumentata la parte pratica sul campo - sottolinea l’esperto -, per garantire l’ade-guata capacità di muoversi sul terreno e di approcciarsi a problemi alpinistici anche complessi, in modo da as-sicurare quell’autorevolez-za necessaria all’interno del gruppo che renda il medico un punto di riferimento re-

anche quest’anno l’efficacia, misurata in termini di so-pravvivenza dal trapianto e di miglioramento della qua-lità della vita, è pari o supe-riore a quella dei migliori centri europei. La sfida che abbiamo davanti è quella di riuscire a ridurre i tempi di attesa per i nostri pazienti che ancora hanno una gran-de mortalità in lista, in par-ticolare per chi è in attesa di trapianto di cuore (nel 2012

■■■ SPECIALIZZAZIONI / Il master nasce da un’idea di Luigi Festi, dirigente all’Ospedale universitario di Varese

■■■ CRT / Istituito nel 1981, il Centro regionale trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta si occupa, dal 1999, della gestione complessiva della donazione di organi

Come diventare “medico di montagna”

La prossima sfida? Ridurre i tempi di attesa dei pazienti

ferenziato, ma soprattutto un supporto indispensabile du-rante la pratica alpinistica ed escursionistica”. Inoltre, una settimana inte-ra del master sarà dedicata al soccorso in elicottero, con la collaborazione di Air Zer-matt, Rega e Air du Glaciers e sarà ospite a Chamonix de l’École Nationale de Ski et d’Alpinisme (Ensa) sotto la guida di E.Cauchy. Verrà approfondita la conoscenza della cultura della montagna e la storia dell’alpinismo, e saranno confermate le lezioni dedicate alla conoscenza di-retta dei problemi alpinistici più importanti, grazie alla presenza, come docenti, dei più grandi e famosi alpinisti del momento”. Come segno di grande pre-stigio, il 22 ottobre 2013 sarà dedicata un’intera giornata al master nel contesto dell’In-ternational mountain summit di Bressanone, la manifesta-zione più importante a livel-

è stata pari a14%) e di pol-mone (11%)”. Da diversi anni l’attività di trapianto della Regione Piemonte permette anche a cittadini di altre regioni di poter trovare risposta al loro bisogno di salute. “I pazienti non residenti in Piemonte sono il 31% dei candidati in attesa di tra-pianto renale - specifica Antonio Amoroso -, il 60% di quelli in attesa di tra-

lo mondiale nel campo della cultura della montagna e dell’alpinismo in particolare. Tra gli altri, sarà trattato un argomento di grande interes-se: la telemedicina in ambien-te montano.L’obiettivo finale del corso è, dunque, quello di preparare adeguatamente il medico a un approccio professiona-le che parta dalla montagna per arrivare alla medicina. Ovvero una figura cha sappia vedere, guardare, stupirsi, ca-pire in un attimo, percepire il pericolo, valutare le persone e la loro capacità ed esperien-za, immergersi nell’ambiente, farne parte come ben sanno professionisti e guide.Per la consultazione del pro-gramma del master e per in-dicazioni in merito a un’even-tuale iscrizione, consultare il sito www.mastermedicinadi-montagna.com oppure scri-vere a [email protected] o [email protected]

pianto epatico, il 16% per il trapianto di cuore e il 42% di polmone. Quest’ultimo dato riflette l’eccellenza del programma di trapianto di polmone raggiunta in questi anni”.“I risultati premiano l’ec-cellenza della rete trapianti del Piemonte e l’obiettivo è garantire anche in futuro ai nostri pazienti questi stessi risultati. È sempre più arduo infatti - dichiara il professor Amoroso -, conciliare il con-tenimento della spesa con le risorse che sono indispensa-bili al nostro settore.Risparmiare è possibile, uti-lizzando criteri che valoriz-zino l’attività delle strutture che offrono servizi di grande qualità.L’attività di trapianto di fatto ha trainato un miglioramen-to dell’organizzazione e della qualità dell’intera sanità nel-la nostra regione, e ha con-tribuito in maniera rilevante a un risparmio complessivo della spesa sanitaria, offren-do con il trapianto di organi una terapia non solo miglio-re ma anche più economica rispetto alle altre terapie di-sponibili”.

Il corso è l’unico in Italia (e il secondo in Europa) a creare questa figura professionale

Nonostante le attuali difficoltà, nel 2012 sono stati eseguiti 382 trapianti, anche su malati non residenti nelle due regioni di riferimento

È possibile iscriversi fino al 20 settembre 2013, alle

lezioni del Master interna-zionale di secondo livello in Medicina di montagna. Nato da un’idea del dottor Luigi Festi, dirigente medico presso l’Unità operativa di Chirurgia generale III a indirizzo toraci-co dell’Ospedale universitario di circolo di Varese, è l’unico master in Italia - il secondo in Europa - a creare questa nuova figura di medico alta-mente specializzato. Tutore durante le grandi spedizioni o le semplici escursioni è, nel contempo, in grado di rispon-dere ai quesiti clinici più sem-plici posti da chi frequenta la montagna per motivi pro-fessionali o anche solo per puro divertimento. Il master nasce dalla collaborazione tra l’Università dell’Insubria che lo organizza e l’Institute of mountain emergency medici-ne, diretto da Hermann Brug-ger che fa capo a EUR.AC di Bolzano e, da quest’anno, con l’Università di Torino, rap-presentata dal Dipartimento di Neuroscienze.Ma cosa si intende esattamen-te con il termine “medicina di montagna”? “È una specialità

Il Centro regionale tra-pianti (Crt) di Piemonte e

Valle d’Aosta è stato istituito nel 1981. Dal 1999 vi si svol-gono tutte le funzioni legate alla gestione della donazio-ne: garanzia dell’idoneità del donatore, gestione delle liste di attesa e allocazione degli organi, organizzazione dei trasporti, controllo del follow up dei riceventi, uti-lizzo dei dati di attività della Regione.“Oltre ai tempi chirurgici, per effettuare un trapianto occorrono molte ore di la-voro - spiega Antonio Amo-roso, professore ordinario di Genetica medica presso l’Università degli studi di Torino e direttore del Crt della Regione Piemonte e Valle d’Aosta -. Dal momen-to in cui giunge la notizia di un potenziale donatore e della possibile disponibilità di organi è quasi una corsa contro il tempo. Vengono coinvolte, sotto la regia del Crt, numerose équipe for-mate da personale qualifica-to e motivato che rappresen-tano l’eccellenza stessa della rete trapianti del Piemonte. È doveroso riconoscere la

della medicina ancora poco conosciuta e valorizzata, che si occupa delle patologie le-gate alla frequentazione del-la montagna”, spiega Luigi Festi. “In un periodo in cui il turismo estivo e invernale tende a riscoprire la monta-gna, sia per i cambiamenti climatici degli ultimi anni, sia nella ricerca dell’estremo e dell’avventura, diventa fonda-mentale valorizzare il fattore sicurezza nella prevenzione e nell’eventuale trattamento medico in incidenti durante

professionalità e la motiva-zione di questi operatori, la fatica fisica e il grandissimo livello di responsabilità che mettono in campo per assi-curare la continuità della re-te di donazione e trapianto”.Il 2012 rappresenta tuttavia l’anno più difficile dell’ulti-mo ventennio per la Regione Piemonte, un periodo in cui l’economia ha subito un for-te arresto che si è ripercosso anche nel settore sanitario. “Ma la rete dei coordinatori ospedalieri si è dimostrata - afferma il professor Amoro-so -, la leva del nostro settore e ci ha consentito di mante-nere un buon tasso di dona-

l’escursionismo o la pratica alpinistica”. Alla prima edizione del ma-ster, conclusasi nel febbraio 2013, hanno partecipato 13 medici provenienti da tutta Italia che hanno consegui-to un titolo valido in tutto il mondo e un diploma di Ma-ster universitario unico in Ita-lia e a livello internazionale. Quali sono gli sbocchi profes-sionali? “Vi è la possibilità di diventare medico accompa-gnatore durante le spedizioni oppure di gestire ambulatori

zione. Nel panorama italia-no, la nostra Regione resta, infatti, ai vertici, ben al di sopra della media nazionale”.In dettaglio, nel 2012 sono stati eseguiti 328 trapianti di cui 9 da donatore vivente. La maggior parte dell’attività di trapianto ha riguardato gli organi addominali: 174 di rene (di cui 9 da vivente) e 128 di fegato. Importante è stata anche l’attività dei tra-pianti di organi toracici co-me, per esempio, il cuore (10 interventi) e il polmone (19). “Se consideriamo la qualità dei nostri centri - continua il professor Amoroso - si può, senza dubbio, affermare che

Il dottor Luigi Festi, dirigente presso l’Unità operativa di Chirurgia generale III, Ospedale universitario di circolo di Varese

Scalate ed escursioni ad alta quota sono sempre più al centro del turismo invernale ed estivo

Antonio Amoroso, professore ordinario di Genetica medica presso l’Università degli Studi di Torino e direttore del Crt di Piemonte e Valle d’Aosta

In foto, la fase di esecuzione delle indagini di compatibilità tessutale nel laboratorio del Crt Piemonte. In caso di donazione d’organi, viene sempre valutato, prima del trapianto, se nel candidato non vi sia una reattività immunologica contro le cellule del potenziale donatore